Viabilità bergamasca
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Viabilità bergamasca
L’ECO DI BERGAMO 32 MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2016 Primo piano Strade e infrastrutture Sull’ex statate 470 dir tra Dalmine e Treviolo Cantiere, carreggiata più stretta chiusura a traffico e svincoli Lavori e disagi in vista per chi deve percorrere l’ex strada statale 470 dir nel tratto tra Dalmine e Treviolo. Da oggi e fino all’8 ottobre sono previsti cantiere che comporteranno il restringimento della carreggiata con chiusura al traffico, a Paladina-Sedrina «Basta coi ritardi si inizi il progetto» Viabilità. L’appello del sindaco di San Pellegrino Milesi La Provincia: fermi per un cavillo, trattiamo con Anas tratti, della corsia di destra, in entrambi i sensi di marcia e degli svincoli di uscita, tra la progressiva al chilometro 8,8 e il chilometro 11,3, nei territori comunali di Dalmine e Treviolo. Il provvedimento sarà presto da stasera alle 20 fino a domani alle 6, quindi dalle 20 di domani alle 6 del 6 ottobre, dalle 20 del 6 ottobre alle 6 del 7 ottobre, e dalle 20 del 7 ottobre alle 6 dell’8 ottobre. L’intervento sarà eseguito dalla Sias di Darfo Boario Terme (Brescia). Lavori di manutenzione straordinaria anche sull’asse interurbano, nel tratto CurnoBonate-Mapello: il cantiere renderà necessario il restringimento della carreggiata a chilometriche diverse e non contemporaneamente, dalle 21 alle 6, dal 7 al 28 ottobre. Tangenziale sud, dieci anni di ritardi 25 2006 milioni L’Anas mette a disposizione 150 milioni di euro 90 milioni 35 milioni ZANICA-STEZZANO (in carico ad Anas) 25 milioni 2007 progetto preliminare (25 milioni di euro) 2010 progetto definitivo (36 milioni di euro) 2011 affidamento dei lavori GIOVANNI GHISALBERTI La progettazione definitiva della tangenziale Paladina-Sedrina, finanziata dal 2006 da Anas con 90 milioni di euro, sarebbe bloccata, secondo la Provincia, di fatto per un cavillo formale; secondo il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, invece, lo stop sarebbe dovuto a incapacità o a mancanza di volontà da parte della Provincia. Primo cittadino che, ricordando le sollecitazioni del marzo scorso di 52 Consigli comunali delle Valli Brembana e Imagna e delle due Comunità montane, ieri, all’indomani del rinnovo del Consiglio provinciale, ha voluto di nuovo tornare su quella che «la Provincia dovrebbe considerare come la priorità delle priorità», per la consistenza del finanziamento e per le conseguenze in termini di sviluppo che potrebbe determinare per due valli intere. La tangenziale sud, finanziata nel 2006 da Anas con 150 milioni di euro, è conclusa nel tratto Zanica-Stezzano dal 2015. I lavori per il tratto PaladinaTreviolo (finanziata per 35 milioni, ora 44), dopo uno stop per due contenziosi, dovrebbero partire nella primavera del prossimo anno, affidati all’impresa Vita di Cisano, che il maggio scorso ha acquistato la Fabiani di Dalmine, vincitrice dell’appalto. «Stiamo verificando con l’Anticorruzione la possibi- lità di una variante che non modificherà comunque il quadro economico - spiega il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Pasquale Gandolfi -. Variante che, su richiesta dei Comuni di Mozzo, Paladina e Valbrembo, ci consentirà di risolvere problemi di natura idrogeologica, evitando allagamenti dei sottopassi». Finanziata per 90 milioni di euro L’impasse è sul tratto PaladinaSedrina, finanziato per 90 mi- n «In realtà c’è incapacità tecnica o manca la volontà». 54 sindaci chiedono un’accelerazione n Si dovrebbero anticipare i fondi, che non ci sono. Rossi: «In questi due anni siamo andati avanti» lioni di euro (ora ne sono disponibili 70) di cui c’è solo un progetto preliminare del 2008. Tutti i sindaci delle Valli Brembana e Imagna, le due Comunità montane e i Comuni di Almè e Villa d’Almè chiedono un’accelerazione, che si parta finalmente con la progettazione definitiva, visto che sono trascorsi dieci anni da quando Anas ha messo a disposizione i soldi. Nella lettera inviata al presidente Matteo Rossi, ad Anas, al sottosegretario Ugo Parolo e all’assessore Alessandro Sorte di Regione Lombardia, Milesi sottolinea «l’amarezza e il rammarico» perché, da marzo a oggi, la Provincia non ha dato risposte alla richiesta di quasi un quarto dei sindaci bergamaschi. «Pendolari, turisti, imprenditori e aziende - scrive Milesi ci chiedono con insistenza a che punto siamo. Mi pare sconcertante che quella che era in assoluto l’opera più importante finanziata e assegnata per la progettazione e la realizzazione alla Provincia di Bergamo, a dieci anni di distanza sia ferma a un misero progetto preliminare approvato nel gennaio 2008. Così come appare insopportabile e incredibile il silenzio che da sempre ha circondato la realizzazione di quest’opera, la superficialità e l’aria di sufficienza con la quale anche l’amministrazione provinciale in questi 2015 apertura al traffico della strada TREVIOLO-PALADINA (Provincia) 35 milioni 2007 progetto preliminare (35 milioni di euro) 2012 progetto definitivo (44 milioni di euro) 2013 aggiudicazione lavori 2014 firma contratto impresa Fabiani di Dalmine 2016 alla Fabiani subentra l’impresa Vita di Cisano Primavera 2017 inizio lavori PALADINA-SEDRINA (Provincia) 90 milioni 2008 progetto preliminare due anni si è occupata di questo intervento, tanto da non aver avvertito il dovere, in sette mesi, di convocare 52 sindaci e due presidenti di Comunità montana che, invece, avevano avanzato una precisa richiesta». Fondi da anticipare? A stoppare il via alla progettazione, secondo il consigliere Gandolfi, sarebbe, di fatto, un cavillo formale. I soldi necessari (due milioni e 950 mila euro) dovrebbero essere «anticipati» dalla Provincia, per essere poi restituiti da Anas entro 60 giorni: questo in base a un accordo tra Anas e Provincia sottoscritto nel 2013. «Questi soldi non li abbiamo e, quindi, non possiamo metterli a bilancio e anticiparli - dice Gandolfi -. Abbiamo chiesto ad Anas di rivedere la convenzione e togliere quell’”anticipati”, abbiamo anche chiesto che si prenda in carico lei il progetto. Stiamo aspettando una risposta». Documenti alla mano, Milesi, sottolinea, invece, che si potrebbe tranquillamente partire. La progettazione, infatti, da tre anni, è stata assegnata, con gara, alla società «Pro Iter» di Milano. Ma non è ancora partita. Era il 14 ottobre 2013 e l’allora assessore provinciale alla Viabilità Giuliano Capetti, ri- spondendo in Consiglio proprio a Milesi disse: «Siamo riusciti a far modificare il testo della convenzione, prevedendo che la somma necessaria venga pagata direttamente con i 90 milioni di euro dell’Anas. Il protocollo è firmato e possiamo partire». Si arriva al 2014 quando la Provincia decide di suddividere la Paladina-Sedrina in due lotti, essendo i fondi disponibili scesi a 70 milioni. E una delibera di Giunta ricorda che «Anas metterà a disposizione le somme necessarie alla progettazione». Ma niente, tutto è sempre rimasto fermo. Soldi da anticipare o no? «Sarebbe assurdo bloccare La valle pronta a chiedere altri soldi Per la tramvia parte la raccolta firme Val Brembana L’iniziativa partita dal sindaco di Lenna Lobati e appoggiata già da una decina di Comuni: bisogna tentare Non perde tempo il sindaco di Lenna, Jonathan Lobati, (forte dell’incetta di voti nell’elezione del nuovo Consiglio provinciale) a mettere sul tavolo questioni cruciali per la sopravvivenza della efJfznfTvwHt7KX5C2VUzcM3nxAALhczUWKFSAfYtmQ= Valle Brembana e il suo rilancio sul territorio bergamasco. Ieri a mezzogiorno aveva già inviato una ventina di messaggini ad altrettanti sindaci per chiedere una mano in una nuova raccolta firme destinata a riscaldare il piatto della tramvia veloce da Bergamo a San Pellegrino. «Un’opera assolutamente necessaria – spiega Lobati – per dare respiro a una valle in forte sofferenza da tanti anni sul fronte della viabilità». Nel tardo pomeriggio aveva già il placet di un drappello di primi cittadini: San Giovanni Bianco, Olmo al Brembo, Piazzatorre, Santa Brigida, Piazza Brembana, Foppolo, Valleve, Villa d’Almè e Ponteranica. Nello specifico a ogni comune brembano (nell’operazione sono coinvolti anche la Valle Imagna e i comuni dell’hinterland) riceverà un modulo da sottoporre ai propri cittadini sensibilizzan- doli sull’urgenza dell’opera. «Ci siamo dati - continua Lobati - un mese di tempo per arrivare a un numero cospicuo di firme che porteremo all’attenzione del Governo, della Regione, della Provincia e della Teb». «Si parte con una nuova sfida, la raccolta firme per chiedere alla politica di creare finalmente la Tramvia T2 che sale verso la Valle Brembana», prosegue il consigliere provinciale rieletto. Lobati ha dalla Il vecchio sedime ferroviario a Ponteranica 33 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2016 Clusone Furgone contro un corriere che urta muretto: mezzo distrutto Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma la scena che si è presentata ieri in via Sant’Alessandro a Clusone era piuttosto impressionante: il furgone di un corriere espresso «Brt», urtato da un altro furgone, è andato a scontrarsi con un muretto di recinzione e il cassone si è aperto e completamente distrutto (nella foto Fronzi). L’incidente alle 15: il conducente del mezzo danneggiato non è rimasto ferito. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il corriere stesse facendo manovra a cavallo tra la strada e un cortile privato, dove avrebbe dovuto effettuare delle consegne. A quel punto è stato urtato, nella parte posteriore, dal secondo furgone (senza che nemmeno questo conducente restasse ferito). Sul posto anche i vigili del fuoco. Litoranea interrotta Sopralluogo col drone Il blocco. Dopo l’ennesimo smottamento di domenica ieri le indagini per controllare la zona del Pimpinello CASTRO GIUSEPPE ARRIGHETTI un’opera di tale portata per un motivo del genere - continua Milesi -. I soldi te li danno, quindi li puoi mettere a bilancio perché sai che arrivano. Punto. Un cavillo così, in questi tre anni, si poteva risolvere. I motivi dello stop, evidentemente, sono altri: mancanza di volontà o incapacità tecnico-amministrativa. Se si amministra in questo modo è meglio che la Provincia chiuda». Sanga: sindaci troppo divisi «Rivendico il fatto che, dopo tanto tempo in cui si era fermi, in questi due anni, su quest’opera, abbiamo fatto passi avanti dice il presidente della Provin- sua una forte determinazione. A chi fa spallucce alla sua iniziativa bollandola di dubbia utilità il consigliere risponde a tono: «Un tentativo va fatto. E un tentativo è sempre meglio che non fare nulla. Il mio invito ha raggiunto colleghi sindaci che stimo per il loro senso di responsabilità. Mi stupirebbe davvero se sulla necessità della tramvia avessero posizioni differenti». Da parte di Lobati c’è la consapevolezza dei costi non indifferenti. «Cominciamo prima a concentrarci sul tratto Bergamo-Villa d’Almè per il quale già esiste un progetto preliminare da 140 milioni di euro. Dopodiché penseremo alla successiva tranche fino a San Pellegrino. Realizzare la efJfznfTvwHt7KX5C2VUzcM3nxAALhczEoMboLLLgi0= Ciclisti e pedoni che scavalcano reti e transenne, automobilisti che masticano bile impostando la retro, curiosi che si protendono oltre le barriere. Scene che ieri si sono ripetute a Castro, Solto Collina e Riva di Solto, dove la circolazione lungo la rivierasca è interrotta da domenica a causa dell’ennesima frana di sassi e alberi. Stabilire quando riaprirà tocca alla Provincia, a cui fa capo la gestione e la manutenzione della strada. Fino a ieri sera, nessuna decisione, ma trapela che forse già entro questa sera la litoranea potrebbe tornare percorribile. Ieri i tecnici di Via Tasso che si occupano della manutenzione della rete stradale hanno effettuato un sopralluogo a Castro. Con un drone hanno scattato fotografie e girato diversi video per controllare la parete rocciosa che, di fronte al pinnacolo del «Pimpinello», si innalza per quasi cento metri e strapiomba sulla strada. Oggi le immagini saranno visionate e analizzate anche da un geologo a cui spetterà l’ultima parola sull’opportunità di riaprire o di tenere ancora chiusa la strada per poter effettuare opere di pulizia e di bonifica della parete. Domenica pomeriggio l’allarme era scattato poco dopo le 15,30 quando alcuni automobilisti avevano visto sull’asfalto quattro tronchi di carpino, terriccio e qualche sasso. In Gré, a Solto Collina, e all’altezza del ponte sul Borlezza a Castro, erano quindi state posizionate delle transenne per indicare la chiusura della strada. Ieri qualche ciclista e alcuni runners non La strada litoranea del Sebino è rimasta chiusa anche ieri a Castro n Secondo indiscrezioni, la rivierasca del lago potrebbe riaprire già questa sera n I sindaci: serve un ragionamento coinvolgendo anche la Regione, per avviare interventi cia Matteo Rossi -. Stiamo risolvendo pareri diversi tra i sindaci ma si sta proseguendo, anche trattando con Anas. E c’è la massima disponibilità a incontrare gli amministratori». Sulla questione interviene anche l’onorevole Giovanni Sanga: «Il ritardo su quest’opera – dice – si è accumulato perché i sindaci, a suo tempo, non si trovarono d’accordo sul tracciato. E ancora oggi non c’è una piena condivisione, a conferma che, purtroppo, in passato prevalsero logiche campanilistiche. Ora si tratta di verificare se, a dieci anni di distanza dalla convenzione, si può ancora andare avanti. Sapendo che i costi sono lievita- ti e verificando, quindi, la reale copertura finanziaria». La convenzione del 2006 (prevedeva addirittura la progettazione definitiva dell’ultimo lotto in nove mesi), è stata sostanzialmente disattesa. I soldi di allora ci saranno ancora o Anas li avrà messi altrove, vista l’incapacità di spenderli a Bergamo? «Rischiamo di perdere quei soldi» (se ci sono ancora), dice Milesi. Una figuraccia, insomma. E conclude: «Come potremo andare a chiedere ancora milioni di euro allo Stato se non siamo stati in grado, in dieci anni, di spendere quelli che ci aveva dato?». tranvia permetterebbe di alleggerire la viabilità su strada». Dalla sua parte anche il sindaco di Almè Massimo Bandera: «Pronto a sostenere e se necessario a promuovere un comitato. È ora di fare gioco di squadra anche in Val Brembana». A sostenere Lobati nelle raccolta firme c’è il collega in Consiglio provinciale Demis Todeschini. «La petizione precisa - è un modo per accendere i riflettori sul problema cronico della viabilità tra il capoluogo e le valli Brembana e Imagna. Ovviamente tutto ciò non deve distogliere l’attenzione dalla vera priorità, ovvero l’ultimazione della tangenziale fino a Villa d’Almè-Sedrina». Si spiana l’ex statale 11 a Mozzanica «Finalmente si completano i lavori» Bruno Silini ©RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervento Riparte il cantiere, con la sistemazione dell’avvallamento vicino al semaforo pedonale Riprenderanno nella notte fra venerdì 14 e sabato 15 ottobre i lavori di riqualificazione dell’ex statale 11 Padana Superiore in territorio di Mozzanica, affidati dalla Provincia all’impresa «Milesi» a seguito dei problemi interni alla Poledil, appaltatrice delle opere. È il sinda- co Pino Fossati ad annunciarlo, dopo aver ricevuto la comunicazione da Via Tasso. «Il primo intervento da effettuare –spiega Fossati – sarà la spianatura dell’avvallamento che si è formato nei pressi del semaforo pedonale, nella notte fra il 14 e il 15 ottobre. Da tempo attendiamo la sistemazione di questo punto: quando vi transitano i mezzi pesanti è un problema. Se sono carichi il salto provoca vibrazioni alle case dei residenti, se invece sono vuoti i cassoni sobbalzano e fanno parec- hanno rispettato il divieto e, dopo aver scavalcato le reti, hanno proseguito la loro marcia. «La strada però era chiusa – ammonisce Mariano Foresti, sindaco di Castro – e chi è andato avanti senza rispettare il divieto si è preso qualche rischio eccessivo e inopportuno. In municipio abbiamo ricevuto quasi 30 telefonate di persone che chiamavano per informarsi e per lamentarsi di quest’ennesima chiusura, ma la Provincia chio rumore. Più di un cittadino, in questi mesi, incontrandomi, me lo ha fatto presente. Come dar loro torto?». Dopo la sistemazione dell’avvallamento gli operai si concentreranno su ciò che manca per completare un cantiere che avrebbe dovuto essere chiuso nel giugno del 2014, dopo 600 giorni dalla sua apertura, ma che per problemi alle ditte appaltatrici (prima della Poledil, la Locatelli) e per questioni di disponibilità di fondi si è protratto sino a oggi. «Ci saranno da com- non poteva fare diversamente». «I residenti dei nostri tre paesi – aggiunge Nadia Carrara, sindaco di Riva di Solto – sono i più penalizzati perché per ragioni di lavoro o di studio si recano quotidianamente a Lovere e con questa chiusura devono passare da Solto Collina: da 10-15 minuti si passa a 20-25. Sempre meglio dell’ora necessaria a fare il giro del lago quando la strada è interrotta fra Riva e Tavernola, come accaduto tra giugno e luglio...». I contatti e il confronto con la Provincia intanto sono costanti: «Oggi (ieri, ndr) – conclude Foresti – ho sentito direttamente il presidente Matteo Rossi e i consiglieri Mauro Bonomelli e Pasquale Gandolfi: anche loro concordano sulla necessità di avviare un ragionamento di ampio respiro, coinvolgendo anche Regione Lombardia, per mettere in sicurezza definitivamente la strada. Se non è possibile intervenire su tutta la rivierasca, si cominci a fare un lavoro di programmazione per definire le urgenze e per cercare le relative risorse». ©RIPRODUZIONE RISERVATA pletare i lavori alla rotonda fra l’ex statale 11 e la Rivoltana –prosegue Fossati – e andrà installato il guardrail che separerà l’ex statale stessa dalla strada di collegamento col centro abitato di Mozzanica, ma per quello ci vorrà un po’ di tempo. Tuttavia il fatto che la Milesi abbia preso l’appalto ci rende fiduciosi». Le ultime opere sul tratto mozzanichese della strada, oggetto di una riqualificazione finanziata con fondi di Rete ferroviaria italiana (e con un contributo del Comune pari a 400 mila euro), sono state eseguite prima del passaggio del Giro d’Italia del 25 maggio, poi i problemi della Poledil hanno determinato l’interruzione dei lavori. Luca Maestri