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Senegal - Missione dal 23 Dicembre 2007 al 4 Gennaio 2008 Località: M’Bour, 100.000 abitanti, a circa 80 km da Dakar. Thies 70 km da M’Bour Partecipanti: Gian Luca Laffi oculista, Enio D’Altri fotografo, Arturo Laffi. Strutture di accoglienza: Centre Ophtalmologique et Optique de M’Bour, Direzione Dottor Babacar Cissé Obiettivi: Iniziare la chirurgia in anestesia generale. Verificare l’idoneità per ortottista dell’infermiera Amy N’Dour. Installare ecografo. Incontrare il nuovo direttore dell’ Istituto di Thiès. Incontrare il Nunzio Apostolico e l’Ambasciatore. Documentazione fotografica Clima: sole, temperatura dai 28° ai 35° circa. Reddito reale pro capite: appena il 6,4% di quello italiano. Vita media: 54 anni uomini, 56,9 anni donne Domenica 23 e Lunedì 24/12/2007 Viaggio con Alitalia Bologna-Milano 17.45–18.50. Milano-Dakar 21.00-01.45 (locali cioè un’ora in meno). In aeroporto ci tocca rimanere fino alle 05.00 nel vano tentativo di recuperare le nostre 8 valigie. Alla fine riusciamo a recuperarne soltanto 4, causa le molte assenze dei dipendenti non ancora tornati dai loro villaggi dopo la grande Festa del Montone (sacrificio di Abramo) di alcuni giorni fa. Arriviamo quindi soltanto alle 06.30 a M’Bour. Ciò nonostante Il pomeriggio ci mettiamo subito all’opera visitando i pazienti selezionati da Babacar Cissé per consentire il regolare svolgimento del programma operatorio previsto anche se il materiale per l’anestesia generale non è ancora completo. Martedì 25/12/2007 Al mattino due interventi di cataratta di cui uno in anestesia generale. Quest’ultima si è resa possibile grazie al reperimento del materiale procurato dall’anestesista Ba, della bombola di ossigeno fatta venire da Dakar e dai farmaci portati da un farmacista di Thies. Il paziente operato in anestesia generale è un adulto, e visto il buon esito programmiamo quattro interventi su bambini. Cerchiamo anche, senza successo, di contattare l’infermiera Amy N’Dour. Mercoledì 26/12/2007 Operati cinque pazienti delle più svariate patologie (neoformazioni palpebrali, alterazioni corneali e cataratta). Tra le varie visite effettuate, Enio ed Arturo sono particolarmente scioccati da un tumore (retinoblastoma) della retina che interessa tutta l’orbita e fa fuoriuscire completamente il bulbo oculare in una bambina di 2 anni. In quanto all’incontro con le autorità religiose e diplomatiche, anche questa volta, non riusciamo a combinare niente: l’ambasciatore è fuori sede e la Nunziatura è in attesa dell’arrivo di un nuovo nunzio. Giovedì 27/12/2007 Operati due pazienti: una ragazza di 26 anni con strabismo ed un ragazzo di 18 anni con malposizione palpebrale post-traumatica. Questo ragazzo è di etnia Peul, per cui non abbiamo dubbi nell’intervenire in anestesia locale dal momento che questa etnia è nomade e coraggiosa. Enio ha installato il programma Skype sul computer comprato dall’AMOA nel 2004 ed ancora perfettamente idoneo. La sera ci possiamo così collegare con l’Italia tramite cuffia, altoparlante e web-cam grazie alla rete internet con ADSL che il centro possiede. L’indirizzo Skype è: babacarrobertcisse Venerdì 28/12/2007 Oggi siamo riusciti ad operare quattro bambini (cataratta congenita, cataratta secondaria, strabismo e glaucoma) in anestesia generale. AMOA si prende carico totalmente anche delle spese di 2 di essi che non possono permettersi il ticket previsto. Uno di essi è Modou Sek di 2 anni affetto da cataratta congenita bilaterale, orfano di padre ed accompagnata dalla madre di 22 anni. Lei non lavorando è ospitata dal cognato. Lui con il suo modesto lavoro di muratore provvede a mantenere ben 12 persone comprese le sue tre mogli. La seconda bambina di cui AMOA si prende carico è Fatoumata Deme di 5 anni affetta da glaucoma secondario ad un intervento di cataratta congenita e cataratta secondaria. Fatoumata vive a M’Bour con la zia madre di quattro bambini, suo zio, ed una donna che aiuta in casa. Il marito della zia di nome Fatoumata come la bambina presta attualmente servizio militare a Kaolak. I genitori della piccola invece vivono a Fouta nel nord del Senegal oltre San Louis una zona dove fa molto caldo: la bambina aveva sempre male agli occhi e non riusciva a tenerli aperti per la molta luce. Ragion per cui la zia ha deciso di portarla al Centro Oftalmologico di M’Bour per una visita. Sabato 29/12/2007 Enio, Gian Luca ed Arturo si prendono un giorno di vacanza per visitare il lago Rosa, l’isola di Gorée dove venivano radunati gli schiavi prima di essere venduti. Sono invitati ad un matrimonio musulmano. Babacar rimane al centro per visitare gli operati del giorno precedente. Al ritorno ci fermiamo alla clinica pediatrica del Dottor Diop dove Babacar ha fatto ricoverare Madou Sek affetto da problemi respiratori. Domenica 30/12/2007 Screening a Thiamane. Dopo un viaggio di un’ora arriviamo ad un villaggio formato da capanne ed alcune costruzioni in muratura. Dopo aver sistemato l’ambulatorio itinerante sotto un grande albero, Arturo registra i pazienti al computer, Babacar e Gian Luca visitano i pazienti, Nabou fa da interprete e smista i pazienti. In quanto ad Enio, attorniato da un nugolo di bambini, cura la documentazione fotografica. Dopo esserci congedati dagli anziani del villaggio nel modo conveniente, ci fermiamo a mangiare presso una famiglia senegalese. Ci offrono il tipico piatto di riso e pesce (Theiboudjen) servito in un unico grande vassoio dal quale tutti attingono con le mani o con un cucchiaio. Lunedì 31/12/2007 Operiamo di cataratta congenita una ragazzina di 15 anni in anestesia locale. I genitori di quattro ragazzi ipovedenti di Thies, dl cui gli interventi chirurgici erano programmati, non hanno dato il loro consenso, per cui ci troviamo ad avere del tempo libero. Ne approfittiamo per fare conoscenza con la nuova direttrice dell’istituto dei ciechi INEFJA di Thies e per pianificare eventuali progetti futuri. Tra le richieste urgenti annotiamo la mancanza di una stampante BRAILLE. Il resto della giornata è dedicata a visite e alla sistemazione dei farmaci e della strumentazione. Felice l’iniziativa di Enio che riesce a ricavare un tavolino smontando un vecchio apparecchio in disuso, sul quale verrà posizionato l’ecografo regalato dal Dottor Franco Lazzaroni. Qui l’ultimo giorno dell’anno sembra un giorno come tutti gli altri. Ci limitiamo quindi a leggere gli SMS pervenuti dall’Italia ed andiamo a letto prima di mezzanotte. Martedì 01/01/2008 Facciamo le visite di controllo delle persone operate nei giorni precedenti. Andiamo poi alla spiaggia di Saly per rilassarci un po’. Nel pomeriggio, Arturo si dedica alla creazione di quadri con la sabbia colorata. Dal canto loro Enio, Gian Luca e Babacar eseguono la revisione di alcuni strumenti scrivendo poi delle istruzioni di facile comprensione per il loro uso. Alla sera andiamo al quartiere Grand M’Bour per salutare a casa la piccola Fatoumata, che avevamo operata il venerdì precedente di glaucoma e cataratta secondaria. La sorprendiamo a giocare in strada davanti a casa, in mezzo alla sabbia. Mentre da un lato siamo contenti di constatare che sta bene e comincia a vederci, dall’altro siamo piuttosto preoccupati per un’eventuale infezione. Mercoledì 02/01/2008 Previsti cinque interventi, eseguiti soltanto quattro perché una paziente non si è presentata. Operate due cataratte, una cheratopatia a bandelletta ed asportato un tumore congiuntivale. Il ridotto numero di personale specializzato non consente di eseguire molti interventi in più. Nini è l’unica infermiera addetta alla sala operatoria, ma il più delle volte è costretta ad uscire per altre incombenze. Enio ha documentato i quattro interventi eseguiti da Babacar e Gian Luca ed i due interventi sulle palpebre eseguiti nella saletta attigua dall’infermiere M’Bay, aiutatata da una delle signore che si occupa normalmente delle pulizie del centro e del vestiario. Giovedì 03/01/2008 Previsti due interventi, eseguiti invece tre perché si è presentata la signora che doveva venire il giorno precedente. Operate due cataratte di cui una primaria ed una secondaria. Il pomeriggio lo dedichiamo ad organizzare la prossima missione dei nostri colleghi dell’AMOA che arriveranno fra un mese. Alla sera il taxista Ousman, fratello di Nabou, ci accompagna all’aereoporto. Alcuni obiettivi sono stati raggiunti, altri purtroppo no, ma siamo soddisfatti soprattutto per avere potuto operare quattro bambini piccoli. L’anestesia generale deve continuare al centro oftalmologico di M’Bour per poter dare speranza di vista e di vita ai nostri piccoli pazienti, anche se l’organizzazione e la strumentazione sono ancora in fase di perfezionamento.