Così la `ndrangheta si mimetizza nei piccoli centri
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Così la `ndrangheta si mimetizza nei piccoli centri
Così la 'ndrangheta si mimetizza nei piccoli centri e sono i grandi appalti che si sono dimostrati permeabili, nonostante controlli e autorità anticorruzione, agli appetiti dei clan di 'ndrangheta e Cosa Nostra. E poi c'è il lento e silenzioso radicamento dei clan, lungo decenni, nella vita politica e nel tessuto · sociale dei comuni dell'hinterland. Perché preferire i piccoli comuni alle grandi città, permette alle cosche di rrumetti zzarsi tra paesini e campagne lontano dai con trolli delle forze dell'ordine, rende più facile radicarsi sul territorio, permette di condizionare più rapidamente la vita amministrativa locale e conquistare appalti che, anche in provincia, piccoli non sono. Già l'inchiesta "Infinito" della direzione distrettuale di Milano aveva portato all'individuazione dei primi sedici locali di 'ndragheta in Lombardia, proiezione dei clan calabresi al nord. Poi a questi altri se ne aggiungeranno negli anni successivi, coI IL MUNICIPIO A Cisliano, come accertato da un'inchiesta della Procura, comandava il clan Valle il.FEUDO A Cisliano comandava la famiglia Valle capace di dialogare con i colletti bianchi me quelle in provincia di Como e Lecco, individuate con l'operazione "lnsubr.ia" del 2014. Proprio a Corsico, tornata ad essere associata alla 'ndrangheta nonostante gli sforzi di parte della società civile locale, è radicata una delle più antiche - e potenti - cosche di calabresi al nord, quella dei Barbaro-Papalia. Estesa fino e oltre Buccinasco e Cesano Boscone, coi loro affari eterni, che vanno dal traffico di droga alle imprese edili, dalle costruzioni al movimento terra. Ma oggi si torna a parlare anche di Cisliano, feudo dei Valle finché un'altra inchiesta della direzione distrettuale; guidata dal procuratore Ilda Boccassini, non ha svelato il sistema di terrore a cui decine di imprenditori si erano piegati. Una famiglia che sapeva muoversi tra vecchi metodi d'intimidazione mafiosa, ma anche connettersi al mondo dei colletti bianchi. Nella masseria di Clisliano gli imprenditori che non restituivano i soldi prestati a tassi usurari dagli uomini del clan, venivano sequestrati, minacciati, pestati.In quell'immobile che, dopo le condanne definitive per i membri del clan, è stato confiscato, restituito al Comune, assegnato alla Caritas, nonostante continui atti vandalici e intimidazioni. E si torna a parlare anche di Sedriano, travolto dall'inchiesta che, nell'ottobre 2012, porta ali' arresto tra gli altri dell'assessore regionale Domenico Zambetti, accusato di voto di scambio, e del primo cittadino Alfredo Celeste (per i quali la sentenza è prevista il prossimo mese). E di un gruppo di appartenenti al clan Di Grillo-Mancuso, accusati e poi condannati per sequestro di persona, nel primo e un 1co comune sciolto per mafia in Lombardj . (s. d . r .)