Allarme carni rosse: 25 domande con le risposte degli esperti

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Allarme carni rosse: 25 domande con le risposte degli esperti
Allarme carni rosse: 25 domande con le risposte degli esperti
Per meglio chiarire la portata concreta del loro lavoro, gli studiosi dell’Agenzia
internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) hanno risposto a 25 domande che
aiutano a chiarire il reale significato di questa nuova dichiarazione.
1) Cosa si intende per carne rossa?
Il riferimento è alla carne di tutti i mammiferi, inclusi manzo, vitello, maiale, agnello,
montone, cavallo e capra.
2) Cosa si intende per carne lavorata?
Il termine comprende tutte le carni che sono state in qualche modo «trasformate»,
ovvero salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti o in altre
maniere per migliorarne il sapore o la conservazione. La maggior parte delle carni
lavorate comprende maiale o manzo. Esempi di questa categoria sono gli hot dog (o
wurstel), prosciutti, salsicce, carne in scatola o sotto sale, così come i preparati o i
sughi a base di carne.
3) Perché la IARC ha deciso di valutare la pericolosità di carni rosse e lavorate?
Nel 2014 un comitato internazionale di esperti ha stabilito che indagare su questo
argomento fosse una priorità per il Comitato Monografie della IARC, massima
autorità mondiale in materia di studio degli agenti cancerogeni. Questa decisione è
stata presa sulla base di diversi studi precedenti che ipotizzavano che il consumo di
carne fosse legato un lieve aumento del rischio di diversi tipi di cancro. Sebbene i
pericoli appaiano minimi, infatti, in considerazione del gran numero di persone che
nel mondo mangiano giornalmente questo alimento, si tratta di un fattore importante
per la salute pubblica. Tanto più che anche nei Paesi a basso e medio-basso reddito
sta aumentando notevolmente l’abitudine a mettere in tavola vari tipi di carne.
Inoltre, diverse autorità sanitarie e numerosi specialisti a livello mondiale avevano
già diffuso la raccomandazione a limitare il consumo di carne ed era perciò
importante che anche la IARC valutasse l’evidenza scientifica finora emersa in
quest’ambito.
4) Il modo in cui si cuoce la carne influenza il rischio di cancro?
Sì, la cottura ad elevate temperature genera dei composti chimici che possono
contribuire al rischio di carcinogenesi, ma il loro ruolo non è ancora del tutto chiarito.
5) Quali sono i metodi di cottura più sicuri?
Cuocere a temperature elevate o mettere la carne a diretto contatto con la fiamma o
con superfici roventi (come avviene con barbecue, grigliate o cibi saltati in padella)
favorisce la produzione di certi tipi di agenti noti come cancerogeni, quali ad esempio
gli idrocarburi policiclici aromatici o le ammine eterocicliche. Comunque, gli esperti
IARC non hanno potuto trarre conclusioni definitive su questo argomento perché non
sono disponibili dati sufficienti.
6) Mangiare carne cruda è più sicuro?
Non esistono informazioni scientifiche sufficienti per rispondere a questa domanda.
Va comunque tenuto ben presente il rischio di infezioni alimentari che si potrebbero
contrarre a causa dei batteri presenti nella carne cruda.
7) La carne rossa è stata classificata come « probabile cancerogeno per l’uomo»
(gruppo 2A degli elenchi IARC). Cosa significa questo esattamente?
La classificazione è avvenuta in base a una «evidenza limitata» derivante da studi
epidemiologici che mostrano l’esistenza di un legame tra l’insorgenza di cancro al
colon e il consumo di carni rosse. «Evidenza limitata» significa che è stata rilevata
un’associazione tra l’esposizione a un determinato agente o sostanza (la carne, in
questo caso) e i tumori, ma che servono ulteriori conferme e prove per dimostrare ed
esprimersi con esattezza su questo tema.
8) La carne lavorata è stata classificata invece nel gruppo 1, quello dei
cancerogeni certi. Cosa significa?
Questa categoria viene utilizzata quando l’evidenza, ovvero le prove a disposizione,
sono sufficienti per essere certi che quella sostanza causi il cancro nell’uomo. In
questo caso le prove arrivavano da diversi studi epidemiologici relativi al cancro al
colon.
9) Nel gruppo 1, insieme alle carni lavorate, ci sono il fumo di tabacco e
l’amianto. Questo significa che le carni lavorate sono cancerogene allo stesso
modo?
No, sebbene il gruppo sia lo stesso, il pericolo che comportano è differente. Le
classificazioni della IARC riguardano la forza dell’evidenza scientifica che porta a
inserire un dato agente in una categoria piuttosto che nell’altra, non il suo livello di
pericolosità.
10) Quali tipi di cancro sono stati associati con il consumo di carne rossa?
Il legame più forte, ma comunque limitato, è per le neoplasie del colon retto. E ci
sono alcune indicazioni anche per tumori del pancreas e della prostata.
11) Quali tipi di cancro sono stati associati con il consumo di carne rossa
lavorata?
La Iarc ha concluso che mangiare carni rosse lavorate può causare cancro del colon.
E’ stata inoltre rilevata un’associazioni con tumore dello stomaco, ma non esistono
conclusioni definitive per ora.
12) Quanti casi di tumore all’anno possono essere attribuiti alle carni rosse?
Stando a quanto stimato recentemente dal Global Burden Disease Project,
un’organizzazione di ricerca accademica indipendente, ogni anno nel mondo circa
34mila morti per cancro sono attribuibili a una dieta ricca di carni rosse lavorate e
circa 50mila sarebbero i decessi dovuti a un eccessivo consumo di carne rossa. Il
tabacco è invece responsabile certo di circa un milione di morti registrate ogni anno
nel mondo, mentre all’alcol sono imputabili 600mila decessi annui a livello globale e
oltre 200mila sono le perdite causate dall’inquinamento atmosferico.
13) Si può quantificare il rischio di mangiare carni rosse?
Negli studi presi in esame il consumo di carni rosse conservate è stato associato ad un
lieve aumento delle probabilità di cancro, mentre l’evidenza per quanto concerne la
sola carne rossa è minore. In queste analisi, comunque, il pericolo cresce con
l’aumentare della quantità di carne che si mangia. E secondo le stime per ora
disponibili il rischio di cancro del colon retto aumenta del 18 per cento per ogni
porzione di 50 grammi di carne lavorata consumati al giorno e del 17 per cento ogni
100 grammi di carne rossa.
14) Ci sono persone più a rischio di altre? Ovvero il pericolo è maggiore per
bambini, anziani, donne o uomini?
In base a quanto finora disponibile non è possibile rispondere a questa domanda,
ovvero non emergono categorie particolarmente in pericolo.
15) E per chi ha già avuto un tumore al colon cosa si può dire? Deve smettere
di mangiare carne rossa?
Anche in questo caso non è possibile dare una risposta: le informazioni raccolte non
danno alcuna indicazione in merito.
16) Dovrei smettere di mangiare carne rossa?
Mangiare carne ha effetti benefici per la salute, ma molte linee guida in diversi Paesi
già suggeriscono di limitare il consumo di carni rosse e lavorate, che sono state
collegate ad accresciute probabilità di decesso per patologie cardiache, diabete e altre
patologie.
17) Quant’è il «livello di sicurezza»?
Il rischio aumenta con la quantità di carne rossa che si mangia, ma i dati finora
disponibili non permettono di trarre conclusioni su una quantità minima sicura.
18) Quali sono le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale di sanità per
prevenire il rischio di cancro associato al consumo di carni rosse e di carni
rosse lavorate?
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) è l’organismo di ricerca
che valuta le prove a disposizione sulle possibili cause dei tumori, ma non emette
raccomandazioni sulla salute. Sono i governi, le singole istituzioni nazionali e l’Oms
gli enti preposti a stilare linee guida alimentari. Già nel 2002 l’Oms aveva suggerito
di limitare il consumo quotidiano di carni rosse, perché diverse ricerche mettevano in
evidenza un legame con l’aumentato rischio di carcinoma colon-rettale. «I risultati
del gruppo di lavoro devono far riflettere sulla possibilità di rivedere le attuali
raccomandazioni sui limiti all’assunzione di carne - sottolinea Christopher Wild,
direttore dell’IARC -. Ora sono i governi e le agenzie regolatorie internazionali che
devono intervenire per bilanciare i rischi e i benefici del consumo di carne rossa e
lavorata e fornire le migliori raccomandazioni dietetiche alla popolazione».
19) Dovremmo mangiare solo pollame e pesce?
Non è possibile rispondere. Il rischio di tumore legato a pollame e pesce non è mai
stato valutato.
20) Dovremmo diventare vegetariani?
Non è stato fatto un paragone fra i rischi di cancro che corrono i «carnivori» rispetto
ai vegetariani. I dati ottenuti da questo studio non sono mirati a rispondere a questa
domanda.
21) Esiste un tipo di carne rossa più sicuro di altri?
Pochissime ricerche sono state condotte facendo paragoni fra i vari tipi di carne. I dati
raccolti finora quindi non sono sufficienti per fare distinzioni e non è possibile
stabilire se, ad esempio, i prosciutti siano più o meno pericolosi dei wurstel.
22) Il tipo di conservazione può influenzare il pericolo di cancro?
L’essicazione o l’affumicamento di tutti i cibi (dunque carne inclusa) possono portare
alla formazione di agenti chimici a loro volta cancerogeni. Fritture, barbecue,
grigliate sono generalmente più pericolosi per le sostanze che si possono sprigionare
rispetto ad altri metodi di preparazione. Ma per ora non è stato stabilito se e quanto
un tipo di cottura comporti più rischi rispetto ad un altro.
23) Quanti studi sono stati valutati per arrivare alle conclusioni della IARC?
Il gruppo di lavoro IARC ha preso in considerazione oltre 800 diversi studi che
valutavano il consumo di carni rosse e conservate come possibili cancerogeni per
l’uomo.
24) Quanti esperti sono stati consultati per questo lavoro?
Hanno partecipato ai lavori 22 esperti di 10 Paesi.
25) Secondo la IARC, quali azioni dovrebbero intraprendere i governi sulla
base di questi risultati?
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) è l’organismo di ricerca
che valuta le prove a disposizione sulle possibili cause dei tumori, ma non emette
raccomandazioni sulla salute. Le monografie IARC, comunque, vengono poi spesso
utilizzare per stabilire politiche sanitarie, linee guida e suggerimenti per limitare il
pericolo di tumore. I singoli governi potranno quindi decidere se includere o meno
questa nuova informazione sul pericolo di cancro legato alla carne rossa e se, in base
a quanto emerso, aggiornare i suggerimenti alimentari diretti alla popolazione.