inadeguata l`offerti che aveva vit® Bocciata pure quella ï Mobít

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inadeguata l`offerti che aveva vit® Bocciata pure quella ï Mobít
inadeguata l'offerti
sta valido
il bando ma i due
gruppi dovranno
6
Risultato:
di Stefano Taglione
FIRENZE
L'invasione francese era attesa
entro la fine dell'anno. Il gruppo
Ratp - che gestisce anche la metropolitana di Parigi - con la
controllata Autolinee Toscane
di Borgo San Lorenzo, nel Mugello, era riuscito a varcare i confini delle Alpi e a spingersi a sud
come fecero Carlo Magno e Napoleone Bonaparte. Non con intenti bellicosi - sia chiaro - ma
sfruttando a proprio favore il libero mercato dell'Unione europea, presentando un'offerta
economica più vantaggiosa rispetto al competitor. Mai giudici del Tar, con una sentenza depositata ieri, hanno congelato i
loro propositi. E così hanno fatto, per motivi analoghi che riguardano i piani economico-finanziari, anche con il Consorzio Mobit, la cordata partecipata dalle aziende toscane, da Ferrovie dello Stato e, con una piccola percentuale, dalla lombarda Autoguidovie.
Lo stallo. Torna quindi in stallo
la gara unica per il trasporto
pubblico locale. Dopo che lo
scorso due marzo la Regione
aveva aggiudicato il super bando da quattro miliardi in 11 anni
al colosso francese Ratp - il
Si parla di noi
che aveva vit® Bocciata pure quella ï Mobít
quinto al mondo del settore dal Tar è arrivata la mazzata: di
due offerte, non ne va bene neanche una. Sono state ravvisate
irregolarità sui piani economico-finanziari dei concorrenti, incoerenti rispetto a quanto previsto dalle linee guida del bando.
Calcoli complicatissimi, contestati con successo dall'una e
dall'altra parte e analizzati minuziosamente da un professore
dell'università di Pisa, il lucchese Marco Allegrini, il consulente
super partes nominato dal tribunale. Autolinee Toscane - stando alla sentenza firmata dai giudici Armando Pozzi, Bernardo
Massari e Pierpaolo Grauso aveva scorporato dal proprio
piano tre degli 11 anni di durata
della concessione che, se inclusi, per i magistrati avrebbero
comportato l'esclusione dalla
gara. Si tratterebbe delle annualità più delicate dal punto di vista del bilancio, quelli in cui il
vincitore dovrebbe acquistare i
pullman stanziando centinaia
di milioni di euro. E Autolinee
Toscane per farlo aveva optato
per un project financing, evidentemente non ritenuto conforme dal tribunale. Gli avvocati
restano però fiduciosi, mentre ii
presidente Bruno Lombardi «valuterà le azioni da intraprendere», attenendosi alla «proposta
avanzata dal presidente della
Regione, Enrico Rossi, che ci ha
chiesto di ripresentare un nuovo piano finanziario».
Paghiamo di più. Almeno per
qualche mese regnerà ancora
l'incertezza. Resta, ad esempio,
la Ctt nord a Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara e la Tiemme
al sud. Con la Regione che - rispetto all'offerta più conv eniernte dei francesi - spenderà oltre
20mila euro in più ogni giorno.
Proprio il presidente Enrico Rossi lia chiesto alle imprese di rifarsi avanti, ma finché gli uffici
dell'ente non si attiveranno i
tempi restano incerti. Di sicuro
- è quanto si apprende da alcuni
dei legali delle parti - le aziende
pretendono una soluzione in
tempi rapidissimi, entro un mese, in modo da non oltrepassare
il limite massimo per fare ricorso al Consiglio di Stato. Perla verità al momento - nonostante rimanga un'ipotesi concreta - tutti ci pensano, nessuno lo annuncia. Nemmeno Mobit, il consorzio composto dalle aziende del
trasporto pubblico toscano. Si
attendono le mosse di Firenze.
Chi vince e chi perde. Se c'è un
vincitore, sicuramente quello è
Mobit. Aveva perso, ora torna in
gara. Poteva anche vedersi aggiudicato il bando, ma nemmeno il loro piano economico-finanziario andava bene. Il Tar,
infatti, ha accolto un secondo ricorso presentato dai francesi.
Gli autobus che Mobit prevedeva di acquistare negli ultimi anni di concessione - in base a
quanto si legge nella sentenza sarebbero stati finiti di pagare
fra 20 anni. Quando il servizio
pubblico così come è concepito
ne dura 11. Un lasso di tempo
troppo elevato, difforme. Per
questo i giudici hanno annulla-
to anche l'offerta toscana.
Parla Mobit , Il presidente di Mobit, lo spezzino AndreaZavanella, è soddisfatto. «Abbiamo ottenuto un grande risultato - commenta - e anche se non c'è l'assegnazione, rimane tutto aperto. Abbiamo presentato un normale piano di ammortamento
decennale e ora dobbiamo capire dalla Regione che cosa bisogna fare. Se ripresentare l'offerta o solo il piano di ammortamento. E tutto incerto». Mentre
gli avvocati della controparte ritengono di avere ancora la gara
in pugno, in virtù del miglior
punteggio conseguito.
Che cosa succede ora. Per chi si
muove in bus non cambia nulla.
Ovunque resteranno le stesse
imprese. La gara serviva (e servirà, visto che il Tar non l'ha annullata) per individuare un unico gestore del trasporto pubblico su gomma. La Regione avrebbe risparmiato parecchi soldi
con l'offerta francese (meno 3%
sulla base d'asta di quattro miliardi, contro 1'1,75% di Mobit).
«Circa 650.000 al mese», fanno
sapere da Autolinee toscane.
Ma ora bisognerà vedere chi si
porterà a casa l'appalto miliardario. E nel frattempo gli attuali
gestori proseguono nell'incertezza. Nell'incertezza di investire o meno su nuovi pullman,
che servono come il pane, rischiando un domani di perdere
i soldi e l'appalto. Anche se la
Regione parla di nuovi fondi in
arrivo.
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il presidente della Regione invita i due concorrenti a non fare ricorso:
«Sono i passati invano 5 anni, non voglio p iù vedere bus come carrette»
di Samuele artolini
/ FIRENZE
La Regione si è comportata in
maniera corretta. Il bando va
bene, il percorso di gara non è
stato messo in discussione. Sono i piani finanziari dei due
concorrenti in lizza - Autolinee
Toscane e Mobit - che vanno rifatti daccapo. Dopo aver consultato i legali, è il presidente
della Regione Enrico Rossi a fare chiarezza in un'improvvisata
conferenza stampa sulle conseguenze dei pronunciamento
del Tar della Toscana sulla gara
del trasporto pubblico su gomma. «La gara unica per l'assegnazione del servizio tpl non è
annullata. Era quello che io avevo auspicato più volte in attesa
della sentenza - dice il presidente -, che la gara non fosse annullata perché questo avrebbe rappresentato un grave danno peri
cittadini. La sentenza di oggi (ieri, ndr) ci dice che il lavoro fatto
dalla Regione è stato ben fatto,
mentre ci sono errori in entrambi i piani finanziari presentati
dalle aziende». E' il tasto su cui
Rossi batte di più.
che abbiano già dato mandato
agli avvocati, si parte male»,
commenta Rossi. Ecco perché il
governatore mette nero su bianco il suo messaggio politico: «Invito caldamente entrambe le
aziende a non presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di
Stato, cosa che produrrebbe ulteriori e pesanti al lungamenti e
ritardi. Abbiamo fatto una gara,
molto complessa ed importante, ma siamo arrivati in fondo
senza errori da parte nostra e
dunque abbiamo diritto apoter
firmare un contratto e dare ai
cittadini toscani il servizio che
meritano». Ma i toni si inaspriscono, le parole si fanno più pesanti.
I tempi per l'aggiudicazione
del trasporto su gomma stanno
diventando troppo lunghi. «Sono 5 anni che stiamo dietro a
questa cosa. E ora di dire basta
alle carte da bollo - dice Rossi -,
gli avvocati si facciano da parte,
subentrino consulenti finanzia-
ri che siano in grado di presentare dei piani finanziari corretti.
Questa regione è la più liberale
se si intende utilizzare gli strumenti di mercato per rendere al
meglio i servizi ai cittadini. Due
player, come si dice oggi, dello
spessore di Ratp che è dietro ad
Autolinee o dello spessore di
Ferrovie dello Stato, cioé BusItalia insieme agli operatori locali, sono tali che la sostenibilità
finanziaria non dovrebbe essere oggetto di tante preoccupazioni».
E il presidente insiste sul diri tto dei cittadini toscani ad avere un servizio di bus decente. «I
mezzi che ci sono ora sono vecchi, "ciabattano" e sono indecenti, vanno cambiati. Ma se
Mobit e Autolinee Toscane continua Rossi - sono delle
aziende pubbliche, visto che il
capitale pubblico c'è sia in Italia con Fs (per Mobit) che in
Francia con Ratp (per Autolinee Toscane), bisogna essere in
grado di dimostrarlo. Altrimenti, a questo punto, la cosa ci in-
quieta». Proprio per questo il
governatore torna a battere la
lingua dove il dente duole:
«Non basta uno bravo per rifare
i piani finanziari? I due player
europei vadano in banca e mettano mano al portafoglio, sennò metterò io tutte le mie forze
per metterli all'indice, perché
combattendosi impediscono la
gara. Se si ferma questa gara rischian o di pagare i cittadini».
Al termine dell'incontro, l'assessore Ceccarelli ricorda che
comunque la Toscana non resterà a guardare durante l'attesa degli esiti giudiziari della gara. «Abbiamo comunque deciso di aiutare le attuali aziende
di trasporto a sostenere la qualità del servizio. Dunque tra poche settimane emetteremo un
bando da 8 milioni di euro, come co-finanziamento per l'acquisto di nuovi bus. Questo
bando non è assolutamente collegato alla gara, ma darà una
boccata di ossigeno - chiude
Ceccarelli - a chi sta garantendo
il servizio attuale con mezzi
sempre più vecchi».
Nulla da eccepire da parte
del Tar sulla gara della Regione,
mentre i due concorrenti in cor-
sa per la torta da 4 miliardi per
11 anni del tpl - Autolinee Toscane e Mobit - sono costretti a
tornare ai nastri di partenza.
Dunque la partita dei piani finanziari è tutta da rigiocare,
mentre la Regione andrà dritta
per la sua strada. «Daremo attuazione a quanto richiesto dal la sentenza del Tar - aggiunge
Rossi -, chiederemo nuovi piani
finanziari più corretti».
Ma la guerra delle carte bollate è ancora dietro l'angolo. Non
sembrano essere bastati i due
pronunciamenti davanti al Tar,
i chiarimenti dell'Autorità Anticorruzione di Cantone e la sentenza di ieri. Anzi. «Mi risulta
Si parla di noi
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ci'riglia:
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