Ventidue Tarocchi per 22 artisti

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Ventidue Tarocchi per 22 artisti
Ventidue Tarocchi per 22 artisti
Protagonisti della mostra Il Diavolo e l’Acquasanta sono ventidue artisti contemporanei, in
parte emergenti e in parte già storicizzati, che sono stati invitati a realizzare un’opera,
pittorica, scultorea o polimaterica, interpretando ciascuno un solo Trionfo.
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Adriano Bimbi (Bibbona, 1952): scultore fiorentino, ha rappresentato Il Matto come
un macilento uomo stranito.
Stefano Mazzotti (Ravenna, 1951): pittore ravennate, ha interpretato Il Bagatto in
modo astratto e nostalgico
Richard Hess (Berlino, 1937): scultore tedesco, ha rappresentato un’attonita Papessa
Andrea Guastavino (Genova, 1970): pittore genovese, ha dipinto una sontuosa
Imperatrice.
Enrico Lombardi (Meldola, 1958): artista meldolese, ha immaginato L’Imperatore
attraverso un paesaggio metafisico e surreale, dove bianche guglie si stagliano su uno
sfondo nero seppia.
Moreno Bondi (Carrara, 1959): pittore toscano, ha raffigurato Il Papa come
personaggio inquietante e fantastico.
Luca Piovaccari (Cesena, 1965): artista e pittore romagnolo, ha rappresentato
l’evanescenza dell’Amore, attraverso un’immagine e il suo doppio, specularmente
riportata su un trasporto fotografico su fogli di acetato.
Francesco Bombardi (Meldola, 1946): scultore romagnolo, ha realizzato un
imponente e suggestivo Carro in ferro sbalzato e bronzo.
Silvano D’Ambrosio (Hayange, Francia, 1951): pittore visionario francese di nascita e
forlivese di adozione, interpreta una Giustizia, che contraddicendo l’iconografia classica,
inquieta l’osservatore.
Nicola Samorì (Forlì, 1977): giovane scultore forlivese, ha raffigurato un suggestivo
Eremita, realizzato in cera e contenuto in una lanterna sorretta da un candelabro
antico.
Nero (Alessandro Neretti) (Faenza, 1980): giovanissimo artista faentino, ha
interpretato in modo originale La Fortuna, rendendo omaggio all’arte concettuale di
Duchamp.
Bruto Pomodoro (Milano, 1961): figlio dello scultore Giò Pomodoro, ha raffigurato con
eleganza La Forza.
Ana Hillar (Santa Fé, Argentina, 1969): artista sudamericana, si esprime attraverso un
pannello polimaterico che contempla la raffinatezza del segno fotografico come mezzo
distintivo, nella raffigurazione dell’Appeso.
Mark Kostabi (Los Angeles, 1960): pittore statunitense nato da famiglia estone, ha
raffigurato La Morte in modo apocalittico.
Pablo Echaurren (Roma, 1951): figlio del grande artista cileno Sebastian Matta, il suo
tarocco è La Temperanza, che nella sua interpretazione richiama l’icongrafia antica.
Ugo Nespolo (Mosso, 1941): artista piemontese ha raffigurato pittoricamente un
ambiguo Diavolo.
Massimo Pulini (Cesena, 1958): pittore romagnolo ha dipinto un’onirica Torre su
lastre radiografiche della colonna vertebrale, assemblate.
Aldo Rontini (Brisighella, 1948): scultore faentino a lui è toccato l’arcano della Stella,
imponente scultura realizzata con terracotta.
Daniele Masini (Forlì, 1951): pittore e scenografo romagnolo, il tarocco che ha
interpretato è La Luna, araldica e fiammeggiante.
Alberto Mingotti (Faenza, 1954): scultore e ceramista, ha raffigurato Il Sole, che
scalda l’amore dei fidanzati.
Gesine Arps (Hannover, Germania, 1964): pittrice e designer di origine tedesca, ha
dipinto L’Angelo intriso di misticismo.
Paola Campidelli (Longiano, 1948): pittrice espressionista, la sua carta è stata Il
Mondo, realizzata e interpretata attraverso la centralità di un serpente, un uroborus
contemporaneo, e immagini apocalittiche raffiguranti i 4 elementi, in modo alchemico.