Un parlamento per 750 deputati – articolo di Alberto Corsini.
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Un parlamento per 750 deputati – articolo di Alberto Corsini.
UN PARLAMENTO PER 750 DEPUTATI Il nuovo parlamento europeo, che scaturirà dalle prossime elezioni del giugno 2009 dovrà contare sulla presenza di "solo" 750 parlamentari in rappresentanza dei 27 stati membri. Attualmente, in considerazione dell'ultimo allargamento a Romania e Bulgaria i rappresentanti dei popoli europei ammontano a 785. Già il Trattato di Nizza prevedeva un tetto massimo di 736 parlamentari, ma l'ultima CIG conclusasi il 29 ottobre del 2004 a Roma (che ha ratificato il lavoro della convenzione per il Trattato Costituzionale) ha stabilito che il numero massimo dei parlamentari sia fissato a 750, appunto. Anche il mandato stabilito dal Consiglio Europeo del giugno scorso (al termine della presidenza tedesca) per la Conferenza Intergovernativa che deve trovare un testo semplificato di "Trattato" ha confermato l'impegno della composizione così stabilita per il Parlamento europeo. In vista del prossimo Consiglio informale del 19 e 20 ottobre, quando si dovrebbero chiudere i lavori della CIG in corso, il Parlamento ha affrontato, in sede di commissione Affari Costituzionali, la delicata questione dei seggi. I relatori, il francese del PPE Alain Lamassoure e il socialista rumeno Adrian Severin hanno presentato la loro prima bozza di relazione sulla futura composizione dell'assemblea. Sui principi generali presentati dei due relatori vi è stata una sostanziale concordanza anche sul principio della proporzionalità degressiva, una sorta di solidarietà dei Paesi più grandi nei confronti di quelli più piccoli in modo che ciascun deputato di uno Stato membro più grande rappresenti più cittadini rispetto a un deputato di uno Stato membro meno popolato. Esiste in questo senso il numero massimo e minimo di rappresentanti. Il tetto massimo di 96 parlamentari è stabilito per la Germania con i suoi 82 milioni di abitanti e di 6 per i paesi meno popolosi (come Malta, Lussemburgo o Cipro). Purtroppo, nei criteri fissati per stabilire la popolazione sulla cui base determinare il numero di parlamentari, vi è stata una sorta di polemica che riguarda proprio l'Italia. Dalla bozza presentata dai due relatori il nostro paese vedrebbe scendere il numero di rappresentanti dagli attuali 78 (prima di Nizza erano 87) a 72, mentre paesi dello "stesso peso" come Francia o Gran Bretagna vedrebbero il numero dei loro parlamentari essere determinato in 74 e 73 rispettivamente. Fino ad ora Francia, Italia e Gran Bretagna hanno sempre visto riconosciuto una sostanziale eguaglianza tra di loro anche in considerazione del numero molto simile di popolazione (i dati Eurostat presi in considerazione per la ripartizione indicano 62 milioni di francesi, 60 di britannici e 58 di italiani). L'auspicio dei relatori è che vi sia, da parte del Parlamento, un alto consenso alla relazione che dovrà essere adottata durante la minisessione plenaria che si svolgerà a Bruxelles il prossimo 10 ottobre affinché la posizione dell'euroassemblea arrivi forte e chiara sul tavolo del Consiglio europeo del 19 ottobre; Se in sede parlamentare non vi sarà la possibilità di modificare tale posizione l'ultima occasione infatti sarà quella del prossimo Consiglio europeo, in caso contrario sarà così fissata la composizione finale (almeno fino al 2014) dell'assemblea elettiva democratica e sovranazionale più grande del mondo. Alberto Corsini