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Atlantide III :: Lacrime degli Dei è lieta di presentare il
Profilo MezzOrchi
A cura dello Staff
18 febbraio 2009
Il Profilo è parte dei materiali di gioco dello Shard
Atlantide III :: Lacrime degli Dei.
Particolari ringraziamenti a Murdinal, Khorakhané e
Demiourgos.
Atlantide III :: Lacrime degli Dei è shard italiano full-GdR
di Ultima Online.
http://atlantide.igz.it
2
Profilo MezzOrchi
Atlantide III :: Lacrime degli Dei
Indice
1 Introduzione
1.1 Classi disponibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2 Abilità di Razza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3 Valori massimi caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5
5
5
6
2 Nascita e Morte
6
3 Caratteristiche Fisiche
6
4 Sviluppo psico-fisico ed Età
7
5 Il territorio
8
6 Cultura e Valori Morali
9
7 Vita comune
9
8 Festività
10
9 Attitudini e mestieri
10
10 Alimentazione
10
11 Religione
11.1 Riti Sacri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11
11
12 Conoscenze
12.1 Calendario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12.2 Lingue Conosciute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11
12
12
13 Società e Ordinamento Politico
13.1 I Clan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.2 L’Urukai (Capo Clan) . . . . . . . . . . . . . . .
13.3 La “Legge” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13.4 Rapporti con membri stessa razza e altro sesso
13.5 Rapporti con membri altre razze . . . . . . . .
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14 Attitudini e Motivazioni al Combattimento
14.1 Combattimento fra MezzOrchi . . . . .
14.2 Il combattimento nella Caccia . . . . . .
14.3 Il combattimento contro altre Razze . .
14.4 Il combattimento con Umani ed Orchi .
3
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Profilo MezzOrchi
Atlantide III :: Lacrime degli Dei
15 I due Clan
15.1 Clan Akrag . . . . . . . . . . .
15.1.1 Background . . . . . .
15.1.2 Ordinamento . . . . .
15.1.3 Gerarchia . . . . . . .
15.1.4 Caratteristiche Sociali
15.2 Clan Torgul . . . . . . . . . .
15.2.1 Background . . . . . .
15.2.2 Ordinamento . . . . .
15.2.3 Gerarchia . . . . . . .
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Profilo MezzOrchi
Atlantide III :: Lacrime degli Dei
1 Introduzione
“M
ezzorchi, la quinta razza, nata da uno scempio orrendo, generata nel dolore dall’unione dell’orrendo seme delle bestie con il sacro ventre
dell’umana origine.
animale che li guida alla violenza, alla
profanazione del sacro ventre delle mogli
umane, delle figlie degli Uomini; donne
che, costrette a lavorare fuori dalla sicurezza delle mura cittadine e dalla protezione delle guardie armate, vivono il rischio di cadere vittime delle bestie, di urlare di dolore mentre agognano aiuto sentendo la lacerazione delle carni, assassinate nell’anima e condannate a morire nel
corpo al momento della generazione del
frutto di quel dolore.
Il parto delle vittime lacera le condannate, le urla sono così forti da riempire
l’aria e farsi trasportare nel vento come
scie di quel sangue copioso che sgorga dal
loro ventre, come segno del sacrificio ultimo per la vita del figlio immondo. Figli del dolore, portatori d’odio. Mezze
bestie, mezzi umani, odiano i loro padri,
Orride bestie generate da un qualche che hanno condannato a morte le loro maoscuro disegno divino. Orchi immondi, dri, e odiano gli uomini, dai quali sono
schiavi della bestialità, puzzolenti mostri, ostracizzati, allontanati, cacciati.”
con la bava che pende dalla putrida boc[Tratto dal Background dello Shard]
ca seguono l’istinto dell’orrenda lussuria
1.1 Classi disponibili
Guerriero, Fabbro, Minatore.
1.2 Abilità di Razza
Berserk Aumenta la forza per un tempo determinato.
Rage Hit Colpisce con violenza il terreno infliggendo danni a chiunque si trovi nelle
vicinanze.
Stone Hit Sui terreni minabili, scaglia una roccia verso l’obiettivo.
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Atlantide III :: Lacrime degli Dei
1.3 Valori massimi caratteristiche
Forza
Destrezza Intelligenza Stat Sum
250
100
50
350
2 Nascita e Morte
I MezzOrchi hanno un ciclo riproduttivo simile a quello degli Umani e degli Orchi,
nascendo appunto da rapporti carnali tra questi ultimi e le donne Umane.
Il parto per la donna umana è particolarmente difficile e spesso l’esito ultimo di
questo è la morte. Copiose sono le emorragie che la donna sviluppa durante il parto,
vista la mole dell’essere che porta in grembo e l’uso che esso fa spesso di unghie
già sviluppate o di denti acuminati che sporgono dall’orifizio buccale. Sovente si
tratta di donne che, consce dello scempio che portano nel ventre, vanno a partorire
da sole lontano dal proprio villaggio o città o accompagnate da qualche amica che
ne condivide il segreto. Raramente gli uomini sono a parte dei segreti di una simile
gravidanza.
Il piccolo di MezzOrco già alla nascita è capace di camminare e correre, seppur
stentoreo, e pensare al proprio approvvigionamento. Piccoli uccelli o roditori, oltre
che insetti, costituiscono solitamente la sua prima “dieta”.
Istintivamente i MezzOrchi raggiungono la città di Cove, unico riparo per la loro
natura ambigua. Sono le famiglie di Cove o addirittura il Clan tutto a prendersi cura
dei piccoli che giungono nell’orrida città.
I MezzOrchi sono sterili, quindi le nascite da appartenenti alla Razza non sono
possibili.
I MezzOrchi di per sé sono particolarmente longevi con una spettanza di vita naturale in media di 80 anni; tuttavia essendo particolarmente bellicosi e dediti a grandi
sforzi fisici, il loro corpo e la mente arrivano sin troppo provati oltre i 60 anni, età in
cui il MezzOrco medio diventa progressivamente inabile a qualunque compito.
Solitamente la morte sopraggiunge improvvisa in battaglia o durante il duro lavoro
cui ogni MezzOrco è dedito.
La Quinta Razza segue un particolare culto dei morti. Nessuna struttura accoglie i
cadaveri. Nessun tipo di commemorazione è contemplato. Semplicemente, nel corso
di un rituale che vede presenziare il Clan cui il morto apparteneva, il cadavere viene
divorato dagli appartenenti al Clan (vedi sezione 11.1 nella pagina 11).
3 Caratteristiche Fisiche
Altezza media: 190 cm
Peso medio: 120 Kg
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Profilo MezzOrchi
Atlantide III :: Lacrime degli Dei
I MezzOrchi hanno corpi massicci e robusti, la pelle è di color bruno, callosa in ogni
sua parte tanto da sembrare corteccia, con una saltuaria peluria.
Sul volto spiccano occhi di norma castani dallo sguardo
bolso che s’alterna ad un aspetto iracondo e feroce. Le
sclere sono spesso arrossate, se non proprio iniettate di
sangue.
La bocca mette spesso in mostra pronunciati canini inferiori, che appaiono simili a zanne. I denti sono di
solito massicci, dimostrandone l’adattamento alla masticazione di carne cruda, e sporgenti, di un colorito
giallastro-bruno.
Il naso solitamente è tozzo e ben evidente. Le narici larghe rendono conto della respirazione rumorosa che essi
hanno, data anche la notevole capacità polmonare.
4 Sviluppo psico-fisico ed Età
Lo sviluppo mentale MezzOrchesco si articola principalmente in tre fasi, in occasione delle quali s’associano
evidenti modificazioni fisiche.
Il ritmo di sviluppo fisico del MezzOrco è molto più rapido di quello umano, di un rapporto di circa due anni umani per ogni anno MezzOrchesco; questo ovviamente vale sia per la crescita giovanile che per il decadimento
senile.
Se da un lato l’Orco, dopo la nascita e la fase neonatale, sembra arrestarsi nella fase
puerile pur crescendo ulteriormente dal lato fisico, e dall’altro l’Umano evidenzia
una continua e progressiva evoluzione mentale sia durante l’adolescenza che nella
fase adulta, il MezzOrco, quale risultante di queste due nature, si configura psicofisicamente come una mediazione di queste diverse tendenze, il che si traduce nelle
seguenti tre fasi:
1. Fase Neonatale: La fase neonatale (fino ai 2 anni) è per certo la più bizzarra.
Il comportamento dell’infante è caratterizzato da spiccate inclinazioni violente
e moti d’ira selvaggia. Per comprendere quanto questa natura sia pericolosa
ed incontrollabile, si pensi che i MezzOrchi che fanno da genitori sono di sovente costretti a rinchiudere in gabbie i pargoli talvolta per proteggersi più che
per proteggerli. Fortuna per le femmine di MezzOrco vuole che i cuccioli non
necessitino di alcun tipo di allattamento in quanto già autosufficienti per quanto riguarda l’alimentazione! E’ in questo periodo che solitamente il MezzOrco
raggiunge istintivamente la città di Cove.
2. Fase Puerile: Nel corso di questo periodo (dai 2 ai circa 7 anni) i giovani MezzOrchi subiscono un cambiamento radicale sia nella personalità che nel corpo:
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Profilo MezzOrchi
Atlantide III :: Lacrime degli Dei
l’atteggiamento selvatico e bestiale che li aveva caratterizzati nella fase precedente pare sopirsi nell’arco di pochi mesi dal compimento del secondo anno
d’età per sostituirsi con un atteggiamento pur sempre frenetico ma decisamente
più congruo con una sorta di vita sociale. L’impellente necessità di conoscere il
mondo ne fa degli acuti ma sconsiderati e ribelli esploratori. È nel corso di questa fase che i giovani MezzOrchi si affiancano agli adulti, di norma agli appartenenti del medesimo Clan, per apprenderne le conoscenze, i segreti, le tecniche e
più in generale per conoscere la società e la vita MezzOrchesche. Man mano che
il giovane crescerà, egli deciderà la via che vorrà intraprendere, associandosi ad
un adulto che lo possa “istruire” per il tempo che rimane prima che esso entri
nella successiva fase della crescita.
3. Fase Ultra–Adolescenziale: (dagli 8 anni in poi) In genere incapaci di gestire se stessi e non di meno le relazioni sociali che intrattengono, i MezzOrchi
cercano inizialmente la solitudine, nella cui calma cercheranno non già un equilibrio, impensabile per una razza simile, bensì di indirizzare le proprie pulsioni
violente verso un capro espiatorio che si identificherà nelle figure culturali che
rappresentano ogni forma di male per i MezzOrchi: la Razza Umana e quella
Orchesca. Come evidente, durante il tempo trascorso in solitudine, il MezzOrco
non manca di affinare le arti e doti proprie del tipo di vita che ha scelto, perfezionando le proprie capacità, altra valvola di sfogo del forte contrasto interno che
continuerà ad animarlo. Nonostante questi espedienti di controllo del profondo
contrasto interiore essi non risolveranno mai definitivamente questo contrasto
che continuerà a caratterizzare non poco il carattere di ciascun singolo individuo: non raggiungeranno mai una crescita mentale ed intellettuale sufficiente a
superare questa fase di contrasto, intrappolati in un’eterna “adolescenza” (ecco
perché si parla di Ultra–Adolescenza).
In epoca più matura alla solitudine fisica si sostituisce una sorta di “solitudine interiore”, figlia appunto del conflitto che muove l’animo MezzOrchesco. Il
MezzOrco si interessa maggiormente agli aspetti collettivi del proprio Clan e,
non ultimo, della propria città, rifugio e certezza.
5 Il territorio
I MezzOrchi sono in grado di vivere in ogni tipo di ambiente. Il loro fisico massiccio
e robusto li rende particolarmente resistenti agli insulti climatici. Motivo per il quale
sopportano in maniera adeguata sia il freddo che il caldo. Unica nota particolare, essi
non sanno nuotare per cui si trovano in difficoltà nell’acqua!
Particolarmente a loro agio si trovano però in terreni paludosi e sporchi, dove vi
sia fango o terreno melmoso. Questo non per una particolare attitudine fisica, quanto
piuttosto per un istintivo gusto e piacere!
I MezzOrchi hanno come unica città Cove.
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Atlantide III :: Lacrime degli Dei
6 Cultura e Valori Morali
È difficile definire una Cultura della razza MezzOrchesca. Essi articolano di fatto la
propria esistenza su un’istintività animale, nella quale la legge del più forte regna
sovrana ed incontrastata.
Si decodifica una sorta di moralità in tre aspetti della vita MezzOrchesca:
1. Rettitudine nel combattimento
2. Nomea, conquistata in battaglia o nel proprio mestiere
3. Presa con violenza delle femmine.
Al di fuori di questo effimero codice morale, la vita della razza MezzOrchesca si
articola secondo le istintive pulsioni, comuni a ciascun membro della razza.
Unici tratti Culturali del popolo di Cove possono essere visti nel modo di accettare
i giovani MezzOrchi che giungono alla città entro delle famiglie o all’interno di un
Clan, i rituali di divinazione al dio Tore ed il rituale funerario in cui i membri del
Clan del morto ne divorano il cadavere (Vedi Aspettativa di Vita e Morte).
Per i MezzOrchi lo scopo della vita è sopravvivere e diventare “grandi” agli occhi
degli altri. Il denaro non ricopre pertanto un “valore morale” in quanto moneta nella
cultura MezzOrchesca. Esso rappresenta vestigia dell’odiata razza umana da un lato, dall’altro la V Razza è troppo poco intelligente per comprenderne la reale utilità.
L’abbondare di ricchezze conquistate è invece per il MezzOrco segno di “grandezza”
e “capacità”. Il denaro è quindi visto solo come oggetto, il cui eventuale accumulo,
sopratutto come bottino di guerra, può esser visto come segno di abilità e bravura. La
moneta viene anche utilizzata per gli scambi commerciali o per l’acquisto delle merci
più semplici, anche se più comunemente i MezzOrchi sfruttano il metodo del baratto,
soprattutto tra di loro. Non è comunque raro assistere a scambi di merci tra il popolo
di Cove ed altre Razze in cui il MezzOrco prova a barattare la merce (per ulteriori
dettagli vedi sezione 12 nella pagina 11)!
7 Vita comune
I MezzOrchi passano principalmente la loro giornata svolgendo il compito nel quale
riescono meglio, intraprendendolo come una sfida e una competizione con chiunque
altro lo condivida: non di rado questa “competizione” tende a svilupparsi in una
sorta di “amicizia”, atteggiamento tipico della loro doppia e contrastante natura di
esseri sociali ed asociali.
Nella maturità, passato il primo periodo di isolamento tipico della fase Ultra–
Adolescenziale, i MezzOrchi tendono a riunirsi con altri membri del Clan durante
le pause ed il tempo libero dal proprio lavoro.
Il MezzOrco, salvo l’uso smodato del cibo, lo sfogo della violenza in risse generalmente non mortali, e la partecipazione a atti divinatori o rituali, non conosce svago
alcuno.
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8 Festività1
Feste, ricorrenze e simili sono sconosciute al popolo dei MezzOrchi, eccezion fatta
per i baccanali e le gozzoviglie, generalmente caratterizzate da violenza gratuita a
scopo ludico, in occasioni di cacce di gruppo particolarmente favorevoli o di attacchi,
conquiste e saccheggi a città, in particolar modo se umane!
In queste occasioni viene offerto gran parte di quanto depredato/cacciato in sacrificio al Grande Spirito, Tore, come gesto riconoscente per la forza e la ferocia donate
in battaglia a ciascun MezzOrco.
9 Attitudini e mestieri
I mestieri che la comunità MezzOrchesca esegue, non sono differenti da quelli di un’economia rurale umana, e al
pari di essa, il mestiere decide il ruolo sociale dell’individuo: Guerrieri lontani da Cove per intere settimane alla ricerca di prede sempre più grosse e gloriose, Minatori
infastiditi dalla luce del sole per il lungo tempo passato
nelle caverne, Fabbri con ustioni e dalla pelle riarsa per il
perdurare dell’esposizione al calore della forgia.
10 Alimentazione
Fondamentalmente onnivori, ma con una cultura fortemente orientata al consumo di carne, i MezzOrchi non fanno distinzione nel mangiare
carni di esseri senzienti o meno.
La potente dentatura permette loro di cibarsi di carni crude! Essi raramente useranno il calore della fiamma per cuocere un alimento!
I MezzOrchi sono convinti che il nutrirsi delle loro vittime determini l’acquisizione
delle caratteristiche del cadavere. Essi si astengono dal cibarsi di una vittima solo per
operare un gesto simbolico, ad esempio di sdegno.
Le carni preferite sono quelle degli Uomini o degli Orchi che oltre al valore nutritivo rivestono anche un importante aspetto simbolico.
Atteggiamenti di cannibalismo si osservano tra i MezzOrchi in occasione dei “funerali” in cui essi divorano le carni del cadavere del proprio Clan (vedi sezione 11.1
nella pagina seguente).
1 Per
maggiori informazioni consulta il Capitolo I L T EMPO .
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11 Religione
I MezzOrchi possiedono una religiosità molto viscerale che coinvolge e decide diversi
aspetti della loro vita e delle loro relazioni sociali e con le altre razze.
Riti divinatori, offerte in cibo o vittime sacrificali, sono rivolte al Grande Spirito
Animale conosciuto con il nome di Tore. Esso è venerato nella Grotta Sacra al centro
della città di Cove.
La forma di culto per un MezzOrco è l’eccellenza nella propria occupazione, che
gli permette di predominare sugli altri ripercorrendo la “lotta per la sopravvivenza”
caratteristica degli animali e ben vista dal Grande Spirito Animale.
11.1 Riti Sacri
Quanto per le festività, sono rari i riti comunitari e spesso si concentrano in due momenti della vita di un MezzOrco che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si
situano nella vecchiaia e nella morte piuttosto che nella vita o nella gioventù.
Il primo si ha nel periodo di decadimento senile di un MezzOrco anziano che,
entrato nello stato di confusione, è pensato ricongiungersi con Tore stesso e quindi
ascoltato con maggior attenzione, quasi alla stregua di profeta.
Il secondo al momento della morte di un MezzOrco. Tutti i membri del Clan della
vittima si riuniscono presso la Grotta Sacra, il cadavere appoggiato su un letto di
assi di legno impilate. I membri del Clan cominciano a divorare il cadavere, nella
speranza che le qualità del morto passino in loro.
12 Conoscenze
Il “sapere” MezzOrchesco è oltremodo singolare; anche in forza dell’assenza di calligrafia, se non mutuata da altre razze, non esiste di fatto alcun sapere teorico che
possa essere scritto e tramandato.
Qualsiasi forma di conoscenza vede la luce e la sua prosecuzione nella singola sapienza di ciascun MezzOrco; quest’ultimo la tramanderà, non già verbalmente, poiché produrre un pensiero che incorpori una tecnica è ardua cosa, bensì per via esemplificativa. Quando sarà il momento, venendo semplicemente osservato nell’esercitare la propria conoscenza, il detentore di un sapere lo trasmetterà per imitazione agli
altri. Sarà loro cura svilupparlo ed apprenderlo come meglio potranno. Si configura quindi un tipo di apprendimento del tutto limitato ad espressioni pratiche, e che
siano riproducibili pubblicamente, ed in questo modo trasmissibili ad altri.
Fare di conto è una tecnica complessa e poco conosciuta dai MezzOrchi tanto che
comunemente negli scambi commerciali sia fra fratelli che con eventuali altre Razze,
le quantità vengono decise ad occhio o sommariamente;2 ma guai a farsi cogliere
nell’atto di raggirare un MezzOrco sfruttando la sua limitata capacità di contare!
2 Quando
non utilizzano il baratto, sistema di commercio preferito, i MezzOrchi sfruttano la moneta
comune.
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Le cognizioni tecniche dei MezzOrchi, fatta eccezione per l’estrazione e lavorazione
dei metalli, sono scarne e limitate al barbarico; lo stesso dicasi per abitudini, storia ed
indole delle altre Razze le quali rimangono un mistero tuttavia di scarso interesse,
fatta eccezione per le metodologie di uccisione di quest’ultime.
12.1 Calendario
[Vedi Capitolo I L T EMPO]
12.2 Lingue Conosciute
MezzOrchesco comprensibile solo ai MezzOrchi.3
Lingua Comune sgrammaticata e scorretta.4
L’abissale ignoranza di tutto ciò che non sia apprendibile con la mera pratica è cosa
comune fra i MezzOrchi, anche fra i più “intelligenti”. Proprio per questo motivo
la cultura linguistica che possiedono è un miscuglio di quanto in tempi remoti furono costretti ad apprendere per poter servire meglio i loro antichi padroni umani ed
orcheschi.
La lingua parlata è un incrocio di Orchesco e di Lingua Comune, tanto da essere
incapaci di parlare correttamente sia l’uno che l’altro: ciò che ne risulta è un Comune
sgrammaticato dipinto di suoni gutturali e raschianti arduamente comprensibile che,
se colorato con vocaboli Orcheschi di uso comune diviene quasi un ruggire e gorgogliare, fra i quali si scorge qualche saltuario vocabolo umano, il tutto comprensibile
solo per un altro MezzOrco abituato a discorrere in quella maniera.
Da ciò consegue che non esiste alcuna lingua scritta se non rudimentali segni su
pietra.
Assolutamente unici per rarità quei MezzOrchi che apprendono a scrivere in lingua
umana, cosa di norma inutile poiché nessun’altro MezzOrco avrebbe possibilità di
leggere; non di rado tale pratica è vista dal gruppo come uno spreco di tempo inutile.
13 Società e Ordinamento Politico
Abbiamo già accennato al fatto che i MezzOrchi non hanno famiglie vere e proprie.
Essi infatti non possono generare prole. I giovani MezzOrchi che giungono a Cove
vengono “adottati” da coppie di MezzOrchi più grandi o dal Clan tutto.
La società è basata prettamente sulla violenza, che sconfina nella messa in pratica
dell’animalesca “Legge del più Forte”.
3 Quando
il linguaggio di Razza è attivo, il MezzOrco può parlare anche fluente. Si intende che
quando parlano il MezzOrchesco lo parlino bene!
4 In questo caso è buona norma far “parlare male” il proprio personaggio MezzOrco, usando ad esempio espressioni sgrammaticate, frasi errate, parole semplici, ecc... Consulta il Forum dei MezzOrchi
per maggiori informazioni.
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Il “governo” MezzOrchesco si istituisce a partire dalle “famiglie” che si riuniscono in Clan allo scopo di formare fazioni potenti ed in grado di prevalere sugli altri
Clan/Famiglie senza però mai dominarle completamente, quasi a voler mantenere
quell’aria di perenne competizione e dualismo tipici i questa Razza.
13.1 I Clan
Il Clan è l’”istituzione” sociale più tipica della Quinta Razza. Presenti nell’immutabile
numero di due, il Clan guerriero Torgul e quello dei lavoratori Akrag, i Clan fondano
le loro radici su mitiche origini.
Componenti essenziali della società di Cove, ciascuno dei singoli Clan possiede un
ordinamento interno del tutto autonomo (vedi sezione 15 nella pagina 17). Oltre a
questo ordinamento i MezzOrchi si attengono a quanto eventualmente stabilito per
tutto il popolo dai due Urukai.
13.2 L’Urukai (Capo Clan)
Ogni Clan ha al suo vertice una figura scelta dai membri del Clan stesso o impostosi
come tale con la forza, come capo. Solo i maschi del Clan possono aspirare a tale
ruolo: l’Urukai (= Capo Clan).
E’ l’urukai che governa e gestisce a suo insindacabile giudizio il Clan e le famiglie
che ne fanno parte. Egli rispetta solo la storia e la “cultura” del Clan che sente come
proprie, oltre ovviamente ai “valori” propri della Razza di cui fa parte.
Ogni Clan può racchiudere solo i membri adatti. I Torgul solo MezzOrchi guerrieri,
gli Akrag solo lavoratori di Cove.
Ogni Capo Clan si occupa solo dei membri del proprio gruppo.
Nel caso di decisioni in merito alla città intera o la Razza nel suo complesso, saranno i due urukai a decidere. Qualora tra essi vi fossero dei dissidi, saranno prove di
forza a far decidere chi abbia ragione.
Il Capo Clan è rispettato nella maniera più assoluta dai membri del Clan. Lo è o
perché scelto dai cittadini stessi, oppure perché si è imposto su tutti. E si sa come i
MezzOrchi seguano l’idea di “grandezza” e chi la “incarni”!
Ogni MezzOrco è giudicato dai membri del proprio Clan in caso di infrazioni alle Leggi del Clan, ma anche della Razza tutta. E’ buona norma che il Clan prenda
provvedimenti nei confronti dei reati, onde evitare recriminazioni da parte del Clan
avversario.
13.3 La “Legge”
La Legge MezzOrchesca è decisamente esigua e sbrigativa. Sono soltanto 4 i reati
concepiti al suo interno:
1. Gloria Ingiustificata: qualora un MezzOrco si faccia vanto di imprese che non abbia compiuto lui, spacciandole per proprie, o semplicemente asserisca d’averle
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compiute quando ciò non risulti vero, esso offende il proprio Clan, ma più in
generale il popolo di Cove tutto.
2. Disonore in Battaglia: valido principalmente per i duelli, ma talvolta anche per
i grandi scontri, la violazione delle regole di quest’ultimi (di norma non uccidere un fratello o alleato qualora ciò non sia necessario od obbligatorio – fatta eccezione per il rifiuto della femmina [vedi oltre]) genera disonore per il
guerriero che offende il popolo di Cove tutto ma in particolar modo il Clan
d’appartenenza.
3. Stupro: chiunque prenda una femmina di MezzOrco senza che essa si sottometta
o peggio la sottragga ad altri fratelli offende il popolo di Cove tutto, il Clan
d’appartenenza ma soprattutto viola la volontà di Tore.
4. Bestemmia: chiunque offenda il dio Tore. Bestemmia maggiore è negare l’esistenza del Grande Spirito Animale.
Per ciascuno di questi reati la pena prevista può essere:
• Morte per impalamento.
• Allontanamento da Cove.
13.4 Rapporti con membri stessa razza e altro sesso
Il rapporto fra membri della stessa razza è generalmente basato sul ruolo ricoperto
all’interno del Clan ed il Clan di appartenenza. I membri più anziani o di grado
maggiore nel proprio Clan sono rispettati e seguiti. Il rispetto può essere superato
con prove di forza in cui il più giovane superi il più anziano, dimostrando così il
suo valore e, quindi, la sua ragione. Tra membri di Clan diversi vige rispetto misto a
indifferenza, talora odio. Di certo i membri di un Clan non rispettano gli ordini degli
anziani dell’altro Clan!
I MezzOrchi vivono sempre il dualismo della propria razza. Possono mal tollerare
i membri dell’altro Clan, ma sono legati ad esso, anche da un punto di vista pratico:
i Torgul si avvalgono della armi ed armature forgiate dagli Akrag, mentre questi ultimi si avvalgono delle capacità combattive dei Torgul per la difesa della città e per
l’approvvigionamento alimentare.
I MezzOrchi sono usi a dar sfoggio di incitamenti alla propria forza, abilità nella rispettiva esperienza pratica, sia essa il combattimento o la fabbricazione di armi
e quant’altro e più generalmente della propria forza. Fare bella mostra della propria
grandezza è per un MezzOrco non vanità ma giusta maniera di presentarsi. Un MezzOrco è ciò che egli stesso è in grado di fare e null’altro. Esporre le proprie capacità è
il miglior modo di presentarsi; a maggior riprova del poco interesse e considerazione
per la semplice conoscenza teorica. Per le femmine inoltre è buon uso far sfoggio a
parole del proprio compagno con le altre femmine e talvolta anche con i maschi per
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far si che il rispetto, l’ onore ed il timore che il compagno suscita siano associati anche
alla relativa femmina.
Fra i rappresentanti dei due sessi comunemente non c’è distanza; nella società
MezzOrchesca, dove i “figli” vengono allevati per un breve tempo e dove tanto alla femmina quanto al maschio non è preclusa possibilità alcuna, le uniche differenze
si mostrano nella fase di “corteggiamento” e nella gestione del “potere”.
Senza dichiarazioni né rituale alcuno, il MezzOrco più forte e/o prestigioso prende la donna che meglio ritiene come propria, la quale a sua volta deve accettare il
rapporto. Qualora la femmina non ritenesse degno il compagno essa è costretta ad
usare tutta la forza che possiede per cercar di respingere il pretendente. Difficilmente
infatti il maschio accetterà una simile offesa. In questo caso è lecita la morte di uno
dei due sfidanti (solitamente la femmina di MezzOrco). Qualora la femmina accetti,
dal momento in cui essa si unisce fisicamente col maschio, diventa retaggio personale del MezzOrco suo compagno. Ogni altro MezzOrco si guarderà dall’infrangere
quest’unione.
13.5 Rapporti con membri altre razze
I MezzOrchi sono tendenzialmente isolazionisti e chiusi nella loro comunità; questa
situazione di semi-segregazione è dovuto a diversi fattori.
Barbarismo: i MezzOrchi sono visti dalle altre Razze come una popolazione dagli usi
barbarici e rozzi. Non è infatti raro che le popolazioni più evolute li considerino
come degli animali (non gli Elfi, per i quali gli animali hanno una “dignità”
maggiore).
Complesso di Persecuzione: come diretta conseguenza degli anni di schiavitù e soprusi da parte di entrambe le razze genitrici, che sopravvivono tuttavia soltanto
nei racconti, i MezzOrchi vengono educati alla diffidenza verso le specie “civili” poiché esse di norma, sfruttando la lentezza mentale dei MezzOrchi tendono a ingannarli e raggirarli allo scopo di ottenere l’apporto dei MezzOrchi in
battaglia o per impadronirsi dei loro preziosi manufatti bellici.
Competizione: il sentimento di reciproca competizione che vige fra gli abitanti di
Cove, viene di norma esteso anche agli stranieri che entrino in qualche maniera
in “contatto” con la V Razza. Accade quindi spesso che gli stranieri si sentano perennemente sfidati e insolentiti dagli atteggiamenti MezzOrcheschi tanto
quanto un MezzOrco ritenga di essere offeso di fronte a palesi dimostrazioni di
forza che membri di altre razze pratichino, magari anche con tutt’altro intento!
Tutto ciò contribuisce di sovente all’instabilità nei rapporti interrazziali dei MezzOrchi.
Usualmente i MezzOrchi apprezzano e ricambiano con amicizia e fedeltà quasi
“animale” ogni rapporto interrazziale che si predisponga come contatto per onorare
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e celebrare la forza e la grandezza della razza MezzOrchesca, soprattutto se caratterizzato da doni e onorificenze, fittizie o meno che siano. Si predispone insomma
una condizione di generica diffidenza ed ostilità verso tutte le razze, che lascia tuttavia campo aperto per possibili “amicizie” verso quasi tutte le genie, purché esse
dimostrino segni di rispetto e devozione verso la V Razza.
A questa situazione vi sono tuttavia due importante eccezioni: la razza Umana e
quella Orchesca.
Verso entrambe non vi potrà essere pace! I MezzOrchi odiano entrambe queste
razze in quanto genitrici e fonte di sofferenza. Creatrici e distruttrici allo stesso
tempo.
I MezzOrchi non potranno trovare amore e pace nei loro confronti!
14 Attitudini e Motivazioni al Combattimento
Il combattimento è una pratica comune per la razza MezzOrchesca. L’uso che ne
viene fatto è quasi sempre smodato ed eccessivo, ma, in diverse situazioni, assume
carattere rituale, giudiziario e quant’altro.
14.1 Combattimento fra MezzOrchi
Questa possibilità è assai frequente poiché un MezzOrco risolve le proprie diatribe con gli altri attraverso prove di forza. Il MezzOrco tende a considerare qualsiasi opposizione alla propria volontà, purché non espressa da un proprio superiore,
come un affronto alla propria autorità da decidersi “. . . come Tore comanda. . . ”. In
combattimento Tore deciderà la ragione dei contendenti!
Alla frequenza degli scontri tra MezzOrchi non corrisponde un altrettanto elevato
tasso di letalità! Una sorta di “codice morale” impone loro di non uccidersi (fatta eccezione per rari casi). Feriti o privi di sensi, coloro i quali si vedano sconfitti,
abbandonano lo scontro.
Il combattimento si figura insomma come arbitro di diatribe e metro di giudizio
della ragione, della forza, del rispetto ed del valore dei singoli MezzOrchi.
14.2 Il combattimento nella Caccia
La caccia di tutte quelle creature ritenute non intelligenti, ovvero a loro inferiori, è
per i MezzOrchi una pratica abituale, quasi doverosa: persino chi non si dedica completamente al combattimento, si cimenta con passione in sfide mortali con avversari
sempre più forti per provare le proprie capacità.
Non di rado un uscita dal villaggio di Cove con scopi precisi viene interrotta più
volte da fortuiti incontri con avversari degni d’esser sfidati e uccisi o anche solo per
punire provocazioni ricevute.
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14.3 Il combattimento contro altre Razze
In quanto cause del complesso di persecuzione (precedentemente trattato) della Quinta Razza, a seconda di come si pongono nelle relazioni “diplomatiche” con i MezzOrchi, le altre Razze vengono identificate come membri della razza MezzOrchesca, e di
conseguenza trattati anche nell’eventualità di un combattimento, o come creature da
cacciare con tutto ciò che ne consegue.
Ciononostante le bizzarre reazioni che spesso le razze “alleate” mostrano a questa
bellicosità futile dei MezzOrchi, talvolta causano dissapori e non di rado “incidenti”
mortali d’uno o dell’altro contendente.
14.4 Il combattimento con Umani ed Orchi
Qualsiasi incontro con membri di queste Razze termina rigorosamente nel sangue di
uno dei due contendenti, indipendentemente dal valore, forza, o necessità del combattimento. Donne, uomini, vecchi, in inferiorità o superiorità numerica che siano,
che fuggano o affrontino il MezzOrco. . . non importa! Quel sangue deve essere
versato, quelle creature devono essere uccise!!
Esistono per certo rarissime eccezioni, ma in quanto tali non sono viste di buon
occhio da parte di altri MezzOrchi.
15 I due Clan
15.1 Clan Akrag
15.1.1 Background
Stonk, stonk!!!
Un’accetta colpisce con forza un possente tronco senza riuscire ad abbatterlo. Un colpo di
frusta sibila e risuona nel vento.
“Dannata bestia! Mettici più forza!”
Ringhia il MezzOrco sotto i colpi della frusta, più per l’ira che per il lieve tocco dello scudiscio. Ringhia ancora più forte e serra i pugni attorno all’esile arma quando le sferzate
giungono al volto, apostrofato ancora una volta per aver alzato lo sguardo.
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Stette, silente, un colpo ancora, un giorno ancora, il solo tintinnar di catene, giogo di schiavitù. Questo il lento e mesto scorrere delle vite schiave, non più che muli e bestie da soma.
Con sguardo torvo e reso scuro dal fiotto di sangue, osservava mesto il proprio aguzzino.
La trappola era tesa, presto la preda sarebbe stata attirata da tanto appetibile esca; un fruscio fra le fronde... Ecco sospettoso lupo farsi innanzi, circospetto puntare belante ovino; un
richiamo d’aiuto le frasche spezzarsi; un altro prigioniero.
Risero i cacciatori, alle tante erte su pali, un altra pelle si sarebbe infine aggiunta.
“Svelto Bestia! Tiralo fuori da li!” imperò l’umano mentre cruento colpiva con cuoio di
frusta l’animale prigioniero.
Furioso quanto inerme il fiero lupo stava, osservando dal basso il proprio aguzzino, con
sguardo reso più torvo dal sangue che sgorgava copioso da screzi di sferza.
Poi un frusciare sommesso, infine un ululato, indi ringhi ed un urlo straziato: rabbioso
ed affamato s’ergeva il gramo: stretto in fauce serrata stava schernente bracconiere, oramai
agonizzante.
Né una parola né un urlo, con fare veloce folto branco di lupi, unito, sciamò nel piccolo
accampamento: in breve non più voce umana s’udiva.
Deposto il cadavere a terra, s’avvicinò dunque alla fossa, ringhiando sino a far indietreggiare il MezzOrco ferito, tanto da farlo piombare a propria volta dentro la buca. Sul ciglio
della fossa, stette il lupo spostando lo sguardo fra il MezzOrco ed il proprio compagno di
branco, ferito ed intrappolato.
Il MezzOrco con gesto rabbioso pulì il proprio occhio dal sangue della ferita riaperta,
pronto allo scontro; quel lupo non l’ avrebbe battuto.
Sorpresa o delusione non è chiaro, ma tanto famelico lupo pareva diverso: rintanato in un
angolo, ferito ed inerme. Quanto era debole ora li, solo; ucciderlo sarebbe stato semplice cosa.
Con gesto possente ghermì il collo della creatura pronto a infrangerlo con una singola mano.
Fu allora che una goccia di caldo sangue colò dal sopracciglio del lupo sin sulla coriacea
pelle del MezzOrco, arrestandone la furia.
Martoriato non meno di quanto lui stesso lo era, quanto gli assomigliava quell’animale!
Come tanto indifeso essere aveva potuto massacrare i suoi aguzzini, quegli umani che egli
non aveva saputo affrontare.
Il MezzOrco guardò verso l’alto laddove fiero il Capo Branco osservava con immota ed
innaturale calma la scena.
Uniti. Uniti, come solo branco sa essere, avevano potuto compiere tanto.
Spostò nuovamente lo sguardo verso il lupo ferito e, ringhiandovi contro non con furia
ma con parvenza che sembrò di rabbioso rimprovero, afferratolo con entrambe le mani, lo
scagliò sin oltre il ciglio della buca. Quando infine il MezzOrco conquistò l’uscita da quella
fossa dannata, il branco tutto s’era dileguato e con esso il fiero Gramo che li guidava. Soltanto
il suo lontano ululare risuonava ancora nella selva notturna.
Raccolta un ascia ed indossata una pelle di lupo, in foggia d’elmo, il MezzOrco si perse nella
boscaglia. Sin da Vesper fu possibile osservare le fiamme del piccolo villaggio di cacciatori
arso dal fuoco e dalla furia. Li dove cinquanta e più MezzOrchi giacevano schiavi, altrettanti
chiavistelli e serramenti venivano infranti a colpi d’ascia.
Li dove il fuoco ardeva le case di infami carcerieri ormai cadaveri, possente e vittoriosa una
creatura s’issava sin su di una statua e d’ ivi lanciava un urlo feroce.
I MezzOrchi, che già andavano disperdendosi fuggiaschi nei boschi, pavidi d’esser catturati una volta ancora, s’arrestarono tutti.
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“VOI FERMI!!” Tuonò possente una voce! “IO GRANDE AKRAG!! VOI ORA ESSERE
MIO BRANCO!! VOI ORA ESSERE MIA FAMIGLIA!!”.
“NOI FRATELLIIIIIIII!!!!!” disse infine in un urlo che parve tramutarsi in ringhio solenne.
Acclamato ora da quella moltitudine di compagni, Akrag il Grande, prima Guida del proprio Clan, si faceva largo fra i propri nuovi fratelli, calcando in capo di tanto in tanto quella
pelle di lupo in foggia d’elmo.
15.1.2 Ordinamento
Il Clan ha un organizzazione di tipo familiare che richiama la struttura di un branco di lupi: ogni membro che ne entri a far parte viene simbolicamente “adottato”
dall’urukai.
La Femmina del Capo, simbolica Madre del Clan, rappresenta l’unica figura femminile a detenere autorità di comando, comunque inferiore a quella del compagno.
Nel caso qualcuno sfidi l’autorità della Femmina del Capo, dovrà sfidare il Capo
stesso in duello.
I membri del Clan devono adoperarsi fra loro come fratelli, proteggendosi e aiutandosi così come fa un branco di Lupi.
Simbolo Totem di Tore del Clan è il Lupo.
15.1.3 Gerarchia
Al vertice del Clan vi è l’Urukai, esclusivamente maschio. Leggermente al di sotto
di lui vi può essere una femmina di MezzOrco come sua compagna. Essi sono visti
come il padre e la madre della grande famiglia che è il Clan. Al di sotto di loro vi
sono le varie famiglie del Clan, ai vertici delle quali vi sono i Capi-famiglia, sempre
maschi.
Contestare gli ordini dell’urukai equivale a sfidarne l’autorità e proporsi quindi
come nuova guida. La scelta di un nuovo Capo Clan avviene quando una famiglia all’interno del Clan sfiducia il Capo attualmente in carica. In tal caso il nuovo
MezzOrco a comandare verrà scelto attraverso la pratica del duello: i contendenti si
sfideranno per il predominio sul Clan.
Solo i maschi di MezzOrco possono accedere ad una carica di responsabilità e governo. Come ricordato, gli urukai possono essere solo maschi, così come maschi sono
i capi-famiglia.
15.1.4 Caratteristiche Sociali
Rappresentando la parte più “sociale” dei MezzOrchi il Clan Akrag ha sviluppato
maggiormente una forte collaborazione fra i membri delle famiglie, tanto da dare al
Clan forma simile a quella delle società umane.
Il gruppo si compone dei lavoratori di Cove i quali si occupano chi di fornire materiali scavando i fianchi delle montagne, chi di produrre e procurare armi e protezioni.
Il meccanismo sociale, fatta eccezione per lo scarso uso di soldi, senza valore nella
cultura MezzOrchesca, sembrerebbe quello di un vero e proprio mercato di paese!
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15.2 Clan Torgul
15.2.1 Background
Fango, letame e sangue. Questo il fetore della pozza umida dove quel MezzOrco ansimante
e affaticato stava, reggendo dal collo oramai spezzato la grossa pantera. Un’altra vittoria.
Tutt’intorno ruggiti ed urla d’eccitamento ed ira, una masnada di orchi bavosi e ringhianti
osservavano il MezzOrco lottare con ogni sorta di creature, sollazzandosi ed intrattenendo le
loro sudice vite.
Provato dalle numerose tenzoni, il MezzOrco raccolse con mesta gratitudine il cibo muffito e sudicio che gli veniva lanciato, in foggia di premio per la vittoria, mentre già un altro
avversario gli veniva portato dinnanzi.
Ecco giungere in catene, maestà violata, un enorme orso grizzly costretto da numerose
corde, trascinato ed indi gettato nel fango. Bramoso gaudio o solo sanguigna attesa negli
occhi di quei mostri, mentre l’orso ormai libero si issava sulle possenti zampe posteriori,
minacciando l’ora pavido MezzOrco.
“ANCORA!” troneggiò una voce intimidatoria.
D’in su d’un gigantesco masso s’ergeva l’enorme orco, brandendo il bastone del comando,
adorno di teschi, imperando sin che un secondo MezzOrco fu gettato nella fossa.
“Torgul, tu aiuta me” disse il MezzOrco ferito, mentre quest’ultimo si librava dalla mota
che per la caduta, ora lo ricopriva. Il possente MezzOrco si limitò a grugnire in risposta, non
distogliendo mai lo sguardo con cui, torvo, fissava l’orso inferocito.
Un attimo di calma.
Persino le grufolanti urla ed i grugniti degli orchi s’arrestarono mentre la bestia e la creatura
si scrutavano, pronti a balzare l’una addosso all’altra: se invero fossero due od uno soltanto
gli animali nell’arena non lo si sarebbe potuto comprendere, tanto simili parevano le due
creature.
Troppo stupido per comprendere, un orco si sporse, urlando, per pungolare l’animale; fu
un istante: l’orso brancò quella stolta creatura e la scagliò nell’arena mandandolo a sfracellarsi
contro le rocce sul lato opposto.
Forse l’istinto, forse la volontà di quello spirito che sopito giace in ogni animale, l’orso si
volse non contro i MezzOrchi, ma contro i propri aguzzini: seppur con sforzo riconquistò
il terreno e, ringhiando maestoso, s’erse in piedi. Alcuni orchi intimoriti fuggirono altri si
gettarono addosso all’animale per averne la meglio.
Soltanto due individui stettero immoti osservando quanto accadeva. Non i due MezzOrchi, ma Torgul, solo nel fondo della fangosa fossa, e quell’orco feroce che, dalla propria
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privilegiata posizione, schernente, osservava l’altro MezzOrco in un misto di divertimento e
disgusto.
Torgul seguì lo sguardo dell’orco ed infine capì: basito osservò il fratello scagliarsi contro
il grande animale, in aiuto dei propri carcerieri, come cane fido per le bastonate ricevute.
Un fiotto d’ira: si mosse consapevole, per quanto un MezzOrco adirato possa esserlo, brandendo un pesante sasso: non gli orchi tutti, non il grande Grizzly; fu lo scuro sangue del
fratello MezzOrco a schizzare per primo sugli astanti.
Poi una scure, una grossa lancia, urla, dolore, furia, sangue, cadaveri. . . con che altre parole
può essere descritta una carneficina!
Respirava a stento Torgul, ansante e dolorante. S’inginocchiò ormai sfinito a terra osservando il proprio sangue scorrere nell’acqua melmosa; poi, pesanti passi richiamarono il
MezzOrco.
Incerto sugli arti intrisi di sangue, proprio e dei suoi nemici, il grizzly s’avvicinò per poi
stramazzare infine al suolo: l’orco alle sue spalle brandiva altezzoso il bastone del comando
adesso lordo di bruno sangue.
Un ghigno o forse solo una smorfia si disegnò sul volto di quel mostro, mentre, levando al
cielo la propria arma, gridava la propria vittoria.
Torgul tentò d’alzarsi, invano; rimase li in ginocchio, impotente: spostò nuovamente il suo
stanco sguardo a terra dove tornò ad osservare il proprio sangue che copioso si riversava.
Mentre attendeva la morte, vide nella mota disegnarsi un lungo rivo rosso bruno: là, dove
la sua scura linfa giaceva, Torgul vide mescersi il sangue dell’orso al proprio.
Un grido, straziato; nel fango, prono e col costato squarciato da gretta scure, stava l’orco,
esanime.
Con quella forza, sconosciuta nuova linfa che ne animava le membra, Torgul arginò copioso
scorrer di sangue d’orso con fermo colpo di medesima scure.
Lì, in vermiglio specchio intinse forte mano.
Al suono di profondo incedere e sonoro gocciolare, Torgul, il possente, s’allontanava, segnandosi il petto con quella linfa animale che ora lo animava.
15.2.2 Ordinamento
Il Clan rappresenta una sorta di “elite guerriera”.
Fra i MezzOrchi solo coloro che dimostrano selvaggia indole e grande forza fisica,
oltre all’attitudine al combattimento con armi, possono aspirare ad accedere a questo
Clan.
Qualunque MezzOrco che ritenga di essere adeguato può imporre al Capo Clan
di esaminare il proprio spirito affinché esso venga giudicato e, se ritenuto adeguato, possa sottoporsi alla Prova dell’Orso (vedi riquadro) ed infine essere accolto fra le
gloriose e potenti fila del Clan Guerriero Torgul.
Proprio a causa delle caratteristiche di selvatichezza e forza, è assai raro che artigiani o minatori MezzOrchi possano essere ritenuti meritevoli a sufficienza da divenire
membri del Clan: il lavoro è a retaggio di una vita molto più sociale che poco si addice
ad un vero guerriero Torgul.
Altrettanto dicasi per le femmine MezzOrchesche: è la forza, il valore e la ricerca di sfide in piena libertà a caratterizzare i membri del Clan; qualunque femmi-
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na sia in grado di sviluppare tali atteggiamenti e caratteristiche può indubbiamente
appartenere al Clan, senza distinzioni fra i sessi.
Proprio come l’Orso, simbolo Totem di Tore per il Clan, il Torgul è uno spirito libero
e solitario che regola la propria vita sulla forza e sul profondo rispetto dei propri
simili, senza tuttavia sentirsi particolarmente legato ad essi.
Niente ordini ne branchi, come un Grizzly solo fra i monti.
La Prova dell’Orso
La Prova dell’Orso consiste in un atto rituale, durante il
quale il MezzOrco, che abbia fatto richiesta di divenire
membro del Clan, ripercorre le vicende storiche del glorioso
fondatore del Clan: il MezzOrco Torgul.
In questa occasione, senza armi ne protezioni di alcun tipo, il MezzOrco in esame dovrà scagliarsi su di un gruppo
di Orchi e massacrarne quanti più possibile, sotto il vigile
sguardo degli altri membri del Clan. Il MezzOrco potrà avvalersi, durante lo scontro, solo delle armi sottratte alle sue
vittime.
Cosi come Torgul stesso, quanto l’Orso che con egli affrontò
gli Orchi della leggenda, così il Giovane MezzOrco ne emula le gesta in onore e memoria di quel grande evento ma
soprattutto per dimostrarsi all’altezza del Clan.
15.2.3 Gerarchia
La gerarchia del Clan è molto elementare e si compone dell’urukai e dei suoi “sottoposti”.
L’urukai ha diritto di “Ordinare” qualsivoglia scelta ai propri subordinati, cosa
che tuttavia dovrebbe astenersi dal fare, in piena concordanza con lo stile di vita dei
Torgul.
Esso ha comunemente il compito di dirimere le rarissime questioni di conflitto fra
i membri del Clan, il che di norma viene affidato ad uno scontro “ufficiale” fra i
contendenti, di modo che sia al forza degli stessi a decidere la ragione.
Più che la messa in discussione di un ordine del Capo Clan, è la promulgazione
stessa di un ordine, a porlo in rischio di sfiducia e sfida da parte degli altri membri i
quali, se lo riterranno necessario, proporranno una nuova Guida per il Clan che dopo
aver battuto il Capo attuale, ne prenderà il posto.
Al contrario di quanto accade tra gli Akrag, non vi è la tendenza dei Torgul a
riunirsi in “famiglie”.
Caratteristiche sociali
Socialmente il Clan Torgul rappresenta la nota selvatica della Razza, anche data l’assenza di leggi nella comunità MezzOrchesca, di norma il loro approccio alla
comunità è particolarmente bestiale.
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Restii alla scelta di una compagna per la vita, come accade invece fra i MezzOrchi Akrag, oltre che alla formazione di una “famiglia”, i Torgul trascorrono lunghi
tempi lontani da Cove (sopratutto nella prima fase del periodo Ultra – Adolescenziale) alla ricerca di prede che siano d’ardua competizione, di modo che sempre e
continuamente la loro forza venga messa alla prova.
L’urukai del Clan si impone come tale con la forza. Chiunque può sfidare in qualsiasi momento il Capo in carica. La morte è prevista in simili combattimenti.
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