Libero - 21 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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Libero - 21 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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Venerdì 21 ottobre 2016
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
ANNO LI NUMERO 291 EURO 1,50*
Non chiedono salari più alti ma voti
Sciopero a comando
I Cobas oggi bloccano i trasporti italiani per schierarsi sul referendum. Hanno diritto di stare con chi vogliono,
non di arrecare disagi mostruosi ai cittadini per sostenere le loro opinioni. Così tradiscono la Costituzione
di VITTORIO FELTRI
Oggi sciopero dei trasporti: aerei, treni, autobus, tram. Tutto bloccato anche se l’adesione è limitata ai cosiddetti Cobas che un
tempo costituivano una minoranza e che
oggi, invece, hanno in mano il pallino poiché i sindacati classici (Cgil, Cisl e Uil) si
sono dati una calmata e contano meno degli scalmanati autonomi. I lavoratori spesso hanno ragione di protestare perché i loro contratti non vengono rinnovati e rimangono congelati per anni, penalizzando i salari e rendendoli insufficienti per
campare decentemente. La verità è questa
e negarla sarebbe un delitto. Provate a
campare con una paga misera. Arriva il
momento che la miseria incattivisce gli animi, li esaspera e induce chi è in bolletta ad
esplodere. E fin qui c’è poco da discettare.
Accettiamo le astensioni dal lavoro dei dipendenti come ineluttabili: in fondo lo
sciopero è l’unica arma potente di cui essi
dispongono per ottenere ciò che è indispensabile onde tirare avanti alla meno
peggio.Ma ci sono altri tipidi manifestazioniche prescindono dall’esigenza di guadagnare di più e che non condividiamo. Per
esempio quella di oggi organizzata a scopi
politici ossia in appoggio a coloro che intendono votare No al prossimo referendum sulle riforme costituzionali.
Ovviamente i Cobas hanno diritto di
esprimere la loro opinione in anticipo sulla data del plebiscito. Ci mancherebbe.
Ma non si capisce perché per dire come la
pensano circa il ridimensionamento del
Senato e sul titolo V, essi debbano incrociare le braccia, evitando di fornire ai cittadini
un servizio fondamentale, quale quello
dei trasporti, costringendoli a usare mezzi
di fortuna e a subire disagi enormi. Senza
contare il traffico caotico che si crea inevitabilmente ogni qual volta le città si paralizzano obbligando la gente ad arrangiarsi in
proprio. Di sicuro gli autonomi (...)
segue a pagina 3
TOMMASO MONTESANO
a pagina 3
All’Emergenza abitativa
Non paga l’affitto
Grillina promossa
di MATTIAS MAINIERO
Chi ha detto che il grande difetto dei
grillini, una volta alle prese con le cose
amministrative, è la mancanza di esperienza? Deborah Montalbano, 36 anni,
disoccupata, madre di una figlia, consigliere (o forse consigliera, ormai non
sappiamo più come si deve scrivere) comunale di Torino: lei sì che se ne intende. Tanto di cappello, signora Deborah:
se un giorno (speriamo di no) dovessimo trovarci nei guai, sappiamo a chi
chiedere consiglio. (...)
segue a pagina 9
* Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00.
La promessa di Madonna
Chi ha la colpa del caos in Siria?
Sesso orale a chi sta con Hillary Il mondo sanziona Putin
E poi sarebbe Trump il candidato volgare e sessista...
che uccide meno degli Usa
di RENATO FARINA
Verso l’Eurabia
Premessa: viva l’America.
Ma questa America qui,diciamocelo, ci è ostile. Per cui, viva Putin. Ha un bel coraggio
Obama ad accusare Putin di
«crimini contro l’umanità».
Non la beviamo. Se non altro
è la prova che Putin non è un
comunista. Mai un presidente degli Stati Uniti - sia pure
per interposto Kerry, il segretario di Stato - si sarebbe sognato di attaccare la Russia
con tale violenza verbale se ci
fosse stato al potere un Breznev e ci fosse davvero (...)
Finirà nella Ue
pure la Tunisia
segue a pagina 11
di SOUAD SBAI
«La Tunisia ha tutte le
caratteristiche per entrare nell’Ue», ha detto ieri
il ministro dello sviluppo, investimenti e cooperazione internazionale della Tunisia, Fadhel
Abdelkefi. Il Paese che
ha dato il via (...)
segue a pagina 6
Per la sua linea anti-Europa
Tremonti va a CasaPound
Accolto da trionfatore
di GIULIO ZANNINI
di GIUSEPPE CRUCIANI
Un pompino in cambio del voto alla Clinton? Aprite un
fascicolo, aprite un fascicolo!! Fosse accaduto in Italia si
sarebbe messa in moto la gioiosa macchina della magistratura per scongiurare il traffico immondo (...)
segue a pagina 13
PAOLO BECCHI - CESARE SACCHETTI
a pagina 13
Nella sala, gremitissima nonostante l’orario, giovanissimi e anziani: tutti fedelissimi
di CasaPound. Ore 21 di mercoledì sera. Giulio Tremonti
varca per la prima volta la sede del centro sociale in via
Napoleone III, a Roma. Nel
palazzo occupato dall’organizzazione della destra radicale lo attendono in tanti: c’è
gente financo sui balconi e
sparsa per le scale. L’attesa
per l’evento a CasaPound era
altissima, tanto quanto l’attenzione (...)
segue a pagina 4
Amiche delle quote rosa, è festa: il
colosso minerario Bhp (Australia) vuole favorire la parità tra generi e ha detto che assumerà
21mila donne entro il 2025. Finalmente verrà abbattuto il muro di
maschilismo (sessismo, machismo, a scelta) che impediva l'accesso a una professione secolarmente colonizzata dalla lobby
maschile: lavorare in miniera, farsi un mazzo così a picconare nelle
cave e nel sottosuolo, la stessa discriminazione che accoglieva solo
maschi tra i sette nani (con qualche sospetto su Cucciolo) e che co-
APPUNTO
di FILIPPO FACCI
Donne, in miniera!
stringeva Biancaneve a casa a cucinare. Sino a oggi le donne avevano raggiunto una parità di presenza, se non superato gli uomini,
soltanto in professionalità usuranti come magistratura, avvocatura, medicina e, con l'aiuto delle
quote rosa, anche in politica e nei
consigli di amministrazione delle
società di Borsa: ma il corservatorismo maschile sbarrava i cancel-
li nei cantieri, nelle fonderie, nei
pozzi petroliferi e appunto nelle
miniere, anche grazie ad antiquate leggi che le «proteggevano» assieme ai bambini. Certo, la strada è ancora lunga, mancano all'
appello quote rosa che reclamino
presenze femminili tra gli operai
edili e metallurgici, tra gli addetti
alle trivellazioni e soprattutto tra
i tagliaboschi. Ma la strada è segnata: c'è da invertire la sessuofobica percentuale che in Italia, per
esempio, vede prevalere gli uomini nel 97 per cento dei casi. Dei
morti sul lavoro.
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00
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FUORI CONTROLLO A settembre degli extracomunitari
hanno occupato la Statale nei pressi di Trapani perché
non volevano più i controlli del Viminale
Paese nel caos
Gli immigratifanno
i blocchi stradali
per avere più soldi
«Cibo troppo scotto», ritardi nei permessi di soggiorno e diarie
in arretrato: si moltiplicano le proteste e i cittadini subiscono
::: CLAUDIA OSMETTI
DIRITTI, LIBERTÀ, PAGHETTE
■■■ Niente da fare, adesso
occupano pure le strade. Cibo
scotto, permessi di soggiorno
che non arrivano e, soprattutto, soldi che scarseggiano: i
profughi di mezza Italia protestano, e lo fanno bloccando il
traffico. Ieri, per esempio, una
sessantina di migranti si è impossessata della provinciale
78, a Narcao, in Sardegna. Si
sono seduti lì, al centro della
carreggiata, per circa un’ora: il
motivo è che da tempo non ricevono più i soldi mensili che
spetterebbero loro.
Come a Vigolzone (Piacenza) dove una manciata di giorni fa una quindicina di richiedenti asilo ha letteralmente
chiuso un tratto dell’arteria
stradale sotto l’agriturismo
che li ospita. Di lì non si poteva più passare, al punto che
alcunicamionisti hanno tentato di forzare quello stop raffazzonato alla meno peggio rischiando qualche momento
ditensione. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine,
ben tre pattuglie dei carabinieri. A mettere sul piede di guerra gli stranieri, di nuovo, il
mancato pagamento della diaria mensile, quella che in gergo si chiama pocket-money.
Così hanno deciso di alzare la
voce e, tanto per non farsi
mancare niente, si sono addirittura lamentati delle condizioni di vitto e alloggio. Ma il
problema è, purtroppo, ben
noto anche ai gestori della
struttura che hanno spiegato
Sopra, la protesta a
Vigolzone (Piacenza)
per chiedere la diaria.
Ma le manifestazioni
ormai si moltiplicano
in tutta Italia
[Fotogramma]
PROTESTA A ROMA
Le moschee abusive
sono chiuse:
islamicial Colosseo
come i fondi previsti per l’accoglienza non arrivano più
nemmeno sul loro conto corrente.
Lo hanno già denunciato, a
settembre, le organizzazioni
umanitarie e le coop dell’accoglienza: «Se il problema non
sarà risolto», raccontavano al
Corriere,«dovremo sospendere il servizio». A far di conto pare che manchino già 600 milioni all’appello per coprire tutte
le spese di gestione.
Risultato: visto che il Ministero non riesce a metterci
una pezza, almeno economica, circa 20mila profughi rischiano di restare fuori dalle
strutture abilitate.
E allora ecco che episodi come quelli di Narcao e Vigolzone si moltiplicano. Un mese fa
è toccato a Livorno: nel centro della cittadina toscana
mancava l’acqua e cinquanta
migrantihanno inscenato la rivolta. Pare ci sia stato anche
un tentativo di aggressione
nei confronti di alcune persone bloccate, in auto, tra i manifestanti: avevano fermato il
traffico in una delle arterie nevralgiche del porto. E dire che
due giorni prima i profughi
erano andati sotto la Prefettura: «Non abbiamo ricevuto i
contributi che ci spettano negliultimi due mesi per un totale di 125 euro», sbottavano.
Ancora. A Torino, quest’estate, hanno portato cassonetti e altri materiali in strada, poi
hanno improvvisato un sit-in.
Inutile dire che il traffico è rimasto paralizzato. Erano in
quindici, quasi tutti nigeriani,
e urlavano che quel «riso scotto» che qualcuno glifaceva trovare nelpiatto proprio non riuscivano a digerirlo. Nel vero
senso della parola. A Mantova, qualche giorno prima, è
andato in scena lo stesso copione: alcuni ragazzi provenienti dall’Africa hanno occupato l’ex strada statale che collega Lonato e Castiglione. Volevano risposte certe circa i
tempi delle loro domande di
L’avvertimento del prelato di Kirkuk a Venezia
Il vescovo iracheno: «Troppi profughi, siete in pericolo»
::: dall’inviato a Venezia
ANDREA MORIGI
■■■ «Accettare altra immigrazione?
Troppo facile. È già un peso e potrebbe anche diventare un pericolo». L’avvertimento di monsignor Yousif Thomas Mirkis, arcivescovo di Kirkuk e Sulaimanya,in Iraq,suona come un campanello d’allarme al 19˚ incontro annuale del Ppe sul dialogo interculturale con le Chiese e le istituzioni religiose, che si tiene a Venezia.
«Fra le conseguenze della sconfitta
dell’Isis si ipotizza che la minaccia si
espanda al mondo intero», spiega il
prelato a Libero, «e che la pace mondiale sia messa in pericolo da questa
ideologia estremista e dalle organizzazioni occulte che la sostengono».
Lo denunciano in molti, ma poi
sono accusati di razzismo, anche se
tra i profughi si sono nascosti spesso anche dei terroristi islamici.
«Arrivano qui pensando di farvi fessi a causa della vostra ingenuità. Cosa
che non è totalmente da escludere perché il vostro problema in Europa è
che, se l’estrema destra tocca un argomento, diventa immediatamente tabù.Da quando Marine Le Pen ha chiesto di controllare i flussi migratori, nessuno osa più dirsi d’accordo con lei».
Invece Sua Eccellenza, che non è
europeo, ma è nato a Mosul, cosa
può permettersi di pensare?
«Anche se dirlo può essere considerato politicamente scorretto, gli immigrati in Europa non hanno nulla da fare se non coltivare la nostalgia intonan-
do le canzoni che cantavano in gioventù nel loro Paese. Non conoscono la
lingua e dovranno compiere sforzi
enormi per integrarsi in un Paese nel
quale rimarranno sempre stranieri».
Come potremmo aiutarvi?
«Per evitare gli sgozzamenti in Iraq
è inutile spendere soldi in aiuti ai rifugiati. Piuttosto spendeteli da noi per
creare istituzioni che impediscano la
fuga dei cristiani».
Non vi sentite in pericolo?
«Anche se rimaniamo una minoranza in Oriente,siamo a casa nostra.Questo spesso ci ha spinti a un maggiore
dinamismo e, con un po’ di libertà in
più, abbiamo contribuito alla società
costruendo tipografie, scuole, ospedali. Perciò abbiamo bisogno non solo di
pane, ma soprattutto di speranza».
protezione internazionale,
hanno ottenuto solo tanta rabbia da parte di automobilisti.
Non è andata meglio a Salemi (Trapani) dove la statale
188 è stata chiusa al traffico
causa profughi almeno tre volte: a fine settembre i problemi
alla circolazione sono durati
alcune ore, a ostruire l’asfalto
cihanno messo pure deimaterassini. Chi passava di lì racconta che, circa i motivi di
quella «sommossa» da marciapiede, abbiano sentenziato, in un italiano stentato:
«Non ci piace lo Sprar» (il sistema di protezione targato Viminale). Ma guarda un po’.
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E voi come potreste contraccambiare?
«Possiamo spiegarvi che l’Isis arriva
da lontano, dal rifiuto del mondo arabo di riconoscere la dichiarazione dei
diritti dell’uomo del 1948. E che anni
di predicazione in cui si è affermato
che ogni religione che non sia l’islam è
miscredenza e che chi pensa che le
chiese siano case di Dio è un infedele,
producono gente pronta a uccidere.
Ecco perché le radici del terrorismo sono molto più estese e profonde».
Sarebbe un ottimo consiglio.
«Però dovete avere il coraggio di
combattere l’odio come avete fatto
con le ideologie del XX secolo,nelcampo intellettuale e culturale, con la propaganda per la pace. Se lo ricordino
soprattutto i parlamentari dell’est europeo, che hanno memoria delle sofferenze patite da loro popoli sotto il comunismo».
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L’appuntamento è per
questa mattina davanti
al Colosseo, per una protesta che assomiglia in
maniera preoccupante
alla prova di forza. A ritrovarsi davanti al monumento simbolo di Roma (se non dell’Italia)
sarà infatti la comunità
islamica romana, che
nel bel mezzo di via dei
Fori imperiali (più precisamente sotto l’arco di
Costantino) ha intenzione di effettuare la preghiera rituale del venerdì. La cosa avviene a titolo di protesta contro le
recenti chiusure - a Roma come nel resto d’Italia - di numerose moschee abusive: locali destinati ad altro utilizzo
che vengono clandestinamente adibiti a luoghi di culto, che operano fuori da ogni controllo delle autorità con i rischi in termini di radicalizzazione che si intuiranno.
«Siamo stufi», dicono
all'associazione Dhuumcatu che ha organizzato l'evento, «della criminalizzazione dei nostri
luoghi di culto bollati come abusivi. Non esiste
una normativa di riferimento e non possiamo
inventarci soluzioni in
autonomia dalle amministrazioni. Auspichiamo che l'amministrazione capitolina avvii, come dichiarato, un processo per arrivare ad
una soluzione di sistema e che ci vengano date delle soluzioni nel breve periodo».
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Paese nel caos
A PIEDI Disagi previsti nelle città per il blocco del traffico
locale, salvaguardate solo le fasce protette
A Roma sospese le zone a traffico limitato diurne
Tra 40 giorni c’è il referendum: sciopero
Oggi mobilitazione dei Cobas che rischia di paralizzare in tutto il Paese trasporti, pubblica amministrazione
e sanità. L’obiettivo del sindacato però non è l’aumento dello stipendio per i lavoratori ma fare politica
::: TOMMASO MONTESANO
:::
■■■ La pubblica ammini-
strazione. I trasporti. La sanità. Il caos, in pratica. A Roma,
e nel resto d’Italia, per lo sciopero nazionale di tutte le categorie, pubbliche e private,
proclamato per oggi dai sindacati di base Usb, Unicobas
e Usi a cui hanno aderito anche SI Cobas, l’AdL e Cub
Trasporti Lazio. In programma ci sono «iniziative, presidi
e manifestazioni in tantissime città». L’agitazione è stata
indetta «contro le politiche
economiche del governo
Renzi dettate dalla Ue» e «per
la difesa e l’attuazione della
Costituzione ed il No al Referendum».
Accanto all’astensione dal
lavoro, che negli ospedali si
concretizzerà nel garantire
solo i servizi essenziali e di
emergenza, a Roma ci sarà la
manifestazione in piazza San
Giovanni, dove sarà anche ricordato Abd Elsalam,l’operaio morto a Piacenza lo scorso
14 settembre. Tra cortei, dibattiti e musica, si andrà
avanti fino a domani, quando nella stessa piazza si svolgerà il No Renzi Day.
I disagi maggiori ci saranno nel settore del trasporto
pubblico locale. Nelle singole città sono previste fasce diverse: a Milano l’agitazione ci
sarà dalle 8,45 alle 15 e dalle
18 fino al termine del servizio; a Roma il servizio sarà garantito dall’inizio delle corse
diurne alle 8,30 e dalle 17 alle
20; a Napoli corse assicurate
solo tra le 5,30 e le 8,30 e tra le
17 e le 20.
Nella Capitale quella che si
preannuncia come una giornata campale,alla quale l’amministrazione comunale cerca di porre rimedio disattivando le Zone a traffico limitate diurne del Centro storico
e di Trastevere, è stata prece-
Commento
Votate chi volete
ma non danneggiate
gli altri cittadini
::: segue dalla prima
VITTORIO FELTRI
duta da una tragedia sfiorata:
ieri su un vagone della linea
B della metropolitana, lungo
la tratta per Laurentina, si è
staccata l’anta di una porta
durante la corsa, mentre il
convoglio stava uscendo dalla galleria. Due viaggiatori
hanno riportato contusioni,
un terzo passeggero è in stato
di shock. L’Atac, l’azienda
municipale dei trasporti, ha
aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.
Oggi non andrà meglio sul
fronte ferroviario nazionale.
Il personale fisso incrocerà le
braccia per 24 ore, mentre
per gli addetti alla circolazione dei treni lo sciopero si svolgerà dalle 9 alle 17. Conclusione: Trenitalia ha comunicato
che solo le Frecce circoleran-
no regolarmente. Per tutti gli
altri treni, meglio dare un’occhiata al sito per prendere visione delle modifiche. E lo
stesso è meglio che facciano
gli utenti di Italo e quelli di
Trenord, l’azienda dei treni
regionali lombardi. Trenord,
in particolare, ha comunicato che circoleranno regolar-
PANICO SU UN CONVOGLIO
Nuovo incidente sulla Metro B di Roma
Si stacca un portellone, due contusi
Paura sulla metropolitana B di Roma per l’ennesimo caso
di malfunzionamento. Su un convoglio che stava uscendo
dalla galleria per entrare nella stazione di Piramide in
direzione Laurentina si è staccata l’anta di un portellone.
Sul convoglio si è scatenato il panico e per la concitazione
due viaggiatori hanno riportato contusioni, un terzo è in
stato di shock. Per ora sono ignote le cause dell’incidente
e l’Atac ha annunciato di aver aperto un’indagine interna
per accertare le cause di quanto accaduto mentre «il treno è stato condotto al deposito per le verifiche di rito».
■■■ La saldatura è perfetta: sciope-
Fine settimana con le scuole chiuse
ro generale contro le politiche del
governo e contro il referendum costituzionale. L’iniziativa dei sindacati di base, che hanno promosso oggi
una giornata di mobilitazione generale, prova a saldarsi con il fronte del
No alla riforma della Costituzione.
Tanto è vero che domani, sabato, ci
sarà un corteo a Roma dal titolo No
Renzi Day che ha come bersaglio
proprio la riforma oggetto del referendum del 4 dicembre. Un “no sociale”, si legge nella piattaforma della manifestazione, che ha come
obiettivo «la controriforma costituzionale del governo, di Confindustria, delle banche e dell’Unione europea». Nel carnet, poi, c’è altro. Si
protesta contro il jobs act, la
«precarietà sociale», «la buona scuola»,«il decreto Madia» e poi la Tav, la
«persecuzione dei migranti»,le grandi opere, «la distruzione dello stato
sociale, le privatizzazioni, gli interventi sulle pensioni a favore delle
banche».
Da quando Matteo Renzi è al governo è forse la prima, vera prova di
forza della piazza. Il primo autunno
caldo che si trova ad affrontare. Anche se in forma ridotta, rispetto a
quelli del passato perché i sindacati
confederali non partecipano. La
spaccatura è soprattutto con la Cgil,
che pure ha approvato un documento in cui si dichiara contro la riforma della Costituzione. Ma il tavolo con il governo sulle pensioni, che
ha portato a un semi-accordo, ha
evitato che il sindacato guidato da
Susanna Camusso si unisse a questa protesta.
Ci saranno solo sei sigle di base, a
mente solo i treni che partono entro le 9 e arrivano a destinazione entro le 10.
Quanto agli aerei, saranno
assicurati i voli compresi nelle fasce di garanzia, ovvero
dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle
21. I dipendenti delle società
di trasporto marittimo, invece, sciopereranno per l’intera
giornata, a partire da un’ora
prima delle partenze di oggi.
Nella pubblica amministrazione, per l’intera giornata sciopererà il personale in
servizio presso agenzie fiscali, Enti locali, ministeri, Inps,
Inail, Inpdap, Aci, presidenza del Consiglio, scuola e università. Il personale dei Vigili
del fuoco si asterrà dal lavoro
dalle 9 alle 13.
(...) se ne infischiano di
danneggiare i cittadini, altrimentinon provocherebbero loro tantiguai e molestie. Ma c’è chi in passato
ha fatto di peggio. Miriferisco agli scioperi generali
che hanno caratterizzato
una lunga stagione sindacale, dagli anni Settanta al
recente periodo berlusconiano. Ne abbiamo memoria. All’epoca perfino
la Cgil, la Cisl e la Uil bloccavano ilPaese con l’intento di osteggiare le politiche governative, come se
il sindacato fosse un soggetto istituzionale chiamato a dare il proprio parere
sulle scelte dell’esecutivo.
Mentre era ed è solo il Parlamento a rappresentare essendo votato dal popolo
- gli elettori tutti. Insomma le vecchie abitudini illegittime non sono completamente estinte. Restano i Cobas a creare confusione e a impicciarsi di
problemi estranei alle loro
funzioni.Oddio, il referendum è una faccenda che
interessa chiunque, ma si
dà il caso che proprio
chiunque avrà facoltà di
dire la propria ponendo
un Sì o un No sulla scheda, senza bisogno di essere spinto nelle proprie decisioni dai Cobas. Ai quali
va la nostra netta disapprovazione.
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Studenti in piazza per tutto: lavoro, Tav, migranti, pensioni
cominciare dall’Unione sindacale
diBase e daiCobas. Ma saranno presenti anche i partiti della sinistra radicale, galassia sempre più sparuta,
ma che è l’unica ad avere un rapporto con comitati e movimenti che pure esistono nel Paese. E che, se si
muovono, qualcosa contano. Come ha dimostrato, per esempio, il
referendum contro le trivelle. Ci saranno Rifondazione Comunista, il
partito comunista italiano, Sinistra
per Roma, la Rete dei Comunisti. E
all’appello della manifestazione di
domani, che partirà alle 14 da piazza San Giovanni, hanno aderito vari
comitato per il No al referendum, il
movimento No Tav della Val di Susa, il Forum dei movimenti per l’Acqua,oltre che personalità che prova-
no a intercettare questo mondo, come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Stefano Fassina. Non è
escluso che ci siano anche altripolitici, magari di Sinistra e libertà. Il tentativo, come ha spiegato Giorgio
Cremaschi, che è uno dei promotori, è di saldare il No al referendum al
No nei confronti delle politiche sociali del governo: la battaglia contro
il referendum, ha spiegato, «non è
solo materia per i costituzionalisti,
ma è l’espressione dell’opposizone
alle politiche renziane». E una replica ci sarà il 27 novembre, quando è
in programma un’altra manifestazione nazionale sempre contro il governo Renzi. Tra la due giorni che si
apre oggi e l’iniziativa del 27, ci sarà,
poi, un’altra, opposta, piazza. Quel-
la convocata, invece, dal Pd (su richiesta del premier ovviamente), il
29 ottobre a piazza del Popolo. Anche quella vuole essere una prova di
forza numerica.
Al di là dei numeri del corteo - comunque interessanti - resta il fatto
che lo sciopero, e soprattutto, domani, il No Renzi Day, segna uno spartiacque nella vicenda del governo.
In realtà, a voler essere precisi, la prima grande mobilitazione sociale
contro questo governo è stata la
campagna No Triv, contro il decrto
Sblocca Italia, finita con un successo. Nel caso di oggi e domani non
c’è una consultazione da vincere.
Non c’è una legge da abrogare. C’è,
però, un mondo sindacale che si
mobilita. Contro tutte le politiche
del governo. E un corteo che, comunque, attraverserà la Capitale.
E.C.
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::: L’UNIONE A PEZZI
La presentazione del libro «Mundus Furiosus»
Bordate su euro e immigrati:
Tremonti trionfa a CasaPound
L’ex ministro nella sede del gruppo di estrema destra: «Vado dove mi invitano
L’Ue è nemica del popolo. Le élite vogliono sostituire gli europei coi migranti»
::: segue dalla prima
GIULIO ZANNINI
(...) durante le due ore di dibattito. Una scelta, quella
dell’ex ministro, assai discussa nei giorni scorsi e
che lui stesso ha difeso, durante la conferenza dedicata alla presentazione della
sua ultima fatica (Mundus
Furiosus, Mondadori): «Io
vado dove mi invitano, sarei andato anche alla Casa
del popolo». Per ora da sinistra non è partita alcuna richiesta.
Ma torniamo al sesto piano di via Napoleone III. Attacchi, considerazioni e domande dal «pubblico», mai
stanco di ascoltare critiche
autorevoli e durissime nei
confrontidell’Europa, ovvero il bersaglio principale del
libro mandato in stampa
durante l’estate dal senatore di Gal. Secondo il quale
l’Unione europea è un «Leviatano guidato da élite cosmopolite e nemiche del
popolo, una fabbrica di regole inutili che invadono le
nostre vite» e l’euro «è il primo caso di moneta senza
Stati e Stati senza moneta».
Scrive nel suo libro: «Questa Europa, accettando passivamente i termini della
più estrema altrui modernità, nella sua conseguente
decadenza sta diventando
l’Ancien Régime di se stessa».
Dicevamo, la partecipazione della sala. L’ultimo intervento oltre le 23, si parla
della strategia energetica
nazionale. Poco prima il
presidente dell’Aspen Institute aveva raccontato aneddoti della sua esperienza al
Tesoro, dai summit a Bruxelles a quando ha preferito
snobbare il colonnello
Gheddafi in visita a Roma.
Al termine dell’incontro chi
abbandonava la sala non
ha nascosto di essere stato
letteralmente sedotto dal
pensiero del senatore, già
in passato, comuunque,
con posizioni estreme rispetto a Ue e moneta unica.
L’ex titolare dell’Economia
durante i governi guidati da
Silvio Berlusconi è stato
stuzzicato anche sull’immigrazione. Che, a giudizio di
Tremonti, ripropone in Europa «il fantasma della povertà che avevamo sconfitto secoli fa». Di qui l’accusa
alle classi dirigenti europee
di puntare a una vera e propria «sostituzione di popolo».Un’affermazione che taluni, nella sede di CasaPound, hanno interpretato
come potenziali «suggestioni sovraniste». Del resto, lo
TUTTO
ESAURITO
::: IL LIBRO
Giulio Tremonti
presenta il suo libro
nella sede romana
di CasaPound [foto da
facebook]
IN LIBRERIA
Sopra, la copertina di Mundus
furiosus (Mondadori), ultimo
libro di Giulio Tremonti, in cui
l’ex ministro si occupa di Europa, globalizzazione e internet.
L’Ue, ha detto Tremonti, è un
«Leviatano guidato da élite cosmopolite e nemiche del popolo, una fabbrica di regole inutili».
stesso Tremonti ha messo
sul tavolo temi come la paura per il «terrorismo patriottico» e per il dominio della
finanza su politica ed economia. Timori ai quali l’ex
ministro ha aggiunto quelli
per i rischi di emersione di
«tribuni» e «minoranze organizzate». Il senatore ha
poi affrontato la questione
del «rilancio degli Stati e delle sovranità nazionali» ma
con una condizione preci-
::: NICK FARRELL
■■■ I fedeli del progetto europeo
hanno sempre ammonito con una
compiaciuta condiscendenza: poveri inglesi, dopo la Brexit non saranno in grado di trovare accordi commerciali con nessun Paese importante senza il nostro peso. Cioè il peso magnifico dell’Unione europea.
Invece, guardate caso, sono proprio
loro e l’Ue gli incapaci in materia,
perché il loro peso è davvero pesante. Ovvio, se ci pensiamo un attimo,
perché come diciamo noi inglesi:
«Too many cooks spoil the broth»
(troppi cuochi rovinano il brodo).
Così, dopo trattative da maratona,
già durate sette anni, l’importantissimo accordo commerciale fra l’Ue e
il Canada, che era finalmente pronto per essere firmato, ora sta per saltare grazie - incredibile ma vero - alla piccola regione di Vallonia nel Belgio.
Il premier canadese Justin Trudeau ha già prenotato il suo biglietto di
volo per venire a Bruxelles venerdì
prossimo (27 ottobre) e firmare l’accordo. Sarà una perdita di tempo a
questo punto, perché un certo Monsieur Paul Magnette, capo del governo regionale della Vallonia, si è rifiutato di firmare il foglio dell’ok del governo belga. Ecco dunque l’ennesimo esempio di come funziona male
questa unione di 28 (fra poco 27) Paesi.
Ovvio,no? Ogni accordo commerciale deve essere approvato da ogni
Paese dell’Ue più ogni governo regionale dell’Ue. Una ricetta per il disastro, insomma.
E così, Monsieur Magnette - sì, è
sa: ovvero niente isolamenti,perché bisogna collaborare per competere con giganti del calibro di Cina e Stati
Uniti d’America. Di qui la
proposta di dare vita a una
Confederazione di nazioni
europee, un salto di qualità
di rilievo rispetto a un’Unione europea che sta mostrando - proprio con la crisi economico-finanziaria tutte le sue debolezze.
È il Tremonti, parzial-
Stop all’accordo col Canada
Basta il «no» dei valloni
a mettere in crisi l’Europa
un socialista - ha dato un secco
«mais non» perché come ha spiegato alla radio belga RTBF mercoledì:
«Firmare … Ce n’est pas raisonable». Si devono riaprire le trattative addirittura - che furono concluse
due anni fa - insiste il vallone intransigente. In ogni caso - ha fatto notare
- lui non è l’unico colpevole. «Il trattato si sta già disfacendo», ha detto,
perché la Corte costituzionale in
Germania avrà il potere di respingerlo.
Ah, i tedeschi. Sempre loro.
Chiaramente, la casta alla Commissione europea è incazzata nera e
fonti a Bruxelles stanno dicendo ai
media che il comportamento testardo di Magnette non soltanto potrebbe uccidere l’accordo ma mandare
un messaggio pericoloso al mondo.
Cioè: trovare un accordo commerciale con i 28 Paesi dell’Ue è come
trovare un accordo con i residenti
della Torre di Babele.
Le trattative hanno coinvolto centinaia di negoziatori canadesi in sette anni di videoconferenze transatlantiche e riunioni senza fine a Bruxelles. L’accordo prevede il libero
scambio fra il Canada e l’Unione europea per il 98,6 per cento dei prodotti. Si sperava di concludere almeno le trattative entro il 2012. Invece
niente.
Per colpa della Vallonia - una delle tre regioni del Belgio - dove la popolazione di un paio di milioni di
abitanti per la maggior parte parla il
francese. Una volta ricca di carbone
e ferro, è la regione dove, a Marcinelle nel 1956, 262 minatori morivano
LA CATENA SPAGNOLA FA RICORSO
L’Unione vieta i ristoranti «La Mafia»
L’Ufficio Marchi e Disegni dell’Unione europea ha deciso di annullare il
contrassegno numero 5510921, accogliendo il ricorso dell’Italia per
l’invalidità del marchio, alla catena di ristoranti spagnoli «La Mafia» («La
Mafia se sienta ala mesa»), che però ha presentato ricorso. Inizia ora una
lunga battaglia alla quale si oppone un gruppo di quasi 40 ristoranti in
tutta la Spagna con più di 400 dipendenti, che ha costruito la propria
immagine proprio sule storie criminali italiane Soddisfatta la Coldiretti:
«L’Unione europea deve fermare l’utilizzo commerciale di un marchio
infame che sfrutta gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose».
mente già noto, in versione
antiglobal.Che se la prende
- per la verità lo ha fatto anche in passato - con la finanza definendola «una nuova
superpotenza che non ha
esercito, non ha confini,
non ha regole, non riconosce diritti diversidai suoi,sostiene e sovvenziona in tutte le sedi il suo totalitario
pensiero mercatista e con
questo la sua dominante
cultura» e «non è soggetta a
corti di giustizia ma semmai le usa, tende a trasformare le democrazie in predilette o tollerate oligarchie,
non ha leader visibili e tuttavia, cresciuta ormai a dismisura, comanda su tutti: sugli Stati, sui governi, sui popoli».
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in una miniera di carbone - fra questi 136 italiani. Oggi, non lo è più e il
tasso di disoccupazione è altissimo il 30 per cento in certe città.
Monsieur Magnette dice «no» perché secondo lui l’accordo con il Canada farà danni enormi all’ambiente e alla qualità dei prodotti in vendita perché consentirà alle società
multinazionali di infilarsi dentro la
sua Vallonia. Spiccano fra i suoi sostenitori tutti quelli che si oppongono alle trattative per un altro accordo commerciale - quelle con gli Stati
Uniti sono durate ancora più tempo
diquelle con i canadesi, e senza concludersi - come Greenpeace. Per
convincere Monsieur Magnette il
presidente socialista francese Francois Hollande - secondo alcuni voci
- sta per venire in persona in Vallonia in questi giorni d’urgenza per
raccomandare alsuo compagno belga di cambiare idea. L’ha già incontrato a Parigi venerdì scorso - invano.
Fuori dall’Ue of course gli inglesi
non avranno più bisogno di mettersi d’accordo con 27 paesi diversi per
trovare i loro accordi commerciali
con gli altri Paesi importanti del
mondo. Tutti i grandi come la Cina,
l’Australia, il Canada, l’India e anche l’America hanno già informato
gli inglesi che sono pronti per avviare delle trattative. Non c’è neanche
bisogno di aspettare la Brexit prima
di trattare.
Avanti popolo inglese! Senza il peso soffocante della Ue. Senza - che
bello - la necessità della firma del
Compagno Magnette, capo del governo della Vallonia.
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::: L’UNIONE A PEZZI
Il Consiglio europeo a Bruxelles
Renzi spara sulla Ue, la Ue spara sulla Brexit
Il premier: «L’Europa è la maggiore preoccupazione mondiale, non la Siria». Intanto May e Hollande litigano
::: CARLO NICOLATO
BRUXELLES
■■■ Sembra che le uniche decisioni
che l’Unione Europea sia in grado di
prendere siano quelle punitive e autolesioniste. Tra i vari temi in discussione al
vertice in corso tra ieri e oggi a Bruxelles
ci sono infatti le «eventuali misure restrittive a persone ed entità che supportano Damasco», leggi nuove sanzioni alla Russia. Ed è anche l’unico tema che
ieri avrebbe trovato un minimo di coesione con la stesura di una bozza dopo
che peraltro dall’altro vertice, quello dei
giorni scorsi a Berlino tra Merkel, Hollande e Putin sul tema non erano usciti
altro che dissapori e gelo reciproco.
Una bozza appunto, la cui formulazione è comunque sfumata e lascia aperte
diverse opzioni, spiegano fonti diplomatiche, per fare pressioni su Mosca. La
questione delle sanzioni è comunque
rinviata a dicembre, quando si dovrà decidere se rinnovare quelle già in corso
perl’Ucraina, se toglierle o se aggiungerne altre.
Per il resto, su tutti gli altri temi in discussione o comunque trattati a margine,si è risolto ancora meno o sono volati stracci, con il nostro premier Matteo
Renziche ormai ha preso gusto nel rivestire i panni del Pierino guastafeste. Forte della benedizione appena ricevuta
dal presidente uscente Barack Obama,
Renzi nell’incontro con la delegazione
dieuroparlamentari delPd avrebbe usato toni duri, dicendo che «la maggiore
preoccupazione nel mondo» non è la
Siria, ma le condizioni dell’Europa. Ha
raccontato che dopo la Brexit era con-
Matteo Renzi ieri al fianco di Alexis Tsipras con sotto Theresa May [LaPresse]
vinto che l’uscita della Gran Bretagna
sarebbe stata un’occasione di rilancio,
mentre invece c’è stata una marcia indietro, suggellata da un altro inutile e
fallimentare vertice, quello informale di
Bratislava. Accuse generiche, ma Renzi
stava solo scaldando i muscoli per il vero match di oggi, il probabile faccia a
faccia con Juncker sui temi che riguardano molto più da vicino l’Italia.
Un altro straccio pesante l’ha fatto volare il presidente francese Hollande che
all’arrivo a Bruxelles ha detto ai giornalisti che «se la premier May vuole una
Brexit dura, avrà anche negoziati duri
per uscire dall’Unione». Non certo una
mano tesa verso la premier inglese, presente per la prima volta a un vertice dei
Ue, alla quale, sebbene non in programma, è stata data la possibilità di parlare
dei piani futuri inglesi. Secondo il Guardian la May avrebbe chiarito che se il
popolo britannico ha preso una decisione è giusto onorarla. Ha promesso che
non ci sarà un secondo referendum e
che la priorità adesso «è guardare al futuro e alle relazioni post-Brexit tra Ue e
Gran Bretagna». La May «vorrebbe che
il risultato finale dei negoziati sulla
Brexit fosse un Regno Unito forte come
partner di un’Europa forte».
Ma il fallimento ineluttabile di questo nuovo incontro, l’ennesimo per
l’Ue, rischia di essere suggellato dall’affondamento del trattato di libero scambio tra Europa e Canada, messo in scacco nei giorni scorsi dal voto contrario
della Vallonia, la regione francofona del
Belgio. Per assurdo una delle più povere d’Europa, e delle meno densamente
popolate, verso la quale però si è scatenata un’estenuante e per il momento
inutile opera di convincimento delle istituzioni comunitarie. Il pessimismo è
più che palpabile, tanto che tra le poche
dichiarazioni emerse dal vertice c’è
quella del presidente del Consiglio Donald Tusk che ha twittato: «Siamo profondamente preoccupati. Ancora in attesa di una risposta. La credibilità europea è in gioco». Un diplomatico, uscendo da palazzo Justus Lipsius ha fatto capire qual è la posta in gioco: «Non è un
bene per l’Europa se fatica a fare accordi commerciali con Paesi amici e non
riesce neanche a ratificarli».
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LA SENTENZA
Inammissibile
il ricorso al Tar
sul referendum
Il Tar del Lazio ha giudicato inammissibile il ricorso
del Movimento 5 Stelle e
di Sinistra italiana sul quesito del referendum per
«difetto assoluto di giurisdizione». Non è il Tar, insomma, che può giudicare. Il quesito del 4 dicembre è passato attraverso
due organi neutrali di garanzia, l’ufficio centrale
per il referendum della
Cassazione e il presidente
della Repubblica. M5S e Sinistra italiana vanno avanti nella loro battaglia:
«L’Ufficio centrale della
Cassazione avrebbe dovuto rivolgersi alla Corte Costituzionale». Anche D’Alema ha commentato la questione: «Ritengo sia nel giusto il Tar. Il popolo italiano è sufficientemente saggio da non farsi ingannare
da un testo ingannevole.
Ma questo dipende da chi
lo ha costruito, persone
che hanno questa idea della politica».
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::: EUROPA A PEZZI
Aperture suicide
::: segue dalla prima
SOUAD SBAI
(...)alle «primavere arabe» strizza l’occhio a una Bruxelles in
crisi di identità in questi tempi
di Brexit ed euroscetticismo.
D’altra parte, avranno pensato
al di là del Canale di Sicilia, se
può farlo la Turchia perché noi
no?
Ecco perché no.
Neii vecchi tempi l’Italia aveva una politica estera particolarmente amichevole verso la
sponda sud del Mediterraneo.
I politici della Prima Repubblica avevano buoni rapporti con
Algeria, Tunisia ed Egitto, con
la Libia di Gheddafi si faceva
un po’ di gioco delle parti (per
mascherare i lucrosi affari con
petrolio e armi) e perfino nei
burrascosi rapporti fra Israele e
Arafat, l’Italia pendeva per quest’ultimo. C’era tuttavia un filo
conduttore tra queste relazioni: erano tenute con esponenti
di un mondo arabo moderni,
socialisti, laici. Ora che di quella stagione di progresso non è
rimasto che il solo Assad in Siria a resistere contro la marea
dell’integralismo e che l’Italia è
stata scalzata dalle sue posizioni geopolitiche nel Mediterraneo dai cari“alleati” euro-atlantici, ci si arrabatta come si può.
Per esempio tendendo la mano ai movimenti islamisti, come quello protagonista della
“primavera araba” in Tunisia
nel 2011, ma punito dagli elettori nelle elezioni del 2014: Ennahda. Il cui leader, Rashid
Ghannushi, partito da posizioni “non-violente”, è finito per
scivolare sulle (mancate) definizioni, quando per esempio
ha pubblicamente rifiutato di
considerare i militanti dell’Isis
“eretici” dell’Islam. La primavera scorsa al congresso di Ennahda, partito tunisino dei Fratelli Musulmani, erano stati invitati anche Fabrizio Cicchitto
e Pier Ferdinando Casini.
SVOLTA O MAQUILLAGE
Ghannushi è stato ricevuto
ieri dalla Commissione Esteri
in una conferenza nella quale
Continuano ad arrivare in redazione le vostre adesioni all’iniziativa di «Libero»: vogliamo un referendum sulla
permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Potete inviarci il tagliano che trovate in pagina (compilato in stampatello) o scriverci nome e cognome alla mail [email protected].
Voglio votare per poter
uscire da questa trappola
infernale
Fabio Irelli
e.mail
HANNO ADERITO ANCHE
Giovanni Battista Asaro
e.mail
Renato Auliso
e.mail
Tunisia sempre più islamica
e chiede di entrare in Europa
Il governo del Paese dove nacque la «primavera araba» dice: «Abbiamo
le carte in regola». Ma all’interno il ruolo degli estremisti è sempre più centrale
mandamenti politici, l’Islam è
una fede altamente prescrittiva
su questo fronte. Tanto che fino a qualche anno fa i militanti
diEnnahda propugnavano l’introduzione della sharia, la fine
delle restrizioni alla poligamia
e manifestavano simpatia per
gli integralisti che avevano assaltato l’ambasciata Usa nel
2012. E tanto che nella conferenza alla Commissione Esteri
Gannuschiha evitato di rispondere a una domanda su uno
dei punti di attrito più noti fra
le premesse della democrazia l’uguaglianza davanti alla legge fra uomo e donna - e le prescrizioni giuridiche del Corano, che sostengono la necessità di una disparità, nella fattispecie il differente trattamento
nel diritto successorio fra
l’eredità che tocca alla donna e
quella che spetta all’uomo.
IL VOTO DEL 2017
si è fatta notare l’assenza dell’ambasciatore tunisino in Italia.Classe 1941, origini poverissime,ha passato moltianninelle prigioni del regime di Bourguiba e in esilio sotto Ben Ali. Il
suo partito, Ennahda, è oggi
uno dei partiti d’opposizione.
Ghannushi ha imposto alpartito una svolta che per molti
commentatori implica una separazione fra religione e politica, mentre per altri non è che
un maquillage per dare un volto “democratico” alla scalata
verso il potere dell’islamismo
in Tunisia. Non a caso Ennahda non parla più di rivolu-
ISTANBUL MENO LAICA
Erdogan mette un imam a Santa Sofia
Così l’ex basilica ritorna moschea
Dopo più di 80 anni torna un imam a Santa Sofia, a Istanbul. Il governo turco ha nominato un responsabile che celebrerà i rituali islamici nella ex cattedrale bizantina trasformata in moschea dopo la conquista musulmana del
1453 e riconvertita in museo nel 1935. Già lo scorso 2 luglio
nell’antica struttura un muezzin ricominciò a chiamare i
fedeli alla preghiera, e il gesto suscitò polemiche poichè in
aperto dissenso verso il volere del padre della Repubblica
turca, Mustafa Kemal Ataturk, che in ossequio alla laicità
dello Stato aveva decretato la fine dell’utilizzo di Santa Sofia per riti religiosi.
zione araba e socialismo arabo
ma di democrazia islamica.
Uno spostamento dal nazionalismo, tipico della modernizzazione del mondo arabo, alla fede religiosa che segue le orme
di Erdogan in Turchia.
Secondo il politologo Olivier
Roy «i riferimenti islamici non
sono più norme coraniche o disposizioni della sharia. Questi
riferimenti sono diventati valori», suggerendo un parallelo
con i movimenti democristiani
europei. Dimenticando che
mentre il cristianesimo non è
una religione politica, poiché
la sua dottrina non prevede co-
Ora però, secondo Ghannushi, il vento sarebbe cambiato.
Il suo partito, sconfitto alle elezioni del 2014 con la perdita di
7 punti e 20 parlamentari dopo
aver governato tre anni, avrebbe annunciato una svolta in vista delle elezioni del 2017: la separazione fra religione e politica in un partito che si dichiara
comunque «islamico». Quanto questa possa essere una realtà e non un cavallo di Troia per
far penetrare l’islamismo nella
Tunisia laica secondo la taqiyya,la «dissimulazione» dei propriintenti, lo vedremo nei prossimi anni. Un dubbio espresso
dalla ricercatrice Valentina Colombo, tra i massimi esperti di
questionitunisine, durante l’incontro di ieri,incrociando le armi dialettiche con Casini, il
quale è invece disposto a dare
fiducia a una esperienza che ricorda mutatis mutandis la vecchia Dc. Intanto, occorre vigilare e far sì che una visita ufficiale
come quella di Ghannushi alle
istituzioni italiane non diventi
un assegno in bianco a un partito la cui prospettiva è imitare la
Turchia di Erdogan a sud del
Canale di Sicilia.
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La nostra iniziativa
I lettori vogliono il referendum: «Dobbiamo uscire dall’euro-trappola»
Giuseppe Balzanti
e.mail
Valerio Barboni
e.mail
Massimo Bellazzecca
Cantù
Edoardo Belotti
e.mail
Silva Bergonzini
e.mail
Daniela Bianchi
e.mail
Donatella Bombelli
Legnano (Mi)
Walter Cammarota
e.mail
Lorella Ceccarelli
e.mail
Marcello Colasanti
e.mail
Enrico Colosimo
e.mail
Graziella Contini
e.mail
Francesco Franco
e.mail
Rosella Fumagalli
e.mail
Massimo Fiammella
Roma
Claudio Gritti
e.mail
Paolo Iezzi
e.mail
Renato Iseppon
Miane (Tv)
Gavino Ladu
e.mail
Pietro Ladu
e.mail
Sara Ladu
e.mail
Fabio Mancini
Riccione (Rn)
Roberto Marchesini
Ravenna
Massimo Mazzina
e.mail
Diego Nassetti
Ostia (Rm)
Katia Pellegrini
Roma
Luca Ricci
e.mail
Massimo Sassoni
e.mail
Loris Sgarbossa
e.mail
Calisto Spinelli
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Mariangela Taddei
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Davide Tarlao
Trieste
Carmen Valli
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Patrizio Zampiello
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Luisa Zanelli
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::: EUROPA A PEZZI
Una serie di disastri spacciati per successi
La Ue è un fallimento anche nello spazio
Il mancato atterraggio su Marte simbolo di un’Europa inconcludente. Che ha speso 7 miliardi in lanci e missioni
::: LORENZO MOTTOLA
■■■ «Schiaparelli era un test
e,a quanto sembra, ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo».
Per Roberto Battiston,presidente dell’Agenzia Spaziale
Italiana, in pratica è andato
tutto bene. La navicella Schiaparelli funzionava alla grande,prima di sfracellarsi al suolo. Il paracadute si è aperto, lo
scudo termico si è staccato, i
razzi di frenata si sono accesi.
Certo, hanno funzionato per
soli tre secondi, ma tanto basta per «incoraggiarci a proseguire il lavoro per ExoMars
2020». Resta un mistero anche la ragione dell’ennesimo
disastro siderale targato Ue,
che Matteo Renzipochi minuti prima dell’incidente aveva
salutato con un poco profetico tweet: «L’Europa arriva su
Marte. Trepidazione e orgoglio».
In realtà l’Agenzia Spaziale
Europea,sorella povera dell’americana Nasa, non sembra
godere di gran fortuna negli
ultimi anni. Specialmente per
quanto riguarda gli sbarchi
sul pianeta rosso. Ci aveva già
provato nel 2003 con il Mars
Express. La sua sonda, il Beagle 2, avrebbe dovuto mandare i primi messaggi dalla superficie marziana la notte di
Natale di quell’anno.Ma qualcosa è andato storto:dallo spazio profondo non è arrivato
neanche un “bip” di auguri. E
così sono iniziate le ricerche
per capire cosa era successo.
Un mistero che siè infittito negli anni. Gli ingegneri a mesi
di distanza si sono detti comunque «tranquilli e fiduciosi, prima o poi un segnale di
ritorno arriverà». Non è mai
successo. Undici anni dopo
un satellite ha fotografato un
piccolo cumulo di rottami abbandonati sulla superficie
marziana. Monnezza dell’altro mondo.
Gli astronauti europei, comunque, non si sono arresi.
Una task force ha immediatamente iniziato a lavorare al
progetto “Beagle 3”, detto anche “Beagle Evolution”. Quest’ultima sonda, tuttavia, non
Roberto Battiston, presidente dell’Asi [Fotogramma]
ha neppure avuto l’onore di
finire polverizzata tra le stelle:
non è maipartita per mancanza di fondi dopo anni di discussioni e annunci.
Non ha avuto miglior fortuna la sonda Cryosat, progettata per raccogliere dati sull’as-
sottigliamento dei ghiacci polari. Il satellite, costato 150 milioni di euro, sarebbe dovuto
entrare in orbita nell’ottobre
del 2008 per fornirci informazioni importantissime sul clima globale. Studiare i ghiacci
polari era ritenuto - non a tor-
to - fondamentale per conoscere il clima del pianeta.
Qualcosa, però, si è inceppato: il motore si è guastato e il
carburante è finito nel giro di
poche ore. L’apparecchio si è
tristemente schiantato nell’oceano artico a folle velocità.
Da segnalare, infine, anche
il triste caso dell’Envisat. L’agenzia spaziale europea stava
celebrando i dieci anni di vita
del satellite, uno dei più importanti e significativi per lo
studio dell’ambiente, quando
qualcosa si è rotto. Il computer del vettore si è spento senza neanche soffiare sulle candeline.
Archiviata anche questa disavventura, l’Esa si è lanciata
in quello che può essere definito il suo più grande progetto: Galileo. In sintesi, all’inizio
degli anni ’90 qualcuno a Bruxelles aveva avuto l’idea dicreare un sistema di satelliti in
grado di fare concorrenza al
cosiddetto Gps. Oggi come allora, infatti, tutti i nostri sistemi di geolocalizzazione (per i
profani, parliamo dei navigatori satellitari, i Tom Tom, i
Garmin etc.) si appoggiano a
una rete di proprietà degli Stati Uniti. Un monopolio che gli
europei vorrebbero scardinare, creando un sistema anche
più preciso di quello nato oltreoceano. Favole, ovviamente.
Doveva essere tutto pronto
nel 2008. Oggi, tra lanci sballati e missioni cancellate, i tempi sono stati rivisti: si spera di
riuscire a posizionare tutti isatellitientro il2019. Nelfrattempo i costi sono lievitati fino a
raggiungere una cifra mostruosa: sette miliardi di euro.
Soldi che, secondo il governo
inglese,si potevano tranquillamente risparmiare continuando a utilizzare gli apparecchi
americani. Per la commissione,però,non si può tener conto solo delle spese, arriveranno anche gli incassi. Il problema è che qualcuno ha già fatto i conti: a regime Galileo potrebbe fruttare circa 70 milioni di euro l’anno. Per rientrare delle spese, quindi, ci vorrebbe circa un secolo. Fantascienza.
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ITALIA
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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::: IL FUTURO DEL CENTRODESTRA
La sentenza
Per i giudici non è reato
fare il saluto romano
alle commemorazioni
::: TOMMASO MONTESANO
::: ALBERTO BUSACCA
■■■ Non c’è destra senza la rissa.
Di spintoni, bagarre e lanci di sedie è piena la storia dei congressi
del Movimento sociale prima e di
Alleanza nazionale poi. Poteva fare eccezione, otto anni dopo lo
scioglimento di An, la mosta dedicata ai settant’anni della nascita
della Fiamma tricolore? No. Così
anche l’inaugurazione della rassegna che ricostruisce la storia del
partito della destra italiana - «Nostalgia dell’avvenire», fino al 10 febbraio a via della Scrofa - finisce, almeno in
parte, nel caos. A provocare il fuori programma, però, non è
stata una zuffa tra ex
colonnelli, ma l’irruzione, nella sala dove
era in corso la proiezione di un filmato
sulla storia del Msi,
della signora Maria
Antonietta Cannizzaro, presidente di un
partito che si chiama
proprio «Movimento
sociale italiano-Destra nazionale». Con
tanto di Fiamma nel simbolo. Simbolo dicui Cannizzaro reclama l’uso esclusivo. Da qui la sortita nella
sala al piano terra di via della Scrofa, la stessa che nel 1988 ospitò la
camera ardente di Giorgio Almirante e Pino Romualdi.
Quando la signora, con urla e
strilli, oscura la proiezione, inizia il
parapiglia che dura qualche minuto. Cannizzaro, accompagnata da
mezza dozzina di militanti armati
di bandiere, accusa gli organizzatori della rassagna di non averle
chiesto il permesso di usare il simbolo:«Voi qui siete degli abusivi, la
corte d’appello di Firenze mi ha riconosciuto la piena proprietà del
simbolo!». Segue l’annuncio di
una prossima denuncia ai danni
di Fratelli d’Italia, accusati di utilizzare a sproposito il logo con la
Fiamma.
La platea reagisce con veemenza: «Chi sei? A nome di chi parli?
Noi siamo morti per la Fiamma!».
Civuole tutta la diplomazia dei curatori della mostra - il presidente
del comitato scientifico della fondazione An, Marcello Veneziani,
c’è Italo Bocchino, adesso direttore del Secolo d’Italia; c’è Gianni
Alemanno; c’è Adolfo Urso; c’è
Domenico Gramazio. Mancano
Giorgia Meloni e Altero Matteoli.
La rimpatriata non genera entusiasmi, ma neanche occhiate in cagnesco. Ed è già un passo avanti
rispetto a chi profetizzava chissà
quali imbarazzi.
Finiarriva alla chetichella, quando la sala è quasi piena. Assiste la
taglio del nastro dell’inaugurazione, sulle note dell’Inno a Roma,
da lontano. Taglio per il quale sono La Russa e Alemanno a prendersi le luci dei riflettori. Accanto a
Fini staziona la storica segretaria,
Rita Marino, e Giuseppe Scopelliti,l’ex presidente della Regione Calabria. Le strette di mano con gli ex
camerati sono fredde. L’ex presidente della Camera si fa fotografare davanti a una storica bandiera
del Msi. Poi si accomoda in prima
fila. Dove, poco più tardi, accompagnata da La Russa, arriva anche
Assunta Almirante. L’applauso corale scatta solo per lei.
■■■ Fare il saluto romano non è un reato. Almeno se lo si fa in occasione di una
commemorazione, quindi senza la volontà di diffondere l’ideologia fascista.
Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano, nelle motivazioni della sentenza che
ha confermato l’assoluzione, decisa dal
Giudice dell’udienza preliminare nel
giugno del 2015, di due esponenti di CasaPound, Marco Clemente e Matteo Ardolino. I due erano accusati di apologia
di fascismo proprio per aver fatto il saluto romano il 29 aprile 2014, in occasione
della manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli (studente del Fronte della
Gioventù ucciso nel 1975), Enrico Pedenovi (consigliere provinciale del Movimento sociale morto esattamente l’anno dopo) e Carlo Borsani (invalido di
guerra e medaglia d’oro che aderì alla
Repubblica sociale italiana e fu ammazzato nel 1945).
Il Sostituto Procuratore generale Annunziata Ciaravolo, con l’appoggio dell’Associazione nazionale partigiani che
si era costituita parte civile, aveva chiesto per i due militanti di CasaPound una
condanna a sei mesi di reclusione. Per
la Ciaravolo era evidente «la sussistenza
negli imputati della volontà diffusiva della ideologia fascista, intrinsecamente
connessa alla manifestazione commemorativa». Ma i giudici hanno poi deciso diversamente. Nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello si legge, infatti, che sebbene nel corso della
manifestazione il richiamo all’ideologia
fascista ci sia stato, «appaiono dubbie la
volontà e la capacità diffusiva della manifestazione stessa». Insomma, quel
giorno il loro comportamento non ha superato il confine della commemorazione e per questo non è stato considerato
punibile.
Quello di ieri è comunque soltanto
l’ultimo capitolo di una vicenda che va
avantida diverso tempo. A marzo la Cassazione aveva già assolto in via definitiva altri sette militanti di destra accusati
di aver fatto il saluto romano durante la
stessa manifestazione del 2014. All’epoca gli avvocati, tra cui l’ex ministro della
difesa Ignazio La Russa, avevano sostenuto che «il rito del “presente”, di origine militare, era un omaggio a tre persone assassinate e non una manifestazione propagandistica». Ora gli dà ragione
anche la Corte d’Appello di Milano.
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Gianfranco Fini all’inaugurazione della mostra “Nostalgia dell’avvenire” [LaPresse]
Polemiche a destra
La rimpatriata degli ex An
interrotta da urla e insulti
Fini e i colonnelli si ritrovano all’inaugurazione della mostra sulla Fiamma
Ma irrompe la leader del nuovo Msi: «Il simbolo è nostro». E la platea reagisce
::: L’EVENTO
LE DATE
Ieri, a Roma, si è tenuta l’inaugurazione della mostra sui 70 anni del
Msi. La mostra, intitolata «Nostalgia dell’avvenire», è in programma
fino al 10 febbraio in via della Scrofa.
CHI C’ERA
In sala, oltre all’ex presidente della
Camera Gianfranco Fini, c’erano
molti ex colonnelli di Alleanza nazionale: Ignazio La Russa, Maurizio
Gasparri, Italo Bocchino (adesso direttore del Secolo d’Italia), Gianni
Alemanno, Adolfo Urso e Domenico Gramazio. Assenti la leader di
Fdi Giorgia Meloni e Altero Matteoli. Accanto a Fini c’erano anche la
storica segretaria, Rita Marino, e
Giuseppe Scopelliti, ex presidente
della Regione Calabria. Accompagnata da La Russa è poi arrivata Assunta Almirante.
LA CONTESTAZIONE
L’inagurazione è stata interrotta da
Maria Antonietta Cannizzaro, presidente di un partito che si chiama
proprio «Movimento sociale italiano-Destra nazionale» e che rivendica l’uso esclusivo della Fiamma tricolore.
la curatrice del catalogo Simonetta Bartolini - per riportare la situazione sotto controllo. In sala, Maurizio Gasparri se la cava con una
battuta: «Spazzatura. È un problema dell’Ama». Ama, l’azienda dei
rifiuti del Comune di Roma. Non
tutti la prendono con filosofia, però. In prima fila c’è Gianfranco Fini, l’ultimo segretario del Msi e l’unico presidente di An. L’ex presidente della Camera, al ritorno tra i
suoi ex colonnelli dopo il celebre
«che fai, mi cacci?», appena capisce che aria tira si alza e si infila
nella porta che porta ai locali dedicati alla mostra. «Pensava che le
contestazioni fossero per lui...»,
sghignazza qualcuno. In realtà, sarà lo stesso Fini, poco dopo, a convincere Cannizzaro a lasciare la sala senza ulteriori conseguenze.
«Mi ha trattato veramente bene.
Ha mandato via tutti e abbiamo
parlato. È un signore».
In sala, l’ex presidente della Camera ritrova (quasi) tutti gli ex colonnelli. C’è Ignazio La Russa, che
lo saluta velocemente - «ciao Gianfranco, come stai?» -; c’è Gasparri,
Tre ipotesi per il comizio del Cav sul referendum
Stefano Parisi durante
una puntata di «Porta a
Porta». Ieri il manager ha
incontrato Berlusconi
[LaPresse]
Silvio incontra Parisi: non fermarti
E lui attacca ancora gli azzurri
::: PAOLO EMILIO RUSSO
■■■ Se fino a ieri il dubbio che
Stefano Parisi stesse “ballando
da solo” era legittimo, le cose
oggisono cambiate.L’ex candidato sindaco di Milano, infatti,
ha incontrato a lungo Silvio
Berlusconi ieri mattina,a Palazzo Grazioli, appena prima che
l’ex premier rientrasse ad Arcore. Se l’altroieri il Cavaliere aveva incontrato Matteo Salvini e
Giorgia Meloni per dare loro
garanzie sull’impegno per il
“no” al referendum e addirittura l’inattesa disponibilità a risalire sopra ad un palco - seppur
fortemente sconsigliato dalme-
dico e dalla famiglia -,ieri mattina ha chiesto a Mr Chili di
«non fermarsi», gli ha ribadito
«fiducia». L’ex manager ha tradotto quel«sostegno» in una serie di parole ruvide riservate ai
dirigenti di Forza Italia nelle diverse interviste che l’hanno visto come protagonista.
All’inizio del Tour Megawatt
l’ex vicesegretario di Palazzo
Chigi usava il guanto di velluto,
ieri, dagli schermi di “L’aria
che tira” su La7, ha ammesso
che bisogna «cambiare molto»
nel centrodestra, specie dentro
Fi, dove «c’è una prima linea di
persone elette grazie ai voti di
Berlusconi che hanno portato
il partito in alcune città al 4%».
Ilriferimento è ai risultati diRoma e Torino. «Bisogna cambiare classe dirigente», è il mantra
che ha ripetuto a “CorriereLive”. Niente «rottamazione»,
ma, piuttosto «rigenerazione».
Parisi dice di non temere
che le parole dure contro capigruppo e “prime linee” sfocino
in una nuova scissione: «Sarebbe la scissione dell’atomo...»,
ha scherzato, molto caustico. Il
“ricostruttore” sembra non
avercela con nessuno in particolare, non fa nomi, ma, - e forse è peggio - parla di un «ciclo
che si è chiuso». Poilascia intuire la ragione per cui ha comin-
ciato ad alzare i toni, cioè che
«si voterà prima del tempo», e
concede una citazione al solo
leader del Carroccio: «Salvini è
uno che crea il nemico, io parlo a tutti».Parisi rivendica la leadership per la componente
«moderata» della coalizione,
«capace di unire», poi, però, ci-
ta - per la prima volta - il dato
nei sondaggi di Fi, partito al
quale non è iscritto: «Non può
pretendere la leadership perchè è avanti soltanto dello
0,2%», dice. Ma su chi? Intanto,
però, ha condiviso la linea dellaLega -e pure diMassimo D’Alema, che il Cavaliere starebbe
sondando -: «Dopo il referendum non ci saranno governi di
larghe intese», ha aggiunto.
Berlusconi prima di scegliere il “modello” da seguire, di
promuovere un “mix” tra i due
diversiprogetti, aspetta di vedere quale sarà la nuova legge
elettorale. Ai tanti azzurri che
lo hanno chiamato, però, ha
dato anche rassicurazioni. La
sua segreteria è già al lavoro
per fissare interviste, mentre il
comizio per il “no” che farà segnare il suo ritorno su un palco
- a fianco degli altri segretari potrebbe tenersi a Milano, ma
ci sono tre diverse ipotesi.
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ITALIA
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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::: MARASMA 5 STELLE
Il caso nella città dell’Appendino
La consigliera grillina che non paga l’affitto
Deborah Montalbano è membro della Commissione Emergenze abitative del Comune di Torino, di cui è debitrice
::: segue dalla prima
MATTIAS MAINIERO
(...) Diamine, un’esperta è
un’esperta.
La Montalbano è presidente (o presidenta?) della
Commissione comunale sulle Politiche sociali e membro della Commissione per
l’Emergenza abitativa. In breve:si occupa di chiha problemi con la casa, sfrattati, senzatetto, inquilini in cerca di
sistemazione migliore e povericristi vari. Titolo di merito: si è sempre interessata,
come lei stessa spiega, di
emergenza abitativa. Titolo
accessorio: è assegnataria di
una casa popolare. Titolo accessorio bis: è morosa nei
confronti dell’Atc, l’Agenzia
territoriale per la casa. Dobbiamo ammetterlo: il curriculum giusto c’è. E ci sono
anche le referenze: Deborah
è una grillina doc, una della
prima ora, mica una così, e
alle elezioni comunali ha ottenuto più o meno 300 voti
di preferenza. Non è un plebiscito, ma è certo che a votarla non sono stati solo i parenti stretti. Anche qualche
amico e amica.
Diamo anche per assodato,
::: IL PERSONAGGIO
come precisa la Montalbano,che ad oggi sono stati verIL DEBITO
sati 565 euro. Resta il fatto
La consigliera comunale torinese del Movimento 5 Stelle Deborah
che Deborah Montalbano è
Montalbano è al centro di una bufera a causa di alcuni
morosa e che ha
debiti arretrati che ha con l’Atc, l’ente comunale propriepure un piccolo
tario della casa in cui abita nel quartiere Vallette. La grillina è stata eletta nell’ultima tornata elettorale prendendo
conflitto di interestanti voti da coloro che hanno grossi problemi di disagio
se: da debitrice si
sociale. E, a quanto pare, di difficoltà ne ha avute parecoccupa delsuo crechie negli ultimi anni, tanto da accumulare un debito di
ditore. Non sarandiverse migliaia di euro per canoni non pagati dal 2009
no inesperti, queche non riusciva a estinguere essendo disoccupata e con
una figlia a carico.
sti grillini, ma ammettiamolo: un
IL COMPENSO
po’ casinisti lo soDa luglio però percepisce un compenso dal Comune di
no. Difetto di gioTorino, una cifra non fissa ma somma dei gettoni di preventù. Speriamo Deborah Montalbano senza accumulati, per un massimo di circa 1.400 euro
netti. Ed ecco che la polemica nasce dal fatto che nonosolo che, crescenstante i tre mesi da consigliera, Deborah Montalbano
do,non diventino molto casinon avrebbe ancora saldato il debito (o parte di esso) né si sarebbe
nisti. Per esempio, non vorpresentata a un appuntamento programmato proprio con Atc per met-
remmo che la Montalbano
fra qualche tempo diventasse presidente dell’Agenzia
territoriale per la casa di Torino. Meglio pagare prima tutto il dovuto (cosa che, siamo
più che sicuri, avverrà a breve) e magari cambiare anche strategia, se non altro comunicativa (cosa di cui non
siamo sicuri).
LA DIFESA
Scrive Deborah Montalbano: «L’emergenza sociale ha
trovato speranza nel Movimento 5 stelle e nei loro possibili interlocutori o portavoce. Io rappresento questa re-
tere a punto un piano di rientro.
LA PROTESTA PER IL COMMISSARIAMENTO DI BAGNOLI
De Magistris va al corteo e poi chiede il rimborso
GLI ARRETRATI
Secondo il sito Lo spiffero,
che per primo ha dato la notizia, Deborah Moltalbano,
che però smentisce e riduce
la cifra senza indicarne un’altra, deve all’Atc quasi 9 mila
euro di arretrati, più qualche
spiegazione,visto che,pattuito un piano di rientro, non
avrebbe versato le relative rate, anche dopo essere diventata consigliere comunale.
Fermi tutti, non fraintendete: la Montalbano, senza
ironia, è sicuramente «persona pulita e onesta», come
hanno scritto, prima di
scomparire dalla bacheca, i
suoi fan su Facebook (oggi si
fa tutto su Facebook, prima
o poi si faranno anche le ingiunzioni di pagamento).
::: ELISA CALESSI
■■■ Un presunto buco nel bilancio
2015 di 5 milioni di euro. Questa è
l’ipotesi al centro dell’inchiesta che
ha portato, ieri, la Guardia di Finanza negli uffici del comune di Torino.
Per ora l’inchiesta, guidata dal gruppo della procura che indaga sui reati
economici, è senza indagati. E senza
ipotesi di reato. Ma il bersaglio è
l’amministrazione comunale allora
guidata da Piero Fassino. Si punta a
fare luce su una presunta «discrasia»
fra i conti dell’amministrazione e
quelli di alcune società partecipate,
fra cui quella di trasporti Gtt e quella
per le infrastrutture legate ai trasporti InfraTo. Tutte partecipate dal Comune al cento per cento.
Subito il M5S, che ora con Chiara
Appendino governa la città,ha cavalcato la vicenda. «Mancano 5 milioni
dieuro albilancio 2015 firmato Fassi-
Un mese fa alcuni napoletani hanno protestato
a Roma contro il Governo per il commissariamento di Bagnoli. Con
loro pure il sindaco De
Magistris.
Solo che mentre i circa
cinquecento napoletani
si sono pagati il bus per
andare a Roma, il sindaco s'è fatto rimborsare
le spese. E con lui il vicesindaco Del Giudice, l'assessore Piscopo e l'addetto stampa Annunziata.
Rimborsi da cento euro
a testa per dare forza alla protesta anti-Bagnoli.
La notizia è stata riportata dal quotidiano Metropolis e riguarda la nota
questione del commissariamento da parte del
governo del porto di Bagnoli, da riconvertire
col territorio adiacente,
e che il sindaco di Napoli non ha gradito, tanto
da ricorrere al Consiglio
di Stato per opporvisi.
altà». Non va: se la speranza
è quella di uscire dalle difficoltà diventando morosi,
meglio sarebbe per i Cinquestelle proporre vie alternative. Anche perché c’è da supporre che tanti altri, pur lottando come la Montalbano
per la «sopravvivenza» (parola di Deborah), il loro affitto
lo pagano regolarmente, e
non sono neanche consiglieri comunali. Come fanno?
Salti mortali, presumiamo,
come si fa un po’ in tutta Italia. E come farà, così ci sembra di aver capito, lo stesso
consigliere comunale grillino. Dice di nuovo la Montalbano: «Venerdì 21 ottobre
(dunque oggi, ndr) ho appuntamento per effettuare il
piano di rientro e grazie ai
tanti cittadini che mi hanno
sostenuto ho la garanzia di
un rimborso spese mensile».
Si riferisce chiaramente ai
gettoni di presenza. E poi:
«Da domani lavorerò ancora con più tenacia e più coraggio».
Il primo piano di rientro
pare sia saltato. Saltato anche, per impegni istituzionali, un incontro con l’Agenzia
per la casa. Il secondo incontro e il secondo piano, non
dubitatene, andranno a
buon fine. Pagano i cittadini,
come dice Deborah Montalbano: gettone di 120 euro a
seduta,a settembre 2.280 euro lordi (dal sito del Comune). L’agenzia per la casa di
Torino è in una botte di ferro. E poi non veniteci a dire
che la politica non serve.
P.S. Diffusasi la notizia della morosità Deborah Montalbano ha commentato: «Prevedevo già da tempo questo
tipo di attacco politico». Ieri,
nella mia cassetta della posta, è arrivato un avviso per il
pagamento di una bolletta
dell’energia elettrica (tra i
tanti pagamenti, questo era
sfuggito). Posso dire alla società che mi sono stufato di
subire attacchi politici?
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La Guardia di Finanza indaga sull’amministrazione passata
Inchiesta su un buco di 5 milioni della giunta Fassino
no. Il mito della buona amministrazione della sinistra di Torino», scrive
su Twitter Beppe Grillo. E sul blog ha
dedicato un intero post alla faccenda: «Mentre la città si riempiva di poveri,milioni di euro sparivano dal bilancio comunale. Eppure quella di
Fassino veniva descritta come l’amministrazione perfetta e tutti igiornalisti si sorprendevano della vittoria
del Movimento 5 Stelle, solo i torinesiavevano capito tutto e ci hanno dato fiducia. Chiara Appendino e la
sua giunta con i cittadini al loro fianco rimetteranno in piedi la città».
Dal punto di vista politico, il tentativo del M5S è di usare l’inchiesta per
attaccare il Pd anche a livello nazionale e recuperare rispetto alle difficoltà incontrate da Virginia Raggi a
Roma: «Se Torino sta così», continua Grillo nel post, «figuratevi Roma, la città del Pd e di Mafia Capitale, stiamo riparando idanni che hanno creato in decenni di malgoverno
e illegalità diffusa. Oggi nessuno del
Pd parla. Neppure fiatano. Bene.
Continuate così. State zitti e lasciateci lavorare».
L’ex sindaco Fassino, in una nota,
difende il suo operato: «Le politiche
di bilancio», scrive, «sono sempre
state gestite con rigore e trasparenza,nelrispetto delle leggi e dei principi contabili, sottoposto periodicamente agli organismi di verifica contabile,conseguendo sempre gli equilibri di bilancio e realizzando in cinque anni una consistente riduzione
dell’indebitamento della città di ol-
tre 500 milioni». E facendo riferimento all’indagine sui bilanci 2015 del
Comune e di alcune partecipate: «In
ogni caso un’inchiesta non può essere commentata prima di conoscerne i rilievi precisi che valuteremo
quando saranno noti».
A sollevare il caso, provocando l’iinizativa della procura e della Corte
dei Conti, erano stati dei consiglieri
di opposizione di centrodestra, tra
cui Alberto Morano, ex candidato
sindaco indipendente di Lega Nord
e Fratelli d’Italia. Si si trovassero riscontri, l’ipotesi è che si proceda per
falso in atto pubblico. La storia era
emersa a settembre su alcunigiornali. In pratica nel rendiconto del Comune di Torino, riferito al 2015, non
c’erano crediti e debiti con due parte-
cipate, Gtt e InfraTo. Non solo: nella
relazione allegata al bilancio compariva la situazione debiti-crediti di tutte le società partecipate, tranne quelle due. Secondo il quotidiano La
Stampa, che si è occupato della vicenda, i funzionari del Comune, rispondendo al consigliere di opposizione Morano che chiedeva spiegazioni, ammisero che «quei dati non
sono stati mai forniti».
Ma le stranezze non finivano lì.
Nel bilancio 2015 di una delle due
partecipate, la Gtt, compare un credito di 40 milioni verso il comune di
Torino che manca, invece, nel bilancio comunale.
Chiara Appendino, appena insediata,si era accorta diqueste anomalie e aveva incaricato una società di
consulenza di fare una revisione sui
conti. Ora, la cosa è nelle mani dei
magistrati.
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ESTERI
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::: NUOVA GUERRA FREDDA
Tensione May-Lavrov
Flotta russa verso la Manica
Londra: «È un’aggressione»
Il Cremlino manda otto navi fra cui una portaerei a finire il lavoro
in Siria. Ma le fa passare dal Canale e la Gran Bretagna si infuria
::: MIRKO MOLTENI
■■■ Una grossa squadra na-
vale russa si dirige verso le acque siriane per aumentare il
potenziale da scatenare contro l’Isis e gli altri jihadisti avversari di Assad, ma Londra la
pensa diversamente e parla di
«aggressione russa» in Europa, per il solo fatto che le navi
stanno solcando acque vicinissime alla Gran Bretagna. Il primo ministro inglese Theresa
May ha dichiarato infatti durante un vertice dell’Unione
Europea a Bruxelles: «Nonostante la Brexit dobbiamo continuare quella robusta e condivisa postura di fronte all’aggressione russa. Dobbiamo
pressare la Russia perché fermi le sue atrocità in Siria». E
ciò, nonostante Mosca abbia
sospeso i bombardamenti su
Aleppo per favorire la creazione di corridoi umanitari, seppure sia uno stop temporaneo
in attesa diriprendere la spallata finale.
Il ministro degli Esteri russo
Sergei Lavrov ha ribattuto alla
May additando come prima
causa dei disastri in Medio-
::: LA SCHEDA
VERSO LA SIRIA
La flottiglia russa nel Mare del
Nord è composta da otto navi
fra cui la portaerei Admiral Kuznetsov, un colosso da 60.000
tonnellate, più piccola delle
portaerei americane, ma pur
sempre dotata di 37 aerei da
combattimento, fra Sukhoi
Su-25 e Su-33 e Mig-29, più
26 elicotteri Kamov. Fra le altre
navi, la più potente è l’incrociatore Pietro il Grande, a propulsione nucleare, che da solo imbarca 20 missili antinave Granit, più 230 missili antiaerei di
varia gittata. La squadriglia è
salpata pochi giorni fa da Severomorsk, nella penisola di Kola, ed è stata individuata martedì da aerei da ricognizione P-3
Orion dell’aviazione norvegese.
CONTRO L’ISIS
La squadra del Nord porterà fra
pochi giorni a oltre 20 unità
l’entità totale della flotta russa
dislocata in Siria, già rafforzata
pochi giorni fa anche dall’arrivo di tre unità aggiuntive dalla
flotta del Mar Nero, le corvette
Mirazh, Serpukov e Zelenyy
Dol, unità piccole, ma armate
con missili da crociera Kalibr
con cui bombardare obbiettivi
terrestri dell’Isis, e anche con
missili antinave Malakhit.
riente, dalla Libia alla Siria, «le
interferenze occidentali e la
mania di voler cambiare i regimi politici a casa altrui».
La Gran Bretagna ha il dente avvelenato perché si sente
sfidata dalla squadra navale
della Flotta del Nord, salpata
pochi giorni fa da Severomorsk, nella penisola di Kola, e
che dopo essere stata segnalata martedì da aerei da ricognizione P-3 Orion dell’aviazione
norvegese al largo della Scandinavia, presso Trondheim, è
poi passata a 160 km dalla Scozia, discendendo nel Mare del
Nord. Ora la flotta si accinge a
entrare nel canale della Manica, a poche miglia dalle coste
inglesi. In sé nulla d’illegale, le
navi russe percorrono acque
internazionali e hanno diritto
di libero passaggio, come del
resto la stessa flotta americana
ha sempre rivendicato in tutti
gli oceani del mondo per le
sue forze.Ma brucia aglianglosassoni il messaggio non verbale del capo del Cremlino,
Vladimir Putin, che mostra di
non farsi intimorire.
Ierila flotta britannica, la Royal Navy, ha iniziato a pedina-
re da vicino le navi russe, inviando sulla loro scia l’incrociatore Duncan e la fregata Richmond. La squadra russa aggirerà nei prossimi giorni la
Spagna ed entrerà nelMediterraneo dallo Stretto di Gibilterra, puntando dritta verso le acque antistanti la Siria, forse rifornendosi nella base di Tartus. È composta da ben otto
navi fra cui spicca la portaerei
Admiral Kuznetsov, un colosso da 60.000 tonnellate, più
piccola delle portaerei americane, ma pur sempre dotata
di 37 aerei da combattimento,
fra Sukhoi Su-25 e Su-33 e
Mig-29, più 26 elicotteri Kamov.Fra le altre navi, la più potente è l’incrociatore Pietro il
Grande, a propulsione nucleare, che da solo imbarca ben 20
missili antinave Granit, più addirittura 230 missili antiaerei
di varia gittata. Il che fa della
nave intitolata al famoso zar
del 1700 un «arsenale galleggiante» in grado di fornire alla
squadra navale un notevole
ombrello contro eventuali sorprese dall’aria. La squadra del
Nord porterà fra pochi giorni a
oltre 20 unità l’entità totale del-
la flotta russa dislocata in Siria,
già rafforzata pochi giorni fa
anche dall’arrivo di tre unità
aggiuntive dalla flotta del Mar
Nero, le corvette Mirazh, Serpukov e Zelenyy Dol, unità piccole, ma armate con missili da
crociera Kalibr con cui bombardare obbiettivi terrestri dell’Isis, e anche con missili antinave Malakhit. Dato che i jiha-
disti non possiedono aviazione,né navidi superficie,la presenza massiccia di navi con armamento antiaereo dà un preciso ammonimento agli Usa e
ai loro alleati, indicando che l’«
Armada» russa è in grado didifendersi da ogni tipo di minaccia e che sarebbe in grado pure di sventare un tentativo di
«no-fly zone» che eventual-
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ESTERI
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::: NUOVA GUERRA FREDDA
L’Europa pensa a farsi di nuovo male da sola
Putin combatte il Califfato
Gli Usa vogliono punirlo
Si parla di sanzioni contro chi sostiene Assad. Ma è Obama che ha rifiutato
più volte la tregua in Siria. E si è macchiato di stragi con bombe e droni
cronaca. Gli Usa demonizza- re i «nazareni», specie armeni.
no il leader del Cremlino per Hanno ripetuto la tattica falliRENATO FARINA
trovare un diversivo alle pro- mentare di Afghanistan 1979,
(...) minaccia di guerra mon- prie responsabilità nell’attuale allorché finanziarono, armarodiale. Figuriamoci. Chi sta ad- caos del mondo. Vogliono far no e benedissero Bin Laden,
dosso alla Russia è la Nato, che dimenticare la guerra contro pretendendo di battere i russi
fa di tutto per far sentire il pro- l’Iraq e la disastrosa politica di per interposti islamici. Ora vorprio fiato sul collo all’Orso rus- occupazione di Baghdad che rebbero piantare bandierine a
so. Invece di mandare truppe ha generato la nascita dell’Isis stelle e strisce sulbordo delMecontro l’Isis, puntiamo icanno- e liberalizzato il
diterraneo a funi e mandiamo i nostro soldati genocidio deicrirore di opinione
(italiani!) al confine di chi sta stianiedegliyazipubblica indicombattendo lo Stato Islamico di, mai difesi sul
gnata contro
anche per noi. Dove sta la logi- serio dai generaMosca. Ancor
ca? Dicono: c’entra la Crimea, loniyankees.Depiù meschinac’entra il Donbass, zone della siderano seppelmente, Obama
Ucraina a maggioranza etnica lire il ricordo delintende così far
e culturale russa, appoggiate le azioni demenvincere le elezioda Mosca nella richiesta di in- ziali dei propri
ni a Hillary Clindipendenza da Kiev. Scuse. In droni che amton, che ha sulla
realtà ci sono in corso trattati- mazzano innocoscienza come
ve diplomatiche. Ieri si sono ri- centi a man sal- Vladimir Putin [Ansa]
minimo le stratrovati a Berlino i rappresen- va, senza bare
gi della Libia, e
mente Washington volesse far La portaerei Admiral
tanti di Russia, Ucraina, Ger- proprie ma molte altrui, grazie adesso passa per un argine alimporre usando i suoi caccia Kuznetsov, 60.000
mania e Francia per discutere ai telecomandi azionati da ol- l’orrore. Ma va’ là.
di base in Turchia. Del resto, tonnellate, guida la
soluzioni positive. Putin ha an- tre oceano. Vogliono rovescial’imminenza delle elezioni flottiglia di otto navi
nunciato di accettare, nel per- re con la propaganda la sentenGUAI PER NOI
Flotta del Nord
americane potrebbe anche della
durare
dei
colloqui,
la
presenza
della
realtà:
hanno
perso
su
russa in rotta verso la
Non ci caschiamo. Invece il
spingere i vertici USA a forzare Siria. Imbarca 37 aerei
za nel Donbass di truppe inter- tutta la linea. Sono arrivati ad
la situazione per obbligare an- da combattimento, fra
nazionale (Ocse). Niente da fa- armare e addestrare (purtrop- governo Renzi sì. Timidamenche un eventuale Trump vinci- Sukhoi Su-25 e Su-33 e
re.Putin va dipinto come ildia- po lo ha fatto anche l’Italia al te il ministro della Difesa Pinottore a ritrovarsi prigioniero di Mig-29, più 26
volo.
tempo di Monti ed Enrico Let- tiavverte che non bisogna romuna situazione irreversibile.
Perché? Basta non dico stu- ta) truppe islamiche che si so- pere con Mosca, poi spediaelicotteri Kamov [Ansa]
diare la storia, ma ricordare la no date da fare nel perseguita- mo militari e adottiamo misu© RIPRODUZIONE RISERVATA
re da guerra commerciale su
imposizione di Washington.
Bella forza. L’America non ci
ha rimesso un dollaro, mentre
le nostre imprese a fine 2015
avevano perso in esportazioni
verso la Federazione Russa 3,6
miliardi di euro, soprattutto in
prodotti manifatturieri ed aliLe famiglie dei comandanti trasferite da Mosul alla Siria. Per gli iracheni c’è lo zampino turco
mentari. Per non parlare dei
::: MAURIZIO STEFANINI
mancati investimenti putiniani, dopo che, con mossa astu■■■ Mentre va a fondo l’offensiva su Mota, siamo stati il solo Paese che
sul, alcune decine di famiglie di capi del
ha sequestrato beni ai tycoon
Califfato si stanno trasferendo con pulmirussi.
nifino a Raqqa senza apparentemente inD’accordo: ci sono principi
cappare in posti di blocco, né essere scoche non hanno prezzo. Ma qui
perti dai voli di ispezione degli Alleati. Sosono proprio i principi e i valono aiutati sotto banco da Turchia e/o
ri a spingerci a dar torto a chi
Usa? È un sospetto che rimbalza attraverconsidera Vladimir come il reso la rivista Asia News, riecheggiando
divivo Adolf. Insistono dalla
dubbi espressi da ambienti dei cristiani
Casa Bianca: ad Aleppo è l’iniracheni.
ferno ed è colpa di Mosca. PuDa giorni circola in Iraq la voce di un
tin assassina bambini. Non siaaccordo per trasferire i miliziani dell’Isis
mo ciechi.Ma adesso gliamerida Mosul in Siria, soprattutto a Raqqa e a
cani sembrano spiaciuti alla
Deir Ez Zor: con il sostegno, l’appoggio e
notizia che la Russia ha prorola complicità dimolti Paesi,fra i quali alcugato di altre 24 ore la tregua, e
ni che ufficialmente combattono la stessa
non colpirà la città martire dal
Isis. Ora, riferisce Asia News, «queste voci
cielo e dalla terra. Possibilità di
cominciano a trovare conferme» nella te- I pulmini bianchi con le famiglie dei capi Isis a Raqqa [AsiaNews]
evacuazioni, cibo, bambini
stimonianza di un abitante di Raqqa che
tratti al sicuro. Respiriamo per
ha riferito di aver visto 10 furgoni bianchi se di familiari dei capi e volontari stranieri dell’Isis dall’Iraq, in modo da poterlo poi
questo. Ha ragione Papa Franseguiti da 12 auto fare ingresso in città in dell’Isis.
cesco a invocare urbi et orbi di
usare contro Bashar Assad. Peraltro, la
fila indiana. E i furgoni bianchi sono i tipiLa notizia è rimbalzata attraverso i so- macchina di propaganda del Califfato,
smetterla coi bombardamenti
ci mezzi di trasporto che l’Isis mette a di- cial media, che non sono fonte particolar- l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani,
e di tutelare gli innocenti. A
sposizione gratuitamente per il servizio mente affidabile. E il sospetto di complici- l’Afp e Sky 24 in arabo riferiscono invece
questo punto è necessario. Ma
urbano a Mosul. Da questi veicoli sareb- tà tra forze alleate e Isis espresso dai mem- l’opposto: è a Mosul, ritenuta più sicura,
ci ricordiamo molto bene che
bero scesi decine di passeggeri, soprattut- bri della «Falange di Babilonia» (miliziani che sarebbero arrivate 70 famiglie dei cafu Francesco a indicare in Puto donne e bambini che comunicavano cristiani inquadrati nelle forze irregolari pidell’Isis provenienti da Raqqah. In quetin il difensore dei cristiani
fra di loro con idiomi stranieri e dialetti sciite. D’altra parte, la scelta dell’aviazio- sta guerra di notizie che accompagna la
quando insieme imposero a
arabi non riconducibili all’iracheno né al ne alleata di concentrarsi sulle posizioni guerra di pallottole una cosa sicura però
Obama di non bombardare
siriano.Scortate da guardie armate per ga- di Mosul piuttosto che sul bombardare c’è:in questo momento tra Raqqah e MoDamasco favorendo i ribelli
rantire la loro protezione, le famiglie sono veicoli con a bordo donne e bambini po- sul si va avanti e indietro in piena sicurez(di fatto il Califfo) .
state alloggiate nelle case per gli studenti trebbe avere una logica squisitamente mi- za, a onta dei satelliti e aerei americani,
Qualcuno deve spiegare codel quartiere Al Rumeileh. Il tutto ha fatto litare. Ma potrebbe avere anche una logi- russi, francesi e iracheni.
me si fa a condurre una guerpensare alla gente di Raqqa che si trattas- ca militare l’idea di favorire l’evacuazione
ra, da tutti - anime brutte e ani© RIPRODUZIONE RISERVATA
::: segue dalla prima
Dei terroristi non si butta via nulla
«Erdogan vuol salvare i capi Isis»
me belle - ritenuta necessaria,
che però sia pulita,dove sitaglino solo le molecole cancerose
dello Stato Islamico, ritenuto il
Male assoluto, senza coinvolgere i civili con cui gli assassini
sono mescolati.
Non sidovrebbero fare guerre, lo sappiamo. Neanche contro i nazisti, neppure contro
chi sta commettendo mentre
parliamo un genocidio e minaccia di passare a finire il lavoro sul Tevere? Lo scrisse già
don Lorenzo Milani («L’obbedienza non è più una virtù»,
1965): ormai nelle guerre i soldati morti sono un incidente; a
riempire le fosse sono i civili, e
ibambini gremiscono gliobitori. Non ci rassegniamo a questo.Ma che fare? Quale alternativa? La diplomazia, certo. Con
il Califfo e Al Qaeda?
Putin spiegò a Berlusconi come si sarebbe potuto risparmiare molte vite. Glielo spiegò
l’anno scorso, in Crimea. Se
tutti i grandi Paesi avessero
messo a disposizione truppe
di terra, attaccando dai quattro punti cardinali lo Stato Islamico, lo si sarebbe potuto annientare. L’idea berlusconiana
di Pratica di Mare (2002): America, Russia, Nato, Europa,
qualche Paese islamico, anche
la Cina. Tutti avrebbero pagato un prezzo, e ciascuno ovviamente avrebbe avuto peso sul
destino del Medioriente. Putin
si disse disposto a lasciare il comando agli americani. Niente
da fare. Nessun accordo.
IL MALE
Da lì la orrenda necessità
dei bombardamenti, che anche quando sono chirurgici
amputano dove non dovrebbero. Putin ha avanzato la proposta di una tregua e di coordinamento dell’azione, senza eliminare Assad, lo scorso luglio.
Il 10 settembre Serghei Lavrov
e John Kerry firmano l’accordo. E che succede? Sorpresa. E
«per errore», il 17 settembre aerei americani colpiscono la caserma di Assad a Deir Er Zour,
assediata daijihadisti, e uccidono di 90 soldati. Segnale chiaro. Non vogliono che siano i
russi a vincere contro il Califfo.
Perquesto accadde quel piccolo errore. Tecnica ovvia: scuse
per sé e accuse per Putin. Gli
americani lo sanno.Aleppo oggi è come Stalingrado nel
1942-43. Chi vince lì, annienta
ilnemico, arriva a Berlino. Allora l’Armata Rossa sconfisse le
truppe tedesche e rumene: e
Hitler fu spacciato. Churchill e
Roosevelt se ne compiacquero.Cifossero stati Obama e Hillary, avrebbero bombardato i
russi. Anzi no, solo Putin. Perché non è comunista.
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ESTERI
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Il terzo dibattito presidenziale
Trump sconfitto? Mah... ricordate la Brexit
Donald, l’«isolazionista», più convincente della «crociata» Clinton. Per i media, ovviamente, lui ha già perso
::: PAOLO BECCHI
CESARE SACCHETTI
■■■ La cornice scelta per l’ultimo dibattito presidenziale è
l’università del Nevada a Las
Vegas. Questa volta la formula del dibattito cambia rispetto a quello precedente, il pubblico qui non interagisce con i
candidati in studio e si torna
verso una versione più soft
della discussione molto simile al primo confronto. Il conduttore è Chris Wallace della
Fox News, ed è forse il primo
conduttore di tutti e tre idibattiti che si mostra davvero imparziale e non riserva un trattamento diverso ai due candidati. Non è superfluo soffermarsi su questi aspetti perché, fin dai primi momenti di
questa campagna elettorale,
l’opinione pubblica italiana
non ha avuto la possibilità di
farsi un’idea sul profilo dei
due candidati, dal momento
che giornali e televisioni non
sono diventati altro che una
massiccia macchina di propaganda al servizio della Clinton. Anche all’indomani del
confronto, sui giornali italiani, è possibile leggere il presunto trionfo di Hillary al terzo dibattito e il «suicidio» di
Donald. Non si sa in questa
campagna elettorale quante
volte si sia suicidato Trump
per imedia, o quante volte abbia trionfato Hillary, ma un fatto appare chiaro: comunque
vada, vince sempre lei.
ABORTO
Il confronto parte in sordina, con i temi della corte suprema e dell’aborto tra le prime domande, e le prime scaramucce tra i candidati si vedono sulla differente visione
dell’interruzione di gravidanza: per Trump è fondamentale difendere la vita e va impedita «l’interruzione di gravidanza anche al nono mese»,
mentre Hillary difende il diritto di scelta autonoma delle
donne.Sull’immigrazione iniziano a scaldarsi gli animi e
the Donald ha buon gioco a
bia torto e non ci saranno brogli l’8 novembre, appare difficile certificare la regolarità di
un’elezione che ancora non
ha avuto luogo.
AL GORE
sfruttare uno dei suoi cavalli
di battaglia, aiutato in questo
anche dalla domanda di
Chris Wallace alla Clinton, favorevole a un’America senza
confini come hanno rivelato
le email di Wikileaks. Hillary
si difende ricordando il fatto
che in quelle email il tema dei
confini «era riferito all’energia», e subito dopo passa abilmente ad associare Wikileaks
al presunto hackeraggio della
Russia, così da far sembrare
Trump «un burattino» nella
mani di un Paese colpevole di
ingerenze illecite nella campagna elettorale americana.
Lo aveva fatto anche nel primo e nel secondo dibattito,
ma non si sa quanto questa
strategia sia efficace dal momento che Putin attualmente
risulta essere uno degli uomini più popolari negli Usa, come ha rivelato qualche tempo fa la rivista Time. La discussione continua sulla politica
estera,e qui emergono di nuovo le due differenti visioni dei
candidati sul ruolo degli Usa
nel mondo: mentre la Clinton
ripete che gli «Stati Uniti non
devono ritirarsi dai teatri di
guerra», Trump ribadisce la
necessità di un disimpegno
militare di Washington a partire dalla presenza della basi
militari in Arabia Saudita e in
Giappone. Isolazionismo e
spirito di crociata, questa
«coincidentia oppositorum»
Dopo la Turchia, l’America di Obama perde un altro alleato storico. Il presidente filippino, Rodrigo Duterte, in visita a Pechino, ha attaccato gli
Stati Uniti e ormai parla
apertamente di «separazione» da Washington.
Già nella serata di ieri,
durante l’incontro con la
comunità filippina che vive a Pechino, Duterte
aveva dichiarato che «è
tempo di dire arrivederci» agli Stati Uniti e ha affermato che non intende
recarsi negli Usa nel corso del suo mandato.
poter riconoscere la regolarità delle elezioni, fino a quando queste non avranno avuto
luogo. Ed è questo che fa parlare al Corriere della Sera di
«autogol» del candidato repubblicano in quanto sarebbe un «disastro mettere in discussione la legittimità del
processo elettorale». Donald
avrebbe così «spaventato i
conservatori moderati e gli
elettori indipendenti». Anche
ammettendo che Trump ab-
Quegli eleganti slogan della sinistra
Madonna promette sesso orale a chi vota Hillary. Lei può; invece detto da destra suonava volgare
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIUSEPPE CRUCIANI
Obama perde
anche le Filippine
ha da sempre caratterizzato
lo spirito americano. Ora questo spirito è lacerato, diviso.
Se da un lato Trump incarna
lo spirito isolazionista, dall’altro Clinton rappresenta lo spirito di crociata.
Arriva poi la domanda sulla regolarità delle elezioni rivolta a Trump, ilquale più volte nel corso di questa campagna elettorale ha paventato il
rischio di «brogli». Trump afferma di non essere sicuro di
Il «complesso Lewinsky»
::: segue dalla prima
ALLEATO STORICO
FRA LE SUE DONNE
Donald Trump con, da sinistra, la nuora Lara, la
moglie Melania, la figlia Ivanka e l’altra nuora
Vanessa. A destra, in alto, Hillary Clinton [Ansa]
E non mancano iprecedenti in questo senso negli Usa
proprio nel 2000 quando Bush vinse una contestatissima
elezione su Al Gore grazie all’intervento di una controversa sentenza della Corte Suprema. Per il Corriere, Trump ha
commesso un errore mettendo «in discussione la credibilità e la legittima della democrazia americana». Nel 2000 fu il
partito democratico americano a metterla in discussione e
a nessuno saltò in mente di accusare i dem di irresponsabilità. Non si comprende poi perché i moderati come afferma
Charles Krauthammer dovrebbero essere spaventati da
questa affermazione, quando
è stato lo stesso Rudolph Giuliani, esponente storico dei repubblicani ed eletto a New
York con i voti dei moderati in
questione, a paventare il rischio di brogli elettorali. Per
qualcuno la Clinton ha già vinto l’8 novembre, mentre la
partita pare tutt’altro che chiusa, e in questo è utile ricordare il precedente della Brexit:
in quell’occasione tutti i giornaloni italiani erano ampiamente sicuri che avrebbe vinto il «remain». Ci ricordiamo
tutti com’è finita.
(...) di voti, lo scambio elettorale, il sesso in cambio della crocetta sulla scheda. E si sarebbe palesata la Boccassini
a mettere sotto osservazione centinaia di chiamate e di chiavate, vere e presunte. Immaginate la scena: una donna di spettacolo berlusconiana che offre lavoretti di bocca agli elettori per
far vincere il Cavaliere. Apriti cielo, sarebbe venuto giù di tutto.
Noi, che siamo uomini di mondo,
non siamo per nulla scandalizzati di
fronte all’offerta fatta dalla cantante
Madonna a chi voterà contro l’odiato
Trump. E siamo contenti che la Ciccone non incrocerà nella sua strada un
cerbero della procura di Milano. Ma,
in un secondo, la frase di Madonna
ha polverizzato tutte le accuse fatte al
magnate repubblicano di essere uno
stupratore seriale del genere femminile. Ripassate bene la frase pronunciata dalla star: «Se voterete Hillary io vi
farò un pompino a tutti e sono brava.
Lo faccio lentamente, adoro il contat-
to visivo e soprattutto ingoio». Chape- ghi fino alle caviglie che andavano beau: non c’è nessuna frase del reperto- ne per le Orsoline. E, per passare a
rio di Trump che abbia raggiunto tali tempi più recenti, Madonna ha supevette degne di una sceneggiatura sif- rato in creatività persino la trans filolefrediana. E questo mentre tutto il ghista Efe Bal che, ripudiata dal candimondo hollywoodiano definisce Do- dato del centrodestra a Milano Parisi,
naldone alla stregua di un lurido por- per rabbia offrì le sue specialità a chi si
co,un maiale,uno schifoso molestato- sarebbe presentato nel suo letto con
re.
la prova di aver scelto SaE come la mettono
la come sindaco di Milaadesso questi signori
no. Robetta, rispetto alla
con le parole dell’ingoiafellatio guardandosi netrice seriale? Per guardagli occhi della vip «de sire a casa nostra, nemmenistra». Trump a questo
no a Cicciolina, che pure
punto potrebbe regalarera candidata, venne in
ci l’ultimo show: votare
mente dioffrire certe prein segreto la Clinton e a
libatezze ai maschi in
urne chiuse presentarsi
cambio di voti. E non
nel camerino della Cicpossiamo dimenticare
cone con tanto di certifiMoana Pozzi che inven- Madonna [LaPresse]
cato elettorale in mano.
tò il mitologico Partito
E ora,cara mia,ilpompidell’Amore. Da candidata a sindaco no lo fai a me. Ma a pensarci bene,
di Roma nel 1993 si inventò una cam- potrebbe approfittarne soprattutto
pagna elettorale castissima: per due Billil consorte: lui sìche è un appassiomesi non girò un film hard, nessun nato.E magari Madonna è meglio delservizio fortografico e comprò pure la Lewinsky.
una collezione di abiti serissimi lun© RIPRODUZIONE RISERVATA
A SMARTMATIC
Il voto controllato
dall’amico di Soros
Secondo il «Daily Caller», quotidiano on-line conservatore, un’azienda legata a George
Soros controllerà «le
macchine per le votazioni in 16 Stati». Tra cui i
decisivi Arizona, Colorado, Florida, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Virginia. L’azienda si chiama Smartmatic ed ha sede a Londra.
Il presidente di Smartmatic è Lord Mark Malloch-Brown, che fa parte di Open Society, il celebre istituto fondato
da Soros.
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ATTUALITÀ
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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La donna incinta deceduta in ospedale
Morta con i gemelli
Indagati 12 medici
Un intero reparto sotto accusa per omicidio plurimo colposo
Il primario: «Qui sono tutti obiettori, ma questo è irrilevante»
::: CRISTIANA LODI
■■■ Ci sono dodici medici
indagati, cioè tutti eccetto il
primario Paolo Scollo e il suo
braccio destro Emilio Lomeo,
assenti al momento del fatto.
Ci sono gli atti: la denuncia
consegnata in Procura e l’accusa diomicidio colposo plurimo a carico dell’intero reparto di ginecologia e ostetricia
dell’ospedale Canizzaro (Catania).E ci sono i fatti: una giovane mamma che muore insieme con i suoi gemelli in realtà
mai nati.
Valentina ha 32 anni, è incita di5 mesi: fecondazione assistita. Dal 29 settembre al 15 ottobre la curano al Canizzaro
per una sospetta dilatazione
dell’utero.Proprio sabato mattina si sente male:vomito e dolorifortissimi. La febbre che sale a 38 e mezzo. Le danno tachipirina,spiega il suo avvocato. Alle tre del pomeriggio dello stesso 15 ottobre le fanno
un’ecografia, ma Valentina (si
legge nell’esposto consegnato
al pm Fabio Saponara) sta
sempre peggio. Urla dal dolore per quattro ore, riferisce ancora ildifensore Salvatore Milluzzo. E proprio in quella fase
di grave malore, anche uno
dei due feti dà segni di sofferenza. Anche un minuto può
risultare dunque fatale.Sichiede l’intervento del ginecologo, ma questi si rifiuta dichiarandosi obiettore di coscienza. «Fino a quando il feto è vivo, io non intervengo» stando
all’avvocato sarebbero queste
le sue parole. Di fatto il ginecologo non interviene. Il cuore
del bimbo smette di battere e,
senza vita, lo fanno vedere alla madre che continua a dolorare. Passano alcune ore e il
secondo feto esce spontaneamente dall’utero. Morto, anche lui. Stavolta a Valentina
viene risparmiata la vista. Lei
sta molto male, è ormai notte
fonda. Sepsi,la diagnosi.È gravissima. Rianimazione. Alle
due del pomeriggio muore.
SI POTEVA SALVARE?
Poteva essere salvata Valentina? Il fascicolo e l’ipotesi di
omicidio plurimo sono un atto dovuto. Servono per dare la
::: LA SCHEDA
LA PROCURA
La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati
12 medici dell'ospedale Cannizzaro di Catania per il caso
di Valentina Milluzzo. Il reato
ipotizzato è omicidio colposo
plurimo.Per la Procura, è un atto dovuto
IL DECESSO
La 32enne è deceduta il 16 ottobre scorso, dopo 17 giorni
di ricovero, alla diciannovesima settimana di gravidanza
Va da sé l’invio (solito) all’ospedale degli ispettori del ministro Beatrice Lorenzin. Prassicollaudata, ma non per questo sempre utile. È il momento del dolore.
INTERROGAZIONE
Valentina Milluzzo con il marito Francesco Castro [Ansa]
possibilità ai medici coinvolti
di difendersi ed essere presenti durante l’autopsia che dovrà stabilire la cause del decesso. Intanto Paolo Scollo, che è
anche presidente della Società italiana di ginecologia e
ostetricia, difende i suoi dottori: «Sono tutti obiettori nel mio
reparto» dichiara «noi non si
interviene fino a quando il
cuore del feto batte. In questo
caso c’è stato un aborto spontaneo, il medico ha agito correttamente diagnosticando
una sepsi». Ma se alla donna
fosse stato praticato l’aborto
tempestivamente? Un giudice dovrà accertare se poteva
salvarsi. Intanto l’attenzione
della Procura, ci fanno sapere
«è concentrata sulla verifica,
attraverso la cartella clinica,
dei protocolli d’intervento e
assistenza prestati alla paziente, oltre che ai controlli ai quali è stata sottoposta durante il
ricovero e in particolare durante la crisi che ha preceduto
il decesso».
BLOCCATA SU ORDINE DEL FIGLIO
La nonna-padrona fuori dai cancelli dell’azienda
::: NOEMI A. BARBUTO
■■■ «Non è un angelo, anzi, an-
drebbe preso a calci nel sedere a tutto spiano, ma non c’entra nulla con
la malavita o con i personaggi che
vanno in carcere». Con queste parole un don Mazzi «arrabbiato con se
stesso per essersi fatto prendere per
il naso e deluso» ci parla di Fabrizio
Corona.
«Idolatria», così il prete definisce il
male di Corona. Un virus che gli ha
preso l’anima e che lo fa sentire l’unico dio di se stesso, al di sopra di tutte
le regole. Una malattia che non si cura con il carcere, ma che semmai
con il carcere si aggrava. Ed è forse
stata una risposta punitiva troppo forte, sproporzionata rispetto al reato,
ad avere fatto aumentare in Fabrizio
quella rabbia e quel senso di rivalsa
nei confronti di uno Stato che gli ha
preso i suoi anni migliori ma che
non gli avrebbe preso anche i suoi
soldi.
Lungi dal voler fornire in qualche
modo un alibi, lo stesso don Mazzi
appare molto critico e severo nei con-
È stata bloccata al cancello della Gilardoni Raggi X
Maria Cristina Gilardoni, 83 anni, la nonna-padrona
dell’azienda di Mandello (Lecco) che per anni ha vessato con ogni mezzo i dipendenti, alcuni dei quali si
sono anche dimessi. A non farla entrare, per ben due
volte è stato il figlio-commissario, Marco Taccani Gilardoni, 54 anni, con l’obiettivo di normalizzare le relazioni con i dipendenti.
Ma anche delle polemiche.
«Ci sono ancora donne che
muoiono perché negliospedali si trovano a non essere assistite a causa dei medici obiettori» protesta Beatrice Bignone del movimento di Pippo Civati. «Questo del resto è il senso, se dobbiamo trovarne
uno, di questa terribile storia».
La deputata di Possibile presenta interrogazione urgente
al ministro Lorenzin: «Ho ritenuto di farlo» spiega «perché
non basta mandare gli ispettori in ospedale. Ci troviamo di
fronte a una conseguenza diretta di politiche sbagliate e
quello che denunciamo ormaida mesiè che l’applicazione della legge 194 sull’aborto
possibile negli ospedali è un
diritto di tutte le donne. La presenza di medici non obiettori
deve essere garantita per evitare tragici epiloghi come questo».
Elvira Morana di Cgil Sicilia,chiede l’istituzione diun tavolo tecnico: «Al di là di quello
a cui approderà l’inchiesta» dice la sindacalista «chiediamo
un confronto davanti a un tavolo tecnico perché il rispetto
dei parametri imposti dal ministero e la libertà dei medici
obiettori non possono tradursi in negazione del diritto alla
vita delle donne. Dopo un
evento luttuoso» prosegue
Morana «vengono subito avviate ispezioni dal ministero e
dall’assessorato alla salute ma
ci si ferma lì; non si procede a
una lettura con le parti sociali
deibisogni e dei problemi delle donne e sull’adeguatezza
delle procedure assistenziali».
Dopo che a Trapani una 26enne è morta prima di partorire
(forse per embolia) in Sicilia è
il secondo decesso in sei giorni.
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Parla Don Mazzi
«Corona malato di idolatria»
Per il prete l’ex fotografo dei vip deve uscire dal carcere ma senza andare nella sua comunità
fronti del re dei paparazzi. Si augura,
quindi, che non venga trattenuto ancora in carcere e dichiara di non sapere in questo momento se sarebbe
pronto a riaccoglierlo, perché si sente preso in giro. Tuttavia, non può
non ammettere che «la detenzione
non ha migliorato il carattere di Fabrizio, perché è stato trattato in modo ingiusto».
Tuttilo definiscono una causa persa, ma, per don Mazzi, Corona era
«un caso semplice». Ciò che invece è
difficile adesso per il prete è capire
perché sia ricaduto nell’errore. Non
si dà pace. Appare stanco, affranto.
Come si può buttare via così una
chance? Come si può avere così poco rispetto della propria vita? Inutile
cercare i colpevoli, «andava ancora
tenuto in comunità, invece, sul più
bello, ha ottenuto il permesso di an-
dare sul territorio. Anche la discrezione sui tempi andava lasciata a noi»,
riflette ad alta voce.
Infatti, se da un lato il carcere peggiora, dall’altro anche una libertà improvvisa e non controllata può essere dannosa per soggetti che tendono
a danneggiare se stessi. Don Mazzi ci
tiene a sottolinearlo: «In certi casi,
non è il carcere lo strumento più
adatto per cambiare una persona.
Sono necessarie strutture migliori degli istituti penitenziari, più idonee e
dignitose. È il momento che la magistratura e il governo lo capiscano».
In particolare, don Mazzi propone
l’abolizione del carcere minorile e
che i minori che commettono reati
siano affidati in piccoli numeri a
strutture pronte a rieducarli grazie al
lavoro di persone preparate per restituirli alla società come persone nuo-
ve.
Ed è questo ciò che avviene ogni
giorno all’interno delle comunità da
lui fondate, ben 40 distribuite su tutto il territorio nazionale, in particolare in Lombardia ed in Calabria, ognuna delle quali accoglie un numero
massimo di 30 ragazzi, per garantire
a ciascuno un trattamento individualizzato, che sarebbe impossibile realizzare in carcere.
Don Mazziha la sua ricetta per aiutarli: innanzitutto, arrivati in comunità, devono sbollire la rabbia che nutrono dentro, rabbia perché sono soli, non amati o amati male. Poi si cerca dicomprenderli, attraverso l’ascolto, e si lavora sulle loro anime con
metodi semplici: lo studio, lo sport,
la musica. Finché «capiscono che
dentro sono belli e non brutti come
gli hanno raccontato».
Puntare sui ragazzi, investire su di
loro, prestare loro più attenzione ed
impegnarsi nel loro recupero, è ciò
che dovrebbe fare uno Stato che ha
già pochissimi giovani, «se poi li perdiamo anche così, dove andremo a
finire?», osserva don Mazzi.
Ma quante volte è giusto perdonare? «Se sbagliamo 100 volte, dobbiamo essere perdonati 100 volte, perché la vita ha un valore», afferma il
prete, e solo attraverso la fiducia un
ragazzo ha l’opportunità di essere
migliore e di responsabilizzarsi.
«Una persona diventa quello che
gli altri gli dicono che sia», spiega il
prete. Così se un soggetto si sente ripete che è un criminale, è molto più
facile che lo diventi.
C’è un unico modo per uscire dalla devianza: ricevere fiducia e, nello
stesso tempo, credere di più in se
stessi, ossia iniziare ad amarsi. Importante risulta anche, secondo don
Mazzi, «crearsi compagnie positive,
perché non si può stare da soli, nonché sviluppare passioni che diano significato alla propria esistenza».
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ATTUALITÀ
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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L’avvocato Nino Marazzita racconta i criminali visti da vicino
«Bilancia era stupido, Pacciani innocente»
I serial killer sono poco intelligenti, ma sadici. Quella volta che ho fatto assolvere un assassino sapendo che era colpevole
“
::: GIUSEPPE POLLICELLI
■■■ Non ci fosse stato Gian-
ni Agnelli, l’avvocato italiano
per antonomasia sarebbe
probabilmente stato lui, Antonino Marazzita, per tutti Nino, nato a Palmi, in provincia
di Reggio Calabria, 78 anni fa
e tuttora vitalissimo, attivo su
più fronti, sempre impegnato
a far la spola tra il suo studio
legale situato in zona Fleming (Roma nord) e il Centro
Titanus Elios di Via Tiburtina
(Roma est), in cui si registra
per Rete 4 la trasmissione Forum, del cui cast Marazzita è
uno dei pilastri. Penalista di
rango,tra i più richiesti delnostro Paese, ha preso parte ad
alcuni dei più importanti processi nella storia italiana degli
ultimi quarant’anni, affermandosi anche come personaggio pubblico e protagonista delle cronache mondane.
Nella sua autobiografia,
uscita qualche anno fa per
Rizzoli, racconta di come
suo padre Giuseppe, avvocato a Palmi e convinto antifascista, allontanasse da
sé, alla fine della giornata
lavorativa, ogni preoccupazione maturata in tribunale. È così anche per lei?
«Sì. Nella mia carriera mi è
successo diverse volte di ricevere confidenze scottanti, talvolta relative a vicende delicate della vita politica nazionale, e ho sempre lasciato tutto
nel mio studio, evitando di
farlo entrare a casa».
Nella scelta di diventare
un avvocato penalista,
quanto ha inciso il modello
di suo padre?
«Ha avuto sicuramente un
peso. Lui mi ha trasmesso il
suo amore per la musica classica e per il latino, ma quando ero ragazzo mi ripeteva
spesso che il mestiere diavvocato è pesante, spingendomi
addirittura a intraprendere la
carriera artistica, prova ne sia
che mentre studiavo giurisprudenza frequentavo anche il Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma, dove mi sono diplomato come
regista».
Alla fine, però, ha scelto
la toga.
«Furono determinanti due
cose. Il rapporto personale
con un grande penalista sardo che esercitava a Roma,
Giuseppe Sotgiu, e la mia curiosità verso il male e chi lo
commette. Di fronte a un delitto sono istintivamente portato a valutare le evidenze
che potrebbero andare a difesa del presunto colpevole».
Sempre nella sua biografia scrive che quasi tutti gli
assassini con cui ha avuto a
che fare erano persone di
non grande intelligenza.
«Ilcosiddetto genio del male non l’ho mai neanche sfiorato. Il serial killer Donato Bilancia, che ho difeso, è per
esempio persona notevolmente poco dotata dal punto
di vista intellettivo».
Eppure non mancano gli
individui malvagi che sono
■ Sono stato
il legale
della famiglia
di Pasolini: ormai
non si arriverà
più alla verità.
Il caso Moro? Ci fu
una micidiale
convergenza
di interessi tra la
Dc, il Kgb e gli Usa
PASOLINI E MORO
■ Ho pagato a
caro prezzo i gossip
e la relazione con
Carmen Di Pietro:
si parlava
di me per il Csm
ma alla fine...
IL GOSSIP
Il legale a Forum, la trasmissione condotta da Barbara Palombelli su Mediaset [Olycom]
stati capaci di lasciare un segno nella Storia: Stalin, Hitler e via elencando.
«Sono dei bipolari che tendono alla follia e si “curano”
attraverso il potere. Il discorso, in proporzione, vale anche per persone meno inclini
al male».
E gli assassini seriali?
«Prendiamo ancora Bilancia: una volta risparmiò una
prostituta dopo che questa,
supplicandolo, gli aveva detto di avere un figlio.Non è stato un accesso di bontà: semplicemente, in quella circostanza, il sadismo di Bilancia
ha trovato pieno appagamento, avendo lui potuto esercitare su quella donna potere di
vita o di morte».
Per lei il male non ha mai
rappresentato una tentazione?
«Direi di no. E comunque
questi criminali sono un ottimo modo per avere a che fare
con il male tenendolo lontano da sé. È una continua verifica».
Le è mai successo di far
assolvere qualcuno della
cui colpevolezza fosse sicuro?
«Sì. A Macerata un uomo,
salito su un autobus per compiere una rapina, uccise due
persone e ne ferì una terza dopo che un brigadiere in pensione, presente sul mezzo,
aveva estratto la pistola e gli
aveva sparato contro senza
colpirlo. Il tizio fu assolto in
primo grado e il processo
non ebbe un seguito a causa
del pm, che scrisse un ricorso
inammissibile per un vizio di
forma, e del procuratore generale diAncona, che presentò l’impugnazione con un
giorno di ritardo rispetto al
termine ultimo. Insomma,
l’assassino la fece franca. Gli
dissi: “Guarda che lo so che il
colpevole sei tu”. E lui mi rispose: “Lo so benissimo che
lo sa”».
Come riuscì a non farlo
condannare?
«Fu assolto per insufficienza di prove. In quel periodo
nelle Marche c’era un latitante con un nome simile a quello del mio assistito e io insinuai il dubbio che il colpevo-
le fosse appunto quest’altra
persona».
Le pare eticamente ammissibile sottrarre alla pena chi la meriterebbe?
«Il mio lavoro consiste nella difesa del cliente, chiunque
egli sia, e ha come obiettivo la
vittoria della causa. Sono io
contro lo Stato, il quale dispone di tutti i mezzi (compresi i
vari gradi di giudizio e le impugnazioni, e non è colpa
mia se c’è chi non sa sfruttarli
bene) per battagliare con me.
Dopodiché la decisione ultima spetta al giudice».
Ha mai conosciuto magistrati che si siano accaniti
contro innocenti?
«Mi sono imbattuto in almeno tre pubblici ministeri
che hanno perseguitato delle
persone per motivi di risentimento personale. Uno, in Calabria, non riuscendo a ottenere i favori di una minorenne, faceva perquisire di continuo le spiagge di cui erano
proprietari i genitori della ragazza».
Come si è conclusa la storia?
«Il pm è morto in un incidente automobilistico».
Lei ha difeso anche Pacciani, il presunto mostro di
Firenze. Era davvero innocente?
«Sia luiche isuoiamici.Lessi la sentenza del processo di
primo grado, che lo aveva
condannato, perché dovevo
partecipare a un dibattito in
tv. Non stava in piedi e così
decisi di diventare il difensore di Pacciani. Lui e i cosiddetti compagni di merende erano solo dei guardoni toscani,
sostanzialmente
innocui.
Vanni non ha mai nemmeno
realmente capito cosa gli fosse capitato e perché fosse rimasto coinvolto in quella storia».
Il caso Pasolini, nel 1975,
è quello che per primo le
diede notorietà: lei fu, con
Guido Calvi, il legale della
famiglia del poeta. Si arriverà mai alla piena verità?
«Ormai è improbabile.
Con l’ultima inchiesta si è persa un’ottima occasione e credo che alcune risultanze, come certe contraddizioni nella
La donna lavorava in Svizzera
Il giallo nel Genovese
Maestra trovata morta a Como
Cognato indagato pure in Italia
Cercatore di funghi decapitato
Rinvenuto il dna dell’assassino
■■■ Michele Egli, 42 anni, è stato iscritto nel registro degli
■■■ Le tracce che l’assassino avrebbe lasciato sul giubotto di Albano Cracco potrebbero dare una svolta al
caso del cercatore di funghi il cui corpo è stato ritrovato
senza la testa nei boschi di Lumarzo, in provincia di
Genova, dove è stato gettato in un dirupo dopo essere
stato trascinato per un centinaio di metri. L’esame del
dna comincerà lunedì prossimo al Ris di Parma per essere poi paragonato a quello prelevato a Claudio Borgarelli, nipote dell’uomo e, al momento, unico sospettato.
La testa della vittima, che era un infermiere, non è stata
ancora trovata. L’uomo è stato colto di sorpresa alle
spalle, ha provato a difendersi senza riuscirci. «I risultati
dell’esame non saranno immediati», hanno fatto sapere gli investigatori.
indagati anche dalla procura di Como per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’informatico ticinese, arrestato due giorni fa dalla polizia elvetica, è accusato per l’omicidio della cognata Nadia Arcudi, 35 anni, la maestra elementare di Stabio (Svizzera) trovata morta domenica scorsa
a Rodero (Como). Sul caso la Svizzera ha aperto una inchiesta, mentre quella del pm di Como Massimo Astori è un atto
obbligato. Di certo c’è che l’occultamento del cadavere è
avvenuto in Italia, mentre non si sa dove sia avvenuto l’omicidio, se a Stabio, nella casa della vittima (è la tesi degli inquirenti svizzeri) o a in Italia. Egli, intanto, avrebbe ammesso di
avere trasportato il cadavere in Italia ma dalla Svizzera non
fanno sapere se a questa ammissione ce ne siano delle altre.
ricostruzione di quella notte
a Ostia da parte di testimoni
oculari, dovessero essere valutate in modo diverso dal
pm che ha condotto le indagini».
Ma perché, dopo il processo di primo grado, venne tolta la presenza di ignoti dalla sentenza che condannava Pino Pelosi?
«Perché la procura di Roma temeva che nell’omicidio
potesse essere coinvolta in
qualche modo la politica.
Dunque, vero o no che fosse,
meglio stare tranquilli e confermare Pelosi come unico
colpevole. Poi, a delitto avvenuto, c’è stato da più parti l’interesse a delegittimare definitivamente la figura di Pasolini. L’avvocato Rocco Mangia
ricevette 50 milioni dalla Dc
per diventare il legale di Pelosi».
Come fa a saperlo?
«Me lo confidò lui».
Lei ha partecipato anche
al processo Moro. Chi volle
la morte dello statista?
«Cifu una micidiale convergenza di interessi tra la Dc, il
Kgb e gli Usa. Con il progetto
delcompromesso storico Moro ha decretato la sua condanna.La vedova, Eleonora Chiavarelli, mi raccontò una volta
che il marito tornò atterrito
da un viaggio negli Usa perché Kissinger gli aveva fatto
capire che, continuando con
la sua politica di apertura a sinistra, rischiava grosso».
Lei era favorevole al compromesso storico?
«Sinceramente no, da socialista un po’ rigido non vedevo di buon occhio l’accordo con la Dc».
Si definirebbe ancora socialista?
«Sì, con simpatie radicali».
Al referendum del 4 dicembre andrà a votare?
«Voterò sì. Renzi ha delle
idee. Alcune sono sbagliate,
altre giuste, ma comunque
meglio lui dell’immobilismo
della minoranza dem».
Cosa pensa, nel merito,
della proposta di modifica
della Costituzione?
«I principi fondamentali
non vengono toccati e quindi
sono tranquillo. È un punto
su cui mi capita di litigare con
il mio amico Stefano Rodotà,
che la pensa altrimenti».
Ha pagato un prezzo per
essersi esposto così tanto
mediaticamente,
anche
con episodi di gossip come
la relazione con Carmen Di
Pietro?
«Sicuramente. Un periodo
si era pensato a me per il
Csm,ma la cosa si arenò subito perché ero quello che va in
tv e compare sui giornaliscandalistici. Tuttavia non ho rimpianti: la mia è una vita piena,
sono sempre stato un uomo
libero e dal lavoro ho ricevuto
infinite soddisfazioni. Forse
avrei potuto diventare ricchissimo, anziché essere solo benestante, ma l’avidità, provenendo da una famiglia agiata,
non mi è mai appartenuta».
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16
ATTUALITÀ
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Dieta e modernità
IL PONTEFICE TRASFORMA IN MUSEO LA VILLA ESTIVA AI CASTELLI ROMANI
Francesco “regala” la residenza di Castel Gandolfo
A Castel Gandolfo si chiude un’epoca e se ne apre
un’altra. Papa Francesco,
dopo aver rinunciato alle
“vacanze estive” ai Castelli
Romani preferendo Casa
Santa Marta, ha deciso di
aprire al pubblico le meraviglie dell’appartamento
papale e dei giardini della
villa sul lago di Albano dove un papa dopo l’altro è
andato a riposarsi. L’inaugurazione è in programma
oggi alle 10 alla presenza
del direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci,
quello delle Ville Pontificie
Osvaldo Gianoli, e il curatore del sito, Sandro Barbagallo. I visitatori potranno
entrare nella camera da letto del Papa, nella cappella
privata (storico l’incontro
tra Francesco e Ratzinger)
nella biblioteca e nello studio, nel Salone degli Svizzeri e nella Sala del Concistoro. [Ansa]
::: LUISA MONINI
A Firenze e Treviso
Sconsigliarono i vaccini
Sanzionati due medici
Procedimento disciplinare per i camici bianchi che hanno suggerito
di non immunizzare i bambini. Rischiano fino alla radiazione
::: ROBERTA CATANIA
■■■ L’eterna diatriba tra chi è
a favore e chi contrario ai vaccini arriva agli Ordini provinciali
dei medici. Ci sarebbero tre pediatri, infatti, che avrebbero
sconsigliato «pubblicamente»
di immunizzare i figli, «mettendo in allarme la popolazione».
Come risposta, però, sono scattati i procedimenti disciplinari,
ai quali si è invece opposto il Codacons.
Gli Ordini provinciali dei medici di Firenze e Treviso hanno
avviato procedimenti disciplinari nei confronti di due dottori
che, con attività di divulgazione, anche in congressi scientifici, oltre che fra i propri pazienti,
hanno sconsigliato le vaccinazioni. A Venezia è sotto esame
un terzo caso, per il quale si
Se la globalizzazione
fa aumentare
il rischio di obesità
stanno ancora raccogliendo
prove e testimonianze.
In un caso è stata già portata
a termine l’istruttoria e la commissione disciplinare del relativo Ordine provinciale deciderà
quale sanzione comminare al
medico che demonizzava i vaccini. Per il secondo dottore, invece, si è ancora nella fase preliminare dell’inchiesta. Provvedimenti severi, ma che non dovrebbero cogliere di sorpresa.
Del resto la Fnomceo aveva annunciato nel luglio scorso l’introduzione di nuove sanzioni disciplinari, fino alla radiazione,
nei confronti dei camici bianchi
che si sarebbero professati antivaccini: sconsigliarli significa infatti infrangere il codice deontologico.
In questi tre casi finiti sotto la
lente di ingrandimento, fanno
sapere dalla Federazione dell’Ordine dei medici, i dottori
hanno portato avanti le proprie
tesi anche in luoghi pubblici,
mettendo di conseguenza in allarme la popolazione. Sarebbe
stato un atteggiamento deprecabile, però, anche condizionare
una
sola
mamma,
nell’intimità di uno studio medico, a porte chiuse, dove la donna poteva essere (dis)informata
sulla eventualità che vaccinare
il figlio da una malattia ormai
quasi debellata potrebbe in
qualche modo causare danni
permanenti nel bambino. Perché se non si hanno gli strumenti per comprendere fino in fondo, ci si affida completamente
al medico, una figura che spesso ha il potere di plagiare completamente chi ha di fronte. In
casi come questi, però, a farne
le spese sarebbero i bambini,
che rischiano di perdere un diritto fondamentale come quello di essere vaccinati.
«Non vogliamo punire nessuno», spiega Giorgio Conforti, referente nazionale “Rete Vaccini” della Federazione dei pediatri, «ma siamo contro le falsità. I
medici devono assumersi la loro responsabilità,perché la salute è un bene di tutti». E aggiunge: «Le giovani generazioni non
hanno sotto i loro occhi malattie come tetano o polio» e forse
anche per questo si assiste a un
drastico calo dei vaccini. Secondo i dati dell’istituto e del ministero della Salute, le coperture
per malattie come poliomielite,
tetano, difterite ed epatite B oggi sono al di sotto del 95% (la
soglia di sicurezza) e scendono
sotto l’86% per morbillo, parotite e rosolia.
In difesa dei medici inquisiti
si è schierato il Codacons: «Un
vero e proprio ritorno ai tempi
bui dell’Inquisizione, che genera orrore e rappresenta una vergogna per un paese civile», spiega il presidente Carlo Rienzi,
che sollecita il «dibattito libero».
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Il libro «Per il bene del paziente» di Valter Santilli
Tutti i mali della sanità raccontati dal medico che curò il Papa
■■■ Il paziente che si presenta dal medico
di base informato meglio di Wikipedia, salvo
poi, dopo avergli contestato la diagnosi, fargli
causa;il decreto Balduzzi dalle linee guida poco chiare che ingabbia i medici tra la morsa di
giudici e avvocati. E ancora pazienti colpiti da
ictus trasportati in ambulanza in nosocomi
sprovvisti «non solo del reparto di Stroke Unit
e/o di Neurochirurgia, ma perfino di una Tac
funzionante». In quindici storie con protagonisti diversi Valter Santilli, professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa
all’Università la Sapienza di Roma e fisiatra al
Policlinico Umberto I, noto anche perché
scelto da Papa Bergoglio quando era cardina-
le come fisiatra di fiducia, racconta tutti i gua- carte, intimorito da un decreto Balduzzi che
oi e gli aneddoti della sanità italia«andrebbe eliminato». Per prosena. Il libro, «Per il bene del pazienguire, poi, con i medici stretti nelte» - edito da Galucci, con la prefale morse di conti economici che
zione di Mogol - è un divertente
le aziende ospedaliere devono far
escursus nel mondo della salute
quadrare e ricoveri da business.
tra trasformazioni e contraddizioPazienti costretti, per le mille falle
ni, attraverso domande poste dai
burocratiche, a pagare per avere
giornalisti Paolo Pagliaro e Piero
servizicome le ambulanze. TemaSchiavello cui Santilli risponde. A
tiche scomode, anche, come la
partire da come è cambiato il ruonomina clientelare dei primari silo del medico di base. Una volta
no alle talvolta pesanti ingerenze
specializzato preparato e pronto
della politica nella sanità.
a risolvere le problematiche del Valter Santilli
CH.PEL.
paziente, oggi costretto ad un ruolo di passa© RIPRODUZIONE RISERVATA
■■■ «Noi siamo ciò che mangiamo» sosteneva nell’’800 il filosofo Ludwig Feuerbach. Oggi la medicina basata sull’evidenza scientifica avvalora questo aforisma e
allora alcune riflessioni sulla cultura dell’alimentazione e sulla globalizzazione si impongono perché, se è vero che quest’ultima rappresenta una grande opportunità
per tutti i Paesi del mondo, è anche vero
che rappresenta una grande insidia,sopratutto per la salute dei popoli.
Opportunità: la globalizzazione ha portato milioni di persone fuori dalla povertà
e dalla fame. Insidie: i cambiamenti socioeconomici aumentando il benessere delle
persone, hanno favorito l’adozione di stili
di vita sempre più sedentari e facilitato l’accesso a cibi poco sani e a basso costo. Dal
punto di vista della salute pubblica,la combinazione di questi cambiamenti sta creando un temporale perfetto con un catastrofico e costoso aumento dell’obesità e
delle malattie legate alla stessa ( diabete,
malattie cardiovascolari) in Paesi dove si
combatte ancora contro la denutrizione e
le malattie infettive.
L’obesità ha già cominciato a far pagare
il suo alto prezzo in questi Paesi che tuttavia sono ancora in tempo per evitare il peggio soprattutto se imparano dagli errori
dei Paesi evoluti che non hanno saputo
prevedere l’impatto di un eccessivo benessere sulla salute dei propri cittadini pagandone il prezzo umano, sociale ed economico quando oramai era già molto alto. I Governi devono dunque mettere in atto politiche che aiutino le persone a fare scelte migliori e consapevoli, sostenendo una alimentazione sana, tassando il cibo spazzatura, dando sussidi per la produzione di
prodotti agricoli e promuovendo una vita
attiva negli adulti come nei bambini, aumentando l’attività motoria nelle scuole,
favorendo un’urbanistica con più aree verdi e piste ciclabili.
L’emergenza è reale e l’allarme lanciato
di recente dall’OMS è una vera “Call for
Action” per combattere l’obesità infantile
che viene ritenuta una vera e propria pandemia con 42 milioni di bambini sotto i 5
anni in sovrappeso o obesi ( dati OMS
2013 ). Il dramma nel dramma è che 31
milioni di questi bambini vivono nei Paesi
a basso e medio reddito. In Italia, il 23,6 %
dei bambini delle classi elementari risulta
in sovrappeso e il 12,3% risulta obeso.
Complessivamente,oltre 1.100.000 bambini tra i 6 e 11 anni ha problemi di sovrappeso e obesità (quasi 1 su 3). I bambini in
sovrappeso e obesi rischiano di rimanere
obesi in età adulta e avranno più probabilità di sviluppare in giovane età malattie croniche correlate come il diabete e le malattie cardiovascolari.
Malattie che preoccupano moltissimo
gli esperti di Sanità Pubblica e i decisori
politici a livello internazionale perché, soprattutto in tempi di grave crisi economica, minacciano di sopraffare i sistemi sanitari di tutto il mondo se non saranno messe in campo idonee misure di contenimento e prevenzione. Il World Economic Forum e la Harvard School della Salute Pubblica stimano che nel periodo 2011-2030 il
costo economico di queste malattie arriverà a circa 30 trilioni di US $. Infine, citando
il motto di Expo 2015 “Nutrire il PianetaEnergia per la Vita”, non dimentichiamo
che la scelta del cibo non è solo un modo
per prenderci cura di noi stessi, della nostra salute e della salute dei nostri figli, ma
è anche un modo per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta. Attraverso un’alimentazione sana, varia ed
equilibrata è possibile sostenere un modello di produzione alimentare che riduce
l’impatto ambientale e migliora la gestione delle acque e delle risorse naturali.
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ATTUALITÀ
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:::
Stile & stiletto
Kenzo per H&M
sfila a New York
e sbarca a Milano
::: DANIELA MASTROMATTEI
■■■ Mentre a Tokyo parte dalla settimana
di apprendimento.Per completare la ricerca, gli studiosi di
Yale si sono serviti di risultati ottenuti in precedenza con test simili,condotti però con dei bambini. I bambini tendevano a riprodurre fedelmente (in modo
automatico) le azioni compiute dall’insegnante senza porsi il
problema della loro importanza o necessità.
La conclusione è stata sorprendente: l’apprendimento
tramite imitazione dei comportamenti (osservare e poi copiare ciò che viene fatto) è una caratteristica tipica di noi esseri
umani, che spesso ci lasciamo
fuorviare da cattivi consigli. I cani, invece, hanno dimostrato di
procedere tramite esplorazione e cercano la soluzione migliore, che non sempre è quella
che proponiamo noi.
E dunque, se il vostro fedele
amico ignora deliberatamente
un comando, non è un gesto
che mette in discussione
l’autorità, mette in discussione
soltanto l’utilità della vostra richiesta. Lui è un essere pensante dotato di intelligenza.
Non si può dire lo stesso di
tutti gli esseri umani.
della moda un attacco a Donald Trump, più
esattamente da Umit Benan, stilista di origini
turche nato in Germania che ha lanciato a
Milano il suo brand, con la passerella (tra stile cowboy vecchio West e colori latini) trasformata nel confine desertico tra Messico e Stati
Uniti dove il candidato alla presidenza vorrebbe costruire un muro, a New York una
spettacolare sfilata diretta dalla leggenda della moda Jean-Paul Goude tiene a battesimo
la nuova collaborazione del marchio H&M
con Kenzo.
La collezione disegnata dai direttori creativi Carol Lim e Humberto Leon è un dialogo
immaginario con il
genio diKenzo Takada,il77enne giapponese che nel 1970 inventò la griffe parigina in technicolor. I
circa cento capi presentati a un pubblico di mille invitati su
un molo a nord del
Manhattan Bridge
al ritmo di un remix
personalizzato di
«Express Yourself» Kenzo a New York
di Sam Spiegel e una
coreografia di Ryan Heffington per ricordare
gli inizi: negli anni Settanta-Ottanta anche il
suo fondatore, Kenzo Takada, utilizzava ballerini e artisti per le sue sfilate.
Lim e Leon hanno saccheggiato gli archivi
della maison per mandare in passerella: l’abito lungo a balze realizzato con nastri intrecciati, creazione simbolo di Kenzo che esiste
in due soli esemplari originali, accanto ai pantaloni a gamba larga di Lim e Leon dalla prima collezione e la felpa, capo chiave del guardaroba con ilnuovo logo che reinterpreta l’archivio con la scritta patchwork a caratteri cubitali «Kenzo Jungle Paris» in tessuto a stampa animalier, disposta attorno all’immagine
di una tigre.
Il kimono è un altro capo iconico di Kenzo
e per H&M pronti due modelli double-face
con impunture matelassé, un cappotto lungo e una camicetta dalla stessa linea con chiusura a zip. I classici della griffe rivivono nel
top a maniche lunghe con pantaloni coordinati, entrambi in jersey con stampa animalier. «Abbiamo reso omaggio a tutto quello
che amiamo con un mix allegro, sorprendente e pieno di energia, una fusione di vari mondi», dicono Lim e Leon, che dal 2011 disegnano Kenzo dopo il successo della loro linea
Opening Ceremony. «La diversità è il futuro
della moda», ha detto la supermodella Iman
Bowie. Dal 3 novembre la collezione sarà in
vendita da Milano a Roma, da Firenze a Venezia,Bologna e Treviso: in 250 selezionati punti di vendita H&M nel mondo.
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Mojito, Golden Retriever di 3 anni porta i giochi con sé per andare a dormire, ogni sera uno diverso: guai se non trova quello che ha in mente
Lo studio che conferma la sua intelligenza selettiva
SE IL CANE VI IGNORA...
Gli animali pensano con la loro testa
Capiscono quando gli ordini sono inutili
::: DANIELA MASTROMATTEI
■■■ Mojito non prende son-
no senza il suo giocattolo. Ogni
sera ne sceglie uno diverso per
andare a nanna. Per questa meravigliosa femmina di Golden
Retriever di tre anni i giochi sono la sua grande passione.
Quando arriva sera, Mojito
non si dà pace fino a quando
non ha individuato il peluche
da portare con sé al piano di sopra.
«Come se avesse bisogno di
un giocattolo per intrattenersi
prima di prendere sonno, un
po’ come accade a noi con un
libro - spiega Kim Downie, l’amica umana della cagnolina -.
È molto selettiva, non è che va
bene qualsiasi gioco, svuota tutte le scatole dei giocattoli fin
quando non trova quello che
aveva in mente». E ne ha tantissimi: «Anche troppi, e ogni volta che entriamo in un negozio
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ E adesso sono i tori ad andarci
di mezzo nella controffensiva del centralismo spagnolo contro il separatismo catalano. Cinque anni dopo l’entrata in vigore della legge regionale
con cui la Comunità Autonoma della
Catalogna aveva proibito le corride,infatti,ilTribunale Costituzionale di Madrid le ha autorizzate di nuovo. Motivo: lo Statuto di Autonomia catalano
del 2006 conferisce sì alla Generalitat
de Catalunya la competenza per proteggere gli animali e regolare gli spettacoli pubblici; ma con due leggi del
2013 e del 2015 la Spagna ha dichiarato che le corride sono parte del proprio «patrimonio culturale immateria-
insiste per farsene comprare
uno nuovo», rivela la generosa
Kim che la vizia senza ritegno.
La compagna a quattrozampe ha ricevuto di recente la certificazione come cane da pet therapy, ma per adesso sembra essere più interessata a divertirsi.
A volte permette al gatto Vader
di partecipare ai suoi divertimenti. Ma senza esagerare.
Una cagnolina dalla grande
personalità e con le idee molto
chiare.
Questo dimostra che i nostri
amici scodinzolanti sono esseri
pensanti, pronti addirittura a
valutare i comandi del padrone
per decidere se sono buoni o
meno e agire di conseguenza.
Lo conferma una recente ricerca dell’Università di Yale, i cui
autori sono Angie Johnston,
Paul Holden e Laurie Santos. Il
test effettuato per arrivare a questa conclusione ha utilizzato 40
cani di razze diverse; prevede-
va l’inserimento di una ricompensa all’interno di una scatola
trasparente con un coperchio
rosso. Uno dei ricercatori ha
mostrato come aprire il contenitore e al cane è stato ordinato
di recuperare l’oggetto. Per disorientare l’animale, su un lato
della scatola era presente un bastone di plastica che è stato spostato più volte avanti e indietro
prima di sollevare il coperchio,
anche se era ininfluente ai fini
dell’apertura.
Ebbene, dopo poche sessioni e in breve tempo ogni cane
ha capito che muovere il finto
bastone era inutile e (ovviamente) saltava questo passaggio, dimostrando di aver compreso come affrontare il problema basandosi sull’esperienza
personale e non sulla semplice
imitazione delle azioni osservate in precedenza.
Non ci sono più dubbi:gli animali possiedono forti capacità
La Corte costituzionale spagnola: la corrida non si tocca
I tori vittime della lite tra Madrid e Barcellona
le». E l’articolo 149 Costituzione spagnola tra le 32 materie che riserva alla
competenza esclusiva dello Stato centrale al numero 28 elenca la «difesa
del patrimonio culturale, artistico e
monumentale spagnolo contro l’esportazione e la spoliazione; musei, biblioteche e archivi di titolarità statale,
senza pregiudizio alla loro gestione
da parte delle Comunità Autonome».
La catalogna avrebbe dunque potuto
dettare norme per disciplinare il modo in cui le Corride sono fatte, ma non
vietarle del tutto. Addirittura, impedire a un matador di infilzare un toro
nell’arena è equiparato allo stesso tipo di violenza contro la cultura per
cui i Talebani presero a cannonate i
Buddha giganti di Bamiyan e l’Isis ha
fatto saltare i monumenti di Palmira.
È stato un voto a maggioranza di 8
membridel Tribunale contro 3:significa che c’è stato un ampio consenso,
ma si sono registrate abbastanza opinioni dissenzienti da attestare che vi
sono anche buoni argomenti nell’altro senso. A lume di naso, ad esempio, dichiarare incostituzionale l’articolo 1 di una legge regionale in vigore
dal primo gennaio 2012 sulla base di
leggi nazionali del 2013 e 2015 puzza
di retroattività. Però, contro quelle
due leggi non aveva fatto ricorso nessuno. Invece, già il 27 ottobre del 2010
72 senatori popolari avevano presentato il ricorso di incostituzionalità contro la legge 20/2010 che il Parlamento
di Barcellona aveva approvato nel luglio precedente. I sei anni che sono
passati fanno quasi sembrare che prima si è fatto il ricorso, poi si è provveduto a fare le leggi che avrebbero reso
il discorso ammissibile. I contestatori
della legge regionale hanno pure insistito che gran parte delle 180.000 fir-
me dell’iniziativa popolare da cui la
stessa legge era nata sarebbero state
taroccate. Tutta la polemica è aspra: i
sentimenti animalisti da una parte, l’amore per una tradizione certo crudele ma antica dall’altra, si mescolano al
nazionalismo più viscerale. La lotta
contro il divieto della Corrida è stato
infatti uno dei punti di partenza dell’avventura dei Ciudadanos: lista antiseparatista catalana, poi divenuta
quarto partito nazionale. E Ada Colau, sindaco di Barcellona espressione di una lista in area Podemos, afferma di voler tirare diritto. «Il Tribunale
Costituzionale dica quello che vuole,
faremo rispettare le normative che vietano il maltrattamento degli animali».
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DENOMINAZIONE
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PRIMI 2 ANNI (1)
CEDOLA ANNUA VARIABILE
LORDA DAL 3° ANNO (1)
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DOLLARO USA SERIE V
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Libor USD 3 mesi + 1,00%
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EUR
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Euribor 3 mesi + 0,60%
(Min 0,00% - Max 3,00%)
Lavoro
mercato, tendenze e offerte
email: [email protected]
L’amministratore delegato di Gi Group
«Ai giovani dobbiamo insegnare a cercar lavoro»
Colli-Lanzi: «È fondamentale capire come avvicinarsi al mercato. Dovrebbero spiegarlo già alla scuola superiore»
“
::: ATTILIO BARBIERI
■■■ Dottor Colli-Lanzi, Gi Group
ha deciso di puntare sui giovani,
con una serie di iniziative finalizzate proprio a riportare al lavoro gli
under 29. Ci spiega il motivo?
«In verità è dal 2011 che abbiamo
iniziato a dare una particolare attenzione alla problematica dell’occupazione giovanile, con varie iniziative
denominate “Young First”, perché ci
siamo accorti che la crisi iniziata a fine 2008 stava riversando proprio su
di loro i suoi effetti più pesanti, facendo schizzare ad oltre il 40% il tasso di
disoccupazione giovanile. E purtroppo credo che dovremo mantenere
questa attenzione prioritaria ancora
per lungo tempo: i tassi di abbandono scolastico e il numero di neet (giovani che non studiano, non lavorano
e non sono in cercxa diun’occupazione, ndr) richiederanno anni di duro
lavoro per essere riassorbiti, e soprattutto per sconfiggere le cause strutturali della loro generazione».
A proposito di iniziative mirate,
domani, nella rete delle vostre filiali, parte l'edizione 2016 di Destination work, con attività di orientamento al lavoro prevalentemente
rivolte ai giovani tra i 18 e i 29 anni.
Cosa succederà in pratica?
«Succederà che le nostre persone
terranno aperte, in modo volontario,
oltre 40 filiali dove Gi Group andrà ad
erogare attività di orientamento al
mercato del lavoro...».
Tipo?
«Vi saranno workshop tematici su
come trovare lavoro attraverso i social
network,
workshop
sull’autoimprenditorialità, interventi
che spiegheranno a chi partecipa come davvero funziona oggi, in Italia, il
mercato del lavoro, avendo cura di illustrare, per esempio, le diverse forme contrattuali. A tutti i partecipanti
consegneremo, in modo assolutamente gratuito, una guida sul mercato del lavoro giunta orma alla quarta
edizione».
Perché lo fate?
«Questo ci consentirà di dare un
contributo alla comunità, creare valore per le persone, riscoprendo allo
stesso tempo il senso più autentico
del lavoro che svolgfiamo tutti i giorni».
Dunque, a prescindere dalla difficile congiuntura economica, è
possibile imparare a cercare bene
un lavoro? Questo mi sta dicendo?
«Sì è possibile. Sapere come va approcciato il mercato per imparare a
cercare il lavoro è ormai una competenza necessaria nella realtà di oggi,
specialmente per un giovane che si
affaccia ad esso per la prima volta. Dovrebbe diventare un modulo formativo obbligatorio nel percorso scolastico secondario superiore. Auspico che
l’ottima iniziativa dell’alternanza
scuola-lavoro obbligatoria per gli studenti del triennio avviata dal Governo questo anno possa contribuire a
colmare questa lacuna. Se adeguatamente coinvolte, le agenzie per il lavoro potrebbero dare molto su questo».
A proposito di governo, il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha
deciso di rifinanziare con 200 milioni la Garanzia Giovani. I risultati
della prima esperienza sono stati
deludenti, tranne che in Lombar-
Politiche attive
■ L’ottima iniziativa
dell’alternanza
scuola-lavoro
obbligatoria per gli
studenti del triennio
avviata dal governo
può aiutare i ragazzi. Se
adeguatamente
coinvolte, le agenzie per
il lavoro potrebbero
dare molto su questo
La decontribuzione fino
a 8.060 euro per under
29 e Mezzogiorno può
funzionare, come si è
visto dai numeri del
2015. Ogni iniziativa
che riduca il costo
del lavoro porta dei
benefici occupazionali
specialmente per
i giovani disoccupati
STEFANO COLLI-LANZI
dia. Come lo spiega?
«Lo spiego con una constatazione
molto semplice: dove sono state coinvolte in modo sistematico le agenzie
per il lavoro, i risultati occupazionali
per i giovani che hanno aderito a Garanzia Giovani sono arrivati. Dove
non lo siè fatto,cisiè limitati a misurare le azioni di presa in carico, ma i
placement non sono arrivati».
E cosa accadrà, secondo lei, di
queste nuove risorse?
«La Commissione europea ha voluto accompagnare il rifinanziamento
di Garanzia Giovani con altri 2 miliardi di euro, pubblicando uno studio
con 5 best practices a livello europeo:
una di queste è proprio la Regione
Lombardia, unica situazione italiana
considerata. Ci auguriamo che questa autorevole indicazione serva da
spinta per la fase due della Youth Guarantee. Come già sta avvenendo in
Abruzzo».
Di recente avete aderito anche all’iniziativa europea Pact for youth.
Di che cosa si tratta e quale ruolo
pensate di svolgere?
«Il Pact for youth è un altro segnale
della forte preoccupazione che anima imassimi vertici politici dell’Unione europea per il destino dei giovani.
Con questa iniziativa vogliono chiamare a raccolta le grandi imprese per
Un’indagine di Linkedin
Esperti di posizionamento web
fra i più ricercati anche da noi
■■■ A livello mondiale le caratteristiche più ricercate continuano a
riguardare l’ambiente cloud, il calcolo distribuito, l’analisi statistica e
il data mining (cioé la capacità di estrarre informazioni rilevanti da
grandi quantità di dati), assieme all’architettura web, nel nostro Paese
lo scenario è leggermente diverso. Da noi si conferma al primo posto
fra le competenze ricercate dalle aziende l’analisi statistica e il data
mining seguita, però, dal controllo qualità del software. Ma le vere
sorprese uscite dalla ricerca Top skill 2016, realizzata da Linkedin, il
più grande social network professionale al mondo. Analizzando tutte
le attività di ricerca del personale sviluppate sulla propria piattaforma
a partire da gennaio, Linkedin ha estratto le tendenze nel mercato del
lavoro italiano.
Molto alta la domanda di competenze tecniche come l’analisi statistica e di data mining, assieme all’analisi Seo per i siti web. Sono
sempre di più, infatti, le imprese che puntano a un ottimo posizionamento del proprio brand e dei propri contenuti sui motori di ricerca.
Moltissime pure le ricerche di persone che abbiano competenze specialistiche sul controllo di qualità del software e nello sviluppo di siti e
pagine web dedicate.
coinvolgerle in una iniziativa straordinaria di attenzione ai giovani, agendo
su tre linee:la promozione dei percorsi in apprendistato come via maestra
della formazione giovanile; rendere sistematica l'alternanza scuola-lavoro
per chi non segue percorsi di apprendistato;ed infine sostenere l’educazione all'imprenditorialità dei giovani.
Sui primi due punti noi siamo già in
campo da tempo. Con la partecipazione al Pact for youth intendiamo rafforzare il nostro impegno in merito.
Come giudica la decontribuzione fino a 8.060 euro prevista nella
legge di bilancio per l'assunzione
di under 29? Le risorse sono tante,
730 milioni. Potrà funzionare?
«Sì, perché nel 2015 ha già dimostrato ampiamente di funzionare. I
dati di realtà dimostrano che ogni iniziativa volta a ridurre il costo del lavoro porta benefici occupazionali, specialmente per i giovani, che richiedono da parte delle imprese un forte investimento formativo per renderli
produttivi».
Quale consiglio si sentirebbe di
dare agli under 29 in cerca della
prima occupazione?
«Innanzitutto di puntare a formarsi
delle competenze altamente spendibili nel mercato del lavoro...».
Ad esempio?
«Oggi c’è una forte mancanza di
professionalità con adeguate conoscenze informatiche, proprio mentre
la digitalizzazione sta avanzando fortemente».
Può bastare davvero?
«E poi di entrare nell'ordine di idee
che se ci si muove a cercarlo davvero,
anche mettendo in conto di trasferirsi
altrove, un buon lavoro prima o poi lo
si trova».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo l’Abruzzo
modello lombardo
pure in Umbria
■■■ L’Umbria si dota di una leg-
ge quadro sul lavoro. «Un provvedimento si occuperà di finanziare
l’occupazione, con un cambiamento epocale che segna un’inversione di tendenza rispetto alle
politiche di questi anni, spiega il
vicepresidente della giunta regionale con delega allo Sviluppo economico e Lavoro, Fabio Paparelli.
Il Sistema integrato per il mercato
del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione, così è stato battezzato,
«è in linea con la normativa nazionale e le migliori esperienze europee»,aggiunge Paparelli, «innovativa anche perché costruita dal
basso insieme a forze datoriali e
sindacati attorno all’obiettivo comune di far crescere l’occupazione».
Il disegno di legge, composto
da oltre 50 articoli, abroga numerose leggi regionali attualmente in
vigore con una buona parte dei 70
milioni di euro attivati per i prossimi tre anni con il Programma regionale per le politiche del lavoro
per strumenti quali Garanzia Giovani e Garanzia Adulti o come il
bando Cresco, per la realizzazione di piani di sviluppo aziendale.
Già sono in rampa di lancio oltre 500 progetti di assunzione a
tempo indeterminato o apprendistato da parte di circa 300 imprese. Uno strumento che con la legge regionale diventerà strutturale
e, come gli altri, entrerà nella programmazione 2014-2020 dei fondi sociali e per le politiche di sviluppo.
Al pari di quanto accade in
Lombardia con la Dote lavoro il
provvedimento prevede che si
premi ilrisultato ottenuto in termini di occupazione. «Interveniamo
in modo organico sul sistema dell’apprendimento permanente e
del mercato del lavoro regionale»,
aggiunge Paparelli, «non a caso in
parallelo all’avvio del percorso di
questa proposta di legge, abbiamo approvato gli standard dei servizi per il lavoro e nella prossima
seduta di giunta è prevista l’approvazione del dispositivo che regolerà le procedure di accreditamento dei soggetti privati che intendono candidarsi per realizzare servizi al lavoro nella rete che potrà essere costituita fra pubblico e il privato che offra servizi di qualità e
certificati».
Anche in questo ultimo ambito
il modello è quello lombardo. Milano già a partire dal 2013 ha istituito una rete di operatori accreditati dalla Regione, composta dai
Centri per l’impiego e dalle agenzie private. Pure l’Umbria, come
la Sicilia, istituirà l’Agenzia regionale per il lavoro.
GIOVANNI PASSAGRASSANI
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Lavoro
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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Riapre la stagione degli incentivi
Un miliardo da spendere
per il Sud e gli under 29
Tra fondi Ue e Garanzia Giovani in arrivo un mare di soldi destinati ai senza
lavoro. Nel Mezzogiorno e per i ragazzi torna la decontribuzione da 8.060 euro
::: ADRIANO BASCAPÈ
il Punto
Flessibilità al centro
Come rilanciare
il Jobs Act
in tre mosse
::: GIANNI BOCCHIERI
■■■ Non era necessario l’ultimo bolletti-
no dell’osservatorio sul precariato dell’Inps, per sapere che il ricorso alle assunzioni a tempo indeterminato si sarebbe arrestato dopo la riduzione del loro robusto
incentivo. Mentre non ci si aspettava che
l’aumento dei licenziamenti per giusta
causa cominciasse cosìpresto, pronosticato solo al termine del triennio di vigenza
dell’incentivo del 2015.
Per chi non fosse interessato a fare solo
il tagliando al Jobs Act, è questo il dato più
allarmante, perché potrebbe voler dire
che siamo all’inizio di un peggioramento
della crisi economica. Del resto, il ricorso
costante alle assunzioni a termine anche
dopo aver reso più facile licenziare i dipendenti a tempo indeterminato, conferma
che le imprese conservano inalterate le esigenze di flessibilità. Non a caso lo stesso
Jobs Act è stato preceduto dall’ulteriore liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, pur compensata con la cancellazione delle collaborazioni a progetto.
Nonostante sia ancora presto per i bilancidefinitivi, si può dire che la scommessa fatta dal governo di accompagnare il
Jobs Act con i robusti incentivi non ha
sbancato, anche se ha spostato il mix dei
contratti a favore di quelle a tempo indeterminato,non riducendo ilricorso allavoro a tempo determinato. Insistere sull’aumento di oltre mezzo milione di assunzioni cosiddette stabili, a fronte di un incremento dei licenziamenti ancora prima di
quanto prevedibile, rischia di intorbidire
di più l’analisi dei dati sull’occupazione,
mantenendo quel sospetto di propaganda governativa che anche gli osservatori
più benevoli non riescono a fugare.
A questo punto, sarebbe forse meglio
concentrarsi solo su tre cose per evitare la
deriva del Jobs Act. La prima è riconsiderare le esigenze di flessibilità delle imprese,
lasciandole libere di decidere quali forme
contrattuali adottare. Se aver incentivato
fortemente le assunzioni a tempo indeterminato ed aver cancellato le collaborazioni a progetto, ha prodotto l’esplosione del
ricorso ai voucher, forse qualche riflessione va fatta subito.
La seconda cosa da fare è insistere sull’apprendistato duale, come formula diintegrazione tra istruzione, formazione e lavoro per il primo impiego dei giovani.
Manca ancora il suo raccordo con la disciplina del lavoro minorile e la compiuta valorizzazione dell’istruzione e formazione
professionale di quelle Regioni che l’hanno saputo costruire.
La terza e più importante è la partenza
vera dell’Anpal e del sistema delle politiche attive, perché solo con esse si possono
ridurre i tempi di disoccupazione ed aumentare la sicurezza delle persone nel
mercato del lavoro.
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Per intercettare una platea comunque vasta di beneficiari, il go■■■ Per il lavoro sono in arrivo pa- verno ha salvato il bonus, pur ridotrecchisoldi. Poco meno di un miliar- to del 50%, anche per le assunzioni
di di euro fra esenzione contributi- a termine per un periodo di dodici
va per Sud e under 29, rilancio della mesi, sulle quali varrà comunque
Garanzia Giovani. Le risorse in gio- una decontribuzione massima di
co sono notevoli. Circa un miliardo 4.030 euro. Una decisione obiettivadi euro sommando i 730 milioni di mente coraggiosa.
euro a disposizione dell’Agenzia naDeve far riflettere, fra l’altro, i risulzionale per le politiche attive del la- tati a macchia di leopardo ottenuti
voro e i 200 milioni messi sul piatto per il programma Youth Guarandal governo per il rilancio della You- tee. La Lombardia, da sola, ha i nuth Guarantee. Il budget è ricco per- meri migliori di tutta italia. A luglio
ché a rinforzarlo ci sono pure una gli iscritti al programma europeo a
parte dei fondi Ue della vecchia pro- ricevere la proposta di un contratto
grammazione che si aggiungono ai o uno stage erano 53.291 iscritti (ranuovi.
gazzi dai 15 ai 29 anni). In 26.712
A rafforzare l’urgenza sui giovani hanno ottenuto un contratto di lavoci sono pure gli ultimi dati dell’Inps ro, 7.081 a tempo indeterminato,
usciti in settimana
14.469 a tempo desui nuovi rapporti
terminato e 5.162
di lavoro aperti da
in apprendistato. E
gennaio. La fascia
26.579 hanno svoldegli under 24 è in
to un periodo di tifondo alla classifirocinio retribuito.
ca per età con apMerito senza dubpena 82mila assunbio del meccanizioni. In testa ci sosmo virtuoso attivano i 30-39enni
to dall’assessore re(236mila), seguiti
gionale al Lavoro
dagli over 50
Valentina Aprea,
(162mila) e dai neche ha abituato il
oassunti nella famercato e gli opescia da 25 a 29 anni
ratori locali a ragio(110mila).
nare in termini di
Anche l’ultimo
risultati raggiunti
aggiornamento sulcon la Dote unica
l’esito occupaziolavoro. Una dimonale di Garanzia
strazione di effiGiovani non è esalcienza che si basa
tante. Sempre sesulla rete di operacondo l’Inps al 27
tori
accreditati
settembre, poco
composta dai Cenmeno di un mese
tri pubblici per
fa,sono 8.424 le iml’impiego e dalle
prese che hanno
agenzie private acbeneficiato del sucreditate. Capaci,
per bonus per la
tutti assieme, di oftrasformazione di
frire un vero suptirocini in contratti
porto ai disoccupaa tempo indetermiti.
nato. Decisamente
E non è un caso
poche rispetto alle
se la Regione
attese per il proAbruzzo ha deciso
gramma europeo.
dicopiare il modelSoprattutto se si
lo lombardo, l’uniconsidera che tre
co che ha dimostraregioni hanno fatto difunzionare anLA PARTITA
to la parte del leoche con una conROMA-REGIONI
ne: la Sicilia, con
giuntura scricchio2.051 domande aplante come quella
Il ministro Giuliano
provate,la Lombardegli ultimi anni. Il
Poletti, l’assessore
dia (1.034 domangovernatore abruzregionale Valentina
de) e l’Emilia Rozese Luciano D’AlAprea e il governatore
magna 872.
fonso ha preso atto
dell’Abruzzo Luciano
D’Alfonso [LaPresse]
La decisione del
con realismo che
governo di tornare
le scelte compiute
alla decontribuzioa milano rapprene pesante, con il taglio fino a 8.060 sentano la best practice italiana nel
euro, è una scelta coraggiosa che il mercato del lavoro. Inutile inseguiministro del Lavoro Giuliano Poletti re i fantasmi di un mercato a gestioha giustificato proprio con la neces- ne esclusivamente pubblica se la
sità di dare una scossa. Nel 2015 la collaborazione con i soggetti privati
misura di pari importo ha dimostra- ha dimostrato, nei fatti, di garantire i
to di funzionare. Concentrandola risultati migliori.
ora sugli under 29 e sui disoccupati
Certo,nel Mezzogiorno la rete delnelle regioni del Sud, vale a dire le agenzie private è carente. Ma c’è
Campania, Puglia, Basilicata, Cala- da scommettere che le imprese del
bria e Sicilia (le meno sviluppate) settore siano pronti a investire per
cui si aggiungono Sardegna, Abruz- colmare i vuoti. A condizione che le
zo e Molise (in transizione), ci sono regole del mercato siano chiare.
buone probabilità di successo.
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Lavoro
__Venerdì 21 ottobre 2016__
21
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Il presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive
«Ecco come metteremo alla prova i disoccupati»
Maurizio Del Conte: «L’assegno di ricollocazione è un buon test per verificare quanti si vogliano davvero mettere in gioco»
“
::: GIULIA CAZZANIGA
■■■ Docente di Diritto del lavoro alla Bocconi di Milano, Maurizio Del
Conte è il presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, l’Anpal, istituita con il Jobs Act.
Professore, i dati Inps registrano
un aumento dei licenziamenti (più
31% in due anni) e le reazioni politiche, ma non solo, la tirano indirettamente per la giacchetta. Secondo
Michele Tiraboschi, giuslavorista
come lei, il problema non è la crescita dei licenziamenti, ma l’assenza di politiche attive e ricollocazione. Come risponde?
«Siamo quasi pronti per partire.
Stiamo facendo un’opera gigantesca
di costruzione di un sistema nazionale che prima non esisteva. Non si tratta di scrivere norme, ma creare l’infrastruttura che metta insieme amministrazioni, territori, Regioni diverse, in
un contesto costituzionale che ripartisce le competenze tra Stato e Regioni.
La complessità del quadro ha certamente molto rallentato l’opera di creazione dell’Agenzia che presiedo. La
notizia,però, è che cisiamo quasi. L’Agenzia è costituita e dai primi di novembre metteremo online il portale
dell’Anpal, la prima struttura concreta di un sistema informativo unitario
che l’Italia aspetta da 20 anni e che era
stato immaginato dalla Legge Biagi,
ma mai realizzato».
Concretamente, quindi, cosa avverrà?
«Attraverso il portale, da metà novembre, faremo partire la prima sperimentazione dell’assegno di ricollocazione. Si tratta di uno strumento di assistenza intensiva rivolto ai disoccupati con almeno 4 mesi di Naspi (la nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego, ndr) affinché possano trovare un nuovo lavoro, possibilmente a tempo indeterminato. Queste persone potranno iscriversi attraverso ilsito internet e prendere appuntamento presso il centro per l’impiego più vicino a casa. E potranno quindi ottenere l’assegno, da spendere come desiderano scegliendo un operatore privato o pubblico, vicino a casa o
selezionato sulla base delle informazionidate dallo stesso portale, che geolocalizza e georeferenzia i soggetti che
potranno aiutarlo con misure di accompagnamento al lavoro».
Ma come verranno spesi questi
che sono soldi pubblici?
«Soggetti pubblici e privati saranno
retribuiti sulla base del risultato. Sulla
loro capacità di trovare un posto di lavoro a chi lo sta cercando. Sarà la prima vera misura nazionale di aiuto ai
■ Le politiche attive
sono una sfida. Per noi
ma anche per chi ne
beneficerà. Se usufruisci
dell’assegno il percorso
sarà serrato: non potrai
fare un lavoro in nero.
Sarà certamente uno
strumento utile a
stanare chi chiede
l’aiuto pubblico e
nel frattempo lavora
in modo irregolare
MAURIZIO DEL CONTE
Il professor Maurizio Del Conte [us]
disoccupati. Ci sono state fino ad oggi
alcune esperienze positive,altre negative, ma che in ognicaso non sono riuscite a fare sistema, ad andare oltre il
confine della singola Regione. Noi vogliamo che sia un servizio fruibile direttamente da tutti i cittadini».
Sperimentazione. E poi?
«Parlo di sperimentazione nel senso che la politica attiva è una sfida.
Dobbiamo capire anche quanti vorranno raccoglierla».
In che senso?
«L’assegno di ricollocazione è un
buon test per verificare quanti si vogliano davvero mettere in gioco in un
percorso attivo, dedicandosi a tempo
pieno alla ricerca di lavoro. Perché se
usufruisci dell’assegno il percorso sarà serrato: non potrai fare al contempo un lavoro in nero. Sarà certamente
uno strumento utile a stanare chi chiede l’aiuto pubblico e al contempo lavora in modo irregolare».
E da un punto di vista organizza-
tivo?
«Dobbiamo testare ilfunzionamento della macchina che stiamo approntando. I risultati della sperimentazione saranno interessanti per capire la
risposta dei centri per l’impiego. Come funzionano e come reagiscono a
questa nuova misura. Così da trovare
le soluzioni più idonee da adottare.
Stiamo lavorando per mandare a pieno regime il sistema nella prima parte
del 2017. E ci sarà una campagna di
informazione su tv, stampa e social
media per comunicare a un pubblico
più ampio possibile questa opportunità. Perché è di questo che si tratta:
un’opportunità».
La politica attiva del governo si
concretizza quindi con questo assegno?
«Non solo. La nostra agenzia gestirà un piano che sarà attuato nelle prossime settimane. Abbiamo messo a disposizione 730 milioni di euro da
spendere sui fondi europei per incen-
tivare le imprese che fanno assunzioni su platee dipersone particolarmente svantaggiate. I Neet, ovvero i giovani che non studiano, non lavorano e
non sono in formazione, e tutti i lavoratori delle aree del Mezzogiorno».
E in questo caso i soldi come verranno spesi?
«Con questi fondi, le aziende che
assumeranno a tempo indeterminato
o in apprendistato potranno avere
uno sgravio contributivo fino a 8.060
euro. L’importo si riduce se la durata
iniziale dell’apprendistato è inferiore
ai12 mesi e viene dimezzato per i contratti a tempo determinato».
Di decontribuzione come incentivo si parla da anni. Può funzionare? Le assunzioni potranno riprendere al ritmo del 2015?
«Ilpunto è stimolare le assunzioni a
tempo indeterminato e questo piano
abbassa il costo del lavoro rendendo
conveniente assumere. È una misura
straordinaria che abbiamo pensato di
varare anche perché sappiamo che gli
altri incentivi, già diminuiti nel 2016
del 40%, nel 2017 non ci saranno».
È per questo che il governo rilancia sulla decontribuzione?
«Il prossimo è un anno di transizione e quindi occorreva avere un aiuto
in termini di riduzione del costo del
lavoro. Ci concentriamo su platee
svantaggiate, come giovani o lavoratori del Sud, perché questo ci concede
l’Europa. Così questi soldi non incidono sulla legge di Bilancio. All’impresa
certamente piace spendere di meno
per assumere, ma io guardo in primis
al lavoratore, al quale piace ancora di
più trovare un posto di lavoro».
Come vi coordinerete con le Regioni? In Sicilia l’assessore regionale Gianluca Micciché ha annunciato che la Regione si doterà di un’Agenzia regionale delle politiche attive del lavoro, dopo aver firmato
una convenzione con Anpal. Non si
rischia così di andare al raddoppio,
laddove si vorrebbe semplificare?
«Le Regioni hanno secondo la Costituzione attuale la piena facoltà di
creare agenzie al proprio interno. La
Sicilia non è la prima né l’ultima che
fa questa scelta. Immagino cisiano ragionieconomiche per farlo,la dotazione finanziaria necessaria. In linea di
principio non c’è contraddizione tra il
lavoro dell’Anpal e quello svolto dalle
Regioni, se le competenze sono ripartite. Ritengo ragionevole che ogni iniziativa sia fatta in collaborazione con
noi, perché se è vero che non ci siamo
a livello territoriale, cosìè possibile evitare difare lo stesso lavoro.Se dai territori nascono idee che consentano loro di mettere insieme risorse dal fondo nazionale con risorse regionali,
per ulteriori iniziative, siamo disponibili ad esaminarle».
Il piano Garanzia Giovani non
ha dato risultati complessivi esaltanti, tranne che in Lombardia, Regione che si è fatta trovare pronta
all’appuntamento con la Dote lavoro e una rete di operatori pubblici e
privati efficiente. Perché non esportare questa esperienza altrove, come sta accadendo oggi in Abruzzo?
«In realtà tutto l’impianto della rete
deiservizi per le politiche attive è fortemente ispirato a quel modello di raccordo tra pubblico e privato nella logica di complementarietà della Lombardia. L’assegno è qualcosa di molto simile alla Dote unica. L’Abruzzo sta seguendo questa esperienza, ma lo fanno già anche altre Regioni».
Secondo il ministero dell’Istruzione sono raddoppiati i ragazzi
che hanno scelto l’alternanza scuola-lavoro. Gli imprenditori, però, lamentano un eccesso di burocrazia
nell’incontro tra domanda e offerta con le Università.
«Tradizionalmente il mondo universitario è stato molto restio a interpretare il proprio ruolo formativo come ponte tra l’aula e il luogo di lavoro.
Ma se questa cultura universitaria ha
resistito a lungo, escludo che oggi persista l’idea che non si possa imparare
lavorando. È un atteggiamento in larga parte superato. Nell’università dove lavoro io, tirocini e stage sono parte
integrante del percorso curricolare».
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Mps guadagna un altro 14%
Draghi si tiene i botti per fine anno
Il presidente della Bce rassicura i mercati: non smetteremo di comprare titoli di Stato, il Qe può continuare anche dopo
marzo. Poi l’8 dicembre, passate le elezioni Usa e il referendum italiano, si deciderà sul futuro. Le Borse reagiscono bene
::: UGO BERTONE
■■■ La Bce, come previsto, ha deciso di non decidere. Solo a dicembre, ha detto Mario Draghi, la banca centrale dirà «che cosa intendiamo fare nei mesi successivi, definendo lo scenario di politica monetaria nelle settimane e nei mesi successivi». Perché solo allora e non
prima? «Perché - ha replicato il presidente - vogliamo vedere tutti gli
input in arrivo su questo tipo di discussione. Solo così ogni consigliere potrà formarsi una propria opinione». Perciò? «Al momento abbiamo delle opzioni e abbiamo
chiesto ai Comitati tecnici di continuare il loro lavoro». Non è una novità: quando, in politica o nella finanza, non si trova un accordo, la
soluzione più saggia è di promuovere un comitato tecnico cui delegare
le scelte. Quantomeno si guadagnerà tempo. Proprio quel che serve alla Bce per superare due scadenze
che possono modificare il quadro:
le elezioni Usa dell’8 novembre, ultimo scoglio probabilmente prima
dell’aumento modesto dei tassi
americani e il referendum italiano
del 4 dicembre che, temono (non a
torto) i mercati, potrebbero scatenare una sorta ditempesta speculativa nell’area euro. Meglio, insomma, non sprecare munizioni che
potrebbero rivelarsi preziose.
I mercati hanno compreso le ragioni del rinvio, tutto sommato già
previsto.Prendono coraggio nel pomeriggio le Bose mediterranee: la
migliore è Madrid +1%, seguita da
Milano che guadagna mezzo punto abbondante con Mps che fa un
altro + 14%. È la conferma ch i mercati temevano di più una “stretta”
agli acquisti di titoli (il cosiddetto
tapering) a danno del Qe piuttosto
che sperare in un allungamento
del programma, quasi inevitabile a
dicembre.
In sintesi,Draghi dixit: 1) IlQe potrebbe proseguire anche dopo la
scadenza fissata per il marzo 2017,
ma non potrà durare per sempre.
Per ora, inoltre, i tassi di interesse
restano a zero così come gli interessinegativi, -0,4%, peri depositi presso la banca centrale di Francoforte.
2) Le eventuali nuove modalità verranno annunciate nella riunione
dell’8 dicembre. 3) Quando il QE
verrà interrotto, la manovra non avverrà in modo brutale. 4) Nel board
Bce si è discusso di come risolvere
il problema dei titoli di Stato che
non possono più essere inseriti nell’elenco di quelli acquistabili ovvero con rendimento inferiore a
-0,40% (quasi tuttitedeschi). 5) L’inflazione, infine, in Eurozona è attesa in rialzo sotto la pressione dei
prezzi dell’energia.
Ha trovato così conferma la previsione di un Draghi “attendista”.
Le ragioni per sostenere ancora
una politica espansiva sono tante e
solide ma, salvo modifiche sostanziali al meccanismo degli acquisti,
si rischia di far saltare il programma per mancanza di titoli da comprare. «Draghi ha sei settimane di
tempo per giustificare il Qe» ha sin-
tetizzato il Financial Times, sottolineando il pressing della Germania
contro una politica che, secondo la
Bundesbank e Wolfgang Schauble,
non ha risvegliato l’economia del
Sud Europa.Difficile, in queste condizioni evitare una riduzione degli
acquisti (10-20 miliardi in meno al
mese). Ma, a mo' di compensazione, a dicembre Draghi potrebbe ottenere l’allungamento delprogramma. Fino settembre, l’ossigeno necessario per l’Italia.
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VERSO IL NUOVO CDA
Del Torchio lascia il «Sole», Gubitosi in pole
Gabriele Del Torchio lascia la poltrona di amministratore delegato de Il Sole 24 Ore. Il suo
nome, infatti, non compare nella lista dei consiglieri che Confindustria ha preparato per
l’assemblea del 14 novembre. In pole position per la successione Luigi Gubitosi. L’ex direttore generale della Rai, però avrebbe mes-
Analisi
Pure le piccole imprese
possono usare gli sgravi
sui premi di risultato
::: GABRIELE FAVA
alle lobby dei proprietari di hotel, ponga il veto
sulla legge», ha chiesto Chris Lehane, capo della
policy di Airbnb.
Non sarà semplicissimo, però. La società californiana, infatti, sta coagulando un fronte molto ampio di ostilità. Agli albergatori si sono aggiunte molte amministrazioni pubbliche preoccupate dell’aumento dei prezzi degli affitti e di quello degli
immobili provocato dalla diffusione di Airbnb. Solo a New York ci sono 46 mila appartamenti destinati agli affitti brevi. In Italia erano 218 nel 2009. La
scorsa estate erano diventate quasi 223 mila. In
queste condizioni diventa difficile arginare la protesta di Federalberghi.
■■■ Grazie all’accordo territoriale sottoscritto da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil il 18
luglio 2016, anche le imprese prive di rappresentanza sindacale potranno sfruttare al meglio le misure a sostegno della produttività
introdotte dalla legge di Stabilità 2016, consentendo così l’instaurazione di un circolo
virtuoso potenzialmente idoneo a favorire il
rilancio delle piccole imprese.
In particolare, sfruttando i benefici fiscali
e contributivi previsti dalla Legge di Stabilità
2016, si agevola per tutte le imprese, specialmente per quelle di minori dimensioni, l’introduzione di retribuzioni relative ai risultati
aziendali che siano collegati a incrementi di
produttività, reddittività, qualità, efficienza e
innovazione. In tal modo si contribuisce,
dunque, al raggiungimento di due fondamentali obiettivi per le imprese: produttività
e competitività.
L’accordo,inoltre, apre nuovi spazi di contrattazione e di intervento condiviso sui temi
dell’organizzazione del lavoro con evidenti
ricadute positive non solo sugli andamenti
aziendali, ma anche sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.
Si evidenzia, altresì, che Assolombarda,
Cgil, Cisl e Uil, mediante un’ulteriore intesa
siglata il 6 settembre, hanno istituito un Comitato di valutazione di conformità dei premi aziendali. Tale Comitato, composto dai
rappresentanti di Assolombarda e delle Organizzazioni Sindacali firmatarie, avrà il
compito di monitorare l’attuazione dell’accordo territoriale, di ricevere aggiornamenti
dalle aziende sulle risultanze dei premi e di
verificare gli effetti dell’accordo sul territorio.
Vale la pena ricordare che l’accordo e la
successiva intesa sono diretta conseguenza
dell’accordo quadro sottoscritto tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil in data 14 luglio 2016,
in ottemperanza di quanto previsto dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016 che regola «l’erogazione dei premi di risultato e la
partecipazione agli utili di impresa con tassazione agevolata». In esso, infatti, veniva disposta la necessità di stipulare un accordo
tra le parti sociali affinché le imprese prive di
rappresentanza sindacale potessero applicare la detassazione dei premi di risultato per
l’anno 2016.
L’accordo in commento rappresenta indubbiamente un fondamentale passo verso
la condivisibile implementazione della contrattazione di secondo livello. Tale livello, infatti, è potenzialmente il più efficiente per
perseguire il rafforzamento ed il miglioramento delle condizioni di lavoro, della
competitività, della produttività e di tutti gli
interventi fondamentali in termini di welfare contrattuale e work-life balance.
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so molti paletti. Gli altri consiglieri sono: Patrizia Micucci, Livia Salvini, Giuseppina Amarelli, Marcella Panucci, Massimo Tononi, Luigi Abete, Edoardo Garrone, Carlo Robiglio, e
Francesca Di Girolamo, che dovrebbe dimettersi quanto prima per far posto a Giorgio Fossa, destinato alla presidenza. [Ansa]
Pericoloso precedente
New York vuole vietare l’affitto con gli Airbnb
■■■ Airbnb potrebbe avere le ore contate annuncia l’edizione on line del Financial Times. Sul tavolo del governatore di New York Andrew Cuomo
c’e una legge che minaccia una multa di 7.500 dollari a chiunque provi ad affittare una casa attraverso la piattaforma nata a San Francisco otto anni fa.
Qualunque sia la decisione di Cuomo è destinata
a fare storia: sia che ordini il blocco, sia il contrario.
In entrambi i casi segnerà un precedente per le
amministrazioni locali di tutto il mondo.
Secondo il New York Times la società californiana sta cercando una soluzione per la sopravvivenza: si impegna a far pagare le tasse ai proprietari e
impedirà che il medesimo soggetto possa gestire
più di un appartamento. «Cuomo non si pieghi
:::
__Venerdì 21 ottobre 2016__
23
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Finmeccanica porta Avio in Borsa
Brembo non frena e va in Messico
Mercato Azionario
AZIONI
■■■ Leonardo-Finmeccanica sale dal 14% al 28% di Avio
■■■ Brembo ha avviato la costruzione di un nuovo impianto in
(leader europeo nelle tecnologie del trasporto nello spazio)
rilevando le quote da Cinven, che esce dalla società. E, assieme a Space 2, una Spac (Special purpose acquisition company) quotata sul segmento Miv di Borsa Italiana che vede
fra i fondatori Sergio Erede e Gianni Mion, porta la stessa
Avio a Piazza Affari. L'operazione dovrebbe concludersi entro il primo trimestre 2017.
Messico. Il gruppo bergamasco ha investito 85 milioni di euro
per la costruzione di una fonderia per la realizzazione di dischi
in ghisa a Escobedo. L’avvio produttivo è previsto per la fine del
2017 e una volta a pieno regime dovrebbe avere una capacità
fusoria di oltre 100.000 tonnellate annue. Ilgruppo, poi,ha realizzato, con un investimento di 32 milioni, il nuovo plant integrato
a Escobedo per la produzione di pinze in alluminio.
Confermato lo scoop di «Libero»
«Così molte università
fregano i loro studenti»
■■■ Le rivelazioni raccolte da
Libero dell’imprenditore bergamasco Giovanni Bonati, che
paga le università per ottenere
i curriculum dei giovani da assumere, hanno provocato più
d’una presa di posizione. «In
Statale il nostro servizio di placement online», ci fa sapere
Gianluca Vago, rettore dell’ateneo milanese, «viene utilizzato
da oltre 6mila aziende che in
meno di 24 ore dall’accreditamento hanno accesso in modo completamente gratuito al
nostro database dei curricula e
anche ad eventuali servizi aggiuntivi, come le preselezioni
su richiesta». I numeri in gioco
sono notevoli. «Parliamo
di oltre 40mila curricula
consultati
nel 2016 e di
circa 4mila
annuncidilavoro e stage
pubblicati dalle aziende», puntualizza Vago.
Siamo sicuri che il professor
Vago abbia ragione. Ma un
suo collega illustre, Michele Tiraboschi, ordinario di diritto
del lavoro all’Università di Modena e Reggio ed erede indiscusso di Marco Biagi, conferma la denuncia di Libero. «È
una cosa vergognosa», racconta,«in un Paese con la disoccupazione giovanile al 40 per cento e dove i ragazzi non hanno
opportunità, i curriculum vitae dei giovani vengono nascosti, molti finiscono nella banca
dati di Alma Laurea che è una
Srl e li vende a pagamento alle
aziende. Poi un’impresa che
cerchi giovani da assumere fatica a trovarli».
Non accade dappertutto,
ma parecchi atenei tricolori si
La denuncia di Libero: «Soldi
per segnalare chi assumere».
Sopra Tiraboschi [Fotogr.]
comportano così. «Accade in
tutta Italia, anche se qualche
università è più seria, qualche
altra conosce la legge e la rispetta,altre la ignorano del tut-
to». Legge? Quale? «Il Collegato lavoro del 2010, prendendo
atto che la legge Biagi consente alle università e alle scuole
di fare il collocamento dei propri studenti, le ha obbligate a
rendere accessibile gratuita-
mente sul proprio sito i curriculum di laureati e diplomati
per almeno un anno».
Purtroppo, tranne poche eccezioni, questo non accade.
«Sui siti delle università c’è poco o nulla», aggiunge Tiraboschi, «e trovo molto grave che
ci sia qualcuno che lucra su
questo, facendosi pagare. Al
momento della laurea i ragazzi firmano un documento in
cui autorizzano Alma Laurea
ad usare il loro curriculum.
Non sanno che potrebbero rifiutarsi di sottoscriverlo. Alma
Laurea (che fa capo a un consorzio universitario, ndr) raccoglie questi curriculum vitae e
poi ne offre dei pacchetti alle
aziende. A pagamento. Facendolidiventare un oggetto dibusiness sulla pelle dei più poveri».
«Il nostro è un Paese strano», conclude Tiraboschi,
«continuiamo a pensare che il
lavoro si possa creare per legge. Prima con la Fornero, ora
con il Jobs Act. Mentre basterebbe far funzionare bene
quelche c’è.A cominciare proprio dalla pubblicazione dei
curriculum per i neolaureati».
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D
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DANIELI & C RSP
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E
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ESPRINET
ESSILOR INTL
EUKEDOS
EUROTECH
EVONIK INDUSTRIES AG
EXOR
EXPRIVIA
F
Rottura sul rinnovo dei tessili
Mediaset accusa ancora Vivendi
I sindacati annunciano che ieri a Milano si è rotto il tavolo negoziale tra
sindacati e Smi-Confindustria per il
rinnovo del contratto del settore tessile e abbigliamento 2016-2019, scaduto il 31 marzo 2016 e che riguarda oltre 420mila addetti. I sindacati hanno indetto 8 ore di sciopero. Passi in
avanti invece per il nuovo contratto
dei metalmeccanici.
Mediaset contrattacca. Risponde alle
accuse con cui Vivendi aveva dichiarato chiusa ogni possibile convivenza
su Premium. Una nota emessa dal Biscione accusa Vivendi dei danni provocati alla pay tv per la parlisi gestionale degli ultimi sei mesi. Aggiunge
che la disdetta data dai francesi conferma implicitamente l’esistenza del
contratto di vendita.
VAR%
Ultima rilev.
BOT
BOT 31.10.2016 (185)
BOT 14.12.2016 (366)
BOT 13.01.2017 (365)
BOT 31.01.2017 (186)
BOT 28.02.2017 (181)
BOT 14.03.2017 (365)
BOT 13.04.2017 (364)
BOT 14.06.2017 (365)
BOT 14.07.2017 (365)
BOT 14.08.2017 (367)
BOT 13.10.2017 (364)
100,017
100,057
100,08
100,088
100,115
100,099
100,131
100,123
100,215
100,209
100,244
BTP
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
100,195
100,268
101,23
102,713
100,835
103,069
104,25
Titolo
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 15.05.2018 0,25%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 15.10.2018 0,3%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 15.04.2019 0,1%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 15.10.2019 0.05%
BTP 01.12.2019 1,05%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.05.2020 0,7%
BTP 01.09.2020 4%
Ultima rilev.
103,774
101,082
105,837
100,5
105,7
107,981
100,622
107,39
109,58
110,61
100,13
106,1
103,96
111,85
99,85
102,95
114,24
113,75
101,95
114,56
Titolo
BTP 01.11.2020 0,65%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 01.06.2021 0,45%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 01.11.2021 0,35%
BTP 15.12.2021 2,15%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 15.04.2022 1,35%
BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 15.09.2022 1,45%
BTP 01.11.2022 5,5%
BTP 15.03.2023 0,95%
BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 15.10.2023 0,65%
BTP 1.11.2023 9%
BTP 01.03.2024 4,5%
Ultima rilev.
101,77
115,05
115,24
100,42
116
120,93
99,55
108,49
123,6
104,24
128,04
104,72
128,39
101,21
123,65
126,18
118,18
98,58
155,26
124,88
Titolo
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.12.2025 2%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 01.06.2026 1,6%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 01.12.2026 1,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 01.03.2032 1,65%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 01.09.2036 2,25%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
Ultima rilev.
120
110,58
130,51
102,4
106
127,68
102,01
154,67
98,2
150,41
133,82
141,6
121,29
153,67
98,09
153,76
144,49
102,48
130,46
148,16
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.09.2040 5% EUR
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
BTP 01.03.2047 2,7%
BTP 1.3.2067 2,8%
148,71
131,56
147
116,81
104,71
96,85
CCT
CCT 1.03.2017
100,118
CCT-EU 15.06.2017
101,682
CCT-EU 15.10.2017
100,77
CCT-EU 15.04.2018
101,331
CCT-EU 01.11.2018
103,4
CCT-EU 15.11.2019
103,1
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,24
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,93
CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 101,38
CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,96
CTZ
CTZ ZC 27.02.2017
100,105
Titolo
CTZ 30.08.2017
CTZ 28.03.2018
BTP INDICIZZATI
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.05.2022 0,1%
BTP IT 20.04.2023
BTP IT 11.04.2024
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.09.2032 1,25%
BTPI 15.9.2035 2,35%
Ultima rilev
100,2
100,117
100,66
103,135
101,9
104,825
108,94
104,91
104,24
112,06
101,08
101,84
100,55
116,55
125,33
106,9
127,55
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
FALCK RENEWABLES
FERRARI
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FILA
FINCANTIERI
FINECOBANK
FNM
FRESENIUS M CARE AG
FRESENIUS SE & CO. KGAA
FULLSIX
G
GABETTI
GAS PLUS
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GEQUITY
GRUPPO WASTE ITALIA
H
HEIDELBERGER CEMENT AG
HENKEL KGAA VZ
HERA
I
11,65
4,778
1,608
157,9
0,3429
1,069
3,854
9,39
33,07
20,87
93,5
54,45
2,686
3,498
2,484
139,6
0,3678
9,285
117,3
4,24
10,43
2,7
97,5
3,586
9,68
22,57
7,77
16,95
20,45
15,08
1,277
0,6 11,5809
-2,29 4,7459
0,69 1,6104
-0,44 157,9
0,47 0,3421
-1,84 1,0848
1,37 3,8427
-0,05 9,3619
-0,63 33,18
0,72 20,87
93,5
1,11 54,474
- 2,686
0,11 3,4959
0,08 2,4841
0,22 140,0051
0,46 0,3661
1,14 9,2535
- 117,3484
2,42 4,1739
-0,67 10,4713
0,75 2,6878
97,5
2,52 3,5464
2,11 9,5947
0,04 22,553
2,78 7,718
-0,47 16,9683
-0,29 20,4597
0,33 14,9881
0,79 1,2731
-17,96
-44,21
0,5
-33,99
-28,21
-26,73
53,93
-23,57
8,81
-11,53
-3,37
3,5
-14,83
-18,27
16,14
-47,13
5,67
23,63
-36,14
-16,19
-7,88
-11,9
-4,72
-19,46
-34,61
1,83
0,3332
61,9
1,7
1,71
25,02
1,436
0,2387
2,966
4,248
0,583
0,419
1,794
0,1829
4,318
5,86
2,408
18,88
2,63
3,25
79,55
3,39
1,039
90,65
45,83
7,035
0,3486
6,19
0,6565
0,3669
82,1
0,5225
2,47
0,3522
0,1501
16,05
0,2073
79
51
17,94
18,48
0,2799
0,3425
53,15
0,047
17,9
18,01
9,75
7,83
-0,96
0,53
-0,93
1,38
4,82
13,99
0,47
-0,23
-0,48
-1,14
2,86
2,81
0,25
0,96
-0,6
0,62
0,51
-0,29
1,76
0,17
0,04
-2,22
6,35
0,16
-0,53
1,27
0,67
-0,37
0,07
-0,86
0,68
0,83
2
-0,38
0,09
1,08
-0,11
0,62
0,3233
61,7818
1,6959
1,7217
24,9687
1,4896
0,2268
2,9614
4,242
0,5883
0,4156
1,7955
0,1806
4,2119
5,9379
2,3862
18,7263
2,6064
3,2296
79,4818
3,3813
1,0333
90,4194
45,6969
6,999
0,341
6,1906
0,6523
0,3663
82,1
0,5231
2,47
0,3556
0,151
15,9631
0,2052
78,7534
50,4062
17,94
18,3403
0,2799
0,3425
53,0586
0,046
17,8985
18,033
9,7213
-73,6
-26,05
-32,81
-38,22
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-80,63
-28,56
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-32,23
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-38,03
-35,3
-72,33
-26,97
12,2
-30,1
-34,24
-22,52
-15,41
-8,87
-19,34
-15,32
27,11
-23,23
-25,2
2,92
-6,83
-46,58
0,82
-43,44
-19,35
-2,86
-19,55
-2,43
-3,48
-12,18
18,96
-46,53
9,68
8,49
-4,32
3,42
3,706
1,25
2,036
0,7
9,575
1,219
24,43
5,56
12,62
4,512
2,75
7,355
0,0244
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6,995
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6,89
6,05
0,2535
175,8
0,4288
5,3
9,53
1,063
0,3578
-2,23
-1,96
-3,1
-0,49
-0,78
1,08
-0,73
1
-0,79
1,3
-1,5
0,07
-2,79
1,36
1,43
-1,57
-0,21
-1,43
1,85
4,49
1,38
1,16
3,52
1,82
0,76
2,82
3,4213
3,725
1,2828
2,0256
0,701
9,5482
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24,5341
5,5528
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2,7707
7,3553
0,025
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0,3715
6,8923
6,0143
0,2541
175,8
0,4393
5,1944
9,4687
1,0652
0,3582
-16,99
-18,91
25
-13,73
-30
19,69
-36,71
-10,02
-24,25
-9,21
-23,59
-17,37
-4,48
-27,81
-22,52
2,37
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-11,23
-18,09
-60,7
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-12,65
0,09
-69,05
2,12
66,25
0,9565
0,3174
17,48
12,35
63,5
19
1,075
22,37
13,05
67,05
11,25
28,12
14,49
57,3
10
1,14
1,73
1,45
0,26
1,08
1,33
2,49
0,32
-0,52
-0,19
1,31
3,82
-0,81
7,97
1,08
0,42
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2,1168
65,8848
0,9724
0,3149
17,4945
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1,0778
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12,9205
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11,2415
28,0922
14,5039
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10,0323
1,1452
-1,49
-15,01
-19,96
-54,23
-0,68
-6,08
0,95
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18,27
34,59
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0,735
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1,83
0,8015
3,456
3,954
2,67
13,4
13,73
6,79
10,34
0,0495
0,7245
6,595
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0,975
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0,6495
1,1 0,7282
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1,08 10,2822
- 0,0495
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- 111,4025
-0,31 0,9755
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- 28,5169
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0,15 0,6427
1,66
-9,94
-27,05
125,87
-7,81
4,16
1,59
-5,72
-18,94
-0,51
-24,3
-9,16
-36,94
-28,41
-22,5
-8,28
-22,17
-11,62
-14,48
Titolo
360
-43,01
-33,57
68,81
-29,73
-51
-67,42
-82,36
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118,5
- 118,6777
2,278
0,8 2,2682
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-1,35
1,66
-2,33
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-0,75
1,54
-
0,981 9,39
0,7013 -20,36
0,3297 -50,02
57,4583 20,23
0,3911 -17,01
0,1204 -59,6
15,9124
11,7126
-5,8
-
Titolo
360
365
1 SETT.
-0.381 -0.386
3 MESI
-0.312 -0.316
2 SETT.
-0.373 -0.378
6 MESI
-0.209 -0.212
1 MESE
-0.371 -0.376
9 MESI
-0.133 -0.135
2 MESI
-0.339 -0.344
12 MESI -0.073 -0.074
Cambi
Titolo
Dollaro USA
Yen
Dollaro Canadese
Dollaro Australiano
Franco Svizzero
Sterlina
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Corona Ceca
Fiorino Ungherese
JUVENTUS FC
K
KERING
K.R.ENERGY
K+S AG
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
LEONARDO - FINMECCANICA
LINDE AG
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
MASSIMO ZANETTI BEVERAGE
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MERCK KGAA
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MUNICH RE
MUTUIONLINE
N
NICE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
O
OLIDATA
OPENJOBMETIS
ORANGE
OVS
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POSTE ITALIANE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PROSIEBENSAT.1 MEDIA SE
PRYSMIAN
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAFRAN
SAINT-GOBAIN
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAVE
SCHNEIDER ELECTRIC
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SPACE2
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
T
TAMBURI
TAS
TECHNOGYM
TECNOINVESTIMENTI
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
THYSSENKRUPP AG
TISCALI
TOD’S
TOSCANA AEROPORTI
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
V
0,4792
2,3739
2,9317
11,8814
1,9969
0,0306
0,1289
Dati aggiornati al 19/10
365
J
0,4727
2,398
2,912
11,89
2
0,0304
0,1279
0,9845
0,706
0,3224
57,7
0,3884
0,1204
15,9
11,85
-
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
INFINEON TECHNOLOGIES AG
ING GROEP
INNOVA ITALY 1 21
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INWIT
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALIAONLINE
ITALIAONLINE RSP
ITALMOBILIARE
IVS GROUP
U
-0,71
-1,32
-2,28
-0,25
0,1
-3,8
-5,26
Domanda
Offerta
1,0980
113,7600
1,4460
1,4314
1,0852
0,8957
9,7040
7,4403
8,9625
27,0210
307,5400
1,0979
113,4900
1,4361
1,4298
1,0854
0,8934
9,6980
7,4409
8,9585
27,0210
307,0800
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
0,816 0,37 0,8174 -26,22
48,2 0,92 48,0445
5,79 0,61 5,7768 -32,01
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14 0,72 13,9717 29,03
0,4295 -0,39 0,4295 7,29
5,275 1,54 5,2593 -30,82
0,412 0,49 0,416 -14,7
75,3
75,4
69
69
1,403
- 1,3992 -20,69
Euribor
Titoli di stato
Titolo
A
B
Tiraboschi, l’erede di Biagi: «Diversi atenei si fanno pagare per segnalare
i laureati alle imprese, ma è vietato dalla legge. Ecco come funziona il sistema»
::: ATTILIO BARBIERI
PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
UBI BANCA
UNIBAIL-RODAMCO
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPER
UNIPOL
UNIPOLSAI
VALSOIA
VIANINI
VINCI SA
VITTORIA ASS
VIVENDI
VOLKSWAGEN AG VZ.
VONOVIA SE
W
WAR AMBROMOBIL 17
WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017
WAR ENERTRONICA 13-18
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR SAFE BAG 13-16
WAR TE WIND 18
WARR AEDES 2015-20
WARR AGRONOMIA 2014-2017
WARR BIO ON 14-17
WARR BRIDGE MGMT 18
WARR CALEFFI 20
WARR CAPFORPROG1 17
WARR CLABO 18
WARR DOMINION HOSTING HOLD 21
WARR ELETTRA INV 17
WARR ENERGICA M 18
WARR EXPERTSYSTE 18
WARR GEQUITY 2016-2019
WARR GLENFOOD 20
WARR INNOVATEC 17
WARR ISI 2 21
WARR IWB
WARR LUVE
WARR SITI-B&T 21
WARR SMRE 19
WARR SPACE2 17
WARR TECH-VALUE 2014-2017
WARR TIP 20
WARR VETRYA 2016-19
WARR ZEPHYRO
WARR 4AIM SICAF 2016-19
Y
YOOX NET-A-PORTER GROUP
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
0,2107
0,3672
15,15
2,108
1,958
4,316
1,764
1,61
1,213
1,051
1,67
2,218
320
44,21
8,525
0,48
1,49
-0,53
1,84
1,56
0,37
1,96
-0,41
-0,57
0,42
6,74
-1,03
0,35
0,2146
0,3634
15,1531
2,0894
1,9408
4,2884
1,7514
1,599
1,2207
1,0458
1,6635
2,1552
320
44,7335
8,5183
-33,41
-23,72
5,8
-31,74
-30,91
-14,37
-17,34
8,05
-19,13
1,15
3,73
-28,45
9,33
5,01
-3,13
0,298 -0,96 0,2986
14,62
190,1
- 190,1 18,07
0,4564 -1,23 0,4604 -31,98
18,15 4,97 18,15
7,975 4,66 7,8583 -38,89
0,3894 -1,69 0,3911 -47,7
0,513 1,38 0,5034 -0,39
11,29 3,58 11,1293 -12,48
153,1
- 152,9216
166,6
- 166,5181 5,78
42,85 0,14 42,8037 -29,06
0,4958 -0,02 0,4959 -24,86
167,8 0,06 167,0311 13,53
2,19
17,19
7,195
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0,992
2,62
6,645
95,3
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15,4
0,8935
4,426
0,1976
174,4
7,82
2,548
4,55
0,231
- 2,198
0,53 17,132
1,2 7,2089
0,55 0,1644
-0,8 0,9943
-3,39 2,5966
0,53 6,6077
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- 0,103
4,1
-0,42 1,4083
0,25 2,4326
-2,17 0,4132
-1,16 15,3905
- 0,8969
-0,14 4,3934
-0,2 0,1929
0,35 175,1826
- 7,8232
-12,75
-9,91
-24,3
22,96
19,88
-31,63
-25,21
-10,51
2,5
-10,04
43,24
12,04
19,2
-14
-25,92
-25,18
-4,49
-2,19
2,74 2,5115 3,83
0,66 4,5401 -31,06
- 0,231 -58,3
0,154
- 0,1552 -18,09
6,68 -1,33 6,6424 -8,49
14,05
- 14,0455 -9,94
5 0,04 5,0027 -22,12
3,018
2,404
26,33
1,639
0,266
1,36
1,067
6,15
0,162
6,065
0,0893
0,0492
14,04
38,31
22,68
-0,53
0,42
-0,3
-0,04
-3,13
0,19
2,5
-1,28
1,71
2,5
0,29
4,67
-1,35
3,0227
2,4013
26,439
1,644
0,2687
1,3879
1,0679
5,9953
0,1626
6,0636
0,0886
0,0478
14,0267
38,31
22,7081
-14,26
0,59
9,71
-29,54
-51,55
-63,24
-20,19
3,71
-36,2
-14,58
-66,85
-73,77
-5,26
11,94
3,596
1,951
0,95
27,15
78
0,2775
118
0,907
0,1645
0,0495
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0,582
14,18
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-2,4
-0,58
-0,04
0,58
-0,14
0,68
-0,22
-1
0,23
5,05
-
3,5904
1,9632
0,955
27,1098
77,747
0,2786
117,253
0,9021
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0,0491
0,4314
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14,0813
-23,78
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53,1
12,7
-17,11
-24,57
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49,67
-31
-60,59
-11,62
-38,74
21,09
8,95
12,54
9,28
9,75
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38,02
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10,1
0,1551
145
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-1,32 9,8007
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-1,23 3,6835
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1,95 0,0157
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0,62 4,8494
1,64 34,4512
1,12 1,7853
-1,28 7,7195
1 10,0826
-1,4 0,1565
145
-2,53 7,3767
-21,15
-2,87
-6,78
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-53,83
1,25
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-12,82
8,8
-15,36
37,69
-3,16
-1,28
-15
18,32
-55,14
48,57
1,2
-19,76
-16,99
-6,54
2,02
-35
16,84
3,68 0,05
3,67 8,62
1,015 2,53 0,9956 139,39
4,242 -2,71 4,3036
4,37
- 4,3647 40,01
0,7595
0,4 0,7577 -35,36
0,62 0,16 0,6175 -34,81
9,09 2,31 9,0423 -13,35
13,36 -0,45 13,2809 22,12
4,48 0,36 4,4585
-5,8
0,7845 1,16 0,7774 -50,41
0,498
0,4 0,4975 -23,38
21,74 -1,14 21,7518
0,0452 3,91 0,0449 -21,66
51,65 2,18 51,2149 -29,3
14,73 0,68 14,3055 -0,67
44,4 0,98 44,3773 6,78
1,338 1,36 1,3283 -26,89
7,89 1,28 7,8647 -2,95
2,466
226,6
2,25
5,22
39,03
11,3
2,708
1,656
1,9
0,63
0,38
-0,2
2,73
0,45
1,16
17,25
1,137
67,6
9,775
18,49
121,8
34,04
0,35 16,9977 -15,96
0,09 1,1337 -5,96
- 67,6904
1,56 9,7097 -2,64
0,93 18,3495 -6,19
0,25 121,7739
- 34,04
-
0,0649
0,066
0,7025
0,0015
0,0012
0,1
0,1
0,036
0,0084
4,928
0,015
0,3725
0,0324
0,7
0,176
0,3395
0,11
0,002
0,048
1,6
1,2
0,0875
0,4466
0,275
-
16,1
-4,87
7,14
-40
2,86
-3,37
0,68
8
-4,76
20
-2,91
4,8
-
2,4373
226,6
2,2533
5,1116
39,04
11,2068
2,692
1,6518
0,0484
0,0636
0,7385
0,0014
0,002
0,1
0,1081
0,036
0,0084
5,0982
0,015
0,3725
0,03
0,7
0,1356
0,31
0,1092
0,002
0,048
1,6
1,2
0,0874
0,4393
0,2514
-
-60,23
-56,18
-36,03
-4,1
-43,16
-29,83
-63,72
-17,4
-17,3
-77,27
-94,12
-16,67
-35,28
-30,37
-42,47
-93,99
238,64
-76
-14,98
33,33
0,69
9,06
-
28,32
2,31 28,038 -18,03
5,58
0,019
0,1422
0,63 5,5992
-8
- 0,0192 -52,74
- 0,1422 23,65
24
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
IMMIGRATI
ciarla, Padoan risponde che in
Italia non è facile tenere il segreto. Ma come, è stato il suo
capo ad annunciarla per ottenerne i benefici presso l’elettorato. Che se la prenda con lui,
non con la riservatezza degli
italiani.
A casa nostra
comandiamo noi
Sì o no
pensando
alle riforme
Caro Mainiero, sì, ha ragione lei
quando risponde al lettore Valentini
che ovviamente al referendum si
può votare no, però con motivazioni
diverse da quella da lui citata. Si può
votare sì, anche se Berlusconi esprime il suo convincimento, che detta
semplice è il seguente: perché così si
leva di lì Renzi e ci si mette noi che
poipensiamo a modificare la Costituzione.Motivazionidiverse? Basterebbe la pervicacia di questo governo a
non voler fermare i migranti al limite
della acque territoriali dei Paesi di
partenza e a non voler impedire le
cosiddette “tragedie del mare”…
Luigi Fassone
e.mail
***
Di nuovo, caro Fassone? Ma allora proprio non riusciamo a liberarci da questo vizio nazionale,
questa guerra continua, queste infinite polemiche che ci portano
lontano dalla realtà? Lei dice: votiamo no al referendum perché
questo
governo
non vuole fermare
i migranti al limite
delle acque territoriali. E che c’entra
il referendum, cosa c’entrano con
gli immigrati le
modifiche costituzionali, il bicameralismo, il Cnel,
il Titolo V? Le propongo qualche
motivazione accessoria: votiamo
no perché Obama ci ha detto di
votare sì. Oppure: bocciamo la riforma perché i leader europei
spingono per l’approvazione. Analogamente potremmo suggerire:
votiamo sì perché D’Alema, che
forse non ci è simpatico, è per il
no. Oppure: modifichiamo la Costituzione perché a suo tempo, ad
un altro referendum, nostro nonno si schierò per la monarchia e
nostro padre disse che aveva fatto
bene, e dunque la Costituzione repubblicana, per tradizione familiare, non può piacerci, e allora
tanto vale cambiarla per renderla
un po’ diversa. Fassone: si votano
le riforme. Se piacciono, si scrive
sì. Se non piacciono, si scrive no.
Alle Politiche si dirà sì o no a Renzi. Poi, se qualcuno vuole approvare o bocciare le riforme perché il
vicino di casa non è in regola con
le quote condominiali, può farlo
benissimo. L’importante è che, a
cosa fatte, non ci si lamenti perché il Cnel è inutile e dispendioso
o perché il bicameralismo è da
abolire. Anche per noi italiani sarebbe un po’ troppo. [LaPresse]
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
I cinesi di Milano fanno dimostrazione in piazza perché viene data la cittadinanza onoraria al Dalai Lama.
Siamo a casa nostra e per ora
comandiamo noi assegnando
premi eccetera a chi crediamo
opportuno. Se non sono contenti tornino a casa loro. Questo è proprio il paese di Pulcinella permettiamo a tuttidi comandare, vorrei vedere noi
nei Paesi altrui.
Emilio de Santis
e.mail
USA/1
Gita
alla Casa Bianca
Ma c’era proprio bisogno di fare questa gita aziendale alla
Casa Bianca di Matteo Renzi
& Co.? Tanto per buttare dalla
finestra un altro po’ di quattrini alla faccia nostra.
Francesco Silvino
e.mail
REFERENDUM
Francesco Matarazzo
e.mail
Bravo
Salvini
Finalmente un politico ha pronunciato la fatidica frase: il Re
è nudo! A “Porta a porta” il leader della Lega Matteo Salvini
ha affermato a chiare lettere
(apertis verbis, per la gioia dei
più dotti) che l’unico modo
per riformare la Costituzione
in modo organico e su mandato popolare è l’elezione di
un’Assemblea Costituente.
Bravo Salvini! Spero vivamente che anche altri sostengano
questa iniziativa.
USA/2
Cena
con cattivo gusto
Se alla cena alla Casa Bianca
era tutto un scintillare di abiti
d’alta moda non ci vedo niente di strano, non si poteva pretendere il solito tubino nero.
Ho trovato sia stato peggio sentire il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama
schierarsi per il sì al referendum. Certo, con Matteo Renzi
presente non poteva dire diversamente, ma intromettersi
in qualcosa che non lo riguarda e che nemmeno conosce
l’ho trovato di cattivo gusto.
Fabio Colussi
e.mail
COSTITUZIONE
Leggi
e politica
Nicoletta Piazzi
e.mail
Mi riesce difficile credere che
la Costituzione vada interpretata. I nostri padri costituenti
l’hanno scritta in modo chiaro
e semplice. Ciò premesso non
riesco a spiegarmi del perché
illustri costituzionalisti si siano
divisi tra il sì e il no. E’ sempre
la politica ad incidere sull’orientamento?
USA/3
Memoria
lunga
Sono sempre più convinto
che gli States ci stiano facendo
pagare, seppur con ritardo, i
danni di guerra di settant’anni
fa.
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Caserta)
Mauro Tombesi
e.mail
BELPAESE
Obama tuona contro le armi,
ma ha sostenuto guerre e rivoluzioni che hanno disastrato il
mondo e provocato una corsa
agli armamenti da parte di fanatici e guerrafondai.
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
Le discipline
ammesse
Roberto Bellia
e.mail
Il Premio Nobel è sempre stato dato per le seguenti materie: letteratura, medicina, fisica ed economia. Ma non è dovuto per discipline come la
musica (vedi il caso di Bob Dylan) e per il teatro (vedi il caso
di Dario Fo). Evidentemente i
membri che assegnano il Premio Nobel hanno perso la trebisonda.
UNESCO/1
Ciò
che meraviglia
Considerata la deriva culturale e politica in cui versa la dirigenza dell’Onu, non mi meraviglio per la mozione dell’Unesco che ha disconosciuto la
storia e il significato ebraico
dei luoghi biblici di Gerusalemme. Mi meraviglio piuttosto per la posizione di oscurantistica acquiescenza adottata
da tanti Stati europei, e purtroppo anche dall’Italia.
Francesco Cillo
Cervina (Avellino)
ANTISEMITISMO
La pagliuzza
e la trave
Molti si chiedono se ci sia il diritto di fare della satira sulla
shoah: si preoccupano della
pagliuzza e non della trave. La
trave oggi è l’antisemitismo
delle Nazione Unite col suo
braccio islamico Unesco, organizzazioni che hanno vomitato dal profondo del loro animo un falso storico come è
Pier Vittorio Ceccherini
e.mail
UNESCO/2
Previsioni
che si avverano
Se ce ne fosse ancora bisogno ,
l’ultima risoluzione del comitato esecutivo Unesco ci dà
conferma che stiamo progressivamente cadendo in mano
ai musulmani e noi da fessi
quali siamo diamo loro una
mano.Purtroppo si stanno avverando le più fosche previsioni dell’Oriana.
LOTTO
Estrazione del 20/10/2016
BARI
86 76 33 82 35
CAGLIARI
29 77 41 68 22
FIRENZE
25 78 66 76 65
GENOVA
12 10 85 41 30
MILANO
14 72 57 12 45
NAPOLI
16 60 85 10
PALERMO
63 74 45 29 23
ROMA
33 48 30 82 25
TORINO
56 66 20 40 46
VENEZIA
30 16 36 31 77
NAZIONALE
82 18 19 61 54
5
Fulvio Bellani
e.mail
UNESCO/3
Vogliamo
la verità
10eLOTTO N. oro 86
10 12 14 16 25 29 30 33 41 48
56 60 63 66 72 74 76 77 78 86
SUPERENALOTTO
2 - 43 - 65 - 66 - 67 - 90
La contraddizione
del presidente
Incredibile! Reagendo alle
blandissime (quasi stucchevoli) osservazioni di Floris circa
alcuni punti (un bel po’) della
manovra ancora non chiari,
per cui il giornalista ha gioco
facile di dirgli che allora era
meglio aspettare ad annun-
quello di attribuire il Muro del
pianto alla cultura islamica.
La combinazione vincente
OBAMA
I segreti
di Pulcinella
NOBEL
Mario Calcagni
e.mail
Numero jolly: 44
Numero SuperStar: 27
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 159.001.749,98) • All’unico
”5+1”vanno € 662.707,03 • Ai 12 ”5” vanno €
17.842,12• Ai 631 “4” vanno € 343,02 • Ai 24.351
”3” vanno € 26,89 • Ai 393.716 ”2” vanno € 5,17.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • All’unico “4 stella”vanno €
34.302,00 • Ai 123 “3 stella” vanno € 2.689,00 •
Ai 2.077 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 14.323 “1
stella” vanno € 10,00 • Ai 29.788 “0 stella” vanno €
5,00.
• Montepremi: € 5.097.746,40
L’Italia si è astenuta in occasione della recente votazione della risoluzione Unesco sulla
modifica della denominazione dei luoghi sacri a Gerusalemme. Considero quanto avvenuto vergognoso e pericoloso: si possono avere opinioni
politiche diverse, religioni diverse, ma disconoscere e rinnegare la storia è qualcosa che
non aiuta a raggiungere e conservare una convivenza civile
nè a Gerusalemme nè altrove.
Non so chi abbia dato ordine
di votare l’astensione nè quali
motivazionici siano,ma gli italiani hanno il diritto di sapere
se la cosa ha a che fare con lacune nella conoscenza della
storia (anche nostra) o con
qualche prospettiva di natura
economica.
Tina Cappellini
e.mail
REDAZIONE ROMA
Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186
Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443
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CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti
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Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 291 anno LI
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
ISSN (Testo Stampato): 1591-0420
CERTIFICATO N. 8166
DEL 06/04/2016
ISSN 1591-0423
La tiratura di venerdì 21 ottobre 2016
è di 106.318 copie
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI FAUSTO CARIOTI
Equitalia addio: buona notizia o solo marketing?
cupero dei crediti effettuati dallo Stato. Le funzioni di Equitalia saranno riassorbite dall’Agenzia delle Entrate, con la speranza che le
tanto temute “cartelle” non opprimano i cittadini che sbagliano, perché occorre sempre risalire aiveri motivi dell’errore se si vuole accettare un sistema sociale davvero equo.
Fabio Sìcari - via mail
***
Il nome sembrava rasserenare icittadini italiani: Equitalia. Qualcosa di equo, cioè di giusto,
per tutti noi. Purtroppo Equitalia non ha funzionato perché si era creato un clima vessatorio e intimidatorio tra il Fisco e i contribuenti.
È ovvio che chi non paga nel tempo convenuto deve ottemperare all’inadempienza con penalità crescenti. Ma l’introduzione di Equitalia ha falsato (almeno nel sentimento popolare) il rapporto tra Erario e contribuenti. Tuttavia l’abolizione di Equitalia non significa l’eliminazione di multe e contenziosi fra cittadini
e amministrazioni, né la cancellazione del re-
AGRICOLTURA
Tutelare
i nostri prodotti
Fosse solo una questione di nome, la Repubblica democratica tedesca sarebbe stata, appunto, una repubblica democratica
e non una dittatura comunista i cui sgherri
sparavano a vista su chi cercava la libertà a
ovest. Lo spot del momento è l’abolizione
di Equitalia: bella notizia, applausi per
Matteo Renzi. Il problema è cosa verrà dopo, al posto di Equitalia. E al momento
non è chiaro. Si sa che essa sarà incorporata nell’Agenzia delle Entrate (soggetto di
diritto pubblico, mentre Equitalia è di diritto privato: la transizione non sarà facile) e
INNO NAZIONALE
che il governo intende cogliere l’occasione
per racimolare entrate una tantum, tramite una sorta di rottamazione delle cartelle.
Non si sa cosa accadrà agli ottomila dipendenti di Equitalia e soprattutto non si sa
come cambieranno i criteri della riscossione. Siamo fermi alle promesse di Renzi, il
quale ci ha assicurato che col nuovo meccanismo «quando non paghi una tassa ti
arriva un sms: se mi scordo» (sarebbe una
battuta). Davvero troppo poco per dare
giudizi definitivi. Anche perché, come sempre quando di mezzo ci sono Renzi e Padoan, i testi delle norme tardano ad arrivare.
E durante il passaggio della norma in Parlamento le polemiche e gli emendamenti
non mancheranno. La morale, caro Sìcari,
è quella che dice lei: quando dall’altra parte ci sono lo Stato e il Fisco italiano, la diffidenza è d’obbligo. Il rischio che alla fine
tutto si risolva in una di quelle che gli esperti di marketing chiamano operazioni di
"rebranding" (cambia il marchio, la sostanza del prodotto o del servizio resta la
stessa) è forte.
ANIMALI
Una proposta
per cambiarlo
La fedeltà
dei cani
Sembra intenzione del governo mettere fine al caporalato
in agricoltura, fenomeno, tra
l’altro, già risolto nella stragrande maggioranza delle regioni italiane. I datori di lavoro
dovranno regolarizzare ed
adeguare la paga oraria a chi
presta lavoro stagionale o saltuario. L’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro
sottopagato sono una piaga
che colpisce particolarmente
il lavoro agricolo. E’ brutto dirlo ma anche per la necessità di
poter avere prezzi concorrenziali e restare sul mercato. In
questo senso mi aspetto che il
governo, ministro Maurizio
Martina, intervenga con immediatezza per tutelare i prodotti agricoli italiani da quelli
di provenienza straniera sicuramente inferiori per freschezza, qualità e garanzia sanitaria, altrimenti in breve tempo
l’attività agricola italiana rasenterà lo zero!
L’inno nazionale dovrebbe essere un canto solenne che rievochila fierezza e l’orgoglio nazionali. Tali sono la maggior
parte degli inni dei grandi Paesi. Per il loro inno, che è il più
bello, i tedeschi hanno anche
preso a prestito la musica di
un compositore austriaco.
Noi no! Abbiamo preso un testo che credo non sia compreso dal 90 per cento della popolazione italiana e adottato una
musica che è appena degna di
una fanfara di paese. Non potremmo approfittare del fatto
che la Costituzione stessa definisce l’inno nazionale “provvisorio” e andare a cercare un
canto tratto da uno dei nostri
grandicompositori adattandolo con parole adeguate? Capisco che questo non sia un problema fondamentale per la vita degli italiani, ma almeno l’adozione di unnuovo inno nazionale non costerebbe ai cittadini.
Decimo Pilotto
e.mail
Antonio Clausetti
e.mail
L’on. Michela Vittoria Brambilla, nota animalista, si è compiaciuta di aver introdotto per
la prima volta un cane alla Camera dei Deputati. Alla signora è sfuggito il fatto che in Parlamento ce ne sono già a centinaia di cani, con l’unica differenza che il piccolo meticcio
introdotto dall’on. Brambilla è
sicuramente un essere fedele,
a differenza degli altri che abitualmente occupano quegli
scranni, che in quanto a fedeltà meglio non parlarne.
Cesare Salina
e.mail
LA CASA DI HITLER
Abbattere
è cancellare
L’Austria ha deciso: demolirà
la casa natale di Hitler, onde
evitare visite da parte dei nostalgici. Non credo che abbattere sia una buona idea perché occorre invece ricordare
Hitler e il nazismo per i suoi
orrori affinché il mondo tutto
ne sia consapevole in modo
che fenomeni del genere non
si ripetano mai più. Abbattere
è come voler cancellare ciò
che è accaduto.
Gianna Leone
e.mail
CALCIO
NORD: Tempo in netto miglioramento su tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni o parzialmente nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni.
CENTRO: Instabilità diffusa su tutte le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi. Migliora nel pomeriggio sulla Sardegna. Mari da poco mossi a
localmente mossi.
SUD: Ancora una giornata caratterizzata da maltempo con piogge e rovesci. Peggiora nel pomeriggio con aumento dell’instabilità. Meglio su
bassa Puglia.
NORD: Ancora una giornata con cieli prevalentemente soleggiati o par
zialmente nuvolosi. Maggiori annuvolamenti su Liguria ed Emilia. Temperature stabili.
CENTRO: Tempo in deciso miglioramento con cieli in prevalenza soleggiati. Annuvolamenti sparsi su interne e rilievi. Temperature senza grosse
variazioni.
SUD: Migliora al sud con cieli sereni o parzialmente nuvolosi. Maggiore
instabilità su messinese con possibili piogge. Meglio altrove. Mari calmi
o poco mossi.
Lasciate stare
Bergamini
Ilprossimo 18 novembre ricorrerà il ventisettesimo anniversario dalla morte dell’ex calciatore del Cosenza Calcio Donato Bergamini. Dopo ben tre inchieste, tutte fondate sull’ipotesi che il calciatore si sia ucciso gettandosi sotto un camion, pare che la Procura di
Castrovillari, titolare dell'inchiesta, voglia aprire un nuovo fascicolo.Siipotizza la riesumazione della salma per effettuare nuovi esami radiologici.
Mi chiedo tutto ciò che senso
abbia.dopo così tanto tempo.
Gradirei che Donato possa riposare in pace. Nella memoria di tutti noi tifosi del Cosenza.
Raffaele Nigro
Cosenza
NORD: Torna il maltempo su gran parte delle regioni del Nord con piogge e rovesci. Più asciutto sulle regioni di Nord Est. Temperature in diminuzione.
CENTRO: Instabilità diffusa sulle regioni tirreniche con piogge e rovesci.
Sulle regioni adriatiche cieli in prevalenza soleggiati o poco nuvolosi.
Temperature senza grosse variazioni.
SUD: Prevalenteme soleggiato su tutte le regioni. Più instabile su Campania e Sicilia con locali piogge e rovesci. Temperature stabili o senza
grosse variazioni.
Temperature previste oggi
PUBBLICITÀ NAZIONALE
Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214
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Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com
PUBBLICITÀ LOCALE
Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10
20090 Assago (Milano)
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copie dell’ultimo anno. € 4,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
12
4
16
8
16
8
10
14
9
10
16
16
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18
13
16
MIN MAX
NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
16
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9
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16
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All’asta il revolver con cui Paul Verlaine sparò a Arthur Rimbaud
Il «Premio Le Goff» va ad Antonio Paolucci
Il colpo di pistola più famoso della storia della letteratura francese fu esploso in Belgio, 10 luglio
1873. Ora il revolver con cui il poeta Paul Verlaine (1844-1896) sparò contro il poeta Arthur Rimbaud (1854-1891) va all'asta a Parigi: sarà battuto dalla casa Christie's il prossimo 30 novembre con
una stima tra 50mila e 60mila euro. La pistola fu confiscata dalla polizia belga subito dopo il
ferimento e restituita in seguito all'armeria Montigny di Bruxelles.
Oggi la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera,
consegna il Premio Le Goff ad Antonio Paolucci, già ministro dei Beni Culturali nel Governo Dini e
ora direttore dei MuseiVaticani. «Insignire Antonio Paolucci del Premio Le Goff significa riconoscere il valore della storia e della cultura, dei musei, non solo come luogo di conservazione del nostro
patrimonio culturale, ma come luogo di formazione e di insegnamento» commenta Saliera.
Dall’archivio storico del Ministero degli Esteri
Budapest ’56, Edgardo Sogno aiuta gli insorti
Dal «Diario» desecretato della Legazione italiana si scoprono le «attività assistenziali» di Roma
a favore dei magiari contro i sovietici. Il coordinamento era affidato al diplomatico medaglia d’oro
::: PAOLO SIMONCELLI
■■■ L'esperimento polacco dicomunismo nazionale di Wladislaw
Gomulka fu l'innesco.
A Budapest, dalla Legazione italiana, il pomeriggio del 23 ottobre
'56, si videro manifestazioni di solidarietà ampliarsi alle «più diverse
categorie di persone, fra cui militari, donne e moltissimi operai»; alle
22.00 «viene demolita la statua di
Stalin e contemporaneamente
hanno inizio le prime sparatorie».
Sono le prime frasidel Diario tenuto dal capo legazione, Fabrizio
Franco, in quelle settimane drammatiche. Un documento, assieme
a molti altri dei decenni più prossimi della nostra storia diplomatica,
messi a pubblica disposizione dall'
Archivio storico del Ministero degli Esteri. Al ministro Franco dobbiamo dunque una cronaca in presa diretta di quegli eventi: il giorno
dopo testimonia di «combattimenti in corso fra carri sovietici ed insorti che sparano dalle finestre»;
presto vedrà l'intera città «in stato
di aperta rivolta», mentre invano il
partito comunista ungherese incitava "a sterminare senza pietà gli
insorti"; l'esercito nazionale è con i
patrioti, e anche qualche reparto
sovietico. Sullo sfondo di questa
cronaca,la figura diImre Nagy,comunista già vittima dello stalinismo, appare ora in tutta la sua
drammaticità di eroe nazionale
chiamato a presiedere il libero governo ungherese. Giungono giornalisti italiani, primo fra tutti Bruno Tedeschi, poi Montanelli,
Corradi, Castellano… (che peseranno sulle attività della legazione
italiana).
Appare il cardinal Mindszenty,
liberato a furor di popolo dall'ergastolo inflittogli dal processo farsa
del 1948-49 (dopo la prigionia patita durante l'occupazione nazista).
All'arrivo del porporato in città, il
ministro Franco e altri diplomatici
italiani corrono ad incontrarlo. Le
fotografie della sua liberazione appariranno sui quotidiani di tutto il
mondo libero;accanto a lui un ufficiale ungherese di antica famiglia
italiana, Antonio Pallavicini (Antal Palinkas), cui quelle foto saranno fatali: verrà impiccato il 10 dicembre '57. Commuovono i ricordi di quei coraggiosi liberatori nelle pagine delle Memorie di Mindszenty (edite da Rusconinel '75). Indignano le critiche rivolte alla giuria del Bancarella per un premio
speciale a quell'edizione: dalle colonne del Corriere della Sera paracomunista diretto da Ottone, il 7
agosto '75 Pietro Buttitta eccepiva:
il cardinale (allora appena scomparso) «come ognuno sa, ha impegnato l'intera esistenza a procura-
alzava le mani, Giosuè sembrava prevalere, quando invece le lasciava cadere, a prevalere era Amalek che non aveva aiuti soprannaturali.
Poiché Mosè faceva grande fatica a tenere le
braccia costantemente alzate, Aronne e Cur lo fecero prima sedere e poi, uno a destra e l'altro a sinistra, sostennero le sue mani in modo che rimanessero sempre elevate fino al tramonto. Così Giosuè
vinse e uccise «a fildi spada» Amalek e tutto il popolo Amalecita. «Non vale» diremmo noi comuni
mortali. Ma come la mettiamo con la preghiera
fiduciosa e perseverante verso l'Onnipotente a vantaggio del popolo di Israele? Aiuto.
Non ci sarebbe stato alcun intervento occidentale; pure qualcosa,
segretamente, sarebbe stato fatto.
A rivelarlo, non più il ministro
Franco ma, vent'anni fa, il protagonista di quegli aiuti: Edgardo Sogno. Antifascista e anticomunista,
diplomatico di carriera, medaglia
d'oro per la coraggiosa attività partigiana durante la guerra civile (postilla: descritto come uomo impulsivo e viscerale anticomunista, Sogno venne dopo accusato di cospirazione volta a sovvertire l'ordinamento democratico, del cosiddetto golpe bianco, dal cui processo
verrà assolto. Ma questa è un’altra
storia).
Raggiunta Vienna, d'accordo
col ministro degli Esteri Gaetano
Martino e i diplomatici dell'Ufficio politico della Farnesina, Sogno
riuscì a organizzare canali di assistenza militare agli insorti, di esfiltrazione di fronte ad una prevedibile reazione sovietica, ed anche di
un'eventuale guerriglia di resistenza sui monti e nei centri urbani. Ricordò Sogno che mentre la Francia inviò molte armi moderne, soprattutto anticarro, da parte italiana non fu possibile inviare «tutto»
quanto sperato. Nel Diario del ministro Franco, dove non c'è traccia
di queste operazioni (tutte le missioni diplomatiche a Budapest
avrebbero avuto tagliate le comunicazioni), si legge però di canali
di transito ancora aperti con l'Austria aiprimi di novembre, e dell'attività «assistenziale» coordinata
con Roma. Alla reazione militare
sovietica testimoniata dalle note di
Diario del 4 novembre, si accompagna la gelida figura dell'ambasciatore sovietico Andropov, il cui
futuro all’interno del partito risulterà , in seguito, assai radioso. A lui ci
si dovrà ormai rivolgere per ogni
evenienza, anche per lasciar tornare in Austria le comitive di italiani,
familiari di diplomatici e giornalisti. Il 9 novembre risulta a Franco
la riorganizzazione dell'Avo, la terribile polizia politica comunista, e
che «570 pompieri, nonché molti
giovani e molti ferrovieri sarebbero stati già rastrellati dai russi e avviativerso destinazione sconosciuta».Il15 «viene confermato da moltissime fonti che i russi hanno iniziato le deportazioni di ungheresi
di ogni sesso ed età».
La contemporanea crisi di Suez,
con la reazione militare franco-britannica alla nazionalizzazione del
Canale, avrebbe lasciato gli insorti
ungheresi privi anche della legittimità morale dell'inchiostro occidentale. L'Italia sarebbe stata lasciata fuori dalle «consultazioni»
tra Usa, Francia e Inghilterra. Anche allora.
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RICORDI CRUENTI
Sopra un murale a Budapest oggi che
ricorda la Rivoluzione che durò dal
23 ottobre all’11 novembre del 1956.
A sinistra, il Conte ambasciatore e
medaglia d’oro Edgardo Sogno, in
una foto del 1999. A destra, Imre
Nagy dopo i fatti d’Ungheria
re guai al suo paese e imbarazzi alla sua Chiesa, vivendo sempre in
sospetto se non difascismo di qualcosa di molto simile e, comunque
:::
di poco evangelico».
Nell'estate del '75 non avrebbero potuto testimoniare di quei
«guai e imbarazzi» gli insorti ungheresi che la notte del 26 ottobre
'56 avevano chiesto alla legazione
italiana «di un possibile intervento
dell'occidente in loro favore». Una
richiesta drammaticamente ripe-
tuta man mano che la reazione sovietica, riorganizzata a tradimento, sarebbe venuta soffocando l'insurrezione nazionale magiara.
Metafore bibliche
Le mani di Amalek e l’«aiutino» dell’Onnipotente
::: SERGIO DE BENEDETTI
■■■ Gli Amaleciti erano una popolazione nomade inserita nella Bibbia quale discendente di Esaù,
nota soprattutto per essere nemica giurata del popolo di Israele.
Nel libro dell'Esodo (17,8 - 13 ) il personaggio più
noto, Amalek, decise di combattere gli Israeliti a
Refidim, una località poco lontana dal Mar Rosso.
Mosè, aiutato dal fratello maggiore Aronne e dal
sacerdote Cur, ordinò a Giosuè di raccogliere gli
uomini necessari per andare a combattere contro
Amalek. Egli si sarebbe posto in cima ad un colle
con in mano il bastone di Dio. Ogni volta che Mosè
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SPETTACOLI
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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Il film-concerto in sala il 25 e 26 ottobre
«Graves», la serie ogni lunedì disponibile su TimVision
Bublé sul grande schermo con «Tour Stop 148»
Il presidente scorretto che fa il verso a Trump
■■■ Un crooner così pop da sbarcare sul grande schermo non s’era mai visto. Il Frank Sinatra
del 21º secolo fa sciogliere i fan a suon di Fever
anche al cinema. In sala il 25 e 26 ottobre con
NexoDigital, Michael Bublé - Tour Stop 148 è il
racconto di un tour composto da 148 esibizioni,
■■■ Di fantasioso, Graves ha ben poco. Ben-
appunto, rigorosamente sold out, che il cantautore canadese ha voluto trasportare su pellicola
cinematografica e farne un affascinante film,
dai tratti «on the road», che accompagna Nobody but me, il disco di inediti in uscita oggi.
FABRIZIA MIRABELLA
ché fittizia, la serie, disponibile su TimVision
ogni lunedì,si avvicina tanto alla realtà americana da sembrarne il riflesso. Protagonista è un ex
presidente Usa demolito dalla stampa come il
peggiore di sempre. Il razzismo e un’indole
scorretta lo hanno reso inviso ai più. Ma, 20 anni dopo la fine del suo mandato, egli cerca di
affrancarsi dalla nomea che, oggi, è propria di
Donald Trump. Nella comedy, Trump non fa
mai capolino. Eppure il paragone è immediato.
CLAUDIA CASIRAGHI
Il nuovo singolo
DOMENICA SU ITALIA1
Mina-Celentano?Semplici e un po’ banali
Il furbo «Amami amami» anticipa l’album della coppia più amata dagli italiani
In due quasi 300 milioni di dischi venduti e una montagna di denaro. Meritata...
Rai1.
«Mina e Celentano non ci saranno nello show, è vero, ma in
qualche modo ci saranno» ha
promesso Andrea Fabiano, il
Direttore di Rai1 che sa bene
quanto vale Celentano in tv: 9
milionidi ascoltatori e uno share del 30 per cento. Fabiano
spera dicavalcare l’onda emotiva del pubblico di Rai1 e sta ancora sognando che gli arrivi,
via sms, un agognato «sì», quello di Checco Zalone, di cui Celentano è fan, interpellato a
suo tempo per presentare lo
show.
A quel punto, per la colossale ed ecumenica adunata proMina/Celentano, ottuagenari
geni del marketing, mancherebbero soltanto Papa Francesco, Totti e Christian De Sica...
La tv entra nelle case degli
italiani, non per essere vista, ma per vedere lei stessa chi la guarda. È questo
l’esperimento di Gogglebox, il nuovo programma
di Italia1 in onda da domenica 23 ottobre in seconda serata. Sei puntate da
50 minuti ciascuna in cui
la televisione racconta il
vero nel modo più vero
del vero: le telecamere, infatti, documentano le reazioni di chi sta sul sofà,
mentre commenta senza
filtri i programmi della
settimana.
Protagonisti del format il primo esempio di «fixedshow» italiano, con ore e
ore di riprese da remoto sono 12 salotti trasformati in set televisivi: ecco
dunque, tra gli altri, 4 esuberanti fratelli napoletani, una famiglia di imprenditori milanesi, la principessa con l’amica dirigente, una coppia gay, due
nerd, la nonna con il nipote, due fidanzati. E ci sono
persino due preti.
«Il loro linguaggio pulito,
vero, le loro reazioni, il loro modo di accomodarsi
sul divano in modo composto o in canottiera, a
piedi nudi o con i fantasmini sporchi rende il format assolutamente originale», spiegano Laura Casarotto, direttore di Italia1 e Simona Ercolani,
Ceo di Stand By Me, che
ha prodotto il format.
Per ora ci dobbiamo accontentare della versione
«very normal people»,
ma non è escluso che presto sui nostri piccoli schermi Gogglebox arrivi anche nelle versioni Vip e Kids. Se ne vedranno davvero delle belle.
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SILVIA TIRONI
::: LEONARDO IANNACCI
■■■ Centocinquanta anni (in
due) spesi bene e con furbizia,
a giudicare dall’ultimo singolo
dell’ineffabile coppia Mina-Celentano che riemerge dall’oblio e fa uscire oggi Amami
amami,brano che anticipa l’album Le migliori. Questa melodia ritmata e maliziosa è impreziosita dalle voci sapientemente «passate» al computer della
signora Mazzini e del Molleggiato. Un brano non rivoluzionario ma che funzionerà in radio e assolverà il compito di
preparare al meglio l’autunno
caldo di due ottuagenari che
sanno far bene i conti.
Le cose, si sa, nel mondo derelitto della musica vanno fatte
bene, con tutti i meccanismi
giusti e oliati alla perfezione e il
flop è sempre dietro l’angolo,
anche se siè campioni dell’ugola.Così questi due mammasantissima della nostra canzone stiamo parlando di artisti che
hanno venduto vagonate di dischi all’epoca del vinile e dei 45
giri: 153 milioni Celentano in
57 anni di servizio e 145 Mina si sono detti: «Quando abbiamo pubblicato insieme l’album Acqua e sale, era il 1998,
non è andata male, abbiamo
venduto 1,5 milioni di copie.
Una cifra che non abbiamo più
toccato dopo, con i rispettivi cd
pubblicati singolarmente. Insieme funzioniamo. Quindi,
perché non ritentare?». I risultati degli ultimi album della signora Mazzini (76 anni) e del
Molleggiato (78) non sono stati
entusiasmanticome quelli ottenuti 18 anni fa. Nel 2011 il cd
Facciamo finta che sia vero di
Celentano è stato doppio Disco di Platino (180.000 copie)
ma, causa la crisi del settore,
lontano dal record di Acqua e
Mina e Adriano Celentano pubblicheranno l’11 novembre il nuovo album d’inediti intitolato «Le migliori»
sale. Meno bene è andata invece a Mina con i due album Piccolino e Christmas song book,
usciti nel 2011 e nel 2013 (solo
30.000 copie l’uno) e con il successivo Selfie che non è stato
neppure Disco D’Oro.
Così i rispettivi management- la Lady Celentano diferro, alias Claudia Mori, e il figlio
di Mina, Massimiliano Pani hanno deciso di correre ai ripari, alleandosi nuovamente per
rinverdire vecchi fasti. A dar loro una mano ci siè messo l’amico Gianni Morandi: il ragazzo
di Monghidoro ha pensato bene, complici i due che lo hanno fatto diventare un improvvisato press-manager, di postare
su Facebook un assaggio di 30
secondi di Amami amami,
con un commento: «Adriano e
Mina hanno inciso una nuova
canzone insieme. A me sembra fortissima...». Il risultato? In
poche ore questo spot ha totalizzato 300.000 visualizzazioni
e 15.000 like.
C’è anche la televisione nel
progettone. Con la Rai alla disperata ricerca di serate-evento per contrastare la corazzata
Maria De Filippi, Mina e Celentano hanno già stilato un accordo: quello di uno show per lanciare l’album Le migliori. Il cd
uscirà a metà novembre e conterrà venti brani sui quali hanno lavorato anche Caparezza e
Giuliano Sangiorgi. L’album
doveva essere pronto la primavera scorsa ma i cronici ritardi
e i ripensamenti - soprattutto
di Celentano che, nel frattempo,è diventato un fan delMovimento 5 Stelle - hanno rallentato il progetto. Con qualche fri-
zioncina sulla scelta delle canzoni da registrare e sugli ospiti
da invitare.
Il tam-tam mediatico è stato,però, via via incessante e l’assaggio musicale sulle note di
Amami amami è soltanto l’indizio di come i due irriducibili
della nostra canzone abbiano
un orecchio alla musica ma
due occhi ben attenti ai conti:
per lo special televisivo nei quali entrambi saranno brillantemente assenti - Mina, ormai
prigioniera della «sindrome
Bob Dylan», manca in tv da 40
anni, Celentano sarà presente,
se va bene, con una telefonata
- sivocifera dispese stellari.Tutto in linea con le regole Rai se si
pensa alle spese pazze (un milione a puntata) per l’indecente show Dieci cose attualmente
in palinsesto il sabato era su
«Gogglebox»:
lo show che spia
quelli che spiano
L’attrice 3 volte Premio Oscar ospite alla Festa del Cinema
Maryl Streep ospite alla Festa del
Cinema di Roma. L’attrice ha
presentato «Florence», film in cui
interpreta una celebre soprano
[Ansa]
::: ANNAMARIA PIACENTINI
pera è davvero unica» - sottolinea «Credo che abbia un’ottima chance».
Pensando ai «suoi» Stati Uniti, ad
un passo dall’elezioni, lei non ha dubbi neanche sul nome del nuovo Presidente: «Sarà Hilary Clinton, la donna
giusta per questo incarico».
Poi, a presentazione quasi conclusa, si lascia scappare un’«omaggio» al
Belpaese: «Chiunque vorrebbe essere
italiano! A volte mi chiedono se nel
mondo del cinema ho un’erede. Ci
ho pensato, potrebbe essere Alba
Rohrwacher».
Streep: «La mia erede al cinema è la Rohrwacher»
■■■ Tre Oscar vinti, 19 nomination,
e una galleria di ruoli memorabili, che
vanno dal Il cacciatore a The Iron Lady, a cui si aggiunge Florence, in uscita a dicembre, dove Meryl Streep ha il
ruolo della cantante più stonata del
Novecento. Applausi da stadio alla Festa del Cinema capitolino quando è
giunta l’attrice per parlare del film,
una commedia agrodolce, ambientata nel ’44, che parla di amore, musica
e sogni. Veste i panni dell’ereditiera
Florence Foster Jenkins realmente esi-
stita, nata in Pennsylvania nel 1868 e
vissuta a New York. È una donna elegante, appassionata di musica, che
con l’aiuto del marito e manager (Hugh Grant), intrattiene l’élite cittadina
con incredibili performance.
«Quando canta è convinta di avere
una voce bellissima, ma per chi l’ascolta è completamente stonata» - racconta l’attrice - «Però dichiara risoluta: la gente può dire che non so cantare, ma nessuno potrà dire che non ho
cantato». La critica fu severa con lei.
«È sempre imprevedibile», - ammette
la Streep - «Non si sai mai se ti tendo-
no un agguato. Io sono stata protetta
dalle critiche, soprattutto da mio marito. Ma a volte avverto l’obbligo di
smantellare un certo “edificio”. Hugh
Grant mi disse che aveva paura di me.
Ma la recitazione è un feeling reciproco. Errori? Spesso dimentico le battute».
Problemi con l’età che avanza? L’attrice sorride e risponde: «L’età matura
per altri versi aiuta, lavorerò finché mi
sceglieranno. Ho amato questo lavoro sin da ragazzina, quando imitavo
mia nonna».
Fuocoammare di Rosi è in gara per
gli Oscar. Meryl Streep è sempre stata
entusiasta di questo documentario. E
la domanda d’obbligo è: pensa che
possa avere qualche possibilità? «L’o-
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PALINSESTI
__Venerdì 21ottobre2016__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.45
8.25
8.00
8.00
8.45
8.30 Supercar
10.30 Person of Interest
12.25 Studio Aperto Meteo.it
13.00 Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
13.20 Sport Mediaset
13.55 I Simpson
14.25 Prima tv I Simpson
14.50 Prima tv free The Big
Bang Theory “L’eccitazione della prima”
15.25 2 Broke Girls “E la maglietta di seconda
mano”
15.50 Due uomini e mezzo
“Manipolazione e incubazione”
16.20 Prima tv free Baby
Daddy “Diventa britannico o vai a casa”
con Jean-Luc Bilodeau
16.50 How I Met Your Mother “Tre giorni di
neve” “Nessun limite”
17.40 Friends “La patente
scaduta”
18.05 Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
18.30 Studio Aperto Meteo.it
19.25 C.S.I. NY “Passato imperfetto” “Dieci anni
dopo” con Gary Sinise
21.10 Pirati dei caraibi - La
maledizione del forziere fantasma (Avventura, 2006) con Johnny
Depp, Orlando Bloom,
Keira Knightley. Regia
di Gore Verbinski.
0.10 Forever “I diamanti
sono per sempre” r
“Espiazione” con Ioan
Gruffudd
8.30
9.30
7.30
7.55
9.40
9.55
10.00
11.05
11.50
13.30
14.00
15.15
16.30
16.40
16.50
18.45
20.00
20.30
21.25
23.55
1.00
Unomattina. Condotto
da Francesca Fialdini e
Franco Di Mare
TG1
Storie Vere
Tempo & Denaro. Condotto da Elisa Isoardi
La prova del cuoco
“Consigli per il fine
settimana”. Condotto
da Antonella Clerici
TG1
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
Torto o ragione? Il verdetto finale “Lezioni di
salsa”. Condotto da
Monica Leofreddi
TG1
TG1 Economia - Che
tempo fa
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
L’eredità. Condotto da
Fabrizio Frizzi
TG1
Dal Teatro Delle Vittorie Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna
Tale e quale show
2016 “Sesta puntata:
sfide “d’epoca” per
Fatima Trotta e Vittoria
Belvedere”. Condotto
da Carlo Conti. In giuria Loretta Goggi, Enrico Montesano e
Claudio Amendola.
Con la partecipazione
di Gabriele Cirilli (Dir.)
TV7 Settimanale del
TG1 “La battaglia di
Mosul”
TG1 Notte
10.00
10.55
11.00
13.00
13.30
13.50
14.00
16.30
17.15
18.00
18.10
18.15
18.30
18.50
19.40
20.30
21.10
21.20
23.10
0.00
0.25
Homicide Hills - Un
commissario in campagna
TG2 Lavori in corso
TG2 Flash
I Fatti Vostri. Condotto
da Giancarlo Magalli,
Adriana Volpe
TG2 Giorno
TG2 Eat Parade
TG2 Sì, Viaggiare
Detto fatto “Come
preparare un buon
aperitivo”
The Good Wife “Cos’è
andato storto?” con
Julianna Margulies
Prima tv Madam Secretary “Specie invasive” con Tea Leoni
Rai Parlamento Telegiornale
TG2 Flash L.I.S.
TG2
TG Sport - Meteo 2
Blue Bloods “Il libro
nero” con Donnie Wahlberg
N.C.I.S. “Fine dei giochi” con Mark Harmon
TG2 - 20.30
Lol;-) con Réal Bossé
Prima tv Rai Quantum
of Solace (Azione,
2008) con Daniel
Craig, Olga Kurylenko,
Mathieu Amalric.
Regia di Marc Forster.
Prima tv Blue Bloods
“Nel momento del bisogno” con Donnie
Wahlberg
TG2 Punto di vista
#Stracult “Si parla del
film “Sole cuore
amore”“
10.00
11.00
11.10
11.55
12.25
12.45
13.15
13.40
14.00
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14.50
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15.15
16.00
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18.55
19.00
19.30
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20.30
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21.15
23.00
0.00
1.00
Agorà. Condotto da
Gerardo Greco
Mi manda Raitre
Elisir
Tutta salute “Cervicale”
Meteo 3 - TG3
Chi l’ha visto? 12,25.
Condotto da Federica
Sciarelli
Quante Storie “Alessandro Baricco”
Rai Cultura - Il tempo
e la Storia
TG3 Fuori TG “Giovani
coinquilini”
TG Regione - Meteo
TG3 - Meteo 3
TGR Leonardo
TGR Piazza Affari
Il Commissario Rex
Aspettando Geo
Geo
Meteo 3
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
Gazebo Social News
Prova pulsante...
Quasi Quasi Rischiatutto
Prima tv Un posto al
sole
Ciclo “Così italiani”
Qualunquemente
(Commedia, 2011) con
Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina. Regia di Giulio
Manfredonia.
Gazebo “Apre la puntata la voce di Sarah
Jane Morris”
TG3 Linea
notte
Meteo 3
10.55
11.00
13.00
13.40
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16.10
16.20
17.10
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1.35
2.20
2.50
TG5 Mattina
Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Francesco
Vecchi
TG5 - Ore 10
Forum. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 - Meteo.it
Beautiful
Una vita
Uomini e
Donne
Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary
Blasi
Il segreto
Pomeriggio Cinque.
Condotto da Barbara
d’Urso
Caduta libera.
Condotto da Gerry
Scotti
TG5 Prima
Pagina
TG5 - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’impudenza.
Condotto da Michelle
Hunziker ed Ezio Greggio
Prima tv Squadra
Antimafia - Il ritorno
del Boss
Matrix Chiambretti.
Condotto da Piero
Chiambretti
TG5 Notte Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’impudenza.
Condotto da Michelle
Hunziker ed Ezio Greggio (Repl.)
Uomini e Donne
(Repl.)
FILM
SPORT
TELEFILM
19.15 La promessa
dell’assassino
SCU
Con V. Mortensen
19.25 L’asilo dei papà
SCF
Con Eddie Murphy
21.00 Prima tv Jerry & Maya I misteri del diamante
perduto
SCF
Con Amanda Pajus
21.00 The Water Diviner
SCP
Con Russell Crowe
21.00 Prima tv The Hoarder
Con Robert Knepper SCM
21.00 Boulevard
Con Robin Williams SCU
21.00 Torno a vivere da solo
SCC
Con Jerry Calà
21.15 Novità - Prima tv The
Young Pope Prima
puntata Con J. Law SC1
21.15 Il ricco, il povero e il
maggiordomo
SCH
Con Aldo Baglio
22.10 Prima tv The Young
Pope Seconda puntata
SC1
Con Jude Law
22.15 Un principe tutto mio
SCF
Con Julia Stiles
22.35 The Gunman
SCM
Con Sean Penn
22.35 The Imitation Game
Con B. Cumberbatch SCU
22.50 Se Dio vuole
SCC
Con Marco Giallini
22.55 Teneramente folle
SCP
Con Zoe Saldana
23.00 I Vichinghi
Con Ryan Kwanten SCH
23.10 The Young Pope Prima
puntata
SC1
Con Jude Law
0.05 The Young Pope
Seconda puntata
SC1
Con Jude Law
10.00 Tennis tavolo, Europei
ES
Doppi (Diretta)
12.30 Golf, PGA European Tour
Portugal Masters: 2a
giornata. 1a parte
SP2
(Diretta)
14.00 Ciclismo, Abu Dhabi Tour
2016 Abu Dhabi (D) ES
15.45 Calcio femminile, Coppa
del Mondo U17 Venezuela - Spagna (D) ES
16.00 Golf, PGA European Tour
Portugal Masters: 2a
giornata. 2a parte
SP2
(Diretta)
17.00 Mondiale Formula 1 GP
Stati Uniti: 1a sessione
SF1
prove libere (D)
18.45 Calcio F, Coppa del
Mondo U17 Corea del
Nord - Giappone (D) ES
21.00 Mondiale Formula 1 GP
Stati Uniti: 2a sessione
SF1
prove libere (D
21.00 Calcio, Serie B Spezia SP1
Brescia (Diretta)
23.00 Porsche Supercup GP
Stati Uniti: prove liSF1
bere (D)
21.00 I maghi di Waverly DY
21.00 Wayward Pines 2 “La
favola della buonanotte” F
21.00 Bones
FC
“Occhio dal cielo”
NCK
21.40 I Thunderman
21.50 Novità - Prima tv
American Horror
Story: Roanoke
F
“Piovono denti”
21.55 Zack e Cody sul ponte
di comando “Il topo
DY
della discordia”
21.55 Bones “Cibo, cucina e
FC
morte”
22.10 Hart of Dixie “Il pirata e
FL
l’avvocato”
DY
22.25 Violetta
22.30 Un papà da Oscar NCK
22.50 Bones “La studentessa
FC
triste”
23.05 Hart of Dixie “Conciata
FL
per le feste”
DY
23.10 Fiore e Tinelli
23.10 Mamma in un
NCK
istante
DY
23.25 In Tour
23.35 2 Broke Girls “E la
F
scuola di pasticceria”
C - CN Cult - Cartoon Network
SKM Sky Mondiali HD
D
Discovery Chan. HD
ES
Eurosport HD
DY Disney Channel
HD
DOCUMENTARI
RAGAZZI
20.55 Indagini ad alta
NGC
quota
21.00 Prima tv Affari a
D
quattro ruote
21.00 Marijuana: l’erba
THC
proibita
21.00 Il contadino cerca
FL
moglie 2
21.15 Hell’s Kitchen
SKU
Italia
21.55 Dietro le
NGC
sbarre
21.55 Prima tv Fast N’Loud D
17.25
17.50
18.00
18.25
18.50
19.15
19.40
20.00
20.05
20.25
20.30
20.50
20.55
The Powerpuff Girls CN
CN
Teen Titans Go!
CN
Regular Show
CN
Uncle Grandpa
CN
Yokay Watch
CN
NEXO Knights
CN
Teen Titans Go!
A casa dei Loud NCK
CN
Ninjago
A casa dei Loud NCK
CN
Ninjago
A casa dei Loud NCK
CN
Ninjago
Canale disponibile anche in alta definizione
F
Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
13.00
14.00
15.35
18.55
19.35
19.55
20.30
21.15
0.10
1.25
1.45
2.05
11.00
13.30
14.00
14.20
16.15
17.05
18.00
20.00
20.35
21.10
22.40
0.45
0.55
1.30
3.35
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
LEGENDA
10.40
11.30
12.00
Cuore Ribelle
I Cesaroni 2 “Un
week-end da incorniciare”. Con Claudio
Amendola, Elena Sofia
Ricci
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Il sonnambulo” con
Dick Van Dyke
La signora in giallo
“Bisturi allegri” con
Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Base Artica Zebra (Avventura, 1968) con
Rock Hudson, Ernest
Borgnine, Lloyd
Nolan. Regia di John
Sturges.
TG4
Dentro la Notizia Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Maurizio
Belpietro
Quarto Grado.
Condotto da Gianluigi
Nuzzi con Alessandra
Viero
Il commissario Schumann “Per tutta la
vita” con Christian
Berkel
TG4 Night News
Media shopping
Il consigliori (Drammatico, 1973) con
Francisco Rabal, Martin Balsam, Tomas Milian. Regia di Alberto
De Martino.
NGC National Geo.HD
SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult
SCC Cinema Comedy HD
SCF Cinema Family HD
SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD
SF1 Sky Formula 1 HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai 4
Rai 5
21.10 Criminal Minds “Identità”
con Thomas Gibson
22.00 Criminal Minds “Fortunato” con Thomas Gibson
22.45 Fargo 2 “Sei stato tu? No,
tu!” “Loplop”
21.15 Prima tv Lagerfeld racconta
Lagerfeld (Doc., 2013)
Regia di Loïc Prigent.
22.05 L’altra metà dell’arte
23.05 Elliott Smith - Heaven Adores You (Doc., 2014) Regia
di Nickolas Dylan Rossi.
Rai Storia
21.10 L’Italia della Repubblica
22.05 1939-1945 - La Seconda
Guerra Mondiale
23.00 Rai Cultura - Il tempo e la
Storia
Rai Movie
21.20 Tutti pazzi per Rose (Commedia, 2012) con Romain
Duris. Regia di Régis Roinsard.
23.00 Roma daily
23.15 Something Good (Drammatico, 2013) con Luca
Barbareschi. Regia di Luca
Barbareschi.
Cielo
21.15 La notte della verità (Thriller, 1993) con Joanne
Whalley, Peter Gallagher,
Vanessa Redgrave. Regia di
Yves Simoneau.
23.15 Ti è piaciuto?
Iris
21.00 The Losers (Azione, 2010)
con Zoe Saldana, Jeffrey
Dean Morgan, Chris Evans.
Regia di Sylvain White.
23.10 La battaglia dei tre regni
(Avventura, 2008) con Tony
Leung Chiu Wai. Regia di
John Woo.
TG La7 - Meteo
Omnibus (Dir.)
Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani (Dir.)
L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Dir.)
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Tagadà. Condotto da
Tiziana Panella (Dir.)
L’Ispettore Tibbs “Segreti di famiglia” con
Howard Rollins
L’Ispettore Tibbs
“Pugno di ferro guanto
di velluto” con Howard Rollins
Joséphine, ange gardien “In un mare di
guai” con Mimie
Mathy
TG La7
Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber
(Dir.)
Crozza nel paese delle
meraviglie “Terza puntata”. Condotto da
Maurizio Crozza (Dir.)
Si o No? “Quinta puntata”. Condotto da Enrico Mentana (Dir.)
TG La7
Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber
(Repl.)
L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Repl.)
Tagadà. Condotto da
Tiziana Panella
(Replica)
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
15.40 I Vostri Soldi
17.00 Alert Mercati
18.00 Report Il TG della Finanza
20.00 The Floor.
Condotto da S. Berzoni
22.00 Linea Mercati
Notte
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
17.00 Class Horse Tv Live
20.40 Special Class: Vestrum
2016
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
21.00 Breakout
22.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi
stilisti
23.30 Fashion Dream
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Premium Stories
20.20 New Girl “Jess e Julia”
con Zooey Deschanel
20.45 New Girl “Il padrone di
casa” con Zooey Deschanel
21.05 Quelli di Joi
21.15 Prima tv Superstore
21.40 Prima tv Superstore
22.05 Undateable “C’era una
guastafeste al bar”
20.25 Chicago Fire “Basso e
grasso” con Jesse Spencer
21.15 Prima tv Agent X “L’ultimatum” “Lealtà” con
Sharon Stone
22.50 The Flash “La forza della
velocità” “Invincibile”
“Sfida finale” con Grant
Gustin
20.20 Covert Affairs “Dall’altra
parte del mondo” con
Piper Perabo
21.15 Prima tv Heartbeat “Un
intervento complicato”
con Don Hany
22.05 The Night Shift “Ad ogni
costo” con Eoin Macken
22.55 The Slap
23.45 X-Style
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Sport
21.15 Il rito (Thriller, 2011) con
Anthony Hopkins, Colin
O‚Donoghue, Alice
Braga. Regia di Mikael
Håfström.
23.15 Le origini del male (Horror, 2014) con Jared Harris, Sam Claflin, Erin
Richards. Regia di John
Pogue.
21.20 Videodrome (Fantascienza, 1983) con James
Woods, Deborah Harry,
Sonja Smits. Regia di
David Cronenberg.
22.45 Dylan Dog - 30 anni di
incubi (Documentario,
2016) con Claudio Villa,
Roberto Recchioni. Regia
di M. Rossi.
18.30
19.00
19.30
20.05
20.45
Premium Sport News
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Calcio, Ligue 1
2016/2017 Dallo Stade
Louis II di Monaco Monaco - Montpellier
(Diretta)
22.45 Premium Weekend
29
SPETTACOLI
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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@
Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA
«DC’s Legends of Tomorrow», i supereroi in esubero
■■■ Per dirla, consuntamente, alla
Bertolt Brecht, beato quel palinsesto
che non ha bisogno di supereroi.
Premetto: sono crescito a pane e
fumetti Marvel e Dc; conosco -da fan
psico/ossessivo- quasi tutti gl’intrecci vischiosi di trame e sottotrame di
Superman, X-Men, Avangers ecc;
amo Green Arrow e impazzivo per
Heroes, sorrido per Flash. Mio figlio
piccolo ha imparato a dire prima
«Spiderman!» di «Mamma!», e quando vede un ragno non lo caccia, ma
tenta in tutti modi di farsi pizzicare,
pensandolo radiattivo. Bene. Con
tutta la mia possente cultura in materia,posso affermare che DC’s Legends of Tomorrow (Mediaset Premium Action, mercoledì prime time) è un minchiatone di cui non si
sentiva la mancanza. Non basta
prendere gli elementi migliori di Arrow (la figura di Atom scienzato in
armatura rimpicciolente o White Canary eroina crepuscolare morta e risorta da un bagno nelPozzo di Lazza-
ro), strapparli di forza dal loro succoso quadro narrativo origianale, aggiunger loro comprimari alieni e alienati con superpoteri (Hawkman e
Hawkgirl reincarnazioni di semidei
egizi, o Captain Cold e Heat Wave,
cattivi da operetta), immersi negli effettispeciali; e mescolare tutto, e sperare che ne esca Star Wars.
Il plot di Legends of Tomorrow
ruota attorno alla figura del Maestro
del Tempo Rip Hunter il quale, per
impedire che l’immortale Vandal Sa-
vage nel 2166 riduca la Terra a un
falò dove regnano crimine e terrore,
arruola 8 supereroi tra i più sfigati, e
li convince semplicemente raccontando loro che «nel futuro sarete ricordati come leggende», da cui il titolo della serie. Naturalmente gli credono tutti (voi credereste a uno che vi
dice di venire da futuro e minaccia di
proiettravi nella trama di Terminator?). E tutti s’infilano in un’astronave con computer alla Hal 9000 che è
la brutta copia a del Millenium Fal-
con; e tutti sbarcano nel 1975 per conoscere un professore «massimo
esperto di Vandal Savage» -una nuova materia universitaria- che si scopre essere il figlio invecchiato di
Hawkman e Hawkgirl, solo che loro
non se lo ricordano. Ah, c’è anche
Arrow,che fa giustamnete solo un cameo , dopo aver letto la sceneggiatura. Non ricordo altro, nel frastuono
di razzi, sparatorie laser e tubi di
scappamento a fissione atomica. Se
potessi io violare la mia linea temporale, tornerei su Porta a porta...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla presentazione di «Fiat Music», Ronnie spara a zero
::: SIMONA VOGLINO LEVY
■■■ La cosa è: tornare a fare
scouting. Nelle strade. Nelle
piazze.Tornare a cercarlilìigiovani talenti musicali. Cantanti
emergenti alla ricerca di chiabbia occhio, oltre che orecchio
ça va sans dire, per comprenderne l’arte. È così che Fiat ha
deciso di intraprendere, sotto
l’egida di un battagliero Red
Ronnie - alsecolo Gabriele Ansaloni - vecchio leone del reclutamento dal basso, questa iniziativa che, ad oggi diciamolo,
ha un che di filantropico. Addirittura «rivoluzionario» ha osato Red alla presentazione del
progetto, al Roxy Bar di Bologna.
L’iniziativa è buona, va detto: un mini tour di 5 date, cominciato ieri, da Torino (ovvio)
fino a Napoli. La missione? Dare voce a chi ne ha, ma non sa
dove mettersela. Per il vincitore:un set completo distrumentimusicali - giust’appunto -,l’uso gratuito per un anno di un
mini van omaggiato dalla casa
torinese e la possibilità che
uno dei brani del non fortuito
fortunato diventi la colonna sonora di uno spot Fiat. Che tradotto, vuol dire: visibilità. Tutto
molto apprezzabile, lo ridiciamo, se non fosse per l’ostentato livore di Red Ronnie, partner di rappresentanza del progetto. Il buon Ronnie, infatti,
ne ha per tutti. Fioccano critiche a destra. E pure a manca.
Sisalvano solo lui. E Fiat.Acerrimo nemico dei talent show,
non importa quale.Poiché qualunque vi venga in mente è per
lui un bersaglio più che mobile,fisso:«Sono deleteri, show televisivi che castrano l’arte di ragazzi che non hanno più spazio da nessuna parte. Le radio
sono drammatiche: usano la
musica come intermezzo alla
pubblicità. E anche le case discografiche si sono adeguate.
Tutte, tranne Caterina Caselli e
Warner che ha lanciato Benji
& Fede». Benji & Fede. «Ecco
perché noi facciamo Fiat Music», continua Red, l’indomabile.
«Il fatto molto grave è che a
questo meccanismo del talent»,riprende l’Ansalone furioso:«Non cisia alternativa. IBeatles, De Andrè o Lucio Dalla?
Con questi programmi non sarebbero usciti. Non puoi togliere ai ragazzi la propria cultura
sennò diventano schiavi. Una
volta emigravano i più disperati, adesso i più bravi». E ancora:
«Stiamo facendo cambiare mestiere ai Dalla e ai De Andrè del
RED VEDE ROSSO
«Talent rovina-talenti, radio schiave delle major
A Dylan preferisco i pidocchi: hanno un’anima»
Il critico musicale Red Ronnie
alla guida di «Fiat Music»: 5
serate dedicate alla ricerca di
giovani talenti nel mondo
della musica italiana [LaP]
Esce oggi «0+», il nuovo album di Benji & Fede
«Troppo successo in barba a Sanremo»
«Al Festival e ad Amici non ci hanno voluto. E adesso non abbiamo più vita sociale»
■■■ Il disco si chiama 0+ (zero positivo), come il gruppo sanguigno. Il loro. Si
chiamano Benji & Fede, sono ufficialmente gli idoli nostrani delle ragazzine e
non hanno mai fatto un talent.
Questo è il loro secondo album (in
uscita oggi per Warner): 11 brani che
parlano d’amore, ricordi, sogni e stati
d’animo. Con featuring importanti, fra i
quali spiccano Max Pezzali («abbiamo
realizzato un sogno») e Annalisa. Facce
pulite e braccia ricoperte di tatuaggi che
«sono la mappa della nostra vita».
Come vi siete conosciuti?
«Ho visto un paio di video di Benji che
suonava la chitarra su Internet e gli ho
scritto per capire se potevamo fare qualcosa insieme»,spiega Fede. «Ilnostro primo pezzo su Youtube è uscito a dicembre 2011. Ed eccoci qui».
Come ci siete arrivati da internet a
qui?
«Dopo tante porte in faccia: ci hanno
scartati da Sanremo giovani e anche da
Amici».
Allora anche voi avete provato col
talent...
«Sì,ma cihanno detto che non interessavamo. La nostra gavetta, comunque,
ci è servita. Pensare al talent è naturale,
appare come unica via. Ma Internet è un
mezzo altrettanto potente».
Il duo musicale Benji & Fede
Quando è arrivato il successo?
«Nell’ultimo anno: siamo riusciti a reggerlo bene proprio per quello che abbiamo passato prima».
Come vivete questa grande popolarità?
«Siamo grati ai nostri fan. Non abbiamo più vita sociale,però: lavoriamo sempre. La nostra libertà si è un po’ ridotta,
non possiamo girare troppo all’uscita
delle scuole, per dire. Ma siamo felici».
Siete anche autori delle vostre canzoni?
«Abbiamo scritto, è importante farlo.
Ma siamo agli inizi e non abbiamo ancora la pretesa di scrivere un album intero».
Quanta fortuna c’è nella vostra
ascesa?
«Un 20%. Il successo è stato frutto della nostra determinazione e della nostra
comunicazione: un approccio di condivisione,un rapporto diretto con le persone. Poi, certo, abbiamo avuto la fortuna
che Warner ci sentisse suonare. Ci hanno chiamati per un provino chitarra e
voce nello studio del Presidente, come si
faceva una volta».
Cosa ascoltate?
«Di tutto: musica italiana fino al punk
rock. Ci piace tanto Cremonini».
Progetti futuri?
«Promuovere questo nuovo disco e
poi il tour, in primavera. Stiamo anche
lavorando per uscire sul mercato spagnolo e sud americano».
E Sanremo?
«È stato bellissimo partecipare come
ospiti lo scorso anno. Forse andarci ora
sarebbe un po’ prematuro. Aspettiamo
la canzone adatta».
Il vostro sogno?
«Al momento lo abbiamo realizzato:
fare musica».
S.V.L
© RIPRODUZIONE RISERVATA
futuro». Chissà. Di fare un talent non ci pensa proprio, parrebbe dunque. E pare non ci
abbia pensato mai: «Me l’hanno chiesto ma hanno subito capito che non ce n’era, già ai
tempi di Facchinetti». Eppure
persino Bob Dylan pare non
soddisfarlo: «È molto sopravvalutato. E poi, le sue canzoni
hanno avuto successo quando
sono state cantate da altri. Sarebbe stato rivoluzionario dare
un Nobel a Jimy Hendrix».
Infine,curiosità fuoridalcontesto cantereccio, osiamo domandare delucidazioni riguardo alla vicenda che lo vide protagonista
a
proposito
dell’opportunità di vaccinare i
propri figli. Il buon Red
s’infuocò dalle telecamere del
servizio pubblico, dando sfogo
alla sua contrarietà.Ne nacquero polemiche delle quali si rimembra il clamore. Il critico
musicale, poi, si lanciò anche,
da buon vegano, contro la mattanza dei pidocchi.Giacché, sostenne a La Zanzara, anche loro hanno dei sentimenti. Sì, i pidocchi. Ma torniamo ai vaccini: «Ho sentito di una persona
il cui figlio era diventato autistico dopo averne fatto uno. Ne
scrisse un libro e poivenne contattato da 6mila famiglie alle
quali era successa la stessa cosa. Sono stato massacrato per
aver detto ciò che pensavo:
avrei dovuto presentare insieme a Frizzi la partita del cuore
su Rai Uno e me la tolsero. Non
parlo più della cosa, la gente sa
cosa penso». In quanto a peculiarità, la chiarezza espositiva –
certifichiamo - non gli manca.
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Azienda Regionale
Centrale Acquisti S.p.A.
ARCA S.p.A.
Via Fabio Filzi, 22
20124 Milano
Estratto Bando di gara
ARCA_2016_99.1
ARCA S.p.A. ha indetto la seguente gara mediante procedura aperta per la fornitura di
Protesi e dispositivi per apparato digerente, uro-genitale e
respiratorio.
Termine per la presentazione dell’offerta: ore 14:00 del
16/11/2016.
La documentazione ufficiale di
gara è disponibile sul sito internet:
www.arca.regione.lombardia.it.
ARCA S.P.A.
AZIENDA REGIONALE
CENTRALE ACQUISTI S.P.A.
IL DIRETTORE GENERALE
Ing. Luciano Zanelli
Eurolega, Milano espugna Istanbul
Ciclismo, Italia oro e argento agli Europei
Sci, Maze si ritira: sarà talent a Eurosport
Seconda vittoria in Eurolega per l’EA7 Milano che espugna il
campo del Darussafaka Istanbul 81-80. Grande prova di
Macvan (19 punti e 6 rimbalzi) ma nelle fasi finali è decisivo
Kalnietis. Agli avversari non bastano i 20 punti di Moerman.
Giornata da incorniciare agli Europei su pista in Francia per
l’Italia: argento per gli uomini (dietro i francesi), oro per le
donne, fra cui Elisa Balsamo, neo iridata juniores. Nella prima tappa del Tour di Abu Dhabi vittoria in volata per Nizzolo.
Tina Maze dice basta: la sciatrice slovena mette a tacere tutte
le voci e si ritirerà, probabilmente dopo la tappa di Maribor a
gennaio. La Maze entrerà così nel team di talent di Eurosport,
così come Karen Putzer nel team di commento italiano.
A San Siro Southampton battuto 1-0
Tre puntidisutura
Un gol di Candreva regala il primo successo all’Inter in Europa League
Nerazzurri spesso in affanno (espulso Brozovic), ma De Boer respira
::: CARLO MARIA AUDINO
■■■ Un piccolo barlume di
luce che, in momenti così, potrebbe anche essere lo spiraglio che riporta il sereno. L’Inter batte 1-0 il Southampton e,
grazie al gol di Candreva, resta
aggrappata con le unghie e
con i denti all’Europa. Oltre a
conquistare i tre punti, l’Inter
riesce a non subire gol (non
accadeva dal turno infrasettimanale di Empoli del 21 settembre scorso,data anche dell’ultima vittoria) anche se è apparsa più volte in difficoltà. E
certo non riconquista ancora
la fiducia totale della Curva
Nord: gli ultrà entrano in ritardo sugli spalti prendendosela
poicon l’altra parte delpubblico nerazzurro, quello ritenuto
colpevole di supportare Icardi
(come preannunciato ignorato per tutto il match), bollato
anche «assenteista» e «da tastiera».
Ma questo a De Boer probabilmente ieri importava poco.
Nel giorno in cui Rudi Garcia,
uno dei fantasmi che si aggiravano intorno alla sua panchina, si accasa a Marsiglia, l’olandese torna a vincere e allontana la crisi: «Complimenti alla squadra, abbiamo giocato
con molta disciplina. Se i ragazzi hanno giocato per me?
È importante che giochino
per l’Inter, e nel secondo tempo siamo andati in campo
con meno paura. Ho fiducia
nella mia squadra, nei miei
giocatori. Dobbiamo lavorare
sempre insieme per raggiungere la vittoria». Tre punti,
dunque, ma che fatica. Vero
che in Europa il Fair Play Finanziario obbliga a scelte forzate, anche di modulo (ieri
4-3-3), però nella prima metà
di gara il copione sembrava il
solito: centrocampo troppo lezioso e fragilità in difesa, con
gli inglesi più volte vicini alla
rete che avrebbe spedito l’Inter dentro un micidiale psicodramma. Mentre in attacco il
peso è sulle spalle di Icardi,
ma per tutto il primo tempo
non si vede praticamente un
solo vero tiro in porta, escluso
il colpo di tacco proprio dell’argentino dopo uno svarione degli ospiti. E dunque, con
Maurito a secco e il solito Eder
largo a sinistra ancora sottotono (ruolo evidentemente non
suo: «E gioco pochino», si la-
menta l’oriundo), l’uomo della svolta è Candreva: oltre al
solito concreto apporto sulla
destra, regala il gol vittoria con
un gran sinistro all’incrocio al
67’. Un bagliore in un mare di
problemi. Per tutto il resto della ripresa sono gli inglesi a spadroneggiare,evidenziando ancora i limiti dell’Inter che, come contro il Cagliari domenica scorsa, dopo aver segnato
si fa schiacciare, rischiando almeno in tre occasioni di subire il pari, complice anche l’espulsione di Brozovic: in campo dopo più di un mese, il
croato è apparso ancora un
lontano parente di quel giocatore corteggiato da mezza Europa.Per fortuna però Handanovic è quello vero e, con tre
miracoli sulle conclusioni da
INTER (4-3-3)
Handanovic 8: prestazione super con due interventi, uno di faccia, che salvano il risultato.
Nagatomo 6: partita di ordinaria amministrazione. Una prestazione senza sbavature (dal 46’ st
D’Ambrosio sv)
Miranda 7: comanda la difesa
con classe e concretezza. Sembra
tornato ai fasti della prima parte
di stagione dello scorso anno.
Murillo 6: aiutato dal compagno
di reparto, gioca più sicuro senza
commettere gravi errori.
Santon 6.5: terza partita consecutiva da titolare e stavolta si trasforma anche in uomo assist.
Gnoukouri 6: lento e impreciso
non più di tre metri di Austin e
del centrale Van Djik, trascina
questa versione ancora poco
convincente dell’Inter alla vittoria: «La parata più difficile?
La seconda, non avevo nulla
da perdere e mi sono buttato
avanti. Abbiamo sofferto e
non abbiamo giocato bene
ma contava vincere», dice lo
sloveno. Per la prima volta in
stagione, tra l’altro, i tre punti
arrivano senza le reti di Icardi.
Tuttavia, mentre il cammino europeo è quasi raddrizzato,iltrittico in campionato Atalanta-Torino-Samp della prossima settimana può essere lo
snodo fondamentale nel campionato. La partita a scacchi
con l’esonero di Boer non è
ancora terminata.
INTER-SOUTHAMPTON
RETE: 22’ st Candreva
INTER (4-3-3): Handanovic; Nagatomo
(46’ st D’Ambrosio), Miranda, Murillo,
Santon; Gnoukouri, Medel, Brozovic;
Candreva (36’ st Ansaldi), Icardi, Eder
(41’ st Perisic). All. De Boer.
SOUTHAMPTON (4-3-1-2): Forster; Martina, Van Dijk, Yoshida, McQueen;
Hojbjerg, Romeu, Ward-Prowse; Tadic
(28’ st Boufal); Rodriguez (34’ st Davis),
Long (3’ st Austin). All. Puel.
ARBITRO: Maizeika (Lituania).
NOTE: ammoniti Brozovic, Medel,
Hojbjerg. Espulso Brozovic per doppia
ammonizione. GIRONE K: Beer ShevaSparta Praga 0-1. La classifica: Sparta Praga 6, Southampton e Beer Sheva 4, INTER 3. Prossimo turno (3/11): Southampton-INTER; Sparta Praga-Beer Sheva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagelle
Handanovic miracoloso
Santon, assist prezioso
nelprimo tempo.Nella ripresa,sostenuto dai compagni, prende coraggio e inizia a carburare come
un diesel. Da rivedere.
Medel 6.5: al 90’ lo vedi correre
come un forsennato verso il corner per stroncare le offensive inglesi. Emblema della partita sempre positiva del cileno.
Brozovic 5: torna titolare dopo
la «punizione» di De Boer, ma
non sfrutta il bonus concessogli.
Si fa espellere ingenuamente.
Candreva 7: decide il match con
una rete da centravanti classico
che dà la carica all’Inter. Il gol
cambia il giudizio sul nazionale
azzurro che fino ad allora aveva
deluso le aspetattive (dal 36’ st
Ansaldi sv).
Icardi 6.5: un leone in campo.
Lotta come un mulo, corre come
si è visto poche volte e si procura,
da solo, un paio di occasioni da
gol. Gli manca solo rete personale.
Eder 6: gioca troppo lontano dalla porta per essere una seconda
punta. Questo lo porta sembra a
sbagliare quando si trova vicino alla rete. Ma corre per tutto il campo e dà una mano preziosa in fase
di ripiego (dal 41’ st Perisic sv).
SOUTHAMPTON (4-3-1-2)
Forster 6; Martina 6.6, Van Dijk
5.5, Yoshida 5.5, McQueen 6;
Hojbjerg 6.5, Romeu 5, WardProwse 6.5; Tadic 6.5(28’ st Boufal
sv); Rodriguez 5.5 (34’ st Davis sv),
Long 6 (5’ Austin 6).
Con lo Slovan Liberec 3-1 (doppietta Kalinic e Babacar)
La gioia dei giocatori della Fiorentina [LaP]
■■■ E se fosse quello dell’Europa League il vero volto della Fiorentina? Oltre al primo posto solitario nel gruppo J con 7 punti (il
Qarabag raggiunge il Paok a quota 4 con il 2-0 rifilato ai greci), il
successo sullo Slovan Liberec restituisce segnali di vitalità ai viola: i
tre gol in trasferta e il belgioco mostrato a tratti sono le notizie più
belle per Paulo Sousa, costantemente sul filo dell’esonero. E il
successo è merito soprattutto del
coraggio del portoghese, che non
ha paura di cambiare ancora ilvolto alla squadra e schiera un
4-3-1-2 inedito in stagione, dando
fiducia a Olivera (classe ’92) e Cri-
stoforo (’93). Ma è ancora il duo
Babacar-Kalinic il protagonista,
come contro il Qarabag. Micidiale
l’uno-due del croato tra l’8’ e il 23’
(con in mezzo una gran parata di
Tatararusanu), anche se in entrambi i casi c’è la complicità della
difesa di casa.
Quella che doveva essere la “zona Slovan” – i cechi avevano segnato nei primi 2’ nei precedenti
due match di coppa, e finora in
stagione hanno totalizzato sei reti
totali nei primi 20’ – esalta invece i
viola agguerriti, mentre il giovanissimo Liberec si trova in affanno alla fine del suo sprint iniziale. La
Fiorentina non rallenta e, anzi, diventa finalmente bella, alza il baricentro e chiude i cechi nella loro
G.DEC.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S.LIBEREC-FIORENTINA
Risveglio Fiorentina: vittoria e primato del girone
::: FRANCESCO PERUGINI
1-0
metà campo fino all’intervallo.
Quanto basta per far respirare
Sousa,che vede riapparire i principi fondanti della sua filosofia. Certo, i limiti viola non possono sparire all’improvviso: quando cala la
tensione Badelj e Vecino vanno in
difficoltà su Folprecht e un errore
di Astori regala il corner che porta
all’1-2 di Sevcik. Nel momento
più difficile, è ancora decisiva la
panchina: dentro Bernardeschi e
Tello per attaccare le fasce. Lo spagnolo costruisce subito il contropiede che porta Babacar all’1-3 finale, che rilancia i viola e allunga
la vita a Sousa. Ma sarà vietato sbagliare contro Cagliari, Crotone e
Bologna fino al ritorno in Europa.
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1-3
RETI: 8’ e 23’ pt Kalinic, 13’ st Sevcik, 25’
st Babacar.
S.LIBEREC (4-1-4-1): Dubravka 5.5; Coufal 5.5, Hovorka 5, Karafiat 4.5, Sykora
5 (23’ st Bartosak sv); Breite 6; Vuch 6,
Sevcik 6.5, Folprecht 6.5, Navratil 5.5
(27’ st Bartl sv); Komlichenko 5 (33’ st
Markovic sv). All. Trpisovsky.
FIORENTINA (4-3-1-2): Tatarusanu 6.5;
Tomovic 6.5, Astor 6i, Rodriguez 6, Olivera 6; Cristoforo 6 (17’ st Bernardeschi
5.5), Badelj 5.5, Vecino 6; Valero 6.5;
Babacar 6.5 (34’ st Sanchez sv), Kalinic 7
(8’ st Tello 6.5). All. Sousa.
ARBITRO: Gozu-Bujuk (Olanda).
NOTE: ammoniti Breite, Karafiat, Tomovic, Navratil, Valero, Bernardeschi, Coufal. Espulso Breite. GIRONE J: QarabagPaok 2-0. La classifica: FIORENTINA 7,
Paok e Qarabag 4, Liberec 1. Prossimo
turno (3/11): FIORENTINA-Liberec; Paok-Qarabag.
31
SPORT
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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Da domenica in esclusiva
«Primera División»:
le stelle argentine
sbarcano su Premium
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Tevez o del cabezon D’Alessandro, e moltissimi
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«San Lorenzo-Estudiantes», e a seguire su Premium Sport HD alle ore 01.00 sarà la volta di
«Atletico Tucumàn-Boca Juniors». Entrambe le
sfide saranno trasmesse in diretta, ma non solo:
Premium offre anche il Magazine Football Latino, un approfondimento con il meglio del calcio sudamericano. Le migliori partite della Primera Division saranno trasmesse ogni fine settimana, e l’11 dicembre appuntamento con il superclasico tra Boca Juniors e River Plate, l’attesissimo derby di Buenos Aires, non a torto definito
anche la partita più combattuta del mondo.
PIÙ È BRUTTO PIÙ SEGNA
La scelta tamarra di Messi
persentirsicomeglialtri
Tre gol al mentore Guardiola, sorrisi e un aspetto indifendibile
Ma così prova a togliersi la pressione del condannato a vincere
::: TOMMASO LORENZINI
■■■ Tanti auguri a quel tipo
Antonio Candreva, 29
anni: suo il gol decisivo
[LaPresse]
Con l’Austria Vienna 3-3
Buon 1-1 in trasferta
Super El Shaarawy Un autogol del Rapid
non basta alla Roma tiene vivo il Sassuolo
■■■ Black-out Roma in Europa League. Do-
■■■ Un Sassuolo caparbio e volitivo conqui-
po una partita dominata contro l’Austria
Vienna, getta alle ortiche una vittoria e pareggia 3-3 all’Olimpico. Non è servita l’ottima
prestazione di El Shaarawy, autore di una
doppietta nel primo tempo (19’ e 34’ pt),vanificata dal finale sciagurato giallorosso che sul
3-1, si fanno rimontare in un minuto (37’ st
Prokop e 38’ st Kayode). A nulla sono valse le
buone prestazioni di Totti (autore di due assist che ha giocato la 100ª partita nelle competizioni Uefa per club) e di Gerson. Ottimo il
match anche di Florenzi, autore del terzo gol
giallorosso (al 24’ della ripresa con un bel tiro
al volo) che sembra mettere in ghiaccio la partita. Ma non è così: gli austriaci, mai domi,
dopo essere anche passati in vantaggio nel
primo tempo (16’ con un bel tiro in diagonale
di Holzhauser) approfittano di alcune amnesie romaniste e raggiungono un insperato pareggio che li porta in testa al girone E di Europa League con 5 punti assieme alla Roma.
sta un punto preziosissimo in quel di Vienna
contro il Rapid. L’1-1 finale è lo specchio di una
partita giocata sempre a viso aperto e senza paura degli avversari. È il Rapid a passare in vantaggio: dopo appena 7’ Shaub risolve una mischia in area e batte Consigli. Il Sassuolo rischia
di subire l’immediato 2-0, ma Shaub manda a
lato dopo un erroraccio di Magnanelli, poi ci
pensa Consigli a disinnescare Murg. Gli emiliani iniziano a carburare e hanno almeno due
occasioni per il pari con Ragusa e Politano.
Il Sassuolo prende coraggio e prova a mettere in difficoltà gli austriaci sempre insidiosi sui
capovolgimenti di fronte. Anche nella ripresa,
il Sassuolo ci prova con coraggio. Di Francesco
inserisce Defrel che impensierice Strebinger: il
tiro a giro del francese è deviato in angolo con
una prodezza. Però il gol è nell’aria: Matri segna ma si alza la bandierina e,dopo 5’, Schrammel infila la porta sbagliata con quello che voleva essere un goffo disimpegno. Nonostante
qualche rischio finale, finisce così e il Sassuolo
potrà giocarsi tutte le sue carte nel girone di
ritorno.
ROMA-AUSTRIA VIENNA
3-3
RETI: 16’ pt Holzhauser, 19’ e 34’ pt El Shaarawy, 24’ st
Florenzi, 37’ st Prokop, 38’ st Kayode.
ROMA (4-3-3): Alisson 6; Florenzi 7 (31’ st Emerson), Manolas 6, Fazio 6, Juan 5.5; Paredes 6, Nainggolan 6, Gerson7;
Iturbe 5.5 (36’ st Dzeko sv), Totti 6.5, El Shaarawy 7.5 (20’
st Salah 6). All. Spalletti.
AUSTRIA VIENNA (4-2-3-1): Almer sv (25’ st Hadzikic 5.5);
Larsen 5, Stronati 5.5, Filipovic5.5, Martschinko 6; Holzhauser 7, Serbest 6; Venuto 7 (31’ st Tajouri sv), Grunwald 5.5
(33’ st Prokop 6.5), Pires 6; Kayode 7. All. Fink.
ARBITRO: Bezborodov (Russia).
NOTE: ammoniti Fazio, Paredes, Hadzikic.
GIRONE E: Plzen-Astra 1-2. La classifica: ROMA e Austria
Vienna 5, Astra 3, Plzen 2. Prossimo turno (3/11): Austria
Vienna-ROMA, Astra-Plzen.
G.DEC.
RETI: 7’ pt Schaub,21’ st aut. Schrammel.
RAPID VIENNA (4-2-3-1): Strebinger 6.5; Pavelic 6, Schosswendter 5.5, Dibon 5 (1’ st Hofman 6), Schrammel 4; Mocinic 6,
Schwab 6.5; Murg 6 ( 19’ st Grahovac sv), Schaub 7, Traustason 5.5 ( 28’ st Jelic sv); Joelinton 5.5. All. Buskens.
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 7; Lirola 6, Antei 5.5, Acerbi 6,
Peluso 6.5; Mazzitelli 6.5, Magnanelli 5.5, Pellegrini 6; Politano
6.5 (42’ st Adjapong sv), Matri 6.5 (33’ st Ricci sv), Ragusa 6.5
(13’ st Defrel 6.5). All. Di Francesco.
ARBITRO: Miguel (Portogallo).
NOTE: ammonito Murg. GIRONE F: Genk-Athletic Bilbao 2-0.
Classifica: Genk 6, SASSUOLO e Rapid Vienna 4, Ath. Bilbao 3.
CMA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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RAPID VIENNA-SASSUOLO
1-1
che si è messo in testa di tenere aggiornata la pagina Wikipedia di Lionel Messi. Probabilmente avrà segnato in rosso sul calendario le pochissime settimane in cui non ha
dovuto mettere mano all’ubriacante sezione “record”. Di
sicuro non questa settimana,
quando Leo, come un toro
che si eccita davanti a una muleta,ha incornato senza riguardi l’antico mentore Pep Guardiola, di nuovo demolito nelle
certezze all’uscita di quel
Camp Nou che lo ha consacrato ma che, da ex, gli riserva solamente mal di testa epocali.
Come se l’intero Barça gli giocasse a tiki taka dentro la cabeza. A dirigere la mattanza?
Manco a dirlo, il solito Messi.
Lo aveva ridicolizzato, mettendo a sedere Boateng nella
semifinale Champions 2015
contro il Bayern (3-0); lo ha affossato due giorni fa (4-0 al City) con la 37esima tripletta in
blaugrana (41esima in carriera), mettendo le basi per non
render così scontata l’assegnazione del palloso Pallone d’Oro al signor Cristiano Ronaldo
vincitore della Champions
(nella Coppa dalle grandiorecchie,ad oggi 95 reti perilportoghese e 89 per l’argentino, a
quota 50 nelle 50 partite in casa: ogni volta, un regalo per i
tifosi) e rinnovando lo stantio
dibattito su chi sia il migliore.
Ovvio che per Leo la risposta sia scontata, tutto il contrario di quel look improbabile e
ai limiti del difendibile sfoggiato mercoledì sera, figlio di un
sogno di mezza estate svanito
(l’ennesimo) per colpa del
suo errore dal dischetto: era il
26 giugno, palla spedita sopra
la traversa, Cile che vince la
Coppa America e Argentina a
interrogarsi sul perché il Messia non porti a casa manco
una coppa del nonno quando
veste di albiceleste. «In quel
momento miè crollato addosso il mondo. Sentivo che quella finale fosse quella giusta,
considerate le condizioni di
forma della squadra e come
avevamo giocato nel corso del
torneo. È stata una delusione
enorme», raccontava dopo la
sconfitta e dopo l’ammissione
di voler chiudere lì con la Se-
Lionel Messi, 29
anni, asso del
Barcellona
[Ansa]
leccion, decisione poi (per fortuna di tutti) rimangiata. Però
era tempo per un colpo di testa: «Dovevo ripartire da zero.
Era un periodo di grande confusione e ho detto a me stesso:
“Devo darci un taglio e ricominciare daccapo”». Ed ecco
quel Messi platinato e con barba rossiccia farsi “bello” sui social, spaparanzato sul divano
di casa con i tatuaggi in bella
mostra, come un rapper qualunque,come un tamarro qualunque, come un calciatore
qualunque. Perché nella carriera extra-ordinaria di questo
29enne è arrivato il momento
di chiedere a se stesso anche
un po’ di normalità, svestirsi
della condanna a vincere, arrivare a casa dalla moglie Antonella e godersi i suoi bambini
e magari farsi prendere in giro
per l’ultima acconciatura.
Leo non vuolpassare per l’adulto non-cresciuto che fa ilribelle: all’opposto del marziano diFlaiano,sa diessere eccezionale ma più passa il tempo
più manifesta la necessità di
sdrammatizzare e di sentirsi
normale, come gli altri cafoncelli della sua età, dipingersi il
corpo e farsi colpi di sole ridicoli. Messi, il dio del pallone,
ha voglia di essere un Balotelli
qualunque: tanto, poi, alla fine parla sempre il campo.
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32
__Venerdì 21 ottobre 2016__
DAL OGGI AL 28 OTTOBRE
La Fiera apre i suoi archivi
Un km di storia e tesori
servizio a pagina 39
PER PAGARE I VIGILANTES
I NUMERI DI IERI
::: 15 Borseggi
::: 21 Scippi
::: 24 Rapine
::: 25 Truffe
::: 12 Furti in appartamenti e negozi
::: 6 Furti di autovetture
::: 9 Furti a bordo di autovetture
::: 18 Arresti
Speso un milione di euro
contro le risse nei campi rom
servizio a pagina 35
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Commento
Beneilmetròall’alba
Manonsiscordilacittà
chevivedinotte
::: ALESSANDRO USAI
■■■ A Milano ci sono due popoli. Quello
del giorno e quello della notte. Sul primo il
Comune sta lavorando garantendo la metropolitana aperta mezz’ora prima alla mattina.
Sul secondo per il momento si resta al buio.
Il popolo della notte può andare al cinema,
al teatro, a cena fuori, agli eventi sportivi e
musicali ma fino a mezzanotte e mezza. Poi
passa l’ultimo convoglio. Chi c’è, c’è. Certo,
si protrebbe tornare a casa con il bike sharing o con i mezzi di superficie in alcune zone ma sarebbe meglio sfruttare la metropolitana.
I nottambuli milanesi non sono una specie a parte. Hanno poco a che fare con i guerrieri della notte di un celebre film. Sono per
la maggior parte ragazzi e ragazze che amano tirar tardi dopo una giornata di lavoro.
Meritano un servizio in più. Un drink, una
serata, uno spettacolo e la metropolitana per
tornare a casa. A Londra ci hanno già pensato tanto da aver attivato dalla scorsa estate la
metropolitana no stop attiva per 24 ore al
giorno. Un segnale forte nel week end dove i
londoners correvano, spesso brilli, per non
perdere l'ultima corsa. Ora non corrono più,
corre la metropolitana. Milano su questo
purtroppo è ancora distante da Londra. Ma
non lontanissima. Va bene attivare il servizio
già alle 5,30 ma dovrebbero prolungarlo almeno fino all’1,30. Il servizio funziona e rende la città più fruibile. Nessuno pretende la
metropolitana no stop anche a Milano. I costi, il lavoro notturno e la manutenzione generale sarebbe improponibile. Ma un piccolo sforzo aggiuntivo è lecito chiederlo. Il sindaco Sala è sempre stato sensibile su questo
tema già quando guidava Expo. Fa bene a
insistere su questo punto. La priorità resta la
mattina anche per motivi di manutenzione e
di sincronizzazione delle corse. Legittimo,
certo. Ma Milano vive anche la sera. Si può
fare.Siamo certi che arriverà anche la chiusura serale all'1,30. Magari con una bella inaugurazione in stile notte bianca. Se poi, già
che ci siamo, si riuscisse a potenziare il servizio con qualche corsa in più verso San Siro e
il Forum di Assago quando ci sono spettacoli
il viaggio verso una città sempre più funzionale sarebbe in perfetto orario. Anche meglio di Londra. Del resto abbiano pur sempre
un’ora di vantaggio.
Emergenza sanitaria a Milano
La metà dei profughi
è a rischio tubercolosi
Su 1500 controlli, 18 casi conclamati e 687 ripetono l’esame. Gallera: non daremo mai gli ex ospedali
CITTADINANZA ONORARIA MA SENZA CLAMORE
Premio in sordina al Dalai Lama
■■■ Da gennaio al 18 ottobre Regione Lombardia ha
eseguito 1531 test per accertare la presenza di tubercolosi tra i migranti presenti in
città. Ebbene il 46% delle
persone controllate è a rischio malattia: 18 i casi con-
clamati, 687 quelli a rischio
contagio per i quali il Pirellone ha ordinato nuovi test,
379 le vaccinazioni eseguite.I dati, rivelati a Libero dall’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera.
servizio a pagina 35
Il Comune perde tutte le cause
Un errore nell’invio delle cartelle
Annullate così migliaia di multe
■■■ Il Comune perde le cause sulle vecchie multe prima
ancora che i giudici esaminino nel merito la correttezza dei
verbali. Le sconfitte a raffica davanti al giudice di Pace, che
negli ultimi mesi stanno costringendo l’amministrazione a
pagare centinaia e centinaia di risarcimenti, hanno in comune un vizio d’origine nella modalità con cui Palazzo Marino sta notificando le ingiunzioni di pagamento agli automobilisti.
Un altro passo falso dopo le multe dei nuovi autovelox
contestate nelle scorse settimane, che a causa del numero
altissimo di contravvenzioni finivano per essere spedite dopo il termine di legge dei 90 giorni.
MASSIMO COSTA a pagina 34
Il Torchiera «intoccabile»
La riqualificazione del Maggiore
salva il centro sociale abusivo
■■■ «Dove vado io creo sempre qualche problema». Lo dice colsorri-
so sulle labbra il Dalai Lama che ieri è arrivato a Milano: fa riferimento
all’incontro dei premi Nobel per la pace di due anni fa a Roma. Scherza, o forse no. Che il monaco tibetano più famoso del mondo metta in
«imbarazzo», con la sua sola presenza, istituzioni e cariche pubbliche,
è un dato di fatto: devono essersene accorti anche a Palazzo Marino,
dato che il sindaco Sala ha preferito accoglierlo all’aeroporto di Linate.
CLAUDIA OSMETTI a pagina 37
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■■■ Cascina Torchiera è
uno stabile di antica tradizione: si trova in prossimità del quartiere Musocco,
adiacente al cimitero Maggiore. In un prezioso documento del 1600, la «Carta
de’ dintorni di Milano» disegnata da Giovanni Battista Federici, lungo la direttrice che porta al parco
Sempione troviamo una
Cascina Torciera (le cui
origini risalgono addirittu-
Il fondatore di «NoixMilano»
L’ex candidato sindaco Mardegan: «Lascio la politica»
::: MATTEO BORGHI
Mardegan, è stata una scelta sofferta?
«In parte sì, ovviamente, dopo così tanto tem■■■ «Ho deciso di lasciare l’amminipo.D’altro canto la fine dell’impegno postrazione della cosa pubblica dopo quinlitico non corrisponde alla fine dell’imdici lunghi anni di impegno e partecipapegno civile. Nei prossimi anni, oltre a
zione perché mi sono accorto che non si
riprendere a pieno la mia attività di avvopuò vivere di politica senza una solida
cato, ho intenzione di dedicarmi allo svibase professionale». Spiega così la sua
luppo dell’associazionismo e del terzo
scelta Nicolò Mardegan, ex candidato
settore. Penso che nel caos politico in
sindaco a Palazzo Marino con «NoixMi- N. Mardegan
cui ci troviamo sia la scelta più corretta
lano», ha deciso di lasciare la politica ad
per costruire qualcosa di buono. E per il
appena 34 anni. Una scelta insolita, almeno in futuro, chissà». (...)
Italia.
segue a pagina 39
ra al XIV secolo).
Oggi è tenuta in ostaggio da un manipolo di abusivi (ne han preso possesso nel 1992, ventiquattro
anni fa), i soliti anarchici
riuniti nel solito collettivo
che prende il nome dal locale occupato (in questo
caso «Cascina Autogestita
Torchiera», come si evince dalla pagina Facebook
ufficiale).
ANDREA CAPPELLI a pagina 34
34
CRONACA
__Venerdì 21 ottobre 2016__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Ennesimo pasticcio di Palazzo Marino
Il Comune sbaglia la notifica
Annullate le vecchie multe
Incompleta la procedura di consegna delle cartelle, raffica di condanne fotocopia
::: MASSIMO COSTA
■■■ Il Comune perde le
cause sulle vecchie multe prima ancora che i giudici entrino nel merito della correttezza dei verbali. Le sconfitte a
raffica davanti al giudice di
Pace, che negli ultimi mesi
stanno costringendo l’amministrazione a pagare centinaia e centinaia di risarcimenti,
hanno in comune un vizio
d’origine nella modalità con
cui Palazzo Marino sta notificando le ingiunzioni di pagamento agli automobilisti. Un
altro passo falso dopo le multe dei 7 nuovi autovelox, che
a causa del numero altissimo di contravvenzioni finivano per essere spedite dopo il
termine di legge dei 90 giorni.
Stavolta il Comune rispetta la scadenza ma pecca nella procedura di consegna delle vecchie sanzioni, inducendo i giudici ad annullare una
caterva di procedimenti. Il
Comune, come tutti gli enti
impositori, è infatti tenuto
per legge ad offrire la prova
della notifica dei verbali
quando non sitrovano i destinatari. Ma negli ultimi mesi i
giudici hanno annullato molte delle ingiunzioni spedite
per le vecchie multe non pagate del 2014 proprio per le
notifiche illegittime. Il codice
di procedura civile - agli articoli 139, 140 e 143 - è chiarissimo. Se l’ingiunzione viene
lasciata in portineria dall’ufficiale postale, non basta consegnare la busta al custode: è
necessaria anche la «Comunicazione di avviso notifica»
(la Can), ovvero una raccomandata semplice il cui numero deve essere annotato
dal notificatore sulla stessa
cartolina in cui attesta la ricezione. Adempimento che
manca o spesso risulta incompleto invalidando la procedura.
Se poinon siriesce a consegnare l’atto per l’assenza del
cittadino e del portinaio, le
cartoline salgono a due (il primo accesso e l’avviso di ricezione Cad): il numero dovrebbe essere tracciabile su
entrambe le cartoline, ma
spesso non lo è. Infine, se il
destinatatio dell’ingiunzione
si è trasferito, il notificatore
deve addirittura «attestare le
ricerche svolte per escludere
che si sia trasferito nello stesso Comune». Non basta,
RICORSI VINCENTI
A sinistra coda agli
sportelli di via Friuli, sopra
un estratto della sentenza
avversa al Comune (9
giugno 2016) [Ftg]
quindi, la generica dichiarazione resa dal portiere con la
dicitura «trasferito».
Risultato: basta un semplice ricorso al giudice di pace
per annullare la multa e far
condannare il Comune al pagamento delle spese legali e
degli oneri accessori. Di pronunciamenti contrari a Palazzo Marino c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il 21 giu-
gno 2016, per esempio, il giudice di pace Angela Ressa annulla un ingiunzione spedita
un anno prima e condanna
il Comune a pagare 347 euro
di spese. «Dalla lettura delle
relazioni di notifica emerge
che l’ufficiale notificatore
avrebbe inspiegabilmente
confuso le modalità previste
dall’articolo 140 compilando
indebitamente gli spaziprevi-
sti. Le relazioni di notifica risultano davvero poco chiare». Il 9 giugno 2016 la giudice Nicoletta Brighenti annulla 22 verbali e condanna Palazzo Marino a sborsare 590
euro di spese: le ingiunzioni
sono state consegnate al portinaio, ma la raccomandata
successiva attesta solo l’assenza del destinatario senza
registrare le «vane ricerche
delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere
l’atto». «Il che» scrive il giudice, «rende nulle le notifiche
in questione». Il 21 aprile il
giudice di pace Sergio Gallo,
annullando un’ingiunzione
dell’agosto 2015 da 364 euro,
sottolinea nel dispositivo che
«il Comune di Milano con la
documentazione prodotta
in atti non dà prova che i 3
verbali siano stati ritualmente notificati al ricorrente».
Duro l’attacco di Fabrizio
De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia: «Il Comune di Milano si è rivelato
ancora più dilettante di Equitalia, perchè sono all’ordine
del giorno errori di notifica o
invii di ingiunzioni fuori dai
termini. A questo si aggiunge
ora la beffa del condono di
Renzi, che non può essere
usufuruito a Milano. Il Comune purtroppo si è rivelato
un riscossore peggiore di
Equitalia ma più vorace».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cascina occupata dal 1992
Il restauro salva il Torchiera abusivo
Cinque milioni per l’area antistante il Cimitero Maggiore. Ma la sinistra non tocca il centro sociale
::: ANDREA E. CAPPELLI
■■■ Cascina Torchiera è uno stabile di
antica tradizione: si trova in prossimità
del quartiere Musocco, adiacente al cimitero Maggiore. In un prezioso documento del 1600, la «Carta de’ dintorni di
Milano» disegnata da Giovanni Battista
Federici, lungo la direttrice che porta al
parco Sempione troviamo una Cascina
Torciera (le cui origini risalgono addirittura alXIV secolo).Oggi è tenuta in ostaggio da un manipolo di abusivi (ne han
preso possesso nel 1992), i soliti anarchici riuniti nel solito collettivo che prende
il nome dal locale occupato (in questo
caso «Cascina Autogestita Torchiera»).
Ragion per cui l’immobile sarà esente
dai lavori di riqualificazioni previsti dal
Comune nell’intera area: «Il progetto
prevede una completa riorganizzazione
della zona, senza interferire con la presenza della cascina Torchiera, ma con
l’intento di attivare una riqualificazione
più ampia che col tempo la possa coinvolgere» recita la relazione presentata in
Municipio 8.
La spesa prevista ammonta a 5,3 milioni e i progetti in cantiere sono tanti: un
parcheggio da 63 posti auto vicino all’ingresso del cimitero; un’area verde comprensiva di parco giochi per bambini e
campo da bocce; area alberata a est del sabile degli anarchici». Pensare che qualprimo tratto di via Jona, rifacimento dei che anno fa un gruppo di privati aveva
percorsi pedonali, marciapiedi e «fasce avanzato la proposta di adibire quegli
verdi» e parcheggi nelle aree vicine. In spazi a museo: «Un cittadino era disposostanza, tutta l’area compresa nel peri- sto a fare degli investimenti, voleva rimetro di Cascina Merlata (quartiere Mu- strutturare e dare vita a un centro cultusocco) sarà interessata dai lavori, ecce- rale con spazi ricreativi dedicati alla
zion fatta per il luogo
socialità, ma la cosa
prescelto dagli anarchinon è stata possibile»
cicome centro ricreaticontinua Salerani, che
vo. «Sono sconcertato
aggiunge:
«Cascina
- dice il leghista Enrico
Torchiera è occupata
Salerani, consigliere
anche dalla Banda dedel Municipio 8- «in
gli ottoni a scoppio,
questo modo gli abusiche nel 2012 ricevette il
vi si ritroveranno con
prestigioso Ambrogino
un parcheggio nuovo
d’Oro dalle mani dell'
di zecca e un’area verallora sindaco Pisapia
de a spese nostre».
(e che pochi giorni fa
Aggiunge Salerani:
ha suonato "Bella
«Durante la scorsa legiCiao" durante i funeraslatura raccogliemmo Il Torchiera [Ftg]
li del premio Nobel Daoltre 2mila firme in tutrio Fo, nda). Se le autoto il quartiere affinché si prendessero rità stesse, che dovrebbero tutelare l'ordiprovvedimenti nei confronti degli occu- ne e la legalità, premiano degli abusivi,
panti». L’allora vicesindaco De Cesaris che speranze abbiamo di riprenderci
aveva promettesso di mettere a bando la quello spazio?».
struttura, ma la cosa si spense di lì a poChissà se la risposta arriverà mai, dalchi mesi. Senza contare che «ai tempi le istituzioni. Per il momento gli anarchidella Moratti chiedemmo di poter fare ci restano lì, nel quartiere che sarà rimesun sopralluogo all’interno dello stabile, so a nuovo, a spese dei cittadini.
ma ci venne impedito dal legale respon© RIPRODUZIONE RISERVATA
BARBATO
Proroga di 1 mese
per il comandante
dei vigili urbani
Per non rischiare di rimanere senza il comandante
della polizia locale, il Comune proroga di un mese
la nomina di Antonio Barbato, per «agevolare il lavoro della Commissione
che deve valutare i curriculum - circa una trentina, Barbato compreso - di
chi ha risposto al bando
pubblico, scaduto il 17 ottobre. Bisogna poi aggiungere altri due giorni per coloro che hanno risposto
per raccomandata. Dunque era impossibile, salvo
miracoli, dare un nome in
così breve tempo. Un mese di proroga, firmata dal
sindaco Giuseppe Sala,
che ha però già innescato
polemiche del sindacato
Cisl. Secondo il segretario
Cisl-Fp, Mauro Cobelli,
«Barbato aveva già avuto
una proroga fino al 21 ottobre, cioè oggi, ai sensi dell’articolo 40 del regolamento del Comune, ma
non può averne un’altra.
Dunque se è illegittima la
proroga, diventa illegittimo il ruolo di Antonio Barbato e quindi illegittimi tutti i verbali che firmerà».
Proprio in questi giorni la
Cisl-Fp, a firma del suo segretario, aveva indirizzato
all’Anac e al sindaco una
«segnalazione di illegittimità del bando di selezione». «In primis» - faceva
notare - «non si era proceduto alle rilevazioni delle
risorse interne e si chiedevano requisiti minimi non
confacenti con i ruoli da ricoprire, sempre in contrasto con quanto previsto
dal regolamento comunale». Di fatto sono scomparsi i 5 anni da dirigente che
servivano per poter partecipare al concorso da comandante della polizia locale. «Ora - continua Marco Cobelli, è sufficiente la
categoria D, da funzionario. E Barbato, guarda caso, è un funzionario».
Nonostante le critiche della Cisl, Antonio Barbato
retsa in pole per la conferma. Era subentrato a fine
gennaio a Tullio Mastrangelo e il suo contratto scadeva ieri.
MICHELE FOCARETE
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CRONACA
__Venerdì 21 ottobre 2016__
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La Regione risponde picche al Comune: non li ospiteremo negli ex ospedali
La metà dei profughi a rischio tubercolosi
I dati dell’assessorato alla Sanità: 18 casi conclamati, in 687 ripetono l’esame. «Pericolo di nuovi contagi in Sammartini»
::: FABIO RUBINI
TRADITO DAL PIEDE
■■■ Da gennaio al 18 otto-
bre Regione Lombardia ha
eseguito 1531 test per accertare la presenza di tubercolosi
tra i migranti presenti in città.
Ebbene il 46% delle persone
controllate è a rischio malattia: 18 i casi conclamati, 687
quelli a rischio contagio per i
quali il Pirellone ha ordinato
nuovi test, 379 le vaccinazioni
eseguite.I dati,rivelati a «Libero» dall’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, danno la misura dell’emergenza
sanitaria che sta vivendo Milano e la Lombardia. Eppure
dal sindaco Beppe Sala e dalla maggioranza Pd si sono levate critiche al governo (sempre di centrosinistra) e alla Regione,ma non c’è stato lo scatto di reni per dire che Milano
non può più accogliere migranti. Anzi, Sala ha suggerito
a Renzi di dare il suo benestare per riempire di migranti ex
caserme e ospedali anche solo parzialmente vuoti.
Assessore Gallera che ne
pensa della proposta del sindaco di Milano?
«È un’idea irricevibile, agghiacciante e pericolosa. Immaginare di concentrare centinaia di profughi in un solo
posto, magari vicino ad altri
agglomerati urbani regolari o,
ancor più grave, a due passi
da luoghidi cura.E poile strutture ospedaliere dismesse
non hanno i requisiti di sicurezza e agibilità e per sistemarle servirebbero un sacco disoldi».
Quindi la Regione...
«È assolutamente indisponibile a mettere a disposizione gli ospedali dismessi di sua
proprietà».
E come se ne esce?
«Bisogna pretendere che
Milano non sia il luogo dove
vengono convogliati tutti i migranti. La città sta scoppiando».
Gallera, ma cos’è cambiato negli ultimi anni per portare la situazione a livelli così emergenziali?
«Che Francia e Germania
hanno chiuso le frontiere e co-
L’ergastolano rom
fuggito da Torino
e ritrovato a Milano
::: IL CASO
I NUMERI
Il picco di nuovi arrivi negli
hub milanesi si è toccato a settembre con 5.927 presenze in
più. Il minimo, invece, si è registrato nel mese di gennaio,
con appena 181 nuovi arrivi
I CENTRI
In tutto a Milano ci sono 61
centri di accoglienza. La scorsa settimana è stato chiuso
per emergenza sanitaria quello di via Balduccio da Pisa,
mentre quello di via Sammartini (il più grande della città) è
stato al centro di numerose polemiche per un sovraffollamento che ha portato al rischio chiusura. Ora la situazione sembra sotto controllo, ma
una nuova ondata di migranti
potrebbe far ripiombare il centro in piena emergenza
LA REGIONE
Fin dallo scoppio dell’emergenza immigrazione, la Regione Lombardia ha organizzato
subito presidi sanitari. Solo
quest’anno sono state effettuate oltre settemila visite negli hub. Visite che hanno evidenziato problemi si scabbia e
tubercolosi
::: MASSIMO SANVITO
sì i migranti che prima stavano a Milano solo qualche giorno, per poi raggiungere il
Nord Europa, ora si fermano
qui. E questa è anche la dimostrazione che il governo Renzi
a livello internazionale non
conta nulla».
Eppure solo l’altro giorno
Sala aveva preso una posizione piuttosto realista su
questa situazione. Perché
poi se n’è uscito con queste
proposte?
«È stato tirato per la giacchetta. Lui, da manager, si è
fatto trascinare dalla voglia di
dare risposte concrete alla
gente, ma i suoi azionisti di
maggioranza, Bussolati e
Majorino, lo hanno richiamato all’ordine. E lui si è dovuto
piegare. L’ingerenza ideologica sull’operato di Sala, purtroppo, era un pericolo che
avevamo segnalato anche in
campagna elettorale».
Un’accusa che spesso la
sinistra rivolge alla Regione
è quella di non fare nulla
per risolvere il problema.
Che risponde?
«La Regione fin dallo scop- 43% aveva la scabbia; il 69%
pio dell’emergenza profughi malattie dermatologiche; il
garantisce il presidio sanitario 21% malattie respiratorie e
per i migranti che arrivano ne- via di questo passo».
gli hub. Solo quest’anno abLa scorsa settimana a Mibiamo effettuato più di sette- lano è stato chiuso un cenmila visite nei centri acco- tro di accoglienza e anche
glienza di Milano. Quindi re- l’hub di via Sammartini (il
spingiamo
al
più grande dei
mittente le accu61 presenti in
se. Casomai il
città, ndr) ha riPd si rivolga al
schiato grosso.
governo Renzi.
Assessore ci soQuello dell’eno altri casi comergenza immisì?
grazione è un te«Stiamo moma che va affronnitorando con
tato e gestito sul
attenzione la sitavolo del Minituazione della
stero dell’Intertendopoli di Cono e non imma- Giulio Gallera [Ftg]
mo. A Milano al
ginando di stipamomento non
re centinaia di persone in sta- ci sono altri centri a rischio,
bili dismessi e non idonei».
ma c’è preoccupazione, perDella tubercolosi abbia- ché i migranti continuano ad
mo detto, ma dai dati in pos- arrivare e non è da escludere
sesso potrebbe esserci an- che con questi numeri semche un’emergenza scab- pre in aumento, si verifichino
bia...
altre situazioni come quelle
«È così, nel solo mese di di via Balduccio da Pisa o
agosto negli hub milanesi c’e- Sammartini».
rano 5.180 profughi. Bene, il
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Tanto spende l’amministrazione per pagare i vigilantes
■■■ «Un milione di euro per paga-
Un milione di euro per evitare le risse nei campi nomadi
re le badanti ai nomadi. Così il comune spende i nostri soldi». La denuncia arriva dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia,
Riccardo De Corato, a proposito del
servizio di vigilanza armata attivo in
due campi nomadi di Milano. Nel
2012, infatti, il Comune ha stipulato
un contratto da quasi un milione
(945.687 euro per l’esattezza) per garantire la sicurezza nei Ces (centri di
emergenza sociale) di via Lombroso e via Bonfadini. Contratto che è
stato prorogato per il periodo giugno-agosto alla cifra di 30 mila euro.
Nella determina dirigenziale si
legge che i soldi «servono per garantire un servizio di vigilanza privata
fissa armata per garantire sicurezza
all’interno dei centri di emergenza
sociale del Comune di Milano e per
tutelare il patrimonio culturale presente, evitando inoltre situazioni
conflittuali tra gli ospiti stessi, prevenendo risse e altre situazioni critiche». Sì, avete capito bene. Per evitare che i nomadi litighino tra di loro e
si facciano male dandosele di santa
ragione, e per far sì che non devastino gli spazi dove sono ospitati, il Comune sborsa cifre astronomiche.
«Non solo li ospitiamo, ma dobbiamo anche pagargli un servizio. Ed è
un servizio in più rispetto alla vigilanza della polizia locale, che c’è
sempre», tuona De Corato.
I nomadi di via Lombroso, tra l’altro, sono gli stessi che nelle settimane scorse, quando si era paventato il
rischio chiusura, avevano puntato il
dito contro la vecchia amministra-
Il campo di via Lombroso [Ftg]
zione arancione di Pisapia, definita
«fallimentare» nella loro gestione, e
avevano invitato l’attuale giunta Sala a «riaprire il tavolo di discussione» e a «battere un colpo». Aggiungendo anche che i fondi stanziati da
Comune e Prefettura nel 2013 «sono stati sprecati, perché sarebbe stato meglio investirli per un inserimento lavorativo reale».
Sicuramente, lamenta l’opposizione, i vigilantes sarebbero più utili
nelle zone maggiormente critiche
della città, soprattutto nelle periferie
dove le occupazioni abusive sono all’ordine del giorno, i furti sono molto freqeunti e lo spaccio di droga regna incontrastato. «Il Comune si dimostra succube nei confrontidei nomadi. La situazione di questi campi
Il cognome evoca uno
dei protagonisti del caso "Bestie di satana",
ma Pietro Ballarin non
ha nulla da invidiare alla cattiveria dei ragazzi
lombardi. Rom sinti
cresciuto tra i campi
nomadi di Torino, 50
anni, una buona parte
passati in galera per reati terribili, il 9 ottobre
è evaso dal carcere di
Torino approfittando
di un permesso premio concesso per una
messa in suffragio per
la sorella che poi si è rivelata inesistente. Il
giudice del tribunale di
Sorveglianza gli aveva
dato un’ora e mezza
ma lui è sparito appena uscito dal penitenziario. Dieci giorni dopo gli agenti della Mobile di Milano lo hanno
trovato e arrestato nella clinica San Giuseppe, che per uno scherzo del destino si trova
in via San Vittore, vicno al carcere. Ballarin,
detto Ringo, sta scontando l'ergastolo per
l’omicidio della 15enne Manuela Petilli, che
il 2 agosto del 1993 è
stata rapita, portata in
un casolare nelle campagne di Ivrea e qui violentata, uccisa e bruciata. Il 17 luglio 1985 Ringo aveva invece tentato
di uccidere due bambini di 10 anni dopo averli legati e seviziati. Ballarin stavolta ha beffato il carcere ma si è fatto scoprire presentandosi alla San Giuseppe
per un problema di deambulazione.
SA.Gar.
è fuori controllo e l’amministrazione è incapace di risolverla. I soldi
spesi sono totalmente inutili, perché non è cosìche si risolve il problema», spiega Silvia Sardone, consigliera comunale di Forza Italia. Che
invita il Comune a «occuparsi anche dei numerosi campi irregolari
sparsi per la città,dove ci sono minoriche non frequentano la scuola senza che nessuno intervenga». Infine,
un paio di interrogativi: «Anche negli altri campi nomadi autorizzati
vengono pagati dei vigilantes?
Quanto spende in totale il Comune
per questo servizio? La stessa cifra
viene spesa anche per i campi di via
Chiesa Rossa, via Negrotto e via Barzaghi?», si chiede de Corato. «Perché il comune non tutela anche i cittadini che non vivono nei campi nomadi?», si domanda invece Sardone.
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CRONACA
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Incontro di pochi minuti a Linate con il sindaco, poi la visita a Scola
Cittadinanza al Dalai Lama
Ma vertice in Sala d’aspetto
I NAVIGLI PRESI D’ASSALTO
Dove passano i tifosi inglesi
resta un tappeto di bottiglie
Il leader religioso: dove vado creo problemi. Protesta dei cinesi fuori dagli Arcimboldi
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ «Dove vado io creo sem-
pre qualche problema». Lo dice col sorriso sulle labbra ilDalai Lama che ieri è arrivato a
Milano: fa riferimento all’incontro dei premi Nobel per la
pace di due anni fa a Roma.
Scherza, o forse no. Che il monaco tibetano più famoso del
mondo metta in «imbarazzo»,
con la sua sola presenza, istituzioni e cariche pubbliche, è
un dato di fatto: devono essersene accorti anche a Palazzo
Marino visto che il sindaco
Giuseppe Sala gli ha conferito
la cittadinanza, questo sì, ma
ha preferito accoglierlo all’aeroporto di Linate. Già, niente
sede ufficiale del Comune per
Tenzin Gyatso, solo una foto
scattata al volo (è proprio il caso di dirlo) e un po’ alla chetichella. Dietro i due la vetrata
che dà sulla pista, una stretta
dimano e un boeing in partenza. Qualche minuto col primo
cittadino meneghino, uno
scambio di saluti riservato e
cordiale. Ma poco altro.
La polemica, certo, teneva
banco già da giorni, alimentata dalla comunità cinese che
non ha proprio digerito la visita del religioso all’ombra della
Madonnina. Basta vedere gli
La protesta dei manifestanti cinesi fuori dal teatro
striscioni che affollano la via
antistante il teatro degli Arcomboldi dove il Dalai Lama
si è visto conferire la cittadinanza onoraria. Lì, a ridosso
della stazione di Greco Pirelli,
volano pure gli insulti al punto che anche la polizia è costretta a intervenire: nulla di
grave, ma gli uomini delle forze dell’ordine devono separare un piccolo gruppo di tibetani, saranno cinque o sei persone, che si sono riversate sulla
strada con la loro bandiera.
Ad alzare i toni, poi, ci si è
mette addirittura l’ambasciata cinese di Roma che non si
fa sfuggire l’occasione per rimarcare il suo dissenso in materia: «Il fatto che il Consiglio
comunale di Milano e altre istituzionisiano presenticon connivenza a questo incontro ha
gravemente ferito i sentimenti
del popolo cinese», dicono.
E tanto basta a piazza Scala,
evidentemente, per ridurre al
minimo i convenevoli. Il diretto interessato, da parte sua,
mica si scompone più di tanto. Accolto in pompa magna
(questa volta sì) nella sede dell’Arcivescovado dipiazza Fontana dal cardinale di Milano
Angelo Scola, sorride. Di nuovo. «Ma quale novità», sbotta
amichevolmente a chigli chiede se quelle voci sulla strada
lo preoccupino in qualche
modo, «dovunque vado io c’è
una protesta cinese in atto: ho
incontrato tanti studenti e professori cinesi che sulle prime
erano diffidenti ma poi, parlando, siamo diventati addirittura amici». Come a dire, lui
alle contestazioni è abituato.
Con Scola l’incontro dura quasi un quarto d’ora, almeno
quello riservato: se si contano
anche i minuti che vedono impegnate le delegazioni si sale
quasi all’ora. E sarà che tra
«uomini di spirito» ci si intende, con i politici è più difficile.
Il Dalai Lama porta un dono
sia per lui che per Sala: è «la
sciarpa bianca della felicità»,
un indumento tradizionale tibetano. L’arcivescovo meneghino gli rende il favore, ha
con sé una copia in miniatura
della Madonnina e un libro su
Sant’Ambrogio.Poche ore dopo le bandiere del Tibet sventolano a teatro: è il conferimento della cittadinanza che
il Dalai Lama accoglie con
una battuta: «Adesso vorreisapere quali sono i miei diritti e i
miei doveri, ma preferisco i diritti». E anche il rettore
dell’Università Bicocca precisa dal palco che «l’incontro
non vuole offendere nessuno».Figuriamoci. Anche il sindaco gli ha stretto la mano tra
un terminal e l’altro.
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Bicchieri rotti, rifiuti e centinaia di bottiglie di birra vuote lasciate sui marciapiedi, per strada, o addirittura gettate nelle acque dei Navigli. Ieri i tifosi
inglesi del Southampton hanno letteralmente invaso Milano, per la terza giornata di Europa League contro l’Inter. Già dal mattino hanno affollato la città, soprattutto piazza Duomo, con bandiere, cori da stadio e fiumi di birra nel loro menù.
Un vero e proprio esodo, considerato che sono
arrivati quasi in ottomila per spingere la loro
squadra alla vittoria.
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CRONACA
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::: le lettere
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Chiusura al traffico: Via Lorenteggio:
fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi
strada chiusa al traffico causa cantieri in
direzione Centro Città - Lavori M4
Termine lavori previsto: 31 dicembre
2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al
traffico causa cantieri - Lavori M4 Termine previsto: 31 dicembre 2017.
Piazza Venticinque Aprile: fra Corso
Garibaldi e Via Milazzo corsia chiusa al
traffico causa lavori dalle 07:00 del 4
ottobre 2016 - Controviale - Termine
previsto: 31 ottobre 2016 . Via Foppa:
strada chiusa al traffico causa cantieri:
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
ROGOREDO
Le stranezze del mercato
Concerto benefico
per bambini
Residenti ostaggio dei tossici
La riqualificazione di piazzale Luigi Negrelli,per fare nuovi spazi verdi, nuovi postiauto e ristrutturare il capolinea tranviario sta finendo. Ma quanto è costata la
piazza a tutti noi milanesi?
Nel 2013 il Comune di Milano compra
una parte di piazza (3.601mq) per 400
€/mq circa. Nel 2015 viene comprata la
restante parte della piazza (1.416mq) per
200 €/mq circa.
Strano che nel giro di due anni il valore
della stessa piazza si sia dimezzato. Il
mercato immobiliare è proprio strano,
oppure...
Giuseppe Carlo Goldoni
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Ma Loute
PLINIUS MULTISALA
15.15
17.15
19.00-21.15
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Inferno
American Pastoral
Pets - Vita da animali
Cicogne in missione
Café Society
Jack Reacher - Punto di non ritorno
I Babysitter
UCI CINEMAS BICOCCA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.00-17.00-19.00-21.00
15.30-17.30-19.30
21.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
Deepwater - Inferno sull’Oceano
Pay The Ghost
Pets - Vita da animali
Inferno
Piuma
Cicogne in missione
Inferno
I Babysitter
Pets - Vita da animali
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Piuma
American Pastorall
14.50-17.20
Café Society
20.15
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
22.30
Mine
14.35-17.40-20.00-22.25-23.50
Qualcosa di nuovo
17.45-20.05-22.20
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.30-20.10-22.40
I Babysitter
22.40
L’era glaciale: In rotta di collisione
15.10
Alla ricerca di Dory
15.10-17.30
American Pastoral
19.55-22.20
Inferno
14.20-15.00-15.30-17.05
Piuma
20.00
Deepwater - Inferno sull’Oceano
16.55
Mata Hari
14.40-21.45
Neruda
19.20
Cicogne in missione
18.10
Jack Reacher - Punto di non ritorno V.O.
20.15
Pay The Ghost
22.45
Cicogne in missione
15.10-17.20
I Babysitter
21.45-23.55
Lettere da Berlino
19.25
Inferno
18.05-21.00-23.45
Qualcosa di nuovo
15.20
Jack Reacher - Punto di non ritorno
21.20-22.35-23.55
Pets - Vita da animali
14.20-15.35-16.40-19.00
Pets - Vita da animali
17.55-20.10
Alla ricerca di Dory
14.25-16.50
Bridget Jones’s Baby
22.00
Jack Reacher - Punto di non ritorno
19.10
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Inferno
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Inferno
I Babysitter
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Inferno
Pets - Vita da animali
American Pastoral
Piuma
Cicogne in missione
I Babysitter
American Pastoral
Cicogne in missione
Qualcosa di nuovo
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Qualcosa di nuovo
19.50-22.35
17.10
17.00-22.15
17.30
20.00-22.40
19.35
17.10-17.30-19.40-22.15
19.40
22.20
17.20
20.30-22.40
17.00
19.45
22.20
17.15-22.30
20.10
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Caffè
Indro - L’uomo che scriveva sull’acqua
Il volto dell’altro
16.30
18.30
20.30-V.O.SOTT.
CINEWANTED
22.40
20.30
16.00-18.15
19.50-22.35
15.00-17.30
14.25-16.40-19.35
21.55
15.15-17.35-20.00
22.15
14.20-17.05-19.50
22.30
Fela Kuti - Il potere della musica
Dreaming of Foo Fighters: DOFF
19.30-V.O.SOTT.
21.30-V.O.SOTT.
HINTERLAND
ASSAGO
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
UCI CINEMAS MILANOFIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
I Babysitter
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Mine
Qualcosa di nuovo
17.40-20.10-22.20
17.20-20.00-22.35
17.45
20.10-22.20
Giulia Mazzoni
alla Rizzoli
CABARET Otto mesi di
divertimento assicurato
con Otto fra i principali
comici italiani e Quattordici Lab on the Road....il
tutto firmato e certificato
Zelig! Le otto serate di cabaret in cartellone porteranno a esibirsi alcuni
dei principali comici del
panorama italiano, ospiti
fissi non solo dello storico Zelig Cabaret di viale
Monza 140 a Milano, ma
oramai volti noti al grande pubblico grazie ai diversi programmi televisivi dedicati alla comicità,
a partire da Zelig Tv sino
ad arrivare a Colorado. Si
inizia stasera alle ore 21
con l’inossidabile comicità di Stefano Chiodaroli
che porterà sul palco di
Basiano (via Basilio 7) le
avventure dei principali
personaggi del suo repertorio.
Oggi, ore 21
Ingresso 13 euro
Badd Moms - Mamme Mollto Cattive
Piuma
Inferno
Pets - Vita da animali
American Pastoral
Inferno
American Pastoral
Inferno
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Bridget Jones’s Baby
Cicogne in missione
Mine
Inferno
Pets - Vita da animali
22.40
18.20-20.30
21.45
17.30-19.40
20.10
17.30-22.35
22.40
17.00-20.00
17.40-20.00
22.20
17.40-20.10
22.20
19.30
17.00-22.15
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
20.30-22.50
Jack Reacher - Punto di non ritorno
17.20-20.00-22.30
Cicogne in missione
17.10-19.55
Pets - Vita da animali
17.30-18.20-20.10-22.15
Inferno
17.00-19.50-21.10-22.00-22.45
Alla ricerca di Dory
18.10
Qualcosa di nuovo
18.00-21.00
American Pastoral
17.40-20.05-22.25
I Babysitter
17.50-20.20-22.40
Piuma
17.15-20.15-22.35
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Inferno
Cicogne in missione
Bridget Jones’s Baby
Pets - Vita da animali
Qualcosa di nuovo
American Pastoral
Mine
Cicogne in missione
Inferno
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Piuma
I Babysitter
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Pets - Vita da animali
Alla ricerca di Dory
Mine
MELZO
16.15-19.15-22.15
16.40-19.10
21.40
16.25-18.50-21.15
16.45-19.10-21.45-0.25
16.10-21.40-0.20
18.55
16.35-18.55
21.15-0.15
16.30-19.25-22.05-23.50
17.00-19.30-22.05-0.30
17.00-19.20-21.30-0.00
16.50-19.35-22.10-0.35
17.20
19.50
22.20
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
I Babysitter
Cicogne in missione
Qualcosa di nuovo
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Pets - Vita da animali
Inferno | Atmos
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
I comici di Zelig
in tour a Masiano
MUSICA Domani, Nutrimente Onlus e l’Ensemble Vocale Ambrosiano
Onlus presentano al pubblico la seconda edizione
di «Voci per dare una mano», il concerto benefico
che mira a sensibilizzare
l’opinione pubblica sulla
problematica dei disturbi
alimentari. L’iniziativa si
terrà alle ore 21, nella magica cornice dell’Abbazia
di Chiaravalle, via Sant’Arialdo 102, Milano. Quest’anno l’iniziativa sarà sostenuta anche dai genitori di pazienti o ex pazienti
colpitidaidisturbi alimentari ed il ricavato della serata verrà devoluto a supporto del progetto Teen
Nutritional Help. Il T.N.H
consiste in una linea telefonica dedicata ai genitori che affrontano il problema deldisturbo alimentare dei figli.
Domani, ore 21
Abbazia di Chiaravalle
I residenti di Rogoredo, ostaggio di pusher e tossici che nel famoso parco gestiscono un mega spaccio di droga, da anni si lamentano con le autorità preposte
alla sicurezza.
Solite rassicurazioni, promesse, eccetera eccetera.Sono arrivati a stampare volantini simil pubblicitari: «Megastore di
droga, prezzi da sballo, a Rogoredo tutto l’anno». Sono sicura che ci sarà presto un intervento decisivo, ma memore
di ciò che avvenuto anni fa sempre a
Rogoredo, sono preoccupata.
Allora c’era il mercato dell’usato et similia che nascondeva di tutto. Ecco, anche allora i residenti si arrabbiarono e
dopo molteplici manifestazioni il mercato sparì, per ricomparire come mercato delle pulci e del baratto in P.le Cuoco
e V.le Puglie.
Pisapia e Sala sorridono sempre, non
risolvono i problemi li spostano soltanto. Presto troveremo altrove l’«Iper della droga».
Potrebbe essere un’altra forma di baratto, che so io ti do un vasetto di miele e tu
una dose d’erba». Siamo nel mondo
«nature».
Daniela Portaluppi
e.mail
MILANO
Termine lavori: fine 2017. Via Vincenzo
Foppa fra Via Montevideo e Viale
Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del
31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza:
fra Via Scoglio di Quarto e Via
Conchetta divieto di transito fino alle
03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico
difficoltoso in: Largo Isarco Altezza
Via Lorenzini: lavori - Possibili rallentamenti - Termine lavori previsto: 5
aprile 2017. Via Marco d'Agrate, Via
Quaranta: restringimento di carreggiata causa lavori sulle condutture d'acqua - Termine: 30 ottobre 2016.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO p.za Fontana, 6; v. S. Giovanni sul Muro, 7/9; v. Senato, 2; c.so
Genova, 23; c.so Venezia, 14. ■ NORD v. Ungaretti, 12; v. Bovisasca, 173;
Stazione F.S. Garibaldi; v. Pellegrino Rossi, 44; v.le Suzzani, 239; v.
Melchiorre Gioia, 135. ■ SUD v. Piacenza, 24; v. Ripamonti, 108; v.le
Tibaldi, 50; v. F.lli Fraschini, 8. ■ EST c.so Buenos Aires, 70 ang. Piccinni; v.le
Monza, 325; v. Padova, 109; v. Rombon, 29; v.le Abruzzi, 4; p.le Susa, 6; p.za
Cinque Giornate, 6; p.le Cuoco, 4. ■ OVEST v. Washington, 74; v. Barzilai, 1
ang. p.za Frattini; v. Saint Bon, 2; v. R. Sanzio, 2/a; v. Civitali, 41; v.
Quarenghi 40/1; v. Alcuino, 18; v. Signorelli, 1 ang. Paolo Sarpi.
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
PIAZZA NEGRELLI
Farmacie
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Piuma
Cicogne in missione
Inferno
Pets - Vita da animali
Pay The Ghost
Bridget Jones’s Baby
Alla ricerca di Dory
I Babysitter
Deepwater - Inferno sull’Oceano
Mine
17.50-20.30-22.30
17.10-20.00
22.25
17.40-19.50-22.20
17.30-19.50-22.10
17.20-21.00
LE GIRAFFE
16.20-18.50-21.15
16.30-18.40-20.45-22.50
16.20-18.30-20.40-22.45
16.40-18.40-20.40-22.40
17.40-20.20-22.45
17.30-19.30
21.30
19.00-21.15
16.30
17.00-18.50-20.40-22.30
17.10-19.15-21.20
17.00-19.00-21.00
EVENTO Oggi alla Libreria Rizzoli di Milano (Galleria Vittorio Emanuele
II, 79 – ore 18.30), la pianista e compositrice Giulia
Mazzoni presenterà il
nuovo album «ROOM
2401» (Sony Music Italy),
in uscita proprio oggi. Per
l’occasione, Giulia Mazzoni, 27 anni di Prato, ha
studiato al Conservatorio
«Giuseppe Verdi» di Milano. Eseguirà live alcune
composizioni contenute
nel progetto discografico,
già disponibile in pre-order su Amazon. «ROOM
2401», al momento in anteprima esclusiva su
«Monte Carlo Nights» di
Radio Monte Carlo, contiene una speciale collaborazione con il Maestro
Michael Nyman, autore
della colonna sonora del
film Premio Oscar «Lezioni di Piano».
Oggi, ore 18,30
Ingresso libero
Pets - Vita da animalli
American Pastoral
Inferno
16.30-18.30-20.30-22.30
17.00-19.10-21.20
16.40-19.10-21.40
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Bridget Jones’s Baby
Mine
Qualcosa di nuovo
Inferno
Pets - Vita da animali
Inferno | Imax
Pets - Vita da animali
Bridget Jones’s Baby
Cicogne in missione
Inferno
Pay The Ghost
Pets - Vita da animali
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Jack Reacher - Punto di non ritorno
I Babysitter
Piuma
American Pastoral
Cicogne in missione
Mata Hari
ROZZANO
19.50
17.00-22.40
17.30-19.50-22.10
19.10-22.00
16.50
18.00-21.00
17.30-19.50-22.10
22.00
17.30-19.45
17.00-19.45-22.30
20.00-22.20
17.00
17.15-19.45-22.15
17.00-19.45-22.30
17.30-20.00-22.20
17.15-19.40-22.10
17.25-20.00-22.35
17.00
19.50-22.10
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Alla ricerca di Dory
Mine
Pets - Vita da animali
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Cicogne in missione
I Babysitter
Pay The Ghost
Qualcosa di nuovo
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Piuma
American Pastoral
Inferno
Cicogne in missione
Pets - Vita da animali
Inferno
SAN GIULIANO MILANESE
15.40-18.30-21.20
16.45
19.20-21.50
15.00-17.20-19.40
22.10
16.15-18.25-21.00
15.20-17.25-19.35-21.50
15.10-17.30-19.55-22.20
14.55-17.10-19.45-22.05
16.40-19.15-21.45
15.15-17.35-20.00-22.25
16.10-19.00-21.40
19.30-22.15
15.05-17.15
16.20-18.50-21.15
15.50-18.40-21.30
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Pets - Vita da animali
Inferno
Cicogne in missione
Qualcosa di nuovo
I Babysitter
Inferno
Pets - Vita da animali
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
17.00-19.40-22.10
17.10-20.00
22.10
17.20-19.55
22.10
17.15-20.05-22.10
17.10-19.40
22.10
SKYLINE MULTIPLEX
American Pastoral
15.00-17.30-20.00-22.30
Qualcosa di nuovo
15.30-18.15-20.15-22.20
Piuma
15.15-17.40-20.20-22.30
Pets - Vita da animali
15.40-17.40-19.40
Cicogne in missione
15.20-17.30-20.10
Inferno
22.10
Inferno
15.30-18.30-21.30
Alla ricerca di Dory
15.30-17.45-20.00
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
22.40
I Babysitter
15.30-18.30-20.30-22.35
Jack Reacher - Punto di non ritorno 15.00-17.30-20.00-21.30-22.30
Inferno | Imax
15.00-17.30-20.00-22.30
CRONACA
__Venerdì 21 ottobre 2016__
39
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Da oggi al 28 ottobre nella sede milanese
EX CANDIDATO
Un chilometro di documenti e reperti storici. C’è anche la bici del campione e la Fiat del 1932
L’annuncio
di Mardegan
«Politica addio»
Da Moser alla Balilla, Fiera apre l’archivio
PALAZZO MARINO
Giro di dirigenti
Oggi in giunta
la nuova struttura
Beppe Sala vara la sua
riorganizzazione
della
macchina comunale. Oggi, nella giunta convocata
a Baggio, dovrebbe essere
infatti approvata la nuova
struttura di Palazzo Marino che accompagnerà il
mandato dell’ex commissario Expo. Alcuni dirigenti cambieranno mansione, altri verranno sostituiti. La «manovra», alla quale ha lavorato il neo dg generale Arabella Caporello, dovrebbe coinvolgere
circa il 30% delle funzioni
e dovrebbe prevedere la
soppressione di alcune direzioni (dovrebbero essere una decina) con la creazione di nuove «aree». Ieri, intanto, Beppe Sala ha
nominato il nuovo amministratore unico di Milano Ristorazione dopo l’addio di Gabriella Iacono: ai
vertici delle mense arriva
Fabrizio De Fabritiis, già
consulente esterno della
società dal 2005 al 2013.
Dal 2014, De Fabritiis è
stato presidente dell’Organo di vigilanza di Miri.
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ C’è veramente di tut-
to. Il primo prototipo di «videofonoregistratore», una
copia del Regio decreto che
istituiva l’ente autonomo
Fiera internazionale diMilano, e pure la bicicletta di
Moser. Se volete fare un tuffo nel passato (meneghino,
ma non solo) l’occasione è
di quelle da non perdere: fino a venerdì 28 ottobre, infatti, l’archivio della Fondazione Fiera Milano sarà
aperto al pubblico. Sissignori: tutti i pomeriggi, con visite guidate, e completamente gratuite.
Tanto per capirci: l’archivio in questione è talmente
sterminato che, spesso,
aziende e realtà industriali
italiane chiedono alla Fondazione stessa di poter accedere ai propri materiali.
Già, loro li conservano «meglio». E non è un caso che
gli addetti ai lavorilo chiamino «l’archivio degli archivi».
Lì in mezzo c’è letteralmente da perdersi: la quantità di
documenti esposta supera
il chilometro di metri lineari, ci sono mille manifesti,
200mila fotografie, 5mila cataloghi. Ed è solo l’inizio:
giornali, filmati, oggettistica. Non manca proprio nulla.
Per esempio: in quei padiglioni sono conservati i pacchetti di sigarette (originali,
La bici a ruote lenticolari di Francesco Moser e il campione
ovvio) che tra la fine degli
anni Settanta e per tutti gli
anni Ottanta il monopolio
di Stato stampava con sopra il manifesto della fiera
campionaria in atto. Roba
da collezionisti, certo: si potevano acquistare solo in
quei padiglioni, fuori non
venivano nemmeno commercializzati.
Se invece siete più interessati alla storia regia potrete
vedere l’atto firmato da Vittorio Emanuele III in persona, nel 1922, che sanciva la
nascita della Fiera.
Ma camminando tra quegli stand si può ammirare
anche la bicicletta usata da
Francesco Moser nel 1984 a
Città del Messico: è stato
proprio su quel sellino che
l’atleta azzurro ha stabilito il
record dell’ora. E se ancora
non siete convinti vi basti
pensare che quella è stata la
prima due ruote (a pedali,
s’intende) con cerchi lenticolari. Moser in persona
l’ha donata alla Fiera Milano qualche anno più tardi
essere entrato nella storia
del ciclismo mondiale, per
dire.
Ancora.Ci sono scatti risalenti all’inizio del secolo, e
non mancano nemmeno
articoli, diciamo così, «contemporanei». Tutte le grandi «novità internazionali»
sono passate prima o poi
dalla Fiera che è stata, a partire dal 1920, una vera e propria vetrina mondiale dell’innovazione: così potrete
scorgere la «Balilla», la prima utilitaria del made in
Italy targata Fiat (era il
1932),o il «Moplen»,il materiale plastico della Montecatini che i nostalgici del Carosello avranno ben in mente,
oppure gli inni ufficiali della
Fiera del 1972 e del 1986.
Per lo più si tratta di fotografie, ma sono molti anche oggetti esposti.
Intendiamoci,quell’archivio «delle meraviglie» è sempre aperto: spesso è visitato
da studenti o studiosi.Adesso,invece,e peruna settimana, apre le porte al grande
pubblico che vuole approfondire la storia di quasi un
secolo di vita della Fiera di
Milano. Oppure, semplicemente, curiosare qua e là.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
::: segue dalla prima
MATTEO BORGHI
(...) Il suo addio potrebbe
diventare un arrivederci?
«Diciamo per me è il momento di pensare alla mia
attività professionale, anche per avere una solida base economica per il futuro.
Non solo: voglio prendermi tempo per sviluppare
NoixMilano e il Canova
Club, associazione di professionisti per cui seguiamo un progetto per potare
a Milano alcune banche
con sede legale a Londra».
Sulla scelta hanno pesato le Comunali?
«In realtà quel risultato è
stato positivo se consideriamo che ho preso più preferenze personali della maggior parte dei candidati dei
principali partiti».
Allora sono i partiti che
l’hanno delusa?
«Il centrodestra non ha
ancora capito l’importanza
divalorizzare una classe politica basata sul merito invece che sulla cooptazione.
Certe dinastie ricordano
quelle delle monarchie islamiche. Il Pd dimostra con
le primarie di essere più democratico e moderno.
Quanto le mancherà la
politica?
«Molto, ma ora non è il
momento dei rimpianti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
__Venerdì 21 ottobre 2016__