In ricordo di Gemma Gherson

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In ricordo di Gemma Gherson
In ricordo di Gemma Gherson
Gianna Moscato
10 anni fa, il 6 agosto 1995, moriva la Prof.ssa
Gemma Gherson, Primario del Servizio di
Fisiopatologia Respiratoria dell’Ospedale
Luciano Armanni di Arco di Trento.
Nata a Istanbul il 4 agosto 1941, Gemma
arrivò in Italia dopo aver vinto una borsa di
studio presso il Collegio Universitario
Castiglioni-Brugnatelli di Pavia. Dopo i
brillanti anni universitari, che hanno visto
nascere il felice sodalizio con colui che
sarebbe diventato suo marito (Ivo Vidi) e con
altri due compagni che le sarebbero rimasti
vicini come amici per tutta la vita (Emilio
Curtoni e Renzo Dionigi), a Pavia si laureò nel
1965 in Medicina e Chirurgia con il massimo
dei voti e la lode, discutendo una tesi
sperimentale sulla dinamica del trasporto
lipidico, cui andò il riconoscimento di migliore
tesi dell’anno accademico e l’onore della
pubblicazione. Nel 1967 si specializzò in
Medicina Legale e nel 1969 in Medicina del
Lavoro. Nello stesso anno conseguì la Libera
Docenza. Per diversi anni lavorò presso
l’Istituto di Medicina Legale dell’Università
di Pavia, ove ricoprì vari incarichi e ove era
avviata ad una brillante carriera, ma nei primi
anni settanta le “ragioni del cuore” la
portarono a un’importante svolta di vita:
infatti, per accondiscendere al desiderio
del marito di ritornare nelle zone di origine,
cambiò completamente settore di attività
per poterlo seguire. Nel 1973 venne assunta
come Assistente in Pneumologia presso
l’Ospedale Luciano Armanni di Arco di Trento,
ove divenne Aiuto nel 1979, e successivamente
Primario del Servizio di Fisiopatologia
Respiratoria nel 1984. Per approfondire i
nuovi interessi conseguì la Specializzazione
in Tisiologia e Malattie dell’Apparato
Respiratorio (1975), poi in Fisiopatologia e
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Fisiochinesiterapia Respiratoria ed infine,
dopo aver rivolto il suo interesse clinico e
sperimentale sull’asma bronchiale, in
Allergologia (1982). Tutte le specializzazioni
furono conseguite presso l’Università di Pavia
con il massimo dei voti e la lode.
Con grande iniziativa, Gemma Gherson creò
presso l’Ospedale Armanni di Arco di Trento
uno dei migliori Servizi di Fisiopatologia
Respiratoria d’Italia, efficiente e sempre
aggiornato con le tecniche più nuove.
All’interno di esso sviluppò uno dei più
prestigiosi Centri ambulatoriali per la
diagnosi ed il trattamento dell’asma
bronchiale, mettendo a disposizione della
Regione Trentino-Alto Adige un eccellente
Servizio assistenziale. Al settore dell’asma e
dell’allergologia respiratoria fu dedicata la
gran parte dei suoi studi, pubblicati su
prestigiose riviste nazionali ed internazionali.
In particolare, accanto agli studi
sull’iperresponsività bronchiale e sulla
farmacologia dell’asma, va ricordato che,
del tutto pionieristicamente, anche grazie
all’intenso scambio intellettuale con il marito,
Primario Otorinolaringoiatra, Gemma fu
antesignana nel mettere in luce lo stretto
rapporto fra malattie delle prime vie aeree
(rinite e/o sinusite) ed asma, rapporto che in
anni più recenti ha avuto grande rilevanza nel
settore dell’allergologia. Negli ultimi anni,
con grande intuizione, fu tra i primi a capire
l’importanza che avrebbero sempre più
assunto in sanità i problemi gestionali,
e ad essi si dedicò, ricoprendo il ruolo di
Presidente della Sezione Regionale della
Società Italiana di Verifica e Revisione della
Qualità in Medicina, e successivamente
quello di Direttore Sanitario dell’Ospedale
PNEUMORAMA 40 / XI / 3-2005
Armanni, ruolo che mantenne fino al giorno
della sua morte.
Questa la sua vita scientifica e professionale,
sicuramente inusuali per una donna della sua
generazione. Ma Gemma non è stata solo
quello. Era una donna esuberante, curiosa e
amante della vita in tutti i suoi aspetti, il cibo,
i viaggi, le persone. È stata un’insostituibile
compagna di viaggio e di avventura, un’amica
preziosa e intelligente, particolarmente per
chi, come me, ha avuto la fortuna di averla
anche nel ruolo di compagna di lavoro, ove
era sempre un passo più avanti di altri
nell’intuire che cosa sarebbe venuto dopo.
Ancora oggi, dopo tanti anni, manca a tutti
noi che l’abbiamo conosciuta. Ci mancano la
sua intelligenza, le risate, la costante
presenza a riunioni e congressi (partendo da
Riva del Garda a ore impensate per essere
sempre puntuale!), le galoppate in tante città
del mondo per la ricerca delle tartarughe di
cui aveva una straordinaria collezione
(più di 500 pezzi!). E ricordiamo il coraggio
con cui ha affrontato la grave malattia che
l’ha colpita, e la determinazione nel dare
l’ultimo saluto agli amici partecipando,
già molto affaticata, al Congresso EAACI di
Madrid solo un mese prima di morire.
Ciao Gemma, non ti abbiamo dimenticata.
Si dice che chi vive nel ricordo di tante
persone non muore mai. Forse è così,
ma avrei preferito che rimanessi con noi.
Premio Gemma Gherson
Durante il prossimo Convegno Nazionale
AIPO, che si terrà a Venezia dal 24 al 28
ottobre p.v. sarà dedicata a Gemma la
Sessione del Gruppo di Studio sulle
Malattie Professionali, prevista per il
25 ottobre alle ore 9.00.
Durante la stessa Sessione sarà
annunciato il “Premio Gemma Gherson”
istituito dalla Ditta LOFARMA, da conferire
ai due migliori progetti di studio sulla
vaccinazione antiallergica con allergoide
sublinguale nel trattamento delle allergie
da allergeni indoor, diretto a specializzandi
in allergologia e pneumologia.
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