E i prezzi dei farmaci vanno alle stelle
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E i prezzi dei farmaci vanno alle stelle
Essere & benessere I Come mi curo E i prezzi dei farmaci vanno alle stelle di Silvio Garattini direttore Istituto di ricerche farmacologiche 'Mario Negl'i", Milano e ormai una tendenza generale: i prezzi dei farmaci stanno aumentando in modo vertiginoso. Portatori di prezzi eccezionali sono soprattutto i nuovi farmaci cosiddetti biologici, perché ottenuti attraverso procedure diverse dalla sintesi chimica. Costosi sono i farmaci per molte indicazioni, ma soprattutto per l'area oncologica e più recentemente per debellare malattìe virali come, ad esempio, l'epatite C. I prezzi attuali non destano problemi solo per i Paesi in via di sviluppo, ma anche per quelli industrializzati come il nostro. La spesa farmaceutica sta infatti avvicinandosi al 20 per cento della spesa sanitaria nazionale e un ulteriore aumento porrebbe in discussione la so- 3fi I RenEssere I luglio 2015 stenibilità del nostro prezioso e insostituibile Servizio sanitario nazionale. Che cosa fare? Anzitutto rendersi conto del problema. Il ministero della Salute e il suo braccio operativo Aifa invece di tenere segreti i prezzi dei farmaci anti-epatite C dovrebbe farli conoscere, perché tutti si rendano conto dell'ingordigia di chi li produce. Si dovrebbe chiedere all'industria di rende- Il brevetto non può essere un bene assoluto da tutelare sempre e comunque, perché la vita è più preziosa •k [email protected] re espliciti i propri conti, in modo da verificare qual è il rapporto fra il costo del principio attivo e il prezzo del rimedio. Se il moltiplicatore è di oltre cento, come nel caso dei farmaci anti-epatite C, dovrebbe scattare una reazione prima di tutto da parte dei medici che dovrebbero avere a cuore l'interesse dei propri pazienti. Questi infatti, per avere un farmaco che risolverebbe l'andamento di una malattia cronica devono attendere i tempi lunghi di estenuanti negoziazioni sul suo prezzo. I medici attraverso le loro associazioni potrebbero chiedere una riduzione di prezzo e in caso negativo potrebbero non prescrivere i prodotti dell'azienda farmaceutica che mantiene prezzi elevati, ricorrendo alla disponibilità dei farmaci dal nome generico oppure dei biosimilari. Poiché il problema non riguarda solo l'Italia ma coinvolge tutti i Paesi europei, la pressione sulle multinazionali per contenere i prezzi potrebbe essere molto più efficace se fosse fatta di comune accordo. Infine, il brevetto non può essere un bene assoluto che non si può toccare in nessun modo; quando c'è di mezzo la vita di fronte a un eccessivo sfruttamento del brevetto si può anche sospenderlo per poter produrre il farmaco a prezzi più favorevoli. Poiché l'aumento dei prezzi non è destinato a subire pause, è importante parlarne per trovare adeguate soluzioni. O