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IL SESSO DOPO GLI "ANTA"
Con la menopausa sono diversi i problemi che affliggono le donne, dai dolori alla
secchezza, dal calo del desiderio a veri e propri problemi esistenziali
Affrontare l'argomento menopausa, fino qualche decennio fa, era considerato un
tabù. Un po' come parlare di sesso in pubblico, o di una malattia con naturalezza.
Le cose sono cambiate, di pari passo con l'età media della popolazione. E delle
donne in particolare, le quali trascorrono in menopausa un periodo assai più lungo
rispetto a quello dell'età fertile. Per questo la medicina incomincia a prendersi
cura delle 10 milioni di italiane impegnate a contrastare i vari problemi che le
affliggono superata la soglia degi "anta". «La situazione ormonale che
contraddistingue il passaggio tra l'età fertile e quella successiva non è semplice»,
ci spiega Gian Piero Siliquini, responsabile del servizio di Ostetricia e Ginecologia
della Casa di Cura Sedes Sapientiae di Torino, «perché incide sul rapporto con il
proprio corpo, le cui ultime - vere e profonde - novità risalgono all'adolescenza, a
più di trent'anni prima». Rispetto alla media UE, sono al 3° posto in quanto a
longevità ma solo al 10° in quanto a stato di salute. «Perché si è poco portati ad
aprirsi con il ginecologo. Ci si limita alla routine. Senza andare più a fondo, ad
esempio parlando della sfera sessuale». Beninteso, è un problema - quello della
timidezza - molto diffuso, che riguarda anche i professionisti della salute, non solo
i pazienti. Gli stessi medici hanno pudore nel chiedere lumi sulla qualità della vita
sessuale. «Invece dovrebbero farlo», continua Siliquini, «perché sono tante le
pazienti che lamentano dolori o episodi di secchezza vaginale che non permettono
una vita sessuale normale. Purtroppo se non si trovano risposte adeguate e le
terapie più comuni non garantiscono risultati efficaci, si finisce per metterci una
pietra sopra. Con conseguenze psicologiche che potete facilmente immaginare». Il
problema è che le terapie farmacologiche "classiche", a base di estrogeni,
presentano rischi aumentati per il tumore al seno. Mentre la fitoterapia rimane un
buon palliativo ma non è risolutiva, e ha comunque un’incidenza sul rischio di
tumore al seno
Un periodo complicato
La menopausa è una fase della vita relativamente lunga che, partendo da
cambiamenti a partenza ovarica, ha correlazioni psicosomatiche, psichiche e
comportamentali. Come la gravidanza, la menopausa non deve essere
considerata come una malattia, è una tappa evolutiva della donna sul piano
biologico e psicologico. Progressivamente nel tempo, a pari passo con lo stress
della vita della donna, la menopausa giunge prima, circa intorno ai 47-48 anni,
contro i 50 del secolo scorso. Mentre l’aspettativa di vita media della donna e di
molto aumentata, una bambina nata oggi ha un’aspettativa di vita media di 86,6
anni, mentre nel 1880 era 36,6! È quindi importante prevedere tutte le soluzioni
mediche e psicologiche che possano aiutare le donne in modo che la menopausa
non rappresenti solo la perdita di alcune funzioni fisiologiche, ma anche un
momento di prevenzione dei decenni che seguiranno, senza farsi sopraffare dalla
rassegnazione o il pensiero che si può solo diventare nonne. Prima di tutto, va
identificato il cambiamento: quale perdita disturba maggiormente? Per alcune
conta molto la funzione corporea (la presenza di rughe può essere vissuta
dolorosamente), per altre la perdita della funzione mestruale. Altre ancora
ragionano da "ex mamme". Oppure, a pesare, è la perdita della funzione sessuale.
Di quest’ultima la realtà biologica non è cosi negativa come l’immagine sociale la
presenta. La libido femminile è in buona parte legata alla frazione androgenica
(testosterone) che continua ad essere prodotta dalle ghiandole surrenali e che
proporzionalmente aumenta con la diminuzione degli ormoni estrogeni e
progestativi di origine ovarica. Dal punto di vista biologico non c’è nessuna
ragione perché la donna abbia un abbassamento della libido. Bisogna
semplicemente prendere alcune precauzioni per evitare l’atrofia vaginale. Alcune
donne sono disturbate maggiormente dalla perdita dell’intimità coniugale (molte
subiscono le conseguenze negative delle difficoltà psico-sessuali del marito)
oppure dalle perdite familiari (i figli escono di casa, il marito è sempre impegnato
a lavoro, la scomparsa dei genitori). O da aumenti improvvisi di peso. Insomma, le
conseguenze della menopausa sono tante e differenti, per questo bisogna
conoscerne la natura e patteggiare con lei, senza insorgere contro
l’invecchiamento e, se necessario, farsi aiutare dalla moderna medicina.
Monna Lisa Touch
La celebre modella di Leonardo da Vinci, dà il nome a una nuova metodica, tutta
italiana, che sta spopolando. «Si tratta di una laser terapia», spiega il dottor
Siliquini, «che offre un rapido miglioramento della secchezza vaginale con
conseguente diminuzione dell’incidenza di cistiti e vaginiti e forte miglioramento
della qualità della vita sessuale, con risvolti positivi sia pratici che psicologici nella
vita di coppia». I risultati sono ottimi, fino a questo momento - oltre 10mila i casi
trattati nel mondo - ha dato ottimi risultati nell'85% dei casi. Solo in Italia, Monna
Lisa Touch è stata utilizzata per oltre 1.000 trattamenti su circa 500 pazienti, in
un’età compresa tra i 40 e i 75 anni, in menopausa naturale, chirurgica o indotta
da terapia oncologica.
Tecnicamente si tratta di un trattamento laser di ultima generazione, controllato
da un sistema computerizzato che agendo delicatamente sui tessuti stimola la
produzione di collagene, migliora la funzionalità dell’area trattata e ristabilisce il
corretto equilibrio trofico della mucosa vaginale, permettendo di riconciliare le
donne con loro stesse e di ritrovare il giusto feeling con il proprio partner durante
la menopausa. La cura è indicata anche per il trattamento dei tessuti vaginali in
seguito a interventi di cura per tumori ginecologici (mammella, ovaio, utero, vulva
e vagina).
«Monna Lisa», continua Siliquini, «garantisce un naturale fotoringiovanimento
vaginale. È una pratica sicura ed efficace in quanto basata su una tecnologia
specifica sviluppata appositamente. Senza gli effetti collaterali delle terapie
farmacologiche, corregge la riduzione di volume della mucosa, la rimodella e ne
ripristina l’idratazione e l’elasticità, in modo indolore».
I prezzi sono ancora piuttosto alti, perché la metodica è molto recente e ancora
poco diffusa, ma sono destinati a scendere con il tempo: «Privatamente il prezzo
varia tra i 220 e i 300 euro a seduta. In Lombardia, con il ticket, si scende a circa
80. Già dopo il primo trattamento si notano i primi risultati. Di norma se ne
pianificano due o tre».
Federico Meda