Frederic Barnett, Kenneth S. Serota

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Frederic Barnett, Kenneth S. Serota
L’INFORMATORE
ENDODONTICO
Estratto dal Vol. 6 n° 2, 2003
Il nuovo metodo di preparazione
canalare con Nichel Titanio:
la strumentazione SybronEndo K3™
FREDERIC BARNETT, DMD
KENNETH S. SEROTA, DDS, MMSC
IL
TRIDENTE
EDIZIONI ODONTOIATRICHE
Il nuovo metodo di preparazione canalare con Nichel Titanio:
la strumentazione Sybron Endo K3™
Frederic Barnett, DMD
Kenneth S. Serota, DDS, MMSc
Figura 1
Foto al SEM della punta
non lavorante del K3.
In letteratura è già stato ben documentato il ruolo dei microrganismi
nello sviluppo della malattia pulpare e
periradicolare.1-3 Non ci possono essere
dubbi sul fatto che l’imperativo biologico per un successo clinico predicibile
sia l’eliminazione della microflora e del
materiale necrotico dal sistema dei canali radicolari.4 L’applicazione tecnica di
questo assioma biologico si attua attraverso la completa rimozione dei detriti e
la disinfezione (sagomatura e detersione)
dell’intero sistema dei canali radicolari.
Inoltre, allo scopo di poter detergere e
sagomare completamente tale sistema
e di poterlo sigillare permanentemente
con un materiale da otturazione biocompatibile, l’attenzione del clinico deve
spostarsi verso una sagomatura apicale
che permetta una completa compattazione verticale del materiale da otturazione nell’area occupata dalla “ zona di
controllo apicale”.
L’approccio crown-down (corono-apicale) nella sagomatura e detersione, che
rappresenta la caratteristica della strumentazione Ni-Ti, elimina le costrizioni
a livello della regione coronale del canale
e perciò riduce l’effetto delle curvature
canalari.5,6 Questo provvede a migliorare
l’informazione tattile durante la sagomatura apicale e permette anche una più
profonda penetrazione delle soluzioni
irriganti verso l’apice, fino alla zona
più profonda raggiunta dagli strumenti della sagomatura. La maggior parte
del tessuto pulpare e della microflora
viene rimossa prima che sia raggiunto il
terzo apicale del canale, così da ridurre
il rischio di spingere sostanze irritanti
nelle regioni periradicolari. Inoltre, la
lunghezza di lavoro è meno probabile
che si modifichi durante la strumentazione apicale, poiché sono state ridotte
le curvature canalari coronali prima che
si stabilisca la lunghezza di lavoro finale. Questo ridurrà significativamente
le possibilità di trasportare o rendere
ellittica la costrizione apicale e i forami
apicali.
Questo articolo descrive un protocollo di
strumentazione crown-down che utilizza convenzionali strumenti manuali in
acciaio inossidabile ed un nuovo sistema
di strumenti rotanti in nichel-titanio di
terza generazione, K3TM (Sybron Dental
Specialties, Orange, CA) recentemente
immessi nel mercato odontoiatrico.
Nichel-titanio o acciaio inossidabile ?
La formazione di gradini, il trasporto
dell’apice, gli intasamenti e le perforazioni, complicazioni tutte legate alle
tecniche di preparazione con strumenti
manuali in acciaio, sono responsabili
delle compromissioni dei risultati a
lungo termine di molti trattamenti
endodontici. L’introduzione degli strumenti in nichel-titanio (Ni-Ti) per la
strumentazione canalare ha ovviato a
questi problemi iatrogeni.7 La loro superelasticità ha reso possibile, con relativa
facilità, il successo nella strumentazione
1
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Endodontico
Vol. 6, Nr. 2
Angolo di
taglio positivo
Fornisce un’azione
di taglio attivo al K3.
Terzo piano radiale
Stabilizza lo strumento
e lo mantiene centrato
all’interno del canale,
mentre impedisce un
“impegno eccessivo”.
Piano radiale
ampio
Fornisce supporto
alla lama e garantisce
alla zona periferica
dello strumento
maggiore robustezza
contro gli stress
torsionale e da rotazione.
Piano radiale
rientrante.
Riduce la frizione
contro le pareti
canalari.
2
di canali con curve moderate e severe,
dato che gli strumenti Ni-Ti possono
ritornare alla loro forma originale dopo
aver subito lo stress di deformazione,
attraverso cambiamenti a livello microstrutturale. Il problema principale con
gli strumenti Ni-Ti comunque è la loro
propensione alla rottura improvvisa
quando vengono oltrepassati i limiti di
fatica ciclica e di torque. Questo problema è stato superato attraverso parametri
di design elaborati attraverso modelli al
computer e selezionando gli strumenti
in base a protocolli di performance e
tecniche che permettano un trattamento
endodontico sicuro ed efficace.
Caratteristiche del design innovativo
degli strumenti rotanti K3 TM
Punta non lavorante
Gli strumenti rotanti K3TM possiedono
una punta non lavorante (Fig. 1). Gli
strumenti rotanti che possiedono una
punta non lavorante sono più sicuri e
consentono di ridurre errori procedurali,
come formazione di gradini, trasporti
e perforazioni apicali. Inoltre essi, possedendo anche lame piatte, lavorano
2003
Figura 2
La sezione trasversale del K3
mostra gli ampi piani radiali e
l’angolo di taglio positivo.
mantenendosi più efficacemente centrati
nel canale, minimizzando e prevenendo
trasporti del canale stesso.9 Anche se uno
strumento rotante con punta lavorante
possiede la capacità di attraversare e
allargare un canale radicolare calcificato,
occorre prestare attenzione per potenziali
problemi associati al suo uso. Per esempio, se si strumenta inavvertitamente
oltre apice con uno strumento rotante a
punta attiva, essa ovalizza e modifica la
morfologia originaria del forame apicale,
compromettendo poi la qualità dell’otturazione finale.
Angolo di taglio
L’efficacia di taglio di uno strumento
dipende in generale dall’inclinazione
delle sue lame (Fig. 2). Disegnando
una linea passante per il centro dello
strumento e determinando l’angolo che
essa forma con la lama dello stesso, si
determina l’angolo di taglio. L’angolo
di taglio ideale deve avere un valore leggermente positivo: un angolo di taglio
troppo positivo infatti produrrà solo
scanalature e solchi nella dentina, mentre un angolo di taglio negativo risulterà
inefficace. Gli strumenti K3TM si distin-
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PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Barnett è professore associato di Endodonzia all’Albert
Einstein Medical Center di Philadelphia e esercita la professione limitatamente all’Endodonzia a West Chester, Pennsylvania. Ha tenuto corsi e pubblicato articoli a livello internazionale su Infezioni Endodontiche, Traumatologia Dentale e Trattamenti Endodontici
Contemporanei. Il Dr. Barnett ha fatto parte dell’Advisory Board dell’“Endodontic &
Dental Traumatology Journal” e si occupa della sezione “Current Literature”del Journal of
Endodontics.
guono per un angolo di taglio leggermente positivo, garantendo così un’ottima efficacia di taglio. I detriti dentinali
formatisi durante la strumentazione con
i K3TM sono facilmente rimossi dalla
zona di lavoro e asportati grazie all’originale variazione dell’angolo delle lame.9
Piani radiali
Il piano radiale (radial land) è la superficie dello strumento che si proietta
dall’asse centrale tra le spire fino al
bordo della lama di taglio.9 Per spiegare
meglio questo concetto occorre prendere
in considerazione il supporto della lama.
Il supporto della lama è definito come
la quantità di materiale che sostiene le
lame di taglio dello strumento. La maggior parte degli strumenti sono disegnati
in maniera da derivare la loro robustezza
dalla massa centrale dello strumento
e quindi dal diametro, piuttosto che
dall’area centrale e da quella periferica
vicina alle lame (piani radiali). Gli strumenti rotanti in Ni-Ti devono presentare un’adeguata resistenza in periferia per
sopportare stress di torsione e rotazione.
Questo caratteristico design è d’importanza critica per lo strumento. Infatti,
minore è il supporto delle lame (la
quantità di metallo dietro al bordo della
lama), minore sarà la resistenza degli
strumenti sottoposti a forti stress di torsione e rotazione e quindi essi saranno
più suscettibili di frattura. Per questo
motivo il sistema K3TM ha un design
unico nel suo genere: due dei tre piani
radiali sono ampi e rientranti, mentre
il terzo è più stretto, ma completo (Fig.
2). Il piano radiale rientrante minimizza
il sovraccarico, mentre il piano radiale
ampio aumenta la robustezza.9
Angolo delle spire
L’angolo delle spire è l’angolo che la
lama di taglio forma con l’asse lungo
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dello strumento. Una volta che lo
strumento ha realizzato il suo taglio
nella dentina, i detriti devono essere
rimossi velocemente ed efficacemente.
Si verifica un fenomeno di “compressione” allorché i detriti si raccolgono
tra le lame dello strumento e le pareti
canalari. Se si compatta una quantità di
detriti nell’area coronale dello strumento e non esiste più una via di fuga per
gli stessi, lo strumento si inceppa ed
i detriti non vengono più allontanati
coronalmente dal canale. Lo strumento
può quindi fermarsi, cessare di tagliare
o anche rompersi.
Gli angoli variabili delle spire dell’elica
hanno aumentato le prestazioni degli
strumenti rotanti e sono parte dell’innovativo design del sistema K3 TM.
Variando l’angolo delle spire, i detriti
vengono rimossi in maniera più efficace.
I detriti derivanti dall’azione di taglio
degli strumenti K3TM sono facilmente
dislocati dall’area di lavoro e fatti uscire
grazie al peculiare design dell’elica. Ciò
rappresenta un notevole miglioramento rispetto a quegli strumenti che, al
contrario, mantengono lo stesso angolo
delle lame lungo l’intera lunghezza
di lavoro ed in questo modo sono più
suscettibili di “avvitarsi o autofilettarsi
dentro il canale”.9
Variabilità del diametro del gambo
Questo potrebbe essere meglio definito
come profondità variabile delle lame.
Il rapporto tra il diametro del gambo
ed il diametro esterno dello strumento
è maggiore in punta, dove la robustezza dello strumento è più importante.
Questo rapporto decresce poi uniformemente procedendo dalla punta in direzione coronale, favorendo una maggiore
profondità delle lame e una maggiore
flessibilità, mantenendo una robustezza
costante.9
PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Serota si è laureato all’Harvard Forsith School of Dental
Medicine e ha ricevuto l’American Association of Endodontists Memorial Research Award.
Ha tenuto lezioni e pubblicato a livello internazionale e ha coordinato oltre 100 corsi
pratici di endodonzia. Il Dr. Serota è il fondatore di ROOTS ([email protected]
- www.roots.com), un gruppo di discussione internazionale in internet focalizzato sull’endodonzia. Lavora a Mississauga, Ontario nel suo studio Endodontic Solution
(www.endosolns.com).
L’Informatore
Endodontico
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Linee guida per il sistema K3TM
Gli Autori raccomandano l’utilizzo di
un motore elettrico a controllo di torque che abbia la possibilità di innescare
un sistema di auto-reverse quando lo
strumento incontra un certo livello di
resistenza. Questo sistema di controllo
del torque è in grado di compensare
gli stress localizzati lungo la superficie
dello strumento in rotazione e protegge
gli strumenti dalla rottura per fatica
o per improvviso aumento del torque
stesso. Gli strumenti rotanti in Ni-Ti
devono essere utilizzati esercitando
una leggera pressione o un movimento
di “impegno-disimpegno”, per ridurre
la concentrazione di forze di tensione.
Quando s’incontra una certa resistenza
all’avanzamento dello strumento all’interno del canale radicolare, lo strumento
deve essere rimosso dal canale stesso
e ispezionato attentamente nelle sue
lame, che dovranno essere ripulite dai
detriti eventualmente presenti. Occorre
fare attenzione a non forzare mai lo
strumento rotante all’interno del canale;
se s’incontra un aumento della resistenza nell’avanzamento dello strumento
all’interno del canale, questo deve essere
immediatamente sostituito con uno con
conicità e/o diametro inferiore.10
È prudente limitare l’estensione dell’impegno degli strumenti all’interno del
canale radicolare. Idealmente, l’impegno contro le pareti dentinali dovrebbe
estendersi per non più di 6 mm, per
evitare un eccessivo torque e la frattura
dello strumento stesso.10 Sono sempre
richieste una abbondante irrigazione e la
lubrificazione dello strumento; è obbligatorio lavorare sempre in presenza di
“un campo bagnato”.13
Il sistema K3TM comprende due strumenti rotanti Ni-Ti orifice-opener
(conicità .08 e .10) ed un set completo
di strumenti rotanti Ni-Ti con diametri
da 15 a 60, con conicità .04 (banda di
colore verde) e conicità .06 (banda di
colore arancio). Presto verrà introdotta sul mercato una serie di strumenti
rotanti Ni-Ti con conicità .02.
Sequenza di trattamento
La tecnica di strumentazione Ni-Ti per
la maggior parte dei sistemi aderisce
ad un logico protocollo procedurale che
prende pieno vantaggio dalle comuni
caratteristiche di design: accesso rettilineo, conferma della pervietà coronale,
misurazione arbitraria del diametro
apicale, approccio corono-apicale, determinazione della lunghezza di lavoro,
creazione di una sagomatura profonda e
preparazione finale con strumenti rotanti. Indipendentemente dal sistema utilizzato, per ottenere un predicibile successo è essenziale utilizzare una costante
e copiosa irrigazione potenziata dagli
ultrasuoni.
Accesso rettilineo
È indispensabile eseguire una cavità d’accesso simile ad una I classe, 11
in modo da ottenere un accesso rettilineo verso la costrizione apicale.
L’allineamento spaziale della sommità
delle cuspidi, del cornetto pulpare, degli
imbocchi canalari e dell’intersezione fra
il terzo coronale e il medio è essenziale
per mantenere la costrizione apicale
nella sua naturale posizione anatomica.
Ottimizzando questa via d’accesso, la
superelasticità e la possibilità di mantenere al centro del canale gli strumenti
rotanti in Ni-Ti permettono di trattare
anche i più complessi sistemi canalari.
Ispezione ed esplorazione
In questa fase vengono utilizzati in
sequenza strumenti manuali in acciaio
inossidabile con conicità .02 con diametro da #08 (#06 se necessario) fino
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Il nuovo metodo di preparazione canalare in Nichel Titanio:
la strumentazione Sybron Endo K3
a #15, per confermare la pervietà coronale attraverso una passiva valutazione
topografica dell’anatomia del canale
radicolare. Si raccomanda di utilizzare
in questa fase di esplorazione canalare
una grande quantità di irrigante viscoso
come Slide® (Miltex Dental, York, PA),
Prolube® (Dentsply Tulsa Dental, Tulsa,
OK), o File-Eze® (Ultradent Products,
South Jordan, UT) per evitare la pericolosa compattazione di tessuti molli e
l’eventuale formazione di tappi di collagene. 11,12
Gli strumenti manuali vengono inseriti
in sequenza nel canale con movimento
tipo “caricamento di orologio” fino al
momento in cui si incontra una resistenza, momento nel quale si deve rimuovere dal canale lo strumento impiegato.
In questa fase di strumentazione non si
deve tentare di raggiungere la lunghezza di lavoro, dato che non è necessario
e può solo portare alla formazione di
complicazioni. Lo strumento deve essere
infatti inserito per non più di un terzo
o metà della lunghezza di lavoro stimata
all’inizio del trattamento. Se un canale è
pervio nel terzo coronale, normalmente
è aperto fino all’apice. Le ostruzioni e le
restrizioni di dentina cervicale vengono
rimosse durante questa fase. 8,11,12
Accesso radicolare
Per la preparazione dei terzi coronale e
medio del sistema dei canali radicolari
può essere utilizzata un’estrema varietà
di strumenti. Si possono utilizzare le
frese di Gates-Glidden con movimento
di pennellatura in uscita per raddrizzare
il sentiero di percorribilità (“glide path”)
degli strumenti e per riposizionare gli
imbocchi canalari lontano dalla pericolosa zona della biforcazione nei molari.12
Dal momento che queste frese possono creare intasamenti e stripping, gli
autori raccomandano l’utilizzo degli
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“orifice opener” K3TM e precisamente il
K3 #25/.10 ed il K3 #25/.08. Quello a
conicità 0.10 viene utilizzato a 250-300
giri su motore elettrico e viene portato
nel canale fino a percepire una lieve resistenza. Lo strumento deve essere quindi
fatto uscire lentamente e introdotto di
nuovo apicalmente, fino a incontrare di
nuovo una resistenza. Il canale è copiosamente irrigato e la procedura viene
ripetuta con l’orifice opener a conicità
.08. Questo strumento nella maggior
parte dei casi deve essere in grado di
penetrare fino a metà canale. Nel caso di
canali estremamente stretti e calcificati,
al posto degli orifice opener si possono
utilizzare il K3 #25/.06 e #20/.06. Per
pulire il canale dai detriti in questa fase
è raccomandato l’uso dell’EDTA.
Presunta dimensione apicale
Utilizzando uno strumento manuale in
acciaio #10 e sulla base della radiografia
pre-operatoria viene stimato in modo
arbitrario la misura finale del diametro
apicale. Questo procedimento permette
di determinare quale strumento rotante
utilizzare dopo aver eseguito l’accesso
radicolare. Il concetto è quello di iniziare con uno strumento Ni-Ti rotante che
sia tre o quattro volte più grande della
misura apicale progettata. Per esempio,
se il presunto diametro apicale è #25,
allora s’inizia la strumentazione corono-apicale (crown-down) con un #40
K3TM. (Il diametro apicale finale deve
ovviamente essere determinato attraverso la fase denominata “apical gauging”,
descritta di seguito).
Determinazione della lunghezza
di lavoro
Dopo un’abbondante irrigazione, 11-13
deve essere determinata la lunghezza di
lavoro. L’utilizzo di localizzatori elettronici dell’apice (AFA Apex Finder,
L’Informatore
Endodontico
Vol. 6, Nr. 2
Sybron Endo, Orange, CA) facilita
in maniera significativa l’accuratezza
della determinazione della lunghezza
di lavoro. Deve essere fatta quindi una
radiografia correttamente angolata ed in
molti casi può anche essere utilizzato un
cono di carta per determinare il punto di
sanguinamento.
Si precurva poi in punta uno strumento manuale (per esempio un K File
#10) con l’Endo-Bender (Sybron Dental
Specialties, Orange CA) e si porta alla
lunghezza di lavoro prestabilita, con un
movimento gentile tipo caricamento di
orologio per esplorare il sistema canalare radicolare, in modo da evidenziare
l’eventuale presenza di biforcazioni apicali e/o curvature improvvise che non
possono essere prontamente identificate
radiograficamente.
Sagomatura profonda
L’allargamento del terzo medio e coronale del sistema dei canali radicolari facilita la creazione di un sentiero di percorribilità (“glide path”) verso la costrizione
apicale. Gli strumenti rotanti Ni-Ti
K3TM a conicità .06 vengono ora utilizzati in sequenza crown-down.
Questi strumenti sono impiegati esercitando una pressione minima, con una
leggera spinta, con movimento tipo
“impegno-disimpegno”.
In altre parole gli strumenti vengono
portati apicalmente fino a percepire una
lieve resistenza, poi estratti lievemente
e di nuovo spinti apicalmente, fino ad
incontrare una nuova resistenza. Ogni
sequenza prevede l’uso per non più di
5-7 secondi di ciascuno strumento. Lo
strumento è estratto dal canale e i detriti vengono rimossi dalle lame con una
garza imbevuta di alcool.
Lo stesso strumento può essere utilizzato
di nuovo per procedere ulteriormente in
direzione più apicale. Viene poi usato
il successivo strumento Ni-Ti rotante
K3 TM con diametro apicale minore.
Questa sequenza è ripetuta fino a raggiungere la lunghezza di lavoro prestabilita. I canali che inizialmente sono
calcificati o formati da una dentina
alquanto resistente possono richiedere
la ripetizione della sequenza degli strumenti K3TM.
Rifinitura apicale
Una volta che gli strumenti K3 hanno
raggiunto la lunghezza di lavoro stabilita, l’operatore deve determinare l’appropriato grado di allargamento apicale di
ciascun canale. La misurazione finale del
diametro apicale (“apical gauging”) può
ora essere eseguita con l’uso di strumenti manuali in acciaio.12 Se, per esempio,
la procedura di determinazione del diametro apicale finale permette il posizionamento di uno strumento manuale del
calibro 35, può essere prudente portare
uno strumento rotante Ni-Ti K3 #35/
.06 alla lunghezza di lavoro. Questo
consentirà di realizzare una conicità
continua dall’imbocco del canale fino
alla sua costrizione apicale. Se il canale è
sottile e/o presenta una moderata o severa curvatura, può essere più appropriato
portare alla lunghezza di lavoro uno
strumento rotante K3 #35/.04.
Nel caso di denti con canali stretti e/o
curvature severe, la preparazione fatta
con strumenti a conicità .06 potrebbe
rimuovere coronalmente più dentina
del necessario, con conseguente indebolimento della struttura dentale coronale.
Inoltre, uno strumento rotante Ni-Ti a
conicità .06 potrebbe essere troppo rigido per essere utilizzato in canali con curvature severe o a piccolo raggio. In queste situazioni deve essere impiegata una
sequenza simile a quella sopra descritta,
ma con strumenti rotanti Ni-Ti K3 con
conicità .04.
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Il nuovo metodo di preparazione canalare in Nichel Titanio:
la strumentazione Sybron Endo K3
Per riassumere
Se si utilizza una sequenza di strumentazione corono-apicale (crown-down) con
strumenti rotanti a conicità .06:
Canali medio-larghi: K3 Orifice Openers:
#40/.06, #35/.06, #30/.06, #25/.06 alla
lunghezza di lavoro.
Canali stretti: Strumenti K3: #25/.06,
#20/.06, #40/.04, #35/.04, #30/04,
#25/.04 alla lunghezza di lavoro. Il
#25/.06 può quindi essere utilizzato se
si desidera dare una conicità .06. In questo caso, gli strumenti K3 #25/.06 ed
il #20/.06 sono impiegati al posto degli
orifice openers, essendo infatti eccellenti
nel creare un sicuro e riproducibile sentiero di percorribilità verso il terzo apicale del sistema canalare in canali stretti
e calcificati.
Durante ciascuno dei suddetti passaggi
Caso 1
Caso 3
Pag. - 50
si utilizza una lima #08 o #10 per controllare la pervietà, oltre naturalmente
all’abbondante irrigazione e lubrificazione, essenziali in ogni sistema rotante.11,13
Sequenza con diverse conicità. Dall’introduzione in commercio del sistema
di strumenti rotanti in Ni-Ti K3 è
stato maggiormente considerato un
diverso protocollo sulla sequenza di
strumentazione. La sequenza che prevede l’uso delle diverse conicità è indicata
nei canali stretti e di media grandezza
e consiste nell’utilizzo rispettivamente
di: #40/.04, #35/.06, #30/04 , #25/
.06, #20/.04 ed alla fine per dare la
sagomatura finale #25/.06. Quando verranno immessi sul mercato gli strumenti
rotanti a conicità .02, il loro inserimento
nella sequenza di strumentazione porterà
ad un ulteriore aumento della sicurezza
Caso 2
Caso 4
Caso 5
L’Informatore
Endodontico
Vol. 6, Nr. 2
e dell’efficacia del sistema rotante K3TM.
Come sopra indicato, lo strumento K3
#25/.06 può essere impiegato come
primo strumento per tutti quei sistemi
canalari stretti.
Presentazione di casi clinici. I seguenti casi
(caso 1 - caso 11) sono stati realizzati
utilizzando la tecnica sopra descritta.
Il design dato agli strumenti rotanti
in Ni-Ti K3 TM consente un’efficace e
sicura detersione del sistema dei canali
radicolari. Fino ad oggi gli Autori non
riferiscono alcun caso di frattura di strumento in diverse centinaia di casi completati nell’esercizio della pratica privata. Deve essere notato che gli Autori
raccomandano fortemente che questi
strumenti vengano utilizzati solamente
per un singolo caso. L’utilizzo multiplo
espone il paziente e l’operatore a tutte
Caso 6
Caso 9
Caso 7
le insicurezze legate alle caratteristiche
metallurgiche degli strumenti stessi.
Non vale la pena di incorrere in disavventure procedurali per questa variabile
incontrollabile.
Conclusioni
Gli strumenti rotanti in Ni-Ti si sono
dimostrati capaci di ridurre lo stress
fisico della terapia endodontica e di
ottimizzare la sagomatura del sistema
dei canali radicolari. La qualità globale
della terapia endodontica completata
risulta significativamente migliorata, in
quanto le complicazioni come il trasporto del canale, la formazione di gradini,
il trasporto dell’apice sono virtualmente
eliminate. Ciononostante, la rottura
degli strumenti e l’inefficacia del taglio
sono stati alcuni degli inconvenienti dei
Caso 8
Caso 10
Caso 11
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2003
Il nuovo metodo di preparazione canalare in Nichel Titanio:
la strumentazione Sybron Endo K3
precedenti sistemi finora disponibili in
commercio. Quando si sceglie tra i vari
sistemi rotanti Ni-Ti presenti sul mercato, è necessario decidere quale caratteristico design e quali protocolli sono i più
importanti e si adattano meglio ai loro
paradigmi di detersione e sagomatura. Il
sistema rotante Ni-Ti K3TM rappresenta
un significativo passo avanti nella sicu-
rezza e nell’efficacia rispetto agli altri
sistemi esistenti. Samuel Johnson (1784)
ha detto che “il genio non è altro che
colui che fa efficace uso degli strumenti,
ma devono esserci prima strumenti da
usare”. Nell’evoluzione degli strumenti
rotanti in Ni-Ti, i K3TM rappresentano
una significativa pietra miliare.
Traduzione dell’articolo originale:
The Next Level of Nickel Titanium Root
Canal preparationn: Sybron Endo K3™
Rotary instrumentation
Oral Health, 12: 37-44, 2002
Copyright © 2002
Traduzione a cura del
Dott. Enrico Cassai
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