La Corte dei conti europea

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La Corte dei conti europea
La Corte dei conti europea
03.2000
Nota informativa concernente la relazione
speciale n° 1/00 della Corte sulla peste suina
classica (1)
L'organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni suine offre
tradizionalmente un sostegno finanziario di solo modesta entità al settore; in caso di
epidemia di peste suina classica (PSC), tuttavia, la spesa comunitaria destinata alle
misure eccezionali di sostegno del mercato e di carattere veterinario determina un
notevole incremento dell'onere a carico del bilancio. Ai bilanci 1997 e 1998 sono
stati imputati complessivamente 570 Mio ECU per misure eccezionali di sostegno
del mercato e 80,5 Mio ECU per misure di carattere veterinario.
Il controllo della Corte
Per quanto riguarda l'epizoozia degli anni 1997/1998, il principale obiettivo della
Corte era valutare come la crisi è stata gestita nei quattro Stati membri colpiti
(Germania, Belgio, Spagna e Paesi Bassi) e a livello della Commissione. La Corte
ha effettuato controlli in questi paesi e si è recata presso il laboratorio comunitario
di riferimento per la peste suina classica di Hannover.
Nel settore veterinario, i programmi di eradicazione e sorveglianza non sono
riusciti a mantenere la Comunità indenne dalla PSC e la Commissione non ha fatto
in modo che gli Stati membri presentassero i piani di emergenza per affrontarla
dopo l'epidemia del 1993/1995. Il sistema di notifica dei trasferimenti di animali
nella Comunità (ANIMO) non è riuscito a fornire informazioni essenziali nei
momenti critici. La politica di non vaccinazione della Comunità, basata sulla natura
dei vaccini e sul costo del programma di vaccinazione rispetto a quello di
eradicazione, è rimessa in questione dalla massa a punto dei vaccini con marcatori e
dagli altissimi costi comportati dall'epizoozia 1997/1998.
Molto spesso non è stato possibile controllare le somme versate agli allevatori
giacché le valutazioni non erano sufficientemente documentate (53), il peso degli
animali era spesso stimato e gli animali seppelliti presso l'azienda non venivano
pesati (58). Non sempre esisteva una documentazione adeguata che giustificasse il
tasso d'indennizzo applicato per talune categorie di animali (60).
I problemi relativi alla sorveglianza delle partite di animali fino alla distruzione
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finale sono comuni alle misure di carattere veterinario e a quelle di sostegno del
mercato; tuttavia, dato il numero di animali interessati, nel socondo caso sono più
gravi (56).
Principali raccomandazioni della Corte
Nella relazione annuale 1995, la Corte formulava osservazioni in merito ai
provvedimenti adottati dalle autorità tedesche e belghe per contrastare l'epidemia di
peste suina classica dal 1993 al 1995. La Corte proponeva quattro raccomandazioni
principali:
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fare in modo che i testi normativi precisino chiaramente, sin dall'inizio, le
condizioni in cui si possono attuare le azioni veterinarie e le misure
eccezionali,
esaminare l'idoneità dei diversi tassi di sostegno per le due misure;
adottare misure per far sì che gli importi degli indennizzi versati dagli Stati
membri ai produttori siano calcolati applicando metodi più esatti ed
omogenei;
la Commissione dovrebbe presentare al Consiglio.... un'analisi della
regolamentazione in vigore. Dovrebbe esaminare in quale misura i
produttori che praticano l'allevamento intensivo di suini debbano
contribuire maggiormente alle misure di lotta contro la peste suina classica.
A queste raccomandazioni non è stato dato ancora pienamente seguito.
Il fatto che ci siano stati nuovi problemi nel settore veterinario (creazione del
mercato interno libero e l'ESB) dimostra che i piani di emergenza non sono stati
considerati prioritari. Gli Stati membri erano mal preparati all'epidemia di peste
suina classica degli anni 1997/1998.
La Corte esorta la Commissione a destinare quanto prima le risorse necessarie per
ultimare l'analisi della normativa e della politica comunitaria in questo settore al
fine di ridurre il rischio che focolai futuri di peste suina classica provochino
epidemie di tale entità. Gli Stati membri devono inoltre assumersi le proprie
responsabilità in merito all'effettiva applicazione della normativa comunitaria.
Questa nota informativa ha unicamente lo scopo di dare alcune informazioni
sommarie. Per ogni informazione complementare si rinvia il lettore alla
relazione adottata dalla Corte dei conti, pubblicata nella Gazzetta ufficiale
La Corte dei conti europea
(GU C85, 23.03.2000).
(1) Tra parentesi è indicato il riferimento ai paragrafi della relazione
speciale.