PDTA deficit_LCAT

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PDTA deficit_LCAT
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO-ASSISTENZIALE (PDTA) PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA DEFICIT FAMILIARE DI LECITIN COLESTEROLO ACILTRANSFERASI
(LCAT)
Dr. Tiziano Lucchi. Responsabile Ambulatorio Malattie Metaboliche.
1 INTRODUZIONE.......................................................................................................................................................... 2
1.1 POPOLAZIONE ALLA QUALE SI RIVOLGE IL PDTA ..................................................................................................... 2
1.2 DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DELLA PATOLOGIA .............................................................................................. 2
1.2.1 Diagnosi differenziale ...................................................................................................................................... 2
1.2.2 Complicanze..................................................................................................................................................... 2
1.3 EPIDEMIOLOGIA, STORIA NATURALE, PROGNOSI ...................................................................................................... 3
1.4 RISULTATO ATTESO .................................................................................................................................................. 3
1.5 BIBLIOGRAFIA........................................................................................................................................................... 3
2 DESCRIZIONE ............................................................................................................................................................ 3
2.1 CRITERI DI INGRESSO ................................................................................................................................................ 4
2.2 DESCRIZIONE DEL PROCESSO – TABELLA/FLOW CHART ............................................................................................. 4
2.3 CRITERI DI DIMISSIONE ............................................................................................................................................. 6
3 MONITORAGGIO........................................................................................................................................................ 6
3.1 MODALITÀ ADOTTATE .............................................................................................................................................. 6
Rev.
Data
Descrizione modifica
Redazione
Verifica
Approvazione
__________________________________________
ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO – Via Francesco Sforza n. 28 – 20122
MILANO
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INTRODUZIONE
1.1 POPOLAZIONE ALLA QUALE SI RIVOLGE IL PDTA
Attualmente presso il Nostro Centro sono seguiti 3 pazienti affetti da Deficit Familiare di Lecitincolesterolo Aciltransferasi (LCAT).
1.2 DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DELLA PATOLOGIA
Il Deficit Familiare di Lecitin Colesterolo Aciltransferasi (LCAT) o FLD (Familial LCAT Deficiency) è una dislipidemia su base genetica a trasmissione autosomica recessiva causata dalla mancanza dell'attività plasmatica della LCAT.
La LCAT è prodotta a livello epatico ed è responsabile dell'esterificazione del colesterolo libero presente sulle HDL
native.
Nei soggetti con deficit familiare di LCAT i livelli sierici di colesterolo totale (col-Tot) e di trigliceridi sono alti o normali, mentre il colesterolo esterificato è sempre notevolmente basso così come risultano ridotti i livelli di colesterolo
LDL (col-LDL). Le HDL sono notevolmente ridotte ed alterate nella loro composizione, presentando al microscopio
elettronico una forma a disco, propria delle HDL native. Le manifestazioni cliniche principali sono l’opacità corneale, la
nefropatia con albuminuria e l’anemia con emazie a bersaglio. Alcuni soggetti con deficit familiare di LCAT presentano
aterosclerosi precoce.
Mutazioni del gene della LCAT che causano un deficit parziale dell’attività dell'enzima causano la “malattia dell'occhio
di pesce” o FED (Fish Eye Disease) con un quadro clinico meno grave di quello della FLD, caratterizzato da opacità
corneale e da livelli sierici di col-HDL marcatamente diminuiti e di trigliceridi normali od aumentati.
1.2.1 Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale viene posta con:
− Analfalipoproteinemia (Malattia di Tangier)
− Ipoalfalipoproteinemia
− Ipertrigliceridemia familiare
− CESD (Cholesteryl Ester Storage Disease)
1.2.2 Complicanze
E’ caratteristico della FLD il reperto istologico di cellule schiumose (foam cells) composte da colesterolo e fosfolipidi,
a livello di diversi tessuti (cornea, reni, fegato, milza, midollo osseo).
A livello corneale può svilupparsi opacità, spesso già durante l’infanzia; la gravità della perdita del visus è variabile e
può progredire fino a richiedere il trapianto di cornea. All’esame del fundus oculi è possibile osservare aneurismi delle
vene retiniche in prossimità del nervo ottico, papilledema e strie angioidi.
La compromissione renale è la causa principale di morbidità e mortalità dei pazienti affetti da FLD. La proteinuria insorge nelle prime due decadi di vita e si mantiene di grado lieve-moderato fino alla comparsa di insufficienza renale
entro la quarta-quinta decade di vita. I livelli sierici di albumina, creatinina, urea, così come la clearance della creatinina, dell’inulina e dell’ acido paraaminoippurico possono mantenersi normali per anni. Le urine oltre a proteine (principalmente albumina) possono contenere depositi ialini e granulari e globuli rossi. La biopsia renale dimostra depositi di
lipidi a livello mesangiale, cellule schiumose a livello dei glomeruli e dell'interstizio, assottigliamento della capsula di
Bowman e della membrana basale dei capillari glomerulari. La parete dei capillari mostra assottigliamento con perdita
di cellule endoteliali e fusione dei processi pedicellari. All'immunofluorescenza si possono rilevare granuli di C3 nei
capillari, nel mesangio, nella parete arteriolare ed anticorpi anti C1q e fibrinogeno a livello dei capillari periferici. La
causa della nefropatia non è tuttora chiara: si ipotizza che LDL di struttura e dimensioni anomali ad alto peso molecolare (LM-LDL o large molecular weigh LDL) producano danno rimanendo intrappolate nei capillari e depositandosi nei
glomeruli. Viene anche ipotizzata una patogenesi di tipo autoimmune.
E' presente anemia normocromica e normocitica (Hb 10-11 g/dl) causata da emolisi e da ridotta eritropoiesi. Nello striscio periferico possono essere presenti eritrociti a bersaglio. A livello del midollo osseo sono visibili cellule schiumose,
istiociti e globuli rossi nucleati in numero aumentato. I globuli rossi presentano un'emivita ridotta a causa dell'alterata
composizione della membrana cellulare (aumento del colesterolo non esterificato e della fosfatidilcolina, riduzione della
sfingomielina e della fosfatidiletanolamina) che favorisce il sequestro splenico.
Nonostante siano ridotti i livelli di col-HDL, non tutti i pazienti affetti da FLD e FED presentano una precoce comparsa
di aterosclerosi. In alcuni pazienti è stata dimostrata angiograficamente e clinicamente coronaropatia e sono state descritte calcificazioni aortiche prima dei 40 anni. In altri pazienti l'autopsia ha rilevato aterosclerosi dell'aorta, delle arterie renali ed iliache. Nonostante l'accumulo di cellule schiumose e vescicole lipidiche a livello di fegato, milza e sistema
reticolendoteliale, l'adenopatia, l'epatosplenomegalia e l’alterazione degli indici di funzionalità epatica non sono comuni.
1.3 EPIDEMIOLOGIA, STORIA NATURALE, PROGNOSI
Il Deficit Familiare di LCAT è una malattia molto rara, la cui incidenza e prevalenza non sono tuttora note.
Il gene codificante la LCAT è localizzato sul braccio lungo del cromosoma 16 (16q22.1) e sono state descritte circa 30
mutazioni (mutazioni puntiformi, delezioni ed inserzioni) che provocano la ridotta attività dell'enzima. La LCAT è sintetizzata prevalentemente a livello epatico e circola nel plasma legata in maniera reversibile alle lipoproteine, specialmente alle HDL ed alle LDL. La LCAT gioca un ruolo centrale nel metabolismo delle HDL attraverso il trasferimento
di acidi grassi dalla fosfatidilcolina al colesterolo libero, generando esteri del colesterolo e lisofosfatidilcolina. A seguito di questa reazione il colesterolo libero presente sulla superficie delle HDL perde la sua polarità e si colloca nel “core”
della struttura lipoproteica, che cambia la sua morfologia passando dalla forma a disco alla forma sferica tipica della
lipoproteina matura. In tal modo la LCAT favorisce il trasporto centripeto del colesterolo.
L'Apolipoproteina A-I (Apo A-I), proteina strutturale delle HDL, è il principale attivatore di LCAT, ma lo sono anche,
in minor misura, Apo A-II, Apo A-V, Apo C-II ed Apo C-III.
Il deficit di LCAT può essere determinato tramite la misurazione dell’esterificazione del colesterolo utilizzando substrati endogeni o esogeni (HDL radio marcate, HDL ricostituite, proteoliposomi, vescicole contenenti Apo A-I). La misurazione dell’attività plasmatica di LCAT utilizzando come substrati le lipoproteine endogene viene effettuata incubando il
plasma del probando a 37 °C e determinando la riduzione del colesterolo non esterificato. La più accurata quantificazione del deficit di LCAT avviene tramite la misurazione della concentrazione plasmatica dell’enzima circolante. Le
concentrazioni plasmatiche di LCAT in soggetti normali di età compresa tra 20 e 59 anni risultano di 5.49±0.89 mcg/ml
negli uomini e 5.90±1.06 mcg/ml nelle donne. Nei soggetti affetti da deficit di LCAT la concentrazione plasmatica
dell’enzima si riduce a 3.59±0.69 mcg/ml negli eterozigoti e 0.73±0.70 mcg/ml negli omozigoti.
L'unica terapia della FLD è la restrizione dietetica di grassi, che riduce la formazione di LM-LDL; tuttavia l'efficacia di
tale approccio nel prevenire il deposito tissutale di lipidi e nel ritardare l'insorgenza di insufficienza renale non è stata
determinata. Nei pazienti con grave perdita del visus per opacità corneale è necessario il trapianto di cornea, mentre
l’insufficienza renale può richiedere la dialisi.
1.4 RISULTATO ATTESO
Obiettivo primario del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA) è quello di assicurare ai pazienti affetti da
Deficit Familiare di LCAT un approccio clinico standardizzato e costantemente aggiornato alle più recenti evidenze
scientifiche avvalendosi, all’interno della Fondazione, di competenze specialistiche in maniera coordinata e integrata.
La personalizzazione del PDTA, da parte del coordinatore in relazione al quadro clinico e alle esigenze assistenziali del
paziente dovrebbe consentire una ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse mediche e strumentali.
1.5 BIBLIOGRAFIA
- Santamarina-Fojo S., Hoeg J.M., Assmann G., Brewer H.B. Jr. Lecithin cholesterol acyltransferase deficiency and fish
eye disease. In C.R. Scriver, A. Beaudet, D. Valle, W.S. Sly: The metabolic and molecular bases of inherited disease,
VIII ed New York, Mc Graw Hill 2001: 2817-2834.
- Calabresi L., Pisciotta L., Costantin A. et al. The molecular basis of lecitin cholesterol acyltransferase deficiency syndromes. A comprehensive study of molecular and biochemical findings in 13 unrelated italian families. Arteriosclerosis,
Thrombosis and Vascular Biology 2005; 25: 1972-1978.
- Vergani C., Catapano A.L.,Roma P., Giudici G. A new case of familal LCAT deficiency. Acta Med Scand 1983;
214:173-176.
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DESCRIZIONE
Nell’ambito della U.O. Geriatria, in via Pace 9, c/o il Padiglione Bertarelli, piano rialzato, è attivo l’Ambulatorio Malattie Metaboliche in cui vengono seguiti pazienti adulti affetti dislipidemia su base genetica. Presso il sotterraneo del IV
padiglione è attivo un laboratorio specialistico (L38) in cui vengono effettuati test lipidologici e genetici.
Il percorso diagnostico e il follow-up, dei soggetti affetti da Deficit Familiare di LCAT, si avvale della collaborazione
di altri specialisti presenti all’interno della Fondazione:
- specialista in oculistica: dott. ssa A. Pinto (U.O. Oculistica – responsabile prof R. Ratiglia)
- specialista in ematologia: dott. P Bucciarelli (U.O Medicina II – responsabile prof. M. Mannucci)
- specialista in cardiologia: dott.ssa M.A. Tronci (U.O. Cardiologia ed UCIC – responsabile dott. G. Danzi)
- ecocolordoppler TSA/arti inferiori: prof. F. Annoni (Dipartimento di Scienze Chirurgiche – responsabile prof.
G.C. Roviaro)
- specialista in nefrologia: prof. P. Messa (responsabile U.O. Nefrologia e Dialisi)
- ecografista: dott.ssa C. De Fazio (U.O Medicina II – responsabile prof. M. Mannucci)
- specialista in medicina del lavoro: dott. A. Todaro/ dott.ssa A. Bassotti (ambulatorio “Malattie rare e lavoro”;
U.O. Medicina del Lavoro I – responsabile dott. L. Riboldi)
2.1 CRITERI DI INGRESSO
Pazienti adulti con bassi livelli di col-HDL, inviati dal medico curante o da medici specialisti operanti c/o la nostra
Fondazione o altri presidi ospedalieri. La prima visita può essere prenotata telefonicamente (tel 02.55035403) o di persona c/o l’Ambulatorio Malattie Metaboliche, dal lunedì al venerdì dalle h 10,30 alle 13.
2.2 DESCRIZIONE DEL PROCESSO – TABELLA/FLOW CHART
La prima visita del paziente con sospetto Deficit Familiare di LCAT prevede l’anamnesi familiare, l’esame obbiettivo e
la prescrizione di esami di laboratorio, di valutazioni specialistiche e/o di esami strumentali, con livelli di approfondimento variabili a seconda della complessità del quadro clinico. (Vedi Tabella 2 e Flow-chart).
Nel caso di conferma della diagnosi viene rilasciata la certificazione di malattia rara ai fini del riconoscimento del diritto all’esenzione (codice esenzione RCG070) e viene prescritta la terapia. Viene inoltre impostato un follow-up del paziente tenendo conto delle principali complicanze della patologia.
Gli accertamenti prescritti nel corso della prima visita e nel successivo follow-up possono essere svolti in regime ambulatoriale o di Day Hospital: quest’ultima modalità garantisce una maggiore sinergia tra gli specialisti e un maggior controllo da parte del coordinatore.
I° livello
Col-tot, Col-LDL, Col-HDL, TG
Colesterolo esterificato
Apo B, Apo A-I, Apo A-II, Apo C-II, Apo CIII
Emocromo + esame microscopico dello striscio
di sangue periferico
creatinina, azotemia, creatinina clearance, esame urine
AST, ALT, TSH, glicemia
II° livello
Microscopia elettronica delle HDL
Concentrazione plasmatica di LCAT
Attività plasmatica di LCAT
Analisi del DNA (identificazione della mutazione sul gene di LCAT)
Esami strumentali
Esame della cornea con lampada a fessura
Ecografia addome con studio aorta addominale
ECG
Ecocolordoppler TSA
Ecocolordoppler arterioso arti inferiori
Biopsia renale
Visite specialistiche
Oculista
Ematologo
Nefrologo
Cardiologo
Medico del Lavoro
Esami di laboratorio
Tabella 2. Esami di laboratorio, strumentali e visite specialistiche da richiedere nel corso della prima visita e/o in corso
di follow-up dei pazienti affetti da Deficit Familiare di LCAT in relazione al quadro clinico.
Flow-chart del PDTA per soggetti con
sospetto Deficit Familiare di LCAT
Prima visita
Conferma
diagnosi su
base documentale
Esami di
laboratorio
1° livello
Rilascio esenzione
Eventuale
terapia e follow-up
Visita oculistica ed
esame della cornea
con lampada a
fessura
Sospetta
diagnosi
Ecografia addome
con studio
aorta addominale
Visita cardiologica
ed ECG
Esclusione
diagnosi
Visita ematologica
Uscita
dal PDTA
Visita nefrologica
ed eventuale
biopsia renale
Conferma
diagnosi
Rilascio
esenzione
Rivalutazione da
parte
del Coordinatore
Eventuali esami di
laboratorio
di 2° livello
Eventuale
ecocolordoppler TSA ed
arterioso arti inferiori
Terapia
Follow-up
Eventuale visita
Medico del lavoro
2.3 CRITERI DI DIMISSIONE
Il paziente adulto affetto da Deficit Familiare di LCAT viene dimesso dopo aver completato il percorso diagnostico
terapeutico-assistenziale (PDTA) e dopo aver programmato un follow-up.
3
MONITORAGGIO
3.1 MODALITÀ ADOTTATE
Rivalutazione clinica semestrale dei pazienti.