Libero - 21 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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Libero - 21 Ottobre 2016 - 23-10-2016
771591 042007 61021 Venerdì 21 ottobre 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 291 EURO 1,50* Non chiedono salari più alti ma voti Sciopero a comando I Cobas oggi bloccano i trasporti italiani per schierarsi sul referendum. Hanno diritto di stare con chi vogliono, non di arrecare disagi mostruosi ai cittadini per sostenere le loro opinioni. Così tradiscono la Costituzione di VITTORIO FELTRI Oggi sciopero dei trasporti: aerei, treni, autobus, tram. Tutto bloccato anche se l’adesione è limitata ai cosiddetti Cobas che un tempo costituivano una minoranza e che oggi, invece, hanno in mano il pallino poiché i sindacati classici (Cgil, Cisl e Uil) si sono dati una calmata e contano meno degli scalmanati autonomi. I lavoratori spesso hanno ragione di protestare perché i loro contratti non vengono rinnovati e rimangono congelati per anni, penalizzando i salari e rendendoli insufficienti per campare decentemente. La verità è questa e negarla sarebbe un delitto. Provate a campare con una paga misera. Arriva il momento che la miseria incattivisce gli animi, li esaspera e induce chi è in bolletta ad esplodere. E fin qui c’è poco da discettare. Accettiamo le astensioni dal lavoro dei dipendenti come ineluttabili: in fondo lo sciopero è l’unica arma potente di cui essi dispongono per ottenere ciò che è indispensabile onde tirare avanti alla meno peggio.Ma ci sono altri tipidi manifestazioniche prescindono dall’esigenza di guadagnare di più e che non condividiamo. Per esempio quella di oggi organizzata a scopi politici ossia in appoggio a coloro che intendono votare No al prossimo referendum sulle riforme costituzionali. Ovviamente i Cobas hanno diritto di esprimere la loro opinione in anticipo sulla data del plebiscito. Ci mancherebbe. Ma non si capisce perché per dire come la pensano circa il ridimensionamento del Senato e sul titolo V, essi debbano incrociare le braccia, evitando di fornire ai cittadini un servizio fondamentale, quale quello dei trasporti, costringendoli a usare mezzi di fortuna e a subire disagi enormi. Senza contare il traffico caotico che si crea inevitabilmente ogni qual volta le città si paralizzano obbligando la gente ad arrangiarsi in proprio. Di sicuro gli autonomi (...) segue a pagina 3 TOMMASO MONTESANO a pagina 3 All’Emergenza abitativa Non paga l’affitto Grillina promossa di MATTIAS MAINIERO Chi ha detto che il grande difetto dei grillini, una volta alle prese con le cose amministrative, è la mancanza di esperienza? Deborah Montalbano, 36 anni, disoccupata, madre di una figlia, consigliere (o forse consigliera, ormai non sappiamo più come si deve scrivere) comunale di Torino: lei sì che se ne intende. Tanto di cappello, signora Deborah: se un giorno (speriamo di no) dovessimo trovarci nei guai, sappiamo a chi chiedere consiglio. (...) segue a pagina 9 * Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00. La promessa di Madonna Chi ha la colpa del caos in Siria? Sesso orale a chi sta con Hillary Il mondo sanziona Putin E poi sarebbe Trump il candidato volgare e sessista... che uccide meno degli Usa di RENATO FARINA Verso l’Eurabia Premessa: viva l’America. Ma questa America qui,diciamocelo, ci è ostile. Per cui, viva Putin. Ha un bel coraggio Obama ad accusare Putin di «crimini contro l’umanità». Non la beviamo. Se non altro è la prova che Putin non è un comunista. Mai un presidente degli Stati Uniti - sia pure per interposto Kerry, il segretario di Stato - si sarebbe sognato di attaccare la Russia con tale violenza verbale se ci fosse stato al potere un Breznev e ci fosse davvero (...) Finirà nella Ue pure la Tunisia segue a pagina 11 di SOUAD SBAI «La Tunisia ha tutte le caratteristiche per entrare nell’Ue», ha detto ieri il ministro dello sviluppo, investimenti e cooperazione internazionale della Tunisia, Fadhel Abdelkefi. Il Paese che ha dato il via (...) segue a pagina 6 Per la sua linea anti-Europa Tremonti va a CasaPound Accolto da trionfatore di GIULIO ZANNINI di GIUSEPPE CRUCIANI Un pompino in cambio del voto alla Clinton? Aprite un fascicolo, aprite un fascicolo!! Fosse accaduto in Italia si sarebbe messa in moto la gioiosa macchina della magistratura per scongiurare il traffico immondo (...) segue a pagina 13 PAOLO BECCHI - CESARE SACCHETTI a pagina 13 Nella sala, gremitissima nonostante l’orario, giovanissimi e anziani: tutti fedelissimi di CasaPound. Ore 21 di mercoledì sera. Giulio Tremonti varca per la prima volta la sede del centro sociale in via Napoleone III, a Roma. Nel palazzo occupato dall’organizzazione della destra radicale lo attendono in tanti: c’è gente financo sui balconi e sparsa per le scale. L’attesa per l’evento a CasaPound era altissima, tanto quanto l’attenzione (...) segue a pagina 4 Amiche delle quote rosa, è festa: il colosso minerario Bhp (Australia) vuole favorire la parità tra generi e ha detto che assumerà 21mila donne entro il 2025. Finalmente verrà abbattuto il muro di maschilismo (sessismo, machismo, a scelta) che impediva l'accesso a una professione secolarmente colonizzata dalla lobby maschile: lavorare in miniera, farsi un mazzo così a picconare nelle cave e nel sottosuolo, la stessa discriminazione che accoglieva solo maschi tra i sette nani (con qualche sospetto su Cucciolo) e che co- APPUNTO di FILIPPO FACCI Donne, in miniera! stringeva Biancaneve a casa a cucinare. Sino a oggi le donne avevano raggiunto una parità di presenza, se non superato gli uomini, soltanto in professionalità usuranti come magistratura, avvocatura, medicina e, con l'aiuto delle quote rosa, anche in politica e nei consigli di amministrazione delle società di Borsa: ma il corservatorismo maschile sbarrava i cancel- li nei cantieri, nelle fonderie, nei pozzi petroliferi e appunto nelle miniere, anche grazie ad antiquate leggi che le «proteggevano» assieme ai bambini. Certo, la strada è ancora lunga, mancano all' appello quote rosa che reclamino presenze femminili tra gli operai edili e metallurgici, tra gli addetti alle trivellazioni e soprattutto tra i tagliaboschi. Ma la strada è segnata: c'è da invertire la sessuofobica percentuale che in Italia, per esempio, vede prevalere gli uomini nel 97 per cento dei casi. Dei morti sul lavoro. Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ FUORI CONTROLLO A settembre degli extracomunitari hanno occupato la Statale nei pressi di Trapani perché non volevano più i controlli del Viminale Paese nel caos Gli immigratifanno i blocchi stradali per avere più soldi «Cibo troppo scotto», ritardi nei permessi di soggiorno e diarie in arretrato: si moltiplicano le proteste e i cittadini subiscono ::: CLAUDIA OSMETTI DIRITTI, LIBERTÀ, PAGHETTE ■■■ Niente da fare, adesso occupano pure le strade. Cibo scotto, permessi di soggiorno che non arrivano e, soprattutto, soldi che scarseggiano: i profughi di mezza Italia protestano, e lo fanno bloccando il traffico. Ieri, per esempio, una sessantina di migranti si è impossessata della provinciale 78, a Narcao, in Sardegna. Si sono seduti lì, al centro della carreggiata, per circa un’ora: il motivo è che da tempo non ricevono più i soldi mensili che spetterebbero loro. Come a Vigolzone (Piacenza) dove una manciata di giorni fa una quindicina di richiedenti asilo ha letteralmente chiuso un tratto dell’arteria stradale sotto l’agriturismo che li ospita. Di lì non si poteva più passare, al punto che alcunicamionisti hanno tentato di forzare quello stop raffazzonato alla meno peggio rischiando qualche momento ditensione. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine, ben tre pattuglie dei carabinieri. A mettere sul piede di guerra gli stranieri, di nuovo, il mancato pagamento della diaria mensile, quella che in gergo si chiama pocket-money. Così hanno deciso di alzare la voce e, tanto per non farsi mancare niente, si sono addirittura lamentati delle condizioni di vitto e alloggio. Ma il problema è, purtroppo, ben noto anche ai gestori della struttura che hanno spiegato Sopra, la protesta a Vigolzone (Piacenza) per chiedere la diaria. Ma le manifestazioni ormai si moltiplicano in tutta Italia [Fotogramma] PROTESTA A ROMA Le moschee abusive sono chiuse: islamicial Colosseo come i fondi previsti per l’accoglienza non arrivano più nemmeno sul loro conto corrente. Lo hanno già denunciato, a settembre, le organizzazioni umanitarie e le coop dell’accoglienza: «Se il problema non sarà risolto», raccontavano al Corriere,«dovremo sospendere il servizio». A far di conto pare che manchino già 600 milioni all’appello per coprire tutte le spese di gestione. Risultato: visto che il Ministero non riesce a metterci una pezza, almeno economica, circa 20mila profughi rischiano di restare fuori dalle strutture abilitate. E allora ecco che episodi come quelli di Narcao e Vigolzone si moltiplicano. Un mese fa è toccato a Livorno: nel centro della cittadina toscana mancava l’acqua e cinquanta migrantihanno inscenato la rivolta. Pare ci sia stato anche un tentativo di aggressione nei confronti di alcune persone bloccate, in auto, tra i manifestanti: avevano fermato il traffico in una delle arterie nevralgiche del porto. E dire che due giorni prima i profughi erano andati sotto la Prefettura: «Non abbiamo ricevuto i contributi che ci spettano negliultimi due mesi per un totale di 125 euro», sbottavano. Ancora. A Torino, quest’estate, hanno portato cassonetti e altri materiali in strada, poi hanno improvvisato un sit-in. Inutile dire che il traffico è rimasto paralizzato. Erano in quindici, quasi tutti nigeriani, e urlavano che quel «riso scotto» che qualcuno glifaceva trovare nelpiatto proprio non riuscivano a digerirlo. Nel vero senso della parola. A Mantova, qualche giorno prima, è andato in scena lo stesso copione: alcuni ragazzi provenienti dall’Africa hanno occupato l’ex strada statale che collega Lonato e Castiglione. Volevano risposte certe circa i tempi delle loro domande di L’avvertimento del prelato di Kirkuk a Venezia Il vescovo iracheno: «Troppi profughi, siete in pericolo» ::: dall’inviato a Venezia ANDREA MORIGI ■■■ «Accettare altra immigrazione? Troppo facile. È già un peso e potrebbe anche diventare un pericolo». L’avvertimento di monsignor Yousif Thomas Mirkis, arcivescovo di Kirkuk e Sulaimanya,in Iraq,suona come un campanello d’allarme al 19˚ incontro annuale del Ppe sul dialogo interculturale con le Chiese e le istituzioni religiose, che si tiene a Venezia. «Fra le conseguenze della sconfitta dell’Isis si ipotizza che la minaccia si espanda al mondo intero», spiega il prelato a Libero, «e che la pace mondiale sia messa in pericolo da questa ideologia estremista e dalle organizzazioni occulte che la sostengono». Lo denunciano in molti, ma poi sono accusati di razzismo, anche se tra i profughi si sono nascosti spesso anche dei terroristi islamici. «Arrivano qui pensando di farvi fessi a causa della vostra ingenuità. Cosa che non è totalmente da escludere perché il vostro problema in Europa è che, se l’estrema destra tocca un argomento, diventa immediatamente tabù.Da quando Marine Le Pen ha chiesto di controllare i flussi migratori, nessuno osa più dirsi d’accordo con lei». Invece Sua Eccellenza, che non è europeo, ma è nato a Mosul, cosa può permettersi di pensare? «Anche se dirlo può essere considerato politicamente scorretto, gli immigrati in Europa non hanno nulla da fare se non coltivare la nostalgia intonan- do le canzoni che cantavano in gioventù nel loro Paese. Non conoscono la lingua e dovranno compiere sforzi enormi per integrarsi in un Paese nel quale rimarranno sempre stranieri». Come potremmo aiutarvi? «Per evitare gli sgozzamenti in Iraq è inutile spendere soldi in aiuti ai rifugiati. Piuttosto spendeteli da noi per creare istituzioni che impediscano la fuga dei cristiani». Non vi sentite in pericolo? «Anche se rimaniamo una minoranza in Oriente,siamo a casa nostra.Questo spesso ci ha spinti a un maggiore dinamismo e, con un po’ di libertà in più, abbiamo contribuito alla società costruendo tipografie, scuole, ospedali. Perciò abbiamo bisogno non solo di pane, ma soprattutto di speranza». protezione internazionale, hanno ottenuto solo tanta rabbia da parte di automobilisti. Non è andata meglio a Salemi (Trapani) dove la statale 188 è stata chiusa al traffico causa profughi almeno tre volte: a fine settembre i problemi alla circolazione sono durati alcune ore, a ostruire l’asfalto cihanno messo pure deimaterassini. Chi passava di lì racconta che, circa i motivi di quella «sommossa» da marciapiede, abbiano sentenziato, in un italiano stentato: «Non ci piace lo Sprar» (il sistema di protezione targato Viminale). Ma guarda un po’. © RIPRODUZIONE RISERVATA E voi come potreste contraccambiare? «Possiamo spiegarvi che l’Isis arriva da lontano, dal rifiuto del mondo arabo di riconoscere la dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948. E che anni di predicazione in cui si è affermato che ogni religione che non sia l’islam è miscredenza e che chi pensa che le chiese siano case di Dio è un infedele, producono gente pronta a uccidere. Ecco perché le radici del terrorismo sono molto più estese e profonde». Sarebbe un ottimo consiglio. «Però dovete avere il coraggio di combattere l’odio come avete fatto con le ideologie del XX secolo,nelcampo intellettuale e culturale, con la propaganda per la pace. Se lo ricordino soprattutto i parlamentari dell’est europeo, che hanno memoria delle sofferenze patite da loro popoli sotto il comunismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’appuntamento è per questa mattina davanti al Colosseo, per una protesta che assomiglia in maniera preoccupante alla prova di forza. A ritrovarsi davanti al monumento simbolo di Roma (se non dell’Italia) sarà infatti la comunità islamica romana, che nel bel mezzo di via dei Fori imperiali (più precisamente sotto l’arco di Costantino) ha intenzione di effettuare la preghiera rituale del venerdì. La cosa avviene a titolo di protesta contro le recenti chiusure - a Roma come nel resto d’Italia - di numerose moschee abusive: locali destinati ad altro utilizzo che vengono clandestinamente adibiti a luoghi di culto, che operano fuori da ogni controllo delle autorità con i rischi in termini di radicalizzazione che si intuiranno. «Siamo stufi», dicono all'associazione Dhuumcatu che ha organizzato l'evento, «della criminalizzazione dei nostri luoghi di culto bollati come abusivi. Non esiste una normativa di riferimento e non possiamo inventarci soluzioni in autonomia dalle amministrazioni. Auspichiamo che l'amministrazione capitolina avvii, come dichiarato, un processo per arrivare ad una soluzione di sistema e che ci vengano date delle soluzioni nel breve periodo». 3 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Paese nel caos A PIEDI Disagi previsti nelle città per il blocco del traffico locale, salvaguardate solo le fasce protette A Roma sospese le zone a traffico limitato diurne Tra 40 giorni c’è il referendum: sciopero Oggi mobilitazione dei Cobas che rischia di paralizzare in tutto il Paese trasporti, pubblica amministrazione e sanità. L’obiettivo del sindacato però non è l’aumento dello stipendio per i lavoratori ma fare politica ::: TOMMASO MONTESANO ::: ■■■ La pubblica ammini- strazione. I trasporti. La sanità. Il caos, in pratica. A Roma, e nel resto d’Italia, per lo sciopero nazionale di tutte le categorie, pubbliche e private, proclamato per oggi dai sindacati di base Usb, Unicobas e Usi a cui hanno aderito anche SI Cobas, l’AdL e Cub Trasporti Lazio. In programma ci sono «iniziative, presidi e manifestazioni in tantissime città». L’agitazione è stata indetta «contro le politiche economiche del governo Renzi dettate dalla Ue» e «per la difesa e l’attuazione della Costituzione ed il No al Referendum». Accanto all’astensione dal lavoro, che negli ospedali si concretizzerà nel garantire solo i servizi essenziali e di emergenza, a Roma ci sarà la manifestazione in piazza San Giovanni, dove sarà anche ricordato Abd Elsalam,l’operaio morto a Piacenza lo scorso 14 settembre. Tra cortei, dibattiti e musica, si andrà avanti fino a domani, quando nella stessa piazza si svolgerà il No Renzi Day. I disagi maggiori ci saranno nel settore del trasporto pubblico locale. Nelle singole città sono previste fasce diverse: a Milano l’agitazione ci sarà dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio; a Roma il servizio sarà garantito dall’inizio delle corse diurne alle 8,30 e dalle 17 alle 20; a Napoli corse assicurate solo tra le 5,30 e le 8,30 e tra le 17 e le 20. Nella Capitale quella che si preannuncia come una giornata campale,alla quale l’amministrazione comunale cerca di porre rimedio disattivando le Zone a traffico limitate diurne del Centro storico e di Trastevere, è stata prece- Commento Votate chi volete ma non danneggiate gli altri cittadini ::: segue dalla prima VITTORIO FELTRI duta da una tragedia sfiorata: ieri su un vagone della linea B della metropolitana, lungo la tratta per Laurentina, si è staccata l’anta di una porta durante la corsa, mentre il convoglio stava uscendo dalla galleria. Due viaggiatori hanno riportato contusioni, un terzo passeggero è in stato di shock. L’Atac, l’azienda municipale dei trasporti, ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente. Oggi non andrà meglio sul fronte ferroviario nazionale. Il personale fisso incrocerà le braccia per 24 ore, mentre per gli addetti alla circolazione dei treni lo sciopero si svolgerà dalle 9 alle 17. Conclusione: Trenitalia ha comunicato che solo le Frecce circoleran- no regolarmente. Per tutti gli altri treni, meglio dare un’occhiata al sito per prendere visione delle modifiche. E lo stesso è meglio che facciano gli utenti di Italo e quelli di Trenord, l’azienda dei treni regionali lombardi. Trenord, in particolare, ha comunicato che circoleranno regolar- PANICO SU UN CONVOGLIO Nuovo incidente sulla Metro B di Roma Si stacca un portellone, due contusi Paura sulla metropolitana B di Roma per l’ennesimo caso di malfunzionamento. Su un convoglio che stava uscendo dalla galleria per entrare nella stazione di Piramide in direzione Laurentina si è staccata l’anta di un portellone. Sul convoglio si è scatenato il panico e per la concitazione due viaggiatori hanno riportato contusioni, un terzo è in stato di shock. Per ora sono ignote le cause dell’incidente e l’Atac ha annunciato di aver aperto un’indagine interna per accertare le cause di quanto accaduto mentre «il treno è stato condotto al deposito per le verifiche di rito». ■■■ La saldatura è perfetta: sciope- Fine settimana con le scuole chiuse ro generale contro le politiche del governo e contro il referendum costituzionale. L’iniziativa dei sindacati di base, che hanno promosso oggi una giornata di mobilitazione generale, prova a saldarsi con il fronte del No alla riforma della Costituzione. Tanto è vero che domani, sabato, ci sarà un corteo a Roma dal titolo No Renzi Day che ha come bersaglio proprio la riforma oggetto del referendum del 4 dicembre. Un “no sociale”, si legge nella piattaforma della manifestazione, che ha come obiettivo «la controriforma costituzionale del governo, di Confindustria, delle banche e dell’Unione europea». Nel carnet, poi, c’è altro. Si protesta contro il jobs act, la «precarietà sociale», «la buona scuola»,«il decreto Madia» e poi la Tav, la «persecuzione dei migranti»,le grandi opere, «la distruzione dello stato sociale, le privatizzazioni, gli interventi sulle pensioni a favore delle banche». Da quando Matteo Renzi è al governo è forse la prima, vera prova di forza della piazza. Il primo autunno caldo che si trova ad affrontare. Anche se in forma ridotta, rispetto a quelli del passato perché i sindacati confederali non partecipano. La spaccatura è soprattutto con la Cgil, che pure ha approvato un documento in cui si dichiara contro la riforma della Costituzione. Ma il tavolo con il governo sulle pensioni, che ha portato a un semi-accordo, ha evitato che il sindacato guidato da Susanna Camusso si unisse a questa protesta. Ci saranno solo sei sigle di base, a mente solo i treni che partono entro le 9 e arrivano a destinazione entro le 10. Quanto agli aerei, saranno assicurati i voli compresi nelle fasce di garanzia, ovvero dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. I dipendenti delle società di trasporto marittimo, invece, sciopereranno per l’intera giornata, a partire da un’ora prima delle partenze di oggi. Nella pubblica amministrazione, per l’intera giornata sciopererà il personale in servizio presso agenzie fiscali, Enti locali, ministeri, Inps, Inail, Inpdap, Aci, presidenza del Consiglio, scuola e università. Il personale dei Vigili del fuoco si asterrà dal lavoro dalle 9 alle 13. (...) se ne infischiano di danneggiare i cittadini, altrimentinon provocherebbero loro tantiguai e molestie. Ma c’è chi in passato ha fatto di peggio. Miriferisco agli scioperi generali che hanno caratterizzato una lunga stagione sindacale, dagli anni Settanta al recente periodo berlusconiano. Ne abbiamo memoria. All’epoca perfino la Cgil, la Cisl e la Uil bloccavano ilPaese con l’intento di osteggiare le politiche governative, come se il sindacato fosse un soggetto istituzionale chiamato a dare il proprio parere sulle scelte dell’esecutivo. Mentre era ed è solo il Parlamento a rappresentare essendo votato dal popolo - gli elettori tutti. Insomma le vecchie abitudini illegittime non sono completamente estinte. Restano i Cobas a creare confusione e a impicciarsi di problemi estranei alle loro funzioni.Oddio, il referendum è una faccenda che interessa chiunque, ma si dà il caso che proprio chiunque avrà facoltà di dire la propria ponendo un Sì o un No sulla scheda, senza bisogno di essere spinto nelle proprie decisioni dai Cobas. Ai quali va la nostra netta disapprovazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Studenti in piazza per tutto: lavoro, Tav, migranti, pensioni cominciare dall’Unione sindacale diBase e daiCobas. Ma saranno presenti anche i partiti della sinistra radicale, galassia sempre più sparuta, ma che è l’unica ad avere un rapporto con comitati e movimenti che pure esistono nel Paese. E che, se si muovono, qualcosa contano. Come ha dimostrato, per esempio, il referendum contro le trivelle. Ci saranno Rifondazione Comunista, il partito comunista italiano, Sinistra per Roma, la Rete dei Comunisti. E all’appello della manifestazione di domani, che partirà alle 14 da piazza San Giovanni, hanno aderito vari comitato per il No al referendum, il movimento No Tav della Val di Susa, il Forum dei movimenti per l’Acqua,oltre che personalità che prova- no a intercettare questo mondo, come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Stefano Fassina. Non è escluso che ci siano anche altripolitici, magari di Sinistra e libertà. Il tentativo, come ha spiegato Giorgio Cremaschi, che è uno dei promotori, è di saldare il No al referendum al No nei confronti delle politiche sociali del governo: la battaglia contro il referendum, ha spiegato, «non è solo materia per i costituzionalisti, ma è l’espressione dell’opposizone alle politiche renziane». E una replica ci sarà il 27 novembre, quando è in programma un’altra manifestazione nazionale sempre contro il governo Renzi. Tra la due giorni che si apre oggi e l’iniziativa del 27, ci sarà, poi, un’altra, opposta, piazza. Quel- la convocata, invece, dal Pd (su richiesta del premier ovviamente), il 29 ottobre a piazza del Popolo. Anche quella vuole essere una prova di forza numerica. Al di là dei numeri del corteo - comunque interessanti - resta il fatto che lo sciopero, e soprattutto, domani, il No Renzi Day, segna uno spartiacque nella vicenda del governo. In realtà, a voler essere precisi, la prima grande mobilitazione sociale contro questo governo è stata la campagna No Triv, contro il decrto Sblocca Italia, finita con un successo. Nel caso di oggi e domani non c’è una consultazione da vincere. Non c’è una legge da abrogare. C’è, però, un mondo sindacale che si mobilita. Contro tutte le politiche del governo. E un corteo che, comunque, attraverserà la Capitale. E.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: L’UNIONE A PEZZI La presentazione del libro «Mundus Furiosus» Bordate su euro e immigrati: Tremonti trionfa a CasaPound L’ex ministro nella sede del gruppo di estrema destra: «Vado dove mi invitano L’Ue è nemica del popolo. Le élite vogliono sostituire gli europei coi migranti» ::: segue dalla prima GIULIO ZANNINI (...) durante le due ore di dibattito. Una scelta, quella dell’ex ministro, assai discussa nei giorni scorsi e che lui stesso ha difeso, durante la conferenza dedicata alla presentazione della sua ultima fatica (Mundus Furiosus, Mondadori): «Io vado dove mi invitano, sarei andato anche alla Casa del popolo». Per ora da sinistra non è partita alcuna richiesta. Ma torniamo al sesto piano di via Napoleone III. Attacchi, considerazioni e domande dal «pubblico», mai stanco di ascoltare critiche autorevoli e durissime nei confrontidell’Europa, ovvero il bersaglio principale del libro mandato in stampa durante l’estate dal senatore di Gal. Secondo il quale l’Unione europea è un «Leviatano guidato da élite cosmopolite e nemiche del popolo, una fabbrica di regole inutili che invadono le nostre vite» e l’euro «è il primo caso di moneta senza Stati e Stati senza moneta». Scrive nel suo libro: «Questa Europa, accettando passivamente i termini della più estrema altrui modernità, nella sua conseguente decadenza sta diventando l’Ancien Régime di se stessa». Dicevamo, la partecipazione della sala. L’ultimo intervento oltre le 23, si parla della strategia energetica nazionale. Poco prima il presidente dell’Aspen Institute aveva raccontato aneddoti della sua esperienza al Tesoro, dai summit a Bruxelles a quando ha preferito snobbare il colonnello Gheddafi in visita a Roma. Al termine dell’incontro chi abbandonava la sala non ha nascosto di essere stato letteralmente sedotto dal pensiero del senatore, già in passato, comuunque, con posizioni estreme rispetto a Ue e moneta unica. L’ex titolare dell’Economia durante i governi guidati da Silvio Berlusconi è stato stuzzicato anche sull’immigrazione. Che, a giudizio di Tremonti, ripropone in Europa «il fantasma della povertà che avevamo sconfitto secoli fa». Di qui l’accusa alle classi dirigenti europee di puntare a una vera e propria «sostituzione di popolo».Un’affermazione che taluni, nella sede di CasaPound, hanno interpretato come potenziali «suggestioni sovraniste». Del resto, lo TUTTO ESAURITO ::: IL LIBRO Giulio Tremonti presenta il suo libro nella sede romana di CasaPound [foto da facebook] IN LIBRERIA Sopra, la copertina di Mundus furiosus (Mondadori), ultimo libro di Giulio Tremonti, in cui l’ex ministro si occupa di Europa, globalizzazione e internet. L’Ue, ha detto Tremonti, è un «Leviatano guidato da élite cosmopolite e nemiche del popolo, una fabbrica di regole inutili». stesso Tremonti ha messo sul tavolo temi come la paura per il «terrorismo patriottico» e per il dominio della finanza su politica ed economia. Timori ai quali l’ex ministro ha aggiunto quelli per i rischi di emersione di «tribuni» e «minoranze organizzate». Il senatore ha poi affrontato la questione del «rilancio degli Stati e delle sovranità nazionali» ma con una condizione preci- ::: NICK FARRELL ■■■ I fedeli del progetto europeo hanno sempre ammonito con una compiaciuta condiscendenza: poveri inglesi, dopo la Brexit non saranno in grado di trovare accordi commerciali con nessun Paese importante senza il nostro peso. Cioè il peso magnifico dell’Unione europea. Invece, guardate caso, sono proprio loro e l’Ue gli incapaci in materia, perché il loro peso è davvero pesante. Ovvio, se ci pensiamo un attimo, perché come diciamo noi inglesi: «Too many cooks spoil the broth» (troppi cuochi rovinano il brodo). Così, dopo trattative da maratona, già durate sette anni, l’importantissimo accordo commerciale fra l’Ue e il Canada, che era finalmente pronto per essere firmato, ora sta per saltare grazie - incredibile ma vero - alla piccola regione di Vallonia nel Belgio. Il premier canadese Justin Trudeau ha già prenotato il suo biglietto di volo per venire a Bruxelles venerdì prossimo (27 ottobre) e firmare l’accordo. Sarà una perdita di tempo a questo punto, perché un certo Monsieur Paul Magnette, capo del governo regionale della Vallonia, si è rifiutato di firmare il foglio dell’ok del governo belga. Ecco dunque l’ennesimo esempio di come funziona male questa unione di 28 (fra poco 27) Paesi. Ovvio,no? Ogni accordo commerciale deve essere approvato da ogni Paese dell’Ue più ogni governo regionale dell’Ue. Una ricetta per il disastro, insomma. E così, Monsieur Magnette - sì, è sa: ovvero niente isolamenti,perché bisogna collaborare per competere con giganti del calibro di Cina e Stati Uniti d’America. Di qui la proposta di dare vita a una Confederazione di nazioni europee, un salto di qualità di rilievo rispetto a un’Unione europea che sta mostrando - proprio con la crisi economico-finanziaria tutte le sue debolezze. È il Tremonti, parzial- Stop all’accordo col Canada Basta il «no» dei valloni a mettere in crisi l’Europa un socialista - ha dato un secco «mais non» perché come ha spiegato alla radio belga RTBF mercoledì: «Firmare … Ce n’est pas raisonable». Si devono riaprire le trattative addirittura - che furono concluse due anni fa - insiste il vallone intransigente. In ogni caso - ha fatto notare - lui non è l’unico colpevole. «Il trattato si sta già disfacendo», ha detto, perché la Corte costituzionale in Germania avrà il potere di respingerlo. Ah, i tedeschi. Sempre loro. Chiaramente, la casta alla Commissione europea è incazzata nera e fonti a Bruxelles stanno dicendo ai media che il comportamento testardo di Magnette non soltanto potrebbe uccidere l’accordo ma mandare un messaggio pericoloso al mondo. Cioè: trovare un accordo commerciale con i 28 Paesi dell’Ue è come trovare un accordo con i residenti della Torre di Babele. Le trattative hanno coinvolto centinaia di negoziatori canadesi in sette anni di videoconferenze transatlantiche e riunioni senza fine a Bruxelles. L’accordo prevede il libero scambio fra il Canada e l’Unione europea per il 98,6 per cento dei prodotti. Si sperava di concludere almeno le trattative entro il 2012. Invece niente. Per colpa della Vallonia - una delle tre regioni del Belgio - dove la popolazione di un paio di milioni di abitanti per la maggior parte parla il francese. Una volta ricca di carbone e ferro, è la regione dove, a Marcinelle nel 1956, 262 minatori morivano LA CATENA SPAGNOLA FA RICORSO L’Unione vieta i ristoranti «La Mafia» L’Ufficio Marchi e Disegni dell’Unione europea ha deciso di annullare il contrassegno numero 5510921, accogliendo il ricorso dell’Italia per l’invalidità del marchio, alla catena di ristoranti spagnoli «La Mafia» («La Mafia se sienta ala mesa»), che però ha presentato ricorso. Inizia ora una lunga battaglia alla quale si oppone un gruppo di quasi 40 ristoranti in tutta la Spagna con più di 400 dipendenti, che ha costruito la propria immagine proprio sule storie criminali italiane Soddisfatta la Coldiretti: «L’Unione europea deve fermare l’utilizzo commerciale di un marchio infame che sfrutta gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose». mente già noto, in versione antiglobal.Che se la prende - per la verità lo ha fatto anche in passato - con la finanza definendola «una nuova superpotenza che non ha esercito, non ha confini, non ha regole, non riconosce diritti diversidai suoi,sostiene e sovvenziona in tutte le sedi il suo totalitario pensiero mercatista e con questo la sua dominante cultura» e «non è soggetta a corti di giustizia ma semmai le usa, tende a trasformare le democrazie in predilette o tollerate oligarchie, non ha leader visibili e tuttavia, cresciuta ormai a dismisura, comanda su tutti: sugli Stati, sui governi, sui popoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA in una miniera di carbone - fra questi 136 italiani. Oggi, non lo è più e il tasso di disoccupazione è altissimo il 30 per cento in certe città. Monsieur Magnette dice «no» perché secondo lui l’accordo con il Canada farà danni enormi all’ambiente e alla qualità dei prodotti in vendita perché consentirà alle società multinazionali di infilarsi dentro la sua Vallonia. Spiccano fra i suoi sostenitori tutti quelli che si oppongono alle trattative per un altro accordo commerciale - quelle con gli Stati Uniti sono durate ancora più tempo diquelle con i canadesi, e senza concludersi - come Greenpeace. Per convincere Monsieur Magnette il presidente socialista francese Francois Hollande - secondo alcuni voci - sta per venire in persona in Vallonia in questi giorni d’urgenza per raccomandare alsuo compagno belga di cambiare idea. L’ha già incontrato a Parigi venerdì scorso - invano. Fuori dall’Ue of course gli inglesi non avranno più bisogno di mettersi d’accordo con 27 paesi diversi per trovare i loro accordi commerciali con gli altri Paesi importanti del mondo. Tutti i grandi come la Cina, l’Australia, il Canada, l’India e anche l’America hanno già informato gli inglesi che sono pronti per avviare delle trattative. Non c’è neanche bisogno di aspettare la Brexit prima di trattare. Avanti popolo inglese! Senza il peso soffocante della Ue. Senza - che bello - la necessità della firma del Compagno Magnette, capo del governo della Vallonia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: L’UNIONE A PEZZI Il Consiglio europeo a Bruxelles Renzi spara sulla Ue, la Ue spara sulla Brexit Il premier: «L’Europa è la maggiore preoccupazione mondiale, non la Siria». Intanto May e Hollande litigano ::: CARLO NICOLATO BRUXELLES ■■■ Sembra che le uniche decisioni che l’Unione Europea sia in grado di prendere siano quelle punitive e autolesioniste. Tra i vari temi in discussione al vertice in corso tra ieri e oggi a Bruxelles ci sono infatti le «eventuali misure restrittive a persone ed entità che supportano Damasco», leggi nuove sanzioni alla Russia. Ed è anche l’unico tema che ieri avrebbe trovato un minimo di coesione con la stesura di una bozza dopo che peraltro dall’altro vertice, quello dei giorni scorsi a Berlino tra Merkel, Hollande e Putin sul tema non erano usciti altro che dissapori e gelo reciproco. Una bozza appunto, la cui formulazione è comunque sfumata e lascia aperte diverse opzioni, spiegano fonti diplomatiche, per fare pressioni su Mosca. La questione delle sanzioni è comunque rinviata a dicembre, quando si dovrà decidere se rinnovare quelle già in corso perl’Ucraina, se toglierle o se aggiungerne altre. Per il resto, su tutti gli altri temi in discussione o comunque trattati a margine,si è risolto ancora meno o sono volati stracci, con il nostro premier Matteo Renziche ormai ha preso gusto nel rivestire i panni del Pierino guastafeste. Forte della benedizione appena ricevuta dal presidente uscente Barack Obama, Renzi nell’incontro con la delegazione dieuroparlamentari delPd avrebbe usato toni duri, dicendo che «la maggiore preoccupazione nel mondo» non è la Siria, ma le condizioni dell’Europa. Ha raccontato che dopo la Brexit era con- Matteo Renzi ieri al fianco di Alexis Tsipras con sotto Theresa May [LaPresse] vinto che l’uscita della Gran Bretagna sarebbe stata un’occasione di rilancio, mentre invece c’è stata una marcia indietro, suggellata da un altro inutile e fallimentare vertice, quello informale di Bratislava. Accuse generiche, ma Renzi stava solo scaldando i muscoli per il vero match di oggi, il probabile faccia a faccia con Juncker sui temi che riguardano molto più da vicino l’Italia. Un altro straccio pesante l’ha fatto volare il presidente francese Hollande che all’arrivo a Bruxelles ha detto ai giornalisti che «se la premier May vuole una Brexit dura, avrà anche negoziati duri per uscire dall’Unione». Non certo una mano tesa verso la premier inglese, presente per la prima volta a un vertice dei Ue, alla quale, sebbene non in programma, è stata data la possibilità di parlare dei piani futuri inglesi. Secondo il Guardian la May avrebbe chiarito che se il popolo britannico ha preso una decisione è giusto onorarla. Ha promesso che non ci sarà un secondo referendum e che la priorità adesso «è guardare al futuro e alle relazioni post-Brexit tra Ue e Gran Bretagna». La May «vorrebbe che il risultato finale dei negoziati sulla Brexit fosse un Regno Unito forte come partner di un’Europa forte». Ma il fallimento ineluttabile di questo nuovo incontro, l’ennesimo per l’Ue, rischia di essere suggellato dall’affondamento del trattato di libero scambio tra Europa e Canada, messo in scacco nei giorni scorsi dal voto contrario della Vallonia, la regione francofona del Belgio. Per assurdo una delle più povere d’Europa, e delle meno densamente popolate, verso la quale però si è scatenata un’estenuante e per il momento inutile opera di convincimento delle istituzioni comunitarie. Il pessimismo è più che palpabile, tanto che tra le poche dichiarazioni emerse dal vertice c’è quella del presidente del Consiglio Donald Tusk che ha twittato: «Siamo profondamente preoccupati. Ancora in attesa di una risposta. La credibilità europea è in gioco». Un diplomatico, uscendo da palazzo Justus Lipsius ha fatto capire qual è la posta in gioco: «Non è un bene per l’Europa se fatica a fare accordi commerciali con Paesi amici e non riesce neanche a ratificarli». © RIPRODUZIONE RISERVATA LA SENTENZA Inammissibile il ricorso al Tar sul referendum Il Tar del Lazio ha giudicato inammissibile il ricorso del Movimento 5 Stelle e di Sinistra italiana sul quesito del referendum per «difetto assoluto di giurisdizione». Non è il Tar, insomma, che può giudicare. Il quesito del 4 dicembre è passato attraverso due organi neutrali di garanzia, l’ufficio centrale per il referendum della Cassazione e il presidente della Repubblica. M5S e Sinistra italiana vanno avanti nella loro battaglia: «L’Ufficio centrale della Cassazione avrebbe dovuto rivolgersi alla Corte Costituzionale». Anche D’Alema ha commentato la questione: «Ritengo sia nel giusto il Tar. Il popolo italiano è sufficientemente saggio da non farsi ingannare da un testo ingannevole. Ma questo dipende da chi lo ha costruito, persone che hanno questa idea della politica». SNAM E ITALGAS SI SEPARANO. PERCHÉ IL FUTURO DEL GAS CHIAMA. CHIAMACI ANCHE TU. CONTATTA IL NOSTRO NUMERO VERDE PER SAPERNE DI PIÙ E PER FARCI TUTTE LE DOMANDE CHE VUOI SULL’OPERAZIONE DI SCISSIONE PER LA SEPARAZIONE DI ITALGAS DA SNAM. SCOPRIRAI CHE LA RISPOSTA GIUSTA PER TE È CONTINUARE A PUNTARE SUL GAS. Nella prima metà di novembre Italgas verrà quotata alla Borsa di Milano. Ad ogni azionista Snam verrà assegnata 1 azione Italgas ogni 5 azioni Snam possedute. Tutte le informazioni sull’operazione di scissione sono contenute nel Documento Informativo reperibile sui siti internet www.snam.it e www.italgas.it che ti invitiamo a leggere con attenzione nella sua interezza, ivi comprese le “Avvertenze” di cui alla Sezione A. 6 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: EUROPA A PEZZI Aperture suicide ::: segue dalla prima SOUAD SBAI (...)alle «primavere arabe» strizza l’occhio a una Bruxelles in crisi di identità in questi tempi di Brexit ed euroscetticismo. D’altra parte, avranno pensato al di là del Canale di Sicilia, se può farlo la Turchia perché noi no? Ecco perché no. Neii vecchi tempi l’Italia aveva una politica estera particolarmente amichevole verso la sponda sud del Mediterraneo. I politici della Prima Repubblica avevano buoni rapporti con Algeria, Tunisia ed Egitto, con la Libia di Gheddafi si faceva un po’ di gioco delle parti (per mascherare i lucrosi affari con petrolio e armi) e perfino nei burrascosi rapporti fra Israele e Arafat, l’Italia pendeva per quest’ultimo. C’era tuttavia un filo conduttore tra queste relazioni: erano tenute con esponenti di un mondo arabo moderni, socialisti, laici. Ora che di quella stagione di progresso non è rimasto che il solo Assad in Siria a resistere contro la marea dell’integralismo e che l’Italia è stata scalzata dalle sue posizioni geopolitiche nel Mediterraneo dai cari“alleati” euro-atlantici, ci si arrabatta come si può. Per esempio tendendo la mano ai movimenti islamisti, come quello protagonista della “primavera araba” in Tunisia nel 2011, ma punito dagli elettori nelle elezioni del 2014: Ennahda. Il cui leader, Rashid Ghannushi, partito da posizioni “non-violente”, è finito per scivolare sulle (mancate) definizioni, quando per esempio ha pubblicamente rifiutato di considerare i militanti dell’Isis “eretici” dell’Islam. La primavera scorsa al congresso di Ennahda, partito tunisino dei Fratelli Musulmani, erano stati invitati anche Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini. SVOLTA O MAQUILLAGE Ghannushi è stato ricevuto ieri dalla Commissione Esteri in una conferenza nella quale Continuano ad arrivare in redazione le vostre adesioni all’iniziativa di «Libero»: vogliamo un referendum sulla permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Potete inviarci il tagliano che trovate in pagina (compilato in stampatello) o scriverci nome e cognome alla mail [email protected]. Voglio votare per poter uscire da questa trappola infernale Fabio Irelli e.mail HANNO ADERITO ANCHE Giovanni Battista Asaro e.mail Renato Auliso e.mail Tunisia sempre più islamica e chiede di entrare in Europa Il governo del Paese dove nacque la «primavera araba» dice: «Abbiamo le carte in regola». Ma all’interno il ruolo degli estremisti è sempre più centrale mandamenti politici, l’Islam è una fede altamente prescrittiva su questo fronte. Tanto che fino a qualche anno fa i militanti diEnnahda propugnavano l’introduzione della sharia, la fine delle restrizioni alla poligamia e manifestavano simpatia per gli integralisti che avevano assaltato l’ambasciata Usa nel 2012. E tanto che nella conferenza alla Commissione Esteri Gannuschiha evitato di rispondere a una domanda su uno dei punti di attrito più noti fra le premesse della democrazia l’uguaglianza davanti alla legge fra uomo e donna - e le prescrizioni giuridiche del Corano, che sostengono la necessità di una disparità, nella fattispecie il differente trattamento nel diritto successorio fra l’eredità che tocca alla donna e quella che spetta all’uomo. IL VOTO DEL 2017 si è fatta notare l’assenza dell’ambasciatore tunisino in Italia.Classe 1941, origini poverissime,ha passato moltianninelle prigioni del regime di Bourguiba e in esilio sotto Ben Ali. Il suo partito, Ennahda, è oggi uno dei partiti d’opposizione. Ghannushi ha imposto alpartito una svolta che per molti commentatori implica una separazione fra religione e politica, mentre per altri non è che un maquillage per dare un volto “democratico” alla scalata verso il potere dell’islamismo in Tunisia. Non a caso Ennahda non parla più di rivolu- ISTANBUL MENO LAICA Erdogan mette un imam a Santa Sofia Così l’ex basilica ritorna moschea Dopo più di 80 anni torna un imam a Santa Sofia, a Istanbul. Il governo turco ha nominato un responsabile che celebrerà i rituali islamici nella ex cattedrale bizantina trasformata in moschea dopo la conquista musulmana del 1453 e riconvertita in museo nel 1935. Già lo scorso 2 luglio nell’antica struttura un muezzin ricominciò a chiamare i fedeli alla preghiera, e il gesto suscitò polemiche poichè in aperto dissenso verso il volere del padre della Repubblica turca, Mustafa Kemal Ataturk, che in ossequio alla laicità dello Stato aveva decretato la fine dell’utilizzo di Santa Sofia per riti religiosi. zione araba e socialismo arabo ma di democrazia islamica. Uno spostamento dal nazionalismo, tipico della modernizzazione del mondo arabo, alla fede religiosa che segue le orme di Erdogan in Turchia. Secondo il politologo Olivier Roy «i riferimenti islamici non sono più norme coraniche o disposizioni della sharia. Questi riferimenti sono diventati valori», suggerendo un parallelo con i movimenti democristiani europei. Dimenticando che mentre il cristianesimo non è una religione politica, poiché la sua dottrina non prevede co- Ora però, secondo Ghannushi, il vento sarebbe cambiato. Il suo partito, sconfitto alle elezioni del 2014 con la perdita di 7 punti e 20 parlamentari dopo aver governato tre anni, avrebbe annunciato una svolta in vista delle elezioni del 2017: la separazione fra religione e politica in un partito che si dichiara comunque «islamico». Quanto questa possa essere una realtà e non un cavallo di Troia per far penetrare l’islamismo nella Tunisia laica secondo la taqiyya,la «dissimulazione» dei propriintenti, lo vedremo nei prossimi anni. Un dubbio espresso dalla ricercatrice Valentina Colombo, tra i massimi esperti di questionitunisine, durante l’incontro di ieri,incrociando le armi dialettiche con Casini, il quale è invece disposto a dare fiducia a una esperienza che ricorda mutatis mutandis la vecchia Dc. Intanto, occorre vigilare e far sì che una visita ufficiale come quella di Ghannushi alle istituzioni italiane non diventi un assegno in bianco a un partito la cui prospettiva è imitare la Turchia di Erdogan a sud del Canale di Sicilia. © RIPRODUZIONE RISERVATA La nostra iniziativa I lettori vogliono il referendum: «Dobbiamo uscire dall’euro-trappola» Giuseppe Balzanti e.mail Valerio Barboni e.mail Massimo Bellazzecca Cantù Edoardo Belotti e.mail Silva Bergonzini e.mail Daniela Bianchi e.mail Donatella Bombelli Legnano (Mi) Walter Cammarota e.mail Lorella Ceccarelli e.mail Marcello Colasanti e.mail Enrico Colosimo e.mail Graziella Contini e.mail Francesco Franco e.mail Rosella Fumagalli e.mail Massimo Fiammella Roma Claudio Gritti e.mail Paolo Iezzi e.mail Renato Iseppon Miane (Tv) Gavino Ladu e.mail Pietro Ladu e.mail Sara Ladu e.mail Fabio Mancini Riccione (Rn) Roberto Marchesini Ravenna Massimo Mazzina e.mail Diego Nassetti Ostia (Rm) Katia Pellegrini Roma Luca Ricci e.mail Massimo Sassoni e.mail Loris Sgarbossa e.mail Calisto Spinelli e.mail Mariangela Taddei e.mail Davide Tarlao Trieste Carmen Valli e.mail Patrizio Zampiello e.mail Luisa Zanelli e.mail 7 PRIMO PIANO __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: EUROPA A PEZZI Una serie di disastri spacciati per successi La Ue è un fallimento anche nello spazio Il mancato atterraggio su Marte simbolo di un’Europa inconcludente. Che ha speso 7 miliardi in lanci e missioni ::: LORENZO MOTTOLA ■■■ «Schiaparelli era un test e,a quanto sembra, ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo». Per Roberto Battiston,presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, in pratica è andato tutto bene. La navicella Schiaparelli funzionava alla grande,prima di sfracellarsi al suolo. Il paracadute si è aperto, lo scudo termico si è staccato, i razzi di frenata si sono accesi. Certo, hanno funzionato per soli tre secondi, ma tanto basta per «incoraggiarci a proseguire il lavoro per ExoMars 2020». Resta un mistero anche la ragione dell’ennesimo disastro siderale targato Ue, che Matteo Renzipochi minuti prima dell’incidente aveva salutato con un poco profetico tweet: «L’Europa arriva su Marte. Trepidazione e orgoglio». In realtà l’Agenzia Spaziale Europea,sorella povera dell’americana Nasa, non sembra godere di gran fortuna negli ultimi anni. Specialmente per quanto riguarda gli sbarchi sul pianeta rosso. Ci aveva già provato nel 2003 con il Mars Express. La sua sonda, il Beagle 2, avrebbe dovuto mandare i primi messaggi dalla superficie marziana la notte di Natale di quell’anno.Ma qualcosa è andato storto:dallo spazio profondo non è arrivato neanche un “bip” di auguri. E così sono iniziate le ricerche per capire cosa era successo. Un mistero che siè infittito negli anni. Gli ingegneri a mesi di distanza si sono detti comunque «tranquilli e fiduciosi, prima o poi un segnale di ritorno arriverà». Non è mai successo. Undici anni dopo un satellite ha fotografato un piccolo cumulo di rottami abbandonati sulla superficie marziana. Monnezza dell’altro mondo. Gli astronauti europei, comunque, non si sono arresi. Una task force ha immediatamente iniziato a lavorare al progetto “Beagle 3”, detto anche “Beagle Evolution”. Quest’ultima sonda, tuttavia, non Roberto Battiston, presidente dell’Asi [Fotogramma] ha neppure avuto l’onore di finire polverizzata tra le stelle: non è maipartita per mancanza di fondi dopo anni di discussioni e annunci. Non ha avuto miglior fortuna la sonda Cryosat, progettata per raccogliere dati sull’as- sottigliamento dei ghiacci polari. Il satellite, costato 150 milioni di euro, sarebbe dovuto entrare in orbita nell’ottobre del 2008 per fornirci informazioni importantissime sul clima globale. Studiare i ghiacci polari era ritenuto - non a tor- to - fondamentale per conoscere il clima del pianeta. Qualcosa, però, si è inceppato: il motore si è guastato e il carburante è finito nel giro di poche ore. L’apparecchio si è tristemente schiantato nell’oceano artico a folle velocità. Da segnalare, infine, anche il triste caso dell’Envisat. L’agenzia spaziale europea stava celebrando i dieci anni di vita del satellite, uno dei più importanti e significativi per lo studio dell’ambiente, quando qualcosa si è rotto. Il computer del vettore si è spento senza neanche soffiare sulle candeline. Archiviata anche questa disavventura, l’Esa si è lanciata in quello che può essere definito il suo più grande progetto: Galileo. In sintesi, all’inizio degli anni ’90 qualcuno a Bruxelles aveva avuto l’idea dicreare un sistema di satelliti in grado di fare concorrenza al cosiddetto Gps. Oggi come allora, infatti, tutti i nostri sistemi di geolocalizzazione (per i profani, parliamo dei navigatori satellitari, i Tom Tom, i Garmin etc.) si appoggiano a una rete di proprietà degli Stati Uniti. Un monopolio che gli europei vorrebbero scardinare, creando un sistema anche più preciso di quello nato oltreoceano. Favole, ovviamente. Doveva essere tutto pronto nel 2008. Oggi, tra lanci sballati e missioni cancellate, i tempi sono stati rivisti: si spera di riuscire a posizionare tutti isatellitientro il2019. Nelfrattempo i costi sono lievitati fino a raggiungere una cifra mostruosa: sette miliardi di euro. Soldi che, secondo il governo inglese,si potevano tranquillamente risparmiare continuando a utilizzare gli apparecchi americani. Per la commissione,però,non si può tener conto solo delle spese, arriveranno anche gli incassi. Il problema è che qualcuno ha già fatto i conti: a regime Galileo potrebbe fruttare circa 70 milioni di euro l’anno. Per rientrare delle spese, quindi, ci vorrebbe circa un secolo. Fantascienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 ITALIA __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA La sentenza Per i giudici non è reato fare il saluto romano alle commemorazioni ::: TOMMASO MONTESANO ::: ALBERTO BUSACCA ■■■ Non c’è destra senza la rissa. Di spintoni, bagarre e lanci di sedie è piena la storia dei congressi del Movimento sociale prima e di Alleanza nazionale poi. Poteva fare eccezione, otto anni dopo lo scioglimento di An, la mosta dedicata ai settant’anni della nascita della Fiamma tricolore? No. Così anche l’inaugurazione della rassegna che ricostruisce la storia del partito della destra italiana - «Nostalgia dell’avvenire», fino al 10 febbraio a via della Scrofa - finisce, almeno in parte, nel caos. A provocare il fuori programma, però, non è stata una zuffa tra ex colonnelli, ma l’irruzione, nella sala dove era in corso la proiezione di un filmato sulla storia del Msi, della signora Maria Antonietta Cannizzaro, presidente di un partito che si chiama proprio «Movimento sociale italiano-Destra nazionale». Con tanto di Fiamma nel simbolo. Simbolo dicui Cannizzaro reclama l’uso esclusivo. Da qui la sortita nella sala al piano terra di via della Scrofa, la stessa che nel 1988 ospitò la camera ardente di Giorgio Almirante e Pino Romualdi. Quando la signora, con urla e strilli, oscura la proiezione, inizia il parapiglia che dura qualche minuto. Cannizzaro, accompagnata da mezza dozzina di militanti armati di bandiere, accusa gli organizzatori della rassagna di non averle chiesto il permesso di usare il simbolo:«Voi qui siete degli abusivi, la corte d’appello di Firenze mi ha riconosciuto la piena proprietà del simbolo!». Segue l’annuncio di una prossima denuncia ai danni di Fratelli d’Italia, accusati di utilizzare a sproposito il logo con la Fiamma. La platea reagisce con veemenza: «Chi sei? A nome di chi parli? Noi siamo morti per la Fiamma!». Civuole tutta la diplomazia dei curatori della mostra - il presidente del comitato scientifico della fondazione An, Marcello Veneziani, c’è Italo Bocchino, adesso direttore del Secolo d’Italia; c’è Gianni Alemanno; c’è Adolfo Urso; c’è Domenico Gramazio. Mancano Giorgia Meloni e Altero Matteoli. La rimpatriata non genera entusiasmi, ma neanche occhiate in cagnesco. Ed è già un passo avanti rispetto a chi profetizzava chissà quali imbarazzi. Finiarriva alla chetichella, quando la sala è quasi piena. Assiste la taglio del nastro dell’inaugurazione, sulle note dell’Inno a Roma, da lontano. Taglio per il quale sono La Russa e Alemanno a prendersi le luci dei riflettori. Accanto a Fini staziona la storica segretaria, Rita Marino, e Giuseppe Scopelliti,l’ex presidente della Regione Calabria. Le strette di mano con gli ex camerati sono fredde. L’ex presidente della Camera si fa fotografare davanti a una storica bandiera del Msi. Poi si accomoda in prima fila. Dove, poco più tardi, accompagnata da La Russa, arriva anche Assunta Almirante. L’applauso corale scatta solo per lei. ■■■ Fare il saluto romano non è un reato. Almeno se lo si fa in occasione di una commemorazione, quindi senza la volontà di diffondere l’ideologia fascista. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano, nelle motivazioni della sentenza che ha confermato l’assoluzione, decisa dal Giudice dell’udienza preliminare nel giugno del 2015, di due esponenti di CasaPound, Marco Clemente e Matteo Ardolino. I due erano accusati di apologia di fascismo proprio per aver fatto il saluto romano il 29 aprile 2014, in occasione della manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli (studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975), Enrico Pedenovi (consigliere provinciale del Movimento sociale morto esattamente l’anno dopo) e Carlo Borsani (invalido di guerra e medaglia d’oro che aderì alla Repubblica sociale italiana e fu ammazzato nel 1945). Il Sostituto Procuratore generale Annunziata Ciaravolo, con l’appoggio dell’Associazione nazionale partigiani che si era costituita parte civile, aveva chiesto per i due militanti di CasaPound una condanna a sei mesi di reclusione. Per la Ciaravolo era evidente «la sussistenza negli imputati della volontà diffusiva della ideologia fascista, intrinsecamente connessa alla manifestazione commemorativa». Ma i giudici hanno poi deciso diversamente. Nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello si legge, infatti, che sebbene nel corso della manifestazione il richiamo all’ideologia fascista ci sia stato, «appaiono dubbie la volontà e la capacità diffusiva della manifestazione stessa». Insomma, quel giorno il loro comportamento non ha superato il confine della commemorazione e per questo non è stato considerato punibile. Quello di ieri è comunque soltanto l’ultimo capitolo di una vicenda che va avantida diverso tempo. A marzo la Cassazione aveva già assolto in via definitiva altri sette militanti di destra accusati di aver fatto il saluto romano durante la stessa manifestazione del 2014. All’epoca gli avvocati, tra cui l’ex ministro della difesa Ignazio La Russa, avevano sostenuto che «il rito del “presente”, di origine militare, era un omaggio a tre persone assassinate e non una manifestazione propagandistica». Ora gli dà ragione anche la Corte d’Appello di Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Gianfranco Fini all’inaugurazione della mostra “Nostalgia dell’avvenire” [LaPresse] Polemiche a destra La rimpatriata degli ex An interrotta da urla e insulti Fini e i colonnelli si ritrovano all’inaugurazione della mostra sulla Fiamma Ma irrompe la leader del nuovo Msi: «Il simbolo è nostro». E la platea reagisce ::: L’EVENTO LE DATE Ieri, a Roma, si è tenuta l’inaugurazione della mostra sui 70 anni del Msi. La mostra, intitolata «Nostalgia dell’avvenire», è in programma fino al 10 febbraio in via della Scrofa. CHI C’ERA In sala, oltre all’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, c’erano molti ex colonnelli di Alleanza nazionale: Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Italo Bocchino (adesso direttore del Secolo d’Italia), Gianni Alemanno, Adolfo Urso e Domenico Gramazio. Assenti la leader di Fdi Giorgia Meloni e Altero Matteoli. Accanto a Fini c’erano anche la storica segretaria, Rita Marino, e Giuseppe Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria. Accompagnata da La Russa è poi arrivata Assunta Almirante. LA CONTESTAZIONE L’inagurazione è stata interrotta da Maria Antonietta Cannizzaro, presidente di un partito che si chiama proprio «Movimento sociale italiano-Destra nazionale» e che rivendica l’uso esclusivo della Fiamma tricolore. la curatrice del catalogo Simonetta Bartolini - per riportare la situazione sotto controllo. In sala, Maurizio Gasparri se la cava con una battuta: «Spazzatura. È un problema dell’Ama». Ama, l’azienda dei rifiuti del Comune di Roma. Non tutti la prendono con filosofia, però. In prima fila c’è Gianfranco Fini, l’ultimo segretario del Msi e l’unico presidente di An. L’ex presidente della Camera, al ritorno tra i suoi ex colonnelli dopo il celebre «che fai, mi cacci?», appena capisce che aria tira si alza e si infila nella porta che porta ai locali dedicati alla mostra. «Pensava che le contestazioni fossero per lui...», sghignazza qualcuno. In realtà, sarà lo stesso Fini, poco dopo, a convincere Cannizzaro a lasciare la sala senza ulteriori conseguenze. «Mi ha trattato veramente bene. Ha mandato via tutti e abbiamo parlato. È un signore». In sala, l’ex presidente della Camera ritrova (quasi) tutti gli ex colonnelli. C’è Ignazio La Russa, che lo saluta velocemente - «ciao Gianfranco, come stai?» -; c’è Gasparri, Tre ipotesi per il comizio del Cav sul referendum Stefano Parisi durante una puntata di «Porta a Porta». Ieri il manager ha incontrato Berlusconi [LaPresse] Silvio incontra Parisi: non fermarti E lui attacca ancora gli azzurri ::: PAOLO EMILIO RUSSO ■■■ Se fino a ieri il dubbio che Stefano Parisi stesse “ballando da solo” era legittimo, le cose oggisono cambiate.L’ex candidato sindaco di Milano, infatti, ha incontrato a lungo Silvio Berlusconi ieri mattina,a Palazzo Grazioli, appena prima che l’ex premier rientrasse ad Arcore. Se l’altroieri il Cavaliere aveva incontrato Matteo Salvini e Giorgia Meloni per dare loro garanzie sull’impegno per il “no” al referendum e addirittura l’inattesa disponibilità a risalire sopra ad un palco - seppur fortemente sconsigliato dalme- dico e dalla famiglia -,ieri mattina ha chiesto a Mr Chili di «non fermarsi», gli ha ribadito «fiducia». L’ex manager ha tradotto quel«sostegno» in una serie di parole ruvide riservate ai dirigenti di Forza Italia nelle diverse interviste che l’hanno visto come protagonista. All’inizio del Tour Megawatt l’ex vicesegretario di Palazzo Chigi usava il guanto di velluto, ieri, dagli schermi di “L’aria che tira” su La7, ha ammesso che bisogna «cambiare molto» nel centrodestra, specie dentro Fi, dove «c’è una prima linea di persone elette grazie ai voti di Berlusconi che hanno portato il partito in alcune città al 4%». Ilriferimento è ai risultati diRoma e Torino. «Bisogna cambiare classe dirigente», è il mantra che ha ripetuto a “CorriereLive”. Niente «rottamazione», ma, piuttosto «rigenerazione». Parisi dice di non temere che le parole dure contro capigruppo e “prime linee” sfocino in una nuova scissione: «Sarebbe la scissione dell’atomo...», ha scherzato, molto caustico. Il “ricostruttore” sembra non avercela con nessuno in particolare, non fa nomi, ma, - e forse è peggio - parla di un «ciclo che si è chiuso». Poilascia intuire la ragione per cui ha comin- ciato ad alzare i toni, cioè che «si voterà prima del tempo», e concede una citazione al solo leader del Carroccio: «Salvini è uno che crea il nemico, io parlo a tutti».Parisi rivendica la leadership per la componente «moderata» della coalizione, «capace di unire», poi, però, ci- ta - per la prima volta - il dato nei sondaggi di Fi, partito al quale non è iscritto: «Non può pretendere la leadership perchè è avanti soltanto dello 0,2%», dice. Ma su chi? Intanto, però, ha condiviso la linea dellaLega -e pure diMassimo D’Alema, che il Cavaliere starebbe sondando -: «Dopo il referendum non ci saranno governi di larghe intese», ha aggiunto. Berlusconi prima di scegliere il “modello” da seguire, di promuovere un “mix” tra i due diversiprogetti, aspetta di vedere quale sarà la nuova legge elettorale. Ai tanti azzurri che lo hanno chiamato, però, ha dato anche rassicurazioni. La sua segreteria è già al lavoro per fissare interviste, mentre il comizio per il “no” che farà segnare il suo ritorno su un palco - a fianco degli altri segretari potrebbe tenersi a Milano, ma ci sono tre diverse ipotesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 ITALIA __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: MARASMA 5 STELLE Il caso nella città dell’Appendino La consigliera grillina che non paga l’affitto Deborah Montalbano è membro della Commissione Emergenze abitative del Comune di Torino, di cui è debitrice ::: segue dalla prima MATTIAS MAINIERO (...) Diamine, un’esperta è un’esperta. La Montalbano è presidente (o presidenta?) della Commissione comunale sulle Politiche sociali e membro della Commissione per l’Emergenza abitativa. In breve:si occupa di chiha problemi con la casa, sfrattati, senzatetto, inquilini in cerca di sistemazione migliore e povericristi vari. Titolo di merito: si è sempre interessata, come lei stessa spiega, di emergenza abitativa. Titolo accessorio: è assegnataria di una casa popolare. Titolo accessorio bis: è morosa nei confronti dell’Atc, l’Agenzia territoriale per la casa. Dobbiamo ammetterlo: il curriculum giusto c’è. E ci sono anche le referenze: Deborah è una grillina doc, una della prima ora, mica una così, e alle elezioni comunali ha ottenuto più o meno 300 voti di preferenza. Non è un plebiscito, ma è certo che a votarla non sono stati solo i parenti stretti. Anche qualche amico e amica. Diamo anche per assodato, ::: IL PERSONAGGIO come precisa la Montalbano,che ad oggi sono stati verIL DEBITO sati 565 euro. Resta il fatto La consigliera comunale torinese del Movimento 5 Stelle Deborah che Deborah Montalbano è Montalbano è al centro di una bufera a causa di alcuni morosa e che ha debiti arretrati che ha con l’Atc, l’ente comunale propriepure un piccolo tario della casa in cui abita nel quartiere Vallette. La grillina è stata eletta nell’ultima tornata elettorale prendendo conflitto di interestanti voti da coloro che hanno grossi problemi di disagio se: da debitrice si sociale. E, a quanto pare, di difficoltà ne ha avute parecoccupa delsuo crechie negli ultimi anni, tanto da accumulare un debito di ditore. Non sarandiverse migliaia di euro per canoni non pagati dal 2009 no inesperti, queche non riusciva a estinguere essendo disoccupata e con una figlia a carico. sti grillini, ma ammettiamolo: un IL COMPENSO po’ casinisti lo soDa luglio però percepisce un compenso dal Comune di no. Difetto di gioTorino, una cifra non fissa ma somma dei gettoni di preventù. Speriamo Deborah Montalbano senza accumulati, per un massimo di circa 1.400 euro netti. Ed ecco che la polemica nasce dal fatto che nonosolo che, crescenstante i tre mesi da consigliera, Deborah Montalbano do,non diventino molto casinon avrebbe ancora saldato il debito (o parte di esso) né si sarebbe nisti. Per esempio, non vorpresentata a un appuntamento programmato proprio con Atc per met- remmo che la Montalbano fra qualche tempo diventasse presidente dell’Agenzia territoriale per la casa di Torino. Meglio pagare prima tutto il dovuto (cosa che, siamo più che sicuri, avverrà a breve) e magari cambiare anche strategia, se non altro comunicativa (cosa di cui non siamo sicuri). LA DIFESA Scrive Deborah Montalbano: «L’emergenza sociale ha trovato speranza nel Movimento 5 stelle e nei loro possibili interlocutori o portavoce. Io rappresento questa re- tere a punto un piano di rientro. LA PROTESTA PER IL COMMISSARIAMENTO DI BAGNOLI De Magistris va al corteo e poi chiede il rimborso GLI ARRETRATI Secondo il sito Lo spiffero, che per primo ha dato la notizia, Deborah Moltalbano, che però smentisce e riduce la cifra senza indicarne un’altra, deve all’Atc quasi 9 mila euro di arretrati, più qualche spiegazione,visto che,pattuito un piano di rientro, non avrebbe versato le relative rate, anche dopo essere diventata consigliere comunale. Fermi tutti, non fraintendete: la Montalbano, senza ironia, è sicuramente «persona pulita e onesta», come hanno scritto, prima di scomparire dalla bacheca, i suoi fan su Facebook (oggi si fa tutto su Facebook, prima o poi si faranno anche le ingiunzioni di pagamento). ::: ELISA CALESSI ■■■ Un presunto buco nel bilancio 2015 di 5 milioni di euro. Questa è l’ipotesi al centro dell’inchiesta che ha portato, ieri, la Guardia di Finanza negli uffici del comune di Torino. Per ora l’inchiesta, guidata dal gruppo della procura che indaga sui reati economici, è senza indagati. E senza ipotesi di reato. Ma il bersaglio è l’amministrazione comunale allora guidata da Piero Fassino. Si punta a fare luce su una presunta «discrasia» fra i conti dell’amministrazione e quelli di alcune società partecipate, fra cui quella di trasporti Gtt e quella per le infrastrutture legate ai trasporti InfraTo. Tutte partecipate dal Comune al cento per cento. Subito il M5S, che ora con Chiara Appendino governa la città,ha cavalcato la vicenda. «Mancano 5 milioni dieuro albilancio 2015 firmato Fassi- Un mese fa alcuni napoletani hanno protestato a Roma contro il Governo per il commissariamento di Bagnoli. Con loro pure il sindaco De Magistris. Solo che mentre i circa cinquecento napoletani si sono pagati il bus per andare a Roma, il sindaco s'è fatto rimborsare le spese. E con lui il vicesindaco Del Giudice, l'assessore Piscopo e l'addetto stampa Annunziata. Rimborsi da cento euro a testa per dare forza alla protesta anti-Bagnoli. La notizia è stata riportata dal quotidiano Metropolis e riguarda la nota questione del commissariamento da parte del governo del porto di Bagnoli, da riconvertire col territorio adiacente, e che il sindaco di Napoli non ha gradito, tanto da ricorrere al Consiglio di Stato per opporvisi. altà». Non va: se la speranza è quella di uscire dalle difficoltà diventando morosi, meglio sarebbe per i Cinquestelle proporre vie alternative. Anche perché c’è da supporre che tanti altri, pur lottando come la Montalbano per la «sopravvivenza» (parola di Deborah), il loro affitto lo pagano regolarmente, e non sono neanche consiglieri comunali. Come fanno? Salti mortali, presumiamo, come si fa un po’ in tutta Italia. E come farà, così ci sembra di aver capito, lo stesso consigliere comunale grillino. Dice di nuovo la Montalbano: «Venerdì 21 ottobre (dunque oggi, ndr) ho appuntamento per effettuare il piano di rientro e grazie ai tanti cittadini che mi hanno sostenuto ho la garanzia di un rimborso spese mensile». Si riferisce chiaramente ai gettoni di presenza. E poi: «Da domani lavorerò ancora con più tenacia e più coraggio». Il primo piano di rientro pare sia saltato. Saltato anche, per impegni istituzionali, un incontro con l’Agenzia per la casa. Il secondo incontro e il secondo piano, non dubitatene, andranno a buon fine. Pagano i cittadini, come dice Deborah Montalbano: gettone di 120 euro a seduta,a settembre 2.280 euro lordi (dal sito del Comune). L’agenzia per la casa di Torino è in una botte di ferro. E poi non veniteci a dire che la politica non serve. P.S. Diffusasi la notizia della morosità Deborah Montalbano ha commentato: «Prevedevo già da tempo questo tipo di attacco politico». Ieri, nella mia cassetta della posta, è arrivato un avviso per il pagamento di una bolletta dell’energia elettrica (tra i tanti pagamenti, questo era sfuggito). Posso dire alla società che mi sono stufato di subire attacchi politici? © RIPRODUZIONE RISERVATA La Guardia di Finanza indaga sull’amministrazione passata Inchiesta su un buco di 5 milioni della giunta Fassino no. Il mito della buona amministrazione della sinistra di Torino», scrive su Twitter Beppe Grillo. E sul blog ha dedicato un intero post alla faccenda: «Mentre la città si riempiva di poveri,milioni di euro sparivano dal bilancio comunale. Eppure quella di Fassino veniva descritta come l’amministrazione perfetta e tutti igiornalisti si sorprendevano della vittoria del Movimento 5 Stelle, solo i torinesiavevano capito tutto e ci hanno dato fiducia. Chiara Appendino e la sua giunta con i cittadini al loro fianco rimetteranno in piedi la città». Dal punto di vista politico, il tentativo del M5S è di usare l’inchiesta per attaccare il Pd anche a livello nazionale e recuperare rispetto alle difficoltà incontrate da Virginia Raggi a Roma: «Se Torino sta così», continua Grillo nel post, «figuratevi Roma, la città del Pd e di Mafia Capitale, stiamo riparando idanni che hanno creato in decenni di malgoverno e illegalità diffusa. Oggi nessuno del Pd parla. Neppure fiatano. Bene. Continuate così. State zitti e lasciateci lavorare». L’ex sindaco Fassino, in una nota, difende il suo operato: «Le politiche di bilancio», scrive, «sono sempre state gestite con rigore e trasparenza,nelrispetto delle leggi e dei principi contabili, sottoposto periodicamente agli organismi di verifica contabile,conseguendo sempre gli equilibri di bilancio e realizzando in cinque anni una consistente riduzione dell’indebitamento della città di ol- tre 500 milioni». E facendo riferimento all’indagine sui bilanci 2015 del Comune e di alcune partecipate: «In ogni caso un’inchiesta non può essere commentata prima di conoscerne i rilievi precisi che valuteremo quando saranno noti». A sollevare il caso, provocando l’iinizativa della procura e della Corte dei Conti, erano stati dei consiglieri di opposizione di centrodestra, tra cui Alberto Morano, ex candidato sindaco indipendente di Lega Nord e Fratelli d’Italia. Si si trovassero riscontri, l’ipotesi è che si proceda per falso in atto pubblico. La storia era emersa a settembre su alcunigiornali. In pratica nel rendiconto del Comune di Torino, riferito al 2015, non c’erano crediti e debiti con due parte- cipate, Gtt e InfraTo. Non solo: nella relazione allegata al bilancio compariva la situazione debiti-crediti di tutte le società partecipate, tranne quelle due. Secondo il quotidiano La Stampa, che si è occupato della vicenda, i funzionari del Comune, rispondendo al consigliere di opposizione Morano che chiedeva spiegazioni, ammisero che «quei dati non sono stati mai forniti». Ma le stranezze non finivano lì. Nel bilancio 2015 di una delle due partecipate, la Gtt, compare un credito di 40 milioni verso il comune di Torino che manca, invece, nel bilancio comunale. Chiara Appendino, appena insediata,si era accorta diqueste anomalie e aveva incaricato una società di consulenza di fare una revisione sui conti. Ora, la cosa è nelle mani dei magistrati. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 ESTERI __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: NUOVA GUERRA FREDDA Tensione May-Lavrov Flotta russa verso la Manica Londra: «È un’aggressione» Il Cremlino manda otto navi fra cui una portaerei a finire il lavoro in Siria. Ma le fa passare dal Canale e la Gran Bretagna si infuria ::: MIRKO MOLTENI ■■■ Una grossa squadra na- vale russa si dirige verso le acque siriane per aumentare il potenziale da scatenare contro l’Isis e gli altri jihadisti avversari di Assad, ma Londra la pensa diversamente e parla di «aggressione russa» in Europa, per il solo fatto che le navi stanno solcando acque vicinissime alla Gran Bretagna. Il primo ministro inglese Theresa May ha dichiarato infatti durante un vertice dell’Unione Europea a Bruxelles: «Nonostante la Brexit dobbiamo continuare quella robusta e condivisa postura di fronte all’aggressione russa. Dobbiamo pressare la Russia perché fermi le sue atrocità in Siria». E ciò, nonostante Mosca abbia sospeso i bombardamenti su Aleppo per favorire la creazione di corridoi umanitari, seppure sia uno stop temporaneo in attesa diriprendere la spallata finale. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha ribattuto alla May additando come prima causa dei disastri in Medio- ::: LA SCHEDA VERSO LA SIRIA La flottiglia russa nel Mare del Nord è composta da otto navi fra cui la portaerei Admiral Kuznetsov, un colosso da 60.000 tonnellate, più piccola delle portaerei americane, ma pur sempre dotata di 37 aerei da combattimento, fra Sukhoi Su-25 e Su-33 e Mig-29, più 26 elicotteri Kamov. Fra le altre navi, la più potente è l’incrociatore Pietro il Grande, a propulsione nucleare, che da solo imbarca 20 missili antinave Granit, più 230 missili antiaerei di varia gittata. La squadriglia è salpata pochi giorni fa da Severomorsk, nella penisola di Kola, ed è stata individuata martedì da aerei da ricognizione P-3 Orion dell’aviazione norvegese. CONTRO L’ISIS La squadra del Nord porterà fra pochi giorni a oltre 20 unità l’entità totale della flotta russa dislocata in Siria, già rafforzata pochi giorni fa anche dall’arrivo di tre unità aggiuntive dalla flotta del Mar Nero, le corvette Mirazh, Serpukov e Zelenyy Dol, unità piccole, ma armate con missili da crociera Kalibr con cui bombardare obbiettivi terrestri dell’Isis, e anche con missili antinave Malakhit. riente, dalla Libia alla Siria, «le interferenze occidentali e la mania di voler cambiare i regimi politici a casa altrui». La Gran Bretagna ha il dente avvelenato perché si sente sfidata dalla squadra navale della Flotta del Nord, salpata pochi giorni fa da Severomorsk, nella penisola di Kola, e che dopo essere stata segnalata martedì da aerei da ricognizione P-3 Orion dell’aviazione norvegese al largo della Scandinavia, presso Trondheim, è poi passata a 160 km dalla Scozia, discendendo nel Mare del Nord. Ora la flotta si accinge a entrare nel canale della Manica, a poche miglia dalle coste inglesi. In sé nulla d’illegale, le navi russe percorrono acque internazionali e hanno diritto di libero passaggio, come del resto la stessa flotta americana ha sempre rivendicato in tutti gli oceani del mondo per le sue forze.Ma brucia aglianglosassoni il messaggio non verbale del capo del Cremlino, Vladimir Putin, che mostra di non farsi intimorire. Ierila flotta britannica, la Royal Navy, ha iniziato a pedina- re da vicino le navi russe, inviando sulla loro scia l’incrociatore Duncan e la fregata Richmond. La squadra russa aggirerà nei prossimi giorni la Spagna ed entrerà nelMediterraneo dallo Stretto di Gibilterra, puntando dritta verso le acque antistanti la Siria, forse rifornendosi nella base di Tartus. È composta da ben otto navi fra cui spicca la portaerei Admiral Kuznetsov, un colosso da 60.000 tonnellate, più piccola delle portaerei americane, ma pur sempre dotata di 37 aerei da combattimento, fra Sukhoi Su-25 e Su-33 e Mig-29, più 26 elicotteri Kamov.Fra le altre navi, la più potente è l’incrociatore Pietro il Grande, a propulsione nucleare, che da solo imbarca ben 20 missili antinave Granit, più addirittura 230 missili antiaerei di varia gittata. Il che fa della nave intitolata al famoso zar del 1700 un «arsenale galleggiante» in grado di fornire alla squadra navale un notevole ombrello contro eventuali sorprese dall’aria. La squadra del Nord porterà fra pochi giorni a oltre 20 unità l’entità totale del- la flotta russa dislocata in Siria, già rafforzata pochi giorni fa anche dall’arrivo di tre unità aggiuntive dalla flotta del Mar Nero, le corvette Mirazh, Serpukov e Zelenyy Dol, unità piccole, ma armate con missili da crociera Kalibr con cui bombardare obbiettivi terrestri dell’Isis, e anche con missili antinave Malakhit. Dato che i jiha- disti non possiedono aviazione,né navidi superficie,la presenza massiccia di navi con armamento antiaereo dà un preciso ammonimento agli Usa e ai loro alleati, indicando che l’« Armada» russa è in grado didifendersi da ogni tipo di minaccia e che sarebbe in grado pure di sventare un tentativo di «no-fly zone» che eventual- Sono aperte le iscrizioni al corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione. 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Vogliono far no e benedissero Bin Laden, dosso alla Russia è la Nato, che dimenticare la guerra contro pretendendo di battere i russi fa di tutto per far sentire il pro- l’Iraq e la disastrosa politica di per interposti islamici. Ora vorprio fiato sul collo all’Orso rus- occupazione di Baghdad che rebbero piantare bandierine a so. Invece di mandare truppe ha generato la nascita dell’Isis stelle e strisce sulbordo delMecontro l’Isis, puntiamo icanno- e liberalizzato il diterraneo a funi e mandiamo i nostro soldati genocidio deicrirore di opinione (italiani!) al confine di chi sta stianiedegliyazipubblica indicombattendo lo Stato Islamico di, mai difesi sul gnata contro anche per noi. Dove sta la logi- serio dai generaMosca. Ancor ca? Dicono: c’entra la Crimea, loniyankees.Depiù meschinac’entra il Donbass, zone della siderano seppelmente, Obama Ucraina a maggioranza etnica lire il ricordo delintende così far e culturale russa, appoggiate le azioni demenvincere le elezioda Mosca nella richiesta di in- ziali dei propri ni a Hillary Clindipendenza da Kiev. Scuse. In droni che amton, che ha sulla realtà ci sono in corso trattati- mazzano innocoscienza come ve diplomatiche. Ieri si sono ri- centi a man sal- Vladimir Putin [Ansa] minimo le stratrovati a Berlino i rappresen- va, senza bare gi della Libia, e mente Washington volesse far La portaerei Admiral tanti di Russia, Ucraina, Ger- proprie ma molte altrui, grazie adesso passa per un argine alimporre usando i suoi caccia Kuznetsov, 60.000 mania e Francia per discutere ai telecomandi azionati da ol- l’orrore. Ma va’ là. di base in Turchia. Del resto, tonnellate, guida la soluzioni positive. Putin ha an- tre oceano. Vogliono rovescial’imminenza delle elezioni flottiglia di otto navi nunciato di accettare, nel per- re con la propaganda la sentenGUAI PER NOI Flotta del Nord americane potrebbe anche della durare dei colloqui, la presenza della realtà: hanno perso su russa in rotta verso la Non ci caschiamo. Invece il spingere i vertici USA a forzare Siria. Imbarca 37 aerei za nel Donbass di truppe inter- tutta la linea. Sono arrivati ad la situazione per obbligare an- da combattimento, fra nazionale (Ocse). Niente da fa- armare e addestrare (purtrop- governo Renzi sì. Timidamenche un eventuale Trump vinci- Sukhoi Su-25 e Su-33 e re.Putin va dipinto come ildia- po lo ha fatto anche l’Italia al te il ministro della Difesa Pinottore a ritrovarsi prigioniero di Mig-29, più 26 volo. tempo di Monti ed Enrico Let- tiavverte che non bisogna romuna situazione irreversibile. Perché? Basta non dico stu- ta) truppe islamiche che si so- pere con Mosca, poi spediaelicotteri Kamov [Ansa] diare la storia, ma ricordare la no date da fare nel perseguita- mo militari e adottiamo misu© RIPRODUZIONE RISERVATA re da guerra commerciale su imposizione di Washington. Bella forza. L’America non ci ha rimesso un dollaro, mentre le nostre imprese a fine 2015 avevano perso in esportazioni verso la Federazione Russa 3,6 miliardi di euro, soprattutto in prodotti manifatturieri ed aliLe famiglie dei comandanti trasferite da Mosul alla Siria. Per gli iracheni c’è lo zampino turco mentari. Per non parlare dei ::: MAURIZIO STEFANINI mancati investimenti putiniani, dopo che, con mossa astu■■■ Mentre va a fondo l’offensiva su Mota, siamo stati il solo Paese che sul, alcune decine di famiglie di capi del ha sequestrato beni ai tycoon Califfato si stanno trasferendo con pulmirussi. nifino a Raqqa senza apparentemente inD’accordo: ci sono principi cappare in posti di blocco, né essere scoche non hanno prezzo. Ma qui perti dai voli di ispezione degli Alleati. Sosono proprio i principi e i valono aiutati sotto banco da Turchia e/o ri a spingerci a dar torto a chi Usa? È un sospetto che rimbalza attraverconsidera Vladimir come il reso la rivista Asia News, riecheggiando divivo Adolf. Insistono dalla dubbi espressi da ambienti dei cristiani Casa Bianca: ad Aleppo è l’iniracheni. ferno ed è colpa di Mosca. PuDa giorni circola in Iraq la voce di un tin assassina bambini. Non siaaccordo per trasferire i miliziani dell’Isis mo ciechi.Ma adesso gliamerida Mosul in Siria, soprattutto a Raqqa e a cani sembrano spiaciuti alla Deir Ez Zor: con il sostegno, l’appoggio e notizia che la Russia ha prorola complicità dimolti Paesi,fra i quali alcugato di altre 24 ore la tregua, e ni che ufficialmente combattono la stessa non colpirà la città martire dal Isis. Ora, riferisce Asia News, «queste voci cielo e dalla terra. Possibilità di cominciano a trovare conferme» nella te- I pulmini bianchi con le famiglie dei capi Isis a Raqqa [AsiaNews] evacuazioni, cibo, bambini stimonianza di un abitante di Raqqa che tratti al sicuro. Respiriamo per ha riferito di aver visto 10 furgoni bianchi se di familiari dei capi e volontari stranieri dell’Isis dall’Iraq, in modo da poterlo poi questo. Ha ragione Papa Franseguiti da 12 auto fare ingresso in città in dell’Isis. cesco a invocare urbi et orbi di usare contro Bashar Assad. Peraltro, la fila indiana. E i furgoni bianchi sono i tipiLa notizia è rimbalzata attraverso i so- macchina di propaganda del Califfato, smetterla coi bombardamenti ci mezzi di trasporto che l’Isis mette a di- cial media, che non sono fonte particolar- l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, e di tutelare gli innocenti. A sposizione gratuitamente per il servizio mente affidabile. E il sospetto di complici- l’Afp e Sky 24 in arabo riferiscono invece questo punto è necessario. Ma urbano a Mosul. Da questi veicoli sareb- tà tra forze alleate e Isis espresso dai mem- l’opposto: è a Mosul, ritenuta più sicura, ci ricordiamo molto bene che bero scesi decine di passeggeri, soprattut- bri della «Falange di Babilonia» (miliziani che sarebbero arrivate 70 famiglie dei cafu Francesco a indicare in Puto donne e bambini che comunicavano cristiani inquadrati nelle forze irregolari pidell’Isis provenienti da Raqqah. In quetin il difensore dei cristiani fra di loro con idiomi stranieri e dialetti sciite. D’altra parte, la scelta dell’aviazio- sta guerra di notizie che accompagna la quando insieme imposero a arabi non riconducibili all’iracheno né al ne alleata di concentrarsi sulle posizioni guerra di pallottole una cosa sicura però Obama di non bombardare siriano.Scortate da guardie armate per ga- di Mosul piuttosto che sul bombardare c’è:in questo momento tra Raqqah e MoDamasco favorendo i ribelli rantire la loro protezione, le famiglie sono veicoli con a bordo donne e bambini po- sul si va avanti e indietro in piena sicurez(di fatto il Califfo) . state alloggiate nelle case per gli studenti trebbe avere una logica squisitamente mi- za, a onta dei satelliti e aerei americani, Qualcuno deve spiegare codel quartiere Al Rumeileh. Il tutto ha fatto litare. Ma potrebbe avere anche una logi- russi, francesi e iracheni. me si fa a condurre una guerpensare alla gente di Raqqa che si trattas- ca militare l’idea di favorire l’evacuazione ra, da tutti - anime brutte e ani© RIPRODUZIONE RISERVATA ::: segue dalla prima Dei terroristi non si butta via nulla «Erdogan vuol salvare i capi Isis» me belle - ritenuta necessaria, che però sia pulita,dove sitaglino solo le molecole cancerose dello Stato Islamico, ritenuto il Male assoluto, senza coinvolgere i civili con cui gli assassini sono mescolati. Non sidovrebbero fare guerre, lo sappiamo. Neanche contro i nazisti, neppure contro chi sta commettendo mentre parliamo un genocidio e minaccia di passare a finire il lavoro sul Tevere? Lo scrisse già don Lorenzo Milani («L’obbedienza non è più una virtù», 1965): ormai nelle guerre i soldati morti sono un incidente; a riempire le fosse sono i civili, e ibambini gremiscono gliobitori. Non ci rassegniamo a questo.Ma che fare? Quale alternativa? La diplomazia, certo. Con il Califfo e Al Qaeda? Putin spiegò a Berlusconi come si sarebbe potuto risparmiare molte vite. Glielo spiegò l’anno scorso, in Crimea. Se tutti i grandi Paesi avessero messo a disposizione truppe di terra, attaccando dai quattro punti cardinali lo Stato Islamico, lo si sarebbe potuto annientare. L’idea berlusconiana di Pratica di Mare (2002): America, Russia, Nato, Europa, qualche Paese islamico, anche la Cina. Tutti avrebbero pagato un prezzo, e ciascuno ovviamente avrebbe avuto peso sul destino del Medioriente. Putin si disse disposto a lasciare il comando agli americani. Niente da fare. Nessun accordo. IL MALE Da lì la orrenda necessità dei bombardamenti, che anche quando sono chirurgici amputano dove non dovrebbero. Putin ha avanzato la proposta di una tregua e di coordinamento dell’azione, senza eliminare Assad, lo scorso luglio. Il 10 settembre Serghei Lavrov e John Kerry firmano l’accordo. E che succede? Sorpresa. E «per errore», il 17 settembre aerei americani colpiscono la caserma di Assad a Deir Er Zour, assediata daijihadisti, e uccidono di 90 soldati. Segnale chiaro. Non vogliono che siano i russi a vincere contro il Califfo. Perquesto accadde quel piccolo errore. Tecnica ovvia: scuse per sé e accuse per Putin. Gli americani lo sanno.Aleppo oggi è come Stalingrado nel 1942-43. Chi vince lì, annienta ilnemico, arriva a Berlino. Allora l’Armata Rossa sconfisse le truppe tedesche e rumene: e Hitler fu spacciato. Churchill e Roosevelt se ne compiacquero.Cifossero stati Obama e Hillary, avrebbero bombardato i russi. Anzi no, solo Putin. Perché non è comunista. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 __Venerdì 21 ottobre 2016__ 36 1980 2016 13 ESTERI __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il terzo dibattito presidenziale Trump sconfitto? Mah... ricordate la Brexit Donald, l’«isolazionista», più convincente della «crociata» Clinton. Per i media, ovviamente, lui ha già perso ::: PAOLO BECCHI CESARE SACCHETTI ■■■ La cornice scelta per l’ultimo dibattito presidenziale è l’università del Nevada a Las Vegas. Questa volta la formula del dibattito cambia rispetto a quello precedente, il pubblico qui non interagisce con i candidati in studio e si torna verso una versione più soft della discussione molto simile al primo confronto. Il conduttore è Chris Wallace della Fox News, ed è forse il primo conduttore di tutti e tre idibattiti che si mostra davvero imparziale e non riserva un trattamento diverso ai due candidati. Non è superfluo soffermarsi su questi aspetti perché, fin dai primi momenti di questa campagna elettorale, l’opinione pubblica italiana non ha avuto la possibilità di farsi un’idea sul profilo dei due candidati, dal momento che giornali e televisioni non sono diventati altro che una massiccia macchina di propaganda al servizio della Clinton. Anche all’indomani del confronto, sui giornali italiani, è possibile leggere il presunto trionfo di Hillary al terzo dibattito e il «suicidio» di Donald. Non si sa in questa campagna elettorale quante volte si sia suicidato Trump per imedia, o quante volte abbia trionfato Hillary, ma un fatto appare chiaro: comunque vada, vince sempre lei. ABORTO Il confronto parte in sordina, con i temi della corte suprema e dell’aborto tra le prime domande, e le prime scaramucce tra i candidati si vedono sulla differente visione dell’interruzione di gravidanza: per Trump è fondamentale difendere la vita e va impedita «l’interruzione di gravidanza anche al nono mese», mentre Hillary difende il diritto di scelta autonoma delle donne.Sull’immigrazione iniziano a scaldarsi gli animi e the Donald ha buon gioco a bia torto e non ci saranno brogli l’8 novembre, appare difficile certificare la regolarità di un’elezione che ancora non ha avuto luogo. AL GORE sfruttare uno dei suoi cavalli di battaglia, aiutato in questo anche dalla domanda di Chris Wallace alla Clinton, favorevole a un’America senza confini come hanno rivelato le email di Wikileaks. Hillary si difende ricordando il fatto che in quelle email il tema dei confini «era riferito all’energia», e subito dopo passa abilmente ad associare Wikileaks al presunto hackeraggio della Russia, così da far sembrare Trump «un burattino» nella mani di un Paese colpevole di ingerenze illecite nella campagna elettorale americana. Lo aveva fatto anche nel primo e nel secondo dibattito, ma non si sa quanto questa strategia sia efficace dal momento che Putin attualmente risulta essere uno degli uomini più popolari negli Usa, come ha rivelato qualche tempo fa la rivista Time. La discussione continua sulla politica estera,e qui emergono di nuovo le due differenti visioni dei candidati sul ruolo degli Usa nel mondo: mentre la Clinton ripete che gli «Stati Uniti non devono ritirarsi dai teatri di guerra», Trump ribadisce la necessità di un disimpegno militare di Washington a partire dalla presenza della basi militari in Arabia Saudita e in Giappone. Isolazionismo e spirito di crociata, questa «coincidentia oppositorum» Dopo la Turchia, l’America di Obama perde un altro alleato storico. Il presidente filippino, Rodrigo Duterte, in visita a Pechino, ha attaccato gli Stati Uniti e ormai parla apertamente di «separazione» da Washington. Già nella serata di ieri, durante l’incontro con la comunità filippina che vive a Pechino, Duterte aveva dichiarato che «è tempo di dire arrivederci» agli Stati Uniti e ha affermato che non intende recarsi negli Usa nel corso del suo mandato. poter riconoscere la regolarità delle elezioni, fino a quando queste non avranno avuto luogo. Ed è questo che fa parlare al Corriere della Sera di «autogol» del candidato repubblicano in quanto sarebbe un «disastro mettere in discussione la legittimità del processo elettorale». Donald avrebbe così «spaventato i conservatori moderati e gli elettori indipendenti». Anche ammettendo che Trump ab- Quegli eleganti slogan della sinistra Madonna promette sesso orale a chi vota Hillary. Lei può; invece detto da destra suonava volgare © RIPRODUZIONE RISERVATA GIUSEPPE CRUCIANI Obama perde anche le Filippine ha da sempre caratterizzato lo spirito americano. Ora questo spirito è lacerato, diviso. Se da un lato Trump incarna lo spirito isolazionista, dall’altro Clinton rappresenta lo spirito di crociata. Arriva poi la domanda sulla regolarità delle elezioni rivolta a Trump, ilquale più volte nel corso di questa campagna elettorale ha paventato il rischio di «brogli». Trump afferma di non essere sicuro di Il «complesso Lewinsky» ::: segue dalla prima ALLEATO STORICO FRA LE SUE DONNE Donald Trump con, da sinistra, la nuora Lara, la moglie Melania, la figlia Ivanka e l’altra nuora Vanessa. A destra, in alto, Hillary Clinton [Ansa] E non mancano iprecedenti in questo senso negli Usa proprio nel 2000 quando Bush vinse una contestatissima elezione su Al Gore grazie all’intervento di una controversa sentenza della Corte Suprema. Per il Corriere, Trump ha commesso un errore mettendo «in discussione la credibilità e la legittima della democrazia americana». Nel 2000 fu il partito democratico americano a metterla in discussione e a nessuno saltò in mente di accusare i dem di irresponsabilità. Non si comprende poi perché i moderati come afferma Charles Krauthammer dovrebbero essere spaventati da questa affermazione, quando è stato lo stesso Rudolph Giuliani, esponente storico dei repubblicani ed eletto a New York con i voti dei moderati in questione, a paventare il rischio di brogli elettorali. Per qualcuno la Clinton ha già vinto l’8 novembre, mentre la partita pare tutt’altro che chiusa, e in questo è utile ricordare il precedente della Brexit: in quell’occasione tutti i giornaloni italiani erano ampiamente sicuri che avrebbe vinto il «remain». Ci ricordiamo tutti com’è finita. (...) di voti, lo scambio elettorale, il sesso in cambio della crocetta sulla scheda. E si sarebbe palesata la Boccassini a mettere sotto osservazione centinaia di chiamate e di chiavate, vere e presunte. Immaginate la scena: una donna di spettacolo berlusconiana che offre lavoretti di bocca agli elettori per far vincere il Cavaliere. Apriti cielo, sarebbe venuto giù di tutto. Noi, che siamo uomini di mondo, non siamo per nulla scandalizzati di fronte all’offerta fatta dalla cantante Madonna a chi voterà contro l’odiato Trump. E siamo contenti che la Ciccone non incrocerà nella sua strada un cerbero della procura di Milano. Ma, in un secondo, la frase di Madonna ha polverizzato tutte le accuse fatte al magnate repubblicano di essere uno stupratore seriale del genere femminile. Ripassate bene la frase pronunciata dalla star: «Se voterete Hillary io vi farò un pompino a tutti e sono brava. Lo faccio lentamente, adoro il contat- to visivo e soprattutto ingoio». Chape- ghi fino alle caviglie che andavano beau: non c’è nessuna frase del reperto- ne per le Orsoline. E, per passare a rio di Trump che abbia raggiunto tali tempi più recenti, Madonna ha supevette degne di una sceneggiatura sif- rato in creatività persino la trans filolefrediana. E questo mentre tutto il ghista Efe Bal che, ripudiata dal candimondo hollywoodiano definisce Do- dato del centrodestra a Milano Parisi, naldone alla stregua di un lurido por- per rabbia offrì le sue specialità a chi si co,un maiale,uno schifoso molestato- sarebbe presentato nel suo letto con re. la prova di aver scelto SaE come la mettono la come sindaco di Milaadesso questi signori no. Robetta, rispetto alla con le parole dell’ingoiafellatio guardandosi netrice seriale? Per guardagli occhi della vip «de sire a casa nostra, nemmenistra». Trump a questo no a Cicciolina, che pure punto potrebbe regalarera candidata, venne in ci l’ultimo show: votare mente dioffrire certe prein segreto la Clinton e a libatezze ai maschi in urne chiuse presentarsi cambio di voti. E non nel camerino della Cicpossiamo dimenticare cone con tanto di certifiMoana Pozzi che inven- Madonna [LaPresse] cato elettorale in mano. tò il mitologico Partito E ora,cara mia,ilpompidell’Amore. Da candidata a sindaco no lo fai a me. Ma a pensarci bene, di Roma nel 1993 si inventò una cam- potrebbe approfittarne soprattutto pagna elettorale castissima: per due Billil consorte: lui sìche è un appassiomesi non girò un film hard, nessun nato.E magari Madonna è meglio delservizio fortografico e comprò pure la Lewinsky. una collezione di abiti serissimi lun© RIPRODUZIONE RISERVATA A SMARTMATIC Il voto controllato dall’amico di Soros Secondo il «Daily Caller», quotidiano on-line conservatore, un’azienda legata a George Soros controllerà «le macchine per le votazioni in 16 Stati». Tra cui i decisivi Arizona, Colorado, Florida, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Virginia. L’azienda si chiama Smartmatic ed ha sede a Londra. Il presidente di Smartmatic è Lord Mark Malloch-Brown, che fa parte di Open Society, il celebre istituto fondato da Soros. 14 ATTUALITÀ __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ La donna incinta deceduta in ospedale Morta con i gemelli Indagati 12 medici Un intero reparto sotto accusa per omicidio plurimo colposo Il primario: «Qui sono tutti obiettori, ma questo è irrilevante» ::: CRISTIANA LODI ■■■ Ci sono dodici medici indagati, cioè tutti eccetto il primario Paolo Scollo e il suo braccio destro Emilio Lomeo, assenti al momento del fatto. Ci sono gli atti: la denuncia consegnata in Procura e l’accusa diomicidio colposo plurimo a carico dell’intero reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Canizzaro (Catania).E ci sono i fatti: una giovane mamma che muore insieme con i suoi gemelli in realtà mai nati. Valentina ha 32 anni, è incita di5 mesi: fecondazione assistita. Dal 29 settembre al 15 ottobre la curano al Canizzaro per una sospetta dilatazione dell’utero.Proprio sabato mattina si sente male:vomito e dolorifortissimi. La febbre che sale a 38 e mezzo. Le danno tachipirina,spiega il suo avvocato. Alle tre del pomeriggio dello stesso 15 ottobre le fanno un’ecografia, ma Valentina (si legge nell’esposto consegnato al pm Fabio Saponara) sta sempre peggio. Urla dal dolore per quattro ore, riferisce ancora ildifensore Salvatore Milluzzo. E proprio in quella fase di grave malore, anche uno dei due feti dà segni di sofferenza. Anche un minuto può risultare dunque fatale.Sichiede l’intervento del ginecologo, ma questi si rifiuta dichiarandosi obiettore di coscienza. «Fino a quando il feto è vivo, io non intervengo» stando all’avvocato sarebbero queste le sue parole. Di fatto il ginecologo non interviene. Il cuore del bimbo smette di battere e, senza vita, lo fanno vedere alla madre che continua a dolorare. Passano alcune ore e il secondo feto esce spontaneamente dall’utero. Morto, anche lui. Stavolta a Valentina viene risparmiata la vista. Lei sta molto male, è ormai notte fonda. Sepsi,la diagnosi.È gravissima. Rianimazione. Alle due del pomeriggio muore. SI POTEVA SALVARE? Poteva essere salvata Valentina? Il fascicolo e l’ipotesi di omicidio plurimo sono un atto dovuto. Servono per dare la ::: LA SCHEDA LA PROCURA La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati 12 medici dell'ospedale Cannizzaro di Catania per il caso di Valentina Milluzzo. Il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo.Per la Procura, è un atto dovuto IL DECESSO La 32enne è deceduta il 16 ottobre scorso, dopo 17 giorni di ricovero, alla diciannovesima settimana di gravidanza Va da sé l’invio (solito) all’ospedale degli ispettori del ministro Beatrice Lorenzin. Prassicollaudata, ma non per questo sempre utile. È il momento del dolore. INTERROGAZIONE Valentina Milluzzo con il marito Francesco Castro [Ansa] possibilità ai medici coinvolti di difendersi ed essere presenti durante l’autopsia che dovrà stabilire la cause del decesso. Intanto Paolo Scollo, che è anche presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia, difende i suoi dottori: «Sono tutti obiettori nel mio reparto» dichiara «noi non si interviene fino a quando il cuore del feto batte. In questo caso c’è stato un aborto spontaneo, il medico ha agito correttamente diagnosticando una sepsi». Ma se alla donna fosse stato praticato l’aborto tempestivamente? Un giudice dovrà accertare se poteva salvarsi. Intanto l’attenzione della Procura, ci fanno sapere «è concentrata sulla verifica, attraverso la cartella clinica, dei protocolli d’intervento e assistenza prestati alla paziente, oltre che ai controlli ai quali è stata sottoposta durante il ricovero e in particolare durante la crisi che ha preceduto il decesso». BLOCCATA SU ORDINE DEL FIGLIO La nonna-padrona fuori dai cancelli dell’azienda ::: NOEMI A. BARBUTO ■■■ «Non è un angelo, anzi, an- drebbe preso a calci nel sedere a tutto spiano, ma non c’entra nulla con la malavita o con i personaggi che vanno in carcere». Con queste parole un don Mazzi «arrabbiato con se stesso per essersi fatto prendere per il naso e deluso» ci parla di Fabrizio Corona. «Idolatria», così il prete definisce il male di Corona. Un virus che gli ha preso l’anima e che lo fa sentire l’unico dio di se stesso, al di sopra di tutte le regole. Una malattia che non si cura con il carcere, ma che semmai con il carcere si aggrava. Ed è forse stata una risposta punitiva troppo forte, sproporzionata rispetto al reato, ad avere fatto aumentare in Fabrizio quella rabbia e quel senso di rivalsa nei confronti di uno Stato che gli ha preso i suoi anni migliori ma che non gli avrebbe preso anche i suoi soldi. Lungi dal voler fornire in qualche modo un alibi, lo stesso don Mazzi appare molto critico e severo nei con- È stata bloccata al cancello della Gilardoni Raggi X Maria Cristina Gilardoni, 83 anni, la nonna-padrona dell’azienda di Mandello (Lecco) che per anni ha vessato con ogni mezzo i dipendenti, alcuni dei quali si sono anche dimessi. A non farla entrare, per ben due volte è stato il figlio-commissario, Marco Taccani Gilardoni, 54 anni, con l’obiettivo di normalizzare le relazioni con i dipendenti. Ma anche delle polemiche. «Ci sono ancora donne che muoiono perché negliospedali si trovano a non essere assistite a causa dei medici obiettori» protesta Beatrice Bignone del movimento di Pippo Civati. «Questo del resto è il senso, se dobbiamo trovarne uno, di questa terribile storia». La deputata di Possibile presenta interrogazione urgente al ministro Lorenzin: «Ho ritenuto di farlo» spiega «perché non basta mandare gli ispettori in ospedale. Ci troviamo di fronte a una conseguenza diretta di politiche sbagliate e quello che denunciamo ormaida mesiè che l’applicazione della legge 194 sull’aborto possibile negli ospedali è un diritto di tutte le donne. La presenza di medici non obiettori deve essere garantita per evitare tragici epiloghi come questo». Elvira Morana di Cgil Sicilia,chiede l’istituzione diun tavolo tecnico: «Al di là di quello a cui approderà l’inchiesta» dice la sindacalista «chiediamo un confronto davanti a un tavolo tecnico perché il rispetto dei parametri imposti dal ministero e la libertà dei medici obiettori non possono tradursi in negazione del diritto alla vita delle donne. Dopo un evento luttuoso» prosegue Morana «vengono subito avviate ispezioni dal ministero e dall’assessorato alla salute ma ci si ferma lì; non si procede a una lettura con le parti sociali deibisogni e dei problemi delle donne e sull’adeguatezza delle procedure assistenziali». Dopo che a Trapani una 26enne è morta prima di partorire (forse per embolia) in Sicilia è il secondo decesso in sei giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Parla Don Mazzi «Corona malato di idolatria» Per il prete l’ex fotografo dei vip deve uscire dal carcere ma senza andare nella sua comunità fronti del re dei paparazzi. Si augura, quindi, che non venga trattenuto ancora in carcere e dichiara di non sapere in questo momento se sarebbe pronto a riaccoglierlo, perché si sente preso in giro. Tuttavia, non può non ammettere che «la detenzione non ha migliorato il carattere di Fabrizio, perché è stato trattato in modo ingiusto». Tuttilo definiscono una causa persa, ma, per don Mazzi, Corona era «un caso semplice». Ciò che invece è difficile adesso per il prete è capire perché sia ricaduto nell’errore. Non si dà pace. Appare stanco, affranto. Come si può buttare via così una chance? Come si può avere così poco rispetto della propria vita? Inutile cercare i colpevoli, «andava ancora tenuto in comunità, invece, sul più bello, ha ottenuto il permesso di an- dare sul territorio. Anche la discrezione sui tempi andava lasciata a noi», riflette ad alta voce. Infatti, se da un lato il carcere peggiora, dall’altro anche una libertà improvvisa e non controllata può essere dannosa per soggetti che tendono a danneggiare se stessi. Don Mazzi ci tiene a sottolinearlo: «In certi casi, non è il carcere lo strumento più adatto per cambiare una persona. Sono necessarie strutture migliori degli istituti penitenziari, più idonee e dignitose. È il momento che la magistratura e il governo lo capiscano». In particolare, don Mazzi propone l’abolizione del carcere minorile e che i minori che commettono reati siano affidati in piccoli numeri a strutture pronte a rieducarli grazie al lavoro di persone preparate per restituirli alla società come persone nuo- ve. Ed è questo ciò che avviene ogni giorno all’interno delle comunità da lui fondate, ben 40 distribuite su tutto il territorio nazionale, in particolare in Lombardia ed in Calabria, ognuna delle quali accoglie un numero massimo di 30 ragazzi, per garantire a ciascuno un trattamento individualizzato, che sarebbe impossibile realizzare in carcere. Don Mazziha la sua ricetta per aiutarli: innanzitutto, arrivati in comunità, devono sbollire la rabbia che nutrono dentro, rabbia perché sono soli, non amati o amati male. Poi si cerca dicomprenderli, attraverso l’ascolto, e si lavora sulle loro anime con metodi semplici: lo studio, lo sport, la musica. Finché «capiscono che dentro sono belli e non brutti come gli hanno raccontato». Puntare sui ragazzi, investire su di loro, prestare loro più attenzione ed impegnarsi nel loro recupero, è ciò che dovrebbe fare uno Stato che ha già pochissimi giovani, «se poi li perdiamo anche così, dove andremo a finire?», osserva don Mazzi. Ma quante volte è giusto perdonare? «Se sbagliamo 100 volte, dobbiamo essere perdonati 100 volte, perché la vita ha un valore», afferma il prete, e solo attraverso la fiducia un ragazzo ha l’opportunità di essere migliore e di responsabilizzarsi. «Una persona diventa quello che gli altri gli dicono che sia», spiega il prete. Così se un soggetto si sente ripete che è un criminale, è molto più facile che lo diventi. C’è un unico modo per uscire dalla devianza: ricevere fiducia e, nello stesso tempo, credere di più in se stessi, ossia iniziare ad amarsi. Importante risulta anche, secondo don Mazzi, «crearsi compagnie positive, perché non si può stare da soli, nonché sviluppare passioni che diano significato alla propria esistenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 ATTUALITÀ __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’avvocato Nino Marazzita racconta i criminali visti da vicino «Bilancia era stupido, Pacciani innocente» I serial killer sono poco intelligenti, ma sadici. Quella volta che ho fatto assolvere un assassino sapendo che era colpevole “ ::: GIUSEPPE POLLICELLI ■■■ Non ci fosse stato Gian- ni Agnelli, l’avvocato italiano per antonomasia sarebbe probabilmente stato lui, Antonino Marazzita, per tutti Nino, nato a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, 78 anni fa e tuttora vitalissimo, attivo su più fronti, sempre impegnato a far la spola tra il suo studio legale situato in zona Fleming (Roma nord) e il Centro Titanus Elios di Via Tiburtina (Roma est), in cui si registra per Rete 4 la trasmissione Forum, del cui cast Marazzita è uno dei pilastri. Penalista di rango,tra i più richiesti delnostro Paese, ha preso parte ad alcuni dei più importanti processi nella storia italiana degli ultimi quarant’anni, affermandosi anche come personaggio pubblico e protagonista delle cronache mondane. Nella sua autobiografia, uscita qualche anno fa per Rizzoli, racconta di come suo padre Giuseppe, avvocato a Palmi e convinto antifascista, allontanasse da sé, alla fine della giornata lavorativa, ogni preoccupazione maturata in tribunale. È così anche per lei? «Sì. Nella mia carriera mi è successo diverse volte di ricevere confidenze scottanti, talvolta relative a vicende delicate della vita politica nazionale, e ho sempre lasciato tutto nel mio studio, evitando di farlo entrare a casa». Nella scelta di diventare un avvocato penalista, quanto ha inciso il modello di suo padre? «Ha avuto sicuramente un peso. Lui mi ha trasmesso il suo amore per la musica classica e per il latino, ma quando ero ragazzo mi ripeteva spesso che il mestiere diavvocato è pesante, spingendomi addirittura a intraprendere la carriera artistica, prova ne sia che mentre studiavo giurisprudenza frequentavo anche il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove mi sono diplomato come regista». Alla fine, però, ha scelto la toga. «Furono determinanti due cose. Il rapporto personale con un grande penalista sardo che esercitava a Roma, Giuseppe Sotgiu, e la mia curiosità verso il male e chi lo commette. Di fronte a un delitto sono istintivamente portato a valutare le evidenze che potrebbero andare a difesa del presunto colpevole». Sempre nella sua biografia scrive che quasi tutti gli assassini con cui ha avuto a che fare erano persone di non grande intelligenza. «Ilcosiddetto genio del male non l’ho mai neanche sfiorato. Il serial killer Donato Bilancia, che ho difeso, è per esempio persona notevolmente poco dotata dal punto di vista intellettivo». Eppure non mancano gli individui malvagi che sono ■ Sono stato il legale della famiglia di Pasolini: ormai non si arriverà più alla verità. Il caso Moro? Ci fu una micidiale convergenza di interessi tra la Dc, il Kgb e gli Usa PASOLINI E MORO ■ Ho pagato a caro prezzo i gossip e la relazione con Carmen Di Pietro: si parlava di me per il Csm ma alla fine... IL GOSSIP Il legale a Forum, la trasmissione condotta da Barbara Palombelli su Mediaset [Olycom] stati capaci di lasciare un segno nella Storia: Stalin, Hitler e via elencando. «Sono dei bipolari che tendono alla follia e si “curano” attraverso il potere. Il discorso, in proporzione, vale anche per persone meno inclini al male». E gli assassini seriali? «Prendiamo ancora Bilancia: una volta risparmiò una prostituta dopo che questa, supplicandolo, gli aveva detto di avere un figlio.Non è stato un accesso di bontà: semplicemente, in quella circostanza, il sadismo di Bilancia ha trovato pieno appagamento, avendo lui potuto esercitare su quella donna potere di vita o di morte». Per lei il male non ha mai rappresentato una tentazione? «Direi di no. E comunque questi criminali sono un ottimo modo per avere a che fare con il male tenendolo lontano da sé. È una continua verifica». Le è mai successo di far assolvere qualcuno della cui colpevolezza fosse sicuro? «Sì. A Macerata un uomo, salito su un autobus per compiere una rapina, uccise due persone e ne ferì una terza dopo che un brigadiere in pensione, presente sul mezzo, aveva estratto la pistola e gli aveva sparato contro senza colpirlo. Il tizio fu assolto in primo grado e il processo non ebbe un seguito a causa del pm, che scrisse un ricorso inammissibile per un vizio di forma, e del procuratore generale diAncona, che presentò l’impugnazione con un giorno di ritardo rispetto al termine ultimo. Insomma, l’assassino la fece franca. Gli dissi: “Guarda che lo so che il colpevole sei tu”. E lui mi rispose: “Lo so benissimo che lo sa”». Come riuscì a non farlo condannare? «Fu assolto per insufficienza di prove. In quel periodo nelle Marche c’era un latitante con un nome simile a quello del mio assistito e io insinuai il dubbio che il colpevo- le fosse appunto quest’altra persona». Le pare eticamente ammissibile sottrarre alla pena chi la meriterebbe? «Il mio lavoro consiste nella difesa del cliente, chiunque egli sia, e ha come obiettivo la vittoria della causa. Sono io contro lo Stato, il quale dispone di tutti i mezzi (compresi i vari gradi di giudizio e le impugnazioni, e non è colpa mia se c’è chi non sa sfruttarli bene) per battagliare con me. Dopodiché la decisione ultima spetta al giudice». Ha mai conosciuto magistrati che si siano accaniti contro innocenti? «Mi sono imbattuto in almeno tre pubblici ministeri che hanno perseguitato delle persone per motivi di risentimento personale. Uno, in Calabria, non riuscendo a ottenere i favori di una minorenne, faceva perquisire di continuo le spiagge di cui erano proprietari i genitori della ragazza». Come si è conclusa la storia? «Il pm è morto in un incidente automobilistico». Lei ha difeso anche Pacciani, il presunto mostro di Firenze. Era davvero innocente? «Sia luiche isuoiamici.Lessi la sentenza del processo di primo grado, che lo aveva condannato, perché dovevo partecipare a un dibattito in tv. Non stava in piedi e così decisi di diventare il difensore di Pacciani. Lui e i cosiddetti compagni di merende erano solo dei guardoni toscani, sostanzialmente innocui. Vanni non ha mai nemmeno realmente capito cosa gli fosse capitato e perché fosse rimasto coinvolto in quella storia». Il caso Pasolini, nel 1975, è quello che per primo le diede notorietà: lei fu, con Guido Calvi, il legale della famiglia del poeta. Si arriverà mai alla piena verità? «Ormai è improbabile. Con l’ultima inchiesta si è persa un’ottima occasione e credo che alcune risultanze, come certe contraddizioni nella La donna lavorava in Svizzera Il giallo nel Genovese Maestra trovata morta a Como Cognato indagato pure in Italia Cercatore di funghi decapitato Rinvenuto il dna dell’assassino ■■■ Michele Egli, 42 anni, è stato iscritto nel registro degli ■■■ Le tracce che l’assassino avrebbe lasciato sul giubotto di Albano Cracco potrebbero dare una svolta al caso del cercatore di funghi il cui corpo è stato ritrovato senza la testa nei boschi di Lumarzo, in provincia di Genova, dove è stato gettato in un dirupo dopo essere stato trascinato per un centinaio di metri. L’esame del dna comincerà lunedì prossimo al Ris di Parma per essere poi paragonato a quello prelevato a Claudio Borgarelli, nipote dell’uomo e, al momento, unico sospettato. La testa della vittima, che era un infermiere, non è stata ancora trovata. L’uomo è stato colto di sorpresa alle spalle, ha provato a difendersi senza riuscirci. «I risultati dell’esame non saranno immediati», hanno fatto sapere gli investigatori. indagati anche dalla procura di Como per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’informatico ticinese, arrestato due giorni fa dalla polizia elvetica, è accusato per l’omicidio della cognata Nadia Arcudi, 35 anni, la maestra elementare di Stabio (Svizzera) trovata morta domenica scorsa a Rodero (Como). Sul caso la Svizzera ha aperto una inchiesta, mentre quella del pm di Como Massimo Astori è un atto obbligato. Di certo c’è che l’occultamento del cadavere è avvenuto in Italia, mentre non si sa dove sia avvenuto l’omicidio, se a Stabio, nella casa della vittima (è la tesi degli inquirenti svizzeri) o a in Italia. Egli, intanto, avrebbe ammesso di avere trasportato il cadavere in Italia ma dalla Svizzera non fanno sapere se a questa ammissione ce ne siano delle altre. ricostruzione di quella notte a Ostia da parte di testimoni oculari, dovessero essere valutate in modo diverso dal pm che ha condotto le indagini». Ma perché, dopo il processo di primo grado, venne tolta la presenza di ignoti dalla sentenza che condannava Pino Pelosi? «Perché la procura di Roma temeva che nell’omicidio potesse essere coinvolta in qualche modo la politica. Dunque, vero o no che fosse, meglio stare tranquilli e confermare Pelosi come unico colpevole. Poi, a delitto avvenuto, c’è stato da più parti l’interesse a delegittimare definitivamente la figura di Pasolini. L’avvocato Rocco Mangia ricevette 50 milioni dalla Dc per diventare il legale di Pelosi». Come fa a saperlo? «Me lo confidò lui». Lei ha partecipato anche al processo Moro. Chi volle la morte dello statista? «Cifu una micidiale convergenza di interessi tra la Dc, il Kgb e gli Usa. Con il progetto delcompromesso storico Moro ha decretato la sua condanna.La vedova, Eleonora Chiavarelli, mi raccontò una volta che il marito tornò atterrito da un viaggio negli Usa perché Kissinger gli aveva fatto capire che, continuando con la sua politica di apertura a sinistra, rischiava grosso». Lei era favorevole al compromesso storico? «Sinceramente no, da socialista un po’ rigido non vedevo di buon occhio l’accordo con la Dc». Si definirebbe ancora socialista? «Sì, con simpatie radicali». Al referendum del 4 dicembre andrà a votare? «Voterò sì. Renzi ha delle idee. Alcune sono sbagliate, altre giuste, ma comunque meglio lui dell’immobilismo della minoranza dem». Cosa pensa, nel merito, della proposta di modifica della Costituzione? «I principi fondamentali non vengono toccati e quindi sono tranquillo. È un punto su cui mi capita di litigare con il mio amico Stefano Rodotà, che la pensa altrimenti». Ha pagato un prezzo per essersi esposto così tanto mediaticamente, anche con episodi di gossip come la relazione con Carmen Di Pietro? «Sicuramente. Un periodo si era pensato a me per il Csm,ma la cosa si arenò subito perché ero quello che va in tv e compare sui giornaliscandalistici. Tuttavia non ho rimpianti: la mia è una vita piena, sono sempre stato un uomo libero e dal lavoro ho ricevuto infinite soddisfazioni. Forse avrei potuto diventare ricchissimo, anziché essere solo benestante, ma l’avidità, provenendo da una famiglia agiata, non mi è mai appartenuta». © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 ATTUALITÀ __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Dieta e modernità IL PONTEFICE TRASFORMA IN MUSEO LA VILLA ESTIVA AI CASTELLI ROMANI Francesco “regala” la residenza di Castel Gandolfo A Castel Gandolfo si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. Papa Francesco, dopo aver rinunciato alle “vacanze estive” ai Castelli Romani preferendo Casa Santa Marta, ha deciso di aprire al pubblico le meraviglie dell’appartamento papale e dei giardini della villa sul lago di Albano dove un papa dopo l’altro è andato a riposarsi. L’inaugurazione è in programma oggi alle 10 alla presenza del direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, quello delle Ville Pontificie Osvaldo Gianoli, e il curatore del sito, Sandro Barbagallo. I visitatori potranno entrare nella camera da letto del Papa, nella cappella privata (storico l’incontro tra Francesco e Ratzinger) nella biblioteca e nello studio, nel Salone degli Svizzeri e nella Sala del Concistoro. [Ansa] ::: LUISA MONINI A Firenze e Treviso Sconsigliarono i vaccini Sanzionati due medici Procedimento disciplinare per i camici bianchi che hanno suggerito di non immunizzare i bambini. Rischiano fino alla radiazione ::: ROBERTA CATANIA ■■■ L’eterna diatriba tra chi è a favore e chi contrario ai vaccini arriva agli Ordini provinciali dei medici. Ci sarebbero tre pediatri, infatti, che avrebbero sconsigliato «pubblicamente» di immunizzare i figli, «mettendo in allarme la popolazione». Come risposta, però, sono scattati i procedimenti disciplinari, ai quali si è invece opposto il Codacons. Gli Ordini provinciali dei medici di Firenze e Treviso hanno avviato procedimenti disciplinari nei confronti di due dottori che, con attività di divulgazione, anche in congressi scientifici, oltre che fra i propri pazienti, hanno sconsigliato le vaccinazioni. A Venezia è sotto esame un terzo caso, per il quale si Se la globalizzazione fa aumentare il rischio di obesità stanno ancora raccogliendo prove e testimonianze. In un caso è stata già portata a termine l’istruttoria e la commissione disciplinare del relativo Ordine provinciale deciderà quale sanzione comminare al medico che demonizzava i vaccini. Per il secondo dottore, invece, si è ancora nella fase preliminare dell’inchiesta. Provvedimenti severi, ma che non dovrebbero cogliere di sorpresa. Del resto la Fnomceo aveva annunciato nel luglio scorso l’introduzione di nuove sanzioni disciplinari, fino alla radiazione, nei confronti dei camici bianchi che si sarebbero professati antivaccini: sconsigliarli significa infatti infrangere il codice deontologico. In questi tre casi finiti sotto la lente di ingrandimento, fanno sapere dalla Federazione dell’Ordine dei medici, i dottori hanno portato avanti le proprie tesi anche in luoghi pubblici, mettendo di conseguenza in allarme la popolazione. Sarebbe stato un atteggiamento deprecabile, però, anche condizionare una sola mamma, nell’intimità di uno studio medico, a porte chiuse, dove la donna poteva essere (dis)informata sulla eventualità che vaccinare il figlio da una malattia ormai quasi debellata potrebbe in qualche modo causare danni permanenti nel bambino. Perché se non si hanno gli strumenti per comprendere fino in fondo, ci si affida completamente al medico, una figura che spesso ha il potere di plagiare completamente chi ha di fronte. In casi come questi, però, a farne le spese sarebbero i bambini, che rischiano di perdere un diritto fondamentale come quello di essere vaccinati. «Non vogliamo punire nessuno», spiega Giorgio Conforti, referente nazionale “Rete Vaccini” della Federazione dei pediatri, «ma siamo contro le falsità. I medici devono assumersi la loro responsabilità,perché la salute è un bene di tutti». E aggiunge: «Le giovani generazioni non hanno sotto i loro occhi malattie come tetano o polio» e forse anche per questo si assiste a un drastico calo dei vaccini. Secondo i dati dell’istituto e del ministero della Salute, le coperture per malattie come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B oggi sono al di sotto del 95% (la soglia di sicurezza) e scendono sotto l’86% per morbillo, parotite e rosolia. In difesa dei medici inquisiti si è schierato il Codacons: «Un vero e proprio ritorno ai tempi bui dell’Inquisizione, che genera orrore e rappresenta una vergogna per un paese civile», spiega il presidente Carlo Rienzi, che sollecita il «dibattito libero». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro «Per il bene del paziente» di Valter Santilli Tutti i mali della sanità raccontati dal medico che curò il Papa ■■■ Il paziente che si presenta dal medico di base informato meglio di Wikipedia, salvo poi, dopo avergli contestato la diagnosi, fargli causa;il decreto Balduzzi dalle linee guida poco chiare che ingabbia i medici tra la morsa di giudici e avvocati. E ancora pazienti colpiti da ictus trasportati in ambulanza in nosocomi sprovvisti «non solo del reparto di Stroke Unit e/o di Neurochirurgia, ma perfino di una Tac funzionante». In quindici storie con protagonisti diversi Valter Santilli, professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università la Sapienza di Roma e fisiatra al Policlinico Umberto I, noto anche perché scelto da Papa Bergoglio quando era cardina- le come fisiatra di fiducia, racconta tutti i gua- carte, intimorito da un decreto Balduzzi che oi e gli aneddoti della sanità italia«andrebbe eliminato». Per prosena. Il libro, «Per il bene del pazienguire, poi, con i medici stretti nelte» - edito da Galucci, con la prefale morse di conti economici che zione di Mogol - è un divertente le aziende ospedaliere devono far escursus nel mondo della salute quadrare e ricoveri da business. tra trasformazioni e contraddizioPazienti costretti, per le mille falle ni, attraverso domande poste dai burocratiche, a pagare per avere giornalisti Paolo Pagliaro e Piero servizicome le ambulanze. TemaSchiavello cui Santilli risponde. A tiche scomode, anche, come la partire da come è cambiato il ruonomina clientelare dei primari silo del medico di base. Una volta no alle talvolta pesanti ingerenze specializzato preparato e pronto della politica nella sanità. a risolvere le problematiche del Valter Santilli CH.PEL. paziente, oggi costretto ad un ruolo di passa© RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ «Noi siamo ciò che mangiamo» sosteneva nell’’800 il filosofo Ludwig Feuerbach. Oggi la medicina basata sull’evidenza scientifica avvalora questo aforisma e allora alcune riflessioni sulla cultura dell’alimentazione e sulla globalizzazione si impongono perché, se è vero che quest’ultima rappresenta una grande opportunità per tutti i Paesi del mondo, è anche vero che rappresenta una grande insidia,sopratutto per la salute dei popoli. Opportunità: la globalizzazione ha portato milioni di persone fuori dalla povertà e dalla fame. Insidie: i cambiamenti socioeconomici aumentando il benessere delle persone, hanno favorito l’adozione di stili di vita sempre più sedentari e facilitato l’accesso a cibi poco sani e a basso costo. Dal punto di vista della salute pubblica,la combinazione di questi cambiamenti sta creando un temporale perfetto con un catastrofico e costoso aumento dell’obesità e delle malattie legate alla stessa ( diabete, malattie cardiovascolari) in Paesi dove si combatte ancora contro la denutrizione e le malattie infettive. L’obesità ha già cominciato a far pagare il suo alto prezzo in questi Paesi che tuttavia sono ancora in tempo per evitare il peggio soprattutto se imparano dagli errori dei Paesi evoluti che non hanno saputo prevedere l’impatto di un eccessivo benessere sulla salute dei propri cittadini pagandone il prezzo umano, sociale ed economico quando oramai era già molto alto. I Governi devono dunque mettere in atto politiche che aiutino le persone a fare scelte migliori e consapevoli, sostenendo una alimentazione sana, tassando il cibo spazzatura, dando sussidi per la produzione di prodotti agricoli e promuovendo una vita attiva negli adulti come nei bambini, aumentando l’attività motoria nelle scuole, favorendo un’urbanistica con più aree verdi e piste ciclabili. L’emergenza è reale e l’allarme lanciato di recente dall’OMS è una vera “Call for Action” per combattere l’obesità infantile che viene ritenuta una vera e propria pandemia con 42 milioni di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso o obesi ( dati OMS 2013 ). Il dramma nel dramma è che 31 milioni di questi bambini vivono nei Paesi a basso e medio reddito. In Italia, il 23,6 % dei bambini delle classi elementari risulta in sovrappeso e il 12,3% risulta obeso. Complessivamente,oltre 1.100.000 bambini tra i 6 e 11 anni ha problemi di sovrappeso e obesità (quasi 1 su 3). I bambini in sovrappeso e obesi rischiano di rimanere obesi in età adulta e avranno più probabilità di sviluppare in giovane età malattie croniche correlate come il diabete e le malattie cardiovascolari. Malattie che preoccupano moltissimo gli esperti di Sanità Pubblica e i decisori politici a livello internazionale perché, soprattutto in tempi di grave crisi economica, minacciano di sopraffare i sistemi sanitari di tutto il mondo se non saranno messe in campo idonee misure di contenimento e prevenzione. Il World Economic Forum e la Harvard School della Salute Pubblica stimano che nel periodo 2011-2030 il costo economico di queste malattie arriverà a circa 30 trilioni di US $. Infine, citando il motto di Expo 2015 “Nutrire il PianetaEnergia per la Vita”, non dimentichiamo che la scelta del cibo non è solo un modo per prenderci cura di noi stessi, della nostra salute e della salute dei nostri figli, ma è anche un modo per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta. Attraverso un’alimentazione sana, varia ed equilibrata è possibile sostenere un modello di produzione alimentare che riduce l’impatto ambientale e migliora la gestione delle acque e delle risorse naturali. © RIPRODUZIONE RISERVATA 17 ATTUALITÀ __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: Stile & stiletto Kenzo per H&M sfila a New York e sbarca a Milano ::: DANIELA MASTROMATTEI ■■■ Mentre a Tokyo parte dalla settimana di apprendimento.Per completare la ricerca, gli studiosi di Yale si sono serviti di risultati ottenuti in precedenza con test simili,condotti però con dei bambini. I bambini tendevano a riprodurre fedelmente (in modo automatico) le azioni compiute dall’insegnante senza porsi il problema della loro importanza o necessità. La conclusione è stata sorprendente: l’apprendimento tramite imitazione dei comportamenti (osservare e poi copiare ciò che viene fatto) è una caratteristica tipica di noi esseri umani, che spesso ci lasciamo fuorviare da cattivi consigli. I cani, invece, hanno dimostrato di procedere tramite esplorazione e cercano la soluzione migliore, che non sempre è quella che proponiamo noi. E dunque, se il vostro fedele amico ignora deliberatamente un comando, non è un gesto che mette in discussione l’autorità, mette in discussione soltanto l’utilità della vostra richiesta. Lui è un essere pensante dotato di intelligenza. Non si può dire lo stesso di tutti gli esseri umani. della moda un attacco a Donald Trump, più esattamente da Umit Benan, stilista di origini turche nato in Germania che ha lanciato a Milano il suo brand, con la passerella (tra stile cowboy vecchio West e colori latini) trasformata nel confine desertico tra Messico e Stati Uniti dove il candidato alla presidenza vorrebbe costruire un muro, a New York una spettacolare sfilata diretta dalla leggenda della moda Jean-Paul Goude tiene a battesimo la nuova collaborazione del marchio H&M con Kenzo. La collezione disegnata dai direttori creativi Carol Lim e Humberto Leon è un dialogo immaginario con il genio diKenzo Takada,il77enne giapponese che nel 1970 inventò la griffe parigina in technicolor. I circa cento capi presentati a un pubblico di mille invitati su un molo a nord del Manhattan Bridge al ritmo di un remix personalizzato di «Express Yourself» Kenzo a New York di Sam Spiegel e una coreografia di Ryan Heffington per ricordare gli inizi: negli anni Settanta-Ottanta anche il suo fondatore, Kenzo Takada, utilizzava ballerini e artisti per le sue sfilate. Lim e Leon hanno saccheggiato gli archivi della maison per mandare in passerella: l’abito lungo a balze realizzato con nastri intrecciati, creazione simbolo di Kenzo che esiste in due soli esemplari originali, accanto ai pantaloni a gamba larga di Lim e Leon dalla prima collezione e la felpa, capo chiave del guardaroba con ilnuovo logo che reinterpreta l’archivio con la scritta patchwork a caratteri cubitali «Kenzo Jungle Paris» in tessuto a stampa animalier, disposta attorno all’immagine di una tigre. Il kimono è un altro capo iconico di Kenzo e per H&M pronti due modelli double-face con impunture matelassé, un cappotto lungo e una camicetta dalla stessa linea con chiusura a zip. I classici della griffe rivivono nel top a maniche lunghe con pantaloni coordinati, entrambi in jersey con stampa animalier. «Abbiamo reso omaggio a tutto quello che amiamo con un mix allegro, sorprendente e pieno di energia, una fusione di vari mondi», dicono Lim e Leon, che dal 2011 disegnano Kenzo dopo il successo della loro linea Opening Ceremony. «La diversità è il futuro della moda», ha detto la supermodella Iman Bowie. Dal 3 novembre la collezione sarà in vendita da Milano a Roma, da Firenze a Venezia,Bologna e Treviso: in 250 selezionati punti di vendita H&M nel mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Mojito, Golden Retriever di 3 anni porta i giochi con sé per andare a dormire, ogni sera uno diverso: guai se non trova quello che ha in mente Lo studio che conferma la sua intelligenza selettiva SE IL CANE VI IGNORA... Gli animali pensano con la loro testa Capiscono quando gli ordini sono inutili ::: DANIELA MASTROMATTEI ■■■ Mojito non prende son- no senza il suo giocattolo. Ogni sera ne sceglie uno diverso per andare a nanna. Per questa meravigliosa femmina di Golden Retriever di tre anni i giochi sono la sua grande passione. Quando arriva sera, Mojito non si dà pace fino a quando non ha individuato il peluche da portare con sé al piano di sopra. «Come se avesse bisogno di un giocattolo per intrattenersi prima di prendere sonno, un po’ come accade a noi con un libro - spiega Kim Downie, l’amica umana della cagnolina -. È molto selettiva, non è che va bene qualsiasi gioco, svuota tutte le scatole dei giocattoli fin quando non trova quello che aveva in mente». E ne ha tantissimi: «Anche troppi, e ogni volta che entriamo in un negozio ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ E adesso sono i tori ad andarci di mezzo nella controffensiva del centralismo spagnolo contro il separatismo catalano. Cinque anni dopo l’entrata in vigore della legge regionale con cui la Comunità Autonoma della Catalogna aveva proibito le corride,infatti,ilTribunale Costituzionale di Madrid le ha autorizzate di nuovo. Motivo: lo Statuto di Autonomia catalano del 2006 conferisce sì alla Generalitat de Catalunya la competenza per proteggere gli animali e regolare gli spettacoli pubblici; ma con due leggi del 2013 e del 2015 la Spagna ha dichiarato che le corride sono parte del proprio «patrimonio culturale immateria- insiste per farsene comprare uno nuovo», rivela la generosa Kim che la vizia senza ritegno. La compagna a quattrozampe ha ricevuto di recente la certificazione come cane da pet therapy, ma per adesso sembra essere più interessata a divertirsi. A volte permette al gatto Vader di partecipare ai suoi divertimenti. Ma senza esagerare. Una cagnolina dalla grande personalità e con le idee molto chiare. Questo dimostra che i nostri amici scodinzolanti sono esseri pensanti, pronti addirittura a valutare i comandi del padrone per decidere se sono buoni o meno e agire di conseguenza. Lo conferma una recente ricerca dell’Università di Yale, i cui autori sono Angie Johnston, Paul Holden e Laurie Santos. Il test effettuato per arrivare a questa conclusione ha utilizzato 40 cani di razze diverse; prevede- va l’inserimento di una ricompensa all’interno di una scatola trasparente con un coperchio rosso. Uno dei ricercatori ha mostrato come aprire il contenitore e al cane è stato ordinato di recuperare l’oggetto. Per disorientare l’animale, su un lato della scatola era presente un bastone di plastica che è stato spostato più volte avanti e indietro prima di sollevare il coperchio, anche se era ininfluente ai fini dell’apertura. Ebbene, dopo poche sessioni e in breve tempo ogni cane ha capito che muovere il finto bastone era inutile e (ovviamente) saltava questo passaggio, dimostrando di aver compreso come affrontare il problema basandosi sull’esperienza personale e non sulla semplice imitazione delle azioni osservate in precedenza. Non ci sono più dubbi:gli animali possiedono forti capacità La Corte costituzionale spagnola: la corrida non si tocca I tori vittime della lite tra Madrid e Barcellona le». E l’articolo 149 Costituzione spagnola tra le 32 materie che riserva alla competenza esclusiva dello Stato centrale al numero 28 elenca la «difesa del patrimonio culturale, artistico e monumentale spagnolo contro l’esportazione e la spoliazione; musei, biblioteche e archivi di titolarità statale, senza pregiudizio alla loro gestione da parte delle Comunità Autonome». La catalogna avrebbe dunque potuto dettare norme per disciplinare il modo in cui le Corride sono fatte, ma non vietarle del tutto. Addirittura, impedire a un matador di infilzare un toro nell’arena è equiparato allo stesso tipo di violenza contro la cultura per cui i Talebani presero a cannonate i Buddha giganti di Bamiyan e l’Isis ha fatto saltare i monumenti di Palmira. È stato un voto a maggioranza di 8 membridel Tribunale contro 3:significa che c’è stato un ampio consenso, ma si sono registrate abbastanza opinioni dissenzienti da attestare che vi sono anche buoni argomenti nell’altro senso. A lume di naso, ad esempio, dichiarare incostituzionale l’articolo 1 di una legge regionale in vigore dal primo gennaio 2012 sulla base di leggi nazionali del 2013 e 2015 puzza di retroattività. Però, contro quelle due leggi non aveva fatto ricorso nessuno. Invece, già il 27 ottobre del 2010 72 senatori popolari avevano presentato il ricorso di incostituzionalità contro la legge 20/2010 che il Parlamento di Barcellona aveva approvato nel luglio precedente. I sei anni che sono passati fanno quasi sembrare che prima si è fatto il ricorso, poi si è provveduto a fare le leggi che avrebbero reso il discorso ammissibile. I contestatori della legge regionale hanno pure insistito che gran parte delle 180.000 fir- me dell’iniziativa popolare da cui la stessa legge era nata sarebbero state taroccate. Tutta la polemica è aspra: i sentimenti animalisti da una parte, l’amore per una tradizione certo crudele ma antica dall’altra, si mescolano al nazionalismo più viscerale. La lotta contro il divieto della Corrida è stato infatti uno dei punti di partenza dell’avventura dei Ciudadanos: lista antiseparatista catalana, poi divenuta quarto partito nazionale. E Ada Colau, sindaco di Barcellona espressione di una lista in area Podemos, afferma di voler tirare diritto. «Il Tribunale Costituzionale dica quello che vuole, faremo rispettare le normative che vietano il maltrattamento degli animali». © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 __Venerdì 21 ottobre 2016__ DENOMINAZIONE CODICE ISIN VALUTA EMISSIONE TAGLIO MINIMO SCADENZA CEDOLA ANNUA LORDA PRIMI 2 ANNI (1) CEDOLA ANNUA VARIABILE LORDA DAL 3° ANNO (1) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO USA SERIE V XS1490786735 USD 2.000 USD 28/09/2022 3,60% Libor USD 3 mesi + 1,00% (Min 0,00% - Max 3,60%) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO EURO SERIE III XS1490787113 EUR 1.000 EUR 28/09/2026 3,00% Euribor 3 mesi + 0,60% (Min 0,00% - Max 3,00%) Lavoro mercato, tendenze e offerte email: [email protected] L’amministratore delegato di Gi Group «Ai giovani dobbiamo insegnare a cercar lavoro» Colli-Lanzi: «È fondamentale capire come avvicinarsi al mercato. Dovrebbero spiegarlo già alla scuola superiore» “ ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Dottor Colli-Lanzi, Gi Group ha deciso di puntare sui giovani, con una serie di iniziative finalizzate proprio a riportare al lavoro gli under 29. Ci spiega il motivo? «In verità è dal 2011 che abbiamo iniziato a dare una particolare attenzione alla problematica dell’occupazione giovanile, con varie iniziative denominate “Young First”, perché ci siamo accorti che la crisi iniziata a fine 2008 stava riversando proprio su di loro i suoi effetti più pesanti, facendo schizzare ad oltre il 40% il tasso di disoccupazione giovanile. E purtroppo credo che dovremo mantenere questa attenzione prioritaria ancora per lungo tempo: i tassi di abbandono scolastico e il numero di neet (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in cercxa diun’occupazione, ndr) richiederanno anni di duro lavoro per essere riassorbiti, e soprattutto per sconfiggere le cause strutturali della loro generazione». A proposito di iniziative mirate, domani, nella rete delle vostre filiali, parte l'edizione 2016 di Destination work, con attività di orientamento al lavoro prevalentemente rivolte ai giovani tra i 18 e i 29 anni. Cosa succederà in pratica? «Succederà che le nostre persone terranno aperte, in modo volontario, oltre 40 filiali dove Gi Group andrà ad erogare attività di orientamento al mercato del lavoro...». Tipo? «Vi saranno workshop tematici su come trovare lavoro attraverso i social network, workshop sull’autoimprenditorialità, interventi che spiegheranno a chi partecipa come davvero funziona oggi, in Italia, il mercato del lavoro, avendo cura di illustrare, per esempio, le diverse forme contrattuali. A tutti i partecipanti consegneremo, in modo assolutamente gratuito, una guida sul mercato del lavoro giunta orma alla quarta edizione». Perché lo fate? «Questo ci consentirà di dare un contributo alla comunità, creare valore per le persone, riscoprendo allo stesso tempo il senso più autentico del lavoro che svolgfiamo tutti i giorni». Dunque, a prescindere dalla difficile congiuntura economica, è possibile imparare a cercare bene un lavoro? Questo mi sta dicendo? «Sì è possibile. Sapere come va approcciato il mercato per imparare a cercare il lavoro è ormai una competenza necessaria nella realtà di oggi, specialmente per un giovane che si affaccia ad esso per la prima volta. Dovrebbe diventare un modulo formativo obbligatorio nel percorso scolastico secondario superiore. Auspico che l’ottima iniziativa dell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria per gli studenti del triennio avviata dal Governo questo anno possa contribuire a colmare questa lacuna. Se adeguatamente coinvolte, le agenzie per il lavoro potrebbero dare molto su questo». A proposito di governo, il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha deciso di rifinanziare con 200 milioni la Garanzia Giovani. I risultati della prima esperienza sono stati deludenti, tranne che in Lombar- Politiche attive ■ L’ottima iniziativa dell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria per gli studenti del triennio avviata dal governo può aiutare i ragazzi. Se adeguatamente coinvolte, le agenzie per il lavoro potrebbero dare molto su questo La decontribuzione fino a 8.060 euro per under 29 e Mezzogiorno può funzionare, come si è visto dai numeri del 2015. Ogni iniziativa che riduca il costo del lavoro porta dei benefici occupazionali specialmente per i giovani disoccupati STEFANO COLLI-LANZI dia. Come lo spiega? «Lo spiego con una constatazione molto semplice: dove sono state coinvolte in modo sistematico le agenzie per il lavoro, i risultati occupazionali per i giovani che hanno aderito a Garanzia Giovani sono arrivati. Dove non lo siè fatto,cisiè limitati a misurare le azioni di presa in carico, ma i placement non sono arrivati». E cosa accadrà, secondo lei, di queste nuove risorse? «La Commissione europea ha voluto accompagnare il rifinanziamento di Garanzia Giovani con altri 2 miliardi di euro, pubblicando uno studio con 5 best practices a livello europeo: una di queste è proprio la Regione Lombardia, unica situazione italiana considerata. Ci auguriamo che questa autorevole indicazione serva da spinta per la fase due della Youth Guarantee. Come già sta avvenendo in Abruzzo». Di recente avete aderito anche all’iniziativa europea Pact for youth. Di che cosa si tratta e quale ruolo pensate di svolgere? «Il Pact for youth è un altro segnale della forte preoccupazione che anima imassimi vertici politici dell’Unione europea per il destino dei giovani. Con questa iniziativa vogliono chiamare a raccolta le grandi imprese per Un’indagine di Linkedin Esperti di posizionamento web fra i più ricercati anche da noi ■■■ A livello mondiale le caratteristiche più ricercate continuano a riguardare l’ambiente cloud, il calcolo distribuito, l’analisi statistica e il data mining (cioé la capacità di estrarre informazioni rilevanti da grandi quantità di dati), assieme all’architettura web, nel nostro Paese lo scenario è leggermente diverso. Da noi si conferma al primo posto fra le competenze ricercate dalle aziende l’analisi statistica e il data mining seguita, però, dal controllo qualità del software. Ma le vere sorprese uscite dalla ricerca Top skill 2016, realizzata da Linkedin, il più grande social network professionale al mondo. Analizzando tutte le attività di ricerca del personale sviluppate sulla propria piattaforma a partire da gennaio, Linkedin ha estratto le tendenze nel mercato del lavoro italiano. Molto alta la domanda di competenze tecniche come l’analisi statistica e di data mining, assieme all’analisi Seo per i siti web. Sono sempre di più, infatti, le imprese che puntano a un ottimo posizionamento del proprio brand e dei propri contenuti sui motori di ricerca. Moltissime pure le ricerche di persone che abbiano competenze specialistiche sul controllo di qualità del software e nello sviluppo di siti e pagine web dedicate. coinvolgerle in una iniziativa straordinaria di attenzione ai giovani, agendo su tre linee:la promozione dei percorsi in apprendistato come via maestra della formazione giovanile; rendere sistematica l'alternanza scuola-lavoro per chi non segue percorsi di apprendistato;ed infine sostenere l’educazione all'imprenditorialità dei giovani. Sui primi due punti noi siamo già in campo da tempo. Con la partecipazione al Pact for youth intendiamo rafforzare il nostro impegno in merito. Come giudica la decontribuzione fino a 8.060 euro prevista nella legge di bilancio per l'assunzione di under 29? Le risorse sono tante, 730 milioni. Potrà funzionare? «Sì, perché nel 2015 ha già dimostrato ampiamente di funzionare. I dati di realtà dimostrano che ogni iniziativa volta a ridurre il costo del lavoro porta benefici occupazionali, specialmente per i giovani, che richiedono da parte delle imprese un forte investimento formativo per renderli produttivi». Quale consiglio si sentirebbe di dare agli under 29 in cerca della prima occupazione? «Innanzitutto di puntare a formarsi delle competenze altamente spendibili nel mercato del lavoro...». Ad esempio? «Oggi c’è una forte mancanza di professionalità con adeguate conoscenze informatiche, proprio mentre la digitalizzazione sta avanzando fortemente». Può bastare davvero? «E poi di entrare nell'ordine di idee che se ci si muove a cercarlo davvero, anche mettendo in conto di trasferirsi altrove, un buon lavoro prima o poi lo si trova». © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo l’Abruzzo modello lombardo pure in Umbria ■■■ L’Umbria si dota di una leg- ge quadro sul lavoro. «Un provvedimento si occuperà di finanziare l’occupazione, con un cambiamento epocale che segna un’inversione di tendenza rispetto alle politiche di questi anni, spiega il vicepresidente della giunta regionale con delega allo Sviluppo economico e Lavoro, Fabio Paparelli. Il Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione, così è stato battezzato, «è in linea con la normativa nazionale e le migliori esperienze europee»,aggiunge Paparelli, «innovativa anche perché costruita dal basso insieme a forze datoriali e sindacati attorno all’obiettivo comune di far crescere l’occupazione». Il disegno di legge, composto da oltre 50 articoli, abroga numerose leggi regionali attualmente in vigore con una buona parte dei 70 milioni di euro attivati per i prossimi tre anni con il Programma regionale per le politiche del lavoro per strumenti quali Garanzia Giovani e Garanzia Adulti o come il bando Cresco, per la realizzazione di piani di sviluppo aziendale. Già sono in rampa di lancio oltre 500 progetti di assunzione a tempo indeterminato o apprendistato da parte di circa 300 imprese. Uno strumento che con la legge regionale diventerà strutturale e, come gli altri, entrerà nella programmazione 2014-2020 dei fondi sociali e per le politiche di sviluppo. Al pari di quanto accade in Lombardia con la Dote lavoro il provvedimento prevede che si premi ilrisultato ottenuto in termini di occupazione. «Interveniamo in modo organico sul sistema dell’apprendimento permanente e del mercato del lavoro regionale», aggiunge Paparelli, «non a caso in parallelo all’avvio del percorso di questa proposta di legge, abbiamo approvato gli standard dei servizi per il lavoro e nella prossima seduta di giunta è prevista l’approvazione del dispositivo che regolerà le procedure di accreditamento dei soggetti privati che intendono candidarsi per realizzare servizi al lavoro nella rete che potrà essere costituita fra pubblico e il privato che offra servizi di qualità e certificati». Anche in questo ultimo ambito il modello è quello lombardo. Milano già a partire dal 2013 ha istituito una rete di operatori accreditati dalla Regione, composta dai Centri per l’impiego e dalle agenzie private. Pure l’Umbria, come la Sicilia, istituirà l’Agenzia regionale per il lavoro. GIOVANNI PASSAGRASSANI © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Lavoro __Venerdì 21 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Riapre la stagione degli incentivi Un miliardo da spendere per il Sud e gli under 29 Tra fondi Ue e Garanzia Giovani in arrivo un mare di soldi destinati ai senza lavoro. Nel Mezzogiorno e per i ragazzi torna la decontribuzione da 8.060 euro ::: ADRIANO BASCAPÈ il Punto Flessibilità al centro Come rilanciare il Jobs Act in tre mosse ::: GIANNI BOCCHIERI ■■■ Non era necessario l’ultimo bolletti- no dell’osservatorio sul precariato dell’Inps, per sapere che il ricorso alle assunzioni a tempo indeterminato si sarebbe arrestato dopo la riduzione del loro robusto incentivo. Mentre non ci si aspettava che l’aumento dei licenziamenti per giusta causa cominciasse cosìpresto, pronosticato solo al termine del triennio di vigenza dell’incentivo del 2015. Per chi non fosse interessato a fare solo il tagliando al Jobs Act, è questo il dato più allarmante, perché potrebbe voler dire che siamo all’inizio di un peggioramento della crisi economica. Del resto, il ricorso costante alle assunzioni a termine anche dopo aver reso più facile licenziare i dipendenti a tempo indeterminato, conferma che le imprese conservano inalterate le esigenze di flessibilità. Non a caso lo stesso Jobs Act è stato preceduto dall’ulteriore liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, pur compensata con la cancellazione delle collaborazioni a progetto. Nonostante sia ancora presto per i bilancidefinitivi, si può dire che la scommessa fatta dal governo di accompagnare il Jobs Act con i robusti incentivi non ha sbancato, anche se ha spostato il mix dei contratti a favore di quelle a tempo indeterminato,non riducendo ilricorso allavoro a tempo determinato. Insistere sull’aumento di oltre mezzo milione di assunzioni cosiddette stabili, a fronte di un incremento dei licenziamenti ancora prima di quanto prevedibile, rischia di intorbidire di più l’analisi dei dati sull’occupazione, mantenendo quel sospetto di propaganda governativa che anche gli osservatori più benevoli non riescono a fugare. A questo punto, sarebbe forse meglio concentrarsi solo su tre cose per evitare la deriva del Jobs Act. La prima è riconsiderare le esigenze di flessibilità delle imprese, lasciandole libere di decidere quali forme contrattuali adottare. Se aver incentivato fortemente le assunzioni a tempo indeterminato ed aver cancellato le collaborazioni a progetto, ha prodotto l’esplosione del ricorso ai voucher, forse qualche riflessione va fatta subito. La seconda cosa da fare è insistere sull’apprendistato duale, come formula diintegrazione tra istruzione, formazione e lavoro per il primo impiego dei giovani. Manca ancora il suo raccordo con la disciplina del lavoro minorile e la compiuta valorizzazione dell’istruzione e formazione professionale di quelle Regioni che l’hanno saputo costruire. La terza e più importante è la partenza vera dell’Anpal e del sistema delle politiche attive, perché solo con esse si possono ridurre i tempi di disoccupazione ed aumentare la sicurezza delle persone nel mercato del lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per intercettare una platea comunque vasta di beneficiari, il go■■■ Per il lavoro sono in arrivo pa- verno ha salvato il bonus, pur ridotrecchisoldi. Poco meno di un miliar- to del 50%, anche per le assunzioni di di euro fra esenzione contributi- a termine per un periodo di dodici va per Sud e under 29, rilancio della mesi, sulle quali varrà comunque Garanzia Giovani. Le risorse in gio- una decontribuzione massima di co sono notevoli. Circa un miliardo 4.030 euro. Una decisione obiettivadi euro sommando i 730 milioni di mente coraggiosa. euro a disposizione dell’Agenzia naDeve far riflettere, fra l’altro, i risulzionale per le politiche attive del la- tati a macchia di leopardo ottenuti voro e i 200 milioni messi sul piatto per il programma Youth Guarandal governo per il rilancio della You- tee. La Lombardia, da sola, ha i nuth Guarantee. Il budget è ricco per- meri migliori di tutta italia. A luglio ché a rinforzarlo ci sono pure una gli iscritti al programma europeo a parte dei fondi Ue della vecchia pro- ricevere la proposta di un contratto grammazione che si aggiungono ai o uno stage erano 53.291 iscritti (ranuovi. gazzi dai 15 ai 29 anni). In 26.712 A rafforzare l’urgenza sui giovani hanno ottenuto un contratto di lavoci sono pure gli ultimi dati dell’Inps ro, 7.081 a tempo indeterminato, usciti in settimana 14.469 a tempo desui nuovi rapporti terminato e 5.162 di lavoro aperti da in apprendistato. E gennaio. La fascia 26.579 hanno svoldegli under 24 è in to un periodo di tifondo alla classifirocinio retribuito. ca per età con apMerito senza dubpena 82mila assunbio del meccanizioni. In testa ci sosmo virtuoso attivano i 30-39enni to dall’assessore re(236mila), seguiti gionale al Lavoro dagli over 50 Valentina Aprea, (162mila) e dai neche ha abituato il oassunti nella famercato e gli opescia da 25 a 29 anni ratori locali a ragio(110mila). nare in termini di Anche l’ultimo risultati raggiunti aggiornamento sulcon la Dote unica l’esito occupaziolavoro. Una dimonale di Garanzia strazione di effiGiovani non è esalcienza che si basa tante. Sempre sesulla rete di operacondo l’Inps al 27 tori accreditati settembre, poco composta dai Cenmeno di un mese tri pubblici per fa,sono 8.424 le iml’impiego e dalle prese che hanno agenzie private acbeneficiato del sucreditate. Capaci, per bonus per la tutti assieme, di oftrasformazione di frire un vero suptirocini in contratti porto ai disoccupaa tempo indetermiti. nato. Decisamente E non è un caso poche rispetto alle se la Regione attese per il proAbruzzo ha deciso gramma europeo. dicopiare il modelSoprattutto se si lo lombardo, l’uniconsidera che tre co che ha dimostraregioni hanno fatto difunzionare anLA PARTITA to la parte del leoche con una conROMA-REGIONI ne: la Sicilia, con giuntura scricchio2.051 domande aplante come quella Il ministro Giuliano provate,la Lombardegli ultimi anni. Il Poletti, l’assessore dia (1.034 domangovernatore abruzregionale Valentina de) e l’Emilia Rozese Luciano D’AlAprea e il governatore magna 872. fonso ha preso atto dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso [LaPresse] La decisione del con realismo che governo di tornare le scelte compiute alla decontribuzioa milano rapprene pesante, con il taglio fino a 8.060 sentano la best practice italiana nel euro, è una scelta coraggiosa che il mercato del lavoro. Inutile inseguiministro del Lavoro Giuliano Poletti re i fantasmi di un mercato a gestioha giustificato proprio con la neces- ne esclusivamente pubblica se la sità di dare una scossa. Nel 2015 la collaborazione con i soggetti privati misura di pari importo ha dimostra- ha dimostrato, nei fatti, di garantire i to di funzionare. Concentrandola risultati migliori. ora sugli under 29 e sui disoccupati Certo,nel Mezzogiorno la rete delnelle regioni del Sud, vale a dire le agenzie private è carente. Ma c’è Campania, Puglia, Basilicata, Cala- da scommettere che le imprese del bria e Sicilia (le meno sviluppate) settore siano pronti a investire per cui si aggiungono Sardegna, Abruz- colmare i vuoti. A condizione che le zo e Molise (in transizione), ci sono regole del mercato siano chiare. buone probabilità di successo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lavoro __Venerdì 21 ottobre 2016__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive «Ecco come metteremo alla prova i disoccupati» Maurizio Del Conte: «L’assegno di ricollocazione è un buon test per verificare quanti si vogliano davvero mettere in gioco» “ ::: GIULIA CAZZANIGA ■■■ Docente di Diritto del lavoro alla Bocconi di Milano, Maurizio Del Conte è il presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, l’Anpal, istituita con il Jobs Act. Professore, i dati Inps registrano un aumento dei licenziamenti (più 31% in due anni) e le reazioni politiche, ma non solo, la tirano indirettamente per la giacchetta. Secondo Michele Tiraboschi, giuslavorista come lei, il problema non è la crescita dei licenziamenti, ma l’assenza di politiche attive e ricollocazione. Come risponde? «Siamo quasi pronti per partire. Stiamo facendo un’opera gigantesca di costruzione di un sistema nazionale che prima non esisteva. Non si tratta di scrivere norme, ma creare l’infrastruttura che metta insieme amministrazioni, territori, Regioni diverse, in un contesto costituzionale che ripartisce le competenze tra Stato e Regioni. La complessità del quadro ha certamente molto rallentato l’opera di creazione dell’Agenzia che presiedo. La notizia,però, è che cisiamo quasi. L’Agenzia è costituita e dai primi di novembre metteremo online il portale dell’Anpal, la prima struttura concreta di un sistema informativo unitario che l’Italia aspetta da 20 anni e che era stato immaginato dalla Legge Biagi, ma mai realizzato». Concretamente, quindi, cosa avverrà? «Attraverso il portale, da metà novembre, faremo partire la prima sperimentazione dell’assegno di ricollocazione. Si tratta di uno strumento di assistenza intensiva rivolto ai disoccupati con almeno 4 mesi di Naspi (la nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego, ndr) affinché possano trovare un nuovo lavoro, possibilmente a tempo indeterminato. Queste persone potranno iscriversi attraverso ilsito internet e prendere appuntamento presso il centro per l’impiego più vicino a casa. E potranno quindi ottenere l’assegno, da spendere come desiderano scegliendo un operatore privato o pubblico, vicino a casa o selezionato sulla base delle informazionidate dallo stesso portale, che geolocalizza e georeferenzia i soggetti che potranno aiutarlo con misure di accompagnamento al lavoro». Ma come verranno spesi questi che sono soldi pubblici? «Soggetti pubblici e privati saranno retribuiti sulla base del risultato. Sulla loro capacità di trovare un posto di lavoro a chi lo sta cercando. Sarà la prima vera misura nazionale di aiuto ai ■ Le politiche attive sono una sfida. Per noi ma anche per chi ne beneficerà. Se usufruisci dell’assegno il percorso sarà serrato: non potrai fare un lavoro in nero. Sarà certamente uno strumento utile a stanare chi chiede l’aiuto pubblico e nel frattempo lavora in modo irregolare MAURIZIO DEL CONTE Il professor Maurizio Del Conte [us] disoccupati. Ci sono state fino ad oggi alcune esperienze positive,altre negative, ma che in ognicaso non sono riuscite a fare sistema, ad andare oltre il confine della singola Regione. Noi vogliamo che sia un servizio fruibile direttamente da tutti i cittadini». Sperimentazione. E poi? «Parlo di sperimentazione nel senso che la politica attiva è una sfida. Dobbiamo capire anche quanti vorranno raccoglierla». In che senso? «L’assegno di ricollocazione è un buon test per verificare quanti si vogliano davvero mettere in gioco in un percorso attivo, dedicandosi a tempo pieno alla ricerca di lavoro. Perché se usufruisci dell’assegno il percorso sarà serrato: non potrai fare al contempo un lavoro in nero. Sarà certamente uno strumento utile a stanare chi chiede l’aiuto pubblico e al contempo lavora in modo irregolare». E da un punto di vista organizza- tivo? «Dobbiamo testare ilfunzionamento della macchina che stiamo approntando. I risultati della sperimentazione saranno interessanti per capire la risposta dei centri per l’impiego. Come funzionano e come reagiscono a questa nuova misura. Così da trovare le soluzioni più idonee da adottare. Stiamo lavorando per mandare a pieno regime il sistema nella prima parte del 2017. E ci sarà una campagna di informazione su tv, stampa e social media per comunicare a un pubblico più ampio possibile questa opportunità. Perché è di questo che si tratta: un’opportunità». La politica attiva del governo si concretizza quindi con questo assegno? «Non solo. La nostra agenzia gestirà un piano che sarà attuato nelle prossime settimane. Abbiamo messo a disposizione 730 milioni di euro da spendere sui fondi europei per incen- tivare le imprese che fanno assunzioni su platee dipersone particolarmente svantaggiate. I Neet, ovvero i giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione, e tutti i lavoratori delle aree del Mezzogiorno». E in questo caso i soldi come verranno spesi? «Con questi fondi, le aziende che assumeranno a tempo indeterminato o in apprendistato potranno avere uno sgravio contributivo fino a 8.060 euro. L’importo si riduce se la durata iniziale dell’apprendistato è inferiore ai12 mesi e viene dimezzato per i contratti a tempo determinato». Di decontribuzione come incentivo si parla da anni. Può funzionare? Le assunzioni potranno riprendere al ritmo del 2015? «Ilpunto è stimolare le assunzioni a tempo indeterminato e questo piano abbassa il costo del lavoro rendendo conveniente assumere. È una misura straordinaria che abbiamo pensato di varare anche perché sappiamo che gli altri incentivi, già diminuiti nel 2016 del 40%, nel 2017 non ci saranno». È per questo che il governo rilancia sulla decontribuzione? «Il prossimo è un anno di transizione e quindi occorreva avere un aiuto in termini di riduzione del costo del lavoro. Ci concentriamo su platee svantaggiate, come giovani o lavoratori del Sud, perché questo ci concede l’Europa. Così questi soldi non incidono sulla legge di Bilancio. All’impresa certamente piace spendere di meno per assumere, ma io guardo in primis al lavoratore, al quale piace ancora di più trovare un posto di lavoro». Come vi coordinerete con le Regioni? In Sicilia l’assessore regionale Gianluca Micciché ha annunciato che la Regione si doterà di un’Agenzia regionale delle politiche attive del lavoro, dopo aver firmato una convenzione con Anpal. Non si rischia così di andare al raddoppio, laddove si vorrebbe semplificare? «Le Regioni hanno secondo la Costituzione attuale la piena facoltà di creare agenzie al proprio interno. La Sicilia non è la prima né l’ultima che fa questa scelta. Immagino cisiano ragionieconomiche per farlo,la dotazione finanziaria necessaria. In linea di principio non c’è contraddizione tra il lavoro dell’Anpal e quello svolto dalle Regioni, se le competenze sono ripartite. Ritengo ragionevole che ogni iniziativa sia fatta in collaborazione con noi, perché se è vero che non ci siamo a livello territoriale, cosìè possibile evitare difare lo stesso lavoro.Se dai territori nascono idee che consentano loro di mettere insieme risorse dal fondo nazionale con risorse regionali, per ulteriori iniziative, siamo disponibili ad esaminarle». Il piano Garanzia Giovani non ha dato risultati complessivi esaltanti, tranne che in Lombardia, Regione che si è fatta trovare pronta all’appuntamento con la Dote lavoro e una rete di operatori pubblici e privati efficiente. Perché non esportare questa esperienza altrove, come sta accadendo oggi in Abruzzo? «In realtà tutto l’impianto della rete deiservizi per le politiche attive è fortemente ispirato a quel modello di raccordo tra pubblico e privato nella logica di complementarietà della Lombardia. L’assegno è qualcosa di molto simile alla Dote unica. L’Abruzzo sta seguendo questa esperienza, ma lo fanno già anche altre Regioni». Secondo il ministero dell’Istruzione sono raddoppiati i ragazzi che hanno scelto l’alternanza scuola-lavoro. Gli imprenditori, però, lamentano un eccesso di burocrazia nell’incontro tra domanda e offerta con le Università. «Tradizionalmente il mondo universitario è stato molto restio a interpretare il proprio ruolo formativo come ponte tra l’aula e il luogo di lavoro. Ma se questa cultura universitaria ha resistito a lungo, escludo che oggi persista l’idea che non si possa imparare lavorando. È un atteggiamento in larga parte superato. Nell’università dove lavoro io, tirocini e stage sono parte integrante del percorso curricolare». © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 1 0 8 6 4 2 Gli indici 1 0 0 0 0 0 0 Borsa Milano-FTSE Mib 17.141,38 Borsa Londra-FTSE 10 2 5 2 0 +0,57% 1 1 5 0 5 0 Borsa Parigi-CAC 40 7.026,9 2 5 2 0 1 +0,44% 5 1 0 1 5 0 1,098 $ 2 +0,07% 1 Euro/Dollaro 4.540,12 0 1 1 2 0 +0,01% 8 5 6 0 4 2 5 0 0 Mps guadagna un altro 14% Draghi si tiene i botti per fine anno Il presidente della Bce rassicura i mercati: non smetteremo di comprare titoli di Stato, il Qe può continuare anche dopo marzo. Poi l’8 dicembre, passate le elezioni Usa e il referendum italiano, si deciderà sul futuro. Le Borse reagiscono bene ::: UGO BERTONE ■■■ La Bce, come previsto, ha deciso di non decidere. Solo a dicembre, ha detto Mario Draghi, la banca centrale dirà «che cosa intendiamo fare nei mesi successivi, definendo lo scenario di politica monetaria nelle settimane e nei mesi successivi». Perché solo allora e non prima? «Perché - ha replicato il presidente - vogliamo vedere tutti gli input in arrivo su questo tipo di discussione. Solo così ogni consigliere potrà formarsi una propria opinione». Perciò? «Al momento abbiamo delle opzioni e abbiamo chiesto ai Comitati tecnici di continuare il loro lavoro». Non è una novità: quando, in politica o nella finanza, non si trova un accordo, la soluzione più saggia è di promuovere un comitato tecnico cui delegare le scelte. Quantomeno si guadagnerà tempo. Proprio quel che serve alla Bce per superare due scadenze che possono modificare il quadro: le elezioni Usa dell’8 novembre, ultimo scoglio probabilmente prima dell’aumento modesto dei tassi americani e il referendum italiano del 4 dicembre che, temono (non a torto) i mercati, potrebbero scatenare una sorta ditempesta speculativa nell’area euro. Meglio, insomma, non sprecare munizioni che potrebbero rivelarsi preziose. I mercati hanno compreso le ragioni del rinvio, tutto sommato già previsto.Prendono coraggio nel pomeriggio le Bose mediterranee: la migliore è Madrid +1%, seguita da Milano che guadagna mezzo punto abbondante con Mps che fa un altro + 14%. È la conferma ch i mercati temevano di più una “stretta” agli acquisti di titoli (il cosiddetto tapering) a danno del Qe piuttosto che sperare in un allungamento del programma, quasi inevitabile a dicembre. In sintesi,Draghi dixit: 1) IlQe potrebbe proseguire anche dopo la scadenza fissata per il marzo 2017, ma non potrà durare per sempre. Per ora, inoltre, i tassi di interesse restano a zero così come gli interessinegativi, -0,4%, peri depositi presso la banca centrale di Francoforte. 2) Le eventuali nuove modalità verranno annunciate nella riunione dell’8 dicembre. 3) Quando il QE verrà interrotto, la manovra non avverrà in modo brutale. 4) Nel board Bce si è discusso di come risolvere il problema dei titoli di Stato che non possono più essere inseriti nell’elenco di quelli acquistabili ovvero con rendimento inferiore a -0,40% (quasi tuttitedeschi). 5) L’inflazione, infine, in Eurozona è attesa in rialzo sotto la pressione dei prezzi dell’energia. Ha trovato così conferma la previsione di un Draghi “attendista”. Le ragioni per sostenere ancora una politica espansiva sono tante e solide ma, salvo modifiche sostanziali al meccanismo degli acquisti, si rischia di far saltare il programma per mancanza di titoli da comprare. «Draghi ha sei settimane di tempo per giustificare il Qe» ha sin- tetizzato il Financial Times, sottolineando il pressing della Germania contro una politica che, secondo la Bundesbank e Wolfgang Schauble, non ha risvegliato l’economia del Sud Europa.Difficile, in queste condizioni evitare una riduzione degli acquisti (10-20 miliardi in meno al mese). Ma, a mo' di compensazione, a dicembre Draghi potrebbe ottenere l’allungamento delprogramma. Fino settembre, l’ossigeno necessario per l’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA VERSO IL NUOVO CDA Del Torchio lascia il «Sole», Gubitosi in pole Gabriele Del Torchio lascia la poltrona di amministratore delegato de Il Sole 24 Ore. Il suo nome, infatti, non compare nella lista dei consiglieri che Confindustria ha preparato per l’assemblea del 14 novembre. In pole position per la successione Luigi Gubitosi. L’ex direttore generale della Rai, però avrebbe mes- Analisi Pure le piccole imprese possono usare gli sgravi sui premi di risultato ::: GABRIELE FAVA alle lobby dei proprietari di hotel, ponga il veto sulla legge», ha chiesto Chris Lehane, capo della policy di Airbnb. Non sarà semplicissimo, però. La società californiana, infatti, sta coagulando un fronte molto ampio di ostilità. Agli albergatori si sono aggiunte molte amministrazioni pubbliche preoccupate dell’aumento dei prezzi degli affitti e di quello degli immobili provocato dalla diffusione di Airbnb. Solo a New York ci sono 46 mila appartamenti destinati agli affitti brevi. In Italia erano 218 nel 2009. La scorsa estate erano diventate quasi 223 mila. In queste condizioni diventa difficile arginare la protesta di Federalberghi. ■■■ Grazie all’accordo territoriale sottoscritto da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil il 18 luglio 2016, anche le imprese prive di rappresentanza sindacale potranno sfruttare al meglio le misure a sostegno della produttività introdotte dalla legge di Stabilità 2016, consentendo così l’instaurazione di un circolo virtuoso potenzialmente idoneo a favorire il rilancio delle piccole imprese. In particolare, sfruttando i benefici fiscali e contributivi previsti dalla Legge di Stabilità 2016, si agevola per tutte le imprese, specialmente per quelle di minori dimensioni, l’introduzione di retribuzioni relative ai risultati aziendali che siano collegati a incrementi di produttività, reddittività, qualità, efficienza e innovazione. In tal modo si contribuisce, dunque, al raggiungimento di due fondamentali obiettivi per le imprese: produttività e competitività. L’accordo,inoltre, apre nuovi spazi di contrattazione e di intervento condiviso sui temi dell’organizzazione del lavoro con evidenti ricadute positive non solo sugli andamenti aziendali, ma anche sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori. Si evidenzia, altresì, che Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil, mediante un’ulteriore intesa siglata il 6 settembre, hanno istituito un Comitato di valutazione di conformità dei premi aziendali. Tale Comitato, composto dai rappresentanti di Assolombarda e delle Organizzazioni Sindacali firmatarie, avrà il compito di monitorare l’attuazione dell’accordo territoriale, di ricevere aggiornamenti dalle aziende sulle risultanze dei premi e di verificare gli effetti dell’accordo sul territorio. Vale la pena ricordare che l’accordo e la successiva intesa sono diretta conseguenza dell’accordo quadro sottoscritto tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil in data 14 luglio 2016, in ottemperanza di quanto previsto dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016 che regola «l’erogazione dei premi di risultato e la partecipazione agli utili di impresa con tassazione agevolata». In esso, infatti, veniva disposta la necessità di stipulare un accordo tra le parti sociali affinché le imprese prive di rappresentanza sindacale potessero applicare la detassazione dei premi di risultato per l’anno 2016. L’accordo in commento rappresenta indubbiamente un fondamentale passo verso la condivisibile implementazione della contrattazione di secondo livello. Tale livello, infatti, è potenzialmente il più efficiente per perseguire il rafforzamento ed il miglioramento delle condizioni di lavoro, della competitività, della produttività e di tutti gli interventi fondamentali in termini di welfare contrattuale e work-life balance. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA so molti paletti. Gli altri consiglieri sono: Patrizia Micucci, Livia Salvini, Giuseppina Amarelli, Marcella Panucci, Massimo Tononi, Luigi Abete, Edoardo Garrone, Carlo Robiglio, e Francesca Di Girolamo, che dovrebbe dimettersi quanto prima per far posto a Giorgio Fossa, destinato alla presidenza. [Ansa] Pericoloso precedente New York vuole vietare l’affitto con gli Airbnb ■■■ Airbnb potrebbe avere le ore contate annuncia l’edizione on line del Financial Times. Sul tavolo del governatore di New York Andrew Cuomo c’e una legge che minaccia una multa di 7.500 dollari a chiunque provi ad affittare una casa attraverso la piattaforma nata a San Francisco otto anni fa. Qualunque sia la decisione di Cuomo è destinata a fare storia: sia che ordini il blocco, sia il contrario. In entrambi i casi segnerà un precedente per le amministrazioni locali di tutto il mondo. Secondo il New York Times la società californiana sta cercando una soluzione per la sopravvivenza: si impegna a far pagare le tasse ai proprietari e impedirà che il medesimo soggetto possa gestire più di un appartamento. «Cuomo non si pieghi ::: __Venerdì 21 ottobre 2016__ 23 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Finmeccanica porta Avio in Borsa Brembo non frena e va in Messico Mercato Azionario AZIONI ■■■ Leonardo-Finmeccanica sale dal 14% al 28% di Avio ■■■ Brembo ha avviato la costruzione di un nuovo impianto in (leader europeo nelle tecnologie del trasporto nello spazio) rilevando le quote da Cinven, che esce dalla società. E, assieme a Space 2, una Spac (Special purpose acquisition company) quotata sul segmento Miv di Borsa Italiana che vede fra i fondatori Sergio Erede e Gianni Mion, porta la stessa Avio a Piazza Affari. L'operazione dovrebbe concludersi entro il primo trimestre 2017. Messico. Il gruppo bergamasco ha investito 85 milioni di euro per la costruzione di una fonderia per la realizzazione di dischi in ghisa a Escobedo. L’avvio produttivo è previsto per la fine del 2017 e una volta a pieno regime dovrebbe avere una capacità fusoria di oltre 100.000 tonnellate annue. Ilgruppo, poi,ha realizzato, con un investimento di 32 milioni, il nuovo plant integrato a Escobedo per la produzione di pinze in alluminio. Confermato lo scoop di «Libero» «Così molte università fregano i loro studenti» ■■■ Le rivelazioni raccolte da Libero dell’imprenditore bergamasco Giovanni Bonati, che paga le università per ottenere i curriculum dei giovani da assumere, hanno provocato più d’una presa di posizione. «In Statale il nostro servizio di placement online», ci fa sapere Gianluca Vago, rettore dell’ateneo milanese, «viene utilizzato da oltre 6mila aziende che in meno di 24 ore dall’accreditamento hanno accesso in modo completamente gratuito al nostro database dei curricula e anche ad eventuali servizi aggiuntivi, come le preselezioni su richiesta». I numeri in gioco sono notevoli. «Parliamo di oltre 40mila curricula consultati nel 2016 e di circa 4mila annuncidilavoro e stage pubblicati dalle aziende», puntualizza Vago. Siamo sicuri che il professor Vago abbia ragione. Ma un suo collega illustre, Michele Tiraboschi, ordinario di diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio ed erede indiscusso di Marco Biagi, conferma la denuncia di Libero. «È una cosa vergognosa», racconta,«in un Paese con la disoccupazione giovanile al 40 per cento e dove i ragazzi non hanno opportunità, i curriculum vitae dei giovani vengono nascosti, molti finiscono nella banca dati di Alma Laurea che è una Srl e li vende a pagamento alle aziende. Poi un’impresa che cerchi giovani da assumere fatica a trovarli». Non accade dappertutto, ma parecchi atenei tricolori si La denuncia di Libero: «Soldi per segnalare chi assumere». Sopra Tiraboschi [Fotogr.] comportano così. «Accade in tutta Italia, anche se qualche università è più seria, qualche altra conosce la legge e la rispetta,altre la ignorano del tut- to». Legge? Quale? «Il Collegato lavoro del 2010, prendendo atto che la legge Biagi consente alle università e alle scuole di fare il collocamento dei propri studenti, le ha obbligate a rendere accessibile gratuita- mente sul proprio sito i curriculum di laureati e diplomati per almeno un anno». Purtroppo, tranne poche eccezioni, questo non accade. «Sui siti delle università c’è poco o nulla», aggiunge Tiraboschi, «e trovo molto grave che ci sia qualcuno che lucra su questo, facendosi pagare. Al momento della laurea i ragazzi firmano un documento in cui autorizzano Alma Laurea ad usare il loro curriculum. Non sanno che potrebbero rifiutarsi di sottoscriverlo. Alma Laurea (che fa capo a un consorzio universitario, ndr) raccoglie questi curriculum vitae e poi ne offre dei pacchetti alle aziende. A pagamento. Facendolidiventare un oggetto dibusiness sulla pelle dei più poveri». «Il nostro è un Paese strano», conclude Tiraboschi, «continuiamo a pensare che il lavoro si possa creare per legge. Prima con la Fornero, ora con il Jobs Act. Mentre basterebbe far funzionare bene quelche c’è.A cominciare proprio dalla pubblicazione dei curriculum per i neolaureati». © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATINO ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM ADIDAS AG AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO MARCONI BO. AGEAS AHOLD DEL AIR LIQUIDE AIRBUS GROUP ALBA ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANHEUSER-BUSCH ANIMA HOLDING ANSALDO STS ASCOPIAVE ASML HOLDING ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP B SISTEMA BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BCA MEDIOLANUM BE BEGHELLI BEIERSDORF AG BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP C CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COIMA RES COMMERZBANK CONAFI PRESTITO’ CONTINENTAL AG CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA D DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BORSE AG DEUTSCHE LUFTHANSA AG DEUTSCHE POST AG DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENAV ENEL ENERVIT ENGIE ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET ESSILOR INTL EUKEDOS EUROTECH EVONIK INDUSTRIES AG EXOR EXPRIVIA F Rottura sul rinnovo dei tessili Mediaset accusa ancora Vivendi I sindacati annunciano che ieri a Milano si è rotto il tavolo negoziale tra sindacati e Smi-Confindustria per il rinnovo del contratto del settore tessile e abbigliamento 2016-2019, scaduto il 31 marzo 2016 e che riguarda oltre 420mila addetti. I sindacati hanno indetto 8 ore di sciopero. Passi in avanti invece per il nuovo contratto dei metalmeccanici. Mediaset contrattacca. Risponde alle accuse con cui Vivendi aveva dichiarato chiusa ogni possibile convivenza su Premium. Una nota emessa dal Biscione accusa Vivendi dei danni provocati alla pay tv per la parlisi gestionale degli ultimi sei mesi. Aggiunge che la disdetta data dai francesi conferma implicitamente l’esistenza del contratto di vendita. VAR% Ultima rilev. BOT BOT 31.10.2016 (185) BOT 14.12.2016 (366) BOT 13.01.2017 (365) BOT 31.01.2017 (186) BOT 28.02.2017 (181) BOT 14.03.2017 (365) BOT 13.04.2017 (364) BOT 14.06.2017 (365) BOT 14.07.2017 (365) BOT 14.08.2017 (367) BOT 13.10.2017 (364) 100,017 100,057 100,08 100,088 100,115 100,099 100,131 100,123 100,215 100,209 100,244 BTP BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% 100,195 100,268 101,23 102,713 100,835 103,069 104,25 Titolo BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 15.05.2018 0,25% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 15.10.2018 0,3% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 15.04.2019 0,1% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 15.10.2019 0.05% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.05.2020 0,7% BTP 01.09.2020 4% Ultima rilev. 103,774 101,082 105,837 100,5 105,7 107,981 100,622 107,39 109,58 110,61 100,13 106,1 103,96 111,85 99,85 102,95 114,24 113,75 101,95 114,56 Titolo BTP 01.11.2020 0,65% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 01.06.2021 0,45% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 01.11.2021 0,35% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 15.09.2022 1,45% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 15.03.2023 0,95% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 15.10.2023 0,65% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% Ultima rilev. 101,77 115,05 115,24 100,42 116 120,93 99,55 108,49 123,6 104,24 128,04 104,72 128,39 101,21 123,65 126,18 118,18 98,58 155,26 124,88 Titolo BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.12.2025 2% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 01.06.2026 1,6% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 01.12.2026 1,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 01.09.2036 2,25% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% Ultima rilev. 120 110,58 130,51 102,4 106 127,68 102,01 154,67 98,2 150,41 133,82 141,6 121,29 153,67 98,09 153,76 144,49 102,48 130,46 148,16 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% BTP 01.03.2047 2,7% BTP 1.3.2067 2,8% 148,71 131,56 147 116,81 104,71 96,85 CCT CCT 1.03.2017 100,118 CCT-EU 15.06.2017 101,682 CCT-EU 15.10.2017 100,77 CCT-EU 15.04.2018 101,331 CCT-EU 01.11.2018 103,4 CCT-EU 15.11.2019 103,1 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,24 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,93 CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 101,38 CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,96 CTZ CTZ ZC 27.02.2017 100,105 Titolo CTZ 30.08.2017 CTZ 28.03.2018 BTP INDICIZZATI BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.05.2022 0,1% BTP IT 20.04.2023 BTP IT 11.04.2024 BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.09.2032 1,25% BTPI 15.9.2035 2,35% Ultima rilev 100,2 100,117 100,66 103,135 101,9 104,825 108,94 104,91 104,24 112,06 101,08 101,84 100,55 116,55 125,33 106,9 127,55 AZIONI PREZZO VAR% PR. UF. FALCK RENEWABLES FERRARI FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FILA FINCANTIERI FINECOBANK FNM FRESENIUS M CARE AG FRESENIUS SE & CO. KGAA FULLSIX G GABETTI GAS PLUS GEFRAN GENERALI GEOX GEQUITY GRUPPO WASTE ITALIA H HEIDELBERGER CEMENT AG HENKEL KGAA VZ HERA I 11,65 4,778 1,608 157,9 0,3429 1,069 3,854 9,39 33,07 20,87 93,5 54,45 2,686 3,498 2,484 139,6 0,3678 9,285 117,3 4,24 10,43 2,7 97,5 3,586 9,68 22,57 7,77 16,95 20,45 15,08 1,277 0,6 11,5809 -2,29 4,7459 0,69 1,6104 -0,44 157,9 0,47 0,3421 -1,84 1,0848 1,37 3,8427 -0,05 9,3619 -0,63 33,18 0,72 20,87 93,5 1,11 54,474 - 2,686 0,11 3,4959 0,08 2,4841 0,22 140,0051 0,46 0,3661 1,14 9,2535 - 117,3484 2,42 4,1739 -0,67 10,4713 0,75 2,6878 97,5 2,52 3,5464 2,11 9,5947 0,04 22,553 2,78 7,718 -0,47 16,9683 -0,29 20,4597 0,33 14,9881 0,79 1,2731 -17,96 -44,21 0,5 -33,99 -28,21 -26,73 53,93 -23,57 8,81 -11,53 -3,37 3,5 -14,83 -18,27 16,14 -47,13 5,67 23,63 -36,14 -16,19 -7,88 -11,9 -4,72 -19,46 -34,61 1,83 0,3332 61,9 1,7 1,71 25,02 1,436 0,2387 2,966 4,248 0,583 0,419 1,794 0,1829 4,318 5,86 2,408 18,88 2,63 3,25 79,55 3,39 1,039 90,65 45,83 7,035 0,3486 6,19 0,6565 0,3669 82,1 0,5225 2,47 0,3522 0,1501 16,05 0,2073 79 51 17,94 18,48 0,2799 0,3425 53,15 0,047 17,9 18,01 9,75 7,83 -0,96 0,53 -0,93 1,38 4,82 13,99 0,47 -0,23 -0,48 -1,14 2,86 2,81 0,25 0,96 -0,6 0,62 0,51 -0,29 1,76 0,17 0,04 -2,22 6,35 0,16 -0,53 1,27 0,67 -0,37 0,07 -0,86 0,68 0,83 2 -0,38 0,09 1,08 -0,11 0,62 0,3233 61,7818 1,6959 1,7217 24,9687 1,4896 0,2268 2,9614 4,242 0,5883 0,4156 1,7955 0,1806 4,2119 5,9379 2,3862 18,7263 2,6064 3,2296 79,4818 3,3813 1,0333 90,4194 45,6969 6,999 0,341 6,1906 0,6523 0,3663 82,1 0,5231 2,47 0,3556 0,151 15,9631 0,2052 78,7534 50,4062 17,94 18,3403 0,2799 0,3425 53,0586 0,046 17,8985 18,033 9,7213 -73,6 -26,05 -32,81 -38,22 -13,22 -35,55 -80,63 -28,56 -39,66 -54,51 -32,23 -6,74 -29,1 -38,03 -35,3 -72,33 -26,97 12,2 -30,1 -34,24 -22,52 -15,41 -8,87 -19,34 -15,32 27,11 -23,23 -25,2 2,92 -6,83 -46,58 0,82 -43,44 -19,35 -2,86 -19,55 -2,43 -3,48 -12,18 18,96 -46,53 9,68 8,49 -4,32 3,42 3,706 1,25 2,036 0,7 9,575 1,219 24,43 5,56 12,62 4,512 2,75 7,355 0,0244 0,1786 0,2413 0,993 0,288 6,995 0,3693 6,89 6,05 0,2535 175,8 0,4288 5,3 9,53 1,063 0,3578 -2,23 -1,96 -3,1 -0,49 -0,78 1,08 -0,73 1 -0,79 1,3 -1,5 0,07 -2,79 1,36 1,43 -1,57 -0,21 -1,43 1,85 4,49 1,38 1,16 3,52 1,82 0,76 2,82 3,4213 3,725 1,2828 2,0256 0,701 9,5482 1,2205 24,5341 5,5528 12,6357 4,4696 2,7707 7,3553 0,025 0,1771 0,2416 0,9898 0,2867 6,9679 0,3715 6,8923 6,0143 0,2541 175,8 0,4393 5,1944 9,4687 1,0652 0,3582 -16,99 -18,91 25 -13,73 -30 19,69 -36,71 -10,02 -24,25 -9,21 -23,59 -17,37 -4,48 -27,81 -22,52 2,37 -58,56 10,33 -11,23 -18,09 -60,7 -22,68 -12,65 0,09 -69,05 2,12 66,25 0,9565 0,3174 17,48 12,35 63,5 19 1,075 22,37 13,05 67,05 11,25 28,12 14,49 57,3 10 1,14 1,73 1,45 0,26 1,08 1,33 2,49 0,32 -0,52 -0,19 1,31 3,82 -0,81 7,97 1,08 0,42 -1,21 2,1168 65,8848 0,9724 0,3149 17,4945 12,312 63,3567 18,9686 1,0778 22,2524 12,9205 67,0964 11,2415 28,0922 14,5039 57,0583 10,0323 1,1452 -1,49 -15,01 -19,96 -54,23 -0,68 -6,08 0,95 15,85 -16,43 -19,15 -42,33 -12,76 18,27 34,59 -42,71 0,735 0,0897 43,44 22,7 1,83 0,8015 3,456 3,954 2,67 13,4 13,73 6,79 10,34 0,0495 0,7245 6,595 111,6 0,975 1,253 28,45 37,2 0,6495 1,1 0,7282 -1,54 0,0906 -1,05 43,4678 -0,22 22,7147 -0,87 1,8328 0,69 0,813 - 3,4597 0,82 3,9387 1,52 2,648 0,98 13,3781 1,03 13,6812 -0,22 6,7863 1,08 10,2822 - 0,0495 0,63 0,7212 -0,08 6,5588 - 111,4025 -0,31 0,9755 -0,4 1,2554 - 28,5169 0,46 37,1799 0,15 0,6427 1,66 -9,94 -27,05 125,87 -7,81 4,16 1,59 -5,72 -18,94 -0,51 -24,3 -9,16 -36,94 -28,41 -22,5 -8,28 -22,17 -11,62 -14,48 Titolo 360 -43,01 -33,57 68,81 -29,73 -51 -67,42 -82,36 85,5 -0,93 85,9514 118,5 - 118,6777 2,278 0,8 2,2682 -7,02 -1,35 1,66 -2,33 -0,17 2,29 -0,75 1,54 - 0,981 9,39 0,7013 -20,36 0,3297 -50,02 57,4583 20,23 0,3911 -17,01 0,1204 -59,6 15,9124 11,7126 -5,8 - Titolo 360 365 1 SETT. -0.381 -0.386 3 MESI -0.312 -0.316 2 SETT. -0.373 -0.378 6 MESI -0.209 -0.212 1 MESE -0.371 -0.376 9 MESI -0.133 -0.135 2 MESI -0.339 -0.344 12 MESI -0.073 -0.074 Cambi Titolo Dollaro USA Yen Dollaro Canadese Dollaro Australiano Franco Svizzero Sterlina Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Corona Ceca Fiorino Ungherese JUVENTUS FC K KERING K.R.ENERGY K+S AG L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. LEONARDO - FINMECCANICA LINDE AG L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH M MAIRE TECNIMONT MARR MASSIMO ZANETTI BEVERAGE M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MERCK KGAA MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE N NICE NOKIA CORPORATION NOVA RE O OLIDATA OPENJOBMETIS ORANGE OVS P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POSTE ITALIANE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PROSIEBENSAT.1 MEDIA SE PRYSMIAN R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAFRAN SAINT-GOBAIN SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAVE SCHNEIDER ELECTRIC SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SPACE2 STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS T TAMBURI TAS TECHNOGYM TECNOINVESTIMENTI TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC THYSSENKRUPP AG TISCALI TOD’S TOSCANA AEROPORTI TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS V 0,4792 2,3739 2,9317 11,8814 1,9969 0,0306 0,1289 Dati aggiornati al 19/10 365 J 0,4727 2,398 2,912 11,89 2 0,0304 0,1279 0,9845 0,706 0,3224 57,7 0,3884 0,1204 15,9 11,85 - I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE INFINEON TECHNOLOGIES AG ING GROEP INNOVA ITALY 1 21 INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INWIT IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALIAONLINE ITALIAONLINE RSP ITALMOBILIARE IVS GROUP U -0,71 -1,32 -2,28 -0,25 0,1 -3,8 -5,26 Domanda Offerta 1,0980 113,7600 1,4460 1,4314 1,0852 0,8957 9,7040 7,4403 8,9625 27,0210 307,5400 1,0979 113,4900 1,4361 1,4298 1,0854 0,8934 9,6980 7,4409 8,9585 27,0210 307,0800 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 0,816 0,37 0,8174 -26,22 48,2 0,92 48,0445 5,79 0,61 5,7768 -32,01 5,455 0,83 5,4623 -14,5 1,571 -0,13 1,5743 -32,23 14 0,72 13,9717 29,03 0,4295 -0,39 0,4295 7,29 5,275 1,54 5,2593 -30,82 0,412 0,49 0,416 -14,7 75,3 75,4 69 69 1,403 - 1,3992 -20,69 Euribor Titoli di stato Titolo A B Tiraboschi, l’erede di Biagi: «Diversi atenei si fanno pagare per segnalare i laureati alle imprese, ma è vietato dalla legge. Ecco come funziona il sistema» ::: ATTILIO BARBIERI PREZZO CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 UBI BANCA UNIBAIL-RODAMCO UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPER UNIPOL UNIPOLSAI VALSOIA VIANINI VINCI SA VITTORIA ASS VIVENDI VOLKSWAGEN AG VZ. VONOVIA SE W WAR AMBROMOBIL 17 WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017 WAR ENERTRONICA 13-18 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR SAFE BAG 13-16 WAR TE WIND 18 WARR AEDES 2015-20 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR BRIDGE MGMT 18 WARR CALEFFI 20 WARR CAPFORPROG1 17 WARR CLABO 18 WARR DOMINION HOSTING HOLD 21 WARR ELETTRA INV 17 WARR ENERGICA M 18 WARR EXPERTSYSTE 18 WARR GEQUITY 2016-2019 WARR GLENFOOD 20 WARR INNOVATEC 17 WARR ISI 2 21 WARR IWB WARR LUVE WARR SITI-B&T 21 WARR SMRE 19 WARR SPACE2 17 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR TIP 20 WARR VETRYA 2016-19 WARR ZEPHYRO WARR 4AIM SICAF 2016-19 Y YOOX NET-A-PORTER GROUP Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 0,2107 0,3672 15,15 2,108 1,958 4,316 1,764 1,61 1,213 1,051 1,67 2,218 320 44,21 8,525 0,48 1,49 -0,53 1,84 1,56 0,37 1,96 -0,41 -0,57 0,42 6,74 -1,03 0,35 0,2146 0,3634 15,1531 2,0894 1,9408 4,2884 1,7514 1,599 1,2207 1,0458 1,6635 2,1552 320 44,7335 8,5183 -33,41 -23,72 5,8 -31,74 -30,91 -14,37 -17,34 8,05 -19,13 1,15 3,73 -28,45 9,33 5,01 -3,13 0,298 -0,96 0,2986 14,62 190,1 - 190,1 18,07 0,4564 -1,23 0,4604 -31,98 18,15 4,97 18,15 7,975 4,66 7,8583 -38,89 0,3894 -1,69 0,3911 -47,7 0,513 1,38 0,5034 -0,39 11,29 3,58 11,1293 -12,48 153,1 - 152,9216 166,6 - 166,5181 5,78 42,85 0,14 42,8037 -29,06 0,4958 -0,02 0,4959 -24,86 167,8 0,06 167,0311 13,53 2,19 17,19 7,195 0,1655 0,992 2,62 6,645 95,3 0,103 4,1 1,406 2,438 0,4096 15,4 0,8935 4,426 0,1976 174,4 7,82 2,548 4,55 0,231 - 2,198 0,53 17,132 1,2 7,2089 0,55 0,1644 -0,8 0,9943 -3,39 2,5966 0,53 6,6077 95,3 - 0,103 4,1 -0,42 1,4083 0,25 2,4326 -2,17 0,4132 -1,16 15,3905 - 0,8969 -0,14 4,3934 -0,2 0,1929 0,35 175,1826 - 7,8232 -12,75 -9,91 -24,3 22,96 19,88 -31,63 -25,21 -10,51 2,5 -10,04 43,24 12,04 19,2 -14 -25,92 -25,18 -4,49 -2,19 2,74 2,5115 3,83 0,66 4,5401 -31,06 - 0,231 -58,3 0,154 - 0,1552 -18,09 6,68 -1,33 6,6424 -8,49 14,05 - 14,0455 -9,94 5 0,04 5,0027 -22,12 3,018 2,404 26,33 1,639 0,266 1,36 1,067 6,15 0,162 6,065 0,0893 0,0492 14,04 38,31 22,68 -0,53 0,42 -0,3 -0,04 -3,13 0,19 2,5 -1,28 1,71 2,5 0,29 4,67 -1,35 3,0227 2,4013 26,439 1,644 0,2687 1,3879 1,0679 5,9953 0,1626 6,0636 0,0886 0,0478 14,0267 38,31 22,7081 -14,26 0,59 9,71 -29,54 -51,55 -63,24 -20,19 3,71 -36,2 -14,58 -66,85 -73,77 -5,26 11,94 3,596 1,951 0,95 27,15 78 0,2775 118 0,907 0,1645 0,0495 0,432 0,582 14,18 -0,06 -2,4 -0,58 -0,04 0,58 -0,14 0,68 -0,22 -1 0,23 5,05 - 3,5904 1,9632 0,955 27,1098 77,747 0,2786 117,253 0,9021 0,1627 0,0491 0,4314 0,575 14,0813 -23,78 -17,68 53,1 12,7 -17,11 -24,57 -6,27 49,67 -31 -60,59 -11,62 -38,74 21,09 8,95 12,54 9,28 9,75 66,7 38,02 0,4353 5,9 2,67 7,35 22,45 69,7 79,15 1,51 17,9 63,2 3,68 15,42 8,33 105,9 0,0157 1,326 4,888 34,76 1,798 7,72 10,1 0,1551 145 7,32 0,22 8,97 -0,32 12,6205 - 9,254 -1,32 9,8007 66,7 - 38,02 1,04 0,4338 5,9 0,6 2,6531 -2,65 7,35 0,31 22,4477 1,6 69,3451 -1,06 79,0287 0,53 1,5173 - 17,8638 0,96 63,2321 -1,23 3,6835 -0,52 15,5348 0,79 8,284 0,76 105,8577 1,95 0,0157 2,95 1,3172 0,62 4,8494 1,64 34,4512 1,12 1,7853 -1,28 7,7195 1 10,0826 -1,4 0,1565 145 -2,53 7,3767 -21,15 -2,87 -6,78 -8,96 -53,83 1,25 -33,42 -22,71 3,22 -12,82 8,8 -15,36 37,69 -3,16 -1,28 -15 18,32 -55,14 48,57 1,2 -19,76 -16,99 -6,54 2,02 -35 16,84 3,68 0,05 3,67 8,62 1,015 2,53 0,9956 139,39 4,242 -2,71 4,3036 4,37 - 4,3647 40,01 0,7595 0,4 0,7577 -35,36 0,62 0,16 0,6175 -34,81 9,09 2,31 9,0423 -13,35 13,36 -0,45 13,2809 22,12 4,48 0,36 4,4585 -5,8 0,7845 1,16 0,7774 -50,41 0,498 0,4 0,4975 -23,38 21,74 -1,14 21,7518 0,0452 3,91 0,0449 -21,66 51,65 2,18 51,2149 -29,3 14,73 0,68 14,3055 -0,67 44,4 0,98 44,3773 6,78 1,338 1,36 1,3283 -26,89 7,89 1,28 7,8647 -2,95 2,466 226,6 2,25 5,22 39,03 11,3 2,708 1,656 1,9 0,63 0,38 -0,2 2,73 0,45 1,16 17,25 1,137 67,6 9,775 18,49 121,8 34,04 0,35 16,9977 -15,96 0,09 1,1337 -5,96 - 67,6904 1,56 9,7097 -2,64 0,93 18,3495 -6,19 0,25 121,7739 - 34,04 - 0,0649 0,066 0,7025 0,0015 0,0012 0,1 0,1 0,036 0,0084 4,928 0,015 0,3725 0,0324 0,7 0,176 0,3395 0,11 0,002 0,048 1,6 1,2 0,0875 0,4466 0,275 - 16,1 -4,87 7,14 -40 2,86 -3,37 0,68 8 -4,76 20 -2,91 4,8 - 2,4373 226,6 2,2533 5,1116 39,04 11,2068 2,692 1,6518 0,0484 0,0636 0,7385 0,0014 0,002 0,1 0,1081 0,036 0,0084 5,0982 0,015 0,3725 0,03 0,7 0,1356 0,31 0,1092 0,002 0,048 1,6 1,2 0,0874 0,4393 0,2514 - -60,23 -56,18 -36,03 -4,1 -43,16 -29,83 -63,72 -17,4 -17,3 -77,27 -94,12 -16,67 -35,28 -30,37 -42,47 -93,99 238,64 -76 -14,98 33,33 0,69 9,06 - 28,32 2,31 28,038 -18,03 5,58 0,019 0,1422 0,63 5,5992 -8 - 0,0192 -52,74 - 0,1422 23,65 24 __Venerdì 21 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. IMMIGRATI ciarla, Padoan risponde che in Italia non è facile tenere il segreto. Ma come, è stato il suo capo ad annunciarla per ottenerne i benefici presso l’elettorato. Che se la prenda con lui, non con la riservatezza degli italiani. A casa nostra comandiamo noi Sì o no pensando alle riforme Caro Mainiero, sì, ha ragione lei quando risponde al lettore Valentini che ovviamente al referendum si può votare no, però con motivazioni diverse da quella da lui citata. Si può votare sì, anche se Berlusconi esprime il suo convincimento, che detta semplice è il seguente: perché così si leva di lì Renzi e ci si mette noi che poipensiamo a modificare la Costituzione.Motivazionidiverse? Basterebbe la pervicacia di questo governo a non voler fermare i migranti al limite della acque territoriali dei Paesi di partenza e a non voler impedire le cosiddette “tragedie del mare”… Luigi Fassone e.mail *** Di nuovo, caro Fassone? Ma allora proprio non riusciamo a liberarci da questo vizio nazionale, questa guerra continua, queste infinite polemiche che ci portano lontano dalla realtà? Lei dice: votiamo no al referendum perché questo governo non vuole fermare i migranti al limite delle acque territoriali. E che c’entra il referendum, cosa c’entrano con gli immigrati le modifiche costituzionali, il bicameralismo, il Cnel, il Titolo V? Le propongo qualche motivazione accessoria: votiamo no perché Obama ci ha detto di votare sì. Oppure: bocciamo la riforma perché i leader europei spingono per l’approvazione. Analogamente potremmo suggerire: votiamo sì perché D’Alema, che forse non ci è simpatico, è per il no. Oppure: modifichiamo la Costituzione perché a suo tempo, ad un altro referendum, nostro nonno si schierò per la monarchia e nostro padre disse che aveva fatto bene, e dunque la Costituzione repubblicana, per tradizione familiare, non può piacerci, e allora tanto vale cambiarla per renderla un po’ diversa. Fassone: si votano le riforme. Se piacciono, si scrive sì. Se non piacciono, si scrive no. Alle Politiche si dirà sì o no a Renzi. Poi, se qualcuno vuole approvare o bocciare le riforme perché il vicino di casa non è in regola con le quote condominiali, può farlo benissimo. L’importante è che, a cosa fatte, non ci si lamenti perché il Cnel è inutile e dispendioso o perché il bicameralismo è da abolire. Anche per noi italiani sarebbe un po’ troppo. [LaPresse] [email protected] segui la rubrica anche su www. I cinesi di Milano fanno dimostrazione in piazza perché viene data la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Siamo a casa nostra e per ora comandiamo noi assegnando premi eccetera a chi crediamo opportuno. Se non sono contenti tornino a casa loro. Questo è proprio il paese di Pulcinella permettiamo a tuttidi comandare, vorrei vedere noi nei Paesi altrui. Emilio de Santis e.mail USA/1 Gita alla Casa Bianca Ma c’era proprio bisogno di fare questa gita aziendale alla Casa Bianca di Matteo Renzi & Co.? Tanto per buttare dalla finestra un altro po’ di quattrini alla faccia nostra. Francesco Silvino e.mail REFERENDUM Francesco Matarazzo e.mail Bravo Salvini Finalmente un politico ha pronunciato la fatidica frase: il Re è nudo! A “Porta a porta” il leader della Lega Matteo Salvini ha affermato a chiare lettere (apertis verbis, per la gioia dei più dotti) che l’unico modo per riformare la Costituzione in modo organico e su mandato popolare è l’elezione di un’Assemblea Costituente. Bravo Salvini! Spero vivamente che anche altri sostengano questa iniziativa. USA/2 Cena con cattivo gusto Se alla cena alla Casa Bianca era tutto un scintillare di abiti d’alta moda non ci vedo niente di strano, non si poteva pretendere il solito tubino nero. Ho trovato sia stato peggio sentire il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama schierarsi per il sì al referendum. Certo, con Matteo Renzi presente non poteva dire diversamente, ma intromettersi in qualcosa che non lo riguarda e che nemmeno conosce l’ho trovato di cattivo gusto. Fabio Colussi e.mail COSTITUZIONE Leggi e politica Nicoletta Piazzi e.mail Mi riesce difficile credere che la Costituzione vada interpretata. I nostri padri costituenti l’hanno scritta in modo chiaro e semplice. Ciò premesso non riesco a spiegarmi del perché illustri costituzionalisti si siano divisi tra il sì e il no. E’ sempre la politica ad incidere sull’orientamento? USA/3 Memoria lunga Sono sempre più convinto che gli States ci stiano facendo pagare, seppur con ritardo, i danni di guerra di settant’anni fa. Pasquale Mirante Sessa Aurunca (Caserta) Mauro Tombesi e.mail BELPAESE Obama tuona contro le armi, ma ha sostenuto guerre e rivoluzioni che hanno disastrato il mondo e provocato una corsa agli armamenti da parte di fanatici e guerrafondai. DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 Le discipline ammesse Roberto Bellia e.mail Il Premio Nobel è sempre stato dato per le seguenti materie: letteratura, medicina, fisica ed economia. Ma non è dovuto per discipline come la musica (vedi il caso di Bob Dylan) e per il teatro (vedi il caso di Dario Fo). Evidentemente i membri che assegnano il Premio Nobel hanno perso la trebisonda. UNESCO/1 Ciò che meraviglia Considerata la deriva culturale e politica in cui versa la dirigenza dell’Onu, non mi meraviglio per la mozione dell’Unesco che ha disconosciuto la storia e il significato ebraico dei luoghi biblici di Gerusalemme. Mi meraviglio piuttosto per la posizione di oscurantistica acquiescenza adottata da tanti Stati europei, e purtroppo anche dall’Italia. Francesco Cillo Cervina (Avellino) ANTISEMITISMO La pagliuzza e la trave Molti si chiedono se ci sia il diritto di fare della satira sulla shoah: si preoccupano della pagliuzza e non della trave. La trave oggi è l’antisemitismo delle Nazione Unite col suo braccio islamico Unesco, organizzazioni che hanno vomitato dal profondo del loro animo un falso storico come è Pier Vittorio Ceccherini e.mail UNESCO/2 Previsioni che si avverano Se ce ne fosse ancora bisogno , l’ultima risoluzione del comitato esecutivo Unesco ci dà conferma che stiamo progressivamente cadendo in mano ai musulmani e noi da fessi quali siamo diamo loro una mano.Purtroppo si stanno avverando le più fosche previsioni dell’Oriana. LOTTO Estrazione del 20/10/2016 BARI 86 76 33 82 35 CAGLIARI 29 77 41 68 22 FIRENZE 25 78 66 76 65 GENOVA 12 10 85 41 30 MILANO 14 72 57 12 45 NAPOLI 16 60 85 10 PALERMO 63 74 45 29 23 ROMA 33 48 30 82 25 TORINO 56 66 20 40 46 VENEZIA 30 16 36 31 77 NAZIONALE 82 18 19 61 54 5 Fulvio Bellani e.mail UNESCO/3 Vogliamo la verità 10eLOTTO N. oro 86 10 12 14 16 25 29 30 33 41 48 56 60 63 66 72 74 76 77 78 86 SUPERENALOTTO 2 - 43 - 65 - 66 - 67 - 90 La contraddizione del presidente Incredibile! Reagendo alle blandissime (quasi stucchevoli) osservazioni di Floris circa alcuni punti (un bel po’) della manovra ancora non chiari, per cui il giornalista ha gioco facile di dirgli che allora era meglio aspettare ad annun- quello di attribuire il Muro del pianto alla cultura islamica. La combinazione vincente OBAMA I segreti di Pulcinella NOBEL Mario Calcagni e.mail Numero jolly: 44 Numero SuperStar: 27 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 159.001.749,98) • All’unico ”5+1”vanno € 662.707,03 • Ai 12 ”5” vanno € 17.842,12• Ai 631 “4” vanno € 343,02 • Ai 24.351 ”3” vanno € 26,89 • Ai 393.716 ”2” vanno € 5,17. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • All’unico “4 stella”vanno € 34.302,00 • Ai 123 “3 stella” vanno € 2.689,00 • Ai 2.077 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 14.323 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 29.788 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 5.097.746,40 L’Italia si è astenuta in occasione della recente votazione della risoluzione Unesco sulla modifica della denominazione dei luoghi sacri a Gerusalemme. Considero quanto avvenuto vergognoso e pericoloso: si possono avere opinioni politiche diverse, religioni diverse, ma disconoscere e rinnegare la storia è qualcosa che non aiuta a raggiungere e conservare una convivenza civile nè a Gerusalemme nè altrove. Non so chi abbia dato ordine di votare l’astensione nè quali motivazionici siano,ma gli italiani hanno il diritto di sapere se la cosa ha a che fare con lacune nella conoscenza della storia (anche nostra) o con qualche prospettiva di natura economica. Tina Cappellini e.mail REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 291 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano ISSN (Testo Stampato): 1591-0420 CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di venerdì 21 ottobre 2016 è di 106.318 copie 25 __Venerdì 21 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI FAUSTO CARIOTI Equitalia addio: buona notizia o solo marketing? cupero dei crediti effettuati dallo Stato. Le funzioni di Equitalia saranno riassorbite dall’Agenzia delle Entrate, con la speranza che le tanto temute “cartelle” non opprimano i cittadini che sbagliano, perché occorre sempre risalire aiveri motivi dell’errore se si vuole accettare un sistema sociale davvero equo. Fabio Sìcari - via mail *** Il nome sembrava rasserenare icittadini italiani: Equitalia. Qualcosa di equo, cioè di giusto, per tutti noi. Purtroppo Equitalia non ha funzionato perché si era creato un clima vessatorio e intimidatorio tra il Fisco e i contribuenti. È ovvio che chi non paga nel tempo convenuto deve ottemperare all’inadempienza con penalità crescenti. Ma l’introduzione di Equitalia ha falsato (almeno nel sentimento popolare) il rapporto tra Erario e contribuenti. Tuttavia l’abolizione di Equitalia non significa l’eliminazione di multe e contenziosi fra cittadini e amministrazioni, né la cancellazione del re- AGRICOLTURA Tutelare i nostri prodotti Fosse solo una questione di nome, la Repubblica democratica tedesca sarebbe stata, appunto, una repubblica democratica e non una dittatura comunista i cui sgherri sparavano a vista su chi cercava la libertà a ovest. Lo spot del momento è l’abolizione di Equitalia: bella notizia, applausi per Matteo Renzi. Il problema è cosa verrà dopo, al posto di Equitalia. E al momento non è chiaro. Si sa che essa sarà incorporata nell’Agenzia delle Entrate (soggetto di diritto pubblico, mentre Equitalia è di diritto privato: la transizione non sarà facile) e INNO NAZIONALE che il governo intende cogliere l’occasione per racimolare entrate una tantum, tramite una sorta di rottamazione delle cartelle. Non si sa cosa accadrà agli ottomila dipendenti di Equitalia e soprattutto non si sa come cambieranno i criteri della riscossione. Siamo fermi alle promesse di Renzi, il quale ci ha assicurato che col nuovo meccanismo «quando non paghi una tassa ti arriva un sms: se mi scordo» (sarebbe una battuta). Davvero troppo poco per dare giudizi definitivi. Anche perché, come sempre quando di mezzo ci sono Renzi e Padoan, i testi delle norme tardano ad arrivare. E durante il passaggio della norma in Parlamento le polemiche e gli emendamenti non mancheranno. La morale, caro Sìcari, è quella che dice lei: quando dall’altra parte ci sono lo Stato e il Fisco italiano, la diffidenza è d’obbligo. Il rischio che alla fine tutto si risolva in una di quelle che gli esperti di marketing chiamano operazioni di "rebranding" (cambia il marchio, la sostanza del prodotto o del servizio resta la stessa) è forte. ANIMALI Una proposta per cambiarlo La fedeltà dei cani Sembra intenzione del governo mettere fine al caporalato in agricoltura, fenomeno, tra l’altro, già risolto nella stragrande maggioranza delle regioni italiane. I datori di lavoro dovranno regolarizzare ed adeguare la paga oraria a chi presta lavoro stagionale o saltuario. L’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro sottopagato sono una piaga che colpisce particolarmente il lavoro agricolo. E’ brutto dirlo ma anche per la necessità di poter avere prezzi concorrenziali e restare sul mercato. In questo senso mi aspetto che il governo, ministro Maurizio Martina, intervenga con immediatezza per tutelare i prodotti agricoli italiani da quelli di provenienza straniera sicuramente inferiori per freschezza, qualità e garanzia sanitaria, altrimenti in breve tempo l’attività agricola italiana rasenterà lo zero! L’inno nazionale dovrebbe essere un canto solenne che rievochila fierezza e l’orgoglio nazionali. Tali sono la maggior parte degli inni dei grandi Paesi. Per il loro inno, che è il più bello, i tedeschi hanno anche preso a prestito la musica di un compositore austriaco. Noi no! Abbiamo preso un testo che credo non sia compreso dal 90 per cento della popolazione italiana e adottato una musica che è appena degna di una fanfara di paese. Non potremmo approfittare del fatto che la Costituzione stessa definisce l’inno nazionale “provvisorio” e andare a cercare un canto tratto da uno dei nostri grandicompositori adattandolo con parole adeguate? Capisco che questo non sia un problema fondamentale per la vita degli italiani, ma almeno l’adozione di unnuovo inno nazionale non costerebbe ai cittadini. Decimo Pilotto e.mail Antonio Clausetti e.mail L’on. Michela Vittoria Brambilla, nota animalista, si è compiaciuta di aver introdotto per la prima volta un cane alla Camera dei Deputati. Alla signora è sfuggito il fatto che in Parlamento ce ne sono già a centinaia di cani, con l’unica differenza che il piccolo meticcio introdotto dall’on. Brambilla è sicuramente un essere fedele, a differenza degli altri che abitualmente occupano quegli scranni, che in quanto a fedeltà meglio non parlarne. Cesare Salina e.mail LA CASA DI HITLER Abbattere è cancellare L’Austria ha deciso: demolirà la casa natale di Hitler, onde evitare visite da parte dei nostalgici. Non credo che abbattere sia una buona idea perché occorre invece ricordare Hitler e il nazismo per i suoi orrori affinché il mondo tutto ne sia consapevole in modo che fenomeni del genere non si ripetano mai più. Abbattere è come voler cancellare ciò che è accaduto. Gianna Leone e.mail CALCIO NORD: Tempo in netto miglioramento su tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni o parzialmente nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni. CENTRO: Instabilità diffusa su tutte le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi. Migliora nel pomeriggio sulla Sardegna. Mari da poco mossi a localmente mossi. SUD: Ancora una giornata caratterizzata da maltempo con piogge e rovesci. Peggiora nel pomeriggio con aumento dell’instabilità. Meglio su bassa Puglia. NORD: Ancora una giornata con cieli prevalentemente soleggiati o par zialmente nuvolosi. Maggiori annuvolamenti su Liguria ed Emilia. Temperature stabili. CENTRO: Tempo in deciso miglioramento con cieli in prevalenza soleggiati. Annuvolamenti sparsi su interne e rilievi. Temperature senza grosse variazioni. SUD: Migliora al sud con cieli sereni o parzialmente nuvolosi. Maggiore instabilità su messinese con possibili piogge. Meglio altrove. Mari calmi o poco mossi. Lasciate stare Bergamini Ilprossimo 18 novembre ricorrerà il ventisettesimo anniversario dalla morte dell’ex calciatore del Cosenza Calcio Donato Bergamini. Dopo ben tre inchieste, tutte fondate sull’ipotesi che il calciatore si sia ucciso gettandosi sotto un camion, pare che la Procura di Castrovillari, titolare dell'inchiesta, voglia aprire un nuovo fascicolo.Siipotizza la riesumazione della salma per effettuare nuovi esami radiologici. Mi chiedo tutto ciò che senso abbia.dopo così tanto tempo. Gradirei che Donato possa riposare in pace. Nella memoria di tutti noi tifosi del Cosenza. Raffaele Nigro Cosenza NORD: Torna il maltempo su gran parte delle regioni del Nord con piogge e rovesci. Più asciutto sulle regioni di Nord Est. Temperature in diminuzione. CENTRO: Instabilità diffusa sulle regioni tirreniche con piogge e rovesci. Sulle regioni adriatiche cieli in prevalenza soleggiati o poco nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni. SUD: Prevalenteme soleggiato su tutte le regioni. Più instabile su Campania e Sicilia con locali piogge e rovesci. Temperature stabili o senza grosse variazioni. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 12 4 16 8 16 8 10 14 9 10 16 16 20 14 22 15 17 18 13 16 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 16 17 9 11 10 12 8 4 10 7 20 23 14 15 17 19 16 16 15 15 All’asta il revolver con cui Paul Verlaine sparò a Arthur Rimbaud Il «Premio Le Goff» va ad Antonio Paolucci Il colpo di pistola più famoso della storia della letteratura francese fu esploso in Belgio, 10 luglio 1873. Ora il revolver con cui il poeta Paul Verlaine (1844-1896) sparò contro il poeta Arthur Rimbaud (1854-1891) va all'asta a Parigi: sarà battuto dalla casa Christie's il prossimo 30 novembre con una stima tra 50mila e 60mila euro. La pistola fu confiscata dalla polizia belga subito dopo il ferimento e restituita in seguito all'armeria Montigny di Bruxelles. Oggi la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, consegna il Premio Le Goff ad Antonio Paolucci, già ministro dei Beni Culturali nel Governo Dini e ora direttore dei MuseiVaticani. «Insignire Antonio Paolucci del Premio Le Goff significa riconoscere il valore della storia e della cultura, dei musei, non solo come luogo di conservazione del nostro patrimonio culturale, ma come luogo di formazione e di insegnamento» commenta Saliera. Dall’archivio storico del Ministero degli Esteri Budapest ’56, Edgardo Sogno aiuta gli insorti Dal «Diario» desecretato della Legazione italiana si scoprono le «attività assistenziali» di Roma a favore dei magiari contro i sovietici. Il coordinamento era affidato al diplomatico medaglia d’oro ::: PAOLO SIMONCELLI ■■■ L'esperimento polacco dicomunismo nazionale di Wladislaw Gomulka fu l'innesco. A Budapest, dalla Legazione italiana, il pomeriggio del 23 ottobre '56, si videro manifestazioni di solidarietà ampliarsi alle «più diverse categorie di persone, fra cui militari, donne e moltissimi operai»; alle 22.00 «viene demolita la statua di Stalin e contemporaneamente hanno inizio le prime sparatorie». Sono le prime frasidel Diario tenuto dal capo legazione, Fabrizio Franco, in quelle settimane drammatiche. Un documento, assieme a molti altri dei decenni più prossimi della nostra storia diplomatica, messi a pubblica disposizione dall' Archivio storico del Ministero degli Esteri. Al ministro Franco dobbiamo dunque una cronaca in presa diretta di quegli eventi: il giorno dopo testimonia di «combattimenti in corso fra carri sovietici ed insorti che sparano dalle finestre»; presto vedrà l'intera città «in stato di aperta rivolta», mentre invano il partito comunista ungherese incitava "a sterminare senza pietà gli insorti"; l'esercito nazionale è con i patrioti, e anche qualche reparto sovietico. Sullo sfondo di questa cronaca,la figura diImre Nagy,comunista già vittima dello stalinismo, appare ora in tutta la sua drammaticità di eroe nazionale chiamato a presiedere il libero governo ungherese. Giungono giornalisti italiani, primo fra tutti Bruno Tedeschi, poi Montanelli, Corradi, Castellano… (che peseranno sulle attività della legazione italiana). Appare il cardinal Mindszenty, liberato a furor di popolo dall'ergastolo inflittogli dal processo farsa del 1948-49 (dopo la prigionia patita durante l'occupazione nazista). All'arrivo del porporato in città, il ministro Franco e altri diplomatici italiani corrono ad incontrarlo. Le fotografie della sua liberazione appariranno sui quotidiani di tutto il mondo libero;accanto a lui un ufficiale ungherese di antica famiglia italiana, Antonio Pallavicini (Antal Palinkas), cui quelle foto saranno fatali: verrà impiccato il 10 dicembre '57. Commuovono i ricordi di quei coraggiosi liberatori nelle pagine delle Memorie di Mindszenty (edite da Rusconinel '75). Indignano le critiche rivolte alla giuria del Bancarella per un premio speciale a quell'edizione: dalle colonne del Corriere della Sera paracomunista diretto da Ottone, il 7 agosto '75 Pietro Buttitta eccepiva: il cardinale (allora appena scomparso) «come ognuno sa, ha impegnato l'intera esistenza a procura- alzava le mani, Giosuè sembrava prevalere, quando invece le lasciava cadere, a prevalere era Amalek che non aveva aiuti soprannaturali. Poiché Mosè faceva grande fatica a tenere le braccia costantemente alzate, Aronne e Cur lo fecero prima sedere e poi, uno a destra e l'altro a sinistra, sostennero le sue mani in modo che rimanessero sempre elevate fino al tramonto. Così Giosuè vinse e uccise «a fildi spada» Amalek e tutto il popolo Amalecita. «Non vale» diremmo noi comuni mortali. Ma come la mettiamo con la preghiera fiduciosa e perseverante verso l'Onnipotente a vantaggio del popolo di Israele? Aiuto. Non ci sarebbe stato alcun intervento occidentale; pure qualcosa, segretamente, sarebbe stato fatto. A rivelarlo, non più il ministro Franco ma, vent'anni fa, il protagonista di quegli aiuti: Edgardo Sogno. Antifascista e anticomunista, diplomatico di carriera, medaglia d'oro per la coraggiosa attività partigiana durante la guerra civile (postilla: descritto come uomo impulsivo e viscerale anticomunista, Sogno venne dopo accusato di cospirazione volta a sovvertire l'ordinamento democratico, del cosiddetto golpe bianco, dal cui processo verrà assolto. Ma questa è un’altra storia). Raggiunta Vienna, d'accordo col ministro degli Esteri Gaetano Martino e i diplomatici dell'Ufficio politico della Farnesina, Sogno riuscì a organizzare canali di assistenza militare agli insorti, di esfiltrazione di fronte ad una prevedibile reazione sovietica, ed anche di un'eventuale guerriglia di resistenza sui monti e nei centri urbani. Ricordò Sogno che mentre la Francia inviò molte armi moderne, soprattutto anticarro, da parte italiana non fu possibile inviare «tutto» quanto sperato. Nel Diario del ministro Franco, dove non c'è traccia di queste operazioni (tutte le missioni diplomatiche a Budapest avrebbero avuto tagliate le comunicazioni), si legge però di canali di transito ancora aperti con l'Austria aiprimi di novembre, e dell'attività «assistenziale» coordinata con Roma. Alla reazione militare sovietica testimoniata dalle note di Diario del 4 novembre, si accompagna la gelida figura dell'ambasciatore sovietico Andropov, il cui futuro all’interno del partito risulterà , in seguito, assai radioso. A lui ci si dovrà ormai rivolgere per ogni evenienza, anche per lasciar tornare in Austria le comitive di italiani, familiari di diplomatici e giornalisti. Il 9 novembre risulta a Franco la riorganizzazione dell'Avo, la terribile polizia politica comunista, e che «570 pompieri, nonché molti giovani e molti ferrovieri sarebbero stati già rastrellati dai russi e avviativerso destinazione sconosciuta».Il15 «viene confermato da moltissime fonti che i russi hanno iniziato le deportazioni di ungheresi di ogni sesso ed età». La contemporanea crisi di Suez, con la reazione militare franco-britannica alla nazionalizzazione del Canale, avrebbe lasciato gli insorti ungheresi privi anche della legittimità morale dell'inchiostro occidentale. L'Italia sarebbe stata lasciata fuori dalle «consultazioni» tra Usa, Francia e Inghilterra. Anche allora. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA RICORDI CRUENTI Sopra un murale a Budapest oggi che ricorda la Rivoluzione che durò dal 23 ottobre all’11 novembre del 1956. A sinistra, il Conte ambasciatore e medaglia d’oro Edgardo Sogno, in una foto del 1999. A destra, Imre Nagy dopo i fatti d’Ungheria re guai al suo paese e imbarazzi alla sua Chiesa, vivendo sempre in sospetto se non difascismo di qualcosa di molto simile e, comunque ::: di poco evangelico». Nell'estate del '75 non avrebbero potuto testimoniare di quei «guai e imbarazzi» gli insorti ungheresi che la notte del 26 ottobre '56 avevano chiesto alla legazione italiana «di un possibile intervento dell'occidente in loro favore». Una richiesta drammaticamente ripe- tuta man mano che la reazione sovietica, riorganizzata a tradimento, sarebbe venuta soffocando l'insurrezione nazionale magiara. Metafore bibliche Le mani di Amalek e l’«aiutino» dell’Onnipotente ::: SERGIO DE BENEDETTI ■■■ Gli Amaleciti erano una popolazione nomade inserita nella Bibbia quale discendente di Esaù, nota soprattutto per essere nemica giurata del popolo di Israele. Nel libro dell'Esodo (17,8 - 13 ) il personaggio più noto, Amalek, decise di combattere gli Israeliti a Refidim, una località poco lontana dal Mar Rosso. Mosè, aiutato dal fratello maggiore Aronne e dal sacerdote Cur, ordinò a Giosuè di raccogliere gli uomini necessari per andare a combattere contro Amalek. Egli si sarebbe posto in cima ad un colle con in mano il bastone di Dio. Ogni volta che Mosè 27 SPETTACOLI __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il film-concerto in sala il 25 e 26 ottobre «Graves», la serie ogni lunedì disponibile su TimVision Bublé sul grande schermo con «Tour Stop 148» Il presidente scorretto che fa il verso a Trump ■■■ Un crooner così pop da sbarcare sul grande schermo non s’era mai visto. Il Frank Sinatra del 21º secolo fa sciogliere i fan a suon di Fever anche al cinema. In sala il 25 e 26 ottobre con NexoDigital, Michael Bublé - Tour Stop 148 è il racconto di un tour composto da 148 esibizioni, ■■■ Di fantasioso, Graves ha ben poco. Ben- appunto, rigorosamente sold out, che il cantautore canadese ha voluto trasportare su pellicola cinematografica e farne un affascinante film, dai tratti «on the road», che accompagna Nobody but me, il disco di inediti in uscita oggi. FABRIZIA MIRABELLA ché fittizia, la serie, disponibile su TimVision ogni lunedì,si avvicina tanto alla realtà americana da sembrarne il riflesso. Protagonista è un ex presidente Usa demolito dalla stampa come il peggiore di sempre. Il razzismo e un’indole scorretta lo hanno reso inviso ai più. Ma, 20 anni dopo la fine del suo mandato, egli cerca di affrancarsi dalla nomea che, oggi, è propria di Donald Trump. Nella comedy, Trump non fa mai capolino. Eppure il paragone è immediato. CLAUDIA CASIRAGHI Il nuovo singolo DOMENICA SU ITALIA1 Mina-Celentano?Semplici e un po’ banali Il furbo «Amami amami» anticipa l’album della coppia più amata dagli italiani In due quasi 300 milioni di dischi venduti e una montagna di denaro. Meritata... Rai1. «Mina e Celentano non ci saranno nello show, è vero, ma in qualche modo ci saranno» ha promesso Andrea Fabiano, il Direttore di Rai1 che sa bene quanto vale Celentano in tv: 9 milionidi ascoltatori e uno share del 30 per cento. Fabiano spera dicavalcare l’onda emotiva del pubblico di Rai1 e sta ancora sognando che gli arrivi, via sms, un agognato «sì», quello di Checco Zalone, di cui Celentano è fan, interpellato a suo tempo per presentare lo show. A quel punto, per la colossale ed ecumenica adunata proMina/Celentano, ottuagenari geni del marketing, mancherebbero soltanto Papa Francesco, Totti e Christian De Sica... La tv entra nelle case degli italiani, non per essere vista, ma per vedere lei stessa chi la guarda. È questo l’esperimento di Gogglebox, il nuovo programma di Italia1 in onda da domenica 23 ottobre in seconda serata. Sei puntate da 50 minuti ciascuna in cui la televisione racconta il vero nel modo più vero del vero: le telecamere, infatti, documentano le reazioni di chi sta sul sofà, mentre commenta senza filtri i programmi della settimana. Protagonisti del format il primo esempio di «fixedshow» italiano, con ore e ore di riprese da remoto sono 12 salotti trasformati in set televisivi: ecco dunque, tra gli altri, 4 esuberanti fratelli napoletani, una famiglia di imprenditori milanesi, la principessa con l’amica dirigente, una coppia gay, due nerd, la nonna con il nipote, due fidanzati. E ci sono persino due preti. «Il loro linguaggio pulito, vero, le loro reazioni, il loro modo di accomodarsi sul divano in modo composto o in canottiera, a piedi nudi o con i fantasmini sporchi rende il format assolutamente originale», spiegano Laura Casarotto, direttore di Italia1 e Simona Ercolani, Ceo di Stand By Me, che ha prodotto il format. Per ora ci dobbiamo accontentare della versione «very normal people», ma non è escluso che presto sui nostri piccoli schermi Gogglebox arrivi anche nelle versioni Vip e Kids. Se ne vedranno davvero delle belle. © RIPRODUZIONE RISERVATA SILVIA TIRONI ::: LEONARDO IANNACCI ■■■ Centocinquanta anni (in due) spesi bene e con furbizia, a giudicare dall’ultimo singolo dell’ineffabile coppia Mina-Celentano che riemerge dall’oblio e fa uscire oggi Amami amami,brano che anticipa l’album Le migliori. Questa melodia ritmata e maliziosa è impreziosita dalle voci sapientemente «passate» al computer della signora Mazzini e del Molleggiato. Un brano non rivoluzionario ma che funzionerà in radio e assolverà il compito di preparare al meglio l’autunno caldo di due ottuagenari che sanno far bene i conti. Le cose, si sa, nel mondo derelitto della musica vanno fatte bene, con tutti i meccanismi giusti e oliati alla perfezione e il flop è sempre dietro l’angolo, anche se siè campioni dell’ugola.Così questi due mammasantissima della nostra canzone stiamo parlando di artisti che hanno venduto vagonate di dischi all’epoca del vinile e dei 45 giri: 153 milioni Celentano in 57 anni di servizio e 145 Mina si sono detti: «Quando abbiamo pubblicato insieme l’album Acqua e sale, era il 1998, non è andata male, abbiamo venduto 1,5 milioni di copie. Una cifra che non abbiamo più toccato dopo, con i rispettivi cd pubblicati singolarmente. Insieme funzioniamo. Quindi, perché non ritentare?». I risultati degli ultimi album della signora Mazzini (76 anni) e del Molleggiato (78) non sono stati entusiasmanticome quelli ottenuti 18 anni fa. Nel 2011 il cd Facciamo finta che sia vero di Celentano è stato doppio Disco di Platino (180.000 copie) ma, causa la crisi del settore, lontano dal record di Acqua e Mina e Adriano Celentano pubblicheranno l’11 novembre il nuovo album d’inediti intitolato «Le migliori» sale. Meno bene è andata invece a Mina con i due album Piccolino e Christmas song book, usciti nel 2011 e nel 2013 (solo 30.000 copie l’uno) e con il successivo Selfie che non è stato neppure Disco D’Oro. Così i rispettivi management- la Lady Celentano diferro, alias Claudia Mori, e il figlio di Mina, Massimiliano Pani hanno deciso di correre ai ripari, alleandosi nuovamente per rinverdire vecchi fasti. A dar loro una mano ci siè messo l’amico Gianni Morandi: il ragazzo di Monghidoro ha pensato bene, complici i due che lo hanno fatto diventare un improvvisato press-manager, di postare su Facebook un assaggio di 30 secondi di Amami amami, con un commento: «Adriano e Mina hanno inciso una nuova canzone insieme. A me sembra fortissima...». Il risultato? In poche ore questo spot ha totalizzato 300.000 visualizzazioni e 15.000 like. C’è anche la televisione nel progettone. Con la Rai alla disperata ricerca di serate-evento per contrastare la corazzata Maria De Filippi, Mina e Celentano hanno già stilato un accordo: quello di uno show per lanciare l’album Le migliori. Il cd uscirà a metà novembre e conterrà venti brani sui quali hanno lavorato anche Caparezza e Giuliano Sangiorgi. L’album doveva essere pronto la primavera scorsa ma i cronici ritardi e i ripensamenti - soprattutto di Celentano che, nel frattempo,è diventato un fan delMovimento 5 Stelle - hanno rallentato il progetto. Con qualche fri- zioncina sulla scelta delle canzoni da registrare e sugli ospiti da invitare. Il tam-tam mediatico è stato,però, via via incessante e l’assaggio musicale sulle note di Amami amami è soltanto l’indizio di come i due irriducibili della nostra canzone abbiano un orecchio alla musica ma due occhi ben attenti ai conti: per lo special televisivo nei quali entrambi saranno brillantemente assenti - Mina, ormai prigioniera della «sindrome Bob Dylan», manca in tv da 40 anni, Celentano sarà presente, se va bene, con una telefonata - sivocifera dispese stellari.Tutto in linea con le regole Rai se si pensa alle spese pazze (un milione a puntata) per l’indecente show Dieci cose attualmente in palinsesto il sabato era su «Gogglebox»: lo show che spia quelli che spiano L’attrice 3 volte Premio Oscar ospite alla Festa del Cinema Maryl Streep ospite alla Festa del Cinema di Roma. L’attrice ha presentato «Florence», film in cui interpreta una celebre soprano [Ansa] ::: ANNAMARIA PIACENTINI pera è davvero unica» - sottolinea «Credo che abbia un’ottima chance». Pensando ai «suoi» Stati Uniti, ad un passo dall’elezioni, lei non ha dubbi neanche sul nome del nuovo Presidente: «Sarà Hilary Clinton, la donna giusta per questo incarico». Poi, a presentazione quasi conclusa, si lascia scappare un’«omaggio» al Belpaese: «Chiunque vorrebbe essere italiano! A volte mi chiedono se nel mondo del cinema ho un’erede. Ci ho pensato, potrebbe essere Alba Rohrwacher». Streep: «La mia erede al cinema è la Rohrwacher» ■■■ Tre Oscar vinti, 19 nomination, e una galleria di ruoli memorabili, che vanno dal Il cacciatore a The Iron Lady, a cui si aggiunge Florence, in uscita a dicembre, dove Meryl Streep ha il ruolo della cantante più stonata del Novecento. Applausi da stadio alla Festa del Cinema capitolino quando è giunta l’attrice per parlare del film, una commedia agrodolce, ambientata nel ’44, che parla di amore, musica e sogni. Veste i panni dell’ereditiera Florence Foster Jenkins realmente esi- stita, nata in Pennsylvania nel 1868 e vissuta a New York. È una donna elegante, appassionata di musica, che con l’aiuto del marito e manager (Hugh Grant), intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance. «Quando canta è convinta di avere una voce bellissima, ma per chi l’ascolta è completamente stonata» - racconta l’attrice - «Però dichiara risoluta: la gente può dire che non so cantare, ma nessuno potrà dire che non ho cantato». La critica fu severa con lei. «È sempre imprevedibile», - ammette la Streep - «Non si sai mai se ti tendo- no un agguato. Io sono stata protetta dalle critiche, soprattutto da mio marito. Ma a volte avverto l’obbligo di smantellare un certo “edificio”. Hugh Grant mi disse che aveva paura di me. Ma la recitazione è un feeling reciproco. Errori? Spesso dimentico le battute». Problemi con l’età che avanza? L’attrice sorride e risponde: «L’età matura per altri versi aiuta, lavorerò finché mi sceglieranno. Ho amato questo lavoro sin da ragazzina, quando imitavo mia nonna». Fuocoammare di Rosi è in gara per gli Oscar. Meryl Streep è sempre stata entusiasta di questo documentario. E la domanda d’obbligo è: pensa che possa avere qualche possibilità? «L’o- © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 PALINSESTI __Venerdì 21ottobre2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.45 8.25 8.00 8.00 8.45 8.30 Supercar 10.30 Person of Interest 12.25 Studio Aperto Meteo.it 13.00 Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi 13.20 Sport Mediaset 13.55 I Simpson 14.25 Prima tv I Simpson 14.50 Prima tv free The Big Bang Theory “L’eccitazione della prima” 15.25 2 Broke Girls “E la maglietta di seconda mano” 15.50 Due uomini e mezzo “Manipolazione e incubazione” 16.20 Prima tv free Baby Daddy “Diventa britannico o vai a casa” con Jean-Luc Bilodeau 16.50 How I Met Your Mother “Tre giorni di neve” “Nessun limite” 17.40 Friends “La patente scaduta” 18.05 Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi 18.30 Studio Aperto Meteo.it 19.25 C.S.I. NY “Passato imperfetto” “Dieci anni dopo” con Gary Sinise 21.10 Pirati dei caraibi - La maledizione del forziere fantasma (Avventura, 2006) con Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley. Regia di Gore Verbinski. 0.10 Forever “I diamanti sono per sempre” r “Espiazione” con Ioan Gruffudd 8.30 9.30 7.30 7.55 9.40 9.55 10.00 11.05 11.50 13.30 14.00 15.15 16.30 16.40 16.50 18.45 20.00 20.30 21.25 23.55 1.00 Unomattina. Condotto da Francesca Fialdini e Franco Di Mare TG1 Storie Vere Tempo & Denaro. Condotto da Elisa Isoardi La prova del cuoco “Consigli per il fine settimana”. Condotto da Antonella Clerici TG1 La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi Torto o ragione? Il verdetto finale “Lezioni di salsa”. Condotto da Monica Leofreddi TG1 TG1 Economia - Che tempo fa La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Dal Teatro Delle Vittorie Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Tale e quale show 2016 “Sesta puntata: sfide “d’epoca” per Fatima Trotta e Vittoria Belvedere”. Condotto da Carlo Conti. In giuria Loretta Goggi, Enrico Montesano e Claudio Amendola. Con la partecipazione di Gabriele Cirilli (Dir.) TV7 Settimanale del TG1 “La battaglia di Mosul” TG1 Notte 10.00 10.55 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.30 17.15 18.00 18.10 18.15 18.30 18.50 19.40 20.30 21.10 21.20 23.10 0.00 0.25 Homicide Hills - Un commissario in campagna TG2 Lavori in corso TG2 Flash I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe TG2 Giorno TG2 Eat Parade TG2 Sì, Viaggiare Detto fatto “Come preparare un buon aperitivo” The Good Wife “Cos’è andato storto?” con Julianna Margulies Prima tv Madam Secretary “Specie invasive” con Tea Leoni Rai Parlamento Telegiornale TG2 Flash L.I.S. TG2 TG Sport - Meteo 2 Blue Bloods “Il libro nero” con Donnie Wahlberg N.C.I.S. “Fine dei giochi” con Mark Harmon TG2 - 20.30 Lol;-) con Réal Bossé Prima tv Rai Quantum of Solace (Azione, 2008) con Daniel Craig, Olga Kurylenko, Mathieu Amalric. Regia di Marc Forster. Prima tv Blue Bloods “Nel momento del bisogno” con Donnie Wahlberg TG2 Punto di vista #Stracult “Si parla del film “Sole cuore amore”“ 10.00 11.00 11.10 11.55 12.25 12.45 13.15 13.40 14.00 14.20 14.50 15.05 15.15 16.00 16.40 18.55 19.00 19.30 20.00 20.05 20.30 20.40 21.15 23.00 0.00 1.00 Agorà. Condotto da Gerardo Greco Mi manda Raitre Elisir Tutta salute “Cervicale” Meteo 3 - TG3 Chi l’ha visto? 12,25. Condotto da Federica Sciarelli Quante Storie “Alessandro Baricco” Rai Cultura - Il tempo e la Storia TG3 Fuori TG “Giovani coinquilini” TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Leonardo TGR Piazza Affari Il Commissario Rex Aspettando Geo Geo Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob Gazebo Social News Prova pulsante... Quasi Quasi Rischiatutto Prima tv Un posto al sole Ciclo “Così italiani” Qualunquemente (Commedia, 2011) con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina. Regia di Giulio Manfredonia. Gazebo “Apre la puntata la voce di Sarah Jane Morris” TG3 Linea notte Meteo 3 10.55 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.10 16.20 17.10 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 1.35 2.20 2.50 TG5 Mattina Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Francesco Vecchi TG5 - Ore 10 Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Beautiful Una vita Uomini e Donne Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Il segreto Pomeriggio Cinque. Condotto da Barbara d’Urso Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’impudenza. Condotto da Michelle Hunziker ed Ezio Greggio Prima tv Squadra Antimafia - Il ritorno del Boss Matrix Chiambretti. Condotto da Piero Chiambretti TG5 Notte Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’impudenza. Condotto da Michelle Hunziker ed Ezio Greggio (Repl.) Uomini e Donne (Repl.) FILM SPORT TELEFILM 19.15 La promessa dell’assassino SCU Con V. Mortensen 19.25 L’asilo dei papà SCF Con Eddie Murphy 21.00 Prima tv Jerry & Maya I misteri del diamante perduto SCF Con Amanda Pajus 21.00 The Water Diviner SCP Con Russell Crowe 21.00 Prima tv The Hoarder Con Robert Knepper SCM 21.00 Boulevard Con Robin Williams SCU 21.00 Torno a vivere da solo SCC Con Jerry Calà 21.15 Novità - Prima tv The Young Pope Prima puntata Con J. Law SC1 21.15 Il ricco, il povero e il maggiordomo SCH Con Aldo Baglio 22.10 Prima tv The Young Pope Seconda puntata SC1 Con Jude Law 22.15 Un principe tutto mio SCF Con Julia Stiles 22.35 The Gunman SCM Con Sean Penn 22.35 The Imitation Game Con B. Cumberbatch SCU 22.50 Se Dio vuole SCC Con Marco Giallini 22.55 Teneramente folle SCP Con Zoe Saldana 23.00 I Vichinghi Con Ryan Kwanten SCH 23.10 The Young Pope Prima puntata SC1 Con Jude Law 0.05 The Young Pope Seconda puntata SC1 Con Jude Law 10.00 Tennis tavolo, Europei ES Doppi (Diretta) 12.30 Golf, PGA European Tour Portugal Masters: 2a giornata. 1a parte SP2 (Diretta) 14.00 Ciclismo, Abu Dhabi Tour 2016 Abu Dhabi (D) ES 15.45 Calcio femminile, Coppa del Mondo U17 Venezuela - Spagna (D) ES 16.00 Golf, PGA European Tour Portugal Masters: 2a giornata. 2a parte SP2 (Diretta) 17.00 Mondiale Formula 1 GP Stati Uniti: 1a sessione SF1 prove libere (D) 18.45 Calcio F, Coppa del Mondo U17 Corea del Nord - Giappone (D) ES 21.00 Mondiale Formula 1 GP Stati Uniti: 2a sessione SF1 prove libere (D 21.00 Calcio, Serie B Spezia SP1 Brescia (Diretta) 23.00 Porsche Supercup GP Stati Uniti: prove liSF1 bere (D) 21.00 I maghi di Waverly DY 21.00 Wayward Pines 2 “La favola della buonanotte” F 21.00 Bones FC “Occhio dal cielo” NCK 21.40 I Thunderman 21.50 Novità - Prima tv American Horror Story: Roanoke F “Piovono denti” 21.55 Zack e Cody sul ponte di comando “Il topo DY della discordia” 21.55 Bones “Cibo, cucina e FC morte” 22.10 Hart of Dixie “Il pirata e FL l’avvocato” DY 22.25 Violetta 22.30 Un papà da Oscar NCK 22.50 Bones “La studentessa FC triste” 23.05 Hart of Dixie “Conciata FL per le feste” DY 23.10 Fiore e Tinelli 23.10 Mamma in un NCK istante DY 23.25 In Tour 23.35 2 Broke Girls “E la F scuola di pasticceria” C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel HD DOCUMENTARI RAGAZZI 20.55 Indagini ad alta NGC quota 21.00 Prima tv Affari a D quattro ruote 21.00 Marijuana: l’erba THC proibita 21.00 Il contadino cerca FL moglie 2 21.15 Hell’s Kitchen SKU Italia 21.55 Dietro le NGC sbarre 21.55 Prima tv Fast N’Loud D 17.25 17.50 18.00 18.25 18.50 19.15 19.40 20.00 20.05 20.25 20.30 20.50 20.55 The Powerpuff Girls CN CN Teen Titans Go! CN Regular Show CN Uncle Grandpa CN Yokay Watch CN NEXO Knights CN Teen Titans Go! A casa dei Loud NCK CN Ninjago A casa dei Loud NCK CN Ninjago A casa dei Loud NCK CN Ninjago Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 13.00 14.00 15.35 18.55 19.35 19.55 20.30 21.15 0.10 1.25 1.45 2.05 11.00 13.30 14.00 14.20 16.15 17.05 18.00 20.00 20.35 21.10 22.40 0.45 0.55 1.30 3.35 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI LEGENDA 10.40 11.30 12.00 Cuore Ribelle I Cesaroni 2 “Un week-end da incorniciare”. Con Claudio Amendola, Elena Sofia Ricci Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Il sonnambulo” con Dick Van Dyke La signora in giallo “Bisturi allegri” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Base Artica Zebra (Avventura, 1968) con Rock Hudson, Ernest Borgnine, Lloyd Nolan. Regia di John Sturges. TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Maurizio Belpietro Quarto Grado. Condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero Il commissario Schumann “Per tutta la vita” con Christian Berkel TG4 Night News Media shopping Il consigliori (Drammatico, 1973) con Francisco Rabal, Martin Balsam, Tomas Milian. Regia di Alberto De Martino. NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai 4 Rai 5 21.10 Criminal Minds “Identità” con Thomas Gibson 22.00 Criminal Minds “Fortunato” con Thomas Gibson 22.45 Fargo 2 “Sei stato tu? No, tu!” “Loplop” 21.15 Prima tv Lagerfeld racconta Lagerfeld (Doc., 2013) Regia di Loïc Prigent. 22.05 L’altra metà dell’arte 23.05 Elliott Smith - Heaven Adores You (Doc., 2014) Regia di Nickolas Dylan Rossi. Rai Storia 21.10 L’Italia della Repubblica 22.05 1939-1945 - La Seconda Guerra Mondiale 23.00 Rai Cultura - Il tempo e la Storia Rai Movie 21.20 Tutti pazzi per Rose (Commedia, 2012) con Romain Duris. Regia di Régis Roinsard. 23.00 Roma daily 23.15 Something Good (Drammatico, 2013) con Luca Barbareschi. Regia di Luca Barbareschi. Cielo 21.15 La notte della verità (Thriller, 1993) con Joanne Whalley, Peter Gallagher, Vanessa Redgrave. Regia di Yves Simoneau. 23.15 Ti è piaciuto? Iris 21.00 The Losers (Azione, 2010) con Zoe Saldana, Jeffrey Dean Morgan, Chris Evans. Regia di Sylvain White. 23.10 La battaglia dei tre regni (Avventura, 2008) con Tony Leung Chiu Wai. Regia di John Woo. TG La7 - Meteo Omnibus (Dir.) Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani (Dir.) L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Dir.) TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Tagadà. Condotto da Tiziana Panella (Dir.) L’Ispettore Tibbs “Segreti di famiglia” con Howard Rollins L’Ispettore Tibbs “Pugno di ferro guanto di velluto” con Howard Rollins Joséphine, ange gardien “In un mare di guai” con Mimie Mathy TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Dir.) Crozza nel paese delle meraviglie “Terza puntata”. Condotto da Maurizio Crozza (Dir.) Si o No? “Quinta puntata”. Condotto da Enrico Mentana (Dir.) TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Repl.) Tagadà. Condotto da Tiziana Panella (Replica) CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 15.40 I Vostri Soldi 17.00 Alert Mercati 18.00 Report Il TG della Finanza 20.00 The Floor. Condotto da S. Berzoni 22.00 Linea Mercati Notte Class Horse (Canale 221 di Sky) 17.00 Class Horse Tv Live 20.40 Special Class: Vestrum 2016 Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 23.30 Fashion Dream CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 20.20 New Girl “Jess e Julia” con Zooey Deschanel 20.45 New Girl “Il padrone di casa” con Zooey Deschanel 21.05 Quelli di Joi 21.15 Prima tv Superstore 21.40 Prima tv Superstore 22.05 Undateable “C’era una guastafeste al bar” 20.25 Chicago Fire “Basso e grasso” con Jesse Spencer 21.15 Prima tv Agent X “L’ultimatum” “Lealtà” con Sharon Stone 22.50 The Flash “La forza della velocità” “Invincibile” “Sfida finale” con Grant Gustin 20.20 Covert Affairs “Dall’altra parte del mondo” con Piper Perabo 21.15 Prima tv Heartbeat “Un intervento complicato” con Don Hany 22.05 The Night Shift “Ad ogni costo” con Eoin Macken 22.55 The Slap 23.45 X-Style Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 Il rito (Thriller, 2011) con Anthony Hopkins, Colin O‚Donoghue, Alice Braga. Regia di Mikael Håfström. 23.15 Le origini del male (Horror, 2014) con Jared Harris, Sam Claflin, Erin Richards. Regia di John Pogue. 21.20 Videodrome (Fantascienza, 1983) con James Woods, Deborah Harry, Sonja Smits. Regia di David Cronenberg. 22.45 Dylan Dog - 30 anni di incubi (Documentario, 2016) con Claudio Villa, Roberto Recchioni. Regia di M. Rossi. 18.30 19.00 19.30 20.05 20.45 Premium Sport News Premium Sport News YouPremium YouPremium Calcio, Ligue 1 2016/2017 Dallo Stade Louis II di Monaco Monaco - Montpellier (Diretta) 22.45 Premium Weekend 29 SPETTACOLI __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA «DC’s Legends of Tomorrow», i supereroi in esubero ■■■ Per dirla, consuntamente, alla Bertolt Brecht, beato quel palinsesto che non ha bisogno di supereroi. Premetto: sono crescito a pane e fumetti Marvel e Dc; conosco -da fan psico/ossessivo- quasi tutti gl’intrecci vischiosi di trame e sottotrame di Superman, X-Men, Avangers ecc; amo Green Arrow e impazzivo per Heroes, sorrido per Flash. Mio figlio piccolo ha imparato a dire prima «Spiderman!» di «Mamma!», e quando vede un ragno non lo caccia, ma tenta in tutti modi di farsi pizzicare, pensandolo radiattivo. Bene. Con tutta la mia possente cultura in materia,posso affermare che DC’s Legends of Tomorrow (Mediaset Premium Action, mercoledì prime time) è un minchiatone di cui non si sentiva la mancanza. Non basta prendere gli elementi migliori di Arrow (la figura di Atom scienzato in armatura rimpicciolente o White Canary eroina crepuscolare morta e risorta da un bagno nelPozzo di Lazza- ro), strapparli di forza dal loro succoso quadro narrativo origianale, aggiunger loro comprimari alieni e alienati con superpoteri (Hawkman e Hawkgirl reincarnazioni di semidei egizi, o Captain Cold e Heat Wave, cattivi da operetta), immersi negli effettispeciali; e mescolare tutto, e sperare che ne esca Star Wars. Il plot di Legends of Tomorrow ruota attorno alla figura del Maestro del Tempo Rip Hunter il quale, per impedire che l’immortale Vandal Sa- vage nel 2166 riduca la Terra a un falò dove regnano crimine e terrore, arruola 8 supereroi tra i più sfigati, e li convince semplicemente raccontando loro che «nel futuro sarete ricordati come leggende», da cui il titolo della serie. Naturalmente gli credono tutti (voi credereste a uno che vi dice di venire da futuro e minaccia di proiettravi nella trama di Terminator?). E tutti s’infilano in un’astronave con computer alla Hal 9000 che è la brutta copia a del Millenium Fal- con; e tutti sbarcano nel 1975 per conoscere un professore «massimo esperto di Vandal Savage» -una nuova materia universitaria- che si scopre essere il figlio invecchiato di Hawkman e Hawkgirl, solo che loro non se lo ricordano. Ah, c’è anche Arrow,che fa giustamnete solo un cameo , dopo aver letto la sceneggiatura. Non ricordo altro, nel frastuono di razzi, sparatorie laser e tubi di scappamento a fissione atomica. Se potessi io violare la mia linea temporale, tornerei su Porta a porta... © RIPRODUZIONE RISERVATA Alla presentazione di «Fiat Music», Ronnie spara a zero ::: SIMONA VOGLINO LEVY ■■■ La cosa è: tornare a fare scouting. Nelle strade. Nelle piazze.Tornare a cercarlilìigiovani talenti musicali. Cantanti emergenti alla ricerca di chiabbia occhio, oltre che orecchio ça va sans dire, per comprenderne l’arte. È così che Fiat ha deciso di intraprendere, sotto l’egida di un battagliero Red Ronnie - alsecolo Gabriele Ansaloni - vecchio leone del reclutamento dal basso, questa iniziativa che, ad oggi diciamolo, ha un che di filantropico. Addirittura «rivoluzionario» ha osato Red alla presentazione del progetto, al Roxy Bar di Bologna. L’iniziativa è buona, va detto: un mini tour di 5 date, cominciato ieri, da Torino (ovvio) fino a Napoli. La missione? Dare voce a chi ne ha, ma non sa dove mettersela. Per il vincitore:un set completo distrumentimusicali - giust’appunto -,l’uso gratuito per un anno di un mini van omaggiato dalla casa torinese e la possibilità che uno dei brani del non fortuito fortunato diventi la colonna sonora di uno spot Fiat. Che tradotto, vuol dire: visibilità. Tutto molto apprezzabile, lo ridiciamo, se non fosse per l’ostentato livore di Red Ronnie, partner di rappresentanza del progetto. Il buon Ronnie, infatti, ne ha per tutti. Fioccano critiche a destra. E pure a manca. Sisalvano solo lui. E Fiat.Acerrimo nemico dei talent show, non importa quale.Poiché qualunque vi venga in mente è per lui un bersaglio più che mobile,fisso:«Sono deleteri, show televisivi che castrano l’arte di ragazzi che non hanno più spazio da nessuna parte. Le radio sono drammatiche: usano la musica come intermezzo alla pubblicità. E anche le case discografiche si sono adeguate. Tutte, tranne Caterina Caselli e Warner che ha lanciato Benji & Fede». Benji & Fede. «Ecco perché noi facciamo Fiat Music», continua Red, l’indomabile. «Il fatto molto grave è che a questo meccanismo del talent»,riprende l’Ansalone furioso:«Non cisia alternativa. IBeatles, De Andrè o Lucio Dalla? Con questi programmi non sarebbero usciti. Non puoi togliere ai ragazzi la propria cultura sennò diventano schiavi. Una volta emigravano i più disperati, adesso i più bravi». E ancora: «Stiamo facendo cambiare mestiere ai Dalla e ai De Andrè del RED VEDE ROSSO «Talent rovina-talenti, radio schiave delle major A Dylan preferisco i pidocchi: hanno un’anima» Il critico musicale Red Ronnie alla guida di «Fiat Music»: 5 serate dedicate alla ricerca di giovani talenti nel mondo della musica italiana [LaP] Esce oggi «0+», il nuovo album di Benji & Fede «Troppo successo in barba a Sanremo» «Al Festival e ad Amici non ci hanno voluto. E adesso non abbiamo più vita sociale» ■■■ Il disco si chiama 0+ (zero positivo), come il gruppo sanguigno. Il loro. Si chiamano Benji & Fede, sono ufficialmente gli idoli nostrani delle ragazzine e non hanno mai fatto un talent. Questo è il loro secondo album (in uscita oggi per Warner): 11 brani che parlano d’amore, ricordi, sogni e stati d’animo. Con featuring importanti, fra i quali spiccano Max Pezzali («abbiamo realizzato un sogno») e Annalisa. Facce pulite e braccia ricoperte di tatuaggi che «sono la mappa della nostra vita». Come vi siete conosciuti? «Ho visto un paio di video di Benji che suonava la chitarra su Internet e gli ho scritto per capire se potevamo fare qualcosa insieme»,spiega Fede. «Ilnostro primo pezzo su Youtube è uscito a dicembre 2011. Ed eccoci qui». Come ci siete arrivati da internet a qui? «Dopo tante porte in faccia: ci hanno scartati da Sanremo giovani e anche da Amici». Allora anche voi avete provato col talent... «Sì,ma cihanno detto che non interessavamo. La nostra gavetta, comunque, ci è servita. Pensare al talent è naturale, appare come unica via. Ma Internet è un mezzo altrettanto potente». Il duo musicale Benji & Fede Quando è arrivato il successo? «Nell’ultimo anno: siamo riusciti a reggerlo bene proprio per quello che abbiamo passato prima». Come vivete questa grande popolarità? «Siamo grati ai nostri fan. Non abbiamo più vita sociale,però: lavoriamo sempre. La nostra libertà si è un po’ ridotta, non possiamo girare troppo all’uscita delle scuole, per dire. Ma siamo felici». Siete anche autori delle vostre canzoni? «Abbiamo scritto, è importante farlo. Ma siamo agli inizi e non abbiamo ancora la pretesa di scrivere un album intero». Quanta fortuna c’è nella vostra ascesa? «Un 20%. Il successo è stato frutto della nostra determinazione e della nostra comunicazione: un approccio di condivisione,un rapporto diretto con le persone. Poi, certo, abbiamo avuto la fortuna che Warner ci sentisse suonare. Ci hanno chiamati per un provino chitarra e voce nello studio del Presidente, come si faceva una volta». Cosa ascoltate? «Di tutto: musica italiana fino al punk rock. Ci piace tanto Cremonini». Progetti futuri? «Promuovere questo nuovo disco e poi il tour, in primavera. Stiamo anche lavorando per uscire sul mercato spagnolo e sud americano». E Sanremo? «È stato bellissimo partecipare come ospiti lo scorso anno. Forse andarci ora sarebbe un po’ prematuro. Aspettiamo la canzone adatta». Il vostro sogno? «Al momento lo abbiamo realizzato: fare musica». S.V.L © RIPRODUZIONE RISERVATA futuro». Chissà. Di fare un talent non ci pensa proprio, parrebbe dunque. E pare non ci abbia pensato mai: «Me l’hanno chiesto ma hanno subito capito che non ce n’era, già ai tempi di Facchinetti». Eppure persino Bob Dylan pare non soddisfarlo: «È molto sopravvalutato. E poi, le sue canzoni hanno avuto successo quando sono state cantate da altri. Sarebbe stato rivoluzionario dare un Nobel a Jimy Hendrix». Infine,curiosità fuoridalcontesto cantereccio, osiamo domandare delucidazioni riguardo alla vicenda che lo vide protagonista a proposito dell’opportunità di vaccinare i propri figli. Il buon Red s’infuocò dalle telecamere del servizio pubblico, dando sfogo alla sua contrarietà.Ne nacquero polemiche delle quali si rimembra il clamore. Il critico musicale, poi, si lanciò anche, da buon vegano, contro la mattanza dei pidocchi.Giacché, sostenne a La Zanzara, anche loro hanno dei sentimenti. Sì, i pidocchi. Ma torniamo ai vaccini: «Ho sentito di una persona il cui figlio era diventato autistico dopo averne fatto uno. Ne scrisse un libro e poivenne contattato da 6mila famiglie alle quali era successa la stessa cosa. Sono stato massacrato per aver detto ciò che pensavo: avrei dovuto presentare insieme a Frizzi la partita del cuore su Rai Uno e me la tolsero. Non parlo più della cosa, la gente sa cosa penso». In quanto a peculiarità, la chiarezza espositiva – certifichiamo - non gli manca. © RIPRODUZIONE RISERVATA Azienda Regionale Centrale Acquisti S.p.A. ARCA S.p.A. Via Fabio Filzi, 22 20124 Milano Estratto Bando di gara ARCA_2016_99.1 ARCA S.p.A. ha indetto la seguente gara mediante procedura aperta per la fornitura di Protesi e dispositivi per apparato digerente, uro-genitale e respiratorio. Termine per la presentazione dell’offerta: ore 14:00 del 16/11/2016. La documentazione ufficiale di gara è disponibile sul sito internet: www.arca.regione.lombardia.it. ARCA S.P.A. AZIENDA REGIONALE CENTRALE ACQUISTI S.P.A. IL DIRETTORE GENERALE Ing. Luciano Zanelli Eurolega, Milano espugna Istanbul Ciclismo, Italia oro e argento agli Europei Sci, Maze si ritira: sarà talent a Eurosport Seconda vittoria in Eurolega per l’EA7 Milano che espugna il campo del Darussafaka Istanbul 81-80. Grande prova di Macvan (19 punti e 6 rimbalzi) ma nelle fasi finali è decisivo Kalnietis. Agli avversari non bastano i 20 punti di Moerman. Giornata da incorniciare agli Europei su pista in Francia per l’Italia: argento per gli uomini (dietro i francesi), oro per le donne, fra cui Elisa Balsamo, neo iridata juniores. Nella prima tappa del Tour di Abu Dhabi vittoria in volata per Nizzolo. Tina Maze dice basta: la sciatrice slovena mette a tacere tutte le voci e si ritirerà, probabilmente dopo la tappa di Maribor a gennaio. La Maze entrerà così nel team di talent di Eurosport, così come Karen Putzer nel team di commento italiano. A San Siro Southampton battuto 1-0 Tre puntidisutura Un gol di Candreva regala il primo successo all’Inter in Europa League Nerazzurri spesso in affanno (espulso Brozovic), ma De Boer respira ::: CARLO MARIA AUDINO ■■■ Un piccolo barlume di luce che, in momenti così, potrebbe anche essere lo spiraglio che riporta il sereno. L’Inter batte 1-0 il Southampton e, grazie al gol di Candreva, resta aggrappata con le unghie e con i denti all’Europa. Oltre a conquistare i tre punti, l’Inter riesce a non subire gol (non accadeva dal turno infrasettimanale di Empoli del 21 settembre scorso,data anche dell’ultima vittoria) anche se è apparsa più volte in difficoltà. E certo non riconquista ancora la fiducia totale della Curva Nord: gli ultrà entrano in ritardo sugli spalti prendendosela poicon l’altra parte delpubblico nerazzurro, quello ritenuto colpevole di supportare Icardi (come preannunciato ignorato per tutto il match), bollato anche «assenteista» e «da tastiera». Ma questo a De Boer probabilmente ieri importava poco. Nel giorno in cui Rudi Garcia, uno dei fantasmi che si aggiravano intorno alla sua panchina, si accasa a Marsiglia, l’olandese torna a vincere e allontana la crisi: «Complimenti alla squadra, abbiamo giocato con molta disciplina. Se i ragazzi hanno giocato per me? È importante che giochino per l’Inter, e nel secondo tempo siamo andati in campo con meno paura. Ho fiducia nella mia squadra, nei miei giocatori. Dobbiamo lavorare sempre insieme per raggiungere la vittoria». Tre punti, dunque, ma che fatica. Vero che in Europa il Fair Play Finanziario obbliga a scelte forzate, anche di modulo (ieri 4-3-3), però nella prima metà di gara il copione sembrava il solito: centrocampo troppo lezioso e fragilità in difesa, con gli inglesi più volte vicini alla rete che avrebbe spedito l’Inter dentro un micidiale psicodramma. Mentre in attacco il peso è sulle spalle di Icardi, ma per tutto il primo tempo non si vede praticamente un solo vero tiro in porta, escluso il colpo di tacco proprio dell’argentino dopo uno svarione degli ospiti. E dunque, con Maurito a secco e il solito Eder largo a sinistra ancora sottotono (ruolo evidentemente non suo: «E gioco pochino», si la- menta l’oriundo), l’uomo della svolta è Candreva: oltre al solito concreto apporto sulla destra, regala il gol vittoria con un gran sinistro all’incrocio al 67’. Un bagliore in un mare di problemi. Per tutto il resto della ripresa sono gli inglesi a spadroneggiare,evidenziando ancora i limiti dell’Inter che, come contro il Cagliari domenica scorsa, dopo aver segnato si fa schiacciare, rischiando almeno in tre occasioni di subire il pari, complice anche l’espulsione di Brozovic: in campo dopo più di un mese, il croato è apparso ancora un lontano parente di quel giocatore corteggiato da mezza Europa.Per fortuna però Handanovic è quello vero e, con tre miracoli sulle conclusioni da INTER (4-3-3) Handanovic 8: prestazione super con due interventi, uno di faccia, che salvano il risultato. Nagatomo 6: partita di ordinaria amministrazione. Una prestazione senza sbavature (dal 46’ st D’Ambrosio sv) Miranda 7: comanda la difesa con classe e concretezza. Sembra tornato ai fasti della prima parte di stagione dello scorso anno. Murillo 6: aiutato dal compagno di reparto, gioca più sicuro senza commettere gravi errori. Santon 6.5: terza partita consecutiva da titolare e stavolta si trasforma anche in uomo assist. Gnoukouri 6: lento e impreciso non più di tre metri di Austin e del centrale Van Djik, trascina questa versione ancora poco convincente dell’Inter alla vittoria: «La parata più difficile? La seconda, non avevo nulla da perdere e mi sono buttato avanti. Abbiamo sofferto e non abbiamo giocato bene ma contava vincere», dice lo sloveno. Per la prima volta in stagione, tra l’altro, i tre punti arrivano senza le reti di Icardi. Tuttavia, mentre il cammino europeo è quasi raddrizzato,iltrittico in campionato Atalanta-Torino-Samp della prossima settimana può essere lo snodo fondamentale nel campionato. La partita a scacchi con l’esonero di Boer non è ancora terminata. INTER-SOUTHAMPTON RETE: 22’ st Candreva INTER (4-3-3): Handanovic; Nagatomo (46’ st D’Ambrosio), Miranda, Murillo, Santon; Gnoukouri, Medel, Brozovic; Candreva (36’ st Ansaldi), Icardi, Eder (41’ st Perisic). All. De Boer. SOUTHAMPTON (4-3-1-2): Forster; Martina, Van Dijk, Yoshida, McQueen; Hojbjerg, Romeu, Ward-Prowse; Tadic (28’ st Boufal); Rodriguez (34’ st Davis), Long (3’ st Austin). All. Puel. ARBITRO: Maizeika (Lituania). NOTE: ammoniti Brozovic, Medel, Hojbjerg. Espulso Brozovic per doppia ammonizione. GIRONE K: Beer ShevaSparta Praga 0-1. La classifica: Sparta Praga 6, Southampton e Beer Sheva 4, INTER 3. Prossimo turno (3/11): Southampton-INTER; Sparta Praga-Beer Sheva. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagelle Handanovic miracoloso Santon, assist prezioso nelprimo tempo.Nella ripresa,sostenuto dai compagni, prende coraggio e inizia a carburare come un diesel. Da rivedere. Medel 6.5: al 90’ lo vedi correre come un forsennato verso il corner per stroncare le offensive inglesi. Emblema della partita sempre positiva del cileno. Brozovic 5: torna titolare dopo la «punizione» di De Boer, ma non sfrutta il bonus concessogli. Si fa espellere ingenuamente. Candreva 7: decide il match con una rete da centravanti classico che dà la carica all’Inter. Il gol cambia il giudizio sul nazionale azzurro che fino ad allora aveva deluso le aspetattive (dal 36’ st Ansaldi sv). Icardi 6.5: un leone in campo. Lotta come un mulo, corre come si è visto poche volte e si procura, da solo, un paio di occasioni da gol. Gli manca solo rete personale. Eder 6: gioca troppo lontano dalla porta per essere una seconda punta. Questo lo porta sembra a sbagliare quando si trova vicino alla rete. Ma corre per tutto il campo e dà una mano preziosa in fase di ripiego (dal 41’ st Perisic sv). SOUTHAMPTON (4-3-1-2) Forster 6; Martina 6.6, Van Dijk 5.5, Yoshida 5.5, McQueen 6; Hojbjerg 6.5, Romeu 5, WardProwse 6.5; Tadic 6.5(28’ st Boufal sv); Rodriguez 5.5 (34’ st Davis sv), Long 6 (5’ Austin 6). Con lo Slovan Liberec 3-1 (doppietta Kalinic e Babacar) La gioia dei giocatori della Fiorentina [LaP] ■■■ E se fosse quello dell’Europa League il vero volto della Fiorentina? Oltre al primo posto solitario nel gruppo J con 7 punti (il Qarabag raggiunge il Paok a quota 4 con il 2-0 rifilato ai greci), il successo sullo Slovan Liberec restituisce segnali di vitalità ai viola: i tre gol in trasferta e il belgioco mostrato a tratti sono le notizie più belle per Paulo Sousa, costantemente sul filo dell’esonero. E il successo è merito soprattutto del coraggio del portoghese, che non ha paura di cambiare ancora ilvolto alla squadra e schiera un 4-3-1-2 inedito in stagione, dando fiducia a Olivera (classe ’92) e Cri- stoforo (’93). Ma è ancora il duo Babacar-Kalinic il protagonista, come contro il Qarabag. Micidiale l’uno-due del croato tra l’8’ e il 23’ (con in mezzo una gran parata di Tatararusanu), anche se in entrambi i casi c’è la complicità della difesa di casa. Quella che doveva essere la “zona Slovan” – i cechi avevano segnato nei primi 2’ nei precedenti due match di coppa, e finora in stagione hanno totalizzato sei reti totali nei primi 20’ – esalta invece i viola agguerriti, mentre il giovanissimo Liberec si trova in affanno alla fine del suo sprint iniziale. La Fiorentina non rallenta e, anzi, diventa finalmente bella, alza il baricentro e chiude i cechi nella loro G.DEC. © RIPRODUZIONE RISERVATA S.LIBEREC-FIORENTINA Risveglio Fiorentina: vittoria e primato del girone ::: FRANCESCO PERUGINI 1-0 metà campo fino all’intervallo. Quanto basta per far respirare Sousa,che vede riapparire i principi fondanti della sua filosofia. Certo, i limiti viola non possono sparire all’improvviso: quando cala la tensione Badelj e Vecino vanno in difficoltà su Folprecht e un errore di Astori regala il corner che porta all’1-2 di Sevcik. Nel momento più difficile, è ancora decisiva la panchina: dentro Bernardeschi e Tello per attaccare le fasce. Lo spagnolo costruisce subito il contropiede che porta Babacar all’1-3 finale, che rilancia i viola e allunga la vita a Sousa. Ma sarà vietato sbagliare contro Cagliari, Crotone e Bologna fino al ritorno in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1-3 RETI: 8’ e 23’ pt Kalinic, 13’ st Sevcik, 25’ st Babacar. S.LIBEREC (4-1-4-1): Dubravka 5.5; Coufal 5.5, Hovorka 5, Karafiat 4.5, Sykora 5 (23’ st Bartosak sv); Breite 6; Vuch 6, Sevcik 6.5, Folprecht 6.5, Navratil 5.5 (27’ st Bartl sv); Komlichenko 5 (33’ st Markovic sv). All. Trpisovsky. FIORENTINA (4-3-1-2): Tatarusanu 6.5; Tomovic 6.5, Astor 6i, Rodriguez 6, Olivera 6; Cristoforo 6 (17’ st Bernardeschi 5.5), Badelj 5.5, Vecino 6; Valero 6.5; Babacar 6.5 (34’ st Sanchez sv), Kalinic 7 (8’ st Tello 6.5). All. Sousa. ARBITRO: Gozu-Bujuk (Olanda). NOTE: ammoniti Breite, Karafiat, Tomovic, Navratil, Valero, Bernardeschi, Coufal. Espulso Breite. GIRONE J: QarabagPaok 2-0. La classifica: FIORENTINA 7, Paok e Qarabag 4, Liberec 1. Prossimo turno (3/11): FIORENTINA-Liberec; Paok-Qarabag. 31 SPORT __Venerdì 21 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Da domenica in esclusiva «Primera División»: le stelle argentine sbarcano su Premium ::: ILARIA PEDRALI ■■■ Ilcampionato più grande del mondo sbar- ca su Premium. Nonostante la diatriba tra Mediaset e Vivendi, lo sport arricchisce la sua offerta per soddisfare un pubblico sempre più vasto. Sul canale Premium Sport, dopo Champions League, Ligue 1 e Scottish Premiership, in esclusiva arriva dal Sudamerica la «Primera División Argentina», il campionato di calcio argentino dove giocano ben 30 squadre. Ad attendere gli abbonati Premium ci sono sfide infuocate, stelle del calibro dell’ex juventino Tevez o del cabezon D’Alessandro, e moltissimi giovani seguiti dai top club europei, come Bentancur o Alario. Primo appuntamento il 23 ottobre alle 23.00 su Premium Calcio 1 per il match «San Lorenzo-Estudiantes», e a seguire su Premium Sport HD alle ore 01.00 sarà la volta di «Atletico Tucumàn-Boca Juniors». Entrambe le sfide saranno trasmesse in diretta, ma non solo: Premium offre anche il Magazine Football Latino, un approfondimento con il meglio del calcio sudamericano. Le migliori partite della Primera Division saranno trasmesse ogni fine settimana, e l’11 dicembre appuntamento con il superclasico tra Boca Juniors e River Plate, l’attesissimo derby di Buenos Aires, non a torto definito anche la partita più combattuta del mondo. PIÙ È BRUTTO PIÙ SEGNA La scelta tamarra di Messi persentirsicomeglialtri Tre gol al mentore Guardiola, sorrisi e un aspetto indifendibile Ma così prova a togliersi la pressione del condannato a vincere ::: TOMMASO LORENZINI ■■■ Tanti auguri a quel tipo Antonio Candreva, 29 anni: suo il gol decisivo [LaPresse] Con l’Austria Vienna 3-3 Buon 1-1 in trasferta Super El Shaarawy Un autogol del Rapid non basta alla Roma tiene vivo il Sassuolo ■■■ Black-out Roma in Europa League. Do- ■■■ Un Sassuolo caparbio e volitivo conqui- po una partita dominata contro l’Austria Vienna, getta alle ortiche una vittoria e pareggia 3-3 all’Olimpico. Non è servita l’ottima prestazione di El Shaarawy, autore di una doppietta nel primo tempo (19’ e 34’ pt),vanificata dal finale sciagurato giallorosso che sul 3-1, si fanno rimontare in un minuto (37’ st Prokop e 38’ st Kayode). A nulla sono valse le buone prestazioni di Totti (autore di due assist che ha giocato la 100ª partita nelle competizioni Uefa per club) e di Gerson. Ottimo il match anche di Florenzi, autore del terzo gol giallorosso (al 24’ della ripresa con un bel tiro al volo) che sembra mettere in ghiaccio la partita. Ma non è così: gli austriaci, mai domi, dopo essere anche passati in vantaggio nel primo tempo (16’ con un bel tiro in diagonale di Holzhauser) approfittano di alcune amnesie romaniste e raggiungono un insperato pareggio che li porta in testa al girone E di Europa League con 5 punti assieme alla Roma. sta un punto preziosissimo in quel di Vienna contro il Rapid. L’1-1 finale è lo specchio di una partita giocata sempre a viso aperto e senza paura degli avversari. È il Rapid a passare in vantaggio: dopo appena 7’ Shaub risolve una mischia in area e batte Consigli. Il Sassuolo rischia di subire l’immediato 2-0, ma Shaub manda a lato dopo un erroraccio di Magnanelli, poi ci pensa Consigli a disinnescare Murg. Gli emiliani iniziano a carburare e hanno almeno due occasioni per il pari con Ragusa e Politano. Il Sassuolo prende coraggio e prova a mettere in difficoltà gli austriaci sempre insidiosi sui capovolgimenti di fronte. Anche nella ripresa, il Sassuolo ci prova con coraggio. Di Francesco inserisce Defrel che impensierice Strebinger: il tiro a giro del francese è deviato in angolo con una prodezza. Però il gol è nell’aria: Matri segna ma si alza la bandierina e,dopo 5’, Schrammel infila la porta sbagliata con quello che voleva essere un goffo disimpegno. Nonostante qualche rischio finale, finisce così e il Sassuolo potrà giocarsi tutte le sue carte nel girone di ritorno. ROMA-AUSTRIA VIENNA 3-3 RETI: 16’ pt Holzhauser, 19’ e 34’ pt El Shaarawy, 24’ st Florenzi, 37’ st Prokop, 38’ st Kayode. ROMA (4-3-3): Alisson 6; Florenzi 7 (31’ st Emerson), Manolas 6, Fazio 6, Juan 5.5; Paredes 6, Nainggolan 6, Gerson7; Iturbe 5.5 (36’ st Dzeko sv), Totti 6.5, El Shaarawy 7.5 (20’ st Salah 6). All. Spalletti. AUSTRIA VIENNA (4-2-3-1): Almer sv (25’ st Hadzikic 5.5); Larsen 5, Stronati 5.5, Filipovic5.5, Martschinko 6; Holzhauser 7, Serbest 6; Venuto 7 (31’ st Tajouri sv), Grunwald 5.5 (33’ st Prokop 6.5), Pires 6; Kayode 7. All. Fink. ARBITRO: Bezborodov (Russia). NOTE: ammoniti Fazio, Paredes, Hadzikic. GIRONE E: Plzen-Astra 1-2. La classifica: ROMA e Austria Vienna 5, Astra 3, Plzen 2. Prossimo turno (3/11): Austria Vienna-ROMA, Astra-Plzen. G.DEC. RETI: 7’ pt Schaub,21’ st aut. Schrammel. RAPID VIENNA (4-2-3-1): Strebinger 6.5; Pavelic 6, Schosswendter 5.5, Dibon 5 (1’ st Hofman 6), Schrammel 4; Mocinic 6, Schwab 6.5; Murg 6 ( 19’ st Grahovac sv), Schaub 7, Traustason 5.5 ( 28’ st Jelic sv); Joelinton 5.5. All. Buskens. SASSUOLO (4-3-3): Consigli 7; Lirola 6, Antei 5.5, Acerbi 6, Peluso 6.5; Mazzitelli 6.5, Magnanelli 5.5, Pellegrini 6; Politano 6.5 (42’ st Adjapong sv), Matri 6.5 (33’ st Ricci sv), Ragusa 6.5 (13’ st Defrel 6.5). All. Di Francesco. ARBITRO: Miguel (Portogallo). NOTE: ammonito Murg. GIRONE F: Genk-Athletic Bilbao 2-0. Classifica: Genk 6, SASSUOLO e Rapid Vienna 4, Ath. Bilbao 3. CMA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA RAPID VIENNA-SASSUOLO 1-1 che si è messo in testa di tenere aggiornata la pagina Wikipedia di Lionel Messi. Probabilmente avrà segnato in rosso sul calendario le pochissime settimane in cui non ha dovuto mettere mano all’ubriacante sezione “record”. Di sicuro non questa settimana, quando Leo, come un toro che si eccita davanti a una muleta,ha incornato senza riguardi l’antico mentore Pep Guardiola, di nuovo demolito nelle certezze all’uscita di quel Camp Nou che lo ha consacrato ma che, da ex, gli riserva solamente mal di testa epocali. Come se l’intero Barça gli giocasse a tiki taka dentro la cabeza. A dirigere la mattanza? Manco a dirlo, il solito Messi. Lo aveva ridicolizzato, mettendo a sedere Boateng nella semifinale Champions 2015 contro il Bayern (3-0); lo ha affossato due giorni fa (4-0 al City) con la 37esima tripletta in blaugrana (41esima in carriera), mettendo le basi per non render così scontata l’assegnazione del palloso Pallone d’Oro al signor Cristiano Ronaldo vincitore della Champions (nella Coppa dalle grandiorecchie,ad oggi 95 reti perilportoghese e 89 per l’argentino, a quota 50 nelle 50 partite in casa: ogni volta, un regalo per i tifosi) e rinnovando lo stantio dibattito su chi sia il migliore. Ovvio che per Leo la risposta sia scontata, tutto il contrario di quel look improbabile e ai limiti del difendibile sfoggiato mercoledì sera, figlio di un sogno di mezza estate svanito (l’ennesimo) per colpa del suo errore dal dischetto: era il 26 giugno, palla spedita sopra la traversa, Cile che vince la Coppa America e Argentina a interrogarsi sul perché il Messia non porti a casa manco una coppa del nonno quando veste di albiceleste. «In quel momento miè crollato addosso il mondo. Sentivo che quella finale fosse quella giusta, considerate le condizioni di forma della squadra e come avevamo giocato nel corso del torneo. È stata una delusione enorme», raccontava dopo la sconfitta e dopo l’ammissione di voler chiudere lì con la Se- Lionel Messi, 29 anni, asso del Barcellona [Ansa] leccion, decisione poi (per fortuna di tutti) rimangiata. Però era tempo per un colpo di testa: «Dovevo ripartire da zero. Era un periodo di grande confusione e ho detto a me stesso: “Devo darci un taglio e ricominciare daccapo”». Ed ecco quel Messi platinato e con barba rossiccia farsi “bello” sui social, spaparanzato sul divano di casa con i tatuaggi in bella mostra, come un rapper qualunque,come un tamarro qualunque, come un calciatore qualunque. Perché nella carriera extra-ordinaria di questo 29enne è arrivato il momento di chiedere a se stesso anche un po’ di normalità, svestirsi della condanna a vincere, arrivare a casa dalla moglie Antonella e godersi i suoi bambini e magari farsi prendere in giro per l’ultima acconciatura. Leo non vuolpassare per l’adulto non-cresciuto che fa ilribelle: all’opposto del marziano diFlaiano,sa diessere eccezionale ma più passa il tempo più manifesta la necessità di sdrammatizzare e di sentirsi normale, come gli altri cafoncelli della sua età, dipingersi il corpo e farsi colpi di sole ridicoli. Messi, il dio del pallone, ha voglia di essere un Balotelli qualunque: tanto, poi, alla fine parla sempre il campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 __Venerdì 21 ottobre 2016__ DAL OGGI AL 28 OTTOBRE La Fiera apre i suoi archivi Un km di storia e tesori servizio a pagina 39 PER PAGARE I VIGILANTES I NUMERI DI IERI ::: 15 Borseggi ::: 21 Scippi ::: 24 Rapine ::: 25 Truffe ::: 12 Furti in appartamenti e negozi ::: 6 Furti di autovetture ::: 9 Furti a bordo di autovetture ::: 18 Arresti Speso un milione di euro contro le risse nei campi rom servizio a pagina 35 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento Beneilmetròall’alba Manonsiscordilacittà chevivedinotte ::: ALESSANDRO USAI ■■■ A Milano ci sono due popoli. Quello del giorno e quello della notte. Sul primo il Comune sta lavorando garantendo la metropolitana aperta mezz’ora prima alla mattina. Sul secondo per il momento si resta al buio. Il popolo della notte può andare al cinema, al teatro, a cena fuori, agli eventi sportivi e musicali ma fino a mezzanotte e mezza. Poi passa l’ultimo convoglio. Chi c’è, c’è. Certo, si protrebbe tornare a casa con il bike sharing o con i mezzi di superficie in alcune zone ma sarebbe meglio sfruttare la metropolitana. I nottambuli milanesi non sono una specie a parte. Hanno poco a che fare con i guerrieri della notte di un celebre film. Sono per la maggior parte ragazzi e ragazze che amano tirar tardi dopo una giornata di lavoro. Meritano un servizio in più. Un drink, una serata, uno spettacolo e la metropolitana per tornare a casa. A Londra ci hanno già pensato tanto da aver attivato dalla scorsa estate la metropolitana no stop attiva per 24 ore al giorno. Un segnale forte nel week end dove i londoners correvano, spesso brilli, per non perdere l'ultima corsa. Ora non corrono più, corre la metropolitana. Milano su questo purtroppo è ancora distante da Londra. Ma non lontanissima. Va bene attivare il servizio già alle 5,30 ma dovrebbero prolungarlo almeno fino all’1,30. Il servizio funziona e rende la città più fruibile. Nessuno pretende la metropolitana no stop anche a Milano. I costi, il lavoro notturno e la manutenzione generale sarebbe improponibile. Ma un piccolo sforzo aggiuntivo è lecito chiederlo. Il sindaco Sala è sempre stato sensibile su questo tema già quando guidava Expo. Fa bene a insistere su questo punto. La priorità resta la mattina anche per motivi di manutenzione e di sincronizzazione delle corse. Legittimo, certo. Ma Milano vive anche la sera. Si può fare.Siamo certi che arriverà anche la chiusura serale all'1,30. Magari con una bella inaugurazione in stile notte bianca. Se poi, già che ci siamo, si riuscisse a potenziare il servizio con qualche corsa in più verso San Siro e il Forum di Assago quando ci sono spettacoli il viaggio verso una città sempre più funzionale sarebbe in perfetto orario. Anche meglio di Londra. Del resto abbiano pur sempre un’ora di vantaggio. Emergenza sanitaria a Milano La metà dei profughi è a rischio tubercolosi Su 1500 controlli, 18 casi conclamati e 687 ripetono l’esame. Gallera: non daremo mai gli ex ospedali CITTADINANZA ONORARIA MA SENZA CLAMORE Premio in sordina al Dalai Lama ■■■ Da gennaio al 18 ottobre Regione Lombardia ha eseguito 1531 test per accertare la presenza di tubercolosi tra i migranti presenti in città. Ebbene il 46% delle persone controllate è a rischio malattia: 18 i casi con- clamati, 687 quelli a rischio contagio per i quali il Pirellone ha ordinato nuovi test, 379 le vaccinazioni eseguite.I dati, rivelati a Libero dall’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera. servizio a pagina 35 Il Comune perde tutte le cause Un errore nell’invio delle cartelle Annullate così migliaia di multe ■■■ Il Comune perde le cause sulle vecchie multe prima ancora che i giudici esaminino nel merito la correttezza dei verbali. Le sconfitte a raffica davanti al giudice di Pace, che negli ultimi mesi stanno costringendo l’amministrazione a pagare centinaia e centinaia di risarcimenti, hanno in comune un vizio d’origine nella modalità con cui Palazzo Marino sta notificando le ingiunzioni di pagamento agli automobilisti. Un altro passo falso dopo le multe dei nuovi autovelox contestate nelle scorse settimane, che a causa del numero altissimo di contravvenzioni finivano per essere spedite dopo il termine di legge dei 90 giorni. MASSIMO COSTA a pagina 34 Il Torchiera «intoccabile» La riqualificazione del Maggiore salva il centro sociale abusivo ■■■ «Dove vado io creo sempre qualche problema». Lo dice colsorri- so sulle labbra il Dalai Lama che ieri è arrivato a Milano: fa riferimento all’incontro dei premi Nobel per la pace di due anni fa a Roma. Scherza, o forse no. Che il monaco tibetano più famoso del mondo metta in «imbarazzo», con la sua sola presenza, istituzioni e cariche pubbliche, è un dato di fatto: devono essersene accorti anche a Palazzo Marino, dato che il sindaco Sala ha preferito accoglierlo all’aeroporto di Linate. CLAUDIA OSMETTI a pagina 37 © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ Cascina Torchiera è uno stabile di antica tradizione: si trova in prossimità del quartiere Musocco, adiacente al cimitero Maggiore. In un prezioso documento del 1600, la «Carta de’ dintorni di Milano» disegnata da Giovanni Battista Federici, lungo la direttrice che porta al parco Sempione troviamo una Cascina Torciera (le cui origini risalgono addirittu- Il fondatore di «NoixMilano» L’ex candidato sindaco Mardegan: «Lascio la politica» ::: MATTEO BORGHI Mardegan, è stata una scelta sofferta? «In parte sì, ovviamente, dopo così tanto tem■■■ «Ho deciso di lasciare l’amminipo.D’altro canto la fine dell’impegno postrazione della cosa pubblica dopo quinlitico non corrisponde alla fine dell’imdici lunghi anni di impegno e partecipapegno civile. Nei prossimi anni, oltre a zione perché mi sono accorto che non si riprendere a pieno la mia attività di avvopuò vivere di politica senza una solida cato, ho intenzione di dedicarmi allo svibase professionale». Spiega così la sua luppo dell’associazionismo e del terzo scelta Nicolò Mardegan, ex candidato settore. Penso che nel caos politico in sindaco a Palazzo Marino con «NoixMi- N. Mardegan cui ci troviamo sia la scelta più corretta lano», ha deciso di lasciare la politica ad per costruire qualcosa di buono. E per il appena 34 anni. Una scelta insolita, almeno in futuro, chissà». (...) Italia. segue a pagina 39 ra al XIV secolo). Oggi è tenuta in ostaggio da un manipolo di abusivi (ne han preso possesso nel 1992, ventiquattro anni fa), i soliti anarchici riuniti nel solito collettivo che prende il nome dal locale occupato (in questo caso «Cascina Autogestita Torchiera», come si evince dalla pagina Facebook ufficiale). ANDREA CAPPELLI a pagina 34 34 CRONACA __Venerdì 21 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Ennesimo pasticcio di Palazzo Marino Il Comune sbaglia la notifica Annullate le vecchie multe Incompleta la procedura di consegna delle cartelle, raffica di condanne fotocopia ::: MASSIMO COSTA ■■■ Il Comune perde le cause sulle vecchie multe prima ancora che i giudici entrino nel merito della correttezza dei verbali. Le sconfitte a raffica davanti al giudice di Pace, che negli ultimi mesi stanno costringendo l’amministrazione a pagare centinaia e centinaia di risarcimenti, hanno in comune un vizio d’origine nella modalità con cui Palazzo Marino sta notificando le ingiunzioni di pagamento agli automobilisti. Un altro passo falso dopo le multe dei 7 nuovi autovelox, che a causa del numero altissimo di contravvenzioni finivano per essere spedite dopo il termine di legge dei 90 giorni. Stavolta il Comune rispetta la scadenza ma pecca nella procedura di consegna delle vecchie sanzioni, inducendo i giudici ad annullare una caterva di procedimenti. Il Comune, come tutti gli enti impositori, è infatti tenuto per legge ad offrire la prova della notifica dei verbali quando non sitrovano i destinatari. Ma negli ultimi mesi i giudici hanno annullato molte delle ingiunzioni spedite per le vecchie multe non pagate del 2014 proprio per le notifiche illegittime. Il codice di procedura civile - agli articoli 139, 140 e 143 - è chiarissimo. Se l’ingiunzione viene lasciata in portineria dall’ufficiale postale, non basta consegnare la busta al custode: è necessaria anche la «Comunicazione di avviso notifica» (la Can), ovvero una raccomandata semplice il cui numero deve essere annotato dal notificatore sulla stessa cartolina in cui attesta la ricezione. Adempimento che manca o spesso risulta incompleto invalidando la procedura. Se poinon siriesce a consegnare l’atto per l’assenza del cittadino e del portinaio, le cartoline salgono a due (il primo accesso e l’avviso di ricezione Cad): il numero dovrebbe essere tracciabile su entrambe le cartoline, ma spesso non lo è. Infine, se il destinatatio dell’ingiunzione si è trasferito, il notificatore deve addirittura «attestare le ricerche svolte per escludere che si sia trasferito nello stesso Comune». Non basta, RICORSI VINCENTI A sinistra coda agli sportelli di via Friuli, sopra un estratto della sentenza avversa al Comune (9 giugno 2016) [Ftg] quindi, la generica dichiarazione resa dal portiere con la dicitura «trasferito». Risultato: basta un semplice ricorso al giudice di pace per annullare la multa e far condannare il Comune al pagamento delle spese legali e degli oneri accessori. Di pronunciamenti contrari a Palazzo Marino c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il 21 giu- gno 2016, per esempio, il giudice di pace Angela Ressa annulla un ingiunzione spedita un anno prima e condanna il Comune a pagare 347 euro di spese. «Dalla lettura delle relazioni di notifica emerge che l’ufficiale notificatore avrebbe inspiegabilmente confuso le modalità previste dall’articolo 140 compilando indebitamente gli spaziprevi- sti. Le relazioni di notifica risultano davvero poco chiare». Il 9 giugno 2016 la giudice Nicoletta Brighenti annulla 22 verbali e condanna Palazzo Marino a sborsare 590 euro di spese: le ingiunzioni sono state consegnate al portinaio, ma la raccomandata successiva attesta solo l’assenza del destinatario senza registrare le «vane ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l’atto». «Il che» scrive il giudice, «rende nulle le notifiche in questione». Il 21 aprile il giudice di pace Sergio Gallo, annullando un’ingiunzione dell’agosto 2015 da 364 euro, sottolinea nel dispositivo che «il Comune di Milano con la documentazione prodotta in atti non dà prova che i 3 verbali siano stati ritualmente notificati al ricorrente». Duro l’attacco di Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia: «Il Comune di Milano si è rivelato ancora più dilettante di Equitalia, perchè sono all’ordine del giorno errori di notifica o invii di ingiunzioni fuori dai termini. A questo si aggiunge ora la beffa del condono di Renzi, che non può essere usufuruito a Milano. Il Comune purtroppo si è rivelato un riscossore peggiore di Equitalia ma più vorace». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cascina occupata dal 1992 Il restauro salva il Torchiera abusivo Cinque milioni per l’area antistante il Cimitero Maggiore. Ma la sinistra non tocca il centro sociale ::: ANDREA E. CAPPELLI ■■■ Cascina Torchiera è uno stabile di antica tradizione: si trova in prossimità del quartiere Musocco, adiacente al cimitero Maggiore. In un prezioso documento del 1600, la «Carta de’ dintorni di Milano» disegnata da Giovanni Battista Federici, lungo la direttrice che porta al parco Sempione troviamo una Cascina Torciera (le cui origini risalgono addirittura alXIV secolo).Oggi è tenuta in ostaggio da un manipolo di abusivi (ne han preso possesso nel 1992), i soliti anarchici riuniti nel solito collettivo che prende il nome dal locale occupato (in questo caso «Cascina Autogestita Torchiera»). Ragion per cui l’immobile sarà esente dai lavori di riqualificazioni previsti dal Comune nell’intera area: «Il progetto prevede una completa riorganizzazione della zona, senza interferire con la presenza della cascina Torchiera, ma con l’intento di attivare una riqualificazione più ampia che col tempo la possa coinvolgere» recita la relazione presentata in Municipio 8. La spesa prevista ammonta a 5,3 milioni e i progetti in cantiere sono tanti: un parcheggio da 63 posti auto vicino all’ingresso del cimitero; un’area verde comprensiva di parco giochi per bambini e campo da bocce; area alberata a est del sabile degli anarchici». Pensare che qualprimo tratto di via Jona, rifacimento dei che anno fa un gruppo di privati aveva percorsi pedonali, marciapiedi e «fasce avanzato la proposta di adibire quegli verdi» e parcheggi nelle aree vicine. In spazi a museo: «Un cittadino era disposostanza, tutta l’area compresa nel peri- sto a fare degli investimenti, voleva rimetro di Cascina Merlata (quartiere Mu- strutturare e dare vita a un centro cultusocco) sarà interessata dai lavori, ecce- rale con spazi ricreativi dedicati alla zion fatta per il luogo socialità, ma la cosa prescelto dagli anarchinon è stata possibile» cicome centro ricreaticontinua Salerani, che vo. «Sono sconcertato aggiunge: «Cascina - dice il leghista Enrico Torchiera è occupata Salerani, consigliere anche dalla Banda dedel Municipio 8- «in gli ottoni a scoppio, questo modo gli abusiche nel 2012 ricevette il vi si ritroveranno con prestigioso Ambrogino un parcheggio nuovo d’Oro dalle mani dell' di zecca e un’area verallora sindaco Pisapia de a spese nostre». (e che pochi giorni fa Aggiunge Salerani: ha suonato "Bella «Durante la scorsa legiCiao" durante i funeraslatura raccogliemmo Il Torchiera [Ftg] li del premio Nobel Daoltre 2mila firme in tutrio Fo, nda). Se le autoto il quartiere affinché si prendessero rità stesse, che dovrebbero tutelare l'ordiprovvedimenti nei confronti degli occu- ne e la legalità, premiano degli abusivi, panti». L’allora vicesindaco De Cesaris che speranze abbiamo di riprenderci aveva promettesso di mettere a bando la quello spazio?». struttura, ma la cosa si spense di lì a poChissà se la risposta arriverà mai, dalchi mesi. Senza contare che «ai tempi le istituzioni. Per il momento gli anarchidella Moratti chiedemmo di poter fare ci restano lì, nel quartiere che sarà rimesun sopralluogo all’interno dello stabile, so a nuovo, a spese dei cittadini. ma ci venne impedito dal legale respon© RIPRODUZIONE RISERVATA BARBATO Proroga di 1 mese per il comandante dei vigili urbani Per non rischiare di rimanere senza il comandante della polizia locale, il Comune proroga di un mese la nomina di Antonio Barbato, per «agevolare il lavoro della Commissione che deve valutare i curriculum - circa una trentina, Barbato compreso - di chi ha risposto al bando pubblico, scaduto il 17 ottobre. Bisogna poi aggiungere altri due giorni per coloro che hanno risposto per raccomandata. Dunque era impossibile, salvo miracoli, dare un nome in così breve tempo. Un mese di proroga, firmata dal sindaco Giuseppe Sala, che ha però già innescato polemiche del sindacato Cisl. Secondo il segretario Cisl-Fp, Mauro Cobelli, «Barbato aveva già avuto una proroga fino al 21 ottobre, cioè oggi, ai sensi dell’articolo 40 del regolamento del Comune, ma non può averne un’altra. Dunque se è illegittima la proroga, diventa illegittimo il ruolo di Antonio Barbato e quindi illegittimi tutti i verbali che firmerà». Proprio in questi giorni la Cisl-Fp, a firma del suo segretario, aveva indirizzato all’Anac e al sindaco una «segnalazione di illegittimità del bando di selezione». «In primis» - faceva notare - «non si era proceduto alle rilevazioni delle risorse interne e si chiedevano requisiti minimi non confacenti con i ruoli da ricoprire, sempre in contrasto con quanto previsto dal regolamento comunale». Di fatto sono scomparsi i 5 anni da dirigente che servivano per poter partecipare al concorso da comandante della polizia locale. «Ora - continua Marco Cobelli, è sufficiente la categoria D, da funzionario. E Barbato, guarda caso, è un funzionario». Nonostante le critiche della Cisl, Antonio Barbato retsa in pole per la conferma. Era subentrato a fine gennaio a Tullio Mastrangelo e il suo contratto scadeva ieri. MICHELE FOCARETE © RIPRODUZIONE RISERVATA CRONACA __Venerdì 21 ottobre 2016__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La Regione risponde picche al Comune: non li ospiteremo negli ex ospedali La metà dei profughi a rischio tubercolosi I dati dell’assessorato alla Sanità: 18 casi conclamati, in 687 ripetono l’esame. «Pericolo di nuovi contagi in Sammartini» ::: FABIO RUBINI TRADITO DAL PIEDE ■■■ Da gennaio al 18 otto- bre Regione Lombardia ha eseguito 1531 test per accertare la presenza di tubercolosi tra i migranti presenti in città. Ebbene il 46% delle persone controllate è a rischio malattia: 18 i casi conclamati, 687 quelli a rischio contagio per i quali il Pirellone ha ordinato nuovi test, 379 le vaccinazioni eseguite.I dati,rivelati a «Libero» dall’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, danno la misura dell’emergenza sanitaria che sta vivendo Milano e la Lombardia. Eppure dal sindaco Beppe Sala e dalla maggioranza Pd si sono levate critiche al governo (sempre di centrosinistra) e alla Regione,ma non c’è stato lo scatto di reni per dire che Milano non può più accogliere migranti. Anzi, Sala ha suggerito a Renzi di dare il suo benestare per riempire di migranti ex caserme e ospedali anche solo parzialmente vuoti. Assessore Gallera che ne pensa della proposta del sindaco di Milano? «È un’idea irricevibile, agghiacciante e pericolosa. Immaginare di concentrare centinaia di profughi in un solo posto, magari vicino ad altri agglomerati urbani regolari o, ancor più grave, a due passi da luoghidi cura.E poile strutture ospedaliere dismesse non hanno i requisiti di sicurezza e agibilità e per sistemarle servirebbero un sacco disoldi». Quindi la Regione... «È assolutamente indisponibile a mettere a disposizione gli ospedali dismessi di sua proprietà». E come se ne esce? «Bisogna pretendere che Milano non sia il luogo dove vengono convogliati tutti i migranti. La città sta scoppiando». Gallera, ma cos’è cambiato negli ultimi anni per portare la situazione a livelli così emergenziali? «Che Francia e Germania hanno chiuso le frontiere e co- L’ergastolano rom fuggito da Torino e ritrovato a Milano ::: IL CASO I NUMERI Il picco di nuovi arrivi negli hub milanesi si è toccato a settembre con 5.927 presenze in più. Il minimo, invece, si è registrato nel mese di gennaio, con appena 181 nuovi arrivi I CENTRI In tutto a Milano ci sono 61 centri di accoglienza. La scorsa settimana è stato chiuso per emergenza sanitaria quello di via Balduccio da Pisa, mentre quello di via Sammartini (il più grande della città) è stato al centro di numerose polemiche per un sovraffollamento che ha portato al rischio chiusura. Ora la situazione sembra sotto controllo, ma una nuova ondata di migranti potrebbe far ripiombare il centro in piena emergenza LA REGIONE Fin dallo scoppio dell’emergenza immigrazione, la Regione Lombardia ha organizzato subito presidi sanitari. Solo quest’anno sono state effettuate oltre settemila visite negli hub. Visite che hanno evidenziato problemi si scabbia e tubercolosi ::: MASSIMO SANVITO sì i migranti che prima stavano a Milano solo qualche giorno, per poi raggiungere il Nord Europa, ora si fermano qui. E questa è anche la dimostrazione che il governo Renzi a livello internazionale non conta nulla». Eppure solo l’altro giorno Sala aveva preso una posizione piuttosto realista su questa situazione. Perché poi se n’è uscito con queste proposte? «È stato tirato per la giacchetta. Lui, da manager, si è fatto trascinare dalla voglia di dare risposte concrete alla gente, ma i suoi azionisti di maggioranza, Bussolati e Majorino, lo hanno richiamato all’ordine. E lui si è dovuto piegare. L’ingerenza ideologica sull’operato di Sala, purtroppo, era un pericolo che avevamo segnalato anche in campagna elettorale». Un’accusa che spesso la sinistra rivolge alla Regione è quella di non fare nulla per risolvere il problema. Che risponde? «La Regione fin dallo scop- 43% aveva la scabbia; il 69% pio dell’emergenza profughi malattie dermatologiche; il garantisce il presidio sanitario 21% malattie respiratorie e per i migranti che arrivano ne- via di questo passo». gli hub. Solo quest’anno abLa scorsa settimana a Mibiamo effettuato più di sette- lano è stato chiuso un cenmila visite nei centri acco- tro di accoglienza e anche glienza di Milano. Quindi re- l’hub di via Sammartini (il spingiamo al più grande dei mittente le accu61 presenti in se. Casomai il città, ndr) ha riPd si rivolga al schiato grosso. governo Renzi. Assessore ci soQuello dell’eno altri casi comergenza immisì? grazione è un te«Stiamo moma che va affronnitorando con tato e gestito sul attenzione la sitavolo del Minituazione della stero dell’Intertendopoli di Cono e non imma- Giulio Gallera [Ftg] mo. A Milano al ginando di stipamomento non re centinaia di persone in sta- ci sono altri centri a rischio, bili dismessi e non idonei». ma c’è preoccupazione, perDella tubercolosi abbia- ché i migranti continuano ad mo detto, ma dai dati in pos- arrivare e non è da escludere sesso potrebbe esserci an- che con questi numeri semche un’emergenza scab- pre in aumento, si verifichino bia... altre situazioni come quelle «È così, nel solo mese di di via Balduccio da Pisa o agosto negli hub milanesi c’e- Sammartini». rano 5.180 profughi. Bene, il © RIPRODUZIONE RISERVATA Tanto spende l’amministrazione per pagare i vigilantes ■■■ «Un milione di euro per paga- Un milione di euro per evitare le risse nei campi nomadi re le badanti ai nomadi. Così il comune spende i nostri soldi». La denuncia arriva dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Riccardo De Corato, a proposito del servizio di vigilanza armata attivo in due campi nomadi di Milano. Nel 2012, infatti, il Comune ha stipulato un contratto da quasi un milione (945.687 euro per l’esattezza) per garantire la sicurezza nei Ces (centri di emergenza sociale) di via Lombroso e via Bonfadini. Contratto che è stato prorogato per il periodo giugno-agosto alla cifra di 30 mila euro. Nella determina dirigenziale si legge che i soldi «servono per garantire un servizio di vigilanza privata fissa armata per garantire sicurezza all’interno dei centri di emergenza sociale del Comune di Milano e per tutelare il patrimonio culturale presente, evitando inoltre situazioni conflittuali tra gli ospiti stessi, prevenendo risse e altre situazioni critiche». Sì, avete capito bene. Per evitare che i nomadi litighino tra di loro e si facciano male dandosele di santa ragione, e per far sì che non devastino gli spazi dove sono ospitati, il Comune sborsa cifre astronomiche. «Non solo li ospitiamo, ma dobbiamo anche pagargli un servizio. Ed è un servizio in più rispetto alla vigilanza della polizia locale, che c’è sempre», tuona De Corato. I nomadi di via Lombroso, tra l’altro, sono gli stessi che nelle settimane scorse, quando si era paventato il rischio chiusura, avevano puntato il dito contro la vecchia amministra- Il campo di via Lombroso [Ftg] zione arancione di Pisapia, definita «fallimentare» nella loro gestione, e avevano invitato l’attuale giunta Sala a «riaprire il tavolo di discussione» e a «battere un colpo». Aggiungendo anche che i fondi stanziati da Comune e Prefettura nel 2013 «sono stati sprecati, perché sarebbe stato meglio investirli per un inserimento lavorativo reale». Sicuramente, lamenta l’opposizione, i vigilantes sarebbero più utili nelle zone maggiormente critiche della città, soprattutto nelle periferie dove le occupazioni abusive sono all’ordine del giorno, i furti sono molto freqeunti e lo spaccio di droga regna incontrastato. «Il Comune si dimostra succube nei confrontidei nomadi. La situazione di questi campi Il cognome evoca uno dei protagonisti del caso "Bestie di satana", ma Pietro Ballarin non ha nulla da invidiare alla cattiveria dei ragazzi lombardi. Rom sinti cresciuto tra i campi nomadi di Torino, 50 anni, una buona parte passati in galera per reati terribili, il 9 ottobre è evaso dal carcere di Torino approfittando di un permesso premio concesso per una messa in suffragio per la sorella che poi si è rivelata inesistente. Il giudice del tribunale di Sorveglianza gli aveva dato un’ora e mezza ma lui è sparito appena uscito dal penitenziario. Dieci giorni dopo gli agenti della Mobile di Milano lo hanno trovato e arrestato nella clinica San Giuseppe, che per uno scherzo del destino si trova in via San Vittore, vicno al carcere. Ballarin, detto Ringo, sta scontando l'ergastolo per l’omicidio della 15enne Manuela Petilli, che il 2 agosto del 1993 è stata rapita, portata in un casolare nelle campagne di Ivrea e qui violentata, uccisa e bruciata. Il 17 luglio 1985 Ringo aveva invece tentato di uccidere due bambini di 10 anni dopo averli legati e seviziati. Ballarin stavolta ha beffato il carcere ma si è fatto scoprire presentandosi alla San Giuseppe per un problema di deambulazione. SA.Gar. è fuori controllo e l’amministrazione è incapace di risolverla. I soldi spesi sono totalmente inutili, perché non è cosìche si risolve il problema», spiega Silvia Sardone, consigliera comunale di Forza Italia. Che invita il Comune a «occuparsi anche dei numerosi campi irregolari sparsi per la città,dove ci sono minoriche non frequentano la scuola senza che nessuno intervenga». Infine, un paio di interrogativi: «Anche negli altri campi nomadi autorizzati vengono pagati dei vigilantes? Quanto spende in totale il Comune per questo servizio? La stessa cifra viene spesa anche per i campi di via Chiesa Rossa, via Negrotto e via Barzaghi?», si chiede de Corato. «Perché il comune non tutela anche i cittadini che non vivono nei campi nomadi?», si domanda invece Sardone. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 __Venerdì 21 ottobre 2016__ CRONACA __Venerdì 21 ottobre 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Incontro di pochi minuti a Linate con il sindaco, poi la visita a Scola Cittadinanza al Dalai Lama Ma vertice in Sala d’aspetto I NAVIGLI PRESI D’ASSALTO Dove passano i tifosi inglesi resta un tappeto di bottiglie Il leader religioso: dove vado creo problemi. Protesta dei cinesi fuori dagli Arcimboldi ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ «Dove vado io creo sem- pre qualche problema». Lo dice col sorriso sulle labbra ilDalai Lama che ieri è arrivato a Milano: fa riferimento all’incontro dei premi Nobel per la pace di due anni fa a Roma. Scherza, o forse no. Che il monaco tibetano più famoso del mondo metta in «imbarazzo», con la sua sola presenza, istituzioni e cariche pubbliche, è un dato di fatto: devono essersene accorti anche a Palazzo Marino visto che il sindaco Giuseppe Sala gli ha conferito la cittadinanza, questo sì, ma ha preferito accoglierlo all’aeroporto di Linate. Già, niente sede ufficiale del Comune per Tenzin Gyatso, solo una foto scattata al volo (è proprio il caso di dirlo) e un po’ alla chetichella. Dietro i due la vetrata che dà sulla pista, una stretta dimano e un boeing in partenza. Qualche minuto col primo cittadino meneghino, uno scambio di saluti riservato e cordiale. Ma poco altro. La polemica, certo, teneva banco già da giorni, alimentata dalla comunità cinese che non ha proprio digerito la visita del religioso all’ombra della Madonnina. Basta vedere gli La protesta dei manifestanti cinesi fuori dal teatro striscioni che affollano la via antistante il teatro degli Arcomboldi dove il Dalai Lama si è visto conferire la cittadinanza onoraria. Lì, a ridosso della stazione di Greco Pirelli, volano pure gli insulti al punto che anche la polizia è costretta a intervenire: nulla di grave, ma gli uomini delle forze dell’ordine devono separare un piccolo gruppo di tibetani, saranno cinque o sei persone, che si sono riversate sulla strada con la loro bandiera. Ad alzare i toni, poi, ci si è mette addirittura l’ambasciata cinese di Roma che non si fa sfuggire l’occasione per rimarcare il suo dissenso in materia: «Il fatto che il Consiglio comunale di Milano e altre istituzionisiano presenticon connivenza a questo incontro ha gravemente ferito i sentimenti del popolo cinese», dicono. E tanto basta a piazza Scala, evidentemente, per ridurre al minimo i convenevoli. Il diretto interessato, da parte sua, mica si scompone più di tanto. Accolto in pompa magna (questa volta sì) nella sede dell’Arcivescovado dipiazza Fontana dal cardinale di Milano Angelo Scola, sorride. Di nuovo. «Ma quale novità», sbotta amichevolmente a chigli chiede se quelle voci sulla strada lo preoccupino in qualche modo, «dovunque vado io c’è una protesta cinese in atto: ho incontrato tanti studenti e professori cinesi che sulle prime erano diffidenti ma poi, parlando, siamo diventati addirittura amici». Come a dire, lui alle contestazioni è abituato. Con Scola l’incontro dura quasi un quarto d’ora, almeno quello riservato: se si contano anche i minuti che vedono impegnate le delegazioni si sale quasi all’ora. E sarà che tra «uomini di spirito» ci si intende, con i politici è più difficile. Il Dalai Lama porta un dono sia per lui che per Sala: è «la sciarpa bianca della felicità», un indumento tradizionale tibetano. L’arcivescovo meneghino gli rende il favore, ha con sé una copia in miniatura della Madonnina e un libro su Sant’Ambrogio.Poche ore dopo le bandiere del Tibet sventolano a teatro: è il conferimento della cittadinanza che il Dalai Lama accoglie con una battuta: «Adesso vorreisapere quali sono i miei diritti e i miei doveri, ma preferisco i diritti». E anche il rettore dell’Università Bicocca precisa dal palco che «l’incontro non vuole offendere nessuno».Figuriamoci. Anche il sindaco gli ha stretto la mano tra un terminal e l’altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bicchieri rotti, rifiuti e centinaia di bottiglie di birra vuote lasciate sui marciapiedi, per strada, o addirittura gettate nelle acque dei Navigli. Ieri i tifosi inglesi del Southampton hanno letteralmente invaso Milano, per la terza giornata di Europa League contro l’Inter. Già dal mattino hanno affollato la città, soprattutto piazza Duomo, con bandiere, cori da stadio e fiumi di birra nel loro menù. Un vero e proprio esodo, considerato che sono arrivati quasi in ottomila per spingere la loro squadra alla vittoria. 38 CRONACA __Venerdì 21 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano ■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2 ■ NEERA - Via Neera - zona 5 ■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1 ■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7 ■ STRESA - Via Stresa - zona 2 Mercati Oggi ■ BENACO - Via Benaco - zona 4 ■ BONOLA - Via Cechov - zona 8 ■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3 ■ CATONE - Via Catone - zona 9 ■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8 ■ CREMA - Via Crema - zona 5 ■ CURIEL - Via Curiel - zona 6 ■ DEI GUARNIERI - Via Dei Guarnieri - zona 5 ■ FRATELLI DI DIO - Via F. di Dio - zona 7 ■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5 Domani ■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7 ■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8 ■ ASMARA - Via Asmara - zona 9 ■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3 ■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5 ■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9 ■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1 ::: le lettere ■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6 ■ FALCK - Via Falck - zona 8 ■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8 ■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9 ■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2 ■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4 ■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1 ■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1 ■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4 ■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5 ■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2 ■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 Termine previsto: 31 dicembre 2017. Piazza Venticinque Aprile: fra Corso Garibaldi e Via Milazzo corsia chiusa al traffico causa lavori dalle 07:00 del 4 ottobre 2016 - Controviale - Termine previsto: 31 ottobre 2016 . Via Foppa: strada chiusa al traffico causa cantieri: Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi ROGOREDO Le stranezze del mercato Concerto benefico per bambini Residenti ostaggio dei tossici La riqualificazione di piazzale Luigi Negrelli,per fare nuovi spazi verdi, nuovi postiauto e ristrutturare il capolinea tranviario sta finendo. Ma quanto è costata la piazza a tutti noi milanesi? Nel 2013 il Comune di Milano compra una parte di piazza (3.601mq) per 400 €/mq circa. Nel 2015 viene comprata la restante parte della piazza (1.416mq) per 200 €/mq circa. Strano che nel giro di due anni il valore della stessa piazza si sia dimezzato. Il mercato immobiliare è proprio strano, oppure... Giuseppe Carlo Goldoni e.mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano I Babbysitter Piuma ELISEO MULTISALA ANTEO SPAZIOCINEMA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Neruda Café Society Qualcosa di nuovo Io, Daniel Blake APOLLO SPAZIOCINEMA 15.30-17.50-20.15-22.30 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 Io, Daniel Blake 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 American Pastoral 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 La vita possibile 13.00 Café Society 15.00-16.30-18.40-20.30-22.30 Domani 13.00 Quando hai 17 anni 15.30-20.10 La verità sta in cielo 17.50-22.30 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 13.00 Lettere da Berlino 15.30-17.50-20.20-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 I Babysitter Pets - Vita da animali Café Society Neruda ARIOSTO SPAZIOCINEMA 15.00-17.30-19.40-21.30 15.15-17.30 19.40-21.30 15.00-17.10-19.20-21.30 VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Indivisibili Frantz 15.10-19.15-21.15 17.10 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Neruda 15.30-17.50-20.10-22.30 BELTRADE VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 14.10 15.50 17.10 18.40-V.O.SOTT. 20.00-V.O.SOTT. 22.00-V.O.SOTT. CENTRALE MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 14.20-16.20-18.20-20.30-22.30-V.O.SOTT. 14.30-17.00 19.30-22.00 CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 COLOSSEO 19.00-21.15 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Inferno Pets - Vita da animali Café Society Io, Daniel Blake Qualcosa di nuovo Cicogne in missione Piuma DUCALE MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30 22.30 15.30-17.50-20.30-22.30 15.00-18.40-20.30-22.30 15.00-16.50-18.40 16.50-20.30-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Piuma American Pastoral Qualcosa di nuovo Pets - Vita da animali Piuma Café Society GLORIA MULTISALA 15.30-17.50-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 Pets - Vita da animali Café Society Inferno MEXICO 15.10-17.30-19.50 21.45 15.10-17.30-19.55-22.15 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Caffè ODEON - THE SPACE CINEMA 15.10-17.15-19.20-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Inferno 13.10-16.10-19.10-22.10 Pets - Vita da animali 12.00-14.10-16.25 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 12.30-15.00-17.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.50-14.25-17.05-22.25 Cicogne in missione 12.40-14.55-17.15-19.30 Bridget Jones’s Baby 21.45 Pets - Vita da animali 12.30-14.40-17.00-19.20-21.50 Qualcosa di nuovo 12.20-14.40-17.20-19.40-22.00 Piuma 15.10-17.35-20.00 Mine 12.30-22.30 I Babysitter 12.40-15.05-17.30-19.55-22.20 Alla ricerca di Dory 12.15-14.35 Mine 17.00 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 19.30-21.55 Jack Reacher - Punto di non ritorno 21.00 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Liberami Il fiume ha sempre ragione Le ultime cose La teoria svedese dell’amore Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi Laurence Anyways Bridget Jones’s Baby Café Society Io, Daniel Blake American Pastoral Lettere da Berlino CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Io, Daniel Blake Frantz Inferno V.O. 15.00-19.40-21.30 17.30 15.00 17.10-19.20-21.30 15.15-17.30-19.40-21.30 15.15-17.30 19.30 21.30 Pets - Vita da animali Café Society Inferno Jack Reacher - Punto di non ritorno PALESTRINA 14,50-16.45-18.40 20.35-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 The Assassin Rara - Una strana famiglia Ma Loute PLINIUS MULTISALA 15.15 17.15 19.00-21.15 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Inferno American Pastoral Pets - Vita da animali Cicogne in missione Café Society Jack Reacher - Punto di non ritorno I Babysitter UCI CINEMAS BICOCCA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.00-19.00-21.00 15.30-17.30-19.30 21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 Deepwater - Inferno sull’Oceano Pay The Ghost Pets - Vita da animali Inferno Piuma Cicogne in missione Inferno I Babysitter Pets - Vita da animali Jack Reacher - Punto di non ritorno Piuma American Pastorall 14.50-17.20 Café Society 20.15 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 22.30 Mine 14.35-17.40-20.00-22.25-23.50 Qualcosa di nuovo 17.45-20.05-22.20 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.30-20.10-22.40 I Babysitter 22.40 L’era glaciale: In rotta di collisione 15.10 Alla ricerca di Dory 15.10-17.30 American Pastoral 19.55-22.20 Inferno 14.20-15.00-15.30-17.05 Piuma 20.00 Deepwater - Inferno sull’Oceano 16.55 Mata Hari 14.40-21.45 Neruda 19.20 Cicogne in missione 18.10 Jack Reacher - Punto di non ritorno V.O. 20.15 Pay The Ghost 22.45 Cicogne in missione 15.10-17.20 I Babysitter 21.45-23.55 Lettere da Berlino 19.25 Inferno 18.05-21.00-23.45 Qualcosa di nuovo 15.20 Jack Reacher - Punto di non ritorno 21.20-22.35-23.55 Pets - Vita da animali 14.20-15.35-16.40-19.00 Pets - Vita da animali 17.55-20.10 Alla ricerca di Dory 14.25-16.50 Bridget Jones’s Baby 22.00 Jack Reacher - Punto di non ritorno 19.10 UCI CINEMAS CERTOSA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Inferno Jack Reacher - Punto di non ritorno Inferno I Babysitter Jack Reacher - Punto di non ritorno Inferno Pets - Vita da animali American Pastoral Piuma Cicogne in missione I Babysitter American Pastoral Cicogne in missione Qualcosa di nuovo Bad Moms - Mamme Molto Cattive Qualcosa di nuovo 19.50-22.35 17.10 17.00-22.15 17.30 20.00-22.40 19.35 17.10-17.30-19.40-22.15 19.40 22.20 17.20 20.30-22.40 17.00 19.45 22.20 17.15-22.30 20.10 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Caffè Indro - L’uomo che scriveva sull’acqua Il volto dell’altro 16.30 18.30 20.30-V.O.SOTT. CINEWANTED 22.40 20.30 16.00-18.15 19.50-22.35 15.00-17.30 14.25-16.40-19.35 21.55 15.15-17.35-20.00 22.15 14.20-17.05-19.50 22.30 Fela Kuti - Il potere della musica Dreaming of Foo Fighters: DOFF 19.30-V.O.SOTT. 21.30-V.O.SOTT. HINTERLAND ASSAGO p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 I Babysitter Jack Reacher - Punto di non ritorno Mine Qualcosa di nuovo 17.40-20.10-22.20 17.20-20.00-22.35 17.45 20.10-22.20 Giulia Mazzoni alla Rizzoli CABARET Otto mesi di divertimento assicurato con Otto fra i principali comici italiani e Quattordici Lab on the Road....il tutto firmato e certificato Zelig! Le otto serate di cabaret in cartellone porteranno a esibirsi alcuni dei principali comici del panorama italiano, ospiti fissi non solo dello storico Zelig Cabaret di viale Monza 140 a Milano, ma oramai volti noti al grande pubblico grazie ai diversi programmi televisivi dedicati alla comicità, a partire da Zelig Tv sino ad arrivare a Colorado. Si inizia stasera alle ore 21 con l’inossidabile comicità di Stefano Chiodaroli che porterà sul palco di Basiano (via Basilio 7) le avventure dei principali personaggi del suo repertorio. Oggi, ore 21 Ingresso 13 euro Badd Moms - Mamme Mollto Cattive Piuma Inferno Pets - Vita da animali American Pastoral Inferno American Pastoral Inferno Bad Moms - Mamme Molto Cattive Bridget Jones’s Baby Cicogne in missione Mine Inferno Pets - Vita da animali 22.40 18.20-20.30 21.45 17.30-19.40 20.10 17.30-22.35 22.40 17.00-20.00 17.40-20.00 22.20 17.40-20.10 22.20 19.30 17.00-22.15 BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA Bad Moms - Mamme Molto Cattive 20.30-22.50 Jack Reacher - Punto di non ritorno 17.20-20.00-22.30 Cicogne in missione 17.10-19.55 Pets - Vita da animali 17.30-18.20-20.10-22.15 Inferno 17.00-19.50-21.10-22.00-22.45 Alla ricerca di Dory 18.10 Qualcosa di nuovo 18.00-21.00 American Pastoral 17.40-20.05-22.25 I Babysitter 17.50-20.20-22.40 Piuma 17.15-20.15-22.35 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Inferno Cicogne in missione Bridget Jones’s Baby Pets - Vita da animali Qualcosa di nuovo American Pastoral Mine Cicogne in missione Inferno Jack Reacher - Punto di non ritorno Piuma I Babysitter Bad Moms - Mamme Molto Cattive Pets - Vita da animali Alla ricerca di Dory Mine MELZO 16.15-19.15-22.15 16.40-19.10 21.40 16.25-18.50-21.15 16.45-19.10-21.45-0.25 16.10-21.40-0.20 18.55 16.35-18.55 21.15-0.15 16.30-19.25-22.05-23.50 17.00-19.30-22.05-0.30 17.00-19.20-21.30-0.00 16.50-19.35-22.10-0.35 17.20 19.50 22.20 ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 I Babysitter Cicogne in missione Qualcosa di nuovo Jack Reacher - Punto di non ritorno Pets - Vita da animali Inferno | Atmos PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) I comici di Zelig in tour a Masiano MUSICA Domani, Nutrimente Onlus e l’Ensemble Vocale Ambrosiano Onlus presentano al pubblico la seconda edizione di «Voci per dare una mano», il concerto benefico che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla problematica dei disturbi alimentari. L’iniziativa si terrà alle ore 21, nella magica cornice dell’Abbazia di Chiaravalle, via Sant’Arialdo 102, Milano. Quest’anno l’iniziativa sarà sostenuta anche dai genitori di pazienti o ex pazienti colpitidaidisturbi alimentari ed il ricavato della serata verrà devoluto a supporto del progetto Teen Nutritional Help. Il T.N.H consiste in una linea telefonica dedicata ai genitori che affrontano il problema deldisturbo alimentare dei figli. Domani, ore 21 Abbazia di Chiaravalle I residenti di Rogoredo, ostaggio di pusher e tossici che nel famoso parco gestiscono un mega spaccio di droga, da anni si lamentano con le autorità preposte alla sicurezza. Solite rassicurazioni, promesse, eccetera eccetera.Sono arrivati a stampare volantini simil pubblicitari: «Megastore di droga, prezzi da sballo, a Rogoredo tutto l’anno». Sono sicura che ci sarà presto un intervento decisivo, ma memore di ciò che avvenuto anni fa sempre a Rogoredo, sono preoccupata. Allora c’era il mercato dell’usato et similia che nascondeva di tutto. Ecco, anche allora i residenti si arrabbiarono e dopo molteplici manifestazioni il mercato sparì, per ricomparire come mercato delle pulci e del baratto in P.le Cuoco e V.le Puglie. Pisapia e Sala sorridono sempre, non risolvono i problemi li spostano soltanto. Presto troveremo altrove l’«Iper della droga». Potrebbe essere un’altra forma di baratto, che so io ti do un vasetto di miele e tu una dose d’erba». Siamo nel mondo «nature». Daniela Portaluppi e.mail MILANO Termine lavori: fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra Via Montevideo e Viale Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza: fra Via Scoglio di Quarto e Via Conchetta divieto di transito fino alle 03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico difficoltoso in: Largo Isarco Altezza Via Lorenzini: lavori - Possibili rallentamenti - Termine lavori previsto: 5 aprile 2017. Via Marco d'Agrate, Via Quaranta: restringimento di carreggiata causa lavori sulle condutture d'acqua - Termine: 30 ottobre 2016. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO p.za Fontana, 6; v. S. Giovanni sul Muro, 7/9; v. Senato, 2; c.so Genova, 23; c.so Venezia, 14. ■ NORD v. Ungaretti, 12; v. Bovisasca, 173; Stazione F.S. Garibaldi; v. Pellegrino Rossi, 44; v.le Suzzani, 239; v. Melchiorre Gioia, 135. ■ SUD v. Piacenza, 24; v. Ripamonti, 108; v.le Tibaldi, 50; v. F.lli Fraschini, 8. ■ EST c.so Buenos Aires, 70 ang. Piccinni; v.le Monza, 325; v. Padova, 109; v. Rombon, 29; v.le Abruzzi, 4; p.le Susa, 6; p.za Cinque Giornate, 6; p.le Cuoco, 4. ■ OVEST v. Washington, 74; v. Barzilai, 1 ang. p.za Frattini; v. Saint Bon, 2; v. R. Sanzio, 2/a; v. Civitali, 41; v. Quarenghi 40/1; v. Alcuino, 18; v. Signorelli, 1 ang. Paolo Sarpi. ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. PIAZZA NEGRELLI Farmacie Jack Reacher - Punto di non ritorno Bad Moms - Mamme Molto Cattive Piuma Cicogne in missione Inferno Pets - Vita da animali Pay The Ghost Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory I Babysitter Deepwater - Inferno sull’Oceano Mine 17.50-20.30-22.30 17.10-20.00 22.25 17.40-19.50-22.20 17.30-19.50-22.10 17.20-21.00 LE GIRAFFE 16.20-18.50-21.15 16.30-18.40-20.45-22.50 16.20-18.30-20.40-22.45 16.40-18.40-20.40-22.40 17.40-20.20-22.45 17.30-19.30 21.30 19.00-21.15 16.30 17.00-18.50-20.40-22.30 17.10-19.15-21.20 17.00-19.00-21.00 EVENTO Oggi alla Libreria Rizzoli di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II, 79 – ore 18.30), la pianista e compositrice Giulia Mazzoni presenterà il nuovo album «ROOM 2401» (Sony Music Italy), in uscita proprio oggi. Per l’occasione, Giulia Mazzoni, 27 anni di Prato, ha studiato al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano. Eseguirà live alcune composizioni contenute nel progetto discografico, già disponibile in pre-order su Amazon. «ROOM 2401», al momento in anteprima esclusiva su «Monte Carlo Nights» di Radio Monte Carlo, contiene una speciale collaborazione con il Maestro Michael Nyman, autore della colonna sonora del film Premio Oscar «Lezioni di Piano». Oggi, ore 18,30 Ingresso libero Pets - Vita da animalli American Pastoral Inferno 16.30-18.30-20.30-22.30 17.00-19.10-21.20 16.40-19.10-21.40 PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Bridget Jones’s Baby Mine Qualcosa di nuovo Inferno Pets - Vita da animali Inferno | Imax Pets - Vita da animali Bridget Jones’s Baby Cicogne in missione Inferno Pay The Ghost Pets - Vita da animali Bad Moms - Mamme Molto Cattive Jack Reacher - Punto di non ritorno I Babysitter Piuma American Pastoral Cicogne in missione Mata Hari ROZZANO 19.50 17.00-22.40 17.30-19.50-22.10 19.10-22.00 16.50 18.00-21.00 17.30-19.50-22.10 22.00 17.30-19.45 17.00-19.45-22.30 20.00-22.20 17.00 17.15-19.45-22.15 17.00-19.45-22.30 17.30-20.00-22.20 17.15-19.40-22.10 17.25-20.00-22.35 17.00 19.50-22.10 THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Jack Reacher - Punto di non ritorno Alla ricerca di Dory Mine Pets - Vita da animali Jack Reacher - Punto di non ritorno Cicogne in missione I Babysitter Pay The Ghost Qualcosa di nuovo Bad Moms - Mamme Molto Cattive Piuma American Pastoral Inferno Cicogne in missione Pets - Vita da animali Inferno SAN GIULIANO MILANESE 15.40-18.30-21.20 16.45 19.20-21.50 15.00-17.20-19.40 22.10 16.15-18.25-21.00 15.20-17.25-19.35-21.50 15.10-17.30-19.55-22.20 14.55-17.10-19.45-22.05 16.40-19.15-21.45 15.15-17.35-20.00-22.25 16.10-19.00-21.40 19.30-22.15 15.05-17.15 16.20-18.50-21.15 15.50-18.40-21.30 MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Jack Reacher - Punto di non ritorno Pets - Vita da animali Inferno Cicogne in missione Qualcosa di nuovo I Babysitter Inferno Pets - Vita da animali SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 17.00-19.40-22.10 17.10-20.00 22.10 17.20-19.55 22.10 17.15-20.05-22.10 17.10-19.40 22.10 SKYLINE MULTIPLEX American Pastoral 15.00-17.30-20.00-22.30 Qualcosa di nuovo 15.30-18.15-20.15-22.20 Piuma 15.15-17.40-20.20-22.30 Pets - Vita da animali 15.40-17.40-19.40 Cicogne in missione 15.20-17.30-20.10 Inferno 22.10 Inferno 15.30-18.30-21.30 Alla ricerca di Dory 15.30-17.45-20.00 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 22.40 I Babysitter 15.30-18.30-20.30-22.35 Jack Reacher - Punto di non ritorno 15.00-17.30-20.00-21.30-22.30 Inferno | Imax 15.00-17.30-20.00-22.30 CRONACA __Venerdì 21 ottobre 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Da oggi al 28 ottobre nella sede milanese EX CANDIDATO Un chilometro di documenti e reperti storici. C’è anche la bici del campione e la Fiat del 1932 L’annuncio di Mardegan «Politica addio» Da Moser alla Balilla, Fiera apre l’archivio PALAZZO MARINO Giro di dirigenti Oggi in giunta la nuova struttura Beppe Sala vara la sua riorganizzazione della macchina comunale. Oggi, nella giunta convocata a Baggio, dovrebbe essere infatti approvata la nuova struttura di Palazzo Marino che accompagnerà il mandato dell’ex commissario Expo. Alcuni dirigenti cambieranno mansione, altri verranno sostituiti. La «manovra», alla quale ha lavorato il neo dg generale Arabella Caporello, dovrebbe coinvolgere circa il 30% delle funzioni e dovrebbe prevedere la soppressione di alcune direzioni (dovrebbero essere una decina) con la creazione di nuove «aree». Ieri, intanto, Beppe Sala ha nominato il nuovo amministratore unico di Milano Ristorazione dopo l’addio di Gabriella Iacono: ai vertici delle mense arriva Fabrizio De Fabritiis, già consulente esterno della società dal 2005 al 2013. Dal 2014, De Fabritiis è stato presidente dell’Organo di vigilanza di Miri. ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ C’è veramente di tut- to. Il primo prototipo di «videofonoregistratore», una copia del Regio decreto che istituiva l’ente autonomo Fiera internazionale diMilano, e pure la bicicletta di Moser. Se volete fare un tuffo nel passato (meneghino, ma non solo) l’occasione è di quelle da non perdere: fino a venerdì 28 ottobre, infatti, l’archivio della Fondazione Fiera Milano sarà aperto al pubblico. Sissignori: tutti i pomeriggi, con visite guidate, e completamente gratuite. Tanto per capirci: l’archivio in questione è talmente sterminato che, spesso, aziende e realtà industriali italiane chiedono alla Fondazione stessa di poter accedere ai propri materiali. Già, loro li conservano «meglio». E non è un caso che gli addetti ai lavorilo chiamino «l’archivio degli archivi». Lì in mezzo c’è letteralmente da perdersi: la quantità di documenti esposta supera il chilometro di metri lineari, ci sono mille manifesti, 200mila fotografie, 5mila cataloghi. Ed è solo l’inizio: giornali, filmati, oggettistica. Non manca proprio nulla. Per esempio: in quei padiglioni sono conservati i pacchetti di sigarette (originali, La bici a ruote lenticolari di Francesco Moser e il campione ovvio) che tra la fine degli anni Settanta e per tutti gli anni Ottanta il monopolio di Stato stampava con sopra il manifesto della fiera campionaria in atto. Roba da collezionisti, certo: si potevano acquistare solo in quei padiglioni, fuori non venivano nemmeno commercializzati. Se invece siete più interessati alla storia regia potrete vedere l’atto firmato da Vittorio Emanuele III in persona, nel 1922, che sanciva la nascita della Fiera. Ma camminando tra quegli stand si può ammirare anche la bicicletta usata da Francesco Moser nel 1984 a Città del Messico: è stato proprio su quel sellino che l’atleta azzurro ha stabilito il record dell’ora. E se ancora non siete convinti vi basti pensare che quella è stata la prima due ruote (a pedali, s’intende) con cerchi lenticolari. Moser in persona l’ha donata alla Fiera Milano qualche anno più tardi essere entrato nella storia del ciclismo mondiale, per dire. Ancora.Ci sono scatti risalenti all’inizio del secolo, e non mancano nemmeno articoli, diciamo così, «contemporanei». Tutte le grandi «novità internazionali» sono passate prima o poi dalla Fiera che è stata, a partire dal 1920, una vera e propria vetrina mondiale dell’innovazione: così potrete scorgere la «Balilla», la prima utilitaria del made in Italy targata Fiat (era il 1932),o il «Moplen»,il materiale plastico della Montecatini che i nostalgici del Carosello avranno ben in mente, oppure gli inni ufficiali della Fiera del 1972 e del 1986. Per lo più si tratta di fotografie, ma sono molti anche oggetti esposti. Intendiamoci,quell’archivio «delle meraviglie» è sempre aperto: spesso è visitato da studenti o studiosi.Adesso,invece,e peruna settimana, apre le porte al grande pubblico che vuole approfondire la storia di quasi un secolo di vita della Fiera di Milano. Oppure, semplicemente, curiosare qua e là. © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: segue dalla prima MATTEO BORGHI (...) Il suo addio potrebbe diventare un arrivederci? «Diciamo per me è il momento di pensare alla mia attività professionale, anche per avere una solida base economica per il futuro. Non solo: voglio prendermi tempo per sviluppare NoixMilano e il Canova Club, associazione di professionisti per cui seguiamo un progetto per potare a Milano alcune banche con sede legale a Londra». Sulla scelta hanno pesato le Comunali? «In realtà quel risultato è stato positivo se consideriamo che ho preso più preferenze personali della maggior parte dei candidati dei principali partiti». Allora sono i partiti che l’hanno delusa? «Il centrodestra non ha ancora capito l’importanza divalorizzare una classe politica basata sul merito invece che sulla cooptazione. Certe dinastie ricordano quelle delle monarchie islamiche. Il Pd dimostra con le primarie di essere più democratico e moderno. Quanto le mancherà la politica? «Molto, ma ora non è il momento dei rimpianti». © RIPRODUZIONE RISERVATA __Venerdì 21 ottobre 2016__