vivere l`estate
Transcript
vivere l`estate
19 8 3. SE NE PARLA Anno IX Numero 4 Luglio-Agosto 2013 Direttore responsabile Ismaele Passoni Consulente editoriale Sergio Meda 4. Segnali Anoressia, in accenno 7. Conoscere la sanità Visite fiscali meno controlli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano Collaboratori Claudio Buono, Laura Camanzi, Enrico Maria Corno, Federico Meda, Stefano Nobili, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli, Francesco Rizzo, Nota Zarkada Immagine di copertina Corbis Immagini iStock, 123 Progetto grafico Roberto Magrini Grafica e impaginazione Hand&Made Milano Marketing e pubblicità Ilaria Tandoi Editore FederFARMA.Co Spa, Milano www.federfarmaco.it Redazione via Boscovich 61, 20124 Milano Tel. 02.2022941 Fax 02.29513121 [email protected] Reg. Trib. di Milano n° 654 - 13/10/1999 Finito di stampare nel mese di giugno 2013 da Artigrafiche Boccia - Salerno I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non risultano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori. 8. Società Fondazione Trussardi 12. Fai da te intelligente Come rallentare la caduta dei capelli 14. Domande Risponde il chirurgo plastico 16. ProFarmacia Farmacia slow 12 19. VIVERE L’ESTATE 20. I pro e i contro del caldo a colloquio con la dottoressa Giuseppina Onotri 23. Cibi e bevande amiche 25. Attenti al sole 28. Guai in agguato 30. Idratate i vostri amici 31. Occhiali di stagione: come sceglierli 34. A tu per tu con i raggi 37. 38. 42. 44. 46. 47. 48. Ambientiamoci Svagarsi Muoversi Ricette Letture salutari Videoteca Oroscopo della salute Nel prossimo numero... Speciale Digestione Da Maalox: i due allea per combaere i bruciori di stomaco. Per bruciore di stomaco frequente e rigurgi acidi. Per bruciore di stomaco meno frequente. Sono medicinali, leggere a�entamente i fogli illustra�vi. Maalox Reˇusso Ë un medicinale per adul� a base di pantoprazolo. Autorizzazione del 27/07/2012. (E)state senza timori L’ estate, per definizione, è stagione dedicata al relax, alla vacanza, alla “ricarica delle pile”. Ma alcune precauzioni sono necessarie perchè il periodo riserva alcune insidie, a partire dal caldo che mette in difficoltà anziani e bambini, le due categorie più vulnerabili, senza dimenticare le punture da insetti, spesso molto fastidiose. Il dossier di questo numero nasce per ordinare le idee sull’estate e premunirsi, perché mai come in questo periodo abbiamo bisogno di sane abitudini e, soprattutto, di cautele. Come nel caso degli occhiali da sole (è importante scegliere i più adatti) o delle lampade solari pre-abbronzanti, da accostare con le dovute precauzioni. Il caldo lo abbiamo definito “amiconemico”. Talvolta induce, per contrastarlo, comportamenti dannosi: un buon esempio viene dai condizionatori indotti a produrre temperature polari mentre è opportuno non avere sbalzi eccessivi tra ambiente interno ed esterni. Come vestirsi, come arieggiare la casa, come nutrirsi d’estate (i cibi e le bevande più opportune), come avere cura dei nostri amici a quattro zampe: tutti consigli che troverete nelle pagine centrali della rivista. Un tema attinente riguarda la caduta dei capelli che in estate, soprattutto al mare, si accentua. Vediamo come attenuarla senza lasciarsi tentare da rimedi “miracolosi” e sempre molto costosi. Per andare incontro alle bellezze dell’estate italiana il nostro esperto di viaggi ha slezionato le dieci spiagge più belle della Penisola. Una graduatoria come tutte, opinabile, ma che annota esclusivamente delle meraviglie. I sintomi trattati in questo numero riguardano un argomento particolarmente delicato come l’anoressia, non risolvibile con consigli estem- poranei. Il nostro esperto l’ha esaminata riferita a due casi, ben sapendo quanto sia importante non generalizzare. Ogni caso è a se stante e richiede un trattamento ad hoc. Pressanti le domande al femminile, lo immaginavamo, ma hanno rischiato di travolgere il chirurgo plastico ed estetico, sommerso di quesiti. Un tema di sicura attualità è la farmacia dei servizi con un esempio di una farmacia in Puglia che ha predisposto gli ambienti secondo le linee guida di Profar, per accogliere le nuove esigenze della clientela. Un ottimo esempio di soluzioni in efficienza, nella modernità. Ecoguida, un termine che non deve stupire. Molti gli sforzi e i successi nelle campagne per rendere l’automobile sempre meno fonte di disagi, dall’inquinamento allo stress. Vi diamo anche conto delle modifiche alle regole sulle visite fiscali, che di recente prevedono controlli ridotti. Da ultimo uno sguardo alle Fondazioni per l’arte che stanno prendendo piede anche in Italia. E l’oroscopo prima di augurarvi delle vacanze particolarmente rilassanti e perciò gradevoli. 3 sintomi Anoressia, in accenno di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano Martina ha 18 anni, una struttura fisica esile, magra, slanciata, longilinea, porta i capelli lunghi. Frequenta il IV anno di liceo scientifico con ottimi risultati. Non è mai stata una “mangiona”, imitando fin da piccola modelli fisici da indossatrice. La madre, libera professionista, dopo due anni dalla sua nascita ha lasciato il marito e padre di Martina. Lei ha sempre sofferto la presenza rarefatta del padre e non ha avuto una buona relazione con la madre, dal carattere autoritario e affetta da crisi ansiose. Nonostante questo non ha fatto mancare nulla alla figlia, attorniandola di attenzioni, in una sorta di iperprotezione da chissà quali pericoli esterni. Da qualche mese Martina ha ridotto ulteriormente l’assunzione di cibo e dimagrisce progressivamente. Il ciclo mestruale, iniziato a 13 anni, si è interrotto da 3 mesi, ma la madre viene a saperlo dopo che Martina ha avuto uno svenimento ed è stata portata in ospedale per accertamenti. Là si scopre 4 che la ragazza si provoca il vomito e utilizza lassativi, perché si sente grassa e il cibo la gonfia. Gli esami del sangue mostrano un’anemia e uno squilibrio nei principali elettroliti plasmatici (sodio, potassio, calcio). Viene posta diagnosi di anoressia nervosa e la paziente dovrà seguire un lungo percorso psicoterapico, comportamentale e familiare, per i gravi e anche letali rischi alla sua salute. Lucia ha 44 anni, viene da una storia personale di obesità (è alta 170 cm ed è arrivata a pesare 100 kg!) e dopo una cura dimagrante ferrea, dai 32 ai 34 anni, ha perso ben 40kg e ora si mantiene sui 60 kilogrammi. Da quel tempo il rapporto col cibo è estremamente conflittuale. Segue diete per non acquisire peso, talvolta in modo assolutamente sconsiderato, assume diuretici perché si sente pesante. A vederla mangiare ci si chiede come stia in piedi, perché beve un paio di caffè la mattina, a pranzo sì e no una spremuta d’arancia rigorosamente senza zucchero, a cena qualcosa in più, tipo insalata e carne. Fuma circa 20 sigarette al giorno. Pubblicitaria, è spesso in giro per lavoro e deve essere sempre “sul pezzo”, anche se molto spesso avverte stanchezza, dorme poco e per questo motivo assume ansiolitici e ipnoinducenti. Divorziata, si è risposata, ha un figlio di 6 anni e un attuale rapporto di coppia senza apparenti contrasti. Il marito la convince a farsi vedere da uno psicoterapeuta che inquadra il suo caso come sindrome ansioso-depressiva con tratti anoressici e le prescrive un blando depressivo che Lucia dapprima assume poi interrompe. «Di questo disturbo del comportamento alimentare è importante monitorare precocemente i sintomi, riferirli al medico (pediatra o medico di famiglia o dottore di fiducia) e seguire un percorso di approfondimento e cura» ZOOM I numeri dell’anoressia Si stima che la prevalenza dell’anoressia vada dallo 0,3 all’1% della popolazione generale con punte del 4-5% nel sesso femminile (dati Stati Uniti). Nel mondo si parla di una media dell’1% nelle donne e di un caso su 1000 negli uomini con un rapporto 1:10-20 tra uomini e donne. L’85% dei pazienti hanno un esordio di malattia tra i 13 e i 18 anni. L a storia di Martina è identificativa dell’anoressia nervosa. I sintomi sopra descritti sono tipici, con l’ostinata ricerca di essere magra, a causa di un’alterata immagine corporea: “sono magro quindi non ho il pericolo di ingrassare”. Martina inoltre non ha una corretta percezione degli stimoli che il suo corpo le invia, come il nutrirsi, l’impulso a mangiare o a essere sazia e non elabora correttamente il fatto che “essere stanca” deriva dal fatto di non alimentarsi correttamente e di essere nel contempo iperattiva (è brava a scuola). Certamente, da un punto di vista psicologico, la figura della madre è caratteristica (autoritaria, rigida, severa) insieme alle carenze affettive (assenza quasi totale della figura pater- na) durante l’infanzia. Lucia, invece, è un caso atipico di anoressia. Obesa in gioventù, ha improvvisamente “odiato” i chilogrammi di troppo a causa del divorzio dal primo marito, obeso lui pure. Si comporta in rapporto al suo “essere magro”: non eccede nel cibo, anzi, beve tisane cosiddette diuretiche, e assume farmaci diuretici o, come li chiama lei, “drenanti”. Pratica molto sport, anzi troppo, ma non con una finalità antistress o per piacere, semplicemente perché così dimagrisce (!). CHE DIRE, CHE FARE? Che dire e soprattutto che fare in questi casi? I lettori capiranno che non possiamo ridurre la conoscenza dell’anoressia a questo articolo. In ogni caso occorre ribadire che l’anores- sia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare che deve essere individuato e curato, perché, come già accennato, può essere pericoloso per la salute. Quindi, scoprire precocemente i sintomi, riferirli al medico (pediatra o medico di famiglia o qualsiasi professionista della salute di fiducia) e seguire un percorso di approfondimento e cura. Talvolta, nei casi più gravi è necessaria una psicoterapia prolungata e in casi estremi anche il ricovero ospedaliero, se le condizioni fisiche generali appaiono compromesse. L’anoressia viene combattuta con il coinvolgimento di tutti gli “attori” partecipanti: il soggetto anoressico, la famiglia e il suo entourage, medici, psicologi e personale sanitario di supporto. 5 Visite fiscali meno controlli di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano D al punto di vista normativo, la visita fiscale è un accertamento predisposto dal datore di lavoro o dall’Inps (Istituto nazionale previdenza sociale) per accertare se l’assenza del lavoratore dipendente è dovuta o meno a uno stato effettivo di malattia. Il datore di lavoro del dipendente privato può richiedere a sua volta una visita fiscale attraverso l’Azienda sanitaria locale (Asl). La reperibilità Il lavoratore deve essere reperibile, per la visita fiscale, presso il luogo da lui riferito al medico di medicina generale, che stila il certificato di malattia, e da quest’ultimo indicato sullo stesso certificato, per tutto il periodo di malattia indicato nella prognosi («malato fino al...»). Con la Legge 1167 del marzo 2010 - Collegato Lavoro alla Finanziaria 2010, il certificato di malattia è diventato elettronico, in modo essere visualizzato in tempo reale per il controllo. Col Decreto-Legge 6 luglio 2011 (Legge 111 del 16 luglio 2011) l’accertamento di malattia per i dipendenti pubblici non è più obbligatorio: è il dirigente pubblico che, discrezionalmente, può o meno richiedere la visita fiscale di controllo. La visita fiscale può essere effettuata 6 dal medico fiscale tutti i giorni della settimana, festivi compresi, con un orario stabilito: per i dipendenti privati dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, tutti i giorni; per i dipendenti pubblici l’obbligo di reperibilità è più ampia: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, sempre tutti i giorni della settimana. Le deroghe In generale, l’obbligo di reperibilità è escluso nei seguenti casi: gravi patologie trattate mediante terapie salvavita, infortuni sul lavoro, patologie dovute a cause di servizio riconosciute, stati patologici relativi a una situazione di invalidità riconosciuta. Se il lavoratore riceve la visita fiscale, non deve più soggiacere alla reperibilità per un’ulteriore visita in quanto già controllato. A questo proposito si è pronunciata la Corte di Cassazione con sentenza 1942/90 del 2008. Assenza ingiustificata Nel caso in cui il lavoratore malato non si trovi al domicilio indicato nella certificazione di malattia durante l’orario di reperibilità, il lavoratore deve dimostrare l’assenza ingiustificata (il medico fiscale lascia al domicilio del lavoratore assente un documento che dice “… invitato a presentarsi presso la sede xy…”) ovvero deve fornire l’onere della prova, sempre che l’assenza non sia causata da cause di forza maggiore come visite specialistiche o terapie legate alla patologia in essere del lavoratore assente (Sentenza della Corte Costituzionale del 26 gennaio 1988, n.78: possibilità del lavoratore di addurre un motivo serio e apprezzabile della sua irreperibilità alla visita fiscale). La congruità Al termine della visita, il medico fiscale può considerare congrua la prognosi della malattia per la quale il lavoratore è assente dal lavoro. Oppure può valutare, nella fattispecie, il periodo di malattia ingiustificato e giudicare il lavoratore idoneo a ripresentarsi al lavoro: in questo modo vengono interrotti i giorni di malattia e il lavoratore riprende la sua attività. Contro questa decisione il lavoratore può opporsi: deve essere quindi inviato al dirigente medico legale dell’Asl o dell’Inps. E ancora, a un giudizio negativo nei suoi confronti da parte del dirigente, il lavoratore, se lo reputa, può ricorrere per vie legali. Lo snellimento Di recente l’Inps ha deciso di “snellire” le visite fiscali d’ufficio cogliendo di sorpresa soprattutto i medici fiscali, il cui numero fatalmente diminuirà mentre aumenterà il pericolo di abusi per la diminuzione dei controlli. Il Dipartimento della Funzione pubblica ha comunque chiarito che «la volontà di sospendere le visite fiscali da parte dell’Inps non riguarda il pubblico impiego, poiché l’Inps stesso proseguirà a eseguire visite fiscali richieste dai datori di lavoro, con oneri a loro carico». 7 Se la moda cambia veste di Vittoria Pietropoli S e ne parla poco, ma le Fondazioni per l’arte in Italia sono una realtà concreta e in continua crescita. Pur inusuali nella forma, sembrano vivere in una sorta di limbo anche se il loro assetto giuridico e gli aspetti sociali di cui si occupano giocano a loro favore: hanno infatti la doppia funzione di alleggerire il lavoro delle istituzioni pubbliche, spesso rallentate dalle burocrazie, e consolidare le attività artistiche spontanee, affiancando e sostenendo il lavoro dei giovani di talento. Un buon esempio è Fondazione Nicola Trussardi, che si sviluppa in campi diversi, aprendosi a tematiche differenti, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli artisti uno spazio fuori dagli schemi. Dall’au- 8 tunno del 2002 sotto la guida di Beatrice Trussardi, con la nomina del curatore e critico Massimiliano Gioni a Direttore Artistico, la Fondazione Trussardi si è avventurata in un territorio inesplorato, con l’obiettivo di realizzare eventi e mostre d’arte contemporanea negli spazi pubblici della città di Milano. L’aspetto che rende unica Fondazione Nicola Trussardi è il dinamismo, espresso nella scelta di non essere prigionieri di una sola sede espositiva: i luoghi degli allestimenti sono i più diversi, cambiano di occasione in occasione, ma sempre opportuni, studiati ad hoc. Perché la scelta di una Fondazione per l’arte? Lo abbiamo chiesto alla promotrice, Beatrice Trussardi, che non si è sottratta al quesito: «Il linguaggio dell’arte contemporanea da sempre è molto vicino a quello della moda, in quanto entrambe sono figlie del loro tempo». Da questo assunto lei, pronipote di quella stessa maison Trussardi fondata nel 1911 a Milano, è partita per cercare di dare identità alla fondazione di famiglia. Ne prende le redini nel 1999, conclusi gli studi in storia dell’arte moderna e contemporanea a New York, e dopo un periodo da “solista” decide di cercare una figura professionale che l’accompagni in questo suo percorso di ricerca. La trova in Gioni strappato a Flash Art, oggi direttore associato del New Museum di New York e da quest’anno direttore della Biennale di Venezia (che ha aperto i battenti a giugno). Questi dieci anni di partnership hanno portato innovazione e colmato il vuoto di arte contemporanea a Milano e all’estero. Un museo nomade «Sperimentare, scoprire e cre- scere», prosegue la Trussardi, «queste le parole chiave che accompagnano il nostro percorso, partendo da un assunto fondamentale: abbiamo scelto di abbandonare uno spazio fisso, in origine localizzato a fianco della Scala di Milano, per scegliere di sfruttare i luoghi urbani». Prendono vita così mostre temporanee che assumono valore storico e sociale, permettendo di scoprire, oltre agli artisti che si susseguono, luoghi non convenzionali o normalmente non visitabili. «Un altro dato - continua Beatrice – come Fondazione rimettiamo a nuovo gli spazi espositivi senza snaturarli. Ogni luogo è scelto con coscienza e l’allestimento impostato per far dialogare le opere con lo spazio e viceversa. Le mostre sono sempre gratuite e si prolungano dai trenta ai quaranta giorni: il nostro desiderio è quello di rendere accessibile il messaggio artistico, con l’obiettivo di comunicare su larga scala senza pretendere, ovviamente, di incontrare i gusti di tutti». La Fondazione, per statuto, si autofinanzia, quindi la volontà di non avere biglietteria è un valore aggiunto importante. I giovani artisti in questi anni hanno continuato ad essere la priorità assoluta. Lo testimonia anche la scelta più recente di ospitare per primo a Milano l’emergente, ma già apprezzatissimo Ciprien Gaillard, un artista – per definizione dello stesso Gioni - con una visione storica. Con Gaillard, che ha esposto dopo Paul McCarthy, si è voluto tornare ai giovani perchè rappresentativi del momento storico, fatto d’incertezze, di guerriglia urbana e di proteste, espresso in modo ancora più forte dal luogo scelto per la mostra: Caserma XXIV maggio di Milano. Per tutte le info www.fondazionenicolatrussardi.com. ZOOM Le altre Fondazioni Sullo stesso filo di interessi corre Prada (www.fondazioneprada. com), che dal 1993 mette a disposizione il suo spazio - in via Fogazzaro a Milano - ad artisti contemporanei di rilievo internazionale, realizzando esposizioni che esprimono le più profonde provocazioni dell’arte del nostro tempo. La Fondazione incoraggia la creazione di progetti che gli artisti hanno sempre sognato di realizzare, concepiti per essere inseriti negli spazi proposti. Il nuovo Museo Salvatore Ferragamo a Firenze (www. museoferragamo.it), invece, vive sempre secondo i dettami della fondazione, ma non si occupa di arte contemporanea preferendo parlare di moda. Wanda Ferragamo, moglie di Salvatore e presidente della Fondazione, ha lavorato intensamente con i suoi figli alla realizzazione di questo progetto, avendo in mente non l’autocelebrazione del marchio, ma le nuove generazioni «perchè i giovani», come le piace ricordare, «sono la spinta propulsiva di ogni società e in grado di garantire continuità e futuro». La Fondazione promuove non solo la scoperta, la memoria dell’opera e della personalità di Salvatore Ferragamo, ma soprattutto assegna premi e borse di studio che permetteranno a giovani di talento di sviluppare progetti artistico-creativi, mettendo a disposizione anche quel know how di artigianalità e tecnologia su cui si fonda la maison. Trovate l’elenco delle Fondazioni per l’arte italiane su www.artegold.com 9 Attenta selezione delle materie prime, metodi di coltivazione biologici, rispetto della natura e dei suoi ritmi. Così la famiglia Hipp produce alimenti per l’infanzia da generazioni. Solo i migliori ingredienti entrano in un vasetto HiPP: la dolcezza naturale della frutta maturata al sole e il sapore autentico della pregiata carne biologica, per garantire al tuo bambino un’alimentazione sana e genuina, frutto della stessa cura e passione da oltre 50 anni. Da 50 anni, il biologico per i bambini. www.hipp.it facebook.com/HiPPBiologico CAPELLI IN CADUTA, POSSIBILI RIMEDI di Sergio Meda in collaborazione con Stefano Govoni, Farmacologo a Pavia L’ estate dovrebbe portare consiglio, soprattutto sul fronte della caduta dei capelli, problema che tormenta ormai trasversalmente uomini e donne, afflitti da guai comuni. In primo luogo lo stress che contribuisce allo sfibramento e la caduta dei capelli. E poi il contesto che agevola il fenomeno, uno su tutti una vacanza al mare senza le necessarie contromisure. Ore e ore trascorse al sole causano disidratazione, minano la struttura del capello che ha bisogno di essere idratato e rifornito di vitamine, così da mantenere l’adeguato film idrolipidico. Senza queste precauzioni i capelli tendono a squamarsi e subiscono l’azione aggressiva dei raggi solari, della salsedine e del vento. A evitare di ritrovarsi sconsolati di fronte ai molti capelli perduti al termine di uno shampoo - pettini e spazzola ce li mostrano impietosi, avendoli trattenuti - è bene prevenire il fenomeno, visto che un’efficace azione di contrasto esiste ed è di facile attuazione: ci sono infatti rimedi naturali legati a numerose piante e frutti che consentono di contrastare la caduta, in particolare rafforzando la crescita e l’aspetto esterno dei capelli. 12 Succo di lattuga In primo luogo la lattuga che ha la capacità di rallentare la caduta. È consigliabile applicarne il succo sulla cute mantenendolo per qualche minuto. Anche il bambù rappresenta un’ottima pianta ricca di minerali. Non a caso a base di olio di bambù sono molti prodotti (olii e creme) che trovate in farmacia per rinforzare e ridare tonicità ai capelli. Utile anche il latte di cocco, che stimola la crescita del capello, o gli impacchi di aloe vera immediatamente dopo lo shampoo. E infine la liquirizia e la cipolla, applicati e strofinati là dove la cute ha capelli rarefatti. Le regole d’oro La corretta alimentazione è il primo antidoto alle difficoltà dei capelli. La carenza di alcuni nutrienti (proteine, vitamina A, vitamina B e vitamina E) può determinare da sola la caduta dei capelli. Suggeriti quindi cibi e bevande ricchi di questi elementi. Uno shampoo specifico è la seconda misura utile: chiedete al vostro farmacista quello per i trattamenti anticaduta e ricordate di abbinare al lavaggio dei capelli il massaggio cutaneo con piccoli movimenti circolari con le dita. Esponetevi il meno possibile al sole: non dimenticate che anche in zone apparentemente in ombra si è esposti indirettamente al sole (riverbero). Evitate dove possibile l’esposizione diretta ai raggi Uv. Da ultimo fate caso alle situazioni stressanti. Il nervosismo acuisce la caduta dei capelli. Nel caso procuratevi dei cerotti specifici che forniscono all’organismo i principi che Una serie di suggerimenti per non ritrovarsi a fine vacanza (soprattutto se trascorsa al mare), con i capelli sfibrati e spenti, causa il sole, il vento e la salsedine. Vediamo come comportarsi consapevolmente senza ricorrere a fiale o shampoo... miracolosi mantengono il naturale ciclo di crescita del capello. Non pochi in commercio i prodotti smerciati contro la caduta dei capelli. Dubitate di quelli che promettono risultati miracolistici, fatevi piuttosto consigliare dal vostro farmacista, sceglierete insieme ciò che fa al caso vostro. Una curiosità Ultimo grido per salvaguardare il capello dalla caduta (non solo in estate) è la ginnastica facciale. In apparenza una stranezza, ma ha dei fondamenti visto che una delle cause, forse la principale, della caduta dei capelli è l’atrofia delle cute. Il cuoio capelluto va tenuto in forma con semplici esercizi da eseguire per pochi minuti ogni giorno, davanti allo specchio. Del tipo: alzare e corrugare le sopracciglia, muovere le orecchie, per contrarre i muscoli occipitali; e ancora, abbassare le sopracciglia, facendole convergere verso il centro, rimanendo fermi per qualche istante, prima di rilassare. CALVIZIE AL FEMMINILE Secondo l’American Academy of Dermatology sono in costante aumento le donne che soffrono di calvizie. Si parla di una donna su tre negli Stati Uniti. E il dato è tristemente confermato dalle statistiche italiane: su 11 milioni di italiani che perdono capelli, un terzo è donna. La calvizie colpisce non solo le donne in menopausa e in gravidanza, ma coinvolge anche anche le giovani donne che si fanno stirare i capelli procurandosi alopecia da trazione. Nulla contro i trattamenti genere meches, tinture ed extension. 13 Uomo, 29 anni Vorrei sapere se e possibile ingrandire leggermente il naso senza utilizzare i fillers. Ho sentito parlare di una tecnica che prevede un innesto di cartilagine prelevata dal setto e che non provoca cicatrici esterne. È un’operazione molto complicata? Lei me la consiglia? PAROLA ALL’ESPERTO UN CHIRURGO TUTTO PER VOI a cura di Claudio Buono Donna, 31 anni Ho il seno sinistro normale mentre il destro appare rialzato a causa di un capezzolo soprannumerario che da qualche tempo mi provoca dolore al tatto. Fosse solo un problema estetico, potrei anche sopportare questa anomalia, ma dato che temo sia in corso un’infiammazione, forse è necessaria l’asportazione chirurgica. Qual è il parere dell’esperto? 14 Per valutare la natura dell’anomalia è innanzitutto necessario eseguire un’ecografia mammaria e dei tessuti molli. L’eventuale capezzolo soprannumerario può essere asportato chirurgicamente in anestesia locale, eliminando così “definitivamente” l’inestetismo. Se è in corso un’infiammazione o un’infezione, si può somministrare una terapia farmacologica ad hoc. Per allargare o allungare il naso, si possono utilizzare innesti di cartilagine prelevati dal setto nasale o dall’orecchio. In alternativa, è sempre possibile ricorrere all’utilizzo del proprio tessuto adiposo (lipofilling o lipostruttura), che viene prelevato da un’area del corpo, come l’addome o i fianchi, in cui questo è naturalmente presente. Il lipofilling si effettua in anestesia locale e senza necessità di ricovero e dà luogo a risultati definitivi. Uomo, 40 anni Scrivo al vostro esperto per un problema di setto nasale deviato. Oltre a risentirne sul piano respiratorio (le mie narici sembrano non funzionare mai contemporaneamente) anche l’estetica del mio volto ne risente. È possibile correggere un difetto congenito del naso e, al contempo, rendere quest’ultimo più gradevole? Sì, un naso più efficiente e più bello sono obiettivi che si possono raggiungere contemporaneamente con la rinosettoplastica. Effetti secondari dello stesso intervento sono poi quello di illuminare il volto e farlo apparire più giovane. Donna, 29 anni Come tante donne, sono assillata dalle smagliature. Oggi si parla molto di trattamento laser, ma se non si riescono ad ottenere buoni risultati con questa apparecchiatura, esiste un modo più efficace per farle sparire, ad esempio tramite la chirurgia plastica? Purtroppo, per le smagliature vale il discorso delle cicatrici: non esiste alcun modo per farle sparire. Con il laser o con le creme, però, è possibile renderle meno evidenti. Uomo, 28 anni Vorrei rimuovere due tatuaggi neri sugli avambracci, senza che ne rimanga traccia. Esiste un trattamento mirato a tale scopo, e quante sedute occorrono per ottenere un risultato? Il laser è l’unico modo per rimuovere i tatuaggi: ha maggiore effetto sui colori scuri, mentre quelli chiari (giallo, rosso…) sono difficili da cancellare. A seguito di questo trattamento, però, nell’area interessata rimane spesso un’alterazione del colorito della pelle, difficilmente cancellabile. Donna, 21 anni Ho delle antiestetiche borse sotto gli occhi che mi conferiscono un aspetto perennemente stanco e spento, nonostante la mia giovane età. Esiste qualche rimedio che possa portare a un buon risultato? Ho sentito parlare di una tecnica chiamata blefaroplastica: potrebbe fare al caso mio? La blefaroplastica è un intervento chirurgico eseguibile in anestesia locale e in day hospital, che consente di rimuovere le borse sotto gli occhi determinate dalle cosiddette “ernie adipose”. Se necessario, nel corso dell’intervento vengono eliminati anche tessuti e muscoli in eccesso, sia nelle palpebre superiori sia in quelle inferiori. Donna, 50 anni Da tanti anni ho una piccola cicatrice superficiale sul viso. Un trattamento con la connettivina per far ricrescere la pelle non ha dato i risultati che speravo. Ricorrendo alla chirurgia plastica potrei rimediare a questo mio inestetismo? Come detto in precedenza, la chirurgia plastica non può cancellare la cicatrice, tuttavia è in grado di migliorarla. Lo si può fare asportandola chirurgicamente o iniettando al di sotto di essa, con aghi sottili, piccole quantità di tessuto adiposo, opportunamente preparato, secondo la già citata tecnica del lipofilling. Si sceglie la prima strada o la seconda in base alla sede e alla qualità della cicatrice. MARCO KLINGER Professore di Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso l’Università degli Studi di Milano e Responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia plastica II Istituto Clinico Humanitas Rozzano (Milano) Uomo, 18 anni Non ne posso più di sentirmi chiamare Dumbo, per via delle mie orecchie a sventola. C’è la possibilità di correggere questo difetto, magari con un intervento che riavvicini i padiglioni troppo sporgenti? La possibilità è quella di sottoporsi a un intervento di otoplastica, effettuabile in anestesia locale e senza necessità di ricovero, che consente di correggere il padiglione auricolare sporgente. Anche la convalescenza è breve e poco impegnativa, e richiede unicamente, per alcune notti dopo l’intervento, di indossare una sorta di fascia sulle orecchie, in modo da aiutare i padiglioni a rimanere nella posizione corretta. Donna, 23 anni Vorrei aumentare il volume delle labbra, che sono molto sottili e mettono ancora più in risalto un naso piuttosto pronunciato. Ho letto su una rivista che per i riempimenti, in medicina estetica si ricorre a iniezioni di acido ialuronico. Ritiene che questo tipo d’intervento estetico possa essere una buona soluzione per il mio problema? Quali rischi comporta? L’acido ialuronico è una sostanza di cui è composta la nostra pelle: è riassorbibile e non è pericoloso. Può essere iniettato sia sul bordo sia nel corpo del labbro, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. L’iniezione può determinare gonfiore e rossore, che però scompaiono in 1-2 giorni. 15 FARMACIA slow a cura di Federico Meda T utto inizia nel 1975, quando mio padre vince la farmacia per concorso», ci racconta Ilaria Licciulli, «una prima ristrutturazione qualche anno fa, compresa di magazzino robotizzato ma la vera svolta arriva con l’acquisizione di un appartamento adiacente ai locali della farmacia». La svolta di cui parla Ilaria, farmacista a Monopoli, riguarda la realizzazione di un nuovo reparto, dedicato all’assistenza al cliente, più che alla vendita del farmaco etico. «L’idea, fin dal principio, è di proporre un nuovo concetto di farmacia, lontano dalla frenesia del bancone. Stanze appartate, rilassanti, confortevoli, stimolanti sia per il paziente sia per l’eventuale accompagnatore. Musica diffusa, in inverno una tisana, servizi igienici... Tutto in funzione della riservatezza e della tranquillità del cliente, che si traduce in una soluzione migliore alle sue esigenze». Due velocità L’obiettivo della famiglia Licciulli è chiaro: il cliente non 16 deve sentirsi in farmacia, ma a proprio agio perché in questo comparto - diviso in stanze, non unico - i servizi erogati sono diversi. Si va dalle analisi classiche come la pressione, la pelle (test trucco), elettrocardiogramma fino alle prenotazioni Cup e a giornate dedicate al controllo dell’insufficienza venosa e la densitometria. «Una farmacia», puntualizza Ilaria, «con maggior privacy e comfort e, soprattutto, un rapporto con il farmacista di grande qualità, una Farmacia a velocità ridotta». Tutto questo anche grazie al format scelto dalla famiglia, che comprende anche l’arredo dei locali, e che segue delle coordinate grafiche e organizzative studiate da Profar: «il nuovo ambiente», continua Ilaria, «è pensato in maniera differente rispetto alla farmacia tradizionale: gli scaffali sono molto “leggeri”, la segnaletica è chiara con un sistema di illuminazione che ci permette di cambiare il colore degli sfondi a seconda del periodo, per enfatizzare eventi in corso o la stagione. La clientela è entusiasta, perché l’attesa è più piacevole, la sosta è diventata un’abitudine. Il pubblico si sta abituando a una farmacia più dedicata alla persona, più che al cliente». I nuovi locali infatti hanno quasi raddoppiato la superficie della farmacia, portandola dai vecchi 140 metri Si possono organizzare gli spazi secondo criteri diversi dalla tradizione: al centro la persona, il cliente, in secondo piano i prodotti e i servizi. Questo grazie anche a scaffali, arredi e segnaletica più piacevoli e confortevoli profarmacia quadri agli attuali 240, inaugurando la stagione della farmacia dei servizi e della consulenza. «Il nostro obiettivo, oltre a fornire servizi utili e di autoanalisi base, è di prenderci cura dei malati cronici (in caso di diabete, ipertensione, sindromi metaboliche), occuparci sempre di più di assistenza, monitoraggio e stili di vita. Ospitare campagne di sensibilizzazione e prevenzione (ad esempio la campagna “Farmacia Amica del Cuore”). Valorizzare, in definitiva, il ruolo sociale della farmacia, rendendola insieme agli altri attori della sanità pubblica e privata, un punto di riferimento per la comunità nel proporre educazione sanitaria e prevenzione». Doppia identità Il cambiamento non riguarda solo l’immagine della farmacia, anche lo stile lavorativo: «Sicuramente dobbiamo e possiamo migliorare, intendo noi farmacisti. Informarci, aggiornarci e specializzarsi sempre, non solo: dobbiamo incrementare le nostre capacità di comunicazione con il paziente, imparare ad interpretare i suoi bisogni, anche quelli latenti, ascoltando ed essendo determinati a risolvere i suoi problemi». E a livello di farmacia? «Correggere le criticità, migliorare l’efficienza organizzativa, proporre novità e offrire il giusto mix di assortimento, servizi e consulenza che più si adatta alla clientela. Vogliamo essere sempre alla ricerca di stupire e deliziare tutti coloro che ci regalano il piacere di entrare nella nostra farmacia». linea estate profar Con l’arrivo della bella stagione e dei primi caldi, spuntano i piccoli malesseri causati dai fastidiosi pruriti dovuti alle punture delle zanzare. Il modo migliore per evitare di essere punti è prevenirne l’assalto, proteggendo la pelle con insettorepellenti efficaci. La Nuova Linea Zanzare PROFAR, sviluppata in collaborazione con una delle migliori industrie del settore, è composta da quattro referenze pratiche ed efficaci: un insettorepellente spray, una lozione adatta ai bambini e due roller post puntura, uno con ammoniaca e uno senza ammoniaca. Lozione spray insettorepellente a base di N,N dietiltoluamide, molecola studiata come una delle migliori relative al blocco dei recettori olfattivi degli insetti. Inoltre, l’aggiunta di olii essenziali naturali (quali verbena, geranio e muschio), rende il prodotto un ottimo insettorepellente con una gradevole profumazione. Lozione spray insettorepellente baby è un insettorepellente naturale particolarmente indicato per la pelle delicata. Grazie alla sua formulazione naturale e al principio attivo 3,8-p-menthan-diol totalmente naturale, una volta applicato sulla cute dona un piacevole profumo di lavanda ed una protezione attiva contro zanzare e tafani. Roll-On post puntura senza ammoniaca è un preparato a base di alcool denaturato e olii essenziali di derivazione naturale che, applicato tempestivamente sulla cute offesa, dona sollievo dopo le punture di zanzare, mosche, vespe, tafani. Può essere utilizzato anche in caso di contatto con ortiche, meduse e altri agenti urticanti. Roll-on post puntura con ammoniaca è un preparato a base di alcool denaturato, olii essenziali di derivazione naturale e ammoniaca, presente in concentrazione del 5%, che neutralizza la tossicità del liquido urticante, in sinergia con i derivati naturali di camomilla, aloe, malva e calendula. Per conoscere tutta la linea dei prodotti PROFAR-Professione Farmacia visita il sito www.profar.it o seguici su www.facebook.com/profar.it 17 Testi a cura di Sergio Meda Vittoria Pietropoli Federico Poli VIVERE L'ESTATE VIVERE L’ESTATE PAROLA ALL'ESpERTO i pro e i contro del caldo M adre natura ci ha predisposti per una temperatura corporea intorno ai 37 gradi, utile a garantire l’omeostasi, vale a dire l’equilibrio delle funzionalità. Nei mesi più caldi, quando temperatura e umidità si accentuano, l’organismo lavora per disperdere il calore in eccesso grazie al sudore. Un meccanismo provvidenziale, un antidoto naturale che, evaporando, produce il necessario raffreddamento della superficie corporea. «Il caldo», chiarisce la dottoressa Giuseppina Onotri, responsabile della Continuità assistenziale (il nuovo nome della Guardia medica) per il Sindacato medici italiani, «in sé non fa male, se il soggetto è in buone condizioni fisiche. Il corpo reagisce in modo fisiologico agli stimoli cui è sottoposto. Quando l’afa incalza subentra la sudorazione per mantenere costante la temperatura corporea. Quando invece il meccanismo è troppo sollecitato e le perdite idrosaline diventano cospicue, si possono instaurare varie manifestazioni patologiche: dai crampi muscolari fino al collasso. I problemi sorgono con gli anziani e i bambini, i soggetti più indifesi, due categorie che ricorrono alle cure mediche per disidratazione o cali di sodio». Cominciamo dai più piccoli. Quali i suggerimenti a loro favore? Le associazioni dei pediatri richiamano l’attenzione su come vestirli. Dato che la loro termoregolazione non è ancora perfezionata bisogna svestirli mano a mano che aumenta la temperatura. Altra regola è quella di farli bere 20 Le problematiche delle temperature estive in forte rialzo nel confronto con la dottoressa Onotri, responsabile della Continuità assistenziale (la vecchia Guardia medica) per il Sindacato dei Medici italiani VIVERE L'ESTATE molto perchè hanno difficoltà a mantenere una corretta idratazione. L’età avanzata è sempre un handicap? No davvero, ma gli anziani risentono maggiormente del gran caldo perché non sono abituati alle temperature elevate, bevono poco, assumono una serie di farmaci particolari e hanno spesso limitazione nel movimento, nel senso che si muovono poco. Quali i sintomi cui prestare attenzione? Nausea, vomito, debolezza muscolare, mal di testa, abbassamento di pressione, febbre anche elevata: sono tutti se- ZOOM PER UNA CASA PIù FRESCA Per garantirsi una casa rinfrescata è bene aprire le finestre di mattina presto, la sera e la notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde. Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi. Se si rinfrescano gli ambienti con il condizionatore (ricordatevi di svuotare spesso la vasca della condensa e di pulire i filtri) badate che la temperatura in casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto a quella esterna, per evitare lo shock termico in uscita. Il getto d'aria di condizionatori e ventilatori non deve essere troppo forte, e mai orientato verso le persone. 21 22 Anziani colpiti da demenza Chiunque, se esposto a lungo in ambiente caldoumido, ricorda le sensazioni di disagio che ha provato, vista l’ampia gamma dei possibili disagi: affaticamento, veritigini, difficoltà di concentrazione, riduzione del quantitativo di urine emesse, alterazione del sonno, facile irritabilità legata a uno stato di agitazione. Situazioni determinate dallo stress dell’estate quando le temperature elevate producono le conseguenze peggiori, se non intervengono le opportune cautele. Gli effetti si amplificano nei soggetti più fragili, gli anziani e, in particolare, gli anziani affetti da demenza. Questi ultimi sono persone spesso non autonome e non autosufficienti, non si accorgono di stare male e non manifestano il loro disagio, non sentono il bisogno di bere e si disidratano, hanno scompensi circolatori, necessitano sempre di qualcuno che vigili su di loro. Soprattutto in estate quando le loro fragilità si acuiscono: sono disorientati nel tempo e nello spazio, possono uscire con il caldo torrido e camminare per ore, dimenticare o raddoppiare la dose di farmaci prescritta tanto da compromettere, a volte, le loro condizioni di salute. Per questo si suggerisce di non lasciarli mai soli e si consiglia di farli seguire dalla Rete dei Servizi, la sola che possa stabilire la necessità di un ricovero, di interventi ambulatoriali o domiciliari, essendo munita di operatori in grado di assumere la gestione complessiva della malattia. gnali di un possibile colpo di calore. Anche se i sintomi sono lievi, è sempre utile una valutazione del medico, che, in base al grado di disidratazione, deciderà il da farsi. Nei casi più seri può succedere che si manifestino sintomi di tipo neurologico, come i deliri o vaneggiamenti. Il paziente va trasportato rapidamente al pronto soccorso. La prevenzione rimane il miglior contrasto ai disagi da caldo. Ce ne riepiloga le regole base? Quando le temperature superano i 35 gradi è bene evitare di uscire nelle ore più calde, in genere dalle 11 alle 18, così come si raccomanda di non fare sport. Occorre poi bere molto, non solo acqua, ma anche succhi di frutta e bevande non gassate, e seguire un’alimentazione povera di grassi e ricca di fibre. Ritorno per un attimo agli anziani, che bevono generalmente poco e possono risentire degli effetti dei farmaci che assumono. In non pochi casi è opportuno rimodulare, solo per il periodo di gran caldo, le terapie diuretiche e antiipertensive con un aggiustamento della dose stabilito dal medico curante. In caso di temperature molto alte accompagnate da un alto tasso di umidità, la prescrizione di ridurre l’apporto di liquidi e di sale da continua a pag. 24 ZOOM CIBI E BEVANDE AMICHE Quando si avvicina il gran caldo ma in generale d’estate il cibo va assunto con moderazione e seguendo alcune regole nutrizionali: gustare molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata. Questi cibi sono una fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua. Vietati i cibi pesanti: fritti, umidi e intingoli. Pesce e carni bianche vanno preferite a formaggi, insaccati e carni rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica quantità e con condimenti leggeri. Bene latte, yogurt e gelati o sorbetti alla frutta. Occorre assumere pasti leggeri e frequenti, masticando con cura per migliorare la digestione. Molto opportuno è aumentare il consumo di cibi liquidi (minestre e frullati), ridurre i grassi, gli intingoli e i salumi. Per compensare le perdite di sali minerali è corretto mangiare pesce, carne e formaggio fresco. La pasta va assunta una volta al giorno, in quantità ridotta. Il gelato, gustoso e nutriente, a patto di non privilegiare panna o crema, gusti carichi di grassi. Molto indicati i sorbetti e i gelati alla frutta. Tutto questo nella logica delle indicazioni del medico curante, qualora vi siano controindicazioni glicemiche. Occorre bere molto e spesso, anche se non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. Il meglio rimane l’acqua, a temperatura ambiente o fresca: almeno 2 litri (8 grandi bicchieri) al giorno. Limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina in quanto sono diuretiche e favoriscono la disidratazione. Attenzione agli anziani che non avvertono lo stimolo della sete. Induceteli, con garbo, a idratarsi. L’alcol, se gradito, dovrà essere assunto in quantità moderata, perché con la sua azione vasodilatatrice e diuretica aumenta il rischio di disidratazione. L'uso di integratori alimentari va limitato e non deve sostituire i pasti normali, che devono essere frequenti (5 al giorno: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena) e leggeri. Attenzione alla corretta conservazione degli alimenti. Per evitare intossicazioni, più facili con il caldo, gli alimenti devono essere sempre ben cotti, conservati in frigorifero e consumati in giornata. PRECAUZIONI IN AUTOMOBILE Dalla Direzione generale della prevenzione del Ministero della Salute viene una serie di consigli utili: in primo luogo indossare vestiti leggeri sia in casa che fuori, proteggere la pelle da eventuali scottature, bere almeno 2 litri di acqua al giorno, mangiare molta frutta fresca e verdure colorate, ricche di sostanze antiossidanti, quali peperoni, pomodori, carote, lattughe. E poi, utilissimi, i consigli per affrontare il caldo in automobile. Mai lasciare persone o animali, anche se per poco tempo, nell’auto parcheggiata al sole. Quando si entra in un’auto rimasta a lungo al sole prima di utilizzare il sistema di climatizzazione tenere aperti i finestrini. Munirsi di tendine parasole. Prima di mettersi in viaggio controllare le informazioni sul traffico per evitare lunghe code sotto il sole. Provvedersi di una scorta d’acqua, evitare pasti pesanti e, soprattutto, bevande alcoliche. Infine non lasciare farmaci in auto e conservarli sempre correttamente. 23 segue da pag. 22 cucina, potranno essere seguite, sempre su parere del medico curante, in modo meno rigoroso. Lo sport quando fa caldo è controindicato anche nei giovani? Certo, l’attività fisica va svolta in orari appropriati, non certo nelle ore più critiche. Soprattutto serve un’abbondante idratazione, prima e dopo lo sforzo fisico, soprattutto occorre evitare di mangiare prima di fare sport. Il suo giudizio sull’aria condizionata. Non ho nulla contro, ma usiamola con moderazione. Per rinfrescare gli ambienti, il condizionatore è un’ottima soluzione, ma evitiamo di abbassare troppo la temperatura. Gli sbalzi troppo elevati tra temperatura esterna e quella interna condizionata fanno malissimo, soprattutto dirigiamo le alette in modo che il getto d’aria non ci raggiunga in modo diretto. Per dirla tutta preferisco un buon ventilatore, che muove l’aria e aiuta la traspirazione. Va bene anche un deumidificatore. 24 Igiene& abbigliamento In estate si suggerisce di aumentare la frequenza di bagni o docce, sempre con acqua tiepida, che riduce la temperatura corporea. È bene cambiare con frequenza la biancheria intima, chi è costretto a letto ricordi di cambiare spesso posizione. Chi ha problemi di incontinenza è opportuno che cambi più spesso i presidi igienici (pannoloni). Dopo il bagno è utile idratare la pelle con prodotti adeguati (crema all'amido di riso, crema base, eccetera). D’estate si raccomandano abiti leggeri, chiari e non aderenti; sempre in fibre naturali - cotone e lino sono ideale - in quanto favoriscono la traspirazione. Mai usare capi sintetici che non consentono alla pelle di “respirare” e possono provocare irritazioni e pruriti. Se ci si espone al sole occorre alleviarne l’effetto con cappelli a tesa larga e occhiali da sole, usando sulla pelle filtri solari ad alta protezione. VIVERE L'ESTATE ATTENTI AL SOLE Eritema solare Il termine - impropriamente - indica le patologie della pelle conosciute come luciti polimorfe (la più frequente è la lucite estiva benigna, esistono anche la prurito attinica e la lucite polimorfa), una serie di problematiche legate all'azione dei raggi ultravioletti (Uv). Si manifesta fin dalla primavera in virtù dell'esposizione ai raggi del sole e può dar vita a eritemi (in questo caso propriamente detti: arrossamenti localizzati, frutto di vasodilatazioni - aumento dell'afflusso di sangue - di natura infiammatoria), ma anche vescicole di piccola taglia, raramente placche. Il fenomeno si presenta di solito sul viso, il dorso delle mani, braccia e gambe con prurito costante che dà spesso vita a lesioni da grattamento. La forma più comune di lucite è l'estiva benigna, le cui eruzioni e pruriti scompaiono in una decina di giorni: basta evitare l'esposizione solare intensa. Poi con lo svilupparsi dell'abbronzatura scomparirà del tutto. È però recidiva e può ripresentarsi ogni anno con il primo sole, in forma più o meno intensa. La sua comparsa dipende dal fototipo (sensibilità cute e quantità di melanina), dall'intensità del sole e dalla scelta/utilizzo della crema solare. In prevenzione: creme con filtro solare e coefficiente di protezione elevato; dieta pietanze a base di beta-carotene o vitamina PP; fototerapia, ovvero l'incremento delle difese naturali (pigmentazione e spessore cutaneo). Orticaria solare Malattia diffusa, soprattutto tra le donne, l'orticaria può comparire a tutte le età: è una reazione anomala alla luce solare o artificiale. Una sorta di allergia. Quando le cellule della pelle - di un individuo affetto da orticaria - vengono a contatto con la luce solare rilasciano una serie di sostanze chimiche che causano l'apertura dei vasi sanguigni. Il fluido fuoriuscito provoca prurito e la comparsa di macchie rosse che tendono a gonfiarsi. Per fortuna spariscono completamente, senza che sulla pelle rimangano tracce visibili. Si tratta di una patologia sostanzialmente fastidiosa; solo nel caso la superficie del corpo colpita sia molto estesa - quindi la perdita di liquido sia ingente - può generare nausea, stordimento, addirittura shock. Consigli utili: dosare l'esposizione al sole, evitando le ore più calde della giornata (11-15); utilizzare frequentemente creme solari ad alta protezione; assumere, su consiglio del medico o del farmacista, delle compresse di antistaminico; sottoporsi a fototerapia o terapia di desensibilizzazione per migliorare robustezza e tolleranza alla luce da parte della pelle. Edemi da calore D'estate è tipico sentirsi le gambe più pesanti e gonfie, perché confluisce più sangue del solito. A volte però il corpo esagera con la vasodilatazione e si creano fastidiosi ristagni. L'edema, di per sé, non è pericoloso ma guai a sottovalutarlo: è pur sempre un sintomo di una disfunzione cardiaca. Per prevenirlo, sdraiarsi a gambe all'aria, dormire con un cuscino sotto i piedi, effettuare docce fredde sulle gambe favorisce il reflusso venoso e la soluzione del problema. Crampi Squilibrio elettrolitico, disidratazione, lo stesso edema, carenze minerali (sodio in particolare) sono tra le cause dei 25 crampi, spasmi muscolari fastidiosi che d'estate si propongono con più frequenza, soprattutto nelle persone anziane. In caso di problemi venosi, compaiono spesso di notte o dopo essere stati in piedi a lungo. Durante il crampo può essere utile allungare i muscoli, tenendo sollevate le gambe rispetto al tronco. A seguire, rinfrescare gli arti con acqua fredda e dormire con le gambe sollevate di qualche centimetro rispetto al cuore. Colpo di calore Un volto arrossato e pallido, le pupille dilatate, aumento della temperatura corporea, tachicardia, respiro affannoso: ecco i sintomi del colpo di calore 26 - ipertermia - che può portare anche a shock e perdita di conoscenza. Per questo è bene chiamare immediatamente l'assistenza medica, cercando nel contempo di abbassare la temperatura del “paziente” con impacchi di acqua, borse del ghiaccio sotto le ascelle, polsi, caviglie, lati del collo. Causa del colpo di calore è la compromissione della capacità di termoregolazione del corpo: la disidratazione, ad esempio, in associazione al gran caldo può minare il meccanismo di sudorazione del corpo. Senza evaporazione a livello cutaneo il corpo non si raffredda e la temperatura corporea può salire. Tra i 39° e i 40° l'ipertermia è conclamata, mentre oltre i 41° si rischiano danni cerebrali. VIVERE L'ESTATE siderarsi il primo stadio del colpo di calore. I sintomi sono simili: malessere, disorientamento, vomito, nausea, mal di testa, tachicardia, confusione. Associati a un aumento della sudorazione e della temperatura corporea. Il trattamento d'urgenza consiste nel reintegrare i liquidi con bevande ricche di minerali e zuccheri, rinfrescare il corpo con un asciugamano bagnato e sostare in un luogo fresco e asciutto. Lipotemia Si tratta di uno svenimento, ovvero dell'improvvisa perdita di coscienza. Le cause sono il calo della pressione arteriosa (ristagno di sangue nelle zone periferiche) che diminuisce l'apporto del sangue al cervello. Sintomi che precedono la lipotimia sono le vertigini, il sudore freddo, l'offuscamento visivo e la secchezza delle fauci. Se riconosciuti si può prevenire la perdita di coscienza semplicemente sdraiandosi sul letto, tenendo le gambe sollevate rispetto al cuore. Stress da calore Più grave dello svenimento, è da con- Sudàmina Tipica dei bambini, la Sudàmina è causata da una termoregolazione non ancora efficiente e si manifesta con piccole chiazze rosa localizzate dove in genere si accumula sudore: collo, petto, inguine, pieghe di braccia e gambe. È un'eruzione cutanea accompagnata da prurito, causata dalla mancata evaporazione del sudore: trattenuto nei pori della cute tende a formare delle minuscole vesciche che rendono la pelle ruvida al tatto. Bagnetti in acqua tiepida con bicarbonato e amido di riso, asciugamani in cotone e pomate all'ossido di zinco faranno miracoli, assorbendo il sudore in accesso e mantenendo la pelle asciutta. In caso di irritazione molto diffusa il pediatra o il medico potrebbero consigliare l'assunzione di un antistaminico. Congestione Una bevanda fredda, se non ghiacciata, introdotta in un organismo surriscaldato obbliga il cuore a pompare sangue all'altezza dell'addome. Questo meccanismo, durante o dopo i pasti, può rallentare o bloccare i processi digestivi, i cui sintomi sono un'aumentata sudorazione e dolore toracico. È importante sedersi immediatamente in un luogo caldo e asciutto e consultare un medico. 27 L'ALTRO LATO DELL'ESTATE GUAI IN AGGUATO SUGGERIMENTI Ustioni e scottature Punture d’insetto Colpo di sole (o di calore) Puntura di medusa Puntura di riccio di mare Puntura di tracina 28 Detergere la lesione con acqua fredda; i farmaci da utilizzare comprendono emollienti, antistaminici, cortisonici, anestetici locali e disinfettanti, quando necessario. Detergere accuratamente la zona in cui si è stati punti, per evitare sovrainfezioni; nel caso di puntura di api va ricercato ed estratto il pungiglione, aiutandosi con una pinzetta e ammoniaca. Dopo questa operazione disinfettare la ferita. I farmaci da automedicazione consigliati sono antistaminici e/o cortisonici; in caso il soggetto sia allergico deve chiedere consiglio al medico. Raffreddare il corpo con panni imbevuti di acqua fredda (ponendoli su fronte, polsi, inguine, ascelle); reidratare il soggetto facendogli bere dell’acqua fresca e, se la febbre non scende, chiamare subito un medico o rivolgersi al pronto soccorso. Applicare sulla parte interessata ammoniaca ad uso dermatologico; lavare la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla; farmaci consigliati per l’automedicazione sono al cloruro d’alluminio. Hanno un’immediata azione antiprurito e bloccano la diffusione delle tossine. Rimuovere l’aculeo aiutandosi con una pinzetta, facendo attenzione perché è molto fragile; è consigliato l’uso dell'acqua calda (fino al limite della tolleranza) e l’applicazione di creme antibiotiche. Esistono anche delle creme che aiutano la pelle a espellere la spina (a base di ittiolo) facilmente reperibili in farmacia. Può essere d’aiuto immergere la parte in acqua molto calda o a contatto con un oggetto caldo. Occorre far uscire al più presto il veleno iniettato spremendo la zona della puntura. Si deve sempre controllare l’assenza di frammenti di aculei sotto la pelle e disinfettare. Ricordatevi di stare a riposo e all’ombra e di mantenersi idratati. VIVERE L'ESTATE DA EVITARE Rompere o pungere le vescicole che si formano; non utilizzare prodotti non specifici (olio, latte, farina): non solo ritardano la guarigione, ma possono portare a infezioni. Grattarsi o sfregare sulla zona della puntura. Non utilizzare farmaci antifebbrili. Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio; non mettere sabbia e non strofinare nulla nella parte interessata dal contatto, si rischia di far penetrare più all’interno la sostanza urticante. Non utilizzare alcol. Evitare i consigli “popolari”. Idem, niente consigli della nonna. 29 «Occhio agli animali dal pelo nero: il colore aumenta la rifrazione del sole e gli effetti del caldo!» PAROLA AL VETERINARIO IDRATATE i vostri amici Anche cani e gatti soffrono il clima afoso delle estati italiane, ovviamente in maniera diversa rispetto all'uomo ma è bene adottare alcuni accorgimenti per far godere anche a loro le nostre vacanze P rima di tutto l'acqua, possibilmente fresca e sempre a disposizione: gli animali, rispetto all'uomo, possono digiunare con più facilità ma non sopravvivono a un paio di giorni senza bere. Passando al cibo, è utile - d'accordo con il veterinario - variare un po' la dieta, diminuendo le calorie e i grassi ai cani e preferendo l'umido al secco per il gatto. Le passeggiate lunghe, da luglio a settembre, è bene programmarle la mattina e la sera, quando fa più fresco. Mentre nelle ore calde è meglio non restare in giro oltre il quarto d'ora. Attenzione all'esposizione al sole dei vostri amici: cani e gatti non si rendono conto e spesso esagerano. Vanno trattati come i bambini, facendoli spostare all'ombra, invitandoli ad andare un po' al chiuso o bagnandogli leggermente la testa. Nel caso portiate in spiaggia il cane, munitevi di ombrellone o di una piccola tenda, bagnatelo spesso con acqua dolce e pulitelo sempre dopo un bagno in mare perché l'acqua salata può causare allergie. Capitolo pelo: approfittate della primavera per una spuntatina e lasciate il vostro amico ben coperto durante l'estate. 30 La loro pelle non possiede un sistema di sudorazione come il nostro e il grosso del lavoro lo svolge il mantello che isola l'animale dal caldo. Colpo di calore Ebbene sì, anche i nostri piccoli amici possono soffrirne. I cani in particolare perché sono più spesso in giro con i padroni, magari in macchina o in posti caldi. I sintomi, per Fido, sono respiro affannoso ed eccessivo, agitazione. In questo caso è importante metterlo subito in un posto fresco, bagnargli gradualmente tutto il pelo, tranquillizzarlo. Senza dargli troppo da bere: quando il cane è disidratato troppa acqua può portare a scompensi e gravi complicazioni. Tra questi - per non sottovalutare il rischio - la torsione intestinale, forma di ostruzione dello stomaco che può portare l'animale anche alla morte. Nel momento in cui il cane ha ripreso a respirare normalmente, è consigliabile andare dal veterinario o direttamente al pronto soccorso. Anche i gatti, in caso di colpo di calore, tendono ad andare in iperventilazione - la loro sudorazione è concentrata nei cuscinetti plantari, non su tutto il corpo come l'uomo - e a manifestare irrequietezza. Vanno portati subito in un luogo fresco e asciutto e coccolati con un asciugamano bagnato che li rinfrescherà. VIVERE L'ESTATE OCCHIALI DI STAGIONE: Come sceglierli La moda e le tendenze hanno stravolto un prodotto molto importante per la salute dei nostri occhi. Al momento dell’acquisto fatevi consigliare da un professionista e non scegliete solo in base al prezzo e al design L' utilizzo degli occhiali da sole è importante perché alcune porzioni dell'occhio - o, come vedremo, dell'iride - sono molto sensibili ai raggi solari e, nel corso del tempo, possono generare gravi danni alla vista. Prima di tutto lo “spettro luminoso” si divide in luce visibile e non visibile. La prima è soprattutto fastidiosa perché la luminosità eccessiva costringe l'iride a ridurre la quantità di raggi all'interno dell'occhio tecnicamente viene ridotta l'apertura del forame papillare. È però raro che si verifichi una luminosità tale da creare problemi all'occhio: capita in alta montagna, in presenza di ghiacciai, di neve, ovvero fonti riflettenti. In questo caso indossare gli occhiali non è consigliato, è obbligatorio. Ciò che è invisibile, e oltretutto dannoso, è l'insieme dei raggi ultravioletti, i famosi Uva e Uvb, la cui lunghezza d'onda (misurata in nanometri, si attesta tra 290 e i 400 nm) non consente all'occhio di percepirli ma, trasportando energia, sono in grado di creare danni. Dei più classici, come la cataratta, le alterazioni retiniche (tipo le maculopatie). Per questo è importante scegliere lenti capaci di assorbire quasi totalmente i raggi Uva e Uvb, fabbricate secondo le regole degli organismi comunitari (marcatura CE) e proposte a un prezzo non stracciato. Non basta, per capirsi, scegliere lenti scure o alzare gli occhi al cielo per verificare la qualità degli occhiali: fatalmente si acquisterà un prodotto che non consente all'occhio di difendersi - eliminando il fastidio della luce visibile, de facto annulliamo il restringimento di autodifesa - e che lascia spazio ai raggi pericolosi di raggiungere retina e iride. 31 VENIAMO ALLA FORMA Se non si può prescindere dalla qualità delle lenti, su forma e montature è bene fare una riflessione. L’estetica è importante ma essendo uno strumento - o accessorio - di protezione è bene che la superficie dell'occhiale sia ampia e copra sia dalla luce diretta sia da quella laterale. Stando attenti all'uso: al mare o in montagna non c'è limite alla protezione, mentre alla guida, o in bicicletta ad esempio, è bene non ridurre il campo visivo laterale. Le stesse stanghette, se troppo alte e grosse, possono essere un impedimento: immaginate il disagio in caso di sorpasso o a un incrocio… In automobile, a essere pignoli, andrebbe conservato un paio di occhiali ad hoc, con lenti di grandezza normale e non troppo scure: in caso di transito in galleria non si avvertiranno particolari fastidi nel passaggio buio/luce e, è bene sottolinearlo, i cristalli del parabrezza rappresentano già una prima barriera contro i raggi ultravioletti. ALTRI PARAMETRI Non dimenticatevi il comfort: oltre alla qualità è bene scegliere modelli di dimensioni appropriate al viso, che appoggiano sul naso in maniera stabile senza scivolare, che non stringano all'altezza delle orecchie, che regalino una sensazione di leggerezza. Inoltre preferite lenti dai colori scuri o neutri, come il grigio. Evitate il blu e l'arancio, il giallo, i colori accesi: ci si guadagna in luminosità – con la nebbia, sugli sci, possono andare bene – ma alterano eccessivamente la percezione dell'ambiente esterno e, in particolare, delle luci dei semafori, dei segnali stradali in genere. POLARIZZATE E SPECCHIATE Le lenti polarizzate neutralizzano i riverberi e gli abbagliamenti perché sono in grado di filtrare la luce riflessa, lasciando passare solo quella necessaria per il comfort visivo. Il risultato, o meglio, la visuale appare più nitida, ricca di contra32 sti, proteggendo comunque dai raggi Uva e Uvb. Tecnicamente agiscono sulle onde elettromagnetiche responsabili della propagazione della luce nello spazio: indirizzano le vibrazioni in una sola direzione, eliminando così riflessi su acqua, neve, sabbia, asfalto. Per questo sono indicate per la guida, gli sport all'aria aperta e, più in generale, per chi soffre di difetti visivi o ha affrontato un intervento di chirurgia oculare. Gli occhiali a specchio meritano un capitolo a parte perché, nonostante le apparenze, non sono solo una moda mutuata dai poliziotti americani di qualche decennio fa. Sono effettivamente occhiali che riducono il passaggio dei raggi solari e proteggono maggiormente l'occhio: il potere filtrante della lente è aumentato di circa 1/4 una volta specchiato. VIVERE L'ESTATE ZOOM LENTI a contatto D'estate, a causa del sole, del vento, dell'uso di ventilatori e condizionatori, delle differenti abitudini (si sta svegli di più, si entra in contatto con sabbia, salsedine, acqua clorata), l'occhio tende a seccarsi, perché la produzione del liquido lacrimale risulta insufficiente. I disturbi che ne conseguono vanno dall'arrossamento della congiuntiva alla difficoltà a tenere gli occhi aperti in ambienti normalmente luminosi, fino a difficoltà alla vista. Possono contribuire a questi disturbi anche le lenti a contatto, non in quanto causa piuttosto perché l'occhio le rifiuta, essendo più sensibile del solito. In questo caso tenete a mente i 5 consigli utili riguardo l'uso delle lenti a contatto, validi per tutte le stagioni: 1. non usare le lenti a contatto in piscina, al mare o al bagno turco (tranne le usa e getta); 2. non usarle durante il sonno, a meno che non si usino quelle in silicone-idrogel; 3. non indossarle in ambienti molto caldi e umidi senza aver consultato uno specialista; 4. non utilizzarle in alta montagna, dove i livelli di ossigeno sono bassi e l'occhio respira ancora meno; 5. non usarle se non dopo averle pulite e conservate nel modo corretto. 33 ABBRONZATURA A TU PER TU CON I RAGGI S iamo quello che mangiamo: mai espressione ha più senso, soprattutto in estate. Con l’arrivo del grande caldo, infatti, è consigliato aumentare il consumo di frutta e verdura per reintegrare liquidi e sali che, senza accorgersene, si disperdono con il sudore. Carote, radicchio, spinaci, albicocche, cicoria e poi lattuga, pomodori, passando per il sedano fino alle fragole: oltre a fare bene, apportano anche la giusta quantità di vitamina A che favorisce la produzione di melanina, il pigmento che dona alla pelle il tanto agognato colorito ambrato. Per chi vuole assicurarsì una tintarella gradevole, sicura e duratura, un’alimentazione adeguata è solo uno degli step da seguire per predisporre la pelle. Ma procediamo con ordine. Step 1: prima di esporsi al sole È fondamentale imparare a prendersi cura della pelle sia dall’interno che dall’esterno; in commercio si trovano, oltre alle creme solari, integratori alimentari che aumentano e rinforzano le difese naturali della pelle e per essere efficienti necessitano di un tempo di trattamento che va dalle tre settimane al mese. Per quanto riguarda le creme, invece, è bene ricordare che si devono acquistare prodotti solari da protezione 30 in su, che schermino dai raggi Uvb, responsabili dei colpi di sole, dagli Uva, causa di radicali liberi e fotoinvecchiamento e dagli infrarossi (Ir), che toccano lo strato più profondo della pelle - l’ipoderma - disidratandola. Perché siano efficaci le creme devono essere applicate più volte nella giornata, dopo ogni bagno e cambio di posizione. 34 Oltre a richiamare le buone pratiche di esposizione ecco i suggerimenti alimentari che consentono alla vostra pelle di agevolare la melanina, il pigmento che garantisce la tintarella. Attenzione: la vostra, non quella dei bambini Step 2: dopo l’esposizione Dopo ogni esposizione - breve o lunga che sia - è d'obbligo idratare la pelle con prodotti doposole. Cremosi, lenitivi e tonificanti, ammorbidiscono e riequilibrano l’epidermide, calmano la sensazione di bruciore e aiutano a prolungare l'abbronzatura. Vanno applicati su tutto il corpo, avendo un occhio di riguardo per il viso, per cui è opportuno utilizzare un balsamo specifico. Per quanto riguarda le pelli mature, invece, la soluzione migliore è usare un prodotto che sia anche antietà, in modo da prevenire e rallentare l'invecchiamento cutaneo. Queste poche e buone abitudini permettono di mantenere il colorito più a lungo e, una volta tornati dalle vacanze, sarà sufficiente esfoliare la pelle FALSI MITI lampade solari Molti sono convinti che sottoporsi a lettini e docce solari aiuti ad abbronzarsi prima e meglio. Falso. Le radiazioni di queste macchine - che per essere a norma devono emettere raggi Uva - sono meno forti dei naturali raggi Uv. Va da sé che una o due volte a settimana per riequilibrare la colorazione. Step 3: cibo amico della pelle Il cibo, come accennato, è un alleato fondamentale per un’abbronzatura più rapida e bella. Nella nostra dieta estiva vanno inseriti alimenti antiossidanti e ricchi di betacarotene, responsabile della colorazione della pelle. Tra le verdure si può scegliere tra: broccoli, pomodori, spinaci, melanzane e ovviamente le carote. Come frutta, invece, è bene privilegiare melone, fragole, ciliegie e albicocche. Bambini a tutto schermo La pelle dei bambini è delicata e sensibile, più soggetta a eritemi, scottature e VIVERE L'ESTATE la pigmentazione ottenuta non fornisce alla pelle lo stesso grado di fotoprotezione di una normale esposizione solare. La radiazione Uva, infatti, non fa aumentare lo spessore della pelle, diminuendone così il fattore di protezione. Se si vuole aumentare la concentrazione di melanina in modo naturale e senza rischi è bene seguire una buona alimentazione e, soprattutto, non avere fretta. spellature. Più il bambino è piccolo, più la sua pelle è poco abituata al sole, quindi deve essere protetta con maggiore attenzione. Per i bimbi fino a 6 mesi è sconsigliata l’esposizione, mentre dai sei mesi in su è fondamentale una crema solare ad alta protezione da spalmare su: viso, mani, collo, braccia e piedini. La testa va sempre coperta e rinfrescata di frequente e non devono mai sostare a lungo fermi sotto il sole. Le fasce orarie da evitare sono tra le 10 del mattino e le 16 del pomeriggio, sia nei giorni di pieno sole, sia in quelli nuvolosi. È buona norma, come per tutti, farli bere molto e per pranzo/merenda preparare cibi leggeri e facilmente digeribili a base di pesce, frutta e verdura di stagione. 35 Prova l’efficacia e la convenienza della Marca garantita dai farmacisti in Cooperativa. Enteroseven Integratore alimentare Prova tutti i PRO A base di fermenti lattici e vitamine. Favorisce il riequilibrio della flora batterica intestinale. Gusto ai frutti di bosco, gradito anche ai bambini. Conveniente e garantito dall’esperienza del tuo farmacista. www.profar.it seguici anche su: Il prodotto non sostituisce una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano. ambientiamoci Ecoguida, IL decalogo di Vittoria Pietropoli V ivere rispettando l’ambiente è sempre più una necessità. Complici le tante campagne di sensibilizzazione e una maggior presa di coscienza del problema, l’attenzione su questo tema sta diventando centrale e abbraccia tutti i versanti, dall’alimentazione ai prodotti per la pulizia e l’abbigliamento fino ad arrivare a mettere in discussione “come ci si muove”. Che sia per brevi o lunghi tragitti, da soli o in compagnia, l’automobile dei sogni sembra non dover più rispondere solo a caratteri estetici ed economici, ma prima di tutto avere consumi ed emissioni ridotte. Parallelamente si muovono le nuove tecnologie automobilistiche, proponendo nuovi motori Bi-Fuel, a gas e metano, elettrici e filtri sempre più specifici per ridurre al minimo l’inquinamento. Per sentirsi ed essere guidatori coscienziosi scegliere di convertirsi ad auto amiche dell’ambiente non basta più: per poterne sfruttare al meglio le potenzialità è fondamentale avere una guida congrua. Per questo nasce Ecoguida un piano promosso dalla Ue (Unione europea) per la riduzione delle emissioni inquinanti delle autovetture che passa attraverso la sensibilizzazione dell’automobilista. Ideato nel 1999, Ecoguida è il breviario per imparare a viaggiare con como- dità, sicurezza e rispettando l’ambiente, senza sentirsi una lumaca. Si compone di dieci buone norme per rendere tutti automobilisti ecocompatibili: 1 Non scaldare il motore prima di partire riduce dello 0,5% i consumi di carburante ed evita emissioni. Accelerare con dolcezza e mai oltre i 3000-3500 giri, mantenendo le marce alte. Moderando la velocità, mantenendosi sotto i 110 Km/h, si può risparmiare fino al 4% di benzina. Spegnere il motore se si sosta per più di due minuti, il risparmio arriva fino al 10%. Sfruttare il freno motore in frenata. Moderare l'utilizzo dell'aria condizionata. Mantenere una velocità costante. Controllare il peso dell’auto, ogni aumento incide molto sui consumi. Attenzione all’aerodinamica, portapacchi/sci incrementano il consumo del 5-8%. Rispettare sempre il limiti di velocità, evitando così multe e bruschi stop che aumentano i consumi. 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Una realtà internazionale, presente in 9 Paesi europei, che lavora per diffondere la cultura della guida responsabile e che vede nell’Italia uno dei suoi fiori all’occhiello, grazie ai grandi risultati ottenuti in nu- meri di adesione e diffusione del messaggio. A Legambiente - associazione no profit italiana per l’ambientalismo scientifico - va il merito di questo primato: credendo da subito nel progetto l’ha a sua volta sviluppato, con l’ideazione di Ecopatente. Un vero e proprio corso, nato dalla collaborazione con Cse Italia Srl, Confarca e Unasca giunto alla sua IV edizione - in cui non solo si danno regole per migliorare l’impiego della propria automobile, ma anche su come non utilizzarla, promuovendo e incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici e, se presente, il car sharing o il car pooling (www.ecopatente.it). Altre realtà che hanno prodotto risultati simili a quelli del nostro Paese sono Francia, Olanda e Inghilterra, che hanno dato carattere altrettanto personale a questo progetto. Per avere tutte le informazioni complete e sapere come migliorare la propria guida basta collegarsi al sito www.ecodrive.org. veicolo green Anche se lo stile di guida come visto - è importante, la scelta dell’auto rimane fondamentale. Si possono catalogare come auto amiche dell’ambiente tutte le ibride e con consumo di carburante fino a 4,6 litri per 100 km a 109 g/km di emissione di anidride carbonica. Rientrano in questa categoria le nuove “Euro 4” e le auto - anche diesel - con filtro antiparticolato di serie, che trattiene tutte le polveri sottili, rendendo le emissioni praticamente inesistenti, senza incidere sulle prestazioni del veicolo. 37 SVAGARSI LE DIECI SPIAGGE PIù BELLE D'ITALIA di Enrico Maria Corno Capo Teulada (Sardegna) L a notizia è che la ben nota spiaggia dei Conigli a Lampedusa è stata di recente votata come la più bella del mondo, premiata dai Tripadvisor® Travellers’ Choice Beaches Awards 2013. Al di là del riconoscimento (ce ne sono ovviamente altre decine simili in giro che premiano altrettante spiagge diverse ogni anno), è certo che il nostro paese vanta molti lidi estremamente suggestivi sui suoi 7.500 chilometri di costa. Anche PiùSalute vuole provare a stilare la propria classifica, cercando di andare oltre i nomi più scontati, regione per regione. 38 #1 SICILIA Chi siamo noi per smentire i votanti europei del sondaggio di TripAdvisor? Prendiamo per buono il primo posto mondiale e ci limitiamo a raccontarvi che la spiaggia dell’Isola dei Conigli a Pantelleria è la “solita” spiaggia di sabbia bianca, circondata di alti scogli altrettanto bianchi e da vegetazione mediterranea. Acqua limpidissima, un’incredibile fauna marina e mille sfumature d’azzurro. Va da sé che la Sicilia annota anche numerose altre spiagge che entrerebbero in qualunque classifica, da quella di San Vito Lo Capo sopra Trapani (libera e attrezzata) a quelle delle Eolie, da Panarea a Vulcano. #2 SARDEGNA NORD In via del tutto eccezionale, scegliamo di dividere le spiagge della Sardegna in due. Nord e sud. Tutte le classifiche on line da noi consultate riportano almeno cinque spiagge sarde tra le prime dieci d’Italia. Nel nord, la migliore è di gran lunga la Pelosa di Stintino, sopra ad Alghero, con la sua Detergente intimo speciale DETERGENTE DELICATO PARTICOLARMENTE INDICATO IN CASO DI EMORROIDI BALANITI, BALANOPOSTITI, VULVOVAGINITI P L’Intimo Softcare è un detergente intimo speciale, senza profumazione, assolutamente innovativo e primogenito di una nuova famiglia di detergenti «filmogeni» basati sui derivati del glucosio (caprylyl/capryl glucoside, hydroxyethylcellulose), in grado di svolgere una delicata azione lavante e protettiva su cute e mucose. Vi è un solo tensioattivo, il caprylyl/capryl glucoside, assolutamente non aggressivo e impiegato alla minima dose lavante, caratterizzato da un equilibrato potere detergente anche in acque dure; la camomilla (chamomilla recutita water) svolge un’azione decongestionante e deodorante, l’elastina marina (hydrolyzed elastin) è protettiva ed eutrofia. La cellulosa (hydroxyethylcellulose) è un derivato del glucosio che, dopo evaporazione dell’acqua, si deposita sulla pelle e sulle mucose, proteggendole con un sottile strato filmogeno. Pertanto è indicato per la detersione della mucosa ano-genitale sia in soggetti che non tollerano i comuni detergenti intimi, sia per l’igiene intima dei neonati, lattanti, bambini, sia in particolari situazioni cliniche in cui può essere di supporto alle eventuali terapie specifiche (stati irritativi, balanopostiti, vulvovaginiti, emorroidi, ragadi anali, dermatiti da pannolino). Laboratori Riuniti delle Farmacie s.r.l. MONTORIO AL VOMANO (TE) - Italy www.bioapta.it 39 Spiaggia dei Conigli - Lampedusa (Agrigento) sabbia fine e la vista sulla torre saracena. Cala Mariolu a Orosei, in provincia di Nuoro, non è di certo meno incantevole ma le più famose rimangono Santa Teresa di Gallura, di Cala Brandichi a San Teodoro e dell’Isola della Maddalena. #3 SARDEGNA SUD Senza dimenticare la spiaggia di Cala Goloritzè a Baunei sulla costa orientale, raggiungibile preferibilmente con i gommoni e frequentata anche dalle ultime foche monache, all’estremo sud si fa preferire la Spiaggia di Tuerredda a Teulada vicino a Capo Spartivento: spiaggia e rocce battute dal grecale e dal sole che ricordano immagini caraibiche. Nelle vicinanze Cala Zafferano è bellissima ma è inaccessibile per le quotidiane eser40 citazioni militari della Nato. Rifatevi con la zona di Chia a Domus de Maria: la spiaggia Su Giudeu nella laguna è a pochi chilometri di distanza. #4 PUGLIA Due nomi su tutti: Vieste e Otranto, il primo a nord, l’altro a sud. In mezzo centinaia di chilometri di costa, in alcuni tratti ancora selvaggia e poco frequentata. Nel Gargano la Spiaggia della Gattarella è protetta da una grande pineta; nel Salento invece la Baia dei Turchi (10 km da Otranto) è una lingua di sabbia bianca che non ha niente da invidiare agli atolli maldiviani. #5 TOSCANA Forse non tutti sanno che molti degli spot pubblicitari e dei servizi fotografici ambientati su un’isola corallina sono in realtà girati a Rosignano Solvay, in provincia di Livorno. Dietro campi di girasoli, davanti sabbia bianchissima nata dai depositi di calcio e calcare della industria chimica nelle vicinanze (!). Anche se il mare non è quello della Sardegna, il panorama è eccezionale. In genere, la spiaggia di Fetovaia all’Elba è considerata la più bella della regione e Capalbio la più famosa. #6 LIGURIA A qualcuno può piacere la Baia del Silenzio, una spiaggia di pietrisco a Sestri Levante, in mezzo alle vecchie case coloratissime. E se la spiaggia più cool è quella di Varigotti, la più famosa e seducente è SVAGARSI sicuramente quella di Monterosso, nelle Cinque Terre. #7 CALABRIA Più di 700 km di costa con scogliere a picco sul mare e spiagge di sabbia fine, attrezzate o selvagge. La Calabria sul Mar Ionio e sul Mar Tirreno, conta Capo Vaticano e Soverato, Scilla, Diamante e Praia a Mare ma la spiaggia di Tropea, sotto la falesia a picco sul mare su cui secoli fa sono state edificate incredibili costruzioni, è la numero uno. #8 CAMPANIA La Citara a Ischia? La Marina Grande a Capri? La spiaggia più bella della Campania è quella del Fornillo a Positano sulla Costiera Amalfitana, tra le case a picco sul mare. #9 MARCHE Il Conero? È un picco roccioso proprio sopra Ancona. Ai suoi piedi, i tratti di costa sono di conseguenza incorniciati di verde rendendo l’aspetto delle spiagge ancor più caratteristico. Le più famose della riviera sono le spiagge di Mezzavalle e quella di Portonovo, sassi bianchi e mare pulito. #10 VENETO Con tutta la stima che si può nutrire per le coste venete (la regione è stata recentemente premiata come la più amata dai turisti stranieri), non si può certo dire che le spiagge del nord dell’Adriatico siano meravigliose. Di certo però il Lido di Venezia è famoso in tutto il mondo e la stessa Jesolo merita una visita. ZOOM LE MIGLIORI DI LAGO Il Lido davanti all’Abbazia di Piona, poco sotto Colico, è uno dei pochi angoli attrezzati dell’interno Lago di Como. Altrimenti è più facile rifugiarsi nei tanti stabilimenti, come a Bellano o a Cadenabbia. E se sul Maggiore la costa piemontese è generalmente più accessibile di quella lombarda, a Gozzano - sul lago d’Orta - c’è una spiaggia di sabbia con tanto di trampolino da 10 metri in cemento. Il Garda, ovviamente, è tutta un’altra cosa: la Spiaggia degli Olivi a Riva del Garda è frequentatissima da aprile a ottobre così come la privata Baia delle Sirene a San Vigilio, sopra Bardolino. Sul versante lombardo, vicino a Salò, Porto Torchio e Porto Dusano sono chicche per intenditori. 41 ONDINA SU ONDINA di Vittoria Pietropoli C hi è sempre alla ricerca dell’onda perfetta, anche quando sembra non arrivare mai, e proprio distante dalla tavola non sa stare, quest’estate potrà consolarsi con il sup. Nato negli anni Sessanta, quando i Beach Boys di Waikiki iniziarono a stare in piedi sui loro long board e pagaiare per fotografare i turisti che prendevano lezioni di surf, oggi lo stand up paddle (sup) prende sempre più piede, diventando sinonimo di un nuovo modo di vivere il mare. Anche se da noi è un fenomeno piuttosto recente, ha origini lontane. In Polinesia è quasi sport nazionale, con una grande tradizione: 5mila anni fa lo praticavano le popolazio- 42 ni native e alle Hawaii non c’è bambino o anziano che non abbia la sua tavola. Alla base della sua diffusione nei nostri litorali è che, oltre al fascino di poter quasi “camminare sull’acqua”, questa specialità si sposa bene con la caratteristiche dei nostri mari e laghi. A differenza del surf - praticabile solo in poche zone d’Italia - non necessita di onde alte come quelle dell’oceano e ha un impatto visivo meno complicato. Un altro suo punto di forza è che non ha limiti di età o fisicità: tutti posso praticarlo, ovviamente con criterio. Sup è fitness Lo stand up paddle abbina a quella che sembra una classi- ca tavola da surf - long board - la pagaia: lo sport si pratica, nella teoria, salendo sul long board dritti su due gambe e remando, cullati dal moto dell’acqua. Nella pratica è un po’ diverso: prima di riuscire a viaggiare spediti e sicuri bisogna imparare a cavalcare l’onda e a conoscere le correnti, per questo si consiglia di cominciare sulla tavola in ginocchio, finchè non si avrà la confidenza necessaria per mettersi in piedi. Lo sforzo fisico che si compie durante questa attività coinvolge ogni parte del corpo e, di conseguenza, consente un allenamento completo. Per questo è considerato una disciplina fisica, paragonabile ad altre MUOVERSI Ultimo ad arrivare dalle nostre parti, lo stand up paddle (più facilmente sup) è una tavola con uso di pagaia che ha trovato molti estimatori perché permette quasi di camminare sull’acqua pratiche di puro fitness. Se si esegue una pagaiata corretta il sup potenzia tutte le fasce muscolari e, lavorando sotto la soglia anaerobica, è un ottimo brucia grassi. La tavola A un occhio inesperto tavola da surf e sup sembrano simili, se non uguali, in realtà sono molto differenti. Il sup, infatti, può avere una dimensione doppia o anche tripla del classico surf ed è tecnologicamente più avanzato: si compone di un mix di polistirolo, fibra di vetro e una speciale resina. La pagaia, invece, è realizzata in carbonio e ha una pala inclinata di circa trenta gradi per avere una maggiore spinta da prua a poppa, con un corrispettivo incremento di efficienza, di resa. Long board più lungo e remo permettono così di viaggiare a pelo dell’acqua. Si può dire che lo stand up paddle sia il punto d’incontro tra surf e canoa: dal primo prende la caratteristica di scivolare in piedi sull’acqua e cavalcare le onde, dal secondo eredita la pagaia con tutte le tecniche e i vantaggi che ne derivano. regolE base La dimensione più grande della base su cui poter poggiare non deve però trarre in inganno: andare sul sup non è facile come sembra e ha regole precise da rispettare. Prima di entrare in acqua si deve controllare la lunghezza del remo, che deve essere necessariamente adattata all’altezza del supper: se troppo corta ci si troverà a pagaiare arcuando la schiena in avanti, troppo lunga a pagaiare arcuando all’indietro. Le prime uscite è meglio farle in assenza di mareggiata, per prende- re confidenza con il mare e lo sport. Mai uscire soli, ma se si decidesse di fare una solitaria avvertire sempre qualcuno e segnalare la propria posizione. Tenersi sempre sotto costa, a 500/600 metri da riva, indossare il giubbotto salvagente e fissarsi con il leash, il laccio che parte dalla tavola e si chiude al ginocchio o al polpaccio. Raccogliere informazioni sul percorso che si vuole affrontare (spot) e osservare le regole di chi pratica gli sport d’acqua. Esiste, infatti, una specie di codice di comportamento del surfista, che prevede: rispetto per i bagnanti, per i “local” - chi è del posto e vive in quella spiaggia - e soprattutto per le regole: in acqua l’onda è di tutti ma ci sono delle precedenze da osservare. Quando ci si sentirà abbastanza in confidenza con pagaia, tavola e mare, solo in quel momento, ci si può avventurare e sfidare le onde per l’alto mare aperto, che ovviamente rendono il tutto molto più divertente. 43 ricette IN TUTTE LE SALSE di Laura Camanzi in collaborazione con Giovanni Seveso, Specialista in alimentazione P erino, camone, ciliegino, ramato, pizzutello, cuore di bue… esistono più di 4.000 varietà di pomodoro tra cui scegliere, per soddisfare ogni gusto e necessità. Originari del Sudamerica, questi frutti giunsero in Europa quasi cinque secoli fa; piccoli e gialli furono inizialmente guardati con diffidenza e usati solo come piante ornamentali. Il colore dei frutti, infatti, originariamente non era rosso ma oro, da cui il nome “pomo d’oro”, e solo in seguito a selezioni e innesti arrivò al colore che noi oggi conosciamo. Per tre secoli i pomodori stentarono a intaccare il panorama culinario italiano, fino a quando, a metà dell’Ottocento, fecero il loro timido ingresso nei vicoli di Napoli. Vennero proposti in abbinamento alla pasta, come alternativa agli spaghetti cacio e pepe, e il successo fu immediato. Da quel momento entrarono con passo deciso nella dieta mediterranea, guadagnandosi il posto d’onore di cui ancora oggi godono. L’estate è il momento migliore per gustarli appieno: saporiti e succosi valorizzano insalate, paste e piatti di pesce, e regalano al nostro organismo elementi preziosissimi. «Ricchi di principi nutritivi e con un basso contenuto calorico, i pomodori sono un alimento che non 44 dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole, specialmente d’estate», chiarisce Giovanni Seveso, specialista in Scienze dell'alimentazione e dietetica. «Composti per il 95% di acqua, sono l’ideale per aiutare a mantenere la linea e per contrastare i disturbi legati al caldo. La componente acquosa del pomodoro è costituita soprattutto dal potassio, utile per combattere ritenzione dei liquidi, stanchezza, crampi e debolezza muscolare». Tra i minerali in esso contenuti figurano, oltre al già citato potassio (237 mg per 100 g, secondo solo alle banane), fosforo (24 mg), magnesio (11 mg) e calcio (10 mg), che aiutano a reidratare e rivitalizzare l’organismo. Molte anche le vitamine presenti: quelle del gruppo B, vitamine A, C, K, D e E, dalle note proprietà antiossidanti. Con soli 100 grammi di pomodoro si raggiunge la dose giornaliera raccomandata di vitamina C. Licopene Tra le molte sostanze salutari contenute nei pomodori figura in primis il licopene, un potente antiossidante che aiuta a combattere i radicali liberi, contrastando l’invecchiamento cellulare e rafforzando il sistema immunitario. «Questo prezioso carotenoide non vie- ne sintetizzato dal nostro corpo, che è dunque costretto ad assorbirlo attraverso il cibo, e il pomodoro ne è la maggiore fonte di “recupero”. Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia del licopene nel ridurre il colesterolo - un consumo regolare di pomodoro è in grado di abbassare di circa il 10% i livelli di colesterolo cattivo nel sangue - e nel contrastare l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie, come ictus, infarti e trombosi, oltre che alcuni tipi di tumore». Non poco per un frutto così versatile in cucina. E le proprietà del pomodoro non sono ancora finite: le fibre, concentrate soprattutto nella buccia, favoriscono la motilità intestinale, aiutando a combattere stipsi e intestino pigro. E ancora, il suo succo stimola la digestione, favorisce la diuresi e si rivela un ottimo disintossicante. Concentrato di salute Se il pomodoro fresco è ricco di proprietà, la versione Valori nutrizionali per 100 gr: Calorie 18 kcal Acqua 94,52 g Carboidrati 3,89 g Zuccheri 2,63 g Fibre 1,2 g Proteine 0,88 g Grassi 0,2 g la ricetta Pomodori confit concentrata ne ha ancora di più. Ricerche nutrizionali recenti hanno dimostrato come nel frutto sottoposto a cottura ci sia una maggiore concentrazione di principi nutritivi. «Il concentrato di pomodoro, il cosiddetto pomodoro “in tubetto”, contiene licopene, calcio, ferro, fosforo, potassio e vitamine in quantità da 4 a 8 volte maggiori rispetto al pomodoro fresco: questo perché la cottura, ma soprattutto l’aggiunta di olio, facilita l’assorbimento di certi elementi da parte dell’organismo. Solo alcune vitamine, coma la A e la C, tendono a perdersi con la cottura perché termolabili. Per questo motivo è bene alternare le preparazioni di questo frutto, che va consumato spesso, e che fa bene al nostro organismo sia cotto che crudo». Per molti, non per tutti Ottimo per chi vuole restare in forma, per i diabetici - contiene, infatti, pochi zuccheri - e per gli ipertesi, il pomodoro è caratterizzato però anche da diverse proteine allergizzanti, che a volte possono scatenare eruzioni cutanee e reazioni allergiche anche gravi. Stimolando la digestione, inoltre, porta a una diminuzione del pH dello stomaco e per questo è sconsigliato a chi soffre di irritazione gastrica o di bruciori di stomaco. È bene ricordare che tutte le parti verdi della pianta sono tossiche perché contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale, che non viene eliminato neanche tramite cottura. Anche il frutto ne contiene, seppure in quantità basse, e più è maturo meno sono le possibilità di trovarne. Tra i disturbi che possono comportare le solanine ci sono mal di testa, dolori addominali e gastrici. «Per questo è meglio scegliere pomodori rossi e ben maturi», ricorda Seveso, «ma non troppo maturi, poiché in questi si forma l’antienzima ascorbasi, capace di degradarne il contenuto di vitamina C». Ingredienti 500 g di pomodorini ciliegino o datterini, 2 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaino di sale, timo, origano, 1 spicchio d’aglio, olio evo q.b. Il confit è un’antica tecnica di cottura alla quale possono essere sottoposti diversi alimenti: può essere a base di zucchero oppure di aceto, ma quello che la caratterizza è una cottura lenta e a bassa temperatura. Si tratta di preparazioni lunghe che hanno lo scopo di mantenere inalterati i sapori e le consistenze, eliminando l’acqua che altrimenti farebbe deperire più velocemente i cibi. Nel Medioevo, e soprattutto in Francia, veniva utilizzata per allungare i tempi di conservazione: confire in francese significa, infatti, conservare. I pomodori confit sono pomodorini caramellati dal gusto dolce e intenso, ottimi su pane, focacce e bruschette, nelle insalate, come contorno, abbinati a formaggi o per condire la pasta. Lavate accuratamente i pomodorini, tagliateli a metà e disponeteli su una teglia ricoperta di carta da forno, con la parte tagliata rivolta verso l’alto. Spolverateli con zucchero, sale e un trito di erbe aromatiche. Aggiungete l’aglio tagliato a fettine sottili e un filo d’olio d’oliva. Infine cuocete in forno ventilato a 120° per circa 2 ore. 45 Letture salutari di Francesco Rizzo Botulin free di Antonino Di Pietro Edizioni: Sperling&Kupfer Pagine: 256 Euro: 16 Tredici ogni mille persone. È la percentuale di interventi di chirurgia estetica in Italia, secondo dati del 2011: siamo terzi al mondo, dietro Corea del Sud e Grecia, ma davanti agli Stati Uniti. L'operazione più gettonata? La mastoplastica additiva, il “ritocchino” al seno, insomma. Ma a quali conseguenze può condurre il ricorso al bisturi? E, in particolare, che cosa può provocare il botulino, tossina utilizzata per eliminare le cosiddette “rughe di espressione”? Ce lo spiega il dermatologo Antonino Di Pietro, in un libro in cui, dati alla mano, mette in luce i rischi legati all'uso di quello che l'autore considera 46 “un veleno”. Spiega Di Pietro: «Basta navigare su internet per imbattersi in offerte di trattamenti su tutto il viso, o per le rughe della fronte, o intorno agli occhi», ovvero usi vietati dalla legge. E tuttavia, occorre cautela anche per gli usi autorizzati: «Per spianare le rughe, il botulino paralizza il muscolo: l'effetto collaterale è che si blocca la mimica facciale». Un inconveniente che può durare pochi mesi, solo che, dopo il terzo trattamento, si sviluppa assuefazione, le dosi di botulino aumentano e l'effetto-imbalsamazione si aggrava. «Non conosciamo tutti i possibili rischi collegati», prosegue l'autore, «ma il pericolo è che la tossina possa toccare i nervi di altre zone del corpo». Oppure agire a distanza, indebolendo i muscoli fino alla paralisi o provocando lancinanti mal di testa. Ma quello di Di Pietro non è solo un atto di accusa, perché propone terapie alternative, che puntano a rivitalizzare epidermide e derma, suggerisce una corretta alimentazione e idratazione e il ricorso a pratiche diverse, come l'acido ialuronico. Il libro si completa con una serie di consigli su come rimediare a interventi di chirurgia estetica dall'esito non felice. tempo di lettura: 5 ore Bastava dire no di Chiara Maffioletti Edizioni: Marsilio Editore Pagine: 124 Euro: 12,50 Cronaca di un divorzio, immaginata come un buon film. Che deve cominciare illudendo lo spettatore (in questo caso, il lettore) e poi lanciarlo nel cuore del problema. Come fa la giovane autrice di questo libro, che viaggia controcorrente rispetto ai manuali su come far funzionare un matrimonio e ne scrive uno su come far funzionare... una separazione. E forse anche su come sopravvivere a una separazione. E così, dal primo capitolo, in cui si celebra il ricordo comunque dolce e indelebile del giorno delle nozze, si passa subito, questione di sei pagine, al dubbio che si insinua: “lui” non è quello giusto. Con una bella immagine, scopriamo il matrimonio paragonato a una robusta corda da marina: quando tutti i fili si videoteca Tutto parla di te (Italia, 2012) di: Alina Marazzi con: Charlotte Rampling, Elena Radonicich, Valerio Binasco durata: 83' Distribuzione: Bim Valore terapeutico: per riflettere sulla depressione delle madri sono consumati, provi e riprovi ma non si riesce più a riannodare la fune. E allora, che si fa? Con un'ironia che non si sogna di nascondere le ferite, Bastava dire no rivive prese di coscienza, strappi del cuore e surreali dialoghi con i parenti costretti ad accettare l'amara realtà. E poi traslochi improbabili verso nidi di fortuna, battaglie con gli avvocati, cattiverie da tribunale e cambi di prospettiva, propri e degli altri (cosa succederà ora che torno ad essere single?). E verità che emergono solo quando “lui” (o lei) non è più al tuo fianco e chi prima mentiva o taceva ora ha il “coraggio” di parlare. Bastava dire no è un libro terapeutico, e comunque ottimista, per chi ha vissuto un divorzio e scopre, non senza sorridere, che i momenti vissuti sono esperienza comune. Ma, per un gustoso paradosso, è soprattutto un libro per chi deve ancora... dire “sì” o ha in animo di farlo. Se è vero che dagli errori (altrui) si può imparare... tempo di lettura: 4 ore Non capita spesso che il cinema affronti in modo diretto la fatica e il dolore, il mistero e le contraddizioni del diventare madri. Cioè che un film esplori il lato oscuro di uno momento che - invece - nel pensiero più comune e banale, nell'immaginario da pubblicità, è associato solo alla felicità. Ci prova la regista milanese Alina Marazzi, autrice forse unica nel nostro Paese a parlare della condizione femminile con franchezza (come già dimostrato la tagliente ironia di Vogliamo anche le rose, indagine sulla condizione femminile in Italia). Con questo nuovo film, la Marazzi intreccia storie di donne che, nei primi mesi o anni dopo il parto, hanno rifiutato la maternità, hanno fatto fatica ad accettarla, non si sono sentite capite da chi le circondava, si sono interrogate sul loro destino. Vicende autentiche, tratte da trasmissioni tv e da archivi dei consultori, mescolate a una trama di finzione, in cui la regista immagina Pauline, una psicologa (la Rampling) che segue - con cautela che diventerà scontro - Angela, una giovane madre in crisi (la Radonicich), sullo sfondo di una Torino filmata in modo da sottolineare il disagio o la solitudine della donna. Che deve fare i conti con le rinunce: era una danzatrice, quindi una persona che faceva di un corpo leggero, non segnato dalla fatica delle gravidanza, la sua forma di espressione. Angela ritroverà l'equilibrio e il sole dentro di sé: un vestito e uno specchio saranno i simboli di questa rinascita, mentre un segreto svelato ci aiuterà a comprendere il ruolo di Pauline. Un film toccante, significativamente quasi privo di uomini, eppure girato con la sensibilità necessaria per rispettare i protagonisti e lo spettatore. Anche se la Marazzi non rinuncia a pungere con classe: il film è intrecciato a brevi scene di animazione sull'ideale, un po' ipocrita, di famiglia felice. Già: come si riconosce una famiglia felice? 47 OROSCOPO di Nota Zarkada [email protected] ARIETE Luglio sarà un mese di grandi cambiamenti con traslochi inaspettati in agguato. Il lavoro vi richiederà calma e sicurezza prima di prendere decisioni significative, attenti ai rischi nascosti dietro le quinte. Per l’intero bimestre siate prudenti alla guida e non solo, gli aspetti di Marte non sono favorevoli. Agosto tutt’altro che tranquillo per l’atmosfera famigliare, evitate discussioni con le persone più care nella seconda metà del mese, i rapporti saranno la patata bollente degli ultimi giorni dell’estate. illustrazioni di Matteo Pagni / www.stablab.it TORO Viaggi e nuove amicizie renderanno lo spirito di luglio leggero e divertente, salute tutto ok. Durante la luna piena sentirete un calo di forza ed energie: passeggiare all’aria aperta vi darà di sicuro sollievo. Agosto sarà il mese giusto per le vacanze: Venere favorisce il vostro fascino e le spese di piacere; un consiglio per chi rimarrà in città: shopping “sport” appropriato. 48 BILANCIA Questi due mesi vi metteranno alla prova sia sul piano fisico che mentale: i rapporti saranno il vostro tallone di Achille, armatevi di pazienza e non siate affrettati. Nuovi progetti lavorativi potranno partire dopo il 20 di luglio; non accettate consigli da chi non vi conosce veramente e valutate attentamente ogni mossa. Finalmente è estate: crogiolatevi al sole e dimenticate le difficoltà: creme solari sempre nel vostro bagaglio. ACQUARIO Lavoro in primo piano nel mese di luglio: rimandate decisioni e mosse dopo il 20 per avere successo. Prendetevi cura dello stomaco che ultimamente ha assorbito l’eccessiva tensione: arricchite la cucina con frutta e consumate pasti leggeri. La luna piena nel segno favorirà i cambiamenti ma aumenterà il vostro nervosismo; passare un po' di tempo al parco vicino casa potrà aiutare lo stato d’animo con lunghe passeggiate. SCORPIONE Nonostante gli ultimi dieci giorni di luglio, in cui vi sentirete un po’ assonnati, Marte nel Cancro sarà il vostro alleato in questi intensi mesi estivi. L’inizio del mese può nascondere qualche ritardo in progetti o viaggi già organizzati; agosto, al contrario, promette puntualità e proposte di lavoro inaspettate. Fate sentire i vostri veri sentimenti alla vostra dolce metà... rischiate di trascorrere vacanze solitarie. PESCI Estate molto creativa e promettente: evitate i primi giorni di luglio per realizzare le idee che da tempo avete in mente. L’amore sarà il padrone di questi mesi, vi incontrerà in qualche terra straniera o arriverà con un volo internazionale? Siate prudenti con le spese durante le vacanze perché al ritorno la casella postale sarà piena di bollette; “guinzaglio” all’entusiasmo e... via! GEMELLI Bimestre caratterizzato da molte iniziative nel campo professionale che daranno una svolta anche al conto bancario: fatene tesoro! Vi serviranno per far fronte alle spese inaspettate nascoste dietro l’angolo. All’inizio di luglio, Marte porterà leggeri mal di testa e piccoli infortuni, non fatene un dramma, il resto del bimestre tutto andrà liscio. Venere nella bilancia promette momenti speciali, giusto in tempo per le vacanze. SAGITTARIO Sia luglio sia agosto vi obbligheranno a occuparvi delle spese prima di partire per le vacanze: chiudete in un cassetto le carte di credito se non volete rimanere in città per l’estate. Venere nel Leone favorirà flirt e divertimento e vi metterà nell’umore giusto per le avventure che sognavate già dall’inverno. Un nuovo costume da bagno e sarete pronti per partire! VERGINE Luglio porterà gli amici in primo piano; ci sarà spazio per ritrovarsi con gli “storici” e per dare il benvenuto a nuovi arrivi; saranno proprio loro lo stimolo per partecipare ad attività fino ad ora ignorate. Le vacanze saranno un’ottima occasione per approfondirne la conoscenza. Venere nel segno per la gran parte del mese di agosto vi renderà socievoli e irresistibili con umore alle stelle, cocktail da gustarsi in riva al mare. CAPRICORNO Gli ultimi mesi dell’estate non saranno molto teneri: problemi nei rapporti accenderanno l’atmosfera familiare e richiederanno molta pazienza. Se non volete subire perdite fate un respiro profondo e affrontateli con calma! Passate le onde, agosto regalerà momenti più rilassanti se condivisi con amici. L’energia del mare potrà essere d’aiuto, prolungate le vacanze il più a lungo possibile. ARIA ACQUA TERRA FUOCO CANCRO Il mese del vostro compleanno vi porterà alla ribalta; con così tanti pianeti nel proprio segno sarà impossibile non farsi notare. Con Mercurio retrogrado, nella prima metà del mese, vecchi amici riappariranno dal passato; evitate di prendere decisioni importanti in questi giorni. Marte nel segno per tutto il bimestre vi caricherà di iniziative e nuovi progetti, ma nel contempo vi farà correre per realizzarli; prendete il tempo che serve e state attenti a non scivolare sul parquet! LEONE Venere nel segno per quasi tutto il mese di luglio non vi permetterà di passare inosservati; flirt e divertimento saranno le parole-chiave del mese. Periodo appropriato per shopping e, perché no, togliersi qualche sfizio. Agosto ospiterà Mercurio nel segno e regalerà viaggi e momenti rilassanti in compagnia degli amici, capirete che con alcuni di loro è giunto il momento di dirsi addio. Notti in bianco in arrivo... a voi il compito di renderle piacevoli.