Io a NEW YORK di Guidolin-Broccardo

IO A NEW YORK
IO FACEVO PARTE DI UN CIRCO, CHE SI CHIAMAVA CIRCUS
BABY BABY.
ERAVAMO IN TRASFERTA PER UNO SPETTACOLO MOLTO
IMPORTANTE: SAREBBERO VENUTI PIU’ DI 50000 PERSONE,
INFATTI NOI ERAVAMO MOLTI FAMOSI PER I NOSTRI I
BALLETTI DEL TAGADAGADA.
MENTRE MANGIAVAMO IL PRANZO MI ACCORSI DI UNA
PICCOLA FORMICA VICINO AL MIO PIATTO; PER LO
SPAVENTO CORSI URLANDO PER TUTTA LA CABINA DEL
TRENO E, SICCOME LA MIA FOBIA PER LE FORMICHE ERA
MOLTO FORTE, SALTAI GIU’ DALLA FINESTRA. NON SAPEVO
PRECISAENTE DOVE MI TROVAVO, PERO’ SAPEVO CHE LO
SPETTACOLO SI SAREBBE TENUTO A NEW YORK INFATTI,
QUANDO MI VOLTAI VIDI UNA GROSSA SCRITTA SU UN
CARTELLO:”QUI INIZIA LA CITTA’ DI NEW YORK, DOVE
TUTTO E’ POSSIBILE”. IO ESULTAI FELICE:
–E ALLORA E’ POSSIBILE CHE DIVENTI UN ATTORE! E’
SEMPRE STATO IL MIO SOGNO, MA PER IL MIO ASPETTO
NON CI SONO MAI RIUSCITO. MA QUI CI RIUSCIRO’-.
MI INCAMMINAI SPERANZIOSO TROTTERELLANDO E
INTONANDO UNA CANZONCINA. ARRIVAI IN CENTRO A
NEW YORK IN POCO TEMPO, MI ACCORSI DI ESSERE IN
PIENA CITTA’ QUANDO INIZIAI A VEDERE ENORMI
SCATOLONI DI VETRO DOVE DELLE PERSONE ENTRAVANO E
USCIVAMO. MI PAREVA UN PO’ STRANO TUTTO QUESTO,
MA NON ERA LA COSA PIU’ ANORMALE. INFATTI, LA COSA
PIU’ STRANA ERA CHE DEGLI UMANI CORRESSERO DENTRO
PICCOLE SCATOLE CON LE RUOTE. IN QUEL MOMENTO
PENSAI:”CHE DUE SCATOLE! QUESTE PERSONE SONO
PROPRIO STRANE!”.
AD UN CERTO PUNTO UNA SCATOLA CON LE RUOTE E LE
LUCI LAMPEGGIANTI ROSSE E BLU SI FERMO’ VICINO A ME,
LA PERSONA CHE C’ERA DENTRO ABBASSO’ LA PICCOLA
FINESTRA E MI GUARDO’ MALE. IO ERO ATTRATTO DA
QUELLE LUCI MAGNIFICHE, MI AVVICINAI ALLA SCATOLA
PER GUARDARLE MEGLIO, MA L’UOMO CON IL CAPPELLO
BLU MI PUNTO’ ADDOSSO QUALCOSA. PRESO DAL PANICO
SCAPPAI, E CORRENDO TRAVOLSI UN MIO SIMILE.
IO MI SCUSAI CON LEI, IN SEGNO DI AMICIZIA, LE LECCAI
LA FACCIA; POI LE CHIESI IL SUO NOME.
-MI CHIAMO CECENIA E TU?-MI CHIAMO GIGIO E MI SONO PERSO- RISPOSI IO.
INIZIAMMO A PARLARE, IO LE RACCONTAI CHE FACEVO
PARTE DI UN CIRCO ANCHE SE IL MIO SOGNO ERA QUELLO
DI DIVENTARE UN ATTORE, LEI INVECE ERA FAMOSA E
STAVA ANDANDO A UN’ AUDIZIONE. FINITO DI
RACCONTARE LE STORIE DELLE NOSTRE VITE CI VENNE UN’
IDEA. IO DECISI DI PARTECIPARE ALL’ AUDIZIONE PER
REALIZZARE IL MIO SOGNO E CECENIA MI AVREBBE
AIUTATO. TROTTERELLAMMO SULLE NOSTRE QUATTRO
ZAMPE FINO AL TEATRO.
LA LOCANDINA DICEVA ”AUDIZIONI PER LAMA” SAPEVAMO
DI ESSERE NEL POSTO GIUSTO; CECENIA E IO CORREMMO
IN CAMERINO E CI CAMBIAMMO : LEI ERA COSI’ BELLA
AVEVA UN VESTITO ARCOBALENO PAIETTOSO, ADERENTE
CHE LA FACEVA SEMBRARE UNA LAMA REGINA. L’
AUDIZIONE ANDO’ BENISSIMO CI PRESERO ENTRAMBI PER
UN SACCO DI PUBBLICITA’.LA MIA PREFERITA ERA QUELLA
DELLO “SHAMPOO PER LAMA” NELLA QUALE DOVEVO
ANCHE CANTARE. IO E CECENIA CI SIAMO SPOSATI ORA
ABBIAMO DUE LAMINI,LITTLE GIGIO E LITTLE CECENIA, CHE
CORRONO FELICI NELLA NOSTRA GRANDE SCATOLA DI
VETRO. IO SONO DIVENTATO UN ATTORE E DEL CIRCO NON
HO VISTO PIU’ NESSUN COMPONENTE. CECENIA ADORA
FARE LA MAMMA,PURTROPPO HA SMESSO DI RECITARE,
MA ORA HA UN ALTRO GRANDE HOBBY: LA GINNASTICA
PER LAMA FORZUTE, ED E’ ANCHE MOLTO BRAVA A FARLA.
AH, DIMENTICAVO, SONO ANDATO ANCHE DALLO
PSICOLOGO PER CERCARE DI CURARE LA MIA FOBIA PER LE
FORMICHE, MA NON CI E’ RIUSCITO: DICE CHE HO UNA
RARA MALATIA CHIAMATA “STUPIDITA’” CHE NON PUO’
ESSERE CURATA, SONO ANDATO SU INTERNET A CERCARE
SE FOSSE CONTAGIOSA MA PER FORTUNA NON LO E’, COSI’
MIEI FIGLI CRESCERANNO SANI.
ADESSO LA MIA VITA E’ BELLISSIMA.
E’ COSI’ WOW ESSERE UN LAMA.
AUTRICI:
BENEDETTA BROCCARDO
ELENA MANENTE
NICOLE GUIDOLIN