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RAGIONEESENTIMENTO Mi ha lasciata tre mesi fa l’unico uomo che avrebbe potuto essere il compagno della vita. Gli amici mi portano in vacanza ma io sono ossessionata: lui, lui, ancora lui. Dove trovo la forza per dimenticarlo? Mia madre dice che devo tornare a vivere. Ma io come faccio? Sandra M., Modena (E-mail arrivata in redazione il 4 luglio 2009) L’arte di ricominciare ●●● Testo di Francesca Gambarini 96 OK Via col vento compie 70 anni Si celebra quest’anno il settantesimo anniversario del film più famoso della storia del cinema, Via col vento. Un film che ruota attorno a un’eroina moderna, Rossella O’Hara, e alla sua capacità di ricominciare, in ogni circostanza. Troverà in sé la grinta per sopravvivere alla guerra, alla fame e alle delusioni sentimentali. agosto 2009 G. NERI P er tanti Via col vento, il kolossal del cinema di ogni tempo che nel 2009 compie settant’anni, rimane un capolavoro intramontabile. E in effetti, con buona pace dei detrattori, che lo considerano un polpettone rétro, per giunta con qualche deriva razzista, le bagarre sentimentali di Clark Gable e Vivien Leigh qualcosa da dire ce l’hanno ancora. Per esempio a chi, come i due protagonisti, deve scontrarsi con le litigate quotidiane di coppia o con i tormenti di un amore non corrisposto. Il succo sta nella battuta finale del film, quella con cui Rossella O’Hara commenta l’addio di Rhett Butler. «La celebre esclamazione “Dopotutto, domani è un altro giorno” va letta come un progetto terapeutico, di ricostruzione di sé», dice Anna Salvo (Anna.Salvo @ ok.rcs.it), docente di psicologia dinamica all’Università della Calabria. Rossella vive già in una dimensione di futuro ed è fiduciosa: non dice «non soffrirò più», sa bene che dovrà attraversare un periodo doloroso inevitabile, ma è pronta a ricominciare e a stupirsi per quello che la vita potrà riservarle. «È una donna contemporanea e non più un’eroina romantica, di quelle che hanno inseguito la passione a tutti costi, come la Anna Karenina di Tolstoj, vittima dei deliri sentimentali fino al suicidio», continua Salvo. «No, Rossella accetta la sentenza del destino senza abbattersi: ogni bene può essere perduto, anche l’amore. Soffre, ma sa che contro il muro della realtà non serve battere i pugni. La vita non si cambia piangendo e disperandosi. Bensì facendo leva sulle proprie forze e su una sorta di istinto di autoconservazione. Che a un certo punto fa ●●● Dopotutto, domani è un altro giorno La battuta indimenticabile è di Rossella O’Hara (l’attrice Vivien Leigh), abbandonata da Retth Butler alla fine di Via col vento. RAGIONEESENTIMENTO ◆ LA TERAPIA DELLA SCRITTURA. Mettevi davanti a un foglio. «Appuntate i motivi dei litigi più frequenti, quello che vi infastidisce e che manca alla relazione», suggerisce Maria Martello (Maria.Martello @ ok.rcs.it), docente di psicologia dei rapporti interpersonali all’Università di Venezia. «Poi mettete da parte questo foglio e su altro rispondete alla domanda: “Cosa mi occorre per essere felice in questo momento?”. Fate questo esercizio per una decina di giorni. Quindi rileggete le risposte e parlate delle vostre esigenze col partner, senza rancori o scenate: le storie finiscono per l’incapacità di ascoltare se stessi, perché si arriva a sentirsi in colpa se si hanno delle richieste da fare all’altro. E invece, anche in coppia, vengono prima i propri bisogni». ◆ LA GEOGRAFIA DEGLI SPAZI. Ritracciate gli spazi all’interno della coppia. «Un rapporto soffocante a lungo andare si autodistrugge», avverte Salvo. «Gestione dei ruoli in casa, tempo libero: sono queste le risorse che permettono a 98 OK Tutti i record del kolossal ➜ La frase di Clark Gable-Rhett Buttler «Francamente, mia cara, me ne infischio» è stata votata come la prima fra le cento battute migliori della storia del cinema (classifica stilata dall’American film institute). 1 ➜ Anche l’altra battuta cult di Via col vento, «Dopotutto, domani è un altro giorno», finisce tra le cento memorabili del cinema, ma al trentunesimo posto. 31 ➜ Via col vento, per i cinefili americani, è al sesto posto nella top ten dei più grandi film di tutti i tempi. 6 200 ➜ Il film è stato citato complessivamente più di 200 volte nella storia del cinema tra parodie, scene rifatte e citazioni esplicite. ➜ Il romanzo omonimo di Margaret Mitchell (vincitore del premio Pulitzer nel 1937), da cui è tratto Via col vento, è stato tradotto in 27 lingue. 27 10 ➜ Sono dieci gli Oscar vinti dal film, tra cui due Oscar speciali, quello per il miglior film, alla regia, attrice protagonista e sceneggiatura. 2.700.000.000 ➜ Quasi tre miliardi di dollari: è l’incasso mondiale del film dal 1939 a oggi, calcolato secondo l’inflazione e che lo porta al primo posto negli incassi cinematografici di tutti i tempi. Siete stati mollati? Vento in poppa Il vostro Rhett vi ha piantate. Oppure è la vostra Rossella ad avervi dato il due di picche. Capita. ◆ SUPERARE LA RABBIA. Dopo un periodo di lutto (tale è una separazione), quando il dolore si è smorzato e si è acquistato un minimo di lucidità, per voltare davvero pagina è indispensabile l’esame di realtà. «Bisogna fermarsi a riflettere su cosa non ha funzionato nel rapporto precedente per evitare di ripetere gli stessi errori con un altro partner», dice Francesco Campione (Francesco.Campione @ ok.rcs. it), docente di psicologia medica a Bologna. «Solo così si superano i due più grandi nemici della persona piantata: i sensi di colpa verso le proprie carenze vere o presunte (per esempio, “se mi ha lasciato è perché non sono abbastanza attraente”) e la rabbia verso chi se ne è andato». ◆ I CAMBIAMENTI. Rinnovate le amicizie, l’armadio, il look: vi farà stare meglio prendervi cura di voi. Andate in palestra, rimettetevi in forma, partite per un bel viaggio. Nuovo anche il giro di amici. «Nelle fasi iniziali della separazione, è meglio uscire con gente nuova e fare esperienze diverse dalla solita routine», consiglia Campione. Vivevate insieme o il partner frequentava casa vostra? «Procedete con una sorta di purificazione ambientale, cioè modificate l’arredamento, per evitare che la casa si trasformi in un mausoleo della vecchia storia», dice Roberta Giommi (Roberta.Giommi @ ok.rcs.it), direttrice dell’Istituto internazionale di sessuologia di Firenze. ◆ L’ESORCISMO. Bisogna liberarsi del fantasma dell’altro. «All’inizio sarà tremendo, ma un buon metodo può essere questo: ripetere, fino agosto 2009 GETTY IMAGES Coppie litigiose, come voltare pagina Litigate di continuo come Rossella e Rhett e volete ricominciare con maggiore serenità senza lasciare il partner? Scrivete, per cominciare. una coppia di sopravvivere e che vanno modulate a seconda dei bisogni di ciascuno». Se lui vi chiede un weekend con gli amici, lasciatelo libero di andare, non significa che non vi vuole più. Voi avrete tempo per dedicarvi a un hobby, per farvi lunghe dormite o per scaricarvi in palestra. Idem se è lei a voler fare un viaggio da sola. ARCH. RCS aprire gli occhi». Da par suo, Rhett la molla con un’altra frase memorabile. «Che ne sarà di me?», chiede lei. E lui: «Francamente, mia cara, me ne infischio». Da innamorati molte cose non si vedono. Magari si passa la vita a inseguire la persona sbagliata, come la stessa Rossella ha fatto per tutto il film con Ashley Wilkes (Leslie Howard). Ecco, si deve sempre riuscire a trovare il momento giusto per rimettersi in carreggiata, per rendersi conto che a volte è meglio trovare un’altra strada, la propria. «Bisogna saper incassare i colpi, con un certo cinismo e con una buona dose di saggezza», consiglia Salvo. «Non dipende da noi il vento della vita. A ciascuno spetta invece di tenere ben alta la vela della propria barca, e saper voltare pagina». Ragione e sentimento, per citare Jane Austin. Sogni, solamente sogni... Rossella risponde con questa frase ad Ashley Wilkes (Leslie Howard), che le ha appena spiegato di non averla mai amata. ARCH. RCS RAGIONEESENTIMENTO alla nausea, le cose che si facevano insieme, per esorcizzarle ed evitare l’effetto feticcio nei confronti di chi se ne è andato», dice Gianna Schelotto (Gianna.Schelotto @ ok.rcs.it), la psicoterapeuta che ha appena dato alle stampe Un uomo purché sia. Donne in attesa dell’amore (Mondadori). «Si ascolta la canzone simbolo della storia piangendo fino a quando non ci si commuoverà più, si va al ristorante deputato alle vostre cene romantiche ma con la compagnia di amici, si passa davanti a casa dell’ex senza paura di incontrarlo/a. In questo modo non ci si farà sorprendere dalle emozioni e i ricordi appartenuti alla storia verranno via via legati a nuove esperienze». 100 OK esercitare su di voi un potere da cui, giorno dopo giorno, non sarà facile liberarvi». Le corna e il dilemma: perdonare o lasciare? Avete scoperto un tradimento. E ora siete attanagliati dai dubbi e dalla rabbia: andare o restare? ◆ PRIMA MOSSA: SPARIRE. «Datevi tempo: allontanatevi», dice Giommi. «L’ideale è trovare un posto dove rifugiarsi e meditare su cosa si vuole fare della propria vita, sulle proprie eventuali responsabilità di quanto è successo, sulle proprie esigenze». ◆ IL TEST. Ancorarsi al passato non ha senso, meglio concentrarsi sul cambiamento che la notizia porterà con sé. Continua Giommi: «Visualizzate la vostra vita futura prima insieme al partner, poi senza di lui: riflettere in questo modo può aiutare a capire se si desidera rimanere col partner accanto nonostante la batosta all’autostima che vi ha inflitto». Ci sono alcuni indicatori che possono aiutare a capire se si è pronti a perdonare le corna. Ecco quali, secondo Giommi. ✔ Provare amicizia per l’altro. ✔ Conservare dell’inizio del rapporto un’idea buona. ✔ Sapere ancora ridere dei contrasti e delle noie di ogni giorno. ✔ Ricominciare a fare l’amore con il partner. ■ A volte è lo psicologo che aiuta a ripartire R icominciare? Domani è un altro giorno? Ci sono persone incapaci di farlo. Perché non sanno amare se non annullando se stesse. E le loro relazioni assumono la forma di una dipendenza patologica dall’altro. «C’è qualcosa che non va quando si antepongono sempre ai propri bisogni quelli del partner e quando si è disposti a tutto pur di non perderla/o», spiega la psichiatra pisana Donatella Marazziti. «In termini clinici si chiama love addiction. La relazione affettiva funziona come una droga in grado di placare l’ansia. In genere si tratta di legami distruttivi e difficili da sciogliere. All’origine di questo modo malato d’amare c’è spesso un evento traumatico vissuto nell’infanzia, come un abbandono o un rifiuto, per esempio da parte di genitori assenti. In questi casi può essere utile un ciclo di psicoterapia cognitivo-comportamentale per individuare il problema che sta alla base dell’incapacità di amare senza cadere nella dipendenza sentimentale». G. NERI Amori sbagliati, è ora di cambiare strada Non è il partner giusto, il rapporto non decolla. Magari è una brava persona, però il mix è destinato a fallire perché non ci sono progetti in comune, perché sono più gli argomenti in cui ci si scontra che quelli in cui ci si incontra. Oppure è qualcuno da cui stare alla larga. Ci sono tipi con cui è una disgrazia costruire un futuro insieme: per esempio, megalomani, tirchi e gelosi patologici, o narcisi innamorati solo di se stessi. Con il loro modo di essere sarebbero in grado di rovinare una vita, la vostra, oltre che far naufragare anche il più deciso tentativo di rapporto duraturo. ◆ GLI ALTRI NON CAMBIANO. «Il primo passo è acquisire la consapevolezza che non sarà il vostro amore a far cambiare l’altro», spiega Donatella Marazziti (Donatella. Marazziti @ ok.rcs), docente di psichiatria a Pisa. «Se lui è un fedifrago, non diventerà il marito ideale grazie alla vostra tolleranza. Dovete rendervi conto che è arrivato il momento di amare voi stessi più di quanto non amiate l’altro». ◆ MERITARE DI PIÙ. Consiglia Schelotto: «Ditevi: non è vero che senza l’altro io non ho valore. “Io mi merito di più”: questa è la frase che dovete ripetervi. Focalizzatevi sul vostro futuro e convincetevi che la vita ha in serbo opportunità migliori per voi. Se tornate sui vostri passi, consentirete all’altro di Hanno collaborato gli specialisti: ● Francesco Campione, docente di psicologia medica all’Università di Bologna e direttore della Clinica della crisi dell’Università di Bologna ● Roberta Giommi, sessuologa e direttrice dell’Istituto internazionale di sessuologia di Firenze ● Donatella Marazziti, psichiatra e docente di psichiatria all’Università di Pisa ● Maria Martello, psicoterapeuta e docente di psicologia dei rapporti interpersonali all’Università di Venezia. ● Anna Salvo, psicoterapueta e docente di psicologia dinamica all’Università della Calabria. ● Gianna Schelotto, psicoterapeuta e autrice del libro Un uomo purché sia. Donne in attesa dell’amore (Mondadori) Dovreste essere baciata, e spesso, e da un esperto Retth Butler (Clark Gable) pronuncia queste parole memorabili prima di far cadere Rossella fra le sue braccia.