G U E R R A S I` - G U E R R A N O

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G U E R R A S I` - G U E R R A N O
Anno scolastico 2007—’08
Giornalino dell’
I. C. S. Gino Capponi - sede Gemelli www.icscapponi.it
Un pensiero è dominante nei vari dibattiti politici e massmediali:
G U E R R A S I’ - G U E R R A N O
Racconto ed esprimo le mie opinioni ed emozioni in merito al tema.
Nonostante la storia dell’uomo
sia molto vasta, l’umanità non
sembra aver attraversato nessun lungo periodo senza guerre.
La guerra con i suoi orrori e le
sue crudeltà sembra appartenere al patrimonio genetico della
specie umana!
E’ un evento sociale e politico
dominato dalla violenza con il
coinvolgimento fisico di numerosi territori; è un confronto fra
persone e nazioni, ma non solo
questo in quanto determina
significativi cambiamenti nella
cultura, nella religione, nell’arte,
nei costumi, nelle abitudini di
vita, nell’economia… Le nazioni, infatti, ne escono cambiate.
Le guerre sono combattute
sopratutto “per risolvere” problemi territoriali e commerciali;
ci sono poi i drammatici conflitti
etnici…
Solitamente le guerre sono precedute da un periodo di tensioni
sociali e di crisi economica.
A mio parere, la guerra è un
fenomeno molto articolato, sia
perché ha assunto forme differenti nel corso dei secoli, sia
perché è stata messa a servizio
di scopi fra loro diversi: ad esempio, guerra di conquista, di
liberazione, di religione…
La complessità delle guerre è
testimoniata sia dal tentativo di
scoprire le cause per poterla
eliminare, sia dalla convinzione
di poter trovare una sua funzione “benefica” per la nostra umanità.
Numero 3— Giugno
Io credo che le ragioni, per cui
una guerra scoppi, possono
essere eliminate soprattutto
utilizzando la ragione, l’accordo
tra gli uomini.
La guerra nell’ex Iugoslavia, ad
esempio, fu causata da un
insieme di fattori, ma il principale fu l’intolleranza religiosa.
Secondo me, la globalizzazione ha causato, invece, la
“caduta” dei mercati più poveri
ciò ha portato alle guerre civili;
infatti ha esasperato gli animi
della gente proprio perché
spesso “distrugge” l’economia
di questi Paesi con inevitabili
conseguenze negative sulle
persone, che spesso si ritrovano a vivere in un clima sociale
di forte degrado e povertà.
Una volta ho letto un libro intitolato “Della guerra” di Carl
Von Clausewiz, in cui l’autore
affermava che “…la guerra è la
continuazione della politica con
altri mezzi ed è anche un atto
di forza che ha lo scopo di
costringere l’avversario a sottomettersi alla nostra volontà”.
La mia opinione è che la guerra
può essere evitata, quando c’è
tolleranza e quando si riesce a
percepire le ragioni degli altri.
Concludendo posso dire che,
secondo me, le guerre non
finiranno, probabilmente ne
saranno necessarie altre; purtroppo ci vorrà ancora il sacrificio di molte altre persone per
poter trasmettere il fondamentale concetto di pace!
Safia Hegazi classe 3^ F
Un’ uscita entusiasmante al “Corriere della Sera”
A coronamento di un vivace lavoro svolto durante il corrente a. s.
dalla nostra giovane redazione,
giovedì 22 maggio i ragazzi si
sono finalmente recati in visita
presso il Corriere della Sera,
dove, accolti da alcuni giornalisti
hanno avuto la possibilità di ampliare le loro conoscenze giornalistiche. E’ stato spiegato lo straordinario percorso da svolgersi in
tempi brevissimi per arrivare alla
stampa del quotidiano, che è
possibile acquistare già alle due
di notte in alcune edicole della
nostra città.
Il direttore del Corriere Salute,
prof. Angelo de’ Micheli, che i
ragazzi hanno avuto modo di
conoscere personalmente, ha
sottolineato il forte coinvolgimento che ricade anche sulla sfera
privata di ciascun giornalista, il
quale non deve avere limiti nell’
impegno, ma essere costantemente “al servizio della notizia”.
Dopo questo significativo messaggio c’è stato il momento più
divertente di quest’uscita.
Il grafico di redazione, oltre a
dimostrare come sono assemblati i vari pezzi di una pagina, grazie al supporto del ‘timone digitale’, ha sorpreso i ragazzi con le
sue magie: con la foto di gruppo
scattata nello storico ingresso di
via Solferino, ha scambiato e
deformato i loro visi in spiritose
caricature. E’ stata certamente
un’ uscita didattica significativa
che rinfrancherà nel loro impegno
i componenti della redazione
della Gazzetta del Fannullone.
Lo stesso impegno al quale più
volte sono stati sollecitati dal
nostro Dirigente Scolastico prof.
ssa Izzo, durante le sue preziose visite. Dopo una breve cronistoria riferita ad alcune attività
svolte dai compagni che li hanno preceduto negli anni scolastici trascorsi, la Dirigente ha
proposto di valorizzare tali contributi chiedendo ai nostri giornalisti di recuperare con l’aiuto
dei docenti tutte quelle attività a
carattere formativo e didattico,
seppur con le dovute modifiche
ed aggiornamenti necessari,
che potrebbero così riprender
vita all’interno del nostro Istituto. La redazione conclude questo intenso anno di lavoro, che
può a volte aver avuto accenti
vivaci dovuti alla giovane età
dei suoi componenti, rilanciando a tutti gli alunni questo importante messaggio, sperando
di aver comunque stimolato al
piacere della lettura, e di ritrovarci a settembre con un rinnovato gruppo scrivente, capeggiato dal simpatico
“FANNULLONE”.
Un sentito grazie a tutti coloro
che hanno contribuito al successo del giornalino e buone
vacanze dalla redazione!
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Salve a tutti!!! Sono Elisabetta Bove, la
vostra redattrice della classe 2^ E.
Come già sapete, io ho molta fantasia
ed idee bizzarre…infatti, in questo articolo, desidero proporvi consigli, spiegazioni, abbreviazioni, parole nuove sui
MESSAGGI!!!
Innanzitutto, i messaggi vengono chiamati msg o più comunemente sms. Questa parola deriva dall’inglese “Short
Message Service”, che significa
“servizio di messaggi brevi”. E sono
proprio brevi; infatti si possono scrivere
solamente 160 caratteri, non uno di più.
Ma per risolvere il problema sono stati
inventati gli emoticons, ovvero faccine e
segni per comunicare la propria emozione. In questo articolo intendo proporvene alcuni, che serviranno appunto per
scrivere i vostri messaggini:
: ) Æcontento : ( Ætriste ; )
Æstrizzata d’occhio :-p Ælinguaccia
:-O Æmolto sorpreso :-I Æfissare,
osservare :D Æ molto contento
:’( Æpiango :-D Ærisata =(8^(I)
Æhomer <3 Æti amo.
Spesso, al giorno d’oggi, si sente parlare
alla televisione di sondaggi, che rivelano
le opinioni dei ragazzi sugli adulti, ma il
contrario, negli ultimi tempi, è piuttosto
numericamente scarso.
Generalmente gli adulti nei confronti dei
giovani esprimono critiche negative dimenticandosi di aver vissuto anche loro
questa delicata fase della vita. Spesso ci
chiamano “teste vuote”.
I ragazzi, quindi, si pongono in un atteggiamento polemico nei confronti dei genitori, dei parenti, degli insegnanti, degli
amici dei genitori, perché non si sentono
capiti o considerati per quello che sono.
Uno dei più frequenti giudizi negativi, che
viene loro rivolto riguarda
l’abbigliamento, essi optano per uno stile
“casual” o “alla moda”, gli adulti, invece,
preferiscono vestirsi con abiti più tradizionali, anche se non mancano genitori
che indossano jeans o magliette, che
lasciano scoperta la pancia…
La Gazzetta del Fannullone
Essi hanno un vantaggio ed uno svantaggio: il vantaggio è che si possono scrivere i messaggi più velocemente e lo svantaggio è che la nostra lingua viene ristretta e perduta.
Quindi non usufruitene troppo, mi raccomando!!!
Oltre agli emoticons gli adolescenti usano accorciare le parole oppure usare i
numeri al posto di paroline. Vi faccio un
esempio: “6 proprio 3menda, Vale!!! T 6
diment il msg X Mauro!!!”
Questa frase, anche se composta da
molti caratteri, risulta molto facile da capire ed anche da scrivere per chi nel cellulare ha il T9.
Chi ama il classico messaggio d’amore o
d’amicizia usa molto le cosiddette
“Catene di Sant’Antonio”, che sono state
inventate per mandare un messaggio ad
una persona in modo che essa possa
mandarne un altro, e così via. Per questo
si chiamano catene.
Esistono anche molte catene d’amore e
d’amicizia; ve ne mostro una:
STAMATTINA APRENDO LA FINESTRA UN ANGELO MI CHIESE CHE
COSA MI AUGURAVO PER OGGI.
GLI RISPOSI DI PRENDERSI CURA DI
UNA PERSONA A ME CARA E DI TUTTA LA SUA FAMIGLIA.
Un’ altra critica dei “grandi”, spesso ingiusta è quella relativa al linguaggio giovanile,
infatti i ragazzi talvolta usano una “lingua”
che ricalca il modello pubblicitario di personaggi famosi; spesso abbreviando le parole, come negli sms o nelle e-mail; alcuni di
questi termini sono “raga”, “sore, “sballo”,
“fra”, “xchè”, “ke”, “cmq” (comunque)…
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GLI ANGELI ESISTONO E QUANDO
NON HANNO LE ALI SI
CHIAMANO AMICI
Da quando è stato inviato il primo s.m.s.(il
03/12/92) la tecnologia ha cercato di modernizzarsi cercando di creare nuovi cellulari, nuovi modi di scrivere ma anche dei
programmi in rete in cui si può comunicare, parlare, vedersi. Sto parlando di MSN.
MSN è un programma di messaggistica
istantanea in cui delle persone possono
scriversi, parlare, vedersi ed anche spedirsi foto e immagini.
A parer mio, vi consiglio subito di scaricarvelo da Internet, perché è davvero
fantastico!!!
Beh, il mio articolo è finito qui e vi devo
lasciare.
Spero proprio che il mio articolo vi piaccia
e spero che seguirete i miei consigli.
All’ anno prossimo!!!
la vostra Elisabetta
La generazione dei nostri genitori, al contrario utilizza un linguaggio corretto, senza abbreviazioni, che i giovani definiscono “antico”, ma che in realtà segue scrupolosamente le regole della grammatica.
Capita che i giovani di fronte ad un adulato si “blocchino” per paura di sbagliare, di
dire sciocchezze, superficialità o di essere sottoposti ad eventuali punizioni.
Gli adulti non sopportano certi comportamenti nei loro confronti perché colgono
maleducazione, aggressività e mancanza
di disciplina e rispetto.
Criticano la poca voglia di studiare, di
impegnarsi e di sacrificarsi, dimenticandosi di aver avuto talvolta anche loro questo
tipo di realtà.
In conclusione, secondo me, gli adulti nel
criticare i ragazzi, spesso, hanno ragione,
ma dovrebbero sforzarsi di capirli, di dialogare con loro sempre con rispetto e
tanta, tanta pazienza.
Francesca Restelli 3^ F
La Gazzetta del Fannullone
La nostra scuola media GEMELLI dell’
Istituto Comprensivo “GINO CAPPONI”
sorge proprio al centro del Quartiere
“TORRETTA”. Deve soddisfare un’ utenza,
che coinvolge diversi quartieri (La Spezia e
Stadera), i recenti condomini di via Donna
Prassede e ci auguriamo prossimamente
anche la residenza “ALZAIA”, dove, fino a
pochi anni fa, era attiva la cartiera Binda.
In tempi ancora recenti, il nostro quartiere
era ben delimitato dal Naviglio Pavese e
dal tratto finale dell’ A7, l’ autostrada dei
Fiori che collega la nostra metropoli alla
riviera ligure.
Il Signor Passera, raffinato cultore della
milanesità e rappresentante dell’ Associazione culturale ’EL PUNTESEL’ è stato
invitato dalla nostra insegnante d’ Arte e
Immagine nelle classi 3^ E e 3^ F, per
diffondere e valorizzare la storia di questa
zona, dove parecchi di noi sono nati o
quanto meno risiedono.
Abbiamo così saputo che, in tempi remoti,
questo territorio - quando i super condomini non esistevano - era caratterizzato dalla
campagna, da animali ed in particolare
dalla ricchezza dell’ ACQUA.
Infatti proprio all’ acqua si ricollega la denominazione del quartiere BARONA, che
deriva dall’ espressione ligure ‘ASCO SCU
OSCO’, che significa ‘idrico’, ‘umido’, e non
è un caso che paesi vicini si chiamino Buccinasco, Binasco, Bellusco, ai quali si deve
aggiungere la dicitura pre-longobarda
‘BAR’, che significa sterpeto, ma che grazie all’ opera dell’ uomo si trasformerà, col
tempo, in una florida realtà rurale.
Il termine Barona è presente già in un
documento dell’ 800 d. c., in cui è indicato
il ‘VICUS BARONI’ ed in un altro longobardo del 793 d. c., in cui si dichiara un diritto
di proprietà.
Nel 973 d. c., Ottone II, imperatore tedesco, concedeva questo territorio ai frati del
Monastero di San Francesco di Pavia.
Nella nostra zona, regnavano animali come ‘scorbatt’, ‘gamber’, ‘rannon’, ‘pessit’,
‘ragn’, ‘bissa scudelera’ e vivevano circa
seicento persone raggruppate in quaranta
famiglie, che, sfruttando la forza dell’ acqua tramite le ruote a pale dei mulini, i così
detti ‘rodigini’, consentivano non solo la
lavorazione del ferro, ma soprattutto la
produzione, in questo territorio a sud di
Milano (faceva parte dei Corpi Santi) di
circa l’ 80% della produzione di farine necessarie per nutrire l’ intera città. Ecco così
spiegata la presenza di numerosi complessi cascinali. In essi si svolgeva una dominante e florida attività agricola, che caratterizzò, sino a tempi recenti, il sud di Milano.
Articolo scritto ‘a otto mani’ da:
Martina Di Bella (classe 3^ E),
Giulia Lamonaca e Safia Hegazi (classe 3^ F),
unitamente a prof.ssa Tiziana Travaglini
grazie all’ intervento didattico e culturale del
Signor P. Passera
Infatti, tra questi, è bene ricordare la cascina TORRETTE che “ha lasciato in eredità” il
nome al nostro quartiere.
Essa era ubicata in corrispondenza della
nostra ‘piazzetta’ in vicinanza degli attuali
grandi pioppi di via fra’ Cristoforo n° 2. Venne demolita verso gli anni ’60, per edificare
il nostro quartiere; era caratterizzata da una
doppia torretta: questo spiega l’ appellativo
“Torrette”.
Queste tipiche strutture servivano non solo
per la cattura di un’ appetibile uccellagione,
ma fondamentalmente per la ventilazione di
quel foraggio che, una volta raccolto, fermentando e producendo gas, necessitava
di un’ adeguata ventilazione.
In epoca spagnola, San Carlo Borromeo
censiva, in questo territorio, la piccola chiesa di Santa Maria la Rossa “ad fontigium”,
ai fontanili, a ridosso della Conca Fallata
lungo il Naviglio Pavese (fu portato a termine durante la dominazione spagnola), un
canale nato per collegare Milano a Pavia,
perché i traffici commerciali ormai abbondavano.
“Il nostro” Naviglio Pavese, che tanti di noi
possono attraversare grazie a due ponticelli, per raggiungere la nostra scuola (molti
studenti provengono dal quartiere Stadera),
è solcato da ben 14 conche; esse servono
per superare i dislivelli, che caratterizzano il
suo percorso dalla Darsena a Pavia.
Il lungimirante Sig. Binda costruì, nei pressi
della Conca Fallata, una cartiera, uno dei
primi complessi industriali del territorio milanese: essa, sfruttando il salto dell’ acqua,
ricavava quell’ energia idroelettrica necessaria per far azionare i grandi macchinari.
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In passato, sulle placide acque del naviglio, le merci, a bordo delle chiatte,
“viaggiavano” molto lentamente, ma ancor
più tempo impiegavano queste tipiche
imbarcazioni, per risalire la corrente; esse
erano trainate lungo l’ alzaia dalla forza
animale, sovente integrata da quella di
muscolose braccia umane, per tornare in
darsena e caricare nuovamente latticini,
granaglie, laterizi; questi ultimi erano facilmente ricavati dal terreno argilloso che
caratterizzava il nostro territorio, e cotti,
nelle numerose fornaci presenti in zona.
Le chiatte erano molto capienti e lunghe: i
loro 23 metri potevano contenere il corrispondente di sette attuali tir! Sì, ragazzi,
avete capito proprio bene.
Ma con il XX secolo, in epoca d’ industrializzazione, le necessità cambiarono rapidamente. Queste imbarcazioni furono
sostituite con nuovi mezzi di trasporto su
rotaia, i treni.
Tra questi c’ era lo storico “Gamba de
legn”, per il suo incedere traballante.
Oggi i treni sono stati largamente soppiantati dagli autotreni.
Traffico congestionato, aria irrespirabile,
inquinamento acustico in nome di che
cosa?
Queste e altre sono le trasformazioni, che,
nel tempo, sono avvenute nelle nostra
zona, nel nostro quartiere Torretta, nato
verde, ma ancora per quanto tempo ?
Nel canale di sfogo del naviglio pavese, in
prossimità della nostra conca fallata, l’
AEM ha sfruttato la forza dell’ acqua disponendo una turbina, che trasforma questa energia naturale in elettrica, e la eroga
a numerose famiglie e “viene distribuito”
inoltre calore tramite una nuova centrale
termoelettrica.
La cartiera Binda è stata dismessa, ma la
parte più antica, sarà destinata ad uso
artigianale. Le zone a capannoni sono
state demolite e saranno destinate a residenza privata. E che dire della megapiazza Maggi messa a confronto con la
nostra amata “piazzetta”, punto di ritrovo
per noi ragazzi per raggiungere poi con la
vicina fermata metropolitana di Famagosta le più svariate zone della città?
Ma ALBORELLE (“pesit”), RANE TORO
(“ranonn”), TARTARUGHE d’ ACQUA
(“bissa scudelera”), GAMBERO di FIUME
(“gamber”) dove siete? Mi risponde lontano il melodioso canto primaverile di uno
MERLO (“SCURBAT”): “Ma queste sono
storie d’ altri tempi”…
Il Signor PASSERA durante la sua lezione.
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La Gazzetta del Fannullone
Pensi che sia vero che chi viene trattato con affetto e gentilezza spesso diffonde,
poi,a sua volta cordialità intorno a sé? Perché?
Nella società di oggi, secondo me, i rapporti tra gli individui sono molto cambiati
rispetto ad alcuni anni fa. Al giorno d’oggi,
infatti, a causa degli impegni di lavoro, le
persone “curano” di meno i rapporti sociali.
Tutto ciò perché la vita è sempre più frenetica e soprattutto nelle grandi città, si è
sempre più stressati, perciò si è più facilmente scontrosi e ci si isola.
Si dà maggiore importanza al lavoro, anche a causa del bisogno di denaro e non ci
si “ritaglia” più uno spazio di tempo per sé
stessi, per svolgere un’attività che ci piace
tanto, come la lettura, uno sport…
Una conseguenza di questo clima è la
tendenza a non considerare più tanto gli
anziani e trascorrere meno tempo con loro,
anche solo per sorseggiare insieme una
tazza di cioccolata con panna o un gelato.
Io, per fortuna, ho un buon rapporto con le
mie nonne e le vedo una volta alla settimana.
Però, per quanto mi riguarda, è più facile
che io sia scontrosa e che voglia stare un
po’ da sola. Anche solo per leggere un
libro o passare del tempo al computer.
Verso gli altri posso avere comportamenti
gentili o, al contrario, aggressivi, a seconda
delle persone, del mio umore, della giornata, che ho appena affrontato o che sta per
iniziare; in generale, però, sono abbastanza cordiale con i miei amici e non solo.
Non credo di avere pregiudizi verso le
persone, forse, in passato, ora rispetto
tutti, chiunque essi siano.
Mi comporto così perché ricordo sempre
questa massima di Carl Rogers “La nostra
prima reazione di fronte all’affermazione di
un altro è una valutazione o un giudizio,
anziché uno sforzo di comprensione.
Tu personalmente come reagisci ai
rapporti aggressivi?
E a quelli affettuosi e gentili?
di Francesca Restelli classe 3^ F
Quando qualcuno esprime un sentimento o
un atteggiamento o una opinione tendiamo
subito a pensare “è giusto”, “è stupido”, “è
scorretto”, “non è gentile”.
Molto di rado ci permettiamo di capire esattamente quale sia per lui il significato
dell’affermazione”.
Infatti, ad esempio, a scuola sono in buoni
rapporti con la maggior parte dei miei compagni, ma non con tutti: sarebbe impossibile!
A casa, invece, tratto i miei familiari con
gentilezza, per la maggior parte delle volte,
anche perché tutti noi rispettiamo i luoghi
“privati” di ciascuno, gli oggetti non nostri,
gli spazi comuni…
Gli altri nei miei confronti si comportano
bene, soprattutto i compagni di scuola, per
evitare forme di razzismo mi trattano con
gentilezza. C’è però un’eccezione, ogni
tanto, con la mia migliore amica che talvolta
si comporta in modo un po’ dispotico.
In ogni caso, però, io non sono disposta a
cambiare per gli altri. Forse modificherei il
mio modo di essere solo quel poco che
serve per vivere meglio con gli altri, ma non
sono disposta a “snaturare” completamente
la mia personalità, per una “nuova”, fatta a
modello di quello che vogliono gli altri, perché penso che ognuno sia importante per
quello che è: se stesso! Infatti, le mie amiche e i miei amici mi accettano per quello
che sono e non cercano di cambiarmi.
A tal proposito ricordo due libri di Jerry
Spinelli “Stargirl” ed il seguito “ Per sempre Stargirl”, dove è narrata la storia di
una ragazza considerata “diversa” poiché
fortemente anticonformista.
Durante il concorso della Fiera del libro
“Libri in gioco”, inoltre, ho conosciuto una
ragazza di nome Roberta che non segue
la moda e per questo viene considerata
“diversa”; si sente emarginata dato che
vive in un piccolo paese della Puglia.
Il comportamento che gli altri hanno verso
di noi, secondo me, non deve influenzare
erroneamente il mio modo di vivere i rapporti sociali.
Posso citare alcuni esempi della vita reale: Maria Teresa di Calcutta non si preoccupò dei pregiudizi e Mahatma Gandhi
lottò pacificamente per l’indipendenza
dell’India.
Cito anche altri esempi, ma tratti da libri:
nel romanzo “abbasso le regole” di Sandra Glover, una ragazza volontaria, che
lavora in una casa di riposo per anziani,
nonostante le proteste della direttrice,
cerca di ottimizzare il modo di vivere degli
ospiti.
In un altro libro “Alf Moon – detective privato” di Eoin Colfer, il figlio di un boss
locale aiuta l’investigatore a risolvere
un’importante indagine.
Dunque, anche se gli altri non ci trattano
come vorremmo, noi dobbiamo cercare di
essere gentili il più possibile con loro.
Questo concetto è racchiuso in queste
due citazioni: “ La gentilezza consiste
nell’amare la gente più di quanto essa
meriti” (J.Joubert) e ancora “E’ saggio
applicare l’olio di una raffinata gentilezza
ai meccanismi dell’amicizia” (Simonie
Gabrielle Claudine Colette).
di Erika Monti 3^ F
Tutti i giorni mi capita di pensare e sognare
a ciò che potrei fare una volta conclusa la
scuola superiore, quando entrerò nel mondo del lavoro. In questi momenti realizzo
progetti sul mio futuro, penso a ciò che
diventerò quando “concretizzerò” finalmente il mio sogno: diventare una guida turistica e viaggiare per il mondo.
Tutto ciò accadrà, però, soltanto quando
finirò la scuola superiore, che ho scelto.
Fantastico anche su ciò che potrei fare, se
decidessi di cambiare indirizzo scolastico.
Nei miei sogni, sono una ragazza che si
sposta da un aereo all’altro, come guida
turistica, per un’agenzia di viaggi. Una “girl”
che gira il mondo in compagnia della sua
valigia e di un guardaroba ben “quattro
stagioni”.
Vivrei in una casa tutta mia, da condividere
con un’amica, che sarebbe una casa dai
mille colori! uno per ogni stanza. Nella
camera da letto o nel soggiorno conserverei
i ricordi dei miei viaggi.
Quando sogno, penso anche a cosa potreb-
be succedermi, se mi innamorassi, magari
con il passare degli anni penserei di avere
dei figli, ma ciò mi procurerebbe preoccupazioni: cosa succederebbe alla mia carriera lavorativa? Dovrei lasciare il lavoro
per fare la mamma?
Questo pensiero di maternità è l’unico che
mette in crisi in mio progetto attuale di vita
futura.
Per ora, ogni sogno si conclude sempre
con me che torno da un viaggio di lavoro.
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di Pino Alice classe 2^ E
Sono le 13.48, finalmente il suono della
campanella ci condurrà in mensa per il
pranzo. Mangio ed osservo alcuni di noi
scostare parti di cibo da una parte all’ altra
del piatto, mescolare e impastare in un
gioco di disprezzo e disgusto, forse perché
sazi delle merendine di cui abbondano i
nostri zaini.
Per questo penso sia fondamentale riflettere, tutti noi ragazzi, sul rispetto del cibo
e sulle nostre fortune a non esserne carenti, pur manifestando critica nei confronti della preparazione o qualità delle pietanze. Mi viene, in mente la lettura di un recente articolo dell’ “Espresso”, in cui si
tracciava una mappa dei paesi colpiti dalla
crisi alimentare: circa quaranta e fra questi almeno venti paesi afflitti da carestie
disumane. Circa 50 milioni di bambini
muoiono ogni anno, nel mondo, per fame;
quasi l’intera popolazione dell’Italia. Come
non possiamo riflettere su tutto questo?
La nostra insegnante di lettere ci ha assegnato un testo argomentativo:
Cos’è la pace ?
Definire la pace non è facile. Se penso
alla pace mi viene in mente anche la
guerra, la sua antitesi.
Non c’è pace se prima non c’è stata una
guerra, ogni conquista umana è stata
sempre segnata da una lotta, da un conflitto nato da problemi di sopravvivenza, di
desiderio, di potere, da problemi religiosi.
La storia dell’umanità è ricca di episodi di
violenza ai quali hanno fatto seguito periodi di tranquillità, di pace, che non sono
mai durati a lungo.
Per ottenere una vera pace sarebbe
necessario riuscire ad avere rapporti di
amicizia con gli altri popoli, di equilibrio,
politici e religiosi che lascino libertà di
culto e di religione.
Pensare di vivere in un mondo completamente in pace sempre e comunque è un
utopia, un sogno irrealizzabile.
Malgrado la dolorosa esperienza di due
conflitti mondiali ci sono ancora popoli
che lottano tra loro senza trovare concordia ed armonia.
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“La fame e la sete non distruggono solo
la forza fisica, ma anche quella spirituale e morale, spogliano l’uomo
dell’umanità, dell’intelletto, della coscienza”, cito una frase del filosofo tedesco Feuerbach. Leggevo inoltre, che
“l’estrema povertà potrebbe essere
sradicata con una spesa di 80 miliardi di
dollari l’anno, cioè meno del patrimonio
accumulato dalle sette persone più
ricche del mondo”.Penso che a determinare ciò di cui si è detto, sia
l’indifferenza, l’insensibilità e la violenza
degli adulti che hanno il potere per cambiare il corso delle cose. Forse noi ragazzi dovremmo fare di tutto per non
diventare adulti come loro, cominciando
dai piccoli gesti di ogni giorno.
Per me non esistono, non ci sono e non
ci saranno mai guerre giuste e lecite;
penso ad esempio alle crociate; guerre
combattute dai popoli cristiani d’Europa
contro i musulmani con l’intento di liberare il Santo Sepolcro. Guerra santa in
antitesi al primo pacifismo cristiano;
condotta da papi o vescovi che si è
risolta in un conflitto sanguinoso dettato
da finalità politiche e territoriali.
Perché si ottenga la vera pace è necessario che l’uomo superi l’egoismo, la
presunzione, lo strapotere sconfiggendo
la parte malefica che è in ognuno di noi.
Soltanto con la purificazione dell’anima
si potrà raggiungere la vera pace.
A mio parere le armi nucleari (a distruzione di massa) non sono a difesa della
pace ma sono un pericolo costante.
Perché il mondo migliori è necessario
educare l’individuo alla non violenza.
di Romanelli Gianmarco classe 3^ E
La Gazzetta del Fannullone
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Altro che "finestra sul mondo":
l'occhio è al massimo uno spioncino che si
sposta continuamente (3 o 4 volte al secondo) e setaccia l'ambiente esterno alla
ricerca di nuove informazioni visive!
Quando muoviamo gli occhi da una parte
all’altra, il cervello ha il compito di
"spegnere" la visione per evitare l'effetto
telecamera cioè le "strisciate" che si vedono talvolta in tv quando i cameraman spostano velocemente l'obiettivo della telecamera da un punto all'altro.
Ciò significa che per un quarto del tempo
che passiamo da svegli siamo
‘ciechi’(anche se a noi sembra di vedere
sempre tutto e tutti!).
di Giulia Guazzotti classe 2^ E
In queste due figure, la seconda rappresenta l’ inverso dell’ altra.
I due segmenti (le due linee rette)
sono uguali.
Ad esempio:in una normale giornata in cui
siamo svegli per circa 16 ore, in 4 di queste non vediamo nulla.Attraverso le illusioni ottiche gli psicologi e gli scienziati studiano alcuni processi che vengono
‘attivati’ dalle persone; la cosa interessante è che questi processi sono in stretta
connessione con fenomeni come stress,
umore, ecc.. e influenzano non solo la
percezione ma anche il pensiero, la categorizzazione e l’elaborazione delle nostre
emozioni.
Gli oggetti e gli eventi del mondo circostante producono una molteplicità indefinita di radiazioni di varia intensità e frequenza.
Talvolta si producono errori (illusioni ottiche), o nel facilitare la categorizzazione, si
creano associazioni (figure reversibili).
I cerchi centrali sono uguali.
Non sempre però il cervello ci trae in inganno. Ad esempio,
quando leggiamo un testo il cervello ci consente di anticipare la lettura ricordando il significato di un termine già
incontrato in precedenza. Se osservate il testo riportato qui
a fianco, vi accorgerete che è possibile leggerlo facilmente,
anche se in ogni parola è stato cambiato l'ordine di tutte le
lettere, ad eccezione della prima e dell'ultima.
Giuseppe Arcimboldo è un famoso pittore
milanese del Cinquecento. Caratteristico
della mentalità arcimboldiana è il desiderio
di scoprire le relazioni presenti tra macrocosmo e microcosmo e di interpretarle secondo la propria capacità inventiva, creando
qualcosa di unico ed originale. Questo e–
merge soprattutto nelle sue rappresentazioni pittoriche, in particolare quelle degli
“Elementi”,ciononostante anche nei disegni
da lui fatti in varie occasioni si vede
l’indagine condotta dall’artista riguardo i
misteri della natura che vengono osservati
da un punto di vista completamente nuovo,
che è la vera chiave del successo e della
popolarità di queste opere che, per la loro
fantasiosa astrattezza, furono molto apprezzate dalla corte asburgica.
L’ Arcimboldo si divertiva a creare ingannevoli composizioni con elementi del mondo
vegetale.
Arcimboldo:
composizioni
Escher:
angeli e diavoli.
Escher, invece, è un famoso artista olandese del Novecento.
Diventò famoso per il comune talento di
costruire e rendere chiari alla mente mondi
inimmaginabili dalle prospettive distorte o
impossibili.
L'artista è un geniale creatore di illusioni, di
mondi ed oggetti irreali che ad una sommaria occhiata possono ingannare ed apparire
reali, rivelando ben presto nascoste sorprese. Il segreto di quella che può sembrare
una fantasia immaginativa fuori del comune,
legata ad una straordinaria capacità grafica,
sono la matematica, la geometria, passioni
tanto forti in Escher quanto quella artistica .
La Gazzetta del Fannullone
Finalmente la mattina di lunedì 18 febbraio la mia classe, I F, insieme alla I C,
è partita per Cavi di Lavagna in provincia
di La Spezia in Liguria. Si tratta di giorni
bellissimi che io aspetto sempre con
gioia.
In pullman mi sono seduto vicino ai miei
amici e il viaggio è passato senza problemi. Arrivato in un albergo, dopo le
formali spiegazioni, sono salito in stanza
con due miei compagni.
Al pomeriggio abbiamo visitato il paese
di Lavagna: è stato bellissimo vedere le
case una vicina all’altra con i tetti tutti
neri perché rivestiti con l’ardesia, tipica
del luogo.
Martedì abbiamo fatto la gita più bella e
più lunga: siamo andati a visitare le famose Cinque Terre.
Era sorprendente vedere quei paesi che
sembravano presepi con dietro le montagne a picco sul mare.
In seguito abbiamo percorso uno dei
sentieri più famosi, la Via dell’Amore: da
lì si ammiravano dei paesaggi meravigliosi.
Dal giorno 3 al giorno 13 marzo di quest’
anno ho avuto la fortuna di visitare, insieme ai miei genitori, le città più importanti
della Cina. Questo viaggio è stato molto
interessante e istruttivo. E’ stato inoltre in
parte inaspettato e in parte sognato e
voluto. Ho visitato quattro città: Pechino,
la capitale sede delle imminenti olimpiadi, Shangai, sede del prossimo Expo,
Xi’ an e Guilin.
La più avanzata e apprezzata da me è
stata la capitale, ricca di monumenti ( La
Grande Muraglia, La Via Sacra e La
Città Proibita); questa città è molto avanzata tecnologicamente e abbastanza
pulita rispetto alle altre.
di Campo Alberto
Il giorno seguente siamo stati a Sestri Levante e, lungo il percorso, abbiamo osservato ed annusato l’odore di alcune piante
della macchia mediterranea; abbiamo imparato come i contadini raccolgono le olive
con l’uso di reti. Durante il cammino abbiamo visitato la Rocca di Sant’Anna,
Nel pomeriggio siamo andati a Camogli, al
Museo Marinaro dover abbiamo scoperto
diversi tipi di navi a noi sconosciute: il più
famoso è il brigantino. E’ stato bello vedere
una polena che ha navigato, chissà per
quanto tempo! Durante la serata abbiamo
ballato in discoteca.
Giovedì abbiamo visitato Chiavari e il
Museo Archeologico. Chiavari deriva il
suo nome da “chiave”, perché era il
paese più importante per gli scambi
commerciali con le valli interne. Nel
paese abbiamo visto alcuni luoghi importanti come la Chiesa e il Palazzo di
Giustizia. Nel Museo Archeologico abbiamo osservato i vari strumenti di lavoro e di caccia degli uomini primitivi,
costruiti con le pietre del luogo.
Venerdì siamo andati a vedere una vera
miniera! Siamo entrati con un trenino e
poi abbiamo percorso un tratto a piedi,
guardando sia i diversi strumenti di
lavoro dei minatori e le varie gallerie
che essi percorrevano.
Ho apprezzato tutte le gite. Con le animatrici mi sono trovato bene e non ho
avuto problemi. Durante il tempo libero
mi sono divertito con i miei compagni.
Questa esperienza mi è piaciuta moltissimo, perché ho imparato nuove cose e,
nello stesso tempo, sono stato all’aperto
con i miei compagni, ammirando paesaggi che non si vedono tutti i giorni.
di Federico Squillacioti classe 2^ E
Shangai è stata probabilmente la città più
interessante sotto il profilo urbanistico ,
grazie al grattacielo, terzo al mondo per
altezza, situato al centro della città. La
cosa più interessante è stata appunto la
visita a questo grattacielo.
Il facchino
a Shangai
Xi’ An:
ambulante
Pechino: La città proibita
7
A Xi’ An mi ha colpito molto l’ esercito di
terracotta, ossia una schiera di soldati di
terracotta ( 6000) posizionati vicino alla
tomba di un imperatore per difesa eterna e ritrovato casualmente da un contadino. La città di per sé è stata deludente, ad eccezione del mercato dove ho
potuto scoprire il volto più pittoresco
della Cina e le sue antiche tradizioni e
mestieri.
Guilin è invece un paesino agricolo
ricco di scorci suggestivi. Qui mi ha
colpito la visita alla grotta di bamboo,
illuminata da magnifiche luci .
Nel complesso è stato un ottimo viaggio, che mi ha colpito molto anche per
la cultura di un popolo così lontano da
noi, di cui conosciamo poco.
8
La Gazzetta del Fannullone
Nell’ ora di scrittura creativa noi della
classe 1^C quest’ anno abbiamo studiato, insieme ai proff. Emiliani e Tomasi,
come si realizzano fumetti e storie.
Ci siamo basati su due criteri fondamentali: CODIFICA e DECODIFICA.
Abbiamo cominciato con la decodifica,
un sistema utilizzato per conoscere il
linguaggio dei fumetti, dove abbiamo
studiato le caratteristiche ed il significato
di ogni singola parte di un fumetto ovvero nuvolette, didascalie, cornici, i simboli
onomatopeici ecc…
e
Fireman e Iceman sono due amici e
supereroi difensori della città di Islancity.
Fireman ha il potere di lanciare fuoco,
invece Iceman quello di lanciare ghiaccio,trasformarsi in acqua e in vapore.
Un giorno,dopo aver sventato una rapina
in banca, dalla terra spuntò Rocking, un
mostro di terra, con l’intenzione di distruggere i supereroi, allora ordinò ai
suoi scagnozzi di fango di distruggerli.
Abbiamo poi introdotto il criterio della codifica, cioè lo studio della realizzazione di fumetti; su questo ci siamo soffermati per più
tempo. Il lavoro si è svolto così: siamo stati
divisi in più gruppi costituiti da tre persone,
due delle quali si sono occupate del disegno e l’altra dell’organizzazione. Come
prima fase del lavoro abbiamo proceduto
con la realizzazione discorsiva della storia.
Successivamente, l’abbiamo suddivisa in
sequenze che, più avanti, abbiamo trascritto sotto forma di fumetto, con disegni
e nuvolette. Infine i lavori sono stati colorati e ricontrollati.
Il progetto si è rivelato soddisfacente e,
nel complesso, molto divertente! Come
dimostrazione di ciò che avevamo fatto,
ogni gruppo ha anche realizzato una breve relazione sul lavoro svolto per esporlo
agli altri.
di Alessi Mattia, Covella Jury e Flores Diana
Ma Fireman fece seccare con il suo fuoco
e Iceman congelò i mostri di fango, così
Rocking fu costretto a ritirarsi nel suo rifugio
sotterraneo, dove presto avrebbe escogitato
un altro piano malvagio.
Dopo pochi giorni, il malvagio Rocking
spezzò in due le rotaie di un treno e allora
Fireman e Iceman furono avvisati dal capo
della polizia e volarono sul posto.Mentre
Rocking era impegnato a spezzare le rotaie,
arrivarono i due supereroi che lo colsero sul
fatto.
Fireman risaldò le rotaie e con lo straordinaria velocità, Iceman le raffreddò e cosi il
treno passò senza problemi.
Iceman si trasformò in acqua per filtrare
nel terreno, per arrivare al rifugio di Rocking.
Nel frattempo, Fireman cercava di farsi
strada sciogliendo la roccia fino al rifugio
di Rocking. All’ inizio era tutto silenzioso,
ma a un certo punto spuntò fuori Rocking
con un mostro al suo fianco. Ma, dall’alto
arrivò Iceman che, con l’attacco congelante, distrusse il mostro. Rocking tentò di
scappare, ma Fireman fece una barra di
fuoco, dove il malvagio rimase intrappolato. Allora i due amici distrussero Rocking
con un super pugno e… finalmente la
pace poté ritornare nella città di Islandcity.
La Gazzetta del Fannullone
A Paperopoli vive un papero molto pauroso.
Assieme a lui vivono i suoi tre nipotini: Qui,
Quo, Qua. Nella stessa città abitano la sua
quasi fidanzata Paperina e suo cugino Gastone. Quest’ultimo è molto antipatico e fa
di tutto per non rendere simpatico Paperino
agli occhi di Paperina. Quindi tra loro c’è
sempre una contesa per la fidanzata.
Un giorno, Gastone si recò da Paperino e
gli propose una sfida: chi sarebbe riuscito
ad avventurarsi nel castello di una strega,
malvagia e intenzionata a lanciare malefici,
avrebbe potuto fidanzarsi con Paperina.
93
Dopo entrò nel castello e… sentì il coraggio scorrergli , gli lasciò la proprietà con
tutti i tesori al snelle vene!
Impavido, affrontò tutte le prove che il castello gli presentò, compresa la strega
Amelia, che, sconfitta gli lasciò la proprietà
con tutti i suoi tesori al suo interno.
di Dorata Davide, Savino Mirko
e Suardi Sibilla.
Per non apparire coniglio, Paperino
accettò la sfida e si recò al famigerato
castello insieme ai nipoti. Questi ultimi
decisero di aiutare lo zio e di donargli
una maglia magica, che sarebbe servita, a infondergli coraggio.
Lui la indossò, convinto che non sarebbe servita, perché aveva troppa paura.
Quando uscì, si accorse che Gastone
aveva vinto dei soldi per non essere entrato all’interno del castello, ma questa
vincita non era pari all’amore di Paperina,
che, contenta, si fidanzò con Paperino. I
suoi nipoti gli si avvicinarono e gli dissero
che la maglia che non era affatto magica!
Paperino si sentì molto felice per avere
affrontato le sue paure con il suo coraggio. Da allora la sua prova venne ricordata
per sempre e visse sempre contento con
la sua nuova famiglia.
È il primo giorno di scuola di Topolino. È molto
contento, poi succede
una cosa strana; la
scuola inizia a tremare, i
banchi cadono, i suoi
compagni si spaventano,
le prof. urlano e il preside pensa all’ evacuazione. Topolino che non si
lascia
prendere dal
panico, cerca di mettere
in salvo i suoi compagni
anche i proff., ma non la
prof. di matematica perché odia lei e la sua
materia, ma ama la letteratura e in particolare
l’epica cavalleresca.
realizzato da:
Sara Caterino,
Samantha D’Elia e
Dylan Vargas
Muore la prof. per colpa
del terremoto perché
Topolino non è riuscito a
metterla in salvo.
Topolino per due mesi
non fa matematica ma
poi il martedì 22 gennaio
2008 arriva la supplente
che in verità è la sorella
della prof. stecchita!!!
Dopo due giorni subito ci
furono tre verifiche e
andarono tutte male ma
poi, grazie alla nuova
prof. e ai suoi
allenamenti matematici,
Topolino riuscì ad amare
anche la matematica e
tutti vissero felici!!!...
10
La Gazzetta del Fannullone
Era una giornata di primavera quando la
farfallina Mirma andò a far visita al suo
amico Sole. Lo vide, però, molto triste; gli
chiese allora: “ Sole, come mai sei così
triste? Ti hanno forse offeso le tre sorelle
stelline?”
Sole rispose: “ No! È che mi sento molto
solo… Nessuno si può avvicinare a me
perché sono troppo caldo…”
Nel frattempo Lucy, sorella di Mirma andò
a fare visita alla sua migliore amica Luna.
Stranamente anche lei era molto giù di
morale. Lucy allora supplicò Luna di raccontarle tutto ciò che la turbava: “Luna
raccontami ciò che non va, io posso aiutarti!” Luna rispose piagnucolando:
“Niente, è solo che vorrei tanto trovarmi
un ragazzo ma è impossibile per me perché sono troppo fredda per fidanzarmi!”
La sera stessa Mirma e Lucy si trovarono
a casa di Trilly, Lilly e Pixie, le tre stelline,
e si raccontarono ciò che avevano sentito
dire da Sole e Luna.
3
Data la situazione idearono un piano:
avrebbero fatto incontrare Sole e Luna il
pomeriggio del 15 Maggio. Sarebbero
riusciti a farle avvicinare perché, dato
che uno era molto caldo e l’altra molto
fredda, toccandosi non avrebbero provato dolore.
Arrivò così il grande giorno. Lucy e Mirma portarono Luna e Sole in un punto
preciso del cielo.
Questi si piacquero subito e provarono
ad avvicinarsi. Ci riuscirono e, sapendo
che solo loro avrebbero potuto stare
insieme, decisero di sposarsi. Il giorno
del matrimonio questi si scambiarono un
bacino. Per farlo si sono dovuti disporre
l’uno di fronte all’altra. Quando lo fecero
la luce sulla terra si placò e divenne
come se fosse stata sera.
Nacque così la famosa e bellissima eclissi di sole che avviene ogni anno in
ricordo del loro matrimonio.
Prodotto da:
Locatelli Noemi, Rozzi Matteo e
Villareale Federica.
“Quasi Perfetta” è infatti un monologo
interpretato da Alice, che racconta la sua
difficile adolescenza. Nella sua famiglia
Il 21/02/2008 siamo andati a vedere lo
nessuno la capiva o le prestava attenziospettacolo teatrale “Quasi perfetta”. Gli
ne, in particolare sua madre, che non
arg o men ti tratta ti s on o stat i
l’accettava per quello che era. A scuola
“l’anoressia” e “la bulimia”. La compatutti la prendevano in giro e l’unica amica,
gnia teatrale “Quelli di Groc” ha affronche aveva, Irene, la tradisce con Pietro,
tato l’ argomento relativo ai problemi
un ragazzo, che piaceva molto anche a
adolescenziali in forma teatrale.
lei. Adele, la portinaia, era l’unica che la
consolava offrendole cioccolata, mentre le
raccontava alcuni episodi della sua giovirecensione di Battezzati Elisabetta, classe 3^ E
nezza.
Per tutti questi motivi, Alice cominciò a
sentirsi inutile, più brutta di prima e “a
riempirsi di sensi di colpa” diventando
anoressica. La situazione diventa così
drammatica che è costretta a farsi ricoverare. Ritroverà se stessa e ritornerà alla
normalità.
Lo spettacolo è stato bello anche se molto
triste. Nonostante tutto, l’argomento mi
ha colpito e interessato, ed è stato lo
spunto per discussioni, approfondimenti e
riflessioni in classe.
La Gazzetta del Fannullone
Degli etologi
erano al Polo
Nord per studiare il comportamento degli
orsi. Un giorno
trovarono una
barca affondata
nel ghiaccio
tutta rovinata.
Sorpresi decisero di esplorarla ed entrando trovarono conficcata tra due pezzi di
ghiaccio una bottiglia con all’interno un
foglio.
Spaccando la
bottiglia videro
che quel foglio
indicava la
presenza di
un tesoro! Per
arrivare a
questo tesoro
bisognava
percorrere un
sentiero di
ghiaccio molto
lungo che portava in una grotta.
Arrivati all’interno della grotta all’improvviso
si staccò una stalattite che ferì ad una
gamba un ricercatore. Incredibilmente in
quel momento arrivò un orso, si accucciò
vicino al ferito per tenergli caldo e proteggerlo.
Rassicurati, gli altri ricercatori proseguirono
per la grotta volendo scoprire il tesoro.
A un certo punto trovarono uno scheletro di
un pirata che
forse voleva
anche lui cercare il tesoro.
Quando videro
lo scheletro si
spaventarono a
morte. Uno
degli etologi si
avvicinò allo
scheletro, osservandolo.
11
All’improvviso la grotta iniziò a tremare. La
grotta stava cadendo a pezzi! Scesero giù
dalla torre di giaccio e fuggirono alla
svelta. Arrivarono dall’etologo lasciato con
l’ orso, lo presero per le braccia e lo
trascinarono via.
Fumetto scritto e disegnato da
- Forestiero Gabriele
- Martellotti Luca
- Matteo Perrotti
Vide che nella mano aveva un amuleto
d’oro e lo prese.
Continuarono la ricerca.
Incredibilmente l’amuleto s’illuminò e
l’etologo lo lasciò cadere a terra e l’amuleto
diede una luce ancora più forte ed iniziò a
volare sospeso in aria sempre più vicino ad
una gigantesca porta di ghiaccio.
Improvvisamente l’amuleto si attaccò ad
una fessura a forma di cerchio e la porta si
spalancò.
Entrarono e videro sulla cima di una torre di
ghiaccio alta più di mille metri un oggetto
che brillava.
Pensando che quello fosse il tesoro, presero il binocolo per vedere se la loro supposizione era esatta. Poi videro tutti un diamante bellissimo, enorme .
Si misero gli scarponi e scalarono la montagna.
Arrivati in cima presero il tesoro e lo misero
nello zaino.
In quel momento un pezzo di ghiaccio
colpì un altro etologo alla testa che svenne. Anche questa volta fu risolutivo
l’intervento dell’ orso che lo prese e lo
trascinò via. Arrivarono all’uscita prima
che una valanga di neve e giaccio li investisse.
Poi montarono sul gatto delle nevi e corsero in una città dove c’era un ospedale e
vennero curati.
Infine
tornarono a
casa con
l’orso e
decisero di
regalare il
diamante
alla ricerca
degli orsi
polari e di
costruire
un’oasi
protetta per
gli orsi.
12
La Gazzetta del Fannullone
3
di Davide Dorata,
Mirko Savino e
Sibilla Suardi.
Nicolas invitò una sera i suoi amici
Sibilla, Davide, Mirko a casa per festeggiare il compleanno.
Arrivati gli ospiti andarono tutti in cantina a prendere le bibite ma, una volta
scesi . . . sentirono dei rumori strani
proprio davanti alla porta ! Allora gli
amici risalirono velocemente in casa per
prendere qualcosa per difendersi.Sibilla
prese una torcia, Davide prese una
corda , Mirko un bastone e Nicolas prese un arco con le frecce.
Mirko si girò e tentò di accedere la luce
scoprendo che l’interruttore era staccato.
I ragazzi, benché spaventati, decisero di
continuare le ricerca per trovare l’amica.
A tentoni nel buio Mirko , Nicolas e Davide trovarono un buco e si calarono con la
corda . Ritrovarono Sibilla che, come lei
stessa raccontò, era stata rapita da una
ladra cattivissima, Federica, che puzzava
d’aceto dal forte odore lasciato. Allora
andarono alla ricerca di questa ladra e
per trovarla sapevano che bastava seguire l’odore di aceto. La trovarono dopo un
giorno in un rifugio in montagna che stava
escogitando dei piani per rubare dei quadri molto famosi in tutto il mondo!
Allora chiamarono la polizia che arrivò
subito, catturando la ladra e portandola in
galera.
Ritornati in cantina sentirono di nuovo
quei rumori. Sibilla si mise a urlare.
Mirko le disse di stare zitta ma proprio
in quel momento si spense la luce della
torcia e Sibilla sparì nel nulla…
Il giorno dopo il sindaco organizzò una
grande festa in onore degli investigatori:
Sibilla, Davide e Mirko!!!
Perché Totti ama tanto le barzellette?
Perché lo fanno ridere tre volte:
la prima quando gliele raccontano,
la seconda quando gliele spiegano
e la terza quando le capisce.
Il medico al paziente:
- Cosa mangia a colazione?
Risposta:
- Polenta!
- E a pranzo?
- Polenta!
- E a cena?
- Polenta!
- Ma com'è la sua digestione?
- Un po' lenta...
Sapete qual è l' auto di un radiologo?
L' Astra!!!
Pierino va a trovare la nonna e porta
con se un amico.
Mentre chiacchiera con la nonna, il suo
amico gradisce la cocacola offertogli e
sgranocchia le noccioline che sono in
un vassoietto sul tavolo.
Al momento di congedarsi l'amico di
Pierino saluta l'anziana nonna:
- E' stata una bellissima giornata, grazie
di tutto e soprattutto per le noccioline.
Ne ho fatto davvero una scorpacciata!!!
La nonna:
- Ma figurati! Purtroppo, da quando non
ho più i denti riesco solo a succhiare la
cioccolata che le circonda e le noccioline mi restano sempre...
Due bambini entrano di corsa in un
piccolo emporio di paese:
- Nostro padre è aggredito da uno sciame di api!
-Volete la pomata?
- No. La batteria per la videocamera!!!
La Gazzetta del Fannullone
Spesso avrete letto manga, li avrete sfogliati almeno… ma sapete veramente che
cosa sono?
Manga deriva dall’unione di due parole
“man”(immagine) e “ga” (movimento)
Un manga non è nient’altro che un fumetto: un fumetto giapponese…
Ci sono differenze tra il fumetto giapponese e quello di altre nazioni: dal punto di
vista della struttura, per esempio, ma soprattutto da un punto di vista culturale.
Il manga si legge da destra a sinistra, perfettamente al contrario dei fumetti occidentali.
Inoltre si parte dalla fine per leggerlo…io
l’ ho scoperto semplicemente perché le
vignette non avevano un ordine logico.
Tra i tanti titoli...
E dopo tanti bei fumetti scritti dai
nostri alunni della classe 1^ C,
un interessante articolo che
ci spiega cosa sono i:
dalla vostra Gaja Ferreri, classe 2^ E
I personaggi sono completamente diversi
dalla realtà, anche per le proporzioni…gli
occhi per esempio.
Spesso una vignetta può occupare più spazio del dovuto e allora si estende occupando tutti gli spazi liberi a disposizione, spesso ci sono personaggi a figura intera che
occupano una mezza paginetta.
Per noi il mangaka (colui che disegna i
manga) è un mestiere raro, per i giapponesi
invece è un lavoro come un altro, vengono
pagati come impiegati.
Esistono numerosi tipi di manga, ci sono ad
esempio quelli per le ragazze che sono più
sentimentali degli altri e, quasi sempre,
contengono storie d’amore.
13
La produzione italiana di manga è molto
vasta anche se imparagonabile a quella
giapponese.
Spesso però in Italia la traduzione dei
manga e la loro tiratura è incompleta a
causa della mancanza di appassionati
cronici.
Il numero degli Otaku (appassionati cronici) in Italia sta crescendo, anche grazie
alla trasmissione degli anime.
Le principali case editrici sono tre: Star
Comics, Planet Manga e Play-press.
La maggior parte dei manga è in formato
tascabile, in modo da poterseli portare
dietro con maggiore comodità.
Tra i tanti titoli...
E ancora una volta vi
RECENSISCO
libri di mio
gradimento
Titolo: ELDEST Autore: Christopher Paolini
Trama:Prosegue il viaggio di Eragon e del
suo drago Saphira, dopo aver salvato la
città dei Varden e dei nani, Tronjheim, dall'
assalto dell' esercito di re Galbatorix. Ora
Eragon deve mettersi in viaggio per raggiungere Ellesmera, la terra degli elfi, accompagnato dai fedeli amici Arya e Orik:
solo così proseguirà l'apprendistato nell'arte della magia e della spada con Oromis e
il suo drago Glaedr, ultimo cavaliere rimasto dopo la dipartita di Brom. A Ellesmèra
scopre che Arya, di cui si innamora, è figlia
della regina elfica Islanzadi. Dopo un lungo
periodo di duro lavoro con Oromis, parte
per andare in guerra ad aiutare i ribelli
contro l'esercito di Galbatorix. Durante la
battaglia ritrova l'amico Murtagh, precedentemente rapito ed ora anch'egli cavaliere,
col suo drago rosso Castigo, fedele a Galbatorix; Eragon scopre di essere figlio del
malvagio Morzan (il cavaliere che tradì la
sua stirpe) e fratello minore dello stesso
Murtagh (detto perciò Eldest in inglese, il
primogenito). A battaglia conclusa reincon-
tra il cugino Roran, che nel frattempo è
fuggito dai Ra'zac lasciando la città natale
Carvahall.
Titolo: CORALINE
Autore: Neil Gaiman
Trama: Coraline, una ragazzina d' una
decina di anni, vive con i genitori, i signori
Jones, in una villetta in Inghilterra. La casa
era originariamente di una sola unica famiglia, ma vista la sua grandezza è attualmente divisa in tre appartamenti. Vicini di
Coraline sono due sorelle, ex attrici, che
vivono insieme (Miss Spink e Miss Forcible) e una sorta di "addestratore di topi" (Mr Bobo...lo so, ho adorato questo
nome!). Coraline ama molto esplorare la
casa e i suoi dintorni e, visto che la storia è
ambientata alla fine dell' estate, prima
dell’inizio della scuola, ha tempo a disposizione per potersi divertire. I dintorni della
sua casa non prevedono particolari pericoli. I signori Jones infatti lavorano in casa,
ma non hanno tempo da dedicare alle
fantasticherie della figlia: perfino la maggior parte del cibo preparato consiste di
precotti e di prodotti surgelati (se vogliamo
escludere le pietanze ultra-speziate del
padre odiate da Coraline).
Le esplorazioni più interessanti per Coraline, tuttavia, sono proprio all’interno della
casa quando trova una porta dietro la quale si nasconde un muro di mattoni: è probabilmente solo un passaggio che risale al
periodo in cui la casa era di una sola persona, le spiega la madre. Ma la sera il
muro di mattoni è scomparso ed al suo
posto si apre un lungo corridoio buio. Coraline va in esplorazione e si ritrova ad incontrare i suoi ‘other parents’, due genitori che
sono, al contrario dei propri, pronti a soddisfare ogni minimo suo desiderio, dalla
cucina raffinata al giocare insieme .L’unico
inconveniente è che questi esseri hanno
dei bottoni al posto degli occhi e vorrebbero che la ‘loro’ Coraline diventi come loro:
quindi ne rapiscono i veri genitori perché
lei viva per sempre con loro. Coraline quindi sfida ovvero quell’essere sovrannaturale
che è la sua ‘other mother’... come andrà a
finire la caccia al tesoro?
La Gazzetta del Fannullone
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TUTTO BELLEZZA!!!
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Ciao ragazze. Siamo Noemi e Marta della 2^ E e questo articolo è dedicato alle ragazze per essere più belle.
Speriamo che vi piaccia!
☺ Il gloss
Dalla leggera consistenza è facilmente
applicabile, il lucidalabbra può essere
colorato o incolore, fluido o stick. La sua
funzione nel trucco è quella di rendere
luminose le labbra.
Il lucidalabbra può essere usato singolarmente o sopra il rossetto per renderlo
più lucente.
Ti consigliamo di applicarlo senza eccedere nella quantità.
☺ Il rossetto
Come scegliere il rossetto
Un buon rossetto deve essere facile da
applicare e non sbavare.
È importante inoltre che il colore sia
omogeneo e resistente.
Ti consigliamo di applicare il rossetto,
dopo aver tracciato il contorno delle
labbra con la matita (che deve essere di
un tono appena più scuro).
Segui il naturale disegno delle labbra,
senza eseguire estetiche correzioni!
Per un risultato più naturale puoi anche
stendere il rossetto con i polpastrelli.
- Per le labbra sottili evita colori decisi
e scuri, non cercare di farle apparire
più voluminose della loro forma.
- per le labbra voluminose utilizza
rossetti dai colori tenui o lucidalabbra
trasparenti.
- se le labbra sono secche e con le
pellicine sollevate, evita i rossi brillanti
perché accentuano le imperfezioni.
☺ OCCHI
L’ombretto serve a contornare e donare
uno sguardo più intenso. Si applica
tracciando una linea continua sopra la
palpebra, che viene poi sfumata con un
ombretto più chiaro, è fondamentale
che la linea sia dritta e precisa. Come
scegliere tra un tratto marcato e un
tratto sottile? Dipende dai gusti personali, ma soprattutto dalla forma
dell’occhio. Quando è piccolo, meglio
prendere un tratto sottile. I tratti più
marcati invece vanno scelti per chi ha
occhi molto grandi e vanno riservati in
ogni modo al trucco da sera. Kajal è un
cosmetico in pasta che viene applicato
sulle palpebra; il khol è invece in polvere e prodotto da pigmenti naturali, mescolati. Rendono lo sguardo più affascinante e attraente. Il kajal khol e un cosmetico molto antico e lo usavano anche gli antichi, uomini e donne come gli
egiziani. Infine consigliamo per chi ha
gli occhi chiari di usare dei colori chiari
come l’azzurro e per quelle con gli occhi
più scuri, dei colori più marcati come il
verde scuro.
☺ Le matite per labbra
L'effetto che l'uso della matita deve avere
nel trucco è quello di delineare e vivacizzare le labbra.
La matita deve essere di tipo morbido. Il
colore deve essere di una tonalità leggermente più scura del rossetto. Ti consigliamo, dopo aver contornato le labbra con la
matita, di sfumare il tratto della matita
verso l'interno delle labbra con l'aiuto di
un pennello.
Dopo le vacanze…
un make up da urlo!!! ☺
Prima di tutto una crema idratante non
grassa, poi passa sulle guance, mento e
fronte una cipria chiara per uniformare il
colorito.
Dopo di ché, usa una terra glitterata e
abbinaci un ombretto luccicante, scegliendo tonalità chiare. Infine, per mettere
in risalto la tua sensualità del tuo sorriso
applica un gloss brillante.
La Gazzetta del Fannullone
1) This is the story of a girl Dorothy. She
was twelwe years old. She had a black
dog, Toto, he was one years old and he
was small. Dorothy was a beautiful girl, she
lived with her uncle and aunt. A day there
was a storm and Dorothy’s house took off
with Dorothy and Toto.
WIZARD OF OZ:
(Frank Baum was the writer of wizard of oz)
2) When it landed, it crashed a bad witch
from east. Dorothy saw red shoes and
black and white socks, under the beam of
the house.
3)Dorothy met the good witch, she had a
crown and a necklace, and long, brown,
and straight hair. Her long dress was made
of gold. Dorothy closed her eyes and said:”
Bring me back to my house” but, the good
witch answered that only the wizard of Oz
could do it. Dorothy walked on the yellow
road because she wanted to meet the wizard of Oz, and she met a Scarecrow.
10)Dorothy and the ather people was in a
haunted forest, there was a notice, on
witch it was written:” Lack 1mile for the
castle, I would turn back if I were you!”
6) Dorothy held her dog, Toto there
were four people: Dorothy, the Tin Man,
the Scarecrow and ather people. Together they walked in the yellow road,
but from the forest it jumped out a lion.
7)Dorothy said:” Pease do not harness
my dog Toto!” but the lion was coward
and scared of everything. Dorothy dried
the lion’s face. The lion wanted have
cowrage.
4)He had a black suit, a black hat, brown
shoes and he had a red and long nose.
There was a green landscape. The Scarecrow was a funny man and he said:” I need
a brain, can I come with you?” Dorothy
accepted.
5)Dorothy and the Scarecrow met the Tin
Man. They went through wood. She
asked:”What’s the matter?” the Tin Man
said:”I need a heart” and they helped he in.
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11) The bad witch looked into the magic
ball and saw Dorothy and the ather people
come. The witch was tantrum. She lived
with her mankeys.
12) Dorothy poured some water on to the
witch. The witch became very small and
so Dorothy killed her.
Dorothy managed to come back home
with her family.
8)Dorothy and the ather people walked
on the yellow road and they come to Oz.
They knocked at the door, because the
bell was out of order.
9)The wizard was there, he said:” To go
back to your house you have to kill the
bad witch from the West. The Wizard
had white and grey hair, and the green
eyes.
Testo di Pino Alice classe 2^ E
16
La Gazzetta del Fannullone
3
DIALOGHI inventati, in lingua INGLESE,
tra due personaggi, in un contesto a piacere.
Ma questa volta la nostra Alice Pino,
classe 2^ E, poetessa in erba, si diletta
con la lingua inglese.
Bess and her best friend Judy are in California. Tonigt they are going to Avril Lavigne’s
concert. They are talking…
THE TIME
I haven’t got much time
To think
And let pass
This heavenly thrill
From thought to body
From body to the boundless space.
WITHOUT BOURDER
Your glance
At the boundless sea
Write the only one
Wonderfoul profile,
And you can fly
Over the waves
Moving your eyelinds,
And breathing
The smell of the world.
Let the words
From your mouth,
Be the most beautiful dress
Of your ideas.
Come vi sono sembrate, sono state di
vostro gradimento?
Bess: Avril Lavigne wears in a wonderful
way, tonight…
Judy: Listen! To her beautiful song! It’s
my favorite one.
Bess: Yes, it is a very beautiful song! The
concert is out L’et’s go home now.
Judy: Ok, let’s go.
In the 1st picture there is a birthday party,
Cedric, his mother, his father, his grandfather are goig to eat a big cake.
In the 2nd picture Cedric, his father and his
grandfather ar laughing.They are very
happy.
In the 3rd picture dad is blowing at the
candles and the others are watching.
In the 4th picture dad can not blow out the
candles.
In the last picture the family is drinking and
laighing but dad angry.
Bess and Judy go back home. Next day
they went to the beach.
Judy: Are yuo ready?
Bess:Yes, I am.
Judy: Let’s go.
Judy: do we go to the seaside?
Bess: To play volleyball?
Judy:Yes good idea.
Bess and Judy are at the airport.
Bess: Bye bye Judy. It was very nice to
be with you.
Judy:Thahk you very much. Bye Bess.
La Gazzetta del Fannullone
17
dalla RUSSIA con affetto
PROVERBIOS
di Giancarlo Manalastas classe 2^ E
Proverbi
''DE TAL PALO TAL ASTILLA''
Buon sangue non mente
''PERRO LADRADOR POCO MORDE DOR''
Can che abbaia non morde
Barzellettine spagnole dal vostro
Denmark Laylo classe 2^ F
Diálogos entre dos burros:¿Por qué lloras ?.
«Porque en la tarea de clase he tomado un
lodable »
¿Qué es el arco del cielo?
¡Es el sol que se ha maquillado!
La ballena reprende la pequeña…¡no mastica bote!
¿Por qué las jirafas tienen el cuello largo?
Para no sentir el peste de sus patas
La maestra pregunta a Pierino: Pierino,
¿Qué es un temporal?
Pierino responde: Son las nubes que lloran
La maestra pregunta a Pierino : Pierino,
¡Dime una palabra con P doble!
Pierino risponde: Botella
La maestra:¿Dónde está la P?
Pierino:¡En el tapón!
Questo bellissimo disegno è stato realizzato dal nostro compagno di 1^ F
Mikhaiel Abanob
La maestra: Pierino, ¡Dime dos pronombres!
Pierino: ¿Quién? ¿Yo?
-Dialogo tra 2 asini: "Perché piangi?". "Perché
oggi ho preso dieci e lode!".
-Cos'e' l'arcobaleno?".
"E' il sole, che dopo essersi fatto la doccia, si rifà
il trucco".
-La balena sgridò il balenottero: continuava a
masticare il gommone!
''DEL DICHO AL HECHO HAY UN GRAN
TRECHO''
Tra il Dire ed il Fare c’ è di mezzo il mare
''A QUIEN MADRUGA DIOS LE AYUDA''
A chi ben crede, Dio provvede
''MAS VALE PAJARO EN MANO QUE
CIENTO VOLANDO''
E’ meglio avere poco, ma che sia sicuro e tuo.
-Perché le giraffe hanno il collo lungo? Per non
sentire la puzza dei loro piedi!
La maestra chiede a Pierino:"Pierino, cos'e' un
temporale?".
Pierino risponde:"Sono delle nubi, che spaventate dai tuoni, scoppiano a piangere".
La maestra chiede a Pierino:"Pierino, dimmi una
parola con la doppia P".
Pierino:"Bottiglia".
La maestra:"E dov'e' la doppia P?".
Pierino:"Nel tappo!".
La maestra: "Pierino, dimmi due pronomi!".
Pierino: "Chi? Io?".
Дорогие мои читатили в
етом номере у меня задание
написать пращания на
руском языке. Ну дорогие
мои что я магу сказать,
развлекайтесь. Я желай вам
провести ето лето полпым
любви, радости, развлечения,
удовольства, счастья и так
далее. Но не забывайте что в
сентябре начинаэться школа.
Я вас прошу натворите что
тоб в хорошом смысле. У
меня эсть только три вещи
которые я хочу чтоб вы
зделали, ето: развлекайтусь,
одыхайте, и наклюкивайтесь.
И не забывайте делать уроки
и учиться.
Ну всьо пращяйту. Увидемся
потом. Не забывайте меня.
Цылую. Ваша
Демаш Марта
или прозванная
как Бландинка.
SALUTI RUSSI… (traduzione)
Carissimi miei lettori, in questo numero ho
il compito di scrivere dei saluti in russo,
perché ovviamente è la mia lingua.
Ragazzi che posso dire. Vi mando i miei
più sinceri saluti. Vi chiedo di trascorre
una bella vacanza piena di divertimento
amore, spensieratezza, gioia, felicità.
Mi raccomando, non eccitatevi tanto visto
che le vacanze durano solo due mesi.
Ricordatevi che dovete fare i compiti, che
a settembre ricomincia la scuola.
Quindi io vi chiedo soltanto tre cose da
fare in queste vacanze: divertitevi, crescete e riposatevi. Ma sopratutto, in queste
vacanze, combinate qualcosa, nel senso
buono però.
Ciao raga vi saluto.
Alla prossima.
Baci-Baci.
vostra compagna
Demash Marta, classe 2^ E
conosciuta meglio come Bionda.
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La Gazzetta del Fannullone
In questo simpatico GIOCO che LUCA MAZZON, della classe 2^ F, vi propone,
se leggerete con attenzione scoprirete un meraviglioso messaggio.
La Gazzetta del Fannullone
Redattori:
Classe 2^ E: Andreotti Giorgio, Bove Elisabetta, Demash Marta,
Dimaano Adam, Ferreri Gaia, Franchi Noemi,
Guazzotti Giulia, Manalastas Giancarlo, Pino Alice.
Classe 2^ F: ,Laylo Denmark, Mazzon Luca,
Responsabile: prof.ssa Travaglini Tiziana.
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