Berlusconi-Renzi, cʼè lʼintesa: «Faremo le riforme
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Berlusconi-Renzi, cʼè lʼintesa: «Faremo le riforme
ANNO LXII N.15 Berlusconi-Renzi, cʼè lʼintesa: «Faremo le riforme» Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 «Mi chiamo Massimo Decimo Meridio». Parola di Berlusconi. Parola di Renzi Francesco Signoretta Atmosfera da kolossal, un film da premio Oscar, con tante scene alla Gladiatore. Renzi e Berlusconi nellʼarena, un poʼ come fu la sera del Cav ospite di Santoro. Non erano in tv ma nella sede del Pd e già questo era storico. Si avvicinano. «Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dellʼesercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dellʼunico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa… e avrò la mia vendetta… in questa vita o nellʼaltra». Tutti si aspettavano queste parole, che hanno colpito la fantasia e il cuore di milioni di persone. E proprio così è stato rappresentato il faccia a faccia più importante della legislatura (e forse degli ultimi anni). Sì, perché le notizie di stampa hanno accompagnato il “viaggio” di Renzi raccontando ogni passo, ogni gesto, ogni sospiro. Come se stesse andando nellʼarena per la sfida allʼultimo d’Italia WWW.SECOLODITALIA.IT sangue contro il nemico, Achille ed Ettore, vai a scoprire chi dei due ha il tallone mortale. Come in un film, il racconto è iniziato sin da quando il leader del Pd è salito sul treno a Firenze. Le cronache dicono che, mentre cercava il suo posto, aveva ricevuto diversi “in bocca al lupo” dai passeggeri (sempre come se fosse a un centimetro dalla batta- glia finale) e tanto spazio – e una valanga di foto – lʼha avuto Domenico Frustagli. E chi è tal Domenico? Un controllore ferroviario fuori servizio. Anche lui ha augurato il suo “in bocca al lupo”, diventando subito una star da intervistare. Si è saputo che è un iscritto Pd di Catanzaro, unico renziano in un circolo pieno di bersa- domenica 19/1/2014 niani. Lʼunico neo, la frase: «In fondo rimarremo sempre comunisti». Ma del “viaggio” si sono sapute altre chicche: Renzi – raccontano le cronache – prima del match ha viaggiato da solo, si è seduto in un comparto con i quattro posti liberi, ha comprato alcuni giornali e ha letto per la gran parte del tempo. Le pause dalla lettura sono state per bere una Coca Cola e rispondere al telefono. E di Berlusconi? Chiaramente molti cronisti hanno raccontato quel che faceva comodo alla sinistra, e cioè che ad aspettarlo sotto la sede del Pd cʼera un gruppo di soliti noti che ha gridato “vergogna” e che è stato lanciato un uovo (solo uno e dal solito “compagno” duro e puro) sullʼauto del Cavaliere. Guarda caso, questa notizia dellʼuovo è stata enfatizzata al massimo, come se fosse la notizia del giorno. Ma le immagini parlano chiaro, cʼera tanta gente sotto la sede del Pd e la stragrande maggioranza era armata di cellulare per immortalare con un flash uno dei passaggi cruciali della vita politica del Paese. Un passaggio che molti considerano storico, al di là se si è dʼaccordo o meno. «Mi chiamo Massimo Decimo Meridio», ma stavolta non per combattere. Nonostante in tanti abbiano ancora sete di sangue. Sabato 18 gennaio, è nata la Terza Repubblica. Ma, al momento, solo sul piano simbolico Aldo Di Lello La notevole portata dellʼincontro tra Renzi e Berlusconi la si coglie più nelle sfumature, nei toni piuttosto che nei contenuti. Se un leader del Pd parla di «profonda sintonia» con il Cavaliere vuol dire che qualcosa è accaduto nei rapporti tra le maggiori forze politiche dopo ventʼanni di “bipolarismo muscolare“. Renzi avrebbe potuto utilizzare altre parole, più paludate e meno enfatiche. Invece, ha detto proprio “profonda sintonia”: non è mai accaduto di udire una simile espressione per definire un accordo tra avversari politici in Italia. Una barriera psicologica è caduta. Bisognerà però vedere come la prenderà la base del Pd. Ed è probabile che una tempesta di critiche si abbatterà sul capo del leader in questo cru- ciale fine settimana. Ma lʼatto di coraggio di Renzi resterà comunque nellʼimmaginario collettivo. E non sarà tanto facile cancellarlo. Allo stesso modo, fa sicuramente effetto sentire parlare Berlusconi di «cambiamento di rotta del Partito democratico». Fino a qualche settimana fa il Pd era il partito dei «miei carnefici». Anche qui il tono è rasserenato. Il tono è quello di un leader «normale» che parla in modo «normale» dei suoi avversari politici. Detto questo, da lunedì comincia il cammino più difficile. Ci sarà la riunione della Direzione del Pd. E si annuncia già infuocata. Bisognerà certamente conoscere i dettagli dellʼaccordo sulla legge elettorale. Ma, anche su decisa sollecitazione di Ncd e Sc, sarà forte il tentativo di pre- disporre una legge che non penalizzi troppo le forze minori. Né facile si preannuncia il cammino delle riforme. Lʼintesa raggiunta sulla revisione del Titolo V della Costituzione (uno dei “regali” più sciagurati e disastrogeni che i governi di centrosinistra hanno lasciato in eredità agli italiani) e la fine del bicameralismo (il Senato verrebbe trasformato in «Camera delle autonomie») non è sufficiente, da sola, a garantire che questo ennesimo tentativo di cambiamento istituzionale vada effettivamente in porto: i leader dovranno fare i conti con il Parlamento; e trentʼanni di riforme abortite consigliano cautela. Chi, in questo momento, rischia di più è indubbiamente Renzi: far ingoiare ai suoi il “rospo” di Berlusconi invitato nella sede nel Pd non è impresa semplice, dopo lʼintrasigenza mostrata dai dem in occasione della decadenza del Cavaliere da parlamentare. Se qualcosa nel processo di riforma dovesse andare storto e se la Terza Repubblica non dovesse vedere la luce neanche questa volta, per Renzi non ci sarebbe scampo. Ma questo è anche un motivo per ritenere che il leader del Pd si impegnerà allo spasimo, nei prossimi mesi, per cambiare il volto della politica italiana (finora sono cambiati solo i volti). Intanto però sia Renzi sia Berlusconi hanno messo a segno sabato 18 gennaio un bel colpo dal punto di vista simbolico. E non è cosa da poco. I simboli non sono una parte residuale della politica. Ne sono uno dei fondamenti. Ma poi deve arrivare anche la sostanza. Berlusconi: «Intesa a largo raggio, faremo le riforme» Secolo 2 Mariano Folgori Se Renzi ha scelto la via della conferenza stampa, Berlusconi preferisce da parte sua la nota per le agenzie. Ma il tenore è identico: i leader dei due maggiori partiti hanno siglato unʼintesa a vasto raggio. «Lʼaccordo con Renzi prevede una nuova legge elettorale che porti al consolidamento dei grandi partiti in unʼottica di semplificazione dello scenario politico». Nelle parole del Cavaliere, lʼintesa con Renzi non punta alla divaricazione con le forze minori ma a una ricomposizione del quadro politico «Insieme, abbiamo auspicato che tutte le forze politiche possano dare il loro fattivo contributo in Parlamento alla rapida approvazione della legge, che speriamo possa essere largamente condivisa». Berlusconi abbassa inoltre i toni della polemica anche con il governo Letta. «Durante il nostro colloquio, pur ribadendo le critiche di Forza Italia allʼazione dellʼesecutivo, e auspicando di poter al più presto ridare la parola ai cittadini, ho garantito al segretario Renzi d’Italia La conferma arriva da Renzi: «Profonda sintonia con Berlusconi su legge elettorale e riforme» che Forza Italia appoggerà in Parlamento le riforme volte a semplificare lʼassetto istituzionale del Paese, e, in particolare, quelle relative alla trasformazione del Senato e alla modifica del Titolo Quinto della Costituzione». Le elezioni anticipate a maggio paiono insomma allontanarsi, almeno a giudicare dal tono usato dal leader di Forza Italia. Uno dei passaggi più signi- Le bollette di luce e gas le paga il Comune. Ma solo se sei un rom Antonio La Caria Ai cittadini comuni la mini Imu, la Tares, la tassa sulla spazzatura e chi più ne ha più ne metta. Ai nomadi, invece, sussidi a pioggia e e forniture elettriche e del gas gratuite. Succede (anche) a Vicenza dove il Comune ha deciso di farsi carico delle bollette insolute di alcune famiglie nomadi, scatenando le proteste dei partiti di opposizione. In tre anni sono stati versati 125mila euro per DOMENICA 19 GENNAIO 2014 pagare le bollette insolute alle famiglie nomadi, con un ultimo intervento economico costato quasi 60mila euro. Uno schiaffo a quei cittadini a cui è stata staccato lʼallacciamento di luce e gas perché erano in ritardo con le bollette. Nel mirino dellʼopposizione ci sono il sindaco Achille Variati (Pd, ex Margherita) e i suoi assessori che premiano e aiutano «coloro che si comportano meno bene degli altri, come i nomadi e gli stranieri che ficativi della nota è la presa dʼatto da parte del Cavaliere della fine del bipolarismo muscolare che ha caratterizzato a lungo la vita politica italiana. «Siamo quindi lieti, oggi, di prendere atto del cambiamento di rotta del Partito Democratico». Lʼincontro con Renzi nella sede nazionale del Pd ha una sua forte pregnanza simbolica, oltre che politica. Redazione In due ore e mezzo Renzi e Berlusconi si sono detti molte cose. E le parole usate dal leader del Pd per illustrare i contenuti dellʼintesa hanno un peso di indubbio rilevo. Renzi parla di «profonda sintonia» sulla legge elettorale verso un modello che «favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli». «Su questo tema – continua il leader del Pd – abbiamo condiviso lʼapertura ad altre forze politiche di scrivere questo testo di legge che per quanto ci riguarda. Ad una domanda se la proposta potrebbe rifarsi al modello spagnolo, Renzi ha replicato invitando ad ”attendere il fine settimana di lavoro”«Se nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli, presenteremo il tutto alla direzione del Pd affinché voti lunedì alle 16». La fine del bicameralismo prevede la «trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie», con la clausola che i suoi membri «non percepiscano indennità e che non vi sia una loro elezione diretta». delinquono, mentre il cittadino normale, che magari ha perso il lavoro o non ha i soldi per mangiare, non viene aiutato nè ascoltato. A questo punto meglio aprire uno sportello dedicato proprio alle persone a cui sono stati staccati i fili di luce e gas». Il buonismo sui rom è zeppo di contraddizioni. Basta dare uno sguardo alle notizie che ogni giorno si trovano sulle cronache. La Guardia di Finanza ha certificato che in provincia di Venezia quattro italiani di etnia Rom tra il 2004 e il 2012 hanno venduto ben 500 auto di lusso senza mai presentare lo straccio di una denuncia dei redditi, se non in un caso per soli 15mila euro. Nullatenenti che hanno eluso il fisco per 31 milioni e, nel contempo, hanno costruito due ville a Salzano (Venezia) e a Mirano, mentre una è in fase di ultimazione a Cessalto (Treviso). Le Fiamme Gialle hanno ricostruito 12 anni di giri illeciti di denaro. Meglio tardi che mai. Ma nel frattempo questi signori hanno goduto di ogni serie di agevolazioni, in barba a quanti la mattina si alzano alle 5,30 per andare a lavorare e incassare stipendi dellʼordine di 1.300 euro al mese su cui pagano regolarmente le tasse e qualche volta subiscono anche accertamenti fiscali. Maltempo in Liguria, treno deragliato per una frana. Il procuratore: «Non fato, è opera dell'uomo» DOMENICA 19 GENNAIO 2014 Redazione Si prevedono tempi lunghi per la rimozione della frana che ha fatto deragliare un treno ad Andora, in Liguria e di fatto troncato il collegamento ferroviario con la Francia. «Adesso non possiamo intervenire - ha detto il sindaco di Andora Franco Floris - perché lʼintera area è sotto sequestro ma le verifiche geologiche saranno fondamentali anche per capire come fare a fermare la frana e a proteggere la linea ferroviaria. Temo però che i tempi saranno lunghi». Duro il commento del procuratore capo di Savona Franco Granero: «Lʼimpressione che ho avuto sorvolando il luogo del deragliamento è che ci troviamo di fronte non allʼopera del fato ma dellʼuomo». Il riferimento è alle villette costruite sulla ferrovia. La Procura di Savona ha disposto il sequestro dellʼintero ufficio tecnico del Comune di Andora dove si trova la squadra di polizia giudiziaria che sta cercando le autorizzazioni a costruire le villette a strapiombo sulla linea ferroviaria. Intanto il maltempo non dà tregua alla Liguria. Sono oltre cento le frane che hanno colpito la Liguria negli ultimi giorni e oltre 200 gli sfollati, anche in via pre- Secolo d’Italia Cirielli: «Archiviata l'inchiesta che mi vedeva indagato» cauzionale da Imperia alla Spezia. Delle duecento persone evacuate 108 sono in provincia di Imperia, 78 in provincia della Spezia, e 50 in provincia di Genova. Per quanto riguarda la viabilità in provincia di Genova risulta interrotta la strada provinciale 225 in località Ferriere, nel comune di Lumarzo e chiuso il ponte di Carasco in località Cormoga. In provincia di Imperia nel comune di Sanremo è stata chiusa l'Aurelia a titolo precauzionale, inoltre è interrotta l'Aurelia bis nel Comune di Taggia in direzione della Francia, isolati i comuni di Castelvittorio e Pigna, i centri abitati Canneto nel Comune di Prelà, di Bussana Vecchia nel Comune di Sanremo, di Cengio nel Comune di Pontedassio e numerose sono le frane sulle strade comunali e sulla viabilità minore. È stato ripristinato invece il collegamento per Montalto Ligure, in precedenza isolato. Si prevedono ancora piogge diffuse su tutta la regione fino a lunedì, annuncia il bollettino del centro meteo delle protezione civile ligure, indicando che le piogge si intensificheranno nel pomeriggio con la possibilità di fenomeni più persistenti sul centro e sul levante ligure. Le piogge proseguiranno, diffuse ma deboli fino ad un esaurimento lunedì con la possibilità, però, che deboli piogge possano riprendere da giovedì. in base alla presenza di un'offerta turistica simile: Austria e Svizzera per i soggiorni in montagna; Grecia, Spagna e Portogallo prevalentemente per la vacanza balneare; Francia e Regno Unito in quanto caratterizzati da un'offerta articolata su più prodotti. Tutti i paesi considerati hanno chiuso il 2013 in crescita, anche se con andamenti diversi. Secondo le proiezioni, Grecia (+5,3%), Portogallo (+5,1%) e Francia (+4,5%) si distingueranno per i maggiori incrementi nel numero di arrivi da turismo internazionale; Austria (+2,4%) e Italia (+2,2%) dovrebbero invece registrare gli aumenti più contenuti. Per il 2014, si prevede un consolidamento della crescita per tutti gli otto paesi considerati, escluso il Portogallo (+4,6%); l'Italia dovrebbe registrare un incremento dell'incoming pari al +3,1%, superiore a quello del 2013 ma sempre al di sotto dei tassi segnati dalle destinazioni concorrenti. Secondo le previsioni l'Italia si attesterà, nel 2014, su un numero di arrivi internazionali di poco superiore ai 55 milioni, mantenendosi al terzo posto in Europa dietro la Francia (91,4 milioni) e la Spagna (63,3 milioni). Per quanto riguarda i paesi di origine dei flussi turistici stranieri verso l'Italia, si osserva una generale stagnazione della crescita degli arrivi dai principali mercati europei. Saranno i paesi extraeuropei a sostenere la crescita del turismo internazionale a livello globale, con ricadute positive sull'incoming italiano. Gli arrivi extraeuropei nel nostro Paese supereranno, nel 2014, quota dieci milioni, portando a un recupero delle perdite subite tra il 2008 e il 2009. Particolarmente interessante per l'Italia sarà, secondo le previsioni, l'andamento del mercato statunitense, con crescite del del 9,3% nel 2014. Turismo, Italia in ripresa nel 2014 ma terza dopo Francia e Spagna Redazione L'Italia nel 2014 appare in ripresa come destinazione turistica internazionale, con un posizionamento competitivo in notevole miglioramento sui mercati d'origine extraeuropei. Lo dice il Ciset nell'ultima edizione del rapporto Trip-Italia, studio previsionale sull'andamento dei flussi da e verso l'Italia riportato dall'Osservatorio nazionale del turismo. Dal documento è emersa, tuttavia, una nota negativa, in quanto la crescita complessiva degli arrivi stranieri nel nostro Paese risulta inferiore a quella registrata dalle principali destinazioni concorrenti europee. Il rapporto Trip include, infatti, un'analisi comparata dei trend previsti per l'Italia rispetto a sette competitor europei, individuati 3 Redazione «Il gip ha archiviato per infondatezza dell'ipotesi accusatoria l'inchiesta che mi vedeva indagato per un presunto favore alla moglie di un consigliere comunale». Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia. «Ringrazio il pm e il gip – ha proseguito il parlamentare – per lo scrupolo e la celerità con cui hanno lavorato. Sono contento umanamente e felice di non aver mai smarrito, in questi mesi, il senso delle istituzioni, nonostante il difficile momento emotivo e la sofferenza causata in maniera particolare dal processo mediatico subito. La vicenda è stata affrontata con la correttezza d'obbligo da parte della magistratura, ma sento il dovere di sottolinearlo in un'epoca in cui i politici indagati si difendono attaccando i giudici». Non ho mai avuto preoccupazioni giudiziarie – ha continuato Cirielli – perché non avevo nulla da temere in quanto nulla di illegale avevo fatto. La vicenda, purtroppo, è anche il frutto di un clima di veleni determinatosi all'interno del mio ex partito, il Pdl. Non ho ancora letto gli interrogatori dell'ex coordinatore regionale Nitto Palma e dell'ex ministro Mara Carfagna – ha sottolineato – ma mi riservo di farlo quanto prima per un approfondimento con i miei legali. Mi sono dispiaciuto molto nel verificare che il principale teste usato per la mia accusa, Giovanni Citarella, fosse difeso nella vicenda da Michele Sarno, dirigente del Pdl prima e ora di Forza Italia, e che il commissario provinciale di questo partito e testimone in questo stesso procedimento, Mara Carfagna, sia nel suo studio legale come praticante». Salgono a 21 le vittime (di cui 13 stranieri) dell'attentato talebano al ristorante di Kabul 4 Secolo d’Italia Antonio Pannullo Che l'Afghanistan sia un Paese più sicuro di prima lo pensano solo quelli che hanno voluto l'intervento armato. Non passa giorno infatti senza che avvengano carneficine e inoltre intere regioni sono fuori controllo del governo di Kabul. È salito a 21 morti l'ultimo bilancio delle vittime dell'attentato di venerdì in un ristorante di Kabul. Lo riferisce all'Afp il capo della polizia della capitale afghana, Mohammed Zahir, precisando che i morti sono 13 stranieri e 8 afghani. Cinque persone sono rimaste ferite. Tra le vittime anche 4 membri dello staff Onu e uno dell'Fmi. L'attacco «di un gruppo di martiri» al ristorante "La Taverne du Liban" a Kabul «è stato realizzato per ritorsione dopo l'operazione aerea tre giorni fa nella provincia di Partwan» in cui sono morti dieci militanti e 13 civili. Lo ha dichiarato il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. In un comunicato Mujahid sostiene fra l'altro che nel ristorante colpito «gli invasori sono soliti cenare facendo largo uso di bevande alcoliche». L'operazione, «coronata da successo», si dice ancora, è stata «una ritorsione al massacro realizzato dagli invasori stranieri fa nel distretto di Siyah Gerd della provincia di Parwan dove il nemico con un bombardamento aereo ha distrutto una de- cina di case, raso al suolo frutteti, ed ucciso o ferito una trentina di civili innocenti per lo più donne e bambini indifesi». Il bilancio fornito nel messaggio dal portavoce talebano - 29 responsabili stranieri e otto "mercenari" afghani - è diverso rispetto a quello fornito dalle autorità, che sarebbe di 21 morti, di cui 13 stranieri e otto afghani. Intanto l'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul rende noto via Twitter che almeno due cittadini americani sono morti nell'attacco terroristico nel ristorante della capitale afghana. Tra le vittime, rende noto l'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton in un comunicato, ci sono anche un poliziotto danese dell'Eupol e un cittadino britannico. Il capo della diplomazia europea «condanna fermamente questa violenza spaventosa e ingiustificabile». Sembra che anche tre degli attentatori siano morti nell'opera- zione. Inoltre pare che quattro elle vittime siano donne, di nazionalità imprecisata ma verosimilmente occidentali. Il commando è entrato in azione verso le 19.30 locali, quando già era consistente l'affluenza per la cena. Un primo terrorista si è fatto esplodere davanti all'ingresso del ristorante, mentre gli altri due hanno aperto il fuoco riuscendo a introdursi all'interno del locale. Si tratta di un ristorante, meta fissa della comunità internazionale della capitale afghana, che si trova nello stesso isolato dell'ambasciata della Norvegia, e a distanza di meno di un chilometro da molte ambasciate occidentali e dall'ingresso principale del quartier generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf). Lo scontro a fuoco, ha reso noto la polizia, che peraltro non presidiava il ristorante, è durato almeno due ore. Giovanni Trotta Uscita «imminente» dall'ospedale per Valérie Trierweiler, la compagna del presidente francese, François Hollande. Contattate da Paris Match, fonti vicine al capo dello Stato non hanno fatto alcun commento sullo stato di salute della Trierweiler, anche se hanno lasciato intendere che non c'è nulla di preoccupante. L'entourage di Hollande ha inoltre confermato che la sua uscita dall'ospedale parigino della Pitié-Salptrière, dove è stata ricoverata da oltre una settimana, sarebbe prossima. Sempre secondo le stesse fonti, Valérie dovrebbe recarsi nella residenza presi- denziale di La Lanterne, a Versailles, per riposarsi e restare in tranquillità. Alla domanda su quanto tempo ci dovesse rimanere, l'entourage del presidente ha detto di non essere in grado di rispondere precisamente, preferendo parlare di «giorni piuttosto che di settimane». Intanto si apprende che il 75% dei francesi approva il silenzio del presidente Hollande sulle sue vicende private durante la conferenza stampa di martedì scorso. Lo rivela un sondaggio Bva per il canale all news i-telé. Il 62% degli intervistati ritiene inoltre che si tratti di «una vicenda privata, che riguarda solo Francois Hol- lande». Intanto il capo dell'Eliseo non dimentica i suoi impegni politici: il presidente è andato in visita ufficiale nella regione della Correze, il suo feudo elettorale nel centro della Francia. Secondo quanto riportano i media francesi, citando fonti dell'Eliseo, è arrivato in mattinata nel piccolo comune di Vigeois, dove ha inaugurato la nuova sede della gendarmeria con un discorso. Ha raggiunto poi il capoluogo Tulle, dove ha avuto un pranzo in privato con i consiglieri regionali, e poi nel pomeriggio ha pronunciato i suoi auguri di inizio anno agli abitanti della regione. L'intervento come previsti ha riguar- DOMENICA 19 GENNAIO 2014 Razzismo in India: aggredite nella capitale quattro donne africane Francia, tre quarti della popolazione approvano il silenzio di Hollande sulla vicenda Gayet Redazione Quattro donne africane sono state vittime di un grave episodio di razzismo a Nuova Delhi da parte di una folla di sostenitori del partito dell'Uomo Comune (Aam Admi Party), che governa la capitale indiana dopo la vittoria elettorale di dicembre. Secondo quanto scrive The Hindu, due ugandesi e due nigeriane erano state bloccate alcuni giorni fa mentre rientravano in taxi nella loro abitazione nel quartiere di Khirki Extension. Una di loro è stata costretta a sottoporsi a un umiliante test per verificare se era sotto l'effetto di droghe. Un gruppo di residenti l'ha obbligata a dare un campione di urina sotto gli occhi di tutti. I risultati degli esami sono però risultati negativi. Tre giorni fa, un gruppo di dimostranti guidati dal neoministro della Giustizia di Nuova Delhi, Somnath Bharti, uno dei leader dell'Aap, aveva organizzato una marcia contro le giovani africane residenti nel quartiere, accusandole di prostituzione e di traffico di droga. Le quattro donne hanno anche detto di essere state insultate e minacciate dalla gente della zona. «Ci hanno detto di andarcene immediatamente - hanno raccontato - e quando una di noi ha tentato di chiamare la polizia, hanno preso il telefonino e lo hanno buttato fuori dalla finestra». Il portavoce dell'Aap, Deepak Vajpayee, ha smentito il coinvolgimento di sostenitori del partito nella vicenda e ha definito prive di fondamento le accuse di razzismo. Il nuovo gruppo politico, guidato da Arvind Kejriwal, ha come obiettivo la lotta alla corruzione e ai privilegi della classe politica. dato i temi della vita in aree rurali e della decentralizzazione, tornata al centro del dibattito politico negli ultimi giorni dopo l'annuncio che il governo è al lavoro su un progetto di riduzione del numero di dipartimenti e regioni. Il ministro Carrozza alle scuole: «Visitate i Bronzi di Riace». Scopelliti: «Aiuterà il nostro turismo» DOMENICA 19 GENNAIO 2014 Secolo d’Italia Redazione Il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha mantenuto l'impegno assunto con il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. La Direzione generale dello studente del ministero, si legge in una nota dell'ufficio stampa della Regione, su sollecitazione del ministro, ha inviato a tutti gli uffici scolastici regionali una circolare per invitare le scuole a visitare i Bronzi di Riace. Nella comunicazione si afferma che «dopo un lungo e complesso restauro, i Bronzi di Riace hanno fatto ritorno al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, collocati in una nuova sala a loro appositamente dedicata. I due magnifici bronzi del V secolo avanti Cristo, oltre ad essere una delle piu alte testimonianze artistiche pervenuteci dall'antichità, costituiscono un simbolo fondamentale delle nostre radici e dell'identità culturale del nostro Paese, la cui conoscenza e appropriazione è di fondamentale importanza per le giovani generazioni. La Sovrintendenza regionale dei Beni culturali, in collaborazione con i volontari del Fondo Ambiente per l'Italia, realizzerà una serie di visite guidate gratuite per le scuole». Per le prenotazioni, il riferimento è l'assessorato alla Cultura della Regione Calabria che sta coordinando tutta l'iniziativa. «Ringrazio il ministro Carrozza –ha detto Scopelliti – per l'attenzione e la grande sensibilità. Questa iniziativa può certamente contribuire a favorire il turismo scolastico e culturale a Reggio e in tutta la Calabria, con ricadute non solo economiche ma sopratutto a livello civile e di immagine. Infatti, la Calabria è an- Redazione Un nuovo giro di prostituzione è stato scoperto a Roma dalla polizia. Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato un uomo di 55 anni, Glauco Guidotti, che, spacciandosi per un manager di modelle e promettendo l'accesso al mondo dello spettacolo e della moda, induceva le ragazze a prostituirsi. Tra le giovani coinvolte c'è anche una ragazzina tra i 15 e i 16 anni. L'indagine è partita dalla denuncia della madre della giovane che, insospettita dallo strano comportamento della figlia, si è rivolta agli investigatori. La ragazza aveva infatti improvvisamente mostrato un'eccessiva disponibilità di denaro e difficoltà nei rapporti familiari. Lʼuomo arrestato, che non svolge alcuna attività lavorativa, si presentava come un garbato manager di modelle e, a fronte della prospettiva di accesso al patinato mondo dello spettacolo e della moda, riusciva ad illudere le giovani. Il giro sembra vasto. Tra i clienti, dai quali lʼuomo accompagnava personalmente le ragazze, ci sono infatti anche uomini facoltosi, liberi professionisti, dirigenti di aziende e commercianti. L'indagine degli investigatori prosegue, in particolare, per capire se nel giro siano coinvolte altre minorenni. Appena due mesi fa, nel novembre scorso, era scoppiato nella Capitale un altro 5 'Ndrangheta, sequestrati beni per due milioni di euro cora in gran parte da scoprire e da valorizzare, apprezzandone la straordinaria ricchezza culturale». Nelle settimane scorse, l'assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, aveva sollecitato direttamente tutti i dirigenti scolastici «a cogliere l'opportunità di conoscere e studiare i due guerrieri di Riace, che rappresentano un patrimonio culturale dell'umanità, espressione delle profonde radici storiche e culturali della nostra terra, culla della civiltà dell'Occidente». Nuova storia di prostituzione minorile a Roma. Arrestato un falso manager di modelle caso simile, partito sempre da un'indagine dei carabinieri, dal quale era emerso che due ragazzine di 14 e 15 anni venivano fatte prostituire in un appartamento nel quartiere ca- Redazione Nuovo colpo inferto alla criminalità organizzata: sequestrati due milioni di euro alla 'ndrangheta. A Reggio Calabria sono stati sequestrati alcuni immobili riconducibili a Paolo Schimizzi, di 38 anni, ritenuto esponente della cosca dei Tegano e autore di un attentato esplosivo ai danni di un bar pasticceria. Dalle indagini della Squadra mobile è emerso che il movente dell'attentato era da ricondursi al rifiuto da parte del titolare dell'esercizio commerciale di affidare i lavori di ristrutturazione del bar a una ditta riconducibile a Schimizzi. Il provvedimento di confisca ha interessato un appartamento e due magazzini a Reggio Calabria. A Schimizzi è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. A Gioia Tauro è stata confiscata una villa con piscina che era nella disponibilità di Girolamo Magnoli, di 35 anni, arrestato nell'ottobre scorso e accusato di essere a capo di un'organizzazione transnazionale, dedita al traffico di sostanze stupefacenti importate dalla Francia e smerciate in diverse regioni italiane tra cui Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria. pitolino dei Parioli. Nell'ambito di quell'inchiesta che tanto ha fatto discutere, sei persone erano finite in manette. Anche in quell'occasione il desiderio di disponibilità di denaro e oggetti di lusso furono la molla. «Siamo ragazze esigenti. Vogliamo macchine, vestiti, cose griffate». E la prostituzione era il modo giusto per ottenere facilmente tanti soldi. Finché, anche in quel caso, la mamma di Serena, una delle due ragazze ha denunciato tutto. Strage partigiana: a Cernaieto spunta una croce, simbolo di speranza 6 Secolo d’Italia Redazione A Cernaieto, luogo tristemente noto per la strage partigiana compiuta nel 1945 a guerra finita, è comparso un simbolo di speranza. A pochi metri dalla targa commemorativa in ricordo dei ventiquattro caduti è stata sistemata con cura una croce di legno, simbolo di misericordia e pietà. Una croce costituita da due tavole di abete unite tra loro. A Cernaieto nove anni fa è stato allestito un sacrario in ricordo delle ventiquattro vittime: a volerlo sono stati i familiari dei caduti, sostenuti in questa opera di imperitura memoria dal consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi. «La strage di Cernaieto – dichiara Filippi – è rimasta indelebile nella mente di molti reggiani: è difficile infatti dimenticare quella profonda buca, trasformata in una fossa comune, dove furono gettate dai partigiani comunisti ventiquattro persone, fra cui tre donne e quattro minorenni. Non sappiamo chi sia stato, a settantʼanni dalla strage, a compiere questo atto di compassione, forse un partigiano pentito, forse il parente di una delle vittime, certamente il gesto dona un valore aggiunto a quel luogo brutalmente dissacrato nel 1945. Non sappiamo nemmeno – continua Filippi – se sotto la croce ci siano resti umani. Sono disponibile a parlare con chi ha compito un gesto tanto nobile, sarei felice di ascoltare la sua storia, aggiungendo un nuovo tassello ai fatti di Cernaieto. Una nuova speranza nasce in noi, i cittadini hanno capito che quello che ci viene raccontato nei libri di storia non sempre corrisponde alla verità, che in alcuni casi mistificazioni palesi hanno travalicato la realtà. I simboli religiosi e laici posti in questi anni a Cernaieto sono oramai diventati patrimonio delle nostre terre, della nostra storia, della nostra cultura. Da anni gli atti vandalici sono del tutto assenti. Cernaieto è diventato un luogo di preghiera e giustizia come noi tutti speravamo fin dallʼinizio. Le stesse istituzioni – conclude il consigliere di Forza Italia – in alcuni casi refrattarie a riconoscere ufficialmente quanto accaduto a guerra finita nelle nostre terre, devono oggi fare ammenda, comprendere lʼimportanza di un luogo, prima simbolo di prevaricazione e ingiustizia e oggi simbolo di misericordia ed equità, che oramai appartiene allʼintera cittadinanza». Redazione «Siamo ben consci che il tema delle liste dʼattesa è un tema cogente anche a livello nazionale». Lo ha affermato in Consiglio regionale lʼassessore al Diritto alla salute Luigi Marroni rispondendo al question time del Nuovo Centrodestra sul legame tra liste dʼattesa enormi e convenzioni col privato contratte. Bene, lo sa. Ma non basta. Replicando, il presidente del gruppo Ncd Alberto Magnolfi glielo ha detto chiaro: «Apprendiamo che di risposte non ce ne sono, e procedere nelle convenzioni col privato a singhiozzo e con così breve respiro di certo non aiuta. Intendevamo porre una questione di metodo, ma a quanto pare al di là della buona volontà una risposta non cʼè». Questo, in estrema sintesi, il botta e risposta andato in scena nellʼaula del consiglio regionale della Toscana durante la finestra del question time. Il Nuovo Centrodestra aveva allʼordine del giorno una sua interrogazione che metteva in evidenza la contraddizione tra la proclamata volontà della Giunta di centrosinistra di comprimere le liste dʼattesa in sanità e il taglio delle convenzioni con il privato accreditato. Insomma: allʼaumentare della domanda, lʼofferta di fatto diminuisce. Un paradosso su cui avevano posto la loro lente dʼingrandimento i consiglieri della formazione alfaniana (oltre a Magnolfi lʼatto era firmato anche dal vicecapogruppo Marco Taradash e dai consiglieri Andrea Agresti e Roberto Benedetti) ma che ha trovato in risposta la presa dʼatto di una situazione ormai fuori controllo non certo solo in Toscana. «Noi chiedevamo come si intendeva risolvere la situazione – ha incalzato Magnolfi – non la conferma che fosse reale. Di questa risposta non possiamo ritenerci soddisfatti». Sanità toscana, la Giunta rossa non sa risolvere il problema delle liste d'attesa DOMENICA 19 GENNAIO 2014 Milano, nell'ex scuola pericolante il centro sociale apre un ristorante Redazione «Non bastava lʼoccupazione da parte dei militanti dello Zam di una ex scuola del Comune (la “Giulio Cesare" di via Santa Croce), tra lʼaltro pericolante al punto che il vicesindaco De Cesaris già mesi fa aveva promesso che lʼavrebbe fatta immediatamente sgomberare. Adesso nella stessa scuola, naturalmente ancora occupata, hanno aperto addirittura un ristorante abusivo con tanto di cartello che riporta le specialità della casa». Lo afferma Riccardo De Corato, di Fratelli d'Italia, vicepresidente del Consiglio comunale. «La scuola si trova accanto alla basilica di SantʼEustorgio, in piena movida – continua De Corato – dove, mentre ai commercianti vengono imposte tasse e vincoli di ogni genere, allo Zam è tutto consentito. Presenterò unʼinterrogazione per chiedere che lo stabile venga sgomberato sia perché occupato abusivamente sia perché a rischio cedimento. Rilevo che nel nuovo regolamento edilizio viene proposto di requisire gli stabili privati in stato di abbandono e degrado, un provvedimento da regime sovietico; invece i centri sociali possono occupare stabilmente uno stabile che presenta gravi problemi statici e aprirvi anche unʼattività di ristorazione». Il film di Edoardo Winspeare sulla crisi: poetico ed “ecologicamente corretto” Secolo DOMENICA 19 GENNAIO 2014 d’Italia Priscilla Del Ninno Salento superstar. Si sono appena spenti i riflettori del set di Sole a catinelle di Checco Zalone, e già Richard Gere è arrivato da qualche giorno nella zona circostante Tricase, insieme alla troupe di una produzione italo-giapponese, per le riprese di uno spot. E, come se non fosse ancora abbastanza, il celebre “Tacco d'Italia” è stato anche teatro delle riprese del film In grazia di Dio, girato da Edoardo Winspeare, che sarà presentato alla 64a edizione del Festival di Berlino, in selezione ufficiale nella vetrina della kermesse intitolata “Panorama”. La pellicola racconta con gusto scenografico e sensibilità poetica la storia, ambientata in un piccolo paese, di quattro donne di una stessa famiglia che, nella morsa della crisi, decidono di trasferirsi in campagna per lavorare la terra, e sopravvivere alla recessione con il baratto dei loro prodotti. «Come negli altri miei film – ha dichiarato il regista commentando entusiasticamente la selezione del suo titolo alla prossima Berlinale – l'elemento locale è molto forte. L'ambientazione in Salento – ha poi aggiunto Winspeare – lavorare con attori del posto, per me è sempre molto importante». Anche se, come ribadito dallo stesso cineasta, il tema di questa sua ultima fatica «è universale: la metamorfosi della crisi economica; lo stato di difficoltà visto come una possibilità, come un nuovo inizio. Il mio – ha infatti concluso il regista – è un film sulla possibilità di essere felici, nonostante tutto». In Grazia di Dio, dunque, interamente girato nei luoghi cari al regista – Giuliano di Lecce, Tricase e altre località salentine – e interpretato da attori non professionisti (tra gli altri, una delle protagoniste è la moglie di Winspeare, Celeste Casciaro), è una storia tutta al femminile, declinata ai nostri tempi di epocale stallo economico e di difficoltà sociali di varia natura. E allora, il fallimento di un'impresa familiare – e il conseguente pignoramento di casa e beni – sembra distruggere tutto sulle prime: ma ad una più attenta lettura, invece, ha il pregio di indurre le interpreti del film, non solo a cambiare vita e lavoro, ma anche a riconsiderare stile di vita e dinamiche relazionali e affettive. Un invito ottimista – ed ecologicamente corretto – a vedere il rosa anche nel nero più scuro... dal cinema, tradotto sul grande schermo da Kubrick, De Palma, Carpenter e Cronenberg. Un duello morale, quello che ispira anche questa nuova fatica letteraria dell'autore di Carrie e di Misery, incarnato dal poliziotto ormai in pensione, di nome Bill Hodges, e dal killer di turno, nella finzione creativa ribattezzato Brady Hartfield. E mentre l'investigatore in disarmo è ancora ossessionato da un crimine irrisolto che porta la firma di Hartfiled – un assassino che potrebbe essere seriale – si concretizza la minac- cia di un nuovo, e ancor più spietato, attacco omicida: in una tranquilla cittadina del Midwest, mentre centinaia di disoccupati sono in fila alla ricerca disperata di un posto di lavoro, un uomo, a bordo di una Mercedes rubata, guidata a velocità folle, sta per compiere una strage. Nello schianto, moriranno otto persone, e altre quindici rimarranno gravemente ferite. Il killer, però, riuscirà a fuggire. Una tragedia annunciata, quella di Mr Mercedes, che come nel più classico dei copioni sull'antagonismo tra il buono e il cattivo, mette subito a confronto i due rivali: il poliziotto, infatti, riceverà il guanto di sfida dall'assassino tramite una lettera che annuncia l'imminente attentato. La miccia è narrativamente innescata: Hodges si risveglia dal torpore in cui è piombato col pensionamento, mentre il killer comincia ad allestire il suo diabolico piano, che potrebbe costare la vita a centinaia di persone. Per l'epilogo e la risoluzione del mistero giallo, però, occorrerà aspettare il prossimo 3 giugno quando, pubblicato dallo storico editore dell'autore, Scribner, in Canada e negli Stati Uniti il libro arriverà nelle librerie d'oltreoceano. Il web a caccia di anticipazioni sul nuovo romanzo di Stephen King Bianca Conte Stephen King si è rimesso al lavoro: e già si parla di bestseller. Al centro di quello che dovrebbe intitolarsi Mr Mercedes – il racconto giallo attualmente in lavorazione, ma che ha già incuriosito gli internauti sul web in cerca di indiscrezioni e anticipazioni – un tema sempre molto caro allo scrittore: l'eterna lotta tra Bene e Male. Un argomento che, ora declinato al fantasy, ora al mistery, ora al thriller, ha offerto infiniti spunti narrativi al romanziere più gettonato Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia 7 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Antonio Triolo Ugo Lisi Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250