Le lobby e il potere

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Le lobby e il potere
Per Fulvio Pelli sono ‘parte del sistema politico svizzero, fondato sulla milizia’
Le lobby e il potere
Terzo appuntamento sul
potere del Club Plinio Verda.
A riflettere sull’influenza delle
lobby economiche, giovedì
a Locarno, Fulvio Pelli e
l’economista Sergio Rossi.
di Edy Bernasconi
Le lobby? Ci sono, eccome. Nessuna
meraviglia. Il tema torna tuttavia costantemente alla ribalta. «Fa parte del
sistema politico svizzero, un sistema
fondato sulla milizia» osserva il consigliere nazionale di lungo corso Fulvio
Pelli, che sarà tra gli animatori del dibattito promosso dal Club Plinio Verda
alla Biblioteca cantonale di Palazzo
Morettini, a Locarno, giovedì 13 febbraio (l’appuntamento è alle 18). Con lui, a
discutere del ruolo e del peso dei gruppi
di interesse in politica, ci sarà il professor Sergio Rossi, docente di economia
all’Università di Friborgo. Modererà la
serata Alfonso Tuor.
«Diciotto anni in parlamento mi hanno
permesso di vivere la cosa in prima persona. Indubbiamente si tratta di un
problema al tempo stesso complesso e
delicato» dice Fulvio Pelli. «Non voglio
qui esprimere giudizi, sarà il dibattito
promosso dal Club Plinio Verda a mettere a fuoco gli aspetti controversi su
un tema che, da tempo, è al centro della
discussione».
Le lobby, dunque, ci sono, e svolgono un
ruolo nei corridoi di Palazzo federale,
ma anche all’interno del parlamento.
«Non è una novità» annota Fulvio Pelli.
«Sulla base della mia esperienza esse
hanno una funzione anche positiva e
non solo negativa. Danno un contributo di competenza in ambiti sui quali la
maggior parte dei parlamentari spesso
non è informata e non dispone degli
strumenti per un giudizio. E questa è la
parte, se vogliamo, positiva. Del resto il
ruolo delle cosiddette lobby è riconosciuto anche a livello istituzionale. I
gruppi e le associazioni, economiche o
di altro tipo, che circolano nei corridoi
del parlamento fanno parte, non a caso,
dell’elenco degli organismi che sono regolarmente consultati dallo stesso
Consiglio federale. Certo, ci sono anche
elementi negativi che non vanno sottovalutati. Ci sono lobby costantemente
presenti nei corridoi del parlamento,
penso ad Economiesuisse, la quale dispone di un proprio ufficio fisso a Berna. Altre che appaiono solo in certe occasioni» dice Fulvio Pelli.
Ci sono, a Berna, i lobbisti accreditati
che si muovono nelle retrovie del Consiglio nazionale e di quello degli Stati, e
quelli che, invece, siedono in parlamento. «Ciò, l’ho già detto all’inizio, fa parte
del sistema di milizia. È inevitabile che
dei parlamentari siano al tempo stesso
membri di organizzazioni economiche
o di altro tipo. Penso non solo al settore
finanziario e dell’industria, ma anche a
quello delle casse malati, dell’agricoltura, o ancora alle organizzazioni sindacali e dell’ambiente. Deve in questo
caso prevalere la trasparenza. Se il direttore dell’Unione contadini Jacques
Bourgeois sale alla tribuna è importante che si sappia qual è il suo ruolo nella
società civile. Deve dichiarare i suoi legami di interesse. Ha tuttavia diritto a
partecipare alla discussione».
A Berna, dentro e fuori il parlamento, vi
sono vari tipi di lobby con caratteristiche molto differenziate. «Certo che sì»
risponde Fulvio Pelli. «Abbiamo a che
fare con rappresentanti di gruppi di interesse che mirano a trovare soluzioni
legislative favorevoli per loro e altri i
quali, invece, sono in cerca di soldi. Può
essere il caso, ad esempio, dei rappresentanti delle organizzazioni di aiuto
allo sviluppo o, ancora, di quelle che si
battono per la protezione dell’ambiente. Si tratta dell’anello debole della catena, ma sono lobby anche queste».
Torniamo ai parlamentari e ai loro legami. «Beh, anch’io ne ho. Faccio parte
di diversi Consigli di amministrazione,
come è noto. Ciò che è importante è saperlo. Si tratta di un obbligo, quando si
prende parte a un dibattito. D’altra parte il parlamento è composto pure da
persone che hanno avuto un ruolo in
passato, soprattutto a livello istituzionale, e che sono alla ricerca di nuovi incarichi. È vero, oggi i rimborsi a favore
dei membri delle Camere sono più elevati rispetto a qualche anno fa. Ma il
problema rimane, perché i parlamentari devono pur vivere. E, di conseguenza,
la spinta ad accettare rappresentanze
resta forte».
Fulvio Pelli, ospite giovedì insieme a Sergio Rossi del Club Plinio Verda
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