Berlusconi-Renzi, cʼè lʼintesa: «Faremo le riforme

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Berlusconi-Renzi, cʼè lʼintesa: «Faremo le riforme
ANNO LXII N.15
Berlusconi-Renzi,
cʼè lʼintesa:
«Faremo le riforme»
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
«Mi chiamo Massimo Decimo
Meridio». Parola di Berlusconi.
Parola di Renzi
Francesco Signoretta
Atmosfera da kolossal, un film da
premio Oscar, con tante scene
alla Gladiatore. Renzi e Berlusconi nellʼarena, un poʼ come fu
la sera del Cav ospite di Santoro.
Non erano in tv ma nella sede del
Pd e già questo era storico. Si avvicinano. «Mi chiamo Massimo
Decimo Meridio, comandante dellʼesercito del Nord, generale delle
legioni Felix, servo leale dellʼunico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio
assassinato, marito di una moglie
uccisa… e avrò la mia vendetta…
in questa vita o nellʼaltra». Tutti si
aspettavano queste parole, che
hanno colpito la fantasia e il
cuore di milioni di persone. E proprio così è stato rappresentato il
faccia a faccia più importante
della legislatura (e forse degli ultimi anni). Sì, perché le notizie di
stampa hanno accompagnato il
“viaggio” di Renzi raccontando
ogni passo, ogni gesto, ogni sospiro. Come se stesse andando
nellʼarena per la sfida allʼultimo
d’Italia
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sangue contro il nemico, Achille ed
Ettore, vai a scoprire chi dei due ha
il tallone mortale. Come in un film,
il racconto è iniziato sin da quando
il leader del Pd è salito sul treno a
Firenze. Le cronache dicono che,
mentre cercava il suo posto, aveva
ricevuto diversi “in bocca al lupo”
dai passeggeri (sempre come se
fosse a un centimetro dalla batta-
glia finale) e tanto spazio – e una
valanga di foto – lʼha avuto Domenico Frustagli. E chi è tal Domenico? Un controllore ferroviario
fuori servizio. Anche lui ha augurato il suo “in bocca al lupo”, diventando subito una star da
intervistare. Si è saputo che è un
iscritto Pd di Catanzaro, unico renziano in un circolo pieno di bersa-
domenica 19/1/2014
niani. Lʼunico neo, la frase: «In
fondo rimarremo sempre comunisti». Ma del “viaggio” si sono sapute altre chicche: Renzi –
raccontano le cronache – prima del
match ha viaggiato da solo, si è seduto in un comparto con i quattro
posti liberi, ha comprato alcuni
giornali e ha letto per la gran parte
del tempo. Le pause dalla lettura
sono state per bere una Coca Cola
e rispondere al telefono. E di Berlusconi? Chiaramente molti cronisti
hanno raccontato quel che faceva
comodo alla sinistra, e cioè che ad
aspettarlo sotto la sede del Pd
cʼera un gruppo di soliti noti che ha
gridato “vergogna” e che è stato
lanciato un uovo (solo uno e dal
solito “compagno” duro e puro)
sullʼauto del Cavaliere. Guarda
caso, questa notizia dellʼuovo è
stata enfatizzata al massimo, come
se fosse la notizia del giorno. Ma le
immagini parlano chiaro, cʼera
tanta gente sotto la sede del Pd e
la stragrande maggioranza era armata di cellulare per immortalare
con un flash uno dei passaggi cruciali della vita politica del Paese.
Un passaggio che molti considerano storico, al di là se si è dʼaccordo o meno. «Mi chiamo
Massimo Decimo Meridio», ma stavolta non per combattere. Nonostante in tanti abbiano ancora sete
di sangue.
Sabato 18 gennaio, è nata la Terza Repubblica. Ma, al momento, solo sul piano simbolico
Aldo Di Lello
La notevole portata dellʼincontro
tra Renzi e Berlusconi la si coglie più nelle sfumature, nei toni
piuttosto che nei contenuti. Se
un leader del Pd parla di «profonda sintonia» con il Cavaliere
vuol dire che qualcosa è accaduto nei rapporti tra le maggiori
forze politiche dopo ventʼanni di
“bipolarismo muscolare“. Renzi
avrebbe potuto utilizzare altre
parole, più paludate e meno enfatiche. Invece, ha detto proprio
“profonda sintonia”: non è mai
accaduto di udire una simile
espressione per definire un accordo tra avversari politici in Italia. Una barriera psicologica è
caduta. Bisognerà però vedere
come la prenderà la base del
Pd. Ed è probabile che una tempesta di critiche si abbatterà sul
capo del leader in questo cru-
ciale fine settimana. Ma lʼatto di
coraggio di Renzi resterà comunque nellʼimmaginario collettivo. E non sarà tanto facile
cancellarlo. Allo stesso modo, fa
sicuramente effetto sentire parlare Berlusconi di «cambiamento di rotta del Partito
democratico». Fino a qualche
settimana fa il Pd era il partito
dei «miei carnefici». Anche qui il
tono è rasserenato. Il tono è
quello di un leader «normale»
che parla in modo «normale»
dei suoi avversari politici.
Detto questo, da lunedì comincia il cammino più difficile. Ci
sarà la riunione della Direzione
del Pd. E si annuncia già infuocata. Bisognerà certamente conoscere i dettagli dellʼaccordo
sulla legge elettorale. Ma, anche
su decisa sollecitazione di Ncd e
Sc, sarà forte il tentativo di pre-
disporre una legge che non penalizzi troppo le forze minori. Né
facile si preannuncia il cammino
delle riforme. Lʼintesa raggiunta
sulla revisione del Titolo V della
Costituzione (uno dei “regali” più
sciagurati e disastrogeni che i
governi di centrosinistra hanno
lasciato in eredità agli italiani) e
la fine del bicameralismo (il Senato verrebbe trasformato in
«Camera delle autonomie») non
è sufficiente, da sola, a garantire
che questo ennesimo tentativo
di cambiamento istituzionale
vada effettivamente in porto: i
leader dovranno fare i conti con
il Parlamento; e trentʼanni di riforme abortite consigliano cautela. Chi, in questo momento,
rischia di più è indubbiamente
Renzi: far ingoiare ai suoi il
“rospo” di Berlusconi invitato
nella sede nel Pd non è impresa
semplice, dopo lʼintrasigenza
mostrata dai dem in occasione
della decadenza del Cavaliere
da parlamentare. Se qualcosa
nel processo di riforma dovesse
andare storto e se la Terza Repubblica non dovesse vedere la
luce neanche questa volta, per
Renzi non ci sarebbe scampo.
Ma questo è anche un motivo
per ritenere che il leader del Pd
si impegnerà allo spasimo, nei
prossimi mesi, per cambiare il
volto della politica italiana (finora
sono cambiati solo i volti). Intanto però sia Renzi sia Berlusconi hanno messo a segno
sabato 18 gennaio un bel colpo
dal punto di vista simbolico. E
non è cosa da poco. I simboli
non sono una parte residuale
della politica. Ne sono uno dei
fondamenti. Ma poi deve arrivare anche la sostanza.
Berlusconi: «Intesa a largo raggio,
faremo le riforme»
Secolo
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Mariano Folgori
Se Renzi ha scelto la via della
conferenza stampa, Berlusconi preferisce da parte sua
la nota per le agenzie. Ma il
tenore è identico: i leader dei
due maggiori partiti hanno siglato unʼintesa a vasto raggio. «Lʼaccordo con Renzi
prevede una nuova legge
elettorale che porti al consolidamento dei grandi partiti in
unʼottica di semplificazione
dello scenario politico». Nelle
parole del Cavaliere, lʼintesa
con Renzi non punta alla divaricazione con le forze minori ma a una ricomposizione
del quadro politico «Insieme,
abbiamo auspicato che tutte
le forze politiche possano
dare il loro fattivo contributo in
Parlamento alla rapida approvazione della legge, che speriamo
possa
essere
largamente condivisa». Berlusconi abbassa inoltre i toni
della polemica anche con il
governo Letta. «Durante il nostro colloquio, pur ribadendo
le critiche di Forza Italia allʼazione dellʼesecutivo, e auspicando di poter al più presto
ridare la parola ai cittadini, ho
garantito al segretario Renzi
d’Italia
La conferma arriva
da Renzi: «Profonda
sintonia con Berlusconi
su legge elettorale e riforme»
che Forza Italia appoggerà in
Parlamento le riforme volte a
semplificare lʼassetto istituzionale del Paese, e, in particolare, quelle relative alla
trasformazione del Senato e
alla modifica del Titolo Quinto
della Costituzione». Le elezioni anticipate a maggio paiono insomma allontanarsi,
almeno a giudicare dal tono
usato dal leader di Forza Italia. Uno dei passaggi più signi-
Le bollette di luce e gas
le paga il Comune.
Ma solo se sei un rom
Antonio La Caria
Ai cittadini comuni la mini Imu,
la Tares, la tassa sulla spazzatura e chi più ne ha più ne
metta. Ai nomadi, invece, sussidi a pioggia e e forniture elettriche e del gas gratuite.
Succede (anche) a Vicenza
dove il Comune ha deciso di
farsi carico delle bollette insolute
di alcune famiglie nomadi, scatenando le proteste dei partiti di
opposizione. In tre anni sono
stati versati 125mila euro per
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
pagare le bollette insolute alle
famiglie nomadi, con un ultimo
intervento economico costato
quasi 60mila euro. Uno schiaffo
a quei cittadini a cui è stata staccato lʼallacciamento di luce e
gas perché erano in ritardo con
le bollette. Nel mirino dellʼopposizione ci sono il sindaco Achille
Variati (Pd, ex Margherita) e i
suoi assessori che premiano e
aiutano «coloro che si comportano meno bene degli altri,
come i nomadi e gli stranieri che
ficativi della nota è la presa
dʼatto da parte del Cavaliere
della fine del bipolarismo muscolare che ha caratterizzato a
lungo la vita politica italiana.
«Siamo quindi lieti, oggi, di
prendere atto del cambiamento di rotta del Partito Democratico». Lʼincontro con
Renzi nella sede nazionale del
Pd ha una sua forte pregnanza simbolica, oltre che
politica.
Redazione
In due ore e mezzo Renzi e Berlusconi si sono detti molte cose.
E le parole usate dal leader del
Pd per illustrare i contenuti dellʼintesa hanno un peso di indubbio rilevo. Renzi parla di
«profonda sintonia» sulla legge
elettorale verso un modello che
«favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di
ricatto dei partiti più piccoli». «Su
questo tema – continua il leader
del Pd – abbiamo condiviso
lʼapertura ad altre forze politiche
di scrivere questo testo di legge
che per quanto ci riguarda. Ad
una domanda se la proposta potrebbe rifarsi al modello spagnolo,
Renzi ha replicato invitando ad
”attendere il fine settimana di lavoro”«Se nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli,
presenteremo il tutto alla direzione del Pd affinché voti lunedì
alle 16». La fine del bicameralismo prevede la «trasformazione
del Senato in Camera delle Autonomie», con la clausola che i suoi
membri «non percepiscano indennità e che non vi sia una loro
elezione diretta».
delinquono, mentre il cittadino
normale, che magari ha perso il
lavoro o non ha i soldi per mangiare, non viene aiutato nè
ascoltato. A questo punto meglio
aprire uno sportello dedicato
proprio alle persone a cui sono
stati staccati i fili di luce e gas».
Il buonismo sui rom è zeppo di
contraddizioni. Basta dare uno
sguardo alle notizie che ogni
giorno si trovano sulle cronache.
La Guardia di Finanza ha certificato che in provincia di Venezia
quattro italiani di etnia Rom tra il
2004 e il 2012 hanno venduto
ben 500 auto di lusso senza mai
presentare lo straccio di una denuncia dei redditi, se non in un
caso per soli 15mila euro. Nullatenenti che hanno eluso il fisco
per 31 milioni e, nel contempo,
hanno costruito due ville a Salzano (Venezia) e a Mirano,
mentre una è in fase di ultimazione a Cessalto (Treviso). Le
Fiamme Gialle hanno ricostruito
12 anni di giri illeciti di denaro.
Meglio tardi che mai. Ma nel
frattempo questi signori hanno
goduto di ogni serie di agevolazioni, in barba a quanti la mattina si alzano alle 5,30 per
andare a lavorare e incassare
stipendi dellʼordine di 1.300 euro
al mese su cui pagano regolarmente le tasse e qualche volta
subiscono anche accertamenti
fiscali.
Maltempo in Liguria, treno deragliato per una frana.
Il procuratore: «Non fato, è opera dell'uomo»
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
Redazione
Si prevedono tempi lunghi per la
rimozione della frana che ha fatto
deragliare un treno ad Andora, in
Liguria e di fatto troncato il collegamento ferroviario con la Francia. «Adesso non possiamo
intervenire - ha detto il sindaco di
Andora Franco Floris - perché lʼintera area è sotto sequestro ma le
verifiche geologiche saranno fondamentali anche per capire come
fare a fermare la frana e a proteggere la linea ferroviaria. Temo però
che i tempi saranno lunghi». Duro
il commento del procuratore capo
di Savona Franco Granero: «Lʼimpressione che ho avuto sorvolando il luogo del deragliamento è
che ci troviamo di fronte non allʼopera del fato ma dellʼuomo». Il
riferimento è alle villette costruite
sulla ferrovia. La Procura di Savona ha disposto il sequestro dellʼintero ufficio tecnico del Comune
di Andora dove si trova la squadra
di polizia giudiziaria che sta cercando le autorizzazioni a costruire
le villette a strapiombo sulla linea
ferroviaria. Intanto il maltempo non
dà tregua alla Liguria. Sono oltre
cento le frane che hanno colpito la
Liguria negli ultimi giorni e oltre
200 gli sfollati, anche in via pre-
Secolo
d’Italia
Cirielli: «Archiviata l'inchiesta
che mi vedeva indagato»
cauzionale da Imperia alla Spezia.
Delle duecento persone evacuate
108 sono in provincia di Imperia,
78 in provincia della Spezia, e 50
in provincia di Genova. Per quanto
riguarda la viabilità in provincia di
Genova risulta interrotta la strada
provinciale 225 in località Ferriere,
nel comune di Lumarzo e chiuso il
ponte di Carasco in località Cormoga. In provincia di Imperia nel
comune di Sanremo è stata chiusa
l'Aurelia a titolo precauzionale,
inoltre è interrotta l'Aurelia bis nel
Comune di Taggia in direzione
della Francia, isolati i comuni di
Castelvittorio e Pigna, i centri abitati Canneto nel Comune di Prelà,
di Bussana Vecchia nel Comune
di Sanremo, di Cengio nel Comune di Pontedassio e numerose
sono le frane sulle strade comunali e sulla viabilità minore. È stato
ripristinato invece il collegamento
per Montalto Ligure, in precedenza isolato. Si prevedono ancora piogge diffuse su tutta la
regione fino a lunedì, annuncia il
bollettino del centro meteo delle
protezione civile ligure, indicando
che le piogge si intensificheranno
nel pomeriggio con la possibilità di
fenomeni più persistenti sul centro
e sul levante ligure. Le piogge proseguiranno, diffuse ma deboli fino
ad un esaurimento lunedì con la
possibilità, però, che deboli piogge
possano riprendere da giovedì.
in base alla presenza di un'offerta
turistica simile: Austria e Svizzera
per i soggiorni in montagna; Grecia,
Spagna e Portogallo prevalentemente per la vacanza balneare;
Francia e Regno Unito in quanto caratterizzati da un'offerta articolata su
più prodotti. Tutti i paesi considerati
hanno chiuso il 2013 in crescita,
anche se con andamenti diversi.
Secondo le proiezioni, Grecia
(+5,3%), Portogallo (+5,1%) e Francia (+4,5%) si distingueranno per i
maggiori incrementi nel numero di
arrivi da turismo internazionale; Austria (+2,4%) e Italia (+2,2%) dovrebbero invece registrare gli
aumenti più contenuti. Per il 2014,
si prevede un consolidamento della
crescita per tutti gli otto paesi considerati, escluso il Portogallo (+4,6%);
l'Italia dovrebbe registrare un incremento dell'incoming pari al +3,1%,
superiore a quello del 2013 ma
sempre al di sotto dei tassi segnati
dalle destinazioni concorrenti. Secondo le previsioni l'Italia si attesterà, nel 2014, su un numero di
arrivi internazionali di poco superiore ai 55 milioni, mantenendosi al
terzo posto in Europa dietro la Francia (91,4 milioni) e la Spagna (63,3
milioni). Per quanto riguarda i paesi
di origine dei flussi turistici stranieri
verso l'Italia, si osserva una generale stagnazione della crescita degli
arrivi dai principali mercati europei.
Saranno i paesi extraeuropei a sostenere la crescita del turismo internazionale a livello globale, con
ricadute positive sull'incoming italiano. Gli arrivi extraeuropei nel nostro Paese supereranno, nel 2014,
quota dieci milioni, portando a un recupero delle perdite subite tra il
2008 e il 2009. Particolarmente interessante per l'Italia sarà, secondo
le previsioni, l'andamento del mercato statunitense, con crescite del
del 9,3% nel 2014.
Turismo, Italia in ripresa nel 2014
ma terza dopo Francia e Spagna
Redazione
L'Italia nel 2014 appare in ripresa
come destinazione turistica internazionale, con un posizionamento
competitivo in notevole miglioramento sui mercati d'origine extraeuropei. Lo dice il Ciset nell'ultima
edizione del rapporto Trip-Italia, studio previsionale sull'andamento dei
flussi da e verso l'Italia riportato dall'Osservatorio nazionale del turismo. Dal documento è emersa,
tuttavia, una nota negativa, in
quanto la crescita complessiva degli
arrivi stranieri nel nostro Paese risulta inferiore a quella registrata
dalle principali destinazioni concorrenti europee. Il rapporto Trip include, infatti, un'analisi comparata
dei trend previsti per l'Italia rispetto a
sette competitor europei, individuati
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Redazione
«Il gip ha archiviato per infondatezza dell'ipotesi accusatoria l'inchiesta che mi
vedeva indagato per un presunto favore alla moglie di
un consigliere comunale».
Lo ha dichiarato Edmondo
Cirielli, deputato di Fratelli
d'Italia. «Ringrazio il pm e il
gip – ha proseguito il parlamentare – per lo scrupolo e
la celerità con cui hanno lavorato. Sono contento umanamente e felice di non aver
mai smarrito, in questi mesi,
il senso delle istituzioni, nonostante il difficile momento
emotivo e la sofferenza causata in maniera particolare
dal processo mediatico subito. La vicenda è stata affrontata con la correttezza
d'obbligo da parte della magistratura, ma sento il dovere di sottolinearlo in
un'epoca in cui i politici indagati si difendono attaccando
i giudici». Non ho mai avuto
preoccupazioni giudiziarie –
ha continuato Cirielli – perché non avevo nulla da temere in quanto nulla di
illegale avevo fatto. La vicenda, purtroppo, è anche il
frutto di un clima di veleni
determinatosi all'interno del
mio ex partito, il Pdl. Non ho
ancora letto gli interrogatori
dell'ex coordinatore regionale Nitto Palma e dell'ex
ministro Mara Carfagna – ha
sottolineato – ma mi riservo
di farlo quanto prima per un
approfondimento con i miei
legali. Mi sono dispiaciuto
molto nel verificare che il
principale teste usato per la
mia accusa, Giovanni Citarella, fosse difeso nella vicenda da Michele Sarno,
dirigente del Pdl prima e ora
di Forza Italia, e che il commissario provinciale di questo partito e testimone in
questo stesso procedimento, Mara Carfagna, sia
nel suo studio legale come
praticante».
Salgono a 21 le vittime (di cui 13 stranieri)
dell'attentato talebano al ristorante di Kabul
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Secolo
d’Italia
Antonio Pannullo
Che l'Afghanistan sia un Paese più
sicuro di prima lo pensano solo
quelli che hanno voluto l'intervento
armato. Non passa giorno infatti
senza che avvengano carneficine
e inoltre intere regioni sono fuori
controllo del governo di Kabul. È
salito a 21 morti l'ultimo bilancio
delle vittime dell'attentato di venerdì in un ristorante di Kabul. Lo
riferisce all'Afp il capo della polizia
della capitale afghana, Mohammed Zahir, precisando che i morti
sono 13 stranieri e 8 afghani. Cinque persone sono rimaste ferite.
Tra le vittime anche 4 membri dello
staff Onu e uno dell'Fmi. L'attacco
«di un gruppo di martiri» al ristorante "La Taverne du Liban" a
Kabul «è stato realizzato per ritorsione dopo l'operazione aerea tre
giorni fa nella provincia di Partwan» in cui sono morti dieci militanti e 13 civili. Lo ha dichiarato il
portavoce dei talebani, Zabihullah
Mujahid. In un comunicato Mujahid
sostiene fra l'altro che nel ristorante colpito «gli invasori sono soliti cenare facendo largo uso di
bevande alcoliche». L'operazione,
«coronata da successo», si dice
ancora, è stata «una ritorsione al
massacro realizzato dagli invasori
stranieri fa nel distretto di Siyah
Gerd della provincia di Parwan
dove il nemico con un bombardamento aereo ha distrutto una de-
cina di case, raso al suolo frutteti,
ed ucciso o ferito una trentina di civili innocenti per lo più donne e
bambini indifesi». Il bilancio fornito
nel messaggio dal portavoce talebano - 29 responsabili stranieri e
otto "mercenari" afghani - è diverso
rispetto a quello fornito dalle autorità, che sarebbe di 21 morti, di cui
13 stranieri e otto afghani. Intanto
l'ambasciata degli Stati Uniti a
Kabul rende noto via Twitter che
almeno due cittadini americani
sono morti nell'attacco terroristico
nel ristorante della capitale afghana. Tra le vittime, rende noto
l'Alto rappresentante Ue Catherine
Ashton in un comunicato, ci sono
anche un poliziotto danese dell'Eupol e un cittadino britannico. Il
capo della diplomazia europea
«condanna fermamente questa
violenza spaventosa e ingiustificabile». Sembra che anche tre degli
attentatori siano morti nell'opera-
zione. Inoltre pare che quattro elle
vittime siano donne, di nazionalità
imprecisata ma verosimilmente occidentali. Il commando è entrato in
azione verso le 19.30 locali,
quando già era consistente l'affluenza per la cena. Un primo terrorista si è fatto esplodere davanti
all'ingresso del ristorante, mentre
gli altri due hanno aperto il fuoco
riuscendo a introdursi all'interno
del locale. Si tratta di un ristorante,
meta fissa della comunità internazionale della capitale afghana, che
si trova nello stesso isolato dell'ambasciata della Norvegia, e a distanza di meno di un chilometro da
molte ambasciate occidentali e
dall'ingresso principale del quartier
generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza
(Isaf). Lo scontro a fuoco, ha reso
noto la polizia, che peraltro non
presidiava il ristorante, è durato almeno due ore.
Giovanni Trotta
Uscita «imminente» dall'ospedale per Valérie Trierweiler, la
compagna del presidente francese, François Hollande. Contattate da Paris Match, fonti
vicine al capo dello Stato non
hanno fatto alcun commento
sullo stato di salute della Trierweiler, anche se hanno lasciato
intendere che non c'è nulla di
preoccupante. L'entourage di
Hollande ha inoltre confermato
che la sua uscita dall'ospedale
parigino della Pitié-Salptrière,
dove è stata ricoverata da oltre
una settimana, sarebbe prossima. Sempre secondo le
stesse fonti, Valérie dovrebbe
recarsi nella residenza presi-
denziale di La Lanterne, a Versailles, per riposarsi e restare
in tranquillità. Alla domanda su
quanto tempo ci dovesse rimanere, l'entourage del presidente ha detto di non essere in
grado di rispondere precisamente, preferendo parlare di
«giorni piuttosto che di settimane». Intanto si apprende
che il 75% dei francesi approva
il silenzio del presidente Hollande sulle sue vicende private
durante la conferenza stampa
di martedì scorso. Lo rivela un
sondaggio Bva per il canale all
news i-telé. Il 62% degli intervistati ritiene inoltre che si tratti
di «una vicenda privata, che riguarda solo Francois Hol-
lande». Intanto il capo dell'Eliseo non dimentica i suoi impegni politici: il presidente è
andato in visita ufficiale nella
regione della Correze, il suo
feudo elettorale nel centro della
Francia. Secondo quanto riportano i media francesi, citando
fonti dell'Eliseo, è arrivato in
mattinata nel piccolo comune di
Vigeois, dove ha inaugurato la
nuova sede della gendarmeria
con un discorso. Ha raggiunto
poi il capoluogo Tulle, dove ha
avuto un pranzo in privato con i
consiglieri regionali, e poi nel
pomeriggio ha pronunciato i
suoi auguri di inizio anno agli
abitanti della regione. L'intervento come previsti ha riguar-
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
Razzismo in India:
aggredite nella capitale
quattro donne africane
Francia, tre quarti della popolazione approvano
il silenzio di Hollande sulla vicenda Gayet
Redazione
Quattro donne africane sono state
vittime di un grave episodio di razzismo a Nuova Delhi da parte di
una folla di sostenitori del partito
dell'Uomo Comune (Aam Admi
Party), che governa la capitale indiana dopo la vittoria elettorale di
dicembre. Secondo quanto scrive
The Hindu, due ugandesi e due
nigeriane erano state bloccate alcuni giorni fa mentre rientravano
in taxi nella loro abitazione nel
quartiere di Khirki Extension. Una
di loro è stata costretta a sottoporsi a un umiliante test per verificare se era sotto l'effetto di
droghe. Un gruppo di residenti
l'ha obbligata a dare un campione
di urina sotto gli occhi di tutti. I risultati degli esami sono però risultati negativi. Tre giorni fa, un
gruppo di dimostranti guidati dal
neoministro della Giustizia di
Nuova Delhi, Somnath Bharti, uno
dei leader dell'Aap, aveva organizzato una marcia contro le giovani africane residenti nel
quartiere, accusandole di prostituzione e di traffico di droga. Le
quattro donne hanno anche detto
di essere state insultate e minacciate dalla gente della zona. «Ci
hanno detto di andarcene immediatamente - hanno raccontato - e
quando una di noi ha tentato di
chiamare la polizia, hanno preso
il telefonino e lo hanno buttato
fuori dalla finestra». Il portavoce
dell'Aap, Deepak Vajpayee, ha
smentito il coinvolgimento di sostenitori del partito nella vicenda
e ha definito prive di fondamento
le accuse di razzismo. Il nuovo
gruppo politico, guidato da Arvind
Kejriwal, ha come obiettivo la lotta
alla corruzione e ai privilegi della
classe politica.
dato i temi della vita in aree rurali e della decentralizzazione,
tornata al centro del dibattito
politico negli ultimi giorni dopo
l'annuncio che il governo è al
lavoro su un progetto di riduzione del numero di dipartimenti e regioni.
Il ministro Carrozza alle scuole: «Visitate i Bronzi
di Riace». Scopelliti: «Aiuterà il nostro turismo»
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
Secolo
d’Italia
Redazione
Il ministro dell'Istruzione Maria
Chiara Carrozza ha mantenuto
l'impegno assunto con il presidente della Regione Calabria,
Giuseppe Scopelliti. La Direzione
generale dello studente del ministero, si legge in una nota dell'ufficio stampa della Regione, su
sollecitazione del ministro, ha inviato a tutti gli uffici scolastici regionali una circolare per invitare
le scuole a visitare i Bronzi di
Riace. Nella comunicazione si afferma che «dopo un lungo e complesso restauro, i Bronzi di Riace
hanno fatto ritorno al Museo Nazionale della Magna Grecia di
Reggio Calabria, collocati in una
nuova sala a loro appositamente
dedicata. I due magnifici bronzi
del V secolo avanti Cristo, oltre
ad essere una delle piu alte testimonianze artistiche pervenuteci
dall'antichità, costituiscono un
simbolo fondamentale delle nostre radici e dell'identità culturale
del nostro Paese, la cui conoscenza e appropriazione è di fondamentale importanza per le
giovani generazioni. La Sovrintendenza regionale dei Beni culturali, in collaborazione con i
volontari del Fondo Ambiente per
l'Italia, realizzerà una serie di visite guidate gratuite per le
scuole». Per le prenotazioni, il riferimento è l'assessorato alla
Cultura della Regione Calabria
che sta coordinando tutta l'iniziativa. «Ringrazio il ministro Carrozza –ha detto Scopelliti – per
l'attenzione e la grande sensibilità. Questa iniziativa può certamente contribuire a favorire il
turismo scolastico e culturale a
Reggio e in tutta la Calabria, con
ricadute non solo economiche ma
sopratutto a livello civile e di immagine. Infatti, la Calabria è an-
Redazione
Un nuovo giro di prostituzione è
stato scoperto a Roma dalla polizia. Gli uomini della Squadra
Mobile hanno arrestato un
uomo di 55 anni, Glauco Guidotti, che, spacciandosi per un
manager di modelle e promettendo l'accesso al mondo dello
spettacolo e della moda, induceva le ragazze a prostituirsi.
Tra le giovani coinvolte c'è
anche una ragazzina tra i 15 e i
16 anni. L'indagine è partita
dalla denuncia della madre della
giovane che, insospettita dallo
strano comportamento della figlia, si è rivolta agli investigatori.
La ragazza aveva infatti improvvisamente mostrato un'eccessiva disponibilità di denaro e
difficoltà nei rapporti familiari.
Lʼuomo arrestato, che non
svolge alcuna attività lavorativa,
si presentava come un garbato
manager di modelle e, a fronte
della prospettiva di accesso al
patinato mondo dello spettacolo
e della moda, riusciva ad illudere le giovani. Il giro sembra
vasto. Tra i clienti, dai quali
lʼuomo accompagnava personalmente le ragazze, ci sono infatti anche uomini facoltosi,
liberi professionisti, dirigenti di
aziende e commercianti. L'indagine degli investigatori prosegue, in particolare, per capire se
nel giro siano coinvolte altre minorenni. Appena due mesi fa,
nel novembre scorso, era scoppiato nella Capitale un altro
5
'Ndrangheta, sequestrati
beni per due milioni di euro
cora in gran parte da scoprire e
da valorizzare, apprezzandone la
straordinaria ricchezza culturale».
Nelle settimane scorse, l'assessore alla Cultura della Regione
Calabria, Mario Caligiuri, d'intesa
con l'Ufficio scolastico regionale,
aveva sollecitato direttamente
tutti i dirigenti scolastici «a cogliere l'opportunità di conoscere e
studiare i due guerrieri di Riace,
che rappresentano un patrimonio
culturale dell'umanità, espressione delle profonde radici storiche e culturali della nostra terra,
culla della civiltà dell'Occidente».
Nuova storia di prostituzione minorile a Roma.
Arrestato un falso manager di modelle
caso simile, partito sempre da
un'indagine dei carabinieri, dal
quale era emerso che due ragazzine di 14 e 15 anni venivano fatte prostituire in un
appartamento nel quartiere ca-
Redazione
Nuovo colpo inferto alla criminalità organizzata: sequestrati
due milioni di euro alla 'ndrangheta. A Reggio Calabria sono
stati sequestrati alcuni immobili
riconducibili a Paolo Schimizzi,
di 38 anni, ritenuto esponente
della cosca dei Tegano e autore
di un attentato esplosivo ai
danni di un bar pasticceria.
Dalle indagini della Squadra
mobile è emerso che il movente dell'attentato era da ricondursi al rifiuto da parte del
titolare dell'esercizio commerciale di affidare i lavori di ristrutturazione del bar a una
ditta riconducibile a Schimizzi.
Il provvedimento di confisca ha
interessato un appartamento e
due magazzini a Reggio Calabria. A Schimizzi è stata applicata la misura di prevenzione
della sorveglianza speciale,
con obbligo di soggiorno nel
comune di residenza. A Gioia
Tauro è stata confiscata una
villa con piscina che era nella
disponibilità di Girolamo Magnoli, di 35 anni, arrestato nell'ottobre scorso e accusato di
essere a capo di un'organizzazione transnazionale, dedita al
traffico di sostanze stupefacenti
importate dalla Francia e smerciate in diverse regioni italiane
tra cui Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria.
pitolino dei Parioli. Nell'ambito di
quell'inchiesta che tanto ha fatto
discutere, sei persone erano finite in manette. Anche in quell'occasione il desiderio di
disponibilità di denaro e oggetti
di lusso furono la molla. «Siamo
ragazze esigenti. Vogliamo
macchine, vestiti, cose griffate».
E la prostituzione era il modo
giusto per ottenere facilmente
tanti soldi. Finché, anche in quel
caso, la mamma di Serena, una
delle due ragazze ha denunciato
tutto.
Strage partigiana: a Cernaieto spunta
una croce, simbolo di speranza
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Secolo
d’Italia
Redazione
A Cernaieto, luogo tristemente
noto per la strage partigiana
compiuta nel 1945 a guerra finita, è comparso un simbolo di
speranza. A pochi metri dalla
targa commemorativa in ricordo dei ventiquattro caduti è
stata sistemata con cura una
croce di legno, simbolo di misericordia e pietà. Una croce
costituita da due tavole di
abete unite tra loro. A Cernaieto nove anni fa è stato allestito un sacrario in ricordo delle
ventiquattro vittime: a volerlo
sono stati i familiari dei caduti,
sostenuti in questa opera di
imperitura memoria dal consigliere regionale di Forza Italia
Fabio Filippi. «La strage di
Cernaieto – dichiara Filippi – è
rimasta indelebile nella mente
di molti reggiani: è difficile infatti dimenticare quella profonda buca, trasformata in una
fossa comune, dove furono
gettate dai partigiani comunisti
ventiquattro persone, fra cui tre
donne e quattro minorenni.
Non sappiamo chi sia stato, a
settantʼanni dalla strage, a
compiere questo atto di compassione, forse un partigiano
pentito, forse il parente di una
delle vittime, certamente il
gesto dona un valore aggiunto
a quel luogo brutalmente dissacrato nel 1945. Non sappiamo nemmeno – continua
Filippi – se sotto la croce ci
siano resti umani. Sono disponibile a parlare con chi ha compito un gesto tanto nobile,
sarei felice di ascoltare la sua
storia, aggiungendo un nuovo
tassello ai fatti di Cernaieto.
Una nuova speranza nasce in
noi, i cittadini hanno capito che
quello che ci viene raccontato
nei libri di storia non sempre
corrisponde alla verità, che in
alcuni casi mistificazioni palesi
hanno travalicato la realtà. I
simboli religiosi e laici posti in
questi anni a Cernaieto sono
oramai diventati patrimonio
delle nostre terre, della nostra
storia, della nostra cultura. Da
anni gli atti vandalici sono del
tutto assenti. Cernaieto è diventato un luogo di preghiera e
giustizia come noi tutti speravamo fin dallʼinizio. Le stesse
istituzioni – conclude il consigliere di Forza Italia – in alcuni
casi refrattarie a riconoscere
ufficialmente quanto accaduto
a guerra finita nelle nostre
terre, devono oggi fare ammenda, comprendere lʼimportanza di un luogo, prima
simbolo di prevaricazione e ingiustizia e oggi simbolo di misericordia ed equità, che
oramai appartiene allʼintera cittadinanza».
Redazione
«Siamo ben consci che il tema delle
liste dʼattesa è un tema cogente
anche a livello nazionale». Lo ha affermato in Consiglio regionale lʼassessore al Diritto alla salute Luigi
Marroni rispondendo al question
time del Nuovo Centrodestra sul legame tra liste dʼattesa enormi e convenzioni col privato contratte. Bene,
lo sa. Ma non basta. Replicando, il
presidente del gruppo Ncd Alberto
Magnolfi glielo ha detto chiaro: «Apprendiamo che di risposte non ce ne
sono, e procedere nelle convenzioni
col privato a singhiozzo e con così
breve respiro di certo non aiuta. Intendevamo porre una questione di
metodo, ma a quanto pare al di là
della buona volontà una risposta
non cʼè». Questo, in estrema sintesi, il botta e risposta andato in
scena nellʼaula del consiglio regionale della Toscana durante la finestra del question time. Il Nuovo
Centrodestra aveva allʼordine del
giorno una sua interrogazione che
metteva in evidenza la contraddizione tra la proclamata volontà della
Giunta di centrosinistra di comprimere le liste dʼattesa in sanità e il taglio delle convenzioni con il privato
accreditato. Insomma: allʼaumentare della domanda, lʼofferta di fatto
diminuisce. Un paradosso su cui
avevano posto la loro lente dʼingrandimento i consiglieri della formazione alfaniana (oltre a Magnolfi
lʼatto era firmato anche dal vicecapogruppo Marco Taradash e dai
consiglieri Andrea Agresti e Roberto Benedetti) ma che ha trovato
in risposta la presa dʼatto di una situazione ormai fuori controllo non
certo solo in Toscana. «Noi chiedevamo come si intendeva risolvere
la situazione – ha incalzato Magnolfi – non la conferma che fosse
reale. Di questa risposta non possiamo ritenerci soddisfatti».
Sanità toscana, la Giunta rossa non sa
risolvere il problema delle liste d'attesa
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
Milano, nell'ex scuola
pericolante il centro sociale
apre un ristorante
Redazione
«Non bastava lʼoccupazione da
parte dei militanti dello Zam di
una ex scuola del Comune (la
“Giulio Cesare" di via Santa
Croce), tra lʼaltro pericolante al
punto che il vicesindaco De Cesaris già mesi fa aveva promesso che lʼavrebbe fatta
immediatamente sgomberare.
Adesso nella stessa scuola, naturalmente ancora occupata,
hanno aperto addirittura un ristorante abusivo con tanto di
cartello che riporta le specialità
della casa». Lo afferma Riccardo De Corato, di Fratelli
d'Italia, vicepresidente del Consiglio comunale. «La scuola si
trova accanto alla basilica di
SantʼEustorgio, in piena movida
– continua De Corato – dove,
mentre ai commercianti vengono imposte tasse e vincoli di
ogni genere, allo Zam è tutto
consentito. Presenterò unʼinterrogazione per chiedere che lo
stabile venga sgomberato sia
perché occupato abusivamente
sia perché a rischio cedimento.
Rilevo che nel nuovo regolamento edilizio viene proposto di
requisire gli stabili privati in stato
di abbandono e degrado, un
provvedimento da regime sovietico; invece i centri sociali
possono occupare stabilmente
uno stabile che presenta gravi
problemi statici e aprirvi anche
unʼattività di ristorazione».
Il film di Edoardo Winspeare sulla crisi:
poetico ed “ecologicamente corretto”
Secolo
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
d’Italia
Priscilla Del Ninno
Salento superstar. Si sono appena spenti i riflettori del set di Sole a catinelle di Checco Zalone, e già Richard Gere è arrivato da qualche
giorno nella zona circostante Tricase, insieme
alla troupe di una produzione italo-giapponese,
per le riprese di uno spot. E, come se non fosse
ancora abbastanza, il celebre “Tacco d'Italia” è
stato anche teatro delle riprese del film In grazia
di Dio, girato da Edoardo Winspeare, che sarà
presentato alla 64a edizione del Festival di Berlino, in selezione ufficiale nella vetrina della kermesse intitolata “Panorama”. La pellicola
racconta con gusto scenografico e sensibilità
poetica la storia, ambientata in un piccolo
paese, di quattro donne di una stessa famiglia
che, nella morsa della crisi, decidono di trasferirsi in campagna per lavorare la terra, e sopravvivere alla recessione con il baratto dei loro
prodotti. «Come negli altri miei film – ha dichiarato il regista commentando entusiasticamente
la selezione del suo titolo alla prossima Berlinale
– l'elemento locale è molto forte. L'ambientazione in Salento – ha poi aggiunto Winspeare –
lavorare con attori del posto, per me è sempre
molto importante». Anche se, come ribadito
dallo stesso cineasta, il tema di questa sua ultima fatica «è universale: la metamorfosi della
crisi economica; lo stato di difficoltà visto come
una possibilità, come un nuovo inizio. Il mio – ha
infatti concluso il regista – è un film sulla possibilità di essere felici, nonostante tutto». In Grazia di Dio, dunque, interamente girato nei luoghi
cari al regista – Giuliano di Lecce, Tricase e altre
località salentine – e interpretato da attori non
professionisti (tra gli altri, una delle protagoniste
è la moglie di Winspeare, Celeste Casciaro), è
una storia tutta al femminile, declinata ai nostri
tempi di epocale stallo economico e di difficoltà
sociali di varia natura. E allora, il fallimento di
un'impresa familiare – e il conseguente pignoramento di casa e beni – sembra distruggere
tutto sulle prime: ma ad una più attenta lettura,
invece, ha il pregio di indurre le interpreti del
film, non solo a cambiare vita e lavoro, ma
anche a riconsiderare stile di vita e dinamiche
relazionali e affettive. Un invito ottimista – ed
ecologicamente corretto – a vedere il rosa
anche nel nero più scuro...
dal cinema, tradotto sul grande schermo da Kubrick, De Palma, Carpenter e Cronenberg. Un
duello morale, quello che ispira anche questa
nuova fatica letteraria dell'autore di Carrie e di
Misery, incarnato dal poliziotto ormai in pensione, di nome Bill Hodges, e dal killer di turno,
nella finzione creativa ribattezzato Brady Hartfield. E mentre l'investigatore in disarmo è ancora ossessionato da un crimine irrisolto che
porta la firma di Hartfiled – un assassino che potrebbe essere seriale – si concretizza la minac-
cia di un nuovo, e ancor più spietato, attacco
omicida: in una tranquilla cittadina del Midwest,
mentre centinaia di disoccupati sono in fila alla
ricerca disperata di un posto di lavoro, un uomo,
a bordo di una Mercedes rubata, guidata a velocità folle, sta per compiere una strage. Nello
schianto, moriranno otto persone, e altre quindici rimarranno gravemente ferite. Il killer, però,
riuscirà a fuggire. Una tragedia annunciata,
quella di Mr Mercedes, che come nel più classico dei copioni sull'antagonismo tra il buono e
il cattivo, mette subito a confronto i due rivali: il
poliziotto, infatti, riceverà il guanto di sfida dall'assassino tramite una lettera che annuncia l'imminente attentato. La miccia è narrativamente
innescata: Hodges si risveglia dal torpore in cui
è piombato col pensionamento, mentre il killer
comincia ad allestire il suo diabolico piano, che
potrebbe costare la vita a centinaia di persone.
Per l'epilogo e la risoluzione del mistero giallo,
però, occorrerà aspettare il prossimo 3 giugno
quando, pubblicato dallo storico editore dell'autore, Scribner, in Canada e negli Stati Uniti il
libro arriverà nelle librerie d'oltreoceano.
Il web a caccia di anticipazioni sul nuovo romanzo di Stephen King
Bianca Conte
Stephen King si è rimesso al lavoro: e già si
parla di bestseller. Al centro di quello che dovrebbe intitolarsi Mr Mercedes – il racconto
giallo attualmente in lavorazione, ma che ha già
incuriosito gli internauti sul web in cerca di indiscrezioni e anticipazioni – un tema sempre
molto caro allo scrittore: l'eterna lotta tra Bene e
Male. Un argomento che, ora declinato al fantasy, ora al mistery, ora al thriller, ha offerto infiniti spunti narrativi al romanziere più gettonato
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
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d’Italia
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7 agosto 1990 n. 250