Dispensa Stradiotto
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Dispensa Stradiotto
LATTE S.A.T.A. S.A.T.A. FASI DI LAVORAZIONE DI UN FORMAGGIO (AFFIORAMENTO) LA CASEIFICAZIONE IN ALPEGGIO MATURAZIONE -rottura - mescolamento - riscaldamento -sosta COAGULAZIONE LAVORI IN CALDAIA FORMATURA e SGOCCIOLATURA SALATURA Katia Stradiotto Tecnico Specialista Qualità Latte e Caseificazione ASCIUGATURA STAGIONATURA S.A.T.A. Per ottenere un FORMAGGIO DI QUALITA’ S.A.T.A. IL LATTE DEVE : S.A.T.A. I MICRORGANISMI •ESSERE RICCO DI SOSTANZA SECCA •CONTENERE UNA GIUSTA MICROFLORA IL LATTE NON DEVE : •PRESENTARE IMPURITA’ VISIBILI •AVERE ODORE O GUSTO ANORMALI •CONTENERE INIBENTI Si trovano nel latte e nel formaggio per: •contaminazione ambientale durante le fasi di mungitura, stoccaggio, trasporto e manipolazione •addizione volontaria per guidare la trasformazione casearia •CONTENERE MICRORGANISMI PATOGENI patogeni SONO PRESENTI NEL LATTE: MICRORGANISMI ENZIMI SOSTANZE CHIMICHE CELLULE SOMATICHE alterativi malattia difetti (gonfiore, amaro, etc) funzionali al processo “utili” 1 ORIGINE AMBIENTALE DEI BATTERI NEL LATTE S.A.T.A. Animali escretori Ambiente: foraggi, paglia, feci, lettiera, terra… Infezioni mammarie Mani, spugne, vestiti, pareti e pavimenti della sala di mungitura… Mani, aria, utensili… ARIA CNR- ISPA Milano S.A.T.A. Popolazione microbica del latte Gruppi microbici Provenienza cocchi Gram + Micrococchi Streptococchi Pelle, dotto capillare Vegetali, feci, attrezzature bastoncini Gram + Lattobacilli Propionici Microbatteri Sporigeni aerobi Sporigeni anaerobi Vegetali, feci Feci Polvere, attrezzature Polvere, fieno, suolo Polvere, feci, fieno, suolo Suolo, feci, attrezzature bastoncini Gram - Aerobacter Escherichia Pseudomonas Flavobacterium Alcaligenes Eumiceti Lieviti Muffe Acqua, suolo, cute Polvere, vegetali, suolo POPOLAZIONE MICROBICA DEL LATTE BANALE micrococchi, staf. coag.enterobatteri non tossinogeni bacillus INTERESSE TECNOLOCICO S.A.T.A. batteri lattici propionici certi enterococchi certi coliformi batteri di superficie lieviti e muffe ALTERATIVA butirrici pseudomonas termoresistenti coliformi Punti critici del corpo umano fonti di contaminazione da microrganismi bocca, naso, faringe capelli S.A.T.A. collo ascelle mani parti intime PATOGENA E. coli, Staf. coag.+ L. monocytogenes Salmonella spp. Yersinia, Campylobacter…. piedi CNR- ISPA Milano 2 S.A.T.A. LATTE CRUDO S.A.T.A. Rispetto dei criteri per legge Latte vacca: media geometrica CBT max 100.000 ufc/ml; media geometrica cellule max 400.000 ufc/ml per latte destinato a formaggi a latte crudo (REG. CE 853/2004) Latte deroga il latte con tenori in cellule somatiche >400.000 e < inferiori 500.000 dal 30 giugno 2012 al 30/06/2103, può essere destinato alla produzione di formaggi a più di 60 gg di stagionatura Tutti gli animali,compresi quelli normalmente destinati alla produzione di latte per il consumo domestico privato, e quindi appartenenti ad allevamenti la cui attività non rientra nel campo di applicazione del Reg (CE) n.853/2004 e nei quali non si procede al periodico controllo della qualità del latte, possono venire trasferiti negli alpeggi se il latte è stato sottoposto ad almeno un controllo tre mesi prima della monticazione che verifichi: • Il rispetto del tenore in cellule somatiche (sul singolo campione) ai criteri fissati dall’allegato III del Reg.(CE) n.853/2004 • la negatività nei confronti dello streptococcus agalactiae eseguita con test TKT. In caso di mancato rispetto dei criteri per tenore in cellule somatiche gli animali potranno essere inviati in alpeggio,solo in seguito a specifico nulla osta del D.P.V e ad un conseguente livello accresciuto dei controlli. Latte capra: media geometrica max 500.000 ufc/ml per latte destinato a formaggi a latte crudo (REG. CE 853/2004) Uso del latte crudo S.A.T.A. Criteri suggeriti dal SATA CBT 20-80.000 ufc/ml S.A.T.A. Gli aromi del latte che si trasmettono al formaggio Miglior attitudine del latte alla coagulazione Coliformi <100 ufc/ml Legame microbiologico con il territorio di origine per la produzione del sieroinnesto naturale Staphylococcus coag+ <500 ufc/ml (soglia attenzione a100 ufc/ml soprattutto se si producono formaggi molli e a breve stagionatura) Rischio igienico sanitario (soprattutto per i freschi): minor sicurezza alimentare Obbligo di dichiarazione in etichetta : fabbricato con latte crudo Rischio di difetti causa la possibile presenza di flora “alterativa” Maggiori obblighi gestionali per il caseificio: uso di latte appena munto per evitare lo stoccaggio refrigerato, che determina la selezione della flora psicrofila 3 S.A.T.A. FORMAGGIO = latte+ batteri lattici+ caglio La tecnologia di caseificazione determina le condizioni per la crescita microbica e per l’attività enzimatica Il risultato della caseificazione dipende da: •Fattori biologici: tipo di latte, microrganismi, enzimi costitutivi del latte, caglio •Fattori tecnologici: scelte del casaro FORMAGGIO IN ALPEGGIO S.A.T.A. Scelta Tipo di latte: 1. Latte appena munto – INTERO quindi GRASSO>PROTEINA 2. Latte di 2 mungiture: serale scremato + mattina intero semi-SCREMATO quindi GRASSO<PROTEINA ma “maturo” ricco di fermenti Scelta Tipo di innesto: 1. nessuno 2. innesto commercio-fermenti 3. sieroinnesto o lattoinnesto S.A.T.A. PROCEDURA PER PRODUZIONE DI LATTOINNESTO ricco di batteri termofili Prelevare il latte da 1-3 capi di cui si è sicuri siano sani Mettere in contenitore e riscaldare 56- 63°C per pochi minuti S.A.T.A. SIEROINNESTO Dopo la fase di cottura della cagliata e 10-15 minuti di sosta della cagliata “cotta” raccogliere il siero Porlo in contenitore pulito e lasciarlo a T ambiente fino all’uso L’acidità del sieroinnesto non dovrebbe superare i 26-28°SH Raffreddare a 40-42°C e mantenere questa temperatura fino ad almeno 14°SH/50 o a pH=4,5 Raffreddare a 6-8°C (conservare al max 2-3 gg) Aggiungere in lavorazione in dosi di 1-3% SE SI USANO INNESTI NATURALI E’ NECESSARIO AVERE STRUMENTI PER MISURARE pH e/o ACIDITA’ e sarebbe utile anche sottoporli periodicamente ad analisi microbiologiche 4 CURVA DI CRESCITA dei batteri S.A.T.A. S.A.T.A. I BATTERI LATTICI: - Utilizzano il lattosio e producono acido lattico - sono in grado di resistere a bassi pH, - preferiscono poco ossigeno, ufc/ml - in genere hanno scarsa attività lipolitica e proteolitica. Sono utili per: ♦ abbassare il pH e favorire la coagulazione e lo spurgo ♦ ostacolare lo sviluppo di batteri anticaseari L A T E N Z A Fase stazionaria Morte Crescita esponenziale ♦ contribuire alla maturazione del formaggio per l’apporto di tempo enzimi CAGLIO di origine animale -vitello -capretto -agnello pepsina suina o di pollo COAGULANTI vegetali -estratto di cardo -estratto di fico -estratto di gallio COAGULANTI microbici S.A.T.A. Scelta in base: attività coagulante/proteolitica S.A.T.A. Chimosina Basso contenuto pepsina Alto contenuto pepsina Coagulanti microbici Formaggi duri a lunga stagionatura: chimosina Formaggi a media stagionatura: chimosina – pepsina+ lipasi Formaggi freschi: pepsina-microbici 5 COAGULAZIONE Dose caglio: LAVORI IN CALDAIA Operazioni di sineresi 30-40 ml/100 l taglio a croce (breve sosta) Temperatura coagulazione: poi taglio rapido con lira poi con spino - dimensioni di 0,5-1 cm (mais-riso) S.A.T.A. 1. 32-35°C favoriti i mesofili S.A.T.A. importante omogeneità del taglio 2. 35-38°C favoriti i termofili RISCALDAMENTO Durata coagulazione: riscaldamento lento fino a 42-45°C poi più rapido fino a 4852°C sempre in agitazione Presa dopo 10-15’ –tempo coagulazione 25-30’ SOSTA o AGITAZIONE FUORI FUOCO fino a giusta consistenza S.A.T.A. Il RISCALDAMENTO della cagliata e poi le DIMENSIONI della forma determinano una selezione dei microrganismi presenti nella cagliata: • selezione flora lattica termofila FORMATURA E SGOCCIOLATURA PRESSATURA S.A.T.A. Pressatura con sovrapposizione di pesi, torchi o presse idrauliche per tempi più o meno prolungati: accelera la fuoruscita del siero Rivoltamenti periodici: creano un percorso regolare al siero evitandone ristagni localizzati • riduzione flora contaminante e/o patogena 6 SALATURA SALAMOIA S.A.T.A. Completare la fase di spurgo Favorire la formazione della crosta Selezionare la flora microbica ed iniziare i processi Formaggi semiduri S.A.T.A. 18-22 bè di maturazione Influenzare la formazione del gusto e dell’aroma Il sale in parte favorisce la conservazione A secco (sale fino croste sottili- sale grosso croste più marcate) In salamoia LA STAGIONATURA S.A.T.A. Obiettivo: con il lavoro degli enzimi, provocare una degradazione lenta dei componenti della cagliata per liberare sostanze gradevoli e modificare la tessitura del formaggio. Degradazione del grasso : odore e sapore Degradazione delle caseine : tessitura I lieviti lavorano per primi iniziando la disacidificazione della crosta, poi intervengono muffe e batteri ACIDITA’ pH circa 5 acid.titolabile 8-10°SH/50 TEMPERATURA 10-14°C max 15 °C La durata della stagionatura dipende da : umidità del formaggio dimensione e forma del formaggio acidità della pasta all’inizio della stagionatura condizioni della cella: temperatura, umidità S.A.T.A. Fattori che influenzano la stagionatura •QUALITA’ DEL LATTE •QUANTITA’ E TIPO DI FERMENTI •DOSE E TIPO DI CAGLIO CURA DEI FORMAGGI IN STAGIONATURA 7 DIFETTI S.A.T.A. SAPORE AMARO può essere causato da -coliformi e psicotrofi che hanno enzimi proteolitici che agiscono su caseina originando peptidi amari -eccesso di caglio -cagli con troppa pepsina e poca chimosina - eccesso di salatura - insufficiente spurgo del siero per non corretta sgocciolatura - latte mastitico DIFETTI S.A.T.A. Gonfiori Precoce da COLIFORMI (Aerobacter aerogenes) Inizio: da 12 a 72 ore Conseguenza : formaggi che fanno la spugna con odore cattivo Origine fecale: letame, terra, personale sporco, materiale di mungitura sporco, ecc... Prevenzione: rigore nell’igiene, lavorazione immediata del latte, aggiunta innesti DIFETTI S.A.T.A. GESSATURA E PASTA DURA dovuta a - latte inacidito - stufatura a temperature troppo elevate che favorisce una acidificazione troppo rapida SFOGLIA distacchi di pasta, piccoli o grandi, in genere orizzontali, o obliqui verso lo scalzo; la pasta è friabile, dura e poco elastica; associata a sapore aspro, amaro e anche piccante Dovuta a uso di latte della sera troppo acido e troppo fermentato oppure a coagulazione troppo lunga con cagliata troppo dura o eccessivamente spurgata; anche a errori nella salatura Precoce da ETEROFERMENTANTI S.A.T.A. a. Inizio: da 24 a 36 ore b. Causa: eterofermentanti c. Conseguenza: formaggi che hanno occhiatura diffusa d. Origine: fieno, aria, tubo del vuoto della mungitrice e. Prevenzione: non distribuire il fieno prima o durante la mungitura, pulizia regolare del vuoto della mungitrice 8 S.A.T.A. MUFFE E BATTERI INDESIDERABILI S.A.T.A. Danno odore e sapore cattivi o indesiderabili, e anche colori anomali Formaggi a pasta dura Spore di clostridi butirrici Gonfiore tardivo Batteri propionici si manifestano dopo 1-3 mesi dovuti a contaminazione delle mammelle o ambientale (polveri, pulizia del vuoto) Batteri lattici eterofermentanti Pelo di gatto (Mucor) : Aspetto: muffa grigia o nera, più o meno lunga. Sapore cattivo. Dov’è: nell’ aria, nell’ acqua Come combatterla: acidità e temperatura sufficiente, formaggi asciugati bene, uso di Penicillium neve o camemberti Pseudomonas : Aspetto: colore fluorescente, rosa, verde, azzurro. Sapore cattivo e/o piccante-amaro. Dov’è: nell’ acqua del caseificio Come combatterlo: disinfezione dell’acqua, filtro di resina, lampada U.V. S.A.T.A. ALTRI PROBLEMI IN STAGIONATURA temperatura non adeguata umidità non adeguata igiene assi/ripiani presenza acari 9