atti di controllo e di indirizzo - La Camera dei Deputati

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atti di controllo e di indirizzo - La Camera dei Deputati
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4079
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
113.
2007
Allegato B
ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO
INDICE
PAG.
ATTI DI CONTROLLO:
PAG.
Comunicazioni.
Presidenza del Consiglio dei ministri.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Interrogazioni a risposta scritta:
Caparini ....................................
Caparini ....................................
4-02667
4081
Bocchino ...................................
4-02692
4081
Ambiente e tutela del territorio e del mare.
5-00767
4085
Burchiellaro .............................
4-02674
4086
De Corato .................................
4-02684
4086
4-02686
4087
4-02673
4088
Interrogazioni a risposta scritta:
Interpellanza urgente
Difesa.
(ex articolo 138-bis del regolamento):
Margiotta ..................................
2-00381
4081
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Deiana .......................................
Foti ............................................
5-00756
4082
Benvenuto .................................
5-00769
4082
Diritti e pari opportunità.
Interrogazione a risposta scritta:
Interrogazioni a risposta scritta:
Martinello .................................
4-02672
4083
Trepiccione ...............................
4-02675
4084
Commercio internazionale.
Prestigiacomo ...........................
Economia e finanze.
Interpellanza urgente
Interpellanza:
Spini ..........................................
Interrogazione a risposta scritta:
(ex articolo 138-bis del regolamento):
2-00382
4084
Quartiani ..................................
2-00380
4088
N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche
le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.
Atti Parlamentari
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ALLEGATO
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
PAG.
Interpellanza:
Burgio .......................................
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
2-00384
4089
Nespoli ......................................
3-00668
3-00673
5-00761
4103
4090
Martinello .................................
5-00762
4103
4091
Franci .......................................
5-00763
4104
Mellano .....................................
5-00764
4105
Interrogazione a risposta immediata in Commissione:
Interrogazioni a risposta scritta:
V Commissione:
Marchi ......................................
XIII Commissione:
Catanoso ...................................
Interrogazioni a risposta orale:
Tassone .....................................
PAG.
5-00768
4092
Interrogazioni a risposta scritta:
Marinello ..................................
4-02680
4105
Pignataro Ferdinando Benito .
4-02681
4106
Bocchino ...................................
4-02677
4092
Salute.
Lenna ........................................
4-02678
4093
Interrogazioni a risposta orale:
Giustizia.
Ronconi ....................................
3-00671
4107
Interpellanza urgente
Nespoli ......................................
3-00672
4108
Interrogazione a risposta in Commissione:
(ex articolo 138-bis del regolamento):
Brigandı̀ ....................................
2-00385
4094
Interrogazione a risposta in Commissione:
Contento ...................................
5-00766
2-00383
4109
4-02669
4110
Interrogazioni a risposta scritta:
2-00379
4096
Interrogazione a risposta in Commissione:
5-00760
4096
Interrogazione a risposta scritta:
Piro ...........................................
4109
Interpellanza:
Marinello ..................................
Interpellanza:
Maderloni .................................
5-00765
Sviluppo economico.
4095
Infrastrutture.
Nan ...........................................
Aurisicchio ...............................
4-02671
4097
Foti ............................................
D’Agrò .......................................
4-02676
4110
Holzmann .................................
4-02679
4112
Pisicchio ....................................
4-02682
4112
Sgobio .......................................
4-02688
4113
Interno.
Trasporti.
Interrogazione a risposta orale:
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Nespoli ......................................
3-00670
4097
Interrogazioni a risposta scritta:
Piro ...........................................
4-02670
4098
Cassola ......................................
4-02683
4099
Burgio .......................................
4-02687
4099
Lavoro e previdenza sociale.
Interrogazioni a risposta scritta:
Galante .....................................
4-02685
4100
Salerno ......................................
4-02691
4101
Politiche agricole, alimentari e forestali.
Margiotta ..................................
5-00757
4113
Uggè ..........................................
5-00758
4113
Ricci Mario ..............................
5-00759
4114
Fasolino ....................................
4-02668
4114
Piro ...........................................
4-02689
4115
Borghesi ....................................
4-02690
4116
Apposizione di firme a risoluzioni ...........
4117
Ritiro di documenti del sindacato ispettivo .
4117
ERRATA CORRIGE ......................................
4117
Interrogazioni a risposta scritta:
Interrogazione a risposta orale:
D’Agrò .......................................
3-00669
4102
Atti Parlamentari
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
CAPARINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso
che:
venerdı̀ 16 febbraio 2007 a cura del
Ministero dell’Ambiente è stata pubblicata
su Il Manifesto (ultima pagina, mezza
pagina a colori), L’Unità (Pagina 13, mezza
a colori), la Repubblica (pagina 28, mezza
a colori), la Stampa (pagina 38, mezza a
colori), il Sole 24 ore (pagina 23, mezza a
colori), il Messaggero (pagina 14, mezza a
colori), Il Corriere della Sera (pagina 15,
mezza a colori) un’inserzione riguardante
la ricorrenza dei due anni dalla ratifica
del Protocollo di Kyoto;
tra i quotidiani nazionali dalla pianificazione pubblicitaria risultano esclusi
Libero, Il Giornale, Avvenire, Liberazione,
la Padania, Italia Oggi, Il Secolo d’Italia, Il
Riformista, Il Secolo XIX, QN, Il Giorno,
Tuttosport e Il Foglio –:
quali sono i motivi che hanno indotto
il Ministero a privilegiare alcune testate
organo ufficiale di partito rispetto ad altre.
(4-02667)
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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il quotidiano Italia Oggi, lo scorso 17
febbraio, riportava la notizia che l’Eni
sarebbe in procinto di avviare la sua free
press, la distribuzione di stampa gratuita,
con il nome di You&Agip, sulla base di un
progetto in collaborazione con l’agenzia
giornalistica AGI sostenuto da partner e
fornitori della stessa società;
2007
la diffusione di You&Agip avverrà
dapprima via web e poi anche attraverso
la carta stampata, con la distribuzione del
quotidiano in tutte le stazioni di servizio
dell’Agip;
ad avviso dell’interrogante, l’avvio di
questo progetto da parte dell’Eni configura
un palese conflitto d’interessi per la società, la quale, oltre a controllare l’Agip, è
anche editrice dell’AGI, agenzia giornalistica che però, a sua volta, riceve anche i
finanziamenti all’editoria elargiti dalla
Presidenza del Consiglio;
appare singolare, infatti, che proprio
nel momento in cui la Presidenza del
Consiglio si accinge a rivedere il sistema
dei contributi all’editoria, l’Eni decida di
intraprendere l’esperienza di una free
press, grazie alla quale potrà far incassare
ad una sua controllata centinaia di migliaia di euro attraverso le pubblicità su
You&Agip;
l’Autorità garante per la concorrenza
ed il mercato starebbe per avviare un’indagine proprio sui contributi pubblici all’editoria, al fine di accertare se l’attuale
meccanismo di distribuzione delle provvidenze possa creare effetti distorsivi della
concorrenza –:
se quanto riportato dalle notizie giornalistiche corrisponda al vero e quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere in merito a quello che appare, da
parte della società in oggetto, come un palese conflitto d’interessi e una possibile violazione delle regole della concorrenza.
(4-02692)
*
BOCCHINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro delle comunicazioni. – Per sapere – premesso che:
FEBBRAIO
*
*
AMBIENTE E TUTELA
DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare, per sapere – premesso che:
il Comune di Rotondella (Matera) ha
approvato, con delibera del Consiglio Co-
Atti Parlamentari
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munale del 22 dicembre 2006, trasmessa,
tra gli altri al Ministro dell’Ambiente, un
Ordine del Giorno richiesto dal gruppo
Consiliare « Il Centrosinistra per Rotondella » – Alleanza democratica, relativo ad
un episodio verificatosi presso l’impianto
ITREC della Trisaia di « Trasudamento »
del materiale radioattivo immagazzinato
nel monolite, dapprima nel cemento che lo
conteneva, successivamente nel terreno
circostante;
l’amministrazione comunale, nella
delibera, ha manifestato « sfiducia e profondo senso di contrarietà » in relazione
all’operato della SOGIN SpA in materia
di messa in sicurezza e gestione dei
rifiuti nucleari; ha, inoltre, chiesto al
Governo nazionale « una pronta verifica
gestionale e la consequenziale adozione
di tutte le misure indispensabili e necessarie » alla accelerazione « dei processi di
messa in sicurezza dei rifiuti nucleari
presenti e la realizzazione del cosiddetto
prato verde » –:
quali iniziative intenda assumere il
Governo al fine di: chiarire la causa e le
dinamiche dell’incidente del 24 novembre
2006 verificatasi all’ITREC di Rotondella;
garantire l’opportuna informazione delle
popolazioni, anche con riferimento a
comportamenti da assumere in caso di
incidenti; accelerare i processi di corretta
gestione e messa in sicurezza delle scorie
nucleari a Rotondella, e in generale sull’intero territorio nazionale; sanzionare
eventuali comportamenti negligenti di
SOGIN Spa.
(2-00381) « Margiotta, Carbonella, Luongo,
Marchi, Fadda, Di Salvo, Di
Girolamo, Dato, Iannuzzi,
Cesario, Farinone, Amici,
Fincato, Tanoni, La Forgia,
Gozi, Burtone, Calgaro, Burchiellaro, Bordo, Boffa, Mantini, Bocci, Bianchi, Galeazzi,
Giovanelli, Giacomelli, Ghizzoni, Nannicini, Naccarato,
Realacci, Lusetti, Oliverio,
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
Villari, Mattarella, Suppa, Nicola Rossi, Vichi, Strizzolo,
Garofani, Cardinale, Carta,
D’Ambrosio ».
Interrogazioni a risposta in Commissione:
FOTI. — Al Ministro dell’ambiente e
della tutela del territorio e del mare. – Per
sapere – premesso che:
su richiesta della segreteria del CIPE,
in data 16 ottobre 2006, la Cassa Conguaglio del Settore Elettrico ha definitivamente precisato l’entità degli importi destinati al finanziamento delle misure di
compensazione territoriale di cui all’articolo 4 del decreto-legge n. 314 del 2003
convertito dalla legge 368/2003;
non risulterebbe essere ancora stata
inviata agli uffici di segreteria del CIPE la
comunicazione scritta da parte del Gabinetto del Ministero dell’ambiente di conferma della proposta di riparto inviata il
26 aprile 2006 dal precedente Ministro –:
se non ritenga di dovere assumere, con
l’urgenza che il caso conclama, ogni utile
iniziativa volta a consentire al CIPE di potere finalmente procedere con le deliberazioni di sua competenza.
(5-00756)
BENVENUTO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare. — Per sapere – premesso che:
a Genova, in Via Lungobisagno Dalmazia, in località Volpara, nel vecchio sito
dell’inceneritore, è attivo un impianto di
digestione anaerobica dei fanghi di depurazione, collegato tramite un fangodotto
con il depuratore delle acque reflue civili
di Punta Vagno e gestito dalla società
Genova Acque, società partecipata dal Comune di Genova;
tale impianto negli anni passati (almeno dodici) ha causato una serie di
problemi legati a cattivi odori e miasmi
che hanno interessato il quartiere con
intensità diverse a seconda dei periodi;
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Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
recentemente i cittadini hanno dato
luogo ad una estesa raccolta di firme nella
quale denunciano forti concentrazioni di
odori sgradevoli riconducibili all’attività
del digestore e del fangodotto di adduzione
con relativo disturbo e molestia per una
estensione di diversi chilometri fino a
fenomeni di malessere associato a disturbo
respiratorio;
tato da fonte rinnovabile venga rilasciata
agli impianti in funzione dopo il 1o aprile
1999, in seguito ad operazioni di potenziamento, rifacimento, riattivazione o
nuova costruzione. Impone che a partire
dal 2002 il 2 per cento dell’energia da
fonte non rinnovabile, prodotta o importata, oltre la quota di 100 GWh, debba
essere certificata a mezzo CV;
l’impianto scarica direttamente le acque reflue nel torrente Bisagno e da tale
scarico presumibilmente derivano i cattivi
odori –:
all’articolo 5, comma 1, del decreto
del Ministero dell’Industria Commercio e
Artigianato dell’11 novembre 1999 « Direttive per l’attuazione delle norme in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo
11 del decreto legislativo 16 marzo 1999,
n. 79 » si evidenzia che « La produzione di
energia elettrica degli impianti..., ha diritto, per i primi otto anni di esercizio
successivi al periodo di collaudo ed avviamento, alla certificazione di produzione da
fonti rinnovabili, di seguito denominata
« certificato verde »;
se non intenda avviare un’ispezione
per il tramite del nucleo operativo ecologico dell’Arma dei carabinieri. (5-00769)
Interrogazioni a risposta scritta:
MARTINELLO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare, al Ministro dello sviluppo economico.
— Per sapere – premesso che:
fin dai primi anni ’90 la politica
energetica italiana ha posto grande attenzione alla produzione di energia elettrica
mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Tale politica ha portato alla stesura di una
serie di leggi atte a garantire incentivazioni economiche ai produttori da fonte
rinnovabile;
la prima iniziativa in tal senso è stato
il provvedimento CIP 6/92 che, a fronte di
grandi vantaggi economici, ha portato anche a caratteristiche negative: su tutte il
fatto che il 70 per cento dell’incentivazione
economica ha remunerato impianti di produzione alimentati da fonti assimilate cioè
da fonti di origine fossile a basso impatto
ambientale. Tutto ciò ha portato alla necessità di studiare un nuovo meccanismo
di incentivazione con la conseguente elaborazione della normativa sui cosiddetti
certificati verdi (CV);
il decreto legislativo 16 marzo 1999
n. 79, cosiddetto decreto Bersani, fissa le
regole per l’emissione dei CV stabilendo
che la certificazione di Impianto alimen-
tale decreto è stato successivamente
abrogato dal decreto del Ministero Attività
Produttive del 24 ottobre 2005 « Aggiornamento delle direttive per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da
fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 11,
comma 5 del decreto legislativo 16 marzo
1979, n. 79 »;
il decreto legislativo 29 dicembre
2003, n. 387 « Attuazione della direttiva
2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno
dell’elettricità » al comma 5 dell’articolo 20
prevede che: « il periodo di riconoscimento
dei certificati verdi è fissato in otto anni,
al netto dei periodi di fermata degli impianti causati da eventi calamitosi dichiarati tali dalle autorità competenti »;
l’articolo 5, comma 2, del decreto del
Ministero attività produttive del 24 ottobre
2005 si afferma che « ... la produzione
netta di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse e rifiuti, che ha diritto
ai certificati verdi per i primi otto anni
successivi all’entrata in esercizio commerciale degli impianti, ha diritto altresı̀, su
Atti Parlamentari
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
richiesta del produttore e nel rispetto di
quanto disposto dal decreto legislativo
n. 387 del 2003, articolo 20, comma 6, ai
certificati verdi per ulteriori quattro anni,
in misura corrispondente al 60 per cento
della produzione... »; precisando comunque al comma 11 che « la richiesta del
produttore volta ad ottenere i certificati
verdi aggiuntivi di cui al comma 2 per il
primo degli ulteriori quattro anni è accompagnata da dichiarazione giurata con
la quale il produttore attesta di non aver
beneficiato di alcun incentivo pubblico in
conto capitale per la realizzazione dell’impianto per la cui produzione energetica
vengono richiesti i certificati verdi »;
infine alla lettera d) comma 4 dell’articolo 267 del decreto legislativo n. 152
del 2006, cosiddetto Testo Unico Ambientale, si afferma: « al fine di prolungare il
periodo di validità dei certificati verdi,
all’articolo 20, comma 5, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, le parole
“otto anni” sono sostituite dalle parole
“dodici anni” –:
quali iniziative i Ministri in oggetto
intendano adottare al fine di coordinare la
normativa relativa alla durata dei certificati verdi e se, come si evince, dal succedersi della produzione legislativa tale validità sia di dodici anni cui si aggiunge, a
richiesta del produttore, un ulteriore periodo di quattro anni.
(4-02672)
TREPICCIONE. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare. — Per sapere – premesso che:
nel territorio di Saluggia, comune di
circa 4.000 abitanti in provincia di Vercelli, sono presenti scorie nucleari attualmente dislocate presso un impianto EUREX (ex impianto pilota per combustibili
esausti). Tali scorie cruciformi, poste in
una vasca di contenimento che presenta
una crepa preoccupante, sembrano aver
contaminato il sottosuolo per sette metri
di profondità minacciando la falda acquifera di Saluggia;
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
a causa dell’allarmismo determinatosi dall’evento succitato, la società SOGIN
ha deciso di trasferire le scorie nucleari
presenti nella piscina EUREX presso un
reattore di ricerca smantellato presente ad
Avogadro (Vercelli). Questo reattore dismesso attualmente ospita delle ulteriori
scorie nucleari destinate al ritrattamento
nel centro britannico di Sellafield sul Mar
d’Irlanda;
il deposito di Avogadro è di proprietà privata e sembra non possedere i
necessari requisiti di sicurezza essendo
un vecchio impianto riadattato che sorge
in una zona alluvionale ed a una distanza di appena un chilometro dall’acquedotto del Monferrato;
la popolazione locale, i sindacati e le
associazioni ambientaliste sono contrari al
trasferimento delle scorie presso il sito di
Avogadro per le possibili ricadute sanitarie, ambientali ed economiche (essendo il
deposito di proprietà privata bisogna pagare l’affitto e nelle vicinanze sono presenti diversi impianti industriali tra i quali
lo stabilimento SORIN che produce valvole
cardiache) –:
come s’intenda intervenire per mettere in sicurezza le scorie presenti nel
territorio a tutela della salute dei cittadini
e del comparto produttivo.
(4-02675)
*
*
*
COMMERCIO INTERNAZIONALE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il
Ministro del commercio internazionale, il
Ministro per le politiche europee, per
sapere – premesso che:
il Ministro per il commercio internazionale e le politiche europee nello scorso
mese di gennaio ha condotto la sua prima
missione politica e commerciale negli Stati
Uniti, con l’obiettivo dichiarato di attrarre
gli investimenti statunitensi in Italia, in-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
contrando importanti esponenti della finanza e degli investimenti, tra cui la
Blackstone;
la predetta Blackstone nello scorso
mese di novembre ha dichiarato di essere
interessata a Telecom Italia, compresa la
divisione mobile Tim, e a quote di Enel,
pubblicamente definendo il mondo del
business italiano un ambiente più favorevole rispetto a quello di altri paesi europei
dove le aziende hanno un consiglio di
sorveglianza che coinvolge anche i sindacati;
l’azienda italiana Galileo Italia srl,
già parte dei Gruppo Alitalia fino al luglio
del 2002, è stata acquisita da Blackstone
nello scorso mese di agosto ed è stata
subito dopo coinvolta in un piano internazionale di ristrutturazione e ridimensionamento che ha portato la Galileo Italia
ad avviare una procedura per la dichiarazione di mobilità ai sensi della legge
n. 223 dei 1991, indicando 109 lavoratori
in eccedenza su un totale del personale in
forza all’azienda pari a 220 impiegati;
le Rappresentanze Sindacali Aziendali della Galileo Italia hanno contestato
di fronte alle istituzioni competenti ed
all’opinione pubblica un’operazione ai
danni di un’azienda italiana con il bilancio in attivo, un’operazione che avrà
un impatto sociale significativo sulla
realtà occupazionale romana e che non
rientrerebbe in una logica di tipo industriale ma scaturirebbe da un complesso
e poco chiaro intreccio di manovre finanziarie orchestrate da Blackstone, con
il forzato trasferimento delle attività produttive italiane della Galileo Italia verso
altre aziende controllate da Blackstone
all’estero –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti predetti e se non ritenga di
adottare tutte le misure idonee per evitare
che un aumento indiscriminato degli investimenti statunitensi, ad esempio da
parte della predetta Blackstone, nel capitale di aziende italiane, possa condurre
alla perdita di posti di lavoro e di attività
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
produttive in utile, ai danni di aziende
italiane.
(2-00382)
« Spini ».
*
*
*
COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI e FAVA. — Al Ministro delle
comunicazioni. — Per sapere – premesso
che:
nei primi giorni del dicembre scorso
è apparso sul giornale online Il Barbiere
della sera un articolo in cui si parlava
della chiusura dell’emittente locale Mantova Tv a causa della decisione dell’editore
di metter in atto un « potenziamento interregionale »;
in nome di un unico palinsesto e di
frequenze che coprono buona parte delle
province di Modena, Mantova e persino
Verona, gli editori hanno predisposto il
lancio di un tg « interregionale »;
dal 18 dicembre 2006 si è proceduto
alla trasmissione di un’edizione del tg
« unificata » di 45 minuti con notizie dalle
città di Modena e Mantova;
in data 31 gennaio, il nuovo editore,
succeduto al precedente in data 1o gennaio
2007, ha deciso di chiudere del tutto
l’unità locale di Mantova, provvedendo al
licenziamento del personale e cancellando,
da un giorno all’altro, l’emittente televisiva
Mantova Tv;
l’emittente televisiva in questione,
giovane e vivace realtà televisiva, ha svolto
per circa un anno e mezzo un consistente
lavoro giornalistico, sotto la guida del
direttore Manuela Pezzone, fornendo un
tipo di comunicazione legata al territorio,
alternativa e integrativa all’informazione
nazionale;
il Testo unico della radiotelevisione,
all’articolo 8, riconosce all’emittenza locale
il ruolo di valorizzare e promuovere le
culture regionali e locali;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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4086
AI RESOCONTI
con la chiusura dell’emittente televisiva Mantova Tv, la città di Mantova perde
un’importante Tv locale, e i telespettatori
rimangono sprovvisti di quell’informazione
e di quei programmi legati al contesto
sociale in cui questa emittente si è trovata
ad operare –:
se il Ministro sia a conoscenza di
questa situazione e quali misure intenda
adottare per continuare a garantire alla
comunità di telespettatori dell’emittente
mantovana il diritto all’informazione locale, e se intende intervenire in qualche
modo per arginare i gravi riflessi occupazionali che la chiusura di Mantova Tv sta
provocando.
(5-00767)
Interrogazioni a risposta scritta:
BURCHIELLARO e RUGGERI. — Al
Ministro delle comunicazioni. — Per sapere
– premesso che:
l’ufficio postale della frazione di Belforte nel comune di Gazzuolo, in provincia
di Mantova, è sito in uno stabile la cui
proprietaria ha comunicato a Poste Italiane Spa il recesso dal contratto di locazione a far tempo dal 23 maggio 2006;
gli anziani proprietari alloggiano al
primo piano dello stabile in questione e
necessitano per motivi di salute di trasferirsi al più presto al piano terreno, attualmente occupato dall’ufficio postale;
l’attuale sede è inoltre inidonea, in
quanto insufficiente a contenere più di
quattro o cinque persone, con l’aggravante
che tale situazione obbliga gli utenti, tra i
quali molti anziani, a stazionare lungo la
via, esposti al freddo, al caldo e ai pericoli
del traffico;
il comune di Gazzuolo in accordo
con Poste Italiane Spa, nell’intento di
migliorare un servizio pubblico ritenuto
indispensabile per la realtà rurale del
proprio territorio, si è fatto carico di
reperire un’altra sede costruendo i locali
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
ex novo in una zona centrale della frazione e fornendoli di tutti i comfort necessari;
il contratto di locazione, non ancora
stipulato per iscritto, è stato, nel frattempo, concordato verbalmente per la
somma irrisoria e simbolica di 3.000 euro
annui, al fine di agevolare la permanenza
del servizio postale in questa parte del
territorio comunale;
i lavori di costruzione di tale nuovo
plesso sono stati ultimati fin dal mese di
settembre del 2006 e quindi sono da
tempo utilizzabili per il nuovo ufficio
postale;
contattata più volte, la filiale di Mantova di Poste Italiane Spa ha ribadito a più
riprese che la pratica di trasferimento
dell’ufficio postale di Belforte nei nuovi
locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale, è di competenza della
sede centrale di Roma di Poste Italiane
Spa e che tale richiesta è stata inoltrata da
tempo –:
se il Ministro non ritenga necessario
intervenire con urgenza presso Poste Italiane Spa per scongiurare l’ingiustificato
protrarsi di una situazione di disservizio
che danneggia i cittadini di Belforte e reca
un inaccettabile disagio agli anziani proprietari dello stabile occupato dall’ufficio
postale in questione.
(4-02674)
DE CORATO. — Al Ministro delle comunicazioni. — Per sapere – premesso
che:
sulla base delle segnalazioni giunte a
numerose associazioni di tutela dei consumatori, delle istanze di conciliazione
arrivate nelle sedi regionali dei Corecom,
delle denunce presentate alle polizie postali, ai commissariati, presso i Carabinieri
e la Guardia di Finanza, e degli esposti
inviati al Garante per le Telecomunicazioni, si stima siano circa un milione gli
italiani alle prese con problemi di fatturazione telefonica abusiva;
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4087
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
dalle inchieste in corso, come riportato da organi di stampa, sembra emergere
un legame con vere e proprie organizzazioni criminali che operano in diverse
Regioni d’Italia e che sfruttano prevalentemente il canale dei numeri a sovrapprezzo, in particolare quelli con prefissi
internazionali che rientrano nella zona 7,
come afferma anche il colonnello della
Guardia di Finanza Umberto Rametto nel
libro Truffe.com;
prio mentre il governo Prodi annunciava il
nullaosta al raddoppio della base Usa di
Vicenza ed esplodeva la protesta contro
tale decisione, è arrivata in Italia, tacitamente, un’altra ″base″ statunitense: il Bataan expeditionary strike group (Esg), un
gruppo navale di spedizione d’attacco la
cui capacità offensiva è maggiore di quella
della Squadra di combattimento di stanza
a Vicenza »;
gli organi di stampa segnalano periodicamente casi di cittadini cui vengono
recapitate « bollette pazze » causate dal
collegamento automatico a numeri telefonici a sovrapprezzo, che scatta mediante i
dialer, che scatta mediante i collegamenti
ad Internet –:
secondo le informazioni riportate dal
quotidiano saremmo in presenza di un
gruppo navale composto da sette navi da
guerra, con a bordo 6 mila marinai e
marines, guidato dalla Uss Bataan (Lhd 5),
una nave da assalto anfibio della classe
Wasp che, arrivata da Norfolk (Virginia),
ha fatto scalo a Palermo;
in che modo funzioni il meccanismo
della cessione dei pacchetti delle numerazioni a sovrapprezzo alle concessionarie;
quale sia il guadagno dei vari fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, cui compete per legge la fatturazione
in questo meccanismo;
quali siano le società concessionarie e
le aziende cui, dalle stesse, siano ceduti in
subordine i suddetti pacchetti;
quali motivi ostino alla pubblicazione
sul sito Internet del Ministero delle comunicazioni dell’elenco di tutti i soggetti
coinvolti;
se i fornitori di servizi abbiano ottemperato all’obbligo di mandare agli
utenti il modulo ove esprimersi sul tetto
mensile massimo della fatturazione, come
previsto dal decreto dell’ex Ministro delle
comunicazioni, Mario Landolfi, del 2
marzo 2006.
(4-02684)
*
*
*
DIFESA
tale gruppo navale opererà nel Mediterraneo non nel quadro della Nato ma
quale forza da sbarco della Sesta flotta
sotto il Comando europeo degli Stati uniti,
dipenderà quindi dal quartier generale
delle forze navali Usa in Europa, situato a
Napoli;
fra le finalità di tale stanziamento vi
sarebbe quella di intervenire in qualsiasi
momento a essere impiegato nel Golfo o
nel Corno d’Africa –:
se il transito di navi del Governo
Statunitense nel territorio italiano sia determinato da un atto di autorizzazione del
Governo italiano o per automatica applicazione unilaterale da parte della marina
militare americana;
se, nel caso in cui tali autorizzazioni
governative non vi fossero state, o non
fossero necessarie in base agli accordi, a
chi competa dare il consenso a tali operazioni;
Interrogazione a risposta scritta:
DEIANA. — Al Ministro della difesa –
Per sapere – premesso che:
sul quotidiano Il Manifesto del 23
gennaio 2007 si legge testualmente « Pro-
se le autorità militari statunitensi
abbiano reso noto alle autorità politiche
italiane le finalità della presenza del
gruppo navale e i tempi della loro presenza;
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4088
AI RESOCONTI
se non ritenga che il Parlamento
debba essere informato di operazioni militari, da parte di paesi stranieri, che in
maniera cosı̀ complessa interessano il nostro paese.
(4-02686)
*
*
*
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
Interrogazione a risposta scritta:
PRESTIGIACOMO. — Al Ministro per i
diritti e le pari opportunità, al Ministro del
lavoro e della previdenza sociale. — Per
sapere – premesso che:
la scorsa legislatura ha approvato in
data 1o marzo 2006 la legge n. 67 « Misure
per la tutela giudiziaria delle persone con
disabilità vittime di discriminazioni » che
promuove, ai sensi dell’articolo 3 della
Costituzione, la piena attuazione dei princı̀pi di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5
febbraio 1992, n. 104, al fine di garantire
alle stesse il pieno godimento dei diritti
civili, politici, economici e sociali –:
perché il Ministero per i diritti e le
pari opportunità e il Ministero del lavoro
non abbiano ancora provveduto a stilare
l’elenco degli enti e delle associazioni legittimate ad agire, previsto all’articolo 4
della legge del 1o marzo 2006, che possono
intervenire nei giudizi per danno subito
dalle persone con disabilità e ricorrere in
sede di giurisdizione amministrativa per
l’annullamento di atti lesivi degli interessi
delle persone stesse, ciò in quanto l’importanza degli enti e delle associazioni è
fondamentale per la tutela contro le discriminazioni a persone con disabilità
poiché esse con i loro mezzi riescono ad
agire con molta più incisività a favore di
coloro che presentano disabilità. (4-02673)
*
*
*
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dell’economia e delle finanze, per
sapere – premesso che:
la British American Tobacco, Italia
SpA, è la Società che nell’ambito della
privatizzazione dell’ETI, ha acquisito il
patrimonio commerciale e produttivo delle
manifatture del tabacco in Italia. La BAT,
nell’ambito dell’acquisizione, ha assunto
impegni contenuti nel piano industriale,
sui livelli occupazionali e sul mantenimento della capacità produttiva, presenti
in uno specifico contratto autonomo di
garanzia;
oggi la Manifattura di Rovereto
lavoro a circa 140 persone (più altre
circa in termini di indotto) e quella
Chiaravalle a circa 120 persone (più
esterni);
dà
45
di
11
in questo periodo, dai siti produttivi
di Rovereto, in provincia di Trento e a
Chiaravalle, in provincia di Ancona, pervengono forti preoccupazioni da parte dei
lavoratori, su un preannunciato piano industriale di assetto della BAT, in Europa,
che dovrebbe prevedere la chiusura dei
sopra citati siti produttivi;
la multinazionale BAT, non è nuova
a fatti del genere. Continuamente determina processi di riorganizzazione, con
conseguente chiusura dei siti produttivi,
basti osservare quanto successo a Scafati,
in provincia di Salerno e sul sito di
Bologna;
secondo gli interpellanti tali azioni, si
scostano e non sono rispettose degli impegni assunti nel contratto di acquisizione,
ed evidenziano invece una strategia nella
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4089
AI RESOCONTI
quale la multinazionale ha assorbito l’intero mercato delle sigarette italiane e la
rinuncia a produrre in Italia –:
quali interventi intenda adottare per
conoscere le vere intenzioni della BAT e
sostenere l’occupazione nei siti di Rovereto e Chiaravalle, che si presentano quali
realtà produttive competitive e certamente
capaci di stare sul mercato.
(2-00380)
« Quartiani, Froner, Maderloni, Gozi, Boato, Musi, Di
Salvo, Bordo, Brandolini,
Cinzia
Maria
Fontana,
Ghizzoni, Cuperlo, Fogliardi, Rampi, Codurelli,
Benvenuto, Franci, Betta,
Barbi, Galeazzi, Vannucci,
Nicchi, Allam, Baratella,
Motta, Mariani, Incostante,
Trupia, Vichi, Fluvi, Ottone, Leddi Maiola, Scotto,
Rotondo, Lomaglio, Velo,
Longhi, Ventura, Zunino».
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dell’economia e delle finanze, il
Ministro del lavoro e della previdenza
sociale, per sapere – premesso che:
le persone colpite dal mesotelioma
della pleura, tipica malattia causata dall’esposizione all’amianto, sono ogni anno
in aumento, al punto che nel 2006, secondo i dati del Registro Nazionale dei
mesoteliomi, i lavoratori affetti da questa
patologia erano 1200, con un incremento
rispetto all’anno precedente del 20 per
cento;
la proposta di legge n. 23 presentata
il 28 aprile 2006 relativa all’istituzione di
un fondo speciale per le vittime dell’amianto non sembra trovare, ad oggi,
l’iter adeguato per una sua rapida approvazione, nonostante che, nei mesi scorsi,
siano state presentate 28.000 firme di
cittadini e lavoratori;
Camera dei Deputati
—
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
tra il 2002 e il 2004 migliaia di
lavoratori della provincia di Livorno (impiegati in aziende non rientranti negli atti
di indirizzo emanati dal Ministero del
Lavoro nel biennio 2000-2001 al fine di
localizzare gli impianti produttivi potenzialmente interessati alle normative di
legge in favore degli esposti all’amianto)
hanno presentato all’Inps e all’Inail la
richiesta di concessione della maggiorazione contributiva prevista dall’articolo 13
della legge n. 257 del 1992 e successive
modificazioni;
l’Inail ha dato, con i propri organi
tecnici Contarp, parere negativo per tutti i
profili professionali e per tutte le aziende
della Provincia interessate dalla domanda
(Agip, Solvay, Off. San Marco Impiantistica, Dalmine);
il Tribunale di Livorno, sulla base
della perizia dei medici della Medicina del
Lavoro e di quelli della Medicina Legale
(atta a stabilire se ciascun lavoratore era
stato o meno esposto all’amianto nei limiti
previsti ed individuati dagli articoli 24 e 31
del decreto legislativo n. 277 del 1991 e
nel limite temporale superiore ai dieci
anni), ha emanato sentenze favorevoli ai
lavoratori in reazione alle quali l’Inps non
ha mai ricorso in appello fino ai primi
mesi del 2005;
a partire da tale data l’Inps ha provveduto a fare ricorsi in appello su tutte le
sentenze positive per i lavoratori prima
con ricorsi generici, richiamando cioè sentenze di Cassazione che reputavano indimostrabile il superamento dei limiti della
soglia di esposizione o, anche, l’effettiva
esposizione per un periodo di tempo superiore ai dieci anni e, successivamente,
ritenendo non fondata la decisione dei
giudici assunta sulla base delle risultanze
dei CC.TT.UU. di Livorno;
fino ad oggi la Corte di Appello di
Firenze ha sempre confermato il giudizio
di primo grado; la prima udienza per gli
appelli di secondo grado è stata fissata a
febbraio 2008;
la direzione Inps di Livorno ha riferito che la decisione di appellare tutte le
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
sentenze di primo grado viene presa dall’Avvocatura Provinciale in totale autonomia rispetto alla Direzione dell’Inps;
l’altra della Corte di Appello di Sassari), il
diritto ad andare in pensione in anticipo
di 7 anni;
l’attività legale sul riconoscimento dei
benefici è a tal punto massiccia (il solo
Patronato Inca di Livorno gestisce attualmente un contenzioso legale di 650 cause)
da impegnare ingenti risorse economiche e
da impedire, per il moltiplicarsi e il sovrapporsi delle cause pendenti, a tutt’oggi
la fruizione, da parte dei lavoratori, di
diritti loro riservati per legge;
pur non avendo riportato conseguenze fisiche, i sei lavoratori si sono visti
riconosciuto il diritto di accedere al beneficio previdenziale, ossia l’anticipo rispetto alla scadenza normale della loro
attività lavorativa, previsto dalla legge 257
del 1992;
all’interno di tale contesto è significativa la vicenda di un gruppo di lavoratori, pensionati e lavoratori in mobilità del
polo di raffinazione ENI di Livorno che,
nel 2001, formò un comitato per ottenere
i benefici previdenziali previsti dalla legge
ex esposti all’amianto;
a conclusione della causa legale intentata contro l’Inps di Livorno, il giudice
delegato ha dato sentenza nella quale,
suffragando una perizia dei CC.TT.UU.
durata 500 giorni, ha accolto o respinto le
varie singole posizioni dei lavoratori in
causa;
anche in questa fattispecie, per tutte
le posizioni accolte positivamente l’Inps ha
opposto appello alla sentenza citata presso
il tribunale di Firenze;
l’atteggiamento dell’Inps contro questo gruppo di lavoratori risulta particolarmente deprecabile in quanto nella raffineria ENI di Livorno, a causa della forte
esposizione a fibre d’amianto dagli anni
1950 fino al 1992, si sono verificati numerosi casi di decesso;
presso l’Usl di Livorno risultano
smaltiti dalla Raffineria di Livorno per il
solo periodo successivo al 1992 500 tonnellate di amianto;
nel mese di gennaio 2007 sei dipendenti dell’Apsa di Alghero (azienda di
produzione di vernici) che, dal 1975 al
1992, hanno lavorato a contatto con
l’amianto, si sono visti riconoscere, con
due sentenze (una del giudice del lavoro,
come ha specificato il giudice della
corte d’Appello, « il soggetto obbligato ad
attribuire il beneficio previdenziale è l’ente
detentore della posizione contributiva e
pensionistica del lavoratore che agisce in
giudizio » –:
quali siano le valutazioni dei Ministri
interpellati sulla vicenda in parola;
quali iniziative urgenti i Ministri interpellati, nell’ambito delle proprie competenze, intendano adottare al fine di
scongiurare il sistematico ricorso in appello degli Enti previdenziali in reazione a
sentenze eque, che assegnano ai lavoratori
ciò che la legge garantisce e prescrive.
(2-00384)
« Burgio, Rocchi, De Cristofaro ».
Interrogazioni a risposta orale:
TASSONE. — Al Ministro dell’economia
e delle finanze, al Ministro dello sviluppo
economico. — Per sapere – premesso che:
le condizioni applicate dagli Istituti di
credito nel sud d’Italia vanno ben oltre i
limiti imposti dalla legge anti-usura e ciò
è confermato dal rinvio a giudizio dei
vertici di alcuni tra i maggiori istituti di
credito nazionali;
da quanto emerso ed ammesso dalla
Banca d’Italia nella sua perizia depositata,
il costo del denaro applicato dagli istituti
di credito al sud raggiunge punte che
vanno dal 25 al 35 per cento, motivati da
un rischio più alto;
queste condizioni vengono riservate a
tutte le imprese del territorio, vale a dire,
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4091
AI RESOCONTI
aziende che nella maggior parte dei casi
hanno usufruito dei fondi pubblici con
l’intervento delle banche alle quali ne è
demandata la gestione; detti fondi hanno
generato interessi che hanno eroso l’importo del contributo concesso, finendo
nelle casse degli istituti bancari invece che
essere destinate allo sviluppo dell’economia e delle società locali;
tale gestione delle politiche creditizie
ha impedito la crescita dell’economia distruggendo le speranze e mandando in
fumo denaro pubblico destinato allo sviluppo ed alla creazione di posti di lavoro,
facendo fallire ogni attività imprenditoriale, cosa ancora più grave al Sud che nel
resto del paese, dal momento che il lavoro
onesto e l’impresa sono un baluardo fondamentale contro la criminalità ed occasione di riscatto sociale –:
quali iniziative intenda adottare considerato che l’atteggiamento poco collaborativo degli istituti bancari del sud, ha
arrecato un gravissimo danno al territorio
ed allo sviluppo dello stesso, impoverendo
la già debole economia e contribuendo alla
creazione di sofferenze e di disoccupazione.
(3-00668)
NESPOLI e CASTIELLO. — Al Ministro
dell’economia e delle finanze. — Per sapere
– premesso che:
nel diritto tributario viene conferito
agli Enti Locali il potere di imporre un
ulteriore prelievo sulla ricchezza già oggetto di tassazione a livello nazionale;
alle Regioni ed agli Enti Locali, con la
legge Finanziaria per l’anno 2007 (legge
n. 296 del 2006), è stata concessa la possibilità di applicare un’aliquota aggiuntiva
sul reddito imponibile mediante una « sovrimposta » precedentemente bloccata sin
dall’anno 2002;
secondo i dati diffusi dal Ministero
dell’Economia, i Comuni che hanno trasmesso le aliquote per l’addizionale IRPEF
entro il 15 febbraio, in linea con quanto
sancito dal comma 142 dell’articolo 1 della
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
legge Finanziaria per l’anno 2007, sono
stati 1.096 di cui 687 (il 62 per cento)
hanno scelto di aumentare l’aliquota locale, 406 la terranno invariata e solamente
in 3 casi ne hanno previsto una diminuzione;
per effetto di questi dati si prefigura
un incremento dell’aliquota media per il
2007 del 87,5 per cento collocandosi allo
0,45 per cento contro lo 0,24 per cento
degli anni passati;
a parte la confusione generata a
danno di imprese, lavoratori e datori di
lavoro circa le modalità di calcolo del
nuovo acconto riferito a marzo prossimo a
causa della maggiorazione a favore dei
Comuni, una delle contraddizioni di questa disposizione legislativa è la creazione
di una evidente disuguaglianza tra contribuenti e famiglie atteso che sulle addizionali viene applicato lo stesso sistema di
prelievo in presenza di condizioni economiche assolutamente differenziate;
tale procedura, secondo una consolidata giurisprudenza da parte della Corte
costituzionale, presenta potenziali profili
di illegittimità a causa della violazione del
principio di eguaglianza, poiché a situazioni oggettivamente differenti viene di
fatto applicato lo stesso trattamento;
da più parti, comprese dalle organizzazioni sindacali, si è sollevata la richiesta
di porre rimedio alle fin troppo evidenti
contraddizioni frutto delle norme apportate dalla legge Finanziaria in materia di
addizionali sui tributi locali le quali penalizzano soprattutto i lavoratori dipendenti e le loro famiglie –:
quali iniziative il Governo intenda
adottare ancor prima della discussione del
prossimo « Documento di Programmazione
Economica e Finanziaria » al fine di rimuovere ogni dubbio di legittimità contenuto nelle norme della legge Finanziaria
per il 2007 e specificatamente riferite alle
addizionali locali IRPEF e quali provvedimenti varare a sostegno delle famiglie ed
a tutela di un più equo carico fiscale loro
imposto dai nuovi sistemi di calcolo.
(3-00673)
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4092
AI RESOCONTI
Interrogazione a risposta immediata in
Commissione:
V Commissione:
MARCHI e MOTTA. — Al Ministro
dell’economia e delle finanze. — Per sapere
– premesso che:
l’Azienda
Casa
Emilia-Romagna
(ACER) di Parma, ente pubblico economico dotato di autonomia finanziaria, patrimoniale e contabile, è titolare, presso la
Tesoreria Provinciale dello Stato di Parma,
di una contabilità speciale denominata
IACP Parma-Fondi CER all’interno della
quale sono confluiti i contributi in conto
capitale dell’edilizia residenziale pubblica
accreditati dallo Stato per effetto della
legge n. 457 del 1978, della legge n. 179
del 1992 e dell’articolo 25 della legge
n. 513 del 1977;
le risorse sono state utilizzate, dapprima con autorizzazione ministeriale e
poi con autorizzazioni regionali, per il
finanziamento di interventi costruttivi, di
recupero edilizio, di manutenzione di edilizia residenziale pubblica e l’ACER di
Parma ha realizzato consistenti economie
da utilizzare per ulteriori interventi;
nel 2001, in osservanza dell’articolo
63 del decreto legislativo 31 marzo 1998,
n. 112, sono stati sottoscritti fra Ministero
dei lavori pubblici e Regione Emilia Romagna accordi di programma aventi per
oggetto il trasferimento alla Regione delle
competenze e del complesso dei finanziamenti per l’edilizia residenziale pubblica;
con nota n. 16818 del 5 settembre
2005, la Regione Emilia Romagna ha autorizzato l’ACER di Parma all’utilizzo delle
economie di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata
per
un
importo
di
3.011.026,66 euro e all’attivazione delle
procedure di gara per l’apertura di 12
cantieri per lavori di manutenzione straordinaria;
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
la legge n. 266 del 2005 (finanziaria),
all’articolo 1 commi 38-39-40, ha disposto
il prelievo forzoso, a favore del bilancio
dello Stato, di una quota pari al 60 per
cento delle somme giacenti sulle contabilità speciali non movimentate da oltre un
anno;
in conseguenza di ciò la Tesoreria
Provinciale dello Stato di Parma in data 17
marzo 2006, ha proceduto al prelievo dal
fondo ACER di Parma di un importo di
2.148.297,10 euro;
a nulla sono valse le richieste dell’ACER di Parma di non procedere al
prelievo poiché trattasi di somme già trasferite e di titolarità primaria regionale,
non giacenti per inerzia ma in attesa del
completamento dell’iter amministrativo
necessario per il loro utilizzo;
a tutt’oggi il Ministero dell’economia
e finanze non ha ancora fornito alcuna
risposta in merito alle richieste del 21
marzo 2006, e del 2 agosto 2006, di ACER
di Parma di riassegnazione delle somme
prelevate;
in tale situazione l’ACER di Parma si
trova nell’impossibilità di realizzare lavori,
già programmati e autorizzati dalla Regione Emilia Romagna, ritenuti imprescindibili per l’adeguamento normativo di fabbricati esistenti –:
se il Governo sia a conoscenza della
situazione sopradescritta e se non ritenga
necessario intervenire al fine di dare corso
alla richiesta di ACER Parma. (5-00768)
Interrogazioni a risposta scritta:
BUCCHINO. — Al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro degli affari
esteri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere – premesso
che:
l’Italia ha stipulato una serie di Convenzioni bilaterali per evitare le doppie
imposizioni in materia di imposte sul
reddito e per prevenire l’evasione fiscale;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4093
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
—
SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
le convenzioni bilaterali per evitare le
doppie imposizioni sono accordi internazionali che individuano quale dei due Stati
contraenti debba esercitare la propria potestà impositiva nei confronti di soggetti
giuridici residenti in uno di essi che abbiano maturato redditi nell’altro;
ripartizione fra gli Stati contraenti dei
rispettivi ambiti di imponibilità e la reciprocità di vantaggi e svantaggi produce
effetti complessivi di compensazione finanziaria, rendendo sostanzialmente neutro il riflesso del provvedimento rispetto al
gettito fiscale;
oltre allo scopo di eliminare le doppie imposizioni, le Convenzioni mirano
anche a prevenire l’evasione e l’elusione
fiscali eliminando le doppie esenzioni;
nel predisporre la nuova Convenzione le parti contraenti hanno senza
meno ponderato vantaggi e svantaggi della
stessa decidendo di firmarla –:
oggetto delle convenzioni sono le imposte sul reddito e, in alcuni casi, taluni
elementi del patrimonio. Esse disciplinano,
altresı̀, la cooperazione tra le amministrazioni fiscali degli Stati contraenti;
la vigente Convenzione con il Canada
contro le doppie imposizioni fiscali è in
vigore dal 24 dicembre 1980 (G.U. n.18 del
20 gennaio 1981);
una nuova convenzione è stata firmata ad Ottawa il 3 giugno del 2002;
tale nuova Convenzione, secondo le
autorità competenti, avrebbe portato positivi benefici ai cittadini italiani e canadesi e avrebbe rappresentato anche un
importante stimolo per lo sviluppo di
scambi commerciali e di investimenti tra i
due Paesi;
il Parlamento canadese ha ratificato
tale nuova Convenzione il 12 dicembre
2002;
il Parlamento italiano a quasi cinque
anni dalla firma non ha ancora ratificato
la nuova Convenzione;
quali sono i motivi dei ritardi della
ratifica della nuova Convenzione contro le
doppie imposizioni fiscali tra l’Italia ed il
Canada firmata ad Ottawa il 3 giugno
2002;
se e come
i Ministeri interrogati
abbiano risposto alle numerose sollecitazioni delle autorità competenti canadesi
che chiedevano una rapida approvazione
delle Convenzione;
quali urgenti misure ed iniziative si
intende adottare per onorare gli impegni
assunti con le collettività italiane in Canada e canadesi in Italia, e con il Governo
canadese, e trovare le risorse eventualmente necessarie all’entrata in vigore di
tale Convenzione.
(4-02677)
LENNA. — Al Ministro dell’economia e
delle finanze. — Per sapere – premesso
che:
in base agli atti di ufficio del Ministero degli Affari Esteri risulta che l’iter di
ratifica della Convenzione è stato sospeso
dall’Ufficio Legislativo Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze che
segnalava una possibile perdita di gettito
erariale con l’applicazione di tale Convenzione;
con la riforma del sistema della riscossione, effettuata dal Governo Berlusconi, dal 1o ottobre 2006 le ex Concessionarie della riscossione sono state acquisite dall’Agenzia delle Entrate per il
tramite della società « Riscossione S.p.A. »
controllata al 51 per cento dalla stessa
Agenzia delle Entrate e per il 49 per cento
dall’Inps;
le Convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali sono il risultato di negoziati volti a perseguire obiettivi di ponderazione di interessi contrapposti, ossia la
su la Repubblica del 9 febbraio 2007
si legge che la società Riscossione S.p.A.
cambierà la propria denominazione in
« Equitalia »;
Atti Parlamentari
—
XV LEGISLATURA
—
ALLEGATO
B
4094
AI RESOCONTI
non si comprende la necessità di
cambiare il nome alla predetta società
considerato che la denominazione è stata
prevista per legge –:
quali iniziative intenda intraprendere
al fine di rendere noto il motivo per cui
sia stata effettuata tale scelta;
se tale variazione comporterà qualche cambiamento nell’assetto societario e
se le eventuali modifiche possano comportare maggiori oneri per le casse dello
Stato.
(4-02678)
*
*
*
GIUSTIZIA
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
è stato pubblicato un libro ove si
legge in copertina: Giancarlo Caselli un
magistrato fuori legge;
nel libro si sostiene: « Il Parlamento
ha votato una legge per impedirgli (al
procuratore Caselli n.d.r.) di concorrere
alla Procura Nazionale Antimafia. La politica e l’informazione hanno cancellato la
verità sul processo Andreotti »;
in particolare si legge: « Sono l’unico
magistrato italiano al quale il Parlamento
ha dedicato espressamente una legge. Una
legge contra personam che mi ha espropriato di un diritto » ed ancora « hanno
chiarito pubblicamente che la mia esclusione era da intendersi come un ”risarcimento” al Senatore a vita Giulio Andreotti,
da me ingiustamente ”perseguitato” ». E
ancora « Quell’inchiesta... ha portato ad
una sentenza della Corte di Appello di
Palermo, poi confermata dalla Cassazione
in modo definitivo e immutabile, che ritiene ”commesso” e ”concretamente ravvisabile...” il
delitto di associazione a de-
Camera dei Deputati
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—
SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
linquere ”con Cosa Nostra” e ancora si
legge ”A me interessa che il Magistrato...
possa partecipare al dibattito politico” »...
e ancora si legge « Quelli di Palermo sono
stati anni di lavoro intensissimo, tanto più
che non ho rinunziato ad andare in giro
per dibattiti e conferenze che considero
arte integrante del io lavoro »;
dalla lettura del libro quindi ad avviso degli interpellanti emerge il seguente
teorema: A) il Parlamento ha fatto una
legge contro Caselli, B) lo ha fatto per
vendicarsi della causa Andreotti C) È attività istituzionale dei magistrati partecipare al dibattito politico e partecipare a
dibattiti e conferenze (con il relativo uso
di macchine e scorta);
tali assiomi non corrispondono al
vero perché dal verbale della seduta del 12
ottobre 2005 del CSM emerge, ed in particolare pagina 47: « Il consigliere Di Federico sottolinea che il Consiglio (CSM) ha
avuto la possibilità di evitare che il dottor
Caselli fosse escluso dalla selezione, ma
che il comportamento dilatorio di alcuni
dei suoi componenti lo hanno impedito » e
spiega via via l’iter che il provvedimento ha
assunto ricordando « altresı̀ che è rimasta
lettera morta la richiesta di ben tredici
componenti del Consiglio (su 24 ndr) di
mettere all’ordine del giorno la nomina del
Procuratore Nazionale Antimafia prima
dell’entrata in vigore della nuova legge, »
ed ancora « è altresı̀ giusto ricordare che
sono stati proprio i componenti di un
gruppo minoritario di consiglieri (la cui
corrente era condivisa con Giancarlo Caselli ndr) ad impedire la valutazione comparativa tra il dottor Caselli e il dottor
Grasso. Sapevano che esistevano una maggioranza di almeno quattordici voti a favore del dottor Grasso e hanno ritenuto
che fosse politicamente più conveniente
non fare apparire la sconfitta del loro
candidato ». Su questo filone il Consigliere
De Nunzio, il Consigliere Mammone che
esplicitamente hanno sposato questa ipotesi, comunque mai smentita da alcuno;
secondo gli interpellanti, anche la
sentenza della Cassazione è interpretata
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4095
AI RESOCONTI
dal dottor Caselli pro domo sua. Infatti, a
leggere il libro, sembrerebbe che la Cassazione abbia condiviso la pronunzia della
Corte di Appello. A leggere la frase sembrerebbe che il verbo sia da collegarsi al
soggetto più vicino (la Cassazione); solo
dopo la lettura della sentenza della Suprema Corte si capisce che la costruzione
relativa alla responsabilità dell’Onorevole
Andreotti è da attribuire in via esclusiva
alla Corte d’Appello e non alla Cassazione;
infatti in realtà a pagina 214 della
sentenza di Cassazione: « La Corte di Appello ha delineato il concetto di partecipazione del reato associativo in termini
giuridici non condivisibili » e ancora « Al
termine di questo articolato excursus il
Collegio (della Corte di Cassazione) ritiene
di riprendere l’osservazione iniziale: i giudici dei due gradi di merito sono pervenuti
a soluzione diverse; non rientra nei compiti della Cassazione operare una scelta
tra le stesse... in presenza dell’intervenuta
prescrizione poi questa Corte ha dovuto
limitare le sue valutazioni a verificare se le
prove acquisite presentino un’evidenza tale
da conclamare la manifesta illogicità della
motivazione della sentenza... mancando
tali estremi i ricorsi vanno rigettati ». In
buona sostanza la Cassazione non ha rigettato il ricorso sposando la tesi della
corte di Appello ma lo ha rigettato perché
non poteva rimetterlo alla corte territoriale per una successiva valutazione in
quanto il reato era prescritto;
quindi le affermazioni del dottor Caselli appaiono entrambe false nel senso
che dice cose non vere sapendo dello loro
falsità;
vera o falsa che sia, l’affermazione
effettuata da parte di un Procuratore Generale in carica, privo di immunità, e cioè
dire che il Parlamento tiene un comportamento contra legem è diffamatorio.
L’On. Bossi per molto meno è stato incriminato ex articolo 290 c.p.; si pensi ancora
al 289 c.p.; comunque, l’affermazione, da
ritenersi falsa, sull’iter del provvedimento
che ha visto la nomina del dottor Grasso
appare di rilevante gravità;
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
inoltre non solo non è vero quanto
affermato per il processo Andreotti, ma
quel che è peggio è che tali affermazioni
sono, ad avviso degli interpellanti, in completo dispregio del dettato costituzionale
sulla presunzione di innocenza;
sempre ad avviso degli interpellanti,
non si può ritenere che le mansioni del
magistrato, oltre che quelle relative alla
produzione di sentenze, ordinanze e decreti, siano anche quelle di « partecipare al
dibattito politico » e « andare in giro per
dibattiti e conferenze », né si può considerare legittimo l’uso di auto e scorta nelle
attività appena citate;
neppure appaiono conformi a deontologia e alla legge comportamenti quali
quelli del Caselli per quanto riguarda
dichiarazioni che comportano diffamazione del Parlamento, affermazioni contrarie alla realtà sul processo Andreotti,
svolgere un ruolo politico da parte del
magistrato e usare auto e scorta per tal
fine –:
se, ove verifichi l’esattezza di quanto
affermato in premessa, non intenda promuovere azione disciplinare nei confronti
del dottor Giancarlo Caselli.
(2-00385)
« Brigandı̀, Maroni, Carlucci ».
Interrogazione a risposta in Commissione:
CONTENTO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
con una nota a firma congiunta, il
Presidente del Tribunale di Pordenone, il
Presidente dell’Ordine degli Avvocati e il
Dirigente della Cancelleria, hanno denunciato al Ministro l’attività della struttura
giudiziaria pordenonese definita come
« ormai prossima al collasso per la costante carenza di risorse umane e finanziarie disponibili »;
del resto, del tutto indicativa a tal
proposito è la situazione della pianta or-
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4096
AI RESOCONTI
ganica che prevede, per la sede centrale e
quella della sezione distaccata di San Vito
al Tagliamento, 65 persone, ma che non
vede coperti ben 11 posti nel mentre 3
impiegati risultano utilizzati in altri uffici
del distretto e 4 prestano servizio a tempo
parziale;
la gravità della situazione è tale da
aver indotto magistrati, avvocati e personale a dare l’allarme perché, perdurando
tale situazione, vi è il rischio concreto di
non « poter assicurare per il futuro il
regolare ed effettivo funzionamento dell’Ufficio Giudiziario »;
la vicenda merita, tra l’altro, un’attenzione particolare perché, nonostante le
difficoltà evidenti, il ritmo di lavoro e la
capacità di smaltire i ruoli procedurali
pongono la struttura ai livelli più alti per
efficienza anche per il 2006 e ciò nonostante la mancanza, rispetto all’anno precedente, di alcuni Magistrati;
sarebbe davvero sorprendente che a
giustificare la mancanza di risposte concrete da parte del Ministero competente
fosse proprio il sacrificio e l’abnegazione
di tutti coloro che operano nell’ambito
degli uffici giudiziari pordenonesi;
con altrettanta franchezza, pare davvero incredibile che non si possa ovviare
alla situazione drammatica del personale,
verificando, ad esempio, le domande di
quei dipendenti che hanno chiesto, attraverso la mobilità od altri istituti di analoga
finalità, di poter svolgere la propria attività lavorativa presso il Tribunale di Pordenone –:
quali urgenti iniziative intenda adottare per consentire l’incremento dell’organico effettivo degli uffici giudiziari del
circondario pordenonese anche con riferimento ad eventuali domande di « trasferimento » a quegli stessi uffici presentate
da dipendenti pubblici ancora in attesa di
decisioni da parte delle competenti amministrazioni.
(5-00766)
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Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il
Ministro delle infrastrutture, il Ministro
dei trasporti, per sapere – premesso che:
la circolazione sulle autostrade è
sempre più caratterizzata da un intenso
traffico;
oltre al congestionamento autostradale si registra una continua attività di
lavori relativi alla manutenzione e ristrutturazione delle carreggiate;
tutto ciò determina spesso lunghi
incolonnamenti con conseguenti incidenti,
a volte gravi, spesso determinati proprio
dai cantieri che si moltiplicano lungo le
nostre autostrade;
la situazione è degenerata e assai
sovente si determina un grave disservizio;
pertanto, a seguito di tale situazione,
molto spesso capita che le autostrade non
rispondano più all’esigenza per la quale
sono stati fatte e in relazione alla quale
l’utente deve pagare un pedaggio –:
se intenda prendere in considerazione la gravità e la pericolosità di quanto
sta accadendo valutando anche l’opportunità di provvedimenti e iniziative che prevedano sanzioni nei confronti delle società
autostradali e/o la sospensione temporanea del pedaggio in particolare nei momenti di disservizio.
(2-00379)
« Nan ».
Interrogazione a risposta in Commissione:
MADERLONI, GIOVANELLI, VANNUCCI, MERLONI, CESINI, MORRI, LUSETTI, GALEAZZI e ATTILI. — Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei
trasporti. — Per sapere – premesso che:
nell’agosto del 2004 nello stabilimento Fincantieri di Ancona è avvenuto
un grave incidente sul lavoro con la morte
di un giovane lavoratore, e nello stesso
mese una gru da circa 60 Tonnellate,
ancorata male, è caduta verso gli orologi
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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AI RESOCONTI
marcatempo dei lavoratori della Fincantieri, e per sola fortuna non ha provocato
nessun ferito;
martedı̀ 13 febbraio 2007, a causa di
un forte vento, la gru centrale a cavalletto
che porta più di 550 tonnellate è andata
fuori binario; a quanto è dato sapere,
sembra che non fosse stata ancorata nella
giusta posizione come dovrebbe avvenire
ad ogni fine turno;
quest’ultimo incidente oltre ad aver
causato la cassaintegrazione per 200 lavoratori, per 3 giorni, potrebbe mettere in
serio pericolo l’attività dello stabilimento,
se non si interviene immediatamente per
rimettere in esercizio la gru danneggiata,
fondamentale strumento per l’attività dell’azienda stessa –:
se sia a conoscenza della reale situazione dei fatti suesposti e dei danni riportati, e se e quali iniziative intenda
assumere affinché la Fincantieri ripristini
le strutture danneggiate e le metta in
sicurezza, assicurando cosı̀ l’occupazione e
lo sviluppo economico dello Stabilimento
Fincantieri di Ancona.
(5-00760)
Interrogazione a risposta scritta:
PIRO. — Al Ministro delle infrastrutture,
al Ministro dei trasporti. — Per sapere –
premesso che:
la strada statale 115 è la più importante arteria stradale di collegamento della
fascia costiera meridionale della Sicilia e
sopporta, di conseguenza, un traffico, anche pesante, notevolissimo;
il tratto della strada statale 115 compreso tra il Comune di Licata e la località
di Torre di Gaffe necessita di urgenti
interventi di manutenzione straordinaria e
di ammodernamento, interventi inseriti
nel piano triennale dell’ANAS 2006-2009,
senza, tuttavia, una copertura finanziaria –:
quali iniziative siano state assunte e
quali, eventualmente, ritengano di dover
assumere per il finanziamento dell’opera
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
indispensabile per eliminare evidenti
strozzature su una delle strade statali più
importanti e trafficate della Sicilia.
(4-02671)
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INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
NESPOLI e CASTIELLO. — Al Ministro
dell’interno, al Ministro del lavoro e della
previdenza sociale. — Per sapere – premesso che:
nel nostro Paese le norme in materia
di « Vigilanza Privata » risalgono al 1931
ed ai successivi regi decreti n. 1952 del
1935 e n. 2144 del 1936;
sono trascorsi oltre settant’anni dall’emanazione di quelle ultime ed uniche
disposizioni e, nel tempo, è parsa del tutto
evidente la carenza di un’efficace azione
regolamentare di creazione o di aggiornamento, oramai improcrastinabile, di tutte
quelle disposizioni tese a disciplinare in
maniera moderna i molteplici servizi prestati ed a fornire le necessarie garanzie
per i dipendenti degli Istituti di « Vigilanza
Privata » i quali, quotidianamente, svolgono, tra enormi problemi organizzativi e
massacranti turni di lavoro, un pregevole
ruolo nel controllo della legalità;
conseguenzialmente all’inadeguatezza
delle ormai datate norme vigenti, son
diventati sempre meno attendibili anche i
necessari controlli sugli Istituti di Vigilanza privata e sulle loro società di aggiornamento professionale;
la sovrintendenza ed il controllo dell’intero settore, seppur competenza delle
Questure, ha visto una dannosa e maggiormente burocratizzata ripartizione di
funzioni con le Prefetture;
a riprova del fatto che il settore
meriterebbe maggiore attenzione da parte
degli Organi di controllo, si rileva che
diverse sono state, nel tempo, le revoche
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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AI RESOCONTI
delle licenze precedentemente concesse ad
Istituti rivelatisi, poi, contigui ad elementi
della criminalità comune e perfino organizzata;
la gran parte degli Istituti di Vigilanza privata ed alcuni sindacati rappresentativi dei loro operatori, da tempo,
rivendicano – inascoltati – maggiori verifiche e controlli tesi a restituire certezze e
garanzie a quanti, in questo delicato settore, operano con competenza, serietà e
nel pieno rispetto delle regole –:
quali iniziative il Governo e, per esso,
i Ministeri competenti, vorranno adottare
o proporre al fine di aggiornare le norme
relative ai controlli sugli Istituti di Vigilanza privata, magari inasprendo le già
previste, ma attualmente irrisorie, sanzioni
contemplate all’articolo 17 del T.U.L.P.S. a
carico di coloro che violano gli obblighi
discendenti dalla licenza loro concessa;
se non si ritenga utile intervenire
pure su tutte quelle norme in materia di
lavoro e dei livelli minimi relativi alla
sicurezza antinfortunistica nel settore, anche, della vigilanza privata potendo ritenere la gran parte degli incidenti mortali
avvenuti durante lo svolgimento del servizio, per la gran parte, effetto delle violazioni imprenditoriali oggi soggette a sanzioni pecuniarie talmente basse da non
avere alcuna efficacia dissuasiva nei confronti delle troppe imprese assolutamente
disattente agli standard minimi di sicurezza sul posto di lavoro;
se, come nel deplorevole caso dell’Aeroporto « Valerio Catullo » di Verona già
segnalato anche dagli ispettori dell’ENAC,
non sia ragionevole proporre, magari di
concerto con tutte le altre Amministrazioni dello Stato per legge competenti in
materia, il totale monitoraggio permanente
ed efficace anche sulle condizioni dei posti
di lavoro e sui turni che molti operatori
sono costretti a svolgere, senza peraltro
tenere alcun conto del lasso di tempo
minimo di riposo di 11 ore previsto tra un
servizio ed il successivo, in totale dispregio
della legge e del contratto di lavoro vigente, il tutto a detrimento della qualità
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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del servizio reso e, di conseguenza, della
sicurezza dei cittadini e dei luoghi sottoposti a controllo.
(3-00670)
Interrogazioni a risposta scritta:
PIRO. — Al Ministro dell’interno. — Per
sapere – premesso che:
dall’inizio dell’anno 2007 nella città
di Licata, importante centro della provincia di Agrigento, si sono registrati una
ventina di attentati incendiari, con una
media di un attentato ogni due giorni;
la recrudescenza del fenomeno d’inizio anno peggiora una situazione già grave
e che vede la città di Licata interessata da
molti mesi dall’azione intimidatoria e violenta di gruppi di criminalità organizzata,
particolarmente indirizzata nei confronti
di esercizi commerciali ed attività economiche, e che ha fatto segnare già una
settantina di attentati nel corso del 2006;
più volte nel corso dell’anno passato
la situazione di Licata ha formato oggetto
di apposite riunioni del Comitato Provinciale per l’ordine pubblico presieduto dal
Prefetto di Agrigento che ha, tra l’altro,
proposto il potenziamento delle forze di
pubblica sicurezza impegnate sul territorio;
la città ha tentato di reagire, organizzando partecipate manifestazioni, si è
costituito anche un comitato antiracket
presieduto da un sacerdote; tuttavia l’offensiva criminale non si interrompe, anzi
si manifesta con rinnovata virulenza e
pericolosità –:
quale valutazione dia sullo stato dell’ordine pubblico a Licata, quali iniziative
e quali decisioni siano state già intraprese;
se non ritenga di dover assumere
iniziative ulteriori e urgenti per contrastare in modo efficace i gruppi criminali
molto attivi sul territorio, allo scopo di
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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AI RESOCONTI
assicurare normali condizioni di vita e di
libera attività nella città.
(4-02670)
CASSOLA. — Al Ministro dell’interno. —
Per sapere – premesso che:
il signor Piero Di Blasio, Odontoiatra
di Guardia Sanframondi, ha, in data 2
gennaio 2007, presentato circostanziata
denuncia al Commissariato della Polizia di
Stato di Telese Terme e, in data 6 gennaio,
inviato lettera rivolta al Presidente della
Repubblica, al Ministro interrogato e a
quello della Giustizia, per denunciare il
grave e incivile episodio occorsogli la notte
di Natale 2006;
tale episodio ha coinvolto sia la sua
persona che un amico suo ospite quella
sera, il signor Costantino Costanzo, laddove, a seguito di vicende descritte dettagliatamente sia nella denuncia che nella
lettera sopra citate, sono stati percossi e
aggrediti da un Carabiniere in servizio
quella notte; in realtà, erano in due ma
solo uno risulta essere fisicamente « intervenuto » a difesa della quiete pubblica;
l’ospite di cui sopra ha riportato la frattura base I falange prossimale quinto dito
piede sinistro, documentata dal referto
rilasciato dal presidio ospedaliero « Maria
delle Grazie » di Cerreto Sannita;
risulta al citato Di Blasio che siano
già avvenuti nelle zone circostanti altri
numerosi, presunti episodi simili e che sia
in corso un procedimento giudiziario a
carico di quattro carabinieri, anch’essi
afferenti al Comando di carabinieri di
Cerreto Sannita, pare accusati di aver
pestato un inerme adolescente –:
se sia a conoscenza dello spiacevole
episodio citato in premessa, e ampiamente
dettagliato in una missiva indirizzata,
come detto, anche al Ministro interrogato
e di quali notizie disponga, senza volere
per questo avanzare delegittimazioni dell’operato delle forze dell’ordine, in merito
ad altri episodi analoghi e di eventuali
responsabilità a carico di quanti hanno
abusato della propria posizione. (4-02683)
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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BURGIO. — Al Ministro dell’interno, al
Ministro degli affari esteri. — Per sapere –
premesso che:
Cherif Foued Ben Fitouri è nato a
Tunisi il 31 maggio 1970, vive e lavora in
Italia (a Dazio, in provincia di Sondrio) da
oltre 10 anni, è sposato con una cittadina
italiana e ha tre figlie di 10, 5 e 2 anni;
Cherif Foued, oltre a possedere una
impresa edile, si occupa a Milano di tematiche legate all’integrazione e al rispetto
dei diritti dei cittadini stranieri, sia partecipando alle attività di formazione del
Centro delle Culture di Milano, sia collaborando alla redazione della rivista interculturale Alien;
la mattina del 4 gennaio 2007 la
Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued
dal suo posto di lavoro, lo ha condotto in
Questura e gli ha notificato un decreto di
espulsione;
il decreto di espulsione sarebbe motivato con il presunto fiancheggiamento,
da parte di Cherif Foued, di organizzazioni terroristiche;
la notte del 4 gennaio Cherif Foued è
stato imbarcato su di un volo aereo per la
Tunisia, senza che egli abbia avuto la
possibilità di contattare un avvocato, senza
che egli fosse messo al corrente, con
esattezza e precisione, dei capi di imputazione e, soprattutto, subendo la grave
violenza morale di venire strappato ai suoi
affetti;
Foued è rimasto rinchiuso dal 5 al 15
gennaio nel carcere di isolamento del
dipartimento del Ministero degli interni
tunisino;
il 16 gennaio è stato condotto in un
carcere civile sotto la giurisdizione militare;
soltanto due giorni più tardi − quattordici giorni dopo il suo sequestro − la
famiglia ha avuto notizie circa il luogo di
detenzione di Cherif Foued;
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4100
AI RESOCONTI
Foued Cherif sarebbe stato identificato, durante una perquisizione, nell’appartamento di alcuni suoi connazionali
indagati e processati per attività terroristiche, ma − secondo quanto riferisce il
Centro delle culture di Milano, che ha
diffuso la notizia della sua espulsione −
assolti dalla Corte di Assise di Milano;
la moglie di Foued è stata avvisata
con una telefonata della scomparsa del
marito, dal 4 gennaio 2007, da quando
Foued, in lacrime, l’ha richiamata dicendogli di « essere spaventato e di temere per
la sua sorte », prima di venire spedito in
un carcere tunisino, non lo ha più sentito;
Foued è l’unica fonte di sostentamento per
la famiglia;
la giurisdizione internazionale, ed in
particolare la Convenzione dei diritti dell’uomo, ratificata anche dall’Italia, vieta
l’espulsione e il trasferimento di persone
verso Paesi che negano i diritti umani;
la Tunisia, come mette in evidenza
l’ultimo rapporto di Amnesty International,
è uno dei Paesi che sistematicamente viola
tali diritti –:
perchè Foued Cherif − mai indagato
in Italia o all’estero per attività connesse
ad attività terroristiche – sia stato prelevato e trasferito dall’Italia alla Tunisia,
applicando l’istituto giuridico della pericolosità sociale presunta e contraddicendo
il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva;
quali iniziative i Ministri interrogati
intendono adottare al fine di garantire
l’incolumità di Foued Cherif, detenuto in
un Paese ad alto rischio di violazione dei
diritti umani;
se sia intenzione dei Ministri interrogati avviare un confronto con il governo
tunisino che conduca al rimpatrio ed al
ritorno tra gli affetti familiari di Foued
Cherif Ben Fitouri.
(4-02687)
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Camera dei Deputati
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
GALANTE. — Al Ministro del lavoro e
della previdenza sociale. — Per sapere –
premesso che:
in data 1o febbraio 2007 il segretario
generale della FLC CGIL, Sebastiano Campisi, ha inviato, via fax, una richiesta di
concessione dell’Aula Magna dell’Istituto
ITG Canova di Vicenza per la riunione di
un’Assemblea Sindacale da svolgersi il
giorno 16 febbraio 2007;
la suddetta assemblea, convocata da
Cisl scuola e FLC CGIL ed indetta ai sensi
dell’articolo 8 del CCNL comparto scuola
del 27 luglio 2003, aveva come ordine del
giorno « il futuro della scuola in una città
militarizzata » e veniva pubblicizzata a
mezzo locandina in varie scuole della città
in data 8 febbraio 2007;
il Preside del Canova, venuto a conoscenza di tale assemblea e dell’argomento trattato, ritenendo l’assemblea di
natura politica e non ritenendosi competente a concedere l’uso dei locali in tali
circostanze, chiedeva parere preventivo all’amministrazione provinciale in base ad
un protocollo sottoscritto con essa il 16
aprile 2005;
tale protocollo precisava le finalità
per le quali il dirigente scolastico è competente a concedere l’utilizzo della struttura scolastica: « l’uso per attività extra
didattiche può avvenire solamente per finalità che realizzino la funzione della
scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile (...) la provincia può
autorizzare direttamente (...) l’utilizzo di
spazi per conferenze e dibattiti di tipo
politico e, in casi eccezionali per manifestazioni/incontri di particolare rilievo »;
in data 14 febbraio 2007 la presidente della provincia di Vicenza negava
l’utilizzo dell’aula magna dell’Istituto ITG
Canova perché « l’assemblea sindacale in
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
oggetto ha una natura politica » e perché
« ritiene che questo terna non sia importante per il personale della scuola »;
lavoratori della sentenza 855/05, non è
stata oggetto di ricorso da parte dell’INPS;
quella che l’interrogante reputa la
totale arbitrarietà della suddetta decisione
prefigura sempre secondo l’interrogante
un’inaccettabile attività antisindacale, oltre
che una misura velatamente intimidatoria
volta a mettere sotto controllo il personale
scolastico nell’esercizio di legittime prerogative sindacali –:
tale diversità di valutazione e giudizio
ha creato evidente e grave discriminazione
fra i lavoratori che pur avendo esercitato
le stesse mansioni con gli stessi anni di
servizio e con la stessa categoria sindacale
nella stessa industria, hanno ottenuto un
diverso trattamento previdenziale;
quali iniziative il Ministro intenda
porre in essere al fine di tutelare il corpo
docente nell’esercizio dei propri diritti
sindacali.
(4-02685)
SALERNO. — Al Ministro del lavoro e
della previdenza sociale. — Per sapere –
premesso che:
a far data dal 2001 il comitato formato da lavoratori in mobilità e pensionati
del polo raffinazione ENI di Livorno ha
intentato causa all’INPS di Livorno per
ottenere i benefici previdenziali previsti
dalla Legge ex esposti all’amianto (257/92
mod. legge 271/93);
il giudice delegato, suffragato da una
perizia del CC.TT.UU., della durata di 500
giorni, ha accolto o respinto le diverse
posizioni dei lavoratori per i periodi antecedenti al 1993;
a tutte le posizioni accolte positivamente, l’INPS ha opposto appello alla
sentenza citata presso il tribunale di Firenze, basandosi esclusivamente su elementi generici inerenti al merito della
C.T.U.;
l’ufficio legale dell’INPS, sostituito nel
corso del procedimento, non ha mai presenziato al dibattimento;
tra il 2000 ed il 2005 altri lavoratori
hanno ricevuto parere positivo dall’INPS;
nella stessa data di emanazione della
sentenza di cui sopra, altra analoga sentenza (859/05), avente come oggetto lo
stesso contesto C.T.U., quindi identico metodo e sostanza per uguale tipologia di
un tale trattamento discriminatorio
non è ammissibile soprattutto da parte di
un Ente pubblico che ha l’obbligo istituzionale di imparzialità nel determinare
per un uguale diritto la concessione di
uguali benefici;
i soggetti a cui è stata riconosciuta
dal tribunale la legittimità delle loro richieste, rientrano nella legge 326 e 350 del
2003 aventi la necessaria copertura finanziaria;
a causa di esposizione a fibre di
amianto dagli anni ’50 agli anni ’92 si sono
avuti numerosi decessi e malattie tra i
lavoratoti della raffineria ENI di Livorno,
con percentuali più elevate rispetto ad
altre realtà lavorative presenti sul territorio della provincia di Livorno, cosı̀ come
ufficialmente documentato dalla USL 6,
alle quali però è stata riconosciuta dall’INPS, a livello previdenziale, la contaminazione da amianto;
alla USL di Livorno risultano smaltiti
per il solo periodo successivo al 1992, oltre
500 tonnellate di amianto;
i vertici INPS di Livorno non si sono
ancora espressi nel merito dell’incontro
richiesto –:
se non ritenga che nel comportamento dell’INPS, ed in particolare dell’INPS di Livorno, non siano ravvisabili
comprovati elementi discriminatori nel riconoscimento dei benefici previdenziali
per gli ex esposti all’amianto;
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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4102
AI RESOCONTI
se non ritenga di ristabilire un formale e sostanziale riequilibrio, mediante
un riesame dei ricorsi che l’INPS ha
presentato al tribunale di Firenze in merito alla succitata sentenza, valutando la
possibilità di proseguire l’iter legale in
corso;
se non ritenga che si debba assumere
l’iniziativa per reiterare la legge 326 del
2003 il cui articolo 6-quinquies fa riferimento agli indebiti pensionistici derivanti
da sentenze con le quali sia stato riconosciuto agli interessati il beneficio pensionistico dalla legge 27 marzo 1992, n. 257,
riformate nei successivi gradi di giudizio in
favore dell’Ente previdenziale, non si dà
luogo al recupero degli importi ancora
dovuti alla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto.
(4-02691)
*
*
*
POLITICHE AGRICOLE,
ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta orale:
D’AGRÒ. — Al Ministro delle politiche
agricole, alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
il Comitato nazionale italiano per il
collegamento tra il Governo italiano e le
Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, istituito cinquantanove anni fa,
dovrebbe svolgere funzioni di rappresentanza presso la Fao e vagliare tutti i
provvedimenti governativi che riguardano
l’agricoltura o l’alimentazione;
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
l’ultima volta è intervenuta il 3 gennaio scorso, quando la magistratura contabile ha depositato la sua relazione riguardante l’attività e il bilancio dell’ente
negli anni dal 2002 al 2005;
nel quadriennio preso in considerazione dalla Corte dei conti il comitato si è
riunito solo tre volte e nel 2004 i suoi
membri non si sono incontrati neppure
per l’approvazione del bilancio, che infatti
è stato consegnato oltre i limiti previsti
dalla legge;
fino al 2 febbraio 2002 l’ente aveva
tre dipendenti, che sono stati poi assorbiti
nel Ministero delle politiche agricole;
nell’ottobre del 2001, in risposta ad
un interrogazione parlamentare che chiedeva la soppressione dell’ente, l’allora ministro Alemanno rispondeva che era « allo
studio dell’amministrazione una soluzione
legislativa volta ad inglobare, entro il 31
dicembre 2001, le attuali funzioni del
comitato nella struttura del Ministero »;
nonostante siano trascorsi alcuni
anni l’ente ancora esiste e, per far fronte
alle scarse esigenze, è stata utilizzata la
collaborazione sporadica di dipendenti
dell’ufficio relazioni internazionali del Ministero;
il 1o febbraio 2006, in occasione delle
celebrazioni del sessantesimo anniversario
della Fao, sono stati assunti tre collaboratori, di cui due avrebbero ricevuto un
compenso di 58.000 euro per i nove mesi
di attività e il terzo 21.000 euro;
nel marzo dello scorso anno il contributo annuale al comitato è stato aumentato da 284.000 euro a 750.000 euro;
il contributo ordinario annuale da
parte dello Stato è stato negli ultimi anni
di 284.000 euro, sebbene di fatto l’attività
svolta dall’ente sia stata pressoché inesistente;
la Corte dei conti ha definito eccessivi
i costi della struttura rispetto alla poca
attività svolta e ai modesti risultati ottenuti –:
da circa sedici anni la Corte dei conti
è intervenuta più volte per ribadire l’opportunità della soppressione del comitato;
quali iniziative intenda adottare per
sopprimere un ente di comprovata scarsa
utilità ed efficienza.
(3-00669)
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4103
AI RESOCONTI
Interrogazioni a risposta immediata in
Commissione:
XIII Commissione:
CATANOSO e BELLOTTI. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e
forestali. — Per sapere – premesso che:
il « blue box » è un dispositivo di
rilevazione satellitare installata a bordo
dei motopescherecci che consente l’identificazione dell’unità da pesca, l’individuazione della sua esatta posizione geografica,
la data e l’ora di rilevamento, la velocità
e la rotta;
i dati vengono memorizzati ad intervalli regolari di due ore e successivamente
trasmessi alle Capitanerie di Porto;
lo strumento – introdotto per la
salvaguardia delle risorse ittiche e per la
sicurezza dei naviganti – sta creando serie
difficoltà ai pescatori siciliani sempre più
costretti, a causa della rarefazione delle
risorse, a pescare più lontano, con aggravio di costi e di rischi cui si aggiungono le
sanzioni per sconfinamento;
la normativa vigente autorizza le imbarcazioni ad esercitare la pesca entro
scaglioni di distanza molto precisi e rigorosi;
si rende necessario non solo semplificare le procedure, rivelatesi alquanto
complesse e costose, ma anche ridiscutere
i limiti di queste fasce in funzione della
sicurezza e della reale posizione delle
attuali aree di pesca;
alcune Capitanerie, riscontrando l’interruzione dei segnali ed applicando i
regolamenti vigenti, hanno multato e bloccato in porto le imbarcazioni, con conseguenti danni economici e sociali alle imprese di pesca;
ulteriori timori riguardano la possibilità che la « blue box » possa essere
utilizzata anche per questioni di polizia
marittima, mettendo a repentaglio la libertà degli individui per le indiscutibili
questioni legate alla privacy;
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
con decreto del Ministero 1o luglio
2006 è stato disposto il trasferimento degli
oneri relativi al traffico satellitare e alla
manutenzione delle « blue box », con la
conseguente intestazione a loro nome dei
relativi contratti;
i pescatori ancora oggi si trovano costretti a subire pesanti sanzioni e a sostenere elevatissimi costi per le utenze –:
in che modo intenda risolvere le
numerose problematiche esposte in premessa e, in particolare, se non ritenga
opportuno procedere con urgenza ad una
revisione della complessa normativa vigente in materia di strumenti di rilevamento « blue box », valutando la possibilità
di estendere il limite di operatività delle
unità da pesca che operano attualmente
tra le 40 e le 60 miglia dalla costa a
seconda del tipo di pesca.
(5-00761)
MARTINELLO e DELFINO. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e
forestali. — Per sapere – premesso che:
la direttiva comunitaria 91/676/CEE
ha dettato i principi fondamentali a cui si
è uniformata la successiva normativa nazionale, con il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e il decreto ministeriale
7 aprile 2006 (cosiddetta direttiva nitrati);
la direttiva comunitaria ha previsto:
una designazione di « Zone vulnerabili da
nitrati » di origine agricola (ZVN); la regolamentazione dell’utilizzazione agronomica dei reflui con definizione dei « Programmi d’Azione », che stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuati tali
spandimenti;
la designazione delle ZVN del Veneto
è stata effettuata con delibera del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio 2006. È
circa il 60 per cento del territorio regionale individuato, di fatto, come area vulnerabile o in bacino scolante con conseguente riduzione delle quantità di azoto
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4104
AI RESOCONTI
organico spandibile per ettaro che passa
da 340 chilogrammi a 170 chilogrammi di
azoto per ettaro, per anno;
il decreto ministeriale 7 aprile 2006,
inoltre, ha definito i criteri generali e le
norme tecniche sulla base dei quali le
Regioni elaborano i « Programmi d’Azione » per le Zone vulnerabili ai nitrati;
la Giunta regionale del Veneto, con la
D.G.R.V. del 7 agosto 2006, n. 2495 « Programma d’azione per le zone vulnerabili ai
nitrati di origine agricole del Veneto », ha
regolamentato le attività di spandimento
dei reflui sia per le vulnerabili che per le
rimanenti aree agricole del Veneto;
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
recenti studi hanno confermato che i
terreni sono in grado di sopportare un
carico maggiore di azoto zootecnico senza
pericoli per le falde acquifere e per i corsi
d’acqua;
la parificazione del letame al liquame, cosı̀ come previsto dalla normativa, provocherà ulteriori difficoltà agli
allevatori e agli imprenditori agricoli in
quanto, dal punto di vista agronomico,
diverso è il loro utilizzo e di conseguenza
il rilascio dell’azoto nelle culture;
la provincia di Padova rappresenta
una realtà importante per il settore zootecnico. Infatti la sua produzione si attesta
intorno a circa 190.000 capi bovini, circa
115.000 capi suini, circa 73.640 di tacchini,
circa 453.870 di faraone;
altre difficoltà deriveranno dal divieto dello smaltimento del letame e del
liquame, nel periodo invernale (dal 15
novembre al 15 febbraio). Tale pratica
agronomica è molto diffusa nelle colture
foraggere della pianura padana che d’inverno, quando il terreno è gelato, permette
lo spargimento del letame che rilascia
gradualmente l’azoto;
i vincoli imposti dalla Comunità europea e la conseguente attuazione potrebbero provocare un abbandono produttivo
con gravi ripercussioni per tutto il sistema
agroalimentare dell’area;
nell’ambito dell’Unione europea paesi
come l’Irlanda hanno già ottenuto una
deroga al limite massimo di azoto per
ettaro che è stato elevato da 170 a 250
chilogrammi –:
è indispensabile salvaguardare i livelli
produttivi delle aziende zootecniche della
pianura padana e dell’intera filiera agroalimentare che, con i vincoli sopra citati,
si troverebbe nell’impossibilità di rispettare i parametri se non riducendo il numero degli animali negli allevamenti;
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di rivedere
i vincoli imposti dalla direttiva anche sulla
base dei dati tecnico-scientifici che dimostrano che i nostri terreni possono sopportare carichi di nitrati superiori ai 170
chilogrammi per ettaro all’anno e come
intenda favorire e sostenere progetti che
consentano la realizzazione di impianti
per lo smaltimento della deiezione e dei
liquami zootecnici e la riconversione e/o
adeguamento delle aziende interessate
dalla direttiva.
(5-00762)
in diversi comuni dell’alta Padovana
(Trebaseleghe, Piombino Dese, Massanzago, Loreggia, San Pietro in Gù e Carmignano di Brenta), ammesso che i titolari
di fondi agricoli siano disponibili a concedere agli allevatori terreni per lo spargimento delle deiezioni animali, non vi è
superficie agricola sufficiente per lo smaltimento;
la direttiva comunitaria risale al
1991, nel frattempo comunque si sono
autorizzati e finanziati interventi per aumentare le dimensioni degli allevamenti,
senza tenere in considerazione i vincoli
imposti da tale normativa;
FRANCI e ZUCCHI. — Al Ministro delle
politiche agricole, alimentari e forestali. —
Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi su alcuni giornali
nazionali è apparsa la ricostruzione « alquanto tormentata » del lavoro svolto negli
ultimi quattro anni dal « Comitato Nazio-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
nale Italiano per il collegamento tra il
Governo Italiano e le Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura »;
i tonni presenti negli allevamenti
sono pescati dal mare aperto per cui
rientrano nelle quote di pesca –:
l’Ente dispone per lo svolgimento
delle proprie attività per l’anno in corso la
somma di euro 750.000;
di quali dati si avvalga il Ministero in
sede internazionale quando contratta di
quote di pesca al tonno rosso e se non
ritenga opportuno, per il proprio lavoro,
attivare, in collaborazione con le regioni,
apposite procedure e strumenti conoscitivi
sugli allevamenti di tonno rosso al fine di
entrare in possesso anch’esso del numero
di allevamenti e di tonni presenti in Italia.
(5-00764)
nel corso degli ultimi anni il comitato
si è riunito 3 volte;
di fatto l’attività svolta è pressoché
inesistente;
la Corte dei Conti ripetutamente è
intervenuta per ribadire l’opportunità
della soppressione di tale ente;
non risultando giurate smentite in
merito a tale ricostruzione dell’attività
dell’ente, questo stato di cose genera
preoccupazioni ed accentua la diffidenza
dei cittadini nei confronti del funzionamento dell’istituzione –:
se tali ricostruzioni risultino fondate,
e quali iniziative intenda assumere nei
confronti di un ente che risulterebbe di
scarsa efficienza e di dubbia utilità.
(5-00763)
MELLANO. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. — Per
sapere – premesso che:
alle interrogazioni a risposta immediata in Commissione n. 5-00488 e n. 500735 e all’interrogazione a risposta in
Commissione n. 5-00387, in materia di
« tonno rosso » il Ministero ha sempre
risposto in maniera insoddisfacente alle
precise domande dell’interrogante;
la questione della pesca al tonno
rosso è oggetto di vertici europei e mondiali volti a stabilire le quote pescabili per
ogni singolo Paese;
dalle risposte alle interrogazioni sopraccitate si afferma che il Ministero non
è al corrente né di quanti sono gli allevamenti presenti nel nostro Paese, né di
quanti tonni siano stabulati presso gli
allevamenti;
Interrogazioni a risposta scritta:
MARINELLO, MISURACA, ROMELE,
GIUSEPPE FINI, GRIMALDI, IANNARILLI, LICASTRO SCARDINO, MINARDO
e PAOLO RUSSO. — Al Ministro delle
politiche agricole, alimentari e forestali. —
Per sapere – premesso che:
l’articolo pubblicato da Il Giornale di
Sicilia in data odierna, ripropone nuovamente l’aggravarsi dell’emergenza legata
all’agricoltura per il nostro Paese ed in
particolare per le regioni del Mezzogiorno
e le isole, dove secondo i dati Istat, sono
andati perduti 1,61 milioni di ettari di
superficie agraria utilizzabile (-23 per
cento dal 1990 al 2003);
il nuovo allarme del degrado e dello
stato di abbandono dei campi è stato
lanciato dall’Ordine nazionale dei dottori
agronomi e forestali, che ha fornito le cifre
secondo cui in un decennio, le superfici
agricole sono diminuite drasticamente, con
una riduzione pari al 20 per cento e con
3 milioni di ettari non più coltivabili;
tali negative conseguenze che stanno
provocando un inevitabile abbandono dei
campi, pongono una serie di interrogativi
per il futuro della filiera agricola nazionale, che non riguardano le questioni
inerenti soltanto al patrimonio agroalimentare, ma anche di biodiversità, del
dissesto idrogeologico, di gestione del
suolo, di regimazione delle acque;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
secondo il predetto articolo, non vi è
nessuna regione italiana che non sia stata
colpita negativamente dal fenomeno dell’abbandono dei terreni agricoli, che scoraggia conseguentemente gli imprenditori
nel proseguire l’attività lavorativa nell’intera filiera agricola, come dimostra un’indagine Istat, secondo la quale in Italia
l’agricoltura sia già un’attività part time;
i dottori agronomi e forestali denunciano che le misure di sostegno al reddito
degli agricoltori sono essenzialmente disposizioni di tutela ambientale, legate alla
sostenibilità e alla condizionalità, mentre
mancano di politiche di reale aiuto alla
produzione;
occorrono pertanto, provvedimenti
che rilancino la vera natura dell’agricoltura, come quella fruttifera, votata alla
produzione di generi di consumo, al fine
di arginare la fuga dalle campagne, con
le relative ripercussioni sociali e ambientali –:
quali urgenti iniziative intenda intraprendere, al fine di sostenere il comparto
interessato, attraverso una seria politica di
rigenerazione e di sostegno dell’agricoltura, quale settore indispensabile per l’intera economia nazionale;
se non intenda promuovere attraverso la Conferenza Stato-Regioni, una
serie di iniziative ad hoc volte a monitorare il persistente fenomeno dell’abbandono delle superfici agrarie, per il raggiungimento di obiettivi che salvaguardino
sia il settore agricolo, che ambientale.
(4-02680)
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
Cosenza, si è reso necessario proporre una
riqualificazione del personale del Consorzio Ferro e Sparviero sito in Trebisacce
(Cosenza), al fine di evitare discriminazione di trattamento col personale del
Consorzio di Sibari Crati (Cosenza) con
stesse mansioni e inquadramenti differenti;
un’altra vertenza tra sindacato e
Consorzio di Bonifica del Ferro e dello
Sparviero riguardava l’avvio della stabilizzazione graduale dei lavoratori stagionali,
evidenziando l’esigenza del sindacato che
la stessa gradualità fosse impostata sulla
anzianità, affinché non permanessero le
situazioni che avrebbero potuto, a fronte
di nuovo personale con rapporto di lavoro
a tempo indeterminato proveniente da
altro ente, determinare la scongiurata situazione di avere nello stesso ente lavoratori di serie A e serie B;
in data 23 ottobre 2006, presso la
sede del Consorzio di Bonifica, le parti
concordavano sulla necessità di un passaggio attraverso il Consiglio dei Delegati,
che si sarebbe espresso sulla premialità
del personale stabilendo i termini di trattativa col sindacato e per il problema della
riqualificazione del personale si impegnavano a procedere alla necessaria contrattazione aziendale per la modifica dell’organizzazione dell’Ente in linea con le
norme introdotte con il nuovo statuto;
la legge regionale della Calabria n. 11
del 23 luglio 2003 detta disposizioni per la
bonifica e la tutela del territorio rurale e
sull’ordinamento dei Consorzi di Bonifica;
la deliberazione della deputazione
amministrativa n. 236 del 7 novembre
2006 del Consorzio di Bonifica del Ferro
e dello Sparviero, decideva di approvare
l’accordo sottoscritto con i rappresentanti
dei sindacati in data 23 ottobre 2006,
limitatamente al problema complessivo
della riqualificazione del personale e di
sottoporre al Consiglio la stessa perché ne
prendesse atto al fine di autorizzare la
Deputazione, in presenza di eterogeneità
di trattamenti economici nel personale in
organico conseguente alla riperimetrazione comprensoriale, per gli adempimenti
finalizzati alla perequazione economica;
in seguito alla riperimetrazione dei
Consorzi di Bonifica della provincia di
la deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 5 dell’8 novembre 2006, confer-
FERDINANDO BENITO PIGNATARO e
CESINI. — Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. — Per sapere –
premesso che:
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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4107
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
mava la volontà e l’impegno espressi nella
seduta del 30 novembre 2004 in ordine
alla stabilizzazione del rapporto di lavoro
del personale stagionale in forza e approvava i contenuti della contrattazione sindacale di cui al verbale del 4 ottobre 2006,
preso atto che parte di questi lavoratori a
causa delle variabili condizioni climatiche
venivano assunti già dal mese di gennaio;
delle opere di bonifica come ad esempio le
fosse di scolo, considerato che l’attuale
emergenza climatica richiede oramai una
continua manutenzione, al fine di evitare
pericolosi dissesti idrogeologici. (4-02681)
la deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 6 dell’8 novembre 2006, decideva
di concordare sulla necessità di procedere
alle conseguenti qualificazioni derivanti
dall’attuazione della riorganizzazione degli
uffici e delle attività in aderenza al dettato
del nuovo statuto;
SALUTE
nonostante le deliberazioni del Consiglio dei Delegati dell’8 novembre 2006
avessero demandato alla Deputazione consortile l’adozione delle iniziative e dei
provvedimenti necessari alla risoluzione
definitiva della succitata vertenza, allo
stato attuale nessun conseguente atto formale è stato adottato riguardante la totalità del personale, a fronte di una dichiarata condivisione da parte dell’ente circa
gli obiettivi del sindacato, per come riferito in premessa –:
quali iniziative, con urgenza, intenda
intraprendere per convocare un tavolo di
concertazione al fine di definire modalità,
tempi e contenuti certi per la riqualificazione del personale del Consorzio Ferro e
Sparviero sito in Trebisacce (Cosenza) in
seguito alla riperimetrazione dei Consorzi
di Bonifica della provincia di Cosenza;
quali iniziative intenda mettere in
atto al fine di stabilizzare i 25 lavoratori
a tempo determinato (cosiddetti acquaioli)
che da più di un ventennio vivono in una
situazione di precarietà occupazionale,
considerato che la loro attività non può
definirsi stagionale perché a causa delle
variabili condizioni climatiche vengono assunti in parte già dal mese di gennaio;
quali iniziative intenda assumere il
Ministro per la riassunzione di 15 operai
del Consorzio di Bonifica Ferro Sparviero
addetti al mantenimento dell’efficienza
*
*
*
Interrogazioni a risposta orale:
RONCONI e LUCCHESE. — Al Ministro
della salute. — Per sapere – premesso che:
si apprende da organi di stampa che
in data odierna il direttore dell’Organizzazione Toscana e il direttore sanitario
dell’Azienda Ospedaliera Università di Careggi di Firenze, hanno denunciato un
gravissimo incidente avvenuto durante una
operazione di trapianto d’organi effettuata
su 3 pazienti presso la struttura ospedaliera fiorentina;
nello specifico gli organi impiantati
sarebbero stati espiantati da una paziente
deceduta nei giorni precedenti che sarebbe
positiva al virus HIV;
alla base dell’errore vi sarebbe la
sbagliata trascrizione del referto di un
dirigente biologo dei laboratorio di analisi
dell’ospedale fiorentino che ha riportato il
risultato fornito dal macchinario utilizzato
per l’esame del sangue da positivo a negativo al virus HIV;
successive analisi compiute su campioni di sangue della donatrice, eseguiti
nel laboratorio di analisi dell’archivio biologico di Pisa, dove vengono stoccati campioni di tessuto dei donatori, hanno confermato l’effettiva positività;
della vicenda è stata informata la
Procura di Firenze che ha aperto un
fascicolo d’inchiesta per accertare il reato
di lesioni colpose e ha disposto l’invio di
personale della squadra mobile della Que-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4108
Camera dei Deputati
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AI RESOCONTI
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SEDUTA DEL
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FEBBRAIO
2007
stura di Firenze presso l’azienda ospedaliera Careggi per acquisire la documentazione necessaria alle indagini –:
il tasso di letalità tra i casi nosocomiali è stato del 37 per cento con ben 17
decessi negli ultimi mesi;
quali iniziative intenda adottare per
fare luce sulla vicenda e accertare in via
amministrativa le eventuali responsabilità;
il 19 ottobre 2006 l’Ulss veneziana ha
dovuto disporre l’immediata chiusura dell’albergo Holiday Inn « Venice East » di
Quarto d’Altino per « Pericolo-Legionella »;
se non intenda attivarsi per promuovere misure di controllo da adottare per
evitare il verificarsi nel futuro di eventi di
tale gravità.
(3-00671)
NESPOLI e CASTIELLO. — Al Ministro
della salute. — Per sapere – premesso che:
le recenti inchieste sulla situazione di
alcuni grandi ospedali italiani (Policlinico
Umberto I di Roma, AORN Cardarelli,
Policlinico di Bari, Ospedale Villa Sofia di
Palermo) hanno, ancora una volta, portato
alla ribalta il degrado della sanità e delle
sue strutture anche più grandi;
nonostante da più parti si siano
mosse critiche ed urgenti richieste di intervento tese a far fronte alle segnalate
situazioni di emergenza e degrado, le contromisure poste in essere dal Ministero
della Salute si sono dimostrate poco efficaci nel contrastare i sempre più frequenti
casi di « malasanità »;
la « Conferenza Stato-Regioni » del 5
ottobre 2006 ha emanato le nuove linee
guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione sugli impianti di
climatizzazione secondo le quali si rendono obbligatori taluni interventi di tipo
programmatico e preventivo da parte delle
Regioni e degli Ospedali;
tali linee guida son rimaste pressoché
inattuate senza alcun intervento da parte
del Ministero della Salute e delle Regioni;
al pari, son rimaste quindi totalmente disapplicate tutta una serie di
norme sancite anche dalla Legge 626/94,
articolo 4, che obbligano il datore di
lavoro all’attenta valutazione dei rischi
dell’attività d’impresa sulla sicurezza e
salute dei lavoratori e dei cittadini ed alla
predisposizione di adeguate misure di prevenzione e protezione sui posti di lavoro;
il mancato rispetto di tali norme
risulta perseguibile penalmente e mediante
severe sanzioni pecuniarie;
il più grande studio condotto in materia da parte dell’Info Nos ha sancito che
ogni anno le 700.000 infezioni contratte
dai degenti ospedalieri provocano circa
7.000 decessi;
nessuna Regione d’Italia ha ritenuto
opportuno porre in atto le specifiche e
dettagliate misure di prevenzione tese ad
attenuare drasticamente il rischio di infezioni –:
la « legionella » è tra le infezioni più
subdole, trascurate e pericolose;
quali urgenti e non più procrastinabili iniziative il Ministero della Salute
intenda proporre al fine di attuare le
misure di prevenzione sopra citate che,
seppur puntualmente codificate, non
hanno, allo stato, trovato applicazione alcuna obbligando magari le istituzioni regionali a responsabilizzare tutti i Dirigenti
sanitari a farsene promotori;
la legionella si diffonde principalmente nei circuiti idrici e nei sistemi di
condizionamento frequentemente trascurati all’interno delle strutture pubbliche;
nel 2005 si sono riscontrati oltre 850
casi di legionella con un incremento del 40
per cento rispetto al 2004 ed il 9 per cento
di questi casi è maturato all’interno di
Ospedali e Cliniche ed il 14 per cento in
alberghi e campeggi;
se non sia il caso di sollecitare le
istituzioni locali e tutti gli altri organi
preposti per legge, a programmare continui e periodici interventi di controllo circa
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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4109
AI RESOCONTI
il rispetto delle norme di sicurezza e
prevenzione in particolar modo di quelle
nosocomiali (legionella) ed individuare un
apposito finanziamento considerato che
una corretta politica di prevenzione consentirebbe, in fine, un risparmio allo Stato
di circa 20 miliardi di euro.
(3-00672)
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
21
FEBBRAIO
2007
se si sia aperta una indagine ispettiva
del Ministro o se si ritenga di aprirla,
come gli interroganti ritengono sia doveroso fare;
quali ulteriori provvedimenti intenda
assumere in merito.
(5-00765)
*
*
*
Interrogazione a risposta in Commissione:
SVILUPPO ECONOMICO
AURISICCHIO, BANDOLI, GENTILI e
SCOTTO. — Al Ministro della salute. — Per
sapere – premesso che:
alle ore 6.15 del 15 dicembre 2006 la
Signora M. M. incinta di due gemelli,
giunge al Pronto Soccorso della clinica
Malzoni di Avellino causa rottura delle
acque; viene sottoposta a visita ostetricoginecologica durante la quale ha un’elevata
perdita di liquido amniotico con stupore
delle ostetriche.
gli accertamenti a cui viene sottoposta la Signora segnalano la difficoltà di
percezione del battito cardiaco di uno dei
due gemelli;
dopo varie situazioni di estremo disagio, di carenza nell’assistenza e nelle
cure, la Signora chiede di essere sottoposta
a parto cesareo, ma la richiesta viene
negata dai sanitari che manifestano, invece, la propensione per un parto indotto;
da nuovi accertamenti, finalmente
svolti con una adeguata apparecchiatura
gemellare, emerge la difficoltà di percezione del battito anche dell’altro;
solo a questo punto la Signora viene
trasferita nella sala parto e dopo 36 ore di
sofferenze psicofisiche, partorisce due
bimbi morti;
la Procura di Avellino ha aperto
un’inchiesta sulla vicenda e sette sanitari
sono stati raggiunti da avviso di garanzia –:
se il Ministro sia venuto a conoscenza
dell’accaduto;
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per le politiche europee, per sapere
– premesso che:
il quotidiano Libero di martedı̀ c.m.,
ha pubblicato una « lettera aperta » da
parte della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa e rivolta agli artigiani e ai piccoli
imprenditori, nella quale evidenzia una
molteplicità di aspetti distorsivi per il
settore dell’energia;
attualmente gli installatori e i manutentori degli impianti termici, il cui numero in Italia è di 200 mila imprenditori,
con 800 mila addetti, si occupano degli
impianti delle abitazioni (sia quelle autonome che condominiali) assumendosene la
responsabilità sotto gli aspetti legati alla
sicurezza, la qualità e il risparmio;
nella filiera le predette figure professionali, sono precedute da imprese quali:
Enel, Italgas, Acea, Aem, che distribuiscono l’energia che alimenta i suddetti
impianti, il cui intento consiste nella puntualità della fornitura elettrica, auspicando
la soddisfazione del servizio per l’utente
finale;
risulta peraltro evidente che il business delle suddette imprese, si fonda sulla
quantità di combustibile erogato, che
stride con l’obiettivo del « risparmio energetico » a cui è attento il manutentore per
conto dell’utente finale e che risponde ad
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
4110
AI RESOCONTI
un importante traguardo nell’ambito del
più ampio ed importante problema energetico attualmente all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale;
in considerazione delle suesposte
premesse, risulta altresı̀ evidente che attualmente chi fornisce energia elettrica
non può gestire gli stessi impianti, cosı̀
come il comma 34, dell’articolo 1 della
legge 239 del 2004 il cosiddetto « decreto
Marzano » stabilisce, la cui medesima disposizione, tra l’altro, nella scorsa legislatura fu approvata anche dall’opposizione;
l’attuale Governo Prodi, secondo
quanto riportato dall’articolo in premessa,
sembra intenzionato a sopprimere il predetto comma 34, in quanto l’Unione europea lo riterrebbe lesivo delle norme
stabilite a livello comunitario e della libera
concorrenza;
il medesimo articolo, precisa che in
realtà da parte dell’Unione europea è stato
chiesto soltanto un chiarimento sulla
norma in questione, che ripropone invece
un problema attualmente irrisolto per
l’Italia ovvero: in questo settore le liberalizzazioni sarebbero già avvenute, ma non
si sono risolte, come l’Europa pensa,
aprendo il mercato della fornitura di energia a tutti gli interessati, ma bensı̀ lasciandolo nelle mani del settore pubblico –:
se le notizie descritte dall’articolo
riportato in premessa, secondo cui il Governo sembra intenzionato ad assumere
iniziative per sopprimere il comma 34
dell’articolo 1 della legge 239 del 2004,
corrispondano al vero;
se non ritengano, in caso affermativo,
che la soppressione della norma in questione estenda la situazione di oligopolio
esistente anche a tutta l’attività di installazione e di manutenzione degli impianti, seguendo pertanto una direzione opposta rispetto a quella della libera concorrenza
promossa e sostenuta dall’Unione europea,
contravvenendo fra l’altro, alle intenzioni
di tutto il Parlamento, che si era espresso in
una direzione opposta solo pochi anni fa;
Camera dei Deputati
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2007
se non ritengano altresı̀ opportuno,
modificare il suddetto comma 34, a condizione che venga eliminata l’attuale situazione distorsiva di oligopolio esistente,
consentendo per il nostro Paese l’applicazione di una autentica economia di libero
mercato che modifichi le persistenti e
negative condizioni oligopolistiche.
(2-00383) « Marinello, Romele, Pili, Misuraca ».
Interrogazioni a risposta scritta:
FOTI. — Al Ministro dello sviluppo
economico. — Per sapere – premesso che:
nel corso della XIV legislatura, il
Ministro delle attività produttive ed il
Ministro per l’innovazione e le tecnologie,
coerentemente con i prevalenti orientamenti espressi in sede comunitaria, avevano predisposto un piano organico di
iniziative volte a promuovere l’innovazione
nelle piccole e medie imprese, denominato
Piano per l’Innovazione Digitale nelle imprese;
tra le misure di carattere economico
finanziario, specifiche norme legislative
(Legge 388/2000; Decreto Presidente del
Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2001;
Legge 273/2002) erano indirizzate al venture capital, tant’è che gli articoli 103-106
della Legge 388 del 2000 prevedevano uno
stanziamento di 227 milioni di euro –:
se detti fondi siano stati interamente
utilizzati o, diversamente, quali iniziative
abbia assunto o intenda assumere per
favorire l’utilizzo degli stessi.
(4-02669)
D’AGRÒ. — Al Ministro dello sviluppo
economico, al Ministro dell’economia e
delle finanze. — Per sapere – premesso
che:
una recente sentenza del Tar Lazio,
che ha accolto un ricorso presentato da
una società emittente di buoni pasto,
rende di fatto nullo in alcuni punti il
decreto del Presidente del Consiglio dei
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
ministri del 18 novembre 2005 che aveva
messo ordine nel settore dopo forti agitazioni da parte degli esercenti contro l’elevato costo delle commissioni, culminate
con lo sciopero dei ticket;
il decreto impugnato aveva stabilito i
requisiti delle società di emissione e degli
esercizi che forniscono il servizio di
mensa, le caratteristiche dei buoni, i parametri per l’aggiudicazione delle gare;
il tribunale amministrativo ha accolto
il ricorso presentato dalla società Repas
Lunch Coupon nei punti in cui si contestavano alcuni requisiti ritenuti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri necessari per poter partecipare alle
gare di aggiudicazione dei servizi di buoni
pasto;
in dettaglio, il Tar del Lazio ha
ritenuto « irragionevoli, eccessivamente penalizzanti e sproporzionate » le prescrizioni del decreto che imponevano alle
società emittenti di avere un capitale sociale minimo di 750.000 euro e di far
revisionare il proprio bilancio ad una
società iscritta al registro del Ministero
della giustizia (praticamente lo stesso controllo contabile riservato alle società quotate);
i giudici amministrativi hanno altresı̀
giudicato illegittime le norme sulla nullità
dei contratti e sui termini di pagamento
dei buoni pasto da parte delle società
emittenti, le procedure di aggiudicazione
del servizio sostitutivo di mensa e i rapporti tra le società di emissione e gli
esercizi convenzionati;
la decisione del Tar ha praticamente
azzerato il provvedimento, ripristinando di
fatto la situazione di mercato precedente
alla normativa, che aveva provocato in
tutta Italia forti proteste da parte degli
esercenti contro meccanismi giudicati non
remunerativi quali gli sconti eccessivi e le
modalità contrattuali;
il settore dei buoni pasto ha un
fatturato di 2,5 miliardi di euro l’anno,
Camera dei Deputati
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SEDUTA DEL
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2007
convenziona 100.000 pubblici esercizi e
garantisce pasti sostitutivi a 2,5 milioni di
lavoratori;
la Fipe-Confcommercio ha proclamato lo stato di agitazione del settore,
promuovendo in ogni sede territoriale le
azioni di mobilitazione più adeguate;
tra le altre misure decise dalla Fipe
vi sono il ricorso al Consiglio di Stato
contro la sentenza del Tar, la richiesta di
sospensiva degli effetti della deliberazione
del giudice amministrativo, la rescissione
dei contratti di convenzione con tassi di
sconto eccessivi;
la Fipe teme che con questa sentenza
del Tar si creerebbe un vuoto legislativo
all’interno del quale si potrebbero insinuare società emettitrici di buoni pasto
poco serie e scarsamente affidabili (il cui
capitale potrà essere di soli 10.000 euro)
che potrebbero modificare a loro piacimento le condizioni contrattuali e produrre danni per tutti;
inoltre, l’annullamento delle norme
contenute nel decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri relative all’obbligo di
revisione dei bilanci delle società emittenti
da parte di società iscritte al registro del
Ministero della giustizia determinerebbe il
fatto che questi siano controllati da collegi
sindacali nominati dalle stesse società
emittenti con il rischio che non si avrebbero riscontri di veridicità;
gli associati dell’Anseb (Associazione
Nazionale Società Emettitrici di Buoni
Pasto) hanno deciso di continuare ad applicare la normativa del citato decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri in
attesa degli esiti giudiziari del ricorso al
Consiglio di Stato e di richiedere la sospensione della gara Consip –:
se si intenda intervenire rapidamente
per regolamentare con un nuovo provvedimento i rapporti tra esercenti pubblici e
società di emissione di buoni pasto al fine
di evitare il ritorno ad un mercato privo
di regole ed il venir meno degli obiettivi
che il decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri del 18 novembre 2005 si era
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
posto e che si stavano lentamente conseguendo, ossia l’efficienza e la trasparenza
del mercato, la libera ed effettiva concorrenza del settore dei buoni pasto ed un
servizio efficiente ai consumatori.
(4-02676)
HOLZMANN. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
è opportuno distinguere le peculiari
funzioni del Ruolo degli Agenti e rappresentanti di Commercio, in quanto mentre
medici, avvocati e professionisti in genere,
ricevono la necessaria formazione professionale attraverso corsi di studio (normalmente si tratta di corsi di laurea), e non
dal fatto di essere iscritti ad un albo, nel
caso degli agenti di commercio l’iscrizione
al Ruolo può essere effettuata solo attraverso un apposito corso professionale,
qualora non si sia in possesso di titoli di
studio abilitanti o di una esperienza di
vendita mirata;
appare quindi evidente che il Ruolo
non si limita alla certificazione del possesso di qualità abilitanti per l’esercizio
dell’attività di agenzia, ma è esso stesso
strumento di formazione necessaria per lo
svolgimento della suddetta attività di agenzia;
il Ruolo assicura inoltre che gli agenti
di commercio non siano gravati da precedenti penali, garantendo in questo modo
che le aziende mandanti, e la clientela,
compresi i consumatori finali, abbiano
rapporti solo con persone di specchiata
moralità;
nel caso venga abolito il Ruolo agenti
si darebbe origine ad una situazione di
assoluta incertezza, sia per quanto riguarda la professionalità degli operatori
commerciali, sia per quanto riguarda la
moralità degli stessi;
a questo fine si ritiene assolutamente
insufficiente la previsione di una autocertificazione, dal momento che nulla può
essere più efficace per la tutela dei terzi,
Camera dei Deputati
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inclusi i consumatori finali, delle verifiche
preventive attualmente svolte dalle Camere
di Commercio –:
se il Governo intenda chiarire se
intende assumere iniziative per cancellare
il Ruolo degli Agenti e Rappresentanti di
commercio.
(4-02679)
PISICCHIO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
l’impatto derivante dall’uso degli autoveicoli nelle zone urbane ha prodotto
uno dei più grandi problemi ambientali e
in prospettiva oggetto di ulteriore aggravamento, a motivo del fatto che l’aumento
dei veicoli a benzina e gasolio è esponenziale;
il petrolio con i suoi derivati altamente inquinanti, oltre ad essere la risorsa
base per i trasporti (circa il 97 per cento),
notoriamente rappresenta una fonte energetica che si esaurirà entro 40-50 anni;
il bioetanolo rappresenta uno dei
pochi carburanti alternativi disponibili a
breve termine in quantità considerevoli,
essendo un alcool ottenuto tramite il
processo di fermentazione dei prodotti
agricoli ricchi di carboidrati e zuccheri
quali i cereali, le colture zuccherine, la
frutta, le vinacce e le patate;
il bioetanolo, che non presenta rilevanti problemi di impatto ambientale, consente la sostituzione dei carburanti tradizionali e riduce la dipendenza dall’import
di petrolio, come è stato già sperimentato
con successo in Brasile, negli Usa e in
alcuni paesi europei come la Svezia e la
Germania;
studi approfonditi e prove sperimentali hanno dimostrato che nuove colture
ottimizzate, come il sorgo-zuccherino, coltivabile nell’Europa meridionale, permetterebbero di abbassare il costo di produzione del bioetanolo a circa 250 euro/t, a
fronte del costo di produzione di 350/450
euro/tep dei prodotti raffinati del petrolio;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
la direttiva europea sui biocombustibili (2003/EC) si è posta l’obiettivo di
ottenere nell’immediato un contributo minimo del 5,75 per cento dai biocombustibili per il settore dei trasporti e si propone
di raggiungere il 20 per cento entro il 2020
(Green Paper);
l’attivazione di un programma volto a
incentivare la produzione di biocombustibile liquido porterebbe, tra gli altri vantaggi, anche quello della creazione di numerosi posti di lavoro –:
quali urgenti e concrete azioni il
Governo intenda intraprendere per favorire l’ingresso dei biocombustibili nel sistema dei trasporti italiano.
(4-02682)
SGOBIO e SOFFRITTI. — Al Ministro
dello sviluppo economico, al Ministro del
lavoro e della previdenza sociale. – Per
sapere – premesso che:
i rappresentanti della proprietà della
cartiera San Cesareo, nel corso di un
incontro che si è tenuto lo scorso 12
febbraio, hanno annunciato alle rappresentanze sindacali l’intenzione di cessare
l’attività entro fine marzo;
nel corso del citato incontro la proprietà ha rifiutato qualsiasi proposta alternativa alla chiusura dello stabilimento,
presentata dalle Organizzazioni sindacali,
quale la cessione dell’azienda che permetterebbe il proseguimento della produzione
ed il mantenimento dei posti di lavoro;
l’operazione di dismissione dell’azienda comporterebbe il licenziamento
di circa 42 lavoratori effettivi, oltre che la
cessazione di un’attività che in questi anni
ha rappresentato una delle realtà più
produttive ed antiche del territorio modenese –:
se siano a conoscenza della situazione venutasi a creare nello stabilimento
di San Cesareo;
quali iniziative intende intraprendere
per salvaguardare la realtà produttiva
della cartiera in oggetto, scongiurare la
Camera dei Deputati
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chiusura dello stabilimento e preservare i
relativi posti di lavoro.
(4-02688)
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*
*
TRASPORTI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MARGIOTTA. — Al Ministro dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la stazione di Bella-Muro, in Basilicata, è di straordinaria importanza per la
mobilità di un comprensorio di circa trentamila abitanti che su essa gravitano (Comuni di Bella, Muro Lucano, San Fele,
Castelgrande, Pescopagano, Ruoti, Ruvo
del Monte);
l’intero territorio lucano, carente
sotto il profilo dei servizi ferroviari, come
peraltro evidenziato dal rapporto dell’Istituto Tagliacarne, non è interessato dall’alta velocità, sicché è indispensabile garantire almeno l’ordinario;
la stazione, di recente, è stata oggetto,
grazie all’impegno finanziario del Comune
di Bella, e di altre amministrazioni, di
interventi di manutenzione ed arredo urbano (parcheggi ed illuminazione), oltreché di istituzione di numerosi servizi di
collegamento con i centri abitati;
Trenitalia ha deciso, unilateralmente, di sopprimere le fermate dei treni
951 e 956, per lo più utilizzati da operai
e studenti provenienti da Roma o da
Lecce –:
quali iniziative intenda intraprendere
il Governo per scongiurare tale pesante
penalizzazione per il territorio del Marmo
Platano.
(5-00757)
UGGÈ e DELL’ELCE. — Al Ministro dei
trasporti. — Per sapere – premesso che:
la legge n. 298/74 è istitutiva dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
con Decreto del Ministero dei Trasporti vengono identificate in base a requisiti previsti per Legge e successivi provvedimenti attuativi, le associazioni più
rappresentative;
le federazioni dell’Autotrasporto che
hanno dovuto dimostrare di possedere i
requisiti previsti dalla legge suddetta sono
in totale nove;
nell’elenco delle associazioni suddette figurano nell’ordine FAI, Confartigianato Trasporti, UNITAI, FIAPL/M, SNA
Casartigiani e FIAPM;
le suddette federazioni rappresentano
pertanto i due terzi delle realtà associative,
presenti nel Comitato centrale dell’Albo
alle quali aderiscono le imprese di autotrasporto;
il Ministero dei Trasporti ha diramato nei giorni scorsi una convocazione
avente per oggetto temi che coinvolgono il
futuro delle imprese di autotrasporto;
le sei federazioni nazionali suddette
non sono state convocate –:
se la decisione di escludere le sei
federazioni sia il frutto di una grave
dimenticanza o di una incomprensibile ed
inaccettabile discriminazione ma soprattutto cosa il Ministro intenda mettere in
atto per recuperare quanto accaduto, evitando per il futuro il ripetersi di simili
episodi.
(5-00758)
MARIO RICCI, LOMBARDI, LOCATELLI e OLIVIERI. — Al Ministro dei
trasporti. — Per sapere – premesso che:
Camera dei Deputati
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vorisce l’ulteriore marginalizzazione, degrado, isolamento della Vallata del Marmo-Platano;
la Basilicata non sarà neppure per il
futuro interessata a progetti di costruzione
di una linea Alta Velocità/Alta Capacità, e
pertanto non può essere penalizzata con la
riduzione dei « servizi normali »;
sono state pure soppresse le fermate
dell’I.C. Plus 675 Jonio e 676 Jonio, da
Potenza per Roma e da Roma per Potenza;
se il Ministro sia a conoscenza dei
programmi di riduzione del servizio di
fermata dei treni per la Valla del MarmoPlatano –:
quali iniziative intenda assumere il
Ministro dei trasporti nei confronti del
management di Trenitalia, per ripristinare
un servizio fondamentale per le attività
economiche, sociali, di lavoro e di studio
di tutti i residenti nei comuni che gravitano sulla stazione di Bella Muro (Bella,
Muro Lucano, San Fele, Castelgrande, Pescopagano, Ruoti, Ruvo del Monte).
(5-00759)
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. — Al Ministro dei trasporti.
— Per sapere – premesso che:
il Consiglio di amministrazione delle
Ferrovie dello Stato in un verbale approvato nella seduta di fine dicembre 2006, ha
stabilito un rincaro di circa il 10 per cento
delle tariffe di vettori Eurostar e Intercity
a valere dal 1o gennaio 2007;
la maggioranza degli utenti di questi
due convogli sono operai e studenti provenienti per lo più da Roma e da Lecce;
da notizie dell’ultima ora si è appreso
che le Ferrovie dello Stato hanno l’intenzione di applicare un nuovo aumento del
10 per cento sui biglietti dei treni a media
e lunga percorrenza equivalente al rincaro, già scattato dal 1o gennaio 2007 per
Eurostar e Intercity, a partire dal prossimo
mese di ottobre;
la soppressione della fermata dei due
convogli nella stazione di Bella Muro fa-
dalle stesse fonti si è appreso che i
nuovi vertici FS hanno deciso a febbraio il
la fermata a Bella Muro dei treni 951
e 956 serve un bacino di utenza di oltre
30.000 abitanti;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
ritocco delle tariffe per i treni espressi ed
interregionali frequentati soprattutto dai
pendolari;
complessivamente, la manovra di aggiustamento tariffario varrebbe circa 90
milioni di euro con incrementi che riguardano 12 milioni di italiani per un corrispettivo pari a poco più di 60 centesimi al
mese a viaggiatore;
a fronte di tali notevoli sacrifici imposti agli italiani fa riscontro la decisione,
adottata nella citata riunione del Consiglio
di amministrazione di fine dicembre 2006,
di procedere alla contrazione netta del
personale attualmente collocato, nella
aberrante misura di 3500 unità che si
otterrà attraverso un turnover che prevede
l’uscita di circa 4500 dipendenti e l’ingresso di 1000 unità delle quali, 450 circa,
a tempo determinato;
secondo l’interrogante il pesantissimo
aumento del costo dei biglietti e la sconcertante riduzione del personale si accompagnano con una qualità del servizio ben
lontana dai livelli medi europei: specialmente sulle percorrenze meridionali, si
registrano ritardi orari che rendono aleatorio il servizio, anche se effettuato da
treni Eurostar, senza parlare della obsolescenza e inadeguatezza degli arredamenti e delle attrezzature e di tante altre
carenze che rendono le tratte meridionali
vero e proprio fanalino di coda del trasporto passeggeri su ferro in Italia e in
Europa –:
Camera dei Deputati
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buisce alle cosiddette « autostrade del
Mare » e, nel soffermarsi sul futuro sviluppo del Porto di Palermo, ha espresso
l’avviso che Palermo debba aprirsi di più
ai circuiti turistici delle navi di crociera,
mentre per il traffico container risulterebbe più idoneo il porto di Termini
Imerese;
a proposito del potenziamento dello
stabilimento FIAT di Termini Imerese, il
Ministro interrogato ha dichiarato che occorre adeguare il porto;
il porto di Termini Imerese, oggi
classificato di seconda categoria, terza
classe, quindi di interesse regionale, per la
sua collocazione strategica e di snodo per
la viabilità e i mezzi di trasporto, per la
sua prossimità ad una area industriale e
ad una piattaforma intermodale, per il
fatto che i flussi di traffico che lo interessano non debbano attraversare centri
abitati, presenta notevoli potenzialità di
sviluppo, accanto tuttavia a problematiche
non risolte che ne limitano l’operatività e
le prospettive;
il porto si presenta oggi come un
sistema di moli e banchine in cui dominano spazi indifferenziati, mentre le attività regolari di carico e scarico sono
limitate a due approdi di navi per il
trasporto di mezzi pesanti, a cui si aggiungono attività saltuarie di merci varie;
PIRO. — Al Ministro dei trasporti. — Per
sapere – premesso che:
con decreto dell’Assessore Regionale
del Territorio e dell’Ambiente del 5 aprile
2004 è stato approvato il nuovo piano
regolatore del porto, redatto dall’Amministrazione comunale di Termini Imerese,
che prevede l’articolazione delle funzioni
secondo sette ambiti, tra i quali quello
commerciale, quello della nautica da diporto e turistico, e ridisegna gli spazi e le
banchine in modo da contemplare almeno
sei approdi per navi da trasporto, di cui
cinque adatti a navi RoRo;
nel corso di un recente incontro
organizzato presso la Capitaneria di Porto
di Palermo, con gli operatori portuali della
città, il vice ministro De Piccoli ha sottolineato la centralità che il governo attri-
il piano regolatore non è stato tuttavia sottoposto a procedura di VIA nazionale, per un espresso rinvio contenuto
nel decreto regionale di approvazione, alle
successive progettazioni di ambito;
se intenda adottare immediate iniziative volte a scongiurare i paventati aumenti tariffari e ad adeguare l’offerta sulle
tratte meridionali alla media italiana ed
europea.
(4-02668)
Atti Parlamentari
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la progettazione del nuovo ambito
commerciale non è ancora partita ed è
tuttora priva di finanziamento, mentre è
stato redatto un progetto preliminare
avanzato dell’ambito turistico e peschereccio; da parte del Genio Civile OO.MM. è in
corso di redazione il progetto di prolungamento della diga foranea, indispensabile
per garantire l’agibilità in sicurezza del
porto, già finanziato per circa 20 milioni
di euro dall’APQ trasporto marittimo stipulato con la Regione Siciliana, ma che ha
subı̀to uno stop per l’assenza di VIA sul
piano regolatore;
uno dei problemi più annosi, e tuttora
irrisolto, riguarda le competenze e la gestione del Porto, sul quale insistono le competenze di oltre una ventina di enti. Inoltre,
in assenza di una « autorità portuale », non
solo non si è attivato alcun controllo sugli
interventi, ma non sono state assicurate
neanche le più elementari attività di manutenzione, tenendo conto che alcune strutture e alcuni impianti presentano accentuati fenomeni di degrado –:
se corrisponda al vero che nel « libro
bianco » del Ministero sulle « Autostrade
del Mare » non figuri il porto di Termini
Imerese e, in tal caso, come intenda rimediarvi;
quali iniziative intenda assumere per
far sı̀ che il porto di Termini Imerese,
struttura essenziale anche ai fini della
funzionalità della vicina piattaforma intermodale individuata dalla programmazione nazionale degli interporti, riceva gli
impulsi progettuali e finanziari necessari
alla piena realizzazione delle sue potenzialità, al servizio dello sviluppo della
Regione Siciliana e dell’intero Mezzogiorno.
(4-02689)
BORGHESI. — Al Ministro dei trasporti.
— Per sapere – premesso che:
è in corso nel Comune di Padova la
realizzazione dei servizio di metro-tram
(translohr), la cui soluzione tecnica, del
tutto innovativa, prevede il ricorso ad una
monorotaia;
Camera dei Deputati
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fin dall’inizio dei lavori avviati da
qualche anno, si evidenziano numerosi
disagi per i cittadini non solo in relazione
ai cantieri richiesti per la posa in opera
della monorotaia, ma anche per il fatto
che il suo attraversamento in particolare
con biciclette e motorini ha generato numerose cadute di ciclisti ed anche motociclisti con lesioni rilevanti per gli infortunati;
in base ad evidenze empiriche risulterebbero non meno di 150 incidenti, che
hanno comportato il ricovero, quanto
meno in pronto soccorso delle persone
coinvolte;
risulta altresı̀ che almeno in 65 casi
i danneggiati abbiano presentato una richiesta di risarcimento danno al Comune
di Padova;
numerosi articoli dei giornali locali a
partire dal 2004 hanno segnalato il problema qui presentato che sembra essere
legato alla larghezza delle fosse laterali di
destra o sinistra della rotaia, pari a cm. 4,5;
secondo un altro giornale locale le
vittime sarebbero state addirittura 350 in
due anni;
la soluzione tecnica scelta per la
tramvia è di tipo assolutamente innovativo
e finora ancora in fase di sperimentazione;
secondo alcune agenzie di stampa
nella città francese di Clermont Ferrand
ad un mese dall’entrata in servizio del
medesimo tipo di metro-tram, le corsie ai
lati della rotaia avrebbero subito numerosi
cedimenti, dovuti alle sollecitazioni delle
manovre di sosta e riavvio –:
se il Ministro sia a conoscenza dei
fatti sopra riportati;
che cosa intenda fare per garantire la
sicurezza di ciclisti e motociclisti nei luoghi di attraversamento della corsia;
che cosa intenda fare per garantire
che il sistema possa funzionare senza gli
inconvenienti lamentati in Francia;
se non ritenga utile istituire una
commissione di inchiesta da parte del
Ministero per verificare la bontà tecnica
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
della soluzione
nel Comune di
rispettate tutte
parte di tutti gli
—
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
in corso di realizzazione
Padova e se siano state
le regole di diligenza da
enti competenti. (4-02690)
Apposizione di firme
a risoluzioni.
La risoluzione in Commissione Mariani
e altri n. 7-00124, pubblicata nell’allegato
B ai resoconti della seduta del 14 febbraio
2007, deve intendersi sottoscritta anche
dai depuati: Bernardo, Floresta.
La risoluzione in Commissione Villari e
altri n. 7-00127, pubblicata nell’allegato B
ai resoconti della seduta del 19 febbraio
2007, deve intendersi sottoscritta anche
dai deputati: Filipponio Tatarella, Barbieri, Goisis, Li Causi, Froner, Garagnani,
Razzi.
Ritiro di documenti
del sindacato ispettivo.
I seguenti documenti sono stati ritirati
dai presentatori:
interrogazione a risposta in Commissione Stradella n. 5-00580 del 22 gennaio
2007;
Camera dei Deputati
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interrogazione a risposta in Commissione Acerbo n. 5-00613 del 25 gennaio
2007;
interrogazione a risposta in Commissione Franci n. 5-00654 del 1o febbraio
2007;
interrogazione a risposta scritta Martinello n. 4-02502 del 7 febbraio 2007.
ERRATA CORRIGE
Interpellanza urgente Baldelli e altri
n. 2-00374 pubblicata nell’Allegato B ai
resoconti della seduta n. 109 del 14 febbraio 2007. Alla pagina n. 3962, prima
colonna, dalla riga ventiquattresima alla
riga ventisettesima, deve leggersi: « il
comma 417 consente per tutte le amministrazioni la stabilizzazione di tutte le
tipologie “non a tempo ” » e non « il
comma 417 per tutte le amministrazioni
che utilizzano quel fondo (deroga finanziaria) consente la stabilizzazione di tutte
le tipologie “non a tempo ” », come stampato.
Stabilimenti Tipografici
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