lezioni politica economica quinta settimana

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lezioni politica economica quinta settimana
Economia e diritto privato
5)) Disciplina
p
dei brevetti: q
qual è
l’equilibrio ottimale tra tutela
degli inventori e libera
circolazione
i
l i
dell’innovazione?
d ll’i
i
?
Innovazione e brevetti ((F.:3.1;; 3.2 e 3.3))
• Invenzione: tra bene pubblico puro e
fallimento dello Stato.
• Nozione
N i
di brevetto:
b
tt strumento
t
t giuridico
i idi che
h
attribuisce ad un soggetto (il titolare del
b
brevetto)
tt ) un insieme
i i
di diritti
di itti esclusivi
l i i allo
ll
sfruttamento economico di un’invenzione.
• Funzione del brevetto: incentivazione,
diffusione, approfondimento, diritto naturale.
• Invenzioni brevettabili: novità, originalità,
industrialità,, liceità.
Analisi economica dei brevetti
• Elementi fondamentali: durata, ampiezza
orizzontale (funzioni), ampiezza verticale
(miglioramenti).
• Obiettivi:
 identificare la durata efficiente del brevetto;
 identificare l’ampiezza efficiente del brevetto.
• Efficienza=massimizzazione del valore attuale
del benessere sociale.
p
dei consumatori
• Benessere sociale = surplus
+ profitto per gli innovatori.
Durata e ampiezza orizzontale
del brevetto (F
(F.:3.4,
:3 4 3
3.5)
5)
• Maggiore durata e ampiezza orizzontale brevetto =>
 maggiore perdita surplus consumatori;
 maggior
i
valore
l
attuale
tt l del
d l profitto
fitt conseguito
it dall’
d ll’
inventore.
• Entità della perdita per i consumatori (sottoconsumo)
dipende da rapporto tra prezzo di uso del brevetto
(royalty) e prezzo di concorrenza.
• Se vi sono numerosi potenziali innovatori, il maggior
gg
prezzo di uso è un incentivo all’innovazione.
• Compromesso: durata lunga ma brevetto ristretto.
Ampiezza verticale del brevetto (F. 3.5)
• Tre ipotesi di miglioramento:
 Miglioramento
Mi li
t non originale
i i l e non brevettabile.
b
tt bil
 Invenzione di perfezionamento: parzialmente
originale, brevettabile ma necessario consenso
titolare brevetto originario.
 Miglioramento
originale
e
brevettabile
autonomamente.
• Maggiore è il requisito dell’originalità più ampio
verticalmente è il brevetto.
brevetto
• Compromesso tra incentivo innovatori iniziali e
“miglioratori”
miglioratori .
Diritto d’autore ((F. 3.6))
• Nozione diritto d’autore: garantisce all’autore di un’
“
“opera
d ll’i
dell’ingegno”
” l’utilizzo
l’ tili
esclusivo
l i della
d ll stessa
t
e
il divieto di riproduzione non autorizzata.
• Normalmente concepito come un diritto della persona
ha durata maggiore rispetto al brevetto: vita
dell’autore
dell
autore più 70 anni dalla morte.
• Opere dell’ingegno tradizionali: libri, canzoni, opere
teatrali. Profili economici limitati,, durata lunga
g non
problematica.
• Nuove opere dell’ingegno: software (=programma per
computer). Rilievo economico notevole: durata lunga
può essere problematica.
Brevetti e diritto d’autore nell’informatica
•


•
•



•
Nel mercato dell’informatica distinguiamo:
h d
hardware
((computer,
t ttastiera,
ti
schermo,
h
ecc.);
)
software (sistema operativo e altri programmi).
In astratto
astratto, il brevetto su innovazioni di hardware e il
dirito d’autore sul software ha conseguenze sia negative
sia positive per il benessere sociale.
Conseguenze negative:
potere di monopolio => aumento dei prezzi;
ritardo nella diffusione e esclusione dall’accesso alle reti;
esclusione di altri potenziali innovatori.
Conseguenze positive: il titolare del brevetto ne trae un
profitto ed è incentivato a continuare la ricerca.
Brevetti e diritto d’autore nell’informatica
• In realtà, mentre le conseguenze negative sono chiare, le
conseguenze positive sono molto meno evidenti.
• Nell’
N ll’ hardware:
h d
 IBM ha inventato il PC, non lo ha brevettato ma per lungo
tempo
p ha comunque
q
realizzato favolosi p
profitti g
grazie alla
diffusione rapidissima dei “cloni”.
 Apple ha brevettato il suo computer ed è rimasta
monopolista di un mercato molto piccolo.
piccolo
 Quindi forse è meglio per un inventore competere in un
mercato grande che essere monopolista di un mercato
piccolo!.
i
l !
• Nel software esiste un sistema operativo (Linux)
p
libero ((open-source
p
o copyleft)
py ) che p
per
completamente
molti aspetti funziona meglio dei sistemi operativi coperti
da diritto d’autore.
• Quindi non è necessario il diritto d
d’autore
autore perché ci sia
incentivo alla ricerca e sviluppo.
Riassumendo
 Qual è l’equilibrio ottimale tra tutela degli inventori
e libera circolazione dell’innovazione?
• Questo equilibrio
q
va ricercato realizzando un
compromesso tra le due esigenze, ad esempio
concedendo brevetti di durata lunga
g
ma di
ampiezza orizzontale e/o verticale limitata.
• Tuttavia
Tuttavia, in alcuni casi (ved esempio informatica) la
tutela degli inventori non è strettamente necessaria
e appare ragionevole limitare maggiormente la
durata e l’ampiezza dei brevetti o del diritto
d autore.
d’autore
Segni distintivi e marchi (F
(F. 3
3.7)
7)
• Segni
g distintivi: ditta, insegna
g e marchio.
• Requisiti del marchio: capacità distintiva, verità, novità,
liceità.
• Funzione
economica
del
marchio:
distinzione
e
reputazione.
• Distinguiamo tre tipi di beni:
 beni omogenei (benzina): marchio poco utile, ma è
possibile utilizzarlo p
p
per messaggi
gg p
pubblicitari;;
 beni di fiducia (servizi sanitari): marchio utile solo se la
reputazione è rafforzata da altri elementi (es: consiglio di
esperti).
)
 beni di esperienza (cibo): marchio utile come incentivo alla
qualità.
qualità
Economia e diritto pubblico
1) Quando è efficiente che la
proprietà o la gestione di un bene
p
siano pubbliche?
Efficienza dell’intervento pubblico
• In alcuni casi (c.d. fallimenti del mercato) è più
efficiente che un bene o un servizio sia di
proprietà pubblica o che sia fornito da un’impresa
pubblica:
 beni non rivali e non escludibili come la difesa e la
giustizia;
 servizi
i i caratterizzati
tt i
ti d
da rilevanti
il
ti asimmetrie
i
ti
informative come la sanità;
 servizi caratterizzati da rilevanti esternalità
positive come l’istruzione;
 servizi a rete il cui mercato ha la forma di un
monopolio naturale e solo l’impresa pubblica è in
grado di applicare P=MC come elettricità, gas,
t l
telecomunicazioni.
i
i i
Ip
problemi dell’intervento pubblico
p
(A:
( 3.2))
 i) Scarsi incentivi ai dipendenti e ai manager: non c’è
timore della perdita del posto o della competizione e
quindi c’è scarso impegno.
 ii) Influenza del clientelismo: dipendenti e manager
scelti per motivi diversi dal merito e quindi poco capaci.
 iii) Scarsa innovazione: non c’è competizione e quindi
non c’è bisogno di adottare le migliori tecnologie
produttive e di programmare bene gli investimenti.
investimenti
 Conseguenze di i), ii) e iii):
• costi
ti di gestione
ti
t
troppo
elevati,
l
ti bassa
b
produttività.
d tti ità
• incrementi di tassazione e/o di
(
(maggiore
i
d fi it e debito
deficit
d bit pubblico).
bbli )
spesa
pubblica
Proprietà
p
e impresa
p
pubblica
p
e Costituzione
• La Costituzione afferma che:
 “La proprietà è pubblica o privata. I beni
economici appartengono allo Stato, ad enti o a
privati” (art. 42, comma 1).
 “A
A fini di utilità generale la legge può riservare
originariamente o trasferire (…) allo Stato, ad
enti pubblici ((…)) determinate imprese (…),
( ) che
si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a
fonti di energia o a situazioni di monopolio ed
abbiano carattere di preminente interesse
generale” (art.
generale
(art 43 Cost
Cost.).
)
Proprietà
p
e impresa
p
pubblica
p
e Costituzione
• Osserviamo che:
 l’art. 43 Cost. prevede in generale la possibilità
dell’intervento
dell
intervento pubblico ai fini dell’utilità
dell utilità generale, cioè
del benessere sociale;
 l’art
l art. 43 prevede in particolare ll’intervento
intervento pubblico nel
caso di monopolio naturale, in linea con le indicazioni
dell’analisi
dell
analisi economica.
economica
• Quindi, queste norme appaiono ragionevoli alla luce
dell’analisi economica, dato anche il loro carattere
generale e programmatico.
Evoluzione storica dell’intervento
pubblico in Italia (A.:3.4.1)
• Negli anni 50
50-70
70 rilevante presenza pubblica nel
settore industriale (IRI), dell’energia (ENI, ENEL)
e bancario.
• La teoria del monopolio naturale e l’art. 43 Cost.
vengono applicati per la nazionalizzazione
dell’ENEL
dell
ENEL (1962).
(1962)
• Dagli anni ’80 in poi prevale l’idea che l’impresa
privata sia sempre più efficiente anche se il caso
inglese NON dimostra questo risultato.
• Durante g
gli anni Novanta vengono
g
quindi
q
realizzati smobilizzi e privatizzazioni di imprese
precedentemente pubbliche di importanza
nazionale.
nazionale
Le privatizzazioni degli anni Novanta
(A:.3.4.2; A: 3.4.3)
• Due tipologie:
 smobilizzi: vendite di pacchetti azionari senza cessione
d l controllo
del
t ll (ENI
(ENI, ENEL) per un valore
l
complessivo
l
i di
circa 108 mila miliardi di lire;
 privatizzazioni vere e proprie: vendite di pacchetti
azionari di controllo o vendite totali per un valore
complessivo
co
p ess o d
di 90 mila
a miliardi
ad d
di lire.
e
• Risultati:
 sviluppo mercato finanziario;
 minor deficit e debito pubblico;
 pochi incrementi di efficienza: i monopoli pubblici sono
diventati monopoli privati.
La nuova frontiera: i SPL
• Oggi è in discussione la possibilità di privatizzare le
imprese di gestione dei servizi pubblici locali (SPL).
• Ultimo provvedimento legislativo: art.
art 23bis l.
l 133/2008
consente per gli SPL a rilevanza economica alternativa
tra gestione privata assegnata con gara e gestione
pubblica in-house.
• L
La gestione
ti
i h
in-house
può
ò essere scelta
lt solo
l se
sussistono motivate ragioni di carattere economico o
produttivo, che vanno documentate dall’Ente Locale
all’AGCM.
Gestione pubblica o privata?
Il caso dell
dell’acqua
acqua
• Il servizio idrico è gestito solitamente a livello locale.
• In
I passato
t era affidato
ffid t ad
d aziende
i d speciali
i li di proprietà
i tà
comunale.
• Con la legge Galli (136/1994) è stata avviata una
ristrutturazione del settore idrico.
• Oggi
gg esistono diversi modelli di gestione:
g
 imprese di proprietà interamente pubblica, con azioni
divise tra più comuni;
 imprese
i
miste
i
a controllo
ll pubblico
bbli ma con
partecipazioni private di minoranza;
 imprese totalmente private cui il servizio idrico viene
affidato in concessione tramite procedure di gara.
• Nella maggioranza
gg
dei casi le imprese
p
hanno la forma
giuridica di spa.
Gestione pubblica o privata?
Il caso dell
dell’acqua
acqua
• Il servizio di fornitura dell’acqua è caratterizzato da:
 economie di scala in determinati ambiti territoriali (cd
ATO, ambiti territoriali ottimali, nella legge Galli) dove è
efficiente che ci sia una sola rete di distribuzione;
 necessità
ità di fare
f
continui
ti i investimenti
i
ti
ti sulla
ll rete,
t di
evitare sprechi e garantire la qualità del servizio fornito;
• Dal lato della domanda:
 esistono diverse domande di acqua: per usi residenziali,
per usi agricoli, per usi industriali. E’ quindi necessaria
un’attività
un
attività di programmazione attenta da parte del
fornitore;
 per molte famiglie, l’acqua è un bene necessario,
consumato
t da
d tutti
t tti la
l cuii domanda
d
d è quindi
i di rigida
i id (il
consumo diminuisce poco se il prezzo aumenta).
Quali di queste caratteristiche suggeriscono una gestione
pubblica e quali suggeriscono una gestione privata?
Riassumendo
 Quando è efficiente che la proprietà o la
gestione di un bene siano pubbliche?
• Quando i benefici della proprietà e della
gestione pubblica superano i suoi costi.
• E’ quindi
i di ragionevole
i
l che
h un sistema
i t
giuridico
i idi
preveda la possibilità di avere beni o imprese di
proprietà pubblica.
questa p
possibilità dovrebbe essere
• Il ricorso a q
valutato in modo non ideologico e analizzando i
singoli casi,
casi tenendo conto anche dell
dell’equità
equità.