Gemma Bovery - Comune di Buccinasco
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Gemma Bovery - Comune di Buccinasco
COMUNE DI BUCCINASCO Servizio Cultura e Comunicazione Associazione Culturale Teatrale GLI ADULTI in collaborazione con l’Associazione Culturale “Gli Adulti” CINEMA, MON AMOUR 8 gennaio 2016 ore 21.00 - Auditorium Fagnana via Tiziano, 7 “Gemma Bovery” di Anne Fontaine con Fabrice Luchini, Gemma Arterton, Jason Flemyng, Isabelle Candelier, Niels Schneider, Mel Raido, Elsa Zylberstein, Pip Torrens, Kacey Mottet Klein, Edith Scob, Philippe Uchan, Pascale Arbillot, Marie-Bénédicte Roy, Christian Sinniger, Pierre Alloggia, Patrice Le Mehauté, Gaspard Beaucarne, Marianne Viville Stanco della vita parigina, nonché dei finti stracci del suo abbigliamento da bourgeois/bohemien (efficacemente sintetizzato con l'ironico bobo), Martin Joubert decide di dedicarsi ad una vita semplice e schietta secondo il dettato della natura e non della moda, e perciò si trasferisce in Normandia dove riapre la panetteria di famiglia abbandonata da tempo. Nessun rimpianto per la vita di Parigi. Lontano dai veleni dell’aria e delle false amicizie, egli impara ad impastare e panificare in modo eccellente le più varie farine biologiche, mescolandole con arte sopraffina. Inoltre, nel verde selvaggio di quella regione, si dedica alla lettura e rilettura del suo amatissimo Flaubert, avvolto da serenità e pace dei sensi. Ma Martin non è l’unico alla ricerca di una vita meno caotica e più naturale e così, nella casa vicina alla sua arrivano i signori Bovery, due coniugi inglesi pronti a turbare la sua esistenza tranquilla: un uomo alquanto insignificante lui, Charlie; una giovane donna bella e sensuale lei, Gemma. Che i loro nomi evocassero quelli di Charles ed Emma Bovary appare a tutti evidente. Per un flaubertiano appassionato come Martin quei nomi sono il segnale quasi certo che la storia già scritta ora sta diventando realtà davanti ai suoi occhi, proprio in quella Normandia nella quale lo scrittore l’aveva concepita. Martin prevede e segue gli sviluppi del rapporto della coppia e manifesta un sentimento di gelosia e preoccupazione osservando gli amori adulterini della donna nella convinzione che alla fine, come Emma nel romanzo, anche Gemma avrebbe posto fine alla propria vita avvelenandosi con l’arsenico. Per evitare questa morte annunciata, Martin progetta una strategia che però si rivela inutile e dannosa: la sorte della donna sarà infatti decisa dall’insipienza grottesca di Martin e di altri due uomini che come lui, seppur in modo differente, sono innamorati di Gemma. Questo è un piccolo film assai sofisticato: la regista Anne Fontaine si ispira alla Grafic Novel dal titolo Gemma Bovery della fumettista inglese Posy Simmonds che, a sua volta, si è ispirata al romanzo di Gustave Flaubert (il fumetto è stato trasformato anche in un libro che si può trovare tradotto in italiano). Con grande abilità la regista ha utilizzato accuratamente la recitazione di due attori eccellenti: Fabrice Luchini, non nuovo nel ruolo dell’uomo solitario amante della letteratura che si interroga sul rapporto fra arte e vita (Molier in bicicletta) e Gemma Arterton, bellissima e già interprete in “Tamara Drewe”, donna fascinosa che arriva in un paesetto tranquillo e riesce a turbare la vita dei suoi abitanti. La regista ha inoltre adottato un registro narrativo prevalentemente ironico, di un’ironia molto raffinata e indulgente e ha dato vita ad un film che è anche un gioco sottile di citazioni e di rimandi all’opera flaubertiana, di cui spesso proprio Luchini-Martin sottolinea con grazia il significato, consegnandoci un’opera equilibrata, divertente e molto godibile dall’inizio alla fine. A cura di Pino Nuccio Anne Fontaine: una virtuosa regista francese I primi lungometraggi Lussemburghese di nascita, Anne Fontaine, dal vero nome di Anne Sibertin-Blanc, è ballerina di formazione e s'interessa al cinema negli anni '80 quando debutta come attrice. Nel 1980 appare in Tenere Cugine, l'anno successivo in Si ma geule s'il vous plait e poi in P.R.O.F.S. (1985). Nel 1986 collabora alle regia teatrale del grande romanzo di Céline, "Viaggio al termine della notte", insieme a Fabrice Luchini. Incontra dunque Philippe Carcassone, suo futuro marito, che produce il primo film di Anne come regista: Les histoires d'amour finissent mal... en général (1993) che vince il premio Jean Vigo. La carreira dietro la macchina da presa dell'originale artista francese è iniziata e lascerà senza dubbio il segno. L'anno successivo gira un medio metraggio: Augustin, dove ritrae un uomo timido a cui viene data la possibilità di recitare in un film. Il personaggio è interpretato dal fratello di Anne: Jean-Chretienne Sibertin-Blanc che reciterà anche in Augustin, roi du kung-fu (1999) e in Nouvelle chance nel 2006. Nel frattempo prova un cambio di stile dirigendo Miou-Miou, Charles Berling e Stanislas Mehar in Dry Cleaning (1997). Commedia noir, il film parla di una coppia sposata da 15 anni che gestisce un lavaggio a secco e viene perturbata dall'incontro con una drag queen. Dalla psicologia dei personaggi ai triangoli sessuali e amorosi, Dry Cleaning presenta una serie di temi ricorrenti nell'opera di Anne Fontaine e lascerà un segno nella sua filmografia. Charles Berling tornerà a collaborare con Anne quattro anni più tardi nel dramma familiare: Comment j'ai tué mon père che vale a Michel Bouquet, protagonista, un Cèsar come miglior attore protagonista. Anne Fontaine torna a esplorare le relazioni di coppia nel 2003 con Nathalie... dove un nuovo triangolo amoroso e messo in scena da Emmanuelle Béart, Fanny Ardant e Gérard Depardieu. Mentre nel 2005 cambia genere girando Entre ses mains, interpretato da Benoit Poelvoorde e Isabelle Carré e definito un "thriller intimo" dall'autrice. Dopo Nouvelle chance (2006), nel 2008 offre a una famosa presentatrice del meteo Louise Bourgoin il suo primo ruolo cinematografico, quello di una prostituta in La fille de Monaco (2008), dandole la possibilità di recitare accanto a Fabrice Luchini e Roschdy Zem. Se presto sarà sui grandi schermi The Grandmothers, tratto dall'opera di Doris Lessing dove Anne dirigerà Nathalie Baye nel ruolo di una cinquantenne che ha una relazione con il figlio di un'amica, nel 2009 esce nelle sale Coco avant Chanel, ritratto quasi epico di Coco Chanel, la stilista di lusso (interpretata da Audrey Tautou). Nel 2012 dirige la straordinaria Isabelle Huppert e il caratterista Benoît Poelvoorde nella commedia Il mio migliore incubo!, nella quale i due protagonisti, pur essendo diversissimi fra loro, sono destinati a condividere le loro vite. Passa invece al dramma quando dirige il film tratto da Doris Lessing Two Mothers (2013), storia di due amiche che si innamorano ciascuna del figlio dell'altra: una storia d'amore non convenzionale e provocatoria interpretata da Naomi Watts e Robin Wright. (fonte My movies) PROSSIMO FILM 22 gennaio 2016 - ore 21 “Il canto delle spose” di Karin Albou