Giochi con le parole
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Giochi con le parole
Giochi con le parole (6 giugno 2014) Lipogramma in “e” (sulle orme di G. Perec) 1) Arriva l'alba. Il giorno si annuncia con aria fitta, cupa. Ha già il gusto di qualcosa di sbagliato. Il gatto lo sa, così in atto di sfida sposta con la zampa il mio cuscino. (Maria) 2) Oggi imbandisco un pranzo. Cucino pasta con sughi piccanti. Così mio figlio mangia. Mio marito catunìa. Io li guardo soddisfatta con goduria. (Angela) 3) Canto oggi canti arcani, guardando da matta astri lontani. Marittimo nord mi sta davanti. Sud non scorgo, luna sogno, coriandoli di fuoco ricadono sul ponto. (Cinzia) 4) La città visitata in gita mi ha affascinato molto. Abitazioni con balconi fioriti, viali lastricati di cotto, portoncini in pioppo con batacchi antropomorfi. Bambini in strada giocavano gai, affascinando con voci di musica i passanti. (Renata) Tautogramma in “p” 1) Perchè parti presto? Pensaci. Puoi procedere al passo per proseguire il progetto previsto, o prenderti la primavera per perseguire la pace. Pensaci. (Maria) 2) Passi puliti su pietre puntute di piedi, piedini di piccoli pulcini non pennuti. Papà pensa: potremmo passeggiare per il pianeta, prudenti e potenti. (Angela) 3) Persino Piero, con palese preoccupazione, pensava che perdere pure le parole poteva parere poderosa pazzia. Periodi pentiti, punti poco persistenti, preposizioni poco puntigliose… Proditorio gli parve, perciò – senza più prosa né poesia – povero se ne partì per non più pensare. (Cinzia) 4) Persistente piacevole passato prende il posto di un pesante presente. (Renata) 5) Paolo Pietro Punzo povero pittore palermitano pingeva pupi pupetti pupazzoli per poco prezzo porco prete poltrone pagami presto (filastrocca popolare, ricordata da Renata) Catena di parole con cambio mondo tondo fondo rondò ronda sonda conta cotta rotta ratta matta fatta festa testa resta tasta pesta pasta posta porta corta carta costa casta cesta cinta tinta pinta ponte… Acrostico sul proprio nome Miope Archeologa Romanticamente Innamorata della Arceria Ansiosa Noiosa Gelosa Elegante Labile Angelica mai Come sempre Indifesa Nuova goccia Zampilla Intorno Alla radice Restò Esterrefatta Non Avendo Trovato Alberi Abbecedario – tema Il cibo Avevamo Bisogno di un Condimento Di dolcezza E di Follia Gulash e Harissa piccante in cui Intingere i sogni Limone per purificare la Mente Nespole per Ornarci di Pace Quiche per sognare il lontano Rosmarino e Salvia per dare profumo al Tutto. Insomma Una Vita piena di Zenzero (Maria) Amarene Brune e Ciliege Di Esile Fogliame in Giugno Hanno Insaporito Le Mie Notti e hanno Occupato, Poiché e in Quanto Rosse e Saporite Tutte Una Vaga Zona grigia (Angela) Arance vaniglia. Senza semi. Ce le portava lo zio Bancha, il tè ideologico, dice Totò Cioccolata al latte. Mai senza Datteri, leggermente sfatti e appiccicosi, da leccarsi le dita dopo Entrare nelle cucine della gente. Serve a conoscersi Fichi, aria dolce di settembre. Dimentico sempre le ceste Hummus. Non lisciarlo mai, l'olio deve poter riposare nelle fossette Innaffiare col vino. Rende fraterna ogni cena Limoni. Troppo aspri. Uno dei miei sacrifici Marmellata di tutte le stagioni.Per ricordare ciò che non c'è più Noci di S. Giovanni, Angela e il suo nocino. Il migliore Ossicini di frutti, ce li tiravano dal balcone Pane e olio, la merenda più saporita da bambine Quando si mangia in compagnia è amicizia Rose fresche per decorare le mie torte Sale. Senza, non c'è sapore. Né scongiuro che funzioni Tavolo da cucina. Deve essere grande, sempre pronto per essere apparecchiato Uva fragolina. Che tenerezza. Sa crescere da sola e non ha bisogno di nessuno Verdure selvatiche. Di terra e sole. Sono come la vita. A volte amare, a volte intense, a volte fiorite Zeppole. Ho imparato tardi a farle. Peccato! Quanto tempo perso! (Cinzia)