Il TCS si oppone ad ogni aumento delle tasse stradali

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Il TCS si oppone ad ogni aumento delle tasse stradali
Il TCS si oppone ad ogni aumento delle tasse stradali
Vernier, 31 marzo 2011. Il TCS parteciperà alla consultazione sul finanziamento delle
infrastrutture opponendosi a qualsiasi aumento delle tasse stradali (carburante e
vignetta). Inoltre, il TCS esclude di ancorare definitivamente il finanziamento della strada
per pagare le trasversali alpine (1/4 NEAT). Infine il TCS rifiuta di penalizzare ulteriormente
i pendolari, che sono obbligati a utilizzare il loro veicolo privato per esercitare la loro
professione, per finanziare i trasporti pubblici. Secondo il TCS, la costruzione
dell’infrastruttura ferroviaria è compito della Confederazione tramite le imposte generali,
mentre le spese di manutenzione devono essere assunte dall’utilizzatore.
Per principio, il TCS si oppone all’idea di aumentare le tasse sulla mobilità motorizzata
privata fintanto che non sarà interamente utilizzato il saldo del fondo stradale che ora
ammonta a 2,8 miliardi. Questa cifra permette, per il momento, di finanziare le necessità
d’infrastrutture, senza prelevare nuove tasse.
Un’ulteriore partecipazione degli utenti della strada al finanziamento dei trasporti pubblici
non è auspicata dal TCS ed anche l’eccezione del finanziamento delle traversali alpine (un
quarto della NEAT) deve restare una tantum e non continuare in futuro. Anche in questo
caso dev’essere applicato il principio che chi utilizza l’infrastruttura, la paga. Seguendo lo
stesso principio, il TCS chiede di abbandonare il sistema del finanziamento incrociato, cioè
che gli introiti degli utenti della strada non vadano più in favore di quelli della ferrovia. La
strada contribuisce già oggi con 1 miliardo al finanziamento dei trasporti pubblici (NEAT,
traffico combinato, progetti ferroviari negli agglomerati), che raggiungono i 2 miliardi se
aggiungiamo il contributo al trasferimento delle merci su ferrovia. Ricordiamo, per inciso,
che i passeggeri dei mezzi pubblici coprono i costi globali generati a meno del 50%, mentre
gli utenti della strada sono al 90%.
Il TCS si oppone ugualmente alla soppressione delle deduzioni fiscali per i pendolari, che
necessitano del loro veicolo per esercitare la loro professione. Inoltre, la soppressione delle
deduzioni significherebbe, di fatto, un aumento del costo del lavoro, una penalizzazione dei
lavoratori abitanti le regioni periferiche ed una perdita d’efficienza per la nostra economia.
Contatto per i media
Renato Gazzola, portavoce del TCS, 079 686 08 80, [email protected]
Le foto del TCS sono su Flickr (www.flickr.com/photos/touring_club/collections).
I video del TCS sono su Youtube (www.youtube.com/tcs).
Infobox
• cartella stampa del 6 settembre 2010 "iniziativa ATA: nociva e menzognera"
• comunicato stampa del 20 gennaio 2011 "finanziamento delle infrastrutture"