Mille e una storia di
Transcript
Mille e una storia di
Mille e una storia di... Laboratorio di narrazione per bambini e adulti Venerdì 6 febbraio 2014 Scuola primaria Torrigiani Classe: 5 A Insegnanti: Tatiana Quinci UN AMICO PREZIOSO Giacobbe era miracolosamente scampato alla grande guerra. Era l’unico rimasto vivo fra i suoi familiari, perciò, straziato dal dolore, decise di avventurarsi fra i monti in cerca di altri sopravvissuti. Camminando, camminando, si trovò all’ingresso di un cimitero e non curante di dove mettesse i piedi, inciampò su una lapide. Ad un certo punto, come per magia, dalla lapide uscì una strana figura… era il fantasma di un cavallo. <<Oh mio caro Giacobbe!!!>>, disse ad un certo punto il fantasma, <<sei proprio tu! Oh mio Dio! Ma guardati! Mi sembri proprio stanco!>>. Giacobbe incredulo e frastornato gli rispose: << ma tu chi sei?... come conosci il mio nome?>> . <<Ma come Giacobbe non mi riconosci più? Sono il tuo grande amico d’infanzia… quello con cui tu amavi tanto giocare e che hai seppellito con tanto amore, dopo che son morto di vecchiaia…>> . Giacobbe non poteva credere ai suoi occhi, era proprio lui, lo spirito del suo grande amico, compagno di mille avventure. Il cavallo continuò: << visto che ti sei tanto preso cura di me, ora voglio ricambiare aiutandoti… ti farò omaggio di un dono particolare… una statuetta di color nero come la pece>> . Giacobbe, incredulo, lo ascoltava con molta attenzione, il cavallo continuò: << devi sapere amico mio che si tratta di una statuetta dai magici poteri, in grado di realizzare un tuo desiderio…>>, <<ma dove si trova? E come posso trovarla?>>, chiese il ragazzo. <<Pazienta ragazzo mio, pazienta… nel tunnel più profondo e oscuro la statuetta magica troverai, attenzione però….la statuetta ha enormi poteri, potresti trovarti a sprecare il tuo desiderio, senza nemmeno accorgertene>>, detto questo il fantasma del cavallo sparì, dissolvendosi come per incanto. Il ragazzo allungando la mano, tentò di accarezzare un’ultima volta il suo vecchio amico, ma il fantasma si era già dileguato ed ora, sotto i suoi piedi, stava accadendo qualcosa di incredibile. La terra tremava e pian piano si stava aprendo proprio davanti a lui. In pochi attimi si era formata una voragine e proprio all’interno, Giacobbe vide un piccolo tunnel. Con molto coraggio Giacobbe decise di entrare, ormai aveva ben poco da perdere. Si accorse subito che non sarebbe stato facile trovare una statuetta nera con quel buio… poi vide una piccola luce e andandogli incontro si accorse che si trattava di una torcia. Camminò per qualche ora, ormai era stanco, la fiducia in se stesso, stava cominciando ad abbandonarlo. Decise di riposarsi per qualche istante, per riprendere le forze. Fu lì che alzando gli occhi, si accorse di due pietre. Avevano una forma strana, erano concave e in mezzo c’era qualcosa di nero. Appena si alzò si accorse subito che si trattava della statuetta magica. Cercò con molta fatica di estrarre la statuetta dalle rocce e non appena fu fra le sue mani si accorse subito dell’enorme potere che questo piccolo oggetto era in grado di sprigionare. Iniziò a provare fame di soldi, di potere...un desiderio, un solo desiderio… immediatamente tornò in sé, ricordando tutto quello che aveva passato. Gli vennero in mente i suoi cari, i suoi amici e tutti gli abitanti del villaggio, morti grazie alla terribile guerra. <<Voglio tornare indietro..>>, disse piangendo, <<voglio tornare indietro nel tempo!!!>>, sussurrò con un filo di voce e gli occhi chiusi. Fu come volare, fluttuare…. Tutt’ad un tratto aprì gli occhi e si accorse di essere ritornato a casa sua, nel suo villaggio. Ma realizzò anche di trovarsi proprio nel momento prima che tutto finisse… iniziò a correre ed urlare: << Scappate!!! Correte!!!>>. La gente lo guardava incredula. Qualcuno lo scambiava per pazzo. Ma Giacobbe non si arrese, continuò ad urlare<< Stanno arrivando i nemici! Tra poco non rimarrà nemmeno l’ombra di questo villaggio! Vi prego ascoltatemi e fidatemi di me! Tutto il villaggio sarà presto bombardato!>>. Mentre il ragazzo finiva di dire le ultime parole, si sentì il motore di un aereo e proprio in quell’istante la gente iniziò a fidarsi di lui e cominciò a scappare verso le grotte della vicina montagna. Anche i familiari di Giacobbe, un po’ increduli lo avevano seguito.. Ci fu un primo boato, seguito da tanti altri. Tutto il villaggio non credeva ai proprio occhi… sarebbe bastato solo un attimo e tutto sarebbe stato perduto. <<Appena in tempo…>>, sospirò Giacobbe. L’incubo era finito, ora poteva iniziare una nuova vita. Protagonista Antagonista Aiutante protagonista Ambientazione