protesi totale di ginocchio

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protesi totale di ginocchio
Ospedale di Lovere
U.O. Ortopedia – Traumatologia
Responsabile Dr. Carlo TREVISAN
FOGLIO INFORMATIVO DI ATTO CHIRURGICO
PROTESI TOTALE DI GINOCCHIO
Obiettivo
Obbiettivo dell'intervento è di ridurre la sintomatologia dolorosa e recuperare la funzione
dell'articolazione in modo tale da consentire al paziente la ripresa di quelle attività che non
era più in grado di svolgere per il dolore e la limitazione articolare dovute alla malattia.
Descrizione:
Il ginocchio è un'articolazione a cerniera
Prima
Dopo
formata dalla parte distale del femore (condili
femorali) e dalla parte prossimale della tibia
(piatto tibiale). Le ossa sono rivestite di
cartilagine che agisce come un cuscino tra le
due ossa e permette loro di scorrere una
sull'altra.
Nell'intervento si asportano le superfici
articolari usurate del femore e della tibia e si
posizionano delle componenti metalliche o di
polietilene che rivestono le superfici dell’osso
femorale e tibiale e si articolano tra loro
mimando il fisiologico movimento del ginocchio e, per quanto possibile, con il loro
inserimento si correggono eventuali difetti assiali del ginocchio.
La durata dell'intervento è di circa 1-2 ore e può essere eseguito sia in anestesia generale
che con un'anestesia loco-regionale.
Probabilità di successo
L'intervento di protesi di ginocchio è un intervento di grande successo nella chirurgia
ortopedica. Dopo l'intervento oltre l'80% dei pazienti è soddisfatto (1).
Le casistiche di sopravvivenza hanno dimostrato che mediamente a 10 anni dall'intervento
meno del 10% dei pazienti ha dovuto sottoporsi ad un nuovo intervento per sostituire la
propria protesi di ginocchio.
Eventuali rischi e complicanze (anche post – operatorie)
Il Rischio
Cosa Succede
Cosa si può fare
Trombosi Venosa
Si possono formare dei trombi nelle vene delle
gambe e questo può accadere anche in un
Profilassi con eparine a basso peso
paziente su due nonostante le misure preventive. molecolare, uso di calze antitrombo,
In due casi su 1000 il trombo può staccarsi e
mobilizzazione precoce.
portare a morte per embolia polmonare
Infezione della Ferita
Un infezione della ferita capita in meno di 1
paziente su 100
Lussazione della
Protesi
Il ginocchio o la rotula possono lussarsi perchè la
Può essere necessario ricorrere ad un
muscolatura ed i legamenti non sono guariti
nuovo intervento chirurgico.
adeguatamente dopo l'intervento
L'infezione è una complicanza maggiore
e può richiedere il ricorso alla chirurgia
e la rimozione della nuova protesi.
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Frattura Articolare
Durante l'intervento si può avere una frattura in
un caso su 40 o in un caso su 300 in relazione
alla qualità dell'osso
Può essere necessario ritardare la
ripresa del carico ed applicare un
gesso. A volte è necessario un secondo
intervento per riparare la frattura.
Alterazione della
Sensibilità e Paralisi
all'Arto operato
In un caso su 300 si può avere una lesione del
nervo peroneale
Il danno può essere temporaneo o
permanente. Può essere necessario un
intervento chirurgico
Ritenzione Urinaria e
Infezione delle Vie
Urinaria
Alla rimozione del catetere urinario si può avere
l'incapacità di svuotare la vescica. Un infezione
delle vie urinarie può verificarsi in 1 caso su 16
Può essere necessario rinviare la
rimozione del catetere per qualche
giorno e ricorrere all'uso di antibiotici.
Perdita dell'apporto di Una lesione ai vasi sanguigni che scorrono nella Può essere necessario un intervento
parte posteriore del ginocchio si può verificare in chirurgico e si può arrivare
sangue all'Arto
un caso su 300-500
all'amputazione della gamba.
Mobilizzazione
asettica della Protesi
La protesi può mobilizzarsi nel tempo ma si
stima che il 90% delle protesi sia ancora ben
funzionante a 10 anni
Può essere necessario un intervento di
sostituzione della protesi.
Rigidità Articolare
Ci può essere una ripresa insufficiente
dell'articolarità del ginocchio con difficoltà nel
sedersi e nel camminare in un caso su 60
Può essere necessario eseguire delle
manipolazioni e talora ricorrere ad un
altro intervento chirurgico.
Sanguinamento della
Ferita
Si può verificare un'emorragia dalla ferita
La ferita può diventare tumefatta,
infarcita e arrossata e potrebbe
verificarsi una infezione locale che
richiede il ricorso agli antibiotici.
Rottura della Protesi
La componente femorale può rompersi in 1 caso E' necessario un nuovo intervento per
su 650
sostituire il componente rotto.
Rottura dell'Apparato
Estensore
Può verificarsi una rottura del tendine
quadricipitale o rotuleo
Si può esegue una riparazione del
tendine con allungamento dei tempi di
recupero e di convalescenza
Può essere necessario rimuovere la
Infezione tardiva della Può verificarsi un'infezione della protesi a partire protesi. Per prevenire questa evenienza
da altri focolai infettivi
è opportuno assumere antibiotici
Protesi
qualora si sospetti un focolaio infettivo.
Rischio di Morte
E' estremamente raro per questa procedura
chirurgica
Eventuali alternative terapeutiche
Utilizzo di stampelle o bastone per camminare
Fisioterapia a base di esercizi. Può rinforzare la muscolatura, migliorare la postura del
ginocchio e ridurre il dolore
Farmaci Anti-infiammatori e corticosteroidei. Possono ridurre l'infiammazione articolare e il
dolore ma hanno effetti collaterali a carico di vari organi (stomaco, intestino, fegato e reni).
Osteotomie Articolari. Attraverso un intervento chirurgico si può riallineare l'articolazione
malata in una posizione più favorevole che migliora i carichi sull'articolazione, ne riduce l'usura
ed il dolore. Il recupero dopo un'osteotomia del ginocchio può richiedere dai 6 ai 12 mesi. Nel
tempo la correzione può non essere sufficiente e richiedere un ulteriore intervento chirurgico.
Possibili conseguenze derivate dal rifiuto dell’atto sanitario
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Il dolore può diventare così severo da limitare l'indipendenza nella abituali attività quotidiane
come lavarsi, vestirsi, camminare, andare a fare la spesa, salire le scale ed alzarsi da una
sedia.
Eventuali conseguenze temporanee e permanenti prevedibili, eventuali ricadute nell’ambito
della vita familiare e sociale e sulle attività occupazionali
Il decorso postoperatorio previsto, in assenza di complicanze, è il seguente:
1. Ripresa della posizione seduta fuori dal letto nei primi 2-3 giorni, ripresa della
deambulazione con ausilii e assistenza dalla 3°-4° giornata dall'intervento;
2. Dimissione verso una struttura protetta di riabilitazione dopo 7-14 giorni dall'intervento;
3. Utilizzo di stampelle per deambulare per 30-45 giorni;
4. Eventuale ripresa di un attività lavorativa non prima di 45-60 giorni;
5. Possibilità di guidare l'automobile non prima di 30-40 giorni;
Nei primi 3-6 mesi si ottiene l'80% del recupero funzionale (2). La restante parte viene
acquisita nei successivi 3-6 mesi.
1. Otto Robertsson, Michael Dunbar, Thorbjörn Pehrsson, Kaj Knutson, Lars Lidgren. Patient satisfaction after knee arthroplasty. A
report on 27,372 knees operated on between 1981 and 1995 in Sweden. Acta Orthop Scand 2000; 71 (3): 262–267.
2. Kennedy DM, Stratford PW, Hanna SE, Wessel J, Gollish JD Modeling early recovery of physical function following hip and knee
arthroplasty.BMC Musculoskelet Disord. 2006 Dec 11;7:100.
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