LecarrozzedegliStalloni patrimoniodatutelare VENDITA

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La Provincia
SPAZIO APERTO
www.laprovinciadicremona.it
Immigrazione/1. I buonisti
smentiti dalla realtà
Senza cambio generazionale
partiti sempre più detestati
GIOVEDÌ
25 APRILE 2013
IL CASO
Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazio ai lettori
Signor direttore,
ho letto con alcuni giorni di ritardo
l’articolo, pubblicato su ‘La Provincia’
dell’11 aprile, nelle cronache
cittadine, dal titolo «Otto furti su
dieci opera di stranieri».
I romeni da soli, si scrive,
compiono quasi la metà
dei reati contro il
patrimonio. Il fenomeno
è ben noto da tempo in
queste proporzioni e, pur La parola
non mancando la
consapevolezza che gli
stranieri non sono tutti
delinquenti, il dato
rimane, impietoso, a
fotografare una realtà
assai preoccupante. Una
realtà che è stata
abilmente confezionata
dai padri di quest’Europa
unita che, non per nulla,
si scopre ora far acqua da
tutte le parti (e pensare
che uno dei signori che
hanno collaborato a
costruirla è quel tal
Romano Prodi che
volevano addirittura
presidente...
straordinaria la nostra stupidità).
Stupisce inoltre francamente, in
questo quadro, l’interpretazione
buonista che danno «gli esperti di
immigrazione e le forze dell’ordine»,
come viene riportato, secondo i quali
questa criminalità è da imputare alla
crisi economica. Forse sarebbe il caso
di spiegare loro che la crisi esiste
anche per molti di quei cremonesi che
costituiscono ancora l'87% dei
residenti e che pure non appaiono
affatto altrettanto avvezzi a
delinquere. Forse, bando al buonismo,
possiamo magari azzardarci a dire che
il delinquente è tale anche senza crisi
e che purtroppo una percentuale non
trascurabile di stranieri è venuta qui
con il preciso scopo di delinquere e ha
trovato le porte spalancate?
L. G.
(Cremona)
Immigrazione/2. Politica
seria e senza sfruttamenti
Signor direttore,
Forza Nuova ha una posizione radicale
chiara, da sempre, sull’immigrazione.
Ogni popolo deve avere una terra e
ogni terra un popolo. Le migrazioni,
nella storia, ci sono sempre state e
occorre tenere conto di questo. Siamo
a favore di un approccio comunitario.
Se uno straniero può essere inserito
nella nostra realtà, per motivi di
lavoro e/o di affetti, valutato con
attenzione il caso, si può far sì che
questa persona venga nel nostro Paese
e qui costruisca un futuro, per sé e per
i propri figli. Mantenendo la propria
identità culturale, storica, religiosa.
Senza snaturarsi. Bisogna valutare
quantità, tempi e modi d’inserimento
di queste persone. La logica
dell’avanti tutti ha creato i disastri di
ordine pubblico che vediamo. Chi
viene nel nostro Paese deve
comprendere che vive come
minoranza in una comunità che l’ha
accolto e lo rispetta, richiedendo
rispetto. Un contesto costituzionale
che tutela le minoranze linguistiche e
religiose e le considera una risorsa.
Un Paese che rifiuta l’omologazione.
Non siamo tutti uguali. Siamo tutti
unici e diversi. Contrari all’ottica
liberalistica ed economicistica che
sposta lavoro e lavoratori nel mondo
come pedine del Risiko, solo per fare
profitti. All’imprenditore che accetta
lavoratori stranieri solo per dare
salari inferiori oppure che porta la
sede dell’azienda all’estero per pagare
meno tasse. La nostra posizione ci
pone spesso controcorrente. Ma siamo
abituati.
Forza Nuova
(Cremona)
Egregio direttore,
condivido il suo editoriale del 20
aprile «Ricostruire l’Italia di Re
Giorgio»; già scrissi che finché
sarebbero restati ai vertici dei partiti
in posizione inamovibile,
Bersani, Finocchiaro,
Veltroni, Rosi Bindi,
Berlusconi, ecc., i partiti
tradizionali sarebbero
stati sempre di più
con l’attuale
ai lettori detestati;
situazione di fallimento
totale della politica che ha
dovuto ricorrere all’aiuto
di Napolitano si denota il
perturbare dello sfacelo
dell’attuale classe
politica. Il Pd è allo
sbando e perderà un mare
di voti che confluiranno in
buona parte nel
Movimento cinque stelle.
Il Pd insieme al Pdl e Lega
nel passato e Monti negli
ultimo 18 mesi hanno
affamato Italia e creato
un’ondata di sdegno,
presso l’opinione
pubblica, che non ne può
più di questi continui
irresponsabili che — nonostante la
crescente crisi economica —, non
paghi degli incredibili emolumenti,
continuano ad umiliarci
saccheggiando le casse dello Stato,
vedi, tra i vari scandali, le Regioni,
grazie all’irresponsabilità dei vari
presidenti, come la Polverini,
Formigoni ecc., che adesso
beatamente risiedono in Parlamento
come se nulla fosse successo, e dei
consiglieri Regionali che hanno
dilapidato i rimborsi elettorali per usi
personali. Prima che la situazione
degeneri dal lato dell’odine pubblico
urge un veloce ricambio della classe
dirigenziale.
Elia Sciacca
(Cremona)
Cunei sui piloni dei ponti
per salvarli dai legnami
Signor direttore,
non tutto il male viene per nuocere. Le
bolle d’acqua che da mesi a questa
parte scoppiano ripetutamente su
questo territorio e che tanti danni
hanno provocato nel Cremonese e
soprattutto nel Parmense, sono
riuscite a far salire il livello del Po
rimuovendo le cataste di tronchi che
da mesi si addossavano ai piloni dei
ponti qui a Casalmaggiore. Ora tutto
quel legname, che andava rimosso con
una benna, caricato su una bettolina e
smaltito in discarica, se ne va verso i
ponti di Viadana, ecc... E mentre si
elevano peana di ringraziamento a
Giove pluvio dagli uffici del
Magistrato dal Po, ricordo a costoro
che i piloni in alveo andrebbero
provvisti anteriormente di robusti
cunei d’acciaio come quelli degli
spazzaneve fino a che non si
LA POLEMICA
Le carrozze degli Stalloni
patrimonio da tutelare
Egregio direttore,
ho letto di recente sul suo quotidiano diversi articoli che riguardano
l’ex Centro Incremento Ippico di Crema (comunemente chiamato ‘Gli
Stalloni’). Conosco molto bene quella
istituzione, in cui lavorò per lunghi
anni il mio defunto padre Primo Mainardi, e sono profondamente rattristato per la sua attuale decadenza.
Mi sembra di aver compreso che parte della struttura é oggi sede di alcuni
uffici comunali, come l’anagrafe canina, insieme con il Centro Riabilitazione Equestre, il quale tuttavia si dibatte in gravi difficoltà ed é a rischio di
chiusura. Leggevo altresì di progetti
ambiziosi per il rilancio di quel vasto
complesso, ma che difficilmente si potranno realizzare in questi tempi di
vacche magre.
Non ho viceversa trovato (o forse
mi sarà sfuggito) alcun accenno alla
raccolta di antiche carrozze che il
Centro Ippico costodisce da sempre.
Si tratta di una preziosa collezione di
vetture di svariate tipologie, alcune
delle quali molto rare, complete dei
relativi finimenti e che venivano mantenute in perfetta efficienza e utilizzate per l’addestramento degli stalloni.
Ora mi chiedo: chi é l’attuale proprietario delle carrozze? È La Regione Lombardia o il Comune di Crema? Sono ancora custodite in loco?
Sono visitabili dal pubblico? Chi si occupa della loro indispensabile manutenzione? Osserverò, a tale proposito, che il cuoio dei finimenti e di altre
progetteranno ponti sospesi tanto
avversati dagli ambientalisti ma tanto
comodi per la navigazione.
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)
Sul Lodi-Mantova ho perso
il telecomando dell’auto
Signor direttore,
mi scuso prima di tutto per l’amenità
di questa mia, e la ringrazio
anticipatamente se la vorrà
cortesemente pubblicare. Il giorno
lunedì 22.4 sul treno in partenza da
Lodi per Mantova delle ore 16,47
scendendo alla stazione di Ponte Adda
mi sono accorto di avere smarrito il
telecomando dell’auto,
evidentemente mi era scivolato dalla
tasca dei pantaloni, e
presumibilmente è rimasto sul sedile
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IL PO TORNATO BALNEABILE, BENISSIMO
VORREMMO PERÒ CONOSCERE I DATI
Egregio direttore,
ho letto l’articolo riguardante il Po tornato ad essere balneabile (16 aprile) e, francamente, sono rimasto perplesso. Non tanto per il dato in sé: il Tamigi è stato risanato già nella seconda metà degli anni ’80;
può essere che 25 anni dopo noi italiani siamo riusciti a restituire alle acque del Po
condizioni accettabili. Il problema, mi pare, è che la comunicazione manca di dati essenziali, che si potevano avere e proporre,
posto che l’articolo riporta le parole del direttore dell’Arpa, Beati. Con quale periodicità si effettuano i controlli sulla qualità
delle acque del Po? A quando risalgono le
ROSSI
ultime analisi e dove sono state eseguite?
Quali sono i principali (almeno tre o quattro) inquinanti monitorati e i valori riscontrati, rispetto ai limiti di legge? E in estate,
quando la portata è solitamente minima (e
quando caso mai interessa l’aspetto della
balneazione), le concentrazioni degli inquinanti sono ancora sotto i limiti? Sono state
eseguite analisi anche in regime di magra?
L’inquinamento si misura con esami di laboratorio, più che con pareri e impressioni,
e proprio di quelle analisi, credo, il lettore
avrebbe voluto (e dovuto) sapere.
Sergio Mantovani
(Cremona)
15
intere famiglie. La liberazione del ’45
è stato un processo collettivo. Un
momento che ha unito i molti che
erano stanchi della guerra,
dell’invasore, della fame, della
sofferenza. Chi combatteva sul campo,
chi faceva resistenza nel privato. Il
legame sociale è stato il motore
fondamentale di questo processo.
Oggi perciò dobbiamo ricordare i
sacrifici, onorare gli eroi morti,
pensare ai nostri padri che ci hanno
regalato un paese libero, ma più che
mai abbiamo bisogno di riscoprire
quel legame sociale di cui abbiamo
tanto bisogno per superare questo
momento difficile.
Dario Anzola
(vice sindaco Viadana)
25 Aprile/2. Il fascismo
si è ‘incarnato’ con il nazismo
Carrozze del Cre ‘sfilano’ a Crema
parti delle vetture necessita di essere
quotidianamente unto con grasso di
foca, pena il suo progressivo indurimento e conseguente rottura. Vorrei
pertanto rivolgere tali domande all’assessore alla Cultura di Crema, e
confido di ottenerne risposta. Le antiche carrozze degli Stalloni sono un
patrimonio che non può essere dimenticato o, peggio ancora, perduto.
Giovanni Mainardi
(Soresina)
I
l Comune è fuori dalla
‘partita’. Le carrozze
appartengono all’Ersaf, ente
regionale, che ne cura anche la
manutenzione. A quanto mi
risulta, lo fa con cura e
attenzione, distillando con il
contagocce le uscite pubbliche
per salvaguardarle.
dell'ultima carrozza del treno in cui
ero seduto. Mi ricordo che c’era un
altro viaggiatore nella fila accanto
alla mia che magari l’ha visto. Siccome
molti viaggiatori abituali della tratta
leggono il Suo quotidiano, se
eventualmente, per caso, l’avessero
trovato sarei molto riconoscente se
volessero consegnarlo e/o contattarmi
tramite mail. Ad oggi non risulta
giacente all’ufficio oggetti smarriti di
Trenord.
[email protected]
25 Aprile/1. Oggi più che mai
ha senso celebrarlo
Signor direttore,
quest’anno nel preparare il mio
discorso pubblico alla cittadinanza in
occasione del 25 Aprile ho avuto
parecchi ripensamenti. Di solito i
discorsi mi vengono di getto, ma in
questo caso ogni volta che scrivevo
una frase mi continuava a venire alla
mente una domanda. Oggi, 2013, ha
ancora senso festeggiare il 25 Aprile?
Con i problemi che ci sono ha una
valenza parlare della liberazione del
1945? In un primo momento mi è
venuto spontaneo l’accartocciare il
foglio che avevo scritto e gettarlo via.
La gente ha ben altri problemi, ha
fame, ha voglia di lavoro. I giovani non
hanno spazio. I politici e le istituzioni
sono percepite come lontane dalle
esigenze del popolo. Siamo in un
contesto di emergenza sociale. Poi ho
ripreso il foglio che avevo
accartocciato nel cestino e mi sono
detto: sì, anche oggi c’è bisogno di
libertà. La classe politica deve
liberarsi dai personalismi e sentire la
reale responsabilità sulle spalle. Noi
dobbiamo liberarci
dall’individualismo dilagante.
Dobbiamo liberarci dalle nuove
dipendenze di oggi che rovinano
Egregio direttore,
per motivi che richiederebbero
un’intera enciclopedia per rispondere
al lettore Claudio Fedeli che si
affanna nel dichiararmi impreparato
storicamente sulla differenza tra
fascismo e nazionalsocialismo,
proverò a riassumere in poche righe
quanto contestato. Quello che
interessa il nostro lettore è mettere
l’accento sulla brutalità minore del
fascismo italiano rispetto al nazismo,
anche se sono evidenti le molte
somiglianze dei due regimi totalitari
partendo già dalla salita al potere in
concomitanza di un conflitto
costituzionale e sociale a causa di una
crisi economica nazionale, senza
dimenticare l’avversione per i
movimenti operai, l’irredentismo
territoriale e la ‘saldatura’ con la
grande borghesia industriale ed
agraria. Se per riempire il proprio
vuoto ideologico il fascismo populista
italiano aveva come base retorica la
grandezza dell’impero romano e il
supporto mistico della Chiesa
Cattolica, il nazismo è stato una
rielaborazione dei tanti miti pagani e
le più diverse tradizioni religiose
esoteriche, assimilando vecchi culti
nordici dell’occulto, degli eroi
dormienti della tradizione teutonica e
simboli millenari precristiani delle
Rune quale segreto degli Dei capaci di
racchiudere forze possenti, leggi
primitive della natura e lo stato di
immortalità del superuomo ariano. Il
progetto tedesco, inoltre, era di
sostituire il cristianesimo e il Papa con
il nuovo Dio che sarebbe stato lo
stesso Hitler. Se queste follie sono
state evidenziate anche negli incontri
dei Ludi Juveniles di cultura per
dimostrare la diversità tra Romanità e
Germanesimo, come dice il Fedeli,
non sono serviti a molto visto che
durante la Repubblica di Salò il
fascismo si è ‘incarnato’ idealmente e
politicamente con il nazismo.
[email protected]
(Soresina)
25 Aprile/3. Il passato ritorna
Ricordare è un diritto-dovere
Signor direttore,
Dario Franceschini dice che i voti
della destra non sono di serie B e ha
ragione: sono di una serie che
andrebbe presa con le pinze. Avendo
vissuto negli anni ’40-43, avere
ricordato quei fatti per me è un
diritto-dovere ; anche allora come oggi
i responsabili del crac non
ammettevano la loro responsabilità. Il
passato ritorna. Nella pagina di
cultura de La Provincia del 18 aprile,
sono stati ricordati due partigiani
fucilati nel 1944 e ’45; quei sacrifici è
giusto ricordarli, mi dispiace che
quelli da me ricordati di quei soldati
nel 1943 rinchiusi in vagoni bestiame
al sole ardente siano stati cestinati.
Contestare è una cosa, tagliare o
censurare è diverso. Ho 87 anni e so
quel che dico e su quel che scrivo ci
metto la firma.
Angelo Rosa
(Viadana)
Giovedì 25 aprile, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30
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