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Recensione del dott. Francesco Forcolin
TERAPIA SESSUALE SISTEMICA
Ulrich Clement
Raffaello Cortina Editore (2010)
Il libro di Ulrich Clement, Professore di Psicologia Medica e Direttore
dell’Institute für Sexualtherapie all’Università di Heilderberg, prende
nettamente le distanze da quella che è stata la sessuologia clinica più
tradizionalista.
Onore al merito a Master e Johnson, ma netta la differenza di approccio clinico
a quello che può essere visto come il problema molto sentito negli ultimi
tempi: la caduta del desiderio non dovuta a cause mediche o biologiche ma a
problemi relazionali.
Come scrive Clement, fino al 1970 in ambito sessuologico non vi era altro che
improvvisazione e dilettantismo. Con il medico Masters e la psicologa Johnson
arrivarono i primi fondamenti empirici della loro terapia sessuale.
Oltre a ridiscutere pregiudizi e stereotipi sessuali dettati da disinformazione e
mistificazione culturale e sociale, i risultati portarono alla descrizione di due
storiche pietre miliari nella scienza sessuale: lo human sexual response cycle
(HSRC) e l’orgasmo clitorideo.
Ma quello che sottolinea Clement è che l’impostazione dei due autori è
prettamente funzionalistica, dove il re orgasmo e la regina erezione dominano
l’arena con l'idea normativa del sesso funzionalmente corretto.
Questo impedisce di fare passi avanti nel trattamento dei disturbi del desiderio
sessuale.
Proprio perchè siamo in un'epoca postpermissiva, problemi diversi si
propongono oggi alle coppie.
Centrale, in questo senso, diventa non la funzione sessuale dei due partner
bensì lo sviluppo sessuale, della propria femminilità e virilità, in quanto esseri
dotati di sessualità, in un processo orientato alle risorse e non alla idea limitata
del sintomo che si vive. Clement lo chiama “potenziale erotico”.
Attraverso il testo Ulrich Clement aiuta il terapeuta ad addentrarsi nel desiderio
e nella sessualità focalizzando sia la relazione di coppia che l’individuo,
scavalcando la semplice lettura del sintomo sessuale come disfunzione o deficit
esclusivamente individuale.
Per esempio, in fase anamnestica viene suggerito di affrontare e discutere con
la coppia la loro storia sessuale e le fasi critiche attraversate.
A livello individuale vengono analizzati i personali concetti di intimità e
desiderio e miti che ognuno porta con sé.
La terapia proposta dall’autore non è quello di ristabilire l’armonia tra i partner
ma renderli capaci di tollerare il conflitto senza che questo mini la relazione
stessa.
“Uniformare” i propri desideri diventa creazione e mantenimento di una
problematica sessuale con conseguente e inevitabile insoddisfazione all'interno
Per citare le sue parole, si deve passare da “un’intimità centrata sull’altro” a
“un’intimità centrata su se stessi” proprio perchè non è sufficiente fare sesso
per avere una sessualità soddisfacente.
Una terapia sessuale quindi di seconda generazione, adeguata ai tempi, poco
legata all’anatomia e molto alla relazione tra i partner attraverso la capacità
della coppia di valorizzare le reciproche differenze.