Banche italiane sotto attacco
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Banche italiane sotto attacco
Mercati 39 Martedì 19 Gennaio 2016 PUBBLICHE E ISTITUZIONALI - PRESS MONITORING SEC RELAZIONI TESTATA: ITALIA OGGI DATA: 19 GENNAIO 2016 CLIENTE: ASSITECA SIM IL BAI BAIL IN & Finanza in edicola con La speculazione prende di mira i titoli del credito. La borsa di Milano affonda: -2,65% Banche italiane sotto attacco Euro stabile a 1,0888 dollari. Lo spread sale a 110 Q uesta volta, a essere presa di mira dalla speculazione, è stata la borsa milanese. Colpa dei titoli bancari, che sono stati sommersi dalle vendite e che di fatto, dicono concordi gli analisti, si trovano sotto attacco. «Sembra quasi che la battaglia sul piano politico, vale a dire lo scontro tra il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e il presidente del consiglio Renzi, si sia trasferita in borsa», sottolinea Andrea De Gaetano, di Mc Capital. Rincara la dose Roberto Russo, di Assiteca sim: «Non vengono colpite solo le banche, ma a mio avviso viene colpita l’Italia. Va ricordato che siamo in una fase politica cruciale, visto che a momenti si prenderà una decisione sulla bad bank e a breve dovrebbe partire il consolidamento delle popolari. Questo non è casuale, visto il violento scontro tra la Commissione europea e il governo italiano». Da Ig notano che «la spaccatura che si è aperta tra Roma e Bruxelles negli ultimi giorni potrebbe essere stata interpretata dagli operatori come un segnale di mancata convergenza su questo tema così strategico per il paese». Secondo gli esperti, probabilmente le mani forti potrebbero essere state quelle dei fondi americani, che sembrano aver gettato la spugna sul settore in Europa, particolarmente in Italia: «Non possiamo escludere al momento anche vendite riconducibili alle banche centrali, tra cui quella cinese Petrolio sotto i 28 dollari poi recupera terreno Il capo della Consob cinese pronto alle dimissioni Dopo avere toccato i livelli minimi da 12 anni scendendo sotto i 28 dollari, in serata i prezzi del petrolio hanno recuperato terreno pur restando sotto quota 30 dollari: il future sul Brent a marzo perdeva l’1,42% a 28,52 dollari e quello sul Wti l’1,57% a 28,93 dollari. Sulle vendite ha influito il ritorno sul mercato dell’Iran che, con la fine delle sanzioni, ha ordinato un incremento della produzione di 500 mila barili al giorno, rischiando di alimentare ulteriormente l’eccesso di domanda favorito dalla politica dell’Opec. Il cartello dei paesi produttori ha comunque fatto sapere che un «primo riequilibrio» della produzione comincerà già quest’anno. Gli analisti di Anz Bank spiegano che probabilmente la strategia dell’Iran per attrarre clienti sarà quella di offrire sconti, provocando ulteriori pressioni ribassiste sulle quotazioni nel breve periodo. Il quadro di lungo periodo, però, resta incerto. Xiao Gang, a capo della China Securities Regulatory Commission, la Consob cinese, sarebbe pronto alle dimissioni. Secondo fonti legate alle élite politiche di Pechino e al settore finanziario, a far capitolare il capo della commissione di vigilanza è stata l’invenzione del circuit breaker, il sistema di interruzione dei mercati nel caso di eccessivi rialzi o ribassi delle azioni. Il fallimento del sistema, durato appena quattro giorni, dal 4 al 7 gennaio, ha provocato il crollo degli indici, generando l’effetto contrario rispetto a quello per cui era nato, ovvero impedire il crollo nel corso della seduta. I pesanti ribassi della prima settimana di gennaio avevano fatto temere trader e analisti per lo stato di salute dell’economia cinese e, in una riunione di emergenza, la Csrc aveva deciso di sospendere il meccanismo, citando apertamente il fatto che gli effetti negativi sono superiori a quelli positivi. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata e quelle dei paesi scandinavi, che sono entrate negli ultimi mesi su diversi istituti italiani». Così, a Milano, il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,65% a 18.686 punti e l’All Share il 2,67% a 20.331. In Europa, invece, i cali sono stati frazionali: Parigi ha ceduto lo 0,49%, Londra lo 0,42%, Francoforte lo 0,25%. New York era chiusa per festività. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è terminato in rialzo a 110. A piazza Affari in caduta libera le banche, finite più volte in asta di volatilità e al centro di scambi intensi. Maglia nera a B.Mps (-14,76%, si veda articolo a pagina 43), seguita da B.Carige (-7,29%), B.P.E.Romagna (-8,73%), Ubi B. (-7,28%), B.Popolare (-6,73%), B.P.Milano (-5,55%), Intesa Sanpaolo (-5%), Mediobanca (-4,79%) e Unicredit (-5,37%). Forti ribassi anche per Saipem (-5,14%) e Poste italiane (-2,98%). Poche le blue chip in positivo. Da segnalare, nel lusso, Moncler (+3,51%) e Luxottica (+0,62%), mentre hanno resistito alle vendite Telecom Italia (invariata) e Prysmian (+0,28%). Bene Stm (+1,72%), su cui Exane ha alzato il target price. Nei cambi, l’euro ha chiuso stabile a 1,0888 dollari e 127,7 yen. L’attesa dei dati sul pil cinese, che verranno diffusi oggi, e la chiusura di Wall Street hanno invitato gli operatori a non sbilanciarsi. Il dollaro continua a recuperare terreno sulla divisa nipponica passando di mano a 117,37 yen. © Riproduzione riservata Servizio gratuito di Tutti i prezzi di azioni, fondi, sicav, materie prime si possono leggere gratuitamente mentre si formano su www.italiaoggi.it/mercati cliccando sul riquadro a destra Quotazioni Realtime T A S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Cross su $ Tassi e dati macro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 27,037 27,021 0,0160 24,8228 Tasso ufficiale di riferimento 0,05 0,15 0,10 Corona Danese 7,4633 7,4631 0,0002 6,8521 Rendistato Bankitalia(lordi) 0,97 0,99 -0,02 9,6878 9,6085 0,0793 8,8944 Tasso Inflazione ITA 9,3411 9,3474 -0,0063 8,5761 Tasso Inflazione EU 0,10 0,00 0,10 Dollaro Australiano 1,581 1,5895 -0,0085 1,4515 Indice HICP EU-12 120,10 120,20 -0,10 Dollaro Canadese 1,58 1,5849 -0,0049 1,4506 HICP area EURO ex tobacco 117,22 117,40 -0,18 Dollaro N Zelanda 1,6862 1,7103 -0,0241 1,5481 Tasso annuo crescita PIL ITA 0,84 0,57 0,27 Dollaro USA 1,0892 1,0914 -0,0022 - Tasso di disoccupazione ITA 10,57 12,18 -1,61 Fiorino Ungherese 315,42 314,35 Franco Svizzero 1,0946 1,0951 -0,0005 1,0050 Rand Sudafricano 18,2882 18,2254 0,0628 16,7905 Sterlina GB 0,76263 0,7615 0,0011 0,7002 Yen Giapponese 127,78 127,8 Zloty Polacco 4,4606 4,4129 Corona Norvegese Corona Svedese 1,0700 289,5887 -0,0200 117,3155 0,0477 4,0953 0,10 0,10 0,00 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano finanziario italiano Tassi Euro E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi -0,239 -0,244 -0,248 -0,260 -0,269 -0,278 Let. Preziosi ($ per oncia) Oro 1089,04 1089,72 Argento 13,92 13,97 Palladio 492,5 497,5 Platino 818,5 823,5 Metalli ($ per tonn.) Aluminium 1480 1479 Rame 4379 4377 Piombo 1606 1605 Nickel 8595 8585 Irs Euribor Scadenza 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi Preziosi e metalli Den. Euribor E.O.N.I.A. Scadenza -0,286 -0,293 -0,299 -0,304 -0,309 -0,316 Den. Stagno 13350 Zinco 1497 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c) 225,59 Sterlina (n.c) 230,31 Sterlina (post 74) 230,31 Marengo Italiano 177,31 Marengo Svizzero 175,64 Marengo Francese 175,27 Marengo Belga 175,26 1 Sett. 2 Sett. 1M 2M 3M 6M 9M 12 M Let. Fonte: EMMI 13325 1496 Btp 256,16 268,33 268,33 202,73 202,11 201,89 201,88 Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera -0,262 -0,252 -0,221 -0,179 -0,142 -0,054 -0,010 0,049 Valori al 15/01/2016 Btp Scadenza Rendimento 2Yr BTP 3Yr BTP 5Yr BTP 10Yr BTP 30Yr BTP 0,017 0,086 0,568 1,565 2,672 1 anno -0,106 -0,066 2 anni -0,107 -0,067 3 anni -0,045 -0,005 4 anni 0,062 0,102 5 anni 0,188 0,228 6 anni 0,323 0,363 7 anni 0,460 0,500 8 anni 0,593 0,633 9 anni 0,717 0,757 10 anni 0,828 0,868 12 anni 1,022 1,062 15 anni 1,233 1,273 20 anni 1,409 1,449 25 anni 1,450 1,490 30 anni 1,454 1,494