infoeuropa numero 34 dell`8 aprile 2008
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www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it NUMERO 34 DELL’8 APRILE 2008 INFOEUROPA NEWS E COMMENTI SU EUROPA, POLITICHE SOCIALI E SINDACATO A cura di APICE – Associazione per l’Incontro delle Culture in Europa In collaborazione con CISL LOMBARDIA – Dipartimento Internazionale SOMMARIO TRIBUNA EUROPA NEWS Europa tra pace e riarmo di Franco Chittolina Distratti dall’ultima rissa sulla grafica delle schede elettorali e, più seriamente, preoccupati dalla crisi economica e dall’aggravarsi di quella dell’Alitalia, gli italiani rischiano di aver perso di vista quello che è successo nei giorni scorsi a Bucarest, al Vertice della NATO cui hanno partecipato i Capi di Stato e di Governo dei 26 Paesi che fanno attualmente parte dell’Alleanza Atlantica. I temi sul tavolo, o sottomano nei cassetti, molti e tra loro intrecciati: dall’allargamento della NATO, alla ripresa del progetto USA di scudo spaziale, dal rafforzamento dell’impegno militare in Afghanistan al ruolo dell’Europa nell’Alleanza fino alla prospettiva di avvio di una politica comune della difesa dell’Unione europea. A pag. 11 » 7 – 9 › Dall'Europa e dal Mondo INFORMAZIONE POLITICA 2 › Vertice NATO: l’UE frena Bush 2 › L’Europa discute di Tibet, il Dalai Lama ringrazia 2 › Cieli aperti tra UE e USA ALLARGAMENTO E MOBILITÀ DEI LAVORATORI 3 › Cipro: valico riaperto con qualche difficoltà 3 › Completato l’allargamento dello Spazio Schengen 3 › Turchia a rischio di crisi istituzionale ECONOMIA 4 › L’Europa inizia a “sentire” la crisi economica internazionale 4 › Rischio di inflazione duratura secondo la BCE 4 › Previsioni economiche al ribasso anche per l’OCSE INFORMAZIONE SOCIALE Comunicati e attività di CES e CSI ≡ CES: Euro-manifestazione ≡ CES: pacchetto cambiamenti climatici ≡ CES: Caso Rüffert ≡ CES: Comitati Aziendali Europei ≡ CSI: Lavoratori domestici 5 › Giornata internazionale contro il razzismo 5 › Europarlamento: presentato il Rapporto sui diritti umani 5 › Disoccupazione stabile, ma alta tra i giovani 10 › DOCUMENTI ≡ Libro bianco risarcimento consumatori. ≡ Alter EU Commissione europea e lobbies 10 › APPUNTAMENTI EUROPEI 6 › L’UE. Vuole migliorare il dialogo con i cittadini 6 ›2009 Anno europeo dell’innovazione Infoeuropa nasce dalla collaborazione tra APICE, Associazione per l'incontro delle culture in Europa presieduta da Franco Chittolina, e il Dipartimento internazionale USR CISL Lombardia diretto da Rita Pavan. Dall'inizio del 2008 la newsletter è realizzata da apiceuropa, la società cooperativa nata dall'associazione Apice. [email protected] | [email protected] Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 1 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it INFORMAZIONE POLITICA Vertice NATO: l’UE frena Bush «Le porte della NATO sono aperte» a Ucraina e Georgia, «ma siamo giunti alla conclusione che in questo momento è ancora troppo presto per concedere la clausola di pre-adesione» ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel al Vertice NATO di Bucarest. I Paesi dell’UE bloccano così di fatto la proposta del presidente statunitense George W. Bush che insisteva per avviare al più presto l’ingresso dei due Paesi nella NATO, cosa che aveva scatenato le critiche delle autorità russe che avevano minacciato gravi conseguenze diplomatiche e per la sicurezza europea. Le parole di Merkel hanno spiegato la posizione europea e sono state rafforzate da quelle del premier francese Francois Fillon, secondo il quale «non c’è alcuna ragione impellente di inasprire ulteriormente le relazioni con la Russia». Entrano nella NATO invece Albania e Croazia, mentre la Macedonia resta fuori per ora causa il veto della Grecia. (2 aprile 2008) Link di approfondimento L’Europa discute di Tibet, il Dalai Lama ringrazia Boicottare o no le Olimpiadi di Pechino, o almeno la cerimonia di apertura, data la reazione cinese alle manifestazioni del popolo tibetano? È quanto discusso dalle istituzioni dell’UE in un dibattito al Parlamento europeo a cui è giunto un messaggio di ringraziamento del Dalai Lama. Forse più che altro un auspicio quello del leader politico-religioso tibetano, dal momento che si augura che «i leader dell’UE non facciano compromessi fra l’economia e la moralità e le vite di persone innocenti». L’Europarlamento ha invitato il Dalai Lama a Bruxelles per il prossimo dicembre, nell’ambito delle iniziative per l’Anno europeo del dialogo interculturale, e il presidente dell’Europarlamento si è detto sicuro che sarà comunque il benvenuto in qualsiasi momento, ma non va dimenticato che nella sua ultima visita in Europa il leader tibetano è stato ricevuto solo dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La Cina è ormai diventato il primo partner economico dell’UE, quindi è trattata con molta “prudenza” da istituzioni e governi dell’UE, e sarà interessante vedere se “tra economia e moralità” sarà quest’ultima a prevalere, almeno di fronte alle gravi violazioni dei diritti umani. Al momento, comunque, l’UE condanna ogni forma di violenza e l’uso sproporzionato della forza attuato in Tibet e nelle altre città cinesi nelle ultime settimane, nonché la demonizzazione del Dalai Lama fatta dalle autorità cinesi. «Vogliamo che le Olimpiadi siano un successo» ha detto il presidente del Parlamento Hans-Gert Pöttering, ma questo «richiederà il rispetto per l’identità culturale e religiosa del popolo tibetano e la libertà di informazione prima e dopo lo svolgimento dei Giochi», ricordando la «speciale responsabilità» del Parlamento europeo al riguardo.(27 marzo 2008) Link di approfondimento Cieli aperti tra UE e USA Entra in vigore l’accordo sul trasporto aereo tra Unione europea e Stati Uniti, che permette alle compagnie aeree europee di effettuare voli senza restrizioni in partenza da qualsiasi località dell’UE verso qualsiasi destinazione degli USA. L’accordo sopprime tutte le restrizioni applicate alle rotte, ai prezzi o al numero di voli settimanali. Dal 30 marzo, dunque, molte compagnie aeree aumenteranno il numero di voli e di destinazioni. I voli tra Londra-Heathrow e gli Stati Uniti, ad esempio, aumenteranno quasi del 20% rispetto a un anno fa. Tenuto conto dei circa 50 milioni di passeggeri che ogni anno si spostano tra l’UE e gli USA, l’accordo investe il più grande mercato del trasporto aereo internazionale. La soppressione di tutte le restrizioni all’accesso al mercato dovrebbe stimolare la concorrenza, presumibilmente accompagnata da un calo dei prezzi dei voli transatlantici. I vantaggi per i consumatori potrebbero ammontare fino a 12 miliardi di euro nei primi cinque anni. L’accordo potrebbe inoltre comportare la creazione di circa 80.000 posti di Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 2 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it lavoro sulle due sponde dell’Atlantico. Questo accordo, oltre a facilitare le operazioni per le compagnie aeree e gli aeroporti e ridurre i disagi per i passeggeri, sancisce per la prima volta una cooperazione più stretta tra l’UE e gli USA. (28 marzo 2008) Link di approfondimento ALLARGAMENTO E MOBILITÁ DEI LAVORATORI Cipro: valico riaperto con qualche difficoltà È stato riaperto nel centro storico della capitale cipriota Nicosia il transito chiuso 45 anni fa, un segno di distensione per i negoziati che dovrebbero portare alla riunificazione dell’isola, pur con qualche difficoltà di troppo. Dopo l’apertura del valico a Ledra Street il checkpoint è stato richiuso per «violazioni» degli accordi tra greco-ciprioti e turco-ciprioti sul numero di poliziotti nella zona. Alcune ore di discussioni e trattative hanno poi portato alla definitiva apertura, quando le autorità greco-cipriote hanno ricevuto garanzie che non saranno più commesse violazioni degli accordi. Il transito di Ledra Street fu chiuso in seguito alle sanguinose violenze interetniche verificatesi nel 1963 e che indussero l’ONU a inviare una forza d’interposizione ancora presente sull’isola di Cipro.(3 aprile 2008) Link di approfondimento Completato l’allargamento dello Spazio Schengen Con la soppressione dei controlli alle frontiere aeree dalla mezzanotte del 30 marzo si conclude il processo di allargamento a nove dei 12 Stati membri dell’UE (sono per ora esclusi Bulgaria, Cipro e Romania) avviato il 21 dicembre 2007 con le frontiere terrestri e marittime. Gli spostamenti interni all’UE, dunque, non sono più sottoposti a controlli tra 24 Stati membri, cioè i 15 “vecchi” più Estonia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. La data di abolizione dei controlli alle frontiere aeree era stata ritardata in modo da coincidere con il cambiamento semestrale degli orari dei voli aerei e da permettere agli aeroporti dell’UE un più graduale adeguamento. «L’abolizione dei controlli alle frontiere aeree segna la conclusione di un processo storico unico. La Commissione rende omaggio agli Stati membri che hanno installato sofisticati sistemi di sicurezza e speciali “terminali Schengen” nei loro aeroporti. L’allargamento dello Spazio Schengen dimostra l’impegno a facilitare gli spostamenti legittimi all’interno e verso l’UE, rafforzando nel contempo la sicurezza delle frontiere esterne dell’Europa» ha dichiarato Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per i Trasporti. (28 marzo 2008) Link di approfondimento Turchia a rischio di crisi istituzionale Con la decisione della Corte costituzionale turca di dichiarare «tecnicamente ricevibile» la richiesta di processare per «attività anti-laiche» il Partito islamico giustizia e sviluppo (Akp), si potrebbe aprire una grave crisi istituzionale per la Turchia, con ripercussioni a livello internazionale. Si tratta infatti del partito che governa il Paese e a cui appartengono sia il premier Tayyip Erdogan sia il presidente Abdullah Gül. La Corte costituzionale ha accolto le accuse avanzate due settimane prima da un procuratore della Repubblica, secondo cui il partito governativo avrebbe avviato una riforma costituzionale che andrebbe a intaccare in senso islamico la natura laica della Costituzione. Si apre quindi un periodo di incertezza politica e istituzionale per la Turchia, che potrebbe portare all’autoscioglimento del Parlamento e alle dimissioni del governo e del presidente della Repubblica, avendo anche ripercussioni sul processo negoziale di adesione all’UE. (1 aprile 2008) Link di approfondimento Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 3 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it ECONOMIA L’Europa inizia internazionale a “sentire” la crisi economica La Commissione europea ha presentato il Rapporto trimestrale sull’economia della zona euro, sottolineando che l’indebolimento del ciclo virtuoso del commercio mondiale e l’apprezzamento dell’euro stanno pesando sulle esportazioni europee. Il Rapporto rileva che il rallentamento del buon andamento tenuto finora dal commercio mondiale, a causa delle turbolenze dei mercati finanziari e della crisi economica degli USA, inizia a farsi sentire anche sull’economia europea. Così, la crescita delle esportazioni è calata dal 2,1% del terzo trimestre 2007 allo 0,5% del quarto, indicando una chiara moderazione anche in prospettiva futura. L’euro si è apprezzato del 6% nell’ultimo anno e del 36% da fine 2000, agendo come fattore di riduzione dell’impatto inflazionistico derivante dai mercati internazionali delle materie prime. Tuttavia, nonostante la solidità dei fondamentali dell’economia, la zona euro inizia a sentire gli effetti della crisi dei mercati e deve fronteggiare «forti venti contrari». La forte crescita dei mercati emergenti, un mercato del lavoro «robusto», la buona resa delle imprese non finanziarie e l’assenza di squilibri macroeconomici, secondo la Commissione costituiscono elementi «incoraggianti» per l’economia europea, ma i legami con quella statunitense sono ancora forti e quindi si prevede un rallentamento della crescita europea. (27 marzo 2008) Link di approfondimento Rischio di inflazione duratura secondo la BCE «Il periodo di alta inflazione durerà più di quanto ci aspettavamo» ha detto il presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Jean Claude Trichet, nel corso di un’audizione presso la commissione Economia e Finanze del Parlamento europeo a Bruxelles. Secondo la BCE è «imperativo» evitare gli effetti di “secondo livello”, mettendo in guardia sul rischio di aumenti salariali, perché «la crescita dei salari potrebbe essere più forte del previsto». Si prospetta dunque un acceso dibattito con i sindacati europei, che proprio sulla necessità di migliori salari centreranno la loro manifestazione che si terrà a Lubiana il prossimo 5 aprile. Trichet ha poi osservato che il rischio di inflazione duratura potrà essere determinato dagli aumenti dei prezzi del petrolio e dei beni alimentari, mentre un contributo alla stabilità dei prezzi deriverà dalla politica decisa dalla BCE di mantenere invariati i tassi di interesse. In ogni caso, date le turbolenze finanziarie e le conseguenti incertezze sulla stabilità della zona euro, il presidente della BCE ritiene fondamentale «vigilare» e «restaurare la fiducia». (27 marzo 2008) Link di approfondimento Previsioni economiche al ribasso anche per l’OCSE Dopo la Commissione europea e la Banca Centrale, anche l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) riduce le sue previsioni di crescita economica, non solo per l’UE ma per tutti i Paesi industrializzati. Per i Paesi della zona euro la crescita prevista dall’OCSE è dello 0,5% del PIL nel primo trimestre e dello 0,4% nel secondo. L’OCSE concorda però con la decisione presa dalla BCE di mantenere stabile il costo del denaro al 4%, perché ritiene che nel breve termine non siano necessarie politiche espansive. Leggermente inferiore alla media della zona euro la crescita prevista per l’Italia, che dovrebbe essere dello 0,3% sia nel primo che nel secondo trimestre, cioè lo 0,4% in meno di quanto previsto a fine 2007. Preoccupa anche l’OCSE la situazione degli Stati Uniti, dove nel primo trimestre è prevista una crescita dello 0,1% e addirittura una crescita zero nel secondo trimestre, cioè circa mezzo punto percentuale in meno rispetto alle previsioni del dicembre scorso. Se è ancora presto per parlare di recessione, tuttavia Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 4 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it secondo l’OCSE «con il passo delle attività economiche assestato così al di sotto del potenziale, è chiaro che lo stallo si sta rapidamente accentuando». In generale, secondo l’OCSE, le prospettive economiche sono indubbiamente peggiorate e l’economia reale «non è al riparo dalle turbolenze finanziarie», dunque si è alle prese con una crisi che «non svanirà presto».(21 marzo 2008) Link di approfondimento INFORMAZIONE SOCIALE Giornata internazionale contro il razzismo In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, i principali organismi europei contro il razzismo hanno reso nota una dichiarazione congiunta che ammonisce in particolare sui rischi del razzismo politico. La percezione pubblica delle diverse minoranze, culture e religioni, nonché attitudini differenti verso i problemi, quali l’immigrazione, l’integrazione e la lotta contro il razzismo, sono influenzati, in larga misura, dai discorsi politici. «I discorsi politici razzisti contribuiscono a disumanizzare gli individui, a denigrare alcuni gruppi etnici, religiosi e culturali, a perpetuare gli stereotipi e a creare un clima nel quale può facilmente fiorire la violenza ed il razzismo» scrivono l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell’OSCE (ODIHR), la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa e l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (FRA). Discorsi razzisti che non riguardano solo partiti politici estremisti, ma in molti Stati «trovano spazio anche nell’intero ambiente politico» e «tali sviluppi potrebbero condurre alla legittimazione di questo tipo di linguaggio» denunciano gli organismi europei. Per queste ragioni, i leader politici sono invitati ad assumersi le proprie responsabilità in merito a questioni delicate e connesse alla razza, all’etnia, alla nazionalità e alla religione, mentre i partiti politici devono escludere ogni forma di razzismo e xenofobia nei loro programmi. (21 marzo 2008) Link di approfondimento Europarlamento: presentato il Rapporto sui diritti umani La commissione Affari esteri del Parlamento europeo ha approvato la bozza del Rapporto annuale sui diritti umani che sarà discussa e votata dall’Aula la settimana prossima. Cina, Iran e Russia al centro dell’attenzione dei deputati europei. Constatando con soddisfazione l’adozione da parte dell’ONU della moratoria sulle esecuzioni capitali, il Rapporto auspica il totale sradicamento in Europa e il raggiungimento dell’abolizione della pena di morte a livello mondiale. Così come ritiene importante la lotta a ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne e le ragazze, compresi gli aborti selettivi di genere, le mutilazioni sessuali e i matrimoni forzati. Desta preoccupazione la situazione dei diritti umani in Cina, Paese con il più alto numero di esecuzioni al mondo e dove tutte le promesse fatte in materia di tutela dei diritti sono per ora rimaste tali. Rispetto alla situazione del Tibet sarà votata una risoluzione separata il 10 aprile. Le libertà di espressione e di riunione continuano a essere violate in Iran, accusato dal Rapporto per il crescente uso della pena di morte e per le centinaia di arresti sulla base di “comportamenti immorali”, per questo è richiesto di riprendere il dialogo sui diritti umani interrotto nel corso del 2007. (4 aprile 2008) Link di approfondimento Disoccupazione stabile, ma sempre alta tra i giovani In febbraio la disoccupazione si è mantenuta stabile rispetto al mese precedente, attestandosi al 7,1% nella zona euro e al 6,6% nell’UE a 27 secondo le ultime rilevazioni di Eurostat. Un anno prima, nel febbraio 2007, i tassi erano rispettivamente del 7,6% e del 7,4%. Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 5 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it Eurostat stima in 15.970 il numero di disoccupati nell’UE, dei quali 10.909 nella zona euro, con un calo rispetto a un anno fa di 1,5 milioni nei 27 Stati membri e di circa 700.000 nell’UEM. Il tasso di disoccupazione più basso è rilevato nei Paesi Bassi (2,7%), il più elevato in Slovacchia (9,9%). Rispetto al febbraio 2007, ventidue Stati membri hanno registrato una diminuzione, quattro un incremento e uno è rimasto invariato; i cali maggiori si sono avuti in Polonia (dal 10,8% all’8,8%), Bulgaria (dal 7,7% al 6%) e Slovacchia (dall’11,5% al 9,9%), l’incremento più elevato è invece stato quello della Spagna (dall’8,1% al 9%). La disoccupazione maschile è scesa in un anno dal 6,7% al 6,3% nell’area dell’euro e dal 6,8% al 6,2% nell’UE-27, quella femminile dall’8,7% all’8% nella zona euro e dall’8,1% al 7,3% nell’UE. Tassi doppi caratterizzano invece la disoccupazione media giovanile (under 25): 14,4% nella zona euro (era al 15% un anno fa) e 14,6% nell’UE-27 (15,8% nel febbraio 2007), con differenze enormi tra Paesi Bassi (5,1%) e Austria (7,7%) da un lato e Grecia e Italia dall’altro (entrambi 21,8%). Come termine comparativo rispetto ai tassi dell’UE Eurostat segnala che in febbraio i tassi di disoccupazione erano del 4,8% negli USA e del 3,9% in Giappone. (1 aprile 2008) Link di approfondimento L’UE vuole migliorare il dialogo con i cittadini Al fine di accrescere partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE, la Commissione europea ha presentato una comunicazione in cui propone una serie di azioni per promuovere il dibattito, a livello nazionale ed europeo, sul futuro dell’UE. Tra il 2008 e il 2009 saranno finanziati vari progetti di consultazione dei cittadini gestiti da organizzazioni della società civile, oltre a proseguire le iniziative di maggior successo intraprese nell’ambito del Piano D a partire dal 2005. Saranno inoltre promosse azioni a livello nazionale, per consentire ai cittadini di discutere anche con i responsabili politici locali, alcune reti on line di dibattito e varie iniziative che si svolgeranno in spazi pubblici allestiti nelle capitali degli Stati membri dell’UE. Debate Europe, questo il titolo della comunicazione, è parte di un’iniziativa avviata col Piano D nel 2005 volta ad allargare il dialogo tra istituzioni europee e cittadini in vista delle elezioni europee del giugno 2009. «Le politiche dell’Unione devono essere pienamente radicate nei partiti politici, nelle prassi democratiche nazionali e nel dialogo politico quotidiano. Esse devono essere discusse e dibattute in municipio, nelle assemblee regionali, nei Parlamenti nazionali, nelle trasmissioni televisive e su Internet» ha dichiarato Margot Wallström, vicepresidente della Commissione europea responsabile per le Relazioni istituzionali e la Comunicazione. (2 aprile 2008) Link di approfondimento 2009 Anno europeo dell’innovazione tecnologica La Commissione europea ha adottato una proposta per dichiarare il 2009 come Anno europeo della creatività e dell’innovazione. Secondo la Commissione, le attività dell’Anno europeo dovrebbero essere dirette a instaurare un «ambiente propizio alla creatività e all’innovazione e a fare di tali questioni una priorità politica di lunga durata». Ad esempio, occorrerebbe privilegiare l’insegnamento di un’ampia gamma di materie, fra cui la matematica, le scienze, l’informatica e altre tecnologie. Attirare l’attenzione sulla creatività attraverso queste competenze dovrebbe stimolare la capacità di risolvere i problemi e l’uso pratico delle conoscenze e delle idee. Dovrebbero essere prese in considerazione tutte le forme d’innovazione, anche quelle nel settore sociale e nel mondo delle imprese. Secondo il commissario europeo all’Istruzione e alla Cultura, Ján Figel, l’Anno europeo della creatività e dell’innovazione sarebbe «un mezzo d’azione efficace, poiché permetterebbe di sensibilizzare l’opinione pubblica, di divulgare informazioni sulle buone pratiche, di stimolare l’insegnamento, la ricerca, la creatività e l’innovazione».(31 marzo 2008) Link di approfondimento Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 6 DALL'EUROPA E DAL MONDO - FINESTRA SULL'ATIVITÀ DI CES E CSI 6 aprile 2008 Trentacinquemila Lubiana sindacalisti all’Euro-manifestazione di Più di cinquanta organizzazioni sindacali provenienti da una trentina di Paesi hanno sfilato per le vie di Lubiana, in Slovenia, a riprova che la stagnazione dei salari e del potere d’acquisto sono mali comuni che colpiscono i lavoratori europei. Una delegazione sindacale aveva preliminarmente incontrato il primo ministro sloveno Janez Janša per presentargli le rivendicazioni dei manifestanti. Questa Euro-manifestazione è il primo avvenimento del genere organizzato in un Paese recentemente entrato nell’UE. La stretta collaborazione dell’affiliato sloveno alla CES (ZSSS, Zveze Svobodnih Sindikatov Slovenije, Associazione Slovena dei Sindacati Liberi) ha contribuito in maniera significativa alla buona riuscita dell’evento. La manifestazione si è conclusa con gli interventi dei numerosi dirigenti sindacali europei presenti. Leggi il comunicato 04 aprile 2008 Dichiarazione congiunta sul pacchetto cambiamenti climatici e energia I partner sociali europei CEEP (Centro Europeo delle Imprese Pubbliche) e CES (Confederazione Europea dei Sindacati) hanno adottato una dichiarazione congiunta sul pacchetto UE "cambiamento climatico ed energia" con un chiaro legame alla questione occupazione. Questa dichiarazione assume una particolare importanza alla luce delle negoziazioni in sede ONU sui cambiamenti climatici. I Paesi di tutto il mondo sono attualmente riuniti a Bangkok nel quadro delle discussioni ONU sui cambiamenti climatici per stabilire un calendario dei lavori concreto che porti ad un nuovo accordo internazionale sul clima entro il dicembre 2009. E' dunque arrivato il momento che l'Unione europea stabilisca il percorso da seguire, in stretta collaborazione con i partner sociali europei trans-settoriali (datori di lavoro e sindacati). Per questo la CES ed il CEEP, esprimendo il loro sostegno al pacchetto europeo sul cambiamento climatico adottato dalla Commissione europea lo scorso gennaio, chiedono alla Commissione di costituire un comitato consultivo che si occupi della politica del cambiamento climatico. In quanto rappresentanti di milioni di compagnie e di lavoratori, i partner sociali europei sono parte della soluzione, che implica una trasformazione urgente di politiche, tecnologie e abitudini che continuano ad avere un effetto negativo sul clima globale. Leggi il comunicato 3 aprile 2008 Caso Rüffert, la CES ammonisce: la sentenza della CGE ha effetti distruttivi e dannosi La Corte di Giustizia Europea (CGE) di Lussemburgo ha emesso oggi la sentenza sul caso Rüffert. La questione era di sapere se le autorità pubbliche hanno o meno il diritto di chiedere alle società a cui aggiudicano gli appalti di garantire a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori distaccati, dei salari conformi ai contratti collettivi applicabili nel luogo dove il lavoro viene svolto. La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) ritiene che la sentenza confermi l'interpretazione restrittiva della direttiva sul distacco dei lavoratori che la CGE aveva già mostrato nel caso Laval e che ignori la Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 7 DALL'EUROPA E DAL MONDO - FINESTRA SULL'ATIVITÀ DI CES E CSI direttiva del 2004 sugli appalti pubblici che permette esplicitamente le clausole sociali. Essa non riconosce il diritto agli Stati membri e alle autorità pubbliche di usare lo strumento degli appalti pubblici per contrastare la concorrenza sleale sui salari e sulle condizioni di lavoro da parte di fornitori di servizi transfrontalieri, perché questi strumenti non sarebbero compatibili con la direttiva sul distacco. Il pronunciamento non riconosce neppure il diritto per i sindacati di chiedere l'eguaglianza dei salari e delle condizioni di lavoro ed il rispetto degli accordi collettivi applicabili sul luogo di lavoro per i lavoratori migranti, indipendentemente dalla loro nazionalità, al di sopra degli standard superiori rispetto ai minimi riconosciuti dalla direttiva sul distacco. La CGE esclude che queste politiche possano essere giustificate dall'obiettivo di assicurare la protezione dei lavoratori. Inoltre, la CGE interpreta in modo molto contestabile l'obiettivo principale della direttiva sul distacco, che secondo lei «mira in particolare ad assicurare la libertà di fornire un servizio», ignorando quindi la sua esplicita ragion d'essere, ovvero che «la promozione della prestazione transnazionale dei servizi necessita un clima di concorrenza equilibrata e misure che garantiscano il rispetto dei diritti dei lavoratori». La sentenza della CGE è in realtà un invito aperto al dumping sociale e non farà altro che minacciare sia i diritti dei lavoratori e le condizioni di lavoro, sia la capacità delle imprese locali (piccole e medie) di competere su un piano di eguaglianza con i subcontraenti stranieri. Questo potrebbe facilmente rafforzare i sentimenti ostili all'apertura delle frontiere, che sono un ostacolo ben maggiore alla costruzione di un mercato unico ed alla libera circolazione di quanto la CGE ed alcuni uomini politici europei sembrano credere. Il segretario generale della CES, John Monks, ha dichiarato: «Dopo la recente pronuncia della CGE sul caso Laval, questa è un'altra sentenza nociva e pericolosa. Entrambe sanciscono la preminenza della libera circolazione dei servizi rispetto al diritto del lavoro esistente che si applica dove il servizio è fornito». «Questa sentenza mette in evidenza la necessità di un'azione urgente da parte delle autorità europee per riaffermare che l'Unione europea non è solo un progetto economico ma ha come primo obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei propri popoli e che il concetto di progresso sociale è di fondamentale importanza per mantenere vivo il sostegno dei cittadini e dei lavoratori europei a favore del progetto europeo» « Affinché questo sia chiaro e non si ripetano casi come quello Laval o Rüffert, la CES chiede con forza una clausola di progresso sociale» Leggi il comunicato 3 aprile 2008 Revisione della Direttiva sui Comitati Aziendali Europei La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) ha accolto favorevolmente la disponibilità dei datori di lavoro europei ad aprire i negoziati per la revisione della direttiva sui Comitati Aziendali Europei (CAE), cosa che avevano rifiutato di fare per lungo tempo. «Il nostro obiettivo principale è concludere la revisione della direttiva entro la fine del mandato della Commissione e del Parlamento attualmente in carica», ha dichiarato John Monks, segretario generale della CES. «Siamo pronti a negoziare, ma solo sulla base di un calendario serrato che preveda una rapida conclusione dei negoziati. Seguiremo gli sviluppi la prossima settimana con i datori di lavoro e la Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 8 DALL'EUROPA E DAL MONDO - FINESTRA SULL'ATIVITÀ DI CES E CSI Commissione». Leggi il comunicato 20 marzo 2008 Lavoratori domestici: internazionale dell' OIL la CSI approva la convenzione Il consiglio di Amministrazione dell’ Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha deciso ieri di includere il punto “Lavoro decente per i lavoratori domestici" all’ordine del giorno della 99ª sessione (2010) della Conferenza Internazionale del Lavoro. La CSI approva questo passo verso una migliore protezione internazionale dei diritti dei lavoratori domestici. «Questo è un progresso storico nella battaglia per la difesa di milioni di lavoratori domestici che oggi affrontano uno sfruttamento diffuso e sono privati dell'accesso a condizioni lavorative decenti», ha detto Guy Ryder, segretario generale della CSI. Orari lavorativi eccessivamente lunghi, salari ridotti, scarsa protezione sociale, molestie, abusi e vere e proprie violenze, utilizzo crescente del lavoro minorile sono fenomeni molto presenti in questo settore del mondo del lavoro, stando ad un documento presentato a Ginevra nell’ultima sessione del Consiglio di Amministrazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro riunito a Ginevra tra 6 al 20 marzo. Il testo fa luce ancora una volta sull'estrema vulnerabilità di questi lavoratori, in particolare migranti e donne, e sulla mancanza disperata di lavoro decente. Finora ignorati dalle norme internazionali, questi lavoratori sono troppo spesso esclusi dalla legislazione nazionale del lavoro e privati della libertà d'associazione e del diritto di contrattazione collettiva. Bisogna ricordare che la CSI, insieme al gruppo sindacale internazionale Global Unions e ai rappresentanti dei lavoratori nominati nel Consiglio d’Amministrazione dell'OIL, ha lanciato negli ultimi mesi un appello alla mobilitazione delle organizzazioni affiliate affinché chiedano ai governi nazionali rappresentati all'OIL di sostenere la proposta di realizzazione di una conferenza internazionale che miri a proteggere i lavoratori domestici. «L'OIL si è a lungo battuta a favore di strumenti legali specifici per questa categoria di lavoratori particolarmente vulnerabili. Questo passo verso lo sviluppo di nuovi strumenti legali dovrebbe colmare una grande lacuna in termini di promozione di un lavoro decente per tutti» ha detto Sir Roy Trotman, presidente del gruppo dei lavoratori del consiglio d’amministrazione dell'OIL. Leggi il comunicato Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 9 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it DOCUMENTI Libro bianco sul risarcimento dei consumatori. La Commissione europea ha pubblicato un Libro bianco che propone un nuovo modello per ottenere il risarcimento di consumatori e imprese vittime di violazioni delle norme antitrust comunitarie, cioè infrazioni commerciali e abuso di posizioni dominanti sul mercato. In gran parte degli Stati membri dell’UE esistono ostacoli seri che scoraggiano i consumatori e le imprese dal ricorso in tribunale per richiedere, a livello privato, un risarcimento dei danni derivanti da una violazione delle norme antitrust. Il Libro bianco contiene proposte per rendere più efficienti le domande di risarcimento presentate dai danneggiati, assicurando nel contempo il rispetto delle tradizioni e dei sistemi giuridici europei. Il modello proposto si basa su un risarcimento unico del danno subito, mentre altre raccomandazioni riguardano il ricorso collettivo, la divulgazione delle prove e gli effetti delle decisioni definitive emesse dalle autorità responsabili della concorrenza nelle cause per danni avviate successivamente. Le raccomandazioni sono volte a garantire un equilibrio tra i diritti e gli obblighi di ricorrenti e convenuti e prevedono misure di garanzia contro il ricorso abusivo alle controversie giudiziarie. Tutte le parti interessate sono invitate a commentare le raccomandazioni entro il 15 luglio 2008, dopodiché la Commissione valuterà le misure concrete da adottare in base alle risposte ottenute sul Libro bianco. Vai al documento La Commissione europea e le lobbies, rapporto di Alter EU Il gruppo di ONG, denominato Alter-EU, costituito da oltre140 gruppi e organizzazioni sociali, sindacali e del mondo accademico ha infatti pubblicato un Rapporto in cui osserva come molti gruppi di consulenza utilizzati dalla Commissione (ad esempio sulle biotecnologie, sulle emissioni degli autoveicoli, sul “carbone pulito”) siano controllati dall’industria. Dal 2000 il numero complessivo di questi gruppi di esperti è aumentato del 40% e oggi il numero dei consulenti supera i 50.000. Uno su otto di questi gruppi di esperti lavora ufficialmente presso la Commissione europea. Il Rapporto ha analizzato 44 gruppi di esperti in aree politicamente rilevanti, quali ambiente, energia, agricoltura, salute, consumatori, acqua e biotecnologie. In un quarto dei 44 gruppi analizzati oltre la metà dei membri è costituito da rappresentanti dell’industria, il 32% presenta membri che rappresentano «un ampio raggio di interessi» e i rimanenti gruppi sono considerati «non equilibrati». Vai al documento APPUNTAMENTI EUROPEI Istituzioni PE 9 – 10 aprile. Mini Sessione Plenaria del Parlamento Europeo – Bruxelles PRES 14-16 aprile Incontro informale dei Ministri per la Competitività PE: Parlamento Europeo - PRES: Presidenza dell’UE Parti sociali e società civile EurActive 17 aprile Laboratorio sull’immigrazione dei lavoratori altamente qualificati - Bruxelles IEF 20 - 22 aprile 11th International Energy Forum - Roma EurActive: Fondation EurActive - IEF:International Energy Forum Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 10 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it TRIBUNA EUROPA Europa tra pace e riarmo Distratti dall’ultima rissa sulla grafica delle schede elettorali e, più seriamente, preoccupati dalla crisi economica e dall’aggravarsi di quella dell’Alitalia, gli italiani rischiano di aver perso di vista quello che è successo nei giorni scorsi a Bucarest, al Vertice della NATO cui hanno partecipato i Capi di Stato e di Governo dei 26 Paesi che fanno attualmente parte dell’Alleanza Atlantica. Vale la pena, viste le implicazioni future anche per l’Italia e per l’Europa, soffermarsi su alcuni aspetti principali dell’incontro. Tre i protagonisti della vicenda nel suo insieme: dentro la Nato gli USA di Bush e l’UE (presente con la maggioranza dei suoi Stati membri) e, giusto ormai sui bordi geografici dell’Alleanza, la Russia. A fare da contorno i Paesi candidati ad un ingresso immediato, altri costretti a fare anticamera e, sullo sfondo, due Paesi in situazione di conflitto, armato o meno: Afghanistan e Iran. I temi sul tavolo, o sottomano nei cassetti, molti e tra loro intrecciati: dall’allargamento della NATO, alla ripresa del progetto USA di scudo spaziale, dal rafforzamento dell’impegno militare in Afghanistan al ruolo dell’Europa nell’Alleanza fino alla prospettiva di avvio di una politica comune della difesa dell’Unione europea. Come spesso accade le conclusioni traducono un negoziato complesso dove i protagonisti mettono in conto di perdere qualche punto a patto di non perdere la faccia. E’ stato vero soprattutto per Bush, al suo ultimo vertice in Europa e già fortemente oscurato dalla campagna elettorale per le presidenziali USA. Il bisogno di uscire bene dalla storia – se mai ci entrerà – con risultati di rilievo internazionale hanno spinto il Presidente USA a proposte avventate o almeno premature: è stato il caso dell’allargamento della NATO, ma anche della realizzazione in tempi brevi dello scudo antimissile a partire da basi in Polonia e nella Repubblica ceca. L’accordo sull’allargamento, sul quale molto hanno frenato Germania, Francia, Italia e Spagna, è stato circoscritto ad Albania e Croazia, rinviato per la Macedonia (in attesa di un chiarimento con la Grecia) e allontanato per Ucraina e Georgia. Quest’ultima decisione, sicuramente una bruciante sconfitta per Bush, alla quale hanno contribuito soprattutto gli europei, attenti alla messa in guardia della Russia che mostra di non gradire un eccesso di vicinanza da parte della NATO. Non è andata molto meglio per il rafforzamento dell’impegno militare in Afghanistan dove Bush ha incassato solo un gesto da parte di Sarkozy, vaghe promesse di altri e un no da parte di Italia, Spagna e Germania. Diverso e più complesso l’esito del negoziato sullo scudo antimissile, motivato con l’esigenza di prevenire eventuali attacchi degli “stati canaglia”, in particolare da parte dell’Iran. Nonostante le resistenze di Putin e qualche imbarazzo da parte degli stessi Paesi che dovrebbero ospitarne le basi, Bush ha incassato l’accordo dei 26 Paesi, accompagnato dall’invito della NATO alla Russia a cooperare al progetto e con la dichiarata disponibilità degli USA nei confronti di un maggior ruolo dell’UE nell’Alleanza militare atlantica. Sta forse in questo accordo la cifra più intrigante, ma fors’anche più inquietante, del Vertice di Bucarest. Si profila all’orizzonte una ripresa di riarmo non solo da parte degli USA e della Russia ma anche, seppure con ben altra cautela e discrezione, dell’Europa. L’irrisolto nodo balcanico con la tensione tra Serbia e Kosovo, la conflittualità che non accenna a raffreddarsi nel Mediterraneo e la perdurante provocazione iraniana offrono una sponda a chi vuole riportare al centro il tema della sicurezza non solo attraverso l’azione diplomatica ma con più consistenti strumenti militari. A Bucarest l’UE, per voce in particolare di Germania e Francia, ha chiaramente rilanciato il tema di una politica di difesa comune europea affossata nel 1954 proprio dalla Francia che allora non ratificò il Trattato che avrebbe dato vita alla “Comunità europea di difesa” (CED). Molta acqua è passata da allora sotto i ponti: è crollato il muro di Berlino, l’Europa procede sulla via della riunificazione, la Francia torna a far parte del comando militare della NATO e nuove strategie sono sollecitate dalle minacce del terrorismo internazionale dopo la tragedia delle Torri gemelle a New York. Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 11 www.apiceuropa.eu www.lombardia.cisl.it E l’Italia in tutto questo? A Bucarest, un governo costretto alla gestione degli affari correnti da un’improvvida fine di legislatura non poteva fare molto: ha resistito alle pressioni di Bush per l’Afghanistan e per allargamenti prematuri della NATO, ma non si è potuto sottrarre alla discutibile iniziativa dello scudo antimissile né ha potuto incassare di ritorno un ruolo di protagonista nella ricerca di una futura politica di difesa comune europea. C’è da sperare che un governo nella pienezza dei poteri, ma anche dotato di saggezza e consolidato spirito europeo, possa raccogliere il testimone e tornare in partita. Non chiunque tra chi ci chiede il voto è in grado di svolgere un compito di questa delicatezza: scegliere responsabili politici affidabili e rispettati dai nostri partners è oggi un dovere per l’elettore che ha a cuore questo Paese e un suo ruolo dignitoso nel mondo. 6 aprile 2008 Franco Chittolina Redazione Torino Milano Bruxelles Enrico Panero – Marina Marchisio – Giovanni Mangione – Nicola Strona – Cristina Rowinski Miriam Ferrari Adriana Longoni Infoeuropa | Numero 34 dell’8 aprile 2008 | 12