Il Po navigabile è interesse di tutti

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Il Po navigabile è interesse di tutti
La Provincia
www.laprovinciacr.it
SPAZIO APERTO
Distributori dell’ospedale rotti
per lo più dopo atti vandalici
Egregio direttore,
spiace leggere quanto riportato nella
lettera «Lasciano molto a desiderare i
servizi all’interno dell’ospedale»
pubblicata il 16 gennaio. Nello
specifico desideriamo precisare che: il
monitoraggio dei distributori
automatici è costante e grazie alla
presenza quotidiana di un tecnico i
guasti (che nella maggior parte dei
casi, purtroppo, sono stati conseguenza
di atti vandalici) vengono
riparati entro le 24 ore. Il
bar è dotato di forni propri
per la panificazione e i
salumi sono freschi e
vengono affettati ogni
giorno. Per quanto
riguarda gli scambiatori di
monete, è vero:
attualmente non ci sono e a
causa dei numerosi furti è
stato deciso di non
ripristinare il servizio.
Stiamo però valutando,
con le ditte di settore,
soluzioni possibili per
ovviare all’inconveniente.
Anche se le suddette
problematiche sono,
quotidianamente, alla
nostra attenzione, siamo
consapevoli che si possa
sempre e comunque
migliorare. Per questo
valuteremo modalità alternative di
controllo ed eventuali azioni
migliorative.
Ufficio stampa Azienda Ospedaliera
Istituti Ospitalieri di Cremona
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Mensa al Boschetto/1. Problema
già posto, ma inutilmente
Signor direttore,
ad ulteriore commento della lettera
pubblicata il 17/01, dove una signora si
lamentava del servizio mensa della
scuola elementare Boschetto, volevo
aggiungere ciò che era emerso lo scorso
anno e che aveva creato molto disagio
nei genitori. Come racconta la signora,
anche circa un anno fa, diversi genitori
si erano accorti che i bambini, una volta
rientrati a casa nel pomeriggio,
avevano una fame che ben oltre
superava l’appetito o la golosità per la
merenda: ciò che poi ci era stato
raccontato dai bambini era che a
mensa avevano mangiato poco o niente
(in più occasioni riferivano di aver
ricevuto 4/5/6 penne o fusilli di primo
piatto perché poi non ce n’era più) e
che al posto delle pietanze finite
mangiavano i panini (pane e acqua di
rubinetto come da leggenda
carceraria).
Cosa più grave ancora, sempre i
bambini, raccontavano che talvolta il
cibo a loro dato, veniva raccolto dai
piatti dei bambini che non lo avevano
mangiato e, a detta di qualcuno e mi
chiedo con quali certezze, neanche
toccato. Chiaro che poi i genitori
abbiano portato tali problematiche a
chi di dovere tramite i rappresentati di
classe ma, a questo punto, mi chiedo
con quali risultati.
G. P.
(Cremona)
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Mensa al Boschetto/2. Non è
solo quella la questione aperta
Egregio direttore,
mi permetta di rispondere alla signora
che ha firmato con le sole iniziali la
lettera pubblicata nella rubrica ‘La
polemica’ del 17 gennaio. Condivido la
sua preoccupazione nel denunciare i
continui aumenti del costo della
refezione scolastica a fronte di un
contributo del Comune pressoché
bloccato da anni. Rivendicare di voler
pagare «il giusto per un servizio
comunale» è indubbiamente corretto.
Si può discutere quindi sulla quota che
ogni famiglia deve sopportare
annualmente e quanto nella scuola
pubblica la comunità debba
contribuire attraverso la fiscalità
generale. Quota che dovrebbe essere al
100% per aiutare le famiglie, tante, che
sono in difficoltà. A mio avviso è meno
corretto pensare che la refezione
scolastica debba garantire un pranzo
adatto a tutti i gusti che i bambini
hanno acquisito a casa propria per le
diverse abitudini famigliari. I bambini,
ovviamente con più difficoltà per i
piccoli della prima classe come il figlio
della signora ‘polemica’, è bene che si
abituino a mangiare di tutto.
Ognuno di noi, soprattutto i più anziani
e chi proviene da paesi poveri, ha
constatato quanto l’uomo
riesca a mangiare di tutto
se ha veramente fame.
(...)Non di cibo in più o più
sofisticato i bambini
hanno bisogno. Sono altri i
piaceri che il bambino
dovrebbe imparare ad
assaporare, come il
piacere della lettura e
dello studio. Di altra
abbondanza abbiamo
bisogno nella scuola del
Boschetto: di uno spazio
accogliente per la mensa a
un solo turno, di una
ristrutturazione degli
infissi, di un completo
riordino del sistema
termico, vero colabrodo di
denaro pubblico e di
un’aula per le attività
della scuola a tempo pieno
(biblioteca e un
laboratorio didattico servito in tanti
“piatti” diversi) come già da anni
esistono in tutte le altre scuole
primarie della città.
Enrico Gnocchi
(genitore della scuola primaria del Boschetto)
LUNEDÌ
20 GENNAIO 2014
IL CASO
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Il Po navigabile
è interesse di tutti
Egregio direttore,
finalmente si torna a parlare del Po navigabile. Sarebbe ancora meglio se si
parlasse di navigabilità fluvio-marittima (senza rottura di carico a Ravenna
o altri porti adriatici). Al di là di preconcetti partitici o ideologici la cosa
deve essere vista come una grossa opportunità per tutto il territorio provinciale cremonese, e non solo. Per questo
motivo sarebbe bello che tutte le forze
politiche e sociali dei territori a cavallo
del Po appoggiassero questa idea che,
in un momento di forte crisi, è una delle
poche proposte di respiro e valenza nazionale che ci porta a guardare avanti
dopo tante battaglie di retroguardia,
come tali, perse in partenza. E’ arrivata l’ora di lasciare da parte gli steccati
ideologici partitici ma anche ideologici ambientalisti; è l’ora di parlare serenamente di bilancio economico ed ecologico globale (costi – veri – dell’energia, dei trasporti su gomma /inquinamento, usura/costi delle infrastrutture
fluviali, di secche ed alluvioni e dei loro
costi, approvvigionamento idrico per
l’agricoltura, profili dell’alveo del fiume come 50 anni fa ,…). È ora, anche
Egregio direttore,
qualche intellettuale berlusconiano,
memore della nostra storia
risorgimentale e di quella dei primi 30
anni del 1900, parlando di liberalismo,
lo definisce ‘liberalismo popolare’ per
cancellare l’impronta elitaria del
liberalismo classico, incrinata dal
nuovo profondo rapporto con il mondo
cattolico. A ciò si aggiunga l’eredità di
parte della cultura della destra con il
suo anticomunismo e l’apertura
politica ai ceti medi. L’apertura verso il
mondo cattolico fa superare la frattura
risorgimentale tra i laici e cattolici
ostacolando però i piani degli
intellettuali d’ispirazione marxista e
gramsciana nonché delle cariatidi
dell’antifascismo degli anni ’20 e ’30.
La marcia verso il potere dei suddetti,
improntata a un illuminismo
LA POLEMICA
integralista, anticattolico e
antireligioso, corre il rischio di essere
interrotta come già fu dal fascismo con,
tra l’altro, i Patti Lateranensi. Già
allora vi fu ‘il superamento’, che vide il
popolo italiano farsi finalmente
Nazione, nella quale le generazioni
degli anni ’20 e ’30 furono l’espressione
del vero e realistico fascismo scaturito
dalla suddetta unione fra laici e
cattolici, ma basata, soprattutto, sui
valori del messaggio cristiano.
Claudio Fedeli
(Cremona)
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La rassegnazione del poliziotto
e la nostra voglia di giustizia
Signor direttore,
l’altra sera mi riferivano che, in seguito
ad un nuovo furto in un’abitazione in
un comune limitrofo, il commento
della polizia, a cui è stata fatta
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CREMA, REGISTRO DELLE COPPIE DI FATTO
E’UNA COLOSSALE BUFALA IDEOLOGICA
Gentile direttore,
qualcuno l’ha definito un evento storico, in realtà l’approvazione della mozione del consigliere di Sel in merito all’istituzione del registro delle coppie di fatto,
altro non è che una bufala colossale. Un
contentino pienamente intriso di ideologia che l’Amministrazione cremasca
ha deciso di regalare alla cittadinanza.
Le tasse aumentano, i cremaschi sono
sempre più in crisi, i servizi non funzionano e la città sta andando incontro ad
un lento ma visibile degrado, eppure i
nostri politici locali hanno ritenuto
prioritario approvare l’istituzione di un
registro la cui scarsa utilità è stata ampiamente dimostrata dal fatto che nei
comuni - ove già è stato adottato - è rimasto per lo più intonso.
Mi perdonino i consiglieri che hanno votato a favore della mozione di Coti Zelati, ma da madre di 5 figli che ogni giorno
si arrabatta per far sopravvivere la propria famiglia nonostante la crisi, mi sento di doverli richiamare ad un autentico
e più fattivo intervento a sostegno delle
famiglie vere (quelle di cui parla la nostra Costituzione) invitandoli ad evitare che la loro azione politica venga condizionata da ideologie oggi quanto mai
inopportune. I politici, anche quelli locali, hanno delle responsabilità importanti nei confronti dei propri cittadini,
che di tutto hanno bisogno, fuorché di
trovate propagandistiche atte solo ad
accontentare qualche minoranza rumorosa.
Mi auguro solo che la scelta dell’Amministrazione cremasca non venga seguita
da altri comuni del territorio. Da parte
mia confido nel fatto che, di fronte a iniziative di questo genere che rischiano di
trasmettere ai nostri giovani una falsa
idea di famiglia, si contrappongano le
voci di tanti semplici cittadini come me,
magari poco esperta di politica, ma di
certo con sufficiente buon senso per capire l’inconsistenza della proposta approvata dall’Amministrazione comunale cremasca.
Veronica Rozza
(Casale Cremasco - Vidolasco)
Bruxelles per presentare
l’immigrazione, che avviene sulle coste
italiane, come un problema
comunitario. Ma non lo fanno. E’ di ieri
la notizia che al parlamento europeo di
Strasburgo, l’europarlamentare Marc
Tarabella, di origine italiana, ha
rivolto a Salvini il seguente rilievo: «E’
una vergogna sentirla in aula. Per un
anno e mezzo abbiamo lavorato con gli
altri correlatori e lei non l’abbiamo mai
visto. Sei un fannullone». Arriva il
momento in cui bisogna dire basta. Gli
attacchi personali, le intimidazioni, gli
insulti che la Lega rovescia contro il
ministro Cécile Kyenge e a tutti gli
immigrati sono inammissibili per una
nazione civile. Questa caccia
sistematica al ‘negro’ che trova in
Salvini un novello capo del Ku Klux
Klan in salsa meneghina, non è
normalità democratica, bensì una
linea politica marcatamente razzista.
(...)
Ernesto Alberichi
(Spino d’Adda)
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Una chiatta in navigazione sul Po
attraverso questo argomento, nella
piccola, invidiosa e sonnolenta Cremona, di parlare di sviluppo delle future generazioni cremonesi (e non solo).
Anselmo Gusperti
(Cremona)
arebbe davvero l’ora, come dice
S
lei, di passare ai fatti. Dico
sarebbe perché dopo anni di
chiacchiere sterili resto pessimista.
Lancio una sfida alla politica:
stupitemi, smentitemi.
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L’Italia si fece nazione
sull’asse liberali-cattolici
7
denuncia, è stato: «Non ci diamo pena
più di tanto a cercare di prendere i ladri
perché comunque, dopo qualche
giorno sono già in libertà».
Mi è sovvenuto il suo editoriale di
domenica 12/01: in Italia, la legge è
uguale per tutti, ma non
necessariamente lo è la sua
applicazione e la certezza della pena è
lontana anni luce dall’essere
raggiunta. L’esternazione del
poliziotto di turno è realista,
comprensibile e carica di
rassegnazione per un sistema giustizia
che fa acqua da tutte le parti.
L’impressione è che le forze
dell’ordine siano più preposte, loro
malgrado, a far rispettare la burocrazia
e a complicare la vita ai cittadini
incensurati, tra licenze, permessi,
richieste e carte bollate per ogni
iniziativa, che al contenimento della
delinquenza. Da un lato abbiamo
quindi una certa ‘indotta’ resa delle
forze dell’ordine, dall’altro
l’esasperazione dei cittadini che non
vedono più tutelati affetti ed effetti
personali dai quotidiani assalti dei
malintenzionati, sempre più numerosi
e spregiudicati (a ragion veduta).
Francamente non mi sento di
condannare del tutto quanti
reagiscono ed arrivano anche ad
ammazzare i ladri, come è accaduto nel
bresciano il mese scorso (...).
Cristiano Strinati
(Paderno Ponchielli)
on credo nella ‘resa’ delle forze
N
dell’ordine. Anzi, vedo dispiegarsi un
impegno crescente. Forse quello del
poliziotto del quale lei parla è stato solo un
momento di scoramento.
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Sono razziste le intimidazioni
della Lega al ministro Kyenge
Gentile direttore,
pubblicare sulla Padania una rubrica
con gli appuntamenti pubblici della
ministra Cécile Kyenge invitando
implicitamente il proprio elettorato ad
andare in quei luoghi per provocarla,
insultarla e intimidirla è una barbarie.
Salvini, Borghezio ed altri
europarlamentari, promotori di questo
malsano invito, anziché soffiare sul
fuoco della xenofobia e incitare alla
violenza dovrebbero impegnarsi a
Figli, le nostre aspirazioni
non vanno anteposte alle loro
Signor direttore,
fra i miei incubi ricorrenti oltre quello
che mi vede militare che firma la
rafferma, c’è quello di studente
ginnasiale alle prese con una lingua
per me assolutamente astrusa: il greco
antico. In questo ultimo caso la colpa
non è del tutto mia ma dei docenti del
tempo che, prendendo come
riferimento il migliore del corso,
procedevano a tutto vapore nello
svolgimento del programma senza
curarsi se qualcuno restava indietro.
Ma il responsabile di tutto ciò fu
senz’altro mio padre che voleva fare di
me o un militare di carriera o (chissà
perché) un notaio. Nel primo caso la
mia non disposizione al comando fu
quando agli esami di fine corso, di
fronte al maggiore comandante della
scuola, feci marciare il plotone dei miei
camerati, che si prestavano allo scopo,
fin contro il muro di recinzione della
caserma e quegli sciagurati, per
rendere la cosa ancora più comica,
continuavano a marciarvici contro
come se niente fosse. Nel secondo caso,
durante l’ora di greco, rivelai senza
alcun dubbio, la mia vera
predisposizione disegnando, invece
delle Anabasi di Senofonte, delle
automobili da corsa. Fatto sta che agli
esami di ammissione al liceo fui
promosso con la formula sottintesa
‘promoveatur ut amoveatur’ (lo si
promuova pur di toglierselo dai piedi).
A questo punto mi sento di fare un
appello ai genitori: non anteponete le
vostre aspirazioni sull’avvenire dei
vostri figli, ma cercate di scoprirne per
tempo le loro tendenze, al fine di
evitare in seguito di cercare di far
entrare un piuolo tondo in un buco
quadro.
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)
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Fastidioso l’abbaiare dei cani
dei mei vicini, che lo ignorano
Egregio direttore,
da qualche tempo convivo con un
fastidioso problema, cioè il continuo
abbaiare di diversi cani del vicinato:
questo accade ogni volta che passa una
macchina, una bicicletta, un altro cane,
o semplicemente una persona a piedi;
purtroppo abito in una zona con molti
passaggi giornalieri. Il risultato è che
ho nelle orecchie un martellante bau
bau per buona parte della giornata e, a
volte, anche di notte. Io non ce l’ho con
Fido, ma mi stupiscono i relativi
padroni che, nonostante siano spesso
in casa e quindi consapevoli del
rumoreggiare del loro quadrupede,
non intervengono mai. Ora, benissimo
l’amore per i cani e gli animali in
genere, condivido pienamente, però
non deve venir meno il rispetto per i
vicini di casa.
Lettera firmata
(Castelverde)
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