pillola-mese-novembre-2016. - Parrocchia Santa Maria della Mercede
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… Il Telefono d’Argento – Onlus Via Panama, 13 – 00198 ROMA Tel. 06.8557858 – 333.1772038 e-mail: [email protected] sito: www.telefonodargento.it ______________________________________________________ LA PILLOLA Novembre 2016 Qui al Telefono d’Argento siamo tutti molto felici di avere la possibilità di condividere quanto contenuto in questo numero della Pillola, inviata gratuitamente, è il frutto e il risultato di un lavoro fatto con amore e dedizione. Maggiori informazioni sulle attività dell’associazione possono essere reperite alla Sede più vicina de “Il Telefono d’Argento”: Parrocchia S. Maria della Mercede – Via Basento, 100 – 00198 Roma Tel. 06 88 40 353 MARTEDI e VENERDI DALLE 17 ALLE 19 Apriamo la pillola con questa riflessione A volte mi chiedo perché i giovani ridano tanto e i vecchi così poco e mi rispondo che l'esperienza della vita toglie ai più la voglia di ridere. Non è vero che "un sorriso costa poco". È infatti il risultato di uno stato di serenità, cioè di un'armonia psichica che non sempre accompagna lungo la vita. Si dice che un bambino sui cinque anni rida fino a quattrocento volte al giorno, mentre un adulto lo fa al massimo quindici volte (se è di carattere ottimista). La spiegazione è nella citazione che ho desunto dal libro Libertà d'invecchiare (Sei, 1992) dello psichiatra Giacomo Dacquino. La sua è un'analisi semplice ma indiscutibile. Egli ha ancor più ragione quando continua con un altro esempio: «A volte vedendo quegli spettacoli televisivi con risate del pubblico incluse, mi chiedo se non si siano sbagliati nei tempi di inserimento. Io non ci trovo nulla da ridere». D’Acquino coglie nel segno ricordandoci che c'è una bella differenza tra il ridere immediato e fin sguaiato e il sorridere sereno e felice. Il primo può essere anche frutto di banalità, come dice Qohelet: «Come un crepitio di pruni sotto una caldaia, così è il riso degli stupidi» (7,6). Uno scoppiettante e vacuo gorgogliare che non ha senso ed è solo espressione di superficialità. Bisogna riconoscere che, se si è un po' attenti alla realtà umana, alla storia e al comportamento delle persone, non c'è tanta voglia di ridere. Tuttavia, sia pure per quindici volte o meno al giorno, bisognerebbe ritrovare il sorriso perché esistono ragioni vere per essere lieti, pur in mezzo a tanti motivi per imbronciarsi. Anche nei Salmi si legge: «La nostra bocca si colmò di sorriso, la nostra lingua di esultanza» (126,2). Guai, allora, a non ridere mai, ma anche guai a ridere troppo! Card. Gianfranco Ravasi "Il Mattutino" - da L'Avvenire 1 La Pillola – Novembre 201 IN QUESTO NUMERO DELLA PILLOLA PER NAVIGARE: 1. Appuntamenti e Notizie 2. Le donne : La Contessa di Castiglione 3. Giovedì al cinema! 4. Ho letto e consiglio…… 5. Le nostre ricette: 6. Raccontaci di te: In ospedale 7. Curiosità – Roma leggendaria, misteriosa, insolita e fantastica 8. Buon compleanno a … Per coloro che, non ricevono la Pillola e desiderano iscriversi, telefonare al n. 06 88 40 353 il martedì e venerdì dalle ore 17 alle ore 19 1 – APPUNTAMENTI E NOTIZIE Nella Sede di S. Maria della Mercede via Basento 100 Tutti i Martedì e Venerdì dalle ore 17.00 alle 19: "Per stare insieme". Contattateci per avere informazioni Tel. 06 88 40 353 il martedì e venerdì dalle 17 alle 19. Il Telefono d’Argento e l’Angolo dell’Amicizia: - 2, 16, 30 novembre, ore 16: “Come lo scorso anno ci si metterà in gioco divertendoci con i colori, la scrittura, il movimento, la creta, la musica e con tutto ciò che possa dare visibilità alle nostre emozioni” a cura di Gianfranco Proietti - 9 novembre ore 16: “Trasmettiamo i saperi” - 23 novembre ore 16: “Oggi parliamo di ….” Nella sede di S. Roberto Bellarmino via Panama 13 Tutti i giorni dalle 17 alle 20. Da mercoledì 5 ottobre dalle 10 alle 11.30 Incontri Aperta..Mente Per informazioni chiamare lo 06 8557858 Nella sede di S. Agnese via Nomentana 349 Il martedì alle ore 16:00 : incontri Aperta..Mente Il servizio medico (Martedì dalle 10:00 alle 12:00) consultabile, nello stesso orario, anche telefonicamente al numero 06. 86207644. Tutti i martedì e giovedì dalle 17:00 alle 19:00. Info: 06 86207644. Nella Sede di Santa Croce Via Guido Reni 2b Il mercoledì ore 17.00 LA CUCINA DELLE IDEE: propone un programma di attività – club del lettore, corsi di informatica, laboratori di lettura ad alta voce, laboratori artistici, conferenze sull'arte, speakers' corner, serate a tema. Per informazioni telefonare a 333.1772038 – 06.3222976 2 La Pillola – Novembre 201 Nella Sede dei Sacri Cuori Via Poggio Moiano,12: Tutti i lunedì, martedì e giovedì dalle ore 17 alle 19.“. Per informazioni telefonare al n. 06 86210008 Nella sede di S. Emerenziana Via Lucrino 53 Tutti i martedì dalle 10 alle 12 e venerdì dalle 16.30 alle 18.30. Info: 06 86218048. A Via G. Frescobaldi 22 II giovedì mattina (ore 10,30 – 12) Cineforum. Il giovedì mattina (ore 10 – 13) e il venerdì mattina (ore 10 – 13) sono a disposizione, per consulenze e consultazioni gratuite, psicologo e avvocato, Chiama il Telefono d’Argento al n. 06 8557858 o al cellulare 331 3248598. Card Telefono d’Argento E’ sempre in distribuzione la card che consente di ottenere sconti ed agevolazioni presso alcuni esercenti, studi medici, sanitari, teatri, ecc. . La card è personalizzata, quindi vi aspettiamo per offrirvela e farvi conoscere le diverse possibilità di utilizzo. Se avete bisogno di informazioni e delucidazioni contattateci al n. 06 88 40 353 il martedì e venerdì dalle 17 alle 19. 2 – LE DONNE……… UN TRIS DI DONNE (DEL RISORGIMENTO) Il Risorgimento italiano è un movimento in cui confluiscono tante componenti: ideale, passione, sacrificio, determinazione, eroismo, ma anche nobili operazioni politiche: accordi, patti, concessioni “do ut des”. Tre donne si possono considerare esempi emblematici di elementi così diversi:: la Contessa di Castiglione, Giuditta Tavani Arquati e Anita Garibaldi. Cominciamo dalla prima. 3 La Pillola – Novembre 201 La Marchesa Virginia, Elisabetta, Luisa, Carlotta, Antonietta, Teresa, Maria Oldoini nasce a Firenze il 22 marzo 1837. Famosa per la sua straordinaria bellezza, è una donna ambiziosa, volitiva, intraprendente ma anche dotata di brillante intelligenza. A diciassette anni, la nostra Virginia, cugina di Camillo Benso Conte di Cavour, sposa Francesco Verasis Asinari Conte di Castiglione d’Asti e Castiglione Tinella, addetto alla Casa di Vittorio Emanuele II. Il matrimonio, oltre a farla diventare Contessa di Castiglione, la introduce negli ambienti più “in” del Piemonte, dove frequenta la Corte e conosce importanti personaggi come i fratelli Doria, il banchiere Rothschild, Costantino Nigra, Ambasciatore del Re di Sardegna. Fu chiamata “l’ambasciatrice di Cavour” perché il famoso uomo politico la invia a Parigi per favorire l’alleanza franco-piemontese, indispensabile per proiettare il piccolo Regno Sabaudo sulla ribalta internazionale. Nel 1856 è ospite della Principessa Maria Clotilde Deminoff, che la fa accedere alla Corte di Napoleone III. Il sovrano rimane folgorato dalla sua bellezza (perché, altrimenti Cavour ce l’avrebbe mandata?), mentre la cattolicissima Imperatrice, la spagnola Eugenia De Montijo, rimane folgorata dalla gelosia. La presenza della splendida Contessa suscita la maldicenza e l’invidia delle nobildonne, come la Principessa di Metternich, che la definì acidamente, “una statua di carne”. La malevolenza di Eugenia è giustificata perché l’imperiale marito si occupa assiduamente per un anno di Virginia, circondandola di lusso e costosissime attenzioni. La “missione” di Virginia, comunque è coronata da successo: L’Imperatore appoggia la partecipazione del Regno di Sardegna alla guerra di Crimea, dando al piccolo Stato la visibilità tanto auspicata dal Cavour. Nel 1867 muore il marito Conte Francesco, definito carinamente dalla consorte ”il povero becco”, rovinato economicamente per le eccessive spese della moglie, tradito e disprezzato ma sempre innamorato di lei. La bella Contessa continua la sua carriera, accumulando molte ricchezze, provenienti, in parte dai sussidi del Re e dalle speculazioni suggerite dal banchiere Rothschild. L’unico patrimonio che Virginia vorrebbe custodire, però, non è fatto di denaro ma della sua leggendaria bellezza, patrimonio che si sta tristemente assottigliando. La sua ricchezza non le può comprare la giovinezza, mentre gli anni passano, appannando il fulgore del suo volto e del suo corpo. Fosse vissuta oggi, la Contessa si sarebbe convertita al botulino o sarebbe diventata un’assidua frequentatrice del più famoso chirurgo plastico. In mancanza di questi supporti consolatori, Virginia non si può rassegnare a non essere più la più bella del reame, comincia a rinchiudersi in se stessa, covando un irragionevole anche se umano rancore verso il prossimo. Si trasferisce in un appartamento a Place Vendôme, piangendo la beltà perduta. Torna in Italia, a La Spezia, in un palazzo dove fa distruggere tutti gli specchi, sostituendoli con i ritratti e le foto che testimoniano la sua passata avvenenza. Muore a Parigi il 28 novembre 1899 ed è sepolta nel cimitero di Père Lachaise. Conservò fino a tarda età, in una teca di cristallo, il negligé di seta verde con il quale, secondo lei, era iniziato il cammino glorioso dell’Italia. La mitica camicia da notte di Compiégne è conservata al museo cavouriano di Sarzana. Si dice che, dopo la sua morte tutte le carte che attestavano i rapporti intercorsi con illustri personaggi, siano state bruciate dalla polizia. Il comune di La Spezia nel 2001 le ha intitolato “il lago Virginia Oldoini” nei giardini davanti al Conservatorio e una statua di bronzo è stata posta all’ingresso del palazzo in cui abitò. 4 La Pillola – Novembre 201 3 – GIOVEDI’ AL CINEMA A Via G. Frescobaldi 22 Il giovedì mattina (ore 10,30 – 12). Lo scopo di questi incontri non è tanto quello di andare al cinema quanto quello di creare occasioni di incontro e scambio di idee. Giusto “per stare insieme”! Per info telefonare a 06 8557858 o al cellulare 331 3248598. 4 – HO LETTO E CONSIGLIO Le braci di Sàndor Màrai Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l'altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null'altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: "una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione". Tutto converge verso un "duello senza spade" ma ben più crudele. Tra loro, nell'ombra il fantasma di una donna. 5- LE NOSTRE RICETTE Hamburger di ceci Ingredienti: 500 gr. di ceci già cotti 2 uova 2 fette pancarrè a pezzetti 2 cucchiaini di senape 1 cucchiaino di zenzero fresco 1 spicchio d’aglio 1 scalogno Sale e pepe q.b. Pangrattato q.b. Preparazione: Frullare il tutto sino ad ottenere una massa granulosa. Mettere la metà circa in una ciotola e frullare nuovamente l’altra metà sino a ridurla in crema. Mescolare bene le due metà e, se occorre, unire 1 o 2 cucchiai di pangrattato. Formare gli hamburger aiutandosi con un coppapasta e cuocerli in forno a 170° per 15/20 minuti o passarli nel pangrattato e friggerli. 5 La Pillola – Novembre 201 6 - RACCONTACI DI TE In ospedale Giovedì scorso, invitata a colazione da un amica per poi farci una partita a Burraco in 4, sono uscita da casa intorno alle 12,30 per prendere il bus ed arrivare precisa alle 13! Però non tutto è andato come pensavo: si è sempre detto che le strade di Roma sono molto dissestate, ed io sono incappata in un "sanpietrino sconnesso" e mi sono ritrovata lunga distesa in terra battendo violentemente la testa. Sono accorse delle persone, hanno cercato di aiutarmi perchè perdevo molto sangue e poi è stata chiamata l'ambulanza che è arrivata dopo circa 15, 20 minuti. L'infermiere mi ha dato una prima occhiata e non vedendo ferite (ma il sangue allora da dove usciva?) pensando che non avessi niente di grave mi consigliava di fare a meno di andare al pronto soccorso, ho firmato un foglio e loro se ne sono andati. Però il sangue non accennava a fermarsi ed allora ho pensato di rivolgermi al "ROMA MED" che è uno studio medico di primo intervento formato da un gruppo di medici che si sono consorziati per prestare un primo soccorso a tutti il Sabato e la Domenica e durante il resto della settimana ai pazienti dei medici dello studio. La dottoressa di turno mi ha prestato le prime cure per far cessare il sangue poi mi ha consigliata di andare comunque al Pronto soccorso perchè avevo bisogno di punti, di una Tac e di lastre. Mi ha accompagnata uno dei miei figli ed erano circa le 14. Abbiamo trovato moltissime persone in attesa e per passare all'accettazione affinché prendessero i miei dati annotando le mie condizioni si erano fatte le 16; a quel punto pensavo che sarei stata chiamata da un momento all'altro: ILLUSIONE!!!!!!! Sono stata mandata in un altro stanzone super affollato di persone che come me, erano in attesa di essere visitate. Ed allora ti guardi intorno ed attacchi "bottone" col tuo vicino; lì le mie speranze per un ritorno a casa per cena sono crollate in quanto il mio vicino era in attesa d'essere visitato dalle 10 della mattina! Era un "codice verde" e quindi doveva aspettare. Debbo dire, per chi non si intende di ospedali, che i pazienti all'arrivo passando all'accettazione vengono catalogati con dei codici: ROSSO:URGENZA e passano avanti a tutti; GIALLO:MENO URGENTE, passerà quando non ci saranno più codici rossi; VERDE: NON GRAVE, può aspettare; BIANCO: SI FARA' quando tutti saranno visitati! Sono stata etichettata con CODICE GIALLO e quindi il mio turno per essere vista da un medico è arrivato all'una di notte! Dopo avermi messo dei punti e prestatemi tutte le altre cure mi hanno condotta su una lettiga a fare la Tac e le Lastre. Siamo così arrivati alle 3 del mattino ed intorno alle 4,30 il medico mi dice che potevo, se volevo, tornare a casa visto che non avevo altri problemi; però data la mia non giovane età e per le medicine che prendo era preferibile che fossi restata lì in osservazione. Ho lasciato libero mio figlio (si era fatto 15 ore di ospedale) e sono rimasta, ma per me non c'era posto nello stanzone dell'astanteria, era colmo di lettighe quindi fui lasciata sulla barella nel corridoio insieme al signore che era arrivato alle 10 di mattina e con cui avevo fatto amicizia. Dopo aver dormito per qualche ora al mio risveglio nel corridoio ho contato altre 3 barelle. In mattinata è stato deciso, vista la mancanza di lettighe, di 6 La Pillola – Novembre 201 dimettermi. Perciò 24 ore dopo ho potuto far ritorno a casa - erano le 12,30 le ore della mia caduta! Elsa 7 - CURIOSITA’ …….. Roma leggendaria, misteriosa, insolita e fantastica La leggenda di Palazzo Altieri a piazza del Gesù Rieccoci ritrovati nella nostra piccola sezione degli amanti delle particolarità di Roma. Anche oggi ci ritroviamo in un luogo che ha almeno due storie da raccontare. Ci troviamo a piazza del Gesù, certo solo un bivio di passaggio per chi sta in auto intorno a piazza Venezia, ma se stiamo a piedi non possiamo non rimanere impressionati dall'imponenza maestosa della chiesa del Gesù, la chiesa madre dei gesuiti (vedi foto). La prima piccola leggenda su questo luogo, tramandata a noi da Stendhal, narra che un giorno il Diavolo e il Vento se ne andavano a spasso per Roma. Arrivati in questa piazza, il Diavolo disse: ”Vento, ho da sbrigare una faccenda dentro la chiesa del Gesù, per cui aspettami qui che riesco subito". Il Diavolo entrò dentro la chiesa...ma sembra che per qualche strano sortilegio egli sia rimasto incastrato all'interno, per cui da quel giorno si narra che il Vento sia rimasto qui di fuori ad aspettarlo. Stendhal voleva probabilmente alludere alle capacità incredibili di conversione dei gesuiti, per cui possiamo supporre che il demonio non riuscisse più ad uscire perchè era stato convertito! Le solite storielle fantastiche...ma mentre passeggiamo qui intorno ci copriamo il collo con il bavero della giacca, che c'è una strana brezza tesa che non accenna (mai?) a diminuire. Mentre ci ripariamo dal vento, volgiamo lo sguardo verso il palazzo Altieri (vedi foto). E' l'esterno di questo palazzo la vera curiosità di oggi. Siamo nel 1675. Il principe Altieri aveva intenzione di costruire la propria nuova residenza ufficiale, quello che poi diverrà questo elegante palazzo, cioè il simbolo del prestigio e del potere della propria famiglia, forte anche dell'appoggio del papa, Clemente X, che era proprio 7 La Pillola – Novembre 201 un Altieri. Il principe affidò il progetto all'illustre e severo architetto Giovanni Antonio De Rossi, stabilendo che proprio piazza del Gesù era il luogo più prestigioso ed adatto fra quelli disponibili ad accogliere la nascita del palazzo. Per mettere in atto il progetto, il principe fa spianare il terreno, acquistando e facendo abbattere tutte le case e le baracche preesistenti e di intralcio alla costruzione. Tutte, eccetto una. Infatti una vecchia signora, (Assunta o Berta, secondo le varie fonti), vedova di un ciabattino, non ne vuole proprio sapere di vendere la propria baracca ed andarsene. Alla signora era stata offerta una cifra immensamente più grande del valore della propria baracca, ma tutto inutilmente. Per l'anziana signora infatti i soldi ed il potere del principe non avevano alcun valore, in quanto quella misera casa per lei aveva un enorme valore affettivo, e nulla poteva distoglierla dal desiderio di finire dentro di essa i propri giorni come avevano fatto suo marito e i suoi avi. Neppure le minacce la spaventarono. Il principe, sbigottito, si rivolse al papa, sperando che, essendo parente, avrebbe acconsentito ad un "atto di forza" nei confronti della vecchia. Ma egli, incredibilmente, diede ragione all'anziana signora, e impose all'architetto del palazzo una incredibile soluzione di compromesso: l'illustre palazzo dei principi Altieri sarebbe potuto essere costruito solo "inglobando", ma rispettando, la casina della vecchia! Osserviamo infatti l'esterno del palazzo: fregi, finestre, tutto tende a seguire una linea simmetrica...Eppure ci sono delle imperfezioni: la maggior parte delle nostre fonti cita fra le varie "asimmetrie" (presenti in realtà su ogni lato), quella che c'è dietro, in via Stefano del Cacco 9a. Qui troviamo una porta e delle finestrelle a sé stanti (vedi foto), che delimitano un ambiente separato, in evidente contrasto con tutto il resto: ecco a voi il segreto di palazzo Altieri, la casina della vecchia! 8 – BUON COMPLEANNO A …… TANTI AUGURI!!!!!!!!!! a Bianca, Franca, Stella, Rita 8