Bedodi Flavio

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Bedodi Flavio
sAm[
[1:1] Parole di `ämôs, che fu tra i mandriani da Tüqôª`,
che vide contro yiSrä´ël
ai giorni di `uzziyyâ re di yühûdâ e nei giorni di yorob`äm figlio di yô´äš, re di yiSrä´ël
due anni prima del terremoto.
[1:2]
E disse:
“YHWH da ciyyôn ruggirà
e da yürûšälaim alzerà la sua voce.
Sono desolati i pascoli dei pastori
ed inaridisce la vetta del Karmel”.
[1:3]
Così ha detto YHWH:
“Per tre ribellioni di dammeºSeq
e per quattro, non lo revocherò:
hanno trebbiato con trebbie ferrate Gil`äd.
Così Io manderò fuoco nella casa di Házä´ël
(ch)e divorerà i palazzi di Ben-hádäd;
Io spezzerò il catenaccio di dammeºSeq 1
e taglierò il sedente (sul trono) di Biq`at-´äºwen
e chi detiene lo scettro di Bêt `eºden 2
e sarà deportato il popolo di ´áräm a qîºr”.
Ha detto YHWH.
4
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b
c
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[1:13]
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Così ha detto YHWH :
“Per tre ribellioni di `azzâ
e per quattro non lo revocherò:
hanno deportato al completo popolazioni intere
per consegnarle a ´édôm.
Casì Io manderò fuoco nelle mura di `azzâ
(ch)e divorerà i suoi palazzi;
Io sterminerò gli abitanti da ´ašDôd
e chi detiene lo scettro da ´ašqülôn;
e da ´ašqülôn chi vi tiene lo scettro.
Io rivolgerò la mia mano contro `eqrôn
e così perirà il resto dei PülišTîm”.
Ha detto ´ádönäy 3 YHWH.
Così ha detto YHWH :
“Per tre ribellioni di cör
e per quattro non lo revocherò;
hanno deportato al completo ad ´édôm 4,
e non hanno ricordato l’alleanza di fratelli... ( ...?)
Così Io manderò fuoco nelle mura di cör
(ch)e divorerà i suoi palazzi”.
Così ha detto YHWH:
“Per tre ribellioni di ´édôm
e per quattro non lo revocherò:
ha(nno) inseguito con la spada (loro) fratello
e ha soffocato le proprie viscere contro di lui
ed ha mantenuto senza fine la sua ira 5
e ha conservato il suo sdegno per sempre.
Così Io manderò fuoco in têmän
e divorerà i palazzi in Bocrâ”.
Così ha detto YHWH:
“Per tre ribellioni dei bünê|-`ammôn
Forse trasporta dopo 5c.
Forse qui 5a
Manca nei LXX.
Forse leggere Aram?
SY, Vg, TM: e strappa il suo furore per sempre
1
`ämôs
14
15
[2:1]
2:2a
b
c
d
2:3
[2:4]
2.5
[2:6]
2:7
e per quattro non lo revocherò:
hanno sventrato le incinte di Gil`äd
per allargare i loro confini.
Così Io appiccherò fuoco nelle mura di raBBâ
e divorerà i suoi palazzi:
tra il fragore di un giorno di battaglia,
fra il turbine di un giorno di tempesta.
Ed andrà il loro re con la deportazione
lui e i suoi principi, insieme”.
Ha detto YHWH.
Così ha detto YHWH :
“Per tre ribellioni di mô´äb
e per quattro non lo revocherò :
hanno bruciato le ossa (di...?) re di ´édôm con calce;
Così Io manderò fuoco in 6 mô´äb
e divorerà i palazzi 7 di qüriyyôt
Allora morrà nel tumulto mô´äb
nel frastuono, al suono del corno.
Farò sparire da lui il giudice
e tutti i suoi capi Io ucciderò con lui” 8.
Ha detto YHWH 9.
Così ha detto YHWH :
“Per tre ribellioni di yühûdâ
e per quattro non lo revocherò:
hanno disprezzato la Torah di YHWH
ed i suoi decreti non hanno osservato;
e si sono lasciati traviare dai loro dèi
che avevano già seguito i loro padri.
Così Io manderò fuoco in yühûdâ
e divorerà i palazzi di yürûšälaim”.
Così ha detto YHWH:
“Per tre ribellioni di yiSrä´ël
e per quattro non lo revocherò:
hanno venduto il giusto per denaro
e il povero per un paio di sandali;
calpestano 10 sulla polvere della terra la testa dei deboli
e la via dei diseredati fanno deviare.
Un uomo e suo padre vanno dalla medesima ragazza per profanare il mio santo nome.
2:8
2.9
2.10
2.11
2:12
2:13
2:14
E (su) 11 vesti prese come pegno stendono presso ogni altare
E vino confiscato bevono nella casa del loro Dio.
Eppure Io ho sterminato davanti a loro 12 hä|´émörî,
la cui statura era come quella dei cedri, e la forza come quella della quercia;
e ho strappato i suoi frutti in alto e le sue radici di sotto.
E Io vi ho fatti salire dalla terra di micräºyim,
e vi ho fatto camminare nel deserto per quaranta anni ,
per darvi in possesso la terra dell’ ´émörî 13.
E ho fatto sorgere profeti tra i vostri figli e nazirei fra i vostri giovani.
Non è forse così, figli di Yisra'el?
Oracolo di YHWH
Ma voi avete fatto bere vino ai nazirei ed ai profeti avete ordinato: Non profetate!
Ecco, Io vi farò affondare nella terra
come affonda un carro
quando è tutto carico di paglia.
Allora nemmeno l’uomo agile potrà più fuggire,
né l’uomo forte usare la sua forza;
e il prode non potrà salvare la sua vita
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Proposta: nelle città o fortezze di
Proposta : i suoi palazzi
Trasporta qui 2cd ?
Add?
LXX; TM desiderano
Togliere?
Molt mss : a voi
Forse qui il v 9
2
2:15
né l’arciere resisterà;
e il veloce nella corsa non si salverà coi suoi piedi
2:16
né il cavaliere salverà la propria vita;
il più coraggioso fra i prodi fuggirà nudo
in quel giorno” 14.
Oracolo di YHWH.
[3:1]
Ascoltate questa parola
che YHWH ha detto contro di voi, figli 15 di yiSrä´ël,
3:2
“Soltanto voi Io ho conosciuto
fra tutte le stirpi della terra;
perciò io punirò su di voi
tutte le vostre iniquità”.
[3:3]
Camminano forse due insieme
senza essersi accordati 16?
Ruggisce forse il leone nella foresta,
se non ha qualche preda?
Alza il suo ruggito il leoncello dalla sua tana
se non ha qualche preda?
Cade un uccello nel laccio 17 a terra
se non gli è stata tesa alcuna rete?
Scatta forse un laccio dal suolo,
se proprio non ha preso nulla ?
Se squilla una tromba in città,
può la gente non essere atterrita?
Se accade una sciagura in città ,
può YHWH non essere all’opera ?
contro tutta la stirpe che io ho fatto salire dal paese di micraºyim, dicendo:
3:4
3:5
3:6
3:7
Perché non fa ´ádönäyYHWH cosa alcuna senza aver rivelato il suo consiglio ai suoi servi, i profeti.
3.8
Un leone ruggisce :
chi non avrebbe paura ?
´ádönäy YHWH ha parlato:
chi non profetizzerebbe?
[3:9]
Fatelo udire nei palazzi di ´ašDôd 18
e nei palazzi del paese 19 di micräºyim e dite:
Adunatevi contro i monti 20 di šömrôn
ed osservate quanti disordini nel suo seno
e quali violenze nel suo seno.
3:10
3:11
[3:12]
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21
22
23
Non sanno agire con rettitudine! dice YHWH
accumulano violenza e rapine nei loro palazzi 21
Perciò così ha detto ´ádönäy YHWH:
un nemico circonderà 22 il paese
sarà abbattuta 23 la fortezza
e saccheggiati i tuoi palazzi.
Così ha detto YHWH:
“Come salva il pastore
dalla bocca del leone
due zampe o il lobo d’un orecchio,
Add?
LXX: Casa
LXX : senza conoscersi
LXX: manca
LXX: Assur
LXX manca “paese”
LXX: il monte
Add?
Con Sy; TM: e intorno
Congettura; TM egli abbatterà
3
così saranno salvati
i figli di yiSrä´ël”.
[3.12e]
3:13
Abitanti di šömrôn 24
che state in un cantuccio di sofà o di un divano
ascoltate e ripetetelo contro la casa di ya|`áqöb
dice ´ádönäy YHWH ´élöhê haccübä´ôt
3:14
Sì, nel giorno in cui punirò 25
le prevaricazioni di yiSrä´ël su di lei
punirò anche gli altrari di Bê|t-´ël
3:15
Saranno spezzati i corni degli altari
e cadranno a terra.
Abbatterò la casa d’inverno
con la casa d’estate:
ed andranno distrutti i palazzi d’avorio
e scompariranno i grandi palazzi.
Oracolo di YHWH.
[4:1]
4:2
4:3
Ascoltate questa parola, vacche di Bäšän,
che sul monte šömrôn!
Voi che schiacciate i deboli,
opprimete i poveri,
e che dite ai vostri mariti:
Porta qua, beviamo!
Ha giurato '´ádönäy YHWH per la sua santità:
- Ecco, giorni stanno per venire contro di voi,
quando sarete prese con ami
e le rimanenti 26 di voi con arpioni da pesca.
Per le brecce uscirete 27 , una dietro l’altra
e sarete cacciate 28 sul monte harmôºn 29”.”
Oracolo di YHWH.
[4:4]
4:5
Andate a bê|t-´ël e ribellatevi !
A GilGäl ed aumentato il (vostro) ribellarvi!
Offrite pure al mattino i vostri sacrifici
ogni tre giorni 30 le vostre decime.
Offrite sacrifici di grazie con lievito
e proclamate ad alta voce le offerte spontanee.
Perché è questo che voi amate, figli di yiSrä´ël”.
Oracolo di ´ádönäy YHWH.
[4:6]
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4.9
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31
“Io vi anche dato bianchi denti in tutte le vostre città
e mancanza di pane in tutti i vostri villaggi.
E non siete ritornati a Me - dice YHWH.
Io vi ho anche rifiutato la pioggia
tre mesi prima della mietitura.
( ho fatto piovere su una città mentre su un'altra non ho fatto piovere:
un campo era bagnato di pioggia, mentre l’altro, su cui non pioveva, seccava;
due città si muovevano titubanti verso un'altra città per bervi acqua,
senza potersi dissetare) 31.
E non siete ritornati a Me - oracolo di YHWH.
Vi ho colpito con l’arsura e la ruggine;
i vostri orti e i vigneti
le vostre ficaie e gli oliveti divorò la cavalletta!
E non siete ritornati a Me - oracolo di YHWH.
Dopo il v 13?
Lett: visiterò
Proposta: la vostra posterità
LXX: e sarete condotte vie nude
LXX; TM: getterete
Proposta: in un letamaio.
TM: ai tre anni
Glossa.
4
4.10
Ho mandato contro di voi una peste,
come 32 peste di micraºyim;
ho ucciso di spada i vostri giovani,
(con la cattura dei vostri cavalli) 33
4.11
ho fatto salire il fetore dei vostri campi fino alle vostre narici.
E non siete ritornati a Me - oracolo di YHWH.
Vi ho rovesciati come quando ´élöhîm rovesciò südöm e `ámörâ;
e vi siete trovati come un tizzone salvato da un incendio!
E non siete ritornati a Me - oracolo di YHWH.
4.12
Perciò così farò a te, yiSrä´ël
34
Tieniti pronto ad incontrare il tuo ´élöhîm, yiSrä´ël!
[4:13]
[5:1]
5:2
Perché ecco: Colui che forma i monti 35 e crea il vento,
che manifesta all’uomo qual è il suo pensiero,
che fa l’alba 36 e le tenebre
e cammina sulle alture della terra,
YHWH ´élöhê|-cübä´ôt è il suo nome.
Ascoltate questa parola,
che io intono 37 su di voi,
come lamento, Casa di yiSrä´ël!
“E’ caduta! Non potrà più alzarsi,
la Vergine yiSrä´ël.
E’ stata gettata sul suo suolo:
non c’è chi la rialzi.
[5:3]
Poiché così ha detto ´ádönäy YHWH alla Casa di yiSrä´ël 38:
“La città che usciva con mille uomini
resterà con cento
e quella che usciva con cento 39
resterà con dieci alla casa d’ yiSrä´ël.
[5:4]
Sì, così ha detto YHWH alla Casa d’yiSrä´ël :
“Cercate me! E vivrete!
Ma non cercate bê|t-´ël,
e a GilGäl non andate in pellegrinaggio
5:5
e a bü´ër šeºba` non passate,
perché GilGäl certo sarà deportata
e bê|t-´ël diventerà un nulla!”.
[5:6]
[5:7]
Cercate YHWH ! E vivrete.
Perché non capiti che la Bêt yôsëp non sia bruciata come fuoco e la consumi ( divori)
e non vi sia chi spenga per bê|t-´ël 41!
Guai 42 a coloro che mutano in veleno il diritto
e la Giustizia a terra gettano!
[5:8 ]
32
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43
40
(...) 43 che fa le Pleiadi e Orione,
che muta in giorno le tenebre
e il giorno in notte muta
che chiama le acque del mare
e le versa contro la faccia della terra
TM nella via di micraºyim ; si propone “come”.
Glossa ?
Add: dal momento che così farò a te.
Glossa.
LXX: che fa l'aurora e le tenebre
Lett .: levo.
Da 3 c.
Forse: la città che usciva.
Kî haGGilGäl Gälò yiglè
LXX: nella Casa di yiSrä´ël.
Congettura da 5,18; 6,1; TM: essi mutano.
V caduto ?
5
5:9
YHWH è il suo nome.
che fa cadere 44 rovina sulle fortezze 45
e rovina sulla cittadella fa giungere 46.
dopo la Capra 47 e il Toro 48 dopo il Vendemmiatore
49
.
[5:10]
Essi odiano chi ammonisce alla Porta
e chi parla chiaro hanno in abominio.
[5:11]
“Per questo: poiché voi schiacciate il debole
e gli estorcete la parte migliore del grano,
le case in pietra squadrata che avete costruito
certo non le abiterete;
delle vigne lussureggianti che avete piantato,
certo non berrete il vino”.
[5:12]
“Sì, conosco bene
le vostre numerose ribellioni,
i vostri enormi peccati:
oppressori del giusto
incettatori di ricompense
voi che i poveri alla Porta opprimete 50”.
[5:13]
Per questo il prudente in questo tempo dovrebbe tacere
perché tempo di sventura è questo!
[5:14]
5:15
Cercate il bene, non il male; e vivrete!
Ed accadrà che YHWH ´élöhê|-cübä´ôt, sarà con voi, come voi andate dicendo
Odiate il male! Amate il bene!
Ristabilite alla Porta il diritto!
Forse avrà pietà YHWH ´élöhê|-cübä´ôt, di un šü´ërît yôsëp s.
[5:16]
Per questo così ha detto YHWH:
51
.
´élöhê|-cübä´ôt, ´ádönäy:
5:17
“Su tutte le piazze, lamento!
E in tutte le vie è un continuo dire: Ahi! ahi!
Si chiamerà l’agricoltore 52 al lutto
e al lamento coloro che conoscono 53la canzone funebre.
In tutte le vigne 54, lamento:
perché Io passerò in mezzo a te!”
YHWH ha detto.
[5:18]
Guai a coloro che desiderano il giorno di YHWH !
Che (sarà) per voi, il Giorno di YHWH?
5:19
Come quando uno cerca di fuggire davanti al leone
e s’imbatte nell’ orso;
o entra in casa, e appoggia la (sua) mano sulla parete 55
e lo morde un serpente.
Non sarà forse tenebra il Giorno di YHWH
e non luce e oscurità senza splendore ?
E’ tenebra e non luce.
5:20
[5:21]
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“Io odio, Io respingo le vostre feste
e non desidero fiutare le vostre assemblee!
LXX.
TM: forte
LXX; TM viene; proposta: che fa splendere il Toro.
TM: il forte
TM: la rovina
TM: la fortificazione.
Congettura: TM: respingono
Cfr 5,4-6
Proposta: cantore?
Probabilmente: che non
LXX: vie
Lett. : muro
6
5:22
5:23
5:24
anche se voi mi offrite olocausti,
I vostri doni io non li gradisco !
Io non posso neppure vedere le vostri pingui vittime.
Via da me il frastuono del tuo 56 canto
e il suono della tua arpa 57 non posso sentirlo!
Piuttosto scorra come acqua il diritto
e la giustizia come fiume perenne”.
[5:25]
5.26
Mi avete forse offerto vittime e oblazioni 58 nel deserto 59 per quarant'anni, Casa di yiSrä´ël?
Voi avete innalzato 60 siKKût vostro re e Kiyyûn vostro idolo, ( le stelle dei vostri dei) che vi siete fatti.
[5:27]
“Così Io vi farò deportare
al di là di dammäºSeq”.
YHWH ha detto.
Il suo nome è ´élöhê|-cübä´ôt.
[6:1]
Guai agli spensierati di ciyyôn a quelli che si considerano sicuri
sul monte šömrôn,
notabili della prima tra le nazioni
e ad essi vengono la Casa di yiSrä´ël 61!
[6:2]
6:3
6:4
6:5
6:6
Passate da ka|lnË e guardate,
ed andate di lì a Hámat raBBâ
e scendete a gat-PülišTym!
Siete forse (voi) migliori di quei regni?
O è più vasto del loro territorio il vostro territorio?
che credono di ritardare il Giorno fatale
mentre affrettano il sopraggiungere della violenza!
Che si adagiano su letti d’avorio
e stanno sdraiati sui loro divani,
e mangiano agnelli dal gregge
e vitelli ingrassati della stalla,
che cantano al suono dell’arpa come däwîd
che bevono da larghe coppe vino,
e con il più raffinato degli unguenti si ungono.
Ma della rovina di yôsëp non si curano.
6:7
Per questo, ora: andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia degli sdraiati.
[6:8]
Ha giurato ´ádönäyYHWH, per la propria vita!
Oracolo di YHWH, ´élöhê cübä´ôt:
6:9
6:10
56
57
58
59
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62
“Io detesto l’orgoglio di ya|`áqöb,
ed i suoi palazzi io odio!
Io per questo consegnerò la città e quanto essa contiene”.
Ed avverrà:
se sopravviveranno dieci uomini in un caseggiato
anch’essi moriranno.
E lo prenderà il suo parente e il suo bruciatore 62
per far uscire le ossa dalla casa.
E si dirà a chi è in fondo alla casa:
“C’e ancora qualcuno con te?”.
Risponderà : “Nessuno”.
E l’altro dirà : “Silenzio!”
Perché non è il momento di menzionare il nome di YHWH 63.
Proposta: dei vostri canti
Proposta: delle vostre arpe
Add?
Manca nei LXX
TM: porterete
Proposta: e sono come dèi nella Casa di yiSrä´ël.
Chi gli preparerà il rogo
7
[6:11]
Poiché ecco: YHWH comanda 64:
e sarà fatta a pezzi la casa grande
e quella piccola la ridurrà in frantumi.
[6:12]
Corrono sulla roccia i cavalli?
O si ara il mare 65 con i buoi?
Ma voi cambiate in veleno il diritto
e i frutti della giustizia in assenzio!
[6:13]
( Guai a voi) 66che vi compiacete per lö´ däbär
dicendo: “Non è forse per il nostro valore
che ci siamo conquistati qarnäºyim?”
[6:14]
“Già! Ecco io sto per far sorgere contro di voi
Casa di yiSrä´ël - oracolo di YHWH , ´élöhê haccübä´ôt - un popolo.
Vi opprimeranno dall’ingresso di Hámät
fino al torrente dell’`áräbâ”.
[7:1]
Questo mi ha fatto vedere ´ádönäy YHWH.
Ecco: stava formando delle cavallette,
quando cominciava a germogliare la seconda erba
67
Ecco la seconda erba veniva dopo la falciatura per il re.
7:2
7:3
7:4
Ed avenne quando quelle stavano per finire
per divorare l’erba della terra.
Allora io dissi:
“ ´ádönäyYHWH, ti prego, perdona!
Come potrà resistere ya|`áqöb?
Perché egli è tanto piccolo!”.
S’impietosì 68 YHWH per questo:
“Non avverrà!”
disse YHWH.
Questo mi ha fatto vedere ´ádönäyYHWH.
Ecco: stava chiamando una siccità come fuoco 69
´ádönäy YHWH
7:5
7:6
[7:7]
7:8
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
e questi divorava l’Oceano immenso,
e divorava la campagna 70.
Allora io dissi:
“ ´ádönäyYHWH, ti prego, desisti!
Come potrà resistere ya|`áqöb?
Perché egli è tanto piccolo”.
S’impietosì YHWH per questo:
“Anche questo non avverrà!”
disse ´ádönäyYHWH.
Questo mi ha fatto vedere ... 71
Ecco ´ádönäy 72 si collocò presso un muro un piombino
e teneva in mano un piombino.
Mi disse allora YHWH:
“Che stai vedendo tu, `ämôs?”.
Glossa?
Parole cadute?
Congettura; TM : forse che uno ara coi buoi; forse: i tori
Forse da inserire.
TM: ciò che è nulla
Lett si pentì
TM: a punire col fuoco.
LXXB, add di YHWH
Vv caduti?
LXXA: un uomo
8
Io risposi: “Un piombino”.
Disse ´ádönäy 73:
“Ecco io pongo un piombino
in mezzo al mio popolo yiSrä´ël:
non gli perdonerò più 74 (...) 75”.
[7:9]
“Saranno devastate le alture di yiSHäq
ed i santuari di yiSrä´ël saranno ridotti in rovina.
Io mi leverò contro la Casa di yorob`äm con la spada”.
[7:10]
Allora mandò ´ámacyâ, Köhën Bê|t-´ël ´el-yorob`äm me|lek-yiSrä´ël:
“Congiura contro di te `ämôs,
in mezzo alla Casa di yiSrä´ël:
non può il paese sopportare 76 tutti i suoi discorsi!
Perché così va dicendo `ämôs:
Di spada morirà yorob`äm
ed yiSrä´ël sarà deportato dalla sua terra”.
Ad `ämôs ´ámacyâ disse:
“Veggente, va’! Rifugiati nel paese di yühûdâ!
Là potrai mangiare il (tuo) pane
e là potrai fare il näbî´.
Ma a bê|t-´ël non continuare più a fare il näbî´,
perché un santuario regale è questo ed un tempio del regno è questo!”.
Ed `ämôs rispose, e disse ad ´ámacyâ:
“Non 77 profeta io , né figlio di profeta, io;
ma un mandriano ( io) ed un incisore di sicomori!
YHWH mi ha preso di dietro al gregge.
E YHWH mi ha detto:
Và, e fa’ il näbî´ contro il mio popolo yiSrä´ël.
7:11
7:12
7:13
7:14
7:15
[7:16]
7.17
[8:1]
8:2
73
74
75
76
77
78
79
80
Così, ora, ascolta una parola di YHWH :
Tu vai dicendo: non fare il profeta contro yiSrä´ël,
e non vaticinare contro la Casa diyiSHäq.
Ebbene, dice il YHWH:
Tua moglie si prostituirà nella città,
i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada,
la tua terra sarà spartita con la corda,
tu morirai in terra immonda
e yiSrä´ël sarà deportato lontano dalla sua terra”.
Questo mi ha fatto vedere ´ádönäy YHWH:
Ecco: un cesto di frutti maturi 78.
Disse: “Che stai vedendo tu, `ämôs?”.
Io risposi: “Un cesto di frutti maturi!”.
Mi disse allora YHWH:
“E’ giunto il momento: è maturo 79
il mio popolo yiSrä´ël per la fine!
Non gli perdonerò più ormai 80”.
Forse: YHWH
TM: non passerò più sopra la colpa.
Vv caduti?
Lett.: contenere.
Sono o ero.
TM: d’estate: qäºyic
qëc.
Lett. non continuerò più a passare sopra al peccato.
9
[8:3]
[8:4]
8:5
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8:10
8:11
8:12
[8:13]
Allora urleranno le cantanti 81 del tempio 82,
in quel giorno - oracolo di ´ádönäyYHWH numerosi i cadaveri sono gettati 83 in ogni luogo: Silenzio!
Ascoltate questo, voi che calpestate 85 l’indigente
e spogliate gli oppressi 86 del paese,
dicendo: “Quando sarà passata la nuova luna
e si potrà vendere il grano il grano?
E il sabato e potremo smerciare il frumento,
impicciolendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false
per comprare per denaro i deboli
e l’indigente per un paio di sandali? 87
Venderemo perfino lo scarto del grano!
Ha giurato YHWH per la superbia ( vanto) di ya`áqöb:
“No, non dimenticherò in eterno nessuna delle loro 88 opere”.
Non forse per questo trema la terra
e sono in lutto tutti gli abitanti in essa
e si solleva come il Nilo 89 tutta quanta
si agita e si riabbassa 90 come il fiume d’micräºyim?
Ed avverrà in quel giorno
- oracolo di ´ádönäy YHWH “Io farò tramontare il sole a mezzo giorno:
lo farò oscurare la terra in pieno giorno!
Io cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento!
Io farò vestire a tutti i fianchi il sacco,
e su tutte le teste, calvizie!
Io ne farò come un lutto per un figlio unico
e sarà fino alla fine come giorno di amarezza”.
Ecco, stanno per venire giorni:
- oracolo di ´ádönäy YHWH Io manderò una fame nel paese:
ma non fame di pane e non sete di acqua 91,
ma d’ascoltare le mie parole 92.
Andranno errando da un mare all’altro
e da settentrione a mezzogiorno vagheranno
per cercare la parola di YHWH.
Ma non la troveranno.
In quel giorno
93
Appassiranno le belle vergini e i giovanetti di sete 94.
[8:14 a] Coloro che giurano per la colpa di šö|mrôn
e dicono: “Per la vita di ´élöhʺkä Dän!
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
84
95
Congettura: principesse; TM: i canti.
O: palazzo
TM: egli ha gettato silenzio.
Corrotto? mancano parole?
Congettura: TM: desiderate.
K: gli umili; Q: i poveri
Del ? Cfr 2,6.
LXX: vostre.
TM: come luce.
LXX ; TM: sarà ubriaca; sarà bevuta.
Add?
TM: le parole di YHWH ; LXX : la parola.
Add? (....?)
Add?
Congettura: ´ášîmä´. 2 Re 17,30.
10
b
[9:1a]
b
c
d
e
9:2
9:3
9:4
Per la vita 96 dei pellegrinaggi di Bü´ë|r-šäºba`!”,
cadranno senza più rialzarsi!
Cadranno e non potranno rialzarsi 97.
Vidi ´ádönäy:
stava (ritto) presso l’altare 98 e mi diceva:
percuotendo 99 il capitello;
e traballavano gli architravi 100
E disse: Io spezzerò la testa di tutti loro 101
ed il resto di essi di spada ucciderò.
Non riuscirà a sfuggire nessun fuggiasco
e non riuscirà a salvarsi nessun fuggitivo.
Se penetreranno biš´ôl,
di là li trarrebbe la mia Mano;
Se salgono nei cieli
di là li farò discendere;
e se si nascondono sulla vetta del Karmel,
di là li scoverò e li prenderò;
E se si nascondono dal mio sguardo
negli abissi del mare,
(di) là pure io comanderò al Serpente di morderli;
e se vanno in schiavitù davanti ai loro nemici,
(di) là pure comanderò alla Spada di ucciderli.
Io volgerò i miei occhi contro di loro
in male e non per il bene”.
[9:5]
9.6
E’ ´ádönäy YHWH haccübä´ôt 102,
che colpisce la terra ed essa fonde
e tutti i suoi abitanti sono in lutto;
(e si solleva tutta come il Nilo)
(e si abbassa come il Fiume di micräºyim).
Che costruisce nei cieli il suo soglio 103
e fonda le sue volta sulla terra,
che chiama le acque del mare
e le riversa sulla terra.
YHWH è il suo nome.
[9:7]
“Non siete come i figli di kùšiyyîm, voi per me, oracolo di YHWH figli di yiSrä´ël? 104
Non ho io forse fatto salire yiSrä´ël dal paese di micraºyim,
e ûpülišTiyyîm miKKapTôr wa´áräm miqqîr?”.
[9:8]
Ecco, gli occhi di ´ádönäy YHWH 105
contro un regno peccatore:
“ Io lo sterminerò dalla faccia della terra”.
( Ma non sterminerò del tutto la casa di ya`áqöb) 106
Oracolo di YHWH.
“Perciò, ecco, Io lo comando:
scuoterò tra tutti i popoli la Casa di yiSrä´ël
come si scuote il setaccio
e non cade un sassolino per terra.
Di spada morranno tutti i peccatori del mio popolo,
9:9
9:10
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
Congettura: del tuo Amato, Protettore o bü´ër šeºba`.
Trasporta forse prima di 14 a.
Degli olocausti; TM: e disse; traporta in 1e
Congettura; TM: rompi, percuoti
TM: e tremeranno
TM : ed egli li spezzerà in testa di (?) tutti loro
Add ? Cfr 6,5.
TM: i gradini
Oracolo di YHWH.
Congettura: i miei occhi
Add?
11
essi che van dicendo: “Non si avvicinerà 107,
nè giungerà fino a noi la sventura 108”.
[9:11]
9.12
“In quel giorno
Io rialzerò la capanna di Davide che è caduta;
io riparerò le sue brecce 109, ne rialzerò le rovine,
e rialzerò le sue rovine,
Così che potranno riconquistare il resto di ´édôm
e tutte le nazioni sulle quali è stato invocato il mio nome”. Dice YHWH
[9:13]
“Ecco, giorni verranno,
- dice YHWH e l’aratore incontrerà 111 il mietitore
e il vendemmiatore 112chi getta il seme;
e gronderanno i monti mosto
e tutte le colline ondeggeranno.
[9:14]
Allora Io farò ritornare gli esuli 113 del mio popolo yiSrä´ël,
ed essi ricostruiranno le città devastate
e (le) abiteranno;
e pianteranno vigne
e ne berranno il vino;
e coltiveranno 114 giardini
e ne potranno mangiare i frutti.
Io li pianterò sulla loro terra
e non saranno più divelti dalla loro terra
che Io ho dato loro".
YHWH, tuo Dio, ha parlato.
9.15
110
.
Titolo
[1:1]
Soprascritta al libro: titolo: autore, data.
[;Aq+T.mi ~ydIÞq.NOb; hy"ïh'-rv,a] sAmê[' yrEäb.DI
Dibrê `ämôs ´ášer-häyâ bannöqdîm miTTüqôª`
Parole di `ämôs che fu tra i mandriani da Tekòac
yrEäb.DI : “parole” : 1:1; 3:1.7.8; 4:1.10; 5:1.10; 7:10.16; 8:11 (di YHWH).12. Indica il contenuto
del volume. Probabilmente al senso iniziale di “parole” = “oracoli” (specialmente per 3-6) si
aggiunge quello di “fatti”, visto che nel volume è narrato anche un fatto capitale della vita di
`ämôs.
sam[': 1:1; 7:8.10.11.12.14; 8:2. Probabilmente è una forma abbreviata (il nome intero:
´ámacyâ: YHWH ha portato, sopportato) di un nome teoforico che significa “YHWH ha
portato” (YHWH ha preservato il bambino della sventura, dal male: 2 Chr 17:16): nome quindi
di ringraziamento. Profeta dell’VIII secolo a EV. Il primo che dà il nome ad un libro.
sAmê[' yrEäb.DI : questa espressione genitivale è unica nel TNK (parallelo in Pr 30:1; 31:1). Il fatto
che dica parole di sAm['” e non “parole di YHWH” è segno di antichità; la formulazione precede
ogni altra introduzione di libro profetico. Ciò mette in risalto l’attività stessa del näbî´ e tradisce
una sviluppata autocoscienza di se stesso che si presenta per nome anche nelle visioni.
[;Aq+T.mi: da Tüqôª`: 2 Sam. 14:2; 1 Chr. 2:24; 4:5; 2 Chr. 11:6; 20:20; Ger. 6:1; Ez. 7:14. Questa
indicazione doveva essere posta immediatamente dopo il suo nome. Il suo luogo di provenienza.
Oggi Khirbet Taquca. Città sulle colline di yühûdâ, 3 Km S di Bêt leºHem, 15 Km a S di
yürûšälaim e visibile da questa città. Da qui si scende verso il Mar Morto. Ai confini del deserto,
con vocazione pastorale. Da essa proveniva uno dei trenta prodi di Davìd (2 Sam 23:26; cfr 2
107
108
109
110
111
112
113
114
TM tu non farai accostare
TM nè farai sopraggiungere
LXX; TM: le loro brecce ( pl f)
Add ? che farà tutto questo.
Lett. toccherà
Lett. chi pigia l'uva
Lett. la cattività
Lett. faranno
12
Sam. 14:4.9; 1 Chr. 11:28; 27:9; Ne 3:5.27). Di qui si narra che yô´äb abbia fatto venire una
donna accorta (saggia) con la quale mette in scena, davanti a Davìd, un dramma con personaggio
unico, per indurlo a riconciliarsi col figlio ´abšälôm (2 Sam 14). Divisasi la monarchia,
rüHab`äm Ben-šülömò, re di yühûdâ l’aveva fatta fortificare (2 Chr 11:6). Città dunque non del
tutto oscura di yühûdâ al tempo di `ämôs.
~ydIÞq.NOb; hy"ïh'-rv,a] “che fu tra i mandriani” : questa preposizione relativa sembra una glossa
redazionale qui goffamente intrusa [dalla stessa mano di 1c] prima della provenienza geografica
per indicare al lettore in anticipo il mestiere 115 del näbî´ prima della sua chiamata. Gen 30:32f,
35, 39; 31:8, 10, 12; 2 Kgs 3:4; Am 1:1 “Shepherd, sheep-breeder”. Era era uno degli allevatori
di bovini (o ovini?); uno dei proprietari di armenti (o greggi). Chouraqui,1052: “pointeurs” =
allevatori di bestiame. Laras,295: “mezzadro”. Jeremias,23: “appartenente agli allevatori di
ovini”: termine preso in prestito dell’accadico e denota il proprietario di greggi. CarboneRizzi,Tg,61: “capo dei pastori”: il Tg tende ad elevare la posizione sociale di `ämôs. La sua
professione qui indicata è di pastore-mandriano (modesto o agiato? cf 2 Re 3:4 con senso
politico, applicato ad un re) di bovini. Ma vedi in 7:15. Dall'indicazione del suo mestiere
possiamo pensare ad una vita modesta e povera in confronto al lusso delle città ad alla relativa
agiatezza dei contadini. Il ricordare il suo mestiere indica anche che al momento della chiamata
profetica era lontano sia dal sistema cultuale che da quello profetico: disponeva fonti di reddito
personali.
L'editore [preesilico: Jeremias,J,12] vi aggiunge una nota esplicativa dopo il nome.
[1:1b] che vide contro Yisra’èl
laeør"f.yI-l[; hz"“x' •rv,a]
´ášer Häzâ `al-yiSrä´ël
•rv,a]: proposizione relativa (probabilmente di altra mano rispetto alla precedente; si ricollega a
1a secondo Jeremias,J,12).
hz"“x': 2 Sam. 24:11; 2 Ki. 17:13; 1 Chr. 21:9; 25:5; 2 Chr. 29:25; Isa. 1:1; 2:1 (parole di
YHWH); 13:1; 28:15; Ezek. 12:27; Dan. 2:31, 34; 3:19, 25; 4:7, 10, 20; 5:5; 7:1f, 4, 6f, 9, 11, 13,
21; Mic. 1:1 (parole di YHWH); Hab. 1:1 (parole di YHWH)) “vide”; cfr 7:12: hz<xo “veggente”,
sostantivo corradicale posto in bocca al Köhën dal narratore del passo biografico. Vi risuona
l’antica consapevolezza che i “veggenti” erano coloro che ricevevano la parola di YHWH; il
termine corrispondeva a näbî´. Il verbo pre-indica riassuntivamente il fatto che egli “ebbe
visioni” (usa però un sinonimo) una raccolta delle quali viene posta in seguito: in 7:1 ss sono
riportate le visioni nelle quali `ämôs riceve la rivelazione del senso degli eventi. Inclusa forse la
115
Nel libro si accenna al mestiere legato all’accudimento di animali con le seguenti voci:
[1] DqenO:: 1:1 da dqn sheepraiser, sheepdealer, or sheeptender (2Kings 3:4): pastor pecoris parvi, ovium etc. (ass
naqidu; sy naqda).
[2] rqeAB: 7:14: mandriano, pastor armentarius (apax); cfr rq'B' cattle, herd, ox. Girolamo: “pro armentario, qui
Heb dicitur Bocer, Aq et Sy et Th et Quinta editio boukolon transtulerunt, qui armenta pascit, non oves. Soli LXX
aipolon dixerunt, qui proprie pastor caprarum appellatur, apo tou aipoliou, quod interpretatur quidem grex, qui in
altioribus conversatur, ut ostendat greges caprarum semper rupes et asperas cautes, et altiora conscendere. Sed quoniam
infert: Et tulit me Ds ek ton probaton, i.e. de pecoribus, videtur oves magis significare, quam capras, licet in principio
Lev 1.10 legimus: Si obtulerit apo ton probabton i.e. de pecoribus Domino agnum, vel hoedum et ovem sive capram”.
[3] h[r 1:2 ; 3:12 ; participio di h['r': pasture, tend, graze, pavit, pastus est, ad pascum duxit, inique pasci sivit,
ei invigilavit, illud curavit. Zorell,780. Pastore (sive est possessor ovium sive possessoris servus) cfr Ger 31,10; Sof 2,6.
Cfr y[ir> pasture (1Kings 5:3) h[,r>mi pasture, pasturage (e.g. Isa 34:14; Ezek 34:18) ty[ir>m; pasturing (Jer 23:1), pasturage
(Hos 13:6). Il luogo in cui operano i pastori hw<n" pasture, abode of shepherd, habitation. hw<n" dwelling, abiding (Psa 68:13,
only): abitazione, abitacolo, sede pascolo; mansiones pastorum: i.e. pascua laeta; Zorell,504; cfr Sal 23,2. hw"n" pasture,
meadow.
[4] Altre attività in relazione ad animali: in 3:12 : uccellatore; in 4,2: pescatore.
13
narrazione nella quale è chiamato “veggente” (7:10-17). Chouraqui,1052: “qui contemplait”. Il
verbo è usato spesso per coloro che ottengono rivelazioni da YHWH: essi comprendono ciò che
non è evidentemente percettibile. Sempre usato per le parole di YHWH. Qui si riferisce al näbî´
probabilmente per effetto dell'aggiunta.
laeør"f.yI-l[;: il destinatario delle sue parole è yiSrä´ël ossia tutti gli abitanti del Regno del Nord.
Essi nel libro sono designati in vario modo: yiSrä´ël (1:1; 2:6.11; 3:1.12.14; 4:5.12; 5:1.2.3.4.25;
6:1.14; 7:8.9.10.11.15.16.17.; 8:2; 9:7.9.14); casa d’ yiSrä´ël (5:1.3.6.25; 6:1.14; 7:10); figli di
yiSrä´ël (3:1; 4:5; 9:7); ya|`áqöb (7:2.3; 8:7); casa di ya|`áqöb (3:13; 6:8; 9:8); yôsëp (5:15; 6:6);
casa di yôsëp (5:6.15; cf 6:6); resto di yôsëp (5:15); yiSHäq (7:9); casa di yiSHäq (7:16). Della
capitale šömrôn si parla in 3:9.12; 4:1; 6:1 (il monte šömrôn); i suoi santuari: bê|t-´ël (4:4; 5:5
bis; 7:10.13), GilGäl (4:4; 5:5 bis), Dän (8:14), “le alture di yiSHäq, - i santuari” (7:9). Il suo re e
la sua casa in 7:9.10. bê|t-´ël sembra essere il luogo più importante degli oracoli. Il profeta però
deve essere stato in tutta la Terra (cfr 7:10) oltre che nella capitale šömrôn (3:9-10; 4:1-4; 6:1-7),
a GilGäl ed in altri luoghi e forse anche nelle nazioni vicine, conforme alla mobilità di un pastore.
Il redattore (1:1) volendo preannunciare il contenuto del volume ha notato: “contro”
(Jeremias,23: “riguardanti”). Dalle visioni autobiografiche sembra che il motivo centrale della
sua predicazione sia il giudizio irrevocabile di YHWH sulla casa di yiSrä´ël e la sua fine. L’unica
narrazione biografica, certo non scelta a caso, conferma questo nucleo fondamentale: annuncio
della fine di yiSrä´ël realizzata da una sconfitta militare e la successiva deportazione.
Quindi il libro viene così presentato: due blocchi di capitoli, uno introduttorio (oracoli contro
le nazioni connessi con il blocco finale): 1:2 e uno finale: 7-9: ambe collegate al terremoto; ed al
centro la collezione di detti in 3-6.
[1:1c] nei giorni di `uzziyyâre di yühûdâ
hd"ªWhy>-%l,m,( hY"åZI[u ymeäyBi
Bîmê `uzziyyâ me|lek-yühûdâ
e nei giorni di yorob`äm Ben-yô´äš, re di yiSrä´ël
laeêr"f.yI %l,m,ä ‘va'Ay-!B, ~['Ûb.r"y" ymeúybiW
ûbîmê yorob`äm Ben-yô´äš meºlek yiSrä´ël
Questa ulteriore nota editoriale è fatta per lettori di generazioni successive.
ymeäyBi: questa espressione è usata quando si richiamano eventi della storia: Gen 14:1;
26:1, 15, 18; 30:14; 47:9; Judg 5:6; 8:28; 15:1, 20; Ruth 1:1; 1 Sam 17:12; 2 Sam 21:1, 9;
1 Kgs 10:21; 21:29; 22:47; 2 Kgs 15:29; 20:19; 1 Chr 4:41; 5:17; 7:2; 13:3; 2 Chr 9:20;
13:20; 26:5; 32:26; Neh 12:7, 22, 26, 46f; Esth 1:1; Job 3:6; 29:4; Ps 44:2; 49:6; Eccl 7:15;
11:9; 12:1; Isa 1:1 (analoghe informazioni); 7:1; 39:8; Jer 1:2f (analoghe informazioni);
3:6; 26:18; 35:1; Ezek 16:60; Hos 1:1 (analoghe informazioni); Joel 1:2; Amos 1:1; Mic
1:1 (analoghe informazioni); Zeph 1:1 (analoghe informazioni: i XII Profeti sono stati
probabilmente redatti durante l'esilio); Zech 14:5. Le parole del näbî´ sono da situarsi nella
contingenza politica, economica, sociale e religiosa dei giorni indicati. Nel contempo dice
anche che la raccolta e la redazione delle sue parole è databile molto dopo l’esilio come
quelle dei XII.
hY"åZI[u `uzziyyâ: 786-744 a EV [Jeremias,J,11: 787-736 B C E]; e yorob`äm: 788-747 a
EV116 [Jeremias, J, 11: 787-747 B C E ] (cfr 7:10:17). Il re di Giuda precede quello di
116 Classe dirigente:
[1] %l,m, 1:1.15; 2:1 (´édôm); (5:26); 7:1.10.13.Vedi: 6:2 (regno). Sempre nelle note redazionali o nella
narrazione dei discepoli. Cfr esercito. Il re è assente nelle parole stesse di `ämôs (eccetto 2,1 ove si riferisce al re di
´édôm). Resta una realtà lontana da `ämôs come la corte o inglobata nelle espressioni al plurale: di fatto è responsabile
della politica e del culto. IDB,3,11-17: l’istituzione della regalità in Yisra’èl fu preparata dal lento insediamento del
popolo nomade ed avvenne con la civilizzazione sedentaria. Questi cambiamenti portarono a una lenta dissoluzione
14
delle autorità del clan e produssero il bisogno di una maggior coesione politica. Comunque, il colpo finale e
probabilmente decisivo venne dalla situazione politica disperata (Filistei). L’introduzione della regalità fu una necessità
storica… Saul appare come un capo carismatico. Impegni del re: (1) difesa militare: era capo militare della nazione e
suo compito quello di condurre l’armata a combattere per la nazione; (2) mantenimento della giustizia: doveva
difendere il diritto della vedova e del povero e risolvere i casi discussi. Ma non va inteso come tribunale supremo
perché l’amministrazione della giustizia era comunemente praticata dagli anziani senza ulteriori appelli (Dt 19:12;
21:20). Esecuzione del potere regale: (1) La legge del re (cfr 1 Sam 8,10-18); il suo potere aveva delle restrizioni. Gli
anziani facevano berit con il nuovo re (2 Sam 5:3) e i doveri del re erano codificati e depositati in un santuario (1 Sam
10:25) probabilmente durante la cerimonia di unzione. Doveva seguire le leggi ed i costumi (es 1 Re 21 ove riconosce il
diritto di Nabot: poteva acquistare terreno però pagando (2 Sam 24:24) e 1 Re 16:24: Omri acquista una collina per la
propria capitale. Certo poteva incamerare i beni di uno che cospirava o che bestiemiava YHWH ed il re (1 Re 21). Il re
non era sovrano assoluto. Nabot fu ucciso dopo legale procedura anche se falsa. Anche il re doveva essere sottomesso
alla legge: Dt 27,14 ss. (2) Ufficiali regali, guardie del corpo: la guardia è composta da mercenari stranieri fedelissimi
con un ruolo importantissimo. Il loro comandante apparteneva alla corte come lo storico, il maggiordomo, il segretario
gli amici, il consigliere… E anche i kohaniym erano legati alla corte del re (1 Re 4:4) ed anche i profeti: Natan. (3)
Entrate regali: Saul non impose tasse: viveva con rustica semplicità (1 Sam 22:6). Davìd aveva molto bottino militare e
non aveva bisogno urgente di tasse (ma cfr 2 Sam 14,1ss!). Il primo a introdurre tasse fu Shlomoh che divise il N in 12
distretti amministrativi con a capo 12 ufficiali che dovevano a turno provvedere alla spese della corte per un mese
all’anno. Questo stesso sistema amministrativo di riscossione rimase perfino nel regno indipendente del N. La tassa era
pagata in generi prodotti della terra e in animali (1 Sam 8:15) per i bisogni della casa regale (1 Re 4:28; e Am 7:1).
C’erano le una tantum: 2 Re 23:35. Il re aveva possedimenti personali: Davìd aveva molte terre; Uzzia un grande
gregge e campi e così Ezechia. Il potere del re sul territorio era a detrimento del popolo: Ez 45:8. La corvée può essere
vista come una entrata regale: questa forma di lavoro forzato fu introdotta sotto il regno di Davìd (2 Sam 20:24); non
toccava a tutto Yisra’èl, ma solo i discendenti degli abitanti originari del paese che erano presi come schiavi (1 Re 9:2022; cfr Gios 9:3.21). Il pedaggio dei mercanti entrava nelle casse dello stato sotto Shlomoh che aveva anche il
monopolio dei cavalli e dei carri. I re avevano grande interesse nelle imprese mercantili; cfr 1 Re 20:30 sui bazar di
Achab a Damasco. (4) Attributi regali: corona, scettro, trono. Carattere consacrato del re. Harem popoloso. Palazzo,
santuario regale. Carro. Aspetti religiosi: YHWH è il re d’Yisra’èl: 1 Sam 8:7; Os 8:4 e l’autorità terrestre era una
derivazione. Il re era vassallo di YHWH accettato almeno nei primi periodi democraticamente dagli anziani (1 Sam
11:15; 2 Sam 5:3) con una berit. Non si può dire fino a quanto durò questa procedura democratica non più visibile nel
rituale della intronizzazione ricostruibile da 1 Re 1,32-40 e 2 Re 11,4-20. Il re era persona sacra. Funzioni cultuali del
re: come Melkisedek così anche i re avevano ruolo cultuale. Nelle occasioni importanti il re offriva sacrifici, innalzava
altari. I figli del re erano kohaniym. Al N Geroboamo officiava nei sacrifici: 1 Re 12:32; 13:1; cfr 2 Re 10:24. Il re
presentava le suppliche alla nazione nelle occasioni importanti e benediceva il popolo. Aveva autorità sui kohaniym e
sul culto. Poteva punire i kohaniym (1 Sam 22,11.18; 1 Re 2,26-27) che erano visti come ufficiali del re (2 Sam 8:7;
20:25). Il re poteva riformare il culto: 1 Re 25,1-25; 2 Re 18,1-7; 2 Re 22,3-23-23.
[2] !heKo 7:10 Köhën minister, in a priest's office, act as priest. IDB,3,881: durante la monarchia la hN"huK. (k®h¥nnâ)
priesthood si situava progressivamente nella famiglia. La hN"huK. (k®h¥nnâ) mosaica di Dan continuò fino alla fine del
regno del N nel 721 a EV. Per bê|t-´ël: 1 Re 12:26 ss: i due vitelli d’oro BJ 638 nota. Egli costituì kohaniym presi dal
popolo. Egli stesso salì all’altare…stabilì kohaniym nei templi da lui eretti sulle alture. 1 Re 13:1: 13:33; 16:32.
[3] Militari. In 2:14 chiaramente si riferisce ai militati l’espressione tv,Q,h; fpet:o in cui fpeto Qal participle
masculine s abs “catch, handle, lay hold” tv,q, bow. Anche l’espressione sWSh; bkero: ove bkero Qal participle masculine s abs
da bk;r' mount and ride, ride. Vedi bk,r, chariot, chariotry. sWs horse. Qui adornato per la battaglia. In relazione a questo
ed alla battaglia, l’aggettivo nello stesso 2;14: lq; swift, levis: detto di peso (Is 19:1); celere nella corsa detto di un
uomo: 2 Sam 2:18 (Asaèl veloce nella corsa come una gazella selvatica); Is 5:26; 28:2; Giob 24:18. Detto del cavallo: Is
30:16. IDB,1,228ss: con la monarchia il bisogno di un esercito permanente fu una necessità. Saul aveva iniziato come
capo carismatico (1 Sam 11,6-11), ma dopo la battaglia contro gli Ammoniti si era scelto un esercito regolare (1 Sam
13:2). Nei primi tempi l’armata era sotto il suo diretto comando e del figlio Gionata, ma poi nomina Avner anche se i
suoi compiti non sono chiari: Saul personalmente guidava le truppe quando fu ucciso. Il genio militare di David apparve
nella sua ascesa al trono. Fino ad allora gli israeliti erano organizzati solo per difendersi. David chiama Yoab che
rivoluzionò la tecnica bellica: insegnò la tecnica d’assedio (2 Sam 20:15): cattura yürûšälaim. Saul, incapace di stabilire
una dinastia, laciò a David l’opportunità: questi ne approfitta e consolida la propria posizione con la creazione di un
corpo di guardia di mercenari formato da vecchi camerati, di quando era fuorilegge, e da stranieri. Essi erano pagati dal
re e la loro lealtà era solo verso di lui. Non erano solo guardia personale, ma mantenevano l’autorità centrale della casa
di David e lo difendevano da nemici esterni. Erano questi mercenari Filistei Cereti e Peleti sotto il comando di Benaia e
i Gittiti che rimasero fedeli a David anche durante la rivolta di Assalonne e furono essi che vinsero. Solo in yühûdâ la
monarchia diventò un’istituzione fissa. Al N invece i generali prendevano il potere di volta in volta. Sotto David
l’armata rimase di fanti e questi erano i principali elementi dell’armata. La cavalleria d’altra parte non poteva molto
15
Israele: indica che il redattore è del Sud o che ha in mente un lettore del Sud. Il periodo è
dopo la divisione del Regno. Il libro dei Re a partire da 1 Re 11:26 fino a 2 Re 17 offre dati
per ottenere un quadro di riferimento generale (dentro la prospettiva dei diversi narratori),
prima di accedere ad una Storia di Israele. Cfr 1 Re 11:29-39: la divisione non dava il
senso di netta separazione.
Morto šülömò (931 a EV) la Monarchia unita si sfalda in due Stati rivali e di
secondaria importanza internazionale. Era stata eretta e tenuta salda dall’ascendente
personale di däwìd e dalla sua politica accorta, dalla “sapiente” azione di šülömò (cf 1 Re
1-2: eliminazione avversari all’interno, rete di alleanze con l’estero mediante matrimoni
nei quali la moglie era allo stesso tempo ambasciatrice ed ostaggio, sistema di difesa del
paese e geniale attività commerciale). Ma nello stesso tempo, era minata dalla politica
accentratrice di quest’ultimo (tasse, lavoro costretto). Questa divisione portò due secoli
dopo alla distruzione del Regno del Nord ad opera degli Assiri (722 a EV; cf 2 Re 17) con
la presa della capitale šömrôn. Il principale motivo di divisione del Regno dopo la morte di
šülömò non fu religioso o politico, ma economico: a buon diritto i settentrionali
esigevano, morto šülömò, di essere sollevati dalla pesanti tasse da questi imposte. Chi
attuò la divisione fu yorob`äm. In 1 Re 11:26 ss šülömò vede in yorob`äm un giovane
utile alla sua amministrazione e lo pone a capo della casa di yôsëp (´epräºyim e münaššè,
tribù del Nord = yiSrä´ël): egli da lavoratore forzato, ma efficiente, diventa collaboratore
amministrativo del regime. Un näbî´, ´áHiyyâ di šìlò lo incoraggia a prendere il Regno,
ma a lasciare una “lampada” a däwìd. yorob`äm, una volta in patria, non merita più la
fiducia di šülömò, defeziona ad abbraccia la causa del popolo oppresso: forse vuole
sollevare i concittadini dall’onere della tasse (cf 1 Re 12:4). Ciò non volle fare il figlio di
šülömò, rüHab`äm (1 Re 12:1-20) non possedendo né sapienza nè tatto. Accettato come re
a yürûšälaim città regale e in yühûdâ ove il principio di successione dinastica non era
discusso, avrebbe dovuto ricevere anche la corona del Nord ed essere acclamato re da
quelle tribù. Non cedette sulla corvée e sulle tasse. L’indipendenza tribale, che däwìd e
šülömò erano riusciti a reprimere (cf la rivolta di ´abšälôm e di šeºba` Ben-Bikrî) ma mai a
sopprimere, ha la sua rivincita: anche se responsabile della divisione alla fine è
manovrare sulle colline della Terra. Furono necessari dopo la conquista della pianura. La cavalleria fu introdotta da
Shlomoh influenzato da grandi idee di regalità. David aveva respinto la cavalleria (1 Sam 13:5) e suo figlio la
introdusse; ma ciò era costosissimo (1 Re 10:26) e certamente contribuì alla rottura del regno. I re dopo Shlomoh
dovettero abbandonarla con i cavalli ed i carri. Di fatto Ezechia non ha cavalleria a sua disposizione: 2 Re 18:23. Nel N
i corpi di cavalleria e i carri furono parte dell’armata almeno sotto Omridi con Achab. Poco si conosce del come era
mantenuta l’armata. Prima di David i soldati si pagavano cibo e armi: 1 Sam 17,17.18. Dopo la vittoria, il saccheggio.
L’israelita ordinario era per natura antimilitarista e mal disposto alla disciplina militare. I militari erano di solito
straneri. Shlomoh sapientemente esentò gli israeliti dalla corvée. I cittadini volevano solo essere ufficiali.
L’arganizzazione interna è difficile da determinare.
[4] Giudici. IDB,2,1012 : officiale con autorità ad amministrae la giustizia nei processi; anche uno che usurpa
questa autorità fuori della corte. Gli uomini che servivano da magistrati erano chiamati giudici. Essi servivano YHWH
nel loro giudizio (2 Chr 19:6). Moshè li elesse in Es 18:15. Giudici subordinati in Num 11:16-17; Dt 1:9. Durante la
monarchia il re era il giudice supremo (2 Sam 15:2-3). Ci sono pochi riferimenti ai giudici designati dal re, ma perfino
nella monarchia essi avevano solo autorità locale (Dt 16:18; 17:12). Anche i kohaniym erano giudici e così il santuario
divenne luogo di giudizio (Es 33:8; Dt 17,12). Gli anziani della città potevano servire come giudici alle porte (Giud
8:16; Ruth 4:2). Un giudice poteva andare di città in città come Samuel (1 Sam 7:29). YHWH è giudice come supremo
arbitro dell’uomo: Gen 18:25; Is 33: 22: Gios 4:12.
[5] Anziani: IDB,2,72: sono coloro che regono il clan la famiglia. In generale gli anziani e gli ufficili erano
capi in guerra giudici nelle dispute e consiglieri per la buona amministrazione. Rappresentano e mantengono la
comunità e sono il punto focale della comunità. La loro funzione di giudici è preminente nel Dt 19:2; 21:2-20; 22:1518; 25:7-9.
[6] Vedi 4,1-3.
16
l’amministrazione oppressiva di šülömò. Ma è presente anche la volontà reazionaria di far
rinascere la tradizione tribale (cf Gios 24) come mostra la presenza ed il ruolo dei nübî´îm
(1 Re 11:20.30, 1 Re 12:21-24) in questa faccenda. Questi nübî´îm sono in linea con la
tradizione arcaica di šümû´ël e la monarchia carismatica: essi erano infatti sdegnati per il
sovrapporsi dello stato accentratore sulle prerogativa tribali e per il comportamento di
šülömò (1 Re 11:1-8) che aveva favorito il culto della sue numerose mogli violando
l’impegno con YHWH. Fedeli a un tipo di autorità tradizionale carismatica (Giudici), essi
non riconoscevano il diritto alla dinastia davidica di regnare su yiSrä´ël per sempre; o per
lo meno non erano d’accordo all’annessione allo stato dei santuari locali e al controllo
dello stato su di essi. Questi profeti rappresentavano il desiderio popolare di rifarsi ad un
ordine più antico, anche con la rivoluzione. Come Ša’ùl anche yorob`äm I è designato da
un profeta ad acclamato dal popolo. La sua azione non fu uno scisma: fu solo un ritorno
allo stato precedente. Era infatti legittimo non voler più unire Nord e Sud motto una sola
amministrazione. Fu una divisione (il precedente sistema politico è abbandonato), ma non
una ribellione contro norma legittime. Davìd stesso aveva preso due corone (2 Sam 5:1) e
per governare meglio aveva posto la capitale in yürûšälaim città extraterritoriale e sua
conquista personale. Né fu un’apostasia religiosa: non adorano infatti un altro YHWH (i
vitelli sono solo simboli della sua presenza e sono equivalenti ai cherubini del tempio di
yürûšälaim, anche se i vitelli sono assai vicini ai culti della fertilità); il vantaggio era che
YHWH era adorato nei santuari nazionali (bê|t-´ël a Sud e Dän a Nord, ambedue di antica
origine cultica) impedendo così che coi pellegrini fluisse all’estero (yürûšälaim) anche la
moneta. L’azione più significativa di yorob`äm (la più criticata dal punto di vista
dell’autore del libro dei Re) fu proprio di stabilire un culto ufficiale di stato rivale di
yürûšälaim (1 Re 12:26) per evitare che il popolo vi salisse ogni anno ed avesse davanti
agli occhi continuamente la Bürît con la casa di däwìd. yorob`äm, dal punto di vista
religioso fu un riformatore di tradizioni ormai interrotte o morte (cf Re 32) più che un
innovatore. Di fatto il Nord non conservò a lungo la purezza religiosa (1 Re 14), essendo
sempre sotto l’influsso di religioni straniere e soprattutto dei riti di fecondità e la relativa
teologia delle popolazioni cananee rimasta nel Regno di yiSrä´ël. yorob`äm I quasi non
ebbe successore (l’instabilità dinastica è caratteristica del Regno del Nord). Il figlio, dopo
un biennio, viene ucciso in una congiura (1 Re 15:25 ss). Una congiura di palazzo porta sul
trono (ascoltato il popolo) `omrî (trascurato dall’autore del libro dei Re) che porta yiSrä´ël
in cinque anni a stabilità politica e prosperità: può ben difendersi dai nemici esterni e
ricevere da essi un tributo; modella la sua politica su quella di däwìd e šülömò: pace
internazionale, rapporti amichevoli con yühûdâ, coi Fenici, alleanza con cör (Tiro)
sigillata dal matrimonio del figlio ´aH´äb e ´îzeºbel. La situazione porta ad un grande
benessere materiale: `omrî fonda la nuova capitale, scelta con criteri strategici e
commerciali: šömrôn (una delle città meglio costruite dell’area). Il successore e figlio
´aH´äb, come šülömò, consolidato il regno con nozze idolatre (1 Re 16:32), permette il
sincretismo nel culto: adorazione di Baº`al e YHWH insieme. A questo reagisce
cruentemente ´ëliyyäºhû (“mio Dio è YHWH”), profeta d’azione, solo contro tutti e
perseguitato (1 Re 18:21). Il passaggio dal nomadismo pastorale, ove le comodità della vita
sono ugualmente distribuite, all’agricoltura ed all’urbanesimo, porta con sé il pericolo del
latifondismo accanto ad una disonorante povertà. In 1 Re 21:l ss leggiamo di una iniqua
concentrazione (cf Lev 25:23) della ricchezza nelle mani di pochi disonesti, in ambiente
agricolo. La responsabilità è fatta risalire a ´îzeºbel, ossia all’influsso estero, responsabile
anche della baalizzazione del culto. Nell’anno 841 a EV due pessime regnanti sia al Nord
17
che al Sud: ´îzeºbel e `átalyâ. La prima è “defenestrata” da yëhû´ la cui rivoluzione si deve
forse collegare (oltre ai motivi religiosi) ai disordini descritti in 1 Re 21:l ss. Anche il
profeta ´élîšä` Ben-šäpä† (2 Re 9:1 ss; figlio di un ricco proprietario terriero?), entra nella
congiura di yëhû´, anche se forse un araldo (troppo giovane v 41!) comanda il delitto.
D’altra parte esisteva già lo scontento per le ingiustizie economiche e la reazione dei
circoli profetici contro il baalismo. ´îzeºbel attende con dignità l’usurpatore: 2 Re 10: bagno
di sangue. La rivoluzione contro ingiustizie economiche, fatta legittimamente da idealisti
che mancano però di esperienza fiscale e burocratica, nella quale eccellevano gli
oppressori, spesso non evita una peggiore schiavitù economica e politica sotto uno
straniero: yëhû´ deve infatti pagare il tributo all’Assiria: cf 2 Re 13,3.13.22.25 e fonti
extrabibliche.
yorob`äm II (2 Re 13:1-13; 14:23): dopo un periodo di decadenza, un drammatico
rivolgersi della fortuna: yiSrä´ël e yühûdâ risorgono: il loro potere si rinsalda. Questo per
l’abilità dei rispettivi re, ma anche per la debolezza degli stati confinanti e delle grandi
potenza. yorob`äm II, re molto abile e tra i re d’ yiSrä´ël il miglior stratega, estende i
confini sfruttando la debolezza di dammäºSeq e dell’Assiria, porta il suo regno a grande
splendore, che per mancanza di giusta amministrazione, genera ingiustizie sociali. Anche
yühûdâ come yiSrä´ël è in piena prosperità (cf 2 Cro 26): la pace favorisce l’apertura delle
vie carovaniere nelle quali fluisce il commercio e dalle quali fluisce denaro alle casse reali;
la classe dei mercanti si sviluppa e si rafforza condividendo la prosperità con la classe dei
nobili: splendide costruzioni elaborate, preziosi avori importati...: la classe dirigente (non
per volontà popolare!) naviga nel lusso. I piccoli agricoltori, la gente comune (“deboli”)
sono assorbiti dai grandi proprietari di questo benessere gestito da pochi rapaci. A poco a
poco in yiSrä´ël si formano due strati sociali: il ricco gaudente e dissoluto e il povero
indebitato. I santuari poi sono affollati da chi interpreta la buona salute della nazione come
segno di benedizione; e spera che aumenti. Köhánîm e nübî´îm di gruppo nei santuari
traggono cospicui vantaggi dalla situazione. Soddisfazione ed autosufficienza. Il regno di
yorob`äm è all’apice: confini antichi ristabiliti; alla miseria succede prosperità anche se
non per tutti; la ricchezza si manifesta nel lusso dei palazzi, nei quali i gaudenti assaporano
il gusto della recente ricchezza. Nessuna paura per il domani: il passato rende fieri, il
presente sazia; l’avvenire certamente sarà migliore! In questa euforia delle classi alte,
nessuno pensa alla sventura che si prepara da parte degli Assiri. E’ a questo punto che
`ämôs entra in scena col suo messaggio che è, come vedremo, di giudizio: la fine di
yiSrä´ël è vicina! (Non dice mai chi la realizzerà). In un periodo di piena prosperità e
sviluppo, una voce di accusa annuncia la fine vicina. Viene elencato dopo anche se lo
scontro è avvenuto con questo re.
Contemporaneo alla prima attività di Osea.
[1:1b] due anni avanti i (volti) del Terremoto (Sismo).
`v[;r"(h' ynEïp.li ~yIt:ßn"v.
šünätaºyim lipnê häräº`aš
~yIt:ßn"v:. un biennio. Continua da 1 a. Indicazione inusualmente precisa di un fenomeno
frequente.i
v[;r"(h' : 1 Re 19:11.12; Job 39:24; 41:21; Is 9:4; 29:6; Jer. 10:22; Jer. 47:3; Ez 3:12.13;
12:18; 37:7; 38:19; Nah. 3:2; Zech. 14:5 (“In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul
monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente, e il monte degli Ulivi si
spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle; metà del
monte si ritirerà verso settentrione e l'altra metà verso il meridione. La valle di Innom sarà
18
ricolma - la valle di Innom si estende fino ad Asal - sarà ricolma come fu ricolma in
seguito al terremoto al tempo di Ozia, re di Giuda. Il Signore, mio Dio, verrà, e tutti i suoi
santi con lui”: menziona quel memorabile terremoto al tempo di `ùziyyâ, re di yühûdâ).
Cfr 8,8; 9,5 ss; e forse 4,11. Personificazione implicita? Comunque menzionato in 2:13 e
nei racconti delle visioni (mai in 3-6) spec in 9:1: distruzione del tempio di Bethel. Il tema
qui annunciato ha la sua soluzione alla fine del libro in 9:1. `ämôs deve aver parlato per un
tempo breve. Forse un solo anno. Il fatto del terremoto per i tradenti le sue parole doveva
forse mostrare anche la loro verità. La nota è posta all’inizio del volume per indicare che la
profezia di `ämôs si è realizzata parzialmente due anni dopo la sua predicazione. Il
terremoto, spesso presentato anche come segno di giudizio divino, nel libro è ricordato in
2,13 (“Ecco, Io stesso sto spaccando sotto di voi come spacca il carro pieno contro di sé, di
covoni” ove l’azione espressa dal part H qy[iÞme m s ed indica un’azione che solo YHWH può
fare: “fendere, spaccare il suolo” (Jeremias,62). Il perso della Mano di YHWH provoca il
terremoto con la spaccatura o fenditura della terra. “Sotto di voi”: sotto i vostri piedi. Il
terremoto anticipa il motivo dello sterminio di Yisra’èl. Immagina una conseguente
precipitazione in basso verso le viscere della terra. L’immagine della Mano di YHWH che
schiaccia il suo popolo in fuga impossibilitato a fuggire per il peso della Mano su di sé
evoca quella di un carro stracarico che per il peso affonda nel terreno); 9,1 ( “Ho visto
´ádönäy: sta contro l’altare ...‘percuotendo’ il capitello”: imperativo %h;’ da hk'n" (3:15; 4:9;
6:11; 9:1) “rompi, percuoti, colpisci”: ordine di YHWH rivolto al näbî´. Gli viene ordinata
un’azione violenta verso l’edificio sacro: azione simbolica che prefigura il terremoto. In
3:15 #yIQ"+h; tyBeä-l[; @r<xoßh;-tybe ytiîyKehiw> il soggetto di questa azione distruttiva è YHWH; similmente
in 4:9 è!Aqr"YEb;W !ApåD"ViB; é~k,t.a, ytiyKeähi cfr in 6:11 ove ciò avviene per suo ordine. “E saranno
scossi gli architravi!”: inteso in senso descrittivo è l’effetto del colpo della Mano di
YHWH sul capitello, ossia del terremoto. Tra gli elementi del Giorno di YHWH sono in
risalto le catastrofi naturali (terremoto, segno negli astri.... ). “E ‘spezzerò’ la testa tutti
loro”. Primo passo della realizzazione delle promesse di YHWH donate al profeta.
Alonso,1090: Due anni prima del terremoto, disse:
[1:2] E disse:
rm;¦aYOw:
wayyö´mar
Il profeta intona un inno che richiama una teofania di giudizio. Ma si legge anche in Gioele
3:16 a in un contesto coerente.
YHWH da iciyyôn ruggirà
ga'êv.yI !AYæCimi ‘hw"hy>
yhwh(´ädönäy) micciyyôn yiš´äg
ûmîrûšälaºim darà la sua Voce:
Al=Aq !TEåyI ~Øil;Þv'WrymiW
ûmîrûšälaºim yiTTën qôlô
‘hw"hy> : autore della creazione, della storia di yiSrä´ël, e del giudizio su di essa; cfr Ex
3:14.
!Ayci: 1:2; 6:1; in parallelo: 1:2; 2:5. E' il monte ove fu costruita la Casa di YHWH. La sua
dimora terrestre. L'inno suppone che qui YHWH abbia la sua dimora. La sua Casa sul
monte !Ayci deve essere pensata prima dell'esilio e forse prima della distruzione del regno del
N. E' il luogo da cui parte la teofania / giudizio di YHWH verso la Terra in direzione N 117.
117
La vita urbana in Yisra’èl (vedi šömrôn: 3:9; 4:1; 6:1; 8:14; 3:12) è toccata in 1:2; 3:6 ab (città). 10.15; 4.3.6; 5:3
(città).9.10.11.16.19; 6:4.8 (città).11; 7:7 ss (città); 9:1.
19
Il punto di vista è del S. Per teofanie contro nemici vedi Giud 5: 4 ss; Sal 68:78 ss. Qui
invece è contro il suo popolo! Nota : Jeremias,J,13: dopo la caduta di Ym.
ga'êv.yI: Judg 14:5; Job 37:4 (tuono); Ps 22:14 (nemici); 38:9; 74:4 (nemici); 104:21 (per il
cibo); Isa 5:29 (cibo); Jer 2:15 (nemici) ; 25:30 (YHWH); 51:38; Ezek 22:25 (preda); Hos
11:10 (YHWH); Joel 4:16 (lo stesso stico di Am: #r<a"+w" ~yIm:åv' Wvß[]r"w> AlêAq !TeäyI ‘~ØIl“v; 'WrymiW ga'ªv.yI !AYæCimi
hw"ùhyw: : chi dipende da chi?); Amos 1:2; 3:4, 8; Zeph 3:3: “ roar (of lion)”. La sua presenza
terribile è evocata in un’immagine uditiva, rafforzata dallo stico parallelo. La sua Voce di
giudizio è come la voce paurosamente terribile di un leone che prelude alla distruzione,
l’annientamento descritto come effetto negli stichi seguenti. E questa distruzione non viene
da nemici, ma dal Creatore di yiSrä´ël! In 3:4.8: immagini di morte associate al ruggito.
Qui il verbo è Qal imperf 3 m s: “ruggirà” o “ruggiva”. Chouraqui,1052: “rugit” = “il
donne de sa voix”. Laras, 295: “ruggisce = emette la Sua voce”. Alonso: rugge.
Jeremias,23: “ruggisce = fa rintronare la sua voce”. Meglio Carbone - Rizzi, 60: “ruggirà lancerà il suo urlo”. O descrizione del passato giudizio? Il linguaggio della teofania
accentua il suo aspetto distruttivo. Oltre le frontiere.
E saranno [erano] afflitti i pascoli dei pastori
~y[iêroh' tAaån> ‘Wlb.a'(w>
wü´ä|blû nü´ôt härö`îm
ed inaridirà la testa del Karmel.
p `lm,(r>K;h; varoï vbeÞy"w>
wüyäbëš rö´š haKKarmel P
w> : con un w di congiunzione, consecutivo. Gli effetti distruttivi del giudizio sulla terra:
gli effetti della sua Voce. Sono descritti sulla terra 118 fonte di alimentazione-vita per
animali e per gli umani. Necessaria per la sopravvivenza. La terra è vista con la sensibilità
del contadino.
lba: qal perfetto terza persona comune. Il verbo è in 1:2; 8:8; 9:5 (cfr Is 3:26; 19:8;
66:10), ed il sostantivo lb,ae (5:16; 8:10 ) e significa: nel senso primitivo (cfr ass abalu:
“siccus, aridus fit; deperiit”): riferito a fenomeni naturali: “exaruit, in condicionem tristem
devenit, vastata est” etc. yühûdâ: Ger 14:2; “terra”: Is 24:4 ss: “È in lutto hl’b.a', langue
hl’b.n" (< LXX: “marcescit, emarcuit”, dein “delabitur, defluit”, folium, flos, frons arboris: Is
28;1.4; 34:4; 40:7; arboris folia: 1:30: “corruit terra mox interitura”: 24:4; “stellae”: 34:4;
metaforicamente “in miserum statum delabitur, mox periturus”: 64:5) la terra; deperisce (è
squalida hl’l.m.au (Pu “emarcuit, elanquit, florere vel vigere desiit”: a) de plantis etc. 16:8;
118
Terra: ad uso pastorale ed agricolo: in relazione al lavoro umano ed all’abitazione:
[1] #r,a, 2:7.10; 3:1.5.9.11.14; 4:13; 5:7.8; 7:2.10.12 (yühûdâ); 8:4.8.9.11; 9:5.6.7.9: earth, land, city (-state).
Femminile. Indica 1. solum agri, superficies terrae: ove ci si siede, ci si corica ecc. in specie: arvum, “proventus fructus
terrae”: 7:2; 2. domicilio umano; 3. paese.
[2] hw"n" 1:2; solo al pl. “abitazione, abitacolo, sede, pascolo”: Zorell,504. Pascua laeta: di greggi e bovini. Vedi
Karmel 1,2;9,3: monte fertilissimo ove abbondavano i pascoli (lieti) e quindi la possibilità di vivere; Abel,I,350-353.
Bashan: 4,1: regione trasgiordanica celebre per i ricchi querceti: Is 2:13; Ez 27;6; Zach 11:2 e ottimi pascoli di pecore:
Mi 7:14 i cui montoni, le cui vacche e tori i poeti cantano: Dt 32:14; Sal 22:13. Regione pingue e ferace.
[3] r[;y: 3:4 “forest, woods, thicket, silva, regio silvestris inculta ubi ferae degunt: leoni, orsi, serpenti… Ove
sono cedri zr,a, 2:9; e quercie !ALa; oak: 2:9. Non lavorata dell’uomo Invece lavorata dall’uomo.
[4] hq'lx. , 4:7 “pars ruris, campus”: Gen 33,19; Gios 24,32 (acquistata); Ruth 2,3 (campagna lavorata: vi si
miete) 2 Sam 14,30: campo d’orzo; 2 Re 3,19: campo fertile. ql,xe 7:4 pars territorii alici assegnata: ager, proprietas:
Zorell,247: Gios 14:4; 15:3; terra: Is ecc. Ha il senso più generale di Terra di Yisra’èl. Da ql;x' share, divide, allot,
appordon, assign. Da cui share, part, territory. E hq'lx. , share, piece, portion, plot (KJV parcel) of land, field.
[5]. ~r,K, 4:9; 5:17;5:11; 9:14 da ~r;K' tend or dress vineyards or vines. A denominative verb. ~r,k, vineyard vinea:
ager plantis nobilioribus consitus: Zorell,372.
[6]. hN"G:: 4:9;9:14 da !n:G" defend. (ASV and RSV also render "put a shield about," and "protect.") !G: (gan)
enclosure, garden hortus cfr. Is 58:11, Ger 31:12; cfr olitorius: 1 Re 21,2; del re: 2 Re 21,18.26; 25:4. hN"G: garden. Cfr !gEm'
shield.
20
24:4a; Gioel 1:10 al; b) metaf. de nomine elanguit, spe deceptus maeret: 19:8; 24:4b, Os
4:3; de muliebri sterile 1 Sam 2:5; Ger 15:9; bb) de urbis infelicis meniis: Lam 2:8) e
langue hl’b.n" l’universo lbeT,e deperiscono cielo e terra. V 7: il mosto è insipido (“succitate
deficit vinum”: vAryTi), la vigna languisce !p,g"-hl’l.m.au, tutti i cuori gioiosi gemono” (siccitate
defecit vinum). Is 33:9: “Il paese è in lutto, languisce #r,a' hl’l.m.au lb;a'; il Libano si confonde
!Anb'l. ryPix.h, (si scolora Hif perf deficit, florere desiit lm;q': languescit, marcescit, planta!):6;
regio: 33:9) intristisce, il šärôn è simile ad una steppa hb'r'[]K', Bäšän e il Karmel sono brulli
(r[enOw:> excubit frentem mons an lgd Ni nudatus est?). Os 4:3: “Per questo il paese è desolato
(riarso: #r,a'h' lb;a/T,) e tutti gli abitanti languiscono (HB' bveAy-lK' ll;m.auw>) , insieme con le bestie
dei campi e agli uccelli del cielo; anche i pesci del mare scompaiono”. Ger 4:28 “Per
questo sarà in lutto (è riarso: #r,a'h' lb;a/T, tazO-l[) il paese e si oscureranno i cieli dall’alto”;
12:4 “Fin quando farà lutto (sarà riarso #r,a'h' lb;a/T, yt;m'-d[;) il paese e l’erba del campo (hd,F'h;lK' bf,[ew:> erba, frumentum novellum, adhuc viride: Am 7:2) sarà secca (vb'yyI: siccescit,
arescit, torrescit: terra…fluvius: 19:5; Giud 1:20; planta, radix, messis: Is 19:7; 27:11;
40:7; Ger 12:4; 23:10; Gioel 1:12…Hif exsiccavit)? Per la malvagità dei suoi abitanti
periscono il bestiame e i volatili. Sì, han detto: “Dio non vede la nostra fine!”. Ger 14:2:
“yühûdâ è in lutto e le sue porte sono languenti Wll.m.au h'yr,['v.W hd’Why> hl’b.a', giacciono a terra e
il grido di yürûšälaim sale!” Ger 23:10: “Sì, il paese è pieno di adùlteri; a causa della
maledizione è in lutto il paese (è riarso: #r,a'h' hl’b.a'): si seccano (sono inariditi) i prati (tAan>
Wvb.y") del deserto. La loro via è perversa e la loro forza non è retta”. Gioel 1:10: “La
campagna è brulla = devastata (hd,f' dD;vu), il suolo è in lutto (hm'd’a] hl’b.a'): ché il frumento è
devastato, il mòsto non c’è più, l’olio è finito (`rh'c.yI ll;m.au vAryTi vybiAh !g"D' dD;vu yKi)!”. Qui:
pascua. horreant, squalleant quia desolatae sunt.
Psicologicamente: “contristatus est, maeruit”: Is 3:26; 19:8; Gioel 1:9; Am 9:5; Giob
14:22. I pascoli personificati sono in lutto causa l’aridità che significa morte per gli umani.
Dei sinonimi di lba (lbn (che manca in Am e significa: “flaccidum esse, prae flacciditate et
maerore dedidere; viribus deficere;virium defectu concidere”) c’è vby (1:2; 4:7) “be or
become dry, be dried up, make dry”. Al presente: Chouraqui,1052: “s’endeuillent - sèche”.
Laras 295: “sono desolati - è secca”. Jeremias,194: “non è questione di sentimento, ma il
modo in cui gli uomini sentono venire meno le forze benedette della natura”.
Drammaticamente i pascoli personificati sono detti fare lutto partendo dalla loro siccità la
morte per animali e umani.
Esprime i danni alla pastorizia e precedentemente all’agricoltura ed infine agli umani.
Jeremias,23: “si affliggono”, invece di “avvizziscono, si seccano” per salvare il rapporto
con 8:8; 9:5 ove si parla del comportamento umano.
Pastori, qui non “re”, ma semplicemente coloro che provvedono alla nutrizione dei
greggi in cattività.
lm,(r>K;h;: è indicato il N del paese: 1:2; 9:3. Cfr Sal 29 ( energia distruttrice del tuono).
Terra fertilissima. Ma qui resa sterile. Collega con la quinta visione ove è luogo di rifugio.
Il v costituisce un'epigrafe introduttoria che sintetizza un motivo conduttore. Forse un
frammento di inno (con elementi ripresi anche in seguito; Jeremia, J,13: inno) che
annuncia il futuro Giudizio di chi abita nella Casa in yürûšälaim. Questo frammento di
inno (forse) continua in altri passi successivi (4:13; 5:8; 9:5 ss). La voce di YHWH,
paragonato al tuono (Cfr Sal 29) ed al ruggito del leone, annunzia il giudizio divino per
bocca del näbî´ (3:4.8), che ha visto YHWH (9,l ss) distruggere con un terremoto e la
spada un santuario ed annientare la vita nazionale del Regno del Nord. Con l’immagine
dunque del ruggito del leone, e forse del vento bruciante (cf 7,4) sui pascoli s’annuncia la
venuta paurosa ed imminente (usa il verbo al futuro) di YHWH che, percorrendo tutto il
paese farà inaridire le fondamenta vitali del popolo. Questo frammento innico posto prima
21
della collezione degli oracoli, rispecchia il tono generale, il centro del messaggio di `ämôs:
egli infatti è l’annunciatore del terribile giudizio divino. Lo comunica al popolo per
portarlo alla conversione (5:4.14.24) ed alla salvezza (cf 5:15). Anche se il resto del libro
non parla solo della fine d’ yiSrä´ël come effetto del giudizio divino (si leggono accuse per
le ingiustizie sociali, il lusso; vi sono frammenti di speranza in una serie quantitativamente
minore di testi aperti alla speranza dopo la catastrofe; inni, glosse esplicative... ), il centro
attorno al quale tutto gravita e col quale tutto è in connessione è il giudizio di YHWH, la
manifestazione della sua ira nella sua parola.
ORACOLI CONTRO LE NAZIONI RIBELLI
Seguono otto oracoli (sette, se si esclude 2:4-6 deuteronomistico, contro yühûdâ). Sei
contro popoli che circondano yiSrä´ël che preparano il culmine contro yiSrä´ël stesso
(incomparabilmente più colpevole perché eletto!). “Sette” come numero di pienezza
potrebbe stare per l’insieme dei popoli. Probabilmente però il nucleo primo doveva essere
di quattro oracoli (dammäºSeq, `azzâ, bünê|-`ammôn, mô´äb) in relazione ai punti
cardinali. L’ultimo, il quinto, contro yiSrä´ël. Sarebbe un parallelismo numerico con le
cinque visioni? Comunque tutte le nazioni sono davanti ai Volti di YHWH e da lui
giudicate. Costituiscono i primi due capitoli costruiti con rigore formale e leggere varianti
nello schema: delitto/castigo.
Come un araldo parla in diverse direzioni.
[1:3] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
hKo 1:3.6.9.11.13; 2:1.4.6; 3:11.12; 4:12; 5:3.4.16; 7:1.4.7.11.17; 8:1. hw"ëhy> rm:åa' hKo…:
1:3.6.(9).(11).13; 2,1.(4).6; 3:12; 5:4. cfr hw"ëhy> rm:åa': 1:5.15; 2:3; 5:17-27: 7:3. La formula
introduttoria è una “Botenformel” (formula del messaggero o dell’annunzio, assunta dal
linguaggio diplomatico). Negli oracoli contro le nazioni: 1:3.6.13: 2:1.6. Altrove: 3:12;
5:4. Ha detto a me, da dire a voi. Chouraqui,1053: “dit”. Alonso,1091; Simian,34 “dice”.
La formula introduttoria (come le finali (eccetto 10.12), mostra che l’intervento di `ämôs
non è fatto a nome proprio, ma a nome di YHWH.
Contro tre ribellioni di dammeºSeq
qf,M,êd: y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê dammeºSeq
e contro una quarta, non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['ÞB'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
Questo modo di esprimersi (formula numerica progressiva) è presente in
1:3.6..9.11.13;1:1.4.6 ed evoca Giob 33:14; Pr 30:15; Is 17:6; Mi 5:4; Sal 62:12 ss. Pr
6:16; Giob 40:5; Qo 11:1;412; Sir 23:16 ; 2 Sam 7 ; 26:5-7.28 ; 50:25 ; cfr 25:1-2. Questa
formula sapienziale (“tre”) indica la pienezza, il colmo: una serie completa di misfatti (cf
Prov 30,15.18.21.29), cui si aggiunge il culmine “quattro”. Questo ed altri elementi
mostrano che esiste un’affinità particolare tra `ämôs e la mentalità sapienziale (alcune idee
sapienziali sono presenti anche nel resto dell’opera). Questa formula esprime che una
quarta ribellione è soprattutto quella che ha fatto traboccare il vaso dell’ira e negare la
misericordia del Parlante. Laras, 295: “ma specialmente per la quarta non la lascerò
impunita”. Jeremias,29; “per i tre misfatti…e per i quattro”. Idem 33: nel passo su yiSrä´ël
22
vengono elencati quattro misfatti mentre negli oracoli contro le nazioni si limitano a uno, il
peggiore. Simian,34. “Né per tre crimini…e ancor meno per quattro revocherò”: sono tanti
e talmente gravi che basterebbe menzionarne uno. Questo ha influenzato gli oracoli contro
le nazioni.
Il peccato collettivo è designato con la parola y[eäv.Pi: 1:6.9.11.13; 2:1.4.6; 3:14; 4:4; 5:12.
Il verbo significa “rebelarsi, transgredire, revoltarsi” ed il sostantivo “ribellione, crimine trasgressione”. E’ usata per i peccati più gravi (4:4): ribellione del popolo contro il re (1 Re
12:19), di un re contro un altro re (2 Re 3:7), di un popolo contro un altro popolo (2 Re
8:20), violazione e rivolta contro YHWH (3:14; 5:12); trasgressione della toràh...
WNb,_yvia] al{å: 1:3.6.8.9.11.13; 2:1.4.6; 4:6.8.9.10.11; 9:14: Hiphil imperfetto 1 s col suffisso
3 m s da bWv “(re)turn”. La forma Hif causativa significa “far ritornare, rientrare”; in senso
figurato “revocare, ritrattare, abrogare, annullare”. La prima singolare in Gen. 24:5; 42:37;
Num. 23:20 (“Egli (YHWH) ha benedetto: io non posso contraddire” = non posso ritrarre,
farla tornare indietro); Deut. 32:41; Jdg. 17:3; 1 Sam. 6:4; 12:3; 2 Sam. 17:3; 24:13; 1 Ki.
2:20; 12:9; 20:34; 1 Chr. 21:12; 2 Chr. 10:9; Neh. 5:12; Job 31:14; 32:14; 35:4; 40:4; Ps.
68:23; 69:5; 81:15; 116:12; Prov. 24:29; 27:11; Isa. 1:25f; Jer. 15:19; 32:44; 33:11; 49:6;
Lam. 3:21; Ezek. 34:16; 39:25; Hos. 4:9; 12:10; Joel 4:4; Hab. 2:1; Zech. 9:12. Manca un
oggetto esplicito insinuato nel pronome oggettivo suffisso (“lo”). A che si riferisce?
Potrebbe essere il “popolo” cui non sarà data da YHWH la conversione: “I will not let him
return (to me)” (Barré,JBL,105 (1986),611) non lo farò tornare-convertire. O è la parola - il
castigo, la decisione già mandata per la sua realizzazione: il decreto di punizione
comunicato con questa parola. La decisione è irrevocabile e sarà realizzata in una
distruzione senza perdono. Quindi potrebbe indicare la irrevocabilità del giudizio e della
pena. Forse si può sentire implicita una previa supplica a desistere? LXX: “non lo farò
tornare”; Chouraqui,1053: “je ne ferai pas retout”. Carbone-Rizzi,62: “non lo revocherò”.
Jeremias,29: “non posso revocarlo”; id .33: collegamento con i racconti finali delle visioni
dove c’è l’irrevocabilità del giudizio: 7:8; 8:2. Questi oracoli contro le nazioni vanno poi
interpretati in connessione con quello contro yiSrä´ël che è posto alla fine di questi.
qf,M,êd:: 1:3.5; 5:27. L’attuale dammäºSeq, capitale della moderna Siria (´áräm) è situata ad
E dell’Antilibano con har Hermôn a SW. La regione di dammäºSeq è un’oasi adacquata da
un sistema di canali e fiumi: è posta sul fiume che scende dall’Antilibano; a S della città
scorre un Nahar verso E. Ambi i fiumi scompaiono nel paese semiarido a E. La città ha
sempre avuto un ruolo importante come centro di commercio a causa la sua situazione
geografica che la pone come punto di incontro di vie militari e commerciali importanti. Nel
TNK è citata spesso come capitale (la capitale rappresenta tutto il popolo) del regno di
´áräm di Siria. Gen. 14:15; 15:2. In 1 Re 11:23 ss: “ ´élöhîm suscitò contro šülömò un
altro avversario, rüzôn Ben-´elyädä`, che era fuggito da hádad`eºzer, re di côbâ, suo
signore. Alcuni uomini si raccolsero presso di lui ed egli divenne capobanda, quando
däwìd li massacrò. rüzôn si recò a dammäºSeq, vi si stabilì e ne divenne re. Egli fu
avversario d’yiSrä´ël per tutta la vita di šülömò. E hádäd ritornò alla sua terra. Ecco il
male che hádäd fece: nutrì avversione per yiSrä´ël e regnò su ´áräm”. Qui appare
indipendente. 1 Re 15:18 “Allora ´äsä´ (re di yühûdâ 911-879) prese tutto l’argento e
l’oro che era rimasto nei tesori del tempio e i tesori del palazzo reale e li consegnò ai suoi
servi, che egli mandò da Ben-hádad Ben-†abrimmön Ben-Hezyôn meºlek ´áräm, che
abitava a dammäºSeq per dirgli: “Ci sia Bürît fra me e te come ci fu tra mio padre e tuo
padre. Ecco, ti invio in dono argento e oro. Tu rompi la tua bürît con Ba`šä´ me|lekyiSrä´ël, affinché egli s’allontani da me”. Ben-hádad diede ascolto ad ´äsä´ e inviò i capi
del suo esercito contro le città d’ yiSrä´ël; devastò `iyyôn wü´et-Dän wü´ët ´äbël Bê|tma`ákâ, tutta la regione di Kol-Kinrôt fino all’intera terra di napTälî”. 1 Re 19:15 “E disse
23
YHWH a lui: “Va’, riprendi il tuo cammino verso il deserto di dammäºSeq. Andrai a ungere
Házä´ël come re di ´áräm. Poi ungerai yëhû´ ben-nimšî, come re d’yiSrä´ël; infine ungerai
´élîšä` Ben-šäpä† më´äbël müHôlâ, come näbî´ al tuo posto”. 1 Re 20:34: “ben-hádad (II,
dal v 13) gli disse: “Restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre e tu stabilirai piazze
commerciali a dammäºSeq, come mio padre le aveva stabilite in šömrôn”. ´aH´äb disse: “A
questo patto ti lascerò libero”. ´aH´äb concluse questa bürît (= trattato-alleanza) con lui e lo
lasciò in libertà”. 2 Re 5:12: “I fiumi di dammäºSeq, l’(´ábänâ) [´ámänâ] ûparPar, non
sono forse migliori di tutte le acque d’ yiSrä´ël? Se mi bagnassi in essi, non sarei forse
purificato?”. 2 Re 8:7 “´élîšä` si recò a dammäºSeq. ben-hádad me|lek-´áräm , era
ammalato e gli fu annunciato: “L’uomo di Dio è venuto fin qui”. 2 Re. 8:9: “Házä´ël gli
andò incontro, dopo essersi preso come regalo ogni cosa più preziosa di dammäºSeq: un
carico di quaranta cammelli! Giunto da lui, gli si presentò e gli disse: “Tuo figlio benhádad me|lek-´áräm, mi ha mandato da te per domandarti: “Guarirò da questa malattia?”. 2
Re. 14:28: “Le altre gesta di yorob`äm (II: 783-743), tutte le sue azioni e il suo coraggio
con cui ha combattuto dammäºSeq … non sono forse descritti nel libro degli Annali dei re
d’ yiSrä´ël?”; 2 Re 16:9.10.11.12; 2 Chr. 16:2; 24:23; 28:5.23; Cant. 7:5; Is. 7:8; 8:4; 10:9;
17:1.3; Jer. 49:23.24.27; Ez 27:18; 47:16.17.18; 48:1: Zech. 9:1. Alla fine del secondo
millennio dammäºSeq era la capitale dell’importante regno degli Aramei che per qualche
tempo fu sufficientemente potente da competere con gli Assiri. Gli Aramei conquisteranno
la città dopo la caduta del regno Ittita c 1200 a EV e durante le monarchie unite e divise d’
yiSrä´ël dammäºSeq fu la rivale di yürûšälaim e šömrôn.
contro l’aver essi trebbiato, con trebbie di ferro il Gil`äd!
`d['(l.GIh;-ta, lz<ßr>B;h; tAcïrUx]B; ~v'²WD-l[;
`al-Dûšäm BaHárùcôt haBBarzel ´et-haGGil`äd
-l[;: la quarta motivazione espressa: il reato peggiore che fa traboccare il vaso. La causa
della irrevocabilità della condanna.
~v'²WD: Qal infinito costrutto col suffisso della terza persona me pl da vWD: “pedibus
calcavit”. (Forse allitterazione con qf,M,êd:) Job 39:15: “calcans diffregit ovum”. Deut. 25:4:
“calcando triturat bos”. Dt 25:4; Os 10:11 “´epraºyim è una giovenca-vitella ben domataaddestrata, desiderosa di battere l’aia. Ma io farò passare il giogo sopra il suo collo
robusto. Attaccherò ´epraºyim al carro, yiSrä´ël arerà, ya|`áqöb tirerà l’erpice”. Ger 50:11
“Gioite e tripudiate, saccheggiatori della mia eredità! Sì, saltellate come giovenca che
trebbia e nitrite come stalloni!” “Aliquis bove vel machina triturat”: 1 Ch 21:20: “´ornän si
voltò e vide l’angelo; i suoi quaranta figli, che erano con lui, si nascosero; mentre ´ornän
stava battendo il grano”. Is 28:27-28: “Certo, l’anèto non si trebbia con la trebbiatrice né si
fa circolare il rullo sul comino, ma l’anèto si batte con il bastone e il comino con la verga.
Si schiaccia forse il frumento? Certo, non lo si pesta indefinitamente; vi si fanno passare
sopra la ruota del carro e i suoi cavalli, ma non lo si schiaccia”. Metaforicamente indica il
vincitore che devasta una regione. Jdg. 8:7 Gid`ôn rispose: “Vuol dire che quando YHWH
avrà dato in mia mano ´et-zeºbaH wü´et-calmunnä`, io dilanierò i vostri corpi coi pruni
della steppa e con i cardi”. 2 Re 13:7 “Pertanto <YHWH> non lasciò a îhô´äHäz altra
truppa al di fuori di cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; il re di ´áräm infatti li
aveva sterminati e ridotti come polvere da calpestare”. Isa. 25:10: “Perché la mano di
YHWH si poserà su questo monte. Invece mô´äb sarà calpestato sul suo suolo, come si
calpesta la paglia nella concimaia” (immagine di punizione per chi subisce gli effetti; di
potere per chi la usa); Isa. 41:15: “Ecco, ho fatto di te (yühûdâ) una trebbia nuova, munita
24
di doppi denti; tu trebbierai i monti, li stritolerai e renderai le colline come la pula”. Mic.
4:13: “In piedi! Batti il frumento, bat-ciyyôn, perché la tua fronte la renderò di ferro, le tue
unghie le renderò di bronzo e tu ridurrai in polvere molte nazioni! Voterai a YHWH le loro
rapine e le loro ricchezze al ´ádôn Kol-hä´äºrec!”: Hab. 3:12: “Con rabbia tu penetri nel
suolo, con ira tu spaventi le genti!”. Il peccato: devastare le terre coltivate. Simian, 34
“lacerato”.
tAcïrUx]B;: “tribulum incidens, hinc acutus, acer, de tribulo” Is 41:15; sostantivo: Is 28:27 ;
Giob 41:22 (del coccodrillo); Pl Am 1:3.
lz<ßr>B;h;: di ferro (simbolo di ogni durezza). Cfr 2:14. Crudeltà bellica verso i nemici vinti.
Trebbia a strascico; di ferro; composta da spesse tavole di legno con lame di ferro fissate
sulla parte inferiore e sulla quale si mettevano pesi durante la trebbiatura.
d['(l.GIh;-ta,: regione da mô´äb a Dän spesso indeterminata: la regione trasgiordanica abitata
dai figli di yiSrä´ël: Giud 10.8.18; 11:15; 2 Sam 2:9; 17:26; 2 Re 15:29; Am 1:3. Nei secoli
IX e VIII fu oppressa da dammäºSeq e fu ripresa da yorob`äm II.
Accusa non per la conquista di Gil`äd, ma per le violenze inflitte ai vinti (2 Re 10:37 ss):
le trebbie ferrate non sono una metafora, ma un impietoso esempio di come i vinti erano
trattati. LXX: essi sventrarono con seghe di ferro le donne incinte: forse di ispira a 1:13. La
punizione è contro la guerra di annientamento: sono in generale crimini di guerra. Eccessi
dei vincitori. Uccisione indiscriminata di popolazione. 2 Re 14:7.
Inizia così l’annuncio del castigo per cui il seguente sembra avere forza consecutiva:
per cui.
[1:4] E manderò Fiamma nella bêt Házä´ël
lae_z"x] tybeäB. vaeÞ yTix.L;îviw>
wüšillaºHTî ´ëš Bübêt Házä´ël
e mangerà i palazzi di Ben-hádäd!
`dd"(h]-!B, tAnðm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünôt Ben-hádäd
w>: implica la conseguenza di ciò che è stato detto.
Il verbo xlv: 1:4.7.10.12 ; 2:2.5 ; 4:10 ;7:10: 8:11, qui sottontende la metafora della
Mano di YHWH impegnata nel lanciare una fiaccola in città per provocare l’incendio
(varia in 1:4).
vaeÞ: 1:4.7.10.12.14; 2:2.5.6; 7:4. La fiamma distruttrice fa qui la sua prima apparizione e
deve essere intesa come distruzione della realtà urbana di lusso. Questa fiamma viene in
realtà portata dai nemici che entrano per la conquista. Ma è mandata da YHWH: come si
trattasse di un fulmine celeste. Il verdetto eseguito da YHWH evoca la città distrutta.
Colpisce prima di tutto i capi politici per delitti politici: i sovrani come principali
risponsabili.
tybe:ä qui forse “discendeza “ o “stirpe”. laez_ x" ]: 1 Re 19:15.17 (usurpatore che fece
assassinare Ben adad II); 2 Re 8:8.9.12.13.15.28.29; 2 Re 9:14.15; 2 Re 10:32; 2 Re
12:18.19; 2 Re 13:3.22.24 (Ben-adad III).25; 2 Chr. 22:5.6. dd"(h]-!B,: molti re di ´áräm
ebbero questo nome. I: 1 Re 15:18-20 (900 a EV); II: 1 Re 20,1-33 ecc.(seconda metà
secolo IX). Il näbî´ richiamrebbe fatti di mezzo secolo prima.
hl'Þk.a'w: 1:4.7.10.12.14; 2:2.5; 4:9; 5:6; 6:4; 7:2.4.12; 9:14. Qal waw consec perf 3 f s
riferito alla fiamma: “eat, consume, devour, burn up, feed”. Il verbo “mangiare” qui è nel
contesto per distruggere. Alonso: divorerà.
tAnðm.r>a:; “domus elegantior et magis munita divitum, palatium”: Is 23:13; 25:2; 32:14; er
6:5; 9:20. “Pars arcis regiae”: 1 Re 16:18; 2 Re 15:25.
25
[1:5a] E spezzerò la sbarra di DammeºSeq 119
qf,M,êD: x:yrIåB. ‘yTir>b;v'(w>
wüšä|barTî BürîªH DammeºSeq
[1:5b] e taglierò il sedente (sul trono) da Biq`at-´äºwen
!w<a'ê-t[;q.Bimi ‘bveAy yTiÛr:k.hiw>
wühikraTTî yôšëb miBBiq`at-´äºwen
[1:5c] e chi detiene lo scettro da Bêt `eºden 120.
!d<[,_ tyBeämi jb,veÞ %mEïAtw>
wütômëk šëºbe† miBBêt `eºden
[1:5d] E saranno deportati il popolo di ´áräm qîºrâ.
hr"yqIß ~r"²a]-~[; Wlôg"w>
wügälû `am-´áräm qîºrâ
Ha detto YHWH.
p `hw")hy> rm:ïa'
´ämar yhwh(´ädönäy) P
Ancora azione della sua Mano:
yTiÛr:k.hiw>: 1:5.8; 2:3. Hiphil waw consec perf 1 s. “cut off a part of the body, e.g. head,
hand, foreskin; cut down trees, idols; cut out, eliminate, kill; cut (make) a covenant: fregit,
destruxit”. Morte violenta per il re qui designato nel part ‘bveAy cui va sottinteso il trono.
Il sedente ‘bveAy (1:5, 8; 8:8; sottinteso sul) trono è il Re, come da parallelo: “colui che
detine lo scettro”. %mEïAtw>: part “tenuit manu rem”. Il re viene nominato anche per in seguito.
Prepara l’accusa contro il re di yiSrä´ël. Alonso: a annichilerò i capi di Valdelitto.
!w<a'ê-t[;q.Bimi: nome profetico della città o della regione siriana. t[;q.Bi: pianura. !w<a': “vanitas”,
“defectus eius quod est in re essentiale, falsitas. Iniquitas” = fallimento; cfr !Aa (generative
power Gv 49:3; physical strength Ho 12:4; riches Ho 12:9: ricchezza/ succeso).
Probabilmente la designa sia nella sitruazione prima della distruzione in un senso e dopo la
distruzione in un altro. Nome di disprezzo per la città: pianura di iniquità! La valle ove si
trova dammäºSeq.
!d<[,_ tyBeämi: “domus voluptatis, regio aramaica cum Damasco connexa”. Piacere / lusso dei
ricchi. Alonso: Casa Delizia. O sono due regni vassalli? Ma i due nomi sono soprattutto
insulti. Alonso: designazioni burlesche fondate sull’ambiguità.
dammäºSeq è designata simbolicamente “valle dell’iniquità” e “casa di piacere”.
Qui si potrebbe leggere qui il v 5a: x:yrIåB.: (Exod. 26:26ff; 35:11; 36:31ff; 39:33; 40:18;
Num. 3:36; 4:31; Deut. 3:5; Jdg. 16:3; 1 Sam. 23:7; 1 Ki. 4:13; 1 Chr. 3:22; 2 Chr. 8:5;
14:6; Neh. 3:3, 6, 13ff; Job 38:10; Ps. 107:16; 147:13; Prov. 18:19; Isa. 27:1; 45:2; Jer.
49:31; 51:30 (Babilonia); Lam. 2:9 (Sion); Ezek. 38:11; Amos 1:5; Jon. 2:7; Nah. 3:13
(Ninive)) “sera, vectis”; trabs transversa qua complures asseres compactae firmantur;
vectis magnae portae urbis. Dt 3:5; Giud 16:3; 1 Sam 29:7; Ger 49:31; Ez 38:11, Am 1:5.
LXX: le sbarre. La città è minacciata con la distrazione delle sbarre delle sue porte. Prima
dell’ingresso dei nemici il chiavistello viene rotto ed essi possono entarre. Questa
operazione allora precede l’esilio: ossia la migrazione forzata.
Wlôg"w>: 1:5 (Qal waw consec perf 3 pl: in exilium ivit s ductus est, migravit; cfr 5:5;
7:11.17).6 (Hiphil i c , suf 3 m pl: in exilium abduxit vel abduci iussit; cfr 5:27); 3:7 (Qal
perf 3 m s: revelavit, aperuit; manifestavit: secretum: alicui); 5:5 (Qal i abs e Qal imperf 3
m s: galgala ).27 (Hiphil waw consec perf 1 s: yiSrä´ël); 6:7 (Qal imperf 3 m pl Qal
participle m pl abs: qui in exiium abducitur: yiSrä´ël); 7:11 (Qal i abs e Qal imperf 3 m s:
yiSrä´ël).17 (Qal i abs e Qal imperf 3 m s: yiSrä´ël).
119
BHS: frt tr post 5c.
120
BHS: frt qui 5a.
26
~r"²a]-~[;: filio di Sem Gen 10:22s; 1 Ch 1:17; qui; posteri Aram, Aramei (syri) e la loro
terra (Syria): 1 Re 11:25; 15:18; 19:15; 20:1.20s.
hr"yqIß: loc. Carene, regione (gens) Assyriis subiecta: 2 Re 16:9; Is 22:6 (nelle vicinanze
di Elam); Am 1:5: 9:7 sedes Arameorum ignota. Loro luogo di origine: il ritorno alle
origini significa la perdita del loro potere e splendore. Il popolo andrà in cattività a ryqIß
ossia nel luogo dove è nato (cf 9:7): non esisterà più come popolo: cf 2 Re 16:9. Nome
proverbiale per ´áräm come micräºyim per yiSrä´ël. Minaccia come in Os 8:13; 9:3. Non è
previsione di un avvenimento, ma affermazione che YHWH sta sotto questi avvenimenti
quando verranno.
La struttura di questo e dei seguenti oracoli è stereotipata: ognuno ha quattro elementi
ripetuti: [1] formula di introduzione: “Così dice YHWH”, ripresa alla fine di ciascun
oracolo (eccetto v 10.12); [2] motivo generale d’accusa: varia il nome del popolo.
Carattere assoluto ed irrevocabile della decisione divina; [3] motivo particolare, variabile:
crimini caratteristici dei singoli popoli; [4] verdetto eseguito da YHWH stesso che parla in
prima persona: la sua volontà sta sotto gli avvenimenti che guidano la vita delle nazioni.
YHWH appare come l’universale custode del diritto dei popoli; tutti i malfattori saranno
puniti per i loro misfatti. Jeremias,40: da interpretare in coppia.
[1:6] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di cAzzah
hZ"ë[; y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê `azzâ
e contro una quarta non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['BÞ 'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver fatto essi deportare, deportazione completa,
hm'Þlev. tWlïG" ~t'²Alg>h;-l[;
`al-haglôtäm Gälût šülëmâ
per chiuderle per ´édôm.
`~Ad)a/l, ryGIïs.h;l.
lühasGîr le´édôm
[1:7] E manderò Fiamma nelle mura di `azzâ
hZ"+[; tm;äAxB. vaeÞ yTix.L;îviw>
wüšillaºHTî ´ëš BüHômat `azzâ
e mangerà i suoi palazzi;
`h'yt,(nOm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünötʺhä
hZ"[:; la principale città della Pentapoli filistea (Gen. 10:19; Deut. 2:23; Jos. 10:41; 11:22;
15:47; Jdg. 1:18 (enumerazione incompleta: tre); 6:4; 16:1.21; 1 Sam. 6:17; 1 Re 5:4; 2 Re
18:8; 1 Chr. 6:14; Jer. 25:20 (enumerazione:quatro); 47:1; 47:5 (enumerazione: due); Am
1:6.7 ; Zeph. 2:4 Zech. 9:5 (enumerazione: tre)). IDB 2,357: la città ebbe una lunga storia
ed era generlamente vista come luogo importante essendo nominata circa venti volte nel
TNK e spesso nella letteratura. Non era un porto di mare (la vicina costa non offre un posto
sicuro), ma piuttosto era la porta d’ingresso e d’uscita tra micräºyim ed Assiria per
carovane e per soldati. Ci sono evidenze che mostrano il commercio con S Arabia. La
tradizione TNK la presenta come città antica che risale ai tempi dei Cananei (Gen 10:19;
Dan 2:23). Ai tempi di šülömò si raggiunse le vicinanze di `azzâ, ma non conquistò la
città 1 Re 4:24. Nel 744-727 Teglat-pileser III, nella sua campagna contro dammäºSeq e
yiSrä´ël, attacca a cattura `azzâ. Alonso: = fortezza = baluardo z[o
27
WNb,_yvia] : inclusione smorzata con ytiAb’yvih]w:.
tWlïG" ~t'²Alg>h;-l[': 1:5.6; 3:7; 5:5.27; 6:7; 7:11.17. Hiphil i c , suf 3 m pl uncover, remove.
tWlG": “captivity”. Con questa azione si spoglia una regione dei suoi abitanti. Accusa: razzia
di schiavi e sfruttamento su vasta scala del commercio di uomini: deportazione in massa.
Condanna della città per il suo commercio di schiavi inviati ad ´édôm. Probabilmente sono
effetti di razzie. Ciò attesta la presenza di queste imprese d’affari molto attive. C’è
un’iscrizione che parla di importazione di donne schiave da `azzâ. YHWH punisce chi
rende l’uomo mercanzia.
hm'Þlev:. deportazione totale; Carbone-Rizzi,64: un’intera comunità di esiliati.
ryGIïs.h;l.: 1:6.9; 6:8. hiphil i c “shut, close, consegnare”. Jeremias,29: “per consegnarle”. Il
verbo Hif viene usato per indicare la consegna che poteva significare la morte di schiavi
fuggitivi in Dt 23:16. Cfr Abd 14. Jeremias,43: avidità di ´édôm che abbisogna di schiavi
per le loro miniere di rame; o per rivnederli.
tm;äAxB.: 1:7.10.14; 7:7. “murus magnus oppiai, vici etc: moenia”. Lev 25:19 ; Dt
3 ;5 ;28:52 ; Gios 2:15;6:5.20; 1 Sam 31:10. Pl : 2 Re 25:10; Is 25:12;26:1, Ger 1:1 ss;
39:8; Sal 51;20; 55,1. Ct 5:7.
[1:8] E taglierò il sedente (sul trono) da ´ašDôd
dADêv.a;me( ‘bveAy yTiÛr:k.hiw>
wühikraTTî yôšëb më|´ašDôd
e chi tiene lo scettro da ´ašqülôn.
!Al+q.v.a;me( jb,veÞ %mEïAtw>
wütômëk šëºbe† më|´ašqülôn
E farò tornare la mia Mano contro `eqrôn!
!Arªq[. -, l[; ydIøy" ytiAb’yvih]w:
wahášîbôºtî yädî `al-`eqrôn
E periranno il resto dei PülišTîm!
~yTiêv.liP. tyrIåaev. ‘Wdb.a'(w>
wü´ä|bdû šü´ërît PülišTîm
dADêv.a;: (Jos. 11:22; 15:46.47; 1 Sam. 5:1.5.6.7; 6:17; 2 Chr. 26:6; Is. 20:1; Jer. 25:20;
Am 1:8; 3:9; Zeph. 2:4; Zech. 9:6); !Al+q.v.a;: (Jdg. 1:18; 14:19; 1 Sam. 6:17; 2 Sam. 1:20;
Jer. 25:20; 47:5.7; Am 1:8; Zeph. 2:4.7; Zech. 9:5);
!Arªq[. :, (Jos. 13:3 ; 15:11.45.46; 19:43; Giud 1:18; 1 Sam. 5:10; 6:16.17; 7:14; 17:52; 2
Ki 1:2.3.6.16; Jer. 25:20; Am 1:8; Zeph. 2:4; Zech. 9:5.7). rq[: sterile: resta senza
discendenza.
ytiAb’yvih]w: Hiphil waw consec perf 1 s (re) turn. Jeremias,29: “dirigerò la mia mano”.
‘Wdb.a'(w> :1:8; 3:15. Qal waw consec perf 3 pl.
tyrIaå ve .: 1:8; 5:15; 9:12. “remainder, remnant; da “remain, be left over, be left behind”.
~yTiêv.liP.: 1:8; 6:2; 9:7. Si tratta quindi di un oracolo contro tutti i Filistei (eccetto Gat).
Ha detto ´ádönäy 121 YHWH.
p `hwI)hy> yn"ïdoa] rm:ßa'
´ämar ´ádönäy yhwh(´élöhîm) P
yn"ïdoa:] 1:8 ; 3:7.8.11.13; 4:2.5; 5:3.16; 6:8; 7:1.2.4.5.6.7.8; 8:1.3.9.11; 9:1.8 cfr 7:7 LXXA un
uomo. Formula pl con sforza singolare “dominus” de YHWH Mal 1:6; Sal 8:2; 135:5;
147:5; Is 51:22; Os 12:15. E’ una usitatissima appellazione di YHWH o Kurios. Circa in
130 casi solo; in 5 con YHWH; in 293 adorare YHWH. Titolo di potenza e d’autorità.
Una coppia di oracoli che sembra una aggiunta:
[1:9] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
121
Manca nei LXX.
28
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di cör
rcoê-y[ev.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê-cör
e contro una quarta non lo farò tornare;
WNb,_yvia] al{å h['ÞB'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver essi fatto chiudere una deportazione completa a ´édôm 122:
~Adêa/l, ‘hm'lev. tWlÜG" ~r"úyGIs.h;-l[;(
`a|l-hasGîräm Gälût šülëmâ le´édôm
e non hanno ricordato una Bürît di fratelli!
`~yxi(a; tyrIïB. Wrßk.z" al{ïw>
wülö´ zäkrû Bürît ´aHîm
rco (Jos. 19:29, 35; 2 Sam. 5:11; 24:7; 1 Ki. 5:15; 7:13; 9:11f; 1 Chr. 14:1; 2 Chr. 2:2,
10; Ps. 45:13; 83:8; 87:4; Isa. 23:1, 5, 8, 15, 17; Jer. 25:22; 27:3; 47:4; Ezek. 26:2ff, 7, 15;
27:2f, 8, 32; 28:2, 12; 29:18; Hos. 9:13; Joel 4:4; Amos 1:9f; Zech. 9:2f).
Wrßk.z" al{ïw (1:9; 6:10): legato a Bürît. Per mantenervi fede.
tyrIBï :. f.sing. patto bilaterale tra nazioni: trattato, allianza di amicizia.~yxia( : sono così detti
i contraenti di Bürît bilaterale. Cfr 1 Re 5:15; 9:10.13.
E. Kutsch, B rìth, in Theol. Handwörterbuch (ed. Jenni-Westermann, 1971; tr it G.L.
Prato,1978), 295-306): Bürît = solenne obbligo, solenne obbligazione, dovere, debito;
impegno. Questo obbligo può essere reso saldo, confermato con un rito simbolico, con una
ipotetica maledizione su di sé, con un giuramento. In ambito antropologico (come si
suppone in questo testo) è Bürît reciproca, è assunzione di obblighi reciproci da parte di
due (o più) contraenti: ciascuno s’impegna, da parte sua, ad osservare questi obblighi nei
confronti dell’altro: regna così tra i due pace, amicizia, aiuto. 1 Re 5,26 b: “E ci fu pace
(šälöm) tra Hîräm (re di Tiro) e šülömò; infatti tra i due avevano stabilito una Bürît
(obbligo reciproco; patto, alleanza). Quindi l’uno e l’altro stabilì per sé un obbligo verso
l'altro; ossia essi conclusero un patto. Indica qui assunzione di obblighi reciproci da parte
di due o più contraenti: ciascuno s'impegna, da parte sua, ad osservare questi obblighi nei
confronti dell'altro: regna così, come effetto pace, amicizia, mutuo aiuto. Uno si obbliga
nei confronti dell'altro: tra i due è intercorso quindi un patto bilaterale, un contratto che
impone diritti e doveri ai contraenti. Ambedue risulteranno reciprocamente denunciabili
avendo essi eguali diritti. Dopo questo patto, un contratto commerciale, tra di loro regna
šälöm (cfr. 1 Re 5,12).
Quindi rottura di impegni reciproci che rendono fratelli. Stessa accusa dei Filistei.
L’autore doveva avere davanti una situazione di cose tale che non possiamo facilmente
ricostruire per comprendere il significato di “alleanza di fratelli”. Tradimento per denaro.
e
[1:10] E manderò Fiamma nella mura di iSor
rco= tm;AxåB. vaeÞ yTix.L;îviw>
wüšillaºHTî ´ëš BüHôºmat cör
e mangerà i suoi palazzi.
p `h'yt,(nOm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünötʺhä P
Manca la ripresa al v 10. Oracolo secondario?
[1:11] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di ´édôm
~Adêa/ y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê ´édôm
e per una quarta non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['BÞ 'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver egli inseguito con la spada suo fratello
‘wyxia' br<x,Ûb; Ap’d>r"-l[;
`al-rodpô baHeºreb ´äHîw
e distrutto le proprie matrici.
122
Forse leggere Aram?
29
wym'êx]r: txeäviw>
wüšiHët raHámäyw
Ed ha sbranato senza fine il suo naso
APêa; ‘d[;l' @roÝj.YIw:
wayyi†röp lä`ad ´aPPô
e la sua collera ha conservato per sempre.
`xc;n<) hr"m'îv. Atßr"b.[,w>
wü`ebrätô šümäºrâ neºcaH
Tre accuse:
~Adêa/ : Gen. 25:30; 32:4; 36:1, 8f, 16f, 19, 21, 31, 43; Exod. 15:15; Num. 20:14, 18, 20f,
23; 21:4; 24:18; 33:37; 34:3; Jos. 15:1, 21; Jdg. 5:4; 11:17f; 2 Sam. 6:10; 8:14; 1 Ki. 9:26;
11:15; 2 Ki. 3:8f, 12, 20, 26; 8:20ff; 14:7, 10; 1 Chr. 1:43, 51, 54; 18:12f; 2 Chr. 8:17;
21:8ff; 25:19f, 24; Ps. 60:2, 10f; 83:7; 108:10f; 137:7; Isa. 11:14; 34:5f; Jer. 9:25; 25:21;
27:3; 49:17, 20, 22; Lam. 4:21f; Ezek. 25:12f; 32:29; 35:15; 36:5; Dan. 11:41; Amos 1:11;
2:1; 9:12; Mal. 1:4. Loro atteggiamento quando fu presa Ym.
Ap’d>r"-l[;: Qal ic, suffisso 3 m. sing: “be behind, follow after, pursue, persecute”. Dopo
una sconfitta militare? Vedi Dt 23:8 ecc.
‘wyxia': yiSrä´ël come popolo fratello. Implicito il richiamo al rapporto ya|`áqöb ed `ëSäw?
Cfr Gen 27:40. In concomitanza a questo e come seconda accusa:
txeäviw>: Piel perfetto 3 m sing. “distruggere, corrompere”. Qui di un valore profondo.
wym'êx]r:: m.pl costrutto, suffisso 3 m sing.: ~x,r, : womb = matrice = utero materno. CEI:
“ha soffocato la pietà verso di lui”. Carbone-Rizzi,66: “le sue viscere” = si riferisce alla
fedeltà alla bürît dato che ´édôm è considerato un fratello. Alonso: affogare la
compassione = distrusse le sue viscere.
La terza: @roÝj.YIw:: 1:11; 3:4. Qal waw consec imperf 3 m s “tear, rend”: “sbranare” la sua
ira “dilania” in continuazione: “la sua ira sbrana in perpetuo”. APêa:; 1:11; 2:11; 4:10 :
“nostril, face, anger“”: è soggetto. L’accusa di collera inestinguibile contro il popolo
fratello (Gen 36:31). BHS: S V rJoyiw: : ntr “adirarsi,serbare rancore”: Sal 103:9; Ger
3:12…3:5 (YHWH). Cfr Ez 35:6. Atßr"b.[,w>: overflow, arrogance, fury. Da rb;[' be arrogant,
infuriate oneself. Per il contesto: collera. hr"m'îv. Qal perf 3 m s, suf 3 f s keep, guard,
observe, give heed. Politica di vendetta. Manca ripresa al v 12.
[1:12] E manderò Fiamma in têmän
!m"+yteB. vaeÞ yTix.L;îviw>
wüšillaºHTî ´ëš Bütêmän
e mangerà i palazzi in Bocrâ.
p `hr"(c.B' tAnðm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünôt Bocrâ P
Secondario? Incongruente punizione per un popolo non cittadino. Probabilmente
questo passo va letto dopo la loro partecipazioner alla presa di yürûšälaim Ab 10-14; Sal
137:7; Lam 4:21. Ciò ha portato a profondo odio verso ´édôm.
[1:13] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni dei bünê|-`ammôn
!AMê[;-ynE)b. y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê bünê|-`ammôn
e contro una quarta non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['BÞ 'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver essi sventrato le incinte di Gil`äd
d['êl.GIh; tAråh' ‘~['q.Bi-l[;
`al-Biq`äm härôt haGGil`äd
al (sol) fine di allargare la loro frontiera!
`~l'(WbG>-ta, byxiîr>h; ![;m;Þl.
lümaº`an harHîb ´et-Gübûläm
30
!AMê[;-ynE)b.: “gens Israelitis cognata, inter Arnon et Yabboq habitans”. NE mô´äb E delle
tribù di Reben e Gad. Vedi 2 Sam 10.1-3.
‘~['q.Bi: Gen. 7:11; 22:3; 24:22; Exod. 14:16, 21; 38:26; Num. 16:31; Jos. 9:4, 13; Jdg.
15:19; 1 Sam. 6:14; 2 Sam. 23:16; 1 Ki. 1:40; 2 Ki. 2:24; 3:26; 8:12; 15:16; 25:4; 1 Chr.
11:18; 2 Chr. 21:17; 25:12; 32:1; Neh. 9:11; Job 26:8; 28:10; 32:19; Ps. 74:15; 78:13, 15;
141:7; Prov. 3:20; Eccl. 10:9; Isa. 7:6; 34:15; 35:6; 48:21; 58:8; 59:5; 63:12; Jer. 39:2;
52:7; Ezek. 13:11, 13; 26:10; 29:7; 30:16; Hos. 13:8; 14:1; Amos 1:13; Mic. 1:4; Hab. 3:9;
Zech. 14:4 ; “diffidit gravidas (scidit, fidit re)” cfr Ni Pu Os 14:1. Ancora viventi.
tAråh': ptc pl praegnans gravida = subst mulier praegnans: 2 Re 8:12 (stesso
comportamento : “sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte”) ;15:16
(“fece sventrare tutte le donne incinte”); Is 26:17 ; Ger 31:8 ; Os 14:1 (šömrôn: “saranno
sfracellati i bambini le donne incinte sventrate”); cfr Ger 20:17. LXX: squartarono dal
basso in alto le aventi nel ventre. Vite indifese per estensione di confini. Annihilamento
avversari.
![;m;Þl:. ut
byxiîr>h;: Hif “latum fecit, dilatavit territorium” Es 34:24; Dt 12:20; 19:8. Ancora crimini di
guerra: atrocità contro la donna e la vita appena nata. ~l'(WbG>-ta,: fines, territorio. Disprezzo
della vita umana. La politica espansionistica di questi seminomadi non è condannata: è
condannato piuttosto il modo nel quale la eseguono: gratuita violenza a sterminare il
popolo. La donna incinta è menzionata non perché senza difesa, ma perché porta la vita del
popolo ed il suo avvenire. La ragione di stato non sopprime la responsabilità davanti a
YHWH. Le ambizioni nazionalistiche non giustificano lo sterminio di minoranze etniche.
[1:14] E appiccherò Fiamma nella mura di raBBâ
hB'êr: tm;äAxB. ‘vae yTiC;Ûhiw>
wühiccaºTTî ´ëš BüHômat raBBâ
e mangerà i suoi palazzi:
h'yt,_Anm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünôtʺhä
nel fragore, nel giorno di battaglia,
hm'êx'l.mi ~AyæB. ‘h['Wrt.Bi
Bitrû`â Büyôm milHämâ
nel turbine, nel giorno di tempesta.
`hp'(Ws ~AyðB. r[;s;ÞB.
Büsaº`ar Büyôm sûpâ
Ff Formulazione diversa dalla precedenti. Azione della Mano più diretta:
yTiC;Ûhiw>: Hiphil waw consec perf 1 s “burn, kindle, set on fire”.
hB'r:: (Deut. 3:11; Jos. 13:25; 15:60; 2 Sam. 11:1; 12:26f, 29; 17:27; 1 Chr. 20:1; Jer.
49:2f; Ezek. 21:25; 25:5). IDB,4,1ss: “grande”, capitale. Il nome, il luogo e la natura della
moderna Amman non lascia dubbi sulla sua identità con l’antica capitale del regno dei
bünê|-`ammôn hB'r: situata ad E del yarDën nella vallo dello yaBBöq. E’ la sola città in
Trasgiordania che la tradiazione biblica assegna ai bünê|-`ammôn. Ai tempi di cui 2 Sam
12:26 sembra divisa in due parti: la città reale (cittadella e fortezza) situata sulla cima della
collina a N di Wadi Amman e la città delle Acque v 27, sorte di fortificazione che
custodiva una larga sorgente di acqua. Il regno ammonita fu distrutto nel sesto secolo. Cfr
Gen 19:30. Accenna alla situazione bellica:
‘h['Wrt.Bi: 1:14; 2:2 (Lev. 23:24; 25:9; Num. 10:5f; 23:21; 29:1; 31:6; Jos. 6:5, 20
(celebrazione liturgica che ricorda la guerra); 1 Sam. 4:5f; 2 Sam. 6:15 (gioia); 1 Chr.
15:28 (gioia); 2 Chr. 13:12; 15:14; Ezr. 3:11ff (gioia); Job 8:21; 33:26 (festa); 39:25; Ps.
27:6; 33:3 (ascende YHWH); 47:6 (ascende YHWH); 89:16; 150:5; Jer. 4:19 (clamore
della guerra); 20:16; 49:2 (clamore della guerra); Ezek. 21:27 (guerra); Zeph. 1:16) “alarm,
signal, sound of tempest”. Allarme. Clamore del giorno di battaglia. Indica probabilmente
31
il grido unanime dei guerrieri che attaccano. Segue l’invasione come un turbine.r[;sBÞ; :. (Ps.
55:9; 83:16; Jer. 23:19; 25:32; 30:23; Amos 1:14; Jon. 1:4, 12) “storm, whirlwind,
tempest”.
hp'(Ws: “storm wind” (Num. 21:14; Job 21:18; 27:20; 37:9; Ps. 83:16; Prov. 1:27; 10:25;
Isa. 5:28; 17:13; 21:1; 29:6 (contro Ariel); 66:15; Jer. 4:13; Hos. 8:7; Amos 1:14; Nah.
1:3). Subitaneità degli eventi. Attacco, battaglia: tutto di corsa. Infine il fuoco che resta a
finire la distruzione. Dopo la distruzione il disonore dell’esilio per il resto.
[1:15] E camminerà il loro re nella deportazione
hl'_AGB; ~K'Þl.m; %l:ïh'w>
wühälak malKäm BaGGôlâ
lui e i suoi capi, insieme.
wD"Þx.y: wyr"²f'w> aWhô
hû´ wüSäräyw yaHDäw
wyr"²f'w:> 1:15; 2:3. ( cfr Gen. 12:15; 21:22, 32; 26:26; 37:36; 39:1, 21ff; 40:2ff, 9, 16, 20ff;
41:9f, 12; 47:6;...Jer. 1:18; 2:26; 4:9; 8:1; 17:25; 24:1, 8; 25:18f; 26:10ff, 16, 21; 29:2;
32:32; 34:10, 19, 21; 35:4; 36:12, 14, 19, 21; 37:14f; 38:4, 17f, 22, 25, 27; 39:3; 40:7, 13;
41:11, 13, 16; 42:1, 8; 43:4f; 44:17, 21; 48:7; 49:3, 38; 50:35; 51:57, 59; 52:10, 25;…Hos.
3:4; 5:10; 7:3, 5, 16; 8:10; 9:15; 13:10) “prince”. Da “rule, reign, act as a prince, govern”.
Ma Simian,41: “magistrati” (per le ragioni in nota 5). Qui aggiunge i consiglieri che sono
corresponsabili della conduzione della cosa pubblica.
Ha detto YHWH.
p `hw")hy> rm:ïa'
´ämar yhwh(´ädönäy) P
Accenno a ciò che capiterà ad yiSrä´ël che dovrà andare in esilio. (cfr Simian,45,nota
15)
[2:1-3]
[2:1] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di mô´äb
ba'êAm y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê mô´äb
e contro una quarta non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['BÞ 'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver egli bruciato le ossa del re di ´édôm nella calce;
`dyFi(l; ~Adßa/-%l,m,( tAmïc.[; Ap±rf> -' l[;
`al-Sorpô `acmôt me|lek-´édôm laSSîd
Si tratta della tAmïc.[; di un re nemico. Le ossa ( pl Gen. 2:23; 50:25; Exod. 13:19 (di
yôsëp portate fuori da micraºyim); Num. 24:8; Jos. 24:32 (seppellite a šükem); Jdg. 19:29;
1 Sam. 31:12 (contrasta con la notizia di 2 Sam 21:21ss); 2 Sam. 21:12ff (di šä´ûl e
yônätän: portate al loro paese d’origine); 1 Ki. 13:2, 31; 2 Ki. 13:21; 23:14, 16, 18, 20; 1
Chr. 10:12; 2 Chr. 34:5; Job 4:14; 7:15; 10:11; 20:11; 21:24; 30:17; 33:19, 21; 40:18; Ps.
6:3; 22:15, 18; 31:11; 32:3; 34:21; 35:10; 38:4; 42:11; 51:10; 53:6; 102:4; 109:18; 141:7;
Prov. 3:8; 12:4; 14:30; Eccl. 11:5; Isa. 38:13; 58:11; 66:14; Jer. 8:1 (dispersione delle ossa
come punizione); 20:9; 23:9; Lam. 1:13; 3:4; Ezek. 6:5; 24:4f, 10; 32:27; 37:1, 3ff, 7, 11;
Amos 2:1; 6:10; Mic. 3:2f; Hab. 3:16).
Ap±r>f'-l[; Qal ic, suffisso 3 m s “burn” del re morto-ucciso. dyFil( ; : “to whitewash”.Verbo
denominativo che si trova solo in Deut 27:2, 4 (ordine di YHWH di imbiancare con calce
le gradi stele a ricordo). dyfi (lime, whitewash (2:1; Isa 33:12 (punizione contro le nazioni
32
nemiche di yiSrä´ël: “i popoli saranno come fornaci da calce che si danno al fuoco); Deut
27:2, 4). Carbone-Rizzi,70: “fino a calcinarle”. Bruciare il corpo fino a ridurlo in cenere.
Poi impastare le ceneri con la calce? Spregio delle ossa di nemico defunto. Disprezzo del
corpo del nemico ucciso. Annientamento umano anche del ricordo. Atto magico per violare
il nemico. YHWH condanna chiunque disprezzi la vita anche dopo la morte.
[2:2a] E manderò Fiamma in mô´äb
ba'êAmB. vaeä-yTix.L;viw>
wüšillaHTî-´ëš Bümô´äb
[2:2b]e mangerà i palazzi di qüriyyôt.
wü´äklâ ´armünôt haqqüriyyôt
tAY=rIQ.h; tAnæm.r>a; hl'Þk.a'w>
[2:2c] E morrà nel tumulto mô´äb
ba'êAm ‘!Aav'B. tmeÛW
ûmët Büšä´ôn mô´äb
[2:2d] nel fragore, nella voce di šôpär.
`rp")Av lAqïB. h['ÞWrt.Bi
Bitrû`â Büqôl šôpär
[2:3] E taglierò il Giudice dal di lei seno
HB'_r>Qimi jpeÞAv yTiîr:k.hiw>
wühikraTTî šôpë† miqqirBäh
e tutti i suoi capi ucciderò con lui123.
AMß[i gArïh/a, h'yr<²f-' lk'w>
wükol-Särʺhä ´ehérôg `immô
Ha detto YHWH.
p `hw")hy> rm:ïa'
´ämar yhwh(´ädönäy) P
tAY=rIQ.h;: (Jos. 15:25; Jer. 48:24, 41): una delle sue principali città. Carbone-Rizzi,70: delle
città. !Aav'B. (Ps. 40:3; 65:8; 74:23; Isa. 5:14; 13:4 (nazioni contro YHWH); 17:12f; 24:8
(festa); 25:5; 66:6; Jer. 25:31 (nazioni contro YHWH); 46:17; 48:45 (figli del tumulto:
causano e subiscono il tumulto); 51:55 (contro Babel); Hos. 10:14 (tumulto in mezzo al
popolo).
JpeÞAv: il giudice = chi governa = il re. HB'_r>Qimi: 2:3; 3:9; 5:17; 7:8.10. “midst, inner part”.
Per `ämôs la vita delle nazioni è in relazione ad un ordine stabilito da YHWH, padrone
di tutti i popoli, contro il quale le nazioni si rivoltano realizzando i peccati indicati. YHWH
è signore anche dei popoli che non sono sua diretta “proprietà”. Essi violano ordini non
scritti nelle relazioni tra di loro. Il peccato condannato soprattutto in questi oracoli è la
violenza e l’orgoglio, la mancanza di rispetto della vita umana in generale. E’ un
umanesimo che esce da queste condanne ed un umanesimo relazionato alla sovranità
universale di YHWH.
[2:4-5]
[2:4]Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di yühûdâ
hd"êWhy> y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê yühûdâ
e contro una quarta non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['ÞB'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver essi disprezzato la toràh di YHWH:
hw"©hy> tr:äAT-ta, ~s'úa\m'-l[;(
`a|l-mä´ósäm ´et-Tôrat yhwh(´ädönäy)
ed i suoi precetti non hanno osservato!
123
Trasporta qui 2cd ?
33
Wrm'êv' al{å ‘wyQ'xuw>
wüHuqqäyw lö´ šämäºrû
E li hanno fatti traviare le loro menzogne
~h,êybez>Ki ‘~W[t.Yw: :
wayyat`ûm Kizbêhem
dietro i quali avevano camminato i loro padri.
`~h,(yrEx]a; ~t'ÞAba] Wkïl.h'-rv,a]
´ášer-hälkû ´ábôtäm ´aHárêhem
[2:5] E manderò Fiamma Bî|hûdâ
hd"_WhyBi( vaeÞ yTix.L;îviw>
wüšillaºHTî ´ëš Bî|hûdâ
e mangerà i palazzi di yürûšälaºim!
`~Øil'(v'Wry> tAnðm.r>a; hl'Þk.a'w>
wü´äklâ ´armünôt yürûšäläºim P
-l[;:( la motivazione della condanna.
~s'úa\m':(2:4; 5:21; Lev. 26:15 (della parola di YHWH), 43f; Num. 11:20; 14:31; Jdg. 9:38;
1 Sam. 8:7; 10:19; 15:23, 26; 16:1, 7; 2 Ki. 17:15, 20; 23:27; Job 5:17; 7:5, 16; 8:20; 9:21;
10:3; 19:18; 30:1; 31:13; 34:33; 36:5; 42:6; Ps. 15:4; 36:5; 53:6; 58:8; 78:59, 67; 89:39;
106:24; 118:22; Prov. 3:11; 15:32; Isa. 5:24; 7:15f; 8:6; 30:12; 31:7; 33:8, 15; 41:9; 54:6;
Jer. 2:37; 4:30; 6:19, 30; 7:29; 8:9 (della parola di YHWH); 14:19; 31:37; 33:24, 26; Lam.
5:22; Ezek. 5:6; 20:13, 16, 24; 21:15, 18; Hos. 4:6 (della conoscenza di YHWH); 9:17 ).
Qal ic, suffisso 3 m pl “reject, despise : rifiutare”. Per il loro costante rifiutare.
hw"©hy> tr:äAT-ta,: “istruzione”: stessa espressione genitivale in Exod 13:9; 1 Chr 22:12; 2
Chr 12:1; 17:9; 34:14; Ezra 7:10; Neh 9:3; Ps 19:8; Isa 5:24; 30:9. Implica l’abbandono
della Bürît (in Exod. 13:9; 2 Ki. 10:31; 1 Chr. 16:40; 22:12; 2 Chr. 12:1; 17:9; 31:3f;
34:14; 35:26; Ezr. 7:10; Neh. 9:3; 10:30 (élöhîm); Ps. 1:2; 19:8; 119:1; Isa. 1:10 (élöhîm);
5:24; 30:9; Jer. 8:8): non insegnamento profetico (cfr Hos 4:6; 8:1) ma già corpo
legislativo? Certo esptessione della volontà di YHWH. Espressione dtr.
Wrm'êv' al{å: Qal perf 3 pl “keep, guard, observe, give heed”. I termini usati sono generali e
cari alla parenesi posteriore ad `ämôs: Dt 6:14; 8:9...
‘wyQ'xuw:> n. com m pl constr suffisso 3 m sing. something prescribed, a statute or due: pl.
~yQixu enactments, statutes of a law: of 'y in nature; of the prophets.
‘~W[t.Y:w:: particle conjunction Hiphil waw consec imperf 3 m pl, suf 3 m pl “err, wander,
go astray, traviare, sviare”. Chouraqui,1054: “les font divager”.
~h,êybez>K:i (Num. 23:19; Jdg. 16:10, 13; 2 Ki. 4:16; Job 6:28; 24:25; 34:6; 41:1; Ps. 4:3; 5:7;
40:5; 58:4; 62:5, 10; 78:36; 89:36; 116:11; Prov. 6:19; 14:5, 25; 19:5, 9, 22; 21:28; 23:3;
30:6, 8; Isa. 28:15, 17; 57:11; 58:11; Ezek. 13:6ff, 19; 21:34; 22:28; Dan. 11:27; Hos. 7:13;
12:2; Mic. 2:11; Hab. 2:3; Zeph. 3:13). Il soggetto: “lie menzogne, falsehood, deceptive
thing”; of idols as a lie (res ementita); then of empty human pretensions. Alonso,1095:
idololatria va contro il primo comandamento; già Elia aveva lottato. Così potrebbe parlare
Ger. (Simin,43: non fanno parte del vocabolario dell’idololatria).
Testo più recente rispetto all'oracolo seguente [come Gen 1 che interpreta Gen 2-3)].
Terminologia deuteronomistica (lo nega Simian,43, nota 9; 44, nota 13). Probabilmente
redatto dopo la distruzione della città di yürûšälaºim. Esprime la radice dei crimini dal
punto di vista teologico (manca l’aspetto politico dei precedenti oracoli). Sembra quindi il
risultato di un adattamento generico e nel contempo teocentrico del messaggio di `ämôs
alla situazione di yühûdâ. Fa vedere quale sia il reale peccato del popolo di YHWH che lo
porta alla trasgressione verso il prossimo (cfr 2:6-8).
[2:6-16]
`ämôs sta annunziando i precedenti oracoli (quelli che sono stati presentati come suoi)
ad uditori convinti che le nazioni dovranno subire il giudizio nel YOM YHWH. Si
34
immagina facilmente l’effetto di sorpresa che provoca il seguente oracolo che è il culmine
ed è il più sviluppato dei precedenti: quattro crimini, l’accusa è rafforzata, la condanna è
fatta con termini abbondanti e nuovi. La formula d’apertura con proverbio numerico si
adatta meglio a questo oracolo. La conclusione è segnata al v 16: hw")hy>-~aun>. Espressione che
appare anche stranamente al v 11.
[2:6] Così ha detto YHWH:
hw"ëhy> rm:åa' hKo…
Köh ´ämar yhwh(´ädönäy)
Contro tre ribellioni di yiSrä´ël
laeêr"f.yI y[eäv.Pi ‘hv'l{v.-l[;
`al-šülöšâ Piš`ê yiSrä´ël
e contro una quarta, non lo farò tornare:
WNb,_yvia] al{å h['BÞ 'r>a;-l[;w>
wü`al-´arBä`â lö´ ´ášîbeºnnû
contro l’aver essi venduto giusto contro argento (denaro)
qyDIêc; ‘@s,K’B, ; ~r"Ûk.mi-l[;
`al-mikräm BaKKeºsep caDDîq
e il povero per due sandali!
`~yIl")[]n: rWbï[]B; !Ayàb.a,w>
wü´ebyôn Ba`ábûr na`áläºyim
y[eäv.Pi:: le ribellioni d’ yiSrä´ël sono designate prima in modo generico con la parola y[eäv.Pi
come quelle delle altre nazioni 124. Come per gli altri i crimini specifici sono introdotti da
l[; che ha senso causale dando la motivazione per cui il decreto di condanna verrà eseguito.
Vengono elencati quattro crimini (conformemente allo schema della formula introduttoria).
I crimini sono contro la giustizia sociale e rispondono ai delitti precedenti contro il diritto
internazionale. Si tratta dell’oppressione dei poveri e dei bisognosi.
~r"Ûk.mi-l[;: la prima ribellione è espressa col verbo rkm (Gen. 25:31, 33; 31:15; 37:27f,
36; 45:4f; 47:20, 22; Exod. 21:7f (legislazione), 16, 35, 37; 22:2; Lev. 25:14ff, 23, 25, 27,
29, 34, 39 (legislazione), 42, 47f, 50; 27:20, 27f; Num. 20:19; Deut. 14:21; 15:12
(legislazione); 21:14; 24:7; 28:68; 32:30; Jdg. 2:14; 3:8; 4:2, 9; 10:7; Ruth 4:3; 1 Sam.
12:9; 1 Ki. 21:20, 25; 2 Ki. 4:7 (un caso speciale); 12:6, 8; 17:17; Neh. 5:8; 10:32; 13:15f,
124
In seguito usa altri vocaboli.
In 3:2 !wO[ pl, che significa: “delitto, crimine, offesa contro YHWH e la sua legge” (raro per peccati contro gli
uomini: 1 Sam 20:1; 8:25.24), colpa che nasce da un simile atto, stato di peccato commesso che esige una pena.
In 5:12 usa il pl di taJ'x; (f) “delitto, peccato, crimine, offesa, violazione della legge”, dell’alleanza e defezione
da YHWH come idolatria.
Il senso teologico del peccato è ben evidenziato dall’uso dei verbo in 4:4 [vP in relazione al culto visto come
atto di ribellione a YHWH. La parola usata in 9:8 indica quasi sempre offesa verso YHWH, violazione della legge.
Altre espressioni che indicano la cattiva condotta di yiSrä´ël: “cercare il male”, contrario di “cercare il bene”, ossia
“cercare YHWH”, mette in evidenza il senso teologico del peccato; “non sanno fare ciò che è eticamente retto, integro”
(3:10) che porta alla “perversità dei costumi” (3:9); altre indicano il sovvertimento dei principi: 5:7; 6:12.
Tra le ribellioni così genericamente designate sono descritte in modo particolareggiato quelle che rendono
schiavi poveri e deboli. Causa è la superbia e l’orgoglio dei ricchi (cf 2:7), dei grandi proprietari (cf 5:7.10-12) che
abitano sulla terra “proprietà di YHWH” (7:4). Il loro ingiusto agire è descritto come “calpestare il debole” (5:11),
“osteggiare, avversare il giusto” (5:12), “fiaccare i poveri” (4,1), affliggerli, opprimerli “costringerli ad allontanarsi da
ciò che è giusto” impedendo loro di conseguire il bene (5:12). Più particolarmente: “vendere il giusto o il povero” (2:7),
comperare i poveri (8:6), o più radicalmente “sterminarli” (8:4). Questi atteggiamenti ancora generali, si concretizzano
in atti di violenza e di oppressione quali il trattenere ingiustamente cose dovute ad altri (la mercede; cf Lev 5,21;
19:13)... Radice è l’avarizia che porta ad avere con violenza (3:10; 5:9; col denaro si compra il giudice e si impedisce di
dire la verità). Peccati sessuali: 2:7. Spergiuro: 8:14. Tutti questi peccati che si realizzano nelle relazioni umane, sono
riassumibili nelle parola al plurale che indica il loro aspetto teologico: sono tutti peccati contro YHWH. Peccare contro
l’umanità è lo stesso che peccare contro YHWH che non dimenticherà mai (8:7).
35
20; Est. 7:4; Ps. 44:13; 105:17; Prov. 23:23; 31:10, 24; Isa. 24:2; 50:1; 52:3; Jer. 34:14;
Ezek. 7:12f; 30:12; 48:14; Joel 4:3, 6ff; Amos 2:6; Nah. 3:4; Zech. 11:5) che significa:
“vendere”. Può avere come oggetto una cosa come in Gen 47:20 (un terreno acquistato:
22); Lev 25:16 (nessuno faccia torto al fratello…somma dei raccolti); Neh 10:32 (merci); o
un animale come in Dt 14:21 (bestia morta); Es 21:35 (animali: il bue). O i diritti di
primogenito in Gen 25:31.33. Significa anche “vendere” in schiavitù in Gen 37:27 (yôsëp)
ecc 36; 45:40 (in micraºyim); Es 21:8: una schiava concubina. 16 “rapire e vendere”. Dt
21:14 (una donna prigioniera); Neh 5:8. O detto in modo dispregiativo “desponsavit filias
pro lucro”: Gen 31:15 (la sposa). Cfr Es 21:8; Lev 25:14; Dt 14.21; col prezzo in Dt 21:14;
Gioel 4:3; part Is 24:2; Ez 7:12 ss Ne 13:20. Parallelo 8:6. Il suffisso pl in ~r"Ûk.mi (qal inf
costr (come per le altre nazioni), col suffisso della terza m pl), mostra che si tratta di tutta
la classe (commercianti e giudici) coinvolta nel rapporto di forza oppressiva contro i
poveri. Si tratta di tutto il sistema di giustizia pubblica, dell’istituzione della giustizia (cfr
5:7.15). Forse si riferisce all’istituto dei debiti: l’istituzione della servitù per debiti era
originariamente intesa a mantenere in vita l’indebitato; di questa istituzione ora si
abuserebbe (ma cfr Simian,51). Qui è usato per indicare questo rapporto mercenario tra
ricchi 125 e poveri 126 ove questi ultimi sono ridotti a mercanzia. Qui esprime il
125
`ämôs rivolge l’annuncio del giudizio di YHWH a chi, per il presente benessere ed i successi militari (6:13) rimuove
e scaccia (il pensiero) del Giorno del male (sciagura militre (cf 6:3)), pensando: “Non si avvicinerà né giungerà fino a
noi la sventura!” (9:10). Un quadro di questa società emerge dall’insieme del libro e rende più acuto il contrasto tra la
situazione attuale e l’annuncio della sciagura. Questo contrasto è permanente in tutto il volume, come lo stesso tono di
minaccia. E’ una società opulenta, ma ingiusta e falsamente religiosa. E’ un tempo di prosperità per il popolo (6:8 cf
8:7) che si autocelebra in magnifiche costruzioni (sono soprattutto quelli della capitale che possono permettersi questo
lusso: 3:9.12: 6:11; cf 8): splendide e grandi (6:11), case di pietra squadrata (5:11: pietre accuratamente lavorate con
impiego di mano d’opera specializzata erano usate per la costruzione di grandi edifici ad uso comunitario quali il
tempio di yürûšälaºim: 1 Re 6:36 o case del re: 1 Re 7:12.9.11), palazzi ben costruiti e pieni di ricchezza (6:8). C’è chi
ha una casa per l’inverno ed una per l’estate (3:15). Tutto ciò crea un orgoglioso ottimismo (6:1 ss). In questi palazzi i
gaudenti (soprattutto quelli che hanno autorità, insaziabili e d’animo leggero: 6,1) grondanti unguenti finissimi (6:6; cf
Sal 23:5!), stanno sdraiati a mensa su ricchi tappeti o divani (cf 6:4); si adagiano (simbolo del loro rilassamento) su
cuscini di mense d’avorio od ornate d’avorio (6:4.7) mentre mangiano agnelli scelti e vitelli ingrassati (una scelta si
faceva in vista dei sacrifici!). I musicisti accompagnano il loro vociare col suono dell’arpa. Non manca il vino, prodotto
delle vigne che hanno in campagna (6:6). Le loro donne non sono da meno: incitano i mariti a sfruttare la situazione. La
Porta della Città era il centro (2 Sam 18-19) ove si svolgeva la parte più importante della vita cittadina; luogo del
mercato (2 Re 7:1.18) e dove í giudici ed il re sedevano ufficialmente (Dt 21:19; 22:15); in 5:10.12.15 è sinonimo di
tribunale, di corte giudiziale). Alla Porta, corruzione (2:6) sia per quanto riguarda il mercato (8:4 ss) che l’esercizio
della giustizia (5:7ss). Nei templi l’affluenza alle solenni riunioni festive (8:10; cf 1 Re 12:32: con processioni e danze)
comunitarie è considerevole: dalla mattina alla sera c’è chi sacrifica (4:4): sale il fumo delle vittime (4:5; 5:21) e sí
odono, misti a preghiere ad alta voce (4:5), i canti accompagnati dalle arpe; canti spesso sguaiati perché anche nel
tempio scorre il vino (2:8). Nella loro area si esercita poi la “sacra prostituzíone” (cf 2:7). C’era la presunzione “YHWH
è con noi!” (5:14). Questa espressione era ripetuta nelle celebrazioni liturgiche: e la sua dimostrazione stava nella
prosperità attuale. Questa società è presentata effettivamente divisa: da una parte chi sicuro di sè, possiede il paese,
economicamente indipendente e fiorente; dall’altra i deboli, i poveri... I crimini d’Yisra’èl (presentato alla pari delle
altre nazioni) sono di carattere sociale e religioso e sono in relazione ai precetti della Bürît. `ämôs accusa l’istituzione
dei debiti (cf Es 22:25; Dt 24:7) con esempi. In yiSrä´ël si suole rendere schiavi degli innocenti perchè poveri e senza
soldi per corrompere i giudici. E’ ingiusto rendere schiavi uomini (cf Es 22:1-31) come mercanzia. Le iperboli evocano
l’oppressìone dei poveri da parte dei ricchi e la profonda corruzione dei giudici. Il diritto che è un bene di ciascuno
diventa uno strumento funesto che permette ai potenti di opprimere o deboli e, quel che è peggio, sotto l’apparenza della
legalità; molti degli atteggiamenti sotto accusa sono forme rispettabili di oppressione del prossimo. Il servizio religioso
è diventato un teatro indecoroso: padre e figlio vanno dalla medesima meretrice (cultica): educazione religiosa dei figli
è iniziazione a culti idolatrici ... E’ ironico che in tali situazioni si pensi ancora a realizzare il culto.
126
Gli schiacciati sono descritti con queste parole:
(1) qyDIc': 2:6;5:12; cfr hq'd’c. 6:12; 5:7.24. Qui è la persona che vive secondo le norme della giustizia,
riconosciuta tale nel giudizio o in una lite o che dovrebbe essere riconociuta tale. La persona dalla cui parte è il diritto,
chi non ha commesso crimine: innocente. Gen 20:4: non si era accostato a lei = innocente. Es 23:7; Dt 25:1 innocente
contro colpevole; 1 Re 8:32 (empio e innocente); Is 5:23: privano del suo diritto l’innocente. Is 29:21: rovinano il
36
provocatorio comportamento della classe dirigente (commercianti e giudici) verso il
giusto-povero. Si riferisce ad una rete di peccati in seno al popolo yiSrä´ël .
‘@s,K,’B;: B di prezzo (cfr Lev 27:27; Dt 21:14; Gl 4:3); @s,K,: (1) argento, metallo nobile;
segno di ricchezza. (2) argento usato nel commercio, mercatura i.e. pecunia generatim: (a)
genitivo pecuniae Gen 31:15; 42:25; 43:12; 47:14; es 21:35; Num 3:48; pro pecunia emere:
Dt 2:6; Is 43:24; vendere Dt 2:28; 14:25; 21:14. Cfr Lam 5:4 (il pagamento stesso). Gen
17:12 Lev 22:11; Ger 23:13; 44:2b (b) pecunia in forma laminarum argentee per
determinare il prezzo, ossia talenti: 2 Re 5:12; siclo: Lev 17:6; Ger 23:16; Lev 27:3 ect.
Mina (Esdr 2:69; Neh 7:71). L’acuirsi del contrasto ricchi-poveri verso i sec. IX-VIII a.EV
era accompagnato dall’uso generalizzato della moneta, documentato verso la stessa epoca,
per il commercio, invece del cambio in natura: il nuovo sistema favoriva la formazione di
grandi capitali concentrati nelle mani di pochi…Si assisteva all’assorbimento della piccola
proprietà da parte di latifondisti ed in generale alla sopraffazione del ricco sul povero sul
terreno economico. In parallelo
rWbï[]B;: “ob calceos (acquisendo) (Zorell,566).
~yIl")[]n:: “par calceorum”: 2:6; 8:6. Un creditore a cui un povero debitore deve poco, il
corrispondente di un paio di sandali, è così crudele che per pagarsi, fa vendere il debitore
per ricavane i soldi. Per cui “per denaro” indica il prezzo e lo scopo della vendita di un
uomo; “per un paio di sandali” è la causa del tutto irrisoria. E’ quanto gli basta per essere
giusto. Parallelo con !Ayb.a,, wn"[,' lD;. In 5:12b: vedi v 11 rrc: adversatus est , afflixit, vexavit aliquem: Num 10:9; 25:17;
Am 5:12; Sal 7:5.
(2) !Ayb.a:, parallelo al precedente: 2:6; 4:1; 5:12; 8:4.6 (= däl). “Pauper, egenus, indigente” dell’aiuto degli altri:
Dt 15:4; Sal 112:9; col sinonimo däl in Is 14:30; Am 4:1. In senso più lato: “miser, inops, indigente d’aiuto”: Ger
20:13; Am 2:6; Sal 69:34; col sinonimo in Am 8:4. Vedi BJ 2041 a Sof 2:3. Oggetto del verbo “vendere”. Specifica qyDIc'
ed indica che si tratta di un appartenente ad una classe inferiore, la cui causa è giusta, ma o è angariato da un giudice
disonesto o da un creditore spietato che lo vende schiavo in quanto non ha denaro.
Giudice disonesto e povero innocente onesto. IDB,2,1012. Il giudice il cui dovere è far valere il diritto di chi lo
detiene pubblicamente, qui è presentato come colui che invece conculca il povero o perché non gli rende giustizia o
perché non lo difende contro il ricco che lo accusa. Il giudice è disonesto perché dovrebbe essere il difensore, tenendo il
posto di élöhîm, del povero tanto più se questo povero ha dalla sua parte tutte le ragioni per vedere trionfare il suo
diritto. Il giudice si lascia corrompere dai soldi non certo dati dal povero, ma dal ricco. Solo il ricco infatti può pagare e
corrompere il giudice! L’immoralità e la corruzione è messa in maggior risalto dall’irrisorietà del prezzo in natura: un
paio di sandali (cfr 1 Sam 12:3). E’ quanto gli basta per essere corrotto: un paio di sandali (“pro re vivissima”). Il
suffisso pl in ~r"kÛ m. -i l[; si rivolgerebbe a tutta la classe dei giudici: quindi si tratta di tutto il sistema di giustizia pubblica,
della istituzione della giustizia (cfr 5:7.15). Qui l’accento sarebbe sullo qyDIc' che vale più del denaro!
Commerciante creditore spietato che vende schiavo il povero.
Il creditore a cui un povero debitore deve un nulla, il corrispondente di un paio di sandali, una miseria, è così
crudele che per pagarsi, fa vendere il debitore per ricavane i soldi. Vende schiavo un debitore che non paga per
raccogliere denaro! Per cui nella traduzione “per denaro” indica il prezzo e lo scopo della vendita di un uomo; “per un
paio di sandali” è causa del tutto irrisoria. Qui l’accento sarebbe su “povero” che verrebbe difeso dal profeta. Sarebbe
una difesa della povertà che ha dei diritti vitali che nessuno può toccare.
(3) lD; : 2:7 (pl); 4:1 (pl); 5:11; 8:6 (pl): « imbecilus, inops, pauper, (debilis); exhaustus vilis attritus.. IDB, “
essere debole”: sono coloro la cui prosperità e stato sociale sono stati ridotti ad un grado inferiore. Così sono opposti al
ricco. Non hanno forza fisica, abilità psiclogica; diventano bisognosi. Nel contesto con qyDIc' (singolare); !Ayb.a, ; wn"[.'
(4) wn"[:' etym: “depressus, humilis, exiguus” : (1) de animo humili: (a) modestus, humilis : Num 12 :3 ; detto di
Moshèh ; (b) pio umile, mansueto, sottomesso a YHWH: Sal 25:9 ecc. (2) effertur magis misera condicio: pauper,
afflictus, auxilii indigens : Sal 9:13q ;10:12 q.17 ; 76 :10 ; Pr 14 :12. Con parallelo Is 29 :19 ; Is 32 :7 K ; Am 8 :4 K,
con däl in Is 11 :4: Am 2:7. Il sostantivo: (1) pauper, egenus: Es 22:24; Lev 19:10; 23:22; Dt 15:11; 24:12.14; Is 3:14.
Am 8:4. (2) supplex. In Lam 5:11: hanno oppresso le donne; Ez 22:11 a partire del v 7 ss.
(5) hr'[]n:: 2:7 : “puella, famula, ancilla”. Ha questi sensi: (a) “puella adulescentula”: denota l’età giovane 1 Sam
9:11 (alla fonte); 2 Re 5:2.4; Est 2:2ss (da sposare). (b) dal contesto: “filia”: Giob 40:29; (c) virgo: (fidanzata violentata)
Dt 22:23.28; 22:15: giovane moglie; Giud 21:12 (pl); 1 Re 1:2 (concubina); Est 2:2; (d) “pellex adulescens”: giovane
concubina Giud 19:3; (e) “meretrix” Am 2:7; (f) “ancilla”: dipendente personale del padrone: Gen 24:61 (pl); Es 2:5
(della principessa); 1 Sam 25:42 (pl); Pr 9:3; 27:27; 31:15; Est 2:9: 4:4.16.
37
corrotto: basta una cosa vilissima! O un giudice il cui dovere è far valere il diritto, qui non
gli rende giustizia contro il ricco che lo accusa. Il giudice dovrebbe essere il difensore del
povero, tenendo il posto di élöhîm. Si lascia corrompere dal ricco! L’immoralità e la
corruzione è messa in maggior risalto dall’irrisorietà del prezzo: un paio di sandali (cfr 1
Sam 12:3)! Si tratta di un appartenente da una classe debole la cui causa è giusta, ma o è
angariato da un giudice disonesto o da un creditore spietato che lo vende schiavo in quanto
non ha denaro.
Al povero, al debole resta solo la voce del näbî´.
Il povero/oppresso è descritto :
qyDIc:; 2:6 (sing.); 5:12; (cfr hq'd’c. 6:12; 5:7.24): è la persona onesta che vive secondo le
norme della giustizia e giusto dovrebbe essere riconosciuto nel giudizio o dopo una lite.
Colui che non ha commesso crimine: innocente. Si tratta di non colpevoli sì da non
meritarsi il castigo né debitori sì da doversi vendere. Gen 20:4: non si era accostato a lei =
innocente. Es 23:7; Dt 25:1 innocente contro colpevole; 1 Re 8:32 (empio e innocente); Is
5:23: privano del suo diritto l’innocente. Is 29:21: rovinano il giusto. Questo primo
aggettivo qualifica i seguent i tre. In parallelo
!Ayb.a,: 2:6; 4:1; 5:12; 8:4.6 (=lD;). “Pauper, egenus”, indigente dell’aiuto degli altri: Dt
15:4; Sal 112:9; col sinonimo lD; in Is 14:30; Am 4:1. In senso più lato: “miser, inops,
indigente d’aiuto”: Ger 20:13; Am 2:6; Sal 69:34; col sin in Am 8:4. Vedi BJ 2041 a Sof
2:3.
[2:7a] I calpestanti 127 sulla polvere della terra la testa dei deboli
~yLiêD: varoåB. ‘#r<a,’-rp;[]-l[; ~ypiÛa]Voh;
haššö´ápîm `al-`ápar-´eºrec
[2:7b]e la via degli oppressi faranno deviare.
WJ+y: ~ywIßn"[] %r<d<îw>
Bürö´š Dallîm wüdeºrek `ánäwîm ya††û
Seconda ribellione e seconda accusa. Continua la descrizione del comportamento dei
ricchi:
~ypiÛa]Voh; : 2:7; 8:4. Qal part m pl ab di @a;v' “anhelavit, aera attraxit” (vehementer aliquid
desiderans) da cui “gasp, pant after, long for” (e.g. Is 42:14; Ger 2:24). Nel libro significa
(a) “inhiavit, hostilier impetivit” (non solum cupiendo sed etiam agendo: Ez 36:3; Am 8:4;
Sal 56:2. crush, trample. (b) Come @wv: “trivit, calcavit”. Qui: forse : calcavano in tal modo
la polvere della terra nelle vie, camminando superbamente, che la polvere eccitata dal loro
andare cade sul capo dei poveri che vanno per la medesima strada (Zolli). Polvere sul capo
dei poveri. Ackermann,260: “Qui anhelant (expectant) ut sit pulvis terrae”: qui in id
anhelant (et tot in hoc incumbunt) ut sit pulvis in capite tenuium i.e. ut humi eos raptent, et
distrahant, ut eorum capita pulvere terrae, quam calcant suis pedibus, aspergant, et
compleant, ut oppressione sua vexatos in luctum conjciant”. Oppure: attaccano ostilmente i
deboli (cf 8:4). Sono i poveri che prendono percosse.
varoåB: caput = persona = vita.
lD; 2:7 (pl); 4:1 (pl); 5:11; 8:6 (pl): imbecilus, inops, pauper, (debilis); exhaustus vilis,
attritus. Altro sinonimo per “poveri”. Sono coloro la cui prosperità e stato sociale sono stati
ridotti ad un grado inferiore. Così sono opposti al ricco. Non hanno forza fisica, abilità
psicologica: diventano bisognosi.
%r<d<îw>: “iter una cum opere cuius causa fit, res gerenda vel gesta, opus, negotium”; etice:
“modus agendi”: vita; pl actiones, mores, actus ; norma di vita.
wn"[': etym: “depressus, humilis, exiguus” (1) de animo humili: (a) modestus humilis:
Num 12:3; detto di Moshèh; (b) pio umile, mansueto, sottomesso a YHWH: Sal 25:9 ecc.
127
LXX; TM desiderano
38
(2) effertur magis misera condicio: pauper, afflictus, auxilii indigens: Sal 9:13q; 10:12
q.17; 76:10; Pr 14:12. Con parallelo Is 29:19; Is 32:7K; Am 8:4 K, con dal in Is 11:4: Am
2:7. Il sostantivo: (1) pauper, egenus: Es 22:24; Lev 19:10; 23:22; Dt 15:11; 24:12.14; Is
3:14. Am 8:4. (2) supplex. In Lam 5:11: hanno oppresso le donne; Ez 22:11 a partire del v
7 ss. Una quaterna significativa.
Il soggetto sono quelli della classe dirigente: WJ+y:: Hiphil imperfetto 3 m pl. “ extend,
stretch out, spread out, pitch, turn, pervert, incline, bend, bow”. Hif “ad deflectendum
coegit”; cfr Giob 24:4; ab eo quod iustum, verum, rectum est deflexit seu reduxit, avertit;
semovit, reppulit, impedivit: Am 5:12. Am 2:8: decubere super. Costringeranno a
deflectere: ripetizione duratura dell’azione. Atteggiamento tipico e costante.
Disumanizzazione del povero da parte del ricco. Probabilmente impediscono ai poveri di
adire alle vie legali. Manca ordine sociale.
[2:7c] E un uomo e suo padre sono soliti camminare verso la (stessa) ragazza
hr"ê[]N:h:)-la, ‘Wkl.yE) wybiªa'w> vyaiäw>
wü´îš wü´äbîw yë|lkû ´el-ha|nna`árâ
[2:7d] al fine di profanare il Nome della mia santità.
`yvi(d>q' ~veî-ta, lLeÞx; ![;m;îl.
lümaº`an Hallël ´et-šëm qodšî
Terza ribellione e accusa. E' difficile precisare la portata esatta di questo versetto. Forse
è una glossa; o lo è solo [2:7d] che fa riferimento a disordini nel culto: probabile accusa
contro la prostituzione sacra come contaminazione cananea.
‘Wkl.yE): qui il verbo dovrebbe avere accezione sessuale.
hr"ê[]N:h:)-la,: ha l’articolo. O si tratta
(1) di una prostituta comune alla quale vanno ambedue; o
(2) di una hv'(dEq. qüdëšâ, ierodula: prostituta cultuale che esercitava nel tempio
lasciando l’offerta al medesimo. Questa pratica era passata dai culti cananei alla pratica del
popolo. La presenza di ieroduli ambosessi è espressamente menzionata in 1 Re 14:24;
15:12; 22:47; 2 Re 23:7; Os 4:14; ed è condannata da Dt 23:18 ss. Ma solo il contesto della
aggiunta [2:7d] sembra indicare l’interpretazione di “ragazza” come meretrice cultica al
servizio del tempio (cf 1 Re 14:24; 16:12; 22:47; 2 Re 23:71; 1 Sam 2:22, uso condannato
da Dt 23:18). Questa opinione sembra meno probabile, dato che manca la parola tecnica
per indicare tale meretrice; o è evitata per la vicinanza al nome “santo”? Nel caso usando
hr"[]N:h:) al posto del termine tecnico, anche il frasario viene spogliato da ogni ipocrisia. E’
solo una povera ragazza! O
(3) di padre e figlio che camminano verso la medesima schiava di casa, presa come
oggetto di piacere sia dall’uno che dall’altro (BJ BC 1988): ciò è proibito da Es 21:7-11;
Lev 18 spec 8; 20:11; padre e figlio ne abusano in relazioni proibite: si tratterebbe di una
condotta immorale nei confronti di una schiava: un caso di oppressione del debole in una
vita familiare degenerata. La condotta sessuale di padre e figlio sceglie la stessa vittima:
una ragazza socialmente indifesa. Quest’ultima ipotesi è più probabile. Alonso,1096:
sembra una ragazza israelita che resta disonorata per una duplice relazione (cesserebbe il
delitto se avesse rapporti con un sol uomo? O la duplicità è una aggravante del delitto?).
Trattandosi di israelita (non straniera) il suo disonore ridonda in disonore del nome santo di
Dio ce ha voluto onorare e garantire rapporti sessuali onesti). Offesa della santà di Dio.
![;m;îl:. lo scopo del loro andare.
lLeÞx;: piel inf const “profane, defile, pollute, desecrate”;
yvi(d>q' ~veî-ta,: sembra avere un riferimento alla realtà cultuale. Linguaggio di Ez.
39
[2:8] E (su) 128 vesti di pegni sogliono stendere presso ogni altare;
x:Be_z>mi-lK' lc,aeÞ WJêy: ‘~ylibux] ~ydIÛg"B.-l[;w>
wü`al-Bügädîm Hábùlîm ya††û ´ëºcel Kol-mizBëªH
E vino di confische bere nella casa del loro élöhîm.
`~h,(yhel{a/ tyBeÞ WTêv.yI ‘~yviWn[] !yyEÜw>
wüyên `ánûšîm yišTû Bêt ´élöhêhem
Quarto crimine. Torna al contesto del primo: oppressione del povero privato del suo
mantello (nell’aggiunta, x:Be_z>mi-lK' lc,ae: per un uso legato ad una pratica immorale ed idolatra:
aggravante all’ingiustizia commessa). Ancora legato all’istituto dei debiti. Qui non è la
persona venduta, ma beni vitali per essa.
~ydIÛg"B.-l[;w:> (1) “amictus, vestis” (non collective!) gen. vestis longa exterior (non tunica)
Gen 39:12ss (maschile) Dt 24:17 (veste della vedova: non lederai il diritto dello straniero o
dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova; 2 Re 9:13; Am 2:8. Pl in senso
lato: vestes, indumenta: Gen 24:53; 27:15; 28:20; Sal 22:19. (2) grande panno usato come
coperta di chi dorme: “”1 Sam 19:13; 1 Re 1:1.
‘~ylibux:] Qal passive participle m pl abs “pignori demptae”. (1) “pignori sumpsit seu
dempsit aliquid debitori”: Es 22:25ss (legislazione): “Se prendi in pegno un mantello del
tuo prossimo, glielo restituirai al tramonto del sole, perché quello è la sua sola coperta, è il
mantello per la sua pelle, con il quale dormirà: altrimenti, quando griderà a me, lo
ascolterò, perché io sono misericordioso”; Dt 24:6: “Non si prenderanno in pegno le due
mole o la mola superiore; sarebbe prendere in pegno la vita”. Dt 24:17: “Non lederai il
diritto del forestiero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova”; Ez
18:26: “non opprime nessuno, non pignora nessuno, non commette rapine, dà il suo pane
all’affamato e riveste chi è nudo”; Giob 24:3-9: “Portano via l’asino degli orfani e
prendono in pegno il bue della vedova”. Qui “quod tegit egenum vestes pignori demptae”:
Am 2:8. (2) pignore sumpto pressit aliquem: cfr Pr 20:16 Prendi la sua veste! L’ha
impegnata per uno straniero! Per gli sconosciuti tienla in pegno!; 27:13; Giob 22:6. La
legislazione era dettata per difendere i diritti elementari dei bisognosi.
Wjy:: Hiphil imp 3m pl “extend, stretch out, spread out, pitch, turn, pervert, incline, bend,
bow” da cui hJ'mi bed. Imperfetto iterativo. Il verbo è attivo per cui: non come CarboneRizzi,74: “si accovacciano” o CEI: “si stendono”. E altri.
‘~yviWn[] : Exod. 21:22 (legislazione); Deut. 22:19 (legislazione); 2 Ki. 23:33; 2 Chr. 36:3;
Prov. 17:26; 19:19; 21:11; 22:3; 27:12; Amos 2:8: “multatio”: “vinum multationis,
comprato con multe ingiute”. Carboni-Rizzi,74: “di coloro che hanno subito la confisca
come multa”. Ancora in relazione a disordini nelle relazioni umane collegate alla
transazioni commerciali. L’accusa è l’alienazione che si accompagna a questo
comportamento. Esigere per motivi ingiusti o perché le autorità se ne approfittano.
Aggrava il peccato l’aggiunta sacrale.
[2:9] E (ppure) Io estirpai l’´émörî davanti ai loro volti 129
~h,êynEP.mi ‘yrImoa/h'(-ta, yTid>m;Ûv.hi ykiønaO ’w' >
wü´äºnökî hišmaºdTî ´et-hä|´émörî miPPünêhem
(che) come altezza, di cedri la loro statura! E la potenza , come quercie!
~ynI+ALa;K'( aWhß !soðx'w> Ahêb.G" ‘~yzIr"a] Hb;gOÝK. rv,’a]
´ášer Kügöºbah ´áräzîm Gobhô wüHäsön hû´ Kä|´allônîm
E ho estirpato il suo frutto dall’alto e le sue radici da sotto.
`tx;T'(mi wyv'Þr"v'w> l[;M;êmi ‘Ayr>Pi dymiÛv.a;w"
wä´ašmîd Piryô mimmaº`al wüšoräšäyw miTTäºHat
w: con valore avversativo (cfr Gen 2:17; 4:5; 2:29 etc): “eppure”. Attorno a questa
avversativa, il redattore fa ora gravitare i v 6-8 che contengono la descrizione della
ribellione di yiSrä´ël come rottura degli impegni di Bürît presi nell’occasione dell’ esodo;
128
Togliere?
129
Molt mss : a voi
40
ed essi s’aggravano sullo sfondo della fedeltà di YHWH e nel dono gratuito della terra ove
dovevano vivere in giustizia.
ykiønOa’w' > : in primo piano il pronome personsale: 2:9.10.13; 4:7; 5:1; 6:8, 7:14; 9:9. La prima
persona: 2:9.10; 3:1.2; 4:6.7.9.10.11; 5:12.21; 6:8; 9:1 (näbî´).7.15. Esprime l’opposizione
con enfasi: cfr Gen 16:5; Es 8:20; Num 11:12; Giud 6:18; Ger 20:6. E’ l’ “Io” divino che
evoca ciò che egli ha fatto perché il suo popolo fosse libero. Escluso il protagonismo del
popolo nell’epopea dell’ingresso e della presa di possesso della terra.
yTid>m;Ûv.hi: 2:9 (Hiphil perf 1 s e Hiphil waw consec imperf 1s); 9:8 (hiphil inf ab e hiphil
imperf 1s): “be destroyed, exterminated” (Niphal); “destroy, exterminate” (Hiphil). L’ Hif
1 perf: 2:9; 9:8; cfr Lev 26:30; Hag 2:22; sfx Ez 14:9. Terza persona perfetto: Dt 2:22;
31:4; 2 Re 21:9. Is 9:8. Ciò capiterà adesso a yiSrä´ël. Carbone-Rizzo,74: “io estirpai”.
Dato che nel contesto si tratta di immagine di alberi questo verbo sembra così ben tradotto.
Alonso: distrussi.
‘yrImoa/h'(-ta,: 2:9.10. Espime la sua azione verso questo popolo con immagine agricola.
Prima di tutto evocando la sua statura come quella della querce o cedri:
‘~yzIr"a] da zr,a, “cedar”. Ahêb.G": n c m s cs, suffisso 3 m sing. “high, exalted”.
!soðx'w:> “strong” (Am 2:9; Is 1:31).
~ynI+ALa;K:' hL'a; “ak”. Attività agricola distruttiva.
dymiÛv.a;w": Hiphil waw consec imperf 1 s: be destroyed, exterminated (Niphal); “destroy,
exterminate” (Hiphil).
‘Ayr>P:i “frutto”.
wyv'Þr"v'w>: “radice”: insieme alle due polarità sotto sopra: la totalità. Distruzione totale.
Implicita l’idea del trapianto del suo popolo sullo stesso territorio. YHWH prima ha dovuto
ripulire la Terra dove si trovavano ben radicati altri popoli. L’immagine iperbolica della
loro distruzione non eclude che essi si siano poi inseriti in Israel.
[2:10] E (ppure) Io vi ho fatto salire dalla terra micräºyim,
~yIr"+c.mi #r<a,äme ~k,Þt.a, ytiyleî[/h, yki²nOa'w>
wü´änökî he`élêºtî ´etkem më´eºrec micräºyim
e vi ho fatto camminare nel deserto, quaranta anni,
hn"ëv' ~y[iäB'r>a; ‘rB'd>MiB; ~k,Ût.a, %le’Aaw"
wä´ôlëk ´etkem BammidBär ´arBä`îm šänâ
per ereditare la terra dell’´émörî.
`yrI)moa/h' #r<a,î-ta, tv,r<Þl'
läreºšet ´et-´eºrec hä´émörî
Forse leggere qui il v 9?
Sulle tappe della storia del passato nel libro i ricordi iniziano dall’uscita da micräºyim
anche se ci sono elementi della storia precedente:
a) südöm e `ámörâ (4:11 cf Is 13:19; Ger 50:40; 49:8; Dt 29,22). Chi ha scritto 4:11
sembra al corrente della leggenda popolare utilizzata in Gen come archetipo di distruzione
totale e tipo del castigo divino.
b) Vicende dei patriarchi: alcuni nomi: yicHäq (7:9; cf 16), ya`áqöb (3:13; 6:8; 7:2.5;
8:7), yôsëp (5:6.15; 6:6) usati però come nomi del popolo. yiSrä´ël è il popolo ed il regno
del Nord.
Dell’uscita ricorda: (1) La peste (4:10) espressione proverbiale dopo il soggiorno in
micräºyim; (2) la salita da micräºyim(3:(1).2; 2:10; 8:7; (3) I quarant’anni nel deserto (2:10;
5:25); (4) annientamento degli ´émörî (2:9.10). Conosce la Toràh e la tradizione della
Bürît. Il näbî´ mostra che la tradizione non è sufficiente a sé stessa senza la parola di
YHWH nei nübî´îm (2:11-12; 3:7) che riconducono al genuino senso della tradizione. Il
decalogo era conosciuto, ma non praticato.
Nel volume si conosce anche la tradizione di šî´ön e si accenna a däwìd in una glossa
(6:5). Ricordi postesilici. E’ il credo di yiSrä´ël.
41
ytiyleî[/h:, … Exod. 3:8, 17; 8:1, 3; 13:19; 17:3; 24:5; 25:37; 27:20; 30:8f; 32:1, 4, 6ff, 23;
33:1, 12, 15; 40:4, 25, 29; …Deut. 12:13f; 14:6f; 20:1; 27:6; 28:61; Jos. 2:6; 7:6, 24; 8:31;
22:23; 24:17, 32; Amos 2:10; 3:1; 4:10; 5:22; 8:10; 9:7; H causativo.
%le’Aaw": Exod. 2:9; 14:21; Lev. 26:13; Num. 17:11; Deut. 8:2, 15; 28:36; 29:4; Jos. 24:3;
2 Sam. 13:13; 1 Ki. 1:38; 2 Ki. 6:19; 17:27; 24:15; 25:20; 2 Chr. 33:11; 35:24; 36:6; Job
12:17, 19; Ps. 106:9; 125:5; 136:16; Prov. 16:29; Eccl. 5:14; 10:20; Isa. 42:16; 48:21;
63:12f; Jer. 2:6, 17; 31:9; 32:5; 52:26; Lam. 3:2; Ezek. 32:14; 36:12; 40:24; 43:1; 47:6;
Hos. 2:16; Amos 2:10; Zech. 5:10. H causativo.
tv,r<Þl': i.c.: Gen. 15:7; 28:4; Lev. 20:24; 25:46; Num. 33:53; Deut. 2:31; 3:18; 4:5, 14,
26; 5:31; 6:1; 7:1; 9:1, 4ff; 11:8, 10f, 29, 31; 12:1, 29; 15:4; 19:2, 14; 21:1; 23:21; 25:19;
28:21, 63; 30:16, 18; 31:13; 32:47; Jos. 1:11; 13:1; 18:3; 24:4; Jdg. 2:6; 14:15; 18:9; 1 Ki.
21:16, 18; Ezr. 9:11; Neh. 9:15, 23; Ps. 37:34; Amos 2:10; Hab. 1:6: inherit from s.one.
#r<a,î-ta,: Amos 2:10; 3:1, 9; 7:12; 9:7.
[2:11] E ho fatto alzare dai vostri figli nübî´îm e dai vostri giovani, nzìrîm.
~yrI+zIn>li ~k,ÞyrEWxB;miW ~yaiêybin>li ‘~k,ynEB.mi ~yqIÜa'w"
wä´äqîm miBBünêkem linbî´îm ûmiBBaHûrêkem linzìrîm
Non è (stato) forse così, Bünê yiSrä´ël? Ne’um- YHWH.
`hw")hy>-~aun> laeÞr"f.yI ynEïB. tazO°-!yae( @a:ïh;
ha´ap ´ê|n-zö´t Bünê yiSrä´ël nü´um-yhwh(´ädönäy)
[2:12] E voi avete fatto bere ai nazirei vino
!yIy"+ ~yrIßzIN>h;-ta, Wqïv.T;w:
waTTašqû ´et-hannüzìrîm yäºyin
ed contro i vostri nübî´îm avete ordinato per dire: Non dovete profetare!
`Wa)b.N"Ti al{ß rmoêale ~t,äyWIci ‘~yaiybiN>h;-l[;w>
wü`al-hannübî´îm ciwwîtem lë´mör lö´ Tinnäb´û
~yqIÜa'w": 2:11; 5:2; 6:14; 7:2.5.9; 8:14; 9:11. Ancora soggetto YHWH. Hiphil waw consec
imperf 1s.
‘~k,ynEB.mi: in seno al popolo per il popolo. Si tratta della nomina e costituzione dei capi:non
giudici né re ma nazirei e profeti! Ossia le forme più imprevedibili e meno controllabili
dell’azione divina.
~yaiybin>l:i aybin" “spokesman, speaker, prophet”. Jeremias,61: non si può avere una
concezione più alta del profetismo. Senza i nübî´îm yiSrä´ël è perduto. Essi mettono a
nudo la colpevolezza e conducono alla fedeltà. Annunciatori della volontà di YHWH.
Soggetto popolo: in 12b: contro i profeti. Samuele e Debora.
`Wa)b.N"Ti Niphal imperf 2 m pl prophesy. Allude a 7:10. Is 30:10: ricorda il destino di Ger
ed Elia. In parallelo:
~yrI+zIn>li: Gen. 49:26; Lev. 25:5, 11; Num. 6:2, 13, 18ff; Deut. 33:16; Jdg. 13:5 (Sansone),
7; 16:17; Lam. 4:7; Amos 2:11f. “separate, consacrate” (oneself). ryzIn": “nazirite, a
consecrated person”. Modello ideale: senza alcol, ritualmente puri, capelli intonsi.
Consacrati a YHWH di offrivano a YHWH in modo totale. Rimprovero.
hqv hiphil waw consec imperft 2 m pl: give to drink, irrigate. Ubriacarli significa far
trasgredire il loro voto annullando la loro testimonianza viva di YHWH.
hw")hy>-~aun>: 2:11.16; 3:10.13.15; 4:3.5.6.8.9.10.11; 6:8.14; 8:3.9.11; 9:7.8.12.13.
[2:13] Ecco, Io stesso sto spaccando sotto di voi
~k,_yTex.T; qy[iÞme ykiînOa' hNE±hi
hinnË ´änökî më`îq TaHTêkem
come spacca il carro pieno contro di sé, di covoni.
`rymi([' Hl'Þ ha'îlem.h;( hl'êg"[]h' ‘qy[iT' rv<Üa]K;
Ka´ášer Tä`îq hä`ágälâ ha|mülë´â läh `ämîr
hNE±hi: richiamo dell’attenzione sul ciò che segue (2:13; 4:2.13; 6:11.14; 7:1.4.7.8; 8:1.11;
9:8.9.13). Particella deittica. Da collegarsi direttamente al v 8.
42
In primo piano il pronome personale: ykinî aO :' 2:9.10.13; 4:7; 5:1; 6:8, 7:14; 9:9. Azione
personale diretta di YHWH! Castigo più forte dei precedenti. Manca il fuoco.
qy[iÞme Hiphil part m s abs bis; indica un’azione che solo YHWH può fare: “crush,
fendere, spaccare il suolo” (Jeremias,62). Carbone-Rizzi,76: “io vi farò barcollare nella
vostra parte inferiore così come barcolla il carro” emendando il TM con puq = barcollare
all’Hif. CEI: “io vi affonderò nella terra come affonda un carro”: punta sull’immagine del
carro. Fa intuire il peso della Mano di YHWH che provoca il terremoto con la spaccatura o
fenditura della terra. Alonso,1097: schiacciare con un carro pacifico e basso il peso di un
ottimo raccolto sa di sarcasmo nel castigo: vuole forse accennare ad arricchimenti frutto di
sfruttamento che schiacciano gli ingiusti?
~k,_yTex.T; “sotto di voi”: sotto i vostri piedi. La terra è il fondamento che è sotto ed indica
stabilità: essa trema. Il terremoto anticipa il motivo dello sterminio di Yisra’èl. Immagina
una conseguente precipitazione in basso verso le viscere della terra. L’immagine della
Mano di YHWH che schiaccia il suo popolo in fuga impossibilitato a fuggire per il peso
della Mano su di sé evoca quella di un carro stracarico che per il peso affonda nel terreno.
La seconda occorrenza Hiphil imperf 3 f s ed ha per soggetto il sostantivo che segue nella
metafora “il carro” (cfr 2 Sam 6,3) con l’articolo hl'êg"[]h:' currus triturantis. Is 28:27 ss cfr
Ger 45:19; Nu 7:3. rymi[': “wath, row of fallen grain” (e.g. 2:13; Jer 9:21). “Spicae frumenti
demessae in agro”: Ger 9:21; in area in Mi 4:12; “ibi trituratae”: anche Zach 12:6.
Attraverso la parabola del carro stracarico di grano che fende il terreno da l’idea della terra
che si spacca.
Hl'Þ: dativus incommodi. Questo terremoto manda esuli gli indegni abitanti della Terra
quasi come un esodo al contrario. Vg: “ecce ego stridebo super vos sicut stridet plaustrum
onustum faeno”: è possibile: sicut comprimit tribulum (lapidibus gravatum) manipulos
frumenti, ita comprimet stringet YHWH pedes vestros, sc. ne effugere possitis. Ad una
catastrofe cosmica allude la quarta visione ( cfr Jeremias,J,12). Con questo peso e con le
difficoltà sul terreno descrive l’impossibilità della fuga.
[2:14a] E perirà il rifugio davanti all’agile,
lQ'êmi ‘sAnm' db;Ûa'w>
wü´äbad mänôs miqqäl
Il soggetto della frase è il sostantivo sAnm' (2 Sam. 22:3 (e mio rifugio); Job 11:20 (ogni
scampo verrà loro a mancare); Ps. 59:17; 142:5; Jer. 16:19; 25:35; 46:5) “refuge”. Il verbo
dba (qal waw consec perf 3 m s) significa “perish, be destroyed”. Per Simian, 58: si tratta
della “capacità di darsi alla fuga”. Forse meglio: per il terremoto il rifugio agognato
dall’agile fuggitivo scomparirà distrutto. TOB: “le refuge se dérobera devant l’agile”. La
confitta militare è aggravata dall’assenza del luogo di rifugio che è stato distrutto. Evoca il
panico che coglie onche i membri dell’esercito in disfatta che essendo agili porebbero
meglio e prima degli altri trovare il luogo in cui rifugiarsi. La meta verso la quale l’agile
fuggitivo correrà non sarà raggiunta perché scomparsa prima!
lq; (2 Sam. 2:18 (celere nella corsa detto di un uomo: wa`áSoh´ël qal Büragläyw
Kü´aHad haccübäyìm ´ášer BaSSädè); Job 24:18; Eccl. 9:11(con gibbor = valoroso: “ la
corsa non la vince chi è veloce, né la battaglia la vincono i più forti); Isa. 5:26; 18:2; 19:1
(detto di peso); 30:16 (detto del cavallo); Jer. 2:23; 3:9; 46:6; Lam. 4:19; Joel 4:4; Amos
2:14f) “levis” “agile”: detto di peso (Is 19:1). Qui è la qualità dei fuggitivi che vedono la
loro speranza legata al fatto che sono agili sfumare per cause esterne.
e il vigoroso non potrà usare la sua forza;
Ax=Ko #Meäa;y>-al{ qz"ßx'w>
wüHäzäq lö´-yü´ammëc KöHô
43
L’aggettivo qz"ßx'w> dal verbo qz:x' “be (come) strong, strengthen, prevail, harden, be
courageous” “il forte”. Forse in contrasto con le qualità precedenti. Non è una categoria
specifica della guerra a meno che non ri trattai di un armato più pesante del precedente.
#Meäa;y>-al{ piel imperf 3 m s: “be stout, strong, alert, bold, be solid, hard” (Gen. 25:23;
Deut. 2:30 (YHWH aveva irrigidito il suo spirito e indurito il suo cuore per metterlo nelle
tue mani); 3:28; 15:7 (non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la tua mano al tuo fratello
povero); 31:6f, 23; Jos. 1:6f, 9, 18; 10:25;…). Ripreso nell’aggettivo nel v 16. Ax=Ko: TOB:
“le courageux ne rassemblera pas ses forces, le héros ne s'échappera pas”.
[2:14c] e il prode non salverà la sua vita
`Av*p.n: jLeîm;y>-al{ rABàgIw>
wügiBBôr lö´-yümallë† napšô
BHS: nonn add hab. Forse è una glossa? La parola rABàgI (2:14, 16) “eroe” è anche nel v
16: strong, valiant man, cf. phrases lyx rABGI mighty man of valour; in 2 Sam. 16:6; Zeph.
1:14. guerriero in senso militare ; ma anche “valoroso” “stabile” in senso fisico o morale. Il
verbo è ripreso nel v 15.
[2:15a] E chi tende l’arco non (re)starà;
dmoê[]y: al{å ‘tv,Q,’h; fpeÛtow>
wütöpëS haqqeºšet lö´ ya`ámöd
[2:15b]e il veloce nei suoi piedi, non si salverà
jLe_m;y> al{å wyl'Þg>r:B. lq:ïw>
wüqal Büragläyw lö´ yümallë†
BHS: nonn add hab. Forse glossa: riprende il v 14.
e chi cavalca il cavallo, non salverà la sua nefeš;
`Av*p.n: jLeÞm;y> al{ï sWSêh; bkeärow>
würökëb hassûs lö´ yümallë† napšô
tv,Q,h; fpeto: l’arcere: chi maneggia l’arco con perizia; fpeto Qal part m s abs “catch, handle,
lay hold”
tv,q,: bow.
Anche l’espressione sWSh; bker:o ove bkero Qal part m s abs da bk;r' mount and ride, ride.
bk,r, chariot, chariotry.
sWs horse. Qui adornato per la battaglia.
[2:16] e un vigoroso nel suo cuore fra i prodi, nudo fuggirà
sWnðy" ~Ar±[' ~yrI+ABGIB; ABßli #yMiîa;w>
wü´ammîc liBBô BaGGiBBôrîm `ärôm yänûs
in quel giorno 130nü´um- YHWH.
aWhßh;-~AYB; p `hw")hy>-~aun>
Bayyôm-hahû´ nü´um-yhwh(´ädönäy) P
#yMiîa;w (2 Sam. 15:12 (della congiura di Assalonne); Job 9:4, 19; Isa. 28:2; 40:26: mighty.
In genere delle persone). Un coraggioso tra i prodi guerrieri. Un settima categoria: il più
coraggioso nel suo cuore tra i guerrieri. Lo scoraggiamento porta a rinunciare a combattere
mentre il nemico incalza. La paura coglie tutti e ognuno cerca mettersi in salvo pensando a
sé stesso. Chi ha un cavallo (forse gli ufficiali: ma non è sicura l’esistenza di una cavalleria
a quei tempi) si aiuta con quello. La maggior parte non può che confidare delle proprie
gambe. Raggiunti dai nemici, è la stage: cfr 9,1. Gettano le armi: ciascuno è solo e nudo.
130
Add?
44
Nei vv 14-16 è descritta ironicamente la punizione negli effetti sulle persone ritenute
più abilie forti. La fuga sarà loro impossibile davanti ai volti del nemico. I fuggiaschi sono
presentati come guerrieri allo sbando. Accumula categorie di persone abili per rendere più
plastica l’impossibilità di fuga. Il passo ha un’intonazione fondamentalmente bellica
evocando per contrasto quel dispiegamento organizzativo di forze di cui yiSrä´ël andava
fiero (cfr 5,1 ss) e che era per `ämôs una pazzesca e ingannevole illusione. Destinatari
dell’oracolo sono tutti, non solo i capi.
La composizione sembra usi la nomenclatura militare in relazione a qualità dei
guerrieri (agile, forte, valoroso) e poi a categorie dell’esercito (arciere, fante, cavaliere) che
potrebbe essere ispirata ad una celebrazione di una vittoria di poco conto o alla rivista di
una armata in partenza (cfr 5:3). In 5: 1 ss alla loro baldanza, contrappone le sue lugubri e
insistenti minacce.
[3:1-8]
[3:1] Ascoltate questa parola
hZ<©h; rb"åD"h;-ta, W[úm.vi
šim`û ´et-haDDäbär hazzè
che YHWH ha detto contro di voi, figli 131 di yiSrä´ël,
lae_r"f.yI ynEåB. ~k,Þyle[] hw"±hy> rB<ôDI rv,’a]
´ášer DiBBer yhwh(´ädönäy) `álêkem Bünê yiSrä´ël
contro tutta la stirpe che io ho fatto salire dal paese di micraºyim, dicendo:
`rmo*ale ~yIr:ßc.mi #r<a,îme ytiyle²[/h, rv<ôa] hx'êP'v.Mih;-lK' l[;…
`al Kol-hammišPäHâ ´ášer he`élêºtî më´eºrec micraºyim lë´mör
W[úm.v:i 3:1.9.13; 4:1.5; 5:1.23; 7:16; 8:4.11. Qal imp m pl: 3:1 .13; 4:1; 5:1;8:4 ; Qal imp
m s: 7:16. Qal imperf 1s; 5:23; Qal inf const: 8:11. Hif imper m pl: 3:9 ; 4:5. L’oracolo
inizia con un fiducioso invito all’ascolto. Qui inizia una serie di imperativi ben marcata. La
ripetizione è formale e non autorizza a congiungere gli oracoli tra di loro (Alonso,1100).
hZ<©h; rb"åD"h;-ta,: 1:1; 3:1.7; 4:1.10; 5:1; 7:10.16; 8:11.12 locutio, sermo, verbum, dictum:
Dei iq Dei revelatio, locutio per prophetas, promissivo, minae. Nella relativa rB<ôDI: Pi
locutus est contra = vituperando loqui de aliquo. Il soggetto è YHWH. lae_r"f.yI ynEåB. ~k,Þyle[] :1:1
(-l[;).3.6.8.9.11.13; 2:1.4.6.7.8.12; 3:1 (-l[;).2.5.9.14.15; 4:2.7.13; 5:1.2.8 (-l[;).9.11.19.23.;
6:4.5.6.14; 7:3.6.7.9.10.11.16.17; 8:8.10 (l[;w -l[;); 9:1.4.6 (-l[;).8.12.15.
Il v 3:1b sembra una glossa essendo in prima persona, ove si usa la terza ed usando un
singolare dopo un pl :
hx'êP'v.Mih;-lK': singolare in senso lato: tribù, popolo: Gen 12:3;28:14; Am 3:2. Zach 14:17;
Sal 22:28; 96:7; porro Gen 10:5.18.20.31: Am 3:1. ynEåB.: 1:1 (s).13 (pl); 2:11 (pl); 3:1 (pl).12
(pl); 4:5 (pl); 7:14.17; 9:7 (pl). laer_ f" y. :I figlio di Yiisihàq,: 1:1; 2:6.11; 3:1.12.14; 4:5.12;
5:1.2.3.4.25; 6:1.14; 7:8.9.10.11.15.16.17; 8:2; 9:7.9.14.
[3:2] Soltanto voi ho conosciuto
yTi[.d:êy" ~k,ät.a, qr:…
raq ´etkem yädaº`Tî
tra tutte le famiglie dell’´ádämâ!
hm'_d"a]h' tAxåP.v.mi lKoßmi
miKKöl mišPüHôt hä´ádämâ
`~k,(ytenO*wO[]-lK' taeÞ ~k,êyle[] dqoåp.a, ‘!Ke-l[;
131
LXX: Casa
45
qr:… : particella restrittiva: “solum tantum nonnisi”: voi soli. Implicito che YHWH sia
sovrano di tutti. Esclusivismo dell’amore di elezione per yiSrä´ël; ma l’elezione è radice
della punizione, creando responsabilità.
yTi[.d:êy": 3:2.10; 5:12.16: “gnarus rei, versatus est”. Con idea di ‘conoscere’ molto bene
qualcuno: “colit, amat”. YHWH aliquem amore ac favore suo prosequitur: Gen 18:19; Es
2:25; 2 Sam 7:20; Ger 1:5; Os 13:5; Am 3:2; Sal 31:8; Es 33:12.17. Richiama tutta la storia
di YHWH con il suo popolo. “Conoscere” significa amare, fare esperienza personale:
conoscere come incontro personale che impegna ambo le parti. Il verbo è usato anche
nell’ambito sessuale (Gen 4:1), ma in `ämôs non sembra implicare una parabola coniugale.
Carbone-Rizzi,78: io conosco…tribù. Alonso: ho scelto.
hm'_d"a]h': 3:2 (universa tellus).5; 5:2 (superficies terrae); 7:11 (terra alicuius populi che
fornisce da mangiare a questo popolo).17; 9:8.15.
Perciò visiterò (punirò) contro di voi tutte le vostre iniquità!”.
`~k,(ytenO*wO[]-lK' taeÞ ~k,êyle[] dqoåp.a, ‘!Ke-l[;
`al-Kën ´epqöd `álêkem ´ët Kol-`áwönö|têkem
‘!Ke-l[;: 1:1.3.6.8.9.11.13; 2:1.4.6.7; 3:1.2.5.9.14.15; 4:7.13; 5:2.8.9.11.19; 6:4.5.6;
7:3.6.7.9.16.17; 8:10; 9:1.6.15. conseguenza.
dqoåp.a,: 3:2.14. Il verbo contiene in sé diverse idee: spectandi, visendi, inspiciendi. Con
questo verbo, diverse volte, YHWH, il principe, il duce: (1) attente, sollicite vidit, spectavit
(YHWH suos, eorum sortem Es 3;16; 4:31; 1 Sam 15:2). (2) invisit, visitavit Giud 15;1
quia principis visitatio occasio esse solet favorum et beneficiorum “visitavit Deus aliquem”
valet iq benigne respexit, favit, prospexit ei. Saram Gen 21:1; populum 50:24; Es 13:19; 1
Sam 2:21; Is 23:17; Ger 32:5; Sal 8:5; 65:10. (3) in aliquo-aliquid vituperabile scelus
animadvertit (a) vituperavit: 2 Sam 3:8; (b) punivit, castigans Es 20:5; Is 13:11; 26.21; Os
1:4; 2:15; Am 3:2. Qui ha quest’ultimo significato: visita punitiva. ~k,(ytenO*wO[]-lK': “delictum,
crimen, offensa contra Deum eiusve legem (raro contra hominem)” Am 3:2; Zorell 380.
Alonso: vi chiederò conto.
Questo brevissimo oracolo sta nel cuore del messaggio di giudizio di `ämôs e ne è come
il fondamento e la linfa vitale; costituiscono la chiave esplicativa del messaggio.
Alonso,1097 come in forma di aforismo: l’elezione significa responsabilità. E’ il
programma di quanto segue. Cfr 4:12 e la revisione polemica in 9:7. E’ rivolto a tutto
yiSrä´ël. La ragione ultima dell’ira di YHWH verso il suo popolo è il suo amore =
conoscenza. La conoscenza speciale che yiSrä´ël ha di YHWH aggrava la sua
colpevolezza. L’elezione fonda il giudizio poiché basta che sia popolo eletto: YHWH esige
dal suo popolo una vita coerente con gli impegni della Bürît: una vita di giustizia. La
mancanza di giustizia nei rapporti tra persone e nazioni mostra che la berit è disattesa e
disprezzata. La disonestà dei giudici, l’oppressione dei deboli.. sono segno di una rottura
più profonda della disgregazione sociale: questo popolo ha ripudiato il suo élöhîm! Per
`ämôs solo un popolo nel quale le relazioni sociali siano improntate a giustizia può essere
un popolo fedele alla Bürît con YHWH. Il futuro dipende dalla relazione del popolo con
YHWH: se queste relazioni sono rotte dal peccato, si manifesterà l’ira di YHWH. Si vede
allora l’intimo legame tra l’ira di YHWH che si manifesterà nel suo Giorno e la fede
nell’elezione storica: quando la vita collettiva ed individuale non è giusta, l’amore si
manifesta in ira. YHWH, che ha salvato e salva, punisce anche il peccato: queste due
caratteristiche divine costituiscono l’indissolubile e paradossale unità tra giudizio e
salvezza. In questo modo YHWH conduce la storia: il futuro è nelle sue mani come lo è
stato il passato.
46
[3:3-8]
La forma: 9 stichi dei quali 5 iniziano con l’interrogativa e quattro con a: nel v 8
(stichi 8 e 9) cambia direzione nella sua seconda metà degli stichi: qatal al{å ymiä + yiqtol.
`Wd['(An-~ai yTiÞl.Bi wD"+x.y: ~yIn:ßv. Wkïl.yEh] 3
Al+ !yaeä @r<j<ßw> r[;Y:ëB; ‘hyEr>a; ga;Ûv.yIh] 4
`dk'(l-' ~ai yTiÞl.Bi Atên"[oæM.mi ‘AlAq rypiÛK. !Te’yIh]
Hl'_ !yaeä vqEßAmW #r<a'êh' xP;ä-l[; ‘rAPci lPoÜtih] 5
`dAK)l.yI al{ï dAkßl'w> hm'êd"a]h'ä-!mi ‘xP;-hl,[]y:)h]
Wdr"+x/y< al{å ~['Þw> ry[iêB. ‘rp'Av [q:ÜT'yI-~ai 6
`hf'([' al{ï hw"ßhyw: ry[iêB. ‘h['r" hy<Üh.Ti-~ai
ar"+yyI al{å ymiä ga'Þv' hyEïr>a; 8
`abe(N"yI al{ï ymiÞ rB,êDI ‘hwIhy> yn"Üdoa]
`Wd['(An-~ai yTiÞl.Bi wD"+x.y: ~yIn:ßv. Wkïl.yEh] 3
Al+ !yaeä @r<j<ßw> r[;Y:ëB; ‘hyEr>a; ga;Ûv.yIh] 4
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ar"+yyI al{å ymiä ga'Þv' hyEïra> ; 8
`abe(N"yI al{ï ymiÞ rB,êDI ‘hwIhy> yn"Üdoa]
3 Non x senza condizione y
4a Non x senza condizione y
4b Non x senza condizione y
5a Non x senza causa y
5 b Non x senza effetto y
6a Non x senza effetto y
6b Non x senza causa y
8a X non non manca effetto y
8 b X non non manca effetto y
In tutte si enuncia una implicazione reciproca:le due realtà vanno congiunte perché c’è
accordo.
[3:3] Cammineranno forse due insieme
senza essersi accordati 132?
`Wd['(An-~ai yTiÞl.Bi wD"_x.y: ~yIn:ßv. Wkïl.yEh]
háyëlkû šünaºyim yaHDäw BilTî ´im-nô`äºdû
h]: particella interrogativa. Implica che gli uditori di questo oracolo inizino già a
rispondere ed essere coinvolti. “La serie potrebbe suonare come un gioco ingegnoso,
cantato coralmente dal pubblico; la soluzione sembra caricarla di immaini
terribili..…dapprima ci si deve lasciare prendere da questo gioco dialettico che culmina in
dramma. E già alla prima lettura non si può eludere l’interpellanza di questo torrente di
domande. Anche se se con ricorsi sapienziali il profeta sta già preparando gli uditori
“preparati ad affrontare il tuo Dio : 4:12” (Alonso,1099). Alonso: camminano.
~yIn:ßv. : 3:3; 4:6; due.
wD"_x.y:: avverbio da dx;y" be united, be joined. Da cui l’avverbio: “together”.
-~ai yTiÞl.Bi : 3:3.4 biltî °im unless.
Wd['(A:: N Exod. 25:22 ( (of God) let (onesf.) appear, reveal onesf., w. l®); 29:42f; 30:6,
36; Num. 10:3f (appear, come: w. °el); 14:35 (gather (onesf.) against (w. ±al)); 16:11;
17:19; 27:3; Jos. 11:5; 1 Ki. 8:5 ( appear, come, w. ±al ); 2 Chr. 5:6; Neh. 6:2, 10; Job 2:11;
132
LXX senza conoscersi
47
Ps. 48:5; Amos 3:3. Vedi 3:2 (conosce; e al v 3: dà l’appuntamento!), 10; 5:12, 16. N perf
3 pl: d[;y.' agree, have an appointment; Jeremias,63: “incontrati”.
Il fatto da cui fa partire la riflessione degli uditori è la vista di due persone che
camminano insieme. Vedendoli insieme si deve risalire spontemanete al fatto che essi
precedente si sono conosciuti ed accordati. Al primo ascolto della domanda gli uditori non
sanno chi essi siano; ma giunti alla fine dell’enigma, quando questo viene sciolto al v 8b
essi vengono a sapere che i due sono `ämôs ed YHWH. Il profeta parla del suo rapporto
con YHWH.
[3:4] Ruggirà forse un leone nella foresta,
e preda non a lui?
Al+ !yaeä @r<j,Þw> r[;Y:ëB; ‘hyEr>a; ga;Ûv.yIh]
háyiš´ag ´aryË Bayyaº`ar wü†eºrep ´ên lô
Darà forse la sua voce un leoncello dalla sua tana
senza aver catturato?
`dk'(l'-~ai yTiÞl.Bi Atên"[oæM.mi ‘AlAq rypiÛK. !Te’yIh]
háyiTTën Küpîr qôlô mimmü`öºnätô BilTî ´im-läkäd
In questi stichi paralleli, fa evocare agli uditori il suono emesso da due animali 133
feroci e selvaggi che vivono lontani nella foresta ma si rendono presenti con la loro
voce, il loro ruggito.
133
Animali:
(1) Selvatici:
(1a) hyEr>a; m 3:4.8 yria] m 3:12; 5:19 da hr'a' pluck, gather: lion. rypiK. young lion leo iuvenis; in poesia = leone. Cfr
ruggisce: Ger 2:15; 51:38; Zach 11:3. Zorell,369. E’ menzionato nel TNK 130 volte. IDB,3,136-137: quadrupede
carnivoro (Phantera leo o Felis leo) di colore fulvo (rossiccio) con la coda a fiocco. Il maschio generalmente con la
criniera. Il leone della Terra appartiene al leone asiatico o persiano: Panthera leo persica. Contrariamente ad opinioni
più antiche, questa sottospecie ha leoni con criniera e senza. La criniera si ferma alle spalle, ma copre la maggior parte
del ventre. I leoni erano comuni nella Terra nei tempi biblici, diminuirono dopo il 1300 EV. Gli ultimi due leoni di cui
si parla furono uccisi a Beit Shean e presso Meghiddo. In Mesopotamia si estinsero solo all’inizio del secolo 19. Il
nome più comune è hyEra> ; : gli altri sono nomi poetici di leoni forti nel massimo della loro forza. rypiK. è generalmente
tradotto con giovane leone, ma non si vede bene la differenza dal nome comune. Nel parallelismo poetico può essere
solo un sinonimo. Nelle fonti assire si accenna che la caccia al leone era uno svago da re. Dal tempo dei Giudici (14:59) all’epoca di Giobbe (4,10-11) ecc. il riferimento a questo animale è un fatto costante. Uccisero leoni Sansone (Giud
14,6) David (1 sam 17,34) e Benaia (2 Sam 23,20) e ne ebbro lustro. Altri si trovarono peggio: 1 Re 13:24; 20:36; 2 Re
17:25. Sul metodo di cattura e uccisione vedi Ez 19,4.8. Leoni in cattività in Dan 6. Comunemente parlando il leone
appare nel TNK come una creatura sanguinaria, distruttiva, rovina del gregge (Am 3:12), il suo ruggito ispira paura: Pr
30:30. Anche il leone è sostentato dalla provvidenza ed in futuro sarà del tutto assente: Is 35:9 o addomesticato: Is 11:67; 65:25. Del leone si sente il ruggito in apertura. Gav 1:2; 3:4.8 (cfr Jdg. 14:5; Job 37:4; Ps. 22:14; 38:9; 74:4; 104:21;
Is 5:29 ; Jer. 2:15; 25:30; 51:38; Ezek. 22:25; Hos 11:10; Joel 4:16; Zeph. 3:3) rudivit,ruguvit. YHWH tonans Job 37:4;
ad judicium procedens: Ger 25:30; Os 11:10; Joel 4:16; Am 1:2. roar.
(1b) bDo orso, orsa 5:19. Crr 1 Sam 17:34.35ss; 2 sam 17:8; Os 11:8. IDB,1,368: grosso mammifero carnivoro,
con pelo ruvido e generalmente lungo; corda corta e un piede a cinque dita. L’orso conosciuto nelle regioni del N, era
una varietà dell’orso grigio (Ursus syriacus) Come molti orsi vive di vegetali, frutta, insetti più che di carne. Le
indicazioni TNK mòstrano che era un animale comune. Quantunque generalmente inoffensivi, possono essere dannosi
quando sono estremamente affamati o disturbati. Ciò spiega l’allusione di Am 5:19 e Pr 28:15 (Cfr Sap 11:17)…1 Sal
17:24… Cfr Is 11:7; 2 Sam 17:8. L’ultimo orso fu ucciso nell’Alta Galilea prima della guerra del 15-18.
(2) Domestici
(2a) !aco 6:4; 7:15. pecus ovinum ac caprinum in unum gregem coactum, cuius singola individua vocantur hf
(che manca in Am). IDB,4,315-16: il TNK si riferisce alle pecore più di 500 volte, se si include anche il riferimento
all’agnello e al montone. La pecora rappresenta la principale ricchezza ed il totale mezzo di sussistenza di popoli
pastori. Essa procura cibo da mangiare (1 Sam 14:32) latte da bere (Is 7:21-22) lana per tessere i vestiti (Lev 13:47) ed
anche rozzi vestiti (Heb 11:37; cfr Zach 13:4) e copertura per le tende (Ex 26:14). Inevitabilmente poi la pecora serve
come mezzo di scambio (2 Re 3:4; Ez 27:18-19) ed ha un posto centrale nel sistema sacrificale (Es 20:24 ecc). La
principale specie di pecora è oggi e senza dubbio dall’inizio, Ovis laticaudata. Le code sono sempre state viste come
delicatezza e per la loro raffinatezza erano usate per i sacrifici: Ex 29:22-25.
48
(2b) In 6:4 rK; da rr;K' “dancing" (literally whirling, only in 2Sam 6:14, 16) lamb agnus. IDB,3,58-59: indicando
probabilmente uno stato di maturazione tra l’agnello maschio ed il montone; cfr Gen 51:40. L’agnello è la vittima
sacrificale dominante. Simbolo principale della pasqua. Mattina e sera di offrivano vittime: Es 29,38-42. Anche il primo
giorno del mese lunare: Num 28:11. Cfr IDB,2,249: a young lamb in pasture.
(2c) hr'P' feminine di rP; m young bull, bullock giovane toro da cui hr'P' heifer, cow. Bos iuvenca, vacca (non per
latte o per cibo ma per arare). M 974 Zorell,66. Tra i vari passi Gen 32;16; 41:2 ss; rossa Num 19:2.5.6.8.. IDB,1,724:
la sua principale funzione la riproduzione è riferita in Lev 22:27-28; Dt 7:13; 28:4.18.25. L’allattamento dei vitellini in
1 Sam 6:7. In un passo vacche da latte sono messe al lavoro: 1 Sam 6,7-8. Il latte calgiato era prodotto dal latte di vacca:
Dt 32:14, Is 7:21. Ma questo prodotto era per i vitelli. Non c’è evidenza di mungitura quotidiana. Il latte in Ez 24:4
include quello di mucca cammella e capra. I formaggi di 1 Sam 17:18 possono essere di capra. Gli unici usi figurativi in
Gen 41,3.19.18.26 e Am 4:1.
(2d) rqB' cattle, herd, ox armentum, boves (opposto a pecore o piccolo bestiame). IDB, 3,614: quadrupede
cornuto e addomesticato del genere bos. Si crede provenga dal bos primigenius, il bue selvatico; specialmente il
maschio adulto castrato di questa specie. I buoi della Terra erano presumibilmente simili a quelle della Mesopotamia e
dell’Egitto. Come animale da tiro: spingevano i carri Num 7:3; 2 Sam 6:6; erano usati per arare: Dt 22:10; 1 Sam 11:5;
e per trebbiare: Dt 25:4. Dovevano riposare il sabato ed erano soggetti alla legge dei primogeniti. Usualmente
mangiavano l’erba disponibile, ma anche fieno; a volte i pascoli erano poveri. Is 11:7. Un bue poteva anche essere
tenuto in una stalla. Lo sterco poteva essere usato come combustibile: Ez 4:15. In Es 12:18 ss ci sono regole rigardanti i
buoi. Come cibo: animale puro e poteva essere mangiato: Dt 14:14, ma la sua carne non era comune nella dieta. Era
solo in occasioni speciali che veniva ucciso anche se le persone importanti re ecc mangiavano del bue molto più
frequentemente. Come animale sacrificale:uso ben noto; Es 20:24: paratica che risale ai giorni degli altari di terra Lev
3:1…. Come forma di proprietà: possedere un bue un asio era il minimo dell’esienza (Giob 24:31). D’altra parte parte
avere pecore e buoi e capre era un segno di benessere e di posizione sociale; ed erano predati dai nemici.
(2e) lg<[e 6:4 vitulus (bull-) calf. IDB,1,473-474: tori erano parte dei doni di Esau. Nell’uso più comune di toro
nel TNK è un animale sacrificale. Era non castrato Lev 22:24. La sua età non è usualmente specificata: trienne in 1 Sam
1:24. Simbolo di fecondità. Stalla qBer>m; stall (e.g. Amòs 6:4; Mal 4:2). Locus ubi alligatur, stabulum: Sir 38:26 vitulus
sagginatus : 1 Sam 28 :28 ; Ger 46 :21 ; Mal 3.20.
(2f) sWs 2:15 (il cavalcante il cavallo: militare); 4:10 (con la cattura dei vostri cavalli: glossa?); 6:12. horse.
Ricorre 138 volte. Equidi: asino, mulo.IDB,2,646-647:la maggioranza dei riferimenti TNK al cavallo sono connessi con
la guerra: Es 14:9 egiziani; poi cananei in Jud 5:22; siriani: 1 Re 20:1.Assiri in Is 5:28 ecc. In Ysra’èl c’è una
considerevole opposizione al cavallo come simbolo del lusso pagano e dipendenza da potere fisico di difesa: Dt 17:16.
Salmi e profeti condannano la fiducia nei cavalli: Is 31:1; Ez 17:15 L’introduzione del cavallo da guerra fu graduale (cfr
2 Sam 8:4). Salomone ebbe laprima cavalleria. Usati per trasporto regale di nobili e di ricchi. Come cibo era proibito.
Usato per la trebbiatura in Is 28:28. Uso in processione. Le caratteristiche del cavallo: agilitò, velocità, forza. Nitrito
qundo è eccitato da spinta sessuale: Ger 5,8 o dalla battaglia: ger 8:16. Durezza degli zoccoli: Is 5:28. Incapacità di
correre sulle rocce: Am 6:12. La descrizione più particolareggiata è in Giob 39,19-25.
(3) Volatili
rAPci: 3:5 bird, avis. IDB,1,439: classe di vertebrati di sangue caldo, distinti da altri animali dall’avere un corpo
più o meno coperto di piume. Nel secolo 19. si classificavano nella Terra circa 322 speci di uccelli come ai tempi
biblici.C’è la distinzione tra animali da preda (impuri: Lev 11,13) e gli altri (puri): passeri, piccioni… Il loro costume
migratorio è rilevato in Ct 2;12; Ger 8:7; Os 11:11. Nido nelle piante e vicino alle fortezze (Sal 104:22). Il canto nel Sal
104:12… Non conosciamo l’importanza degli uccelli edibili (non il sangue però Lev 7:26) nell’economia domestica del
periodo biblico.Le numerose referenze all’uccello in trappola suggeriscono che l’uccellagione era comune (Lev 17:13;
Giob 18:8; Sal 24:7; Ger 5:27; Os 7:12 e Am 3:5. I piccioni che servivano da cibo per i poveri e come offerte religiose
erano indubbiamente allevati: Is 60:8. Altri uccelli erano comunemente mangiati. Nel passo di Amòs uccello si riferisce
ad uccelli di ogni sorta anche uccelli da preda (Ez 39:4:17), ma in genere si riferisce alla selvaggina (Sal 124:7; Pr 6:5
ecc) o i passeri: Sal 102:8; Dan 4:12. L’allusione nel Dt 22,6-7 è all’uccello di nido la cui carni sono mangiate in Gern
15:20, piccioni ecc.
(4) Pesce
hg"WD da hg"D' multiply,increase. gD' fish, piscis: coll. IDB,2,272: non si fa distinzione tra pesci d’acqua dolce e di
mare. Ve ne sono molte varità in Yisra’èl. Sono spesso catalogati con gli uccelli, il bestiame e costituiscono la fauna
TNK: Gen 1:26. Il pescare poteva essere fatto per piacere o per profitto o provvisione. I re di Egitto andavano a pescare
per divertimento. Nei primi tempi di yiSrä´ël i Fenici erano pescatori. Dopo l’esilio da Bavel Tiro monopolizza
l’industria del pesce. I Filistei chiamavano il loro Dio Dagan = interesse alla pesca. Non abbiamo argomenti per dire che
gli Israeliti pescassero per piacere o per divertimento. Per essi era un duro lavoro. Il lavoro esigeva anche salatura e
l’aggiustare le reti. Per i modi di pescare in `ämôs si parla dell’amo rysi hook (Am 4:2): originariamente era una spina.
In Is 19:4: Hab 115: amo d’osso; di ferro al tempo di Salomome. Poi con la rete: Is 19:8; Eccl 9:12.
49
Sono: hyEr>a; m 3:4.8 (il Leone qui è YHWH, pur ancora in metafora e porta e
retrocedere ed asoltare la sua voce al v 4); cfr yria] m 3:12; 5:19 da hr'a' pluck, gather:
lion. E rypiK. : young lion leo iuvenis; in poesia = leone. Cfr ruggisce: Ger 2:15; 51:38;
Zach 11:3. Zorell,369. Il nome più comune è hyEr>a; ; l’altro yria] è usato in poesia per
indicare leoni forti nel massimo della loro forza. rypiK. è generalmente tradotto con
giovane leone, ma non si vede bene la differenza dal nome comune. Nel parallelismo
poetico può essere solo un sinonimo. Forse nella seconda lettura il “leoncello-cucciolo”
che ha cacciato, evoca il profeta nella cui voce è presente la Voce di YHWH.
Qui il leone è una creatura che per mangiare insegue una preda lo sgozza e la
distrugge: evoca la caccia e la distruzione della preda. Stessa connotazione in 3:12. In
questo contesto il suo ruggito ispira paura: Pr 30:30.
gav 1:2; 3:4.8 (cfr Jdg. 14:5; Job 37:4; Ps. 22:14; 38:9; 74:4; 104:21; Is 5:29 ; Jer.
2:15; 25:30; 51:38; Ezek. 22:25; Hos 11:10; Joel 4:16; Zeph. 3:3) “rudivit, ruguvit”.
YHWH tonans in Job 37:4; ad judicium procedens: Ger 25:30; Os 11:10; Joel 4:16; Am
1:2. roar. Alonso: ruggisce. In parallelo c’è l’espressione più ordinaria.
@r<j,Þw> “prey, food, leaf”. Questo ruggito è segno che ha catturato una preda. L’uditore
può evincere che a lui è una preda e qualche altro animale sta morendo. Il ruggito avvisa
l’uditore di un fatto che ne è la causa. In parallelo
dkl Qal perf 3 m s “capture, seize, take”.
Atên"[oæM.mi: sembra un’aggiunta.
Dall’insieme si sottintende che l’osservatore non ha davanti agli occhi il fatto, ma solo
un elemento, la voce da cui anche se il fatto avviene nel folto della foresta riesce a capire
che cosa sia avvenuto.
[3:5] Cadrà forse una passera nel laccio 134 a terra
e un tranello non per lei?
Hl'_ !yaeä vqEßAmW #r<a'êh' xP;ä-l[; ‘rAPci lPoÜtih]
hátiPPöl ciPPôr `al-PaH hä´äºrec ûmôqëš ´ên läh
Salirà forse un laccio dalla ´ádämâ,
e catturando non avrà catturato?
`dAK)l.yI al{ï dAkßl'w> hm'êd"a]h'ä-!mi ‘xP;-hl,[]y:)h]
háya|`álè-PaH min-h亴ádämâ wüläkôd lö´ yilKôd
lPoÜtih] da lpn qal imperf 3 f s “fall, lie, be cast down, fail”.
rAPci: qui è f. Termina il suo volo cadendo.
vqeAm di vqoy" “lay a snare, set a trap, snare”. E la trappola: “snare”. Si sottintende qui
l’attività dei cacciatori di volatili. Carbone-Rizzi,78: esca.
xP;ä-l[;: togliere: forse una addizione dallo stico seguente.
Dall’effetto della caduta si risale alla causa.
xP; da xx;P' ensnare. “bird trap” (Os 5:1; Am 3:5). Suppone un congegno che rimane
steso a terra ed una volta disinnescato dalla preda scatta e sale verso l’alto. Riprende lo
stesso verbo del v precedente. Nella prima occorrenza è Qal i a; nella seconda Qal imperf 3
m s. Per l’uccellagione non c è elemento sonoro.
[3:6] Se suonerà lo šofar in città,
(5) Insetti (contro l’agricoltura!)
~z"G" 4:9 locust locusta plene evoluta Zorell,148. yb;GO locusts (Amòs 7:1; Nah 3:17) cfr bGE locust locustae
collectivae (Isa 33:4 only); bwOG locusts (Nah 3:17, only). IDB,2,470: in tutti gli stadi della sua vita la cavalletta distrugge
la vegetazione: Giud 6:5; 2 Ch 7:13; Ec 12:5: Uso metaforico: Is 40:22; Num 23:33; cavalli: Giob 39:20; i nemici di
Yisra’èl distruggono come cavallette: Giud 6:5; Ger 46:23. Sono innumerevoli. Cfr IDB 3,145: completo.
134
(6) Rettili:
vx'n" 5:19; 9:3 “serpent, snake, serpens”. Gen 49;17; Num 21:6.
LXX manca
50
e il popolo non sarà atterrito?
Wdr"_x/y< al{å ~['Þw> ry[iêB. ‘rp'Av [q:ÜT'yI-~ai
´im-yiTTäqa` šôpär Bü`îr wü`äm lö´ yeHéräºdû
Interrompe la sequenza delle cinque particelle interrogative. Ed inizia
-~ai: particella interrogativa in una questione semplice, diretta. Ripresa nello stico
seguente. Forse 1 Re 1:27; Is 29:16; Ger 48:27; Giob 6:12; 36:29 Zorell,61. J,161d. Ha
anche il senso condizionale? Il verbo è Ni imperf 3 m sing: “blow, clap, strike, sound”.
Primitivamente detto dei vari modi di percuotere fortemente e all’improvviso: “tuba, cornu
cecinit” + b dello strumento in Num 10:3.10; Giud 7:22; Is 18:3 etc. Ni: “tuba canitur” con
il nome dello strumento.
‘rp'Av: “cornu quo clangitur, bucina”: 2:2; 3:6. Es 19:16: “Il terzo giorno, al mattino, ci
furono tuoni, lampi, una nube densa sulla montagna e un suono molto potente di tromba:
tutto il popolo che era nell’accampamento si spaventò”. 19:19: “Il suono del corno andava
sempre più rafforzandosi. Mosè parlava e YHWH gli rispondeva nel tuono”; 20:18: “Tutto
il popolo vedeva i tuoni, i lampi, il suono di tromba e il monte fumante: il popolo ebbe
paura e si tenne a distanza”. Lev 25:9: “Farai risuonare il corno dell’acclamazione nel
settimo mese, il dieci del mese; nel giorno di espiazione farai risuonare il corno in tutta la
vostra terra”; Gios 6:4.5.6.8.9.13.16.20: uso liturgico, dai Köhánîm: grida di guerra (5.10
cfr Num10,5 BJ nota); 3:27 guerra; 6:34 guerra; 7:8 guerra; 7:16.18.19 (Gedeone).20.22. 1
Sam. 13:3 guerra ; 2 Sam. 2:28 fine guerra ; 6:15 liturgia arca; 15:10: segno della rivolta
armata; 18:16 fine guerra, 20:1 inizio rivolta. 22 fine; 1 Re 1:34 unzione di Shlomoh
.39.41; 2 Re 9:13 Ieu; 1 Chr. 15:28; 2 Chr. 15:14 liturgia; Neh. 4:12.14 guerra. Job
39:24.25 battaglia; Ps. 47:6 liturgia ; 81:4 festa; 98:6 liturgia; 150:3 liturgia; Is. 18:3.
Segnale visivo sui monti; dopo lo squillo: guerra; 27:13 apocalisse (nota BJ 1603); 58:1
come; Jer. 4:5 guerra; Jer. 4:19 reazione al suono che annuncia la guerra . 21; 6:1 annuncio
sventura.17; 42:14 guerra; 51:27 guerra; Ez 33:3 guerra.4.5.6; Hos. 5:8 guerra ; 8:1
sventura; Joel 2:1.15 pericolo BJ 1978 liturgia; Am 2:2; 3:6; Zeph. 1:16 yom YHWH;
Zech. 9:14. E’ un avviso.
ry[iBê :. “civitas, urbs cuiusvis magnetudinis”; munita o no. Sta per “incolae urbis” in 5:3.
La città si distingue dal villaggio perché ha mura e porte. Era città di rifugio e di mercato;
quindi gli agricoltori andavano a portare i loro proventi. Quindi città di difesa e di
provvigionamento. La vita urbana è anche in 1:2; 3:10.15; 4.3.6; 5:3(città).9.10.11.16.19;
6:4.8 (città).11; 7:7ss (città); 9:1. Oltre !Ayci ˝: 1:2; 6:1 e in parallelo yürûšälaºim˝: 1:2; 2:5,
anche šömrôn: 3:9; 4:1; 6:1; 8:14; 3:12. In una seconda lettrura; il profeta (trombettiere,
araldo, compagno del v 3 ) sta suonando la tromba in Città per ordine del Leone: avviso di
fuggire prima di essere afferrati come preda? Cfr Ez 33. Il profeta non può non suonare.
Obbedisce.
˝w: intoduce l’effetto.
~[: soggetto senza articolo: indica tutti gli abitanti della città, non solo gli uomini in
arme. Sono però visti come un solo soggetto collettivo unito dalla paura. Dovrà incontrare
YHWH! Anche per loro c’è un appuntamento.
Wdr"_x/y:< (1) tremuit mons Es 19:18; timore stupore obterritus est, expavit: Es 13:16; 1 Sam
14:15. terrore nell’accampamento. 1 Re 1:49: gli invitati di Adonia. Qui per lo squillo
d’allarme dello šofar: cfr 2:2. I nemici saranno alla porta e la città sperimenterà sciagura.
Se sarà sciagura in città,
e YHWH non ha fatto?
`hf'([' al{ï hw"ßhyw: ry[iêB. ‘h['r" hy<Üh.Ti-~ai
´im-Tihyè rä`â Bü`îr wyhwh(wa´dönäy) lö´ `äSâ
hy<Üh.Ti: fut “fieri; facta est; accidit, eventi, ingruit: es pluvia”. Ger 7:12; grando: Es
9:26; ros Giud 6:20; procella Gion 1:4: fames: Gen 26:1, bellum...
51
‘h['r:" 3:6; 5:13; 9:10.4 “res adversae, infortunium, calamitates, pernicies, miseria”. Una
scelta di passi per illustrare l’idea: Gen 19:19: distruzione di una città cataclisma: Giud
20:34.41: gli abitanti avevano fatto il male scelleratezze ed era venuto il disastro: massacro
dopo la battaglia. 1 Sam 6:9 (cfr 5ss) mali nella città dei Filistei: epidemia. 2 Sam 15:14:
nessuno di noi scamperà alle mani di Assalonne: faccia cadere su di noi las centura e
colpisca la città…; 2 Sam 24:16 la festa che distrugge il popolo. Cfr 1 Re 14:8: contro la
casa di yorob`äm; 1 Re 21.21; 2 Re 8:12 so quanto male fai brucerai la loro fortezza,
uciderai di spada i loro giovani sfracellerai i loro bambini scentrerai le loro pregnanti… 2
Re 21:12: sventura su yürûšälaºim e Giuda .22.16; 14:10. Is 3:9; 7:6 male devastiamolo,
devastiamolo; 47:11.10 Babele. Ger 4:6: invasione N; 5:12 spada fame; 6:1 tromba
sciagura e grande rovina (invasione)19; 11:17.23 (contro Anatot) etc. Nel secondo
emistichio verbo Qal perfetto si riferisce all’azione di YHWH prima dello squillo dello
šofar. hf'([': 3;6.7.10; 9:14; 5:26; 9:12 YHWH; 4:13 YHWH; 5:8; YHWH; 3:10; 4:12. E’ già
stato all’opera.
hw"ßhyw: appare il nome. Finalmente! Sta agendo; agirà!
[3:8] Un leone ha ruggito:
chi non avrà paura?
ar"+yyI al{å ymiä ga'Þv' hyEïra> ;
´aryË šä´äg mî lö´ yîrä´
´ádönäy YHWH ha parlato:
chi non profeterà?
`abe(N"yI al{ï ymiÞ rB,êDI ‘hwIhy> yn"Üdoa]
´ádönäy yhwh(´élöhîm) DiBBer mî lö´ yinnäbë´
I due verbi sono al passato.
Il ruggito è già stato udito dal näbî´. Il ruggito del Leone! La parola del näbî´ è una sua
eco. “A. ha già sentito dentro di sé il ruggito del Leone, e non gli resta più altro rimedio
che quello di prestargli la sua voce come eco” (Alonso, 1099) Alonso,1099: il profeta
indica semplicemente un fatto: non dice che il profeta conosca interamente prima che
avvenga; i fatti è YHWH che li controlla e ne dà informazione quando vuole; adesso lo sta
facendo.
Questo componimento è senza introduzione e conclusione. E’ una autopresentazione del
profeta e del suo ruolo con una tecnica espressiva sapienziale. Esige che l’uditore rifletta.
`ämôs giustifica la sua presenza di näbî´ davanti a coloro che lo contestano. In questo
oracolo lascia intravedere come abbia sperimentato la propria vocazione e la forza che ora
lo spinge. Parla del suo rapporto con YHWH di cui è il messaggero. Egli come sua bocca
annuncia al popolo la volontà di YHWH. Ed è un ruggito…
Potrebbe essere letto dopo 7:10ss. Perché parla? Quali sono le sue credenziali? Una
risposta è in 7:14-16; un'altra è in questo intrecciasi di enigmi che sboccano nella
soluzione.
Invita gli ascoltatori a trarre profitto dalla loro esperienza personale: accosta fenomeni
per far vedere un loro tratto comune: elabora con immagini il principio di causalità. Gli
ascoltatori sono sollecitati a trovare essi stessi una risposta nella loro esperienza fare essi
stessi l’applicazione: impegnarsi all’ascolto nell’incontro con YHWH. Questo modello
didattico risale alla mentalità sapienziale: si appella al buon senso stabilendo una serie di
relazioni causa effetto rilevabile da tutti: cfr anche 5:19; 6:12. Come nell’esperienza
quotidiana sia nel deserto/steppa che nella città, davanti ad un effetto visibile o udibile si
risale alla causa, anche ne non la si vede, così dal fatto che uno (un näbî´) ora parla, sia
irresistibilmente costretto a parlare, l’uditore intelligente e saggio deve risalire alla causa:
YHWH. Ed ascoltare lui, il Leone!
52
Impressionante e suggestiva in questo poemetto è la serie uditiva: rugge, sua voce,
clangore dello šofar, il näbî´ parla: YHWH lontano si fa vicino…. Al ruggire del leone fa
eco quello del leoncello; allo squillo dello šofar, il terrore di chi ode; alla parola di YHWH
quella del näbî´ rivolta al popolo. In tutto scorre qualcosa di terribile: il leone e il leoncello
che cattura la preda, l’uccello che cade nel laccio, il terrore, la sciagura nella città: la paura
di chi ascolta il ruggito del leone. Il näbî´ si inserisce in questo quadro : egli profetizza la
distruzione, la fine del Regno d’ yiSrä´ël. La sua parola è un’eco del ruggito di YHWH: cfr
1:2. Egli sperimenta questa scelta come qualcosa di profondamente misterioso: deve
annunciare questa volontà di YHWH. Nella situazione l’annuncio va contro tutte le regole
del ragionamento umano: lo pone in uno stato di isolamento, di persecuzione. La sua
prudenza lo spingerebbe a tacere, ad abbandonare i suoi che lo osteggiano, al loro destino:
il prudente in questo tempo dovrebbe tacere, perché tempo cattivo è questo (5:13). Ma per
`ämôs tacere è impossibile: YHWH parla: chi non profetizzerebbe? Anche se si comanda
ai nübî´îm di non profetizzare (2:12) e le autorità lo perseguitano (7:12) egli richiama la
presenza di YHWH all’interno del popolo: siano saggi i suoi ascoltatori; non usino un
metro nella vita di ogni giorno ed un altro davanti ad un fatto che li vuole mutare; abbiano
davanti al näbî´ la saggezza della fede e l’ascoltino.
Il v 7 è una glossa formulata in prosa; spezza il rigore formale del precedente componimento:
[3:7] Sì! Non farà ´ádönäy YHWH cosa (alcuna)
rb"+D" hwIßhy> yn"ïdoa] hf,²[]y: al{ô yKiä
Kî lö´ ya`áSè ´ádönäy yhwh(´élöhîm) Däbär
senza aver rivelato il suo consiglio ai suoi servi, i neviyiym.
`~yai(ybiN>h; wyd"Þb'[]-la, AdêAs hl'äG"-~ai yKi…
Kî ´im-Gälâ sôdô ´el-`ábädäyw hannübî´îm
rb"+D" : 3:1, 7f; 4:10; 6:13; 7:16; 8:12; dabar-parola ed avvenimento, equivalgono a storia
(sia ciò che è accaduto che ciò che è raccontato).
~ai yKi…
hl'äG"-: 1:5 (Qal waw consec perfetto 3 pl: “in exilium ivit s. ductus est, migravit”; cfr 5:5;
7:11.17).6 (Hiphil ic, suffisso 3 m pl: “in exilium abduxit vel abduci iussit”; cfr 5:27); 3:7
(Qal perfetto 3 m sing: “revelavit, aperuit; manifestavit”: secretum: alicui); 5:5 (Qal ia e
Qal imperfetto 3 m sing).27 (Hiphil waw consec perfetto 1 sing); 6:7 (Qal imperfetto 3 m
pl e Qal part m pl ass: “qui in exiium abducitur”); 7:11 (Qal ia e Qal imperfetto 3 m
sing).17(Qal ia e Qal imperfetto 3 m sing).
AdêAs: Gen. 49:6 (circle of confidants); Job 15:8; 19:19; 29:4; Ps. 25:14; 55:15 (himtîqû
sôd cultivate intimate company); 64:3; 83:4; 89:8; 111:1; Prov. 3:32; 11:13; 15:22; 20:19;
25:9; Jer. 6:11; 15:17; 23:18, 22; Ezek. 13:9; Amos 3:7: confidential conversation.
~yai(ybiN>h; wyd"Þb'[]-la,: formula tardiva. La decisione dei nübî´îm di parlare e il contenuto del
loro messaggio non risalgono ad iniziative umane, ma a scelte di YHWH.
Alonso,1099: una mano posteriore ha aggiunto questa dichiarazione elevando a
principio generale quanto è indicato semplicemente dal profeta come un fatto. Il profeta =
come confidente universale di YHWH: è una riflessione tardiva e generalizzante; come se
dicesse: YHWH ha guidato il suo popolo nella storia spiegando al popolo la sua azione per
mezzo dei profeti ( sia di minaccia sia di promessa).
YHWH agisce nella storia; il näbî´ legge nella storia la sua volontà e la manifesta (cf
2:11-12). Il senso della storia si rivela nella parola del näbî´ (3:7): Gli avvenimenti sono
affidati alla parola del näbî´ che li interpreta alla luce del passato, per indicare la volontà di
YHWH nel presente e nel futuro.
Per Alonso,1100: è conveniente unire i tre oracoli contro la classe altolocata con
denuncia di delitto e pena: 9-11 (spettatori; ingiustizia-palazzi = rovina e saccheggio) 1353
15 (testimoni: altari-lusso-case = rovina) 4:1-3 (oppressione-lusso = esilio); si potrebbe
aggiungere 5:1-3 (colpo di grazia senza denuncia di peccato: piccolo resto = un decimo
come in 3:12 che interrompe i primi due). Primo oracolo contro i potenti ingiusti.
[3:9] Fate(lo) ascoltare nei palazzi in ´ašDôd 135
dADêv.a;B. tAnæm.r>a;-l[; ‘W[ymi’v.h;
hašmîº`û `al-´armünôt Bü´ašDôd
e nei palazzi in terra 136 di Mitsràiym e dite:
Wrªm.aiw> ~yIr"+c.mi #r<a,äB. tAnàm.r>a;-l[;(w>
wü`a|l-´armünôt Bü´eºrec micräºyim wü´imürû
Adunatevi sui monti 137 di šömrôn
!Arêm.vo yrEäh'-l[; ‘Wps.a'(he
hë´ä|spû `al-härê šömrôn
e vedete le vessazioni numerose nel suo mezzo!
Hk'êAtB. ‘tABr: tmoÜWhm. Waúr>W
ûrü´û mühûmöt raBBôt Bütôkäh
e violenze nel suo seno.
`HB'(r>qiB. ~yqIßWv[]w:
wa`ášûqîm BüqirBäh
Ironia: YHWH per bocca del suo profeta chiama le nazioni a venire e controllare la
violenza in seno al suo popolo e ad assistere alla sua fine.
dADêv.a;B.: Josh 11:22; 15:46f; 1 Sam 5:1, 5ff; 6:17; 2 Chr 26:6; Isa 20:1; Jer 25:20; Amos
1:8; 3:9; Zeph 2:4; Zech 9:6. Gli invitati sono stranieri che abitano in palazzi ma con senso
della giustizia. Ironia: essi vedranno dvoßw": dADv.a; / dvo
~yIr"+c.m.: Amos 2:10; 3:1, 9; 4:10; 8:8; 9:5, 7; Ironia: ~yIr"+c.m. / ~yrI±c.Aa)h'
‘W[ymi’v.h;: H 3:9; 4:5. Alonso: Proclamate. Se qualche volta nei palazzi della capitale i
ricchi ingiusti hanno invitato ostentatamente degli stranieri (supposizione su Is 39), il
profeta invia ora messaggeri con un altro invito: a contemplare lo spettacolo che i ricchi
hanno montato e che egli sta per svelare.
‘Wps.a'(he: Niphal imper m. pl: “gather, remove, gather in (harvest)”.
tmoÜWhm. da hm'Whm. “destruction, discomfiture, trouble, tumult, vexed, vexation”. The
meaning of this noun is “confusion, disturbance, turmoil”. Da ~Wh “be moved, ring again,
make a (great) noise”. Carbone-Rizzi,82: grandi tumulti. Alonso,1100: i traffici.
Hk'êAtB. “midst”.
~yqIßWv[]w: “oppressions” da qv;[' “oppress, get deceitfully, defraud, do violence”. qv,[o
“oppression, extortion”. Specifica la causa della attuale vessazione in città. BHS: add.
Forse glossa esplicativa. Alonso: le vessazioni nel suo recinto.
[3:10] E non conoscono il fare azione retta! nü´um – YHWH.
hw"+hy>-~aun> hx'Þkon>-tAf[] W[ïd>y"-al{)w>
wülö|´-yäd`û `áSôt-nüköHâ nü´um-yhwh(´ädönäy)
Accumulanti violenza e rapina nei loro palazzi 138.
p `~h,(yteAn*m.r>a;B. dvoßw" sm'îx' ~yrI±c.Aa)h'
hä´ô|crîm Hämäs wäšöd Bü´armünô|têhem P
W[ïd>y"-al{)w> : qal perf 3 pl: il motivo per cui nel passato hanno accumulato tesori di violenza.
hx'kno > f s abe xkn (nkµ). Assumed root of the following. x;kon," xk;nO both appear to be
derivatives of the root nkµ meaning “be in front of”. Elemento sapienziale.
~yrI±c.Aa)h' Qal parte m pl abs di rca “to store, lay up, coacervavit res pretiosas used
minimally” in the OT, once in the Qal, Am 3:10 (although KB3, p. 80 adds II Kgs 20:17
135
LXX Assur
136
LXX manca paese
137
LXX il monte
138
Add?
54
“Ecco, verranno giorni in cui sarà portato a Babilonia tutto quello che si trova nel tuo
palazzo e quello che i tuoi padri hanno accumulato fino ad oggi: nulla sarà lasciato, dice
YHWH: Isa 39:6); once in the N (Is 23:18 “coacervabitur”: Tiro che ritornerà ai suoi
guadagni il suo salario ed il suo guadagno saranno sacri a YHWH. Non sarà ammassato né
custodito il suo salario…); once in the Hiphal (Neh 13:13 proposi ai tesori. Cfr rc'Aa :
“treasure, treasury, storehouse erario” del tempio o del palazzo. Luogo ove le cose preziose
sono conservate: cfr 1 Re 7:51; 2 Re 12:13. Alonso: tesaurizzavano. Frase incisiva.
sm'îx': …Isa 53:9; 59:6; 60:18; Jer 6:7; 13:22; 20:8; 22:3; 51:35, 46; Lam 2:6; Ezek 7:11,
23; 8:17; 12:19; 22:26; 28:16; 45:9; Joel 4:19; Amos 3:10; 6:3; Obad 1:10; Jonah 3:8; Mic
6:12; Hab 1:2f, 9; 2:8, 17; Zeph 1:9; 3:4; Mal 2:16. Metonimice “res violenter rapate”: Ez
28:16; Sof 1:9. Dietro le cose ci sono le azioni che le hanno prodotte e che il profeta svela.
dvoßw" : … Isa 13:6; 16:4; 22:4; 28:9; 32:12; 51:19; 59:7; 60:16, 18; 66:11; Jer 6:7; 20:8;
48:3; Lam 4:3; Ezek 16:7; 23:3, 21, 34; 45:9; Hos 2:4; 7:13; 9:6, 14; 10:14; 12:2; Joel
1:15; 2:16; Amos 3:10; 5:9; Hab 1:3; 2:17: “violenta suppression hominis, violenta vastatio
regionis”: cfr 5:9. Meton: “res violente rapta : 3:10. Carbone-Rizzi,82: rovina. Alonso:
crimini.
[3:11] Per ciò così ha detto ´ádönäy YHWH:
hwIëhy> yn"ådoa] ‘rm;a' hKoÜ !keªl'
läkën Kò ´ämar ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
Un nemico! E circonderà 139 la Terra
#r<a'_h' bybiäs.W rc:ß
car ûsübîb hä´äºrec
e farà discendere da te la tua forza
%ZEë[u ‘%Memi drIÜAhw>
wühôrìd mimmëk `uzzëk
e saranno saccheggiati i tuoi palazzi!
`%yIt")Anm.r>a; WZboßn"w>
wünäböºzzû ´armünôtäºyik
!keªl': 3:2.11.12; 4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17. Cfr 2:14.15. Castigo-condanna.
rc; 1:9.10; 3:11: “bind, be narrow, be in distress” (Qal); “make narrow, cause distress,
besiege” (Hiphil). rr;c' suffer distress. This denominative verb occurs only in the Piel (Jer
48:41; Jer 49:22). rr;c' “show hostility toward”; rc; “adversary, enemy”. Il nemico già
circonda o cinge d’attorno o anche attacca o percorre il paese. Assedia.
bybiäs.W: abs. as adv. all around.
drIÜAhw>: Hiphil waw consec perf 3 m sing: (1) ab alto loco detraxit, deiecit: Ger 49:16; Os
7:12; Am 5:2; Abd 3ss. (2) arcem muros demolitus est Am 3:11, Pr 21:22. go down,
descend, decline, march down, sink down (of sun); Hiphil: bring down, take down, pour
out (down), put off (ornaments).
%ZEë[u: potentia, robur plebis urbis: Is 52:1; Am 3:11: fortezza.
WZboßn"w>: praedatus est, diripuit, expoliavit: Zorell,102. Da zzB Niphal waw consec perf 3 pl:
to spoil, prey upon, seize, plunder.
%yIt")Anm.r>a;: 1:4.7.10.12.14; 2:2.5; 3:9.10.11; 6:8. Domus elegantior et magis munita
divitum, palatium ; arx. 1 Re 16:18: parte dell’acropoli regia. Quando vide che era stata
presa la città entrò nella fortezza della reggia; 2 Re 15:25: nella torre della reggia. 2 Chr
36:19. Is 25:2 hai ridotto la città ad un mucchio di sassi, la cittadella fortificata ad una
rovina a fortezza di superbi; 23:13 palazzi; 32:14 il palazzo sarà abbandonato. Os 8:14: “ha
dimenticato YHWH si è costruito palazzi…ha moltiplicato le fortezze”. Mi 5:4; Sal
48:4:14; 122:7; Pr 18:19. I potenti ingiusti vivono in questi palazzi e si sono arricchiti
sfruttando gli altri.
139
Con Sy; TM: e intorno
55
IDB 3,620: yiSrä´ël e yorob`äm e successori dovevano aver avuto dei palazzi. Zimri
morì nel suo palazzo a Tirza. Omri costruì šömrôn. Sembra che i palazzi siano stati fatti da
Achab suo figlio. Gli scavi trovarono case d’avorio. 1 Re 22:39.
Il nemico saccheggia il frutto di violenza e di disonestà. Forse il profeta delinea in
poche parole tutta la tragedia: invasione dai confini, attacco alle forze di difesa senza
dubbio alle mura e alle torri che circondano la città; entrata in città e saccheggio dei
palazzi: egli avrebbe di mira soprattutto questo punto d’arrivo nella capitale; cfr 5:3.
Accanto alle catastrofi naturali, íl Giorno di YHWH sarà caratterizzato da catastrofi
militari con gli orrori della strage che seguono la vittoria del nemico. Coloro che
sfuggiranno a1 terremoto non sfuggiranno alla spada (cf 9:1 ss). Sotto questi avvenimenti,
sta la Mano di YHWH che abbandona il suo popolo, negando la protezione indegnamente
sperata. Cfr 6:8. Gli effetti della guerra sulle persone sono gravi: le donne non trovano
pietà (7:17 cf 1:13); i giovani muoiono di spada (8:13; 7:17) ed è impossibi1e sfuggire
(2:13ss). La città è decimata (5:3) ed anche le donne portate in esilio (4:2 ss).
[3:12]
[3:12a] Così ha detto YHWH:
èhw"hy> rm:åa' éhKo
Kò ´ämar yhwh(´ädönäy)
Come strapperà il pastore da bocca di leone
yrI±a]h' yPiómi h[,øroh' lyCi’y: •rv,a]K;
Ka´ášer yaccîl härö`è miPPî hä´árî
due zampe o un lobo d’orecchio,
!z<ao=-ld:b. Aaå ~yI[:ßr"k. yTeîv.
šTê kürä`aºyim ´ô büdal-´öºzen
così saranno strappati i figli di yiSrä´ël !
laeªr"fy. I ynEåB. Wlúc.N"yI !KEå
Kën yinnäclû Bünê yiSrä´ël
L’oracolo molto breve resta in campo militare di invasione e sconfitta. Ma prende il
paragone dalla vita pastorale: da ciò che avviene dopo lo scontro tra un leone e un animale
addomesticato e viene constatato da colui che si cura delle pecore. E’ l’inutile azione del
pastore per salvare una sua pecora quando è ridotta a poco dall’azione del predatore. Il
predatore è il nemico e l’azione di salvezza verso yiSrä´ël pragonata a quella per salvare un
animale ridotto a ben poco! Ironico paragone del popolo a bestiame che i nemici stanno per
squartare.
•rv,a]K;: 2:13; 2:12; 5:14.19; 9:9; richiamato da !KEå: 3:2.12; 4:5; 5:14. Ciò struttura il
paragone.
h[,øroh:' il soggetto che compie l’azione verso la pecora ( cfr la legislazione: Es 22:9-12 e
Gen 31:39). Azione salvifica ridicola!
lyCi’y: …Isa 5:29; 19:20; 20:6; 31:5; 36:14f, 18ff; 37:11f; 38:6; 42:22; 43:13; 44:17, 20;
47:14; 50:2; 57:13; Jer 1:8, 19; 7:10; 15:20f; 20:13; 21:12; 22:3; 39:17; 42:11; Ezek 3:19,
21; 7:19; 13:21, 23; 14:14, 16, 18, 20; 33:9, 12; 34:10, 12, 27; Dan 8:4, 7; Hos 2:11f; 5:14;
Amos 3:12; 4:11; Jonah 4:6; Mic 4:10; 5:5, 7; Hab 2:9; Zeph 1:18; Zech 3:2; 11:6. Hiphil
imperf 3 m sing.: “deliver, rescue, save” ripreso nel Ni seguente: Wlúc.N"yI: “ereptus est”, sic
salvatus est. Ho. “extractus, ereptus ex igne”: 4:11. Carbone-Rizzi,84: “estrae…saranno
strappati”. Alonso: salva…si salveranno.
yPiómi Amos 3:12; 6:5; il richiamo alla bocca del leone indica che si tratta di bocca (6:5)
già sazia e che la salvezza è di realtà minime.
~yI[:ßr"k.: “pars cruris inferioris seu tibiae tenuior in ovibus etc”. Es 12:9 ;29:17 ; Lev
1:9.13 ;4:11 ;8:21 ; 9:14. Sulle quattro zampe (divorato già il corpo), solo due!
56
!z<ao=-ld:b: “particula ascissa”. Delle due orecchie (mangiata ormai la testa) solo un lobo.
Alonso traduce 12e di seguito: “così si salveranno gli israeliti, gente di Samaria, / con
l’orlo di una stuoia o una trapunta di Damasco”: gente = potrebbero esser i capi; in ogni
caso quanto riescono a salvare delle ricchezze è semplicemente ridicolo. Zorell, 176:
“Israelitae se salvabunt (cum) secum auferentes tantum lodicem lectuli” (Eherlich).
Si potrebbe anche leggere: “quelli che siedono ai piedi o alla testata del divano”
(correggendo il testo). Zorell,176: “qui sedent in pulvino lecti”.
[3:12e] O sedenti in šöºmrôn 140 in un angolo di letto e di un divano
`fr<['( qv,m,îd>biW hJ'Þmi ta;îp.Bi !Arêm.voåB. ‘~ybiv.YO*h;
hayyö|šbîm Büšöºmrôn Bip´at mi††â ûbidmeºšeq `äºreS
‘~ybiv.YO*h;: 1:5.8; 3:12; 5:11; 8:8; 9:5.14. Descrizione plastica del lusso della classe dirigente
in Šomron. Collegano col v precedente CEI, Carbone-Rizzi,84. Alonso.
ta;îp.Bi corner, side.
hJ'mi bed.
fr,[, couch, divan (Dt 3:11).
qv,m,îd>biW: probabilmente aliqui pannus lecti, lodix Zorell, 176: “Israelitae se salvabunt
(cum) secum auferentes tantum lodicem lectuli” (Eherlich); “qui sedent in pulvino lecti”.
Lusso sfrenato.
[3:13] ascoltate ed attestate nella casa di ya|`áqöb
bqo+[]y:) tybeäB. Wdy[iÞh'w> W[ïm.vi
šim`û wühä`îºdû Bübêt ya|`áqöb
nü´um-´ádönäy YHWH ´élöhê haccübä´ôt
`tAa)b'C.h; yheîl{a/ hwIßhy> yn"ïdoa]-~aun>
nü´um-´ádönäy yhwh(´élöhîm) ´élöhê haccübä´ôt
Wdy[iÞh'w>: Hiphil imp m pl: “return, repeat”. Alonso: e rendete testimonianza.
bqo+[]y:) tybeäB. : Alonso: contro la
tAa)b'C.h; yheîl{a/: 3:13; 6:14; 9:5 con l’articolo; senza articolo: 4:13; 5:14.15.16.27; 6:8. abc:
militia: (1) ie spedizione militare, guerra, servizio militare; (2) milizia, esercito, copiae
militum (a) in genere; (b) in specie: così sono chiamati gli Israeliti che lasciano micraºyim
come un esercito divisi in famiglie, tribù ecc. Come “agmina, cohortes, legiones populi”:
Es 112:17; 6:26; 12:51; Nu 1:3.52; 2:3 ecc. Es 12:41; 7:4. Ogni tribù era abc: Nu 2:4.6.8.
(c) nome della milizia dell’esercito e poi trasferita ad altro in quanto grande moltitudine (di
cose o di persone) pulchre ordinata ut creaturarum in caelo et in terra: Gen 2:1; Is 34:4;
40:26; 45:12; Sal 33:6 etc. specialmente degli astri. Dt 4:20; 17:3; Ger 33:22. Angeli: Gios
5:14; in Dan 8:12.(3) ordo et laborum laevitarum Num 4:3.30; (4) labor gravis (qualis
militia esse solet) molestiae, aerumnae. (5) da 1 Sam viene usato per il nome di YHWH di
yiSrä´ël ed è probabile che primitivamente fosse con articolo come in Os 12:6; Am 3:13;
6:14. Poi senza articolo come in 2 Sam 5:20; 1 Re 19:10.14; Am 5:14ss; 6:8. per per
brachilogia di diceva YHHW sebaot come in Am 9:5. YHWH duce, re degli eserciti: 1
Sam 1:3; 4:4; 2 Sam 7:8.26; 1 Re 18:15; Is 1:24; Ger 10:16. spesso nei libri profetici. In
questo titolo YHWH è proposto o invocato come re dell’esercito di yiSrä´ël in Sam e Sal
come tutore del popolo suoi in tempo di guerra. Nei libri profetici questo titolo sembra
indicare YHWH come creatore e signore assoluto di tutto il mondo e di ogni ordine del
mondo degli angeli e degli uomini della natura inanimata. Questa idea prevale nei singoli
passi a secondo del contesto. I LXX immemori o ignari dell’origine e del senso di tale
titolo, lo trattano come nome proprio e non lo traducono ma lo trascrivono.
[3:14] Sì, nel Giorno del mio visitare le ribellioni di yiSrä´ël su di lui
140
Dopo il v 13?
57
wyl'_[' laeÞr"f.yI-y[e(v.pi ydIîq.P' ~Ay°B. yKiª
Kî Büyôm Poqdî piš`ê|-yiSrä´ël `äläyw
e visiterò gli altari di Bê|t-´ël l
laeê-tyBe( tAxåB.z>mi-l[; ‘yTid>q;p'(W
ûpä|qadTî `al-mizBüHôt Bê|t-´ël
yKiª 3:7.14; 4:2.5.12.13; 5:3.4.5.12.13.17.22; 6:10.11.12.14; 7:2.5.11.13.14; 8:11; 9:8.9.
Alonso: quando.
ydIîq.P': nella prima occorrenza dqP è Qal i c col suffisso della 1 s; nella seconda con un w
di congiunzione Qal waw consec col perfetto della 1 s. Ha il senso di “number, reckon,
visit, punish, appoint”. Anche “punire”. Alonso: chiederò conto.. dei
tAxåB.z>mi-l[;: x;Bez>mi da xb;z" “sacrifice, slaughter, altar”: 2:8; 3:14; 9:1. I macellatoi divenuti
garanti dell’ingiustizia.
laeê-tyBe( : Gen 12:8; 13:3; 28:19; 31:13; 35:1, 3, 6ff, 15f; Josh 7:2; 8:9, 12, 17; 12:9, 16;
16:1f; 18:13, 22; Judg 1:22f; 4:5; 20:18, 26, 31; 21:2, 19; 1 Sam 7:16; 10:3; 13:2; 30:27; 1
Kgs 12:29, 32f; 13:1, 4, 10f, 32; 2 Kgs 2:2f, 23; 10:29; 17:28; 23:4, 15, 17, 19; 1 Chr 7:28;
2 Chr 13:19; Ezra 2:28; Neh 7:32; 11:31; Jer 48:13; Hos 10:15; 12:5; Amos 3:14; 4:4; 5:5f;
7:10, 13; Zech 7:2.
E saranno spezzate le corna dell’altare e cadranno a terra!
`#r<a'(l' Wlßp.n"w> x:Beêz>Mih; tAnær>q; ‘W[D>g>nIw>
wünigDü`û qarnôt hammizBëªH wünäplû lä´äºrec
w> : le conseguenze della visita per la dovozione mista al lusso.
‘W[D>g>nIw>: [dG Niphal waw consec perf 3 pl: “hew down, cut off, cut in two, shave off ”.
tAnær>q; !r,q, f pl. Sul diritto di asilo: 1 Re 1:50; 2: 28 ed Ez 21:13ss.
Wlßp.n"w:> 3:5, 14; 5:2; 7:17; 8:14; 9:9, 11.
[3:15] E percuoterò la casa dell’inverno sulla casa dell’estate:
#yIQ"+h; tyBeä-l[; @r<xoßh;-tybe ytiîyKehiw>
wühiKKêtî bêt-haHöºrep `al-Bêt haqqäºyic
e periranno le ‘casse’ d’avorio e scompariranno le ‘casse’ numerose.
~yBiÞr: ~yTiîB' Wp±s'w> !Veªh; yTeäB' Wdúba. w' >
wü´äbdû BäTTê haššën wüsäpû BäTTîm raBBîm
nü´um- YHWH
s `hw")hy>-~aun>
nü´um-yhwh(´ädönäy) s
ytiîyKehiw> : 3:15; 4:9; 6:11; 9:1; batter, destroy, obj. house. Hif. Farò cadere: abbatterò.
Carbone-Rizzi,86: rovinerò. Alonso: demolirò.
@r<xoßh;-tybe: ...Isa 18:6; 37:4, 17, 23f; 65:7; Jer 36:22 (sulle dimore invernali); Amos 3:15;
Zeph 2:8, 10; Zech 14:8.
#yIQ"+h;: aetas, domus aestiva; cfr 8:1ss frutti estivi.
Wdúb.a'w:> 1:8; 2:14; 3:15. res interiit, periit, corrumpitur, corruit: domus eburnea. Andranno
in rovina.
yTeäB:' Alonso: può significare arche, cassoni, case decorate con avorio, case numerose (“si
disfaranno i grandi forzieri”).
Wp±s'w:> da Q pf finem habuit, existere desiit, magnae domus: 3:15; cfr Is 66:17, Sal 79:19.
Carbone-Rizzi,86: finiranno.
Distruzione di realtà urbana tyB 1:4 (laer'f.yI tyB); 2:8 (Elohiym); 3:13 (laerf' y. I tyB).15;
5:1(laer'f.yI tyB).3.4 (laer'f.yI tyB).6 (laer'f.yI tyB).25 ; 6:1 (laer'f.yI tyB).14 (laer'f.yI tyB); 7:9 (laer'f.yI
tyB).10 (laer'f.yI tyB).13 (del re) .16 (laer'f.yI tyB); 9:8 (laerf' y. I tyB).9 (laer'f.yI tyB). #r<jo¡˝h:' autunno
con inverno: tempo freddo e piovoso: domus hiberna, divitum” Ger 36:22: Am 3:15; cfr Pr
20:4. Vedi Giob 29:4.
!Veªh;: ebur; gen materiae eburneis, sive ex ebore cactus sive multo ebore ornatus: 3:15 ;
6:4 ; cfr 4:6. 1 Re 10:18 ; trono d’avorio di Shlomoh; 22:39: Achab costrì una casa
d’avorio e la città da lui eretta. Ez 27:15. Segni di lusso.
~yBiÞr:: multae.
58
[4:1-3]
[4:1] Ascoltate questa parola, vacche di Bäšän che 141 sul monte šö|mrôn
!Arêm.vo) rh:åB. ‘rv,a] ‘!v'B'h; tArÜP' hZ<©h; rb"åD"h; W[úm.vi
šim`û haDDäbär hazzè Pärôt haBBäšän ´ášer Bühar šö|mrôn
tArÜP:' Os 4:16; 1 Sam 6:7-10 ecc. “iuvenca, vacca”. Qui: “donne lascive della città di
šömrôn”. Sono donne dell’alta società nutrite a sazietà come mostra il rischiamo al
bestiame della fertile regione del N. Titolo onorifico o insulto di disprezzo? Tra maschi
“Tori/vitelli” sarebbe un titolo di carica o di autorità. Alle donne il corrispettivo.
‘!v'B'h:; Num. 21:33; 32:33; Dt 1:4; 3:1.3.4.10.11.13.14; 4:43.47; 29:6; 32:14.22; Jos.
9:10; 12:4.5; 13:11.12.30.31; 17:1.5; 20:8; 21:6.27; 22:7;1 Re 4:13.19; 2 Re 10:33; 1 Chr.
5:11.12.16.23; 1 Chr. 6:47.56; Neh. 9:22; Ps 22:13 (tori); 68:16.23; 135:11; 136:20; Is
2:13; 33:9; Jer. 22:20; 50:19; Ez 27:6; Ez 39:18; Mic. 7:14; Nah. 1:4; Zech. 11:2.
Altopiano sui 500-600 m slm a E di Genesaret (oggi in Siria; ftr Golan); suolo basaltico.
Le donne-mogli dei capi di šömrôn sono paragonate a vacche della fertile regione adatta
alla coltivazione di frumento, famosa per i suoi querceti ed ottima per i pascoli di pecore
(Mi 7:14) e l’allevamento dei bovini: i suoi tori e vacche sono cantati dai poeti: Dt 32:14;
Ps 22:23. La pinguedine è segno di ricchezza e di prestigio: Sal 73:4.7. Le donne sono
presentate come sovvertitrici della gerarchia coniugale, ma in quanto si compiacciono di
spingere i loro mariti ad arricchirsi opprimendo i deboli (cf Gen 3!) e per trarne insieme
vantaggi economici. Bella vita e sfruttamento dei poveri. Il näbî´ è spietatamente critico
contro chi accumula ricchezze che, secondo lui, accumula con violenza (2:6.8; 3:9.10): è
spietato contro i capitalisti della violenza! Egli si oppone ad ogni alienazione sia delle
persone che della terra che appartiene a YHWH (cf 7:4).
W.G. Williams, Les prophetes, Paris,1957,77: `ämôs fa conoscere che la terminologia
stessa del baalismo aveva invaso i pavimenti del tempio di YHWH. I capi si
pavoneggiavano, ma al posto di darsi il nome di “colonne della chiesa” essi si chiamavano
“tori di Bashan”. Il toro era uno dei simboli importanti del baalismo. Era stato scelto in
ragione della sua grande forza e per le sue qualità procreatrici. E alle donne di questi capi
che `ämôs si indirizza chiamandole “vacche di Bashan” termine non precisamente
encomiastico, ma pieno di una significazione derivante dal baalismo. Sono le mogli o
concubine dei signori di šömrôn già destinatari di altri oracoli. Sono presentate come
spiranti durezza sprezzante ed arrogante, oltre un certo complesso di floridezza e
sensualità. Esse opprimono e vessano i poveri mediante i loro mariti (2:7: 8:6) sui quali
hanno influenza. Da essi cercano sempre nuovo denaro spremuto ai poveri.
schiaccianti i deboli, opprimenti i poveri!
~ynI+Ayb.a, tAcßc.roh' ~yLiêD: tAqåv.[oh'
hä`öšqôt Dallîm häröcücôt ´ebyônîm
tAqåv.[oh:' articolo col part Qal, concordato con “vacche” di cui sopra: (1) “iniuste retinuit
rem alienam vel alii debitam”. Lev 5:23 Dt 24:14; Ez 18:18; 22:29; Mal 3:5 “(mercedem
operarii) iniuste captivum tenuit aliquem”: Is 52:4; Ger 50:33; Mi 2.2. (2) “iniuste pressit,
oppressit aliquem, aliquod ei proprium vel debitum retinens, defraudans”: Lev 5:21; 19:13;
1 Sam 12:3 ss; Ez 22:29; Sal 105:14; Pr 22:26. Nel nostro passo “de quaevis debilium
vexatione”: cfr Ger 7:6; Os 5:11; 12:8. Sia lo sfruttamento dell’insolvibilità sia la
concussione. Altro part:
141
BHS prb add
59
tAcßc.roh:' (1) “quassavit, contudit”; (2) “aliquem oppressit, vexavit, afflixit”: Dt 28:33
(oppresso e schiacciato); 1 Sam 12:3 (“A chi ho portato via il bue a chi ho portato via
l’asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Di chi ho accettato un
regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire”); Is 58:6. Fraudolenter.
dicenti ai loro padroni: Fa venire! E beviamo!
`hT,(v.nIw> ha'ybiîh' ~h,ÞynEdo*a]l; troïm.aoh'
hä´ömröt la´ádö|nêhem häbâ wünišTè
~h,ÞynEdo*a]l;: suffisso 3 m pl. : accenna al fatto che i loro mariti sono padroni-signori degli
sfruttati. BHS propone il f: !hy- : ai vostri mariti-padroni. Alonso: ai vostri mariti.
ha'ybiîh': Hiphil imper m s con heh paragogico. Ad ogni singolo marito. La moglie
comanda al marito di portare ciò che egli ha estorto ai poveri. Il loro padrone è il loro
marito; ma al marito comandano loro!
hT,(v.nIw> : 2:8; 4:1.8; 5:11; 6:6; 9:14. Da htv Qal imperf 1 pl coortativo: “drink”. Simbolo
del godersi egoisticamente insieme coi loro mariti la vita in feste costose come quelle
descritte in 6:4 ss. Il costo dei festini cadeva sulle spalle dei poveri. Esse decidono la
misura delle feste e delle orge.
[4:2] Ha giurato ´ádönäy YHWH sulla sua santità:
Avêd>q'B. ‘hwIhy> yn"Üdoa] [B;’v.nI
nišBa` ´ádönäy yhwh(´élöhîm) Büqodšô
yn"Üdoa:] > LXX. Add?
Avêd>q'B.: Job 15:15; Ps. 60:8; 108:8; 150:1.Cfr suffisso della prima solo nel Sal 89:36. “Per la
sua santità”: su se stesso. Giuramento solennissimo. E sarà un giudizio irrevocabile. Vedi
espressione parallela in 6:8 (ove le sue parole sono collegate ai festini ed alla
deportazione); il contrario di Dt 6:10.
- Sì! Ecco, giorni vengono contro di voi,
~k,_yle[] ~yaiäB' ~ymiÞy" hNEïhi yKi²
Kî hinnË yämîm Bä´îm `álêkem
~k,_yle[]: preposizione col suffisso della 2 m pl; suffisso maschile come in ~h,ÞynEdo*a]l;. Quindi
parole non solo contro le donne, ma anche contro i loro mariti ai quali esse sono unite nella
sopraffazione. Cfr 6:7; cfr 5:27. BHS: prp !ky-: suf f. Per il contesto la correzione è
regionevole.
Ed Egli vi solleverà con uncini e dietro di voi con arpioni da pesca.
`hg")WD tArïysiB. !k<ßt.yrIx]a;w> tANëciB. ‘~k,t.a, aF'ÛnIw>
wüniSSä´ ´etkem Bücinnôt wü´aHárîtken Büsîrôt Dûgâ
afn P waw consec perf 3 m sing: “lift, carry, take”. Sollevare. Il soggetto sottinteso: o il
nemico; o meglio YHWH attraverso il nemico. La sua presenza è efficacemente implicita
dato che nel giudizio è lui che agisce. `ämôs vede negli attori dei fatti dei luogotenenti di
YHWH? Dopo che il nemico avrà aperto le breccie molteplici.
‘~k,t.a,: BHS: prp !kPa: suffisso f con @a; nostril, as organ of breathing; nose: (a) as organ
of smelling; (b) as place of ring for ornament; (c) as place of ring or hook for captive; for
beasts. Sarebbe in contesto.
!ce n c f pl hN"ci : “hook, barb” (4:2, only): Carbone-Rizzi,88: “che vi si leverà con uncini”.
Vg “pertiche, aste”. B particle preposition.
!k<ßt.yrIx]a;w>: nc f s cs, suffisso 2 f pl (torna il suf f!): “postremitas”: Zorell,38: detto di
luogo, di tempo: relative (da cui sorte futura); abs: finis; da cui: a) esito di una cosa: b)
ultima sorte degli uomini: 8:10 (ultima sors); metonimice de personis: in relazione al
luogo: aliquis loco ultimus, postremus: Ger 50:12: vivissima gentium; in relazione al
tempo: posteritas, posteri: Ps 37:37: 109:13; Am 4:2; Dm 11:4; in Am 9:1: ultimi
superstites relicti come in Ger 31:17 (o è di tempo?) Ez 23:25.
Nelle traduzione lasciano l’immagine sulle donne diventate gregge: IEP e quante tra voi
rimangono indietro VUL et reliquias vestras LND e quelli rimasti LUO und eure
60
NachkommenELB und euren Rest LUT und, was von euch übrigbleibt ASV and your residue
DRA
and what shall remain NAB NAS NIB NIV NAU the last of you TNK to the last one FBJ et
jusqu'aux dernières LBA y a vuestro rimanente TOB et vos suivantes . Chouraqui,1056: “votre
après sera”. L’uso della parola dopo il “naso” nel primo emistico potrebbe richiamare la
parte posteriore anch’essa o imprigionata o stimolata: “di dietro”. Rimane l’immagine
precedente delle vacche che sono portate a pascoli di morte. Vengono punte da dietro come
il bestiame con il pungolo (spine artificiali): quelle che non si sbrigano a partire. Quelle
incerte vengono trattate con “arpioni da pesca”, semplicemente con arpioni per essere
trascinate via.
Introducono i figli : DBY KJG KJV RWBand your posterity DRB LSG NEG Et votre postérité NRV
e i vostri figli; Alonso,1101R60 y a vuestros descendientes. Tg: figlie. Carbone-Rizzi,88: “la
vostra posterità”.
tArïysiB.  “thorn” (Is 34:13), “hook” (4:2): “ami”
hg")WD “fishing, fishery”: comunque strumenti per gestire il bestiame ora usati per il
gregge delle esiliate ed in funzione violenta.
Improvvisamente riappare la città sventrata dalla quale escono:
[4:3] E per le brecce uscirete ognuna davanti sè
HD"_g>n< hV'äai hn"ac,ÞTe ~yciîr"p.W
ûpüräcîm Tëceº´nâ ´iššâ negDäh
~yciîr"p.W: #r,P, n.m. 1. bursting forth, outburst, of water; fr. womb. 2. breach in wall; fig. of
effort to avert calamity. 3. broken wall, lpenO 'p. 4. fig. of outburst of 'y 's wrath, acc. cogn. c.
#r;P'. “lacerna, ruptura, fessura”: breccia: Neh 6:1; Am 4:3 (cfr Am 6:11). Cfr vb “rupit,
perrupit, eruit, perfodit, diruit”. La realtà urbana qui è presente negli elementi di essa
distrutti. I nemici come mandriani la farano uscire contro voglia.
hn"ac,ÞTe: Qal imperfetto 2 f pl. Esodo forzato ma non espresso dal verbo. La violenza è
negli strumenti accennati prima. Il soggetto f la scia intendere le donne o le vacche.
HD"_g>n< hV'äai: ognuna davanti (quella) davanti a sé: potrebbe dare l’idea dell’ammassamento
all’uscita dalla breccia. Oppure dopo che esse si sono rifiutate dalle breccie aperte sono
fatte uscire o tirate davanti o spiente da dietro. Oppure ognuna davanti alla breccia davanti
a sé.
LXX kai. evxenecqh,sesqe gumnai. kate,nanti avllh,lwn ‘And ye shall be brought forth
naked in the presence of each other; e sarete condotte vie nude l’una davanti all’altra’ per
cui BHS con punto di domanda: hn"ac,ÞTe tAMr[w; ftr l hn"ac,WT (tArWcP. = vel) tAcWrP..
IEP
Per brecce uscirete, ognuna davanti a sé LND Uscirete attraverso le brecce, ognuna
dritto davanti a sé LUO Und ihr werdet zu den Lücken hinausgehen, eine jegliche vor sich
hin, ELB Dann zieht ihr durch die Mauerrisse hinaus, eine jede vor sich hin LUT Und ihr
werdet zu den Mauerlücken hinaus müssen, eine jede vor sich hin L45 Und werdet zu den
Lücken hinausgehen, eine jegliche vor sich hin, DBY and ye shall go out by the breaches,
every one straight before her, JPS And ye shall go out at the breaches, every one straight
before her; KJG And ye shall go out at the breaches, every cow at that which is before her;
KJV
And ye shall go out at the breaches, every cow at that which is before her; NAB You
shall go out through the breached walls each by the most direct way, NAS You will go out
through breaches in the walls, Each one straight before her NAU You will go out through
breaches in the walls, Each one straight before her, NIB You will each go straight out
through breaks in the wall, NIV You will each go straight out through breaks in the wall NLT
You will leave by going straight through the breaks in the wall; NRS Through breaches in
the wall you shall leave, each one straight ahead; RSV And you shall go out through the
breaches, every one straight before her; RWB And ye shall go out at the breaches, every cow
at that which is before her; TNK And taken out of the city -- Each one through a breach
straight ahead DRB Et vous sortirez par les brèches, chacune droit devant elle, FBJ vous
61
sortirez par des brèches, chacune droit devant soi, LSG Vous sortirez par les brèches,
chacune devant soi, NEG Vous sortirez par les brèches, chacune devant soi, TOB vous sortirez
par les brèches, chacune pour soi, NRV voi uscirete per le brecce, ognuna davanti a sé.
VUL
et per aperturas exibitis altera contra alteram YLT And by breaches ye go forth, A
woman at that over-against her DRA And you shall go out at the breaches one over against
the other, Chouraqui,1056: les unes contre les autres.
e ‘sarete mandate’ nello ‘sterco’.
hn"Amàr>h;h; hn"T<ïk.l;v.hiw>
wühišlakTeºnâ haharmôºnâ
nü´um- YHWH.
`hw")hy>-~aun>
nü´um-yhwh(´ädönäy)
hn"T<ïk.l;v.hiw:> Hiph waw consec perfetto 2 f pl: “throw, cast, hurl”. Carbone-Rizzi,90: “e voi
le caccerete” con il senso ironico per cui saranno le donne stesse a cacciare la propria
posterità attraverso il loro comportamento in fuga tra le alture dell’Hermon. Alonso,1101:
e voi getteranno: legge Hofal (cfr 2 Sam. 20:21 (part. “ testa”); 1 Ki. 13:24f (part f.
“cadavere”), 28 (id); Ps. 22:11 (perfetto 1 sing: “fui gettato dal ventre”); Isa. 14:19
(“gettato insepolto”); 34:3 (“trafitti”); Jer. 14:16; 22:28; 36:30; Ezek. 16:5 (fosti gettata in
aperta campagna); 19:12; Dan. 8:11).LXT kai. avporrifh,sesqe BHS citando LXX S Vul
(proiciemini ) : -v.hw' .>
hn"Amàr>h;h;:˝ !Amr>h; noun proper no gender no number no state directional heh. Senso
incerto. BHS: prop. hn"Amr>x,, al hn"med>M;h; ncf s hn"med>m; dung-place, dung-pit. (cfr Isa. 25:10: nella
concimaia “in un letamaio”). Alonso,1101: “vi getteranno nello sterco”.NAB And you shall
be cast into the mire.
LXT
eivj to. o;roj to. Remman LXE and ye shall be cast forth on the mountain Romman VUO
et proiciemini in Armon IEP e sarete spinte verso l'Ermon. VUL et proiciemini in Armon LND e
sarete gettate nell’Harmon LUO und gen Harmon weggeworfen werden ELB und ihr werdet
hin zum Berg Hermon geworfen, ASV and ye shall cast yourselves into Harmon, DBY and ye
shall be cast out to Harmon, DRA and you shall be cast forth into Armon, JPS and ye shall be
cast into Harmon, NAS And you will be cast to Harmon, NAU And you will be cast to
Harmon, NIB and you will be cast out towards Harmon, NIB and you will be cast out towards
Harmon, NIV and you will be cast out toward HarmonNKJ And you will be cast into Harmon
NRS
and you shall be flung out into Harmon, RSV and you shall be cast forth into Harmon,
DRB
et vous serez lancées vers Harmon, FBJ repoussées vers l'Hermon TOB et vous serez
rejetées vers l'Harmôn NRV e sarete scacciate verso l' Ermon
YLT
And ye have cast down the high place GNV and ye shall cast your selues out of the
palace KJG and ye shall cast them into the palace, KJV and ye shall cast them into the palace,
NLT
you will be thrown from your fortresses. RWB and ye shall cast them into the palace TNK
And flung on the refuse heap LSG NEG Et vous serez jetées dans la forteresse R60 y seréis
echadas del palacio R95 y seréis echadas del palacio. Chouraqui,1056: hors du château.
L’oracolo di giudizio è reso perfettamente unitario dal paragone col bestiame:
dapprima gaudente ed inebriato sui monti di šömrôn, poi spinto in cattività su montagne
meno pingui anche se più in alto o nel letame. Gli spogliatori saranno spogliati! Implicita
forse l’idea dell’esilio anche se non in un luogo definito.
[4:4-5]
Per Alonso,1100: dopo i tre oracoli contro la classe altolocata di 3:9-11 (spettatori;
ingiustizia-palazzi = rovina e saccheggio); 13-15 (testimoni: altari-lusso- case = rovina);
4:1-3 (oppressione-lusso = esilio); cui aggiunge 5:1-3 (colpo di grazia senza denuncia di
peccato: piccolo resto = un decimo come in 3:12 che interrompe i primi due), vede un’altra
unità che chiude in inclusione una serie di cinque membri: 4:4-5 (Betel-Galgala; culto
62
vano: incl con 5:5-6) vv 6-13 (serie di castghi + strofa inno); 5:4-6 (Betel-Galgala; cercare
YHWH).
Possiamo immaginare il seguente oracolo pronunciato nella vicinanze del tempio o
davanti alla porta del tempio (cf Ger 7:1 ss) della prima località indicata ove si riunivano
numerosi i pellegrini durante le feste. Cfr Sal 95:6;96:8;100:2.4; Is 1:12 ecc. Rivolto a tutto
yiSrä´ël (non solo agli abitanti di šömrôn) in pellegrinaggio. V 5. Salgono al culto gli
oppressori devoti! I notabili…ma anche il popolo…
[4:4] Venite a bê|t-´ël e ribellatevi!
W[êv.piW ‘lae-tybe( WaBoÜ
Böº´û bê|t-´ël ûpiš`û
A GilGäl moltiplicate il (vostro) ribellarvi!
[:vo+p.li WBår>h; lG"ßl.GIh;
haGGilGäl harBû lipšöª`
WaBoÜ : Qal impe m pl “go in, enter”: 4:1.2.4; 5:5.9.19; 6:1.14; 8:2.9.11.13. Invitatorio in Ps
43:4; 66:13:95:6; 96:8; 100:2.4. Tg: “venite”. Con questa traduzione il punto di vista è bê|t´ël. Invito-comando sarcastico ed amaro al culto connesso con il pellegrinaggio al
santuario. Questa ironia anche in 5:26; 6:12 ; 5:1.5 ; 8:1; e forse 3:12. YHWH stesso per
bocca del suo näbî´ lancia l’invito tradizionale. Ma è tutto sarcasmo: l’invito è allo stesso
tempo una condanna del culto fatto adesso in questo tempio. Comanda infatti di fare ciò
che non desidera sia fatto, e che essi invece imperterriti fanno. Il pellegrinaggio è per
ispessire i legami con la ribellione. Non è contro il culto in generale ma contro questo
culto.
W[êv.piW: segue un altro Qal imp m pl: “rebel, transgress, revolt”. Questo secondo
imperativo potrebbe assumere il valore di consecutivo o finale come in 5:4 ma resta più
sarcastico leggerlo come imperativo. Concettualmente “commettere delitti”. Venite a
commettere delitti!! Non estranea la sacra prostituzione.
E’ il santuario nazionale.
lG"ßl.GIh; Deut 11:30; Josh 4:19f; 5:9f; 9:6; 10:6f, 9, 15, 43; 12:23; 14:6; 15:7; Judg 2:1;
3:19; 1 Sam 7:16; 10:8; 11:14f; 13:4, 7f, 12, 15; 15:12, 21, 33; 2 Sam 19:16, 41; 2 Kgs 2:1;
4:38; Ps 77:19; 83:14; Eccl 12:6; Isa 5:28; 17:13; 28:28; Jer 47:3; Ezek 10:2, 6, 13; 23:24;
26:10; Hos 4:15; 9:15; 12:12; Amos 4:4; 5:5; Mic 6:5. E’il santuario storico.i Se il secondo
stico è aggiunto è un’applicazione che vale anche per il santuario storico di Gilgal.
WBår>h;: Hiphil imp m pl: “be (come) great, many, much, numerous”. Cui segue
[:vo+p.li: ic. Ironicamente: per il crescere della ribellione: Alonso: peccate senza sosta.
E fate venire di mattina le vostre macellazioni
~k,êyxeb.zI ‘rq,Bo’l; WaybiÛh'w>
wühäbû laBBöºqer zibHêkem
per tre giorni le vostre decime!
`~k,(ytero)f.[.m; ~ymiÞy" tv,l{ïv.li
lišlöºšet yämîm ma`Sürö|têkem
[4:5] E ‘fate bruciare’ da (pane) lievitato in ringraziamento!
hd"êAT ‘#mex'me( rJEÜq;w>
wüqa††ër më|Hämëc Tôdâ
E gridate le offerte spontanee e fate(vi) ascoltare!
W[ymi_v.h; tAbßd"n> Waïr>qiw>
wüqir´û nüdäbôt hašmîº`û
`hwI)hy> yn"ïdoa] ~auÞn> laeêr"f.yI ynEåB. ‘~T,b.h;a] !kEÜ yKiä
Kî kën ´áhabTem Bünê yiSrä´ël nü´ùm ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
63
WaybiÛh'w> : 4:1.2.4; 5:5.9.19; 6:1.14; 8:2.9.11.13. Hiphil imp m pl: “bring”. “Fare venire”
ossia “portate” animali alla macellazione per offerta in “salite”. Questo senso in Lev 4:4;
Sal 105:40. Corrisponde ad “offrite” del v 5. E’ sottinteso il previo movimento degli
animali che prima vengono fatti avvicinare e poi sgozzati nel luogo deputato. In questo
primo elemento sono indicati i prodotti della pastorizia-allevamento. Essi sono macellati
per offerta. Ciò è espresso con la parola
~k,yxeb.zI (xb;z<): 4.:4; 5:25; cfr 2:8; 3:14; 9:1, dal verbo che significa: “iugulavit, mactavit
animal”: Num 20:40; Dt 12:15.21; “immolavit, sacrificavit, obtulit animal”. “Mactatio”
profana in 1 Sam 16: 3-5 ; 20,6. “Sacra: sacrificium animalis mactati, cuius sanguis et
adeps Deo dicabatur”. Erano sacrificati: agnelli, pecore capri, vitelli… Questi animali
sgozzati fornivano anche carne al banchetto festivo: Os 8:13; 4:13.
Il verbo è sottinteso anche nel secondo emistico: per tre giorni sono portati in offerta i
proventi dell’agricoltura:
~k,(ytero)f.[.m:; rfe[]m; nc m pl cs, suf 2 m pl “tithe”. Da rf,[, , hr'f'[] “ten”. rf;[' (`¹´ar) “take the
tenth part of, tithe”. Decimatio: decime delle cose che sono date o esigite: cfr Dt 14:22.
IDB,4,654: dare la decima del prodotto per il mantenimento dei Köhánîm o altre istituzioni
religiose…era una pratica antica e molto diffusa. I riferimenti antichi sono casuali e sono
connessi con santuari del N. Le narrazioni E di ya`áqöb: Gen 28:22 e Am 4:4 menzionano
le decime in connessione a bê|t-´ël. Inoltre 1 Sam 8:13 probabilmente di origine N
menziona le decime come un abuso del re. E’ una questione aperta se 1 Sam rifletta una
pratica effettiva. Si è congetturato che la decima fosse originariamente pagata al re per il
mantenimento dei santuari regali ed in seguito venisse pagata direttamente ai
santuari…Non sono menzionate nel libro della Bürît. Chi ne parla per primo è il Dt
(collegato con i santuari del N). Qui è menzionata come decima sui prodotti agricoli che
culminava in un pranzo sacrificale a cui prendeva parte il Padrone (Dt 14:12-27) e veniva
fatto nel santuario ove anche i leviti erano invitati. Forse questa legge era una regola per gli
abusi denunciati in Am 4:4 ; 5:11 anche se è difficile dimostrarlo. Cfr 5:11.
L’ironia ed il sarcasmo stanno nella ripetizione “vostri” “vostre”...in seguito “questo
che voi amate”. Culto quindi fatto per se stessi e che non porta alla comunione con
YHWH. Condanna lo zelo cultuale che porta nei pellegrinaggi un autocompiacimento
esteriore: non si ama Colui che esige il culto, ma ciò che in esso vi si fa. Partecipare a tale
culto è atto di rivolta. Non contro il re (il tempio è certo santuario regale), ma è contro
YHWH stesso. Il culto condannato è quello che è diventato una scusa per non realizzare la
giustizia. I pellegrini danno cose; non se stessi; non cercando una nuova fraternità, il culto
è ipocrisia.
rJEÜq;w:> Piel ia: “burn incense or sacrifices”. Imperativo con sfumatura finale e qui
iterativa. BHS: pl.
‘#mex'me(â: da #mex' “fermentatum panis vel farinae massa fermentata”: Es 12:15; 13:3.7; Lev
6:10; 7:13; Dt 16:3, Am 4:5, Es 23:18; 34:25. “Panis fit, coquitur”. Il Tg: raccogliendo
dalla rapina le offerte di ringraziamento. Lege sm'x' = violenza al posto di #mex' = lievitoazimo. Assonanza sarcastica? Cfr 5:11.
hd"êAT: “donarium gratiarum actionis“. Carbone-Rizzi,92: offrite anche il sacrificio di
ringraziamento con il lievito.
Waïr>qi : Qal imperative m pl.
hb'd’n> “freewill offering”. Richiama bdn “incite, impel” offer freewill- offerings for the
first temple. I ricchi possono anche essere generosi d’offerte con I loro santuari, oltre le
decime.
W[ymi_v.h:; Hiphil imp m pl “hear, listen to, obey”. Con senso finale o consecutivo. Gridate
per far ascoltare che fate offerte spontanee e generose.
Perché così voi amate (fare), Bünê yiSrä´ël!”.
64
laeêr"f.yI ynEåB. ‘~T,b.h;a] !kEÜ yKiä
Kî kën ´áhabTem Bünê yiSrä´ël
nü´ùm ´ádönäy YHWH.
`hwI)hy> yn"ïdoa] ~auÞn>
nü´ùm ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
!kEÜ yKiä: 3:2.11.12; 4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17. E’ questo.
‘~T,b.h;a:] 4:5; 5:15. Ha il senso di piacere e dare soddisfazione.Alonso: ciò che vi piace.
La questione fondamentale riguardo il culto è questa: per chi è il culto? “Per voi” o “per
me”? L’attuale culto è “per voi”. Per sè YHWH esige la giustizia e il diritto. L’ira di
YHWH non è irrazionale: è provocata dalle ribellioni ossia dal peccato. Il culto corrotto, le
ingiustizie sociali all’interno del popolo giustificano il castigo. `ämôs critica la società del
suo tempo nella critica dell’ipocrisia cultuale. E’ un culto anestetico: non fa percepire il
peccato. Oppressori devoti! I santuari benedicono l’ingiustizia ( cfr Sir 35).
La Quinta visione può aver avuto luogo durante la partecipazione di `ämôs ad una
celebrazione nel tempio di bê|t-´ël.
[4:6-12a]
All’improvviso, con nesso maldestro (Alonso,1104: chi l’ha inserita non si è
preoccupato molto del nesso materiale: l’invitatorio ironico precedente includeva nel
programma dei festeggiamenti criminali di lode: “andate”; ora invece esorta: “tornate” e
termina con: preparati! Alternativa patetica alla farsa liturgica). Il passo suppone che una
serie di castighi/ammonimenti/moniti falliti sia già stata realizzata. Essi sono formulati in
una serie di cinque piaghe/flagelli/colpi tipici, posti in crescendo (culmina in una catastrofe
esemplare): fame, sete, siccità, cattivi raccolti, locuste (assenza di benedizione agricola,
invocata intensamente nel culto), pestilenza, spada, fuoco... Cfr 1 Re 8:33 ss. La
composizione è una lamentazione di YHWH che vista la contumacia prepara il suo arrivo
di persona per il suo popolo. “Una pagina appassionata, sviluppata con un crescendo
implacabile” (Alonso,1104 che titola: Moniti vani: Lev 26:14-33; Dt 28: 15 ss; Is 1:1-9).
Le cinque strofe sono contrassegnate da Ne’um-YHWH e dal ritornello che esprime l’idea
centrale (l’espressione chiave è nel ritornello yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w)> del lamentato non ritorno a Lui:
valore salutare dal castigo che denuncia la colpa ed invita alla conversione: ma resistenza
di quelli che soffrono senza imparare la correzione.
In questi oracoli rivolti a tutto yiSrä´ël (4:12: lae_r"f.y)I si nota la stessa progressività
dell’elenco dei flagelli nelle visioni (cavallette, siccità, terremoto…): sembra esserci
almeno una connessione tematica tra i due passi: anzi questa sembra mostrare quasi
l’aspetto annunziabile di quelle. Mentre però nelle visioni YHWH dapprima si
impietosisce, qui il popolo non fa alcun passo verso il proprio ritorno. YHWH stesso allora
“passerà” (cfr 5:17) nel suo mezzo per distruggerlo! La ribellione è così radicata, fa così
parte della sua vita, che il ritorno/conversione appare impossibile: ed anche YHWH resterà
inflessibile nel suo giudizio di condanna: cf 1,3.6.
[4:6] E anche se Io ho dato a voi innocenza di denti in tutte le vostre città
~k,êyrE['ä-lk'B. ‘~yIN’v: i !AyÝq.nI ~k,øl' yTit;’n" •ynIa]-~g:w>
wügam-´ánî nätaºTTî läkem niqyôn šinnaºyim Bükol-`äºrêkeºm
e mancanza di pane in tutti i vostri luoghi :
~k,_ytemo)Aqm. lkoßB. ~x,l,ê rs,xoåw>
wüHöºser leºHem Büköl müqômö|têkem
~g:w>: 4:6.7; 7:6. “again, alike”. Accentua il contrasto tra YHWH ignorato dal popolo.
“E anche se proprio io stesso ”; o anche “eppure io”. Jeremias,93: “io, a mia volta”.
Alonso: Anche se vi ho…
!AyÝq.nI: Zorell: (1) “vacuitas dentium ie. defectus cibi fames”: 4:6; (2) cfr Sal 26:6;73:17.
!AyQ'nI “innocency” da hq'n" “be clear, free, innocent, desolate, cut off”. = Denti puliti: assenza
di cibo! Carbone-Rizzi,92: nettezza di denti = mancanza di cibo. Alonso,1103: “coi denti
65
immuni”: espressione terribile, unica: “immunità di denti” come se il masticare fosse un
delitto.
~k,êyrE['ä-lk'B.: 4:7.8; 6:8; 5:3; 3:6; 7:17; 4:6 civitas, urbs cuiusvis magnitudinis. Alonso: per
ogni dove.
rs,xoåw:>“ Deut 28:48, 57; Job 30:3; Prov 10:21; 28:22; Amos 4:6 “inopia”.
~x,l,: “cibo”: qualsiasi vitto: Cfr 7:12. Alonso: meno espressivo.
~k,_ytemo)Aqm.: “ubi aliquis stat, sedet”; dal contesto l’idea della voce è determinata: luogo di
abitazione; qui domicilio: Gen 18:33; s 16:29;18:23. Regione ove uno abita: “locus
habitatus, pagus, oppidum”. Gen 18:24; 19:12;20:11; Dt 21:19; Am 4:6; Am 8:3; 4:6.
essendo in parallelo con “città” = villaggi. Effetti della carestia.
e non siete ritornati da Me. nü´um- YHWH .
`hw")hy>-~aun> yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w>
wülö|´-šabTem `äday nü´um-yhwh(´ädönäy)
w> : ma.
~T,îb.v;-al{)w>: Qal perf 2 m pl bWv turn back, return. Il verbo del ritorno-conversione è
tematico (cfr Hos. 2:9, 11; 3:5; 4:9; 5:4, 15; 6:1, 11; 7:10, 16; 8:13; 9:3; 11:5, 9; 12:3, 7,
10, 15; 14:2f, 5, 8). E’ noto nei Sal: 22:28;51:15; 78:34. E non vi siete convertiti a me.
Tornare = convertirsi. Il senso del castigo è nello scopo per cui è inflitto: incontrare
YHWH. Nell’attuale contesto, il passo fa da contrappasso alla liturgia farsesca del passo
precedente. Ed è un lamento di YHWH.
[4:7 ] E anche se Io ho precluso da voi la pioggia a tre lunazioni prima della mietitura;
ryciêQ'l; ‘~yvid"x\ hv'Ûl{v. dA[’B. ~v,G<©h;-ta, ~K,ømi yTi[.n:“m' •ykinOa' ~g:åw>
wügam ´änökî mänaº`Tî miKKem ´et-haGGeºšem Bü`ôd šülöšâ Hódäšîm laqqäcîr
e feci piovere su questa città e su quella città non feci piovere:
ryji_m.a; al{å tx;Þa; ry[iî-l[;w> tx'êa, ry[iä-l[; ‘yTir>j;m.hiw>
wühim†arTî `al-`îr ´eHät wü`al-`îr ´aHat lö´ ´am†îr
questo campo riceverà pioggia e il campo su cui non pioverà, seccherà;
`vb'(yTi h'yl,Þ[' ryjiîm.t;-al{)-rv<)a] hq"±l.x,w> rjeêM'Ti ‘tx;a; hq"Ül.x,
Helqâ ´aHat Timmä†ër wüHelqâ ´áše|r-lö|´-tam†îr `älʺhä Tîbäš
[4:8] e si muoveranno due, tre città verso un città per bere acque, e non si disseteranno.
W[B'_f.yI al{åw> ~yIm:ß tATïv.li tx;²a; ry[iî-la, ~yrIø[' vl{’v' •~yIT;v. W[‡n"w>
wünä`û šTaºyim šälöš `ärîm ´el-`îr ´aHat lišTôt maºyim wülö´ yiSBäº`û
yTi[.n“m: ': …Jer 2:25; 3:3; 5:25; 31:16; 42:4; 48:10; Ezek 31:15; Joel 1:13; Amos 4:7. Qal
perf 1 c s “withhold, keep back, refrain, deny, keep restrain, hinder”. Impedito. CarboneRizzi,92: io preclusi. Alonso: trattenuto.
~v,G<©h;-ta,: “pluvia”, veemente e lunga cfr 4:7.
ryciêQ'l:; “messis frugum”; tempus metendi. Zorell,731. Causa della siccità e della fame.
BHS: da ‘yTir>j;m.hiw> a W[B'_f.yI al{åw> : prb add. Sembra una glossa che spiega il fenomeno strano
della selezione nella pioggia (capricciosa); le sue conseguenze sulla creazione e sugli
agglomerati umani.
‘yTir>j;m.hiw: Hiphil waw consec perfetto 1 cs “rain”. Carbone-Rizzi.92: facevo piovere: così
è tradotto il perfetto inverso. Alonso: e ho fatto piovere.
ryji_m.a;: Hiphil imp 1 cs.
rjeêM'Ti: Niphal imp 3 f s.
vb'(yTi :Qal imperfetto 3 f s “be or become dry, be dried up, make dry, wither”.
W[‡n"w> : Qal waw consec perfetto 3 pl. [;Wn: 1. wave, of trees, sq. l[;; sq. ynEPm. i of cause; quiver,
vibrate, of lips; swing (to and fro) of miners; stagger like drunkard, of mariners in storm;
hence be unstable. Carboni-Rizzi,94: si muovevano barcollando. Non troveranno acqua.
W[B'_f.yI … Isa 1:11; 9:19; 44:16; 53:11; 58:10f; 66:11; Jer 5:7; 31:14; 44:17; 46:10; 50:10,
19; Lam 3:15, 30; 5:6; Ezek 7:19; 16:28f; 27:33; 32:4; 39:20; Hos 4:10; 13:6; Joel 2:19,
26; Amos 4:8; Mic 6:14; Hab 2:5, 16: Alonso: senza soddisfarsi (è felice la descrizione di
questi viaggi per poter bere qualcosa…). Da un pozzo seccato ad un altro seccato.
E non siete ritornati da Me. nü´um- YHWH.
`hw")hy>-~aun> yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w>
66
wülö|´-šabTem `äday nü´um-yhwh(´ädönäy)
[4.9] Ho colpito voi con l’arsura e la muffa; ‘ho fatto seccare’ i vostri orti e i vostri vigneti
~k,²ymer>k;w> ~k,óyteANG: tAB’r>h; è!Aqr"YEb;W !ApåD"ViB; é~k,t.a, ytiyKeähi
hiKKêºtî ´etkem BaššiDDäpôn ûbayyëräqôn harBôt Gannôtêkem wükarmêkem
e le vostre ficaie e gli oliveti mangiava la cavalletta!
~z"+G"h; lk;äayO ~k,ÞyteyzEw> ~k,îynEaet.W
ûtü´ënêkem wüzêtêkem yö´kal haGGäzäm
ytiyKeähi : 3:15; 4:9; 6:11; 9:1. Implicita l’azione della Mano punitice.
!ApåD"ViB; da @d;v' “scorch, blight” (Gen 41:6) il carbone del grano. Causato dal vento caldo
del deserto. Vg in vento urente. Carbone-Rizzi:94: col carboncio e con la muffa.
è!Aqr"YEb;W “mildew, paleness, lividness”: le carie del grano: ingiallimento di cerali attaccati
da un verme.
tAB’rh> :; Hiphil ic “be (come) great, many, much, numerous”. Ironico per il contratrio.
BHS: prb l ytbrxh “ho fatto seccare”. Vedi Dt 28:22. Cfe 1 Re 8:37. Alonso,1103: ho
seccato. Legge col TM.
~k,óyteANG: Num 24:6; Esth 1:5; 7:7f; Job 8:16; Eccl 2:5; Song 6:11; Isa 1:29f; 61:11; 65:3;
66:17; Jer 29:5, 28; Amos 4:9; 9:14
~k,²ymer>k;w> …. Isa 1:8; 3:14; 5:1, 3ff, 7, 10; 16:10; 27:2; 36:17; 37:30; 61:5; 65:21; Jer 12:10;
31:5; 32:15; 35:7, 9; 39:10; 52:16; Ezek 28:26; Hos 2:17; Joel 1:11; Amos 4:9; 5:11, 17;
9:14; Mic 1:6; Zeph 1:13
~k,îynEaet.W… Isa 34:4; 36:16; 38:21; Jer 2:24; 5:17; 8:13; 24:1ff, 5, 8; 29:17; Hos 2:14;
9:10; Joel 1:7, 12; 2:22; Amos 4:9; Mic 4:4; Nah 3:12; Hab 3:17; Hag 2:19; Zech 3:10
~k,ÞyteyzEw> Isa 17:6; 24:13; Jer 11:16; Hos 14:7; Amos 4:9; Mic 6:15; Hab 3:17; Hag 2:19;
Zech 4:3, 11f; 14:4.
~z"+G"h; Ezra 2:48; Neh 7:51; Joel 1:4; 2:25; Amos 4:9. Locusta/cavalletta.
E non siete ritornati a Me. Ne’um - YHWH.
s `hw")hy>-~aun> yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w>
wülö|´-šabTem `äday nü´um-yhwh(´ädönäy) s
[4:10] Ho mandato in mezzo a voi peste in via 142 di micraºyim;
~yIr:êc.mi %r<d<äB. ‘rb,D<’ ~k,îb' yTix.L;’vi
šillaºHTî bäkem Deºber Büdeºrek micraºyim
ho ucciso di spada i vostri giovani,
~k,êyrEWxåB; ‘br<x’b, ; yTig>r:Üh'
häraºgTî baHeºreb BaHûºrêkeºm
con la cattura dei vostri cavalli
143
~k,_yseWs) ybiäv. ~[iÞ
`ìm šübî sû|sêkem
ho fatto salire il fetore dai vostri campi anche nelle vostre narici:
~k,êP.a;b.W* ‘~k,ynEx]m; vaoÜB. hl,ú[a] w; "
wä´a`álè Bü´öš maHánêkem û|bü´aPPükem
‘rb,D’:< Vg mortem Exod 9:3; 2 Sam 24:13, 15; 1 Kgs 8:37 ((bubonic) plague); 1 Chr
21:14; 2 Chr 6:28; 7:13; Ezek 14:19; 28:23; Amos 4:10. KJV Pestilence: Exod 5:3; 9:15;
Lev 26:25; Num 14:12; Deut 28:21; 2 Sam 24:13, 15; 1 Kgs 8:37; 1 Chr 21:12, 14; 2 Chr
6:28; 7:13; 20:9; Ps 78:50; 91:3, 6; Jer 14:12 (oft. in series); 21:6f, 9; 24:10; 27:8, 13; 28:8;
29:17f; 32:24, 36; 34:17; 38:2; 42:17, 22; 44:13; Ezek 5:12, 17; 6:11f; 7:15; 12:16; 14:19,
21; 28:23; 33:27; 38:22; Amos 4:10; Hab 3:5 . Esiziale per uomini ed animali. Alla
maniera egiziana.
yTig>r:Üh:' Amos 2:3; 4:10; 9:1, 4. Guerra.
ybiäv:. n.m. captivity, captives. Qui act of capture; Hy"b.vi tl;m.fi i.e. garb in which she was
captured. = captives. BHS: prp ybic. n.m. “beauty, honour”. Alonso,1103: col meglio della
vostra cavalleria. Legge con BHS.
142
BHS: prp “come via”; al dl.
143
BHS: al dl. Glossa ?
67
hl,ú[]a;w": Hiphil waw consec imperf 1s hl'[' “go up, ascend, climb”. BHS: tutto lo stico :
add?; alcuni riendono add solo vaoÜB. hl,ú[]a;w"
vaoÜB.: Isa. 5:2, 4; 34:3; Joel 2:20: stench of corpses. Il verbo in Gen. 34:30 (vab Hiphil 1.
emit a stinking odor of manna; yt'roWBx; WQm;n" Wvyaib.hi my wounds have grown stinking, they
have festered (of chastisement for sin); fig. of David vyaib.hi vaeb.h; AM[;B. he hath become
utterly abhorred among his people. 2. cause to stink, x;qeAr !m,v, [;yBiy: vyaib.y: tw<m' ybeWbz> dead flies
cause to stink (and) to ferment the oil of a perfumer; usually fig., sq. ynEy[eB., sq. B., also
without obj. Hithp. make selves odious, sq. ~[i. (pg 92); Exod. 5:21 (H); 7:18 (Q), 21; 8:10;
16:20, 24; 1 Sam. 13:4; 27:12; 2 Sam. 10:6; 16:21; 1 Chr. 19:6; Ps. 38:6; Prov. 13:5; Eccl.
10:1; Isa. 30:5; 50:2. Fetore dei morti. Morte di animali ed umani. BHS: pc Mss LXX (evn
puri.) vaB, frt recte.
‘~k,ynEx]m;: hn<x]m; suffisso 2 m pl. camp, place of encampment; camp of armed host.
~k,êP.a;b.W:* nasi. BHS: prp -b. cfr LXX (evn th/| ovrgh/| mou); al dl (cfr vaB) et ins yPiiabw all’inizio
del v 11. Conseguenze della guerra sui superstiti.
e non siete ritornati a Me. Ne’um - YHWH.
`hw")hy>-~aun> yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w>
wülö|´-šabTem `äday nü´um-yhwh(´ädönäy)
[4:11] Ho sconvolto voi come lo sconvolgere di ´élöhîm di südöm wü´et-`ámörâ.
hr"êmo[]-ta,w> ~doås.-ta, ‘~yhil{a/ tk;ÛPeh.m;K. ~k,ªb' yTik.p;äh'
häpaºkTî bäkem KümahPëkat ´élöhîm ´et-südöm wü´et-`ámörâ
E foste come un tizzone strappato da un incendio!
hp'_rEF.mi lC'ämu dWaßK. Wy¨h.Tiw:
waTTihyû Kü´ûd muccäl miSSürëpâ
yTik.p;äh' : …Gen 3:24; 19:21, 25, 29; Exod 7:15, 17, 20; 10:19; 14:5; Lev 13:3f, 10, 13,
16f, 20, 25, 55; Deut 23:6; 29:22; … Amos 4:11; 5:7f; 6:12; 8:10; Carbone-Rizzi,96:
devastati…devastò.
~k,ªb': BHS prp ~ktb. ‘~yhil{a/ tk;ÛPeh.m;K.: Alonso,1103: catastrofe tremenda.
~doså : Gen 10:19; 13:10, 12f; 14:2, 8, 10ff, 17, 21f; 18:16, 20, 22, 26; 19:1, 4, 24, 28;
Deut 29:22; 32:32; Isa 1:9f; 3:9; 13:19; Jer 23:14; 49:18; 50:40; Lam 4:6; Ezek 16:46,
48f, 53, 55f; Amos 4:11; Zeph 2:9.
hr"êmo[]: Gen 10:19; 13:10; 14:2, 8, 10f; 18:20; 19:24, 28; Deut 29:22; 32:32; Isa 1:9f;
13:19; Jer 23:14; 49:18; 50:40; Amos 4:11; Zeph 2:9.
dWaßK: Isa. 7:4; Zech. 3:2. “brand, fire-brand”. Tizzone di fuoco: un piccolo resto salvato!
lC'ämu: Hophal participle m s Pi. “strip, plunder”; Niph. “deliver oneself, be delivered”;
Hiph. “snatch away, deliver”; Hoph. “plucked out”. Alonso,1105 originale è la
precisazione del tizzone preso dal fuoco che porta alla memoria la piccola famiglia che si
salvò dall’incendio.
hp'_rEF.mi: hp'ref. n.f. burning of brick-burning; destructive, of land, temple.
Si riferisce all’esperienza della caduta di bê|t-´ël 2 Re 23:16-18? Gli scampati devono
convertirsi!
E non siete ritornati a Me. nü´um- YHWH.
s `hw")hy>-~aun> yd:Þ[' ~T,îb.v;-al{)w>
wülö|´-šabTem `äday nü´um-yhwh(´ädönäy) s
Visto che non c’è stata conversione YHWH continua rivolgendosi in modo più intenso e
personale a yiSrä´ël. Lo esorta a tenersi pronto ad incontrare il suo ´élöhîm dopo i segni
premonitori della sua venuta.
[4:12a] Per ciò così farò per te, yiSrä´ël
lae_r"f.yI ^ßL.-hf,[/a, hKoï !ke§l'
!ke§l' : 3:2.11.12; 4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17. hKo:ï 1:3.6.9.11.13; 2:1.4.6; 3:11.12;
4:12; 5:3.4.16; 7:1.4.7.11.17; 8:1.
68
hKo:ï segnala un fatto futuro che gli ascoltatori sperimenteranno. Che avrà il parlante
come attore.
^ßL:. con il “tu”.
[4:12b] Per questo farò per te:
%L'ê-hf,[/a,( tazOæ-yKi( bq,[e…
läkën Kò ´e`éSè-llükä yiSrä´ël `ëºqeb Kî|-zö´t ´e|`éSè-lläk
preparati a incontrare il tuo ´élöhîm, yiSrä´ël!
`lae(r"f.yI ^yh,Þl{a/-tar:q.li !AKïhi
hiKKôn liqra´t-´élöhʺkä yiSrä´ël
BHS: da bq,[e… alla fine del c: pro add. bq,[e…: bq,[e 1. consequence, bq,[e l[; ~T'v.B' (pleon.)
according to the consequence of their shame, i.e. in consequence of the disgrace falling
upon them. Hence as conj. rv,a] bq,[e as a consequence of (the fact) that, because. 2.
consequence = gain, reward.
tazOæ-yK: parallela a hKoï
!AKïhi: N Exod 19:11 ( drEyó E yviªyliV.h; ~AYæB; ŸyKiä yvi_yliV.h; ~AYæl; ~ynIßkon> Wyðh'w> ), 15 (`hV'(ai-la, WvßG>Ti-la;( ~ymi_y"
tv,l{åv.li ~ynIßkon> Wyðh/); 34:2 (yn:ëysi rh:å-la, ‘rq,Bo’b; t'yliÛ['w> rq,Bo+l; !Akßn" hyEïh.w< ): negli ambiti della berit. Niphal
imper m s !WK “established, prepared, made ready, fixed, certain, right”. “Tieniti pronto”.
Chouraqui: prépare-toi.
^yh,Þl{a/-tar:q.li : ad incontrare il tuo ´élöhîm”. har>qi Zorell,735:? occursus usata solo in
composaizione = in occursum alcs, obviam alci; cum verbis ire, mittere e sim. Qui: “se
praeparare ad conveniendum cum”.
E’ un richiamo a cogliere ciò che era centrale in tutti i flagelli e ad incontrare nel futuro
l’Autore che ha già una relazione speciale (per berit) con yiSrä´ël: “tuo”. yiSrä´ël dovrà
così rendere conto personalmente ad YHWH. Forse questo appello/comando è in relazione
polemica al culto (cf Es 19:11) ossia con la situazione nella quale non si cerca un reale
incontro con YHWH (che esige la giustizia!), ma con riti anche piacevoli che generano
presunzione. YHWH resta libero anche dal culto; l’incontrarlo non è legato ad un luogo o
al culto che vi si fa. Dovranno incontrarlo come Giudice adirato. Così tutto converge verso
questo incontro nel Giorno di YHWH. La sua è una venuta assolutamente nuova e libera
che metterò in radicale questione la vita stessa del popolo: cfr 3:2; 2:13; 5:17.27; 6:14.
[4:13]
Nel libro tre passi innici: 4:13; 5:8s; 9:5s.
[4:13] Sì! Ecco: il Plasmante monti e Creante ruaih,
x:Wrª arEäboW ~yrIøh' rce’Ay •hNEhi yKi‡
Kî hinnË yôcër härîm ûbörë´ rûªH
•hNEhi: 2:13; 4:2, 13; 6:11, 14; 7:1, 4, 7f; 8:1, 11; 9:8f, 13; presentazione innica in terza
persona. Alonso;1106: si potrebbe leggere come introducente un predicato: “ il tuo Dio;
poiché ecco, è creatore…” ; grammaticalmente i participi stanno molto bene in un inno
come predicati o caratterizzazioni dell’elogiato. Ma è abbastanza chiaro che questo inno
abbreviato contrasta con la liturgia di 4:4 ss ed è assai difficile mostrare che equivalga a
una confessione dei peccati.
Questo passo racchiude in cinque participi una visione universale meravigliosa che
cominica con le montagnee termina con il dorso della terra. Ritmo: 4+3+3+3 +4.
Nei primi due participi, verbi paralleli col vocabolario della creazione˝.
rce’Ay “arte confecit, formavit rem ut simulacrum”. Is 44:9 ss Ab 2:18. Il part è “figulus”.
YHWH “formavit, sapienter fecit ex terra animalia” Gen 2:19; uomo: 2:7; Gen 1:5; Am
7:1. “Utcumque ad existentiam produxit, formavit, condidit” = bara’ Is 43:1; 45:7ss. E
c
asah Is 27:11; Sal 95:5. “Condidit terram”: Is 45:18; lucem: 45:7; animam: Zach 12:1.
69
“Populum Israel“: 27:11; 43:1; 44:21; cfr Sal 33:15; 74:17; 94:9. Ger 10:16; 51:19 144.
Alonso: formò.
arEäbo: Qal part: Creatore: Is 40:28; 42;5; 45:7.15; Am 4:13; Ex 12:1; “creavit, procreavit”
(vb non usato se non per l’operare di YHWH). Opera della creazione: cielo, terra:
1:1.21;2:3; Is 40:26; Sal 89:13.Uomini: Gen 1:27; 5:1;6:7; Dt 4:32; maschio e femmina:
Gen 1:27;5:2; Is 45:18. Operazione con cui l’onnipotente agisce nel mondo creato 145.
Gli oggetti del suo costante operare: ~yrIøh': “montes”. LXX leggono bronth.n = ~[;r;:
“tuono”: Sal 77:19; 104:7; Giob 26:14 (vox fortissima Dei); il Sinay è detto Sal 81:8 (cfr
Es 19:16ss): “clamor strepitusque bellicus”: Is 29:6; Giob 39:25.
x:Wrª: “ventus”: utpote a Deo missus. Os 13:15; Es 15:10.
e Manifestante ad ´ädäm quale il suo pensiero,
AxêFe-hm; ‘~d"a'l. dyGIÜm;W
ûmaGGîd lü´ädäm mà-SSëHô
Facente alba
146
dyGIÜm;W: Hiphil participle m s abs di dg;n' “tell, make known” (da cui dg<n<). Verbo della
rivelazione.
hm' pronoun interrogative x;fe noun m s construct, suf 3 m s “thought”; cfr x;yfi
“meditation, complaint”. hx'yfi “meditation, prayer”. Terra humus, superficies terrae (5:2);
“animi sensa verbis enunciata, meditatio”: carmen. Sal 104:34. Cfr 3:7. Alonso: svela.
‘e’ tenebra
hp'êy[e ‘rx;v;’ hfeî[o
`öSË šaºHar `êpâ
hfeî[o: riprende il vocabolario della crezione con “fecit”; YHWH creator fecit.
Firmamentum in Gen 1:7; “siderea”: 1:16; “animalia”: 1:25; “hominem” : 2:6; “omnia”:
2:31; cielo e terra: 2:4.18; 3:1; 5:1. Unde vocatur : Sal 115,15 etc. Alonso: fece.
‘rx;v:; “ primum tempus matutinum, diluculum, prima lux matutina; aurora. YHWH facit
auroram (vale eam mutare in) caliginem.
hp'êy[e: “obscuritas”: 4:13; Giob 10,2. BHS : hp'y[ew con i LXX et alii Mss. “Facit auroram
et caliginem prout sibi placet”. Carbone-Rizzi,96: che rende l’aurora tenebra.
e Camminante sulle alture della terra,
#r<a'_ ytem\B'ä-l[; %rEßdow>
wüdörëk `al-Bäºmótê ´äºrec
%rEßdow>: “calcavit (treten) eundo calcavit viam, incessit”: Pr 12:28; Giob 22:15; con b viae
Is 59:8. Dt 1:36; 11:24; Gios 1:3; 14:9; Hab 3:15 con cal rei calcandae: 1 Sam 5:5; Sal
91;13. Dicitur YHWH qui ut Ds victor alicubi ingreditur: Dt 33:29; Am 4:13; Mi 1:3; Giob
9:8. Abs “incessit” coz fortiter: Giud 5:21. Alonso: cammina sul dorso della Terra.
ytem\B:ä' “regiones excelsae terrae”: Dt 32;13; Is 58:14; Mi 1:3; 1 Sam 1:19.25; Hab 3:19.
Alonso: sul dorso della terra.
YHWH ´élöhê|-cübä´ôt , il suo Nome.
s `Am)v. tAaßb'c.-yhe(l{a/ hw"ïhy>
yhwh(´ädönäy) ´élöhê|-cübä´ôt šümô s
BHS: prb del; cfr 5:8; 9:6. Vedi il seguito dell’inno in 5:8ss; 9:5ss.
[5:1-3]
Si può pensare che il näbî´ si sia presentato vestito da funerale (cf Ger 27:3 ss) nel bel
mezzo di una parata militare. L’esercito è in partenza per una battaglia. Il näbî´ descrive in
anticipo una realtà come già avvenuta: con gesti e parole simboliche anticipa gli eventi e
144
Ps. 2:9 ; 33:15 ; 74:17 ; 94:9 ; 94:20 ; 95:5 ; 103:14 ; 104:26 ; 139:16; Is. 22:11 ; 26:3; 27:11; 29:16; 30:14;
37:26; 41:25; 43:1; 43:7; 43:10; 43:21; 44:2; 44:9; 44:10; 44:12; 44:21; 44:24; 45:7; 45:9; 45:11; 45:18; 46:11; 49:5;
54:17; 64:7; Ger 1:5; 10:16; 18:2 ; 18:3 ;18:4;18:6 ;18:11; 19:1; 19:11; 33:2;51:19; Lam. 4:2; Amòs 4:13; 7:1; Hab.
2:18; Zech. 11:13; 12:1.
145
Ps. 51:12; 89:13 ; 89:48 ; 102:19 ; 104:30 ; 148:5 ; Eccl. 12:1; Is 4:5: 40:26.28; 41:20; 42:5; 43:1.7.15;
45:7.8.12.18; 48:7; 54:16; 57:19; 65:17.18; Jer. 31:22; Ez. 21:24.35; 23:47; 28:13.15; Amòs 4:13 ; Mal. 2:10; Gen.
1:1.21.27; 2:3.4; 5:1.2; 6:7; Es 34:10; Num. 16:30 Deut. 4:32 Jos. 17:15 Jos. 17:18 1 Sam. 2:29.
146
LXX che fa l'aurora e le tenebre
70
ne mostra il corso, nonostante le apparenze contrarie. Il popolo-madre tornata ad essere
vergine, sarà a terra, violentata: abbandonata da tutti. Nessuno l’aiuterà perché l’unico che
la possa aiutare YHWH è stato da lei abbandonato! Non è solo ironia: è l’annuncio della
prossima fine: il potenziale bellico sul quale yiSrä´ël si fida, sarà distrutto, decimato.
Sconfitta disastrosa senza speranza: 3:12.
[5:1] Ascoltate questo Däbär, che io porto (elevo) contro voi! Lamento della Casa d’yiSrä´ël
lae(r"f.yI tyBeî hn"ßyqi ~k,²yle[] afeónO ykiønOa' rv,’a] hZ<©h; rb"åD"h;-ta, W[úm.vi
šim`û ´et-haDDäbär hazzè ´ášer ´änökî nöSë´ `álêkem qînâ Bêt yiSrä´ël
[5:2] E’ caduta! Non continuerà (tenterà) più di (ri)alzarsi la Vergine yiSrä´ël!
lae_r"f.yI tl;ÞWtB. ~Wqê @ysiäAt-al{) ‘hl'p.n")
nä|plâ lö|´-tôsîp qûm Bütûlat yiSrä´ël
Giace sulla sua ´admäh: non è chi la rialzi!
`Hm'(yqim. !yaeî Ht'Þm'd>a;-l[; hv'îJ.nI
ni††üšâ `al-´admätäh ´ên müqîmäh
lae(r"f.yI tyBeî hn"ßyqi: potrebbe essere un titolo. Aggiunto? Alonso,1107: lo pone all’inizio dello
stico: “Elegia sulla casa di Israel”.
hn"ßyqi: 5:1; 8:10; cfr Josh 15:22; 2 Sam 1:17; 2 Chr 35:25; Jer 7:29; 9:9, 19; Ezek 2:10;
19:1, 14; 26:17; 27:2, 32; 28:12; 32:2, 16; è il lamento funebre.
lae(r"f.yI tyBeî: è la Città che rappresenta la Casa (5:1.3.6.25; 6:1.14; 7:10) d’yiSrä´ël vista
come già morta. Vergine prematuramente uccisa; o madre privata dei figli.
W[úm.v:i presuppone che possano ascoltare e quindi comprendere la loro situazione.
ykiønOa:' il näbî´: il richiamo alla sua persona ha implicita una certa gestualità espressiva.
afeónO Qal part m s ab af'n" Zorell, 534: idea fondamentale “sustulit, levavit, portavit”. Vedi
con “voce”: “elevavit vocem suam ad iubilandum” Is 24:14; Sal 93:3, “ad plorandum” Gen
21:16. Omesso “voce” abs “clamavit, pronuntiavit”. Cfr aF'm; burden, oracle. Va pensata in
canto? Egli intona in anticipo la seguente elegia funebre per la Città che rappresenta tutto il
popolo.
Il v funge da introduzione ai vv 2-3 che costituiscono una breve (solo due vv) elegia .
tl;ÞWtB.: Dt. 22:19; 2 Re 19:21; Is 23:12; 37:22; 47:1; Ger. 14:17; 18:13; 31:4; 31:21;
46:11; Lam. 1:15; 2:13. Nubile o fidanzata. Senza prole. Qui termine di disprezzo.
‘hl'p.n"): 3:5, 14; 5:2; 7:17; 8:14; 9:9, 11; Qal perf 3 f s. “è caduta”: evoca la fine violenta
della nazione presentata nella personificazione femminile, per la prima volta nella
letteratura profetica. Il paragone con una vergine mette in risalto il carattere prematuro (cf
Giud 11:37ss) e drammatico della sua fine, oltre forse l’implicito richiamo alla bellezza
prematuramente stroncata. “Caduta” in guerra: richiama il momento in cui il fatto avverrà
che qui è visto come già avvenuto. Assonanza con tl;ÞWtB.. Le due parole centrali sono in
assonanza. La matrona del v 3 resta disprezzata vergine priva di figli.
@ysiäAt-al{): ‘non continuerà’ più a far tentativi per alzarsi. Cesserà di far tentativi. E’ morta
violentata! Carbone-Rizzi,98: non tornerà a rialzarsi.
hv'îJ.n:I N perfetto 3 f sing: “forsake, cast off, cast away, reject, leave, permit, spread out,
spread abroad”. Abbandonata. E’ la situazione di yiSrä´ël dopo sconfitta militare (3:11;
4:2; 5:27; 6:7-14).
Ht'Þm'd>a;-l[;: 3:2, 5; 5:2; 7:11, 17; 9:8, 15; Jonah 4:2; Zeph 1:2f; Hag 1:11; Zech 2:16; 9:16;
13:5; Mal 3:11.
Retrocede ora ad una parola di YHWH detta prima della sconfitta.
[5:3] Poiché così ha detto ´ádönäy YHWH ‘alla Casa d’ yiSrä´ël’
hwIëhy> yn"ådoa] ‘rm;a' hkoÜ yKiä
71
Kî kò ´ämar ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
La Città, quella uscente in mille, rimarrà cento
ha'_me ryaiäv.T; @l,a,Þ taceîYOh; ry[i²h'
hä`îr hayyöcë´t ´eºlep Taš´îr më´â
e quella uscente in cento rimarrà dieci ‘’ .
s `lae(r"f.yI tybeîl. hr"Þf'[] ryaiîv.T; ha'²me taceîAYh;w>
wühayyôcë´t më´â Taš´îr `áSärâ lübêt yiSrä´ël s
‘rm;a': perf 3 m s. Perfetto profetico.
yn"ådoa] : BHS: > LXX, add. BHS; huc tr lae(r"f.yI tybeîl dalla fine del v 3; cfr 4a. Dativo
poeticamente superfluo.
ry[i²h' : “incolae urbis”. La capitale.
ryaiäv.T;: H Exod 10:12; Num 9:12; 21:35; Deut 2:34; 3:3; 28:51, 55; Josh 8:22; 10:28, 30,
33, 37, 39f; 11:8, 14; Judg 6:4; 1 Sam 14:36; 25:22; 1 Kgs 15:29; 16:11; 19:18; 2 Kgs
3:25; 10:11, 14; 13:7; 25:12, 22; Ezra 9:8; Jer 39:10; 49:9; 50:20; 52:16; Joel 2:14; Amos
5:3; Obad 1:5; Zeph 3:12. Hiph imperf 3 f sing: “remain, be left over, be left behind”. Cfr
N ...Deut 3:11; 4:27; 7:20; 19:20; 28:62: maledizioni.
ha'_me: è un elemento di speranza!
taceîAYh;w>: BHS: ftr l “E la Città che esce”. E’ la stessa città.
La presenza di mille evoca un’altra connotazione dell’immagine femminile: la madre
feconda quale è la città prima della sua sconfitta e della privazione dei figli. La Madre
perde i suoi figli, ma non tutti, come sottende l’idea della decimazione. E retrocede allo
stato vergognoso di vergine (tema sviluppato in Lami e Baruk). Il motivo elegiaco anche in
5:16-17.
Esortazione e monito: culto e giustizia.
[5:4] Sì! Così ha detto YHWH alla Casa d’yiSrä´ël:
lae_r"f.yI tybeäl. hw"ßhy> rm:±a' hkoï yKiä
Kî kò ´ämar yhwh(´ädönäy) lübêt yiSrä´ël
Cercate me! E vivrete!
`Wy*x.wI) ynIWvßr>DI
Diršûºnî wi|Hyû
[5:5 a] E non cercate bê|t-´ël,
laeê-tyBe( ‘Wvr>d>Ti-la;(w>
wü´a|l-Tidrüšû Bê|t-´ël
e a GilGäl non venite
Waboêt' al{å ‘lG"l.GIh;w>
wühaGGilGäl lö´ täböº´û
[5:5 c] e per bü´ër šeºba` non passate,
Wrbo=[]t; al{å [b;v,Þ raEïb.W
ûbü´ër šeºba` lö´ ta`áböºrû
perché GilGäl deportata, sarà deportata ( eisliata, esiliata)
hl,êg>yI hl{åG" ‘lG"l.GIh; yKiÛ
Kî haGGilGäl Gälò yiglè
e bê|t-´ël sarà una vacuità!
`!w<a")l. hy<ïh.yI laeÞ-tybe(W
ûbê|t-´ël yihyè lü´äºwen
yKiä: potrebbe esprime un collegamento con l’oracolo precedente; o meglio con tutto il
messaggio di `ämôs.
ynIWvßr>D: 5:4.5.6.14. “Cercare”: verbo usato solo nel cap 5. Qui è Qal imper m pl col
suffisso della 1 s . Qal imp 1 Kgs 22:5; (2 Kgs 1:2); 22:13; 1 Chr 16:11; 28:8; 2 Chr
18:4; 34:21; Ps 105:4; Isa 1:17; (8:19); 34:16; 55:6; Jer 21:2; 29:7; Amos 5:4, 6, 14.: “to
seek with care, inquire, requie”. Ex parte hominis: “cercare YHWH” = essere suo devoto,
72
stodiosum esse ei in omnibus obsequendi, eum placandi etc. eum precibus adire etc. ut Is
9:12; 65:10; Os 10:12; Sal 9:11; 24:6; 34:5; 69:33; 78:34; 105:4. Toto corde: Dt 4:29, Sal
119:2.10. Correlativo in Is 55:6. Il verbo qui è carico di significato e come la chiave del
senso religioso: indica direzione, concentrazione, compito; contiene anche l’urgenza di
un’elezione ineludibile : o santuari favoriti o YHWH. Implicito: anche nei santuari
tradizionali e venerabili non si cerca più YHWH per sincretismo religioso, o per una vita
ingiusta (Alonso, 1108).
Il suffisso in ynIWvßr>D presenta YHWH stesso come centro della ricerca religiosa vera. Il
suo popolo deve cercare un rapporto personale di fede interiore. La prima occorrenza del
verbo ne presenta il culmine teologico che è il presupposto di
Wy*x.wI):†Qal imp m pl di hy"x' “live, have life, remain alive, sustain life, live prosperously,
live forever”. Imperativo consecutivo o finale cfr 4:4. Il contrario della scena precedente.
Mostra quale deve essere il vero culto. Cfr Pr 19:20; 15:24: Mahnrede. Vedi il motivo del
rinnovamento della berit: Dt 30:15-19, Gs 24:20 o nella lirutgia penitenziale del Sal 50:2223.
la;(w> : Ma non. Qui il verbo è usato tecnicamente come visita al santuario. Cfr 4:4:5:21 ss.
Qui è al primo santuario nazionale. Ma scegliere questo pellegrinaggio è morte.
laeê-tyB: Gen 12:8; 13:3; 28:19; 31:13; 35:1, 3, 6ff, 15f; Josh 7:2; 8:9, 12, 17; 12:9, 16;
16:1f; 18:13, 22; Judg 1:22f; 4:5; 20:18, 26, 31; 21:2, 19; 1 Sam 7:16; 10:3; 13:2; 30:27; 1
Kgs 12:29, 32f; 13:1, 4, 10f, 32; 2 Kgs 2:2f, 23; 10:29; 17:28; 23:4, 15, 17, 19; 1 Chr 7:28;
2 Chr 13:19; Ezra 2:28; Neh 7:32; 11:31; Jer 48:13; Hos 10:15; 12:5; Amos 3:14; 4:4; 5:5f;
7:10, 13; Zech 7:2. Abramo e Giacobbe. Alonso,1108: nel commento: e non mi cercate a
B.
‘lG"l.GIh;w: Deut. 11:30; Jos. 4:19f; 5:9f; 9:6; 10:6f, 9, 15, 43; 12:23; 14:6; 15:7; Jdg. 2:1;
3:19; 1 Sam. 7:16; 10:8; 11:14f; 13:4, 7f, 12, 15; 15:12, 21, 33; 2 Sam. 19:16, 41; 2 Ki.
2:1; 4:38; Ps. 77:19; 83:14; Eccl. 12:6; Isa. 5:28; 17:13; 28:28; Jer. 47:3; Ezek. 10:2, 6, 13;
23:24; 26:10; Hos. 4:15; 9:15; 12:12; Amos 4:4; 5:5; Mic. 6:5. Nella fossa giordanica.
Conquista della terra.
[5:5 c] e per bü´ër šeºba` non passate,
Wrbo=[]t; al{å [b;v,Þ raEïb.W
ûbü´ër šeºba` lö´ ta`áböºrû
[b;v,Þ raEïb.W Gen 21:14, 31ff; 22:19; 26:23, 33; 28:10; 46:1, 5; Josh 15:28; 19:2; Judg 20:1;
1 Sam 3:20; 8:2; 2 Sam 3:10; 17:11; 24:2, 7, 15; 1 Kgs 5:5; 19:3; 2 Kgs 12:2; 23:8; 1 Chr
4:28; 21:2; 2 Chr 19:4; 24:1; 30:5; Neh 11:27, 30; Amos 5:5; 8:14. Abramo Isacco
Giacobbe.
Wrbo=[]t; Qal imperf 2 m pl “pass over, by, through, alienate, bring, carry, do away, take,
take away, transgress”. Molto più a Sud. bü´ër šeºba` (Yiisihàq, Edom): Edomiti rinomati per
la loro sapienza. Aumenta il numero dei santuari dove si trova il vuoto. Vedi anche 8:4. Per
questo santuario non si annuncia alcun castigo: è un motivo per considerarlo aggiunto.
(Alonso,1108: non sappiamo perché lo menzioni: nota però che non si annuncia per essa
alcun castigo).
hl,êg>yI hl{åG" : assonanza di radici (nomen omen): 1:5 (Qal waw consec perf 3 pl: in exilium
ivit s ductus est, migravit; cfr 5:5; 7:11.17).6 (Hiphil ic, suf 3 m pl: “in exilium abduxit vel
abduci iussit”; cfr 5:27); 3:7 (Qal perfetto 3 m sing: “revelavit, aperuit; manifestavit”:
secretum: alicui); 5:5 (Qal i a e Qal imperf 3 m s ).27 (Hiphil waw consec perf 1 s); 6:7
(Qal imperf 3 m pl e Qal part m pl ass: qui “in exilum abducitur”); 7:11 (Qal ia e Qal
imperfetto 3 m sing).17 (Qal ia e Qal imperfetto 3 m sing). Forzatamente deportata.
!w<a")l.: trouble. Inanitas, vanitas = evanescet. Carbone-Rizzi,100: diverrà una delusione.
Alonso,1108: Bet Avèn: Casa-fallimento.
[5:6] Cercate YHWH e vivrete,
Wy=x.wI) hw"ßhy>-ta, Wvïr>DI
73
Diršû ´et-yhwh(´ädönäy) wi|Hyû
a che (Egli) non s’avventi come fiamma nella Casa di yôsëp
@seêAy tyBeä ‘vaeK' xl;Ûc.yI-!P,
Pen-yiclaH Kä´ëš Bêt yôsëp
e la mangi! E non vi sia chi spenga! 'per bê|t-´ël'
`lae(-tybe(l. hB,Þk;m.-!yaew> hl'îk.a'w>
wü´äklâ wü´ên-mükaBBè lübê|t-´ël
Frammento di omilia profetica sul tema del v precedente. In questa breve omilia è
insinuata la speranza nell’alternativa.
-!P, : particle conjunction lest, not. Se non accettate:
xl;Ûc.yI: da xlc Qal imperfetto 3 m sing. “rush” (1Sam 10:6; Am 5:6). Jeremias,109:
“altrimenti invaderà”. Alonso:penetrerà come fuoco.
@seêAy tyBeä: Gen 43:18f; 50:8; Josh 17:17; Judg 1:22f, 35; 2 Sam 19:21; 1 Kgs 11:28; Amos
5:6; Obad 1:18; Zech 10:6; @seêAy: 5:6, 15; 6:6. Alonso: strano il nome in Am.
lae(-tybe(l: LXX: nella Casa di yiSrä´ël; cfr Hos 10:15. al add hab. O è glossa alla pari di
3c?.
Primo hôy! Cfr Is 5: 1-25.
[5:7] (hôy!) 147 I trasformanti (volgenti) in veleno il Diritto
jP'_v.mi hn"ß[]l;l. ~ykiîp.hoh;
hahöpkîm lüla`ánâ mišPä†
e Giustizia a terra gettano!
`WxyNI)hi #r<a'îl' hq"ßd"c.W
ûcüdäqâ lä´äºrec hinnîºHû
yAh: BHS: ftr l ‘guai’: congettura da 5,18; 6,1. Alonso,1110: legge: Guai ( con quasi tutti
gli autori).
~ykiîp.hoh; : 4:11; 5:7f; 6:12; 8:10; turn (over on the other side): dish , hand (back & forth) ;
(upside down): overturn: throne ; overthrow, destroy: city , men; turn around (in another
direction): h¹fak ±œref lifnê turn one’s back on ; h¹fak y¹d(ayim) turn (chariot) around (by
reining about) ; a) transform: w. acc. & l® curse to blessing , sorrow to joy ; w. acc. & b® ,
w. 2 accs. ; b) change (characteristics): skin. Il TM ha solo il Qal part m pl (stile
participiale comune nel libro: 3:12; 6:13 ecc) di %p;h' Qal 1. trans. a. turn, turn about, turn
over, c. acc. b. overturn, overthrow. c. turn = change, transform (1) sq. acc. = alter; (2)
pervert. “Mutanti – trasformanti”: 4:11; 5:7.8; 6:12; 8:10 abs. turn, overturn. “Vertit,
evertit, subvertit urbem”: Gen 19:21; Dt 29:22; Am 4:11. Convertit = mutavit: Sal 30:12 ;
Dt 23:6 ; Ger 31:13 ; Am 5:7. Liberamente: “stravolgenti”. E’ un’azione violenta ed
innaturale. Carbone-Rizzi,100: deformano. Alonso,1109.1110: trasformano (i sapori sono
un paradigma di discernimento e anche l’esercizio della giustizia è un discernimento: vedi
Is 5:20.23).
jP'_v.mi: iudicium. (1) azione giudiziaria con cui il giudice giudica sul diritto, l’ingiuria,
l’innocenza o la colpa. E’ proprio del giudice: Dt 1:17; di un ceto Num 35:12; del re 2 Sam
15:2.6; di YHWH Sal 1:5. E’ proprio del re fare mishpt e sedaqah: 2 Sam 8:15; 1 Re 10:9:
Ger 22:3.15; 23:5 al. E’ spesso (a) protezione difesa degli innocenti dei deboli degli
oppressi degli empi: Dt 10:18; 1 Re 8:45; Gv 5:28; Mi 7:9; Sal 9:5; 17:2. (b) punizione
castigo dei rei dei colpevoli degli empi.(d) sentenza Es 23:6: deflectere, pervertire
iudicium. (2) lex mandatum: Es 21.1. (3) ius (d’eredità ecc.); (4) iustitia in coppia con
hesed: Sal 101,1 ecc. In 2 Sam 8:15: al re tocca amministrare la giustizia: 1 Re 10:9; Sal
72:1: ecc. Ger 17:11.Parallelo a Am 5:7: Ger 22:13; Ez 22:29; Pr 13:23. Is 1:17.21; 5:7 Ger
7:5; Os 12:7. (5) norma, regola, consuetudo.
147
E’ contro Jeremias,111 nota 9 e 120. Jeremias,J.,82: You that turn. Chouraqui,1057: Ils transforment.
74
hn"ß[]l;l. : “assenzio”: pianta dal sapore amaro. Significa la massima amarezza infelicità, le
pene e le conseguenze dei peccati: Dt 29:7; Ger 9:14; 23:15; Am 6:12; Pr 5:4 Lam 3:15.19.
E la stessa m alizia che porta tali frutti: Am 5:7; Sir 31:29. Vedi in 6:12. L’assenzio è segno
di morte. Alonso,1109: in aloè.
W: introduce il fine della loro azione: lo scopo per cui sovvertono il Diritto.
hq"dß c" W. : (1) convenienza con al retta norma. Metonimice: ciò che è consentaneo con la
retta norma. In materia di diritto e di leggi: evitare di ledere i diritti altrui: Gen 30:33 (BJ
89 it) 1 Re 8:32. (in una preghiera per il popolo condanna l’empio e dichiara giusto
l’innocente: Is 33:5 (YHWH riempie Sion di diritto e di giustizia) 54:14 (sarai fondata
sulla giustizia: sta lontano dall’oppressione). In Am 6:12: fructus iustitiae. Con jP'_v.mi: Gen
18:19; Is 56:1: 58:2; 2 Sam 8:15; Ger 22:3; Ez 18:5: spesso. “Ius aliquid exigendi vel
sperandi: Anspuch “”. (2) In senso lato: onestà, osservanza dei comandamenti esimia
innocenza e virtù: Dt 3.4; Mal 3:3; Sal 106:3. (3) Detta del re e del messia. (4) Infine di
YHWH: salvifica. Critica contro il disprezzo del diritto (5:7.10.12b; 6:12), contro
l’ingiustizia dei grandi proprietari e dei commercianti (8:4 ss). Il diritto diventa uno
strumento funesto perchè permette ai ricchi di vincere i deboli sotto apparenza di legalità.
Il versetto suppone che Yisra’èl abbia ricevuto un dono e che con la sua condotta lo abbia
distrutto: la giustizia e un dono e non una meta. La giustizia non la fa da solo ma gli viene
donata. Forse prosegue in 5:10 (come legge Alonso,1109).
WxyNI)hi: xwn Hif II “rem alicubi posuit, collocavit, deiecit”: Is 28:2. Alonso,1109: e
trascinano a terra il diritto. Alonso prosegue con i vv 10-17; dopo i quali legge i vv 8-9.
[5:8]
Alonso: 1107: i vv 5-8 interrompomo strepitosamente il primo “guai” pere cui sposta i
due vv 7-8 dopo 16-17 ad inclusione con 4:13 inno; 5:1-3 elegia; 4-6 cercare; 7.10-13
GUAI; 14-15 cercare; 16-17 elegia; 7-8 inno (disposizione non del tutta chiara che
presuppone una trasposizione come probabile).
[5:8] Facente (Colui che fa) kîmâ ûküsîl ,
lysiªk.W hm'øyki hfe’[o
`öSË kîmâ ûküsîl
e Trasformante (Colui che muta) in mattino ombra profonda;
tw<m'êl.c; ‘rq,B’lo ; %pEÜhow>
wühöpëk laBBöºqer calmäºwet
e giorno in notte oscura.
%yvi_x.h, hl'y>l:å ~Ayàw>
wüyôm laºylâ heHšîk
BHS: exc init (?). E’ presentata la signoria cosmica di YHWH.
hfe’[o: “Facente”: nei libri profetici il Qal part in Amos 3:6; 4:13; 5:8; 9:12; Isa. 5:5;
10:23; 12:5; 15:7; 38:15; 40:23; 43:19; 44:17, 23f; 45:7; 53:9; 55:11; 58:2; 66:22; Jer.
2:13; 5:1, 19; 6:13; 8:8, 10; 9:23; 10:12f; 14:7; 15:4; 17:11; 18:3f, 23; 22:8; 27:2; 29:32;
32:18; 33:2, 9; 38:16; 39:12; 41:9, 11; 44:17, 25; 48:10, 36; 51:12, 15f; 52:2, 20; Lam.
2:17; Ezek. 3:20; 7:23; 11:13; 12:3, 9; 17:18; 18:11ff, 17ff, 21f, 24, 26ff; 22:11, 14; 23:30;
24:19, 24; 33:13, 16; 36:22, 32; 38:12; Dan. 1:13; 9:14; Hos. 10:15; Joel 2:11, 26; Jon. 1:9;
3:10; Nah. 1:9; Hab. 3:17; Zeph. 3:19; Zech. 1:6; 10:1; Mal. 2:15, 17; 3:17, 19, 21. Verbo
della creazione al presente.
hm'øyki: Pleiadi. La parola hm'øyki: Arcturus; LXX panta Giob 9:9 Hyades (Arkturos); Giob
38:31: Pleidaes Am 5.8 Aq Arktouros Sy Pleiadi. Secondo diversi autori sono designate le
Pleiadi: altri Sirio, Scorpione…
lysiªkW. : Orione. (1) Gios 15:30 Kesil LXXB (2) Giob 9:9 Orion LXX Esperos; 38:31; Am
5:8: Orion (LXX om). Probabilmente Orione sidus astrale formam viri exhibens cingulo et
tribus gliadiis cospicui. Sec Dal man= Sirius. Pl Is 13:10 V splendor, LXX Oriones ie
siderea malora splendore Orioni similia.
75
%pEÜhow Qal part mi: “turn, overturn; vertit”: 4:11; “evertit, subvertit urbem; convertit =
mutavit” Am 5:7; cfr Sal 30:12; Dt 23:6; Ger 31:13.
‘rq,B’lo ;: “mane, tempus matutinum”: Dt 28:67; Is 21:12; Am 5:8; Giob 24:17.
tw<m'êl.c;': GSTV “umbra mortis”. Voce poetica con cui direttamente non si indica se non
lìoscuritò caligo come dal parallelo. Sal 107:10; Giob 3:5; 34:22; Cfr Giob 28:3 et
oppositiva luce Is 9:1; Ger 13:16.
%yvi_x.h,: Hif pf obscurum reddidit diem c. acc. Effectus: Am 5:8; “tenebras fecit” Ds: Am
8:9. Qal obscura fuit vel facta est lux (deficiens) Giob 18:6 (cfr Is 5:30 Vg) sidus: Is 13:10;
Giob 3:9; Ec 12:2; dies Ez 30:18; terra Es 10:15. Oculus: Sal 69:26; Ec 12:3; Lam 5:17.
Abs: obscurum fit, fit nox: Is 5:30; Mi 3:6.
Il Gridante (Colui che grida) alle acque del Mare:
~Y"©h;-yme(l. arEäAQh;
haqqôrë´ lümê|-hayyäm
e le versa contro i volti della terra!
#r<a'Þh' ynEïP.-l[; ~ke²Pv. Y. Iw):
wa|yyišPükëm `al-Pünê hä´äºrec
arEäAQh;: un altro part: “clamavit, vocavit, appellavit”. YHWH creaturas ad puniendos reos
vocat: 2 Re 8:1 ; Ger 25:29 ; Am 5:8; Ag 1:11; Sal 105:16.
~ke²P.v.YIw: “fudit, profudit”. Soggetto YHWH spiritum: Ez 39:29; Gioel 3:1ss; Zach 12:10.
Alonso, 1111: egli può abolire o derogare alle leggi che ha stabilito.
YHWH, il Nome suo!
s `Am)v. hw"ïhy>
yhwh(´ädönäy) šümô s
Ex 3:14.
[5:9] Il Facente cadere rovina contro il violento
z['_-l[; dvoß gyliîb.M;h;
e rovina contro la cittadella (fortificata) verrà!
`aAb)y" rc"ïb.mi-l[; dvoßw>
Sua signoria nella storia. Alonso,1111: il v 9 arriva a sproposito. Difficile. Nel
contesto il tono è di minaccia.
gyliîb.M;h; : Hif part (1) “hilaris fit” Sal 39:14; Giob 9:27; 10:20: (2) “necopinato immisit
infortunium”. LXX o` diairw/n suntrimmo.n evpV ivscu.n kai. talaipwri,an evpi. ovcu,rwma
evpa,gwn: = hammepalleg idem per dvoßw:> da dd;v' ruin, destroy, spoil: dvo havoc.
La realtà urbana: nella parola z['_-l[;: che significa “robustus, fortis”: Nu 13:28; Giud
14:14.18; Is 25:3; Am 5:9; Zorell,583: rovina sul forte – violento. Ma qui meglio fortezza:
cfr 3:11.
rc"ïb.mi-l[;: arx, constructio quae arceat hostes: urbs ita munita: 1 Sam 6:18! Zorell,406.
Ger 6:27; Am 5:9.
Prosegue con il motivo della ingiustizia nei tribunali: vedi v 7.
[5:10] Odiano chi alla Porta rimprovera
x:yki_Am r[;V;Þb; Waïn>f'
Sän´û baššaº`ar môkîªH
e chi parla sinceramente aborriranno.
`Wb[e(t'y> ~ymiÞT' rbEïdow>
wüdöbër Tämîm yütä`ëºbû
Waïn>f': 5:10.15.21; 6:8. Qal perfetto 3 pl: “hate, to be hateful”. I violentatori della
giustizia: i potenti che non voglino i magistrate a difesa dei deboli.
r[;V;Þb;: 5:10.12.15 (sempre bet). “Porta” della città, della fortezza. Grande porta, porta
principale della città, come sede di tutta la vita pubblica in cui i cittadini si trovano: Gen
23:10.18;34:20; ove siedono i capi: Pr 24:7. Lì avvengono i giudizi forensi. Porta =
tribunale: Dt 17:5;21:19;22:15.24;25:7; 2 Sam 15:2; Zach 8:16; Sal 127:5. Giob 5:4.
Luogo di mercato: 2 Re 7:1.18. Lì avvenivano le cose pubbliche: Qui stavano anche gli
oziosi. La parola diventa sinonimo di città.
76
x:yki_Am: Hiphil part m s abs xk;y' “decide, judge, prove, rebuke, reprove, correct”: môkîµ
arbitrator , preacher of punishment , admonisher. Frequentativo: si instaura un sistema
corrotto. Alonso, 1109: odiano i magistrati del tribunale / e detestano chi depone con
esattezza! (la magistratura è l’istanza che può far valere i diritti dell’indifeso di frone al
potente: per questo i potenti la odiano e cercano di pervertirla); Carbone-Rizzi,104:
rimprovera sulla porta, e hanno in abominio chi dice cose rette.
~ymiÞT': whole, entire: day , year ; — 2. intact: tree ; — 3 unobjectionable: way , free of
blemish: sacrificial animals; b®t¹mîm unobjectionably ; — 4. blameless ; t®mîmê derek ; —
5. w. dœb¢r , hœl¢k sincerely, honestly. Jeremias,J,82: more loudly.
Wb[e(t'y> : 5:10; Mic 3:9; Deut 7:26; 23:8; 1 Kgs 21:26; 1 Chr 21:6; Job 9:31; 15:16; 19:19;
30:10; Ps 5:7; 14:1; 53:2; 106:40; 107:18; 119:163; Isa 14:19; 49:7; Ezek 16:25, 52; Piel
imp 3 m pl “loathe, abhor”.
[5:11] Per questo: per il vostro schiacciare il debole,
lD"ª-l[; ~k,ús.v;AB ![;y:å !kel'û
läkën yaº`an Bôšaskem `al-Däl
e la parte (migliore) del grano prendete da lui! -
WNM,êmi Wxåq.Ti ‘rB;-ta;f.m;W
ûmaS´at-Bar TiqHû mimmeºnnû
case (di pietre) squadrate, avete costruito:
e in esse non abiterete!
~b'_ Wbv.teä-al{w> ~t,ÞynIB. tyzI±g" yTeîB'
BäTTê gäzît Bünîtem wülö´-t뺚bû bäm
Vigne desiderabili avete piantato:
e il loro vino non berrete!
`~n")yyE-ta, WTßv.ti al{ïw> ~T,ê[.j;n> dm,x,ä-ymer>K;
Karmê-Heºmed nü†a`Tem wülö´ tišTû ´et-yênäm
!kel:' 3:11; 4:12; 5:11, 13, 16; 6:7; 7:17; Mic 1:14; 2:3, 5; 3:6, 12; 5:2; Zeph 2:9; 3:8;
Zech 1:16; 11:7.
~k,ús.v;AB: verb Poel i c suf 2 m pl svB. BHS prp ~k,s.WB da sWB: Zorell,100: “calcavit”:
victor calcat hostes victos: Is 14:25; 63:6: Po conculcavit Is 63:18; Ger 12:10 huc ftr
pertinet inf ~k,ús.v;AB. Alonso,1109: legge bwskem : per aver conculcato l’indigente. Altra
correzione: l ~k,s.b.v' levy rent: esigere una pigione. Jeremias,109: “riscuotete il vostro fitto
dal disperato”.
LXX katekonduli,zete ptwcou.j because they have smitten the poor with their fists,
(katakonduli,zw (ko,nduloj) to buffet sharply); S pugno verberatis; V pro eo quod
diripiebatis pauperem.
ta;f.m;W: Gen 43:34; Judg 20:38, 40; 2 Sam 11:8; 2 Chr 24:6, 9; Esth 2:18; Ps 141:2; Jer
6:1; 40:5; Ezek 20:40; Amos 5:11; Zeph 3:18 « munus, tributum Deo templo allatum »: Ez
20:40. “tax, offering”; f s const taef.m;. Per il delitto di usura Es 22:24; Lev 25:37.
‘rB;- : frumentum demessum (mietuto): 5:11; 8:5. Per agricoltura e culto vedi anche 4:4.
Wxåq.Ti: prendete, estorcete da legittimo proprietario.
L’oppressione del povero-debole è qui presentata come riscossione della tassa del
grano. Tra i secoli X e VIII a EV nell’Antico Oriente si era aperta una grande
trasformazione economico-sociale, per cui si erano istituiti dei latifondi a danno delle
piccole proprietà. I contadini da piccoli possidenti erano diventati fittavoli, obbligati a
pagare in natura forse a versare tutto il provento = la tassa, conservando per sé solo una
magra parte, lasciata dal proprietario; una condizione in sostanza da schiavi che si fece
sentire anche nella vitalità della popolazione, risultante in forte diminuzione demografica.
Cfr Noth.
Castigo nella vita urbana e rurale:
77
tyzI±g" : singolare solo collettivo: opus artis lapicidinae, lapides artificiose caesi, quadri.
Zorell,148. Es 20:25. Se tu mi farai un altare di pietra, non lo costruirai con una pietra
tagliata, perché alzando la tua lama su di essa tu la renderesti profana. 1 Re 6:36: tempio.
Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con ordine di tavola
di cedro. 7:12: reggia dal v 9 ss. Tutte queste costruzioni erano di pietra pregiata squadrate
secondo misura segate con la sega da un lato interno ed esterno. Le fondamenta erano
pietra pregiata pietre grandi dieci o otto cubiti. Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate
su misura… Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di
tavole di cedro. 5:31: tempio. Il re diede ordine di estrrarre grandi massi tra i migliori
perché venissero squadratri per le fondamenta del tempio. 1 Chr 22:2:tempio. Is 9:9:I
mattoni sono caduti, ricostruirai in pietra. Lam 3:9: vie con blocchi di pietra. Ez
40:42.tempio. Queste case sono frutto di fruttamento.
~t,ÞynIB:. 9:11 restauravit aedes et urbes:metaforice:14; 5:11;9:6. teol. Aedificavit, conextruxit.
ymer>K; : cfr 4:9;
dm,x,ä-: desiderabilitas: aliquid iucundus, venustus: res Is 32:12; Am 5:11; giovani: Es
23:6.12:23. Non usufruire del proprio lavoro è una maledizione: Dt 28: 30 ss.
[5:12] Sì, io conosco: numerose, ribellioni vostre
e forti i vostri peccati:
~k,_yteaJo)x; ~ymiÞcu[]w: ~k,êy[ev.Pi ~yBiär: ‘yTi[.d:’y" yKiÛ
Kî yädaº`Tî raBBîm Piš`êkem wa`ácùmîm Ha††ö|´têkem
Oppressori del giusto, prendenti ricompensa!
rp,koê yxeq.l{å ‘qyDIc; yrEÛr>co
cörürê caDDîq löºqHê köºper
E i poveri nella Porta deviano! 148.
`WJ)hi r[;V;îB; ~ynIßAyb.a,w>
wü´ebyônîm Baššaº`ar hi††û
~yBiär: Carbone-Rizzi,104: incalcolabili.
WJ)hi: Amos 2:7f; 5:12; Hif semovit: repulit, impedivit aliquem a conseguendo bono vel
iure: Is 10:2; Am 5:12; Mi 3:5; Sal 27:8; Pr 18:5. Abuso alla Porta = tribunale (5:10). Qui
il giusto (colui che avrebbe ragione in una lite) viene osteggiato condannato perché paghi
una multa che il giudice si intascherà (2:8). Se poi si tratta di un giusto senza denari, non
essendoci speranza di spillare soldi, egli viene semplicemente respinto, gli si nega giustizia
sichè dever andarsene. Essi = voi il diritto del povero pervertite in favore dei ricchi
oppressori. Carbone-Rizzi,104:e nella porta cacciano via i poveri. CEI: respingono.
Alonso: opprimete i poveri in tribubale.
[5:13]Per ciò il prudente in questa ora tacerà:
sì, tempo di sventura, questo!
`ayhi( h['Þr" t[eî yKi² ~Do+yI ayhiÞh; t[eîB' lyKi²fM. ;h; !keªl'
läkën hammaSKîl Bä`ët hahî´ yiDDöm Kî `ët rä`â hî´
Alonso,1111: suona come parentesi in prosa: quando regna l’arbitrarità e la venalità chi
è prudente, tace. Alla venalità si assomma l’intimidazione.
lyKi²f.M;h;: Gen 3:6; Deut 29:8; 32:29; Josh 1:7f; 1 Sam 18:5, 14f; 1 Kgs 2:3; 2 Kgs
18:7; 1 Chr 28:19; 2 Chr 30:22; Neh 8:13; 9:20; Job 22:2; 34:27, 35; Ps 2:10; 14:2; 32:8;
36:4; 41:2; 53:3; 64:10; 94:8; 101:2; 106:7; 119:99; Prov 1:3; 10:5, 19; 14:35; 15:24;
16:20, 23; 17:2, 8; 19:14; 21:11f, 16; Isa 41:20; 44:18; 52:13; Jer 3:15; 9:23; 10:21; 20:11;
148
Congettura: TM: respingono
78
23:5; Dan 1:4, 17; 9:13, 22, 25; 11:33, 35; 12:3, 10; Amos 5:13. Intelligente. CarboneRizzi,106: colui che riflette. Alonso: il prudente.
[5:14] Cercate il bene e non il male; al fine di vivere!
Wy=x.Ti( ![;m;äl. [r"Þ-la;w> bAjï-Wvr>DI
Diršû-†ôb wü´al-rä` lümaº`an Ti|Hyû
E sarà così: YHWH ‘’ con voi, come voi andate dicendo.
`~T,(r>m;a] rv<ïa]K; ~k,ÞT.ai tAa±b'c.-yhe(l{a/ hw"ôhy> !keú-yhiywI
wîhî-kën yhwh(´ädönäy) ´élöhê|-cübä´ôt ´iTTükem Ka´ášer ´ámarTem
Esortazione:
bAjï-Wvr>D:I 5:4.5.6.14. Ultima occorrenza Qal imper m pl. Mentre in 5:4 ha il suffisso della
prima persona comune singolare ed intende YHWH. Qui ha come oggetto il più astratto
bAjï: 5:14.15; 6:2; 9:4. Bene e male in ambito della giustizia. YHWH stesso è giusto.
Come un commento a 5: 4a.6a.
Wy=x.Ti( 1:13; 2:7; 5:14; 9:12. E' possibile vivere! La catastrofe è evitabile.
!keú-yhiywI: spiega che cosa vuol dire vivere:
tAa±b'c.-yhe(l{a/ : BHS prb add.
~k,ÞT.ai: riferendosi ai suoi impegni dalla berit.
~T,(r>m;a] rv<ïa]K;: essi dicono questo probabilmente nel culto. Vedi Sal 46. L’espressione ha
un duplice senso: in bocca al popolo era espressione di autosufficienza e fiducia sulla
elezione vissuta senza ricerca profonda di YHWH; l’espressione evoca le conseguenze
dell’elezione nella teologia popolare.
In bocca al profeta indica la vicinanza liberatrice di YHWH. Vicinanza di protezione
collegata con l’elezione e la promessa di salvare il suo popolo. Sarà così se essi seguiranno
la via del bene ossia della volontà di YHWH..
[5:15] Odiate il male! E amate il bene!
bAjê Wbh/a,äw> ‘[r"-Wan>fi
Sin´û-rä` wü´eºhébû †ôb
E stabilite alla Porta il diritto!
jP'_v.mi r[;V;Þb; WgyCiîh;w>
wühaccîºgû baššaº`ar mišPä†
Forse avrà misericordia YHWH ‘’ di un resto di Yosef!
s `@sE)Ay tyrIïaev. tAaßb'c.-yhe(l{a/ hw"ïhy> !n:±x/y<¥ yl;ªWa
´ûlay ye|Hénan yhwh(´ädönäy) ´élöhê|-cübä´ôt šü´ërît yôsëp s
Questo invito deve essere stato proclamato prima della decisione di non perdonare più.
Deve appartenere ai primi momenti della missione. Tutto si basa sull’espressione finale dal
v 15:
WgyCiîh;w> Hiphil imperative m pl set, place, establish.
yl;ªWa: ‘forse’ carico di speranza. In questo oracolo con “forse” si accenna alla speranza ed
alla salvezza: ma tutto dipende dalla libera iniziativa di YHWH anche dopo la via seguita.
Richiede un emendamento serio sulla via della giustizia.
tAaßb'c.-yhe(l{a/: BHS prb add.
!n:±x/y<¥ Qal imperf 3 m s: be gracious; pity; !xe favor, grace. E’ data quindi la possibilità di
sfuggire al Giorno di YHWH a coloro che cercano YHWH.
tyrIaï ve .: 1:8; 5:15; 9:12. Da ra;v' remain, be left over, be left behind. Cfr ra'v. rest, residue,
remnant. tyrIaev. remainder, remnant. La parte di una comunità che rimane dopo una
calamità naturale o bellica e dalla quale dipende l’esitenza futura del popolo o della
comunità è detta “resto”: parte superstite, non uccisa, non deportata (2 Re 21:14; 19:31).
L’idea di “resto” mette in risalto la compassione di YHWH: permette che alcuni sfuggano
al giudizio: la misericordia limita i danni. La proclamazione del giudizio e della salvezza in
questo passo va assieme. E mentre il popolo (l’idea di resto faceva parte dell’escatologia
79
popolare) si considera il “resto” che si salverà nel giorno di YHWH, tenebra solo per i
nemici, il profeta mostra la stoltezza di ogni idea di sopravvivenza fondata
sull’autocompiacimento: resteranno solo coloro che cercano YHWH (5:4.6.14-15). Alonso,
1111:parlare di resto presuppone una catastrofe avvenuta: il v appartiene ad un’epoca
succesiva al 721?
@sE)Ay: 5:6.15; 6:6. Forse usato per non menzionare Yisra’èl. Deve essere un residuo del
regno del N. Ma questa ricerca di YHWH non consiste nel passare da santuario a santuario
che YHWH distruggerà. Questo costituisce un paradosso: se YHWH non va cercato nei
santuari, dove lo si può trovare? Nella realizzazione della giustizia! Alla fine del v 15 uno
dei pochi passi (accanto all’affermazione di una distruzione totale alla quale nessuno potrà
sfuggire) che parlano di un “resto” che “forse” sussisterà: cfr 3:12 (forse); 5:1-3.15; 6:9;
9:8.12. YHWH resta infatti fedele al suo disegno di salvezza.
[5:16] Per ciò così ha detto YHWH:
’Elohey iseva’ot , 'Adonay:
yn"ëdoa] ‘tAab'c. yheÛl{a/ hw"÷hy> rm;’a-' hKo) !kelû'
läkën Kò|-´ämar yhwh(´ädönäy) ´élöhê cübä´ôt ´ádönäy
In tutte le piazze, lamento!
dPeês.mi tAbåxor>-lk'B.
Bükol-rüHöbôt misPëd
E in tutte le vie diranno: hô-hô!
Ah=-Ah Wråm.ayO tAcßWx-lk'b.W
ûbükol-Hûcôt yö´mürû hô-hô
E grideranno a un agricoltore per il lutto
lb,aeê-la, ‘rK'ai WaÜr>q'w>
wüqär´û ´iKKär ´el-´ëºbel
e per il lamento coloro che conoscono la canzone funebre.
`yhin<) y[ed>Ayð-la, dPeÞs.miW
ûmisPëd ´el-yôºd`ê neºhî
!kel'û: 3:2.11.12; 4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17. Aggiunta di collegamento? YHWH ha
detto = comandato e il profeta lo comunica: lutto e lamento funebre. La motivazione è
espressa alla fine del v 17 ove usa il futuro. Si ricollega alla scena iniziale del capitolo.
L’ambiente in cui si realizzerà questo lutto – pianto funebre è quello della città.
tAbåxor>-lk'B:. la realtà urbana è richiamata prima di tutto da tAbåxor>: f locus pubblicus
spatiosus in urbe, platea (piazza, place, Platz) forum. Alonso: strade. Nelle città grandi vi
sono molte piazze dove si fermano i viaggiatori: Gen 19:2; Giud 19:15; vi stanno i giovani
ed i vecchi: Ger 9:20 Zach 8:4; si fermano in molti: Is 15:3; Ger 48:30; vi si esercitano i
negozi pubblici: Is 59:14; Ger 5:1; Pr 55:12. Qui si afferma che la totalità delle piazze sarà
percorsa da questo lamento universale. Questo motivo è ripreso per le strade e continuato
con l’inclusione della campagna. Si deve immaginare tutta la città assembrata nelle piazze
per il pianto.
tAcßWx-lk'b.W. alle ‘piazze’ portano le vie: via platea, id quod est foris: piazza in città. I due
ambienti tra essi collegati sono un unico teatro di dolore. Il verbo al futuro indica
l’iterazione dell’azione:
Wråm.ayO: continueranno a dire gli uni agli altri:
Ah=-Ah: particle interjection ah! Vox lugentis: eheu! Non parole ma suoni di dolore.
Questo lamento senza parole è il sottofondo delle parole di `ämôs. Cfr in 8:3 ove può
essere o nel palazzo reale o nel tempio: “allora urleranno le cantanti (o i canti) del tempio o
del palazzo: numerosi cadaveri gettati in ogni luogo”. Questo è l’effetto dell’intervento
mortale di YHWH che viene efficacemente nominato solo alla fine.
80
Al canto funebre in città, sono chiamati a partecipare anche gli agricoltori che abitano
fuori le mura. Sono chiamati a dar manforte alla prefiche:
‘rK'ai: arator, agricola. Singolare collettivo. Probabilmente indica che il lutto coinvolge
tutto il paese. Il pianto ed il grido si espande in tutto il paese. Carbone-Rizzo,106: al canto
di lamento…alla lamentazione…la nenia.
dPeÞs.miW: 5:16.17 lutto, soprattutto habitu actibus, signis pubblice ostensus: “mourn,
lament, wail”: Gen. 50:10; Est. 4:3 ; Sal 30:12 ; Is. 22:12 (“YHWH, … vi chiamava in quel
giorno a piangere e lamentarvi, a tagliarvi i capelli ed a cingere il sacco”); Ger. 6:26; 48:38
(“Su ogni tetto di Moab e nelle sue piazze, tutto è lamento, perché ho spezzato Moab qual
vaso che non piace più”); Ez 27:31 (Si tosano a raso i capelli per te, si cingono di sacco,
singhiozzano per te, con l’anima amareggiata. Un pianto amaro!); Gioel 2:12 (“Anche ora,
ecco l’oracolo di YHWH: Tornate a me con tutto il cuore, con digiuno, con pianto e
lamento!”); Mic. 1:8 (“Per questo io mi lamento e gemo, vado scalzo e svestito, faccio
lamento come gli sciacalli e lutto come gli struzzi”) 11 (“Suona per te la tromba, tu che
abiti a Safìr! Dalla città non esce la popolazione di Zaanàn! Bet-Ezel è strappata dal suo
fondamento, dal suo solido sostegno!”); Zech. 12:10 (“Effonderò sulla casa di Davìd e
sugli abitanti di Yerušalàyim uno spirito di pietà e d’implorazione; essi si volgeranno a me
che hanno trafitto e piangeranno su di lui come si piange sopra un figlio unico; faranno per
lui amaro cordoglio quale si fa per un primogenito”).11 (“In quel giorno si leverà un gran
pianto in Yerušalàyim, come quello di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghiddo”).
lb,aeê-la,: (1) maeror, tristizia 2 Sam 19:3; lutto di Davìd; Is 60:20; Ger 16:7; Est 4:3
opposto in Is 61:3, Ger 31:13; Gen 27:41. (2) luctus manifestatus per planctus, canti
lugubri digiuni: pomba lugubris: Ger 50:11, Ez 24:17; Gv 6:26; Am 8:10; Dt 34:8; 2 Sam
14:2; opposto a festa in Am 8:10 cfr Mi 1:8.
yhin<): lamentatio: Gen 9:18; Mi 2:4; Ger 9.9,17; Am 5:16; Ger 9:19. Probabilmente: “che
non” conoscono: infatti si tratta solo del grido senza parole tanto è il dolore. Lamento
funebre universale.
[5:17] E in tutte le vigne, lamento:
dPe_s.mi ~ymiÞr"K.-lk'b.W
ûbükol-Kürämîm misPëd
Glossa? LXX: “vie”. Il TM vede come contrasto il lutto nelle vigne ove si tenevano
feste gioose per eccellenza: anche qui lamento! Dalla città al coinvolgimento alla
campagna. Tutti i luoghi di lamento.
perché passerò nel tuo seno! Ha detto YHWH.
s `hw")hy> rm:ïa' ^ßB.r>qiB. rboð[/a,-yKi(
Kî|-´e`ébör BüqirBükä ´ämar yhwh(´ädönäy) s
-yKi : la motivazione del lamento: il passaggio mortale di YHWH. Posta efficacemente
alla fine. Non per la sua assenza, ma la sua presenza dinamica e mortale! Questa è espressa
dal verbo
rboð[/a,-: 5:5 (usato per il pellegrinaggio del popolo ai santuari).17 (YHWH); 6:2 (viaggio);
7:8 (ancora soggetto YHWH nel momento in cui il giudizio viene realizzato: Al rAb[] dA[
@ysiAa-al{: non gli = Yisra’èl passerò oltre - sopra); 8:2 (idem).5 (tempo). Qui è Qal imperf 1
s e presenta YHWH come autore del Giorno: “pass over, by, through, alienate, bring, carry,
do away, take, take away, transgress”. Parallelo stretto: 7:8; 8;2: la pazienza di YHWH è
finita.. Il verbo richiama il suo passaggio in Egitto: (Es 12:12 hZ<h; hl’y>L;B; ~yIr;c.mi-#r,a,b. yTir>b;['w>);
12:23): un tempo passò per colpire i nemici: ora passa per colpire tutto Yisra’èl!
^ßBr. q> Bi .: 2:3; 3:9; 5:17; 7:8.10: “midst, inner part”: mortale attraversamento dentro
Yisra’èl che è a terra come in 5:2. Colui che si presentò come aiuto ora è colui che
81
l’attraversa. Il messaggio semrba ancora più terribile perché o in discorso diretto. A questo
richiamo al lemento funebre è chiamato il profeta.
[5:18-20]
Secondo yAhï: Is 1:10-20; 58.
[5:18] Hoy! I desideranti lo YOM YHWH !
hw"+hy> ~Ayæ-ta, ~yWIßa;t.Mih; yAhï
hôy hammit´awwîm ´et-yôm yhwh(´ädönäy)
Che (sarà) per voi, YOM YHWH?
hw"ßhy> ~Ayð ~k,²l' hZ<ï-hM'l'
lämmâ-zzè läkem yôm yhwh(´ädönäy)
Inizia un’invettiva polemica contro il popolo (o coloro del popolo che hanno
l’atteggiamento descritto).
y/hè: 5:18; 6:1 interiezione (1) nel lutto funebre: heu! vae! 1 Re 13:20; Ger 22:18; 34;5;
(2) in minando alici mala, vae! + lamed personae: Ez 13:18; Ger 50:27; Ez 13:3; Ger 48:1;
Is 1:4; 5:8; Ger 22:13; (3) stimolo: Zach 2:11.10: Is 1:24; 55.1. Cfr 6:1 cfr Pr 23:29-35:
profezia di sventura. In questo ‘guai’ è presente la paura del pericolo di morte loro
minacciato. Inizia con un’interiezione di lamento che qui ha il suono della minaccia.
!yWI¡a't]Mi˝h' hithpael part (come in 3:12; 5:7; 6:13) m pl ab hw"a' Num 11:4, 34; 34:10; Deut
5:21; 12:15, 20f; 14:26; 18:6; 1 Sam 2:16; 23:20; 2 Sam 3:21; 23:15; 1 Kgs 11:37; 1 Chr
11:17; Job 23:13; Ps 45:12; 106:14; 132:13f; Prov 13:4; 21:10, 26; 23:3, 6; 24:1; Eccl 6:2;
Isa 26:9; Jer 2:24; 17:16; Hos 10:10; Amos 5:18; Mic 7:1: desire, long, lust, covet, wait
longingly, wish, sigh, crave, want, be greedy, prefer. “Attendono con impazienza” una
evento desiderato perché desiderabile. E’ implicito che tale attesa è di intervento a loro
favore: giorno di salvezza.
hw"+hy> ~Ayæ-: s Isa 2:11f, 17, 20; 3:7, 18; 4:1f; 5:30; 7:17f, 20f, 23; 9:3, 13; 10:3, 17, 20, 27,
32; 11:10f, 16; 12:1, 4; 13:6, 9, 13; 14:3; 17:4, 7, 9, 11; 19:16, 18f, 21, 23f; 20:6; 22:5, 8,
12, 20, 25; 23:15; 24:21; 25:9; 26:1; 27:1ff, 8, 12f; 28:5, 19, 24; 29:18; 30:8, 23, 25f; 31:7;
34:8; 37:3; 38:12f, 19; 39:6; 43:13; 47:9; 48:7; 49:8; 51:13; 52:5f; 56:12; 58:2ff, 13; 61:2;
62:6; 63:4; 65:2, 5; 66:8;… Amos 1:14; 2:16; 3:14; 5:8, 18, 20; 6:3; 8:3, 9f, 13; 9:11; cfr
r¹±â fatal day Lam 1:21; giorno di YHWH (eschatological) Am 5:18; bayyôm hahû
prophetic introductory formula An 2:16; pl pl. w. more spec. mng.: a) w. gen., y®mê ±ôl¹m
Am 9:11; com prep: bayyôm hahû eschatological Am 9:11.
Alonso,1112: in linea principio si potrebbe anche intendere cone giorno di festa
liturgica es Lev 16:30 giorno espiazione; Lev 23: varie festività benché nessuna si chiami
tecnicamente YOM YHWH. Dopo aver superato diversi pericoli essi mettono la loro
speranza in una festa liturgica periodica o particolare, nella quale YHWH concederà loro i
suoi favori. Invece capita il contrario! Si potrebbe anche intendere in senso militare come
giorno dell’intervento vittorioso e salvatore di YHWH: Is 9:3 Yom Madian: quando
YHWH interverrà non sarà per salvare il popolo infedele.
hZ<ï-hM'l': si rivolge agli uditori presenti interpellandoli
!k≤ö˝l;: la questione vale per gli uditori. Pone la domanda per andare contro la loro falsa
speranza. Quindi è del rapporto YHWH-popolo che si tratta. Come interverà YHWH verso
di voi nello YOM?
Esso (sarà) tenebra e non luce.
`rAa*-al{w> %v,xoï-aWh
hû´-Höºšek wülö´-´ôr
L’anticipo della risposta sembra una glossa: prima di verbo: va sottinteso dal
contesto il futuro. Altrimenti Alonso: A cosa vi servità il YY, se è tenebroso e privo di
luce?
82
aWh: ftr aWhw.
&v,j:o 5:18.20 m da %v;x' be dark, darkened, black, dim, hidden. Denominative verb.
darkness. Insiste con la negazione. La assenza di luce è implicita nelle metafore che
seguono. ~Ay sinonimo di luce per loro ne è assenza.
Fa entrare nell’atmofera terribile di quello YOM YHWH atteso con esempi di fuga
impossibile.
[5:19] Come quando fuggirà uno davanti ai volti del leone:
yrIêa]h' ynEåP.mi ‘vyai sWnðy" rv,’a]K;
Ka´ášer yänûs ´îš miPPünê hä´árî
e lo incontrerà l’orso!
bDo+h; A[ßg"p.W
ûpügä`ô haDDöb
E viene nella casa, e appoggierà la sua mano conto il muro:
ryQiêh;-l[; ‘Ady" %m:Üs'w> tyIB;êh; ab'äW
ûbä´ haBBaºyit wüsämak yädô `al-haqqîr
e lo morderà il serpente!
`vx'(N"h; Akßv'n>W
ûnüšäkô hannäHäš
rv,’aK] ; : Alonso: come; Chouraqui: Quand.
sWnðy" : Qal imperf 3 m s : flee, escape, slip away: 2:16; 5:19; 9:1. Alonso: fuggire;
Chouraqui: s’enfuit.
v~yai : 2:7; 5:19; 6:9 Whatsoever. Maschile. Questo parabola è immaginabile in
campagna. Si riferisce all’esperienza dell’allevatore di pecore che fugge davanti ad un
animale da preda. Inizialmente risce a sfuggire all’assalto letale di un leone; ma quando
pensa di essersi salvato dalle fauci di questi, un orso gli viene incontro
/˝[¡g:p]˝W: Qal waw consec perf 3 m s, suf 3 m s: “encounter, meet, reach, entreat, make
intercession”. Aloso: incappa. Quindi passa dalla sua idea di salvezza raggiunta deve
subire la realtà di un pericolo maggiore. Ma anche dall’orso trova scampo. Passa alla
sicurezza della (sua) casa:
%m:Üs'w>: Qal waw consec perf 3 m s s¹mak y¹dô ±al lean against Am 5:19.
ryQi˝h: paries, murus domus: radix ignoratur. Lev 14:37; 2 Re 9:33, Ez 12:5: Am 5:19.
(Al buio?)
/˝k¡v;n“˝W w particle conjunction %vn qal waw consec perf 3 m s, suf 3 m s %v;n" “bite”.
`vx'(N"h; : Gen 3:1f, 4, 13f; 30:27; …. Isa 14:29; 27:1; 65:25; Jer 8:17; 46:22; Amos 5:19;
9:3; Mic 7:17.
Quando pensa di aver raggiunto la salvezza nella casa proprio qui trova la morte (si
suppone che l’animale insidiatore e subdolo che arriva al morso lo dia mortale). La
sicurezza delle mura domestiche non si rivela tale. Mortale intervento di un inatteso
pericolo. Viene costruita una trafila di pericolo-salvezza che viene interrotta nel YOM.
Prima c’era passaggio da pericolo a salvezza novo pericolo salvezza. Nel YOM questo
trafila si interrompe. La cosa certa per Yisra’èl è la morte quando egli sente la sicurezza
l’autosuficienza. Qui si deve tenere presente il primo part che corrisponde a chi si sente
sicuro nella sua casa. Ed invece morte improvvisa per il morso di un serpente. Cfr 2:14-16;
9:2-4.
[5:20] Non forse tenebra YOM YHWH, e non luce
rAa=-al{w> hw"hß y> ~Ayð %v,xo±-al{h]
hálö´-Höºšek yôm yhwh(´ädönäy) wülö´-´ôr
e oscurità e non splendore in esso?
Al* Hg:)nOð-al{w> lpeÞa'w>
wü´äpël wülö´-nöºga|h lô
83
Dopo la parabola riprende il v 18
Aalø˝h:} 3:3.4.5; 5:20; 6:2.13; 9:7. La particella negativa con la negativa si trova in 5:20;
6:13 ~yIn"r>q; Wnl’ Wnx.q;l’ Wnqez>x'b. aAlh]; 9:7 due volte: laer'f.yI ynEB. yli ~T,a; ~yYIviku ynEb.ki , aAlh] ~yIr;c.mi #r,a,me
ytiyle[/h, laer'f.yI-ta, aAlh]. In 6:16 la domanda corrisponde ad una affermazione da parte del
popolo in bocca al quale è posta: essi sono certi che ciò è avvenuto per la loro forza. Il
profeta mentre la riferisce esprime il contrario; giudica coloro che dicono così. In 9:7 nella
prima occorrenza la domanda suppone che Yisra’èl pensi di essere diversi dai Kushiym. La
domanda nega questa loro precomprensione. Nella seconda occorrenza corrisponde a
un’affermazione. Qui la domanda all’affermazione che contrasta con l’opinione degli
uditori. Potrebbe anche avere forza conclusiva. Dato il sopra detto non sarà allora per voi
tenebra il Yom? E corrisponde ad un’affermazione. “Allora sarà”.
lp´ça;˝w“ adj m s abs: darkness, gloom.
Hg"ênO f s abs: shine brightness. hh'gOn> (n®gœhâ) brightness (Isa 59:9, only). Emblema di vita
negata: “soffoca sul nascere anche il più piccolo barlume di speranza” (Jeremias,134).
L’oracolo con certezza mostra che `ämôs non è il creatore del concetto di YOM
YHWH. Egli lo prende dalla tradizione popolare, lo critica e dà ad esso un nuovo
significato. Il popolo lo aspetta come giorno glorioso di vittoria / salvezza per Yisra’èl e
giorno di sconfitta di tutti i suoi nemici! Il profeta si oppone all’idea di salvezza solo per
Yisra’èl basata sul fatto che è popolo eletto. Opera un significativo capovolgimento:
trasforma l’attesa nazionalista di salvezza automatica in qualcosa di qualitativamente
diverso: sarà un giorno nel quale si manifesterà l’ira di YHWH il suo giudizio morale
anche su Yisra’èl. Realizza così una rottura col passato e con l’autosufficienza religiosa di
chi crede YHWH dalla propria parte. Il benessere presente fa dire “YHWH è con noi!”
(vicino, per la salvezza: il contrario di 5:17), si aspettano successi nazionali nel prossimo
futuro (preannunciati dalle vittorie di cui 6:13). `ämôs invece vede ed annuncia tenebra,
disastri, sterminio, impossibilità di salvezza...
Annuncia che l’imminente YOM YHWH sarà giorno di ira. Sopraggiungeranno
catastrofi naturali accompagnate da tenebra e buio (5:18-20; 8:9: mutamenti nel sole e
nella luna ) dal terremoto (1:1; 8,8 ss; 9,1 ss). A questi si aggiungeranno orrori della guerra
(2:13; 3:11; 5:3; 6:9.14; 7: 9.11.17; 9:1.4.10) con gli effetti distruttori delle fiamme (5:6;
Cf 1:4.); delle uccisioni in massa (5:16-17; 6:9; 8:3) e della deportazione (5:27; 6:7; 7:11;
non sarà risparmiata la casa reale: 7:9.11; 9:8) dei superstiti. Nell’idea della deportazione è
però sempre inclusa l’idea di speranza. A questi flagelli saranno concomitanti o
precorritori la fame comune di molti (flagello frequente: 1 Re 17:12) espressa in metafore
in 4:10: causato da cavallette (4:9; 7:1), dalla mancanza di pioggia (4:7 ss; 1:2), da malattie
del frumento (4:9) e da vento caldo (4:9; 7:4). Nulla estinguerà la sete (8:13; Cf 11!). Ai
massacri della guerra seguirà la peste, epidemia che causa la morte di uomini ed animali
(Cf 6:10: scena tragica dopo la peste). Questi sono i mezzi coi quali si manifesterà l’ira di
YHWH: ma sono di secondaria importanza poiché l’evento centrale del YOM YHWH è
l’incontro del popolo con YHWH stesso: lo mostra il ripetuto richiamo all’intervento di un
“Io” divino in 2,9.10; 3,2; 2:13; 3:2.14.15; 4:6.7.9.10.11; 5.17.27; 6,14; 7:8.9; 8:2.10.11;
9:1 ss 8. La missione di `ämôs è quella di annunciare la fine di questo popolo che si è
allontanato da YHWH.
[5:21-27]
Parla YHWH presentandosi in prima persona. Rifuta aspramente il culto offerto da
Yisra’èl nella sua globalità essendo avulso da una vita sociale giusta (motivo presente in
Os 6:6; Is 1:10-20; Ger 7; Is 58; Zach 7 ecc). Si può immaginare per contrasto che questo
culto sia invece ritenuto accettabile dall’organizzazione cultuale per la sua ricchezza e
84
magnificenza con cui è realizzato. YHWH è presente alla festa, ma per condannare, non
per gradire! Inizio secco con due verbi in parallelo concettuale.
[5:21] Odio, respingo le vostre feste!
~k,_yGEx; yTis.a;Þm' ytianEïf'
Sän뺴tî mä´aºsTî HaGGêkem
E non voglio fiutare le vostre adunate!
`~k,(ytero)C.[;B. x:yrIßa' al{ïw>
wülö´ ´ärîªH Bü`accürö|têkem
ytianEèc;: 5:10.15.21; 6:8. Verbo duro e con forte carica emotiva. Qal perf 1 s: hate, to be
hateful.
yTis]aæçm; Qal perf (con valore di presente: J 112a) 1 s sa;m' reject, despise: “rifiuto”.
gx; (col suffisso della 2 m pl: 5:21; 8:10; Mal. 2:3) dal verbo gg:x' (Ex 5:1; 12:14;
23:14,39.41; Num 29:12; Dt. 16:15; 1 Sam. 30:16; Ps. 42:5; Ps. 107:27; Nah 2:1; Zech
14:16.18.19) celebrate, keep (hold) a (solemn) feast (holy day). Da cui feast: Ex 10:9;
12:14; 13:6; 23:15.16.18; 32:5; 34:18.22.25; Lev 23:6.34.39.41; Num 28:17; Num. 29:12;
16:10.13.14.16; 31:10; Jdg. 21:19; 1 Re 8:2.65; 12:32.33; 2 Chr. 5:3; 7:8.9; 8:13; 30:13.21;
35:17; Ezr. 3:4; 6:22; Neh. 8:14.18; Ps. 81:4; 118:27; Is. 29:1; 30:29; Ez. 45:17.21.23.25;
46:11; Hos. 2:13; 9:5; Nah. 2:1; Zech. 14:16.18.19; Mal. 2:3. La parola è sintetica e
anticipa quello che verrà poi detto in seguito dei sacrifici ecc. Indica le feste di
pellegrinaggio con le assemblee che coronavano il pellegrinaggio. E’ il culto nella sua
totalità che viene da YHWH odiato. L’accento è sulle “vostre” mentre tutti pensavano
fossero feste per YHWH! Respingimento violento. Questo non è culto di YHWH, ma culto
di sé stessi.
!k≤â˝yteroX]['˝B] da rc;[' restrain, close up, retain, shut, withhold, refrain, stay, detain. hr'c'[]
solemn assembly.
j"yrI¡a;: hiphil imperf (modale o itarativo) 1s x;yri (Gen. 8:21; Lev. 26:31; (cfr Deut. 4:28;
cfr Sal 115:6); 1 Sam. 26:19. Smell, scent: literally “breathe an odor”. Concettualmente:
‘accept’. Ma è meglio lasciare la reazione olfattiva negativa. Qui indica prima di tutto
l’assembramento stesso di umani inclusi gli effetti olfattivi della presenza di bestiame
prima e durante e dopo la macellazione e combustione sacra.
[5:22] anche se voi fate salire per me salite,
tAl±[o yliî-Wl[]T;-~ai yKiä
Kî ´im-Ta`álû-lî `ölôt
Anche se faceste salire per me salite; Jeremias,130: “a meno che non mi offriste
olocausti”: aggiunta postesilica: si sarebbe sacrificato in maniera sbagliata. Alonso,1113: la
frase ha i segni di essere un’aggiunta che corregge e limita il significato dell’oracolo.
e i vostri doni (di cibo) non voglio gradire
hc,_r>a, al{å ~k,Þytexon>miW
ûminHötêkem lö´ ´ercè
e le vostre pingui pacifiche vittime non voglio guardare!
`jyBi(a; al{ï ~k,ÞyaeyrIm. ~l,v,îw>
wüšeºlem mürî´êkem lö´ ´aBBî†
Descrive nei particolari due gesti cultuali:
~k,Þytexon>miW: hx'n>mi meat offering, offering, present, gifts, oblation, sacrifice. Offerta di
cibi.
~l,v,îw“:> (2401b) peace offering da ~lev' be complete, sound.
~k,ÞyaeyrIm.: fatling. Carne di bestiame a ciò ingrassato.
I verbi che indicano la loro non accettazione da parte di YHWH sono:
hc,_r>a,: Qal imperf 1 s hc'r' be pleased with, be favorable to. Non accettare, non
accogliere. Tra gli usi cultuali del verbo: Lev. 1:4; 7:18; 19:7; 22:23.25.27; 26:34.41.43;
ecc Sal 51:18; 119:108; Jer. 14:12. Alonso: non le accetterò.
85
`jyBi(a;: Hiphil imperf 1s: look, regard. Occhio dopo olfatto. Il culto viene eseguito ( e
questo piace agli offerenti) ma non viene accolto perchè ciò dipende da YHWH che vuole
la giustizia.
[5:23] Allontana, via da me, il frastuono dei tuoi canti!
^yr<_vi !Amåh] yl;Þ['me rsEïh'
häsër më`älay hámôn šìrʺkä
E il suono delle tue arpe non voglio ascoltare!
`[m'(v.a, al{ï ^yl,Þb'n> tr:îm.zIw>
wüzimrat nübälʺkä lö´ ´ešmä`
rsEïh' hiphil imper m s da rWs turn aside, depart. Imperativo di grande portata.
!Amåh] da hm'h' cry aloud, mourn, rage, roar, sound; make noise, tumult; be clamorous,
disquieted, loud, moved, troubled, in an uproar. Qui !Amh' abundance, tumult. Cfr Ezek.
26:13, Ezek. 30:10, Ezek. 30:15, Ezek. 32:18, Ezek. 39:11, Ezek. 39:15. Molta vitalità ma
vuota!
tr:îm.zIw> song, music.
^yl,Þb'n>: anche questa azione doveva essere guidata da specialisti. Assenza di culto è morte.
Non questo culto, ma giustizia! La comunione espressa nel culto è solo nella giustizia.
[5.24] E scorra come acque il Diritto
jP'_v.mi ~yIM:ßK; lG:ïyIw>
wüyiGGal Kammaºyim mišPä†
e la Giustizia come fiume perenne!
`!t")yae lx;n:ïK. hq"ßd"c.W
ûcüdäqâ KünaºHal ´êtän
lG:ïyIw> Niphal imperf 3 m s jussive in meaning, but no unique form for jussive (potrebbe
essere un futuro di conseguenza) commit, remove, trust, run down, seek occasion, wallow,
roll, and roll down, away or together. Advolvitur, affluit aliquid ut acqua; cfr Is 34:4 de
caelo.
hq"dß c" W. : nonostante Zorell,683 per il quale è Dei iustitia. (a) la giustizia per la quale
YHWH fa e da quello che ha promesso con la quale si presenta come tutore e salvatore del
popolo Yisra’èl; giustizia promessa: Is 51:6.8; 56:1b; 63:1; Sal 24:5. Viene implorata: Sal
5:9; 31.2; 36:11; 71:2;119:40:143:1.11. Fedeltà. Benignitas. (b) iustitia puniens impios (et
populi electi hostes) promessa: Is 5:16 ; 10:22 ; 59:16 ; Dan 9:7. Ftr etiam `ämôs: 5:24, qui
sembra non si tratti della giustizia di YHWH (come intende la Vg “et revelabitur” (wejigel
da galah) la giustizia vendicativa di YHWH ma quella delle relazioni intraumane. YHWH
stesso con la sua presenza in mezzo al popolo è la giustizia.
~yIM:ßK;: 4:8; 5:8, 24; 8:11; 9:6; come acque. Questo paragone è aggiunto nello stile
poetico con i verbi di “effondere, effondi, effluere, bibere ecc” cum l’idea di scorrere
copiosamente come in Os 5:20; Sal 22:15; 79:3; 109:18. Fecondanti la terra per i frutti…
lx;n:ïK]: torrente, rivo, fiume. Poeticamente: grande quantità di una cosa: abbondanza: Sal
18:5; 124:4.
`!t")yae: sempre fluente, non essiccato: detto di un rivo: Dt 21:4; Am 5:24; Sal 74:14.
L’ingiustizia vizia il culto. Ecco che cosa vuole YHWH da Yisra’èl e che gli
automatismi del culto ostacolano. Il Diritto e la Giustizia sono già dati a Yisra’èl: devono
solo scorrere, profluire (non essere impediti). E sono per il bene di tutto il popolo. Biasimo,
condanna, ma anche speranza. Cumulo di termini di disgusto. YHWH vuole nuove
relazioni sociali tra i membri del suo popolo; è un richiamo alle esigenze di solidarietà
sociale che proviene dalla berit. Per `ämôs il culto attuale è diventato un atto di ribellione:
YHWH lo rigetta con disgusto. E’ fatto per trionfalismo e per ricercare la protezione di
YHWH (YHWH è con noi!). Ma non si vuole obbedire alle esigenze della giustizia ossia di
86
YHWH in mezzo al popolo. Per questo YHWH distruggerà i santuari (7:9; 9:1 ss) e
deporterà il popolo che sarà privato di culto. I passi anticultici vanno letti nella prospettiva
del giudizio: non è pura polemica liturgica. Mostra quale deve essere il vero culto in 5:4-5.
[5:25] Macellazioni e doni (di cibo) 149 avete forse avvicinato a me nel deserto
150
per quarant’anni, Casa d’Yisra’èl ?
`lae(r"f.yI tyBeî hn"ßv' ~y[iîB'r>a; rB"±d>Mib; ylió-~T,v.G:hI) hx'øn>miW ~yxi’b'Z>h;
~yxi’b'Z>h; : pl 4:4; 5:25.
hx'øn>miW : 5:22, 25; offering, sacrifice:
ylió-~T,v.G:hI hiphil perf 2 m pl l particle preposition , suf 1st person s da vg:n" 5:25; 6:3;
9:10.13. draw near, approach. (ASV and RSV similar, the latter being preferable at Isa
49:20; Mal 3:3; Ezek 9:6; and questionable at Jer 46:3 (cf. Joel 3:9 [H 4.91]). Alonso:
portavate. Chouraqui: me les avez-vous avancés.
La risposta a questa domanda deve essere negativa. Suppone assenza di culto
organizzato nel momento genetico del popolo nel deserto. Implicito il motivo della
momento iniziale come normativo. Ritorno all’antico! Modello di giustizia vissuta quando
Yisra’èl dipendeva totalmente da YHWH. Questo argomento ex tradizione è ragionevole e
comprensibile: nel decalogo non ci sono precetti cultuali (testi posteriori a partire da Ex
25)
[5:26]E voi avete portato Sikkot vostro re e Khiyyòn, vostri idoli,
~k,_ymel.c; !WYæKi taeÞw> ~k,êK.l.m; tWKåsi tae… ~t,ªaf'n>W
ûnüSä´tem ´ët siKKût malKükem wü´ët Kiyyûn calmêkem
Stella (come) vostri ‘Elohiym che avete fatto per voi.
`~k,(l' ~t,Þyfi[] rv<ïa] ~k,êyhel{åa/ ‘bk;AK
Kôkab ´élöºhêkeºm ´ášer `áSîtem läkem
~t,ªaf'n>W : qal waw consec perf 2 m pl: Chouraqui: vous portez.
BHS ~taFniw> Alonso: Dovrete trasportare a…quando vi esilierò.
Glossa postesilica: idololatria del popolo verso divinità assiro-babilonesi. Divinità
astrali
TWKsi Tabernacle
!WYKi noun proper abs. Una ulteriore ricerca culto che YHWH odia.
Sono probabili aggiunte. BHS: v 25 tot v add? Alonso: v 25 l’espressione suona
come un commento in prosa. I vv 25-26 ci sono forti ragioni per considerare questo vv
come un aggiunta. Il v 26 però legge come annuncio di castigo: trasporterete …quando.
Segue un verdetto di YHWH al popolo incapace di giustizia.
[5:27] E vi farò deportare al di là di Dammeseq!
qf,M'_d:l. ha'l.h'äme ~k,Þt.a, ytiîyleg>hiw>
wühiglêtî ´etkem mëhäºl´â lüdammäºSeq
YHWH ha detto.
hw"ïhy> rm:±a'
´ämar yhwh(´ädönäy)
’Elohey iseva’ot il suo Nome.
p `Am)v. tAaßb'c.-yhe(l{a/
´élöhê|-cübä´ôt šümô P
ytiàyleg“hi˝w“ : 1:5 (Qal waw consec perf 3 pl: in exilium ivit s ductus est, migravit; cfr 5:5;
7:11.17). 6 (Hiphil i c, suf 3 m pl: in exilium abduxit vel abduci iussit; cfr 5:27); 3:7 (Qal
perf 3 m s: revelavit, aperuit; manifestavit: secretum: alicui); 5:5 (Qal i a e Qal imperf 3 m
s ).27 (Hiphil waw consec perf 1 s); 6:7 (Qal imperf 3 m pl e Qal part m pl ab: qui in
149
Add?
150
Manca nei LXX
87
exiLium abducitur); 7:11 (Qal i a e Qal imperf 3 m s).17 (Qal i a e Qal imperf 3 m s).
Lontano da YHWH? E’ la morte di Yisra’èl.
Alonso,1113: collegando con il v 24 jP'_v.mi ~yIM:ßK; lG:ïyIw> apprezza questo gioco di suoni ~k,Þt.a,
ytiîyleg>hiw>: llg e hlg. Castigo dell’ingiustizia e del culto viziato: vi esilierò. Churaqui: Je vous
exile.
ha'l.h'äme : Gen 19:9; 35:21; Lev 22:27; Num 15:23; 17:2; 32:19; 1 Sam 10:3; 18:9; 20:22,
37; Isa 18:2, 7; Jer 22:19; Ezek 39:22; 43:27; Amos 5:27 adv. of place & time.
qf,M'_d:l. : non è preciso sul dove.
Am)v. tAaßb'c.-yhe(l{a/: BHS add?
[6:1-7]
[6:1a] hôy ! gli spensierati Büciyyôn e Chi confida nel monte šömrôn!
!Ar+m.vo rh:åB. ~yxiÞj.Boh;w> !AYëciB. ~yNIån:a]V;h; yAh…
hôy hašša´ánannîm Büciyyôn wühaBBö†Hîm Bühar šömrôn
[6:1b] i nominati “capo dei Gôyìm”!”
~yIëAGh; tyviäarE ‘ybequn>
nüqùbê rë´šît haGGôyìm
e vengono a loro la Casa di yiSrä´ël
`lae(r"f.yI tyBeî ~h,Þl' Wab'îW
ûb亴û lähem Bêt yiSrä´ël
Ancora un’invettiva contro la classe dirigente come in 4:1ss. Il terzo yAh. Rivolto ai
ricchi che sono nel lusso e vivono fiduciosi nelle proprie ricchezze (acquisite
ingiustamente).
yAh: 5:18; 6:1. Stesso inizio di 5:18: minaccia di morte per coloro che adesso sguazzano
nel lusso e nell’abbondanza delle cose che verranno elencate.
!AYëciB. ~yNIån:a]V;h; potrebbe essere un’aggiuta (contro Jeremias,143).
~yNIån:a]V;h; (da !a;v' “rest, be quiet, be at ease”; da cui !n"a]v; “at ease, quiet, secure”; and when
used as a substantive “security, pride, arrogance”; in poesia: “tranquillus, metu vacuus,
securus”). “Spensierati”. Detto di persone in Giob 21:23. Sempre in malam partem (“levis
animi, socors etc.”): “Deum eiusque iustitiam non timens, in impietate securus, protervus”.
In Is 32:9.11 detto delle donne di yürûšälaºim; Zach 1:15: della nazione superba; Sal 123:4:
scherno dei gaudenti; Giob 12:5: gente prosperosa. Detto di luogo: Is 32:18; 33:20.
Chouraqui,1058: “les sereins”. Laras,300: spensierati.
!AYëciB.: il fatto che siano situati qui potrebbe insinuare che il redattore ha inteso anche in
ambito templare ed al S le azioni descritta anni prima da `ämôs per la classe dirigente del
N. Alonso,1114: non è logica qui la presenza di ciyyôn; non è impossibile che `ämôs abbia
pensato ai suoi compatrioti, ma è probabile che sostituisca un nome settentrionale che
`ämôs ha pronunciato e che non possiamo recuperare. Traduce : “Guai a quanti si fidano di
Sion”. La collina sulla quale è costruita Samaria è inespugnabile come il monte Sion: e si
trasforma in luogo di godimento. BHS al posto di !AYëciB. propone di leggere ~n'Aag>Bi parola
presente in 6:8: !AaG" exaltation, majesty, excellence, of nations; pride (bad sense); in questo
caso la proposta lascerebbe l’espressione in contesto: arrogance: of city or land Ger 13:9.
~yxiÞj.Boh;w> : …Isa 32:9ff; 36:6; 37:10; 42:17; Jer 5:17; 7:8, 14; 12:5; 46:25; 49:4; Amos
6:1. Qal part (solito in Am) pl assoluto: “trust in, feel safe, be confident, careless”.
Chouraqui,1058: “les sécurisés”. Carbone-Rizzi,114: e a coloro che confidano nel monte.
Coloro che si sentono sicuri ossia confidano nel monte (oltre all’indicazione geografica
implicita “sul monte”). Inizia una serie densa di participi che descrivono e denunciano i
88
destinatari: la loro condotta li condanna ( Alonso,1114). Probabile accenno al monte come
luogo santo di raduno sacro in
!Ar+m.v:o 3:9.12 ; 4:1; 6:1 ; 8:14. Probabile insinuazione a raduni e banchetti cultuali che
generano questa confidenza essendo in essi ospiti di YHWH. La collina sulla quale è
edificata la città è inespugnabile: per questo si trasforma in un luogo di gaudio e sicurezza.
rh;: 3:9 (pl); 4:1(s), 13 (pl; inno); 6:1; 9:13 (pl; mitico). Che `ämôs parli alla classe
dirigente del N, si evince anche da 7:15.
‘ybequn>: Gen 30:28 (stipulate, specify: obj. wages); Lev 24:11, 16; Num 1:17; 2 Kgs 12:10;
18:21 (pierce); 1 Chr 12:32; 16:41; 2 Chr 28:15; 31:19; Ezra 8:20; Job 40:24, 26; Isa 36:6;
62:2 (stipulate, specify: obj. name Is 62:2); Amos 6:1; Hab 3:14; Hag 1:6. Zorell,530: Qal
passivo part m pl cs di bq;n' “pierce, perforavit” ; poi “perfodiendo aut quolibet modo
designavit, indicavit: mercedem dandam” Gen 30:28; “nomen” Is 62:2. Qui il pl con il
genitivo: “qui designamini tamquam… qui nominamini”.n®qubê the leading citizens of.
Jeremias,143: “ai maggiorenti della primizia delle nazioni”. Carbone-Rizzi,114: persone
distinte tra la primizia dei popoli. Chouraqui: surnommés:. Ironicamente! Alonso, 1114: i
segnalati come fiorfiore delle nazioni: devono essere la classe altolocata (inspiegabile il
paragone con le nazioni) per cui aluni correggono con due imperativi che anticipano la
serie del v seguente: “dirigetevi…ricorrete/accorrete…andate”; traduce: “Rivolgetevi al
fiore delle nazioni”.
tyviaä rE: Gen 1:1 (beginning, starting-point: time); 10:10; 49:3 (first, best: r¢°šît °ônî first
of my strength = firstborn); Exod 23:19; 34:26; Lev 2:12; 23:10; Num 15:20f; 18:12; 24:20
(r¢°šît gôyyim); Deut 11:12; 18:4; 21:17; 26:2, 10; 33:21; 1 Sam 2:29 (r¢°šît kol-minµâ );
15:21; 2 Chr 31:5; Neh 10:38; 12:44 (first-fruits: h¹r¢°šît offering of firstfruits); Job 8:7;
40:19; 42:12; Ps 78:51; 105:36; 111:10 (metaph.: r¢°šît µokmâ); Prov 1:7; 3:9; 4:7; 8:22;
17:14; Eccl 7:8; Isa 46:10 (what is first, beginning); Jer 2:3; 26:1; 27:1; 28:1; 49:34f; Ezek
20:40; 44:30; 48:14; Dan 11:41; Hos 9:10; Amos 6:1, 6; Mic 1:13. Churaqui: En-tête des
nations!
~yIëAGh; : 6:1, 14; 9:9, 12; ironico.
Viene indicata la tranquilla incoscienza di chi ha una posizione socialmente privilegiata:
sono i maggiorenti, i segnalati, i numerati e scelti, gli ottimati. La classe dominante e ricca.
Suppone forse anche (eleborata ironicamente) l’idea popolare di elezione di yiSrä´ël come
la rende primizia delle nazioni perché YHWH è con noi: 5:14 e ciò scaccia qualsiasi
preoccupazione di sconfitta e di sventura (v 3). Ciò è conforme all’idea dello YOM
YHWH inteso come luce per yiSrä´ël e quindi per la sua classe dirigente.
Wab'îW: Qal waw consec perf 3 pl.
~h,Þl;: per la loro posizione. BHS prob l: tbB ~ylakw “come ´élöhîm nella casa” con l’uso
di ´élöhîm nel senso di “capo, principe”. Interessante, ma se è una glossa non è necessario
correggere! Probabile glossa: spiega perché sono detti i “primi”: vengono consultati dalla
“casa di yiSrä´ël”: tutto il N. Chouraqui, 1058: Et ils viennent vers eux, ceux de la maison
d’I.!
L’invettiva appena iniziata, oltre che da questa glossa, sembra interrotta anche dal
seguente v che sembra essere una elaborazione di “nazioni” di cui sopra. Anche per
Alonso,1114: è una possibile aggiunta.
[6:2] Attraversate a ka|lnË e guardate!
Waêr>W ‘hnEl.k;( WrÜb.[i
`ibrû ka|lnË ûrü´û
E camminate di là ad Hámat raBBâ e scendete a gat-PülišTym!
~yTªv.liP.-tg: Wdår>W hB'_r: tm;äx] ~V'Þmi Wkïl.W
ûlükû miššäm Hámat raBBâ ûrüdû gat-PülišTym
Migliori (voi) forse di quei regni?
89
hL,aeêh' tAkål'm.M;h;-!mi ‘~ybiAjh]
há†ôbîm min-hammamläkôt hä´ëºllè
Più vasto il loro territorio del vostro territorio?
`~k,(l.buG>mi ~l'ÞWbG> br:î-~ai
´im-rab Gübûläm miGGübulkem
WrÜb.[i: 5:5, 17; 6:2; 7:8; 8:2, 5; “andate”. Segue elenco di popoli con grandi capitiali
assoggettate a potere nemico.
‘hnEl.k;æ(â: Kalné: città della Siria del N. Distrutta nel 738 a EV da Pileser III.
~V'Þmi: BHS add? Al tr post Wdår>W.
hB'_r: tm;äx] : Amat la “Grande” (aveva raccolto altri regni) sull’Oronte. Conquistata nel
720.
~yTªv.liP.-tg : procedendo verso SW. Conquistata nel 712. Tutti e tre fuori dell’orizzonte
storico di `ämôs. Per questo qui sono sospette. E’ vero che ci possono essere state
conquiste anterioria noi sconosciute. Meglio considerarla agg.
‘~ybiAjh]: BHS prb l ~Tb.jy; h> ; al ins ~Ta. Siete voi migliori di loro? Alonso: valete più di quei
regno? La risposta implicita è negativa. Carbone-Rizzi,114: sono essi migliori di questi regni
(allude a yiSrä´ël Giuda)?
~k,(l.buG>mi ~l'ÞWbG>: cambia i suffissi Alonso,1113: è più esteso il vostro territorio? “Froniera”.
Rivolto ai maggiorenti. Gli interpellati comunque sono chiamati a fare un giro mentale
nell’elenco di tre regni dei quali devono già conoscere la sconfitta quando queste parole
sono state redatte. La lagica è: non c’è ragione di aver fiducia nella situazione della
capitale. E ciò che è capitato a loro capiterà anche voi! Nonostante questo, si suppone che
interpellati mostrino infondata sicurezza. Ed anche i successivi lettori.
Riprendendo il v 1, senza le aggiunte: hôy! Chi confida nel monte šömrôn! I nominati
“capo dei Gôyìm”!
[6:3] Allontananti lo YOM di sventura!
[r"_ ~Ayæl. ~yDIÞn:m.h;(
ha|münaDDîm lüyôm rä`
- E fate avvicinare lo ‘scettro’ di Violenza! `sm'(x' tb,v,î !WvßyGIT;w:
waTTaGGîšûn šeºbet Hämäs
~yDIÞn:m.h;(: Lev 12:2, 5; 15:19f, 24ff, 33; 18:19; 20:21; Num 19:9, 13, 20f; 31:23; 2 Chr 29:5;
Ezra 9:11; Isa 66:5 (force out, exclude); Lam 1:17; Ezek 7:19f; 16:33; 18:6; 22:10; 36:17;
Amos 6:3; Zech 13:1. Piel part m pl ass. hdn “put away, cast out”. Qui: believe, suppose
(s.thg to be) far away (oth.: seek to escape fm.). Che vuol rifiutare: che carca di
allontanare. Chouraqui: Réfuteurs. Alonso: Volete scongiurare.
[r"_ ~Ayæl:. questo giorno è implicitamente un giorno di catastrofe economica, politica,
religiosa…E lo YOM YHWH annunciato dal näbî´ come di sventura contro l’aspettativa
del popolo e dei suoi magnati. Essi lo vogliono allontanare probabilmente anche
realizzando il culto con fiducia mal riposta dato che:
w : invece.
!WvßyGIT;w: Hiphil waw consec imperfo 2 m pl con nun paragogico di vg:n": 5:25; 6:3; 9:10.13:
“draw near, approach”. Chouraqui: vous avancez pour habiter la violence.
tb,v,î: “seat, dwelling”: trono. Sta per “dominio, sovranità”. KJV and cause the seat of
violence to come near; NAS And would you bring near the seat of violence? BFC En réalité
vous rapprochez le règne de la violence. TOB vous rapprochez le règne de la violence.
Alonso,1113: applicando uno scettro di violenza: corregge tb,v,: ‘riposo’ in jb,ve “rod, staff,
club, sceptre” e cita Is 9:3.
90
sm'(x': 3:10; 6:3; cfr Gen. 6:11, 13; 16:5; 49:5; Exod. 23:1; Deut. 19:16; Jdg. 9:24; 2 Sam.
22:3, 49; 1 Chr. 12:18; Job 15:33; 16:17; 19:7; 21:27; Ps. 7:17; 11:5; 18:49; 25:19; 27:12;
35:11; 55:10; 58:3; 72:14; 73:6; 74:20; 140:2, 5, 12; Prov. 3:31; 4:17; 8:36; 10:6, 11; 13:2;
16:29; 26:6; Isa. 53:9; 59:6; 60:18; Jer. 6:7; 13:22; 20:8; 22:3; 51:35, 46; Lam. 2:6; Ezek.
7:11, 23; 8:17; 12:19; 22:26; 28:16; 45:9; Joel 4:19; Obad. 1:10; Jon. 3:8; Mic. 6:12; Hab.
1:2f, 9; 2:8, 17; Zeph. 1:9; 3:4; Mal. 2:16: “violence, wrong”. Laras,300: “pur continuando
a sedere sul trono della violenza”. Il potere esercitato con violenza dà sicurezza: monopolio
del potere del benessere ottenuto mediante la limitazione dello spazio vitale ai poveri.
L’invettiva iniziata in modo generico; adesso si rivolge direttamente a loro come
presenti. Ritorna alla terza persona e descrive quello che al v 7 è detto xz:rï m> . E’ sotto il tono
minaccio del “guai” iniziale: “guai”:
[6:4] I giacenti su letti d’avorio e gli sdraiati sui loro divani!
~t'_Afr>[;-l[; ~yxiÞrUs.W !veê tAJåmi-l[; ‘~ybik.Vo)h;
haššö|kbîm `al-mi††ôt šën ûsürùHîm `al-`arSôtäm
e mangianti montoni dal gregge e vitelli da mezzo il recinto,
`qBe(r>m; %ATïmi ~yliÞg"[]w: !aCoêmi ‘~yrIK' ~yliÛk.aow>
wü´öklîm Kärîm miccö´n wa`ágälîm miTTôk marBëq
‘~ybik.Vo)h;: prepara descrivendo il fatto il castigo finale al v 7 che li metterà in moto! Qal
part m pl abs. E’ il gesto fondamentale per la descrizione di un convito. Cfr 3:12.
L’atteggiamento esprsso col part indica la perenne propensione alla festa nel lusso.
Chouraqui: dormeurs. Meglio semplicemente “coricati” visto il contesto della cena.
tAJåmi-l[;: “lectus quiescentis, dormientis” altrove “aegrotantis”. Gen 47:31; 48:2; 49:33;
Es 7:28; 1 Sam 19:13; 2 Sam 3:7; 1 Re 1:4:4:10. “Pulvinar accubantis”: Est 1:6. Qui con
!ve : indica il lusso degli intarsi e degli ornamenti fatti con avorio prezioso.
~yxiÞrUs.W :6:4.7.Qal pas part m pl ass “go free, overhang, grow luxuriously”: “sdraiati”
“adagiati”: costantemente dediti ai banchetti. Carbone-Rizzi,116: si sdraiano…che se ne
stanno scomposti. Vg qui lascivitis. Laras, 301: “depravati”. Alonso,1113 : adagiandovi.
Questo emistico sembra esplicativo e anticipa l’aggettivo che si leggerà al v 7.
~t'_Afr>[;-l[;: “lectus dormientis, aegrotantis, delicatae cubantis“”: Dt 3:11 ; Am 3:12 ;
6:4 ; Sal 6:7 ; 41:4 ;132:3. Cfr Ct 1:16. Cfr 3:12. couch, divan; perhaps transf. to
sarcophagus, as last couch. Forse c’è questa connotazione? Il suffisso della 3 m pl
contrasta con la seconda persona pl del primo emistico. Glossa.
~yliÛk.aow>: Chouaqui: mangeurs.
~yrIK>:' Gen 31:34; Deut 32:14; 1 Sam 15:9; 1 Kgs 5:2, 25; 2 Kgs 3:4; 2 Chr 2:9; 27:5; Ps
37:20; 65:14; Isa 16:1; 30:23; 34:6; Jer 51:40; Ezek 4:2; 21:27; 27:21; 39:18; 45:14; Amos
6:4.
~yliÞg"[]w: : 1 Kgs 12:28, 32; 2 Kgs 10:29; 17:16; 2 Chr 11:15; 13:8; Ps 68:31; Jer 46:21;
Hos 13:2; Amos 6:4; Mic 6:6; Mal 3:20; m pl abs. Alonso: vitelle (!).
qBe(r>m;: “locus ubi pecus alligatir: stabulum” Sir 38:26; “vitulus sagginatus” 1 Sam 28:24;
Ger 46:21 ; Mal 3:10. Essendo in stalla hanno la possibilità essendo fermi di ingrassare.
Richiama 5:22 animali da ingrasso scelti per il culto. Più la qualità è alta più la reprimenda
è potente. Si deve trattare di animali di qualità: i migliori ed i più teneri.
[6:5] Canticchianti sulla bocca dell’arpa.
lb,N"+h; yPiä-l[; ~yjiÞr>Poh;
haPPör†îm `al-Pî hannäºbel
~yjiÞr>Poh;: Qal part m pl abs. Canterellare.
jr;P:' “improvise carelessly”. Meaning uncertain. Evoca canti da ubriachi.
come däwîd inventano per sé strumenti di canto
`ryvi(-yleK. ~h,Þl' Wbïv.x' dywI¨d"K.
Küdäwîd Häšbû lähem Külê-šîr
91
dywI¨d"K]:. > LXX. BHS add (gl)? Prp ddyhe (Isa 16:9f; Jer 25:30; 48:33; 51:14 shout).
Alonso,1114: il riferimento a däwîd sa di glossa posteriore. Per Jeremias, 144 nota 6: forse
tutto il v è aggiunta. Ricerca di nuove emozioni con nuovi strumenti certo più costosi o più
sonori. La glossa indica forse il loro uso come strumenti improvvisti di oggetti posti sulla
tavola adatti ad altri usi.
[6:6] Beventi da crateri vino:
!yIy:ë ‘yqer>z>miB. ~ytiÛVoh;
haššötîm Bümizrüqê yaºyin
e col capo degli oli si ungeranno.
Wxv'_m.yI ~ynIßm'v. tyviîarEw>
würë´šît šümänîm yimšäºHû
~ytiVÛ ho ; 2:8; 4:1, 8; 5:11; 6:6; 9:14; Chouraqui: buveurs.
‘yqer>z>miB.: “cyathus vini”: Zorell,423. Cfr Ex. 27:3; 38:3; Num. 4:14;
7:13.19.25.31.37.43.49.55.61.67.73.79.84.85; 1 Re 7:40.45.50; 2 Re 12:14; 25:15; 1 Chr.
28:17; 2 Chr. 4:8.11. 22; Neh. 7:69; Jer. 52:18.19; Zech. 9:15; 14:20. Questi crateri o
larghe coppe hanno o la funzione di sottolineare l’esagerata ingestione di liquido inebriante
o quello di indicare che vengono usati oggetti di ordinario uso cultuale.
tyviîarEw:> “res in suo genere optima, excellens”. Di prima scelta. La primizia degli
ungenti. Richiama 6:1. Primato nel lusso: queste primizie sono per sé e non per YHWH cui
competono le primizie. Olio segno di benessere usato anche per la cosmesi.
Wxv'_m.yI : Qal imperf 3 m pl “anoint, spread a liquid”. Interrompe la serie di participi.
Ironico per la sua futura assenza?
E non si curano della piaga di yôsëp .
`@sE)Ay rb,veî-l[; Wlßx.n< al{ïw>
wülö´ neHlû `al-šëºber yôsëp
BHS: nonn cj c 13a in modo tale da leggere : “Hoy a voi> che gioite per una ‘non-cosa’ / e
non vi curate del disastro di yôsëp. Sembra in questo luogo un’altra glossa: lo segna il
cambiamento di tempo. Vicende negative del regno non turbano la incoscienza dei
maggiorenti! La noncuranza di cui già nella glossa del v 1. necessaria per essere alienati
nei piaceri e alimentata dai piaceri.
[6:7] Per ciò, ora: saranno esiliati in capo agli esiliati!
~yli_GO varoåB. Wlßg>yI hT'î[; !kE±l'
läkën `aTTâ yiglû Bürö´š Gölîm
E cesserà mirzaih degli sdraiati!
p `~yxi(Wrs. xz:ïr>mi rs"ßw>
wüsär mirzaH sürûHîm P
!kE±l': 3:2.11.12; 4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17. Conclusione dell’invettiva: castigo:
hT'î[;: 6:7; 7:16. Vicinanza del momento.
Wlßg>y:I 1:5 (Qal waw consec perfe 3 pl: “in exilium ivit s ductus est, migravit”; cfr 5:5;
7:11.17).6 (Hiphil i c, suf 3 m pl: in exilium abduxit vel abduci iussit; cfr 5:27); 3:7 (Qal
perf 3 m s: revelavit, aperuit; manifestavit: secretum: alicui); 5:5 (Qal i a e Qal imperf 3 m
s).27 (Hiphil waw consec perf 1s); 6:7 (Qal imperf 3 m pl e Qal part m pl abs: qui in
exiium abducitur); 7:11 (Qal i a e Qal imperf 3 m s).17 (Qal i a e Qal imperf 3person m s).
varoåB.: 1:2; 2:7; 6:7; 8:10; 9:1.3; cfr 6:1 (tyviare).6 (id): il doppio tyviare si fa sentire in questa
parola. Alla distruzione della guerra segue, nonostante gli annunci della distruzione totale,
la deportazione: (cf 1:4) 5:5.27. Come hanno ora una posizione di rilievo nel popolo che
opprimono, i capi avranno anche un posto di onore quando andranno in esilio! Così si
manifesterà il diritto della primizia delle nazioni! Primato di deportazione (~yli_G)O .
rs"ßw> : Qal waw consec perf 3 m s “turn aside, depart”. Cfr 4a x;Wrs'
xz:ïr>mi: “conventus vel convivium clamorusm lascivientium”: LXX cremetismo.j i[ppwn evx
Efraim: nitrito dei cavalli; Vg factio lascivientium; cfr Ger 16:5 Non entrare nella casa del
92
lutto x;zEr>m; tyBe aAbT'-la; e non partecipare al pianto né compiangerli ~h,l’ dnOT'-la;w> dAPs.li %leTe-la;w>,
perché io ho ritirato la mia amicizia da questo popolo hZ<h;-~['h' taeme ymiAlv.-ta, yTips. ;a'-yKi,…la
pietà e la misericordia. ~ymix]r;h'-ta,w> ds,x,h;-ta,. LXX eivj qi,ason auvtw/n = banchetto rituale;
ossia luogo del banchetto funebre. Vg domum convivii.
~yxiW( rs.: 6:4.7. Qal pas part m pl ass “go free, overhang, grow luxuriously”: “sdraiati”:
costantemente dediti ai banchetti. Ritorna al v 4a. Alonso,1114: dei dissoluti.
Jeremias,146-148.151: banchetto istituzionale (non semplici e spontanee feste private):
“associazione di culto”, rilevata dalla presenza del vino in crateri menzianti in contesto
cultuale (per sangue animale), dell’olio come componente dell’offerta di cibi e per
libagioni e del verbo “ungere” che ricorre di solito in contesti cultuali. L’accenno al culto
come in 5:21-23 e al senso di sicurezza di allontanamento di ogni sventura nella
celebrazione festosa del culto in 5:18-20.21 come in 6:1.13. Quindi convito cultuale che
sarebbe dovuto servire a stabilire un contatto con YHWH invece separa definitivamente da
YHWH i capi. La festa aliena da YHWH consegnando alla morte. I banchetti rituali
inducono alla sicurezza in se stessi di cui parlano i v 1 e 3. Carbone-Rizzi,118: il grido di
baldoria di coloro che si allungano (riferimento alla crapula), CEI: orgia.
[6:8]
[6:8] Ha giurato ´ádönäy YHWH, Bünapšô:
Avªp.n:B. hwI÷hy> yn"“dao ] •[B;v.nI
nišBa` ´ádönäy yhwh(´élöhîm) Bünapšô
nü´um-yhwh(´ädönäy) ´élöhê cübä´ôt
tAaêb'c. yheäl{a/ ‘hw"hy>-~aun>
nü´um-yhwh(´ädönäy) ´élöhê cübä´ôt
•[B;v.n:I 4:2; 6:8; 8:7; 8:14. vp,n<: 2:14.15; 6:8. Rafforza quello che viene detto appresso e
lo rende irrevocabile. Cfr 1:3: 7:8; 8:2. Per la sua stessa vita. La stessa espressione in Jer.
51:14. Introduzione solenne al giuramento divino. Conferma il castigo.
tAaêb'c. yheäl{a/ ‘hw"hy>-~aun:> > Ms LXX *, add.Alonso,1114: lo pone come introduzione: Oracolo...
Aborro Io la tracotanza di ya|`áqöb,
bqoê[]y:) !AaåG>-ta, ‘ykinOa'( baeÛt'm.
mütä´ëb ´ä|nökî ´et-Gü´ôn ya|`áqöb
ed i suoi palazzi odio!
ytianE+f' wyt'ÞnOm.r>a;w>
wü´armünötäyw Sän뺴tî
baeÛt'm.: Ps. 119:40 (Qal “ anelo”), 174 (Qal “bramo”; Amos 6:8 (Piel parti m s abs
“loathe” only 6:8). v. b[t: Deut. 7:26; 23:8; 1 Ki. 21:26; 1 Chr. 21:6; Job 9:31; 15:16;
19:19; 30:10; Ps. 5:7; 14:1; 53:2; 106:40; 107:18; 119:163; Isa. 14:19; 49:7; Ezek. 16:25,
52; Amos 5:10; Mic. 3:9 Pi. 1. regard as an abomination, abhor: a. ritual sense: (I) of
God; c. acc. of Israel, because of idols. (2) of man: c. acc., of abomination. b. ethically: (I)
of God; || anf. c. acc. (2) of man; c. acc. jP'v.mi. c. physically: c. acc. lk,ao-lK'). Sento
ripugnanza. Detesto. In parallelo ytianE+f:' stesso vocabolario per il culto in 5:21 (“feste
liturgiche chiassose e perverse” (Alonso,1115)).
!AaåG>-ta: “arroganza”: prepotenza, la presunzione politica staccata dalla fiducia in
YHWH. Vul: superbiam; Alonso,1114: fasto. Chouraqui: le génie.
Questa è la causa per ciò che segue:
E consegnerò città e la sua pienezza!
`Ha'(l{m.W ry[iî yTiÞr>G:s.hiw>
wühisGarTî `îr ûmülö´äh
93
yTiÞr>G:s.hiw:> da rgs Hiphil waw consec perf 1s “shut, close”. Con lo stesso senso del P [eo
misit unde effugi non potest, i e, precluso effigio tradidit = livrer in potestatem: 1 Sam
17:46: 24:19: 26:8: 2 Sam 18:28)] “tradidit” aliquem in potestatem : Gios 20:5; 1 Sam
23:11.20; 30:15; Ps 31:9; alla spada Ps 78:62; Am 1:6.9: Ps 78:48.50; solo acc Dt 32:30;
Abd 14. Qui: YHWH urbem tradit; cfr muros arcis Lam 2:7.
Ha'(l{m.W : tutto ciò che è in essa. Non solo i suoi abitanti (Alonso,1114: e i suoi abitanti)
ma anche tutti i beni in essa violentemente accumulati con oppressione, senza diritto e
giustizia. Cfr 3:10: 4:1 ecc. Di essi ci si ubriaca e si è accecati sulla situazione. Di essi si va
perversamente orgogliosi essendo frutti di violenza.
Alonso,1114: al v 8 fa seguire il v 11. 9.(10).
[6:9]
[6:9] E sarà: se resteranno dieci uomini in una casa: (anch’essi) moriranno!
`Wtme(w" dx'Þa, tyIb:ïB. ~yvi²n"a] hr"óf'[] WrøtW. "“yI-~ai hy"©h'w>
wühäyâ ´im-yiwwäºtrû `áSärâ ´ánäšîm Bübaºyit ´eHäd wämëºtû
Si potrebbe forse ricollegare a 5:3: “Poiché così ha detto YHWH: / La Città che esce in
mille, rimarrà con cento / e che esce in cento, rimarrà con dieci ‘’. Nel caso esprimebbe
l’ultimo grado della catastrofe. Non si fermerebbe infatti alla decimazione, ma arriverebbe
allo sterminio completo: annientamento senza speranza. Qui però non si riferisce a una
città come in 5:3 ma ad una “casa”, per cui è forse meglio vederlo come passo a sè stante?
Wrøt.W“y" I: N imperfetto 3 m pl di rt;y" be left over, remain over; be left over, remain (over),
abs.; sq. ADb;l. be left alone; sq. !mi be left from (= of); pt. sq. !mi; sq. l., be left (surviving) to,
of those belonging to; sq. B. be left in (= of); oft. sq. B. loc.; sq. tyBe in the house of; sq. yrex]a;
= be left behind (of sons); elsewh. pt. abs., as adj.; as subst. Il motivo potrebbe essere
quello della sopravvivenza dopo una catastrofe naturale seguita a sua volta da una
catastrofe militare. I sopravvissuti alla catastrofe naturale sono eliminati da violenza
militare. Anche i dieci rimasti, dieci persone morranno. dx'Þa, tyIb:ïB: in un’unica abitazione o
anche in un unico “casato”?
[6:10]
Testo in prosa per una scena breve, misteriosa ed allusiva. Suppone che la morte abbia
mietuto abbondantemente nella casa, come dopo il passaggio di YHWH in 5:17. Alcuni
rimarranno nascosti per fuggire all’ira. Sembra che questi morti vengano ricercati fino agli
angoli più reconditi. Il v da Alonso è messo tra parentesi dopo 8.11.9.
[6:10] E lo solleverà un suo parente (zio) e chi lo brucierà (? o un altro parente)
Apªr>s'm.W AdåAD Aaúf'nW>
ûnüSä´ô Dôdô ûmüsorpô
per far uscire le ossa dalla casa.
ètyIB;h;-!mi é~ymic'[] ayciäAhl.
lühôcî´ `ácämîm min-haBBayìt
E (uno) dirà a chi è nei recessi della casa: forse ancora (qualcuno) con te?
%M"ß[i dA[ïh; tyIB:±h; yteîK.r>y:B. rv,’a]l; rm;úa'w>
wü´ämar la´ášer BüyarKütê haBBaºyit ha`ôd `immäk
E dirà: Nulla-nessuno. E dirà: Silenzio!
sh'ê rm:åa'w> sp,a'_ rm:åa'w>
wü´ämar ´äºpes wü´ämar häs
Sì! Per non ricordare il Nome di YHWH.
`hw")hy> ~veîB. ryKiÞz>h;l. al{ï yKi²
Kî lö´ lühazKîr Büšëm yhwh(´ädönäy)
Aaúf'n>W: qal waw consec perf 3 m s col suffisso 3 person mascoline. Significa “lift, carry,
take”: indica l’azione di trasportare (fuori casa) il cadavere.
Il soggetto è AdåAD: s cs col suffisso 3 m sing. dAD most often loved one, beloved (lover,
betrothed); friend. Specif. uncle, (father’s brother, patruus). Chouraqui: l’oncle. Qui
“kinsman”: parente probabile vicino di casa. Il suffisso si riferisce al cadavere di un suo
parente. Alonso,1114: compare. Ad esso si aggiunge un altro addetto alla prassi funebre:
Apªr>s'm.W: Piel part m s cs col suffisso 3 m s “burn”: “bruciatore, inceneritore”. Chi
preparerà il rogo per eliminare col fuoco il cadavere di colui di cui si sta parlando.
94
Alonso,1114: l’inceneritore. Carbone-Rizzi,120: a chi lo deve bruciare sulla pira. Poco
probabile: Jeremias,144 nota 11: altro parente.
Sembra descrivere la pratica funebre che termina con l’incinerimento del cadavere. Per
far questo il cadavere (ogni cadavere, anche quelli morti nei nascondigli) deve uscire di
casa. Ciò deve essere fatto da almeno due persone che lo trasportino sulla pira. La loro
azione è espressa dal verbo
é~ymic'[]: qui dovrebbe stare per “cadavere” che deve essere trasportato fuori della casa per
essere bruciato. Operazione che esige ordinariamente due persone.
rm;úa'w>: chi parla? Bisogna pensare ad uno dei due che trasportano fuori il cadavere. Si
rivolge ad uno che sta
yteîK.r>y:B:. “pars postica regionis”; qui “aedificii”: Ger 49:13; Es 26:22; 1 Re 6:16. “Pars
interior domus”: Am 6:10; Sal 128:3. Nascondiglio? Per sfuggire all’ira di YHWH? Deve
essere un sopravvissuto nascosto in un recesso della casa che non vuol far conoscere al
Distrutture la sua presenza per sfuggire al suo giudizio.
rm:åa'w>: l’interpellato risponderà. Il secondo rm:åa'w> si deve riferire al primo interlocutore.
sp,a': 6:10; 9:8; sp,a, n.m. prop. ceasing, hence 1. end, extremity, only in the poet. phrase
#r,a, ysep.a; ends, extreme limits, of the earth, used esp. hyperbolically. 2. Expressing nonexistence: a. as subst. (mostly a rare poet. syn. of !yIa;). b. as part. of negation, prp. cessation
of ...! (cf. ... !yae nought of...), very rare in prose, chiefly a poet. syn. of !yae. c. as adv. of
limitation: (a) only (cf. %a;). (b) yKi sp,a, save that, howbeit (qualifying a preceding
statement). So sp,a, alone (the foll. yKi signifying because).
sh'ê: Vox qua silentium iubetur = st! Silete! Cfr arabo hassa = submissa voce mussitavit.
Usato nel culto per evocare la presenza di YHWH. Qui per la sua presenza distruttrice alla
quale si vorrebbe fuggire. In 8:3. “Numerosi i cadaveri, gettati dovunque. Silenzio!”; cfr
Giud 3:19: “O re, ho una cosa da dirti in segreto”. Il re disse: “Silenzio!” e quanti stavano
con lui uscirono”. Ab 2:20: “YHWH siede nel suo santo tempio. Taccia, davanti a lui, tutta
la terra!” Zef 1.7: “Silenzio, alla presenza del Signore YHWH perché il giorno di YHWH è
vicino, perché il Signore ha preparato un sacrificio, ha mandato a chiamare i suoi invitati”.
Zech 2:17. “ Taccia ogni mortale davanti a YHWH, poiché egli si è destato dalla sua santa
dimora”. Neh 8:11: “I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: Tacete, perché questo
giorno è santo; non vi rattristate”.
yKi²: spiega “silenzio”. Non è il caso di invocare il nome di chi sta realizzando il castigo
ricordandogli la propria esistenza di scampato al castigo. La sua vicinanza infatti ora è
distruttiva. Il nome era invocato invano. Adesso si suggerisce di tacerlo. Alonso,1114: non
è tempo di pronunciare il nome del Signore. Id,: il passo presuppone elementi che
ignoriamo. Sembra si tratti di una ricerca di morti fino negli angoli più lontani dei posti
abitati: un dominio della morte dove non si può pronunciare il nome di YHWH. Delle due
alternative a spiegazione del non nominare il nome ( perché Signore della vita o perché il
nome costituisce un nuovo pericolo per quelli che lo cercano), questa seconda opinione
sembra quella da scegliere).
[6:11]
Il seguente v potrebbe collegarsi al v 8 (Alonso,1114).
[6:11] Sì! Ecco: YHWH comanda (… 151)
hW<ëc;m. ‘hw"hy> hNEÜhi-yKi(
Kî|-hinnË yhwh(´ädönäy) mücawwè
e colpirà la casa grande: in frantumi!
~ysi_ysir> lAdßG"h; tyIB:ïh; hK'²hiw>
151
BHS: parole cadute?
95
wühiKKâ haBBaºyit haGGädôl rüsîsîm
E la casa piccola: in schegge!
`~y[i(qiB. !joàQ'h; tyIB:ïh;w>
wühaBBaºyit haqqä†ön Büqì`îm
yKi(: 3:7.14; 4:2 (usata dopo formule di giuramento = profecto).5.12.13;
5:3.4.5.12.13.17.22; 6:10.11.12.14; 7:2.5.11.13.14 (avversativo); 8:11; 9:8.9. particella
(primitus monstrantis). -yKi( affirmativum con maggiore o minire enfasi. Negli oracoli.
Causale. = nam. O anche : affermativa.
hNEÜhi: 2:13 ; 4:2.13; 6:11.14; 7:1.4.7.8; 8:1.11; 9:8.9.13. Comando e gesto d’esecuzione .
hW<ëc;m.: 2:12 (Piel perf 2 m pl); 6:11 (piel part m s abs); 9:3 (piel imperf 1s).4.9 (piel part
m s abs) “command, charge”. Occurs in the Piel and Pual. “Iussit, praecepit, mandavit”. A
chi ? All’invasore? Al terremoti? Potrebbe essere sottinteso.
Conseguenza: hkn Hiphil waw consec perfetto 3 m sing: “smite, strike, hit, beat, stay,
kill”. Not used in the Qal stem; chiefly used in the Hiphil. Cfr 3:5.
lAdßG"h;': “altus, latus, spatiosus, celebre”. In contrasto:
!joàQ'h;: “parvus, exiguus, minor”.
~ysi_ysir>: “fragmenta ruinae” : Am 6:11; Zorell,777. In parallelo
~y[i(qiB.: “scissurae muri”: Is 22:9; Am 6:11.
Se l’azione è fatta dal terremoto: la casa grande, la dimora signorile, coinvolgerà nel
crollo; se per azione bellica coinvolgerà nella furia del fuoco la casa piccola, ossia quella
costruita dai poveri e con povero materiale. (Implicita l’idea che colpevoli ed innocenti
sono tutti implicati?; cfr 3:15). Alonso,1114 prosegue con il v 9: “se in una casa restano
dieci uomini, morranno”. Cui aggiunge il v 10.
[6:12]
Oracolo a se stante. Stile sapienziale. Due domande.
[6:12] Possono correre forse sulla roccia i cavalli?
~ysiêWs ‘[l;S,’B; !WcÜrUy>h;
hayürucûn Basseºla` sûsîm
(O vi) si arerà con i buoi?
~yrI+q'B.B; vArßx]y:-~ai(
´i|m-yaHárôš BaBBüqärîm
!WcÜrUy>h; : Qal imperf 3 m pl con paragogic nun #Wr : “cucurrit, celeriter ivit; celeriter saltat”
detto del cavallo, della cavalletta. Gioel 2,4. Galoppano trainando un carro. Si suppone non
siano usati con sella. Ogni animale frequenta l’ambiente a lui confacente e viene usato
secondo le sue capacità. Non è proprio dei cavalli correre sopra le roccie (è proprio delle
capre!); tantomeno trainando carri.
‘[l;S’B, ;: “rupe, pietra”. Implica la difficoltà di usare questi animali su terreno inadatto.
Tenendo questo terreno come ambiente anche per la seconda domanda.
vArßx]y:-~ai: Qal imperfetto 3 m sing: “engrave, plow, devise”: “aravit”; cfr Am 9:13.
~yrI+q'B.B: buoi. Meglio : tori. Certo non con Alonso,1115: con le vacche? TOB: “y
laboure-t-on avec des bœufs”. Carbone-Rizzi,122: oppure [la si = la roccia] arerà col
bestiame? Non necessaria la congettura. “si arerà ‘il mare’ con i buoi?” (BHS) . L’assurdità
è già ben espressa nell’arare la roccia. Esempi di cose assurde: di condotta assurda. Cosa
che gli uditori non faranno mai. Rispettano troppo gli animali. Meno i loro simili.
La domanda costituisce un appello al buon senso degli uditori. Per condurli a capire il
senso di altre loro azioni.
Sì! Voi stravolgete in veleno il Diritto
jP'êv.mi ‘varol. ~T,Ûk.p;h]-yKi(
Kî|-hápakTem lürö´š mišPä†
96
e il frutto della Giustizia in assenzio!
`hn")[]l;l. hq"ßd"c. yrIïp.W
ûpürî cüdäqâ lüla`ánâ
~T,Ûk.p;h]-yKi: cfr 5:7: parallelo fino alla lettera; “trasformate”. Chouraqui,1059: “vous avez
tranformé”.
yrIpï W. : frutto. Qui frutto di una cosa, dell’uomo che agisce bene o male; effetti;
conseguenze: buone o cattive. Merito, premio o pena. Il giusto mangerà del frutto delle sue
azioni = sperimentarà Is 3:10; Os 10:13; Pr 1:31; Ger 17:10; 32:19; 21:14: Mi 7:17; Ger
6:19; Is 10:12. Ftr qui “iustitiae” = actiones iustae. Zorell,673: convenientia cum recta
norma; id quod est tectae normae consentanuem.
‘varol:. Dt 32:32 pianta che ha un frutto amarissimo e velenoso Os 10:4. frutto velenoso
della pianta: Dt 29:17: velenoso: Dt 32:32; Ger 8:14; 9:14: 23:15. Qui in Am ha il senso di
veleno in senso traslato. “Potus amarissimus” nel Sal 69,22; cfr Lam 3:5; 3;19. Disgustoso,
avvelenato. Cfr 5:7. suppone che il diritto sia un dono consegnato a yiSrä´ël e che questo lo
stravolga la scaraventi a terra. Alonso collega con 13-14.
[6:13-14]
[6:13] (hôy) 152 a voi che gioite per lö´ däbär
rb"+d" al{ål. ~yxiÞmeF.h;
haSSümëHîm lülö´ däbär
dicendo: Non forse per il nostro valore abbiamo preso per noi qarnäºyim?
`~yIn")r>q; Wnl'Þ Wnx.q:ïl' Wnqeêz>x'b. aAlåh] ~yrIêm.aoåh'
hä´öºmrîm hálô´ büHozqëºnû läqaºHnû läºnû qarnäºyim
BHS: ins frt yAh: nel caso si inserisse sarebbe l’ultimo. Cfr 6:1-2.
~yxiÞmeF.h; : adj m pl ab x;mef' filled w. joy, glad w. l® over.
rb"+d" al{: nome proprio (località non identificata a N dello Yabboq = Galacad?) che suona
come aL{ no. rb'D' : “word, speaking, speech, thing”, etc.: per una non-cosa; una poca cosa,
un niente (cf 2 Sam 9:4-5; 17:27 e 2 Re 14:26). Chouraqui,1059: “hors de propos”. Anche
nel parallelo:
~yIn")r>q;: un nome proprio di una località a N dello Yarmuk nel Basan che richiama un
simbolo ridicolo di potenza: “due corni”! Chouraqui,1059: “nous avons pris des cornes
pour nous”. Alonso: due corni.
L’oracolo è rivolto a tutto il popolo: la loro attuale superbia gioiosa ha origine da un
insignificante (per il näbî´) e ridicolo successo militare: la conquista di due piccole cíttà
della Transgiordania. I toponimi sono pronunciati ironicamente (Alonso,1116). Scelte
intenzionali che sarcasticamente mostrano l’esiguo fondamento della superbia d’ yiSrä´ël.
La superbia e l’orgoglio militare del presente è senza fondamento.
[6:14] Sì! Ecco Io! Sto per far alzare contro voi, Bêt yiSrä´ël
laeªr"fy. I tyBeä ~k,øyle[] ~yqi’me •ynIn>hi yKi‡
Kî hinnî mëqîm `álêkem Bêt yiSrä´ël
nü´um-yhwh(´ädönäy) ´élöhê haccübä´ôt un popolo:
yAG= tAaßb'C.h; yheîl{a/ hw"±hy>-~aun>
nü´um-yhwh(´ädönäy) ´élöhê haccübä´ôt Gôy
e vi opprimeranno dal lübô´ Hámät fino a naºHal hä`áräbâ.
s `hb'(r"[]h' lx;n:ï-d[; tm'Þx] aAbïL.mi ~k,²t.a, Wcïx]l'w>
wüläHácû ´etkem millübô´ Hámät `ad-naºHal hä`áräbâ s
152
BHS: ftr ins.
97
~yqi’me: Hiphil part m s ab da ~Wq “rise, arise, stand”: 2:11; 5:2; 6:14; 7:2.5.9; 8:14; 9:11.
Questo popolo è nelle sue Mani. Cfr Giud 3:9.
yAG= 6:1(pl).14; 9:9 (pl).12 (pl). Non parla degli Assiri. Il popolo conquistatore è ancora
anonimo.
Wcïx]l'w Qal waw consec perf 3rd comm pl “squeeze, oppress”.
tm'Þx] aAbïL.m:i estremo confine N. Passo di.
`hb'(r"[]h' lx;n:ï : della Steppa. Alonso,1115: Torrente dei Salici. Confine meridionale. Indica
la massima estensione del regno N-S: tutta l’estensione del territorio di yiSrä´ël nei confini
del tempo di yorob`äm.
La catastrofe militare preannunciata da `ämôs si è realizzerà nel 722 (721) a. EV. A
questo avvenimento sembra si riferisca questo breve oracolo. Senza menzionare gli Assiri,
`ämôs sembra al corrente della situazione internazionale e delle minacce degli Assiri: pare
informato sul loro modo di comportarsi in battaglia e dopo; prevede l’affievolimento della
classe dirigente israelita, l’invio di coloni stranieri: cf 2 Re 17 e Am 7:17: “la tua terra sarà
ripartita con la cordicella”. Si può essere sorpresi per questa chiarezza di giudizio politico
di un uomo che protesta di non far parte del profetismo politico. Una forza storica
manifesta e realizza il giudizio di YHWH. Ad `ämôs compete rivelare chi sta dietro agli
avvenimenti e mediante essi agisce: YHWH che minaccia il suo popolo. Il popolo nemico,
come la creazione, non è che uno strumento docile nelle mani di YHWH.
[7:1-8]
Si rivolge agli uditori e narra la sua esperienza di visione profetica in una serie ordinata
di eventi successivi.
[7:1] Così ha fatto vedere a me ´ádönäy 153 YHWH.
hwIëhy> yn"ådoa] ‘ynIa;’r>hi hKoÜ
Kò hir´aºnî ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
hKo:Ü 1:3.6.9.11.13; 2:1.4.6; 3:11.12; 4:12; 5:3.4.16; 7:1.4.7.11.17; 8:1. Avverbio
dimostrativo di maniera di luogo o di tempo: “in questo modo”: ossia attraverso questa
visione sensibile, da cui sono asceso alla visione del suo progetto. Alonso,1116: Ecco cosa.
Jeremias,J.123: This is waht.
‘ynIa;’r>h: 3:9 (H perf 3 m s, suffisso 1 s); 6:2 (w particella conjunction qal imp m pl); 7:1
(Hiphil perf 3 m s, suf 1 s ).4.7.8 (Qal part m s abs); 8:1.2 (Qal part m s abs); 9:1 (Qal perf
1 s)! Hif. “fecit ut aliquis videret = ostendit alicui”. YHWH è l’autore della visione
attraverso la quale, nel modo di presentarsi nella quale gli fa vedere, gli comunica il suo
progetto. Alonso: mi mistrò.
yn"ådoa:] invocazione in relazione all'intercessione del v 2.5?
L’espressione diventa un ritornello per le prime quattro visioni che così sono tra loro
connesse in “un processo dinamico” (Alonso,1116).
Ed ecco: un Plasmante cavallette
yb;êGO rcEåAy ‘hNEhiw>
wühinnË yôcër Göbay
153
> LXX come in 4.6.7:8:1
98
rcEåAy: 4:13; 7:1. Qal 1. Of human activity: of a potter who forms out of clay a vessel; of a
carver of wood, graven images; frame, devise in the mind. Of divine activity (as a potter)
forming Adam out of rp[ from hmda, beasts and birds, also from hmda; yiSrä´ël as a people,
even from the womb; the servant of YHWH from the womb; of the formation of the
individual man;…the locust; Leviathan; the dry land; the earth; the mountains. Fig. perh.
lost sight of in some of the above, and quite certainly in the forming of light, of summer
and winter, the x;Wr of man, and the bl of men. Il part tende a far apparire presente YHWH
nel fatto che `ämôs vede un un nugolo di cavallette devastatrici e dietro esse intravede la
presenza attiva di YHWH: “egli sta(va) formando cavallette-locuste”: una creazione attuale
della sua Mano. Infatti la metafora sottintesa è quella della sua Mano creatice.
Chouraqui,1059: “l’auteur des imagos”.
yb;GO, yb'AG: Neh. 11:8; Nah. 3:17. n.m. coll. locusts (swarm, multitude) yb;GO symbol of
Yahweh's judgment on Isr. Uno sciame di cavallette. Per la piaga/colpo della cavalletta
anche Gl 1-12 designate col sostantivo hB,ra> ; “a kind of locust; usu. coll. locust-swarm, in
sim. of swarm of invaders; oft. appar. the common species (|| other species, cf. Anymil). ; (sim.
of multitude); as destructive; as disappearing suddenly (sim.); as edible; as well organized;
of single locust, dx'a, 'a, as leaping (sim.), as shaken out of garment (sim.).
all’inizio del salire del leºqeš
vq,L'_h; tAlå[] tL;Þxit.Bi
BitHillat `álôt halläºqeš
tL;Þxit.B:i “beginning, first”: all’inizio, al primo. Una indicazione temporale. Si tratterà di
una stroncatura radicale della vegetazione, impedendo la crescita futura di grano e alla fine
di pane. Di vita.
tAlå[] Qal i c di hl’[' “go up, climb, ascend” salire = crescere, detto dell’erba che, uscita
dalla terra, da essa sale per produrre vita: sostentamento per il prossimo anno.
vq,L'_h; : “after growth, i.e. spring crop”. Solo qui. Erba tenera. Jeremias,159: “semina
tardiva”. Anche “mentre cominciava a crescere il secondo taglio d’erba”. CarboneRizzi,124: secondo taglio. Probabilmente la parola è tecnica per indicare erba-frutto che è
per il popolo, come spiega la glossa che segue. Erba che cresce durante la stagione della
pioggia primaverile e che viene tagliata dopo quella spettante al re come tributo. Se questo
raccolto fosse andato a male, ai contadini non sarebbe restato nulla per la vita di domani.
Ed ecco il lèqeš: dopo le falciature (mietiture) del re.
`%l,M,(h; yZEïGI rx:ßa; vq,l,ê-hNEhi’w>
wühiºnnË-leºqeš ´aHar Gizzê hammeºlek
Dopo le falciature per il re. Indica messi o seminate dopo le altre e maturanti dopo (1 Re
18:5); o come per l’erba salente dopo un primo taglio. Si tratta di contributi fissi (una
tantum all’anno o ogni due o tre anni: cfr 4:4; 6:6) da parte di coltivatori di erba per le
scuderie regali (cfr 1 Re 18:5: si tratta di un fatto eccezionale in tempo di siccità e si tratta
di erba: cfr Sal 72:6) o in derrate alimentari per la corte: cfr 1 Sam 8:15.
[7:2] Ed avvenne quando finì per mangiare l’erba della Terra.
#r<a'êh' bf,[eä-ta, ‘lAka/l,( ‘hL'Ki-~ai hy"©h'w>
wühäyâ ´im-Killâ le|´ékôl ´et-`ëºSeb hä´äºrec
~ai particle adverb: quando
hlK piel perf 3 m s che ha per soggetto il sostantivo maschile che precede. Il verbo
significa “accomplish, cease, consume, determine, end, fail, finish”. Qui deve indicare il
finire della maturazione di quell’erba tanto desiderata dal popolo. Probabile glossa.
‘lAka/l,(: 1:4 (fiamma), 7 (fiamma), 10 (fiamma), 12 (fiamma), 14 (fiamma); 2:2 (fiamma),
5 (fiamma); 4:9 (cavalletta); 5:6 (fiamma); 6:4 (umani); 7:2 (cavallette), 4 (fiamma), 12
(`ämôs); 9:14 (umani: fine dei tempi). Dopo la glossa viene indicato lo scopo della
formazione delle cavallette da parte di YHWH: il loro mangiare è divorare.
bf,[eä-ta, “grass, herb”. Indica tutta l’erba della Terra.
99
Siccità per il popolo. E morte per animali e umani. Gli elementi stagionali distanziano le
prime due visioni.
Narra ora il dialogo in cui egli fu immediato interlocutore di YHWH (senza angelo
interprete!):
E dissi: ´ádönäy YHWH, perdona, deh!
an"ë-xl;(s.( ‘hwIhy> yn"Üdoa] rm;ªaow"
wä´ömar ´ádönäy yhwh(´élöhîm) sü|la|H-nä´
Chi farà alzare ya|`áqöb! Sì! Piccolo egli (è)!”.
`aWh) !joàq' yKiî bqo+[]y:) ~Wqßy" ymiî
mî yäqûm ya|`áqöb Kî qä†ön hû´
an"ë-xl;(s.(: imperativo 7:2; cfr Nu 14:19: “ignovit, veniam dedit, condonavit”. CarboneRizzi,124: perdona,dunque!
~Wqßy" ymi: chi potrebbe far sorgere ya|`áqöb? Vg Quis suscitabit Jacob? Normalmente si
considera YHWH come soggetto capace di fare questo. Sicchè non muoia. Altri: “come
potrebbe resistere”.
Qui !joqà ' deve indicare la sua estrema debolezza, tale da impietosire l’autore del castigo.
YHWH si lascia commuovere dalla piccolezza (contro 6:8)! Vedi anche 3:7.
Dopo l’intervento del näbî´ che viene così presentato come intercessore. “Non parla per
odio, ma per compassione” (Alonso,1117) Come in Es 32.
[7:3] Si pentì YHWH per questa (cosa): Non sarà! Ha detto YHWH.
`hw")hy> rm:ïa' hy<ßh.ti al{ï tazO=-l[; hw"ßhy> ~x;înI
niHam yhwh(´ädönäy) `al-zö´t lö´ tihyè ´ämar yhwh(´ädönäy)
~x;înI : Ni “dolere, misereri, poenitere”: 7:3.6. YHWH “commiseratur, ad misericordiam
movetur erga poenitentes propter mala eis inflicta vel infligenda”: Ni in Gen. 6:6f; 24:67;
38:12; Exod. 13:17; 32:12, 14; Jdg. 2:18; 21:6, 15; 1 Sam. 15:11, 29, 35; 2 Sam. 13:39;
24:16; 1 Chr. 21:15; Job 42:6; Ps. 77:3; 90:13; 106:45; 110:4; Isa. 1:24; 57:6; Jer. 4:28;
8:6; 15:6; 18:8, 10; 20:16; 26:3, 13, 19; 31:15, 19; 42:10; Ezek. 14:22; 24:14; 31:16; 32:31;
Joel 2:13f; Amos 7:3, 6; Jon. 3:9f; 4:2; Zech. 8:14. Si impietosì. Si ravvide, ossia cambiò
parere e progetto. L’intercessione di `ämôs provoca il mutamento nella volontà decisionale
di YHWH. YHWH è talmente commiserevole e pietoso verso il suo popolo che è
influenzabile dalla parola del suo näbî´! Implicita l’idea della tenerezza di YHWH.
Yisra’èl sopravvivrà. In questa visione come nella seguente `ämôs appare come
intercessore; poi sarà il giudizio.
[7:4] Così mi ha fatto vedere ´ádönäy YHWH.
hwIëhy> yn"ådoa] ‘ynIa;’r>hi hKoÜ
Kò hir´aºnî ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
Ed ecco: Gridante a condannare con fiamma ´ádönäy YHWH
hwI+hy> yn"ådoa] vaeÞB' brIïl' arE²qo hNEïhiw>
wühinnË qörë´ lärìb Bä´ëš ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
arE²qo: 4:5.12; 5:8.16; 7:4; 9:6.12. E’ implicata la metafora della Bocca di YHWH che
comanda-grida alla fiamma di fare il suo lavoro contro il popolo. Il precedente castigo
minacciato stava uscendo dalla sua Mano e sarebbe stato grave; ma meno di questo che è
guidato dalla sua parola: sarà radicalmente distruttivo.
brIïl': Qal i c di byr “strive, contend”. TOB: “intentait procès par un feu”; CarboneRizzi,126: stava chiamando il giudizio col fuoco; NRV “annunciava di voler difendere la
sua causa mediante il fuoco”; IEP : stava chiamando il fuoco per castigare. Lo vede mentre
sta gridando al fuoco di venire a punire. Grida al fuoco di venire per la condanna. BHS l
prob vae tb,h,l:; da hb'h'l, “flame, poet. (|| or + vae); of fire consuming (jh;l') Dathan; wasting
(jh;l') mts.; consuming (lk;a', r[eB') chaff (in sim.); of lightning (with hail) vae 'l; sim. of
100
judgment, 'l vae (vb. lk;a') (vb. r[eB') ('l dY:m)i ; 'hl.v; 'l; fig. of drought, of locusts' ravages (vb.
jh;l' in both); of war (vb. lk;a'); of calamity; symb. 'l vae Hg:nO of 'y's presence. Num. 21:28; 1
Sam. 17:7; Ps. 29:7; 83:15; 105:32; 106:18; Isa. 4:5; 5:24; 10:17; 43:2; 47:14; Jer. 48:45;
Lam. 2:3; Ezek. 21:3; Dan. 11:33; Hos. 7:6; Joel 1:19; 2:3; Obad. 1:18. Alonso,1117: si
potrebbe leggere va bbrl = pioggia di fuoco come per Sodoma o nel Sal 18. Jeremias,159:
“stava proprio chiamando ‘una pioggia di fuoco’: congettura al posto del TM ‘litigare col
fuoco’ per una una diversa divisione delle parole: va bbrl con il sostantivo singolare bbr
(nel TNK pl tt attestato in Deut. 32:2 (pl); Ps. 65:11 (pl); 72:6 (pl); Jer. 3:3 (pl); Jer. 14:22
(pl); Mic. 5:6 (pl)). Ciò spiega l’uso femminile del verbo che segue.
vae: forza incoercibile della creazione. Diluvio di fuoco che dà luogo ad una catastrofe
cosmica.
Ed essa mangerà il Tühôm grande. E mangia il Campo 154.
`ql,xe(h;-ta, hl'Þk.a'w> hB'êr: ~AhåT.-ta, ‘lk;aTo’w:
waTTöº´kal ´et-Tühôm raBBâ wü´äklâ ´et-haHëºleq
~AhåT.-ta,: Gen. 1:2; 7:11 (oceano inferiore); 8:2; 49:25 (benedizioni dell’oceano coricato
nel profondo); Exod. 15:5, 8; Deut. 8:7; 33:13; Job 28:14; 38:16, 30; 41:24; Ps. 33:7; 36:7;
42:8; 71:20; 77:17; 78:15; 104:6; 106:9; 107:26; 135:6; 148:7; Prov. 3:20; 8:24, 27f; Isa.
51:10; 63:13; Ezek. 26:19; 31:4, 15; Amos 7:4; Jon. 2:6; Hab. 3:10. ~AhT. n.f. et m. “deep,
sea, abyss” (almost alw. poet.): deep, of subterranean waters; sea, overwhelming Tyre,
roaring at theoph.; in gen., || ~y" ('tynEP.); || ~yIm;; alone; fig.; in pl. = abysses of sea (of Red Sea);
also in sim. (poet. of hollows of great waves, opp. ~yIm;v)' ; vaguely; primaeval ocean, deep,
in Heb. Cosmogony; deep, depth, of river; pl. of bursts of water fertilizing Canaan. Oceano
sotterraneo: da esso si credeva uscissero le sorgenti e le fonti, le inondazioni che fecondano
la terra. La sua essiccazione con fuoco è evocazione di un mito di distruzione.
lk;aTo’w: il soggetto femminile si riferisce a fiamma (Jeremias,158 nota 3: all’ipotetico
sostantivo “pioggia”). Questo Qal imperfetto 3 f s indica l’effetto finale del giudizio
attraverso la fiamma: prosciugherà ogni riserva anche occulta d’acqua. Minaccia una
catastrofe cosmica causa l’assenza d’aqua. Il senso del verbo è “eat, consume, devour, burn
up”. E’ da intendere il calore estivo del sole cocente e non del fuoco bellico come in
1:4.7.10.12.14; 2:2.5. Da ciò verrà sete e fame: 4:4.8; 8:11. La fiamma mangerà, farà
essiccare il Tühôm. La seconda occorrenza Qal perf 3 f s che indica la compiutezza parziale
dell’evento realizzatosi sul Campo in attesa della realizzazione del progetto globale di
prosciugare tutto il Tühôm. La differenza dei tempi verbali viene intesa da Rudolph citato
in Jeremias,160: il primo è un tempo narrativo; il secondo, perfetto consecutivo, mette in
rilievo la compiutezza del primo evento e l’incompiutezza del secondo: “e questa (pioggia)
divorò”…. Ma quando incominciò a divorare i campi”.
La fiamma infatti ha già essiccato ql,xe(h;-ta,: “share, part, territori”. Alonso,1116 : il
Podere (beni immobili). Il diastro cosmico ha già una prima realizzazione nell’essicazione
della proprietà di YHWH - la terra d’yiSrä´ël. Il disastro cosmico non è ancora
radicalmente avvenuto: è allo stato di minaccia anticipata sul Campo di YHWH!
[7:5] E dissi: ´ádönäy YHWH, desisti , deh!
an"ë-ld:x] ‘hwIhy> yn"Üdoa] rm;ªaow"
wä´ömar ´ádönäy yhwh(´élöhîm) Hádal-nä´
Chi farà alzare ya`áqöb? Sì! Piccolo egli (è)!”.
`aWh) !joàq' yKiî bqo+[]y: ~Wqßy" ymiî
mî yäqûm ya`áqöb Kî qä†ön hû´
an"ë-ld:x]: “cessare, desinere, desistere, omettere aliquid facere”: 1:5.
[7:6] Si pentì YHWH per questa (cosa):
154
LXXB, add di YHWH
101
tazO=-l[; hw"ßhy> ~x;înI
niHam yhwh(´ädönäy) `al-zö´t
“Anche questa cosa non sarà!” disse ´ádönäy YHWH.
s `hwI)hy> yn"ïdoa] rm:ßa' hy<ëh.ti( al{å ‘ayhi-~G:
Gam-hî´ lö´ ti|hyè ´ämar ´ádönäy yhwh(´élöhîm) s
‘ayhi-~G:: le due visioni sono così messe in relazione. Nelle cavallette (cfr Es 10) e nel fuoco
(rappresentazione visiva della siccità, assenza d’acqua, portata dal vento bruciante del
deserto), `ämôs riconosce un segno dell’ira di YHWH contro il suo popolo. Il näbî´
intercede non richiamandosi alla berit o all’elezione o alle promesse, ma al fatto che il
popolo che YHWH vuol punire è piccolo, debole e indifeso. E YHWH si pente della
minaccia: e resta solo un avvertimento.
Seconde coppie parallele (7:7-9; 8:1-2):
[7:7] Così mi ha fatto vedere ... 155
ynIa;êr>hi hKoå
Kò hir´aºnî
Ed ecco ´ádönäy 156: Ponente se stesso (ritto) contro un muro piombo:
%n"+a] tm;äAx-l[; bC'ÞnI yn"±doa] hNEôhiw>
wühinnË ´ádönäy niccäb `al-Hômat ´ánäk
ed in sua Mano, piombo!
`%n")a] Adßy"b.W
ûbüyädô ´ánäk
LXX: ou[twj e;deixe,n moi ku,rioj kai. ivdou. avnh.r e`sthkw.j evpi. tei,couj avdamanti,nou kai.
evn th/| ceiri. auvtou/ avda,maj: `ämôs vede un muratore intento al suo lavoro che comporta
anche distruzione e da questa visione sale all’intuizione teologica. Il TM fa apparire
direttamente YHWH. Cfr 9:1.
bC'ÞnI: 7:7; 9:1 Niphal parto bc;n' “stand (upright), be set (over), establish”. Posizione eretta
di chi sta per agire.
-l[;: 9:1: in contesto distruttivo; azione di YHWH. Contro tm;Aä x-: “murus magnus” di
città: “moenia”. Jeremias,171: “sul” non “accanto”. Qui può essere inteso il muro di cinta
di sicurezza di una città. yiSrä´ël città difesa di YHWH, ma da ora YHWH è tra gli
aggressori! L’attenzione poi si concentra sulla sua Mano e ciò che essa porta in quanto ciò
prelude alla sua azione.
%n"+a]: la prima occorrenza sembra una glossa (LXX S: muro adamantino o muro di
stagno, stagnato i.e. superinfuso stanno fatto più durevole e splendido, solidissimo.
Jeremias lo tiene autentico e cita Ez 4:3). Che senso può avere un “muro di piombo”?
Nella seconda, essendo nella Mano, indica uno strumento che serve ad agire sul o contro il
muro. Il senso della parola: per LXXS avda,maj; gli antichi così designavano anche un
metallo durissimo; quindi strumento distruttivo durissimo. Un ferro estremamente duro
accaio o diamante. Viene inteso anche come “stagno o piombo” quindi ancora solidissimo
strumento distruttivo. Jeremias,160: “un pezzo di stagno” nota 19 a pag 169.170: simbolo
di armi (sineddoche), con tono decisamente minaccioso: cfr v 9 “con la spada”; vedi anche
9:4; cfr 9:1. Per molti recenti è “filo a piombo = piombino” (Alonso, 1116: un piombino. Il
filo a piombo serve per distruggere come in Is 34:11: l’edificio minaccia di crollare e non
potrà reggersi in piedi: Is 30:13). YHWH controlla se il muro della città può ancora stare.
La risposta è negativa.
[7:8] E disse YHWH a me:
yl;ªae hw"÷hy> rm,aYO“w:
155
parole cadute?
156
LXXA: un uomo
102
wayyöº´mer yhwh(´ädönäy) ´ëlay
“Che stai tu vedendo, `ämôs?”.
sAmê[' ‘ha,ro hT'Ûa;-hm'(
mâ|-´aTTâ rö´è `ämôs
Diversamente dalle prima due visioni qui YHWH intraprende un dialogo diretto con il
näbî´. Lo interpella con il “tu” hT'aÛ :; 7:8.16.17; 8:2 (cfr ple ~T,a;: 9:7). La visione qui esige la
partecipazione del näbî´ per la sua comprensione. YHWH poi spiega il senso della visione.
E dissi: Piombo.
%n"+a] rm:ßaow"
wä´ömar ´ánäk
E disse ´ádönäy 157:
yn"©doa] rm,aYOæw:
wayyöº´mer ´ádönäy
Ecco io, pongo piombo in seno al mio popolo yiSrä´ël!
laeêr"f.yI yMiä[; ‘br<q’B, . ‘%n"a] ~f'Û ynI“n>hi
hinnî Säm ´ánäk Büqeºreb `ammî yiSrä´ël
Non passerò (più) oltre, per lui!
`Al* rAbð[] dA[ß @ysiîAa-al{)
lö|´-´ôsîp `ôd `ábôr lô
L’essenziale del senso della visione è ciò che YHWH ha in Mano. YHWH stesso
prende l’iniziativa di spiegarlo: il senso del gesto è nella sua parola. Tono minaccioso.
Passa all’attacco.
ynI“n>hi: 6:14; 7:8;
~f':Û Qal participle maschile singolare “put, place, set, appoint, make”. Questa azione
manuale espressa con il part (quindi vista nel suo iniziale divenire) è diretta alla
distruzione. YHWH agisce da guerriero contro il suo popolo (cfr 2:13 ss).
‘br<q’B, :. 2:3; 3:9; 5:17; 7:8.10. “midst, inner part”. Chouraqui,1060: “aux entrailles”.
Evoca il dove parte la catena di ingiustizia e violenza verso i deboli.
yMiä[:; 7:8.15; 8:2; 9:10.14; cfr 1:5; 2:3; 3:6; 4:10; 6:10. Nel libro non si trova mai il
termine berit (eccetto cf 1:9). La realtà è implicita nella descrizione delle relazioni tra
YHWH e il suo popolo. YHWH chiama questo popolo: “mio popolo” (7:7.15; 8:2) perchè
“io ho conosciuto soltanto voi” (3:2; cf 4:12).
@ysiîAa-al{: “iterum facere”: 7:8; 8:2; cfr 2 impr. 7:13 cfr 5:2. Implica che
precedentemente era “passato oltre” o “sopra” lasciando non realizzato il castigo.
rAbð[] : “condonare” (peccatum) ic 7:8; 8:2; cfr 6:2 sg 5:17. YHWH cfr 8:5; 5:5. Il
concetto è non gli perdonerò più.
Forse `ämôs ha visto un capomastro che sta distruggendo (sembra probabile, dato il
contesto) un muro con uno strumento di piombo. Ciò gli fa vedere il senso dell’azione di
YHWH: sta iniziando il giudizio. `ämôs non intercede più: la ribellione di yiSrä´ël non
resterà impunita. Jeremias,160: “non posso più passargli sopra (risparmiandolo)!”. Le
visioni continuano in 8:1-4.
[7:9]
Il redattore pone qui un riassunto del pensiero di `ämôs per motivare meglio il passo a
spiegazione della terza visione. E’ un v cerniera.
[7:9a] E saranno devastate Bämôt yiSHäq,
qx'êf.yI tAmåB' ‘WMv;’n"w>
157
Forse: YHWH
103
wünäšaºmmû Bämôt yiSHäq
[7:9b]e miqDüšê yiSrä´ël rovineranno!
Wbr"_x/y< laeÞr"f.yI yveîD>q.miW
ûmiqDüšê yiSrä´ël yeHéräºbû
[7:9c]E mi alzerò contro Bêt yorob`äm con la spada!
p `br<x'(B, ~['Þb.r"y" tyBeî-l[; yTi²m.q;w>
wüqamTî `al-Bêt yorob`äm BeHäºreb P
‘WMv;’n"w:> Q cfr Is 49:19;61:4; Dan 9:11. Ni “ vastata, vacuata est incolis seu proventu,
divitiis”):14; “exclesa“”: 7:9.
Wbr"_x/y< : Qal imperfetto 3 m pl “dry up; be in ruins; lay waste; make desolate”.
tAmåB' “ridge or height, high place, bamah (technical name for cultic platform)”: “alture”.
Alonso,1116: le colline. In `ämôs solo qui. Che cosa evoca di yiSHäq? vD'qm. i (miqd¹sh)
“holy place, sanctuary”. Distruzione della vita di yiSrä´ël: realtà (urbana) e cultuale.
Forse mancano versetti precedenti a questa minaccia rivolta non al popolo (come era
nelle visioni), ma ad istituzioni amate dal popolo e gestite dal potere del re. Non è detto il
motivo della condanna che forse va cercato in 5:21 ss. O in tutto il libro.
In 7:9c è il solo oracolo contro la Casa: casato, reggia, dinastia di yorob`äm.
Minaccia altare e trono che solo qui vengono nominati insieme. Vedi Osea. La menzione di
yorob`äm fa da ponte per il passo che segue.
[7:10-17]
Qui l’editore - redattore, dopo la terza visione, ha posto un racconto in prosa
probabilmente dovuto ad un discepolo (testimone?) del näbî´. “Un racconto dominato
interamente da interventi orali…Lo stile è conciso…lapidario” (Alonso,1118). Lo scenario
della narrazione è la città di bê|t-´ël (Casa di ´élöhîm), distante 30 Km dalla sua città natale
e quindici da yürûšälaºim. La città aveva raggiunto il massimo splendore al tempo di
yorob`äm I come santuario di YHWH per il regno del Nord e rivale di yürûšälaºim (cf 1 Re
12:16-33; 2 Cron 13:8-9). yorob`äm infatti aveva dovuto rifare tutto: nuovi luoghi di culto,
nuovo clero, nuovo calendario, nuove tecniche cultuali. Quando `ämôs giunge a bê|t-´ël il
tempio della città è santuario regale (7:13) ed i Köhánîm creature del re (1 Re 12:32).
Anche a yürûšälaºim il tempio era santuario regale: däwìd, trasportata l’arca, vi aveva
comprato un’aia per la costruzione del tempio (2 Sam 25:24 ss), eretto quindi su dominio
regale. I Köhánîm poi, sia a yürûšälaºim che a bê|t-´ël erano funzionari del re. Il tempio
“santuario del re” è santuario di stato nel quale il re presenta i propri sacrifici insieme a
quelli del popolo. Pare inoltre esistesse a bê|t-´ël una scuola di nübî´îm (2 Re 2-3). A bê|t´ël `ämôs annuncia: la fine del Regno di yiSrä´ël: YHWH non perdonerà più! Nelle parole
del v 9 `ämôs si scaglia contro la casa regale (~['Þb.r"y" tyBeî-l[;). Non più solo contro la classe
dominante in generale, ma contro il suo vertice.
Un messo entra da yorob`äm per annunciare ciò che ´ámacyâ dice del cospiratore
contro la Casa regnante. Si vede il collegamento re- Köhánîm per il fatto che il tempio è
santuario regale. E’ cappella del re e tempio del regno. ´ámacyâ viene presentato con un
epitteto che riveste una certa solennità che ha nel sobrio contesto un peso. Comunemente
viene inteso come köhën capo del collegio dei Köhánîm del celebre tempio del re. In forza
dell’autorità di cui è investito e per cui egli sente di impersonare le idee della corte. `ämôs
si trova implicato in un’azione di opposizione all’interno di un regno in piena prosperità
economica. La sua predicazione aveva ormai raggiunto tutto il paese (7:10). E questo
sembra l’intervento decisivo dell’autorità. Se ne occupa il köhën ´ámacyâ che coglie nelle
parole del näbî´ un aperto pericolo: la vita religiosa ed economica del paese può mutarsi
104
del tutto se qualcuno prende sul serio i discorsi di questo näbî´. Egli riferisce la cosa a
šömrôn ove sembra `ämôs è forse già conosciuto come un agitatore (cf 3,9-10; 4,1-4; 6,13).
Una frase narrativa introduce il dialogo:
[7:10a] E mandò ´ámacyâ, Köhën bê|t-´ël, a yorob`äm re di yiSrä´ël, per dire:
rmo=ale laeÞr"f.yI-%l,m,( ~['îb.r"y"-la, laeê-tyBe( !hEåKo ‘hy"c.m;a] xl;ªvY. wI :
wayyišlaH ´ámacyâ Köhën Bê|t-´ël ´el-yorob`äm me|lek-yiSrä´ël lë´mör
hy"c.m;a]: y is mighty. Nome cui segue il titolo. Manda un messaggio con un messaggero.
!hEåK: priests of special orders in Israel: Micah in the hill-country of Ephraim concecrated
his own son; but so soon as he could secure Jonathan ben Gershom, a descendant of
Moses, he consecrated him. He was captured by the Danites, and he and his line became
priests at Dan until the Exile. Qui: Jeroboam's priests of (the) high places; (cfr azioni di
yorob`äm I in 1 Kung 11-12); Amaziah (of this class); yet Hosea rebukes them as priests
of 'y; at the Exile they were deported by the Assyrians. c. the people imported into Samaria
made some of themselves twmb 'k to worship 'y the God of the land. Nel libro è solo qui. Il
köhën è funzionario del re; abita nel santuario nazionale controllato dal re. Insieme
formano l’opposizione al näbî´.
~['îb.r"y": nome cui segue il titolo.
laeÞr"f.yI-%l,m,: 1:1; 2:1; 7:10.
‘
[7:10b]Congiura contro di te `ämôs, in seno alla Casa d’yiSrä´ël!
laeêr"f.yI tyBeä ‘br<q’B, . sAmª[' ^yl,ø[' rv;’q'
qäšar `älʺkä `ämôs Büqeºreb Bêt yiSrä´ël
[7:10c]Non potrà la Terra contenere tutte le sue parole!
`wyr"(b'D>-lK'-ta, lykiÞh'l. #r<a'êh' lk;äWt-al{
lö´-tûkal hä´äºrec lühäkîl ´et-Kol-Dübäräyw
Alonso,1120: il messaggio si può leggere 3+3, 3+2.
rv;’q': nella denuncia, il verbo rv;’q': “congiurare” (fondamentalmente “legare, legarsi a” e
quindi “fare una congiura, ordire un complotto, un colpo di stato”: 1 Re 15:27; 16:29; 2 Re
9:14 passi ove la parola indica i colpi di stato dei quali anche nübî´îm erano ispiratori: 1 Re
11:29; 19:16; 2 Re 9:3ss) messo in testa alla frase indica l’essenziale della questione dal
punto di vista di ´ámacyâ. I precedenti colpi di stato ed il ruolo dei nübî´îm erano una
buona ragione per allarmare lo zelante köhën che si fa portavoce del disagio di tutta la
Terra. ´ámacyâ coglie elementi di congiura dai discorsi di `ämôs per lui sovversivi: i
santuari (luoghi alti in generale adibiti al culto) dell’intera terra saranno devastati, privati
dell’afflusso dei pellegrini e dei relativi proventi per il sostentamento del
personale. Rivolgendosi al re adatta alla sua situazione le minacce di `ämôs volendo
portare il re ad una soluzione del problema: ^yl,ø['. Il pericolo sarebbe imminentissimo ed il
re deve intervenire. Accusa di lesa maestà!
sAmª[': nome cui non segue il titolo. E’ solo un accusato.
‘br<q,’B.: 7:8.10: collegamento con la precedente visione. Inizia con questa un serie di
parole che hanno attinenza alla geografia ed allo spazio e sono in relazione al futuro
slegamento di yiSrä´ël dalla sua terra. br<q,: ('qB. within it, 'Qmi etc.). of house; temple. of land
(earth); #r<a'h': 2:7, 10; 3:1, 5, 9, 11, 14; 4:13; 5:7f; 7:2, 10b (Terra: yiSrä´ël), 12a (Terra:
yühûdâ); 8:4, 8f, 11; 9:5ff, 9; hm'da' ]: 3:2, 5; 5:2; 7:11b (di yiSrä´ël), 17ab (impura: terra
dell’esilio di yiSrä´ël); 9:8, 15; ~v':Þ 6:2; 7:12 (bis); 9:2 (bis).3 (bis).4; laer"f.yI tyBe: 2:8
(tempio); 3:13 (di Giacobbe); 5:1 (yiSrä´ël), 3 (yiSrä´ël),4 (yiSrä´ël), 6 (Giuseppe), 25
(yiSrä´ël); 6:1 (yiSrä´ël), 14 ( yiSrä´ël) ; 7:9 (yorob`äm), 19 (yiSrä´ël), 13 (santuario), 16
(yiSHäq) ; 9:8 (Giacobbe).9 (yiSrä´ël); hk'Þl'm.m; tybeîW (dentro il regno); laeê-tybe:( 3:14; 4:4; 5:5f;
105
7:10a, 13a: santuario del N; santuario nazionale; !aCo+h; yrEÞx]a;me: implicito valore spaziale:
abbandona il luogo ove il suo bestiamae pascola; ry[iÛ : 3:6; 4:6ff; 5:3; 6:8; 7:17; 9:14: deve
essere bê|t-´ël. yiSrä´ël qui è un regno con un suo re ed uno spazio geografico che si
contrappone anche a yühûdâ; il centro del regno è bê|t-´ël ossia il santuario regale
controllato dal re e dal suo luogotenente il köhën. La parola del näbî´ entra in questo
spazione coinvolge tutto il regno.
In 10 c il verbo in testa mostra l’urgenza dell’intervento.
lk;äWt-al{: Qal imperf 3 f s lkoy" “be able, prevail, overcome”. La parole di `ämôs dal centro
infatti raggiungono tutta la Terra. lykiÞh'l]: Hiphil i c lWK “contain, hold, abide”: portaresopportare. La sua predicazione farà scoppiare la Terra! Mandarà in rovina anche il
santuario…Invece la Parola di YHWH manderà fuori gli attuali ingiusti occupanti!
[7:11] Poiché così ha detto `ämôs:
sAmê[' rm:aå ' ‘hko-yKi
Kî-kò ´ämar `ämôs
Di spada morrà yorob`äm
~['_b.r"y" tWmåy" br<x,ÞB;
BaHeºreb yämût yorob`äm
ed yiSrä´ël deportato, sarà deportato dalla sua ’adamah.
s `At)m'd>a; l[;îme hl,Þg>yI hl{ïG" laeêr"f.yI“w>
wüyìºSrä´ël Gälò yiglè më`al ´admätô s
sAmê[' : ancora senza titolo. Non si riferisce comunque a YHWH.
br<x,ÞB;: 1:11; 4:10; 7:9.11.17; 9:1.4.10. Guerra. Dopo sconfitta militare. Messa in testa per
la gravità della cosa.
~['_b.r"y": il re.
tWmåy": 2:2; 6:9; 7:11, 17; 9:10. Per lui sarà la fine. Ma non per il popolo. Infatti
Esilio. Non esprime la motivazione. Il fatto che `ämôs sia arrivato così esplicitamente a
parlare del castigo come deportazione del popolo, fa pensare che questo fatto sia avvenuto
alla fine del suo ministero, quando egli è ormai giunto col suo acume politico e la sua
riflessione sulla situazione di yiSrä´ël ed i mutamenti internazionali alla conclusione che il
giudizio di YHWH si realizzerà in una deportazione. Così egli è il primo näbî´ a parlare
dell’esilio. Nel resto del libro se ne parla in 5:5.27; 6:7: “perciò andranno in esilio in capo
ai deportati e ci sarà una fine alla baldoria dei rammolliti”. Alonso,1120: la citazione ha un
buon ritmo: 3+3+2. “In termini generali, non è che al sacerdote manchino buone ragioni”.
La decisione del re si fa attendere? E’ stata di rimandare in patria `ämôs?
[7:12] E disse ´ámacyâ ad `ämôs:
sAmê['-la, ‘hy"c.m;a] rm,aYOÝw:
wayyöº´mer ´ámacyâ ´el-`ämôs
w:: avversativa? Allora forse in privato. O meglio intendere come prosecuzione narrativa
e come effetto della consultazione a corte? Certo ´ámacyâ non fa mettere a morte `ämôs.
Alonso,1120: ritmo: 2+2+2, 3+2, 3+3+3.
Veggente, cammina! Fuggi per te verso terra di yühûdâ.
hd"_Why> #r<a,ä-la, ^ßl.-xr:B. %lEï hz<¨xo
Hözè lëk BüraH-lükä ´el-´eºrec yühûdâ
hz<¨xo: 1:1; 7:12. Ironico? O forse meglio modo comune di indicare il näbî´.
^ßl.-xr:B.: Qal imper m s con l e suffisso 2 m singolare di xr;B' Qal 1. go or pass through,
of bar. 2. flee; = hasten, come quickly. Imperativo in Gen. 27:43; 31:20, 22; Exod. 14:5;
Num. 24:11; 1 Sam. 19:18; 22:17; 27:4; 2 Sam. 13:37f; 19:10; 1 Ki. 11:23; 12:2; 2 Chr.
106
10:2; Cant. 8:14; Isa. 27:1; Amos 7:12; Jon. 1:10. A tuo favore. “rifugiati” (cf Gen 27,43)
in yühûdâ. Per fuggire al pericolo di morte?
E mangia là pane e là profetizzerai.
`abe(N"Ti ~v'Þw> ~x,l,ê ~v'ä-lk'a/w<
we´ékol-šäm leºHem wüšäm Tinnäbë´
~x,l,ê ~v'ä-lk'a/w<: e mangia (qal imperative m s) là pane: in parallelo abe(N"Ti: N imperfetto 2 m
sing: profetizzerai o potrai profetizzare. Là da dove vieni, guadagnerai e magerai pane: là
hai diritto di profetizzare. Dato che là puoi avere la possibilità di guadagnarti il pane [alle
dipendenze dalla sovranità locale, sembra sottinteso], là tu potrai profetizzare. Questa frase
presuppone che il näbî´ sia un dipendente dall’autorità del territorio da cui prende cibo ed
al cui servizio profetizza. Questo doveva essere lo status del näbî´ come lo pensa
´ámacyâ.
~v'Þw> : ripetuta importanza del luogo. Ciò crea un buon contrasto con quello che
segue.´ámacyâ riconosce il diritto di fare il näbî´, ma a casa sua, al di là della “frontiera”.
[7:13]E a bê|t-´ël non continuare ancora a profetizzare,
abe_N"hil. dA[ß @ysiîAt-al{) laeê-tybe(W
ûbê|t-´ël lö|´-tôsîp `ôd lühinnäbë´
perché miqDaš-meºlek questo, e casa del regno questo!”.
s `aWh) hk'Þl'm.m; tybeîW aWhê ‘%l,m,’-vD:q.mi yKiÛ
Kî miqDaš-meºlek hû´ ûbêt mamläkâ hû´ s
W = ma. laeê-tybe(W : nel luogo ma anche contro questo luogo. Qui a bê|t-´ël non ha il diritto
perché è a casa del re d’yiSrä´ël. ´ámacyâ ammette che il näbî´ debba esistere ma
vorrebbe confinarne il messaggio in una zona innocua per yiSrä´ël. Può fare il näbî´, solo
dove glielo permette il re: solo così può proclamare “liberamente” tutto quello che vuole:
non deve però toccare l’ordine costituito. Per questo ´ámacyâ consiglia o comanda ad
`ämôs di tornarsene dietro le mandrie. La ragione del conflitto non ultimamente è
geografica: fuori di bê|t-´ël e del Regno del N può liberamente predicare! Il köhën vuole il
controllo dello spazio e del territorio!
YkiÛ: introduce la motivazione.
-vD:q.m: 7:9.13. `aWh) hk'Þl'm.m; tybeîW: Rinaldi,198 cita un autore che sostiene “santuario di
Melek” = re in carica come rappresentante visibile di YHWH un vice-dio che riceve un suo
culto come espressione di una idea e potenza effettivamente attiva in terra, se non come
persona. Questo aiuta a capire la situazione religiosa di yiSrä´ël e la posizione di `ämôs. Il
monoteismo confluito nella Toràh aveva come garanzia l’unità del culto. Simbolo era la
tenda arca ed infine il tempio opera e vanto della monarchia. Per la circostanza il tempio
unico era il tempio nazionale. Ciò non faceva difficoltà finchè il regno era unito. Ma la
divisione politica fece nascere il problema: yiSrä´ël era il nuovo stato, ci voleva un nuovo
santuario di stato. D’altra parte la coscienza yavistica era ormai troppo formata perché d’un
tratto potesse spezzarsi. La fede restava unica il culto diviso. Lo scopo era di affermare una
nuova sovranità. Il culto andrebbe a YHWH ma il significato sarebbe la devozione al re
terreno il Melek. bê|t-´ël sarebbe stato scelto per i suoi ricordi patriarcali (Gen 28,10 ecc)
per le relazioni con le origini regie (1 Sam 20:3) e per la posizione. La risposta di `ämôs in
propria difesa mostra l’origine divina della sua vocazione e la negazione di ogni legame
con l’istituzione del profetismo esistente prima di lui.
dA[ß: 7:8.13; 8:2.14; 9:15. Collegamento.
[7:14]E rispose `ämôs e disse ad ´ámacyâ:
hy"ëc.m;a]-la, rm,aYOæw: ‘sAm[' ![;Y:Üw:
wayyaº`an `ämôs wayyöº´mer ´el-´ámacyâ
107
Introduce le sue parole rivolte solo ad ´ámacyâ.
Non näbî´ io , e non ben-näbî´, io!
ykinO=a' aybiÞn"-!b, al{ïw> ykinOëa' aybiän"-al{
lö´-näbî´ ´änöºkî wülö´ ben-näbî´ ´änöºkî
Ma mandriano io, ed incisore di sicomori!
`~ymi(q.vi sleîAbW ykinOàa' rqEïAb-yKi(
Kî|-bôqër ´änöºkî ûbôlës šiqmîm
Frasei brevi; antetesi incisive. Inizia con una duplice negazione in due preposizioni
nominali.
`ämôs rifiuta di identificarsi con gruppi di nübî´îm presenti nel suo ambiente. Per
comprendere tale rifiuto si deve percorrere il fenomeno profetico in yiSrä´ël che lo precede
e dal quale egli qui prende le distanze. Il profetismo nelle sue espressioni cananee, appare
nell’antico racconto: 1 Sam 9:1ss-10:12. šä´ûl, nella speranza di trovare le asine consulta il
“veggente” šümû´ël e trova il regno! In 1 Sam 9:6 leggiamo l’opinione popolare su
šümû´ël: “ E disse a lui: Ecco, dunque, un uomo di ´élöhîm in questa città! Ed è un uomo
stimato (dB'êk.nI vyaiäh'w> taZOëh; ry[iäB' ‘~yhil{a/-vyai an"Ü-hNEhi Alª rm,aYOæw:): tutto quello che dirà avverà, avverrà
(aAb+y" aABå rBEßd:y>-rv,a] lKo). Ora, andiamo là; forse ci annuncerà le cose per le quali stiamo
camminando (`h'yl,([' Wnk.l;îh'-rv,a] WnKeÞr>D:-ta, Wnl'ê dyGIåy: ‘yl;Wa ~V'ê hk'l]nEå ‘hT'[;ï)”. Si deve portare qualcosa:
“... non abbiamo dono da portare a quest’uomo di ´élöhîm”. Una nota del redattore: 1 Sam
9:9 : “Una volta in yiSrä´ël, quando uno andava a consultare ´élöhîm, diceva (~yhiêl{a/ vAråd>li
‘ATk.l,B. ‘vyaih' rm:Üa'-hKo) laeªr"f.yIB. ~ynIåp'l.): “Su, andiamo dal veggente” (ha,_roh'-d[; hk'Þl.nEw> Wkïl.), perché il
profeta di oggi era chiamato in antico il veggente (`ha,(roh' ~ynIßp'l. arEîQ'yI ~AYëh; ‘aybiN"l; yKiÛ)”. Alle
ragazze domandano: al v 11: “E’ qui il veggente? (`ha,(roh' hz<ßB' vyEïh])”. Dalla risposta delle
ragazze di rileva che il näbî´ è legato al culto ... è andato in città nel santuario locale
(edificio o anche albero frondoso) a celebrare il culto: sacrificio di comunione con
banchetto. In 1 Sam 10:5: “... ed avverrà al tuo venire in città (ry[iªh' ~v'ø ^’a]bok. •yhiywI) ti
imbatterai in una schiera-stuolo di nübî´îm che discendono dall’altura (hm'êB'h;me( ~ydIär>yO ‘~yaiybin>
lb,x,Û T'ú[.g:p'W); e davanti ai loro volti arpa, e timpane e flauti e cetre, in atto di profetare ( = in
danza frenetica) (`~yai(B.n:t.mi( hM'heÞw> rANëkiw> lyliäx'w> ‘@tow> lb,nEÜ ~h,úynEp.liw>). E irromperà su di te rûªH
yhwh(´ädönäy)e farai il näbî´ con loro (ti mescolerai alla loro danze) e sarai mutatotrasformato in un altro uomo (`rxE)a; vyaiîl. T'Þk.P;h.n<w> ~M'_[i t'yBiÞn:t.hiw> hw"ëhy> x:Wrå ‘^yl,’[' hx'Ûl.c'w>)”. Bande di
nübî´îm al servizio del santuario locale circolavano manifestando entusiasmo religioso e
contagioso: v 10: “…ecco una schiera-gruppo di nübî´îm venire incontro a lui (At=ar"q.li
~yaiÞbin>-lb,x,( hNEïhiw>). E piombò-irruppe su di lui lo spirito di ´élöhîm ed egli fece il näbî´ in
mezzo a loro (`~k'(AtB. aBeÞn:t.YIw: ~yhiêl{a/ x:Wrå ‘wyl'[' xl;Ûc.Tiw): ” sollevando espressioni ironiche in chi lo
conosce ( v 11) : “Che è capitato al figlio di qîš? Pefino šä´ûl è tra i nübî´îm? (`~yai(ybiN>B; lWaßv'
~g:ïh] vyqiê-!b,l. hy"åh' ‘hZ<-hm;)”. 1 Sam 19:18-24: riprende ripetendo 1 Sam 10:12 mettendo
l’accento sulla natura contagiosa del fenomeno. Del profetismo cananeo parla anche 1 Re
18:21 ss: i nübî´îm di Bacal danzano zoppicando. Beffeggiati da ´ëliyyäºhû, si mettono a
gridare più forte e a incidersi alla loro maniera, con spade e lance finché non grondano
sangue. Passato mezzogiorno continuarono a profetizzare. Profetizzare, in questi contesti
equivale a “farneticare”: è un tipo di profetismo che porta alla soppressione momentanea
della ragione; un fenomeno di gruppo, contagioso. Il popolo interpretava questo come
indicazione della presenza della divinità (´élöhîm). Dagli inizi della monarchia siamo a
conoscenza di gruppi profetici anche in yiSrä´ël; essi sono probabilmente legati ad un
santuario e quindi al culto, istituzionalizzati come i Köhánîm. Vivono associati e compiono
cose mirabili: 1 Sam 12:17; 10:15; 2 Re 2:24... Essi possono vivere anche alle dipendenze
del re, a corte; da lui ricevono il pane quotidiano: ciò influisce anche sul loro vaticinare: 2
Re 22; 1 Re 18:19. Geograficamente il fenomeno del profetismo ha grande importanza nel
108
regno del Nord: infatti i “figli dei nübî´îm” sono sempre attestati nel Regno del Nord: 1 Re
20:35; 2 Re 2:33.15; 4:48; 5:22; 6:1; 9:1. Ciò spiega anche il tono profetico che hanno le
due tradizioni del Pentateuco nate dal Nord: E e il Dt. Nonostante alcuni tratti comuni, si
distinguono in yiSrä´ël figure di nübî´îm solitari: šümû´ël, ´ëliyyäºhû… `ämôs è nella linea
di questi grandi nübî´îm solitari che hanno già mostrato una grande libertà nei confronti
dell’autorità regale. `ämôs disprezza quei nübî´îm che ricevono mercede per i loro vaticini.
ykinO=a' aybiÞn"-!b, al{ïw>: nega di essere membro di una gilda profetica. Jeremias,175: “membro di
una confraternita di profeti”.
La mancanza del verbo lascia aperta la duplice possibilità di lettura: (1) “non sono un
näbî´”; (Vg non sum propheta…non sum…sum); non voglio essere identificato col näbî´
tradizionale che vive in comunità accanto ad un santuario o alla corte del re; non profetizzo
dopo aver mangiato il pane alla mensa del re. Aggiunge per questo il suo mestiere: per
vivere ho il mio lavoro! Si sentirebbe in questo una reazione al profetismo cultuale e legato
alla corte. Rifiuterebbe il titolo di näbî´ anche se al v 15 reclama questa funzione in modo
originario. Carbone-Rizzi,130: “non sono profeta io, e neppure figlio di profeta sono io”. O
(2): “non ero un profeta”: (CEI) “ Io non era profeta, né appartenevo a una corporazione
profetica” (Alonso,1118): parlo perché sono stato inviato da YHWH, non perché
appartengo ad un determinato ceto o confraternita. Qui sarebbe in risalto il fatto
straordinario della sua vocazione. Da pastore che era si è messo a fare discorsi ispirati ma
razionali, per volontà di YHWH. Jeremias, 175: “Sebbene non (fossi) un näbî´ ” con LXX
e S. Questa per lui è la più naturale. Rifiuterebbe il titolo per il passato, non per il presente.
rqeAB 7:14: “herdsman, mandriano, pastor armentarius (apax)”; cfr rqB' cattle, herd, ox.
Girolamo: “pro armentario, qui Heb dicitur Bocer, Aq et Sy et Th et Quinta editio
boukolon transtulerunt, qui armenta pascit,non oves. Soli LXX aipolon dixerunt, qui
proprie pastor caprarum appellatur, apo tou aipoliou, quod interpretatur quidem grex, qui
in altioribus conversatur, ut ostendat greges caprarum semper rupes et asperas cautes, et
altiora conscendere. Sed quoniam infert: Et tulit me Ds ek ton probaton, i.e. de pecoribus,
videtur oves magis significare, quam capras, licet in principio Lev 1.10 legimus: Si
obtulerit apo ton probabton i.e. de pecoribus Domino agnum, vel hoedum et ovem sive
capram”. Cfr 1:1. Carbone-Rizzi,130: infatti mandriano io sono.
sleîAb: Zorell 114. “Ficulneis insident insecta quaedam imponuntque sua ova; ne id fiat
fructusque immaturi maneant,hi solent cultello incidi; pastores dum grex pascitur, id face
solent”. Laras,302: “un raccoglitore”; Chouraqui,1060: “un émondeur”; hm'q.vi f sycamore
tree 7:14; cfr Is 9:9. Sicomoro: albero comune nella Shefelah. In questo passo redatto da un
discepolo, l’autore pone sulla sua bocca un’autopresentazione come di “pastore di greggi”
(pecore-capre). Ed aggiunge un’altra attività stagionale: “incisore di sicomori” 158 (Ficus
158
Attività umane in relazione al servizio alla terra:
[a] vrx: arare: 6:12; 9:13. Cfr Giud 14 :8 ; 1 Re 19 :19; 1 Sam 8:12; Os 10:13.11; Is 28:24; Ger 26:18; Mi 3:12;
Giob 1:14; 4:8; Dt 22:10; Sal 129:3; Pr 20:4. Engrave, plow, devise; vr'x' engraver. tv,rox] carving. vyrIx' plowing, plowing
time: aratio, tempus arandi: Gen 45:6; Es 34:21; 1 Sam 8:12. hv'rEx]m; tv,r,x]m; ploughshare: vomer, sarculum 1 Sam
13:20.21. IDB,3,828: il verbo significa rompere a pezzi il terreno con un aratro. L'indubbia povera qualità degli aratri
nei tempi biblici non permetteva una profonda traccia, ma solo un leggero increspamento della superficie di poca
profondità. Lo zappare poteva prendere il posto dell’arare dopo pesanti piogge e su terreno troppo petroso. Dt 20:10. Si
usavano buoi, vacche, asini. IDB,1,59: l’aratro era nient’altro che un tronco di legno con una piccola punta di metallo
trascinato da buoi (1 Re 19,19). Fino a circa il X secolo a EV, le punte erano fatte di rame o bronzo; dopo, di ferro.
Queste erano più robuste, ma riuscivano a scalfire la superficie a poca profondità. Pochi riferimenti ad altre operazioni
come livellare ecc. (Is 28:24-25; Os 10:1) suggeriscono che altri processi potevano essere fatti con la zappa (Is 7:25
rDe[.m); . Vedi rK'ai ploughman, husbandman r~K;a:i arator, agricola: 5:16.
[b] %vm: seminare: 9 :13 draw, drag, seize. Traxit, traendo prolongavit: extensa manu sparsit semen. [r;z< da [r:z"
scatter seed, sow, sowing, seed, offspring. Semen plantae, praesertim frugum agri, frumenti semen, quod in magna
109
copia asservari solet, sata, sativa, frumento. Vedi verbo in Zorell,217. IDB,1,59: è dubbio che i contadini avessero uno
strumento per seminare diverso da quello di lanciare a mano. Oppure qualcosa legato all’aratro.
[c] [jn: piantare 5:11; 9:14.15. plant, fasten, fix, establish. Plantavit : plantas, arbores. Lev 19 :23 ; Nu 24 :6 ;
Dt 6 :11 ; Is 17:10; hortum, vineam, lucum: Ger 2:8;9:10; 21;33. Vigna e piante Is 5:2. hN"G: garden 9:14.
Metaforicamente in 9:15.
[d] sleîAb: 7:14 Zorell 114. Ficulneis insident insecta quaedam imponuntque sua ova; ne id fiat fructusque
immaturi maneant, hi solent cultello incidi; pastores dum grex pascitur, id face solent hm'q.vi f sycamore tree 7:14; cfr Is
9:9. Sicomor: albero comune nella Shefelah.
[e 1] rcq 9:13: mietere II, reap, harvest. Metiri, demetiri; ptc messor. Abscidit = messuit: Lev 19:9 ; aristas Is
17 :5 ; campum Ru 2 :9. ryciq' harvest. messis, tempus messis: fruges, messores, frondes: Am 4:7 cfr Ru 1:22 ecc.
IDB,1,59: il mietere era fatto con una piccola falce a mano Dt 16:9; 23:25: vmer>x, sickle (Deut 16:9; Deut 23:25). Ger
50:16; Gioel 3:13;TM 4:13 lG"m; sickle (Jer 50:16; Joel 4:13). Il mietitore teneva la falce in una mano, fermava le messi
con l’altra, e tagliava. Fino al X secolo a EV le falci erano fatti di pietra con un manico; dopo il X secolo, di ferro.
Nell’uno e nell’altro caso esse erano simili alla nostre falci.
[e 2] Vendemmia: %rD 2:7; 4:10.13; 8:14; 9:13. calcavit in turculari: Ger 48:33; uvas: Am 9:13. Mich 6:16;
ovas Is 16:10. Vinum turcolar: Is 63:3. In agosto e settembre: le uve erano distese al sole per qualche tempo prima di
mostarle. Dt 16:13. Usavano poi tini; mostavano coi piedi (anche coi sassi) drk: Neh 13:15; Giob 21:11; Is 16:10; cfr Is
63:3. Poi si aspettava la fermentazione.
[f] Trebbiare: cfr vwD 1:3 vyDi dish tread, thresh. Contere, conculcare. cfr Giud 8:7; Ger 50:11; Is 28:28; 2 Re
13:7; Os 10:11 ecc. vyID; threshing: tempus metendi. IDB,1,53: dopo che il grano era mietuto era trasportato nel luogo
della trebbiatura ove i grani erano separati dallo stelo. Diversi modi: battendo con un bastone (Ru 2:17) o guidando un
animale sui covoni impilati fino a che questi non avessero liberato i frutti: Dt 25:4. o facendo passare qualche strumento
sul grano; cfr Am 2:13; 2 Sam 24:22. IDB,4,634: il luogo era esposto al vento: 1 Re 22:10; 2 Sam 24:16. Erano usate
macchine spinte da animali intorno al grano. Il veicolo poteva essere appesantito da sassi o dal guidatore stesso per
renderlo più efficace.La parola #Wrx' da verbo #Wrx' II, trench, moat, only in Dan 9:25 #yrIx' a cut, thing cut, sharp
instrument. Si riferisce ad uno strumento fatto di ferro. Seguiva la vagliatura.
[g] Setacciare: dopo la ventilazione restava questo processo per purificare completamente il grano da materiali
estranei. IDB, 1,59: lo strumento usato era il setaccio hr'b'K. 9:9 cfr Is 30:28. Cribrum. sieve (a net-like instrument), only
in Amos 9:9.
Prodotti:
[1] tAl[]: da hl[ go up, climb, ascend. Sursum crescit, planta, spina, flos, arbores. Etc Zorell.599. hL'xiT.
beginning, first. Initium. vq,l, after growth, i.e. spring crop. Occurs only in Amos 7:1. fruges serotinae, ie posta alias
satae et maturescentes, sc satae inter 20 Gen e 28 Feb Zorell 402.Cfr vAql.m; latter rain. zGE zz:G" shear (a sheep), mow
(grass), cut off (hair or a nation). Fruges quae demetuntur probabilter messis fruges primae alicui tributo regio obnoxiae
Zorell 147. bf,[e grass, herb. Erba novella adhuc viride: 7:2.
[2] cereali: rymi[' 2:13 swath, row of fallen grain collettivo spicae frumenti demessae in agro (Jer 9:21); in area,
ibi trituratae: Am.; rB; :5:11;8:5.6: frumento mietuto; ~x,l, 4:6; 7:12; 8:11. ~x,l, food, bread, grain; #mex' 4:5 be sour,
leavened. Frumentum, panis vel farinae massa fermentata: 4:5…panis fit, coquitur “fermentatus”. rb,v, 8:5 grain. Occurs
chiefly in the last chapters of Gen (but also Amos 8:5; Neh 10:32).Frumentum ex aristis grana effracta.
Manca il sostantivo più comune hJ'xi wheat. Triticum cfr Dt 8:8; 32:14; Is 28:25 Ru 2:23. IDB 2,285: una delle
più importanti messi dei campi della Terra dal 3300-2000 aEV ed anche prima. Triticum durum. Il frutto di una spiga
che contiene alta percentuale di glutine lo si raccoglie prima dell’inverno. Nei tempi biblici come oggi il frutto era
consumato in pane, torte, boscotti ma anche come grano tostato: 1 Sam 25:18 o anche fresco Lev 2:14. Era offerto in
sacrifici Dt 8:8. IDB,4,839: coltivato fin dal neolitico.
In 4:9 si parla di una malattia del frumento: !ApD'v:i uredo frumenti, morbus quo segetes adulta, flante euro,
exiccatur. blight e !Aqr'yE: flavedo: aurugo, aurigo, morbus frumenti frugis parassitis causatus: Dt 28:22; 1 Re 8:37; Am
4:9; Ag 2;17. mildew, paleness, lividness.
In 7:1: i due raccolti.
[3] Alberi da frutto: IDB,2,285: la flora procura una profonda conoscenza in molti aspetti della vita associata
col mondo delle piante. Non solo l’agricoltura è compromessa o illuminata dalla flora, ma anche la religione i costumi e
le pratiche, la legge, il commercio, l’industria manifatturiera, l’architettura, la medicina, la salute, i cosmetici e perfino
l’amore. Olive ed uva erano i più importanti frutti nei tempi biblici. In 8:1 bWlK. basket, cage (Jer 5:27 = Sir 11:29)
corbis fructuum. #yIq; summer (Gen 8:22), summer-fruit (Amos 8:1-2 where it is used in a play on words with q¢ƒ "end"
from q¹ƒaƒ) fructus aestivi, pomi etc.
[a] Vite. Manca la parola “vite” ma viene indicato sia la “vigna” che il suo prodotto. ~r,K, 4:9; 5:11.17; 9:14
vineyard . Vinea: ager plantis nobilioribus consitus; bn"[e: uva ; !yIy: 2:8.12; 5:11; 6:6; 9:14. cfr 2:9; 4:1. wine vinum: potus,
libamen, in cultu; in 6:6 abusus; in 2.12 nazireo e vino. sysi[' 9:13 sweet wine; liquor ex fructibus calactis expressus: ex
malis, granatis Ct 8:2; ex uvis = vinum Gioel 4:18; Am 9:13; Is 49:26; Gioel 1:5. IDB,4,785ss: la vita (vitis vinifera) è
110
Sycomorus L.). Il sicomoro era un albero comunissimo nella šüpëlâ (1 Cron 27:28; 2
Cron 1:15; 9:27; 1 Re 10:27) ed il suo frutto era mangiato dai poveri. In primavera, `ämôs,
spostandosi col gregge, andava ad incidere i sicomori forse per renderli edibili.
[7:15] E mi ha preso YHWH da dietro il gregge.
!aCo+h; yrEÞx]a;me hw"ëhy> ynIxEåQ'YIw:
wayyiqqäHëºnî yhwh(´ädönäy) më´aHárê haccö´n
Alonso,1120: ritmo 3+3 2+2 4+3 2+2.
W:: avversativa. L’autorità che si cela dietro il näbî´.
una delle più antiche piante coltivate.In tempi biblici era una delle piante più importanti nella vita economica e
culturale. Il ricco vocabolario botanico e agrotecnico associato nel TNK col vino testimoniano l’alto livello della
viticoltura in quel periodo. La vite è un arbusto strisciante o rampicante con rami molto lunghi. Il viticcio filiforme
nasce dalle ramificazioni è l’organo che rende capace il vitigno di salire. La vite fiorisce in primavera: i fiori sono
piccoli grigiastri e a grappoli. I frutti sono bacche che contengono pochi semi. In alcune varietà sono senza semi. Di
varietà ce ne sono centinaia differenti di colore sapore contenuto zuccherino ecc. nel mondo è coltivata dappertutto. In
Israel era ed è coltivata nelle regioni più adatte climaticamente con speciali varietà di vite per ogni regione. I grappoli
sono mangiati freschi o secchi ma molto più spesso essi sono pigiati per il succo, quindi per il vino. Per quest’ultimo si
usavano pietre per pigiarlo. Il vino era simbolo di pace fertilità prosperità ed anche un emblema della nazione.
IDB,4,785: cfr Giud 9,8-13 e altrove per simbolizzare il frutto del paese: Os 2:14. In tempi biblici molti individui non
avevano altre risorse finanziarie che la loro vigna; cfr 1 Re 21. La fonte iavista presenta Noah come il padre della
viticoltura. E’ certo che la viticoltura è una delle più antiche forme di agricoltura.Isaia 5, 1ss dà la descrizione della
piantagione di una vigna: luogo: il clima è abbastanza buono per le viti: c’è abbastanza calore ma non troppo; la pioggia
scarsa è generalmente sufficiente. Ordinariamente le viti erano piantate nelle colline essendo esse poco usate per i
cereali (Sal 80:11; Am 9.13). ma occasionalment anche la pianura era usata particolarmente la piaunura filistea.
Quantunque le viti fossero coltivate in aperta campagna erano a volte situate presso le case. Nabot era vicina al palazzo
del re. Preparazione del suolo: prima della piantagione era necessaria una accurata preparazione del terreno: i sassi
erano tolti e vi si faceva una prima aratura. Ogni vigna aveva un recinto di sassi per protezione da cinghiali Sal 80:14 e
dai ladri (Ger 49:9). Finalmente ogni vigna aveva una torre che serviva durante la vendemmia; a volte il suolo era usato
come pressa per il vino. Piantagione in file distanziate a volte lo si lasciava crescere accanto agli alberi. Ez 19:11. era
quindi possibile ad un uomo sedere sotto la propria vigna (1 Re 5:15). Potatura: Is 18:5 che rinforzava il resto e
produceva molto più frutto. Raccolta dei grappoli ad agosto settembre. I primi grappoli erano acerbi (Ger 31:19 Ez
18:2) quelli maturi o erano mangiati allo stato naturale o fatti seccare o fatti bollire a sciroppo o usati per fare il vino.
[b] Fico hn"aTe . fig, fig tree.ficus ficulnea, ficetum Zorell,886. Indica albero. IDB,2,286: l’albero del fico ( Ficus
carica) è uno degli alberi da frutto più popolari che col vino designa libertà e prosperità ai tempi del TNK. E’ un albero
deciduo con rami molto irregolari e spesso curvi. Il frutto era molto stimato per la sua deliziosità, l’albero per la sua
cospicua ombra. Spesso sfugge alla coltivazione e abita antichi muri o rivi di fiumi. Produce due raccolti: il fico
d’inverno piccoli duri e non mangiabili, fichi estivi, i soli mangiabili. Sono mangiati freschi o secchi o pressati in torte
(Is 38:21).IDB,2,267: parole che indicano i vari stadi dei frutti. Il primo frutto in Is 28:4;bikurah; Ct 2:13 pagga; torta di
fichi in 1 Sam 30:12. IDB,1,59: era la principale fonte di zucchero nella dieta degli israeliti.
[c] hm'q.vi f sycamore tree 7:14;cfr Is 9:9.Sicomor: albero comune nella Shefelah. Zorell 114. Ficulneis insident
insecta quaedam imponuntque sua ova; ne id fiat fructusque immaturi maneant,hi solent cultello incidi; pastores dum
grex pascitur, id face solent.
[d] Olivo tyIz: 4 :9 olive tree, olive oliva, olea; arbor olea: Dt 6:11; Gios 24:13. IDB,2,287: l’albero dell’ulivo
(Olea europea L) era il più importante( frutto- olivo) albero da frutta e da olio. E’ un sempreverde.Tronco contorto e
chioma molto folta. Raggiunge i cento anni ed alcuni sono stimati molto di più. Fiori a maggio. Il frutto è una bacca che
varia secondo le qualità. E’ pronta dopo cinque o sei mesi dalla fioritura. Alla piena maturità il colore grigio si volge in
nero. La polpa carnosa del frutto contiene tra l’altro il cinque per cento d’olio. Ifrutti erano mangiati verdi o neri freschi
o conservati in acqua salata o in acido. Estrarne l’olio era cosa comune come oggi. Si trovano presse anche in mezzo
alle foreste. A parte l’uso quotidiano era usato come combustibile per lampade in medicina in offerte sacrificali
profumeria e probabilmente nel sapone. I frutti erano raccolti bacchiando con aste. Il legno duro non è facile da lavorare
e quindi poco usato per costruzioni e manifatture. Era simbolo di divina benedizione e fertilità Sal 128:3: bellezza e
freschezza e pace: Ger 8:11. vedi anche IDB,3,596. Come unguento !m,v, da !mev' be(come) fat. !m,v, oil: 6:6. Ed il verbo
xv;m' anoint, spread a liquid. Ungere.
[3] Animali e danni all’agricoltura. ~z"G" locust plene evoluta Zorell,148.yb;GO yb'AG locusts (Amos 7:1; Nah 3:17).cfr
bGE locust (Isa 33:4 only); bwOG locusts (Nah 3:17, only): locustae (collectivae) cfr Na 3:17.
111
ynIxEåQ'YIw: : Qal waw consec imperf 3 m sing, suffisso 1 persona singol “take (get, fetch),
lay hold of (seize), receive, acquire (buy), bring, snatch (take away)”. Esprime l’iniziativa
di YHWH con un verbo di manualità che implica la forza della Mano che lo ha spinto a
predicare. Il gesto di YHWH precede la parola. Implica un certa violenza sperimentata
nella chiamata?
!aCo+h; yrEÞx]a;me: ancora il suo lavoro di pastore espresso nella sua operatività ed il relazione al
territorio. Luogo o attività? Forse più attività in quanto da essa egli prende il suo cibo. Cfr
2 Sam 7:8; Sal 78:70.
Ed ha detto a me YHWH:
hw"ëhy> ‘yl;ae rm,aYOÝw:
wayyöº´mer ´ëlay yhwh(´ädönäy)
La parola della vocazione.‘yl;ae: rapporto personale.
Cammina! Profetizza al mio popolo yiSrä´ël.
`lae(r"f.yI yMiî[;-la, abeÞN"hi %lEï
lëk hinnäbë´ ´el-`ammî yiSrä´ël
%lE:ï qal imperative m sing: 4:12; 7:12, 15. Implica spostamento geografico dal S al N. La
geografia di YHWH è diversa da quella di ´ámacyâ! Comporta uno spostamento
geografico.
yMiî[;-la, :7:8.15; 8:2; 9:10.14; cfr 1:5; 2:3; 3:6; 4:10; 6:10. Il possessivo mostra come tutto
sia popolo d’appartenenza di YHWH. Implicta la realtà della berit nella quale è dentro
anche yiSrä´ël. Non solo bê|t-´ël ma tutto il N.
Ricorda il fatto determinante della sua vita. ´ámacyâ gli contestava il diritto di essere
näbî´ al di fuori dell’istituzione profetica legata al santuario di bê|t-´ël; di non avere
competenza territoriale! `ämôs rispondendo di non predicare di propria volontà ma per
comando di YHWH, mostra d’avere diritto di parlare al popolo di YHWH. E’ YHWH
stesso che gli ha dato ordine di predicare a tutto il suo popolo senza distinzione. `ämôs non
è un intruso: anche il Nord è dominio di YHWH che lo ha inviato come suo näbî´. La sua
missione mostra questa portata che supera ogni divisione politica. Egli proviene da
yühûdâ e predica in yiSrä´ël: 7:15; 1:1. Se ´ámacyâ contesta il ministero di `ämôs,
contesta anche il dominio di YHWH su yiSrä´ël! Per `ämôs yühûdâ ed yiSrä´ël sono un
solo popolo: il popolo di YHWH.
´ámacyâ ha assunto gli atteggiamenti che `ämôs contesta nella sua predicazione; si
appoggia sull’istituzione regale, sul santuario, mostrando di disprezzare la attuale parola di
YHWH. Rifiuta di essere giudicato. Per lui un oracolo di fattura classica: motivazione,
sentenza: oracolo di giudizio.
[7:16] Ed ora! Ascolta un Dübar di YHWH!
hw"+hy>-rb;D> [m;äv. hT'Þ[;w>
wü`aTTâ šüma` Dübar-yhwh(´ädönäy)
Tu dici: Non profetizzare contro yiSrä´ël !
laeêr"f.yI-l[; ‘abeN"ti al{Ü rmeªao hT'äa;
´aTTâ ´ömër lö´ tinnäbë´ `al-yiSrä´ël
E non gocciollare contro la Casa di yiSHäq!
`qx'(f.yI tyBeî-l[; @yJiÞt; al{ïw>
wülö´ ta††îp `al-Bêt yiSHäq
hw"+hy>-rb;D:> per la sua famiglia.
`ämôs evoca a senso la linea di opposizione di ´ámacyâ. La probizione: ‘abeN"ti al{Ü : N
imperfetto 2 m s vb. denom. “ prophesy under influence of divine spirit” (l[; against;
112
unto). Ed in parallelo col quasi burlesco verbo @jn : @yJitÞ :; 7:16; 9:13. Hiphil imperfetto 2 m
sing. Qal drop, drip, usu. trans., c. acc., of clouds dropping water (~yIm); , in storm, || heavens
(obj. om.), (id.; all theoph.); of hands dripping myrrh (rAm); in predict. ~ysi[' WpJ.yI the mts.
shall drip must; fig. of (seductive) speech 'JTi tp,nO the lips of the strange woman drop
honey; rAm 'n wyt'Atp.fi his lips drip myrrh (perh. of sweet breath). Intrans. only ytiL'mi @JoTi Amyle['
upon them my speech used to drop. Hiph. 1. drip, ~ysi[' 'Jhiw> shall drip must (= Qal). 2. of
speech, esp. prophecy, discourse: c. l[; against; c. la, toward; c. l concerning. In senso
burlesco: “irrorare” per “vaticinare”. Jdg. 5:4; Job 29:22; Ps. 68:9; Prov. 5:3; Cant. 4:11;
5:5.13; Ez 21:2.7; Joel 4:18, Mic. 2:6; Mic. 2:11 TOB “Y aurait-il un homme courant après
le vent et débitant des mensonges ( bZEëKi rq,v,äw" ‘x:Wr’ %lEïho vyaiú-Wl ): - Pour vin et boisson forte, je
vais délirer en ta faveur (rk"+Vel;w> !yIY:ßl; ^êl. @JIåa;)- ; alors, il serait le prêcheur de ce peuple-là (`hZ<)h;
~['îh' @yJiÞm; hy"ïh'w>)”. Fastidioso stillicidio di parola profetica che invece di essere benefica
pioggia per il paese è foriera di maledizione! Jeremias,176: “non sbavare” = il parlare
insalivato dell’estatico. I destinatari delle parola di `ämôs sono espressi in due modi
diversi: al posto di bê|t-´ël parla della Casa di qx'(f.yI: 7:9.16. Evoca comunque l’opposizione
tra potere statale ed YHWH che si fa presente in un suo näbî´! ´ámacyâ si è buralto della
Parola di YHWH!
[7:17]per ciò così ha detto YHWH:
hw"©hy> rm:åa'-hKo !keúl'
läkën Kò-´ämar yhwh(´ädönäy)
Dopo aver riprerso a senso le parole di ´ámacyâ, formula la condanna. !keúl' : 3:2.11.12;
4:5.12; 5:11.13.14.16; 6:7; 7:17: introduce la condanna come conseguenza. Lo zelante
köhën riceve una condanna particolare che colpisce lui, la moglie i figli ed i campi: una
condanna radicale.
La tua donna in città si prostituirà,
‘hn<z>Ti ry[iÛB' ^úTv. a. i
´išTükä Bä`îr Tiznè
Dopo la guerra restarà in vita, ma condurrà una vita misera ed umiliante. Comunque
sarà feconda per altri come lo sarà la sua terra. Sarà prostituita? Chouraqui,1060:
“putassera dans la ville“”. Per Laras,301: “sarà violentata” : oltraggio ad opera dei nemici.
Alonso,1118: “sarà disonorata”. Ma qui il verbo hnz è Qal imperf 3 f s che significa
“commit fornication, be or act as a harlot”; fig. of improper intercourse with foreign
nations with acc. pers. of intercourse with other deities, considered as harlotry, sts.
involving actual prostitution. La famiglia del köhën viene variamente spezzata. La moglie
resta in vita ma alle dipendenze di altri e feconda per altri.
e i tuoi figli e le tue figlie di spada cadranno,
WlPoêyI br<x,äB; ‘^yt,’nOb.W ^yn<Üb'W
ûbänʺkä ûbünötʺkä BaHeºreb yiPPöºlû
durante o dopo la guerra: egli così non avrà futuro nei figli: il suo nome sarà sradicato.
br<x,äB;: richiama il v 11a nella parola di `ämôs contro il re yorob`äm. Cui segue la vicenda
della terra come suolo che produce per la vita.
e la tua ´ádämâ con la corda sarà divisa,
qL'_xuT. lb,x,äB; ^ßt.m'd>a;w>
wü´admätkä BaHeºbel TüHulläq
I tuoi campi arabili e da quali trai adesso da vivere. qL'_xuT.: Pal imperfetto 3 f sing: “share,
divide, allot, assign”. Dopo la guerra la terra sarà assegnata ad altri proprietari. lb,x,äB;:
measuring-cord, line; alone; fig. (of favoured life); in gen. of one’s portion, fortune.
Continuerà a produrre vita ma per altri. Anche perché lui sarà esiliato:
E tu in ´ádämâ impura morirai.
tWmêT' ‘ha'mej. hm'Ûd"a]-l[; hT'ªa;w>
wü´aTTâ `al-´ádämâ †ümë´â Tämût
113
‘ha'mej:. adjective f s abs amej' unclean. Qui detto di luogo come altrove con l’espressione : 'j
~wqm unclean place (place of refuse away from holy place and human habitation); #ra hamj
land of the east of the Jordan separated from the land of the tabernacle of 'y; so 'j hmda a
foreign land. Terra nella quale non si può realizzare il culto. E’ implicito che il köhën non
morrà nello scontro bellico ma che sarà separato dalla moglie e dalla terra. Andrà in esilio
insieme al popolo.
E yiSrä´ël deportato, sarà deportato dalla sua ´ádämâ.
s `At)m'd>a; l[;îme hl,Þg>yI hl{ïG" laeêr"f.yI“w>
wüyìºSrä´ël Gälò yiglè më`al ´admätô s
w>: esplicativo. Tu, insieme al popolo. hl,Þg>yI hl{ïG": espressione intensiva. Il verbo in 1:5
(aram) 6 (gaza); 5:5 (ia + imperfetto), 27 (soggetto YHWH); 6:7; 7:11 (hl,Þg>yI hl{ïG)" , 17 (id).
Egli voleva far uscire dalla terra `ämôs. Egli uscirà dalla sua terra! ´ámacyâ lo ha
presentato a corte solo come un rivoluzionario politico, nemico del re e del popolo. Ma ha
dimenticato, come appare dal confronto con le parole di `ämôs, due cose importanti: ha
tralasciato la ragioni che hanno indotto `ämôs a parlare e soprattutto il Nome di Colui che
interverrà nel giudizio e che ora è l’autore delle minacce: YHWH, ´élöhîm di yiSrä´ël. E’
infatti una parola di YHWH che `ämôs proclama: YHWH si ergerà a giudice contro la casa
(discendenza) di yorob`äm con la spada (guerra: strumento di giustizia punitiva). ´ámacyâ
ha suscitato l’impressione di una congiura vera e propria passando sotto silenzio Colui per
il quale `ämôs parla: toglie alla sua predicazione il senso: fa di un portavoce di YHWH un
agitatore politico.
Dopo questo, appare giustificato l’intervento dell’autoritá. La sua profonda critica
all’ordine costituito, l’annuncio di terribili sventure e la denuncia dei disordini sociali
fanno sì che ´ámacyâ lo presenti come rivoluzionario. Ma lo scopo della sua missione
profetica è quello di annunciare l’intervento di YHWH negli avvenimenti della storia
attuale. Quello che avvenne dopo, non lo sappiamo: questo episodio sembra segnare la fine
del ministero profetico di `ämôs.
[8:1-3]
Le precedenti visioni:
[7:1] Così mi ha fatto vedere YHWH. / Ed ecco: Plasmante cavallette / all’inizio del
salire del lèqeš / per mangiare l’erba della Terra. / E dissi: YHWH, perdona, deh! / Chi farà
alzare ya|`áqöb! Sì! Piccolo egli (è)!”. [7:3] Si pentì YHWH per questa (cosa): Non sarà!
Ha detto YHWH.
[7:4] Così mi ha fatto vedere YHWH. / Ed ecco: Gridante a condannare con fiamma /
Ed essa mangerà il Tühôm grande. E mangia il Campo. / [7:5] E dissi: YHWH, desisti ,
deh! / Chi farà alzare ya`áqöb? Sì! Piccolo egli (è)!”. / [7:6] Si pentì YHWH per questa
(cosa): / “Anche questa cosa non sarà!” disse YHWH.
[7:7] Così mi ha fatto vedere .../ Ed ecco ‘YHWH’: Ponente se stesso (ritto) contro un
muro: / ed in sua Mano, piombo! [7:8] E disse YHWH a me: / “Che stai tu vedendo,
`ämôs?”. / E dissi: Piombo. / E disse ‘YHWH’: / Ecco io, pongo piombo in seno al mio
popolo yiSrä´ël! / Non passerò (più) oltre, per lui!
[8:1] Così mi ha fatto vedere ´ádönäy YHWH:
hwI+hy> yn"ådoa] ynIa:ßr>hi hKoï
Kò hir´aºnî ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
Ed ecco: un cesto di (frutti)-maturi.
114
`#yIq") bWlïK. hNEßhiw>
wühinnË Külûb qäºyic
Non vede un evento nel suo divenire (i participi delle visioni precedenti) ma un oggetto
connesso con la produttività dei campi dopo l’attività umana della raccolta. Infatti vede
bWlïK.: “basket, cage” (Jer 5:27). Un certo pieno di frutta matura. In se stesso è simbolo di
raccolto gioioso: vino, olio, fichi, melgrane: doni della terra. Generalmente attorno ai frutti
si fanno danze di gioia. Il raccolto in 2:13 simboleggia già il giudizio avvenuto. #yIq"). :
“summer (Gen 8:22), summer-fruit (senso della radice: essere caldo). Ossia maturi.
Alonso,1121: “fichi maturi”. Chouraqui,1060: “un cageot d’été”.
[8:2] E disse: Che vedi tu, `ämôs?
sAmê[' ‘ha,ro hT'Ûa;-hm'( rm,aYO©w:
wayyöº´mer mâ|-´aTTâ rö´è `ämôs
E dissi: Un cesto di (frutti)maturi!
#yIq"+ bWlåK. rm:ßaow"
wä´ömar Külûb qäºyic
E disse YHWH a me:
yl;ªae hw"÷hy> rm,aYO“w:
wayyöº´mer yhwh(´ädönäy) ´ëlay
E’ venuta (viene) la fine al mio popolo yiSrä´ël!
laeêr"f.yI yMiä[;-la, ‘#Qeh; aB'
Bä´ haqqëc ´el-`ammî yiSrä´ël
Non continuerò a passare oltre per lui!
`Al* rAbð[] dA[ß @ysiîAa-al{
lö´-´ôsîp `ôd `ábôr lô
Il näbî´ gioca su l’assonanza verbale (cfr 5:5) tra #yIq"+ “frutti maturi” (Alonso: “fico”) e
‘#Qe “ fine-raccolto (radice: recidere). Con questo gioco di parole annuncia l’annientamento
per la colpa dopo il tempo della pazienza di YHWH. La pazienza è finita: gli eventi lo
dimostrano. Il popolo è maturo per la raccolta! Questa maturazione precede la
marcescenza. E verrà raccolto da stranieri!
yMiä[;-la,: ancora amore!
aB: Qal perf 3 m sing. E’ già realtà che il näbî´ vede ed ora annuncia. Così YHWH
rivela al suo popolo la gravità della situazione: è arrivata, e la parola profetica la anticipa.
Non gli perdonerò più ormai. Visione parallela alla terza.
La formula introduttoria delle quattro visioni insiste sull’origine divina dell’evento:
`ämôs è beneficiario di un intervento di cui YHWH è autore e per mezzo del quale egli
comunica la propria volontà al näbî´ (e per mezzo di lui al popolo, anche se manca in
queste visioni il comando di proclamarle). La struttura letteraria e la fraseologli sono le
stesse. L’attenzione non è tanto sull’esperienza psicologica di cui si dice, quanto sul senso
dell’intervento di YHWH, che il näbî´ dovrà proclamare. E c’è un progresso tra di loro.
Forse i fenomenio di visione sono sorti alla presenza di oggetti o di fatti della vita ordinaria
dei campi (cavalletta, erba secca, frutti maturi... ) innalzata dall’ispirazione poetica e
profetica a valore di segno di una realtà teologica nascosta e rivelata da YHWH: la sua
volontà di por fine al Regno d’yiSrä´ël. I flagelli sono in progressione verso i più terribili.
YHWH passa dalla pentimento alla decisione di non passare più oltre: di non perdonare o
meglio di non pentirsi più.
In queste visioni `ämôs dà un’immagine dei suoi rapporti con YHWH e della sua
funzione nei confronti del popolo di YHWH. Questi passi “autobiografici” (7:1-9; 8:1-3;
9:1-4) sono probabilmente (ma non necessariamente) in relazione alla sua vocazione
profetica (anche se non si richiama mai ad esse quando si accenna alla sua vocazione in
7:15 (biografico) e in 3:8. Manca il comando di portare questo messaggio. Danno
impressionante documentazione dell’esperienza del näbî´. In esse egli ha colto in modo
115
progressivo ed impellente il comando di YHWH: “Và; fà il näbî´ contro il mio popolo”.
Nelle prime due visioni intercessore; poi è dalla parte di YHWH per il giudizio.
[8:3]
Descrive momenti della fine e ripercorre le cause di colpevolezza.
[8:3a] E urleranno i canti del hêkäl, in quel giorno! nü´ùm ´ádönäy YHWH
hwI+hy> yn"ådoa] ~auÞn> aWhêh; ~AYæB; ‘lk'yhe tArÜyvi Wlyliøyhew>
wühêlîºlû šîrôt hêkäl Bayyôm hahû´ nü´ùm ´ádönäy
Frase di grande brevità e di grande violenza descrittiva.
aWhêh; ~AYæB;: 2:16; 8:3.9.13; 9:11. Evoca la futura reazione del popolo nei luoghi simbolici
della Terra sia per il terremoto sia per la guerra.
Wlyliøyhew> Hiphil waw consecutivo perfetto 3 pl da ll;y' “howl”. Il verbo in testa mette in
risalto l’elemento sonoro. tArÜyvi: Laras,302: “i canti”. Chouraqui,1061: “Les poèmes”.
TOB: “Les chants”. BHS prob l tArv : Alonso,1121: “cananti”. Nel caso si leggesse
“cantanti” sono donne risparmiate dalla guerra; Jeremias,186: “le cantatrici”.
‘lk'yhe: significa “tempio” o “palazzo”. Laras,302: “del Tempio”; TOB “du temple”;
Chouraqui,1061: “Les poèmes du palais” ; Jeremias,186: “le cantatrici del palazzo” ;
Alonso,1121 : del palazzo.
O i “canti” del palazzo [o tempio] diventeranno urli; o urleranno le “cantatrici” del
palazzo [o tempio]. Per questa ultima ipotesi si evincerebbe la presenza di voci femminili
nella liturgia del tempio? In ogni caso nei luoghi ove la musica era onnipresente come
espressione di gioia, essa cambierà di segno: le voci usciranno in urla. I palazzi (ed il
tempio) che ora risuonano di canti di gioia al suono delle arpe (6:5; 5:16) risuoneranno di
urla disperate. Ciò descrive il dopo guerra per coloro che sono ancora viventi.
Mutamento dovuto alla presenza mortale di YHWH. Descrizione degli effetti della
catastrofe generale e finale.
[8:3b] Numeroso il cadavere in ogni luogo Egli ha gettato. Silenzio!
p `sh'( %yliîv.hi ~Aqßm'-lk'B. rg<P,êh; br:ä
yhwh(´élöhîm) rab haPPeºger Bükol-mäqôm hišlîk häs P
V corrotto? Mancano parole?
rg<P,êh;: singolare collettivo “corpus exanime cadaver”: 1 Sam 17:46; Na 3:3: è tutto un
cadavere. br; adjective m s abs cfr bb;r' be(come) many, much. br; much, many, great.
Moltiplicato; in crescita. Il numero dei morti sarà tale che i funerali saranno impossibili (cf
2:1). Il soggetto responsabile delle loro morti lo ha gettato in ogni luogo. Per ciò che segue
BHS: crrp.
%yliîv.hi Hiphil perf 3 masculine s “throw, cast, hurl”. Deve aver per soggetto sottinteso
YHWH. TOB: nombreux seront les cadavres, partout s’impose le silence. Alonso legge
Hopfal : “gettati”.
sh'(: 6:10; 8:3. contrasto con le precedenti urla. Dopo di esse sarà il silenzio. Totale
occorrenze: 7. Trascrizione: has. Lettura: as. Vox qua silentium iubetur = st! Silete! Cfr
arabo hassa = submissa voce mussitavit. Judg 3:19 Ma egli, dal luogo detto Idoli, che è
presso Gàlgala, tornò indietro e disse: "O re, ho una cosa da dirti in segreto". Il re disse:
"Silenzio!" e quanti stavano con lui uscirono. Hab 2:20 Il Signore risiede nel suo santo
tempio. Taccia, davanti a lui, tutta la terra! Zeph 1:7 Silenzio, alla presenza del Signore
Dio, perché il giorno del Signore è vicino, perché il Signore ha preparato un sacrificio, ha
mandato a chiamare i suoi invitati. Zech 2:17 Taccia ogni mortale davanti al Signore,
poiché egli si è destato dalla sua santa dimora". Neh 8:11 I leviti calmavano tutto il popolo
dicendo: "Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!".Tutto il popolo andò a
116
mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le
parole che erano state loro proclamate.
[8:4-7]
[8:4] Ascoltate questo , o voi calpestanti il povero
!Ay=b.a, ~ypiÞa]Voh; tazO¨-W[m.vi
šim`û-zö´t haššö´ápîm ´ebyôn
tazO¨-W[m.vi (3:1, 13; 4:1; 5:1) che cosa devono ascoltare? Probabilmente ciò che è espresso
nel v 7a. Forse è formula di introduzione a 7a.
~ypiÞa]Voh;: 2:7; 8:4. BHS prp ~ypavh cfr 2:7. Qal part maschile pl assoluto di @a;v' “anhelavit,
aera attraxit (vehementer aliquid desiderans)” da cui “gasp, pant after, long for” (e.g. Is
42:14; Ger 2:24). Nel libro significa (a) “inhiavit, hostilier impetivit” (non solum cupiendo
sed etiam agendo: Ez 36:3; Am 8:4; Sal 56:2): crush, trample. (b) Come @wv: “trivit,
calcavit”. Laras,302: “che inghiottite”; Chouraqui,1061: “qui gobez”. Se è preso nel primo
senso, indica che costoro desiderano i poveri come cose da possedere e mettono in atto
delle strategie per averli sotto di loro.
!Ay=b.a,: singolare di categoria: tutta la classe degli indebitati, piccoli proprietari che
vengono mangiati dei grandi commercianti.
e per far cessare gli oppressi della terra
`#r<a'(Î-yYEnI[]п-ywEn>[;À tyBiÞv.l;w>
wülašBît (`anwê) [`ániyyê]-´äºrec
tyBiÞv.l;w>: preceduto da uno strano w (BHS; frt dl; et l tyBvhl; prp tyxvl) ; H ic che sembra
valere un gerundio. Il verbo anticipa l’effetto della loro azione: “fecit ut aliquis desineret,
cessaret ab” ; uso assoluto “cessare fecit, fecit ut videri, adiri, adesse etc. desineret, finem
imposuit, abrogavit, suppressit, removit, absolvit”: Qui “interimere”: far cessare di esistere,
ossia “eliminare<2. Sicuramente in relazione ironica alla parola tB'ÞV;h;w> dello stico seguente.
Desiderano eliminare in modo pianificato l’esistenza autonoma dei piccoli agricoltori e
degli artigiani oberati dai debiti. Laras, 302: “e sterminate”; Chouraqui,1061. “pour faire
chôme» . Carbone-Rizzi,134: per porre fine.
-ywEn>[;: il K agg m pl cs “poor, afflicted, humble, meek” (Kt; Qr wyn"['): poor, needy (Qr);
poor and weak, oppressed by rich and powerful (Kt). Carbone-Rizzi,134: i miseri della
terra.
Di questa oppressione radicale nell’agire ora esprime le intenzioni :
[8:5] dicendo: Quando passerà la lunazione e potremo triturare il triturabile?
rb,V,ê hr"yBiäv.n:w> ‘vd<x’ho ; rboÝ[]y: yt;úm' rmoªale
lë´mör mätay ya`ábör haHöºdeš wünašBîºrâ ššeºber
rmoªale: BHS: add. Ic (Qal). E’ il loro progetto che li porta a calpestare - sopprimere i poveri:
ossia chiunque si presenti loro come povero che con la loro azione essi opprimono ed
umiliano.
yt;úm' avverbio di tempo. rboÝ[]y:: 5:5.17; 6:2;7:8; 8:2.5. “pass over, by, through, alienate,
bring, carry, do away, take, take away, transgress”. Il tempo sacro per la liberà dai legami
oppressivi è visto per loro come una oppressione perché impedisce il loro commercio e la
possibilità di ingrandire il loro patrimonio. Questa assenza di attività nella festa che è
libertà anche per i poveri e gli oppressi è vista come a loro un pesante fardello che
impedisce il loro commercio. Sono costretti a seguire la festa ma bruciando per il tempo
perso.
‘vd<xo’h; : “noviliunium, dies novilunii, neomeniae” Zorell 225. nuova luna. E’ implicito
che in questo tempo non possono né comperare né vendere: tempo perso per i loro
progetti!
117
Quando sarà pasato hr"yBiäv.n:w:> Hiphil imperf 1 pl cohortative in both form and meaning. La
prima pl indica che c’è una cricca di commercianti pensato tutti allo stesso modo. Il verbo
ha un primo significato “fregit” da cui il sostantivo “fractio” Am 6:6. Un secondo senso di
rb,V,ê è “frumentum” quod venditur et emitur. Gen 42:1.19.26; 43:2;44:2;47:14; Neh 10:32
[effracta triturando (col primo senso del verbo) ex aristis grana]. Da cui il secondo senso
del verbo “frumentum emit”: Gen 42:3.7.10; 43:2.4 etc; 44:25;47:14; Dt 2:6; Is 55,1b; Gen
41:57; 42:5; Is 55,1a. Hif “frumentum” (emere fecit, emendum obtulit =): vendidit: Dt
2:28; Am 8:5; Ger 41:56; 42:6; Pr 21:26. Il triturabile è il frumento che per essere reso
edibile deve essere triturato come indica il verbo denominativo che lo regge. Si tratta
sempre di commercio. Probabilmente nel triturato del frumento non si valuta più la qualità
e tutto può essere venduto allo stesso prezzo alto. BHS: > lXX, dl. Chouoraqui,1061:
“Ravitaillons en ravitaillement le shabat!” = vettovagliare, approvvigionare, fornire /
vettovagliamento, approvviginamento, rifornimento”. Laras,302: “sicchè possiamo vendere
il grano”.
E lo šabbat e potremo riaprire (i depositi di) frumento?
rB"+-hx'T.p.nIw> tB'ÞV;h;w>
wühaššaBBät wünipTüHâ-Bär
Si può sentire sottintesa la domanda precedente: quando sarà passato tB'VÞ h; w; : tempo della
cessazione dell’attività commerciale. Qui in senso improprio: spazio di tempo che finisce
con il finire del sabato: Lev 23:15. Attesa ansiosa del tempo libero da vincolo religioso in
cui si possa vendere. rB"+-hx'T.p.nIw:> Qal imperf 1 pl cohortative in both form and meaning
“open” “aperuit”: qui “prompsit frumentum”. rB": (5:11; 8:5.6) detto del frumento ancora
nei campi in Sal 65:14; 72:16; demessum in Gen 41:35 ger 23:28; Gioel 2:24. Qui dato il
contesto: magazzino in cui il frumento è conservato già mietuto. Sono persi i giorni nei
quali non si può commerciare! Laras,302: “sicchè possimo riapire i granai”.
Chouraqui,1060: “Ouvrons les forment pour diminur…”.
La santificazione delle feste tempera l’avidità dei mercanti! Non godono del riposo ma
progettano il domani. Giorni di mancato guadagno: Ger 17:21!
Seguono tre tecniche di falsificazione da mettere in atto quando finalmente la festa è
finita. Sono anch’esse espresso con infinito costrutto ed indicano una strategia pianificata e
graduale di strozzinaggio. È per far diventare uomini disponibile per aumentare la propria
ricchezza.
Per rimpicciolire efa e per ingrandire siclo
lq,v,ê lyDIäg>h;l.W ‘hp'yae !yjiÛq.h;l.
lühaq†în ´êpâ ûlühagDîl šeºqel
!yjiÛq.h;l:. Hiphil i c da !joq' “be small, insignificant”. hp'yae: diminuzione di musure di
capacità usate nelle vendite di derrate: 1 efa = 40 l circa. Usate una per la compra ed una
per la venduta. lyDIäg>h;l.W: Hiphil i c ld;G" “grow up, become great or important, promote, make
powerful, praise, (magnify), do great things”. lq;v' (sh¹qal) “weigh, weigh out”. lq,v, shekel.
Si tratta della maggorazione della pietra usata per pesare l’argento: 1 siclo = grammi 11,5
circa. Le monete sono introdotte solo in epoca successiva. Appesantire per ricevere più
argento. Sia in compra che in vendita si realizza la truffa. Rimpicciolendo la quantità da
vendere e aumentando il prezzo.
E per pervertire bilance di falsità.
`hm'(r>mi ynEïz>amo tWEß[;l.W
ûlü`awwët mö´zünê mirmâ
tWEß[;l.W Piel i c bend, make crooked, pervert. ~yIn:z>amo noun common m dual construct da nz:a'
“weigh, test, prove”: balances, scales. hm'r>mi noun f s abs “deceit, treachery”. Una ulteriore
tecnica che è la manipolazione delle due bilance. Per la falsificazione degli strumenti di
misurazione: cfr Pr 11:1; 16:11; 20:10.23 ecc. Dt 25:13-15; Mich 6:9. Carbone-Rizzi,136:
per falsificare bilance di frode.
118
[8:6]per comprare con argento i deboli e il povero per un paio di sandali?
~yIl"+[]n: rWbå[]B; !Ayàb.a,w> ~yLiêD: ‘@s,K,’B; tAnÝq.li
liqnôt BaKKeºsep Dallîm wü´ebyôn Ba`ábûr na`áläºyim
BHS: > Ms, prb dl cfr 2,6. Il verbo hnq Qal i c “get, acquire, create”. “Sibi comparavit;
rem emit, agrum; emit, sibi in servitutem acquisivit aliquem”: Gen 39:1; 47:19.23; Lev
22:11; 25:44-45; Dt 28:68. Qui: utcumque possedit. Dalla radice !y"n>qi “wealth” hn<q.mi cattle.
hn"q.mi purchase. Anche a questo è un fine di tutte le machinazioni. Coloro che nel
commercio fraudolento sono andati in rovina per il denaro che è stato loro rubato con la
truffa commerciale, incapaci di pagare anche poco (un paio di sandali) diventano
economicamente dipendenti dei commerciante ai quali devono o prestre servizio o somme
di denaro. Essi vongono comperati da essi.
E (anche) il rifiuto (scarto) del grano tritureremo!
`ryBi(v.n: rB:ß lP;îm;W
ûmaPPal Bar našBîr
BHS: prb dl,gl; al cj c 5a. lP;îm;W: “refuse”. Da lp;n" “fall, lie, be cast down, fail”. ryBi(v.n::
Hiphil imperf 1 pl di “buy, purchase (grain)”. Laras,302: “e vendendo lo scarto del grano”.
Chouraqui,1060: “Nous les ravitaillerons avec les déchets du froment” . Truffa in
commercio. Grande dispresso degli uomini ridotti a merce. La fonte di questa elaborazione
è 2,6-8.
[8:7] Ha giurato YHWH per la tracotanza di ya`áqöb:
bqo+[]y: !Aaåg>Bi hw"ßhy> [B;îv.nI
nišBa` yhwh(´ädönäy) Big´ôn ya`áqöb
Grande peso di questa dichiarazione dal contenuto grave. [B;îv.nI (4:2 (Avd>q'B.); 6:8 (Avp.n:B.);
8:7; 8:14). Niphal perf 3 m sing.
!Aaåg>Bi (6:8 ; 8:7) da ha'G' “rise up, grow up, be exalted in triumph”. Cfr aGE proud. ha,GE
proud. ha'GE pride. hw"a]G: majesty, pride. !AaG' exaltation. tWaGE majesty. !Aya]G: proud. Laras,303:
“per il vanto” = per Se Stesso: Colui nel quale yiSrä´ël si vanta. In 6:8: traduce “la
tracotanza di”. Chouraqui,1059:“par le génie de” ed in 6:8 traduce similmente: “je déteste
le génie de”. Alonso,1122 : “giura sulla gloria di” (Alonso,1123: difficile; coglie ironia
coerente con 3.2: si inorgoglise di me, tanto da tenermi per Dio; alloa vedranno come
questo orgogli reagisce); in 6 :8 : “il fasto di”. Causa l’espressione “io giuro” sembrerebbe
migliore la traduzione di Laras e Alonso. Nel caso, tra i due passi ci sarebbe tensione.
ya`áqöb adora in realtà se stesso. Dal contesto, seguendo una minaccia, si può sentire lo
stesso senso di 6:8. Nel caso il bet = a causa della. Jeremias,193 ss: profonda ironia molto
artificiosa: “orgoglio” è la signoria terrena di YHWH a favore di yiSrä´ël, che il popolo
con una assurda sopravvalutazione delle proprie possibilità ha pervertito in arroganza, e
che ora gli ritorna addosso come giudizo. Altrove l’espressione denota la “sovranità” di
ya`áqöb cioè il paese di yiSrä´ël: Sal 47:5; Nah 2:3 che a sua volta è manifestazione della
sovranità di YHWH, cioè del suo regno.
Non dimenticherò mai in futuro nessuna delle loro opere!
`~h,(yfe[]m;-lK' xc;n<ßl' xK;îv.a,-~ai
´im-´ešKaH läneºcaH Kol-ma`áSêhem
LXX: vostre. Che promanano del vostro orgoglio tracotante.
[8:8]
[8:8]Forse per questo non tremerà la terra
#r<a'êh' zG:år>ti-al{) ‘tazO l[;h;Û
haº`al zö´t lö|´-tirGaz hä´äºrec
e saranno afflitti tutti gli abitanti in essa?
HB'_ bveäAy-lK' lb;Þa'w>
119
wü´äbal Kol-yôšëb Bäh
V di transizione posto dal redattore. ‘tazO l[;h;Û: per la gravità della colpa. Mostra gli
effetti universali e cosmici della colpa. Vedi Ab 3:17; Ger 3:3; 12:4;23:10; Os 4:3...
Quando il popolo di YHWH è ribelle trascina con sé nel disordine l’ordine del mondo.
zG:år>t:i Qal imperf 3 f s “tremble, quake, rage”: terremoto visto come evento cosmico in
connessione con 2:13. Anticipa 9:5.lb;
lb;Þa'w: 1:2.
E s’alzerà come ‘Kî´ôr’ tutta quanta
HL'êKu ‘raok' ht'Ûl.['w>
wü`ältâ kä´ör Kulläh
e sarà respinta e sarà abbassata Kî´ôr di micräºyim.
s `~yIr")c.mi rAaðyKi Îh['Þq.v.nIw>Ð ¿hq'v.nIw>À hv'îr>g>nIw>
wünigrüšâ (wünišqâ) [wünišqü`â] Kî´ôr micräºyim s
ht'Ûl.['w:> il soggetto è la “Terra” dello stico prevedente. Detto dell’ascendere dell’acqua
‘raok:': “come luce”. BHS l c nonn Mss LXX…raoyk cfr 9:5.
hv'îr>g>nIw>: BHS > LXX, dl; N waw consec perf 3 f s di vr;G" “cast up, drive out” N be driven
away; be driven, tossed.
hq'v.nIw>. BHS mlt Mss ut Q cfr Vrs et ).5. kethib hqv N waw consec perf 3 f s : “sarà
ubriaca; sarà bevuta”. Q Îh['Þq.v.nIw>Ð [q;v' “sink, sink down” (e. g. ; 9:5; Ezek 32:14).
Chouraqui,1061: “sombrera”. LXX.. Il sismo viene paragonato all’alzarsi ed abbassarsi
del Nilo. Allusione cosmica.
[8:9-14]
[8:9] Ed avverrà in quel giorno - nü´ùm ´ádönäy YHWH hwIëhy> yn"ådoa] ‘~aun> aWhªh; ~AYæB; hy"åh'w>
wühäyâ Bayyôm hahû´ nü´ùm ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
E farò venire via il sole a mezzogiorno:
~yIr"+h\C'B;( vm,V,Þh; ytiîabehew>
wühëbë´tî haššeºmeš Ba|ccohóräºyim
e farò oscurare la Terra nel giorno luminoso!
`rAa* ~AyðB. #r<a'Þl' yTiîk.v;x]h;w>
wühaHášakTî lä´äºrec Büyôm ´ôr
ytiîabehew>: Hiphil waw consec perf 1st person s. yTiîk.v;x]h;w>: Hiiphil waw consec perf 1 s. Due
H della prima persona. YHWH in persona che parla del proprio intervento in quel Giorno.
Evoca l’eclisse in pieno giorno (cfr Giud 5:4) come capovolgimento del ritmo della
creazione: prima evoca il tramonto in pieno giorno; e poi la tenebra che sorge contor la
piena luce del giorno. Un elemento dello sconvolgimento cosmico. Questo è un segno di
un completo capovolgimento della situazione attuale dei suoi ascoltatori.
[8:10] E sconvolgerò le vostre feste in lutto
lb,aªle . ~k,øyGEx; yTi’kp. ;h'w>
wühäpakTî HaGGêkem lü´ëºbel
e tutti i vostri canti in lamento!
hn"ëyqil. ‘~k,yrEyvi(-lk'w>
wükol-šî|rêkem lüqînâ
yTi’k.p;h'w> : Qal waw consec perf 1 s “sconvolgerò: tramuterò; muterò; trasformerò”.
Essi sono ora in festa (5:21; 8:10), ma questa atmosera di spensieratezza sarà mutata in
lutto (8:8; 1:2; 9:5; 5:16; 8:10). I canti (6:5; 5: 23; 8:10; cf 8,3) in lamento (hn"ëyqil. 5:1; 8:10).
E farò salire su tutti i fianchi un sacco, e su tutte le teste, calvizie!
hx'_r>q' varoß-lK'-l[;w> qf'ê ‘~yIn:’t.m'-lK'-l[; ytiÛyle[]h;w>
wüha`álêtî `al-Kol-motnaºyim Säq wü`al-Kol-rö´š qorHâ
E porrò a lei come afflizione di unico (figlio)
dyxiêy" lb,aeäK. ‘h'yTi’m.f;w>
wüSamTîºhä Kü´ëºbel yäHîd
120
e la sua fine come giorno amaro.
`rm") ~AyðK. Ht'ÞyrIx]a;w>
wü´aHárîtäh Küyôm mär
Sarà come il lutto, manifestato con pianti, canti funebri, digiuno per la morte di un figlio
unico (Ger 6:26)). E tutto questo in chiaro contrasto col presente: 4,1 ss; 6,1.
In questa descrizione il Giorno di YHWH che in 5:18 è descritto in modo impersonale
(giorno oscuro e feste), è personalizzato: YHWH interverrà: “io farò”, “io muterò”. Tutto è
sua azione diretta. Non sarà un giorno impersonale di lutto e di oscurità, ma si dovrà
cogliere in tutto questo la Mano (la potenza) di YHWH che ne è l’Autore. L’intervento di
YHWH che sta sotto gli avvenimenti è il cardine del Giorno di YHWH. G1i effetti sulla
cose sono spaventosi: (3:12e-15). Questo giorno oltre la distruzione del popolo sarà anche
la distruzione dei simboli del suo benessere e della sua ingiustizia: templi, altari, case,
palazzi, divani d’avorio... Qui è in risalto la “trasformazione” come in 4:11;5:7.8; 6:12.
Dopo aver preannunciato stragi, il näbî´ può anticipare il 1amento funebre sulla rovina
militare di yiSrä´ël come risposta alle minacce che YHWH ha fatto. C’è chiaramente un
paradosso nel piangere su yiSrä´ël al tempo della grande prosperità materiale e militare di
yorob`äm Il e ne1 mezzo dell’euforia suscitata dai recenti successi militari (cf 2 Re 14:20)
contro Damasco.
[8:11]Ecco, giorni vengono:nü´ùm ´ádönäy YHWH
hwIëhy> yn"ådoa] ‘~aun> ~yaiªB' ~ymiäy" hNEåhi
hinnË yämîm Bä´îm nü´ùm ´ádönäy yhwh(´élöhîm)
hwIëhy> yn"ådoa] ‘~aun>: BHS nonn add hab. Transizione comune. Richiama 7:10-17 ove ad `ämôs
fu proibito di parlare.
e manderò fame nella Terra:
#r<a'_B' b['Þr" yTiîx.l;v.hiw>
wühišlaHTî rä`äb Bä´äºrec
non fame di pane e non sete di acque,
~yIM;êl; am'äc'-al{)w> ‘~x,L,’l; b['Ûr"-al{)
lö|´-rä`äb lalleºHem wülö|´-cämä´ lammaºyim
yTiîx.l;v.hiw:> 1:4.7.10.12; 2:2.5; 4:10; 7:10; 8:11. YHWH parla in prima persona. Poi passa
in terza: quasi a commento. E’ forse presupposto Dt 8:3; 30:15. Manda la fame. Vuol dire
che c’è già il cibo: manca la fame! Aggiunta organica a 2:11ss e 9:10. Si collega anche a
4:6 ss.
~yIM;êl; am'äc'-al{)w> : BHS non add hab.
ma di ascoltare le parole di YHWH.
`hw")hy> yrEîb.DI taeÞ [:moêv.li-~ai yKiä
Kî ´im-lišmöª` ´ët Dibrê yhwh(´ädönäy)
Forse suppone che il libro di cui si parla sia già accolto come parola di YHWH. Ciò
avviene dopo l’esilio e la cadua di yürûšälaºim
hw")hy> yrEîb.DI taeç:Þ cfr Ger 36:11;37:2;43:1.
[8:12] Ed erreranno da mare a maree da settentrione a mezzogiorno vagheranno
Wj±j.Av)y> xr"_z>mi-d[;w> !ApßC'miW ~y"ë-d[; ~Y"åmi ‘W[n"w>
wünä`û miyyäm `ad-yäm ûmiccäpôn wü`ad-mizräH yüšô|†ü†û
‘W[n"w> : 4:8.12; 9:9. vagheranno, barcolleranno = vagare senza meta. Non c’è bisogno: la
parola è qui!
Wj±j.Av)y>: polel imperf 3 m pl go or rove about, go to and fro (e.g. Num 11:8; 2Sam 24:8).
per cercare ´et-Dübar di YHWH: e non la troveranno!
`Wac'(m.yI al{ïw> hw"ßhy>-rb;D>-ta, vQEïb;l.
121
lübaqqëš ´et-Dübar-yhwh(´ädönäy) wülö´ yimc亴û
Infatti è in questo libro. Le catastrofi naturali e militari però sono un male minore in
confronto all’assenza della parola di YHWH. Ci sarà vera sete e vera fame della parola di
YHWH. Questo pure sarà un supplizio: la parola di YHWH che adesso è udibile per bocca
del näbî´, non la si potrà più trovare; né si potrà andare ai santuari distrutti. E’ una
esortazione ad ascoltare al presente la parola del näbî´ ed alla conversione. In futuro non si
potrà nemmeno invocare YHWH perché egli è l’autore del castigo. Sarà il silenzio di
YHWH (cf 6:10).
[8:13] In quel giorno Appassiranno le belle vergini e i giovani di sete.
`am'(C'B; ~yrIßWxB;h;w> tAp±Y"h; tl{ôWtB.h; hn"p.L;[;t.Tiû aWhøh; ~AY“B;
Bayyôm hahû´ Tit`allapnâ haBBütûlöt hayyäpôt wühaBBaHûrîm Baccämä´
aWhøh; ~AY“B; BHS; nonn add hab.
hn"p.L;[;t.Ti : Hithpael imperf 3 f pl. Occurs only in the Pual and Hithpael (e.g. Song 5:14;
Isa 51:20). Ezek 31:15. Chouraqui,1061: “s’évanouiront”. Jeremias,187: cadranno svenute.
La loro vitalità che si suppone illimitata, viene meno.
`am'(C'B;: BHS prb ad.
[8:14d]E cadranno e non si alzeranno più 159
s `dA[) WmWqïy"-al{w> Wlßp.n"w>
wünäplû wülö´-yäqûºmû `ôd s
Come in 2:4 e 5:26 l’accusa (assente in Am) di idololatria. Essa giustifica la scomparsa
del Nord e del Sud caduti. L’aggiunta deve essere prima della promessa di rissollevamento
che si leggeranno dopo. Il castigo viene ristretto agli idololatri.
[8:14a]coloro che giurano Bü´ašmat di šömrôn
!Arêm.vo) tm;äv.a;B. ‘~y[iB'v.NIh;
hannišBä`îm Bü´ašmat šö|mrôn
‘~y[iB'v.NIh; : h; particle article [bv verb N part m pl abs. Qui il giurare è un capo d’accusa
essendo inteso come confessione di fede idololatrica. Dt 6:12; Ger 5:7; 12:16, Sif 1:5.
Forse contro la popolazione eterogenea creatasi dopo la caduta del regno del N e di
Šomron: Neh 3:33.
tm;äv.a;B:. BHS, prp trvaB. Il sostantivo hm'v.a; f s cs doing wrong, commiting a trespass or
offence. 2. becoming guilty. 3. bringing a trespass-offering. Probabilmente il sostantivo
copre il nome di una divinità. Alonso,1124: Su Aschima di: è la dea madre. Il TM ne trae
una deformazione maligna “reato , colpa”.
[8:14b] e dicenti: Viva il tuo ‘Elohiym, Dan!
!D"ê ‘^yh,’l{a/ yxeÛ Wrªm.a'w>
wü´ämrû Hê ´élöhʺkä Dän
[8:14c]e “Vivai la Via di Bü´ë|r-šäºba` !”,
[b;v'_-raE)B. %r<D<ä yxeÞw>
wüHê Deºrek Bü´ë|r-šäºba`
!D"ê: Gen. 14:14; 30:6; 35:25; 46:23; 49:16f; Exod. 1:4; 31:6; 35:34; 38:23; Lev. 24:11;
Num. 1:12, 38f; 2:25, 31; 7:66; 10:25; 13:12; 26:42; 34:22; Deut. 27:13; 33:22; 34:1; Jos.
19:40, 47f; 21:5, 23; Jdg. 1:34; 5:17; 18:2, 16, 22f, 25f, 29f; 20:1; 1 Sam. 3:20; 2 Sam.
3:10; 17:11; 24:2, 15; 1 Ki. 5:5; 12:29f; 15:20; 2 Ki. 10:29; 1 Chr. 2:2; 21:2; 27:22; 2 Chr.
2:13; 16:4; 30:5; Jer. 4:15; 8:16; Ezek. 48:1f, 32; Amos 8:14. A city on northern frontier of
Israel at one of the sources of the Jordan, originally vyIl;; = ~v,l' captured by a colony of
Danites; named Dan, and made a sacred place with rites of worship that lasted until the
exile; = Tell el Kâdî. Confine a N. Santuario di frontiera come il seguente.
%r<D<ä: Alonso,1125: dorek = signore.
159
Da trasportare qui ?
122
[b;v'_-raE)B. :Gen. 21:14, 31ff; 22:19; 26:23, 33; 28:10; 46:1, 5; Jos. 15:28; 19:2; Jdg. 20:1;
1 Sam. 3:20; 8:2; 2 Sam. 3:10; 17:11; 24:2, 7, 15; 1 Ki. 5:5; 19:3; 2 Ki. 12:2; 23:8; 1 Chr.
4:28; 21:2; 2 Chr. 19:4; 24:1; 30:5; Neh. 11:27, 30; Amos 5:5; 8:14 well of seven,
explained as place of swearing by seven lambs, or, well of oath, v. h['buv.) south from
Hebron; mod. Bîr-es-Seba, 12 h. fr. Hebron; in phrase !D'mi 'B-d[;w> from Dan to Beersheba
(i.e. all the territory of Israel, v. !D'), & !D' d[;w> [b;v, raeB.mi from Beersheba to Dan. Confine S.
[9:1-4]
[9:1] Ho visto ´ádönäy: sta contro l’altare
x:Beªz>Mih-; l[;( bC'änI yn"÷dao -] ta, ytiyai’r"
rä´îºtî ´et-´ádönäy niccäb `a|l-hammizBëªH
Il verbo har si legge in 3:9; 6:2; 7:1.4.7. 8; 8:1.2; 9:1. Mentre nelle altre visioni
7:1.4.7; 8:1 è Hiphil perfetto 3 m sing, col suffisso della 1 s, qui è Qal perf 1 sing. Il
soggetto vedente è attivo. Solo qui il verbo ha come soggetto il veggente. Questo uso è
preparato dai participi in 7:8; 8:2.
Oggetto della visione è yn"÷doa]-ta, (con -ta, esponente dell’oggetto) descritto come bC'änI: 7:7
N part m singolare assoluto “stand (upright), be set (over), establish”. Segna il culmine di
un crescendo. Lo vide mentre egli realizzava l’azione di porsi stante ritto contro: vede
l’evento. -l[;:( Laras,303: “presso”; Chouraqui,1061: “posté sur”.
La menzione del x:Beªz>Mih; (2:8; 3:14; 9:1) richiama la realtà del Tempio manufatto ove può
essere pensata ambientata la visione. Per esempio a bê|t-´ël: 5.5; cfr 1 Re 13. Implicita la
critica all’edilizia religiosa e l’autosufficienza che genera ciò che in essa si fa.
‘percuotendo’ il capitello:
rATøp.K;h; %h;’ •rm,aYOw:
wayyö´mer hak haKKapTôr
[E disse:]
•rm,aYOw: probabilmente trasporre prima di 1b. Meglio glossa dovuta all’imperativo del TM
%h;’: Hiphil imperativo m s da hk'n" (3:15; 4:9; 6:11; 9:1) “smite, strike, hit, beat: rompi,
percuoti, colpisci”: ordine di YHWH rivolto al näbî´. Chouraqui,1061: “Il dit: Frappe”.
Carboni-Rizzi,144: “colpisci”. Nelle visioni sarebbe la prima volta che il näbî´ riceve
ordine di agire. Gli viene ordinata un’azione violenta verso l’edificio sacro: azione
simbolica che prefigura il terremoto. In 3:15 #yIQ"+h; tyBeä-l[; @r<xoßh;-tybe ytiîyKehiw> il soggetto di questa
azione distruttiva è YHWH; similmente in 4:9 è!Aqr"YEb;W !ApåD"ViB; é~k,t.a, ytiyKeähi cfr in 6:11 ove ciò
avviene per suo ordine. Ipotizzando che tale azione che evoca il potere del terremoto abbia
anche qui come autore YHWH che `ämôs vede, si potrebbe o correggere con un tempo
narrativo come suggerito da BHS: prb l %yw : “e colpì”; o meglio un part hKm(w) P:
“colpente”. Come nelle precedenti visioni `ämôs vede l’autore dell’azione: di questa
azione enorme che è il terremoto resta così a soggetto YHWH. Questa correzione forse è
migliore: è infatti lui stesso che fa cadere l’orgoglio del tempio dedicato a lui! Questa
ipotesi congetturale resta coerente con l’insieme delle visioni nelle quali YHWH presenta
la sua opera distruttiva.
rATøp.K;h;: “capitellum, columnae”: 9:1.7; Sof 2:14 (cfr Es 25:31.33.34.35.36; 37,17-22; Dt.
2:23; Ger 47:4. rATp.K; n c m s abs. Sta per : tutti i capitelli
E saranno scossi gli architravi!
~yPiªSih; Wvå[]r>yIw>
wüyir`ášû hassiPPîm
Wvå[]r>yIw:> w particle conjunction v[r Qal imperfetto terza persona maschile pl jussive di v[;r'
“quake, shake”. v[;r; “quaking, rattling”. TM “E tremino”: continua il comando di cui allo
123
stico precedente. Carboni-Rizzi,144: così che tremino. Potrebbe essere meglio letto come
un futuro: “traballeranno, tremeranno”. Alonso,1125: trepideranno. Chouraqui,1061: “les
seuills vacilleront”. Inteso in senso descrittivo è l’effetto del colpo della Mano di YHWH
sul capitello, ossia del terremoto. Tra gli elementi del Giorno di YHWH sono in risalto le
catastrofi naturali (terremoto, segno negli astri.... ). Si tratta di avvenimenti particolari
presentati unitamente alla fede che YHWH mostra la sua volontà neg1i eventi naturali e
della storia umana (non senza l’intervento ínterpretativo del profeta: 3,7). Il terremoto con
la su oscillazione alto-basso deve aver avuto molta importanza nella predicazione di `ämôs
se il redattore ha già notato all’inizio che essa è avvenuta due anni avanti un famoso
terremoto che sembra segnarne una prima parziale realizzazione (1:1) delle sue parole. In
questa visione YHWH stesso mediante il terremoto distrugge il proprio tempio (cfr 4,10
ove il terremoto è richiamato col riferimento alla distruzione prototipica di Sodoma e
Gomorra: Gen 19:25).
~yPiªSih;: “limen portae, porta”. Zorell,558. Trasportare forse qui •rm,aYOw:: ‘E disse’.
Si sente la presenza del popolo adunato nel Tempio. La catastrofe ne distrugge molti tra
essi i capi; poi il popolo dal tempio viene espulso e mandato dovunque e dovunque colto
dalla Mano di YHWH.
E ‘spezzerò’ la testa tutti loro
~L'êKu varoåB. ‘~[;c;’bW.
ûbücaº`am Bürö´š Kulläm
‘~[;c’b; .W: Gen. 37:26; Exod. 18:21; Jdg. 5:19; 1 Sam. 8:3; Job 6:9; 22:3; 27:8; Ps. 10:3;
30:10; 119:36; Prov. 1:19; 15:27; 28:16; Isa. 10:12; 33:15; 38:12; 56:11; 57:17; Jer. 6:13;
8:10; 22:17; 51:13; Lam. 2:17; Ezek. 22:12f, 27; 33:31; Joel 2:8 ( contesto militare); Amos
9:1; Mic. 4:13; Hab. 2:9; Zech. 4:9; Mal. 3:14.w congiunzione; il verbo Qal imperative m s
col suffisso della terza persona maschile pl di a [cB col senso di “to cut off, break off (c.
acc. capitals of pillars), get, gain, gain by violence, be covetous, greedy, finish (Piel)”. Pt.
abs. = greedy getter, robber; & c. acc. cogn. Alonso, 1126 (dell’arte del tessitore).
Prosegue il comando di YHWH dato al näbî´. L’azione sarebbe del näbî´ verso i fedeli.
Per cui: “spezzali; fendili”. Carbone-Rizzi,144:e tagliali in testa tutti. Chouraqui,1061:
“Pourfends-les à la tête”. Col senso possibile di decapitarli. Tagliare la testa. Ma non solo
la presenza di •rm,aYOw: ma soprattutto il verbo dell enmistico seguente potrebbe far pensare
come valida la proposta della BHS di leggere qui la prima singolare Qal imperfetto con il
suffisso delle terza maschile pl : “io spezzerò, fenderò”. Presentando così YHWH parlante
al näbî´; sarebbe indicato l’effetto della caduta delle architravi nel tempio sugli oranti
come promanante dalla sua azione. ~L'êKu varoåB:. sul capo di tutti loro. Ciò conviene alla
descrizione del terremoto con la caduta delle strutture di un tempio sulla testa dei fedeli
riuniti. ~L'Kê u: insiste sulla totalità della distruzione. Jeremias,200: Tutta la loro vita ‘finirà’
nel ‘terremoto’. Il verbo non significherebbe “colpire”, ma “recidere” e quando sono
persone umane: tagliare il filo della vita = uccidere. Alcuni al posto di varoåB. leggono “nel
terremoto” (prp in BHS). L’idea nel contesto è che i capitelli cadranno sulla testa di chi
abita durante il culto la Casa durante il terremoto. Alonso,1125: Abbatterò tutti i
capitani/(seguito; o avanguardia e retroguardia: rifletterebbe immagine militare). Coerente
con quello che segue.
ed il loro seguito di Spada ucciderò.
gro+h/a, br<x,äB; ~t'ÞyrIx]a;w>
wü´aHárîtäm BaHeºreb ´ehérög
gro+h/a, : ancora YHWH è soggetto del Qal imperf 1 s “destroy, kill, murder, slay,
murderer, slayer, out of hand”. La spada sta per guerra.
~t'ÞyrIx]a;w:> tyrIx]a; fs cs suf 3 m pl; after part, end (of place), latter part, future (of time). Qui
Chouraqui,1061 traduce “je tuerai leur arrière” cfr yr:x]a; afterwards; only in Prov 28:23. rAxa'
back part, the rear, mostly in adverbial phrases, “backward”. tynir:xoa] backwards. !Arx]a;
124
hindermost, west, behind (of place), latter, last, coming after (of time). Quelli che
sfuggiranno dalla prima catastrofe come capita in ogni catastrofe; saranno uccisi in altro
modo. Raggiunti dietro dalla spada. Carbone-Rizzi,144: e io ucciderò il loro resto con la
spada.
Adesso descrive , espugnata una città, ciò che fanno davanti ai nemici.
Non fuggirà, per loro, alcun fuggiasco;
sn"ë ‘~h,l' sWnÝy"-al{)
lö|´-yänûs lähem näs
e non si salverà per loro alcun salvato.
`jyli(P' ~h,Þl' jleîM'yI-al{)w>
wülö|´-yimmälë† lähem Pälî†
sWnÝy": 2:16; 5:19; 9:1 di swn qal imperf 3 m s. Nella seconda occorrenza: Qal part maschile
singolare assoluto. “flee”.
jleîM'yI- Niphal imperft 3 m s jl;m' “be delivered, escare” (Niphal); “deliver, save”; jyliP'
noun m s abs jyliP' fugitive.
‘~h,l';: 6:1.5; 9:1.15. sempre col suffisso della terza persona maschile pl
Affermazione generale di assenza di salvezza. La fuga impossibile richiama 2:14-15.
[9:2] Se penetreranno biš´ôl,
lAaêv.bi WråT.x.y:-~ai
´im-yaHTürû biš´ôl
di là la mia Mano li prenderà;
~xe_Q'ti ydIäy" ~V'Þmi
miššäm yädî tiqqäHëm
~ai particle adverb: “se, qualora”. Seguono cinque condizionali. Passa in rassegna i
luoghi ritenuti più sicuri per rifugiarsi.
lAaêv.bi: luogo mitico del sottoterra. WråTx. y. :: Qal imperf 3 m pl dig, row (e.g. Jon 1:13; Am
9:2). Ipotesi irrealizzabile. Chouraqui,1062: “S’ils s’infiltrent au”. Laras,303: “se anche si
rifugiassero”. Carbone-Rizzi,146: se scavassero nello. Alonso,1125: se perforano.
~xe_Q'ti: con violenza. Ripreso nello stico che segue (2a = 2b). Non si può sfuggire. Si
suppone l’idea che š´ôl sia sotto terra come mostra la polarità opposta nello stico che
segue. Vedi Sal 139.
E se saliranno ai cieli
~yIm;êV'h; ‘Wl[]y:-~ai(w>
wü´i|m-ya`álû haššämaºyim
di là li farò discendere;
`~dE(yrIAa ~V'Þmi
miššäm ´ôrîdëm
Sulla terra. Sempre afferrati dalla mia Mano.
[9:3] E se si occulteranno nella testa del Karmel,
lm,êr>K;h; varoåB. ‘Wab.x'(yE-~aiw>
wü´im-yëHä|b´û Bürö´š haKKarmel
di là li scoverò e li prenderò!
~yTi_x.q;l.W fPeÞx;a] ~V'îmi
miššäm ´áHaPPëS ûlüqaHTîm
‘Wab.x'(yE-~aiw> : Niphal imperft 3 m pl da ab'x' hide.
fPeÞx;a] Piel imperfetto prima persona commune singolare di fp;x' search, search for,
disguise oneself.
lm,êr>K;h;: Lev. 2:14; 23:14; Jos. 12:22; 15:55; 19:26; 1 Sam. 15:12; 25:2, 5, 7, 40; 1 Ki.
18:19f, 42; 2 Ki. 2:25; 4:25, 42; 19:23; 2 Chr. 26:10; Cant. 7:6; Isa. 10:18; 16:10; 29:17;
32:15f; 33:9; 35:2; 37:24; Jer. 2:7; 4:26; 46:18; 48:33; 50:19; Amos 1:2; 9:3; Mic. 7:14;
Nah. 1:4. Riferimento non fantatico o mitico.
125
E se si nasconderanno da davanti ai miei Occhi nel fondo del Mare,
~Y"ëh; [q:år>q;B. ‘yn:y[e dg<N<Ümi Wrøt.S’y' -I ~aiw>
wü´im-yissäºtrû minneºged `ênay Büqarqa` hayyäm
(di) là comanderò al Serpente e li morderà;
`~k'(v'n>W vx'ÞN"h;-ta, hW<ïc;a] ~V'²mi
miššäm ´ácawwè ´et-hannäHäš ûnüšäkäm
[q:år>q;B:. floor (1Re 6:15;). Serpente mitico nelle Mani di YHWH.
[9:4] e se cammineranno in schiavitù davanti ai (volti) dei loro nemici,
~h,êybeyao) ynEåp.li ‘ybiV.b; WkÜl.yE-~aiw>
wü´im-yëlkû baššübî lipnê ´ö|ybêhem
(di) là comanderò alla Spada; ed essa li ucciderà.
~t;g"+r"h]w: br<x,Þh;-ta, hW<ïc;a] ~V'²mi
miššäm ´ácawwè ´et-haHeºreb
‘ybiV.b:; glossa?: captivity, captives. Neppure l’esilio li salverà!
~t;g"+r"h]w: : Qal waw consec perf 3 f sing, suf 3 m pl “destroy, kill, murder, slay, murderer,
slayer”. La spada è personificata ed è nella Mano di YHWH. Segue la motivazione di
questi comportamenti persecutori di YHWH:
E porrò il mio Occhio contro di loro
~h,²yle[] ynIôy[e yTi’m.f;w>
wahárägäºtam wüSamTî `ênî `álêhem
per la sciagura e non per il bene!”.
`hb'(Ajl. al{ïw> h['Þr"l.
lürä`â wülö´ lü†ôbâ
yTi’m.f;w:> a ~Wf ~yfi (7:8; 8:10; 9:4) “put, place, set, appoint, make”. Qal con waw
consecutivo perfetto prima persona comune singolare. Chouraqui,1062: “Je metterai”.
ynIôy[e: 9:3 (f dual construct, suf 1 singolar ).4 (noun f s construct suf 1 s).8 (noun m dual
construct). Un tempo questo Occhio provvide per la liberazione Es 3,7.9 ossia per il bene;
ora per il suo contrario. Cfr 5,14ss.
Con questa frase sintetica doveva terminare il libro di `ämôs nel suo strato più antico,
prima dell’esilio: senza speranza di salvezza, senza scampo!
In questa ultima visione YHWH è oggetto della visione (non più solo l’autore come
nelle precedenti). E’ visto all’opera (il TM fa operare al näbî´). `ämôs lo vede nel tempio
accanto e contro l’altare per l’azione che sta per compiere. Il tempio appare per il näbî´
abitazione di YHWH, ma non sua dimora intangibile che protegga chi vi si reca per il
culto. Anzi, in esso YHWH mostra la sua ira e la sua volontà di distruggere e realizza la
distruzione. Il terremoto distrugge il tempio. `ämôs probabilmente si reca a bê|t-´ël (cf 7:9)
o un altro santuario popolare. Durante una celebrazione YHWH gli appare. Non gradisce
quello che avviene nel tempio e sull’altare. Interviene in modo straordinario: con il
terremoto (1:1.2; 8:8) che concretizza il giudizio. Per assicurare la distruzione totale,
seguirà la guerra. YHWH si prenderà ora cura assidua del suo popolo... per distruggerlo!
Interverrà dappertutto (cf Sal 139) per condurre tutti al suo tribunale. E’ forse questa la
visione che segna il culmine dell’esperienza profetica di `ämôs e del contenuto del suo
messaggio. Si ricollega a questa visione l’oracolo in 9:8 con l’accenno agli Occhi di
YHWH: “Ecco, gli Occhi dí ’Adonay YHWH (add? Proposta- o miei Occhi) su un regno
peccatore: e Io lo sterminrò dai volti della Terra”. `ämôs rivela al popolo l’imminenza del
Giorno di YHWH che metterà fine all’esistenza del popolo yiSrä´ël. Dopo le prime visioni
YHWH mutò progetto. Dopo questa la decisione è irrevocabile: la condanna è inevitabile:
nessuno scamperà a questa fine.
Il susseguirsi delle visioni segna un progresso che forse è l’itinerario spirituale di
`ämôs. Per due volte riesce a far pentire YHWH e a spostare il momento della condanna.
Dopo si rassegna. Così il progressivo avvicinarsi della terribile fine può corrispondere ad
126
una progressiva visione delle cose da parte del näbî´ distanziata nel tempo; agli inizi della
sua missione profetica è intercessore e predicatore forse del ritorno-conversione (cf 4:6 ss);
alla fine del suo ministero egli diventa annunciatore dell’ira e del giudizio di YHWH. Da
queste visioni egli viene a conoscere la volontà di YHWH di non perdonare al suo popolo e
che la fíne è vicina. Non si parla della deportazione anche ne si parla della guerra. Forse il
näbî´ è giunto, con la sua riflessione personale e l’intuito, alla conclusione che alla fine di
yiSrä´ël sarebbe seguita una deportazione in terra straniera.
[9:5-6]
Per commentare quest’ultima strofa di un ipotetico inno dossologico, trascrivo di
seguito i vv che mostrano tra loro una certa affinità.
[4:13] [Sì’!] Ecco: Formante i monti e Creante il vento,
e Manifestante ad ’Adam il suo pensiero,
Facente alba e tenebra
e Camminante sulle alture della terra,
YHWH ´élöhîm degli eserciti è il suo nome.
[5:8] Facente Pleiadi e Orione,
mutante in giorno l’ombra di morte
e il giorno in notte fa mutare
Chiamante le acque del mare
e le versa contro i volti della Terra
YHWH è il suo nome.
[5:9] Facente cadere rovina contro le fortezze
e rovina sulla cittadella farà giungere.
[9:5] wa´dönäy YHWH haccübä´ôt ,
tAaªb'C.h; hwI÷hy> yn"“dao w:
wa´dönäy yhwh(´élöhîm) haccübä´ôt
Che Tocca la terra, ed essa fonde:
gAmêT'w: ‘#r<a’B' ' [;gEÜANh;
hannôgëª` Bä´äºrec waTTämôg
e sono afflitti tutti i sedenti in essa.
Hb'_ ybev.Ayæ-lK' Wlßb.a'w>
wü´äblû Kol-yôºšbê bäh
E si alza kayü´ör tutta
HL'êKu ‘raoy>k; ht'Ûl.['w>
wü`ältâ kayü´ör Kulläh
e si abbassa Kî´ör micräºyim.
`~yIr")c.mi raoðyKi h['Þq.v'w>
wüšäq`â Kî´ör micräºyim
tAaªb'C.h; hwI÷hy> yn"“doaw: : BHS add? Cfr 6b.
[;gEÜANh;: Qal part presente. “tetigit…percussit, ferivit”: Gen 32:26.33; 1 Sam 6:9, YHWH
“fulgure terram”: Am 9:5; Sal 104:32. Laras,303: “è Colui che tocca la terra”; Chouraqui,
1062: “touche”. Potrebbe essere anche gesto della Mano onnipotente che manda il fulmine
e quindi connessa con l’immagine della Fiamma. Visto l’effetto che segue? O anche la
causa del terremoto.
gAmêT'w:: Qal waw consec imperf 3 f s apocopated di gWm “melt”. Ed essa si scioglie.
Descrive la conseguenza dello stico precedente. Per cui se l’azione precedente richiama la
fiamma, la conseguenza dovrebbe essere quella della liquefazione della terra. Il verbo
primitus significa: “undavit”, vento motum, mare; hinc undarum instar fluctuavit, tremuit
“terra”: Am 9:5; Sal 46:7 (m homines): cor timens palpitat: Ez 21:10. Laras,303: “e questa
si liquefa”. Chouraqui,1062: “et elle se liquéfie”. Descrive l’effetto del suo tocco sulla
Terra. Meglio trema o fonde? Meglio fonde dato che si trova davanti alla fiamma. O anche
trema come effetto del terremoto.
Wlßb.a'w>: stesso verbo in 1:2. Coloro che abitano su di essa: tutti i suoi abitanti. Descrizione
del terremoto per effetto del culmine come maremoto. Forse potrebbe essere posto dopo il
maremoto.
127
‘raoy>k;: termine di paragone, “fiume” (quasi nome proprio = Nilo): aggiunge di ~yIr")c.mi: Is
7:18; Am 8:8; 9:5. Due movimenti contrapposti.
ht'Ûl.['w:> Qal waw consec perf 3 f s “go up, climb, ascend.
h['Þq.v'w>: Qal waw consec perf 3 f singr [q;v' “sink, sink down” (e. g. Am 9:5; Ezek 32:14).
Laras,303: “riabbassa” Chouraqui,1062: “elle sombre”. Moto verso l’alto e verso il basso
della terra liquefatta? Divenuta essa stessa come acqua?
[9:6]Colui che costruisce nei cieli i suoi gradini
Îwyt'êAl[]m;Ð ¿AtAl[]m;À ‘~yIm;’V'b; hn<ÜABh;
haBBônè baššämaºyim (ma`álôtô) [ma`álôtäyw]
e ha fondato la sua volta sulla terra,
Hd"_s'y> #r<a,ä-l[; AtßD"gUa]w:
wa´águDDätô `al-´eºrec yüsädäh
hn<ÜABh;: Qal participle m s abs: “aedificavit” Sal 69:36; 78:69; 102:17; 127:1; 147:2
“costam in mulierem”: Gen 2:22.
¿AtAl[]m;À da hl’[m] ; noun f pl construct , suf 3 m s kethib. Alla lettera “le sue salite”.
Alonso,1126: la sua scalinata. Zorell,458 per questo passo traduce “excelsum solium” (1
Chr 17:17 testo corrotto). La parola al pl ha anche il senso (al singolare: “ascensio,
migratio”) di “gradus scalae ascendentes” Es 20:26; ad suggestum solium: 1 Re 10:19: 2
Re 9:13 ecc Ez 40:6; “scalae” in Neh 3:15; 12:37. Laras,304: “Sue dimore”,
Chouraqui,1062. “des ses montants”.
Îwyt'êAl[]m;Ð Qere noun f pl construct , suf 3 m s qere.
AtßD"gUa]w: : noun f s c , suf 3 m s “band”. Laras,304: “Sua volta”; Chourqaui,1062: “son
faisceau”.
Hd"_s'y> : Qal perf 3 m s , suf 3 f s ds;y" establish, found, lay foundation da fundavit, fecit,
condidit YHWH firmamentum Am 9:6; terram: Is 48:13; 51:13.16; cfr Sal 104:8; Hab
1:12.
Colui che grida alle acque del mare
~Y"©h;-yme(l. arEäQoh;
haqqörë´ lümê|-hayyäm
e le riverserà contro i volti della terra.
#r<a'Þh' ynEïP.-l[; ~ke²P.v.YwI :)
wa|yyišPükëm `al-Pünê hä´äºrec
YHWH, suo Nome!
`Am*v. hw"ïhy>
yhwh(´ädönäy) šümô
arEäQoh': Qal participle m s abs call, call out, recite (read).
~ke²P.v.YwI ::) Qal waw consec imperf 3 m s, suf 3 m pl %p;v' “pour, pour out”. Laras,304: “che
raccoglie le acque del mare e le versa sulla superficie della terra”. Chouraqui,1062: “il
convoque les eaux de la mer et les répand sur les faces de la terre”.
Questi frammenti innici disseminati nel volume appaiono fuori contesto nel punto in cui
si trovano. Senza affermare che siano necessariamente frammenti di un unico inno, sono
però tra di loro connessi. Trattano del potere assoluto di YHWH manifestato nel giudizio,
sugli elementi della creazione: infatti è il Creatore. E redentore di yiSrä´ël come nel
ritornello: “YHWH, il suo nome”: cfr Es 3:14. Davanti alla manifestazione di YHWH nel
giudizio non si impaurisce solo l’uomo, ma anche la creazione: il suo ordine stabile non
resiste davanti alla potente sua manifestazione: la terra trema alla sua Voce che produce
effetti terrificanti nella creazione: terremoto (9:5), teofania paurosa e catastrofica. Gli
effetti del suo agire sono irresistibili come la crescita del Nilo e il suo abbassamento. Egli
può mutare l’ordine della cose. Il terremoto è forse espresso anche nell’immagine di
YHWH che cammina sulle alture (Dt 33:19; 32:13; Giud 5:4) ed esse tremano: in questo
modo mostra il suo dominio su di esse: la sua marcia indica la sua irresistibile vittoria.
Perché YHWH può usare con tanta libertà la creazione nel suo giudizio? Perchè ne è il
Creatore. In 4:13 i titoli di gloria mostrano la sua sovranità dovuta al fatto che egli è il
Creatore anche dei contrasti della creazione. Ma egli è YHWH El della berit (anche
davidica). Nei fenomeni che gettano sotto il dominio della morte si manifesta YHWH che
128
ama il suo e tutti popoli. Anche negli eventi che possono portare alla morte si manifesta
l’Elohyim cercando il quale si ha la vita.
[9:7] Non forse come i bnê kùšiyyîm voi per me, Bünê yiSrä´ël? nü´um YHWH
hw"+hy>-~aun> laeÞr"f.yI ynEïB. yli² ~T,îa; ~yYI“viku •ynEb.ki aAlåh]
hálô´ kibnê kùšiyyîm ´aTTem lî Bünê yiSrä´ël nü´um-yhwh(´ädönäy)
aAlåh:] 6:13; 9:7. La forma dell’oracolo è quella di una interrogativa retorica. La risposta
fa porre sullo stesso piano i bnê kùšiyyîm (i discendenti) ed i Bünê yiSrä´ël (i discendenti)
nei confronti di YHWH che sta ora parlando a questi ultimi per bocca del suo näbî´. La
domanda è infatti rivolta ai Bünê yiSrä´ël nominati in fondo allo stico. Si suppone che essi
pensino che il loro rapporto con YHWH non sia paragobile a quello di altri ( che è in realtà
implicito) dato che essi soli sono stati conosciuti tra tutte le stirpi della terra (3:2; 2:10).
Essi per Lui non dovrebbero essere come gli altri! La domanda retorica implica il contraio.
I bnê kùšiyyîm sono i discendenti di Kam (Gen 10:6 ss.) abitanti nell’alta valle del Nilo
(Etiopia); rinomati per le loro favolose ricchezze e forse qui sono intesi come emblema di
tutti i popoli considerati lontani dalla berit donata a yiSrä´ël. L’accento è sul rapporto ~T,îa;
riferito ai Bünê yiSrä´ël e yli² particella con il suffisso della prima persona comune singolare.
Laras,304: “per Me”; Chouraqui,1062: “envers moi”. La vostra relazione a me che vi ho
scelto, è come la relazione dell’altro popolo. L’affermazione implicita è l’assenza di pretesi
privilegi da parte dei Bünê yiSrä´ël nei confronti di YHWH. Dall’elezione non emergono
privilegi! Emergono doveri! Se il detto è in relazione alla teologia dello YOM YHWH,
trattamento da parte di YHWH verso i Bünê yiSrä´ël sarà come quello degli altri popoli.
Non avrà senso richiamarsi all’esperienza dei padri nella salita da micraºyim.
Non forse yiSrä´ël ho fatto salire dalla terra di micraºyim,
~yIr:êc.mi #r<a,äme ‘ytiyle’[/h, laeªr"f.yI-ta, aAlåh]
hálô´ ´et-yiSrä´ël he`élêºtî më´eºrec micraºyim
e i pülišTiyyîm da KapTôr e ´áräm da qîr?
`ryQI)mi ~r"îa]w: rATàp.K;mi ~yYIïTiv.lip.W
ûpülišTiyyîm miKKapTôr wa´áräm miqqîr
Di tre popoli, dei quali il primo è yiSrä´ël; e gli altri i ~yYIïTiv.lip. ed ~r"îa], fa rilevare ciò che
essi hanno in comune in relazione alla loro nascita. I tre hanno in comune l’essere nati
come popolo da una migrazione. Il verbo usato per indicarla è il verbo dello spostamento
geografico da un luogo posto in basso ad uno posto in alto: hl[ (2:10; 3:1.5; 4:10; 5:22;
7:1; 8:8.10; 9:2.5.7) Hiphil perf 1person s “salire” che calza per tutti e tre. `ämôs si oppone
così ad una teologia popolare basata sull’elezione che porta ad eslusivismo e ad
autosufficienza. Egli non la rigetta; ne rifiuta e contesta le deformazioni nazionalistiche
tanto da mettere alla pari yiSrä´ël con altri popoli nati dal migrazione che viene fatta
risalire ad azione di YHWH.
[9:8]
[9:8] Ecco, gli occhi di ’Adonay YHWH sul regno (f) peccatore (f):
ha'êJ'x;h;( ‘hk'l'm.M;B; hwI©hy> yn"ådoa] ynEåy[e hNEùhi
hinnË `ênê ´ádönäy yhwh(´élöhîm) Bammamläkâ ha|Ha††ä´â
e lo (f) farò estirpare dai volti dell ’adamah!
hm'_d"a]h' ynEåP. l[;Þme Ht'êao yTiäd>m;v.hiw>
wühišmadTî ´ötäh më`al Pünê hä´ádämâ
129
Il motivo degli Occhi anche in 9:3 (add?).4. BHS: al posto di hwI©hy> yn"ådoa] ynEåy[e congettura:
“i miei Occhi”. Sottinteso il motivo della visita, quindi del YOM YHWH.
‘hk'l'm.M;B; sovereignty. Noun f s abs. Con articolo: questa regalità. ha'êJ'x;h;(: aggettivo f s abs:
“miss, miss the way, sin, incur guilt, forfeit”. Nel v 11 per contrasto di parla della
“capanna” e non della regalità.
Il secondo stico stico presenta il giudizio.
yTiäd>m;v.hiw>: 2:9 (hiphil perf 1 s; hiphil waw consec imperf 1 s); 9:8 (hiphil i a e hiphil
imperf 1 s): “be destroyed, exterminated” (Niphal); “destroy, exterminate” (Hiphil). Hif 1
perf: 2:9; 9:8; cfr Lev 26:30; Hag 2:22; sfx Ez 14:9. Terza persona perfetto: Dt 2:22; 31:4;
2 Re 21:9. Is 9:8. Ciò capiterà adesso a yiSrä´ël. Carbone-Rizzo,74: “io estirpai”. Dato che
nel contesto si tratta di immagine di alberi questo verbo sembra così ben tradotto.
Chouraqui,1062: “je l’exterminerai”.
Questo oracolo parla di una distruzione radicale.
no, estirpando non estirperò la Casa di ya`áqöb . nü´um YHWH.
`hw")hy>-~aun> bqoß[]y: tyBeî-ta, dymi²v.a; dymeîv.h; al{å yKiû sp,a,ª
´eºpes Kî lö´ hašmêd ´ašmîd ´et-Bêt ya`áqöb nü´um-yhwh(´ädönäy)
yKiû sp,a,ª: introduce un’eccezione alla proposizione precedente. “eccetto che”.
Chouraqui,1062: “Rien, je”. Add? Con connotazione consolatoria. In questa frase opera la
teologia del resto. Non si tratterà di uno sterminio radicale come nelle parole proprie di
`ämôs. Cfr 2:9.
[9:9] Sì! Ecco, Io comando:
hW<ëc;m. ‘ykinOa'( hNEÜhi-yKi(
Kî|-hinnË ´ä|nökî mücawwè
Parla YHWH.
hW<ëc;m. Piel participle maschile s assoluto: “command, charge”. Loco futuri? Si
sottintende: ad un agente storico in grado di gettare poi yiSrä´ël in esilio. Questi riceve il
comando.
e scuoterò tra tutti i Gôyìm la Casa yiSrä´ël
lae_r"f.yI tyBeä-ta, ~yIßAGh;-lk'(b. ytiA[ïnIh]w:
wahánì`ôºtî büko|l-haGGôyìm ´et-Bêt yiSrä´ël
La sua azione: ytiA[ïnIh]w: Hiphil waw consec perf 1 s da [;Wn “shake, reel, stagger, wander,
move”. Causative “stem, shake, sift, to make move”. L’autore dell’esilio è YHWH. Il fatto
dell’esilio è espresso attraverso un’imagine presa dalla vagliatura del grano come mostra la
metafora che segue. Questa azione viene compita dai vicitori di yiSrä´ël dietro i quali è
YHWH. Chouraqui,1062: “je meus…se meut”. Alonso,1126 : “vagliare”.
come sarà scosso nel setaccio
hr"êb'K.B; ‘[:AN’yI rv<Üa]K;
Ka´ášer yinnôª` BaKKübärâ
‘[:AN’yI: Niphal imperf 3 m s. Lo strumento che va pensato in mano a YHWH è allo stesso
tempo in mano al nemico visto come agricoltore che usa una hr"êb'K.B; “sieve” (apax; a netlike instrument). Chouraqui,1062: “crible”. Questa azione viene fatta per selezionare il
grano dalla pula. Il grano è la cosa che nella vagliatura cade dallo strumento e non verrà
gettata altrove. Ma in questa speciale vagliatura tutto resta nel vaglio per essere gettato
lontano come pula. Implicita l’idea di resto.
130
e non cadrà un granello per terra!
`#r<a'( rAràc. lAPïyI-al{)w>
wülö|´-yiPPôl cürôr ´äºrec
w>: ma. rArc. “pebble” (9:9; 2Sam 17:13). Qui la parola deve avere il senso di “granello”
come da contesto: “il più piccolo chicco di grano”. E’ operativa l’idea del resto che qui
verebbe negata. Lo scotimento è terribile, ma non è per lasciare in patria nemmeno un
resto; tutto sarà gettato lontano. Il “setacciare” è l’operazione che resta dopo la
ventilazione. Il processo era teso a purificare completamente il grano da materiali estranei.
IDB, 1,59: lo strumento usato era il setaccio hr'b'K. 9:9 cfr Is 30:28. “Cribrum”.
[9:10]
[9:10] Di spada morranno tutti i peccatori del mio popolo,
yMi_[; yaeäJ'x; lKoß WtWmêy" br<x,äB;
che dicono: non si avvicinerà e (non) giungerà fino a noi la sventura.
`h['(r"h' WnydEÞ[]B; ~yDI²q.t;w> vyGIôt;-al{) ~yrIªm.aoh'
yaeäJ'x;: 9:8a, 10a. Nel v 8 il regno peccatore sarà totalmente distrutto; qui si tratta solo dei
peccatori.
La spada indica la guerra. Coloro che dicono così sono tranquilli sul monte šömrôn.
Il soggetto femminile è h['(r"h'.; Chouraqui,1062: “le malheur”. Il primo verbo vyGIôt;al{ Hiphil imperf 3 f s di vg:n" vG"•nI˝w: 5:25; 6:3; 9:10.13. draw near, approach. Ed il secondo
~yDI²q.t;w> Hiphil imperf 3 f s “meet, confront, go before” (Piel and Hiphil only). Contrasto tra
ciò che dicono e ciò che avverrà.
[9:11-12]
NUOVO REGNO DI DAVIDE ed inzio del tempo della Salvezza.
[9:11a] In quel giorno: (io) farò (ri)alzare la capanna di Däwîd caduta:
tl,p,_NOh; dywIßD" tK;îsu-ta, ~yqI±a' aWhêh; ~AYæB;
Bayyôm hahû´ ´äqîm ´et-suKKat Däwîd hannöpeºlet
aWhêh; ~AYæB:; 2:16 (sventura); 8:3 (sventura); 8:9 (sventura); 8:13 (svenuta); qui, al contrario
si tratta di uno YOM YHWH salvifico. L'oracolo guarda al futuro ( o il presente di chi lo
ha scritto). Contrasta con 8:11.13. Formula introduttoria. Parla YHWH.
~yqI±a': 2:11(H); 5:2 (Q); 6:14 (H); 7:2 (Q), 5 (Q), 9; 8:14; 9:11. Hiphil imp 1 s. Spesso il
soggetto è YHWH e oggetto b®rît. La restaurazione sarà opera sua. Il verbo significa: “set
up, erect” es. pillar, booth. Riprende la terminologia di 5:2.
tK;îsu-ta,: “la capanna”. Oggetto del suo intervento. Metafora per il regno davidico, evitata
la parola “Casa” = dinastia. Forse al tempo della redazione erano poche le persone rimaste
di quella casa.
tl,p,_NOh;: dal verbo lpn 3:5, 14; 5:2 (`Hm'(yqim. !yaeî Ht'Þm'd>a;-l[; hv'îJ.nI lae_r"f.yI tl;ÞWtB. ~Wqê @ysiäAt-al{) ‘hl'p.n") );
7:17; 8:14; 9:9, 11. Qal part f s ass: “fall, lie, be cast down”.Che nel passato è caduta,
crollata ed è rimasta fino ad ora caduta. In 5:2 il verbo è usato richimando la caduta de una
persona. Jeremias,166: probabilmente scelta in contrasto con 5:2. Il part senza
connotazione temporale qui esige di essere inteso a partire dal passato: l’oracolo
presuppone che la Casa di Däwîd il regno del Sud sia già da tempo caduta. E' rimasta una
capanna!
131
All'inizio ed alla fine dello stico sono le due parole immagini: all'inizio il verbo che
evoca l’azione manuale del muratore che (ri) alza la capanna; alla fine la situazione di
distruzione. Nel primo verbo la buona notizia che fa nascere la speranza.
Prosegue elencando azioni di riparazione edilizia (e non di una capanna!):
[9:11b] e riparerò le loro brecce e le sue rovine farò rialzare,
~yqiêa' ‘wyt'sorI)h]w: !h,ªycer>Pi-ta, yTiär>d:g"w>
wügädarTî ´et-Pircêhen wahárì|sötäyw ´äqîm
yTiär>d:g"w> (Num. 22:24; Jos. 12:13; 15:58; 2 Ki. 12:13; 22:6; 1 Chr. 4:4, 18, 39; 12:8; Ezr.
9:9; Job 19:8; Ps. 62:4; 80:13; Prov. 24:31; Eccl. 10:8; Isa. 5:5; 58:12; Lam. 3:7, 9; Ezek.
13:5; 22:30; 42:7, 10; Hos. 2:8; Mic. 7:11): Qal waw consecutivo perfetto prima persona
comune singolare di rd;G" “wall up or off”. Da cui rdeg" “wall”. Il termine ha attinenza con la
ristrutturazione urbana. A #r,P, è aggiunto il suffisso terza persona femminile pl: brecce,
crepe.
wyt'sorI)h]w: f pl const, suf 3 m s: “ruin”. Riprende il verbo in testa allo stico precedente.
Disposizione chiastica.
e la ricostruirò come nei giorni d’ `ôläm.
`~l'(A[ ymeîyKi h'ytiÞynIb.W
ûbünîtîºhä Kîmê `ôläm
h'ytiÞynIb.W: Qal waw consec perf 1 s, suf 3 person f s “build, rebuild”. ~l'(A[ “forever, ever,
everlasting, evermore, perpetual, old, ancient, world, etc.” (RSV Similar in general, but
substitutes always for in the world in Psa 73:12 and eternity for world in Eccl 3:11.).
Probably derived from `¹lam I, to hide thus pointing to what is hidden in the distant future
or in the distant past. Richiamo alla grandezza del passato regno davidico. Richiama 2 Sam
7 prima dei peccati dei re.
[9:12a ] al fine che ereditino šü´ërît ´édôm
‘~Ada/ tyrIÜaev.-ta, Wvør>yyI) ![;m;’l.
lümaº`an yî|ršû ´et-šü´ërît ´édôm
e di tutti i goiym sui quali è stato gridato il mio nome”.
~h,_yle[] ymiÞv. ar"îq.nI-rv,a] ~yIëAGh;-lk'w>
wükol-haGGôyìm ´ášer-niqrä´ šümî `álêhem
[9:12b] Ne’um - YHWH che fa questo.
p `taZO* hf,[oï hw"ßhy>-~aun>
nü´um-yhwh(´ädönäy) `öºSè zzö´t P
![;m;’l. : 1:13; 2:7; 5:14; 9:12. w. impf., in order that, so that; esprime il risultato.
Jeremias,167: transizione improvvisa dalla poesia alla prosa.
Wvøry> yI):2:10; 9:12. Q imperfetto 3 m pl “inherit”. Passaggio dalla terza femminile singolare
alla terza pl senza la menzione di un nuovo soggetto. Si intendono i davididi. Questo passo
è più recente del precedente.
tyrIÜaev.-ta,: 1:8; 5:15; 9:12: remnant (of a people who have been [or are to be] destroyed) :
of Edom , of Jerusalem. Sono ai confini del regno dividico.
Questo oracolo 111 b,12b non deve essere di cAmos: rispecchia infatti già realizzata la
situazione catastrofica (dietro la capanna stanno le rovine della città di Yerušalàyim) non
subito dopo la divisione della monarchia, ma dopo la caduta del regno di Giuda (587 a.
EV). L’oracolo trova la sua origine forse gli sfuggiti alla deportazione e vivono nel periodo
dell’esilio tra le rovine ed il marasma di Giuda. In questa situazione tragica nasce questa
speranza della difficile restaurazione della capanna sfasciata. E’ tipico della speranza
esilica e postesilica aspettare la ripetizione dei grandi avvenimenti del passato: si vorrebbe
giungere al nuovo apogeo del tempo di Däwîd e di Giosia (questa idea può aver conservato
la sua attrazione anche dopo la sconfitta di quest'utimo). Si spera che la restaurazione
comporti la grandezza passata. L’opera di ricostruzione è di YHWH.
In 12a è il tema della conquista delle nazioni tra le quali ´édôm perenne nemico.
Potrebbe essere un'aggiunta ulteriore.
132
[9:13-15]
[9:13] Ecco, giorni venire, - nü´um-yhwh –
hw"ëhy>-~aun> ‘~yaiB' ~ymiÛy" hNE“hi
hinnË yämîm Bä´îm nü´um-yhwh(´ädönäy)
e sarà vicino chi ara a chi miete
rceêQoB; ‘vrEAx vG:ÜnIw>
wüniGGaš Hôrëš Baqqöcër
e chi calpesta l’uve a chi getta il seme;
[r;Z"+h; %vEåmoB. ~ybiÞn"[] %rEïdow>
wüdörëk `ánäbîm Bümöšëk hazzäºra`
‘~yaiB' ~ymiÛy" hNE“hi:: 4:2 (sciagura); 8:11 (positivo). Giorni di grande paradisiaca prosperità
agricola. Futuro indeterminato: senso del part “venienti” = “verranno”. Contrasto con
4:6.7.9. E con 5:16-17. Vedi Sal 72 per la connessione tra monarchia e creazione in
giubilo.
Descrive l’attività umana nel lavoro nei campi: la prima e l’ultima: (1) vrx: arare: 6:12;
9:13 (qal participle m s abs): “engrave, plow, devise”. vr'x' “engraver”. tv,rox] “carving”; vyrIx'
“lowing, plowing time: aratio, tempus arandi”: Gen 45:6; Es 34:21; 1 Sam 8:12. Il verbo
significa rompere a pezzi il terreno con un aratro. Il part mette in risalto l’azione che poi
diventa un sostantivo. Chouraui,1062. “la laboureur”; vedi ‘rK'ai: “arator, agricola”: 5:16. (2)
rcq: mietere: 9:13 (qal participle m s abs) “reap, harvest, metiri, demetiri”; ptc “messor”.
“Abscidit = messuit”: Lev 19:9 ; aristas Is 17:5 ; campum Ru 2:9. ryciq' “harvest. messis,
tempus messis: fruges, messores, frondes”: Am 4:7; cfr Ru 1:22 ecc. Si mieteva con una
piccola falce a mano: Dt 16:9; 23:25: vmer>x, sickle (Deut 16:9; Deut 23:25). Ger 50:16;
Gioel 3:13; TM 4:13 lG"m; “sickle” (Jer 50:16; Joel 4:13). Il mietitore teneva la falce in una
mano, fermava le messi con l’altra, e tagliava. Ordinariamente le due azioni sono le più
distanziate nel tempo. In futuro invece. vG:ÜnIw: 5:25; 6:3; 9:10.13. Niphal waw consec perf 3
m s “draw near, approach, incontrerà”. Senza interruzione le due azioni si toccano.
Chouraqui,1062: “avancera vers”. Laras.304: “sarà vicino”.
(3) %rD: “vendemmiare”: 2:7; 4:10.13; 8:14; 9:13, “calcavit in turculari”: Ger 48:33;
uvas: Am 9:13. Mich 6:16; uvas Is 16:10. Vinum turcolar: Is 63:3. In agosto e settembre: le
uve erano distese al sole per tempo prima di mostarle. Dt 16:13. Usavano poi tini;
mostavano coi i piedi (anche coi sassi) come mostra il verbo usato %rD: Neh 13:15; Giob
21:11; Is 16:10; cfr Is 63:3. Poi si aspettava la fermentazione. Chouraqui,1063: “le
fouleur”. bn"[e: “uva”; “ex uvis = vinum”: Gioel 4:18; Is 49:26; Gioel 1:5. Qui in 9:13 plurale
d’abbondanaza.
(4) “Seminare”: %vm 9:13 “draw, drag, seize, traxit, traendo prolongavit: extensa manu
sparsit semen”. Simian,184: chi getta il seme. Chouraqui, 1063: “le lanceur”. [r;z< da [r:z"
scatter seed, sow, sowing, seed, offspring.semen plantae, praesertim frugum agri, frumenti
semen, quod in magna copia asservari solet, sata, sativa, frumento. Vedi verbo in
Zorell,217. E’ dubbio che i contadini israeliti avessero uno strumento per seminare se non
quello manuale di lanciare a mano. Oppure con qualcosa legato all’aratro. Se è così la
prima azione agricola indicata è collegata a questultima. Con nessun intervallo d’attesa.
Abbondanza degli effetti di questa stagione paradisiaca: abbondanza agricola.
e gronderanno i monti succo
sysiê[' ‘~yrIh'h,( WpyJiÛhiw>
wühi††îºpû he|härîm `äsîs
e tutte le colline si sioglieranno.
`hn"g>g:)Amt.Ti tA[ßb'G>h;-lk'w>
wükol-haGGübä`ôt Titmôgaºgnâ
Questa abbondanza è espressa in una colata di succhi dai monti e dalle colline. Il
soggetto è ‘~yrIhh' :(, 3:9; 4:1.13; 6:1; 9:13 al pl con il parallelo tA[ßb'G>h;-lk'w>. Su questi monti si
suppone la coltivazione sia della vite che di altri alberi da frutto elaborabili poi in mosto
per mezzo di fermentazione.
133
WpyJiÛhiw:> hiphil waw consec perf 3 pl @j;n" “drop, drip, distil”: “stilleranno”, o con
Laras,304: “goccioleranno”. Chouraqui,1063: “dégoulineront”. L’oggetto è sysiê[': “sweet
wine”; ma anche anche “liquor ex fructibus calcatis expressus: ex malis, granatis” Ct 8:2;
“ex uvis” = vinum Gioel 4:18; Am 9:13; Is 49:26; Gioel 1:5. Laras,304: “di succhi di
frutta”; Chouraqui,1036: “de jus”. Qui potrebbe essere di tutti i prodotti dei frutti a loro
volta premuti (incluso il vino). Questa abbondanza è tale che deborda e come liquidi che
scendono a valle convolgono le colline le quali `hn"g>g:)Amt.Ti Hithpolel imperf 3 f pl (colline). Il
senso fondamentale del verbo Qal “undavit”, vento motum, mare; da cui undarum instar
fluctuavit, tremuit terra. Am 9:5; Sal 46:7 (m homines) “cor timens palpitat”: Ez 21:20. Ni
territus “tremuit”; Polel “terrore tremere fecit”; “inondare facit” i.e. “pluviis inundavit
YHWH terram”: Sal 65:11. Hitpolel Zorell,416: “undant” per la moltitudine delle spighe;
in Na 1:5 “undant, tremunt colles ; anima alicuius in procella”. Dato che nello stico
precedente si parla di liquidi che scorrono dai monti, mantenendo l’immagine si potrebbe
prendere il senso che il verbo ha nel Sal 65:11 %reb'T. Hx'm.ci hN"g<g>moT. ~ybiybir>Bi h'yd,WdG> txen: hWEr; h'ym,l’T.
Tu irrighi i suoi solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge, ne benedici i germogli.
Per cui con Laras, 304: “e tutte le alture si scioglieranno”: al passaggio del fiume di
benessere agricolo che scende dai monti. Vino e altri succhi saranno così abbondanti che in
essi si stemperà il terreno delle alture al posto della pioggia. Chouraqui,1036: “se
liquéfieront”. Carbone-Rizzi,154: tutte le colline voleranno. Richiama Giole 4,18. Cfr Am
1,2 per contrasto.
[9:14] E convertirò la sorte del mio popolo Yisra'èl.
èlaer"f.yI yMiä[; tWbåv.-ta, éyTib.v;w>
wüšabTî ´et-šübût `ammî yiSrä´ël
L’azione che precede la piantagione di Yisra’èl nella sua terra ha come soggetto YHWH
ed è espressa da yÔTib]v'˝w“ Qal waw consec perf 1 s che al Qal significa: “revertit, rediit” sia
insenso proprio che metaforico. Laras,304: “E rimetterò Israele Mio popolo nella sua
condizione primitiva”; Chouraqui,1063: “Je ferais retourner la retour”. Dalle concordanze
il Qal perfetto con la prima persona singolare è usato dieci volte. Ha il senso di “revertit,
rediit” in senso proprio con la locale in Gen. 28:21: ybia' tyBe-la, ~Alv'b. yTib.v;w> e ritonerò in
pace alla casa di mio padre; Sal 23:6 ~ymiy" %r,aol. hw"hy>-tybeB. yTib.v;w> e ritornerò. TOB et je
reviendrai à la maison; altri: e io abiterò (causa il bet). Jer. 29:14 Î~k,t.Wbv.Ð ¿~k,t.ybiv.À-ta, yTib.v;w>
… ~k,l’ ytiacem.nIw> e mi lascerò trovare da voi…e ritornerò con la vostra prigionia = convertirò
la vostra sorte (tybiv. noun f s c , suf 2 m pl kethib captivitas captivity; legendum tWbv.
propriamente “reversio”, seu “conversio” ad statum priorem meliorem ac feliciorem;
ricorre solo nell’espressione idiomatica il cui senso uniforme, visti tutti i passi e tra di loro
comparati, è “YHWH convertit alcs (populi, terrae, urbis) sortem in melius” cfr soprattutto
Dt 30:3; Ez 16:53 (5 volte); Os 6:11. Am 9:14; Sal 14:7). Si legge tWbv. in Dt 30:3; Ger
29:14q; 30:3.18; 31:23;33:26;48:47; 49:39 q; Ez 16:53 q; 29:14; Os 6:11; Gioel 4:1; Am
9:14; Sof 2:7 k; 3:20 Sal 14 =53:7; 85:2k; 126:4k; Giob 22:10q; lo stesso occorre con
l’Hifil in Ger 32:44; 33:7:11.26; 49:6.39q, Ez 39:25q. Lam 2:14q.) ~v' ~k,t.a, yTix.D;hi rv,a]
tAmAqM.h;-lK'miW ~yIAGh;-lK'm yTic.B;qiw> e vi radunerò di mezzo a tutti Goiym e da tutti i luoghi dove io
vi ho dispersi, `~V'mi ~k,t.a, ytiyleg>hi-rv,a] ~AqM'h;-la, ~k,t.a, ytibovih]w: e vi farò ritornare (aliquem redire
fecit, vel sivit Hiphil waw consec perf 1 s) al luogo dal quale vi ho fatto deportare. TOB je
vous restaurerai, …et je vous ramènerai à l’endroit d’où je vous ai déportés. Jer. 30:3 laer'f.yI
yMi[; tWbv.-ta, yTib.v;w> e convertirò la conversione del mio popolo Yisra’èl ~t'Aba]l; yTit;n"-rv,a] #r,a'h'la, ~ytibovih]w:: e li farò ritornare (Hiphil waw consec perf 1 s, suf 3 m pl) alla terra che ho dato
ai loro padri). TOB où je restaurerai Israël mon peuple… je les ramènerai au pays . Jer.
48:47 ~ymiY"h; tyrIx]a;B. ba'Am-tWbv. yTib.v;w: e convertirò la conversione = muterò le sorti TOB je
restaurerai Moab. Ezek. 16:53 h'yt,Anb.W ~dos. ÎtWbv.Ð ¿tybiv.À-ta, !h,t.ybiv.-ta, yTib.v;w>: e convertirò 134
capovolgerò la loro sorte `hn"h.k'AtB. %yIt;ybiv. ÎtWbv.WÐ ¿tybiv.WÀ e capovolgerò la tua prigionia
insieme a loro, TOB Je changerai leur destinée,… et je changerai ta propre destinée, au
milieu d’elles; Ezek. 29:14 ~yIr;c.mi tWbv.-ta, yTib.v;w> e convertirò - capovolgerò la prigionia
(ricondurrò a casa la catticità) degli Egiziani #r,a,-l[; sArt.P; #r,a, ~t'ao ytibovih]w:: e li farò tornare
(Hiphil waw consec perf 1 s) TOB Je changerai la destinée des Égyptiens; je les ferai
revenir au pays du Sud. (Eccl. 4:1; 4:7).
E (ri)costruiranno città devastate e (le) abiteranno;
Wbv'êy"w> ‘tAMv;n> ~yrIÜ[' WnùbW'
ûbänû `ärîm nüšammôt wüyäšäºbû
Ritorno alla vita urbana come effetto di questo mutamento ad opera di
YHWH. t~/Mv'n“ niphal participle f pl abs “devastation, waste”.
e pianteranno vigne e berranno il loro vino;
~n"+yyE-ta, Wtßv'w> ~ymiêr"k. W[åj.n"w>
wünä†`û kürämîm wüšätû ´et-yênäm
e faranno orti (giardini) e mangeranno i loro frutti.
`~h,(yrIP.-ta, Wlßk.a'w> tANëg: Wfå['w>
wü`äSû gannôt wü´äklû ´et-Pürîhem
Riprende il v 11. (a). Piantare [jn 5:11; 9:14.15. plant, fasten, fix, establish. Plantavit:
plantas, arbores. Lev 19:23; Nu 24:6; Dt 6:11; Is 17:10; hortum vineam lucum: Ger
2:8;9:10; 21;33. Vigna e piante Is 5:2. hN"G: garden 9:14. Metaforicamente in 9:15. ~r,K, 4:9;
5:11.17; 9:14 vineyard. Vinea: ager plantis nobilioribus consitus; bn"[:e uva ; !yIy: 2:8.12; 5:11;
6:6; 9:14. cfr 2:9; 4:1. wine vinum: potus, libamen, in cultu; in 6:6 abusus; in 2.12 nazireo
e vino. sysi[' 9:13 sweet wine; liquor ex fructibus calactis expressus: ex malis, granatis Ct
8:2; ex uvis = vinum Gioel 4:18; Am 9:13; Is 49:26; Gioel 1:5.
Il ciclo normale della stagioni sarà mutato: é l’evocazione del paradiso che non veda
tanto l’uomo nella pigrizia ma nel lavoro che porta frutti abbondanti. Lavoro nuovo col
quale l’uomo è legato alla fecondità della creazione. Non ci sarà solo il ritorno dall’esillo
ma ci sarà il capovolgimento totale della situazione il popolo sarà ristabilito nel suo diritto:
YHWH renderà i beni che ha tolto (cf 9:11-12). Per mezzo di questa restaurazione
materiale si manifesterà la restaurazione ed il rinnovamento dell’alleanza.
[9.15] E li pianterò sulla loro ’adamah
~t'_m'd>a;-l[; ~yTiÞ[.j;n>W
ûnü†a`Tîm `al-´admätäm
e non saranno più divelti dalla loro ’adamah
‘~t'm'd>a; l[;Ûme dA[ª Wvøt.N"yI al{’w>
wülö´ yinnätšû `ôd më`al ´admätäm
che ho dato per loro. Ha detto YHWH, tuo Elohiym.
`^yh,(l{a/ hw"ïhy> rm:ßa' ~h,êl' yTit;än" rv<åa]
´ášer nätaºTTî lähem ´ämar yhwh(´ädönäy) ´élöhʺkä
L’autore di questa ripiantagione
~yTiÞ[.j;n>W Qal waw consec perf 1 s, suf 3 m pl da [j;n" plant, fasten, fix, establish. Con idea
di stabilità contro le idee di movimento d’esilio. E’ il motivo per cui potranno far rifiorire
la vita urbana ed agricola (nell’ordine).
Wvøt.N"yI al{’w> Niphal imperf 3 m pl di vt;n" root out, pluck up (by the roots), destroy. Divelti. Il
verbo si riferisce all’attività agricola distruttiva. Ma questa viene negata.
La relativa finale con il verbo yTit;nä " richiama la tematica dell’esodo come era inserita in
2:9 E Io ho sterminato l’Amorreo davanti ai loro volti, che come altezza di cedri la loro altezza, e la forza come
quella della quercia; e ho strappato il suo frutto dall’alto e le sue radici da sotto. 2:10 E Io
ho fatto salire voi dalla terra Mitsraiym, e ho fatto camminare voi nel deserto, per quaranta
anni, per darvi in possesso la terra dell’'Amorreo. Con queste parole per una grandiosa di restaurazione la
tradizione ha voluto esplicitare il contenuto sotteso a tutto le minacce che grandeggiano nel
libro di `ämôs: il giudizio di YHWH sul popolo è il rovescio di una grazia tenuta nascosta
per un giorno in cui il popolo abbandonerà le sue false sicurezze e si metterà a cercare
YHWH e di lui solo vivere: 5:6. Dato che egli al suo popolo dato la terra su cui vivere.
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Come è nato il volume?
Il volume è così composto:
ORACOLI: brevi, sentetici: raggruppati a volte mediante formule mnemotecniche: esempio
1.3-2,16 organizzati dalla ripetizione della formula introduttoria; 4,6-12: dalla ripetizione (cinque
volte) “ma non siete tornati a me”. Molti sono introdotti: “ascoltate questa parola”: 3:1; 4:1; 5:1; 8:
4; o da “Guai”: 5:7.18; 6:1. O dal fatto che sono gli stessi uditori: 3,9-4,1.
VISIONI AUTOBIOGRAFICHE: 7:1-9; 8:1-3; 9:14.
Narrazione biografica: 7:10 ss (legato a quanto precede dalla parola “spada”: 7:9-11.
MATERIALE REDAZIONALE: 1:1.2; 3:1; glosse: 6:2; riletture: 2:4-5; 2:11-12.
Inni e dossologie ed epilogo.
Il volume di `ämôs è la prima collezione di oracoli profetici. Come può essere nata questa
collezione? Come si è formato un libro profetico? Cfr IDB IV,683-685.684. Nel libro di `ämôs si
rileva la varietà e la molteplicità degli oracoli a volte senza apparente relazione tra di loro. Essi
erano pronunciati in occasioni ben definite. Generalmente brevi, sorti da una situazione vitale,
trasmessi prima oralmente e poi agglomerati dai collezionisti o redattori in unità imperfettamente
unitarie. Queste collezioni scritte dovevano indubbiamente essere il seguito di un periodo di
tradizione orale. La tradizione orale che soggiace allo scritto e lo precede, spiega molto bene la
cattiva disposizione o disordine dei testi: in essa si sono avuti degli accostamenti e dei
raggruppamenti con parole chiave (es. spada, come in 7:10 ss collegato col v 9; testi di contenuto
simile o imparentati o destinati ai medesimi uditori (es testi rivolti agli abitanti della capitale
šömrôn: 3:9-4:1 o anche che sono stati pronunciati nel medesimo periodo. In `ämôs qualche
studioso trova circa 32 unità. La sintesi attuale del libro è secondaria perché è opera di trasmettitori
e quindi opera della tradizione che ha conservato prima gli oracoli e poi li ha ordinati in modo da
stare in un volume e far sortire dalla loro disposizione e un probabile ordine che dovrebbe
manifestare la centrale idea della predicazione del näbî´.
Quindi resta il problema: quello che noi leggiamo oggi nel libro è il significato che dava il
näbî´ o quello che ha compreso o che ha voluto dare il redattore? Il contesto originale dei singoli
oracoli viene quindi ad essere un poco vago e rilevato dal lettore spesse volte in modo soggettivo.
Come si raggiunge le parole del näbî´ originarie unitamente alle glosse e alle riletture.
La cosa secondo cui questi oracoli dispersi si sono poi uniti o sono stati poi uniti in un libro
che porta oggi il nome di un näbî´, può essere paragonato al processo di formazione della Torah:
materiali antichi orali, preesistenti al testo attuale (leggende etiologiche, leggi, saghe ecc ...) un
tempo legate a luoghi di culto sparsi nel paese sono state riunite per diventare la Toràh realtà
valevole poi per tutta le tribù riunite attorno al patto con YHWH. Questo avvenne soprattutto al
tempo della monarchia quando il nazionalismo nascente portava gli autori a riflettere sulla storia
passata del loro popolo e la convergenza unitaria del potere in yürûšälaºim ha fatto sì che anche
convergessero là le tradizioni della diverse tribù o dei diversi santuari nell’unico santuario di
yürûšälaºim ove le singole tradizioni sono state unificate in un complesso imperfettamente unitario.
Così per i nübî´îm: esse erano rivolte ad una cerchia ristretta di persone evidentemente situazioni
particolari nelle quali il näbî´ profferiva a viva voce il suo oracolo seguito probabilmente anche da
azioni simboliche. Questi oracoli erano raccolti dagli uditori interessati alla personalità ed al
messaggio del näbî´, non certamente dalla persone contro le quali il näbî´ si scagliava. Quando
queste parole hanno mostrato la loro verità e la loro realizzazione nella storia contemporanea (es
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dopo la caduta del N che dava pieno atto al näbî´ `ämôs della verità della sua predicazione) questi
oracoli sono stati raccolti in un insieme più vasto e scritti in libro per essere dati come nutrimento
spirituale a una più vasta cerchia di lettori che desideravano qualcosa di più vitale delle norme
giuridiche della legge. Ma in questo processo di raccolta il messaggio profetico non è stato preso
con curiosità storica semplicemente per tramandare ai posteri l’esatto pensiero di questo o quel
näbî´. Il suo messaggio veniva adattato a nuove situazioni (es al regno di yühûdâ dopo la sua
caduta, la speranza messianica accennata in `ämôs dava luogo all’aggiunta finale del suo libro) in
modo tale che il näbî´ fosse vivo e parlante anche ai lettori che non erano suoi contemporanei.
L’interesse alla tradizione del passato non era puramente critico, ma volto ad una rilettura vitale: la
riunione degli oracoli la causa della scelta di alcuni invece di altri è forse stata la sua applicazione ai
situazioni vitali al momento in cui lo scrittore componeva la sua collezione. Sopprime il meno
adattabile. Non ha più l’accuratezza dell’oracolo originale. Questo è un metodo delle riletture che
non va contro l’originalità, ma mostra la vitalità di una lettura di un libro per il lettore stesso.
La parola profetica è parola prima di tutto proclamata (2:11; 3:7) in situazioni ben
determinate, non è opera di composizione letteraria. Questa è una verità da tenere sempre presente
ed un buon risultato degli studi recenti. I discepoli raccolgono i detti del loro maestro. Le parole
spesso erano contro re, capi della cosa pubblica, funzionari dello stato… E’ quindi difficile pensare
che costoro abbiano raccolto con sacro rispetto le parole che erano dette contro la loro condotta e la
loro politica dello struzzo o suicida. Dobbiamo supporre alla base della raccolta degli oracoli del
näbî´ un piccolo gruppo di simpatizzanti. Ascoltano il näbî´ non solo coloro contro i quali egli
parla, ma anche degli uditori che sono interessati a lui ed al suo messaggio; i suoi discepoli. Essi
trovano la parola di questo näbî´ valida per la loro vita. Non sappiamo se `ämôs abbia lasciato
scritti: ma certo alla base dell’attuale volume dobbiamo supporre questi discepoli che hanno
raccolto le sue parole. Dopo la caduta del Regno del Nord vista come conferma della validità della
predicazione e del messaggio di `ämôs (Dt 18,18) essi, l’insegnamento che prima tramandarono
oralmente, poi misero per iscritto e lo affidarono alla tradizione che man mano lo arrricchì. A questi
discepoli che indubbiamente hanno meglio degli altri compreso l’essenza della predicazione del
loro maestro, va la magior parte del lavoro di compilazione dei libri attuali e la tradizione del
messaggio profetico. Il disordine che regna nei libri è dovuto a questa mancanza di interesse per
l’ordine cronologico e si pone all’ultimo posto il problema della composizione. Infine l’intervento
delle glosse che spiegano il messaggio a lettori ormai fuori della vita del näbî´.
Ma quale è la situazione vitale nella quale tale messaggio è tramandato? Per quanto riguarda
la tradizione orale in yiSrä´ël si possono vedere i passi già conosciuti: Ex 12:24-27; 13:7-8.14-15;
Dt 4:9;….Sal 78,2-6. I portatori di queste tradizioni sono i padri di famiglia che le trasmettono ai
figli Dt 32,7 ed anche i più vecchi che trasmettono le usanze cultuali i ricordi storici, le prescrizioni
legali ... E’ quindi il pater familias l’agente principale della tradizione e della trasmissione e questo
nella propria casa (è quindi un affare privato?). Il pater familias nell’antichità non è uomo privato: è
il padrone di un focolare a cui obbedisce la moglie i figli e gli schiavi. Padre non è un termine
primariamente di affezione ma un termine di autorità (cf Gen 45:8) come anche re. La casa era una
miniatura della comunità nazionale e il padre di famiglia è quello che conduce tutto il destino del
gruppo. La tradizione orale ha come Sitz im Leben molto adatto la casa paterna: si tratta trasmettere
la volontà di YHWH da padre a figlio. La tradizione può già aver come base la famiglia (ognuno
deve leggere la Torah), ma anche i santuari: luoghi privilegiati della tradizione scritta: 1 Sam 10:25;
Dt 31:9-24 ss; 2 Re 22,8) e vedi il fatto della scoperta del Dt. Gli studi attuali convergono verso il
punto di focalizzazione cultuale del diritto e della storia di yiSrä´ël che si incorporano nella liturgia.
Forse il tempio è deposito di archivi. Ma questo ambiente cultuale per la tradizione degli oracoli
profetici è assai diffìcile: basti leggere le loro poteste anticultuali. Pensiamo a buon diritto che a
Bêt-´ël non si conservassero le profezie di `ämôs a meno che non avesse una quinta colonna
all’interno. I circoli profetici restano i più verisimili conservatori della parole profetiche. (Bedodi
Flavio).
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