DESCRIZIONE ESSENZIALE DELL`ESPERIENZA
Transcript
DESCRIZIONE ESSENZIALE DELL`ESPERIENZA
Griglia di documentazione Argomento: UN APPROCCIO OPERATIVO Al CONCETTO DI VELOCITA’ DESCRIZIONE ESSENZIALE DELL'ESPERIENZA Premesse Il percorso didattico si è avvalso delle proposte teoriche, delle indicazioni metodologiche e delle esperienze che sono state oggetto di studio e di sperimentazione all’interno della commissione, che da anni opera nell’istituto comprensivo di Barberino di Mugello per promuovere l’innovazione e la ricerca nell’ambito dell’insegnamento delle scienze sotto la guida di Carlo Fiorentini. Impostazione delle attività Sono state proposte esperienze già sperimentate , seguendo ogni volta le seguenti fasi di lavoro : ¾ Fase sperimentale- osservativa in cui si osservano fatti e fenomeni scaturiti da un’esperienza ¾ Fase della verbalizzazione scritta o individuale ¾ Fase della discussione e del confronto ¾ Fase di affinamento della concettualizzazione L’esperienza consiste nello svolgimento di attività in cui gli studenti sperimentano in prima persona vari tipi di movimento , registrando tempi , misurando distanze e rispondendo a domande in cui viene richiesto ogni volta il confronto delle velocità, sia in riferimento ai fatti osservati , che ai grafici realizzati . Ogni esperienza è seguita da un lavoro di discussione e di riflessione che prende spunto dai vari punti di vista e dagli errori . CONOSCENZE, ABILITA' NECESSARIE • • • Conoscenza delle unità di misura di lunghezza e di tempo. Saper raccogliere dati e saperli tabulare e rappresentare con diagrammi cartesiani . Concetto di rapporto tra grandezze eterogenee. OBIETTIVI DELL'ESPERIENZA e OBIETTIVI DI CONCETTUALIZZAZIONE Obiettivi del percorso Il percorso si propone di familiarizzare lo studente con il concetto di velocità. Le proposte operative sono state ideate sulla base di un lavoro di j. Piaget e si propongono il conseguimento dei seguenti obiettivi : a) focalizzare l’attenzione dello studente sulla distanza percorsa e sull’importanza della misurazione della distanza stessa, b) porre lo studente di fronte a situazioni diverse, che gli permettano di pensare alla velocità in funzione delle distanze percorse e dei tempi impiegati, esaminando prima esperienze su percorsi di uguale distanza e poi esperienze su percorsi di lunghezza diversa , ma fatti nello stesso tempo. c) far cogliere le differenze di velocità tra moti di diverso tipo (camminata, camminata a passo svelto, corsa), attraverso una valutazione operativa conseguita con la rappresentazione dei moti mediante grafici spazio–tempo, d) avviare gradualmente al concetto di velocità come rapporto tra distanza percorsa e tempo impiegato. Secondaria rispetto all'obiettivo sopra esposto, ma non per questo meno importante, è la concettualizzazione delle relazioni di proporzionalità diretta e inversa tra grandezze fisiche; bisogna considerare che si tratta di studenti che hanno avuto poche occasioni per lavorare in questo ambito. Allo stesso modo è importante sviluppare la capacità di riportare correttamente le grandezze misurate per costruire un grafico. INDIVIDUAZIONE DELL’EVENTUALE DIMENSIONE STORICA ED EPISTEMOLOGICA Non è stata trattata nel percorso. EVENTUALE INTEGRAZIONE CON APPLICAZIONI TECNICHE Viene sviluppata la capacità di realizzare grafici cartesiani con precisione ed opportuno uso di strumenti operativi. QUANTO E COME VIENE SVILUPPATO L’ASPETTO LINGUISTICO Le varie esperienze sono introdotte o terminano con domande che riescono a portare alla luce termini e significati , che in fase iniziale risultano spontanei e poco precisi . Dal confronto con la classe gli studenti acquisiscono una terminologia sempre più specifica ed appropriata, passando dal linguaggio naturale ad un linguaggio di tipo scientifico . L’affinamento della competenza linguistica specifica va di pari passo con l’acquisizione dei concetti. DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’ Nel corso delle attività gli alunni o esaminando dei percorsi rappresentati su schede o effettuandone alcuni in prima persona nei locali scolastici ( aula, corridoi), con puntuale rilevazione di distanze e tempi dei movimenti ed in alcuni casi con tabulazione e rappresentazione grafica dei dati, hanno incominciato a porsi delle domande sulla velocità delle singole situazioni di moto . In base al confronto che nelle discussioni è emerso all’interno della classe siamo passati da una definizione iniziale impropria o inesatta della velocità - la velocità come tempo o come rapidità …ad una definizione più precisa , ma di tipo operativo , perché vincolata all’ analisi dei grafici - è più veloce il ragazzo che ha il grafico del moto più orientato in alto o verso l’asse delle ordinate- . Ascoltando attentamente le varie opinioni espresse nei dibattiti di classe , come insegnante ho potuto fare diversi aggiustamenti sul percorso didattico sperimentato gli scorsi anni, e le proposte operative da me elaborate sono riuscite ad orientare un numero maggiore di alunni verso l’acquisizione del concetto di velocità ,come rapporto tra spazio e tempo. In questo lavoro riportiamo l’esposizione di un ragazzo , che è stata di volta in volta completata da una sintesi , elaborata sulla base delle osservazioni dei miei studenti. LABORATORI E RISORSE STRUMENTALI Strumenti di rilevazione di tempi e distanze ( cronometri che valutano soltanto i secondi e non i decimi di secondo come si desume da alcuni grafici; rotella metrica per misurare le distanze . Le varie esperienze sono state realizzate nei corridoi della scuola media di Barberino di Mugello. FREQUENZA E DURATA NEL TEMPO DELL’ATTIVITÀ Sono state utilizzate 24 ore di lezione per circa 2 mesi di scuola . SE L’ATTIVITA’ E’ STATA CONDOTTA DA INSEGNANTI DI PIU ‘ DISCIPLINE No. SE L’ATTIVITA’ E’ STATA CHIARITA NEI SUOI SCOPI AGLI STUDENTI Sono state spiegate le modalità dell’attività , chiarendo l’importanza di saper ascoltare e rispettare l’opinione degli altri , accettando l’errore come un’opportunità di confronto e di crescita nella 2 conoscenza, ma la scelta metodologica che sta alla base del percorso non consente di chiarire gli scopi del lavoro , dato che gli allievi devono partecipare in prima persona alla costruzione del concetto di velocità. VERIFICHE E VALUTAZIONE Sono state fatte verifiche in itinere effettuate attraverso la realizzazione di grafici e la reiterazione di domande attinenti al confronto delle velocità dei moti rappresentati o sperimentati . Le verifiche finali sono riportate alla fine dell’esposizione . CONSOLIDAMENTO La metodologia utilizzata, pone al centro dell’attività lo studente , che sperimentando in prima persona esperienze molto significative e lavorando fianco a fianco con i propri compagni mentre fanno ipotesi , effettuano verifiche , si esprimono sui fatti osservati hanno molte occasioni per rivedere il proprio punto di vista o per progredire da una precognizione suggerita dal senso comune ad un concetto . FATTORI STRUTTURALI L’attività è stata svolta all’interno dell’orario curriculare, in una classe singola, senza alcun adattamento o modificazione di tempi o strutture. Nell'insegnamento di questa materia è stato presente solo l’insegnante di scienze. COME L’ESPERIENZA E’ LEGATA AD ATTIVITA’ ESTERNE L'esperienza non è legata a particolari attività esterne, ma l’esperienza del moto può riferirsi a esperienze di vita quotidiana e il racconto dei dialoghi che sono stati registrati nella relazione fa comprendere molto bene questo rapporto con il vissuto extrascolastico degli studenti . Si ponga attenzione al dialogo tra l’insegnante e il ragazzo che fa gare di velocità sulle minimoto. PERCORSO FORMATIVO PREGRESSO DELL’INSEGNANTE La formazione universitaria e la laurea in Matematica. L’attività di riflessione e ricerca nell'ambito della didattica delle scienze, svolta dall’insegnante, da diversi anni, sotto la guida del CIDI di Firenze e soprattutto del prof. Carlo Fiorentini, è da considerarsi l'esperienza formativa fondamentale in relazione all'attuazione di un percorso di questo tipo. MOTIVI DELLA SCELTA DELL’ATTIVITA’ Il percorso è molto stimolante da un punto di vista motivazionale per degli alunni di terza media , perché consente loro di affrontare delle esperienze molto operative , uscendo dall’aula , camminando , correndo ed anche divertendosi mentre partecipano alle gare dei compagni. Il percorso è molto stimolante anche da un punto di vista prettamente cognitivo, dato che mette in gioco molte abilità e capacità , che concorrono in modo simbiotico alla risoluzione dei problemi posti all’attenzione dei ragazzi , sviluppandosi o potenziandosi più adeguatamente . Come ogni attività fondata su una metodologia di tipo costruttivista e laboratoriale favorisce la socializzazione e la convivenza civile nel gruppo classe . INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI PUNTI DI “CRISI” IN ITINERE Poiché le indicazioni operative dei percorsi già sperimentati si limitavano al conseguimento dell’obiettivo di saper confrontare le velocità dei vari moti solo attraverso i grafici e non vi era nei testi nessuna indicazione su come orientare l’alunno verso la scoperta della relazione esistente tra distanze e tempi, l’ultima parte del lavoro è stata elaborata ex novo analizzando le osservazioni degli alunni e le risposte sbagliate che alla fine del percorso continuavano a dare alla domanda: “che cos’è per voi la velocità?” L’opinione più diffusa era che la velocità fosse il tempo impiegato a fare un percorso. Questa opinione erronea nasceva dal fatto che nelle esperienze svolte 3 le distanze erano sempre riconducibili ad intervalli uguali (tutti i moti erano relativi allo stesso percorso : o che un ragazzo camminasse o che camminasse più velocemente o che corresse, la distanza proposta era sempre di 40 metri e gli intervalli di rilevazione dei tempi erano sempre di 10 metri ciascuno). Ciò generava l’idea che per valutare la velocità fosse sufficiente basarsi sul tempo impiegato e che quindi la velocità venisse a coincidere con il tempo. Solo 2 ragazzi alla fine avevano definito la velocità come un rapporto . Per facilitare la conquista di questo significato ho cambiato gli intervalli, proponendo dei numeri (intervalli di 11m, 13m, 16m) e mi sono proposta negli anni successivi di far effettuare gare su intervalli di questo tipo . La percentuale dei ragazzi che conquistano il concetto di rapporto è sempre più bassa del previsto, ma quando proseguiranno gli studi riusciranno a comprendere un grafico spazio –tempo e quando dovranno imparare per forza le definizioni del libro si ricorderanno delle motivazioni riportate dal compagno che affermava che la velocità era un rapporto e le lunghe discussioni su questo punto. EVENTUALI RAPPORTI CON ENTI LOCALI Non ci sono stati rapporti con gli enti locali rilevanti per lo svolgimento dell’attività. autore:Prof. Sandra Gera 4