questionario - Comunità della Val di Non

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questionario - Comunità della Val di Non
QUESTIONARIO
questionario e rielaborazione dei dati a cura della dott.ssa Giulia Gelmi
settembre 2013
consulenza a cura del gruppopalomar progettazione partecipata –
gruppopalomar.it
Indice
Introduzione
Impostazione metodologica
1. Analisi socio-demografica
2. Ambiente
3. Lavoro
4. Sanità
5. Collettività
6. Conclusioni
2
Introduzione
Il report presenta i dati raccolti nel corso degli incontri 'Partecipa alla sicurezza, la comunità sicura'. Tali dati ottenuti attraverso la somministrazione di un questionario non sono trattati
singolarmente, tutelando così l'anonimato.
I questionari restituiscono una percezione della sicurezza estremamente sfaccettata, e che si
presta ad alcune osservazioni che verranno trattate singolarmente nel corso della relazione.
I dati pervenuti non sono frutto di un campionamento sulla popolazione residente in Val di Non,
infatti la nostra popolazione di riferimento è composta dai partecipanti agli eventi 'Partecipa alla
sicurezza, la comunità si-cura'. Risulterebbe pertanto inopportuno estendere i risultati di tale analisi
all’intera comunità.
L’impostazione teorica su cui si è basato il questionario parte dagli studi svolti nel ventesimo
secolo riguardo l’evoluzione del governo del territorio e delle sue funzioni di sicurezza. Nel XIX
secolo il concetto di sicurezza muta e permea le funzioni dello stato contemporaneo.
La pubblica sicurezza rappresentò la specifica forma di razionalità politica pensata per il governo e
la minimizzazione dei rischi tipici dell’urbanesimo e dell’industrialismo attraverso l’azione congiunta
1
su territorio e popolazione che essa era in grado di esercitare .
Ridurre le distanze sociali tramite il rafforzamento del controllo sociale e politico sull’economia,
garantire il rispetto della diversità culturale, prendere in considerazione le istanze di coloro che non
devono essere ridotti alla condizione di meri consumatori di cure sanitarie, di istruzione o di
informazione, sono le istanze che per Alain Touraine presuppongono il cammino democratico2.
Le nuove funzioni dello stato moderno pongono condizioni che in parte permettono di
contestualizzare la nuova ricerca della politica alla partecipazione a più livelli. Il ruolo di arbitraggio
che lo stato sociale assume infatti dalla seconda metà del Novecento è voluto dagli stessi interessi
privati, e si interseca con il ruolo di protettore, di fornitore dei servizi sociali, manager industriale,
controllore economico.
Giunti nel ventunesimo secolo al mutamento dei processi decisionali da parte dell’azione
amministrativa, possiamo riconsiderare l’integrazione dell’individuo alla società, insistendo sulla
autoaffermazione del Soggetto3, tramite il nuovo avvicinamento delle istituzioni ai cittadini.
I processi decisionali inclusivi, così prolifici di strumenti e finalità, sono infatti una delle più
importanti innovazioni nell’ambito amministrativo.
Oggi – in un numero crescente di casi – l’amministrazione tende a svolgere un ruolo diverso: di
stimolo, sollecitazione, regia o coordinamento. Non si presenta più come un’autorità indiscussa, ma
4
piuttosto come un partner fra altri partner .
Tra le varie definizioni di partecipazione e democrazia deliberativa citiamo qui quella di Allegretti, in
quanto base costitutiva nelle intenzioni della ricerca sulla comunità della Val di Non.
1
2
G. Campesi. Genealogia della pubblica sicurezza. Verona, 2009.
A. Touraine. Libertà, uguaglianza, diversità. Milano, 2009.
3 Ibidem.
4 L. Bobbio. A più voci. Amministrazioni, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi.
Napoli, 2004.
3
La democrazia deliberativa è per Allegretti
un processo basato sulla discussione pubblica tra individui liberi ed eguali, da cui trae la propria
legittimità. "Deliberazione" va quindi intesa non nel senso di «decisione», ma nel senso del
5
«dialogo» o «discussione» che precede la decisione .
Soggetti proponenti e coinvolti aumentano le loro competenze nel confronto orizzontale,
sviluppano il capitale sociale nel rapporto tra attori, nella valorizzazione delle virtù civiche,
nell'emergere di categorie deboli spesso non coinvolte.
Impostazione metodologica
Da un confronto con le ricerche svolte sul tema della sicurezza ci è sembrato opportuno andare
oltre al concetto tradizionale di sicurezza, estendendone la trattazione ai temi intorno a cui ruota la
vita dell’individuo, ovvero elementi sulla percezione di insicurezze e soluzioni legate ai temi
dell’ambiente, del lavoro della sanità e della collettività. Problematiche e soluzioni proposte sono
state individuate partendo dalle caratteristiche peculiari della Val di Non. Alla trattazione delle
problematicità (D8) è stata affiancata la domanda D10 riguardante le virtuosità del territorio nel
gestire i singoli ambiti. Risulta così possibile apprezzare il ruolo delle amministrazioni locali
nell’governare ambiti percepiti più o meno gravi dalla comunità.
La sfera dell’ambiente ha pertanto incluso le problematiche del degrado ambientale e urbano,
nonché della gestione del rischio idrogeologico. I suggerimenti su cui i partecipanti sono stati
invitati a riflettere sono l’intensificazione della tutela dei bacini idrici, il coinvolgimento della
cittadinanza sui temi ambientali, i disboscamenti mirati, la tutela del paesaggio, il recupero dei
centri storici, il limite al consumo di suolo, l’intensificazione dei controlli sui fitofarmaci.
L’ambito economico è stato affrontato seguendo i temi di lavoro e disoccupazione, immigrazione e
presenza di stranieri nonchè mobilità. Le soluzioni proposte hanno riguardato l’incremento dei
settori dell’allevamento, della manifattura, dei servizi, investire nel turismo rurale, combattere il
lavoro nero, efficientamento del trasporto pubblico, nonchè la garanzia della connettività internet
libera.
Per la sfera ‘sanità’ è stato possibile ottenere degli indici di gravità percepita in relazione alle
seguenti voci: assistenza sanitaria, tossicodipendenza, alcolismo. Queste le soluzioni proposte: A)
Migliorare il reinserimento sociale delle categorie deboli, B) Migliorare l'assistenza sociale alle
categorie deboli, C) Aumentare il sostegno alle scuole contro bullismo e per facilitare
l’integrazione, D) Migliorare la prevenzione e l'informazione sui tumori.
Il tema della collettività racchiude il concetto tradizionale di sicurezza nel trattare voci quali ad
esempio la delinquenza e le infiltrazioni della criminalità organizzata e bullismo giovanile. Questa
sezione comprende inoltre i temi riguardanti la vita sociale all’interno delle comunità, rilevati
analizzando la percezione di problematicità su senso civico e valori nonché in partecipazione e
inclusione sociale. Le soluzioni a cui i cittadini hanno espresso la loro posizione sono le seguenti:
A) Incremento delle forze dell'ordine, B) Incremento del controllo sociale, C) Garantire i servizi
nelle vicinanze delle abitazioni e gruppi di case più isolate, D) Migliorare le politiche per la famiglia,
E) Istituire strumenti di democrazia diretta.
5
U. Allegretti, Democrazia partecipativa. Firenze, 2010.
4
Il Grafico 1 mostra la distribuzione in valori percentuali della percezione delle problematicità.
Dopo aver condotto l’analisi descrittiva delle variabili socio-demografiche, il report si suddivide nei
settori rispondenti alle variabili sopra dette (ambiente, lavoro, sanità e collettività), nei quali
vengono descritte le frequenze monovariate e le possibili connessioni con le implicazioni territoriali,
sociali ed esperienziali delle comunità nonese.
5
1. Analisi socio-demografica dei partecipanti al questionario
La popolazione coinvolta nella ricerca è composta da 151 intervistati.
I seguenti grafici riportano la distribuzione delle frequenze assolute secondo le variabili ‘genere’ e
‘classi d’età’ (Grafico 2) e la distribuzione della popolazione per titolo di studio in valori percentuali
(Grafico 3).
La classe d’età più rappresentata è quella che va dai 46 ai 65 anni, il genere che prevale è quello
maschile (88 su 151). Il titolo di studio con la più alta frequenza tra la popolazione intervistata è il
diploma, seguito dalla formazione elementare/media e dai laureati.
6
Nel quarto grafico il settore occupazionale viene messo in relazione con l’occupazione entro i
confini della valle.
La modalità ‘altro’ racchiude pensionati, casalinghe, e studenti. Una suddivisione intuibile della
modalità vede le casalinghe tra gli occupati in valle, gli studenti in situazione di pendolarismo e i
pensionati rappresentati nella risposta nulla.
Luogo di abitazione e status di convivenza in valori assoluti sono le variabili messe in relazione nel
Grafico 5.
Il grafico rispecchia la distribuzione frammentaria dell’abitato nella Val di Non, mentre non pone
particolare risalto alle famiglie unipersonali (10,6% ).
7
Una forte partecipazione ad attività delle associazioni locali caratterizza la popolazione intervistata,
come evidenziato nel Grafico 6, in sintonia con l’offerta associazionistica trentina (725
organizzazioni di volontariato iscritte all’albo della Provincia Autonoma di Trento).
8
2. Ambiente
Nelle domande D8 e D10 viene richiesto di esprimere la percezione relativa a problematicità e
virtuosità che si attribuiscono al proprio territorio.
A livello macro, l'ambito 'Ambiente/Territorio' si posiziona all'ultimo posto (17%) per grado di
gravità, come descritto nella tabella 1. La popolazione intervistata ritiene inoltre che le istituzioni
che governano la Valle dimostrino un discreto grado di virtuosità nel gestire l'ambiente (21%).
Tab. 1 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per ambiti
Ambito
Ambiente/Territorio
Ambito Lavoro
Ambito Sanità
Ambito Collettività
Vuoto
Tot.
Problematicità
v. a.
%
25
17
54
36
31
21
33
22
8
5
151
100
Virtuosità
v. a.
%
32
21
27
18
59
39
17
11
16
11
151
100
Vediamo ora nel dettaglio la distribuzione di frequenza fra le modalità che compongono l'ambito
'Ambiente/Territorio' nella domanda D8 relativa alla percezione delle problematicità e alla domanda
D 10 relativa alla percezione della virtuosità e responsabilità...
Tab. 2 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per l'ambito
'ambiente/territorio'
Modalità
Degrado ambientale
Degrado ambiente costruito
Gestione rischio idrogeologico
Tot.
Problematicità
v. a.
%
Virtuosità
v. a.
%
15
60
18
56
5
20
2
6
5
25
20
100
12
32
38
100
Tra chi ha scelto come prioritaria la gravità della situazione ambientale spicca la preoccupazione
per un degrado non urbano e non legato al rischio idrogeologico (60%). Allo stesso modo una
quantità similare afferma che il territorio sia effettivamente gestito in maniera efficiente soprattutto
9
in materia di inquinamento ambientale (56%), mentre la percezione della gestione del rischio
idrogeologico risulta rilevante per il 38% della sezione degli intervistati.
Dal Censimento sull’Agricoltura del 2010 risulta che il territorio della Val di Non presenta la
maggiore quantità in provincia di ettari destinati a coltivazione legnosa agraria (6900 ettari su
40000, il 17% sul totale). Per tanto si è voluto porre in risalto le tematiche affini al rapporto della
popolazione con benefici ed esternalità prodotte da tale reparto produttivo.
Nella tabella seguente è descritta la distribuzione di frequenza delle indicazioni che gli intervistati
percepiscono come prioritarie nello svolgimento delle funzioni del governo del territorio sulla
tematica ambientale. Alla domanda D11 'cosa dovrebbero fare le istituzioni locali per migliorare
l'ambito ambiente/territorio nella sua comunità di valle', i soggetti rispondono così:
Tab. 3 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza della variabile 'priorità ambiente' per grado di
priorità 'urgente'
Azioni
A. Intensificazione tutela bacini idrici
v. a.
%
5
3
31
22
C. Disboscamenti mirati
3
2
D. Tutela del paesaggio
24
17
E. Recupero dei centri storici
31
22
F. Limitare consumo di suolo
12
8
37
143
26
100
B. Coinvolgimento cittadinanza
G. Intensificazione controlli sui fitofarmaci
Tot.
Al primo posto tra le azioni auspicate dalla popolazione risulta la risposta G, ‘Intensificazione
controlli sui fitofarmaci’, avvalorata dalle affermazioni riportate fuori questionari (sez. ALTRO),
rimarcanti la necessità di un severo controllo sull’utilizzo di fitofarmaci e il rispetto dei regolamenti
dedicati.
Coinvolgimento della cittadinanza e recupero dei centri storici sono le due tematiche emergenti in
seconda battuta come proposte da sottoporre alle amministrazioni locali (22%).
La tutela del paesaggio risulta al terzo posto con il 17% delle preferenze.
La trasversalità delle tematiche ambientali è confermata dalla eterogeneità di coloro che ne
percepiscono l’importanza.
10
3. Lavoro
A livello macro, l’ambito Lavoro si pone come principale preoccupazione tra la popolazione
intervistata (36%). Parallelamente la capacità del territorio nella risposta alla problematica risulta
soddisfacente per il 18% degli intervistati.
Tab. 4 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per ambiti
Problematicità
Virtuosità
Ambito
v. a.
%
v. a.
%
Ambiente/Territorio
25
17
32
21
Ambito Lavoro
54
36
27
18
Ambito Sanità
31
21
59
39
Ambito Collettività
33
22
17
11
8
5
16
11
151
100
151
100
Vuoto
Tot.
Per quanto riguarda le problematicità e virtuosità percepite dagli intervistati in relazione alla voce
'lavoro' si riporta la Tab. 5 di seguito.
Tab. 5 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per l'ambito
'lavoro'
Modalità
Problematicità Virtuosità
v. a.
%
v. a.
%
Economia, lavoro e
disoccupazione
31
57
16
59
Immigrazione e presenza di
stranieri
Mobilità
Tot.
11
12
54
20
22
100
7
4
27
26
15
100
Nella D8 ‘Problematicità’ risulta moda ‘Economia, lavoro e disoccupazione’ (31% sul totale di 151,
vedi Grafico 1), tuttavia non possiamo applicare veri e propri limiti territoriali a quello che risulta un
problema più diffuso quale quello della crisi mondiale e italiana.
A tal proposito possiamo considerare i dati aggregati in questo panel (Tab. 6) riguardante il
giudizio delle famiglie trentine sulla percezione economica (fino al 2011), dove dal 2008 le famiglie
11
accusano un peggioramento in rilevante aumento (dal 34,3% al 48,3%), che va poi ad insistere
sulla modalità ‘Invariata’, la quale al 2011, racchiude complessivamente il 62,6%.
Tab. 6 Famiglie per giudizio sulla condizione economica attuale confrontata con quella dell'anno
precedente e sulle risorse economiche negli ultimi 12 mesi (per 100 famiglie) (2001-2011)
Situazione economica
Anni
2001
2007
2008
2009
2010
2011
Molto, un
po'
migliorata
12,0
7,0
7,4
6,0
6,6
5,4
Invariata
Risorse economiche
Molto, un
Ottime o
po'
adeguate
peggiorata
Scarse
72,4
15,4
85,0
58,5
34,3
71,9
44,2
48,3
67,8
54,8
38,9
71,4
61,0
32,4
73,0
62,6
31,8
74,3
Fonte: Istat - PAT, Servizio Statistica
Insufficienti
14,4
25,7
28,0
26,5
24,8
23,6
0,4
2,4
4,2
2,1
2,2
1,9
Nella domanda D11 (Tab. 7) il turismo rurale risulta la soluzione più appetibile per migliorare
l’ambito lavorativo locale (35% lo scelgono come prioritario). Incremento dei servizi (21%) ed
efficientamento del trasporto pubblico (18%) risultano le modalità scelte subito dopo.
Tab. 7 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza della variabile 'priorità lavoro' per grado di
priorità 'urgente'
Azioni
Incremento allevamento
Incremento manifattura
Incremento servizi
Puntare sul turismo rurale
Combattere il lavoro nero
Rendere più efficiente il trasporto pubblico
nei percorsi casa-lavoro o casa-scuola
Garantire a tutti la connettività internet
Tot.
v. a.
%
7
10
31
53
10
5
7
21
36
7
27
8
146
18
5
100
Ritornando alla modalità dell’investimento sul turismo rurale, si rileva che tale soluzione è
promossa soprattutto da impiegati nei servizi (vedi Tab. 8) con una formazione medio-alta
(diplomati), a dispetto invece delle convinzioni degli impiegati nel settore primario, di cui però non
abbiamo dati significativamente rappresentativi in relazione alla domanda D12.
12
Tab. 8 Rappresentazione compatta della distribuzione di frequenza della
modalità 'puntare sul turismo rurale' della variabile 'priorità lavoro' secondo il
settore occupazionale degli intervistati
Azione
Puntare sul
turismo rurale
Settore occupazionale
Agricoltura e
Industria e
allevamento
artigianato
Servizi
3
19
25
Altro Tot.
6
53
13
4. Sanità
Nel 2007 il territorio della Val di Non contava 307 posti letto in 8 presidi residenziali socioassistenziali per 394 persone che operavano a vario titolo in tali strutture e un totale di 286 assistiti
(Istat - PAT, Servizio Statistica).
Tale dispiegamento trova ampia conferma nella percezione di sicurezza e virtuosità riferita
all’ambito ‘sanità’ come proposto nel questionario (39%), nonché nello specifico all’interno della
modalità ‘Assistenza sanitaria’ che racchiude la maggior parte delle frequenze dell’ambito (92%,
vedi tab. 10).
Tab. 9 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per l'ambito
'sanità'
Ambito
Ambiente/Territorio
Ambito Lavoro
Ambito Sanità
Ambito Collettività
Vuoto
Tot.
Problematicità
v. a.
%
25
17
54
36
31
21
33
22
8
5
151
100
Virtuosità
v. a.
%
32
21
27
18
59
39
17
11
16
11
151
100
In tal caso è interessante notare come la sanità non sia percepita come un problema urgente e al
contempo vi sia il riconoscimento di un impegno responsabile e virtuoso da parte delle istituzioni
locali sul tema. I dati pervenuti individuano uno stacco lampante tra i settori virtuosi che si trovano
dopo il primo ambito (Ambiente 21%, Lavoro 18%).
Nello specifico, come si può notare alla tabella 10, le modalità della variabile 'sanità' mostrano
come il principale problema che viene percepito è legato alla dipendenza da alcool. L’alcolismo
(16.6 % sul totale di 151) è il secondo problema percepito (vedi Grafico 1).
Tab. 10 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza delle variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per l'ambito
'sanità'
Problematicità
Virtuosità
Modalità
v. a.
%
v. a.
%
Assistenza sanitaria
1
3
54
92
Tossicodipendenza
5
16
4
6
Alcolismo
25
81
1
2
Tot.
31
100
59
100
14
Come mostra la tabella 11, l'alcolismo è un problema che è percepito come tale in maniera
trasversale. Una sensibilità maggiore a riguardo la si attribuisce agli intervistati appartenenti alla
classe di età 46 – 65, pur restando questa sul totale la classe più numerosa. Ad avvalorare la
casistica, diversi soggetti inseriscono fuori griglia la priorità di attuare una lotta alle dipendenze, in
particolar modo attraverso un maggior uso di materiale informativo sui rischi derivanti dall’alcool.
Tab. 11 Rappresentazione compatta della distribuzione di
frequenza della modalità 'alcolismo' della variabile
'problematicità sanità' secondo genere e età degli intervistati
Problematicità
Alcolismo
Classi d'età
18 –
27 –
36 –
46 –
26
35
45
66 – +
65
M F M F M F M F M F
1 2 2 0 1 2 9 6 2 0
Il reinserimento e l’assistenza alle categorie deboli risultano essere le azioni percepite più rilevanti
dagli intervistati (27 e 35%, vedi Tab. 12).
Tab. 12 Rappresentazione compatta della distribuzione di frequenza
della variabile 'priorità sanità' per grado di priorità 'urgente'
Azioni
A. Migliorare il reinserimento sociale delle categorie deboli
B. Migliorare l'assistenza sociale alle categorie deboli
C. Aumentare sostegno alle scuole contro bullismo e per
facilitare integrazione
D. Migliorare la prevenzione e l'informazione suoi tumori
Tot.
v. a.
37
48
%
27
35
22 16
31 22
138 100
Rilevante la relazione tra frequenze in riferimento a coloro che hanno ritenuto opportuno
individuare l'assistenza sanitaria come la più virtuosa, e coloro che ritengono sia necessario
intensificare i controlli sui fitofarmaci. La trasversalità dell’ambito ‘ambiente’ trova riscontro nella
tabella 13 in relazione alla sanità. Su 54 intervistati che percepiscono la virtuosità del territorio
nell’ambito dell’assistenza sanitaria, notiamo una distribuzione eterogenea fra le modalità della
variabile ‘ambiente’ (vedi D11), tranne per il 46,3% che attesta la sua priorità per l’intensificazione
dei controlli sui fitofarmaci.
Tab. 13 Rappresentazione compatta della distribuzione di frequenza
percentuale della modalità 'assistenza sanitaria' secondo la modalità
'intensificazione controlli sui fitofarmaci' (N=25)
Modalità
Assistenza sanitaria
Intensificazione controlli fitofarmaci
Tot.
Priorità 1
Priorità 2
Priorità 3
56
20
24 100
15
5. Collettività
A livello macro si rileva che l'ambito 'collettività' è sensibilmente rilevante fra gli intervistati (il 22%
lo mette al primo posto, vedi tab.14). Dopo la preoccupazione sul lavoro, ascrivibile a dinamiche
non propriamente locali, il valore delle risposte legate ai problemi sulla collettività può essere
considerato in modo più pregnante, in quanto rispecchia dinamiche sociali ben più radicate sul
territorio.
Tab. 14 Rappresentazione compatta della distribuzione di frequenza delle
variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per ambiti
Ambito
Ambiente/Territorio
Ambito Lavoro
Ambito Sanità
Ambito Collettività
Vuoto
Tot.
Problematicità
v. a.
%
25
17
54
36
31
21
33
22
8
5
151
100
Virtuosità
v. a.
%
32
21
27
18
59
39
17
11
16
11
151
100
A tali considerazioni si aggiunge il dato mostrato nella tabella 14, nella quale ad una percezione di
insicurezza della popolazione, corrisponde un relativamente scarso riconoscimento (solo 17
intervistati su 151, l’11%) della virtuosità delle azioni che il proprio territorio mette in atto
nell'ambito 'collettività'.
Tra chi ha espresso preoccupazione per l’ambito ‘collettività’ troviamo la distribuzione descritta
dalla tabella 15 di seguito.
Tab. 15 Rappresentazione compatta della distribuzione di frequenza delle
variabili 'problematicità' e 'virtuosità' per l'ambito 'collettività'
Modalità
Delinquenza
Infiltrazioni della criminalità organizzata
Bullismo giovanile
Senso civico e valori
Partecipazione e inclusione sociale
Tot.
Problematicità
v. a.
%
2
6
1
3
3
9
24
73
3
9
33
100
Virtuosità
v. a.
%
0
0
4
24
0
0
6
35
7
41
17
100
Le problematicità legate al senso civico e ai valori trovano una diffusa condivisione, equidistribuita
tra under e over quarantacinquenni, a dimostrazione che per quanto astratto e generalizzabile alla
situazione globale, tale problema sia avvertito da tutti.
16
Risulta rilevante per i temi trattati dalla ricerca citare il dato sul giudizio espresso dalle famiglie
trentine riguardante la percezione di rischio della criminalità, il quale in dieci anni si è sensibilmente
contratto attestandosi dal 18,4 al 10,7% delle famiglie intervistate al 2011 (Istat - PAT, Servizio
Statistica). Tale dato è in linea con la bassa percezione in Val di Non di problematicità legate a
delinquenza e infiltrazioni della criminalità organizzata.
La tabella 16 ci mostra come la popolazione intervistata abbia individuato nell'istituzione degli
strumenti di democrazia diretta una priorità (27%). La richiesta di tali strumenti proviene comunque
da una popolazione altamente predisposta all’associazionismo (91% partecipa a attività delle
associazioni locali), ponendo così una significativa base per le istituzioni del governo locale
nell’ambito della comunicazione.
Tab. 16 Rappresentazione compatta della
distribuzione di frequenza della variabile 'priorità
collettività' per grado di priorità 'urgente'
Azioni
Incrementare le forze dell'ordine
Incrementare il controllo sociale
Garantire i servizi nelle vicinanze delle
abitazioni e gruppi di case più isolate
Migliorare le politiche per la famiglia
Istituire strumenti di democrazia diretta
Tot.
v. a.
21
24
%
15
17
21
36
38
140
15
26
27
100
Le azioni legate alla politica della famiglia restano comunque prioritarie (26%), a seguire il controllo
sociale (17%).
17
6. Conclusioni
Ulrich Beck, ideatore della teoria della società del rischio, pone tra le caratteristiche fondamentali
della società postmoderna nuovi tipi di rischio che mettono in questione le stesse fondamenta
istituzionali. Alla base abbiamo la delocalizzazione: cause ed effetti del rischio non sono limitati ad
un singolo ambito.
Tale delocalizzazione possiede tre dimensioni: una dimensione spaziale poiché i nuovi rischi
si estendono oltre i confini dello Stato; una dimensione temporale poiché la loro durata non è
precisamente determinabile; una dimensione sociale poiché i nessi causali ed i processi di
imputazione delle responsabilità divengono sempre più complicati, mentre è sempre più
6
difficile la determinazione esatta delle sfere sociali colpite dal rischio .
Ulteriore fattore rilevante per la nostra ricerca è la proprietà dell’incalcolabilità delle conseguenze,
dovuta fondamentalmente ai limiti di conoscibilità dei rischi contemporanei.
Posta tale premessa, si ribadisce la limitata portata di questa ricerca ad uso attuativo delle
necessità di intervento nel territorio. Il peso della crisi economica in corso pervade i risultati ottenuti
dal questionario, ponendosi come elemento trasversale nella generale percezione delle
problematicità presentate, pur se legate a caratteristiche intrinseche della comunità della Val di
Non.
Un interessante spunto di riflessione può sorgere nel visionare il Grafico di seguito riportato,
attestante la diffusa inclinazione a considerare la valle – con tutte le sue caratteristiche implicite su
cui l’intervistato ha potuto ragionare durante la compilazione delle risposte precedenti – un luogo
ideale per nascere e crescere (31%), per invecchiare (18%) e metter su famiglia (18%).
La domanda D15 a risposta multipla catalizza quindi il maggior numero di frequenze in un ambito
definibile sociale/famigliare, da cui si staccano le frequenze riguardanti la solidarietà della
comunità (12%), l’ambito economico riguardante gli investimenti (8%) ed a seguire una frequenza
per l’ambito della qualità ambientale poco significativo (7%).
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G. Campesi. Rischio e sicurezza nella società globale, in Studi sulla Questione Criminale, IV, 2, 2009, pp.
107-118.
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Per quanto concerne la variabile 'informazione' analizzata alla domanda D9, si rileva una
situazione discretamente omogenea. La modalità 'abbastanza' ha infatti la più alta frequenza in
tutti e quattro i settori, attestando la percezione della comunicazione svolta negli ambiti di
riferimento soddisfacente.
Si osserva però una distribuzione diversa per quanto concerne l'ambito 'lavoro', a dispetto degli
altri tre ambiti che, come è possibile osservare nel grafico 8, riportano una distribuzione fra loro
simile. Le modalità 'abbastanza' e 'poco' si attestano al medesimo valore percentuale (41,1% sul
totale di 151). Essendo l'ambito 'lavoro' percepito dagli intervistati come il più problematico, la
rilevazione di un'informazione relativamente scarsa ne aumenta il valore relativo.
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Non sono state trovate particolari relazioni tra le frequenze analizzate nella relazione con quelle
analizzate nella domanda D5 ‘Dove abita?’. Individuiamo la mancanza di rilevanza di tale dato
raccolto nella bassa numerosità della popolazione intervistata.
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