vivere l`estate

Transcript

vivere l`estate
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3. SE NE PARLA
Anno IX Numero 4
Luglio-Agosto 2013
Direttore responsabile
Ismaele Passoni
Consulente editoriale
Sergio Meda
4. Segnali
Anoressia, in accenno
7. Conoscere la sanità
Visite fiscali meno controlli
Coordinamento redazionale
Hand&Made Milano
Collaboratori
Claudio Buono, Laura Camanzi,
Enrico Maria Corno,
Federico Meda, Stefano Nobili,
Vittoria Pietropoli, Gianni Poli, Francesco Rizzo, Nota Zarkada
Immagine di copertina
Corbis
Immagini
iStock, 123
Progetto grafico
Roberto Magrini
Grafica e impaginazione
Hand&Made Milano
Marketing e pubblicità
Ilaria Tandoi
Editore
FederFARMA.Co Spa, Milano
www.federfarmaco.it
Redazione
via Boscovich 61, 20124 Milano
Tel. 02.2022941 Fax 02.29513121
[email protected]
Reg. Trib. di Milano n° 654 - 13/10/1999
Finito di stampare
nel mese di giugno 2013
da Artigrafiche Boccia - Salerno
I diritti di riproduzione delle immagini
sono stati assolti in via preventiva.
In caso di illustrazioni i cui autori non
risultano reperibili, l’Editore onorerà
l’impegno a posteriori.
8. Società
Fondazione Trussardi
12. Fai da te intelligente
Come rallentare la caduta dei capelli
14. Domande
Risponde il chirurgo plastico
16. ProFarmacia
Farmacia slow
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19.
VIVERE L’ESTATE
20. I pro e i contro del caldo
a colloquio con la dottoressa Giuseppina Onotri
23. Cibi e bevande amiche
25. Attenti al sole
28. Guai in agguato
30. Idratate i vostri amici
31. Occhiali di stagione: come sceglierli
34. A tu per tu con i raggi
37.
38.
42.
44.
46.
47.
48.
Ambientiamoci
Svagarsi
Muoversi
Ricette
Letture salutari
Videoteca
Oroscopo della salute
Nel prossimo numero...
Speciale
Digestione
Da Maalox:
i due allea per combaere
i bruciori di stomaco.
Per bruciore di stomaco
frequente e rigurgi acidi.
Per bruciore di stomaco
meno frequente.
Sono medicinali, leggere a�entamente i fogli illustra�vi. Maalox Reˇusso Ë un medicinale per adul� a base di pantoprazolo. Autorizzazione del 27/07/2012.
(E)state
senza timori
L’
estate, per definizione, è
stagione dedicata al relax, alla vacanza, alla “ricarica
delle pile”. Ma alcune precauzioni sono necessarie perchè il
periodo riserva alcune insidie,
a partire dal caldo che mette
in difficoltà anziani e bambini,
le due categorie più vulnerabili, senza dimenticare le punture da insetti, spesso molto
fastidiose. Il dossier di questo
numero nasce per ordinare le
idee sull’estate e premunirsi,
perché mai come in questo
periodo abbiamo bisogno di
sane abitudini e, soprattutto,
di cautele. Come nel caso degli occhiali da sole (è importante scegliere i più adatti) o
delle lampade solari pre-abbronzanti, da accostare con
le dovute precauzioni. Il caldo
lo abbiamo definito “amiconemico”. Talvolta induce, per
contrastarlo, comportamenti
dannosi: un buon esempio
viene dai condizionatori indotti
a produrre temperature polari
mentre è opportuno non avere
sbalzi eccessivi tra ambiente
interno ed esterni.
Come vestirsi, come arieggiare
la casa, come nutrirsi d’estate
(i cibi e le bevande più opportune), come avere cura dei
nostri amici a quattro zampe:
tutti consigli che troverete nelle
pagine centrali della rivista. Un
tema attinente riguarda la caduta dei capelli che in estate,
soprattutto al mare, si accentua. Vediamo come attenuarla
senza lasciarsi tentare da rimedi “miracolosi” e sempre molto
costosi. Per andare incontro
alle bellezze dell’estate italiana
il nostro esperto di viaggi ha
slezionato le dieci spiagge più
belle della Penisola. Una graduatoria come tutte, opinabile,
ma che annota esclusivamente delle meraviglie.
I sintomi trattati in questo
numero riguardano un argomento particolarmente delicato come l’anoressia, non
risolvibile con consigli estem-
poranei. Il nostro esperto l’ha
esaminata riferita a due casi,
ben sapendo quanto sia importante non generalizzare.
Ogni caso è a se stante e richiede un trattamento ad hoc.
Pressanti le domande al femminile, lo immaginavamo, ma
hanno rischiato di travolgere il
chirurgo plastico ed estetico,
sommerso di quesiti.
Un tema di sicura attualità è
la farmacia dei servizi con un
esempio di una farmacia in
Puglia che ha predisposto gli
ambienti secondo le linee guida di Profar, per accogliere le
nuove esigenze della clientela.
Un ottimo esempio di soluzioni
in efficienza, nella modernità.
Ecoguida, un termine che non
deve stupire. Molti gli sforzi e i
successi nelle campagne per
rendere l’automobile sempre
meno fonte di disagi, dall’inquinamento allo stress. Vi
diamo anche conto delle modifiche alle regole sulle visite
fiscali, che di recente prevedono controlli ridotti. Da ultimo
uno sguardo alle Fondazioni
per l’arte che stanno prendendo piede anche in Italia. E
l’oroscopo prima di augurarvi
delle vacanze particolarmente
rilassanti e perciò gradevoli.
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sintomi
Anoressia,
in accenno
di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano
Martina ha 18 anni,
una struttura fisica
esile, magra, slanciata,
longilinea, porta i capelli
lunghi. Frequenta il IV anno
di liceo scientifico con ottimi
risultati. Non è mai stata
una “mangiona”, imitando
fin da piccola modelli fisici
da indossatrice. La madre,
libera professionista, dopo
due anni dalla sua nascita
ha lasciato il marito e padre
di Martina. Lei ha sempre
sofferto la presenza rarefatta
del padre e non ha avuto
una buona relazione con la
madre, dal carattere autoritario
e affetta da crisi ansiose.
Nonostante questo non ha
fatto mancare nulla alla figlia,
attorniandola di attenzioni, in
una sorta di iperprotezione da
chissà quali pericoli esterni.
Da qualche mese Martina
ha ridotto ulteriormente
l’assunzione di cibo e
dimagrisce progressivamente.
Il ciclo mestruale, iniziato a
13 anni, si è interrotto da 3
mesi, ma la madre viene a
saperlo dopo che Martina ha
avuto uno svenimento ed è
stata portata in ospedale per
accertamenti. Là si scopre
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che la ragazza si provoca
il vomito e utilizza lassativi,
perché si sente grassa e il
cibo la gonfia. Gli esami del
sangue mostrano un’anemia
e uno squilibrio nei principali
elettroliti plasmatici (sodio,
potassio, calcio). Viene posta
diagnosi di anoressia nervosa
e la paziente dovrà seguire un
lungo percorso psicoterapico,
comportamentale e familiare,
per i gravi e anche letali rischi
alla sua salute.
Lucia ha 44 anni, viene
da una storia personale
di obesità (è alta 170 cm
ed è arrivata a pesare
100 kg!) e dopo una cura
dimagrante ferrea, dai 32
ai 34 anni, ha perso ben
40kg e ora si mantiene
sui 60 kilogrammi.
Da quel tempo il rapporto
col cibo è estremamente
conflittuale. Segue diete per
non acquisire peso, talvolta
in modo assolutamente
sconsiderato, assume diuretici
perché si sente pesante. A
vederla mangiare ci si chiede
come stia in piedi, perché beve
un paio di caffè la mattina, a
pranzo sì e no una spremuta
d’arancia rigorosamente senza
zucchero, a cena qualcosa
in più, tipo insalata e carne.
Fuma circa 20 sigarette al
giorno. Pubblicitaria, è spesso
in giro per lavoro e deve
essere sempre “sul pezzo”,
anche se molto spesso avverte
stanchezza, dorme poco e
per questo motivo assume
ansiolitici e ipnoinducenti.
Divorziata, si è risposata, ha
un figlio di 6 anni e un attuale
rapporto di coppia senza
apparenti contrasti. Il marito la
convince a farsi vedere da uno
psicoterapeuta che inquadra
il suo caso come sindrome
ansioso-depressiva con tratti
anoressici e le prescrive
un blando depressivo che
Lucia dapprima assume poi
interrompe.
«Di questo disturbo del comportamento
alimentare è importante monitorare
precocemente i sintomi, riferirli al
medico (pediatra o medico di famiglia
o dottore di fiducia) e seguire un
percorso di approfondimento e cura»
ZOOM
I numeri dell’anoressia
Si stima che la prevalenza dell’anoressia vada dallo 0,3 all’1% della
popolazione generale con punte del 4-5% nel sesso femminile (dati Stati
Uniti). Nel mondo si parla di una media dell’1% nelle donne e di un caso
su 1000 negli uomini con un rapporto 1:10-20 tra uomini e donne.
L’85% dei pazienti hanno un esordio di malattia tra i 13 e i 18 anni.
L
a storia di Martina è identificativa
dell’anoressia
nervosa. I sintomi sopra descritti sono tipici, con l’ostinata ricerca di essere magra, a
causa di un’alterata immagine
corporea: “sono magro quindi
non ho il pericolo di ingrassare”. Martina inoltre non ha
una corretta percezione degli
stimoli che il suo corpo le invia, come il nutrirsi, l’impulso
a mangiare o a essere sazia
e non elabora correttamente
il fatto che “essere stanca”
deriva dal fatto di non alimentarsi correttamente e di essere nel contempo iperattiva (è
brava a scuola). Certamente,
da un punto di vista psicologico, la figura della madre
è caratteristica (autoritaria,
rigida, severa) insieme alle
carenze affettive (assenza
quasi totale della figura pater-
na) durante l’infanzia. Lucia,
invece, è un caso atipico di
anoressia. Obesa in gioventù,
ha improvvisamente “odiato” i
chilogrammi di troppo a causa
del divorzio dal primo marito,
obeso lui pure. Si comporta in rapporto al suo “essere
magro”: non eccede nel cibo,
anzi, beve tisane cosiddette
diuretiche, e assume farmaci diuretici o, come li chiama
lei, “drenanti”. Pratica molto
sport, anzi troppo, ma non
con una finalità antistress o
per piacere, semplicemente
perché così dimagrisce (!).
CHE DIRE, CHE FARE?
Che dire e soprattutto che fare
in questi casi? I lettori capiranno che non possiamo ridurre
la conoscenza dell’anoressia
a questo articolo. In ogni caso
occorre ribadire che l’anores-
sia nervosa è un disturbo del
comportamento alimentare
che deve essere individuato e
curato, perché, come già accennato, può essere pericoloso per la salute. Quindi, scoprire precocemente i sintomi,
riferirli al medico (pediatra o
medico di famiglia o qualsiasi
professionista della salute di
fiducia) e seguire un percorso di approfondimento e cura.
Talvolta, nei casi più gravi è
necessaria una psicoterapia
prolungata e in casi estremi
anche il ricovero ospedaliero,
se le condizioni fisiche generali appaiono compromesse.
L’anoressia viene combattuta
con il coinvolgimento di tutti
gli “attori” partecipanti: il soggetto anoressico, la famiglia e
il suo entourage, medici, psicologi e personale sanitario di
supporto.
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Visite fiscali
meno controlli
di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano
D
al punto di vista normativo, la visita fiscale è
un accertamento predisposto
dal datore di lavoro o dall’Inps
(Istituto nazionale previdenza
sociale) per accertare se l’assenza del lavoratore dipendente è dovuta o meno a uno stato
effettivo di malattia. Il datore di
lavoro del dipendente privato
può richiedere a sua volta una
visita fiscale attraverso l’Azienda sanitaria locale (Asl).
La reperibilità
Il lavoratore deve essere reperibile, per la visita fiscale,
presso il luogo da lui riferito al
medico di medicina generale,
che stila il certificato di malattia, e da quest’ultimo indicato
sullo stesso certificato, per
tutto il periodo di malattia indicato nella prognosi («malato
fino al...»). Con la Legge 1167
del marzo 2010 - Collegato
Lavoro alla Finanziaria 2010,
il certificato di malattia è diventato elettronico, in modo
essere visualizzato in tempo reale per il controllo. Col
Decreto-Legge 6 luglio 2011
(Legge 111 del 16 luglio 2011)
l’accertamento di malattia per
i dipendenti pubblici non è più
obbligatorio: è il dirigente pubblico che, discrezionalmente,
può o meno richiedere la visita fiscale di controllo. La visita
fiscale può essere effettuata
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dal medico fiscale tutti i giorni
della settimana, festivi compresi, con un orario stabilito:
per i dipendenti privati dalle
10 alle 12 e dalle 17 alle 19,
tutti i giorni; per i dipendenti
pubblici l’obbligo di reperibilità
è più ampia: dalle 9 alle 13 e
dalle 15 alle 18, sempre tutti i
giorni della settimana.
Le deroghe
In generale, l’obbligo di reperibilità è escluso nei seguenti
casi: gravi patologie trattate
mediante terapie salvavita,
infortuni sul lavoro, patologie
dovute a cause di servizio riconosciute, stati patologici relativi
a una situazione di invalidità riconosciuta. Se il lavoratore riceve la visita fiscale, non deve
più soggiacere alla reperibilità
per un’ulteriore visita in quanto
già controllato. A questo proposito si è pronunciata la Corte di Cassazione con sentenza
1942/90 del 2008.
Assenza
ingiustificata
Nel caso in cui il lavoratore
malato non si trovi al domicilio indicato nella certificazione
di malattia durante l’orario di
reperibilità, il lavoratore deve
dimostrare l’assenza ingiustificata (il medico fiscale lascia al
domicilio del lavoratore assente un documento che dice “…
invitato a presentarsi presso la
sede xy…”) ovvero deve fornire l’onere della prova, sempre
che l’assenza non sia causata
da cause di forza maggiore
come visite specialistiche o
terapie legate alla patologia in
essere del lavoratore assente
(Sentenza della Corte Costituzionale del 26 gennaio 1988,
n.78: possibilità del lavoratore
di addurre un motivo serio e
apprezzabile della sua irreperibilità alla visita fiscale).
La congruità
Al termine della visita, il medico fiscale può considerare
congrua la prognosi della malattia per la quale il lavoratore
è assente dal lavoro. Oppure
può valutare, nella fattispecie,
il periodo di malattia ingiustificato e giudicare il lavoratore
idoneo a ripresentarsi al lavoro: in questo modo vengono
interrotti i giorni di malattia e
il lavoratore riprende la sua attività. Contro questa decisione
il lavoratore può opporsi: deve
essere quindi inviato al dirigente medico legale dell’Asl o
dell’Inps. E ancora, a un giudizio negativo nei suoi confronti
da parte del dirigente, il lavoratore, se lo reputa, può ricorrere per vie legali.
Lo snellimento
Di recente l’Inps ha deciso di
“snellire” le visite fiscali d’ufficio cogliendo di sorpresa
soprattutto i medici fiscali,
il cui numero fatalmente diminuirà mentre aumenterà il pericolo di abusi per la
diminuzione dei controlli. Il
Dipartimento della Funzione pubblica ha comunque
chiarito che «la volontà di
sospendere le visite fiscali da
parte dell’Inps non riguarda
il pubblico impiego, poiché
l’Inps stesso proseguirà a
eseguire visite fiscali richieste dai datori di lavoro, con
oneri a loro carico».
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Se la moda
cambia veste
di Vittoria Pietropoli
S
e ne parla poco, ma le
Fondazioni per l’arte in Italia sono una realtà concreta e
in continua crescita. Pur inusuali nella forma, sembrano
vivere in una sorta di limbo
anche se il loro assetto giuridico e gli aspetti sociali di cui
si occupano giocano a loro
favore: hanno infatti la doppia
funzione di alleggerire il lavoro delle istituzioni pubbliche,
spesso rallentate dalle burocrazie, e consolidare le attività
artistiche spontanee, affiancando e sostenendo il lavoro
dei giovani di talento. Un buon
esempio è Fondazione Nicola
Trussardi, che si sviluppa in
campi diversi, aprendosi a
tematiche differenti, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli artisti uno spazio
fuori dagli schemi. Dall’au-
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tunno del 2002 sotto la guida
di Beatrice Trussardi, con la
nomina del curatore e critico
Massimiliano Gioni a Direttore Artistico, la Fondazione
Trussardi si è avventurata in
un territorio inesplorato, con
l’obiettivo di realizzare eventi
e mostre d’arte contemporanea negli spazi pubblici della
città di Milano. L’aspetto che
rende unica Fondazione Nicola Trussardi è il dinamismo,
espresso nella scelta di non
essere prigionieri di una sola
sede espositiva: i luoghi degli
allestimenti sono i più diversi,
cambiano di occasione in occasione, ma sempre opportuni, studiati ad hoc. Perché la
scelta di una Fondazione per
l’arte? Lo abbiamo chiesto alla
promotrice, Beatrice Trussardi, che non si è sottratta al
quesito: «Il linguaggio dell’arte contemporanea da sempre
è molto vicino a quello della
moda, in quanto entrambe
sono figlie del loro tempo». Da
questo assunto lei, pronipote
di quella stessa maison Trussardi fondata nel 1911 a Milano, è partita per cercare di
dare identità alla fondazione
di famiglia. Ne prende le redini nel 1999, conclusi gli studi
in storia dell’arte moderna e
contemporanea a New York, e
dopo un periodo da “solista”
decide di cercare una figura
professionale che l’accompagni in questo suo percorso di
ricerca. La trova in Gioni strappato a Flash Art, oggi direttore associato del New Museum
di New York e da quest’anno
direttore della Biennale di Venezia (che ha aperto i battenti
a giugno). Questi dieci anni
di partnership hanno portato
innovazione e colmato il vuoto
di arte contemporanea a Milano e all’estero.
Un museo nomade
«Sperimentare, scoprire e cre-
scere», prosegue la Trussardi,
«queste le parole chiave che
accompagnano il nostro percorso, partendo da un assunto
fondamentale: abbiamo scelto
di abbandonare uno spazio
fisso, in origine localizzato
a fianco della Scala di Milano, per scegliere di sfruttare
i luoghi urbani». Prendono
vita così mostre temporanee
che assumono valore storico e sociale, permettendo di
scoprire, oltre agli artisti che
si susseguono, luoghi non
convenzionali o normalmente
non visitabili. «Un altro dato
- continua Beatrice – come
Fondazione rimettiamo a nuovo gli spazi espositivi senza
snaturarli. Ogni luogo è scelto
con coscienza e l’allestimento
impostato per far dialogare le
opere con lo spazio e viceversa. Le mostre sono sempre
gratuite e si prolungano dai
trenta ai quaranta giorni: il nostro desiderio è quello di rendere accessibile il messaggio
artistico, con l’obiettivo di comunicare su larga scala senza pretendere, ovviamente, di
incontrare i gusti di tutti». La
Fondazione, per statuto, si autofinanzia, quindi la volontà di
non avere biglietteria è un valore aggiunto importante.
I giovani artisti in questi anni
hanno continuato ad essere la
priorità assoluta. Lo testimonia
anche la scelta più recente di
ospitare per primo a Milano
l’emergente, ma già apprezzatissimo Ciprien Gaillard, un
artista – per definizione dello
stesso Gioni - con una visione storica. Con Gaillard, che
ha esposto dopo Paul McCarthy, si è voluto tornare ai
giovani perchè rappresentativi del momento storico, fatto
d’incertezze, di guerriglia urbana e di proteste, espresso
in modo ancora più forte dal
luogo scelto per la mostra: Caserma XXIV maggio di Milano.
Per tutte le info www.fondazionenicolatrussardi.com.
ZOOM
Le altre Fondazioni
Sullo stesso filo di interessi corre
Prada (www.fondazioneprada.
com), che dal 1993 mette a
disposizione il suo spazio - in
via Fogazzaro a Milano - ad
artisti contemporanei di rilievo
internazionale, realizzando
esposizioni che esprimono le più
profonde provocazioni dell’arte
del nostro tempo. La Fondazione
incoraggia la creazione di
progetti che gli artisti hanno
sempre sognato di realizzare,
concepiti per essere inseriti
negli spazi proposti.
Il nuovo Museo Salvatore
Ferragamo a Firenze (www.
museoferragamo.it), invece, vive
sempre secondo i dettami della
fondazione, ma non si occupa di
arte contemporanea preferendo
parlare di moda. Wanda
Ferragamo, moglie di Salvatore
e presidente della Fondazione,
ha lavorato intensamente con
i suoi figli alla realizzazione
di questo progetto, avendo in
mente non l’autocelebrazione
del marchio, ma le nuove
generazioni «perchè i giovani»,
come le piace ricordare, «sono
la spinta propulsiva di ogni
società e in grado di garantire
continuità e futuro». La
Fondazione promuove non solo la
scoperta, la memoria dell’opera
e della personalità di Salvatore
Ferragamo, ma soprattutto
assegna premi e borse di studio
che permetteranno a giovani di
talento di sviluppare progetti
artistico-creativi, mettendo a
disposizione anche quel know
how di artigianalità e tecnologia
su cui si fonda la maison.
Trovate l’elenco delle
Fondazioni per l’arte italiane su
www.artegold.com
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Attenta selezione delle materie prime, metodi
di coltivazione biologici, rispetto della natura
e dei suoi ritmi. Così la famiglia Hipp produce
alimenti per l’infanzia da generazioni. Solo i
migliori ingredienti entrano in un vasetto HiPP:
la dolcezza naturale della frutta maturata
al sole e il sapore autentico della pregiata
carne biologica, per garantire al tuo bambino
un’alimentazione sana e genuina, frutto
della stessa cura e passione da oltre 50 anni.
Da 50 anni, il biologico per i bambini.
www.hipp.it
facebook.com/HiPPBiologico
CAPELLI IN CADUTA,
POSSIBILI RIMEDI
di Sergio Meda
in collaborazione con Stefano Govoni, Farmacologo a Pavia
L’
estate dovrebbe portare
consiglio, soprattutto sul
fronte della caduta dei capelli,
problema che tormenta ormai trasversalmente uomini e
donne, afflitti da guai comuni.
In primo luogo lo stress che
contribuisce allo sfibramento
e la caduta dei capelli. E poi
il contesto che agevola il fenomeno, uno su tutti una vacanza al mare senza le necessarie contromisure. Ore e ore
trascorse al sole causano disidratazione, minano la struttura del capello che ha bisogno
di essere idratato e rifornito di
vitamine, così da mantenere
l’adeguato film idrolipidico.
Senza queste precauzioni i
capelli tendono a squamarsi e
subiscono l’azione aggressiva
dei raggi solari, della salsedine e del vento.
A evitare di ritrovarsi sconsolati di fronte ai molti capelli perduti al termine di uno shampoo - pettini e spazzola ce li
mostrano impietosi, avendoli
trattenuti - è bene prevenire il
fenomeno, visto che un’efficace azione di contrasto esiste
ed è di facile attuazione: ci
sono infatti rimedi naturali legati a numerose piante e frutti
che consentono di contrastare la caduta, in particolare rafforzando la crescita e l’aspetto
esterno dei capelli.
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Succo di lattuga
In primo luogo la lattuga che
ha la capacità di rallentare
la caduta. È consigliabile applicarne il succo sulla cute
mantenendolo per qualche
minuto. Anche il bambù rappresenta un’ottima pianta
ricca di minerali. Non a caso
a base di olio di bambù sono
molti prodotti (olii e creme)
che trovate in farmacia per
rinforzare e ridare tonicità ai
capelli. Utile anche il latte di
cocco, che stimola la crescita del capello, o gli impacchi
di aloe vera immediatamente
dopo lo shampoo. E infine la
liquirizia e la cipolla, applicati
e strofinati là dove la cute ha
capelli rarefatti.
Le regole d’oro
La corretta alimentazione è il
primo antidoto alle difficoltà
dei capelli. La carenza di alcuni nutrienti (proteine, vitamina A, vitamina B e vitamina
E) può determinare da sola la
caduta dei capelli. Suggeriti
quindi cibi e bevande ricchi di
questi elementi.
Uno shampoo specifico è la
seconda misura utile: chiedete al vostro farmacista quello
per i trattamenti anticaduta
e ricordate di abbinare al lavaggio dei capelli il massaggio
cutaneo con piccoli movimenti circolari con le dita. Esponetevi il meno possibile al sole:
non dimenticate che anche in
zone apparentemente in ombra si è esposti indirettamente al sole (riverbero). Evitate
dove possibile l’esposizione
diretta ai raggi Uv.
Da ultimo fate caso alle situazioni stressanti. Il nervosismo
acuisce la caduta dei capelli.
Nel caso procuratevi dei cerotti specifici che forniscono
all’organismo i principi che
Una serie di
suggerimenti per
non ritrovarsi
a fine vacanza
(soprattutto se
trascorsa al mare),
con i capelli sfibrati
e spenti, causa il
sole, il vento e la
salsedine. Vediamo
come comportarsi
consapevolmente
senza ricorrere a
fiale o shampoo...
miracolosi
mantengono il naturale ciclo
di crescita del capello. Non
pochi in commercio i prodotti
smerciati contro la caduta dei
capelli. Dubitate di quelli che
promettono risultati miracolistici, fatevi piuttosto consigliare dal vostro farmacista, sceglierete insieme ciò che fa al
caso vostro.
Una curiosità
Ultimo grido per salvaguardare il capello dalla caduta (non
solo in estate) è la ginnastica
facciale. In apparenza una
stranezza, ma ha dei fondamenti visto che una delle cause, forse la principale, della
caduta dei capelli è l’atrofia
delle cute. Il cuoio capelluto
va tenuto in forma con semplici esercizi da eseguire per pochi minuti ogni giorno, davanti
allo specchio. Del tipo: alzare
e corrugare le sopracciglia,
muovere le orecchie, per contrarre i muscoli occipitali; e
ancora, abbassare le sopracciglia, facendole convergere
verso il centro, rimanendo fermi per qualche istante, prima
di rilassare.
CALVIZIE
AL FEMMINILE
Secondo l’American Academy of
Dermatology sono in costante
aumento le donne che soffrono
di calvizie. Si parla di una donna
su tre negli Stati Uniti. E il dato
è tristemente confermato dalle
statistiche italiane: su 11 milioni
di italiani che perdono capelli, un
terzo è donna. La calvizie colpisce
non solo le donne in menopausa e
in gravidanza, ma coinvolge anche
anche le giovani donne che si
fanno stirare i capelli procurandosi
alopecia da trazione. Nulla contro i
trattamenti genere meches, tinture
ed extension.
13
Uomo, 29 anni
Vorrei sapere se e possibile
ingrandire leggermente il naso
senza utilizzare i fillers. Ho
sentito parlare di una tecnica che prevede un innesto di
cartilagine prelevata dal setto
e che non provoca cicatrici
esterne. È un’operazione molto complicata? Lei me la consiglia?
PAROLA ALL’ESPERTO
UN CHIRURGO
TUTTO PER VOI
a cura di Claudio Buono
Donna, 31 anni
Ho il seno sinistro normale
mentre il destro appare rialzato
a causa di un capezzolo soprannumerario che da qualche
tempo mi provoca dolore al
tatto. Fosse solo un problema
estetico, potrei anche sopportare questa anomalia, ma dato
che temo sia in corso un’infiammazione, forse è necessaria l’asportazione chirurgica.
Qual è il parere dell’esperto?
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Per valutare la natura dell’anomalia è innanzitutto necessario
eseguire un’ecografia mammaria e dei tessuti molli. L’eventuale capezzolo soprannumerario può essere asportato
chirurgicamente in anestesia
locale, eliminando così “definitivamente” l’inestetismo. Se
è in corso un’infiammazione o
un’infezione, si può somministrare una terapia farmacologica ad hoc.
Per allargare o allungare il
naso, si possono utilizzare
innesti di cartilagine prelevati
dal setto nasale o dall’orecchio. In alternativa, è sempre
possibile ricorrere all’utilizzo
del proprio tessuto adiposo
(lipofilling o lipostruttura), che
viene prelevato da un’area
del corpo, come l’addome o i
fianchi, in cui questo è naturalmente presente. Il lipofilling
si effettua in anestesia locale
e senza necessità di ricovero
e dà luogo a risultati definitivi.
Uomo, 40 anni
Scrivo al vostro esperto per
un problema di setto nasale
deviato. Oltre a risentirne sul
piano respiratorio (le mie narici sembrano non funzionare
mai contemporaneamente)
anche l’estetica del mio volto
ne risente. È possibile correggere un difetto congenito del
naso e, al contempo, rendere
quest’ultimo più gradevole?
Sì, un naso più efficiente e
più bello sono obiettivi che si
possono raggiungere contemporaneamente con la rinosettoplastica. Effetti secondari
dello stesso intervento sono
poi quello di illuminare il volto
e farlo apparire più giovane.
Donna, 29 anni
Come tante donne, sono assillata dalle smagliature. Oggi
si parla molto di trattamento
laser, ma se non si riescono
ad ottenere buoni risultati con
questa apparecchiatura, esiste
un modo più efficace per farle
sparire, ad esempio tramite la
chirurgia plastica?
Purtroppo, per le smagliature
vale il discorso delle cicatrici:
non esiste alcun modo per farle sparire. Con il laser o con le
creme, però, è possibile renderle meno evidenti.
Uomo, 28 anni
Vorrei rimuovere due tatuaggi
neri sugli avambracci, senza
che ne rimanga traccia. Esiste
un trattamento mirato a tale
scopo, e quante sedute occorrono per ottenere un risultato?
Il laser è l’unico modo per rimuovere i tatuaggi: ha maggiore effetto sui colori scuri, mentre quelli chiari (giallo, rosso…)
sono difficili da cancellare. A
seguito di questo trattamento, però, nell’area interessata
rimane spesso un’alterazione
del colorito della pelle, difficilmente cancellabile.
Donna, 21 anni
Ho delle antiestetiche borse
sotto gli occhi che mi conferiscono un aspetto perennemente stanco e spento, nonostante la mia giovane età.
Esiste qualche rimedio che
possa portare a un buon risultato? Ho sentito parlare di una
tecnica chiamata blefaroplastica: potrebbe fare al caso mio?
La blefaroplastica è un intervento chirurgico eseguibile in
anestesia locale e in day hospital, che consente di rimuovere le borse sotto gli occhi
determinate dalle cosiddette
“ernie adipose”. Se necessario, nel corso dell’intervento
vengono eliminati anche tessuti e muscoli in eccesso, sia
nelle palpebre superiori sia in
quelle inferiori.
Donna, 50 anni
Da tanti anni ho una piccola cicatrice superficiale sul viso. Un
trattamento con la connettivina
per far ricrescere la pelle non
ha dato i risultati che speravo.
Ricorrendo alla chirurgia plastica potrei rimediare a questo
mio inestetismo?
Come detto in precedenza,
la chirurgia plastica non può
cancellare la cicatrice, tuttavia
è in grado di migliorarla. Lo si
può fare asportandola chirurgicamente o iniettando al di
sotto di essa, con aghi sottili,
piccole quantità di tessuto adiposo, opportunamente preparato, secondo la già citata
tecnica del lipofilling. Si sceglie
la prima strada o la seconda
in base alla sede e alla qualità
della cicatrice.
MARCO KLINGER
Professore di Chirurgia plastica
ricostruttiva ed estetica presso
l’Università degli Studi di Milano
e Responsabile dell’Unità
operativa di Chirurgia plastica II
Istituto Clinico Humanitas
Rozzano (Milano)
Uomo, 18 anni
Non ne posso più di sentirmi
chiamare Dumbo, per via delle
mie orecchie a sventola. C’è la
possibilità di correggere questo
difetto, magari con un intervento che riavvicini i padiglioni
troppo sporgenti?
La possibilità è quella di sottoporsi a un intervento di otoplastica, effettuabile in anestesia
locale e senza necessità di
ricovero, che consente di correggere il padiglione auricolare
sporgente. Anche la convalescenza è breve e poco impegnativa, e richiede unicamente,
per alcune notti dopo l’intervento, di indossare una sorta di
fascia sulle orecchie, in modo
da aiutare i padiglioni a rimanere nella posizione corretta.
Donna, 23 anni
Vorrei aumentare il volume delle labbra, che sono molto sottili
e mettono ancora più in risalto
un naso piuttosto pronunciato. Ho letto su una rivista che
per i riempimenti, in medicina
estetica si ricorre a iniezioni di
acido ialuronico. Ritiene che
questo tipo d’intervento estetico possa essere una buona
soluzione per il mio problema?
Quali rischi comporta?
L’acido ialuronico è una sostanza di cui è composta la
nostra pelle: è riassorbibile e
non è pericoloso. Può essere
iniettato sia sul bordo sia nel
corpo del labbro, a seconda
dell’effetto che si vuole ottenere. L’iniezione può determinare
gonfiore e rossore, che però
scompaiono in 1-2 giorni.
15
FARMACIA slow
a cura di Federico Meda
T
utto inizia nel 1975, quando mio padre vince la
farmacia per concorso», ci
racconta Ilaria Licciulli, «una
prima ristrutturazione qualche
anno fa, compresa di magazzino robotizzato ma la vera
svolta arriva con l’acquisizione
di un appartamento adiacente ai locali della farmacia». La
svolta di cui parla Ilaria, farmacista a Monopoli, riguarda
la realizzazione di un nuovo
reparto, dedicato all’assistenza
al cliente, più che alla vendita
del farmaco etico. «L’idea, fin
dal principio, è di proporre
un nuovo concetto di farmacia, lontano dalla frenesia del
bancone. Stanze appartate,
rilassanti, confortevoli, stimolanti sia per il paziente sia per
l’eventuale accompagnatore.
Musica diffusa, in inverno una
tisana, servizi igienici... Tutto
in funzione della riservatezza
e della tranquillità del cliente,
che si traduce in una soluzione migliore alle sue esigenze».
Due velocità
L’obiettivo della famiglia Licciulli è chiaro: il cliente non
16
deve sentirsi in farmacia,
ma a proprio agio perché in
questo comparto - diviso in
stanze, non unico - i servizi erogati sono diversi. Si va
dalle analisi classiche come
la pressione, la pelle (test
trucco), elettrocardiogramma
fino alle prenotazioni Cup e a
giornate dedicate al controllo
dell’insufficienza venosa e la
densitometria. «Una farmacia», puntualizza Ilaria, «con
maggior privacy e comfort e,
soprattutto, un rapporto con
il farmacista di grande qualità,
una Farmacia a velocità ridotta». Tutto questo anche grazie
al format scelto dalla famiglia,
che comprende anche l’arredo
dei locali, e che segue delle
coordinate grafiche e organizzative studiate da Profar: «il
nuovo ambiente», continua
Ilaria, «è pensato in maniera
differente rispetto alla farmacia
tradizionale: gli scaffali sono
molto “leggeri”, la segnaletica
è chiara con un sistema di illuminazione che ci permette di
cambiare il colore degli sfondi
a seconda del periodo, per
enfatizzare eventi in corso o
la stagione. La clientela è entusiasta, perché l’attesa è più
piacevole, la sosta è diventata
un’abitudine. Il pubblico si sta
abituando a una farmacia più
dedicata alla persona, più che
al cliente». I nuovi locali infatti hanno quasi raddoppiato la
superficie della farmacia, portandola dai vecchi 140 metri
Si possono
organizzare gli spazi
secondo criteri diversi
dalla tradizione:
al centro la persona,
il cliente, in secondo
piano i prodotti
e i servizi. Questo
grazie anche a
scaffali, arredi e
segnaletica più
piacevoli
e confortevoli
profarmacia
quadri agli attuali 240, inaugurando la stagione della farmacia dei servizi e della consulenza. «Il nostro obiettivo, oltre a
fornire servizi utili e di autoanalisi base, è di prenderci cura
dei malati cronici (in caso di
diabete, ipertensione, sindromi
metaboliche), occuparci sempre di più di assistenza, monitoraggio e stili di vita. Ospitare
campagne di sensibilizzazione
e prevenzione (ad esempio la
campagna “Farmacia Amica
del Cuore”). Valorizzare, in
definitiva, il ruolo sociale della
farmacia, rendendola insieme agli altri attori della sanità
pubblica e privata, un punto di
riferimento per la comunità nel
proporre educazione sanitaria
e prevenzione».
Doppia identità
Il cambiamento non riguarda
solo l’immagine della farmacia, anche lo stile lavorativo:
«Sicuramente dobbiamo e
possiamo migliorare, intendo
noi farmacisti. Informarci, aggiornarci e specializzarsi sempre, non solo: dobbiamo incrementare le nostre capacità di
comunicazione con il paziente,
imparare ad interpretare i suoi
bisogni, anche quelli latenti,
ascoltando ed essendo determinati a risolvere i suoi problemi». E a livello di farmacia?
«Correggere le criticità, migliorare l’efficienza organizzativa,
proporre novità e offrire il giusto mix di assortimento, servizi
e consulenza che più si adatta
alla clientela. Vogliamo essere
sempre alla ricerca di stupire
e deliziare tutti coloro che ci
regalano il piacere di entrare
nella nostra farmacia».
linea estate profar
Con l’arrivo della bella stagione e dei
primi caldi, spuntano i piccoli malesseri
causati dai fastidiosi pruriti dovuti alle
punture delle zanzare. Il modo migliore
per evitare di essere punti è prevenirne
l’assalto, proteggendo la pelle con insettorepellenti efficaci.
La Nuova Linea Zanzare PROFAR,
sviluppata in collaborazione con una delle
migliori industrie del settore, è composta da quattro referenze pratiche ed
efficaci: un insettorepellente spray, una
lozione adatta ai bambini e due roller post
puntura, uno con ammoniaca e uno senza
ammoniaca.
Lozione spray insettorepellente a base
di N,N dietiltoluamide, molecola studiata
come una delle migliori relative al blocco
dei recettori olfattivi degli insetti.
Inoltre, l’aggiunta di olii essenziali naturali (quali verbena, geranio e muschio),
rende il prodotto un ottimo insettorepellente con una gradevole profumazione.
Lozione spray insettorepellente baby
è un insettorepellente naturale particolarmente indicato per la pelle delicata.
Grazie alla sua formulazione naturale e
al principio attivo 3,8-p-menthan-diol
totalmente naturale, una volta applicato
sulla cute dona un piacevole profumo di
lavanda ed una protezione attiva contro
zanzare e tafani.
Roll-On post puntura senza ammoniaca è un preparato a base di alcool
denaturato e olii essenziali di derivazione
naturale che, applicato tempestivamente
sulla cute offesa, dona sollievo dopo
le punture di zanzare, mosche, vespe,
tafani. Può essere utilizzato anche in caso
di contatto con ortiche, meduse e altri
agenti urticanti.
Roll-on post puntura con ammoniaca è
un preparato a base di alcool denaturato,
olii essenziali di derivazione naturale e
ammoniaca, presente in concentrazione
del 5%, che neutralizza la tossicità del
liquido urticante, in sinergia con i derivati
naturali di camomilla, aloe, malva e
calendula.
Per conoscere tutta la linea dei prodotti
PROFAR-Professione Farmacia
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Testi a cura di
Sergio Meda
Vittoria Pietropoli
Federico Poli
VIVERE L'ESTATE
VIVERE
L’ESTATE
PAROLA ALL'ESpERTO
i pro e i contro
del caldo
M
adre natura ci ha predisposti
per una temperatura corporea
intorno ai 37 gradi, utile a garantire l’omeostasi, vale a dire l’equilibrio delle funzionalità. Nei mesi più
caldi, quando temperatura e umidità
si accentuano, l’organismo lavora per
disperdere il calore in eccesso grazie
al sudore. Un meccanismo provvidenziale, un antidoto naturale che, evaporando, produce il necessario raffreddamento della superficie corporea. «Il
caldo», chiarisce la dottoressa Giuseppina Onotri, responsabile della Continuità assistenziale (il nuovo nome
della Guardia medica) per il Sindacato
medici italiani, «in sé non fa male, se il
soggetto è in buone condizioni fisiche.
Il corpo reagisce in modo fisiologico
agli stimoli cui è sottoposto. Quando
l’afa incalza subentra la sudorazione
per mantenere costante la temperatura corporea. Quando invece il meccanismo è troppo sollecitato e le perdite
idrosaline diventano cospicue, si possono instaurare varie manifestazioni
patologiche: dai crampi muscolari fino
al collasso.
I problemi sorgono con gli
anziani e i bambini, i soggetti più indifesi, due categorie che ricorrono alle
cure mediche per disidratazione o cali
di sodio».
Cominciamo dai più piccoli. Quali i
suggerimenti a loro favore?
Le associazioni dei pediatri richiamano l’attenzione su come vestirli. Dato
che la loro termoregolazione non è
ancora perfezionata bisogna svestirli
mano a mano che aumenta la temperatura. Altra regola è quella di farli bere
20
Le problematiche
delle temperature estive
in forte rialzo nel confronto
con la dottoressa Onotri,
responsabile della
Continuità assistenziale
(la vecchia Guardia medica)
per il Sindacato dei Medici
italiani
VIVERE L'ESTATE
molto perchè hanno difficoltà a mantenere una corretta idratazione.
L’età avanzata è sempre un handicap?
No davvero, ma gli anziani risentono
maggiormente del gran caldo perché
non sono abituati alle temperature
elevate, bevono poco, assumono una
serie di farmaci particolari e hanno
spesso limitazione nel movimento, nel
senso che si muovono poco.
Quali i sintomi cui prestare attenzione?
Nausea, vomito, debolezza muscolare,
mal di testa, abbassamento di pressione, febbre anche elevata: sono tutti se-
ZOOM
PER UNA CASA
PIù FRESCA
Per garantirsi una casa rinfrescata è bene aprire le finestre di mattina presto, la sera e la notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle
ore più calde. Cercare di stare nei locali meno esposti
al sole e più freschi. Se si rinfrescano gli ambienti con il
condizionatore (ricordatevi di svuotare spesso la vasca
della condensa e di pulire i filtri) badate che la temperatura in casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto
a quella esterna, per evitare lo shock termico in uscita.
Il getto d'aria di condizionatori e ventilatori non deve
essere troppo forte, e mai orientato verso le persone. 21
22
Anziani colpiti
da demenza
Chiunque, se esposto a lungo in ambiente caldoumido, ricorda le sensazioni di disagio che ha provato, vista l’ampia gamma dei possibili disagi: affaticamento, veritigini, difficoltà di concentrazione,
riduzione del quantitativo di urine emesse, alterazione del sonno, facile irritabilità legata a uno stato
di agitazione. Situazioni determinate dallo stress
dell’estate quando le temperature elevate producono
le conseguenze peggiori, se non intervengono le opportune cautele.
Gli effetti si amplificano nei soggetti più fragili,
gli anziani e, in particolare, gli anziani affetti da
demenza. Questi ultimi sono persone spesso non autonome e non autosufficienti, non si accorgono di stare
male e non manifestano il loro disagio, non sentono il
bisogno di bere e si disidratano, hanno scompensi circolatori, necessitano sempre di qualcuno che vigili su
di loro. Soprattutto in estate quando le loro fragilità
si acuiscono: sono disorientati nel tempo e nello spazio, possono uscire con il caldo torrido e camminare
per ore, dimenticare o raddoppiare la dose di farmaci prescritta tanto da compromettere, a volte, le loro
condizioni di salute.
Per questo si suggerisce di non lasciarli mai soli e
si consiglia di farli seguire dalla Rete dei Servizi,
la sola che possa stabilire la necessità di un ricovero, di interventi ambulatoriali o domiciliari, essendo
munita di operatori in grado di assumere la gestione
complessiva della malattia.
gnali di un possibile colpo di calore.
Anche se i sintomi sono lievi, è sempre
utile una valutazione del medico, che,
in base al grado di disidratazione, deciderà il da farsi. Nei casi più seri può
succedere che si manifestino sintomi
di tipo neurologico, come i deliri o vaneggiamenti. Il paziente va trasportato rapidamente al pronto soccorso.
La prevenzione rimane il miglior
contrasto ai disagi da caldo. Ce ne riepiloga le regole base?
Quando le temperature superano i 35
gradi è bene evitare di uscire nelle ore
più calde, in genere dalle 11 alle 18,
così come si raccomanda di non fare
sport. Occorre poi bere molto, non
solo acqua, ma anche succhi di frutta e bevande non gassate, e seguire
un’alimentazione povera di grassi e
ricca di fibre. Ritorno per un attimo
agli anziani, che bevono generalmente
poco e possono risentire degli effetti
dei farmaci che assumono. In non pochi casi è opportuno rimodulare, solo
per il periodo di gran caldo, le terapie
diuretiche e antiipertensive con un aggiustamento della dose stabilito dal
medico curante. In caso di temperature molto alte accompagnate da un alto
tasso di umidità, la prescrizione di ridurre l’apporto di liquidi e di sale da
continua a pag. 24
ZOOM
CIBI E BEVANDE
AMICHE
Quando si avvicina il gran caldo ma in generale
d’estate il cibo va assunto con moderazione e
seguendo alcune regole nutrizionali: gustare
molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e
di stagione, anche frullata o centrifugata. Questi cibi sono una fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua. Vietati i cibi pesanti:
fritti, umidi e intingoli. Pesce e carni bianche
vanno preferite a formaggi, insaccati e carni
rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica
quantità e con condimenti leggeri. Bene latte,
yogurt e gelati o sorbetti alla frutta. Occorre
assumere pasti leggeri e frequenti, masticando
con cura per migliorare la digestione.
Molto opportuno è aumentare il consumo
di cibi liquidi (minestre e frullati), ridurre i
grassi, gli intingoli e i salumi. Per compensare
le perdite di sali minerali è corretto mangiare
pesce, carne e formaggio fresco.
La pasta va assunta una volta al giorno, in
quantità ridotta. Il gelato, gustoso e nutriente, a patto di non privilegiare panna o crema,
gusti carichi di grassi. Molto indicati i sorbetti
e i gelati alla frutta. Tutto questo nella logica
delle indicazioni del medico curante, qualora vi
siano controindicazioni glicemiche.
Occorre bere molto e spesso, anche se non
si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate
e ghiacciate. Il meglio rimane l’acqua, a temperatura ambiente o fresca: almeno 2 litri (8
grandi bicchieri) al giorno. Limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina in
quanto sono diuretiche e favoriscono la disidratazione. Attenzione agli anziani che non avvertono lo stimolo della sete. Induceteli, con
garbo, a idratarsi. L’alcol, se gradito, dovrà essere assunto in
quantità moderata, perché con la sua azione
vasodilatatrice e diuretica aumenta il rischio
di disidratazione.
L'uso di integratori alimentari va limitato e
non deve sostituire i pasti normali, che devono essere frequenti (5 al giorno: colazione,
spuntino, pranzo, merenda e cena) e leggeri.
Attenzione alla corretta conservazione degli
alimenti. Per evitare intossicazioni, più facili
con il caldo, gli alimenti devono essere sempre
ben cotti, conservati in frigorifero e consumati
in giornata.
PRECAUZIONI
IN AUTOMOBILE
Dalla Direzione generale della prevenzione del
Ministero della Salute viene una serie di consigli utili: in primo luogo indossare vestiti leggeri sia in casa che fuori, proteggere la pelle
da eventuali scottature, bere almeno 2 litri di
acqua al giorno, mangiare molta frutta fresca
e verdure colorate, ricche di sostanze antiossidanti, quali peperoni, pomodori, carote, lattughe.
E poi, utilissimi, i consigli per affrontare il caldo in automobile. Mai lasciare persone o animali, anche se per poco tempo, nell’auto parcheggiata al sole. Quando si entra in un’auto
rimasta a lungo al sole prima di utilizzare il
sistema di climatizzazione tenere aperti i finestrini. Munirsi di tendine parasole. Prima di
mettersi in viaggio controllare le informazioni sul traffico per evitare lunghe code sotto il
sole. Provvedersi di una scorta d’acqua, evitare
pasti pesanti e, soprattutto, bevande alcoliche.
Infine non lasciare farmaci in auto e conservarli sempre correttamente.
23
segue da pag. 22
cucina, potranno essere seguite, sempre su parere del medico curante, in
modo meno rigoroso.
Lo sport quando fa caldo è controindicato anche nei giovani?
Certo, l’attività fisica va svolta in orari
appropriati, non certo nelle ore più critiche. Soprattutto serve un’abbondante idratazione, prima e dopo lo sforzo
fisico, soprattutto occorre evitare di
mangiare prima di fare sport.
Il suo giudizio sull’aria condizionata.
Non ho nulla contro, ma usiamola con
moderazione. Per rinfrescare gli ambienti, il condizionatore è un’ottima
soluzione, ma evitiamo di abbassare
troppo la temperatura. Gli sbalzi troppo elevati tra temperatura esterna e
quella interna condizionata fanno malissimo, soprattutto dirigiamo le alette
in modo che il getto d’aria non ci raggiunga in modo diretto. Per dirla tutta preferisco un buon ventilatore, che
muove l’aria e aiuta la traspirazione.
Va bene anche un deumidificatore.
24
Igiene&
abbigliamento
In estate si suggerisce di aumentare la frequenza di bagni o docce, sempre con acqua
tiepida, che riduce la temperatura corporea. È bene cambiare con frequenza la
biancheria intima, chi è costretto a letto ricordi di cambiare spesso posizione. Chi ha
problemi di incontinenza è opportuno che
cambi più spesso i presidi igienici (pannoloni). Dopo il bagno è utile idratare la pelle
con prodotti adeguati (crema all'amido di
riso, crema base, eccetera).
D’estate si raccomandano abiti leggeri,
chiari e non aderenti; sempre in fibre naturali - cotone e lino sono ideale - in quanto favoriscono la traspirazione. Mai usare
capi sintetici che non consentono alla pelle di “respirare” e possono provocare irritazioni e pruriti. Se ci si espone al sole
occorre alleviarne l’effetto con cappelli a
tesa larga e occhiali da sole, usando sulla
pelle filtri solari ad alta protezione.
VIVERE L'ESTATE
ATTENTI
AL SOLE
Eritema solare
Il termine - impropriamente - indica le
patologie della pelle conosciute come
luciti polimorfe (la più frequente è la
lucite estiva benigna, esistono anche
la prurito attinica e la lucite polimorfa), una serie di problematiche legate
all'azione dei raggi ultravioletti (Uv). Si
manifesta fin dalla primavera in virtù
dell'esposizione ai raggi del sole e può
dar vita a eritemi (in questo caso propriamente detti: arrossamenti localizzati, frutto di vasodilatazioni - aumento dell'afflusso di sangue - di natura
infiammatoria), ma anche vescicole di
piccola taglia, raramente placche. Il fenomeno si presenta di solito sul viso,
il dorso delle mani, braccia e gambe
con prurito costante che dà spesso
vita a lesioni da grattamento.
La forma più comune di lucite è l'estiva
benigna, le cui eruzioni e pruriti scompaiono in una decina di giorni: basta
evitare l'esposizione solare intensa.
Poi con lo svilupparsi dell'abbronzatura scomparirà del tutto. È però recidiva e può ripresentarsi ogni anno
con il primo sole, in forma più o meno
intensa. La sua comparsa dipende dal
fototipo (sensibilità cute e quantità di
melanina), dall'intensità del sole e dalla scelta/utilizzo della crema solare.
In prevenzione: creme con filtro solare e coefficiente di protezione elevato;
dieta pietanze a base di beta-carotene
o vitamina PP; fototerapia, ovvero l'incremento delle difese naturali (pigmentazione e spessore cutaneo).
Orticaria solare
Malattia diffusa, soprattutto tra le
donne, l'orticaria può comparire a tutte le età: è una reazione anomala alla
luce solare o artificiale. Una sorta di
allergia.
Quando le cellule della pelle - di un individuo affetto da orticaria - vengono
a contatto con la luce solare rilasciano una serie di sostanze chimiche che
causano l'apertura dei vasi sanguigni.
Il fluido fuoriuscito provoca prurito
e la comparsa di macchie rosse che
tendono a gonfiarsi. Per fortuna spariscono completamente, senza che sulla
pelle rimangano tracce visibili. Si tratta di una patologia sostanzialmente fastidiosa; solo nel caso la superficie del
corpo colpita sia molto estesa - quindi
la perdita di liquido sia ingente - può
generare nausea, stordimento, addirittura shock. Consigli utili: dosare l'esposizione al sole, evitando le ore più
calde della giornata (11-15); utilizzare
frequentemente creme solari ad alta
protezione; assumere, su consiglio del
medico o del farmacista, delle compresse di antistaminico; sottoporsi a
fototerapia o terapia di desensibilizzazione per migliorare robustezza e tolleranza alla luce da parte della pelle.
Edemi da calore
D'estate è tipico sentirsi le gambe più
pesanti e gonfie, perché confluisce
più sangue del solito. A volte però il
corpo esagera con la vasodilatazione e
si creano fastidiosi ristagni. L'edema,
di per sé, non è pericoloso ma guai a
sottovalutarlo: è pur sempre un sintomo di una disfunzione cardiaca. Per
prevenirlo, sdraiarsi a gambe all'aria,
dormire con un cuscino sotto i piedi,
effettuare docce fredde sulle gambe
favorisce il reflusso venoso e la soluzione del problema.
Crampi
Squilibrio elettrolitico, disidratazione,
lo stesso edema, carenze minerali (sodio in particolare) sono tra le cause dei
25
crampi, spasmi muscolari fastidiosi che
d'estate si propongono con più frequenza, soprattutto nelle persone anziane.
In caso di problemi venosi, compaiono
spesso di notte o dopo essere stati in
piedi a lungo. Durante il crampo può essere utile allungare i muscoli, tenendo
sollevate le gambe rispetto al tronco. A
seguire, rinfrescare gli arti con acqua
fredda e dormire con le gambe sollevate
di qualche centimetro rispetto al cuore.
Colpo di calore
Un volto arrossato e pallido, le pupille dilatate, aumento della temperatura
corporea, tachicardia, respiro affannoso: ecco i sintomi del colpo di calore
26
- ipertermia - che può portare anche a
shock e perdita di conoscenza. Per questo è bene chiamare immediatamente
l'assistenza medica, cercando nel contempo di abbassare la temperatura del
“paziente” con impacchi di acqua, borse del ghiaccio sotto le ascelle, polsi,
caviglie, lati del collo. Causa del colpo
di calore è la compromissione della capacità di termoregolazione del corpo:
la disidratazione, ad esempio, in associazione al gran caldo può minare il
meccanismo di sudorazione del corpo.
Senza evaporazione a livello cutaneo il
corpo non si raffredda e la temperatura
corporea può salire. Tra i 39° e i 40° l'ipertermia è conclamata, mentre oltre i
41° si rischiano danni cerebrali.
VIVERE L'ESTATE
siderarsi il primo stadio del colpo di
calore. I sintomi sono simili: malessere, disorientamento, vomito, nausea,
mal di testa, tachicardia, confusione.
Associati a un aumento della sudorazione e della temperatura corporea.
Il trattamento d'urgenza consiste nel
reintegrare i liquidi con bevande ricche di minerali e zuccheri, rinfrescare
il corpo con un asciugamano bagnato
e sostare in un luogo fresco e asciutto.
Lipotemia
Si tratta di uno svenimento, ovvero
dell'improvvisa perdita di coscienza.
Le cause sono il calo della pressione
arteriosa (ristagno di sangue nelle
zone periferiche) che diminuisce l'apporto del sangue al cervello. Sintomi
che precedono la lipotimia sono le vertigini, il sudore freddo, l'offuscamento
visivo e la secchezza delle fauci. Se riconosciuti si può prevenire la perdita
di coscienza semplicemente sdraiandosi sul letto, tenendo le gambe sollevate rispetto al cuore.
Stress da calore
Più grave dello svenimento, è da con-
Sudàmina
Tipica dei bambini, la Sudàmina è causata da una termoregolazione non ancora efficiente e si manifesta con piccole chiazze rosa localizzate dove in
genere si accumula sudore: collo, petto,
inguine, pieghe di braccia e gambe. È
un'eruzione cutanea accompagnata da
prurito, causata dalla mancata evaporazione del sudore: trattenuto nei pori
della cute tende a formare delle minuscole vesciche che rendono la pelle ruvida al tatto. Bagnetti in acqua tiepida
con bicarbonato e amido di riso, asciugamani in cotone e pomate all'ossido
di zinco faranno miracoli, assorbendo
il sudore in accesso e mantenendo la
pelle asciutta. In caso di irritazione
molto diffusa il pediatra o il medico
potrebbero consigliare l'assunzione di
un antistaminico.
Congestione
Una bevanda fredda, se non ghiacciata,
introdotta in un organismo surriscaldato obbliga il cuore a pompare sangue
all'altezza dell'addome. Questo meccanismo, durante o dopo i pasti, può rallentare o bloccare i processi digestivi,
i cui sintomi sono un'aumentata sudorazione e dolore toracico.
È importante sedersi immediatamente
in un luogo caldo e asciutto e consultare un medico.
27
L'ALTRO LATO DELL'ESTATE
GUAI IN AGGUATO
SUGGERIMENTI
Ustioni
e scottature
Punture
d’insetto
Colpo
di sole
(o di calore)
Puntura
di medusa
Puntura
di riccio
di mare
Puntura
di tracina
28
Detergere la lesione con acqua fredda; i farmaci da utilizzare
comprendono emollienti, antistaminici, cortisonici, anestetici locali e disinfettanti, quando necessario.
Detergere accuratamente la zona in cui si è stati punti, per
evitare sovrainfezioni; nel caso di puntura di api va ricercato ed estratto il pungiglione, aiutandosi con una pinzetta
e ammoniaca. Dopo questa operazione disinfettare la ferita.
I farmaci da automedicazione consigliati sono antistaminici
e/o cortisonici; in caso il soggetto sia allergico deve chiedere
consiglio al medico.
Raffreddare il corpo con panni imbevuti di acqua fredda (ponendoli su fronte, polsi, inguine, ascelle); reidratare il soggetto facendogli bere dell’acqua fresca e, se la febbre non
scende, chiamare subito un medico o rivolgersi al pronto soccorso.
Applicare sulla parte interessata ammoniaca ad uso dermatologico; lavare la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla; farmaci consigliati per l’automedicazione sono al cloruro d’alluminio. Hanno un’immediata azione antiprurito e
bloccano la diffusione delle tossine.
Rimuovere l’aculeo aiutandosi con una pinzetta, facendo attenzione perché è molto fragile; è consigliato l’uso dell'acqua calda (fino al limite della tolleranza) e l’applicazione di
creme antibiotiche. Esistono anche delle creme che aiutano la
pelle a espellere la spina (a base di ittiolo) facilmente reperibili in farmacia.
Può essere d’aiuto immergere la parte in acqua molto calda
o a contatto con un oggetto caldo. Occorre far uscire al più
presto il veleno iniettato spremendo la zona della puntura. Si
deve sempre controllare l’assenza di frammenti di aculei
sotto la pelle e disinfettare. Ricordatevi di stare a riposo e
all’ombra e di mantenersi idratati.
VIVERE L'ESTATE
DA EVITARE
Rompere o pungere le vescicole che si
formano; non utilizzare prodotti non
specifici (olio, latte, farina): non solo
ritardano la guarigione, ma possono
portare a infezioni.
Grattarsi o sfregare sulla zona della
puntura.
Non utilizzare farmaci antifebbrili.
Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio;
non mettere sabbia e non strofinare nulla
nella parte interessata dal contatto, si
rischia di far penetrare più all’interno la
sostanza urticante. Non utilizzare alcol.
Evitare i consigli “popolari”.
Idem, niente consigli della nonna.
29
«Occhio agli animali dal pelo nero:
il colore aumenta la rifrazione
del sole e gli effetti del caldo!»
PAROLA AL VETERINARIO
IDRATATE i vostri amici
Anche cani e gatti soffrono il clima afoso
delle estati italiane, ovviamente in maniera diversa rispetto all'uomo ma è bene
adottare alcuni accorgimenti per far godere anche a loro le nostre vacanze
P
rima di tutto l'acqua, possibilmente fresca e sempre a disposizione:
gli animali, rispetto all'uomo, possono digiunare con più facilità ma non
sopravvivono a un paio di giorni senza
bere. Passando al cibo, è utile - d'accordo con il veterinario - variare un po' la
dieta, diminuendo le calorie e i grassi ai
cani e preferendo l'umido al secco per
il gatto. Le passeggiate lunghe, da luglio
a settembre, è bene programmarle la
mattina e la sera, quando fa più fresco.
Mentre nelle ore calde è meglio non restare in giro oltre il quarto d'ora. Attenzione all'esposizione al sole dei vostri
amici: cani e gatti non si rendono conto
e spesso esagerano. Vanno trattati come
i bambini, facendoli spostare all'ombra,
invitandoli ad andare un po' al chiuso
o bagnandogli leggermente la testa. Nel
caso portiate in spiaggia il cane, munitevi di ombrellone o di una piccola tenda,
bagnatelo spesso con acqua dolce e pulitelo sempre dopo un bagno in mare perché l'acqua salata può causare allergie.
Capitolo pelo: approfittate della primavera per una spuntatina e lasciate il vostro amico ben coperto durante l'estate.
30
La loro pelle non possiede un sistema di
sudorazione come il nostro e il grosso
del lavoro lo svolge il mantello che isola
l'animale dal caldo.
Colpo di calore
Ebbene sì, anche i nostri piccoli amici
possono soffrirne. I cani in particolare perché sono più spesso in giro con i
padroni, magari in macchina o in posti
caldi. I sintomi, per Fido, sono respiro
affannoso ed eccessivo, agitazione. In
questo caso è importante metterlo subito in un posto fresco, bagnargli gradualmente tutto il pelo, tranquillizzarlo. Senza dargli troppo da bere: quando
il cane è disidratato troppa acqua può
portare a scompensi e gravi complicazioni. Tra questi - per non sottovalutare il rischio - la torsione intestinale,
forma di ostruzione dello stomaco che
può portare l'animale anche alla morte.
Nel momento in cui il cane ha ripreso a
respirare normalmente, è consigliabile
andare dal veterinario o direttamente al
pronto soccorso. Anche i gatti, in caso
di colpo di calore, tendono ad andare in
iperventilazione - la loro sudorazione è
concentrata nei cuscinetti plantari, non
su tutto il corpo come l'uomo - e a manifestare irrequietezza. Vanno portati subito in un luogo fresco e asciutto e coccolati con un asciugamano bagnato che
li rinfrescherà.
VIVERE L'ESTATE
OCCHIALI DI STAGIONE:
Come sceglierli
La moda e le tendenze hanno stravolto un
prodotto molto importante per la salute
dei nostri occhi. Al momento dell’acquisto
fatevi consigliare da un professionista e
non scegliete solo in base al prezzo e al
design
L'
utilizzo degli occhiali da sole è
importante perché alcune porzioni dell'occhio - o, come vedremo, dell'iride - sono molto sensibili ai
raggi solari e, nel corso del tempo, possono generare gravi danni alla vista. Prima
di tutto lo “spettro luminoso” si divide
in luce visibile e non visibile. La prima è
soprattutto fastidiosa perché la luminosità eccessiva costringe l'iride a ridurre la
quantità di raggi all'interno dell'occhio tecnicamente viene ridotta l'apertura del
forame papillare. È però raro che si verifichi una luminosità tale da creare problemi all'occhio: capita in alta montagna,
in presenza di ghiacciai, di neve, ovvero
fonti riflettenti. In questo caso indossare
gli occhiali non è consigliato, è obbligatorio. Ciò che è invisibile, e oltretutto dannoso, è l'insieme dei raggi ultravioletti, i
famosi Uva e Uvb, la cui lunghezza d'onda (misurata in nanometri, si attesta tra
290 e i 400 nm) non consente all'occhio
di percepirli ma, trasportando energia,
sono in grado di creare danni. Dei più
classici, come la cataratta, le alterazioni
retiniche (tipo le maculopatie). Per questo è importante scegliere lenti capaci di
assorbire quasi totalmente i raggi Uva e
Uvb, fabbricate secondo le regole degli
organismi comunitari (marcatura CE) e
proposte a un prezzo non stracciato. Non
basta, per capirsi, scegliere lenti scure o
alzare gli occhi al cielo per verificare la
qualità degli occhiali: fatalmente si acquisterà un prodotto che non consente all'occhio di difendersi - eliminando il fastidio
della luce visibile, de facto annulliamo il
restringimento di autodifesa - e che lascia
spazio ai raggi pericolosi di raggiungere
retina e iride.
31
VENIAMO ALLA FORMA
Se non si può prescindere dalla qualità
delle lenti, su forma e montature è bene
fare una riflessione. L’estetica è importante ma essendo uno strumento - o accessorio - di protezione è bene che la superficie
dell'occhiale sia ampia e copra sia dalla
luce diretta sia da quella laterale. Stando
attenti all'uso: al mare o in montagna non
c'è limite alla protezione, mentre alla guida, o in bicicletta ad esempio, è bene non
ridurre il campo visivo laterale. Le stesse
stanghette, se troppo alte e grosse, possono essere un impedimento: immaginate il
disagio in caso di sorpasso o a un incrocio… In automobile, a essere pignoli, andrebbe conservato un paio di occhiali ad
hoc, con lenti di grandezza normale e non
troppo scure: in caso di transito in galleria non si avvertiranno particolari fastidi
nel passaggio buio/luce e, è bene sottolinearlo, i cristalli del parabrezza rappresentano già una prima barriera contro i
raggi ultravioletti.
ALTRI PARAMETRI
Non dimenticatevi il comfort: oltre alla
qualità è bene scegliere modelli di dimensioni appropriate al viso, che appoggiano
sul naso in maniera stabile senza scivolare, che non stringano all'altezza delle
orecchie, che regalino una sensazione di
leggerezza. Inoltre preferite lenti dai colori scuri o neutri, come il grigio. Evitate
il blu e l'arancio, il giallo, i colori accesi:
ci si guadagna in luminosità – con la nebbia, sugli sci, possono andare bene – ma
alterano eccessivamente la percezione
dell'ambiente esterno e, in particolare,
delle luci dei semafori, dei segnali stradali in genere.
POLARIZZATE E SPECCHIATE
Le lenti polarizzate neutralizzano i riverberi e gli abbagliamenti perché sono in
grado di filtrare la luce riflessa, lasciando passare solo quella necessaria per il
comfort visivo. Il risultato, o meglio, la
visuale appare più nitida, ricca di contra32
sti, proteggendo comunque dai raggi Uva
e Uvb. Tecnicamente agiscono sulle onde
elettromagnetiche responsabili della propagazione della luce nello spazio: indirizzano le vibrazioni in una sola direzione,
eliminando così riflessi su acqua, neve,
sabbia, asfalto. Per questo sono indicate
per la guida, gli sport all'aria aperta e, più
in generale, per chi soffre di difetti visivi
o ha affrontato un intervento di chirurgia
oculare.
Gli occhiali a specchio meritano un capitolo a parte perché, nonostante le apparenze, non sono solo una moda mutuata
dai poliziotti americani di qualche decennio fa. Sono effettivamente occhiali che
riducono il passaggio dei raggi solari e
proteggono maggiormente l'occhio: il potere filtrante della lente è aumentato di
circa 1/4 una volta specchiato.
VIVERE L'ESTATE
ZOOM
LENTI a contatto
D'estate, a causa del sole, del vento, dell'uso di ventilatori e condizionatori, delle differenti abitudini
(si sta svegli di più, si entra in contatto con sabbia,
salsedine, acqua clorata), l'occhio tende a seccarsi, perché la produzione del liquido lacrimale
risulta insufficiente.
I disturbi che ne conseguono vanno dall'arrossamento della congiuntiva alla difficoltà a tenere gli
occhi aperti in ambienti normalmente luminosi,
fino a difficoltà alla vista.
Possono contribuire a questi disturbi anche le lenti
a contatto, non in quanto causa piuttosto perché
l'occhio le rifiuta, essendo più sensibile del solito.
In questo caso tenete a mente i 5 consigli utili riguardo l'uso delle lenti a contatto, validi per tutte
le stagioni:
1. non usare le lenti a contatto in piscina, al mare o
al bagno turco (tranne le usa e getta);
2. non usarle durante il sonno, a meno che non si
usino quelle in silicone-idrogel;
3. non indossarle in ambienti molto caldi e umidi
senza aver consultato uno specialista;
4. non utilizzarle in alta montagna, dove i livelli di
ossigeno sono bassi e l'occhio respira ancora meno;
5. non usarle se non dopo averle pulite e conservate
nel modo corretto.
33
ABBRONZATURA
A TU PER TU
CON I RAGGI
S
iamo quello che mangiamo: mai
espressione ha più senso, soprattutto in estate. Con l’arrivo del
grande caldo, infatti, è consigliato aumentare il consumo di frutta e verdura
per reintegrare liquidi e sali che, senza
accorgersene, si disperdono con il sudore. Carote, radicchio, spinaci, albicocche, cicoria e poi lattuga, pomodori,
passando per il sedano fino alle fragole: oltre a fare bene, apportano anche la
giusta quantità di vitamina A che favorisce la produzione di melanina, il pigmento che dona alla pelle il tanto agognato colorito ambrato. Per chi vuole
assicurarsì una tintarella gradevole, sicura e duratura, un’alimentazione adeguata è solo uno degli step da seguire
per predisporre la pelle. Ma procediamo con ordine.
Step 1: prima di esporsi al sole
È fondamentale imparare a prendersi cura della pelle sia dall’interno che
dall’esterno; in commercio si trovano,
oltre alle creme solari, integratori alimentari che aumentano e rinforzano le
difese naturali della pelle e per essere
efficienti necessitano di un tempo di
trattamento che va dalle tre settimane
al mese. Per quanto riguarda le creme,
invece, è bene ricordare che si devono
acquistare prodotti solari da protezione 30 in su, che schermino dai raggi
Uvb, responsabili dei colpi di sole, dagli Uva, causa di radicali liberi e fotoinvecchiamento e dagli infrarossi (Ir),
che toccano lo strato più profondo della
pelle - l’ipoderma - disidratandola. Perché siano efficaci le creme devono essere applicate più volte nella giornata,
dopo ogni bagno e cambio di posizione.
34
Oltre a richiamare le buone
pratiche di esposizione ecco
i suggerimenti alimentari
che consentono alla
vostra pelle di agevolare
la melanina, il pigmento
che garantisce la tintarella.
Attenzione: la vostra, non
quella dei bambini
Step 2: dopo l’esposizione
Dopo ogni esposizione - breve o lunga
che sia - è d'obbligo idratare la pelle
con prodotti doposole. Cremosi, lenitivi e tonificanti, ammorbidiscono e
riequilibrano l’epidermide, calmano la
sensazione di bruciore e aiutano a prolungare l'abbronzatura. Vanno applicati
su tutto il corpo, avendo un occhio di
riguardo per il viso, per cui è opportuno utilizzare un balsamo specifico. Per
quanto riguarda le pelli mature, invece,
la soluzione migliore è usare un prodotto che sia anche antietà, in modo da
prevenire e rallentare l'invecchiamento
cutaneo. Queste poche e buone abitudini permettono di mantenere il colorito
più a lungo e, una volta tornati dalle vacanze, sarà sufficiente esfoliare la pelle
FALSI MITI
lampade solari
Molti sono convinti che sottoporsi a
lettini e docce solari aiuti ad abbronzarsi
prima e meglio. Falso. Le radiazioni di
queste macchine - che per essere a norma
devono emettere raggi Uva - sono meno
forti dei naturali raggi Uv. Va da sé che
una o due volte a settimana per riequilibrare la colorazione.
Step 3: cibo amico della pelle
Il cibo, come accennato, è un alleato
fondamentale per un’abbronzatura più
rapida e bella. Nella nostra dieta estiva vanno inseriti alimenti antiossidanti
e ricchi di betacarotene, responsabile della colorazione della pelle. Tra le
verdure si può scegliere tra: broccoli,
pomodori, spinaci, melanzane e ovviamente le carote. Come frutta, invece, è
bene privilegiare melone, fragole, ciliegie e albicocche.
Bambini a tutto schermo
La pelle dei bambini è delicata e sensibile, più soggetta a eritemi, scottature e
VIVERE L'ESTATE
la pigmentazione ottenuta non fornisce
alla pelle lo stesso grado di fotoprotezione
di una normale esposizione solare. La
radiazione Uva, infatti, non fa aumentare
lo spessore della pelle, diminuendone
così il fattore di protezione. Se si vuole
aumentare la concentrazione di melanina
in modo naturale e senza rischi è bene
seguire una buona alimentazione e,
soprattutto, non avere fretta.
spellature. Più il bambino è piccolo,
più la sua pelle è poco abituata al sole,
quindi deve essere protetta con maggiore attenzione. Per i bimbi fino a 6
mesi è sconsigliata l’esposizione, mentre dai sei mesi in su è fondamentale
una crema solare ad alta protezione da
spalmare su: viso, mani, collo, braccia
e piedini. La testa va sempre coperta e
rinfrescata di frequente e non devono
mai sostare a lungo fermi sotto il sole.
Le fasce orarie da evitare sono tra le 10
del mattino e le 16 del pomeriggio, sia
nei giorni di pieno sole, sia in quelli nuvolosi. È buona norma, come per tutti,
farli bere molto e per pranzo/merenda
preparare cibi leggeri e facilmente digeribili a base di pesce, frutta e verdura
di stagione.
35
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Il prodotto non sostituisce una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano.
ambientiamoci
Ecoguida,
IL decalogo
di Vittoria Pietropoli
V
ivere rispettando l’ambiente è sempre più
una necessità. Complici le
tante campagne di sensibilizzazione e una maggior presa
di coscienza del problema,
l’attenzione su questo tema
sta diventando centrale e abbraccia tutti i versanti, dall’alimentazione ai prodotti per
la pulizia e l’abbigliamento
fino ad arrivare a mettere in
discussione “come ci si muove”. Che sia per brevi o lunghi
tragitti, da soli o in compagnia,
l’automobile dei sogni sembra
non dover più rispondere solo
a caratteri estetici ed economici, ma prima di tutto avere
consumi ed emissioni ridotte.
Parallelamente si muovono le
nuove tecnologie automobilistiche, proponendo nuovi motori
Bi-Fuel, a gas e metano, elettrici e filtri sempre più specifici
per ridurre al minimo l’inquinamento. Per sentirsi ed essere
guidatori coscienziosi scegliere
di convertirsi ad auto amiche
dell’ambiente non basta più:
per poterne sfruttare al meglio
le potenzialità è fondamentale
avere una guida congrua. Per
questo nasce Ecoguida un piano promosso dalla Ue (Unione
europea) per la riduzione delle
emissioni inquinanti delle autovetture che passa attraverso
la sensibilizzazione dell’automobilista. Ideato nel 1999,
Ecoguida è il breviario per imparare a viaggiare con como-
dità, sicurezza e rispettando
l’ambiente, senza sentirsi una
lumaca. Si compone di dieci
buone norme per rendere tutti
automobilisti ecocompatibili:
1
Non scaldare il motore prima di partire riduce dello
0,5% i consumi di carburante
ed evita emissioni.
Accelerare con dolcezza e
mai oltre i 3000-3500 giri,
mantenendo le marce alte.
Moderando la velocità,
mantenendosi sotto i 110
Km/h, si può risparmiare fino
al 4% di benzina.
Spegnere il motore se si sosta per più di due minuti,
il risparmio arriva fino al 10%.
Sfruttare il freno motore in
frenata.
Moderare l'utilizzo dell'aria
condizionata.
Mantenere una velocità costante.
Controllare il peso dell’auto,
ogni aumento incide molto
sui consumi.
Attenzione all’aerodinamica, portapacchi/sci incrementano il consumo del 5-8%.
Rispettare sempre il limiti di velocità, evitando
così multe e bruschi stop che
aumentano i consumi.
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Una realtà internazionale, presente in 9 Paesi europei, che
lavora per diffondere la cultura della guida responsabile
e che vede nell’Italia uno dei
suoi fiori all’occhiello, grazie ai
grandi risultati ottenuti in nu-
meri di adesione e diffusione
del messaggio. A Legambiente
- associazione no profit italiana
per l’ambientalismo scientifico
- va il merito di questo primato:
credendo da subito nel progetto l’ha a sua volta sviluppato,
con l’ideazione di Ecopatente.
Un vero e proprio corso, nato
dalla collaborazione con Cse
Italia Srl, Confarca e Unasca giunto alla sua IV edizione - in
cui non solo si danno regole
per migliorare l’impiego della
propria automobile, ma anche
su come non utilizzarla, promuovendo e incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici e, se
presente, il car sharing o il car
pooling (www.ecopatente.it).
Altre realtà che hanno prodotto
risultati simili a quelli del nostro
Paese sono Francia, Olanda e
Inghilterra, che hanno dato
carattere altrettanto personale
a questo progetto. Per avere
tutte le informazioni complete
e sapere come migliorare la
propria guida basta collegarsi
al sito www.ecodrive.org.
veicolo green
Anche se lo stile di guida come visto - è importante, la
scelta dell’auto rimane fondamentale. Si possono catalogare come auto amiche
dell’ambiente tutte le ibride
e con consumo di carburante fino a 4,6 litri per 100 km
a 109 g/km di emissione di
anidride carbonica. Rientrano
in questa categoria le nuove
“Euro 4” e le auto - anche
diesel - con filtro antiparticolato di serie, che trattiene tutte
le polveri sottili, rendendo le
emissioni praticamente inesistenti, senza incidere sulle
prestazioni del veicolo.
37
SVAGARSI
LE DIECI SPIAGGE
PIù BELLE D'ITALIA
di Enrico Maria Corno
Capo Teulada (Sardegna)
L
a notizia è che la ben nota
spiaggia dei Conigli a Lampedusa è stata di recente votata come la più bella del mondo, premiata dai Tripadvisor®
Travellers’ Choice Beaches
Awards 2013. Al di là del riconoscimento (ce ne sono ovviamente altre decine simili in
giro che premiano altrettante
spiagge diverse ogni anno), è
certo che il nostro paese vanta
molti lidi estremamente suggestivi sui suoi 7.500 chilometri
di costa. Anche PiùSalute vuole provare a stilare la propria
classifica, cercando di andare
oltre i nomi più scontati, regione per regione.
38
#1
SICILIA
Chi siamo noi per smentire i
votanti europei del sondaggio
di TripAdvisor? Prendiamo per
buono il primo posto mondiale e ci limitiamo a raccontarvi
che la spiaggia dell’Isola dei
Conigli a Pantelleria è la “solita” spiaggia di sabbia bianca,
circondata di alti scogli altrettanto bianchi e da vegetazione
mediterranea. Acqua limpidissima, un’incredibile fauna
marina e mille sfumature d’azzurro. Va da sé che la Sicilia
annota anche numerose altre
spiagge che entrerebbero in
qualunque classifica, da quella di San Vito Lo Capo sopra
Trapani (libera e attrezzata) a
quelle delle Eolie, da Panarea
a Vulcano.
#2
SARDEGNA NORD
In via del tutto eccezionale,
scegliamo di dividere le spiagge della Sardegna in due. Nord
e sud. Tutte le classifiche on
line da noi consultate riportano almeno cinque spiagge
sarde tra le prime dieci d’Italia.
Nel nord, la migliore è di gran
lunga la Pelosa di Stintino,
sopra ad Alghero, con la sua
Detergente intimo speciale
DETERGENTE DELICATO PARTICOLARMENTE
INDICATO IN CASO DI EMORROIDI
BALANITI, BALANOPOSTITI, VULVOVAGINITI
P
L’Intimo Softcare è un detergente intimo speciale, senza profumazione, assolutamente innovativo e primogenito di una nuova
famiglia di detergenti «filmogeni» basati sui derivati del glucosio
(caprylyl/capryl glucoside, hydroxyethylcellulose), in grado di
svolgere una delicata azione lavante e protettiva su cute e mucose.
Vi è un solo tensioattivo, il caprylyl/capryl glucoside, assolutamente non aggressivo e impiegato alla minima dose lavante, caratterizzato da un equilibrato potere detergente anche in acque dure;
la camomilla (chamomilla recutita water) svolge un’azione decongestionante e deodorante, l’elastina marina (hydrolyzed elastin) è
protettiva ed eutrofia. La cellulosa (hydroxyethylcellulose) è
un derivato del glucosio che, dopo evaporazione dell’acqua,
si deposita sulla pelle e sulle mucose, proteggendole con un
sottile strato filmogeno.
Pertanto è indicato per la detersione della mucosa ano-genitale sia in soggetti che non tollerano i comuni detergenti intimi,
sia per l’igiene intima dei neonati, lattanti, bambini, sia in particolari situazioni cliniche in cui può essere di supporto alle
eventuali terapie specifiche (stati irritativi, balanopostiti, vulvovaginiti, emorroidi, ragadi anali, dermatiti da pannolino).
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39
Spiaggia dei Conigli - Lampedusa (Agrigento)
sabbia fine e la vista sulla torre
saracena. Cala Mariolu a Orosei, in provincia di Nuoro, non
è di certo meno incantevole ma
le più famose rimangono Santa
Teresa di Gallura, di Cala Brandichi a San Teodoro e dell’Isola
della Maddalena.
#3
SARDEGNA SUD
Senza dimenticare la spiaggia di Cala Goloritzè a Baunei
sulla costa orientale, raggiungibile preferibilmente con i
gommoni e frequentata anche
dalle ultime foche monache,
all’estremo sud si fa preferire la Spiaggia di Tuerredda a
Teulada vicino a Capo Spartivento: spiaggia e rocce battute dal grecale e dal sole che ricordano immagini caraibiche.
Nelle vicinanze Cala Zafferano
è bellissima ma è inaccessibile per le quotidiane eser40
citazioni militari della Nato.
Rifatevi con la zona di Chia a
Domus de Maria: la spiaggia
Su Giudeu nella laguna è a
pochi chilometri di distanza.
#4
PUGLIA
Due nomi su tutti: Vieste e
Otranto, il primo a nord, l’altro
a sud. In mezzo centinaia di
chilometri di costa, in alcuni
tratti ancora selvaggia e poco
frequentata. Nel Gargano la
Spiaggia della Gattarella è
protetta da una grande pineta; nel Salento invece la Baia
dei Turchi (10 km da Otranto)
è una lingua di sabbia bianca
che non ha niente da invidiare
agli atolli maldiviani.
#5
TOSCANA
Forse non tutti sanno che
molti degli spot pubblicitari e
dei servizi fotografici ambientati su un’isola corallina sono
in realtà girati a Rosignano
Solvay, in provincia di Livorno. Dietro campi di girasoli,
davanti sabbia bianchissima
nata dai depositi di calcio e
calcare della industria chimica
nelle vicinanze (!). Anche se il
mare non è quello della Sardegna, il panorama è eccezionale. In genere, la spiaggia di
Fetovaia all’Elba è considerata
la più bella della regione e Capalbio la più famosa.
#6
LIGURIA
A qualcuno può piacere la
Baia del Silenzio, una spiaggia di pietrisco a Sestri Levante, in mezzo alle vecchie case
coloratissime. E se la spiaggia
più cool è quella di Varigotti,
la più famosa e seducente è
SVAGARSI
sicuramente quella di Monterosso, nelle Cinque Terre.
#7
CALABRIA
Più di 700 km di costa con scogliere a picco sul mare e spiagge di sabbia fine, attrezzate o
selvagge. La Calabria sul Mar
Ionio e sul Mar Tirreno, conta
Capo Vaticano e Soverato, Scilla,
Diamante e Praia a Mare ma la
spiaggia di Tropea, sotto la falesia a picco sul mare su cui secoli
fa sono state edificate incredibili
costruzioni, è la numero uno.
#8
CAMPANIA
La Citara a Ischia? La Marina
Grande a Capri? La spiaggia
più bella della Campania è
quella del Fornillo a Positano
sulla Costiera Amalfitana, tra le
case a picco sul mare.
#9
MARCHE
Il Conero? È un picco roccioso
proprio sopra Ancona. Ai suoi
piedi, i tratti di costa sono di
conseguenza incorniciati di
verde rendendo l’aspetto delle
spiagge ancor più caratteristico. Le più famose della riviera
sono le spiagge di Mezzavalle
e quella di Portonovo, sassi
bianchi e mare pulito.
#10
VENETO
Con tutta la stima che si può
nutrire per le coste venete (la
regione è stata recentemente
premiata come la più amata dai
turisti stranieri), non si può certo dire che le spiagge del nord
dell’Adriatico siano meravigliose.
Di certo però il Lido di Venezia
è famoso in tutto il mondo e la
stessa Jesolo merita una visita.
ZOOM
LE MIGLIORI
DI LAGO
Il Lido davanti all’Abbazia di
Piona, poco sotto Colico, è
uno dei pochi angoli attrezzati
dell’interno Lago di Como.
Altrimenti è più facile rifugiarsi
nei tanti stabilimenti, come a
Bellano o a Cadenabbia. E se sul
Maggiore la costa piemontese è
generalmente più accessibile di
quella lombarda, a Gozzano - sul
lago d’Orta - c’è una spiaggia di
sabbia con tanto di trampolino
da 10 metri in cemento. Il Garda,
ovviamente, è tutta un’altra cosa:
la Spiaggia degli Olivi a Riva
del Garda è frequentatissima
da aprile a ottobre così come
la privata Baia delle Sirene a
San Vigilio, sopra Bardolino. Sul
versante lombardo, vicino a Salò,
Porto Torchio e Porto Dusano
sono chicche per intenditori.
41
ONDINA SU ONDINA
di Vittoria Pietropoli
C
hi è sempre alla ricerca
dell’onda perfetta, anche
quando sembra non arrivare
mai, e proprio distante dalla
tavola non sa stare, quest’estate potrà consolarsi con il
sup. Nato negli anni Sessanta, quando i Beach Boys di
Waikiki iniziarono a stare in
piedi sui loro long board e
pagaiare per fotografare i turisti che prendevano lezioni di
surf, oggi lo stand up paddle
(sup) prende sempre più piede, diventando sinonimo di un
nuovo modo di vivere il mare.
Anche se da noi è un fenomeno piuttosto recente, ha origini lontane. In Polinesia è quasi sport nazionale, con una
grande tradizione: 5mila anni
fa lo praticavano le popolazio-
42
ni native e alle Hawaii non c’è
bambino o anziano che non
abbia la sua tavola. Alla base
della sua diffusione nei nostri
litorali è che, oltre al fascino
di poter quasi “camminare
sull’acqua”, questa specialità
si sposa bene con la caratteristiche dei nostri mari e laghi.
A differenza del surf - praticabile solo in poche zone d’Italia
- non necessita di onde alte
come quelle dell’oceano e ha
un impatto visivo meno complicato. Un altro suo punto di
forza è che non ha limiti di età
o fisicità: tutti posso praticarlo, ovviamente con criterio.
Sup è fitness
Lo stand up paddle abbina a
quella che sembra una classi-
ca tavola da surf - long board
- la pagaia: lo sport si pratica,
nella teoria, salendo sul long
board dritti su due gambe
e remando, cullati dal moto
dell’acqua. Nella pratica è un
po’ diverso: prima di riuscire
a viaggiare spediti e sicuri bisogna imparare a cavalcare
l’onda e a conoscere le correnti, per questo si consiglia
di cominciare sulla tavola in
ginocchio, finchè non si avrà
la confidenza necessaria per
mettersi in piedi. Lo sforzo
fisico che si compie durante
questa attività coinvolge ogni
parte del corpo e, di conseguenza, consente un allenamento completo. Per questo
è considerato una disciplina
fisica, paragonabile ad altre
MUOVERSI
Ultimo ad arrivare dalle
nostre parti, lo stand up
paddle (più facilmente
sup) è una tavola con
uso di pagaia che ha
trovato molti estimatori
perché permette quasi
di camminare sull’acqua
pratiche di puro fitness. Se si
esegue una pagaiata corretta
il sup potenzia tutte le fasce
muscolari e, lavorando sotto
la soglia anaerobica, è un ottimo brucia grassi.
La tavola
A un occhio inesperto tavola
da surf e sup sembrano simili,
se non uguali, in realtà sono
molto differenti. Il sup, infatti, può avere una dimensione
doppia o anche tripla del classico surf ed è tecnologicamente più avanzato: si compone
di un mix di polistirolo, fibra di
vetro e una speciale resina. La
pagaia, invece, è realizzata in
carbonio e ha una pala inclinata di circa trenta gradi per avere
una maggiore spinta da prua a
poppa, con un corrispettivo incremento di efficienza, di resa.
Long board più lungo e remo
permettono così di viaggiare a
pelo dell’acqua. Si può dire che
lo stand up paddle sia il punto
d’incontro tra surf e canoa: dal
primo prende la caratteristica
di scivolare in piedi sull’acqua
e cavalcare le onde, dal secondo eredita la pagaia con tutte
le tecniche e i vantaggi che ne
derivano.
regolE base
La dimensione più grande
della base su cui poter poggiare non deve però trarre in
inganno: andare sul sup non
è facile come sembra e ha
regole precise da rispettare.
Prima di entrare in acqua si
deve controllare la lunghezza
del remo, che deve essere necessariamente adattata all’altezza del supper: se troppo
corta ci si troverà a pagaiare
arcuando la schiena in avanti,
troppo lunga a pagaiare arcuando all’indietro. Le prime
uscite è meglio farle in assenza di mareggiata, per prende-
re confidenza con il mare e lo
sport. Mai uscire soli, ma se
si decidesse di fare una solitaria avvertire sempre qualcuno e segnalare la propria
posizione. Tenersi sempre
sotto costa, a 500/600 metri
da riva, indossare il giubbotto salvagente e fissarsi con il
leash, il laccio che parte dalla
tavola e si chiude al ginocchio
o al polpaccio. Raccogliere
informazioni sul percorso che
si vuole affrontare (spot) e osservare le regole di chi pratica
gli sport d’acqua. Esiste, infatti, una specie di codice di
comportamento del surfista,
che prevede: rispetto per i bagnanti, per i “local” - chi è del
posto e vive in quella spiaggia
- e soprattutto per le regole:
in acqua l’onda è di tutti ma ci
sono delle precedenze da osservare. Quando ci si sentirà
abbastanza in confidenza con
pagaia, tavola e mare, solo in
quel momento, ci si può avventurare e sfidare le onde
per l’alto mare aperto, che
ovviamente rendono il tutto
molto più divertente.
43
ricette
IN TUTTE LE SALSE
di Laura Camanzi
in collaborazione con Giovanni Seveso, Specialista in alimentazione
P
erino, camone, ciliegino,
ramato, pizzutello, cuore di bue… esistono più di
4.000 varietà di pomodoro tra
cui scegliere, per soddisfare
ogni gusto e necessità. Originari del Sudamerica, questi
frutti giunsero in Europa quasi
cinque secoli fa; piccoli e gialli
furono inizialmente guardati con diffidenza e usati solo
come piante ornamentali. Il
colore dei frutti, infatti, originariamente non era rosso ma
oro, da cui il nome “pomo d’oro”, e solo in seguito a selezioni e innesti arrivò al colore che
noi oggi conosciamo. Per tre
secoli i pomodori stentarono
a intaccare il panorama culinario italiano, fino a quando,
a metà dell’Ottocento, fecero
il loro timido ingresso nei vicoli
di Napoli. Vennero proposti in
abbinamento alla pasta, come
alternativa agli spaghetti cacio
e pepe, e il successo fu immediato. Da quel momento
entrarono con passo deciso
nella dieta mediterranea, guadagnandosi il posto d’onore
di cui ancora oggi godono.
L’estate è il momento migliore
per gustarli appieno: saporiti
e succosi valorizzano insalate,
paste e piatti di pesce, e regalano al nostro organismo elementi preziosissimi. «Ricchi di
principi nutritivi e con un basso contenuto calorico, i pomodori sono un alimento che non
44
dovrebbe mai mancare sulle
nostre tavole, specialmente
d’estate», chiarisce Giovanni
Seveso, specialista in Scienze
dell'alimentazione e dietetica.
«Composti per il 95% di acqua, sono l’ideale per aiutare
a mantenere la linea e per
contrastare i disturbi legati al
caldo. La componente acquosa del pomodoro è costituita
soprattutto dal potassio, utile
per combattere ritenzione dei
liquidi, stanchezza, crampi
e debolezza muscolare». Tra
i minerali in esso contenuti figurano, oltre al già citato
potassio (237 mg per 100 g,
secondo solo alle banane), fosforo (24 mg), magnesio (11
mg) e calcio (10 mg), che aiutano a reidratare e rivitalizzare
l’organismo. Molte anche le
vitamine presenti: quelle del
gruppo B, vitamine A, C, K,
D e E, dalle note proprietà antiossidanti. Con soli 100 grammi di pomodoro si raggiunge
la dose giornaliera raccomandata di vitamina C.
Licopene
Tra le molte sostanze salutari
contenute nei pomodori figura in primis il licopene, un potente antiossidante che aiuta
a combattere i radicali liberi,
contrastando l’invecchiamento cellulare e rafforzando il
sistema immunitario. «Questo
prezioso carotenoide non vie-
ne sintetizzato dal nostro corpo, che è dunque costretto ad
assorbirlo attraverso il cibo, e
il pomodoro ne è la maggiore
fonte di “recupero”. Recenti
studi hanno dimostrato l’efficacia del licopene nel ridurre
il colesterolo - un consumo regolare di pomodoro è in grado
di abbassare di circa il 10% i
livelli di colesterolo cattivo nel
sangue - e nel contrastare l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie, come ictus, infarti e
trombosi, oltre che alcuni tipi
di tumore». Non poco per un
frutto così versatile in cucina.
E le proprietà del pomodoro
non sono ancora finite: le fibre, concentrate soprattutto
nella buccia, favoriscono la
motilità intestinale, aiutando
a combattere stipsi e intestino
pigro. E ancora, il suo succo
stimola la digestione, favorisce la diuresi e si rivela un
ottimo disintossicante.
Concentrato
di salute
Se il pomodoro fresco è ricco di proprietà, la versione
Valori nutrizionali
per 100 gr:
Calorie 18 kcal
Acqua 94,52 g
Carboidrati 3,89 g
Zuccheri 2,63 g
Fibre 1,2 g
Proteine 0,88 g
Grassi 0,2 g
la ricetta
Pomodori
confit
concentrata ne ha ancora di
più. Ricerche nutrizionali recenti hanno dimostrato come
nel frutto sottoposto a cottura
ci sia una maggiore concentrazione di principi nutritivi.
«Il concentrato di pomodoro,
il cosiddetto pomodoro “in
tubetto”, contiene licopene,
calcio, ferro, fosforo, potassio
e vitamine in quantità da 4
a 8 volte maggiori rispetto al
pomodoro fresco: questo perché la cottura, ma soprattutto
l’aggiunta di olio, facilita l’assorbimento di certi elementi
da parte dell’organismo. Solo
alcune vitamine, coma la A e
la C, tendono a perdersi con
la cottura perché termolabili. Per questo motivo è bene
alternare le preparazioni di
questo frutto, che va consumato spesso, e che fa bene
al nostro organismo sia cotto
che crudo».
Per molti,
non per tutti
Ottimo per chi vuole restare in
forma, per i diabetici - contiene, infatti, pochi zuccheri - e
per gli ipertesi, il pomodoro è
caratterizzato però anche da
diverse proteine allergizzanti,
che a volte possono scatenare eruzioni cutanee e reazioni
allergiche anche gravi. Stimolando la digestione, inoltre,
porta a una diminuzione del
pH dello stomaco e per questo è sconsigliato a chi soffre di irritazione gastrica o di
bruciori di stomaco. È bene
ricordare che tutte le parti verdi della pianta sono tossiche
perché contengono solanina,
un glicoalcaloide steroidale,
che non viene eliminato neanche tramite cottura. Anche
il frutto ne contiene, seppure
in quantità basse, e più è maturo meno sono le possibilità
di trovarne. Tra i disturbi che
possono comportare le solanine ci sono mal di testa, dolori addominali e gastrici. «Per
questo è meglio scegliere pomodori rossi e ben maturi»,
ricorda Seveso, «ma non troppo maturi, poiché in questi si
forma l’antienzima ascorbasi,
capace di degradarne il contenuto di vitamina C».
Ingredienti
500 g di pomodorini ciliegino o
datterini, 2 cucchiai di zucchero,
1 cucchiaino di sale, timo, origano,
1 spicchio d’aglio, olio evo q.b.
Il confit è un’antica tecnica di cottura
alla quale possono essere sottoposti
diversi alimenti: può essere a base di
zucchero oppure di aceto, ma quello
che la caratterizza è una cottura lenta
e a bassa temperatura. Si tratta di
preparazioni lunghe che hanno lo
scopo di mantenere inalterati i sapori
e le consistenze, eliminando l’acqua
che altrimenti farebbe deperire più
velocemente i cibi. Nel Medioevo, e
soprattutto in Francia, veniva utilizzata
per allungare i tempi di conservazione:
confire in francese significa, infatti,
conservare. I pomodori confit sono
pomodorini caramellati dal gusto dolce
e intenso, ottimi su pane, focacce
e bruschette, nelle insalate, come
contorno, abbinati a formaggi o per
condire la pasta.
Lavate accuratamente i pomodorini,
tagliateli a metà e disponeteli su una
teglia ricoperta di carta da forno, con
la parte tagliata rivolta verso l’alto.
Spolverateli con zucchero, sale e un
trito di erbe aromatiche. Aggiungete
l’aglio tagliato a fettine sottili e un filo
d’olio d’oliva. Infine cuocete in forno
ventilato a 120° per circa 2 ore.
45
Letture salutari
di Francesco Rizzo
Botulin free
di Antonino Di Pietro
Edizioni: Sperling&Kupfer
Pagine: 256
Euro: 16
Tredici ogni mille persone. È
la percentuale di interventi
di chirurgia estetica in Italia,
secondo dati del 2011: siamo
terzi al mondo, dietro Corea
del Sud e Grecia, ma davanti agli Stati Uniti. L'operazione
più gettonata? La mastoplastica additiva, il “ritocchino”
al seno, insomma. Ma a quali
conseguenze può condurre il
ricorso al bisturi? E, in particolare, che cosa può provocare
il botulino, tossina utilizzata
per eliminare le cosiddette
“rughe di espressione”? Ce
lo spiega il dermatologo Antonino Di Pietro, in un libro
in cui, dati alla mano, mette
in luce i rischi legati all'uso di
quello che l'autore considera
46
“un veleno”. Spiega Di Pietro: «Basta navigare su internet per imbattersi in offerte
di trattamenti su tutto il viso,
o per le rughe della fronte, o
intorno agli occhi», ovvero usi
vietati dalla legge. E tuttavia,
occorre cautela anche per gli
usi autorizzati: «Per spianare
le rughe, il botulino paralizza
il muscolo: l'effetto collaterale
è che si blocca la mimica facciale». Un inconveniente che
può durare pochi mesi, solo
che, dopo il terzo trattamento, si sviluppa assuefazione,
le dosi di botulino aumentano
e l'effetto-imbalsamazione si
aggrava. «Non conosciamo
tutti i possibili rischi collegati»,
prosegue l'autore, «ma il pericolo è che la tossina possa
toccare i nervi di altre zone
del corpo». Oppure agire a
distanza, indebolendo i muscoli fino alla paralisi o provocando lancinanti mal di testa.
Ma quello di Di Pietro non è
solo un atto di accusa, perché
propone terapie alternative,
che puntano a rivitalizzare
epidermide e derma, suggerisce una corretta alimentazione e idratazione e il ricorso a
pratiche diverse, come l'acido
ialuronico. Il libro si completa
con una serie di consigli su
come rimediare a interventi
di chirurgia estetica dall'esito
non felice.
tempo di lettura: 5 ore
Bastava dire no
di Chiara Maffioletti
Edizioni: Marsilio Editore
Pagine: 124
Euro: 12,50
Cronaca di un divorzio, immaginata come un buon film.
Che deve cominciare illudendo lo spettatore (in questo
caso, il lettore) e poi lanciarlo nel cuore del problema.
Come fa la giovane autrice di
questo libro, che viaggia controcorrente rispetto ai manuali su come far funzionare un
matrimonio e ne scrive uno
su come far funzionare... una
separazione. E forse anche su
come sopravvivere a una separazione. E così, dal primo
capitolo, in cui si celebra il
ricordo comunque dolce e indelebile del giorno delle nozze, si passa subito, questione
di sei pagine, al dubbio che si
insinua: “lui” non è quello giusto. Con una bella immagine,
scopriamo il matrimonio paragonato a una robusta corda
da marina: quando tutti i fili si
videoteca
Tutto parla di te
(Italia, 2012)
di: Alina Marazzi
con: Charlotte Rampling, Elena
Radonicich, Valerio Binasco
durata: 83'
Distribuzione: Bim
Valore terapeutico:
per riflettere sulla depressione delle madri
sono consumati, provi e riprovi ma non si riesce più a riannodare la fune. E allora, che
si fa? Con un'ironia che non si
sogna di nascondere le ferite,
Bastava dire no rivive prese di
coscienza, strappi del cuore e
surreali dialoghi con i parenti
costretti ad accettare l'amara
realtà. E poi traslochi improbabili verso nidi di fortuna,
battaglie con gli avvocati, cattiverie da tribunale e cambi di
prospettiva, propri e degli altri
(cosa succederà ora che torno ad essere single?). E verità
che emergono solo quando
“lui” (o lei) non è più al tuo
fianco e chi prima mentiva o
taceva ora ha il “coraggio” di
parlare. Bastava dire no è un
libro terapeutico, e comunque
ottimista, per chi ha vissuto un divorzio e scopre, non
senza sorridere, che i momenti vissuti sono esperienza
comune. Ma, per un gustoso
paradosso, è soprattutto un libro per chi deve ancora... dire
“sì” o ha in animo di farlo. Se
è vero che dagli errori (altrui)
si può imparare...
tempo di lettura: 4 ore
Non capita spesso che il
cinema affronti in modo
diretto la fatica e il dolore, il
mistero e le contraddizioni
del diventare madri. Cioè che
un film esplori il lato oscuro
di uno momento che - invece
- nel pensiero più comune e
banale, nell'immaginario da
pubblicità, è associato solo
alla felicità. Ci prova la regista
milanese Alina Marazzi, autrice
forse unica nel nostro Paese
a parlare della condizione
femminile con franchezza
(come già dimostrato la
tagliente ironia di Vogliamo
anche le rose, indagine sulla
condizione femminile in Italia).
Con questo nuovo film, la
Marazzi intreccia storie di
donne che, nei primi mesi
o anni dopo il parto, hanno
rifiutato la maternità, hanno
fatto fatica ad accettarla,
non si sono sentite capite
da chi le circondava, si sono
interrogate sul loro destino.
Vicende autentiche, tratte da
trasmissioni tv e da archivi
dei consultori, mescolate a
una trama di finzione, in cui
la regista immagina Pauline,
una psicologa (la Rampling)
che segue - con cautela che
diventerà scontro - Angela,
una giovane madre in crisi
(la Radonicich), sullo sfondo
di una Torino filmata in modo
da sottolineare il disagio o
la solitudine della donna.
Che deve fare i conti con le
rinunce: era una danzatrice,
quindi una persona che
faceva di un corpo leggero,
non segnato dalla fatica
delle gravidanza, la sua
forma di espressione. Angela
ritroverà l'equilibrio e il sole
dentro di sé: un vestito e uno
specchio saranno i simboli
di questa rinascita, mentre
un segreto svelato ci aiuterà
a comprendere il ruolo di
Pauline. Un film toccante,
significativamente quasi privo
di uomini, eppure girato con
la sensibilità necessaria per
rispettare i protagonisti e lo
spettatore. Anche se la Marazzi
non rinuncia a pungere con
classe: il film è intrecciato
a brevi scene di animazione
sull'ideale, un po' ipocrita, di
famiglia felice. Già: come si
riconosce una famiglia felice?
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OROSCOPO
di Nota Zarkada
[email protected]
ARIETE
Luglio sarà un mese di grandi cambiamenti con traslochi inaspettati in agguato. Il lavoro vi richiederà calma e sicurezza
prima di prendere decisioni significative,
attenti ai rischi nascosti dietro le quinte.
Per l’intero bimestre siate prudenti alla
guida e non solo, gli aspetti di Marte
non sono favorevoli. Agosto tutt’altro che
tranquillo per l’atmosfera famigliare, evitate discussioni con le persone più care
nella seconda metà del mese, i rapporti
saranno la patata bollente degli ultimi
giorni dell’estate.
illustrazioni di Matteo Pagni / www.stablab.it
TORO
Viaggi e nuove amicizie renderanno lo spirito di luglio leggero e divertente, salute
tutto ok. Durante la luna piena sentirete
un calo di forza ed energie: passeggiare
all’aria aperta vi darà di sicuro sollievo.
Agosto sarà il mese giusto per le vacanze:
Venere favorisce il vostro fascino e le spese di piacere; un consiglio per chi rimarrà
in città: shopping “sport” appropriato.
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BILANCIA
Questi due mesi vi metteranno alla prova
sia sul piano fisico che mentale: i rapporti saranno il vostro tallone di Achille, armatevi di pazienza e non siate affrettati.
Nuovi progetti lavorativi potranno partire
dopo il 20 di luglio; non accettate consigli
da chi non vi conosce veramente e valutate attentamente ogni mossa. Finalmente
è estate: crogiolatevi al sole e dimenticate
le difficoltà: creme solari sempre nel vostro bagaglio.
ACQUARIO
Lavoro in primo piano nel mese di luglio:
rimandate decisioni e mosse dopo il 20 per
avere successo. Prendetevi cura dello stomaco che ultimamente ha assorbito l’eccessiva tensione: arricchite la cucina con
frutta e consumate pasti leggeri. La luna
piena nel segno favorirà i cambiamenti
ma aumenterà il vostro nervosismo; passare un po' di tempo al parco vicino casa
potrà aiutare lo stato d’animo con lunghe
passeggiate.
SCORPIONE
Nonostante gli ultimi dieci giorni di luglio,
in cui vi sentirete un po’ assonnati, Marte
nel Cancro sarà il vostro alleato in questi
intensi mesi estivi. L’inizio del mese può
nascondere qualche ritardo in progetti
o viaggi già organizzati; agosto, al contrario, promette puntualità e proposte di
lavoro inaspettate. Fate sentire i vostri
veri sentimenti alla vostra dolce metà...
rischiate di trascorrere vacanze solitarie.
PESCI
Estate molto creativa e promettente: evitate i primi giorni di luglio per realizzare le idee che da tempo avete in mente.
L’amore sarà il padrone di questi mesi,
vi incontrerà in qualche terra straniera o
arriverà con un volo internazionale? Siate
prudenti con le spese durante le vacanze
perché al ritorno la casella postale sarà
piena di bollette; “guinzaglio” all’entusiasmo e... via!
GEMELLI
Bimestre caratterizzato da molte iniziative nel campo professionale che daranno
una svolta anche al conto bancario: fatene tesoro! Vi serviranno per far fronte
alle spese inaspettate nascoste dietro
l’angolo. All’inizio di luglio, Marte porterà leggeri mal di testa e piccoli infortuni,
non fatene un dramma, il resto del bimestre tutto andrà liscio. Venere nella bilancia promette momenti speciali, giusto in
tempo per le vacanze.
SAGITTARIO
Sia luglio sia agosto vi obbligheranno a
occuparvi delle spese prima di partire
per le vacanze: chiudete in un cassetto
le carte di credito se non volete rimanere in città per l’estate. Venere nel Leone
favorirà flirt e divertimento e vi metterà
nell’umore giusto per le avventure che sognavate già dall’inverno. Un nuovo costume da bagno e sarete pronti per partire!
VERGINE
Luglio porterà gli amici in primo piano; ci
sarà spazio per ritrovarsi con gli “storici” e per dare il benvenuto a nuovi arrivi;
saranno proprio loro lo stimolo per partecipare ad attività fino ad ora ignorate.
Le vacanze saranno un’ottima occasione
per approfondirne la conoscenza. Venere
nel segno per la gran parte del mese di
agosto vi renderà socievoli e irresistibili
con umore alle stelle, cocktail da gustarsi
in riva al mare.
CAPRICORNO
Gli ultimi mesi dell’estate non saranno
molto teneri: problemi nei rapporti accenderanno l’atmosfera familiare e richiederanno molta pazienza. Se non volete
subire perdite fate un respiro profondo e
affrontateli con calma! Passate le onde,
agosto regalerà momenti più rilassanti
se condivisi con amici. L’energia del mare
potrà essere d’aiuto, prolungate le vacanze il più a lungo possibile.
ARIA
ACQUA
TERRA
FUOCO
CANCRO
Il mese del vostro compleanno vi
porterà alla ribalta; con così tanti
pianeti nel proprio segno sarà
impossibile non farsi notare.
Con Mercurio retrogrado, nella
prima metà del mese, vecchi amici
riappariranno dal passato; evitate
di prendere decisioni importanti in
questi giorni. Marte nel segno per tutto
il bimestre vi caricherà di iniziative
e nuovi progetti, ma nel contempo vi
farà correre per realizzarli; prendete
il tempo che serve e state attenti
a non scivolare sul parquet!
LEONE
Venere nel segno per quasi tutto il mese
di luglio non vi permetterà di passare
inosservati; flirt e divertimento saranno
le parole-chiave del mese. Periodo
appropriato per shopping e, perché no,
togliersi qualche sfizio. Agosto ospiterà
Mercurio nel segno e regalerà viaggi e
momenti rilassanti in compagnia degli
amici, capirete che con alcuni di loro è
giunto il momento di dirsi addio. Notti
in bianco in arrivo... a voi il compito di
renderle piacevoli.