APPARATO GENITALE FEMMINILE
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APPARATO GENITALE FEMMINILE
CICLO RIPRODUTTIVO Riproduzione fenomeno biologico per cui gli esseri viventi si moltiplicano Pubertà : Adenoipofisi ormoni (gonadotropine) gonade masch. e femm. gameti ormoni steroidei organi sessuali m f zigote primari secondari APPARATO GENITALE FEMMINILE ORGANI PARI: OVAIE TUBE ORGANI IMPARI: UTERO VAGINA VESTIBOLO VULVA APPARATO GENITALE FEMMINILE Organi pari: Ovaie - Tube Organi impari: Utero – Vagina – Vestibolo - Vulva OVAIE Gonadi femminili Zona corticale : follicoli ovarici primari ed in maturazione Zona midollare : vasi, nervi, fibre connettive lasse e cellule muscolari lisce FUNZIONE Produrre ovuli Secernere ormoni che permettano utilizzazione ovuli Tube e Ovidotti Condotti che consentono il trasporto dei gameti maschili e femminili al sito della fecondazione •Giunzione utero-tubarica •Istmo •Ampolla •Infundibolo con fimbrie Organi cavi di tipo muscolo-membranoso Mucosa con produzione di fluido tubarico maschili e femminili progressione gamet Utero Organo deputato al trasporto di gameti maschili e femminili Organo deputato ad accogliere prodotto del concepimento Parete dell’organo: • endometrio • miometrio • perimetrio Vagina – Vestibolo - Vulva Parte caudale e terminale apparato genitale femminile CICLO RIPRODUTTIVO Pubertà femmina mutamenti morfologici mutamenti comportamentali (sistema riproduttivo) (estro recettività sessuale con accettazione del maschio) Questi mutamenti sono ciclici CICLO ESTRALE Ogni ciclo presenta un solo periodo di ESTRO L’ovulazione avviene durante l’estro (eccezione BOVINA) CICLO RIPRODUTTIVO Periodicità ciclo : Specie monoestrali e poliestrali - annuali o stagionali 1) specie poliestrali continue (annuali), con cicli che si susseguono durante l'anno se non interrotti da una gravidanza bovina - scrofa 2) specie poliestrali stagionali con numerosi cicli estrali in una stagione riproduttiva e un periodo di anaestro stagionale; pecora - capra - cavalla - gatta 3) specie monoestrali stagionali cagna o specie monestrali annuali canidi selvatici CICLO RIPRODUTTIVO Mutamenti ovarici, ruolo copula nell’ovulazione, attività corpo luteo : Bovina - SCROFA - Cavalla - Pecora ovulazione spontanea - corpo luteo funzionante e poi regressione * Cagna corpo luteo persistente Pseudogravidanza Ratto - Topo ovulazione spontanea - corpo luteo funzionante dopo l’accoppiamento Gatta - Coniglia ovulazione solo se c’è copula - specie ad ovulazione riflessa o indotta CICLO RIPRODUTTIVO Anatomicamente 4 fasi •PROESTRO periodo rapida maturazione follicolare sotto stimolo gonadotropine. Aumento ESTROGENI cellule del follicolo (cellule granulosa e teca interna) Risposte comportamentali : incremento eccitamento sessuale •ESTRO Periodo di “recettività sessuale” - Femmina accetta maschio Accoppiamento – Ovulazione Corpo luteo inizia a formarsi CICLO RIPRODUTTIVO •METAESTRO Periodo di transizione tra ovulazione e completo sviluppo del corpo luteo Controllo ormonale passa da estrogeni a PROGESTERONE •DIESTRO Periodo di sviluppo completo del corpo luteo Fase più lunga del ciclo Durata dipende da avvenuto o meno concepimento Eccezione CAGNA CICLO RIPRODUTTIVO Funzionalmente 2 fasi • FASE FOLLICOLARE (Proestro ed Estro) Controllo ESTROGENI Manifestazioni cicliche ovaie (maturazione del/dei follicoli - produzione di estrogeni) canale genitale (ipertrofia ed iperplasia dell’utero ipertrofia della vulva e della vagina) mammelle (accrescimento dei dotti) • FASE PROGESTATIVA (Metaestro e Diestro) Controllo PROGESTERONE entra in funzione corpo luteo (si sviluppa nel sito di ovulazione del follicolo di Graaf dalla prolifer. delle cellule tecali e dalla trasform. delle cellule della granulosa in struttura ghiandolare) Modificazioni a livello endometrio latte uterino (gh. uterine) utilizzato dall’embrione fino al momento dell’impianto FECONDAZIONE Porta alla formazione dello zigote. PRODOTTO DEL CONCEPIMENTO: membrane fetali liquidi fetali Sacco vitellino, Amnios,Allantoide, Placenta embrione GRAVIDANZA Periodo che intercorre dal momento del concepimento al momento del parto BV OV CV SU 283 150 336 113 gg gg gg gg CP CN GA 150 gg 64 gg 60 gg PARTO Fine della gravidanza momento in cui il/i feto/i diventano indipendenti dalla madre. Fenomeno regolato da stimoli di natura NERVOSA ed UMORALE che portano all’espulsione del feto. Tre fasi: •Dilatazione della cervice •Espulsione del feto •Espulsione della placenta LATTAZIONE La secrezione del latte rappresenta in modo insostituibile il primo alimento dopo la nascita del neonato. Latte considerato prodotto che svolge una importantissima funzione nella conservazione della specie. Prodotto dalla ghiandola secernere il latte mammaria che deve svilupparsi per poter La mammella è il carattere più significativo dei mammiferi presente in numero, forma e topografia specie specifiche LATTAZIONE Cavalla – capra - pecora due mammelle Vacca quattro mammelle reg. inguinale Gatta otto mammelle addome,torace Cagna otto/dodici mammelle addome,torace Scrofa dodici/sedici mammelle addome,torace Corpo mammario capezzolo pori lattiferi Cisterna capezzolare cisterna ghiandolare Dotti sempre più piccoli dotti terminali Cellule secretrici del latte reg. inguinale dotti papillari dotti galattofori alveoli mammari cellule mioepiteliali Cellula alveolare mammaria UNITÀ DI BASE DELLA SECREZIONE LATTEA LATTAZIONE Precursori latte forniti alla parte basale delle cellule secernenti Il latte viene secreto nella parte apicale delle cellule (numerosi microvilli) Attivissima circolazione ematica per ogni ml di latte prodotto quota di sangue necessaria ~ 400 ml Ghiandola sudoripara modificata Ghiandola tubulo alveolare composta adenomeri condotti intralobulari lattifero lobuli dotti intralobulari condotti lattiferi dotto papillare seno LATTAZIONE •Accrescimento della mammella •Galattopoiesi o Lattogenesi •Eiezione del latte •Involuzione ciclica dell’organo LATTAZIONE Sviluppo della mammella 4 fasi (controllo endocrino - ormoni masteoplastici e ormoni galattopoietici) •fase prepuberale (sviluppo isometrico) : proliferazione del sistema dei dotti •fase puberale ( sviluppo allometrico) : controllo ormoni ovarici ogni ciclo lieve aumento della ghiandola LATTAZIONE •fase gestazione : l’aumento del tessuto ghiandolare non porta ad un notevole aumento del volume della ghiandola •fase di lattazione : circa 2/3 della gravidanza inizio attività secretoria - accumulo secreto con aumento di volume della ghiandola LATTAZIONE Ormoni che stimolano accrescimento mammario •Estrogeni accrescimento dei dotti (attivano mitosi delle cellule dei dotti) •Progesterone formazione degli alveoli (azione a livello delle cellule epiteliali degli alveoli) •GH effetto mitogeno mediato dalle somatomedine o fattori di crescita insulino simili (IGF1) •Lattogeno placentare •Prolattina •Fattori di crescita FGF - EGF - MDGF1 - TGF alfa e beta LATTAZIONE Secrezione del latte o LATTOGENESI Processo di differenziazione che permette alle cellule alveolari di acquisire la capacità di secernere il latte. Regolazione endocrina: Progesterone inibisce la lattogenesi Estrogeni leggero aumento livello produttivo (limita secrezione lattosio) prolattina - inibisce sintesi alfalattoalbumine (effetto dovuto all’aumento della prolattina mediato dagli estrogeni) Prolattina GH Ormoni corticale surrene Ormoni tiroidei Ormoni pancreatici sblocca sintesi delle caseine amplificano azione prolattina stato di ipotiroidismo durante lattogenesi inibizione della lattogenesi (insulina) LATTAZIONE Allontanamento del latte o EIEZIONE Con il procedere della sintesi il latte viene immagazzinato nello spazio morto mammario o spazio di immagazzinamento. Si assiste ad un progressivo aumento della pressione endomammaria (fattore limitante la secrezione lattea). L’eiezione avviene solo quando si vince la resistenza del dotto papillare. FENOMENO ATTIVO scatenarsi di RIFLESSO NEURO-ORMONALE (componente afferente nervosa - efferente ormonale) Suzione Mid. Spinale Lombo sacrale Mid. Allungato Lemnisco med. Diencefalo NUCLEO SOPRAOTTICO E PARAVENTRICOLARE Tratto sopraott. Ipof. Neuroipof. OSSITOCINA Mammella Pressione endomammaria Suzione LATTAZIONE Involuzione ciclica della mammella Man mano che ci si allontana dal parto la quantità di latte prodotto diminuisce anche perché l’ultima fase di lattazione coincide con la nuova gravidanza (bovina) il cui equilibrio endocrino ha carattere inibente sulla secrezione lattea. LATTE Secreto ghiandola mammaria dopo qualche giorno dal parto Bovina : 15 giorni dopo il parto Composizione e caratteristiche fisico chimiche del latte Odore e sapore specie specifici pH 6,2- 6,8 P.S. 1,029 – 1,040 Composizione acquosa di sali, carboidrati,ed altri composti fra cui globuli lipidici in emulsione e una miscela di proteine in dispersione colloidale •Acqua •Grassi •Proteine: caseine e proteine del siero (αs1,αs2, Κ-caseina, Β-caseina, Β-latto-globulina, α-lattoglobulina) •Lattosio (gluc + galatt.) •Sali minerali (macro e microelementi) e vitamine APPARATO GENITALE MASCHILE Funzione: produrre ormoni sessuali maschili deputati al mantenimento dei caratteri sessuali secondari ed alla estrinsecazione del comportamento sessuale. produrre cellule germinali maschili ed immetterle nell’apparato genitale femminile tramite l’accoppiamento modalità comportamentali (ricerca del partner e corteggiamento, copulazione) fisiologiche (erezione, emissione, eiaculazione. APPARATO GENITALE MASCHILE •TESTICOLI Tessuto interstiziale (componente endocrina) Cellule Leydig Tubuli seminiferi (componente esocrina) Cellule del Sertoli •EPIDIDIMO Cellule germinali maturazione e stoccaggio spermatozoi •VIE SEMINALI (Dotto efferente) con annesse Gh. vescicolari •GHIANDOLE ACCESSORIE Gh. •PENE di tipo fibro-elastico Prostata formazione Bulbouretrali gel chiusura canale eiaculazione eiaculato cervicale per dopo TESTICOLI ¾ Funzione gametogenica ¾ Produzione sostanze ormonali ad azione locale e generale • cellule interstiziali di Leydig • cellule di Sertoli Funzionalmente due componenti: una componente endocrina Î tessuto interstiziale una componente esocrina Î tubuli seminiferi. APPARATO GENITALE MASCHILE Cellule Leydig TESTOSTERONE + - LH o ICSH (recettori sulla membrana cellulare) LH - FSH - PRL CORTISOLO ESTRADIOLO Cellule del Sertoli Cellule germinale SPERMATOGENESI (spermatocitogenesi spermiogenesi) e FSH ESTROGENI DHT INIBINA (rilascio FSH) ABP(lega testosterone e DHT) MIH GONADOCRININA (sost. GnRH simile) ATTIVATORE DEL PLASMINOGENO (regola apertura giunzioni serrate sertoliane) APPARATO GENITALE MASCHILE REGOLAZIONE ENDOCRINA DEL TESTICOLO GnRH ipotalamico LH + + LH - FSH ipofisari TESTOSTERONE (cellule del Leydig) inibisce GnRH ipotalamico TESTOSTERONE liberazione FSH ABP (cellule Sertoli) androgeni estrogeni inibina - GnRH FSH PUBERTÀ Luce Feromoni Serotonina Oppioidi endogeni Epinefrina AZIONE DEGLI ANDROGENI ¾mantenimento spermatogenesi ¾comportamento sessuale e la libido ¾sviluppo corporeo sull’ossificazione delle epifisi ossee sviluppo masse muscolari ¾sviluppo laringeo ¾netta azione anabolica, principalmente sul metabolismo proteico ¾differenziazione del comportamento sessuale durante l’ontogenesi ¾caratteri sessuali secondari ¾maggior aggressività dei maschi ¾feromoni sessuali ¾in alcuni ungulati CORNA presenti solo nei maschi es: CERVIDI EPIDIDIMO Deriva dal dotto mesonefrico di Wolf Attività androgeno - dipendente Interviene nella maturazione e stoccaggio degli spermatozoi DEFERENTE E GH. SESSUALI ACCESSORIE Il dotto deferente fa seguito all’epididimo e deriva anch’esso dal Dotto di Wolf Le gh. Sessuali accessorie derivano dal dotto di Wolf ¾Gh. Vescicolari a lato del collo della vescica ¾Prostata con la sua porzione libera e (corpo) e la sua porzione disseminata uretrale ¾Gh. Bulbouretrali, che sono poste sopra l’uretra pelvica dopo la terminazione della prostata e sono ricoperte da muscolatura striata (muscolo bulbospongioso). Sono tutte di tipo tubuloalveolare ramificato PENE Funzionalmente importante differenziazione fra struttura fibroelastica e struttura vascolare del pene ¾pene fibro-elastico (ruminanti - VERRO) allungamento del pene tramite la distensione della flessura sfigmoidea ad opera dei muscoli retrattori del pene tessuto cavernoso spazi piccoli (’aumento dell’organo durante l’erezione limitato) di volume ¾pene di tipo vascolare (stallone, cane) spazi vascolari del tessuto cavernoso ampi aumento notevole del volume dell’organo durante l’erezione Stambecco (Capra ibex) Periodo riproduttivo: dicembre (gennaio) Modalità: i maschi raggiungono i quartieri femminili già in novembre. Si introducono nel branco e coprono le femmine in estro dopo un complesso corteggiamento. Fra i maschi vi sono notevoli contrapposizioni gerarchiche risolta a colpi di corna. Maturità sessuale: fisiologica: M e F a 1 anno; psicologica: M 7 anni, F 4 anni (3-5) Durata della gestazione: 165 - 179 giorni Periodo e numero di piccoli per parto: giugno: 1 (2, nelle femmine mature in ottime condizioni). Con elevate densità, 1 parto ogni 2 anni (2/3 anni). Camoscio (Rupicapra rupicapra) Periodo riproduttivo: novembre (dicembre), più precocemente a quote più basse (e il C. appenninico) Modalità: i maschi adulti (di almeno 6 anni) controllano e cercano di tenere aggregati i branchi femminili in determinate località dove essi sono “padroni del campo”. I maschi subadulti e giovani vengono decisamente scacciati mentre con i pari rango vi possono essere confronti aggressivi anche molto vistosi e apprezzabili (inseguimenti). Maturità sessuale: fisiologica: M e F a 1 anno; psicologica: M 5-6 anni, F 3 anni (2). Durata della gestazione: 180 - 190 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: maggio (giugno); 1 (2 raramente, nel 50% dei casi sotto i 700 m slm). Muflone (Ovis musimon) Periodo riproduttivo: ottobre-novembre (variabile) Modalità: i maschi penetrano nei branchi femminili e, dopo confronti gerarchici, coprone le femmine in estro. Sono frequenti, anche se non esclusivi del periodo riproduttivo, gli scontri a cornate. Alcuni maschi sembrano essere legati ad un determinato “campo d’azione”, ove cercano di mantenere le femmine. Maturità sessuale: fisiologica: M a 1 anno, F 1 anno o prima; psicologica: M 4, F 2 (1). Durata della gestazione: 150 - 160 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: aprile (molto variabile, marzo nelle zone temperate); 1 (2). Capriolo (Capreolus capreolus) Periodo riproduttivo: metà luglio - fine agosto. Modalità: i maschi territoriali coprono tutte le femmine, prese una ad una, presenti nel loro territorio, successivamente possono invadere territori altrui; lotte rare, concentrate preferibilmente nel periodo gerarchico (aprile, anche marzo-maggio) precedente alla determinazione del territorio. Maturità sessuale: fisiologica: M a 1 anno, F 1 anno o prima; psicologica: M 3 anni (2), F 1-2 anni. Durata della gestazione: 280 - 290 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: maggio - giugno; 2 (1) raramente 3. Cervo (Cervus elaphus) Periodo riproduttivo: fine settembre - ottobre. Modalità: branchi femminili di varia entità (harem), difesi da un maschio dominante di elevata classe sociale, più o meno sempre nelle medesime località (campi degli amori) frequentate anche per tradizione culturale; parate ed esibizioni vocali (dei maschi) molto vistose; lotte vere e proprie (per la signoria dell’harem) relativamente rare e cruente; combattimenti “gerarchici” più frequenti nella fase iniziale fra maschi di classi sociali vicine. Maturità sessuale: fisiologica: M e F a 1 - 2 anni; psicologica: M 7 - 8 anni, F 3 anni (2) Durata della gestazione: 226 - 236 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: maggio-giugno; 1, assai raramente 2. Daino (Dama dama) Periodo riproduttivo: ottobre (seconda metà nelle zone più fresche). Modalità: i maschi adulti avvicinatisi ai branchi femminili, si delimitano un’arena degli amori di poche centinaia di mq (ca 1/4 1/5 di ha), quasi sempre nel bosco, marcandola (con l’urina, raspate, fregoni, acusticamente, etc). Le femmine vengono attirate, e, se in estro, coperte. La maggior parte dei comportamenti aggressivo-gerarchici sembrano essere precedenti al picco del periodo degli amori. In caso di destrutturazione sociale (assenza di maschi veramente maturi), il comportamento territoriale si stempera in incursioni nel branco femminile effettuate da maschi subadulti o inesperti. Maturità sessuale: fisiologica: M e F a 1 anno; psicologica: M 5-6, F 3 (2). Durata della gestazione: 229 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: giugno; 1 (2 nel 10% dei casi). Cinghiale (Sus scrofa) Periodo riproduttivo: novembre-febbraio (molto variabile, a seconda del clima). Modalità: i maschi più alti in gerarchia penetrano nei branchi femminili, facendo allontanare gli eventuali subadulti (o giovani) presenti e coprono - cercando di isolare - le femmine in estro. Scontri fra maschi della stessa gerarchia. Maturità sessuale: fisiologica: M a 1 anno, F a 1 anno o prima; psicologica: M 5 anni, F 2 anni. Durata della gestazione: 114 - 119 giorni. Periodo e numero di piccoli per parto: febbraio - maggio (variabile); 4 - 8. CAPRIOLO FASI PRINCIPALI DELLA RIPRODUZIONE PERIODO DEGLI AMORI GESTAZIONE PERIODO DELLE NASCITE • PERIODO DEGLI AMORI: META’ LUGLIO – META’ AGOSTO ESTRO 2 gg al massimo (segnalati 4 giorni) • GESTAZIONE: OVOIMPLANTAZIONE DIFFERITA DURATA MEDIA 2 FASI • PARTO 300 GG CIRCA PROGESTAZIONE O DIAFASE EMBRIONARI 170 gg GESTAZIONE (dall’impianto al parto) 130 gg fine aprile-metà giugno