1 seminario mercoledi` 9 marzo 2016 corsi di scienze politiche

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1 seminario mercoledi` 9 marzo 2016 corsi di scienze politiche
SEMINARIO MERCOLEDI’ 9 MARZO 2016 CORSI DI SCIENZE POLITICHE – SERVIZIO SOCIALE RELAZIONI INTERNAZIONALI ED EUROPEE
PROFESSORESSA VINCENZA PELLEGRINO
RELAZIONE A CURA DI FRANCESCO GIANOLA BAZZINI STUDENTE R.I.E.
IL FONDAMENTALISMO ISLAMICO
Non esistono che traduzioni parziali in italiano delle opere , scritti , articoli giornalistici di coloro
che vengono definiti teorici del “Fondamentalismo Islamico”.
Ho trascritto quindi fedelmente(sintetizzandoli),alcuni tratti di quanto contenuto nei seguenti testi
in cui viene analizzato il loro pensiero e quello dei movimenti che ne sono scaturiti :
Youssef M. Choueiri
Il Fondamentalismo Islamico Ed. Il Mulino .
Enzo Pace
Sociologia Dell’Islam
Ed. Carocci .
Leonardo Sacco
Riflessioni Giuridiche e Non Solo Giuridiche su Fondamentalismo
Islamico E Jihaidismo (saggio) Università La Sapienza Roma .
Marco Fossati ,Enzo Pace,Margherita Zizi quanto al Fondamentalismo in generale .
Ne consiglio quindi , per un seppur parziale approfondimento dell’argomento , la lettura , mi
sembrano gli strumenti più adatti per iniziare a navigare in quell’arcipelago sconfinato e assai
complesso che va sotto il nome di Islamismo .
Mi sono permesso di aggiungere qualche considerazione al solo fine di rendere più fluente la
comprensione di questo elaborato .
Seguendo un percorso che ritengo appropriato , ho diviso in capitoli il lavoro secondo lo schema
degli autori citati , ma in funzione di introduzione ho ritenuto necessario comprendere che cosa
si intende per Fondamentalismo .
1) Il Fondamentalismo 2) Il Fondamentalismo Islamico a) Il Risveglio b) Il Riformismo
a) Il Radicalismo
Non ho volutamente trattato dei più recenti fenomeni che hanno interessato e tuttora interessano
vaste aree del mondo islamico : FIS , AL- QAEDA , MOVIMENTO TALEBANO , AL NUSRA , ISIS .
Su quest’ultimo in particolare esiste una vasta letteratura a volte un po’ superficiale e ripetitiva .
Non solo ma mischiare filoni di pensiero , anche estremi , con fenomeni la cui genesi appare a
tutt’oggi poco chiara , visti oltretutto i numerosi e più disparati attori coinvolti , rischiava di
banalizzare un argomento che con un approccio meno cronachistico ma più scientifico è la strada
maestra proprio per comprenderli .
E comunque saranno oggetto di una successiva analisi all’interno di un percorso tracciato insieme
alla nostra Professoressa Pellegrino .
Infine nessun giudizio politico , etico o culturale . Lo scopo di questo breve saggio ha il solo scopo
di far conoscere attraverso il lavoro di autorevoli analisti le principali correnti dell’Islam moderno .
IL FONDAMENTALISMO
Aprendo il dizionario della lingua italiana Rizzoli-Larousse alla voce fondamentalismo leggo
letteralmente : Tendenza teologica conservatrice sviluppatasi nel protestantesimo soprattutto
americano come reazione alle tesi evoluzionistiche . Rigorismo religioso ed intransigenza politica
tipici di alcuni stati e gruppi islamici .Qualunque fede religiosa vissuta in modo dogmatico e
intransigente (integralismo) . In inglese la parola fundamentalism deriva da fundamentals=
fondamenti .
Ma quali sono i tratti comuni dei diversi movimenti politici , religiosi e sociali che possono essere
definiti fondamentalisti ? Dai diversi scritti che trattano l’argomento e considerando che
nell’ambito delle diverse religioni i movimenti fondamentalisti hanno assunto caratteristiche
diverse , si possono però identificare una serie di caratteristiche comuni .
I movimenti fondamentalisti nascono quasi sempre per difendere una tradizione religiosa
all’interno della quale vengono individuati alcuni principi e valori considerati “fondamenti
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Irrinunciabili” sottratti ad ogni possibile critica razionale .
Alla difesa della tradizione si accompagna una condanna del mondo moderno considerato corrotto
e malvagio . Non tutto però del mondo moderno viene rigettato , non sicuramente il progresso
tecnologico si pensi all’uso di internet . Ciò che viene rifiutato sono alcuni elementi tipici delle
moderne civiltà : individualismo , consumismo ma soprattutto secolarizzazione della società intesa
come separazione della religione dalla sfera pubblica della vita civile , dalla politica e dalla cultura .
Per i fondamentalisti fede , cultura , etica e politica devono coincidere . Ogni cultura che non derivi
dalla fede , ogni politica che non sia direttamente religiosa è identificata con il male .
Gli ultimi due secoli che ci hanno preceduto sono stati attraversati da correnti di pensiero laico
che hanno tentato di fornire una risposta risolutiva ai grandi problemi delle società moderne ,
promettendo un futuro di pace e di benessere . E tutte in un qualche modo hanno tradito quelle
promesse provocando spesso gravi danni . Nazionalismo e Fascismo sono stati all’origine di due
guerre mondiali ; Il Socialismo , dove si è realizzato , ha limitato le libertà degli individui e non ha
attuato il riscatto sociale che aveva promesso , sostituendo le classi dominanti precedenti con
quelle di burocrati incapaci ; ma anche Democrazia e Liberalismo , non hanno saputo impedire
che all’interno della società rimanessero ingiustizie sociali , discriminazioni e razzismi . Non solo
ma la responsabilità più grave dei paesi liberali è stata quella di scaricare i costi del proprio
benessere economico sui paesi che hanno gravitato nel loro ambito di dominio . E’ quanto
accaduto con il colonialismo e che accade ancora oggi attraverso varie forme di sfruttamento o
con il sostegno a regimi corrotti e sanguinari .
La crisi delle ideologie laiche ha ridato impulso ai movimenti religiosi che esse avevano contrastato
che ritengono che la modernità non abbia saputo dare vita a veri valori .
Nel recupero della tradizione religiosa essi intravedono la strada che conduce alla rinascita civile e
morale e alla riaffermazione della propria identità culturale e nazionale .
Questo è tanto più vero in quelle società in cui non vi è così marcata o non esiste affatto
distinzione fra Chiesa e Stato . Nella cristianità l’esistenza di due autorità risale al fondatore stesso
che invitava a dare a Dio quel che è di Dio e dare a Cesare quel che è di Cesare .
L’Islam non è mai stato questo nel passato , e in tempi moderni il tentativo di creare questa
separazione è stata considerata una forzatura cui la rivoluzione iraniana ha posto fine , innestando
un processo simile anche in altri paesi islamici .
Di solito a farne le spese sono coloro che all’interno delle stesse Religioni e Stati sono considerati
moderati , dialoganti o che cercano di conciliare modernità e fede .
Yitzhak Rabin ucciso da un fanatico ebreo ortodosso .
Anwar Sadat vittima di un attentato dei Fratelli Musulmani .
Mahatma Gandhi assassinato da un estremista indù .
Sappiamo cosa hanno rappresentato queste tre figure e l’elenco potrebbe continuare magari
coinvolgendo anche fenomeni di fondamentalismo politico , oggetto di riflessione semmai in una
prossima occasione .
IL FONDAMENTALISMO ISLAMICO
<<Dal diciottesimo secolo il mondo musulmano è permeato da movimenti culturali che tentano
di restaurare l’ordine ideale della “Umma”(comunità dei credenti) nella quale religione (diritto) ,
società e politica erano intimamente connesse . Ma occorre fare un passo indietro .
Dal punto di vista storico L’Islam conosce una prima fase di espansione e di crescita culturale che
va dal ‘660 ai primi anni dell’undicesimo secolo . Inizia poi un lento processo di disgregazione con
la formazione di regni autonomi ad esempio Egitto , Andalusia ,….. . Inoltre nuove tribù ed etnie
non arabe si convertono all’Islam , le quali cominciano a creare nuclei territoriali relativamente
autonomi , che costituiranno la base per la formazione graduale di nuovi grandi imperi a carattere
sovranazionale . Questi domineranno la scena storica dal sedicesimo al diciottesimo secolo .
Tre grandi imperi , rispettivamente quello Ottomano (che continuerà ad esistere fino alla prima
guerra mondiale) , quello Safavide (Scita) in Iran e quello Moghul erede degli imperi mongoli di
Gengis Khan e di Tamerlano i cui capi si erano da tempo convertiti all’Islam .
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Sull’originario impianto arabo vengono così ad innestarsi altre culture . La religione islamica si
salda con costumi ed usi legali spesso distanti dalla predicazione di Maometto , che non vengono
del tutto espiantati dalla nuova religione .
Alla fine del diciottesimo secolo i tre imperi musulmani : Ottomano , Indiano e Persiano iniziano
una lenta ma inarrestabile agonia .
L’Europa si rivela più forte nella scienza e nella tecnologia , nella potenza delle armi e delle arti
diplomatiche , nel piegare gradualmente gran parte delle società di tradizione musulmana al suo
dominio coloniale . L’Impero Ottomano resisterà ma alla fine dovrà anch’esso capitolare e subire
una spartizione fra le diverse arbitrarie zone di influenza europee .
Tutto ciò non avverrà senza resistenze , si registreranno moti di ribellione e movimenti di lotta
politica . Si tratterà di episodi forse poco significativi dal punto di vista storico-militare , tuttavia
densi di significato dal punto di vista sociologico , come anticipatori di tematiche di riscatto
culturale e politico dalle forme di dominio del pensiero occidentale .
E’ in questa fase declinante dal punto di vista politico economico e militare del mondo musulmano
che si forma il mito di un’età dell’oro dell’Islam al quale occorre riandare con l’intento di
riappropriarsi del segreto di tanto successo nella storia . Il mito di un Islam che contiene in
embrione il modello di una “societas perfecta”, quella fondata da Muhammad e dai suoi
successori .
La costruzione di questo mito dalla decadenza ai giorni nostri ha rappresentato e rappresenta
per milioni di musulmani la fonte di ispirazione del pensiero sociale e religioso che sta alla base
del fenomeno solitamente denominato come”FONDAMENTALISMO ISLAMICO” che invero è il
risultato dell’azione congiunta di movimenti che possono essere indicati come : RISVEGLIO ,
RIFORMISMO , RADICALISMO .
Tali movimenti concretizzavano e tuttora concretizzano il proprio agire su una base socio-religiosa
avente come oggetto la contestazione degli Stati e delle Società moderne sorte in epoca coloniale
e post-coloniale in molti paesi di tradizione musulmana ; si tratta in altre parole di una corrente di
rinnovamento che permette ai musulmani di ritrovare le proprie radici religiose , culturali e
politiche . Di conseguenza il rifiuto dello Stato nazionale laico di stampo occidentale è diventato
uno dei caratteri del c. d. “fondamentalismo islamico” . >> Y.Choueiri – E.Pace
<< Sono paesi come L’Iran , L’Algeria , La Tunisia , L’Egitto , La Siria , L’Iraq , La Palestina , i cui
equilibri e strutture più profonde sono stati ampiamente minati da un modello di modernità
megalomane , che subiscono maggiormente l’impatto del fondamentalismo .
In questi Paesi si producono gli effetti devastanti di ciò che conviene chiamare la sottomarca
della modernità . Il fondamentalismo , d’altronde , diventa popolare quando appare agli occhi
di vaste masse come il solo strumento capace di far fronte ad un sistema politico immutabile ,
sterile e che isterilisce , ovvero di sbloccarlo , se necessario con la forza (in part.quello Radicale).
L’Islam del “Risveglio” e la corrente “Riformista”nacquero come risposta alla crisi politica e
socio-religiosa derivata dal declino dei tre grandi imperi musulmani – ottomano – indiano e
persiano , a causa della pressione delle potenze coloniali europee e della concomitante crisi
economica e demografica che li colpì . La corrente del “Risveglio”assunse caratteri marcatamente
etno-nazionali , opponendosi , da un lato , alla penetrazione delle potenze occidentali e , dall’altro
all’influenza di altre religioni , fattori considerati entrambi cause di decadenza .
Il “Riformismo”, diversamente si sviluppò al centro del mondo musulmano , dirigendo il suo
sguardo innanzi tutto sul problema dell’arretratezza musulmana in campo politico , militare e
tecnologico . La rimozione dell’Islam , quale elemento fondante dei nuovi Stati-nazione originati
dalla caduta dell’Impero ottomano , e la diffusione delle ideologie di matrice occidentale , sono
invece alcuni dei fattori scatenanti dell’islamismo “radicale”contemporaneo .>> L.Sacco
<< Pur diversi , questi vari rivoli di pensiero e di azione collettiva condividono due tratti tipici
del pensare “fondamentalista” a) l’idea che esista un nucleo di verità originaria , intangibile ,
immutabile , in nome della quale b) ristabilire in terra un’unità di intenti e di opere , l’unità
della Comunità (Umma) che non può che essere di fede e politica nello stesso tempo . >>
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E.Pace
<<In conclusione , qualunque definizione si adotti in uno studio che aspira a comprendere le
caratteristiche del fondamentalismo c’è un nesso logico che collega risveglio , riformismo e
radicalismo : il rifiuto del secolarismo in tutte le sue manifestazioni . >>
Y.Choueiri
IL RISVEGLIO
<< Col termine risveglio si indicano quei movimenti islamici che sono emersi nel diciottesimo e
diciannovesimo secolo . Confinati in aree periferiche , al di fuori dell’autorità centrale , la loro
base sociale è stata prevalentemente tribale .
Come è già stato sottolineato , dopo il 1700 i tre imperi musulmani -ottomano-persiano e indiano
entrarono in una fase di relativo declino . Il diciottesimo secolo fu caratterizzato da un ricorso
dissennato al sistema di tassazione e dalla nascita di principati autonomi , spesso in competizione
con il centro politico per il controllo delle risorse .
E’ su questo sfondo che cominciarono a sorgere movimenti di risveglio religioso che miravano a
riportare L’Islam al suo stato puro ed originario . Il risveglio islamico fece la sua comparsa ed
esercitò un durevole impatto nelle aree periferiche , da Sumatra e dal sub-continente indiano
all’Arabia centrale e alla Nigeria settentrionale .
Uno dei primi movimenti di risveglio si sviluppò nell’Arabia centrale , ispirato dall’insegnamento
diMuhammad b. ‘Abd al-Wahhab (1703-1752) il quale aveva viaggiato e studiato sia nell’Iraq che in
Siria . Con il nome di “Wahhabismo”si indica l’alleanza realizzatasi fra tribù guidate da un
capo locale Ibn Sa’ud e il fondatore religioso di questo movimento . Benchè l’Arabia fosse la culla
dell’Islam , le sue tribù ed in particolare quella di Najd , luogo di origine del Wahhabismo si erano
lasciate cadere in uno stato di semipaganesimo . >> Y.Choueiri
<< Tornare alle origini significava per Al-Wahhab purificare la fede ed attuare un vero risveglio
religioso , culturale e sociale del mondo musulmano . Al-Wahhab può essere considerato perciò a
giusto titolo un predicatore dotato di autorità carismatica e al tempo stesso un esegeta dei testi
sacri : la frequentazione della Parola rivelata produce un risveglio interiore in lui che lo convince
a proporre ai suoi correligionari l’urgenza di un rinnovato rapporto spirituale con i Testi .
Uno studioso del pensiero di Al-Wahhab (Ahmad Amin) ha fatto notare come questo pensatore
faccia sovente appello alla forza della fede per contrastare la decadenza dell’Islam , invocando
non la fuga dal mondo , ma una forma di impegno nella società per cambiarla a partire da un
profondo mutamento interiore .
Fintanto che non viene siglato il patto di alleanza fra il leader religioso di questo movimento di
risveglio Al-Wahhab e il capo della tribù in questione Ibn Sa’ud , la riuscita sociale del movimento
rimane incerta . E’ solo la felice congiuntura fra il risveglio religioso e il progetto di egemonia
politico-territoriale che consente in definitiva ad Al-Wahhab di vedere messo alla prova il suo
carisma e di constatare che la sua predicazione non era rimasta un’astratta utopia .
Nei panorama dei movimenti di risveglio religioso islamico della fine del settecento non c’è solo
Il wahabismo . In altre aree periferiche del mondo musulmano si sono sviluppati infatti altri
movimenti di risveglio che rivestono un certo interesse per la tipologia sociologica che essi
concorrono a formare . Essi si sono presentati in genere con due caratteri tipici : l’emergere di un
leader carismatico , da un lato , e la mobilitazione socio-religiosa sulla base di una rinnovata etica
guerriera , “il jihad” sia contro popoli vicini rivali e “infedeli” sia contro la penetrazione coloniale ,
dall’altro . >> E.Pace
Ne ricordiamo alcuni .
<< Nell’India settentrionale , quando l’Impero Moghul cominciò a disgregarsi ad opera della
penetrazione militare ed economica inglese , e cominciarono a sorgere dinastie locali ,
Sayyd Ahmad Shaid (1786-1831) e Ismail Shaid (1779-1831) , indiani , propugnarono la purificazione
dell’Islam e proclamarono“il jihad”(il combattimento sulla via di Dio) contro l’influenza indù e sikh.
Sayyd Ahmad guidò un movimento militare allo scopo di annullare gli effetti dannosi dell’induismo
e gli aspetti deleteri del politeismo .Egli riuscì a creare uno stato , che ebbe breve vita , nelle
regioni tribali della frontiera nord-occidentale e in alcune zone dell’Afghanistan .
Nella Nigeria settentrionale lo Sceicco ‘Uthman Dan Fodio (1754-1817) scatenò nel 1804 la guerra
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santa e costituì tra il fiume Niger e il lago Ciad il Califfato di Sokoto (1809-1903) . Il suo movimento
di risveglio si basava su una coalizione di pastori Fulani e commercianti musulmani contro le
corrotte ed oppressive tribù degli agricoltori Hausa .
Nella regione tribale compresa tra il Mediterraneo ed i territori del Ciad , nel 1842 si formò un
nuovo ordine Sufi*, il Sanusiyya , che in qualche misura può essere ricondotto alle varie correnti
che stiamo esaminando . Aderendo all’Islam ortodosso e fortemente contrario all’adorazione dei
santi , il suo fondatore , Muhammad ‘Alì al Sanusi (1787-1859) , scelse i beduini della Cirenaica per
costruire una ampia rete di insediamenti e di colonie agricole . Questo nuovo ordine evitò di
entrare in conflitto con le autorità ottomane , che avevano rioccupato nel frattempo la provincia
autonoma di Libia nel 1835 per impedire che essa cadesse in mani straniere . Oltre ad operare
una riconciliazione fra il Sufismo e l’Islam ortodosso il Sanusiyya non rinunciò a penetrare
pacificamente all’interno dell’Africa lungo le vie commerciali fino al 1911 , quando gli italiani
entrarono in Libia .
I movimenti di risveglio da noi richiamati condividevano molte cose . In particolare il loro universo
Simbolico era prevalentemente dominato da due concetti : dell”hijra”(migrazione=egira)* e del
“jihad”(combattimento sulla via di Dio) . Riassumendo si possono così schematizzare i tratti
Ricorrenti :
1) Il ritorno all’Islam originale come religione rigorosamente monoteista .
2) La rivendicazione dell’autonomia della ragione nella interpretazione della Legge “ijtihad”*.
3) La necessità di abbandonare i territori dominati dagli infedeli , politeisti e pagani “hijra”.
4) Il fervido credo in un unico capo visto come la personificazione del vero Imam o come il “Mahdi
atteso”*.
I movimenti fin qui analizzati rappresentavano pezzi di un unico mosaico , punti di vista differenti
che però avevano in comune l’esigenza di ritornare alle origini dell’Islam . Non vi era quindi alcun
riferimento ad altri sistemi di pensiero , ne venivano presi in considerazione altri sistemi culturali
in ossequio alla loro presunta superiorità .
Il fallimento , la lenta disgregazione e la trasformazione dei movimenti di risveglio preparò
l’avvento del riformismo islamico . >> Y.Choueiri
*Sufi=Sufismo , tendenza mistica dell’Islam derivata dai termini “suf”=lana ,gli appartenenti a queste sette
portavano lunghe tuniche di lana bianca , ma anche da”safa”=purezza. *Hijra=migrazione di Maometto
da La Mecca a Medina per sfuggire alle persecuzioni dei suoi nemici e fondare il primo nucleo islamico in
quella città .Da quell’anno(622 D.C.) ha inizio il computo del calendario islamico .
*Ijtihad= processo di deduzione delle leggi dalla “Shari’ah”(legge divina ,strada che conduce a Dio) dalle sue
fonti in primis Il Corano e la Sunna(raccolta dei comportamenti del Profeta) .
*Mahadi atteso =
restauratore della purezza del primo e autentico Islam che verrà sulla terra alla fine dei tempi insieme a
Gesù per sconfiggere l’anticristo ed imporre la vera fede , L’Islam.
IL RIFORMISMO
<< L’ondata del risveglio , iniziata in Arabia agli inizi dell’Ottocento e proseguita in diversi punti
del mondo musulmano si esaurisce nella prima decade del Novecento quando il dominio coloniale
francese e inglese si impone definitivamente con la forza delle armi . Tra il 1870 e il 1930 in
particolare , appariva chiaro alle menti più vigili dell’intellighenzia religiosa e politica musulmana
come , L’Islam fosse preso in una tenaglia : da un lato la disgregazione sempre più visibile
dell’Impero Ottomano ( che viene del resto formalmente sancita nel 1923-24 con la riforma di
Kemal Ataturk , il quale non solo abolirà il califfato , ma porrà mano con decisione alla creazione di
uno Stato laico , separando decisamente nella nuova costituzione turca la religione dalla politica ),
dall’altro la crescente potenza degli europei che avanzano in Africa , in Asia e nel Vicino Oriente e
che impongono la propria egemonia invasiva e pervasiva sul mondo musulmano .>> E.Pace
<< La civiltà europea che i musulmani si trovarono di fronte nell’età moderna non era più quella di
Riccardo Cuor Di Leone o di Luigi 9°. Si trattava piuttosto di una nuova Europa ridisegnata e
rigenerata dall’Illuminismo , dalla rivoluzione francese e dalla rivoluzione industriale .
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La consapevolezza della decadenza divenne un tema integrante del discorso dei riformisti islamici .
L’Islam normativo di “Abd al-Wahhab non apparve più capace di risolvere i mali di un ordine
sociale distrutto . Per la prima volta L’Islam fu analizzato e riconsiderato sotto gli occhi vigili di un
Occidente in piena espansione . In questo confronto si finì inevitabilmente per prendere in prestito
concetti europei e l’autosufficienza dell’Islam ne risultò irrimediabilmente compromessa .
Il riformismo islamico si sforzò allora di adottare modelli culturali in grado di rispondere ai
progressi dell’Europa Industriale . I riformisti ritenevano che il progresso europeo fosse il diretto
risultato dello sviluppo intellettuale piuttosto che di fattori socio-economici . Studiarono così la
portata delle leggi ordinarie , l’uso della ragione nella gestione del potere e nello sviluppo della
ricerca scientifica . Mentre il risveglio islamico invocava l’Islam come un sistema coerente di
principi e di leggi , il riformismo dirigeva la sua attenzione alla condizione arretrata dei musulmani
in campo militare , politico e tecnologico . Essi giudicavano la potenza occidentale come una
macchina efficiente , basata su giuste leggi e su regole scientifiche .
Da qui ricavavano l’idea che bastasse reinterpretare concetti islamici classici alla luce di alcune
categorie intellettuali europee per far compiere alle società islamiche un salto di qualità .
La libertà , il costituzionalismo e l’interesse pubblico furono considerati le chiavi per spalancare
la porta al progresso e alle conquiste materiali .
La pratica della “Shura” che il Corano ingiunge ai credenti come attività meritevole e che
significava la ricerca del consenso politico attraverso la consultazione fu riscoperta e trasformata
nell’idea della democrazia parlamentare . “Ijma” un concetto usato dai giuristi per designare il
consenso raggiunto fra i Compagni del Profeta fu trasformato nella nozione moderna di opinione
pubblica . “Malasha”un altro termine legale , che indica la necessità di giungere a nuove
interpretazioni della “Shari’ah” in assenza di un precedente in materia o di un parere autorevole ,
si trasformò nella nozione liberale di utilità . “Bay’a”, l’atto di fedeltà reso dai membri della
comunità ad un nuovo Califfo , assunse un significato equivalente all’idea del suffragio universale .
Infine “Ijtihad” che tradizionalmente l’esegesi delle norme oscure presenti nella shari’ah al fine di
adattarle alle nuove circostanze storiche fu ridefinito per indicare la libertà di pensiero .
Una riscoperta continua di concetti compiuta da specifici gruppi di studiosi e riformatori che
vivevano nelle principali città del mondo islamico . >> Y.Choueiri
<< Si può anche dire che il riformismo si è sviluppato più come reticolo di persone attorno alle
quali si sono formati circoli di simpatizzanti e nei quali si è costituito il nucleo di una futura
classe dirigente che ha fatto tesoro dell’insegnamento dei maestri del riformismo e lo ha
concretizzato in progetti di riforma religiosa e politica .
Che si tratti di un reticolo è in un certo senso confermato dalla dislocazione geografica dei primi
padri del riformismo . Jamal al-Din Afghani (1838-1897) : persiano o afghano e sciita o sunnita
non è facile determinarlo date le notizie incerte relative alla sua biografia (anche se persiano di
nascita , pare si dichiarasse afghano per evitare , lui sunnita , di essere considerato sciita) .
Muhammad ‘Abdu (1849-1905) , discepolo del primo , egiziano , sunnita e sufi . Rashid Rida (18651935) , egiziano anch’egli , discepolo di Abdu . Said al Nursi (1873-….) , turco di origine curda .
Abd al Hamid Ibn Badis (1889-1940 , algerino . Muhammad Iqbal (1873-….) , indiano .
Il capofila è indubbiamente al-Afghani e il centro di irraggiamento per eccellenza delle idee
riformiste e altresì fuori di dubbio l’Egitto , paese nel quale quasi tutti i personaggi che abbiamo
menzionato o approdano attratti dalla vivacità culturale che si respira nella società egiziana del
tempo od operano perché vi sono nati . Non fosse altro perché da sempre al Cairo esiste una
prestigiosa Università teologica , al-Azhar , nota in tutto il mondo musulmano . >> E.Pace
<< Per Muhammad ‘Abdu il torrente della scienza è scorso impetuosamente ed ha travolto tutto
Il globo …… rendendoci consapevoli delle loro condizioni eccellenti (gli occidentali) e della nostra
mediocre condizione . E per al-Afghani è piuttosto la scienza che manifesta ovunque grandezza e
potenza . L’ignoranza non ha alternative : dobbiamo riconoscere umilmente la nostra debolezza di
fronte alla scienza .
La scienza è dunque la fonte di ogni prosperità e progresso industriale . E’ il prodotto della ragione,
lo spirito della filosofia . La razionalità è sempre stata l’attributo supremo dell’essere umano .
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L’Islam essendo una religione razionale , stimola la ricerca scientifica .
Al-Afghani e ‘Abdu avevano a cuore la sorte dei musulmani in quanto comunità politica .
Se l’economia , l’indipendenza e la cultura dei musulmani erano in pericolo , a questa erosione
si poteva rimediare rinnovando l’Islam , facendolo divenire un nuovo linguaggio capace di
intendere i codici linguistici della civiltà moderna e uno strumento culturalmente aperto al
progresso e al benessere economico della comunità . >> Y.Choueiri
IL RADICALISMO
Dal Riformismo al Radicalismo
<< La fase che precede la comparsa del radicalismo islamico fu dominata dalle lotte per
l’indipendenza guidate e dirette da élite occidentalizzate . In questa nuova fase l’Islam
non appariva più come un sistema politico , economico o filosofico ; cessò di essere la fonte
del diritto degli Stati . La religione fu considerata un sistema di credenza , rappresentato da certi
riti , come la preghiera del venerdì , il pellegrinaggio alla Mecca , il digiuno e l’elemosina .
Persino in materie come il matrimonio , il divorzio o la regolamentazione dell’eredità lo stato si
assumeva la responsabilità di decidere fino a che punto la legge islamica potesse accordarsi
con lo spirito dei tempi moderni .
Tuttavia l’affermarsi della democrazia non fu il risultato dell’ascesa delle classi medie o della
pressione esercitata dai sindacati e dai contadini .In paesi islamici come Egitto , Siria , Iraq ,
Pakistan e Indonesia il liberalismo fu controllato da un blocco sociale conservatore formato
essenzialmente da proprietari terrieri , grossi mercanti e notabili cittadini alleati con giuristi e
funzionari dello stato . I regimi liberali non riuscirono ad affrontare i problemi politici , economici ,
culturali e militari delle società islamiche . Fatto estremamente importante , le forze armate si
insediarono nei posti di comando della politica nazionale emarginando altri gruppi di potere .
Gli ufficiali dell’esercito, basandosi su modelli occidentali di disciplina ,razionalità e professionalità,
provenienti da classi rurali medio basse , rappresentavano un modello che favoriva i partiti
ideologici e rivoluzionari . La fondazione dello stato di Israele e la successiva sconfitta degli eserciti
arabi diedero al nazionalismo l’opportunità di screditare il blocco sociale che aveva fino ad allora
tenuto assieme il liberalismo corrotto . Nazionalismo e Socialismo diventarono sempre più le
ideologie dominanti e rivali al tempo stesso del mondo islamico .
La rilevanza dell’Islam come sistema politico ed economico andò sempre più scemando .
L’Islam apparve sempre più un retaggio del passato . >> Y.Choueiri
Il Radicalismo
<< L’anello di congiunzione fra il riformismo ed il neo-fondamentalismo contemporaneo è
rappresentato dalla figura del fondatore dei Fratelli Musulmani : Hasan al-Banna (1906-1949)
egiziano . Questi può essere considerato , in senso metaforico , il ponte che collega idealmente
l’esigenza di ritornare alla origini dall’Islam e l’urgenza di rifondare dal basso un’identità
religiosa e culturale che rischiava a parere di molti di andare perduta sotto l’influenza della
cultura occidentale . L’originalità e la specificità della formula può essere sintetizzata così :
“unire il lavoro di base di reislamizzazione dal basso della società , alla mobilitazione più
strettamente politica al fine di far corrispondere le strutture dello Stato alla nuova identità
musulmana ricostituita nella società civile . In altre parole , far crescere in seno a quest’ultima
un movimento innervato nelle pieghe della società per poter piegare la logica del potere politico
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al primato della Legge coranica” .
All’indomani di un fallito attentato a Nasser , compiuto da un membro dei Fratelli Musulmani
molti dirigenti verranno arrestati . Finirà in carcere anche una figura di primo piano del movimento
Sayyd Qutb (1906-fucilato per ordine di Nasser nel 1966) il quale diventerà ben presto il punto di
riferimento ideologico non solo dei Fratelli ma di tutti i movimenti radicali contemporanei .
Qutb non sarà solo un leader politico . Egli si accrediterà anche come un esegeta del Corano ,
dunque una persona che si è sforzata di tenere insieme il piano della riflessione religiosa con
quello dell’azione politica . Dal carcere scriverà una delle opere più importanti per comprendere
l’ideologia del neo-fondamentalismo contemporaneo si tratta del lavoro intitolato :
“fil zilal al-Qur’an”= All’ombra del Corano . >> E.Pace
<< Per Sayyd Qutb la guerra ingaggiata da varie forze contro i paesi islamici ha sempre avuto un
obbiettivo primario la distruzione dell’Islam e della sua dottrina . Il moderno imperialismo
occidentale è in realtà imbevuto ancora dello spirito delle crociate , anche se non è più in grado di
mostrarsi , come durante il Medio Evo , nella sua vera sostanza . I politeisti , gli ipocriti , gli ebrei ,
i cristiani , i governanti occidentalizzati , gli stati comunisti e i sistemi capitalisti hanno , di volta in
volta , congiurato per minare le fondamenta dell’Islam .
L’Ebraismo non è più una religione ma un insieme distorto di credenze e pratiche . Il Cristianesimo
è diventato una religione idolatra perché ammette il dogma della trinità contraddicendo l’unicità
di Dio .
Già dai primi anni cinquanta Sayyd Qutb mostrava interesse per la giustizia sociale e lo sviluppo
economico . Egli osservò giustamente che le dottrine nazionalistiche non erano in grado di
opporre resistenza alcuna al comunismo in molte zone del mondo , specialmente in quei paesi
i cui abitanti erano divisi in servi e padroni . La voce delle masse stanche affamate e prive di tutto ,
si sarebbe levata alla fine , per non essere più messa a tacere . La morte della democrazia
parlamentare e del capitalismo venivano preconizzati da Qutb come un esito scontato .
L’Egitto quindi si trovava di fronte ad una svolta scegliere fra il comunismo , il socialismo o l’Islam.
Qutb optava per un ordine sociale islamico . Non gli restava quindi che convincere i suoi lettori ,
della possibilità di applicare la legge islamica ai complessi problemi di una società moderna ,
partendo da questi presupposti : la legge islamica doveva essere reinterpretata in risposta alle
esigenze dell’uomo moderno , per questo occorreva ripristinare la “Shari’ah”come criterio di base
per elaborare nuovi codici ; l’Islam aveva sempre affermato il criterio del merito e della
professionalità per selezionare i propri ufficiali e funzionari ; in terzo luogo l’esercizio dell’autorità
doveva fondarsi sul principio della consultazione (“shura”) . La shura poteva essere limitata
all’elezione di un governatore che si impegnasse all’applicazione della Shari’ah nella sua versione
aggiornata . Seguendo la tradizione , Qutb riteneva che tutto dovesse essere regolato dalla
Legge islamica . Da qui l’accettazione piena del diritto penale previsto dal Corano comprese le
pene dell’amputazione della mano ai ladri , la lapidazione e la fustigazione degli adulteri e degli
ubriachi . Quanto alla condizione della donna per Qutb l’Islam aveva operato un notevole salto di
qualità :. La civiltà occidentale non ha aggiunto nulla di nuovo salvo la licenziosità dei costumi .
La donna virtuosa non ha nulla da temere da parte dell’Islam , questa religione le ha conferito una
condizione privilegiata , garantendole il diritto di proprietà , di guadagnarsi da vivere legalmente ,
di sposare l’uomo da essa desiderato , di mostrarsi in pubblico , purchè decentemente vestita .
Nessun cenno però al godimento dei diritti politici . >> Y.Choueiri
Quale forma stato e attraverso quale strategia ?
<< In sintesi Qutb attraverso una puntuale esegesi del Corano e della Sunna , traccia il modello
ideale di Stato islamico . Sono due i pilastri su cui deve poggiare :
- Il principio della guida suprema , portatore riconosciuto da parte della comunità dei credenti
di un potere straordinario religioso e politico insieme .
-il principio della consultazione (shura) ; il capo deve contornarsi di una consulta di saggi chiamati
a suggerire pareri o a suffragare le scelte del capo . Il principio della shura non è l’escamotage
inventato dai riformisti per proporre un organismo democratico , quanto piuttosto un’istituzione
autenticamente islamica che riunisce un gruppo scelto di militanti-l’avanguardia dei credenti che
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coopera con il capo per produrre il massimo sforzo (ijtihad) di adattamento della Tradizione ai
mutamenti sociali e storici . Infine , per raggiungere gli obbiettivi prefissati , Qutb non esclude le
lotta armata clandestina paragonandola all’esperienza dell’emigrazione (hijra=egira) compiuta dal
Profeta nel 622 d.c. , attraverso la quale forgiare nuovi monaci guerrieri pronti a morire per la
causa del trionfo della fede islamica . >> E.Pace
<< Per il teologo e politico pakistano Shayk Abul A’la Mawdudi (1903-1975) tutto il sistema
concettuale sotteso al nazionalismo si fonda su un presupposto irrazionale che distrugge i
legami più profondi fra gli esseri umani . Esso divide l’umanità in gruppi razziali , per contrasto
l’Islam vede l’intero pianeta come dimora del genere umano , eliminando tutte le divisioni fittizie .
Il fondamento della coscienza nazionale per un musulmano è data dall’accettazione di
un certo sistema religioso e politico , non dall’appartenenza territoriale né dalla identità razziale
o linguistica . Secondo al-Mawdudi il Corano indica chiaramente qual è la funzione dell’uomo in
quanto rappresentante di Dio sulla terra . Questa rappresentanza che Dio ha attribuito al solo
scopo di far eseguire i suoi comandamenti è la democrazia più perfetta , ed è l’unico sistema
politico in cui la comunità nel suo complesso , gode dei diritti e del potere del Califfato di Dio .
Lo stato islamico è anzitutto un’entità ideologica , solo coloro che aderiscono ai suoi principi
dottrinali possono essere considerati cittadini di prima classe . La teo-democrazia di al –Mawdudi
è uno stato ideologico in cui i legislatori non fanno le leggi , i cittadini votano per confermare la
applicabilità permanente delle leggi di Dio .
Al-Mawdudi sostiene che l’Islam è una ideologia rivoluzionaria e coloro che vi aderiscono
costituiscono di conseguenza un “partito rivoluzionario internazionale” . Questo partito ha come
suo scopo principale provocare una rivoluzione mondiale che trascende i confini nazionali .
Il “jihad” è allora il processo di lotta rivoluzionaria iniziata per raggiungere gli obbiettivi dell’Islam .
Tra le sue manifestazioni più alte l’uso della forza resta un aspetto importante parte saliente di
una strategia generale . Scopo principale è di disarmare gli oppositori e trasferire il potere nelle
mani dei “funzionari di Dio”.
Tanto al-Mawdudi che Qutb ponevano il jihad fra i primi doveri religiosi . I riformisti e i nazionalisti
che attribuivano al jihad* un limitato scopo difensivo o restringevano il suo ambito ai territori
islamici , venivano accusati di rinunciare ad un dovere sacro sotto la pressione delle influenze
occidentali . >> Y.Choueiri
<< Il jihadismo , associato sempre più spesso all’idea di terrorismo , costituisce quindi , l’ala
politico-militare del fondamentalismo religioso islamico . Non si tratta semplicemente di una
ideologia estrema , ma di un fenomeno complesso che mira palesemente alla globalizzazione
coatta dell’Islam . L’ideologia jihaidista mira più precisamente alla transnazionalità ed aspira alla
creazione di un nuovo ordine mondiale >> L.Sacco
*jihad=guerra sulla via di Dio (jihad minore) sostantivo maschile , ma vi sono altri significati .
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