UGO FOSCOLO VITA

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UGO FOSCOLO VITA
UGO FOSCOLO
VITA
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Zante nasce nel 1778
Spalato si trasferisce con la famiglia e incomincia gli studi in seminario
Venezia vi si trasferisce dopo la morte del padre, studia molto e
incomincia a scrivere i primi versi, acquista fama e popolarità
nonostante la sua povertà
Colli Euganei vi si trasferisce a causa dei suoi ideali libertari ed
egualitari ispirati alla rivoluzione francese per evitare ulteriori noie con il
governo oligarchico: inoltre nel 1797 fa rappresentare la tragedia Tieste
Bologna si trasferisce e si arruola nelle truppe della Repubblica
Cispadana per aiutare le truppe di Napoleone a cui dedica anche
un’ode A Bonaparte liberatore
Venezia ritorna in seguito all’instaurazione nella repubblica di un
governo democratico
Milano dopo che Napoleone ha ceduto Venezia all’Austria con il
trattato di Campoformio; conosce Parini, Monti, Cuoco, Lomonaco,
Gioia con i Quali fonda un giornale: il Monitore italiano
Bologna nel ’98 divenne aiutante cancelliere al tribunale militare ed in
seguito all’avanzata austriaca tornò ad arruolarsi, dopo la vittoria di
Marengo con cui Napoleone riacquistò l’Italia fu arruolato come
capitano aggiunto nell’esercito della Repubblica italiana; in questo
periodo fu preso dalla passione amorosa per Isabella Roncioni a
Firenze e per Antonietta Fagnani Arese a Milano
Francia segue Napoleone contro l’Inghilterra per racimolare un po’ di
soldi
Venezia vi ritorna per vedere la madre, intanto incontra Pindemonte
che lo ispira per i Sepocri
Pavia ottiene la cattedra d’eloquenza all’università grazie all’aiuto di
Monti; viene poi soppressa dopo poco
1811Fa rappresentare la sua tragedia Aiace, nelle quale furono
ravvisate delle allusioni a Napoleone e furono soppresse le repliche e
fu privato dei suoi incarichi
Firenze vi si rifugia e nella tranquillità della Villa di Bellosguardo sui
colli fiorentini compone le Grazie
Milano vi ritornò dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia e riprese il suo
posto nell’esercito; dopo Waterloo Il generale Bellegarde gli offrì la
direzione di un giornale, la “Biblioteca italiana” con cui il nuovo regime
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voleva conquistare il consenso degli intellettuali; Foscolo rifiuta per
coerenza con i suoi ideali
Svizzera dove nel 1816 pubblica la Sua seconda edizione dell’Ortis
Londra dove proseguì la sua traduzione dell’Iliade
Turnham Green muore nel 1827
Santa Croce viene trasferito nel cimitero di Firenze nel 1871
OPERE
Ultime lettere di Jacopo Ortis
1798 a Bologna; interrotta per vicende belliche fu portata a termine da
Angelo Sassoli
Prima redazione: 1802 fu ripreso da Foscolo stesso
Seconda redazione: 1816 a Zurigo
Terza redazione: 1817 a Londra
E’ un romanzo epistolare costituito da una serie di lettere che il
protagonista indirizza all’amico Lorenzo Alderani; l’opera è influenzata dal
Werther di Goethe e dalla nuova Eloisa di Rousseau.
Simile è il nucleo tematico: la figura di un giovane intellettuale in conflitto
con un contesto sociale in cui non può inserirsi.
Il dramma di Jacopo è però diverso, infatti, egli non urta contro un assetto
sociale rigido, bensì contro il senso di non avere una patria a cui
appartenere; infatti si nota in Jacopo la delusione portata dal mancato
cambiamento; egli vede la morte come unica uscita da una situazione
negativa.
Oltre al nichilismo nell’opera del Foscolo troviamo anche una ricerca di
valori positivi che possano aiutare a superare i momenti difficili, ad esempio
la famiglia.
Il nichilismo è quindi solo uno dei poli.
A differenza delle opere a cui si ispira l’Ortis non contiene un vero
interesse narrativo, a costruire paesaggi e psicologie di personaggi, più che
un racconto è un monologo ricco di pathos in cui l’autore si perde in
meditazioni filosofiche e politiche.
L’opera è scritta in prosa aulica, la sintassi è complessa e ricca di antitesi o
simmetrie, ellissi .
Le Odi e i Sonetti
Nel 1803 Foscolo pubblica le Poesie che comprendono 2 odi e 12 sonetti.
Le due odi, A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All’amica risanata
furono scritte nel periodo dell’Ortis, rispecchiano però un genere diverso
della composizione di Foscolo.
Non vi sono infatti tonalità cupe, ma sono scritte in modo sublime che si
avvicina ai classici, inoltre tratta la bellezza femminile trasfigurata
attraverso le immagini delle divinità greche, vi sono raffigurazioni plastiche
ed armoniose con le quali sembra voler riprodurre i canoni della pittura del
tempo.
La prima è più un omaggio alla bellezza femminile, mentre la seconda è più
un discorso filosofico sulla bellezza ideale.
I Sonetti sono più simili all’Ortis con la loro materia passionale ed
autobiografica; abbondano le similitudini con i poeti latini e con Petrarca.
Spiccano tra i sonetti Alla sera, A Zacinto e In morte del Fratello Giovanni.
I Sepolcri
Sono un poemetto (Carme) di295 endecasillabi sciolti sotto forma di
epistola indirizzata all’amico ed ispiratore Ippolito Pindemonte.
L’ispirazione venne a proposito di una discussione sull’editto emanato da
Napoleone che impediva le sepolture all’interno delle mura della città.
Il carme ha al suo centro il tema della morte alla quale Foscolo
contrappone l’illusione della sopravvivenza dopo la morte.
La sopravvivenza esiste grazie alla tomba che ha il compito di ricordare ai
posteri l’immagine del defunto e quindi delle sue eroiche azioni spingendo
alla sua imitazione.
Il carme ha una struttura rigorosa ed armonica, però per non trasformare
l’opera in un sillogismo, i passaggi avvengono in forma fortemente ellittica
fino al punto da renderne difficile la comprensione e la lettura, la sintassi è
molto varia e passa da un periodare conciso e lapidario ad uno ricco di
subordinate.
Le Grazie
Mai terminato prese forma nella villa di Bellosguardo sui colli fiorentini.
Il progetto principale di un solo inno si articola invece in tre inni dedicati
rispettivamente a
Venere, a Vesta e a Pallade.
Le grazie sono dee intermedie tra il cielo e la terra e hanno il compito di
suscitare negli uomini i buoni sentimenti.