Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la

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Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la
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Anno 93 n. 59
Lunedì, 29 Febbraio 2016
unita.tv
Go Hillary
Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la nomination democratica
Ora il supermartedì e poi la sfida all’incredibile Trump per la conquista della Casa Bianca P. 2-3
Il Pd, Renzi
e Togliatti
Turboriformismo
nei servizi pubblici
È nato Tobia Antonio P. 8
«A
Erasmo D’Angelis
Andrea Romano
llargate
quindi
sempre
più le file
del Partito
Comunista:
accogliete in esso non solo coloro che
hanno una legittima rivendicazione
economica da soddisfare, ma coloro
che vogliono soddisfare l’aspirazione
ideale a un rinnovamento di tutta la
nostra vita». Sono le parole con cui
quasi settant’anni fa, nel settembre
1946, Palmiro Togliatti concludeva
a Reggio Emilia il celeberrimo
discorso che sarebbe poi stato
ricordato come «Ceto medio ed
Emilia Rossa». Sono sicuro che
Roberto Speranza abbia una solida
familiarità con il togliattismo.
Eppure la sua aspirazione a
costruire l’alternativa a Renzi
sulla base di una rappresentazione
“geneticamente pura” del PD appare
persino più arretrata del “partito
nuovo” che Togliatti promosse
dopo la Seconda guerra mondiale,
quando aprì il PCI a tutti coloro
che non sarebbero mai stati accolti
nell’organizzazione di impianto
leninista e classista dove militavano
solo rivoluzionari di professione.
Al di là dei paradossi storici, chi
sostiene come Speranza che «il PD
deve essere il partito che certi voti
non li vuole» sembra leggere il destino
del Partito Democratico in chiave
minoritaria e tutta la politica italiana
in luce esclusivamente identitaria.
Come se il confronto politico nel
nostro paese fosse soltanto tra identità
fisse e immobili, tra elettorati ben
trincerati nei rispettivi insediamenti
e destinati a non essere mai messi in
discussione né tantomeno conquistati
da un’offerta politica competitiva.
Qui Verdini c’entra davvero poco.
Perché il tema al fondo di questa
critica non è tanto lo spauracchio
di un ceto politico che è e rimane
estraneo al PD, oggi e domani,
quanto piuttosto la capacità di
questo PD di superare i confini
elettorali tradizionali che sono stati
insieme il patrimonio e il limite
della sinistra italiana nel ventennio
berlusconiano. Nel 2013, come
sappiamo, è successo qualcosa di
fondamentale nella geografia politica
italiana: se dal 1994 gli spostamenti
interni ai blocchi di consenso erano
stati limitati e marginali, due anni
fa l’intera architettura elettorale
ha conosciuto un rimescolamento
profondo dentro il quale la svolta
riformista impressa da Renzi ha poi
permesso al PD di conquistare elettori
che fino a poco prima non avrebbero
mai guardato da questa parte del
quadro politico. Segue a pag 10
Q
ualche volpone proverà
a farla saltare, proporrà
clausole di salvaguardia
e cavilli per rinvii, farà
scattare piagnistei e resistenze
di ogni genere e anche qualche
sciopero, ma in questo secondo
tempo del governo, dopo due
anni che sembrano venti, i
parlamentari posso inserire
il turboriformismo per varare
la storica riorganizzazione
dei servizi pubblici locali che
in molte regioni italiane, e
soprattutto da Roma in giù,
sono un panorama di sfacelo,
bassezze morali e sprechi
altroché servizi ai cittadini.
Strombazzata da quarant’anni,
la nostra archeologica pubblica
amministrazione è alla svolta
della legge che porta la firma
del ministro Marianna Madia,
e tra gli 11 decreti attuativi che
navigano nelle commissioni
parlamentari c’è la nostra
rivoluzione d’ottobre con
l’obiettivo di riformare tutto
e far diventare lo Stato un
regolatore e un ringhioso “cane
da guardia” controllore di gestori
e fornitori di servizi pubblici
efficienti, trasparenti e moderni,
messi a gara ad evidenza
pubblica e vinca il migliore.
Segue a pag 9
Auguri a Ed e Nichi
e a tutte le coppie
che si amano.
Auguri soprattutto
al loro figlio Tobia Antonio
perché trovi
nel suo cammino
l’Italia dei diritti
e persone diverse
da Salvini, da Gasparri
e dai falsi moralisti
Staino
L’ANALISI
Iran in festa
Riformisti
e moderati
avanti ovunque
La strategia
della politica
contro
i Narcos
Roma,
confronto tv
a sei: vince
il fair play
Livio Zanotti
Alle primarie Giachetti,
Morassut, Pedica, Mascia,
Ferraro e Rossi
È fallita la strategia militare contro la droga, i governi ora seguono la strada della politica, dalla
Colombia al Brasile, dall’Uruguay
alla Bolivia. Campagna per depenalizzare le droghe leggere. P. 5
Davanti a Lucia Annunziata a “In 1/2
ora” su Rai3 la sfida tra i candidati
del centrosinistra a una settimana
dalle primarie. Intanto ieri 12mila
votanti ai gazebo della Lega. P. 6-7
Rohani ringrazia gli
elettori: avete fatto onore
alla nostra storia. P. 4
Casini: in una
società giovane
la democrazia
è travolgente
«Il successo dei riformisti
in Iran dimostra che Obama
ha avuto ragione. P. 3
Radar di lunedì: i libri e i dischi della settimana, gli appuntamenti al teatro, gli spettacoli e la cultura P. 13-19