On the Road 10
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On the Road 10
ENOGEA - II SERIE - N. 10 50 ON THE ROAD OVERSIZED • Rassegna stampa 1. <<Caro direttore, ti scrivo a proposito di trucioli, di cui in questi giorni tanto si parla, nonostante alcuni amici enologi mi abbiano affettuosamente consigliato di lasciar perdere. "Ma chi te lo fa fare?", mi hanno detto, e come al solito hanno filosofeggiato citando il grande Eduardo: "Ha da passà 'a nuttata">>. (Andrea Gabbrielli, il Corriere Vinicolo, 23 ottobre 2006). • Rassegna stampa 2. << Roberta Vitali, che mi accoglie nel suo ufficio, non è in gran forma e io ho una gran paura di beccarmi un accidente (proprio adesso che devo partire per Bordeaux!). In compenso, una volta tanto si riesce a stare al caldo. Roberta non si ricorda dei ripetuti contanti ai tempi dell'Espresso, ma io sì. E mi ricordo bene anche dei suoi vini. Non erano così buoni!>>. (Enogea n°6 II Serie, aprile/maggio 2006). P.S. Contatti, Masna, contatti! Non contanti, bestia!) • Vintage bullshit. Broni, Consorzio Vini Oltrepò Pavese, estate 2001. <<Dottor Masnaghetti, vuole avvinazzare?>> <<Scusi?>> <<Sì - dico - avvinazzare i bicchieri prima di versarle la prima serie!>> <<Ah, sì, certo... che sbadato, avvinazzi pure, non sia mai detto che io non avvinazzo!>>. • Rassegna stampa 3. <<Roma. Un'anziana signora, tale Cecere Nunziatina, derubata della borsetta in Via del Corso, si è sentita in dovere di gridare: “al ladro, al ladro”. I passanti, accorsi numerosi, invece di aiutarla l’hanno vigorosamente redarguita. Ladro, suvvia, mia cara signora, ma che volgarità. Al massimo, se proprio volesse dire le cose come stanno, potrebbe parlare di “persona colta da improvvisa e incontrollabile necessità”. Anche il vigile, interrogato in proposito, si è detto d’accordo>>. (Fonte ignota). comunque spontanea una riflessione. Già oggi abbiamo infatti delle igt regionali (tipo Piemonte e Toscana) che permettono di produrre vini con uve provenienti da una o più zone all'interno delle sopra citate regioni e di imbottigliarli nella stessa cantina dove si producono vini doc e/o docg. La cosa - come si può bene immaginare - offre non poche di quelle occasioni che - come si dice - fanno l'uomo ladro (il quale, nel caso specifico, più che ladro potremmo definire "assemblatore illecito"). Facendo un banalissimo 1+1 mi viene perciò da concludere che, nel caso di una futura Igt Italia, in quella stessa cantina potranno affluire uve e vini provenienti da buona parte del territorio italiano. Quelle stesse uve, o meglio quegli stessi vini, che oggi - così si vocifera - arrivano sotto banco e vanno a finire dove invece non dovrebbero. Quegli stessi vini che oggi viaggiano nell'oscurità della notte e che domani - ma di sicuro mi sbaglio - potrebbero invece viaggiare tranquilli e beati alla luce del sole (non troppo perché si ossidano) per poi finire - senza dolo, ma per pura e semplice incuria del personale di cantina - di nuovo laddove non dovrebbero finire. • Monza mon amour 1. Siccome so che ci tenete ad essere informati sugli sviluppi gastronomici della mia città adottiva, vi segnalo che al già rigoglioso elenco di ristoranti si è aggiunta la nuovissima (almeno per me) Hostaria Bakko sì, con la "k" di Kossiga, però - nell'insegna originale - messa speculare. Insomma, tanto per capirci, in questo modo: Ba kko • Rassegna stampa 4 <<Milano. Giovane ragazzo (di colore e nazionalità cangianti), sorpreso mentre sottraeva il portafogli alla Cecere Nunziatina di cui sopra (era in vacanza!), è stato bloccato dalla folla inferocita. Un uomo, particolarmente esagitato, ha voluto frugare nel sacco della refurtiva ma è stato bloccato da un agente in borghese che lo ha denunciato per violazione della privacy. Il giovane – a quanto si sa – è stato subito rilasciato e qualcuno - a bassa voce - pare gli abbia pure chiesto scusa>>. (Fonte ignota). • Monza mon amour 2. Nella rutilante galassia di figure professionali che animano l'operosa cittadina brianzola - tra le quali la più nutrita è quella dei venditori di borse taroccate - ha fatto di recente la sua comparsa il poeta natalizio. L'uomo - incurante dell'iconografia più accreditata, che vuole il poeta brutto e malaticcio - è in realtà un giovane, alto e sano di aspetto, che avvicina di preferenza donne in età avanzata e dal fare materno (meglio se impellicciate). Alcune sfuggono con cortesia, altre, con uguale cortesia, cedono ai suoi modi da bravo ragazzo e lui, per ringraziarle dell'interesse (economico) verso i suoi scritti, le ringrazia con baci, abbracci e auguri. (Così come visto in Monza, addì 28 dicembre 2006, ore 19:20). • Zuppa Italia. Quasi di pari passo alla storia dei trucioli ha preso corpo - senza che nessuno se ne sia preoccupato più di tanto - la questione della Igt Italia (sostenuta più o meno dalla stessa intellighenzia). Premesso che in materia legislativa le mie conoscenze sono quelle che sono, mi viene • Monza mon amour 3 (misteri della fede). La città in questione, nonostante i molti soldi che girano, resta un gran paesotto. Un paesotto dove ancora si affiggono i manifesti mortuari tipo quelli che i tifosi del Milan e dell'Inter si scambiano in particolari periodi dell'anno. Uno degli ultimi in ordine di tempo - oltre alle solite informazioni di servizio - sosteneva che un tal Paleari Adelmo - di anni 86 - era tornato alla casa del Padre e la storia - non so com’è - mi ha ricordato un po' quella dei genitori che mandano i figli in America e poi li riportano a casa per affidargli incarichi di responsabilità nell'aziendina di famiglia. Solo che mi domando: perché mai il buon Dio dovrebbe spedirci in questo luogo così ameno - rosa e teneri come tanti maialini - per poi riprenderci indietro vecchi e usurati, se non addirittura rimbecilliti? Forse per brocantage? Per controlli di routine? Rinnovo patente? Fumi e gas di scarico? Cos'altro? • Il mio migliore amico. Passando ora alle feste di Natale, in uno dei pochi momenti di pausa ho girato al mio cane un pacco di quotidiani vecchi, il numero 4/2006 de L'Europeo (quello su mafia, terrorismo e affini) e il dvd "Un altro paese" di Marco Turco (di nuovo mafia e affini). Dopo un giorno di letture, ricerche e approfondite riflessioni l'intrattenitore domestico a quattro zampe si è ripresentato con questa simpatica illustrazione: P.S. Se vi può interessare, gli stessi vini, riassaggiati a distanza di quindici giorni (ovviamente ritappati e tenuti al fresco), hanno mantenuto saldamente le proprie posizioni. Quindi, se la bottiglia non dovesse finire, state tranquilli: potrete "riattaccare" nei giorni successivi. • 27 novembre 2006 (dimenticavo). <<Oggi Berlusconi – ricoverato al San Raffaele di Milano per accertamenti - ha mangiato bistecca e puré>>. (TG4 delle 19). • Le tappe del Santo. Per chi invece ha ancora in cantina delle bottiglie di Barbaresco Santo Stefano '85 di Bruno Giacosa - ma non ha ancora capito se sia giunto il momento di stappare oppure no - ecco un brevissimo aggiornamento sul suo tribolato percorso evolutivo (più un altrettanto breve riassunto delle tappe precedenti): I Tappa (primissimi anni '90) Duro e ruvido come un muro da intonacare. II Tappa (metà anni '90 e oltre) Idem come sopra, solo un po' "vecchio" al naso e dunque preoccupante. III Tappa (terzo millennio, inizio) Comincia a rilassarsi, ma il naso resta "vecchio". L'amico - citando il New Science Journal for Dogs - sostiene che questo aggeggino potrebbe davvero fare al caso nostro. L'ultima versione - in particolare - sarebbe in grado di cancellare dalla faccia della terra l'intero genere umano e con esso buona parte degli edifici costruiti tra gli anni '60 e il 2006. Da questa poderosa azione detergente si salverebbero unicamente gli animali (domestici e non) e i bambini di età inferiore ai dieci anni (ad eccezione di quelli viziati e rompicoglioni... che sono - come ben noto - la maggioranza). • Bolle tardive. Dato che nonostante i buoni propositi non sono ancora riuscito a trovare uno spazio per gli Spumanti, eccovi uno stringatissimo elenco dei migliori assaggi delle ultime settimane (nella speranza che dopo le feste abbiate ancora qualche occasione per brindare): 91/100 Trento Brut Giulio Ferrari 1997 Ferrari 90/100 Franciacorta Annamaria Clementi 1999 Franciacorta Magnificentia Sbocc. 2005 Cà del Bosco Uberti 89/100 Franciacorta Brut Collezione 2001 Cavalleri IV Tappa (oggi, o meglio: ieri) E' ora. I profumi sembrano ringiovaniti e il quadro complessivo è di estrema armonia. Ci sono voluti vent'anni, ma ne è valsa la pena (l'88 però resta di un altro pianeta). • "Sacro e propano". E a proposito di Santi, leggete un po' cosa ho trovato su internet sempre in periodo natalizio: Sant'Acario di Noyon Patrono dei caratteri difficili (eccomi!). Sant'Agnese Patrona dei giovani, dei vergini, dei fidanzati, dei giardinieri e degli ortolani. San Bernardino da Siena Protettore dei pubblicitari, dei pugili, dei cassieri e degli oratori, invocato contro la raucedine e le emoraggie. San Bernardo Protettore dei teologi, dei lavoratori del vetro, degli apicultori e degli sciatori. Santa Caterina da Siena Protettrice delle lavandaie, dei tintori, degli infermieri, dei boy scouts, degli studenti, dei ciclisti, delle sarte e delle giovani da marito. on the road OVERSIZED ENOGEA - II SERIE - N. 10 51 ON THE ROAD OVERSIZED on the road OVERSIZED 52 ENOGEA - II SERIE - N. 10 Santa Maria Maddalena Patrona delle parrucchiere, delle profumiere, delle pedicure e degli idraulici. Santa Veronica Patrona dei reporter, dei fotografi, degli informatici e dei guardarobieri. San Bartolomeo Persichetti Patrono degli scrittori di fantascienza, dei venditori di macchine usate, dei degustatori di vino e protettore delle spedizioni in abbonamento postale (pubblicità inferiore al 20%). • Messaggio per Enzo (Vizzari) e Marco (Bolasco). Caro Enzo, caro Marco, sfogliando l'edizione 2007 delle vostre Guide (Espresso e Gambero Rosso) ho trovato - alla voce Faenza - il vuoto (quasi) spinto. Se può esservi utile, vi segnalo La Baita e La Credenza di San Biagio (che per Enzo sarebbero perfette come Enotavole), l'Osteria della Sghisa (giovane e gradevolmente "incasinata") e soprattutto Noè, dove Andrea Spada - che di esperienza ormai ne ha da vendere - propone una crema di zucca con baccalà degna dei grandi. Con stima e amicizia, Alessandro. • Milano da bere (e da digerire). Park Hyatt, Milano, inizio dicembre 2006. Tavolo serale da sei persone: due boss della finanza (così sembrava) e quattro scagnozzi assortiti (il leccapiedi, il neutro, l'arrogante e il milanese). Discutono di lavoro e di tanto in tanto di "oggettini" che meno di 50.000 euro non costano. In una pausa si infila d'improvviso l'arrogante e chiede: <<Come sono i tuoi tortelli?>> <<Buoni... - risponde il milanese - buoni, direi... munch, munch... peccato che siano soltanto 5 (cinque)>>. • Frattaglie. Restando per un attimo in tema di ristoranti, segnatevi questa manciata di nomi. Il Ristoro di Lamole, a 15 minuti da Panzano, che propone una finocchiona da urlo (qui nella versione "sbriciolona"). La Trattoria La Coà a Ospedaletto di Pescantina, che di veronese ha ben poco, ma in compenso ha una buona scelta di vini "ancestrali" e otti- mi filettini di vitello. E infine il ristorante Andrea Fenoglio a Merano, per la verità più che conosciuto, ma non per questo meno valido (in attesa di provare la nuova gestione del Kaiser Krone a Bolzano). Quanto a Villa del Quar (due stelle Michelin)... beh, diciamo che ho trovato di meglio. • Sedute di moralità. Grazie ad un assiduo lettore, che non più tardi di un mese fa mi ha ribadito per l'ennesima volta che il luogo migliore per leggere Enogea è quello che avete già capito, ho pensato bene di riservare lo stesso trattamento anche a La Morale d'Yquem (edizioni Mollat-Grasset) e devo dire che la cosa ha funzionato. A quasi sette anni dall'acquisto, e spogliata dell'abbondante "francesitudine", l'intervista di Jean Paul Kauffmann a Alexandre de Lur Saluces si è rivelata una piacevole e istruttiva lettura. Da abbinare, se vi è possibile, all'articolo su Pierre Lurton pubblicato in uno dei numeri di novembre (credo) di Wine Spectator. E' richiesta buona conoscenza della lingua inglese e francese. • Sono depresso (ma me lo merito). Durante una delle mie ultime puntate in libreria ho sfogliato (i.e. scroccato) il monumentale Dizionario ragionato dei cognomi italiani di Michele Francipane e - come previsto - non mi sono trovato. C’era - in compenso - tale Persichetti. • Cambi di residenza. Le festività natalizie, oltre ad avere favorito le gite fuori porta, hanno dato nuovo impulso ai cambi di residenza. Nell'arco di pochi giorni ci hanno infatti lasciati: Joseph Barbera (creatore di Yoghi, Tom e Jerry, i Flintstones ecc. ecc.), Rocco Agostino (grande manager, di quando il pugilato era ancora il pugilato) e infine quel ragazzaccio di James Brown (che è superfluo star qui a ricordare chi fosse). • Homo sandwich. Dimenticavo: se siete dalle parti di Alba, provate i tajarin della Alfieri. Io li mangio notte e dì da almeno quattro anni (e costano niente). FAVOLE, BESTIARI E ALTRI ACCESSORI Altan, Benni, Perotti Mondo Babonzo Gallucci - 21,00 euro Stefano Bordiglioni La congiura dei cappuccetti Einaudi Ragazzi - 9,00 euro Experience Mattioli 1885 - 10,00 euro Franc Roddam Quadrophenia Universal - 12,90 euro Fantasioso ed esilarante bestiario che propone - in rigoroso ordine di apparizione: il Tordazzo cinese, lo Snuffo, il Camullo, il Pappagatto, il Turborano, il Topo cagone, il Porcospino autostradale, il Futurcane e il Merendolo. Farà del bene a voi e agli altri. Nona uscita - dedicata al blues - per questo trimestrale che si autodefinisce multisensoriale (forse per via delle quattro ricette di Muddy Waters pubblicate a pagina 79). Superato l'iniziale senso di pesantezza (della serie "io me la meno"), la lettura si fa via via più piacevole. La cosa migliore resta però il CD allegato (di blues, ovviamente). La quarta di copertina recita "da otto anni in poi" e in effetti - nel farlo - dice il vero. Provate a scroccare qualche riga di Cappuccetto Tosto o di Cappuccetto Lento e vi assicuro che filerete dritti alla cassa sventolando un biglietto da 10 euro (ricordatevi il resto). Se siete nati e cresciuti al ritmo dell'omonimo vinile... beh... alla fine ne sentirete parecchio la mancanza, perché qui di musica ce n'è davvero poca. Il film in sé è comunque gradevole e completerà le vostre conoscenze in tema di mod, rockers ecc. ecc. Per la cronaca, c'è pure Sting (che fa un po' ridere...).