Novembre 2015 - Pontificia Università della Santa Croce
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Novembre 2015 - Pontificia Università della Santa Croce
PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCE Uf#icio Comunicazione *** Rassegna Stampa NOVEMBRE 2015 © Ponti(icia Università della Santa Croce Elaborazione: Uf#icio Comunicazione [email protected] -‐ +39 06 68164399 * Bollettino ad uso interno * Rassegna Stampa – NOVEMBRE 2015 ZE Scheda sintetica Tra le Attività interne segnalate sulla stampa nel mese di novembre, ha avuto risalto il Convegno organizzato in collaborazione con il Pontificio Consiglio per i laici su "Vocazione e missione dei laici. A cinquant'anni dal decreto 'Apostolicam Actuositatem'" (AGENZIA SIR, RADIO VATICANA, IL SISMOGRAFO, GAUDIUM PRESS), e in particolare il saluto che il Santo Padre ha inviato per l'occasione a tutti i partecipanti (ACIPRENSA, ALETEIA, SAN FRANCESCO, RADIO VATICANA, TOSCANA OGGI, VATICAN INSIDER, ZENIT, REVISTA ECCLESIA, INFOVATICANA). Riferimenti sono apparsi anche in merito alla Consegna del Premio giornalistico "Giuseppe De Carli" organizzato dall'omonima Associazione in collaborazione con la Facoltà di Comunicazione (FISC, FIDEST, UCSI, ZENIT, LA DISCUSSIONE); e alla presentazione del volume Teologia fondamentale in contesto scientifico del rev. prof. Giuseppe Tanzella-Nitti (CITTÀ NUOVA, ZENIT, ROMA SETTE). AICA E INFO CATÓLICA hanno invece anticipato il prossimo Seminario internazionale in lingua spagnola rivolto a quanti informano sulla Chiesa, che avrà luogo dal 28 al 31 gennaio 2016. Come professori citati sulla stampa, risultano: -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Norberto González Gaitano (ANSPI) Rev. Luis Romera (VALLE SABBIA) Enrique Fuster (MATCHMAN) Rev. José María Galván (MATCHMAN) Rev. Bernardo Estrada (ZENIT) Rev. Antonio Porras (GONEWS) -‐ -‐ -‐ -‐ Rev. John Wauck (THE WASHINGTON POST) Daniel Arasa (RELIGIÓN CONFIDENCIAL) Rev. Pablo Requena (TELE COSENZA) Rev. Martin Rhonheimer (NOTRE DAME NEWS) Hanno rilasciato interviste il rev. prof. Giulio Maspero (RADIO VATICANA), il rev. prof. Giuseppe TanzellaNitti (AVVENIRE), il rev. prof. Stefan Mükl (CATHOLIC NEWS AGENCY), il prof. Yago de la Cierva (EL COMERCIO, GESTIÓN) e il prof. Giovanni Tridente (ZENIT, CANÇAO NOVA NOTÍCIAS). Sulla rivista PALABRA è apparso un contributo del rev. prof. Paul O'Callaghan sul tema de El juicio final. © Uf&icio Comunicazione Indice NOVEMBRE 2015 Attività interne 1. 06/11/2015 Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce, pag. Agenzia SIR 1 Archidiocesis Burgos 2 3. 11/11/2015 Parlare di Dio nella società secolare Città Nuova online 3 4. 12/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo ACIPRENSA 4 5. 12/11/2015 Premio De Carli: il 3 dicembre la cerimonia di consegna FISC Settimanali Cattolici 5 6. 12/11/2015 Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa San Francesco 6 7. 17/11/2015 Informar sobre la Iglesia AICA 7 Roma Sette 8 convegno 50° dell’“Apostolicam Actuositatem” 2. 10/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II de “profesionales”, dice Papa Francisco en el pontificado del papa Francisco 8. 29/11/2015 Alla Santa Croce incontro su Teologia e scienza Citazioni Università e/o professori 9. 01/11/2015 L'avvenire dei nostri oratori pag. ANSPI 9 possiamo scriverlo insieme 10. 01/11/2015 In ricordo della Contesa di Monte Melino Valle Sabbia 10 12. 02/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' Cadena Ser 12 13. 02/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio Matchman news 13 14. 03/11/2015 Concluye en Madrid el V Congreso Agenzia ZENIT 14 15. 05/11/2015 Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk America Magazine 15 16. 06/11/2015 ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed Gonews 16 The Washington Post 17 18. 09/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione Aleteia 18 19. 10/11/2015 Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos y Religion Confidencial 19 Tele Cosenza 20 21. 16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi Avvenire 21 22. 16/11/2015 Oltre il Giardino Repubblica.it 22 23. 17/11/2015 Center for Ethics and Culture fall conference to explore religious freedom University of Notre Dame 23 24. 23/11/2015 Pfr. Tobias Schwaderlapp Domradio 24 25. 26/11/2015 In Dialogue With Laudato Si’: Can Free Markets Acton 25 de la Fundación Ratzinger economica come virtù d’impresa 17. 06/11/2015 Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep, even under Pope Francis ejemplos creativos sin “aguar” la doctrina 20. 10/11/2015 Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia del gender Help Us Care For Our Common Home? Interviste 26. 01/11/2015 Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi pag. Radio Vaticana 26 Indice NOVEMBRE 2015 27. 05/11/2015 A verdade dos supostos vazamentos de denúncias no Vaticano Cançao Nova Notícias 27 28. 06/11/2015 Il peccato non è un mito Avvenire 28 29. 07/11/2015 “En crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas” El Comercio.es 29 30. 08/11/2015 L’informazione ai tempi di Vatileaks Agenzia ZENIT 30 31. 17/11/2015 "Verlangen nach Kommunion sollte zuallererst Sehnsucht Catholic News Agency 31 nach Begegnung mit dem Herrn sein" Professori come autori 32. 01/11/2015 El juicio final pag. Palabra 32 AGENZIA SIR www.agensir.it 06/11/2015 argomento Attività interne http://agensir.it/quotidiano/2015/11/6/pontificio-consiglio-laici-universita-s-croce-convegno-nel-50-dell-apostolicamactuositatem/ Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce, convegno 50° dell’“Apostolicam Actuositatem” *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - RADIO VATICANA: http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/04/convegno_a_50_anni_dal_decreto_conciliare_sui_laici/1184271 - IL SISMOGRAFO: http://ilsismografo.blogspot.it/2015/11/vaticano-vocazione-e-missione-dei-laici.html - GAUDIUM PRESS: http://es.gaudiumpress.org/content/74413-Realizan-en-Roma-jornada-de-estudio-sobre-lavocacion-y-mision-de-los-laicos - 1/32 - 11/11/2015 Pontificio Consiglio laici: Università S. Croce, convegno nel 50° dell’ “Apostolicam actuositatem” – Direttore Domenico Delle Foglie ervizio Informazione Religioa OCITÀ Pontificio Coniglio laici: Univerità . Croce, convegno nel 50° dell’ “Apotolicam actuoitatem” 6 novemre 2015 @ 18:27 30 2 0 50 40 Si terrà il 10 novembre a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, la Giornata di studio “Vocazione e missione dei laici. A cinquant’anni dal decreto ‘Apostolicam actuositatem’”, promossa dal Pontificio Consiglio per i laici (Pcl) in occasione dell’importante anniversario della promulgazione del decreto conciliare (18 novembre 1965) che, nel contesto del Concilio Vaticano II, ha inteso analizzare e rilanciare l’importanza della vocazione e della missione dei laici nella Chiesa e nel mondo. Obiettivo dell’iniziativa, si legge in una nota, “proporre una riflessione sullo stato attuale del pensiero teologico e della prassi pastorale in relazione al laicato” e “confrontarsi con le grandi sfide che interpellano i fedeli laici nel contesto sociale e culturale odierno”, anche alla luce delle sollecitazioni di Papa Francesco, in particolare nell’”Evangelii gaudium”. Tra i relatori il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti; monsignor Francisco Gil Hellin, arcivescovo metropolita di Burgos, in Spagna; Guzmán M. Carriquiry Lecour, segretario incaricato della vicepresidenza della Pontificia Commissione per l’America Latina. Atteso un messaggio del Papa. http://agensir.it/quotidiano/2015/11/6/pontificio-consiglio-laici-universita-s-croce-convegno-nel-50-dell-apostolicam-actuositatem/ 1/2 ARCHIDIOCESIS BURGOS http://www.archiburgos.es/ 10/11/2015 argomento Attività interne http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-elvaticano-ii/# Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II *Segue il testo in originale - 2/32 - 11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es é grande es Dios! ¡Qué bien ordena los ntecimientos siempre para su gloria!" Rafael Arnáiz Barón La diócesis El arzobispo Curia Organismos Arciprestazgos Parroquias Noticias Buscar Noticias Inicio>Noticias>Gil Hellín>Ver entrada Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II 10 noviembre 2015, 21:56 por Redacción Comentarios recientes Delegación de pastoral vocacio en Escribe tu frase de agradecimiento al arzobispo Seminarista en El Seminario celebra su tradicional fiesta del Reservado 0 Comentarios El arzobispo emérito participa estos días en ju en «De don Francisco he aprendido la capacidad de comprensión» Roma en varios actos académicos en los que presenta sus investigaciones sobre el desarrollo y evolución de los textos del último concilio. MSM en El proyecto «La Historia Interminable» acercará a los niños a las http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 1/6 11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es grandes figuras de la Biblia 8 3 Hortensia en Escribe tu frase de agradecimiento al arzobispo 0 Últimas noticias Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II Fotos: Pontificia Università della Santa Croce. < > por Redacción en Gil Hellín Noticias 10 noviembre 2015, 21:56 El arzobispo emérito participa estos días en Roma en varios El administrador apostólico de la diócesis, Francisco Gil Hellín, ha participado en la tarde de hoy en una jornada de estudio con motivo del 50 aniversario de la promulgación del decreto del Vaticano II sobre la vida y misión de los laicos en la Iglesia, actos académicos en los que presenta sus investigaciones sobre el desarrollo y evolución de los textos del último concilio. «Apostolicam Actuositatem». Organizado por el Pontificio Consejo para los laicos, la jornada se ha desarrollado en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma y ha tenido como objetivo descubrir la importancia de este documento conciliar, que trató de «analizar y aumentar la importancia de la vocación y misión de los fieles laicos en la Iglesia y en el mundo», tal como detallan desde el organismo vaticano. La jornada de estudio ha querido así reflexionar sobre el estado actual del pensamiento teológico y pastoral en relación con los laicos y de confrontar los grandes retos de los laicos en contexto social y cultural de hoy, en vista de los constantes estímulos en el magisterio del papa Continúa la celebración de la Semana Social 2015 organizada por los jesuitas por Redacción en Noticias 10 noviembre 2015, 12:19 El Centro de Pastoral de La Merced CIE, en colaboración con el Comité de Óscar Romero de Burgos, celebra un año más la Semana Social, y que contará con conferencias y una Eucaristía de la Solidaridad en la que se http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 2/6 11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es Francisco y particularmente en la exhortación recordará a los jesuitas apostólica asesinados en El Salvador «Evangelii Gaudium». En este sentido, Gil Hellín ha presentado la sinopsis que hace ahora ya 26 años. explica el itinerario histórico que siguió el texto conciliar desde su primera redacción hasta su última configuración. Ponentes internacionales La jornada de trabajo se ha abierto esta mañana con el informe del profesor de eclesiología Philip Goyret, quien ha trazado las novedades del magisterio del Concilio Vaticano II sobre los fieles laicos. Le ha seguido una intervención a dos voces en la que el profesor Arturo Cattaneo, de la Facultad de Teología de Lugano, y el profesor Guzmán Carriquiry Lecour M., secretario a cargo de la Vicepresidencia de la Pontificia Comisión para América Latina, se han encargado de analizar los aspectos teológicos y eclesiológicos inherentes a la identidad y misión de los laicos en la Iglesia y en el mundo, desde el concilio Vaticano II hasta hoy. La diócesis recuerda a los inmigrantes fallecidos con una eucaristía y un gesto público por Redacción en Noticias Pastoral inmigrantes 09 noviembre 2015, 10:41 Son miles los inmigrantes que han muerto a los largo del año tratando de alcanzar las fronteras occidentales, huyendo de la pobreza o de las guerras. Por todos ellos, y por los familiares de los inmigrantes residentes en la provincia que han fallecido, el equipo de pastoral de latinoamericanos celebró ayer Por la tarde, el cardenal Robert Sarah, prefecto una eucaristía. de la Congregación para el Culto Divino y la Disciplina de los Sacramentos, ha hablado sobre el papel de los laicos frente a los desafíos antropológicos contemporáneos. Acto seguido, ha tenido lugar una mesa redonda en la que diferentes expertos (la periodista Constanza Miriano, el de literatura italiana Franco Nembrini, el secretario General de Caritas Internationalis, Michel Roy, y la psiquiatra y diputada del Parlamento italiano Paola Binetti) han discutido actualidad en sobre diversos consonancia con temas los de retos relacionados con la misión de los fieles laicos de hoy: la familia, la educación, la pobreza y el bien común. El Seminario celebra su tradicional fiesta del Reservado por Redacción en Noticias Vocaciones 08 noviembre 2015, 23:04 El Seminario de San José se ha vestido de fiesta para celebrar en la tarde de hoy su tradicional fiesta eucarística del «Reservado». Una fiesta que los seminaristas llevan preparando desde semanas http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 3/6 11/11/2015 Francisco Gil Hellín presenta en Roma sus últimas publicaciones sobre el Vaticano II - archiburgos.es | archiburgos.es «Nostra Aetate» atrás y cuyo trabajo ha quedado plasmado en un Tras participar en esta jornada de estudio, cuidado monumento Francisco Gil Hellín, presentará mañana – eucarístico que reflejaba que también en la Universidad de la Santa Cruz– la Jesús sacramentado es el última de sus publicaciones sobre el Vaticano II, centro de toda la creación. en esta ocasión sobre el decreto «Nostra Aetate» sobre la relación de la Iglesia católica con otras religiones no cristianas. Lo hará en un acto en el que participarán el embajador de Israel ante la Santa Sede, Zion Evrony, el oficial del Archivo Secreto Vaticano, Piero Doria, y el rector magnífico de la Universidad, Luis Romera. Los curas de don Francisco por Redacción en Gil Hellín Noticias 08 noviembre 2015, 08:03 Noticias Relacionadas: A lo largo de sus trece años como arzobispo de Burgos, don Francisco ha ordenado 22 sacerdotes diocesanos. Ellos también hablan de él, agradeciéndole su confianza a la hora de imponer sobre ellos Francisco Gil Hellín: «La de Burgos es una diócesis buena y noble» «De don Francisco he aprendido la capacidad de comprensión» Don Fidel Herráez: «Llego a Burgos para amar y servir a los demás» Los curas de don Francisco sus manos para consagrarlos sacerdotes. Conocemos lo que ha supuesto don Francisco en las vidas de algunos de ellos. Publicado en Gil Hellín,Noticias http://www.archiburgos.es/2015/11/10/francisco-gil-hellin-presenta-en-roma-sus-ultimas-publicaciones-sobre-el-vaticano-ii/# 4/6 CITTÀ NUOVA ONLINE www.cittanuova.it argomento Attività interne http://www.cittanuova.it/c_print/450579/stampa_articolo.html Parlare di Dio nella società secolare *Segue il testo in originale ----------------ANCHE IN: http://www.cittanuova.it/c/450843/Dare_ragione_della_nostra_fede.html# - 3/32 - 11/11/2015 13/11/2015 Parlare di Dio nella socità secolare. Roma, 2 dicembre 2015 Parlare di Dio nella socità secolare. Roma, 2 dicembre 2015 a cura di Elena Cardinali fonte: Città Nuova editrice In occasione della presentazione del progetto editoriale "Teologia fondamentale in contesto scientificio" di Giuseppe Tanzella Nitti (opera in quattro volumi, i primi due appena pubblicati) edito da Città Nuova, un dialogo tra Marcello Pera e Lluis Oviedo su scienza e fede La Pontificia Università della Santa Croce e l’Editore Città Nuova sono lieti di invitare la S.V. alla tavola rotonda PARLARE DI DIO NELLA SOCIETA’ SECOLARE Riflessioni a partire dall’opera di G. Tanzella-Nitti, Teologia fondamentale in contesto scientifico (Città Nuova, 2015) Roma, mercoledì 2 dicembre 2015 - ore 17.30 Pontificia Università della Santa Croce – Aula Alvaro del Portillo Piazza sant’Apollinare, 49 Intervengono: Lluís Oviedo ordinario di antropologia teologica e teologia fondamentale, Pontificia Università Antonianum Marcello Pera già presidente del Senato della Repubblica, filosofo della scienza Modera: Robert Cheaib docente di teologia fondamentale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Sarà presente l’Editore seguirà cocktail e incontro con l’Autore R.S.V.P. [email protected] http://www.cittanuova.it/c_print/450579/stampa_articolo.html 1/2 ACIPRENSA www.aciprensa.com 12/11/2015 argomento Attività interne ! https://www.aciprensa.com/noticias/el-papa-recuerda-que-anunciar-el-evangelio-es-tarea-de-todos-y-no-solo-deprofesionales-70767/ Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ALETEIA: http://es.aleteia.org/2015/11/12/francisco-no-los-laicos-no-son-catolicos-de-segunda-clase/ - 4/32 - 13/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco Inicio » Noticias » Vaticano Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco 3K 3K Noticias por email Suscribir Tu cuenta en ACI Prensa Ingresa usando tu red social: O ingresa aquí usando tu email El Papa entre fieles en la Plaza de San Pedro. Foto: Bohumil Petrik / ACI Prensa VATICANO, 12 Nov. 15 / 09:13 am (ACI).- El anuncio del Evangelio no está ¿Aún no tienes una cuenta? Regístrate Síguenos: reservado a unos pocos “profesionales de la misión”, sino que “debe ser el anhelo profundo de todos los fieles laicos”. Es lo que afirma el Papa Francisco en un mensaje enviado al Presidente del Pontificio Consejo para los Laicos, el Cardenal Stanislaw Rylko, por los cincuenta años del Decreto Apostolicam Actuositatem, que trata de cerca la naturaleza y los ámbitos del apostolado de los laicos. Este organismo vaticano, junto a la Universidad de la Santa Cruz de Roma, celebra hoy una jornada de estudio dedicada a la “Vocación y misión de los laicos”. “El Concilio, no considera a los laicos como si fueran miembros de ‘segundo orden’, al servicio de la jerarquía y simples ejecutores de las órdenes superiores sino como discípulos de Cristo, que, en virtud de su bautismo y de su inclusión natural en ‘el mundo’, están llamados a animar cualquier entorno, cualquier actividad y relación humana Hama Star 700 EF Digital Treppiede Accessori Kit 0.45x 58 mm Obiettivo … €21,00 €15,99 Actividad reciente: Todos Amigos Yo Actividad reciente de usuarios en ACI Prensa: Tomas Deaquino Comment: ¿Niño con 4 padres? Dos parejas homosexual es inician insólito juicio … Hace menos de una hora Jana Uhnakova Comment: ¿Nueva moda? Familias piden "primera comunión civil"... con fiesta y s… Hace menos de una hora Miguel Gomez Reacción: De acuerdo: VIDEO: 7 cosas que no sabías sobre el sentido y los efectos del rezo d… Hace una hora con el espíritu del Evangelio”, llevando “la luz, la esperanza, la caridad recibida de Cristo” afirma el Papa en el mensaje. El mensaje asegura que se trata de un “extraordinario acontecimiento de gracia, que cuenta, entre sus muchos frutos, con una nueva forma de considerar la vocación y la misión de los laicos en la Iglesia y en el mundo, y https://www.aciprensa.com/noticias/el-papa-recuerda-que-anunciar-el-evangelio-es-tarea-de-todos-y-no-solo-de-profesionales-70767/ 1/3 13/11/2015 Anunciar el Evangelio es tarea de todos y no solo de “profesionales”, dice Papa Francisco que ha encontrado una expresión magnífica principalmente en dos grandes Constituciones conciliares Lumen Gentium y Gaudium et Spes”. “Estos documentos básicos del Concilio considera a los fieles laicos dentro de una visión del conjunto del Pueblo de Dios, al cual pertenecen junto a los miembros de las órdenes sagradas y a los religiosos, en el cual participan, a su manera, de la función sacerdotal, profética y real del mismo Cristo”. El Santo Padre manifiesta también que “nadie mejor que ellos puede desarrollar la tarea esencial de inscribir la ley divina en la vida de la ciudad terrena”. Accessori Kit 0.45x 58 mm Obiettivo … Smartphone Tripod / basamento mobile … €15,99 €6,99 Francisco también destaca que el Concilio Vaticano II “interpela a cada generación de pastores y de laicos, porque es un don inestimable del Espíritu Santo que es acogido con agradecimiento y sentido de responsabilidad: todo aquello que se nos ha donado del Espíritu y transmitido de la santa Madre Iglesia va siempre entendido de nuevo, asimilado y bajado a la realidad”. También te puede interesar: ACI Prensa Seguir @aciprensa El Papa lanza reto de evangelizar con “lenguaje renovado” sin cambiar el Evangelio aciprensa.com/noticias/el-pa… Las más leídas: 04:16 - 30 Mayo 2015 ACI Prensa National Geographic: La Virgen María es “la mujer más poderosa del mundo” El Papa lanza reto de evangelizar con “lenguaje renovado” sin cambiar el Evangelio By ACI Prensa @aciprensa 3K VATICANO, 29 May. 15 / 09:16 pm (ACI/EWTN Noticias).- ¿Cómo estamos educando en la fe?, fue la pregunta que hizo este viernes el Papa Francisco durante la audiencia con los participantes de la... ¿Nueva moda? Familias piden "primera comunión civil"... con fiesta y sin sacramento Ver en la web 52 50 Etiquetas: laicos, Concilio Vaticano II, Cardenal Rylko, Papa Francisco, Pontificio Consejo para los Laicos 9 3K De acuerdo 0 En desacuerdo 3 Importante Donaciones 3K Noticias Recursos Comentarios 3K Comunidad 2 Inspirador Inglés Herramientas Italiano Portugués Noticias por email Blog de ACI Alemán Enciclopedia Católica Suscribir Ingresar | Registrarse “Querida comunidad gay: Sus hijos están sufriendo”. Mujer criada por Buscar lesbianas revela su drama Iniciar sesión Escribir un comentario https://www.aciprensa.com/noticias/el-papa-recuerda-que-anunciar-el-evangelio-es-tarea-de-todos-y-no-solo-de-profesionales-70767/ 2/3 FISC SETTIMANALI CATTOLICI http://www.fisc.it/ 12/11/2015 argomento Attività interne http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0 Premio De Carli: il 3 dicembre la cerimonia di consegna *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - FIDEST: https://fidest.wordpress.com/2015/11/13/premio-giornalistico-giuseppe-de-carli/ - UCSI: http://www.ucsi.it/index.php/ucsi-news/7117-premio-de-carli-il-3-dicembre-la-cerimonia-di-consegna.html? tmpl=component&print=1&layout=default&page= - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/il-3-dicembre-la-cerimonia-di-consegna-del-premio-de-carli - LA DISCUSSIONE: http://www.ladiscussione.com/vaticano/item/96300-il-3-dicembre-la-consegna-del-premio-%E2% 80%9Cgiuseppe-de-carli%E2%80%9D.html?tmpl=component%E2%80%A6 - 5/32 - 13/11/2015 FISC Home Page - PREMIO DE CARLI:<BR>IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA FISC Home Page [STAMPA] PREMIO DE CARLI:IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA PREMIO GIORNALISTICO “GIUSEPPE DE CARLI” – EDIZIONE 2015 *** Sarà anche presentato il libro Informazione religiosa oggi. L’esempio di Giuseppe De Carli IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO GIUSEPPE DE CARLI INTRODOTTA DA UNA TAVOLA ROTONDA SUL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA L’evento consente di ottenere crediti per la formazione professionale dei giornalisti ROMA, 12.11.2015- Il prossimo 3 dicembre 2015, a partire dalle ore 16, presso l’Aula Álvaro del Portillo della Pontificia Università della Santa Croce (Piazza Sant’Apollinare, 49), avrà luogo la Cerimonia di consegna della 3ª edizione del Premio giornalistico “Giuseppe De Carli”, introdotta da una tavola rotonda sul Giubileo della Misericordia. L’evento è promosso dall’Associazione culturale “Giuseppe De Carli - Per l'informazione religiosa”, con il patrocinio accademico della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce e della Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” – Seraphicum. Alla tavola rotonda, dedicata al tema Comunicare la carità nel Giubileo della Misericordia, parteciperanno fra Raffaele Di Muro, OFMConv, docente di Teologia Spirituale al Seraphicum e assistente spirituale nel Carcere di Rebibbia; il Rev. Giacomo Pavanello, responsabile a Roma dell’Associazione “Nuovi Orizzonti” e Missionario della Misericordia; il Rev. John Wauck, docente di Letteratura e Comunicazione della Fede all'Università della Santa Croce; il dott. Andrés Beltramo, Vaticanista di Notimex e Vatican Insider. I lavori saranno moderati dalla giornalista Michela Nicolais, redattrice dell’Agenzia SIR, che introdurrà anche la testimonianza di un volontario della Caritas di Roma. A seguire, si svolgerà la consegna dei premi nelle categorie “testi”, “filmati”, “radio” e “giovani”, e il riconoscimento “menzione speciale” assegnato dall’Associazione. I vincitori, i cui nomi saranno resi noti solo al momento della premiazione, sono stati selezionati da una giuria composta da Gigliola Alfaro, giornalista del SIR; Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana; Alessandra Ferraro, vice caporedattore del TGR Rai della Valle d’Aosta; Santino Franchina, vice presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti; Antonio Gaspari, direttore di Zenit; Franca Giansoldati, vaticanista de Il Messaggero; Domenico Paoletti, OFMConv, Preside della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum; Carla Rossi Espagnet, docente della Pontificia Università della Santa Croce; Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici. Nell'occasione sarà presentato anche il libro Informazione religiosa oggi. L’esempio di Giuseppe De Carli, a cura di Elisabetta Lo Iacono e Giovanni http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0 1/2 13/11/2015 FISC Home Page - PREMIO DE CARLI:<BR>IL 3 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA Tridente, che raccoglie gli atti della precedente edizione del Premio, oltre a riflessioni di colleghi giornalisti e a testimonianze su Giuseppe De Carli. L’evento è riconosciuto dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti come attività di formazione e dà diritto all’ottenimento di tre crediti per la Formazione professionale continua, previa iscrizione - da lunedì 9 novembre - dalla piattaforma S.I.Ge.F. Per ulteriori informazioni: [email protected] [STAMPA] http://www.fisc.it/pls/fisc/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=2531&attiva_menu=0&nohtml=0 2/2 SAN FRANCESCO http://www. sanfrancescopatronoditalia. 12/11/2015 argomento Attività interne http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/religione/il-papa-i-laici-non-sono-membri-di-second-ordine-dellachiesa-35956#.VknZl7w35aE Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa *Segue il testo in originale ----------------ANCHE IN: - RADIO VATICANA: http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/12/papa_francesco_fedeli_laici_non_sono_semplici_esecutori_/1186220 (Spagnolo): http://es.radiovaticana.va/news/2015/11/12/el_papa_recuerda_que_el_anuncio_del_evangelio_no_est% C3%A1_reserv/1186395 - TOSCANA OGGI: http://www.toscanaoggi.it/Vita-Chiesa/Papa-Francesco-i-laici-non-sono-membri-di-second-ordineal-servizio-della-gerarchia - VATICAN INSIDER: http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francislaici-laicos-laity-44630/ - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/laici-subalterni-alla-gerarchia-o-protagonisti-nella-missione-e-nellevangelizzazione - REVISTA ECCLESIA: http://www.revistaecclesia.com/el-papa-francisco-recuerda-en-un-mensaje-al-cardenal-rylkola-base-conciliar-de-la-vocacion-y-mision-de-los-laicos/ - INFOVATICANA: segunda-orden/ http://www.infovaticana.com/2015/11/13/el-papa-recuerda-que-los-laicos-no-son-miembros-de- - 6/32 - 16/11/2015 Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa | San Francesco - Rivista del Sacro Convento di San Francesco di Assisi HOME NOTIZIE SAN FRANCESCO FOTO VIDEO BLOG CERCA NOTIZIE > Religione Il Papa: i laici non sono membri di second’ordine della Chiesa Articoli simili «Un papa che non fa il parroco non è felice» ASSISI, VIGILANZA INTENSA E DISCRETA PER CHI RAGGIUNGE SAN FRANCESCO Papa: Usare il nome di Dio per uccidere è una bestemmia Il dolore del Papa per Parigi: "Tutto questo non è umano. Non ci sono [...] Frati Assisi pray for Paris, invocano il dono della Pace Credit Foto - Ansa Il Concilio Vaticano II «non guarda ai laici come se fossero membri di “second'ordine”, al servizio della gerarchia e semplici esecutori di “ordini dall’alto”», ma come «discepoli di Cristo» capaci di portare lo spirito evangelico nel mondo nel quale sono inseriti. Lo sottolinea papa Francesco in un messaggio inviato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in occasione della giornata di studio organizzata dal dicastero vaticano, in collaborazione con la Pontificia Università della Santa Croce, sul tema «Vocazione e missione dei laici. A cinquant’anni dal Decreto Apostolicam actuositatem». «Il vostro convegno – scrive Jorge Mario Bergoglio – si colloca nel quadro del 50esimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, evento straordinario di grazia, che, come affermò il beato Paolo VI, ha avuto “il carattere d'un atto d'amore; d'un grande e triplice atto d'amore: verso Dio, verso la Chiesa, verso l'umanità”. Questo rinnovato atteggiamento di amore che ispirava i Padri conciliari ha portato anche, tra i suoi molteplici frutti, a un modo nuovo di guardare alla vocazione e alla missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, che ha trovato magnifica espressione anzitutto nelle due grandi Costituzioni conciliari Lumen gentium e Gaudium et spes. Questi documenti basilari del Concilio considerano i fedeli laici entro una visione d'insieme del Popolo di Dio, a cui essi appartengono assieme ai membri dell’ordine sacro e ai religiosi, e nel quale partecipano, nel modo loro proprio, della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo stesso. Il Concilio, dunque, non guarda ai laici come se fossero membri di “second'ordine”, al servizio della gerarchia e semplici esecutori di “ordini dall’alto”, ma come discepoli di Cristo, che in forza del loro Battesimo e del loro naturale inserimento “nel mondo” sono chiamati ad animare ogni ambiente, ogni attività, ogni relazione umana secondo lo spirito evangelico, portando la luce, la speranza, la carità ricevuta da Cristo in quei luoghi che, altrimenti, resterebbero estranei all’azione di Dio e abbandonati alla miseria della condizione umana. Nessuno meglio di loro può svolgere il compito essenziale di “iscrivere la legge divina nella vita della città terrena”». In questo senso, il decreto Apostolicam Actuositatem sull’apostolato dei laici ricorda che «l’annuncio del Vangelo non è riservato ad alcuni “professionisti della missione”, ma dovrebbe essere l’anelito profondo di tutti i fedeli laici, chiamati – sottolinea il Papa – in virtù del loro Battesimo, non solo all’animazione cristiana delle realtà temporali, ma anche alle opere di esplicita evangelizzazione, di annuncio e di santificazione degli uomini». Il Concilio Vaticano II, «come ogni Concilio», «interpella ogni generazione di pastori e di laici, perché è un dono inestimabile dello Spirito Santo che va accolto con gratitudine e senso di responsabilità: tutto ciò che ci è stato donato dallo Spirito e trasmesso dalla santa Madre Chiesa va sempre di nuovo capito, assimilato e calato nella realtà!», scrive il Papa nel messaggio firmato lo scorso 22 ottobre, memoria di San Giovanni Paolo II, e diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana. «Applicare il Concilio, portarlo nella vita quotidiana di ogni comunità cristiana: era questa l’ansia pastorale che ha sempre animato san Giovanni Paolo II, da vescovo e da Papa. Durante il Grande Giubileo del 2000, egli disse: “Una nuova stagione si apre davanti ai nostri occhi: è il tempo dell'approfondimento degli insegnamenti conciliari, il tempo della raccolta di quanto i Padri conciliari seminarono e la generazione di questi anni ha custodito e atteso. Il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato una vera profezia per la vita della Chiesa; continuerà a esserlo per molti anni del terzo millennio appena iniziato”», conclude Francesco, che auspica che il convegno a cui ha inviato il messaggio «sia di stimolo a tutti - pastori e fedeli laici - ad avere nel cuore la stessa ansia di vivere e attuare il Concilio per portare al mondo la luce di Cristo». (Vatican Insider) Tag PAPA FRANCESCO LAICI GIUBILEO Pubblicità Ultimi pubblicati 2 ore fa - Il francescanesimo da quattro prospettive diverse 2 ore fa - Favara, francescani in festa per Santa Elisabetta la protettrice [...] 3 ore fa - Segretario di stato Parolin: 'Giubileo aperto anche agli islamici' [...] 3 ore fa Da 11 settembre e Charlie Hebdo. 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Agencia Informativa Católica Argentina Inicio Noticias Secciones Documentación Guía Eclesiástica Herramientas Suscripciones | Nosotros | Contacto aica.org | Nacional | Comunicación Social Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papa Francisco Martes 17 Nov 2015 | 09:33 am « Volver Roma (Italia) (AICA): Del 28 al 31 de enero de 2016 en la Facultad de Comunicación Institucional, de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma, se llevará a cabo la segunda edición del Seminario Internacional, dirigido a periodistas de lengua española, “Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papa Francisco”. El encuentro busca ofrecer algunas claves de comprensión sobre la organización y funcionamiento de la Santa Sede y sobre ver más cuestiones de actualidad de la agenda informativa religiosa, especialmente durante el Año Jubilar de la Misericordia, convocado por el Santo Padre. Imprimir Enviar por mail | Comparte: » Actividades recomendadas Del 28 al 31 de enero de 2016 en la Facultad de Comunicación Institucional, de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma, se llevará a cabo la segunda edición del Seminario Internacional, dirigido a periodistas de lengua española, “Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papa Francisco”. El encuentro busca ofrecer algunas claves de comprensión sobre la organización y funcionamiento de la Santa Sede y sobre cuestiones de actualidad de la agenda informativa religiosa, especialmente durante el Año Jubilar de la Misericordia, convocado por el Santo Padre. Entre los temas que se abordarán en este seminario se destacan: Estructura y funcionamiento de la Iglesia y de la Santa Sede. La reforma de la Curia; La transparencia económica y financiera de la Santa Sede; Informar sobre la Iglesia Católica y la Santa Sede. Algunas experiencias de corresponsales; El futuro de los Cristianos en medio Oriente; Los actuales desafíos culturales de la Iglesia; La importancia y la presencia de América Latina en la Iglesia Católica; El año jubilar de la Misericordia; Tras el Sínodo de la familia; La evolución del Derecho Penal de la Iglesia; La comunicación de la Santa Sede; La opinión pública, el Vaticano y el Papa: análisis de la evolución en el último año, entre otros. Últimos videos Entre los conferencistas que participarán se destacan: el padre Federico Lombardi SJ, director de la Oficina de prensa de la Santa Sede; Javier Martínez Brocal, director de la Agencia TV Rome Reports; Rev. Prof. Pablo Requena, representante de la Santa Sede en la World Medical Association; Dra. Flaminia Giovanelli, subsecretaria del Pontificio Consejo Justicia y Paz; Prof. Diego Contreras. Además disertarán el R.P. José María La Porte, decano de la Facultad de Comunicación Institucional, Santa Cruz; Paloma García Ovejero, COPE; Andrés Beltramo, Notimex; Valentina Alazraki, TELEVISA; Pablo Ordaz, El País; P. Miguel Ángel Ayuso, secretario del Pontificio Consejo para el Diálogo Interreligioso; Mons. Melchor Sánchez de Toca, subsecretario del Pontificio Consejo para la Cultura, entre otros. El número de participantes es limitado, por lo que se recomienda a los interesados en participar solicitar con antelación la inscripción. Más información en el sitio web del II Seminario “Informar sobre la Iglesia en el pontificado del papa Francisco”.+ Noticias relacionadas: « Volver Un abeto rojo de Baviera adornará la Plaza de San Pedro esta Navidad 20.11.2015 http://www.aica.org/20714-informar-sobre-la-iglesia-en-el-pontificado-del-papa-francisco.html 1/2 ROMA SETTE www.romasette.it 29/11/2015 argomento Attività interne Alla Santa Croce incontro su Teologia e scienza * Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/parlare-di-dio-nella-societa-secolare-tavola-rotonda-alla-santa-croce - 8/32 - ANSPI www.anspi.it argomento Citazioni Università e/o professori L'avvenire dei nostri oratori possiamo scriverlo insieme * Segue il testo in italiano - 9/32 - 01/11/2015 Durante l'incontro fra il responsabile nazionale della pastorale giovanile e i delegati 18 ANSPI 'Fruizione dei nuovi e vecchi media dai giovani: formazione e famiglia' è il nome del progetto messo a punto da Anspi con un'équipe di ricerca che fa capo alla Pontificia università della Santa Croce di Roma. L'obiettivo è di «mappare le abitudini di fruizione e consumo negli oratori attraverso focus group su una selezione di contenuti di forte impatto negli stili di vita e nei modelli di riferimento dei ragazzi: una serie tivù di target giovanile, una scelta mirata di videogiochi e una selezione di applicazioni formative, insieme alla creazione d'un gruppo WhatsApp». Se n'è parlato il 23 ottobre a Sassone con Norberto González Gaitano, docente dell'ateneo, e Fabrizio Piciarelli, referente di Family & media, il gruppo che produrrà la ricerca, stabilendo l'avvio dell'iniziativa nel 2016 nello zonale di Siena, per poi estenderlo a quelli di Piacenza, Mantova e Bari. Si tratta d'una proposta di carattere pratico, in linea con quanto espresso dal vice presidente vicario, Giuseppe Dessì (a sinistra nella foto, accanto al presidente, don Vito Campanelli), a parere del quale il grande lavoro di formazione svolto dal 2010 in seno ad Anspi deve aprire nuove piste di riflessione, capaci non solo di soddisfare i bisogni dei ragazzi e delle famiglie, ma pure di offrire risposte alle sfide della società odierna. In sostanza, lo stimolo di Dessì va nella direzione indicata dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze: saper dialogare col mondo anche sui temi più scottanti in forza dei valori cristiani, ma senza scendere a compromessi o a svendite dei propri convincimenti. Nel fitto calendario di appuntamenti della tre giorni romana, da segnalare la presentazione, che per alcuni è al tramonto, per altri alba d’un nuovo mondo. In mezzo i nostalgici, quelli che sognano il ritorno d’un mezzogiorno luminoso Dalle serie televisive a WhatsApp una ricerca sulla loro fruizione che è parsa mettere un po’ in ombra il ruolo delle associazioni nell’oratorio. A destare attenzione è stata l’idea di «rileggere il tema della comunità, numero 6 novembre/dicembre 2015 Ripensare la comunità. Quello con don Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile, è stato un incontro molto partecipato nella tre giorni di Sassone. Un momento in cui vari delegati hanno espresso le loro posizioni rispetto a una lettura ino agli anni Sessanta l’oratorio era l’unico riferimento dei ragazzi: nel loro limitato raggio d’azione, non disponevano di altre possibilità per socializzare. Il decennio successivo però, porta nuove priorità fra i preti, che si emancipano dalla cura degli adolescenti. Una fase di crescita ancora piuttosto breve, questa: a 18 anni scattava il servizio di leva, al cui termine si entrava nella vita lavorativa e matrimoniale. Negli anni Ottanta e Novanta ci si comincia a chiedere cosa debba essere l’oratorio: se da un lato sussistono gli strascichi del Sessantotto, la febbre del sabato sera, per citare il film che lanciò John Travolta, raccoglie migliaia di ragazzi nel rito della discoteca. «In quel trapasso - ha spiegato don Michele Falabretti - sull’oratorio si riversano problematiche inattese: chi ci va, lo fa restando sullo scooter, al cancello. Non è più il luogo d’un percorso inclusivo, con la catechesi, il teatro, la riflessione, ma il palcoscenico su cui dimostrare di essere qualcuno, magari con atti di bullismo. Il tema diventa l’informalità e inizia a prendere quota la figura dell’educatore, capace di tenere assieme mondi che si vanno separando. Ma con la sfera giovanile, anche la società è cambiata: il territorio, i ritmi di scuola e famiglia, il modo di concepire il tempo libero. E pure la Chiesa, che si domanda: cosa fare? Chi dobbiamo essere?». F Conferenza organizzativa: don Michele Falabretti invita le associazioni a una riflessione sul loro ruolo L'avvenire dei nostri oratori possiamo scriverlo insieme Sassone da parte del segretario della Congregazione per l'educazione cattolica, Angelo Vincenzo Zani, della raccolta degli atti del convegno 'Oratorio e catechesi, la scuola di Brescia', quindi l'illustrazione dei sussidi invernali, condotta dal responsabile nazionale della formazione, Mauro Bignami. Territori e vocazioni. La questione identitaria, tema sempre molto sensibile in Anspi, è stata al centro del dibattito successivo all’intervento di don Falabretti, al quale alcuni delegati hanno chiesto delucidazioni su certi passaggi. In particolare, è stato espresso il timore che l’associazione possa trasfor- che, semmai sia esistito, non c’è più. Credo quindi non si possa pensare la pastorale giovanile senza ripensare l’oratorio, che probabilmente è divenuto uno strumento insufficiente per le esigenze degli adolescenti. Per formarsi, un ragazzo ha bisogno anche di pellegrinaggi, esperienze caritative, ingresso nel mondo del lavoro e, magari, in quello della politica». Ciò dovrebbe condurre a una nuova centralità della vita parrocchiale, dove «le associazioni devono mettersi a disposizione, accettando di perdere una parte della loro identità». Insieme ai salesiani I ragazzi del Servizio civile che a Sassone hanno condotto la formazione. Nei tondi dell'altra pagina, monsignor Angelo Vincenzo Zani (sopra) e don Michele Falabretti. Nella foto accanto sono riconoscibili Giovanni Gallo (a sinistra, con la barba) e suor Francesca Barbanera, rispettivamente presidente e referente nazionale delle Pgs (Polisportive giovanili salesiane). Prima di sottoscrivere un accordo di collaborazione con Anspi, hanno illustrato la figura e l'opera di don Gino Borgogno (1922-2002), che nel 1945 fu tra i fondatori del Centro sportivo italiano e nel 1963 partecipò all'assemblea fondativa di Anspi perché, ha detto Gallo «già allora i mondi dell’oratorio si confrontavano, in un comune progetto che mette al centro i ragazzi» ANSPI 19 Vescovi e docenti La Conferenza organizzativa 2015, che si è svolta a Sassone (Ciampino, Roma) il 22-24 ottobre, ha visto la partecipazione di due vescovi: monsignor Angelo Vincenzo Zani, che ha celebrato la messa di apertura, e l'ausiliare di Perugia Città della Pieve, Paolo Giulietti. Quest'ultimo ha preso parte al convegno 'Generazioni e comunicazione' del 23 ottobre insieme a Marco Moschini, direttore del corso di perfezionamento dell'Università di Perugia, Norberto González Gaitano, docente alla Pontificia università della Santa Croce, e a Raffaele De Cicco, coordinatore dell'Ufficio per il servizio civile nazionale. i numero 6 novembre/dicembre 2015 marsi in mero facilitatore di servizi (erano stati citati l’assicurazione e il fisco), mettendo così in ombra la sua natura più articolata. Dai carismi di ogni realtà, si è fatto notare, derivano quei contenuti educativi e quegli specifici indirizzi capaci di rispondere alle singole realtà e alle vocazioni dei territori. È poi un fatto che l’oratorio abbia una dimensione comunitaria ed esista solo laddove la comunità sottostante decide di impegnarsi per le nuove generazioni, ma la necessità di prevedere idonei strumenti organizzativi nella gestione quotidiana non può far capo ad altri, se non alle associazioni. Quanto alle parrocchie, hanno convenienza a instaurare rapporti con queste ultime, perché è in tale dinamica che vengono tutelate le attività che non sono né di culto, né religiose in senso stretto. Ed è quindi grazie alla specifica esperienza di Anspi che è stato possibile avviare centinaia di nuovi progetti, evitando alle parrocchie di ritrovarsi impegolate in regimi di carattere commerciale che, non sapendo poi come gestire, le avrebbero esposte al rischio d’un naufragio delle iniziative stesse. Un dibattito che don Falabretti ha giudicato arricchente e che ha vissuto come «un nuovo rapporto da scrivere, non perché la storia cominci oggi, ma perché tante condizioni stanno cambiando», e che al termine ha salutato come «apertura d’un dialogo, che certamente necessita di ulteriori sviluppi e di tavoli di riflessione, insieme alle altre realtà associative», che devono pure esse tenere conto come, per una Chiesa in cammino e attenta alle istanze del mondo «un’identità così forte può essere utile, ma può anche diventare un ostacolo verso il futuro». VALLE SABBIA www.vallesabbianews.it argomento Citazioni Università e/o professori http://www.vallesabbianews.it/index.php?l=it&idn=1&art=34628&mag=visualizzaperlastampa In ricordo della Contesa di Monte Melino *Segue il testo in originale - 10/32 - 01/11/2015 4/11/2015 In ricordo della Contesa di Monte Melino In ricordo della Contesa di Monte Melino di Aldo Pasquazzo Si sono concluse con una conferenza di mons. Luis Romera, rettore dell’Università della Santa Croce di Roma, le celebrazioni a Castel Condino in ricordo del centenario della Grande Guerra Castel Condino ha chiuso con successo la “Contesa di Monte Melino”. Lo ha fatto ieri l’altro venerdì in occasione della conferenza conclusiva alla quale era presente monsignor Luis Romera, rettore della Università Santa Croce di Roma e presidente della conferenza dei rettori delle Università Pontificie nel mondo. Ma prima del rappresentante della Chiesa spagnola avevano parlato Stefano Bagozzi, sindaco di Castel Condino, e il senatore Ivo Tarolli, presidente del Comitato organizzatore, mentre Luca Mezzi, vicepresidente dell’Ente BIM del Chiese, con il monsignore si era intrattenuto da Gemma a Boniprati all’ora di pranzo. Argomento della conferenza di monsignor Romera “Condizioni e strumenti per una cultura della pace”. Spaziando dall’umanesimo giudaico cristiano ad Habermas, dalla parabola del Buon Samaritano a Norberto Bobbio, il monsignore ha sottolineato “che elemento importante per la pace è il concetto di prossimo. Il prossimo non come un alter ego in competizione con noi, ma il prossimo, l’altro, al quale siamo chiamati ad avvicinarci con un atteggiamento di comprensione, di aiuto e condivisione”. “La pace interiore di ciascuno di noi – ha proseguito monsignor Romera – e la pace in famiglia sono condizione perché si riescano a promuovere condizioni di pace fra gli stati e fra le civiltà che oggi entrano spesso in conflitto fra loro”. L’uomo di chiesa, affiancato dal reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli, ha poi fatto riferimento ai molti studenti dell’Università originari di paesi in difficili condizioni economiche se non addirittura in stato di guerra civile. Prima ancora, santa messa e spaghettata alla staffa. Pubblicato il: 01/11/2015 08:00:00 - 2008 © Tutti i diritti sono riservati - Autogestione contenuti di Edizioni Valle Sabbia Srl C.F. e P.Iva: 02794810982 - Sistema GLACOM® http://www.vallesabbianews.it/index.php?l=it&idn=1&art=34628&mag=visualizzaperlastampa 1/1 CADENA SER http://cadenaser.com/ argomento Citazioni Università e/o professori ! http://cadenaser.com/ser/2015/11/02/internacional/1446492417_807366.html Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' *Segue il testo in originale - 12/32 - 02/11/2015 16/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' | Actualidad | Cadena SER DETENCIÓN EN EL VATICANO Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' El español fue el máximo responsable económico de la Jornada Mundial de la Juventud en Madrid JOAN SOLÉS ROMA 02/11/2015 - 20:26 CET Desde que el papa Pablo VI suspendió la censura eclesiástica en la edición de libros en 1966, el Vaticano tiene terror a la publicación de libros en Italia sobre sus embrollos ocultos. Especialmente si son de investigación sobre intrigas internas, sus agentes de información –a menudo los mismos periodistas- o sus finanzas y banca, esta última conocida con el ‘eufemismo’ Instituto para la Obras de Religión’ (IOR). Para la Gendarmería Vaticana no es difícil conseguir de sus agentes de información las galeradas de nuevos libros sobre el estado Pontificio que se preanuncian, cuanto menos, polémicos o ‘generan confusión e interpretaciones parciales y tendenciosas’, según Federico Lombardi, portavoz de la Santa Sede. En efecto, en vísperas de la presentación de dos polémicos libros sobre nuevos escándalos en la Santa Sede (‘Via Crucis’ de Gianluigi Nuzzi y ‘Avarizia’ di Emiliano Fittipaldi), la Gendarmería Vaticana ha procedido al arresto del ex secretario de la Prefectura para Asuntos Económicos y de la Comisión de Estudio económicoadministrativo, monseñor Ángel Vallejo, riojano, ex directivo de la Cadena COPE, máximo responsable económico de la Jornada Mundial de la Juventud 2011 del Papa Benedicto XVI en Madrid (http://cadenaser.com/tag/benedicto_xvi/a/). Precisamente la transparencia de su gestión entonces, tras las oscuras maquinaciones financieras en la visita papal a Valencia en el 2006, le valió el estrellato a la máxima instancia económica del estado del Vaticano. En un encuentro reservado con periodistas a principios de 2014 en la Universidad Santa Cruz de Roma, Ángel Vallejo habló con inusual claridad de la reforma económica y contable que impulsaba en el Vaticano por encargo de Joseph Ratzinger. Destacó principalmente su intento de transparencia financiera y administrativa de acorde con los nuevos tiempos y modernos sistemas informáticos. Sin duda suponía una novedad, sin precedentes, en el pequeño Estado sin contribuyentes fiscales ni déficit público, cuya jerarquía mantenía sus cuentas en secreto. Este corresponsal mantuvo con Ángel Vallejo el siguiente diálogo, en síntesis: ¿Quién es hoy el máximo responsable del control económico del Vaticano? –le pregunté. Yo –respondió. Hombre, haber empezado por ahí. ¿Y quién es el máximo responsable de la gestión económica? Yo. ¿Es usted el controlador y, a la vez, el controlado? De momento. Estamos trabajando en la reforma del sistema. Un mes después de esta conversación Ángel Vallejo no fue ratificado en el cargo de la recién creada Secretaría de Economía del Vaticano porque “un directivo de un órgano de control –reconoció- no puede pertenecer a un órgano controlado”. 16/11/2015 Ángel Vallejo, 'monseñor transparencia' | Actualidad | Cadena SER Reacción de la Santa Sede La información que disponía ‘monseñor transparencia’ habría llegado a determinados periodistas. La Gendarmería Vaticana no ha dudado en proceder a su detención (http://cadenaser.com/ser/2015/11/02/internacional/1446469780_303167.html) y el Procurador de Justicia (fiscalía vaticana) ha ordenado su ingreso en una de las dos celdas de la prisión del microestado. Los libros de próxima aparición en Italia sobre nuevos embrollos de la Curia Romana “son fruto de una grave traición de confianza al Papa”, según la Oficina de Prensa de la Santa Sede. “Los autores –se añade- obtienen ventajas de un acto ilícito grave de entrega de documentación reservada. Hay que evitar el equívoco de pensar que este sea un modo de ayudar a la misión del Papa”. MATCHMAN NEWS http://www.matchman-news. com/ argomento Citazioni Università e/o professori http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio * Segue il testo in originale - 13/32 - 02/11/2015 4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News Narratori inconsapevoli sulla (https://www.facebook.com/matchman.news?ref=hl) (https://twitter.com/matchman_news) strada di Dio Tweet Intrigante come i film di cui parla e profondo come la teologia cui rinvia, “Verso Dio nel cinema. Viaggio in dieci tappe,” un prezioso libro scritto da Daniela Delfini, Enrique Fuster, José Maria Galván (San Paolo, Cinisello Balsamo 2013, pp. 184, euro 15). Non si tratta di un centone, una collezione o, come potrebbe sembrare al […] di Matchman (Http://Www.Matchman-News.Com/Author/Matchman/) 02/11/2015 Intrigante come i film di cui parla e profondo come la teologia cui rinvia, “Verso Dio nel cinema. Viaggio in dieci tappe,” un prezioso libro scritto da Daniela Delfini, Enrique Fuster, José Maria Galván (San Paolo, Cinisello Balsamo 2013, pp. 184, euro 15). Non si tratta di un centone, una collezione o, come potrebbe sembrare al lettore disattento che si limitasse a sfogliarlo, una semplice Intrigante come i film di cui parla e profondo come la teologia cui rinvia, “Verso Dio nel cinema. Viaggio in dieci tappe,” un prezioso libro scritto da Daniela Delfini, Enrique Fuster, José Maria Galván (San Paolo, Cinisello Balsamo 2013, pp. 184, euro 15). Non si tratta di un centone, una collezione o, come potrebbe sembrare al […] raccolta di recensioni unite dal motivo tematico della fede. A srotolarsi, pagina dopo pagina, è un vero e proprio percorso, perfettamente logico, in cui ogni tappa serve a progredire sulla strada impervia ma gratificante della scoperta di Dio attraverso il cinema. I tre autori – due docenti della Pontificia Università della Santa Croce e un’autrice (http://www.matchman- televisiva – sono guidati da una news.com/narratoriconvinzione: che sia possibile individuare inconsapevoli-sullapercorsi religiosi nelle storie proposte dal strada-di-dio/) grande schermo, anche attraverso quei film apparentemente estranei alle traiettorie della fede. La scelta è caduta su alcuni titoli di opere che rilevassero «i diversi aspetti della religiosità insita in ogni circostanza della vita degli uomini e che non fossero necessariamente ascrivibili al cinema religioso in senso stretto». Spesso, infatti, se sono leali nella descrizione della natura umana, i cineasti sono «narratori inconsapevoli» di pulsioni e aneliti che documentano la tendenza innata dell’essere umano a cercare una relazione con un oltre trascendente. In moltissimi casi queste narrazioni si fermano sulla http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 1/9 4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News soglia, con il pudore di non violare il mistero che avvolge la vita; in altri, si aprono coraggiosamente al riconoscimento di una presenza divina attiva nell’esistenza. Non sono solo i film stessi, articolandosi in strutture drammaturgiche che seguono spesso il viaggio di un protagonista verso un obiettivo (soprattutto nei modelli hollywoodiani), a rivelare precise visioni del mondo sui grandi temi dell’esistenza (e quindi, presi singolarmente, possono costituire dei brevi viaggi nella coscienza). È il cinema in generale, come arte di «scolpire il tempo» (per usare l’efficacissima espressione di Andrej Tarkovskij) a essere testimone, a volte inconscio, di dinamiche storiche, mutamenti culturali e moti della coscienza legati alle domande, comuni a ogni epoca e latitudine, sul dolore, la colpa, il male, la morte, la giustizia. In particolare, poi, il cinema è stato espressione di un secolo, il Ventesimo, che ha visto «sia il dramma dell’uomo senza religione, sia l’apertura postmoderna al fenomeno religioso». Come arte tipica della modernità, pertanto, il cinema rappresenta secondo gli autori un osservatorio migliore di altri per capire il recente passato quanto il presente. I dieci capitoli che formano il libro, attraverso le analisi delle trame e dei personaggi dei film, seguono quattro momenti di un percorso di antropologia cristiana: nei primi cinque capitoli si esaminano i desideri dell’uomo, quindi i motivi che possono spingerlo ad abbandonare la terra di penombra per ricercare la luce («L’idea stessa di essersi persi richiama la necessità di dirigersi da qualche parte, di avere una destinazione»). Nel sesto capitolo si affronta la possibilità dell’uomo di rifiutare il viaggio, di usare la propria libertà per silenziare i fremiti innati del suo senso religioso, negando soluzioni che vadano al di là della propria condizione nella storia. Nei capitoli dal settimo al nono si analizzano invece gli elementi fondamentali comuni a ogni esperienza religiosa quando, con coscienza, si decide di orientare verso Dio le proprie scelte («Nel momento in cui s’intravede la pienezza, che valica i limiti spaziotemporali, ci si rende conto che vale la pena mettersi in cammino»). Il decimo capitolo, infine, segue le storie e i personaggi che testimoniano un pieno raggiungimento della comunione definitiva con Dio («L’arte, pur non potendo arrivare a questa sublime materializzazione nella storia dell’Eternità, predispone lo spirito umano a scorgere nella materia, divenuta trasparente, le verità ultime delle cose»). Venendo ai titoli, avvertono gli autori, «non tutti i film possono considerarsi opere moralmente raccomandabili o adeguate a persone senza un minimo di capacità critica, ma in tutte riteniamo sia http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 2/9 4/11/2015 Narratori inconsapevoli sulla strada di Dio - Matchman News presente una tensione verso l’alto che testimonia la natura religiosa dell’arte». A introdurre il libro e a concluderlo, sono le analisi rispettivamente di 2001 – Odissea nello spazio di Stanley Kubrick e The Tree of Life di Terrence Malick (diremmo, dalla penombra dell’uno alla luce dell’altro). Ci sembra una scelta coerente che a fare da cornice all’intera galleria siano i due film forse più ambiziosi della storia del cinema, che hanno cercato di essere onnicomprensivi e di dare una spiegazione del tutto. Per il resto, trovano posto, accanto a classici intramontabili (La vita è meravigliosa, Casablanca, Tempi moderni, Ordet…), film più recenti (Non è un paese per vecchi, Million Dollar Baby, Lo scafandro e la farfalla, Departures…) qualche gioiello della Pixar (Toy Story, Ratatouille…), diversi esempi di fantascienza (Blade Runner, Solaris, Stalker, Gattaca…) e, soprattutto, felici riscoperte di titoli forse cari ai cinefili ma tendenzialmente scomparsi – anche presso alcune meritorie e motivate cerchie di addetti ai lavori – a causa della memoria culturale miope che affligge la contemporaneità (tra gli altri, La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen, Arrivederci ragazzi di Louis Malle, Pietà per i giusti di William Wyler, La bellezza del diavolo di René Clair). Non manca Il pranzo di Babette, ritornato agli onori della ribalta in quanto pellicola preferita di Papa Francesco. Un vademecum utilissimo per organizzatori di cineforum e di rassegne, che potrebbe diventare uno strumento anche per sacerdoti e catechisti, facile da usare e piacevole da leggere. «Il cinema» – concordiamo quindi con quanto disse Paolo VI, come si legge in una citazione nelle ultime pagine del volume – «ha una magica abilità di far intravedere il campo di luce che sta dietro il mistero della vita umana». di Raffaele Chiarulli Già pubblicata su “Studi cattolici”, anno 57°, n. 632, ottobre 2013, pp. 730-731. 2 1 http://www.matchman-news.com/narratori-inconsapevoli-sulla-strada-di-dio/ 3/9 AGENZIA ZENIT www.zenit.org argomento Citazioni Università e/o professori http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger *Segue il testo in originale - 14/32 - 03/11/2015 6/11/2015 Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger | ZENIT - El mundo visto desde Roma El mundo visto desde Roma http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger Se ha celebrado en el contexto del V Centenario del nacimiento de santa Teresa de Jesús, con el título “La oración, fuerza que cambia el mundo” Madrid, 03 de noviembre de 2015 (ZENIT.org) Redacción | 936 hits La Fundación Vaticana Joseph RatzingerBenedicto XVI clausuró su V Congreso Internacional, celebrado por primera vez en España, en la Universidad Francisco de Vitoria de Madrid. Durante dos días, los participantes profundizaron sobre el tema “La oración, fuerza que cambia el mundo”. En esta ocasión, el encuentro fue organizado por la Fundación Ratzinger de la Santa Sede, la Universidad Francisco de Vitoria y la Fundación para el V Centenario del Nacimiento de Santa Teresa de Jesús. La reunión tuvo como protagonista a la oración, una cuestión íntimamente ligada a la espiritualidad teresiana y muy presente también en el pensamiento y magisterio de Joseph Ratzinger-Benedicto XVI. El miércoles, los participantes escucharon el saludo del papa Francisco desde Roma, sus buenos deseos y su llamada a orar juntos. Al día siguiente, Mons. Giuseppe Scotti, presidente de la Fundación Ratzinger, presentó las conclusiones del encuentro. Citando la ponencia del profesor de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz, Bernardo Estrada, el sacerdote italiano recordó cómo Benedicto XVI “hace ver que la humanidad auténtica, el llegar a ser plenamente hombre, solo se puede comprender a partir de Dios y en relación con Dios. Y esa relación incluye el hablar con Dios y escucharlo”. Mons. Scotti prosiguió afirmando que “estamos aquí porque nuestra inteligencia está abierta a la fe. De esto estamos plenamente convencidos y estamos felices”. “Estamos aquí porque la enseñanza y el testimonio de Teresa, mujer sorprendida totalmente por Dios, nos fascina”, insistió, al tiempo que explicó que, como indicó Mons. Luis Francisco Ladaria, secretario de la Congregación para la Doctrina de la Fe y profesor en la Pontificia Universidad Gregoriana, “la oración cristiana es una dimensión de la respuesta en la fe del hombre que se sabe interpelado por Dios, que quiere establecer con él un diálogo amoroso”. Durante su intervención, el presidente de la Fundación Ratzinger señaló que el Pontífice argentino, durante el Ángelus de hace unos domingos, invitó a un grupo de personas sin hogar a distribuir unos libros de oración a los asistentes en la Plaza de San Pedro. “Nos ha recordado que los pobres de hoy son similares a los pastores del Evangelio, enviados por los ángeles para llevar el mensaje de alegría y paz”, destacó. Por último, Mons. Scotti preguntó a los asistentes “¿cuál es el lugar de la fe en el futuro?”, animándoles a “ser los constructores del futuro, mirando el estilo, la pasión y la iniciativa de Teresa”. A continuación, el rector de la UFV, Daniel Sada, agradeció a la Fundación Vaticana el haber confiado en su universidad: “Para la UFV ha supuesto un orgullo y un honor formar parte de este importante Congreso científico que se celebra por primera vez en España y que nos permite, como universidad católica que somos, colaborar estrechamente con la Santa Sede y con la Fundación para el V Centenario del Nacimiento de Santa Teresa de Jesús. Primero, porque viene de la Iglesia. Y segundo, porque Benedicto XVI es muy importante para nuestra universidad ahora que nos preguntamos qué significa ser universidad y qué significa ser católica. Hemos buscado referencias y en él hemos encontrado una gran abundancia de textos para avanzar en la respuesta de esta pregunta y nos ha dado mucha luz para estudiar qué es “ensanchar los horizontes de la razón” que tiene mucho que ver con nuestra misión en la universidad”, apuntó. “También quiero dar las gracias a la Fundación para el V Centenario del Nacimiento de Santa Teresa de Jesús, a los más de 300 asistentes al Congreso y a los más de 200 que nos han seguido online a través de Evangelización Digital de muchos países de Estados Unidos, Méjico, Colombia y España, entre otros”, añadió el rector. Por último, Sada aseguró que “este congreso nos lleva a comprometernos y a que tenga frutos. Por eso, daremos continuidad a este congreso con diferentes actividades en colaboración con la Fundación Joseph Ratzinger y publicaremos las memorias de este Congreso, en colaboración con la Biblioteca de Autores Cristianos (BAC)”. En el encuentro participaron, entre otros, el nuncio apostólico en España, Mons. Renzo Fratrini; el arzobispo de Valladolid y presidente de la Conferencia Episcopal Española (CEE), cardenal Ricardo Blázquez; el arzobispo de Madrid y presidente del Comité Científico del Congreso, Mons. Carlos Osoro; http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger 1/2 6/11/2015 Concluye en Madrid el V Congreso de la Fundación Ratzinger | ZENIT - El mundo visto desde Roma Mons. Luis F. Ladaria, secretario de la Congregación para la Doctrina de la Fe; el P. Agustí Borrell, vicario general de la Orden del Carmelo Descalzo; y diversos profesores de universidades tanto españolas como internacionales. Asimismo, tuvieron lugar mesas redondas sobre cómo la oración transforma a la persona, a la familia, a la Universidad, al corazón del joven y su compromiso social, o al compromiso político. Durante los días previos, y también durante la celebración del Congreso, se organizó una intensa programación cultural, de alta calidad, en diferentes lugares de Madrid, incluyendo la propia UFV. De la mano de la Fundación V Centenario, se estrenaron mundialmente varios espectáculos de música y danza contemporánea sobre la oración y santa Teresa. La semana de actividades concluyó con una peregrinación de los participantes a Ávila, el viernes día 30. (03 de noviembre de 2015) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/es/articles/concluye-en-madrid-el-v-congreso-de-la-fundacion-ratzinger 2/2 AMERICA MAGAZINE www.americamagazine.org argomento Citazioni Università e/o professori http://americamagazine.org/issue/cardinal-turkson-earth-risk Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk *Segue il testo in originale - 15/32 - 05/11/2015 9/11/2015 Cardinal Peter Turkson: The earth is at risk, something must be done | America Magazine TH E N A TI ON A L C A T H O LIC R E V IE W DONATE SUBSCRIBE Facebook Twitter LinkedIn Cardinal Turkson: The Earth Is at Risk NEWS Nov 5 2015 12:28pm | Luke Hansen, S.J. As the Vatican makes a concerted effort to influence the outcome of the U.N. Climate Change Conference in Paris later this month, one of the leading Vatican authorities on Pope Francis’ encyclical, “Laudato Si,’” told America in an exclusive interview on Nov. 3 that the success of the meeting of world leaders is not solely in the hands of the politicians. “I would look way beyond politicians and political leaders,” said Cardinal A banner calling attention to climate change is seen in St. Peter's Square at the Vatican June 28. Some 1,500 people marched to the Peter Turkson, president of the Vatican in support of Pope Francis' recent encyclical on the Pontifical Council for Justice and environment. (CNS photo/Paul Haring) Peace. “I would look at civil society groups and look at business groups for the success of this upcoming summit.” The popular cardinal from Ghana delivered the keynote address, “Laudato si’ from Silicon Valley to Paris,” at a twoday conference at Santa Clara University that brought together leaders in religion, politics, business and science to engage in dialogue about the ecological vision of Pope Francis. Cardinal Turkson said the measure of success for the Paris summit, which begins Nov. 30, is “the extent to which people and groups are coming on board.” He noted there is substantial public awareness about “what is at stake.” http://americamagazine.org/issue/cardinal-turkson-earth-risk 1/5 9/11/2015 Cardinal Peter Turkson: The earth is at risk, something must be done | America Magazine “It is not just now a matter of politicians and political leaders and policy makers meeting to decide anything,” he explained. “But the awareness is now very well shared that the earth is at risk, and there is something that needs to be done to ensure that life on this earth is sustainable.” On Oct. 26, the presidents of several regional conferences of Catholic bishops from across the world made an appeal to the political leaders who will meet in Paris for “courageous and imaginative political leadership” that will result in a “fair, legally binding and truly transformational climate agreement.” Asked whether he believes these political leaders have the requisite courage and imagination to come to an agreement, Cardinal Turkson shifted attention to the important role of businesses in addressing climate change. “The politicians make the decision, but the implementation comes to business and how they evaluate the outcome of decisions,” he explained. “How is that going to affect their business? Is it going to promote it positively or no?” Please support our journalism. Subscribe now! The appeal from church leaders offered 10 specific policy proposals, including putting “an end to the fossil fuel era, phasing out fossil fuel emissions, including emissions from military, aviation and shipping.” Asked about U.S. responsibility for military emissions, Cardinal Turkson said the concern is basically about pollution from explosions and what is released into the atmosphere. He added that the factories that produce military hardware “may also contribute to the problem.” He acknowledged that the United States has helped broker peace in many places, and he wishes the country would “strengthen that.” “Every now and then, your politics and balance of power and influence around the world come into play,” the cardinal said. “But if all of these efforts will be balanced by a concern for peace, http://americamagazine.org/issue/cardinal-turkson-earth-risk 2/5 9/11/2015 Cardinal Peter Turkson: The earth is at risk, something must be done | America Magazine by a concern for promoting coexistence, harmony and the wellbeing of people, it would be a great thing.” In advance of his talk on Tuesday, Cardinal Turkson also offered brief comments and took questions at a press conference at the Jesuit university located 40 miles south of San Francisco. At the briefing, America asked Cardinal Turkson about Catholic institutions that have investments in fossil fuel companies and whether—in light of the urgency of the situation— traditional shareholder advocacy is still an effective strategy for change, or whether he would favor divestment. Cardinal Turkson said the Vatican has no official stance on divestment, but he has read about religious congregations in the United States that have divested from the fossil fuel industry. “That probably explains one of the tensions, one of the difficulties we had, even before the encyclical was published,” he said. “We got a lot of communication mail from businesses over here [in the United States], knowing that the publication of the encyclical was certainly going to have a negative impact on coal mining.” He mentioned Peabody Energy, the world’s largest privatesector coal company, as one of several groups who communicated their concerns to the Vatican. Initially, the shift to renewable sources “appears to be something that will bring a lot of losses to business,” the cardinal said. “But in fact those who have tried already talk about better investments, better proceeds in their shift to renewable energies.” Cardinal Turkson acknowledged diverse reactions to the encyclical, and he emphasized that Pope Francis has called for dialogue and several times used the image of a polyhedron “to simply say when we are dealing with an issue that involves all of us.” We need people coming from “different points of view,” he said. He expects religion, science, business and others to contribute. “It is a question of inviting all stakeholders to the table to see we are having a problem” with the sustainability of the earth, he said. “Let’s think together.” He said the Pope Francis’ invitation to dialogue has been “well received.” “Cardinal Dolan from New York tells me about 12 businessmen who want to take the pope on his word and come to Rome to engage the pope in dialogue about what he has suggested,” said Cardinal Turkson. He added that the Pontifical University of the Holy Cross in Rome will host an event in February that will bring business persons from around the world “to come together to see if we can find a solution to a very common problem about our earth, our common home.” In writing the encyclical, Pope Francis “inserted himself in a whole long tradition of social concern” about the environment and the poor, explained Cardinal Turkson. http://americamagazine.org/issue/cardinal-turkson-earth-risk 3/5 9/11/2015 Cardinal Peter Turkson: The earth is at risk, something must be done | America Magazine At the same time, he said, Pope Francis has admitted that one of the “difficulties” of the encyclical was about “how to evaluate” the scientific evidence related to climate change. For the encyclical, according to Cardinal Turkson, the Holy Father relied on U.N. reports produced by over 800 scientists. Pope Francis “does appeal to science but he appeals to science essentially as a pastor, not as a scientist,” the cardinal explained. “It is not to say the last word or to become an arbiter of the fruit of scientific research, but to demonstrate the fact that the earth is suffering some kind of abusive treatment and needs to be paid attention to.” Asked about the role of Silicon Valley in the global conversation about climate change, Cardinal Turkson said that area has become “an icon for technological growth and development.” His presence here for the talk, he said, is based on the belief that “there is a lot that Silicon Valley can do to help the world leaders as they go to Paris.” On the question of whether the tech industry has thought enough about the environmental costs of its goods, the cardinal said it is difficult to know what is adequate. “What I can say, however, is that there is the awareness being created in several business schools and several business centers that concern should not be so much about how much people make but what impact they make,” he said. At several occasions during the press conference, Cardinal Turkson returned to this particular line from “Laudato Si’”: “What kind of world do we want to leave to those who come after us, to children who are now growing up?” “And with that passionate appeal,” he said, Pope Francis invites us to seriously look at what he calls integral ecology, “the inseparability between the concern for the earth and concern for the poor.” log in or register to post comments RECENTLY BY LUKE HANSEN, S.J. Abbot Schröder: The Synod Needed a Historical Perspective (October 28, 2015) Archbishop Durocher: Address Violence against Women, Empower Women in the Church (October 23, 2015) Bishop George Murry Discusses Synod Process, Supports More Lay Involvement (October 20, 2015) California Bishop Voices Support for the Ordination of Women (September 18, 2015) ‘We Have a Lot of Work to Do’ (February 4, 2015) RECENTLY IN NEWS Kennedy Calls Funding for Mental Health, Addiction Treatment a 'Moral Imperative' (November 6, http://americamagazine.org/issue/cardinal-turkson-earth-risk 4/5 GONEWS http://www.gonews.it 06/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.gonews.it/2015/11/06/economia-positiva-sostenibilita-sociale-ed-economica-come-virtu-dimpresa/ ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa - 16/32 - 10/11/2015 [ Carmignano ] ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa | gonews.it martedì 10 novembre 2015 13:02 HOME PRATO PISTOIA << INDIETRO ‘Economia positiva’, sostenibilità sociale ed economica come virtù d’impresa 06 novembre 2015 16:37 Economia e Lavoro Carmignano Economia positiva, ossia un nuovo modello economico nel lungo periodo fondato sulla sostenibilità sociale ed ecologica quale parte integrante dell’etica di impresa: può un Paese misurarsi, al di là del PIL, sul benessere della sua società e delle sue stesse imprese? Su questo tema si interrogano giovani imprenditori, dirigenti e professionisti che domani saranno impegnati alla Villa Medicea di Artimino nella giornata di studi dell’ottava edizione di Artes et Ethica. Il tema, ispirato dall’ultima Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”, vedrà tra i protagonisti Giorgio Merletti (presidente nazionale di Confartigianato). Saranno presenti anche Antonio Porras (teologo della Pontificia Università della Santa Croce), Paolo Pugni (consulente aziendale milanese) e Paolo Ermini (giornalista, direttore del Corriere Fiorentino) con Massimo Marianeschi, presidente di Artes. Modera Giorgio Fozzati, direttore di Artes. Nel pomeriggio la parola passerà a Lorenzo Petretto (Direttore dell’Incubatore Tecnologico di Firenze) e Mauro Zoppini (Presidente di MPF Group e creatore del marchio Zoppini) con la presentazione di casi aziendali e best practises. Saranno presenti anche i giovani di AssoMABA (Associazione Master MABA Alumni). “Abbiamo pagato duramente gli effetti delle bolle speculative, dell’economia ‘di carta’, di una finanza frenetica e troppo disinvolta – commenta il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti . Dobbiamo tornare agli elementi costitutivi dell’uomo artigiano, dobbiamo tornare all’economia reale, ritrovare l’etica, il gusto, l’orgoglio, la fatica, la soddisfazione di costruire cose ben fatte. Serve un’iniezione di valori artigiani nel mondo del lavoro. In questo senso l’Italia, paese di antica e preziosa tradizione artigiana, può dare una grande lezione. La migliore risposta alla crisi che sta attraversando le economie di tutto il mondo viene dunque proprio dalla riscoperta dell’’essere artigiani’’. ‘Artes et Ethica’ è un percorso di formazione per studiare nuovi strumenti con cui interpretare e approfondire l’impatto etico delle decisioni e delle azioni intraprese nella professione. È organizzato e promosso dall’associazione Artes. Associazione Artes L’Associazione Toscana Ricerca e Studio ARTES nasce nel 1993 da un gruppo di professionisti, docenti universitari e imprenditori fiorentini e toscani per “contribuire all’aggiornamento e alla promozione dell’uomo nell’ambito dei rapporti tra cultura e lavoro intesi quali componenti attivi del progresso civile”. ARTES non ha fini lucro ed è un’associazione riconosciuta dalla Regione Toscana con decreto 2434 del 10 aprile 1996. Fonte: Ufficio Stampa http://www.gonews.it/2015/11/06/economia-positiva-sostenibilita-sociale-ed-economica-come-virtu-dimpresa/ 1/3 THE WASHINGTON POST www.washingtonpost.com 06/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori https://www.washingtonpost.com/news/acts-of-faith/wp/2015/11/06/why-juicy-vatican-secrets-are-getting-harder-tokeep-even-under-pope-francis/ Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep, even under Pope Francis *Segue il testo in originale - 17/32 - Acts of Faith Why juicy Vatican secrets are getting harder to keep, even under Pope Francis By Michelle Boorstein and Paul Farhi November 6 Gossip and internal politicking are so much a part of Vatican life that an old Rome joke goes: “In the Church, a secret is something you only tell one person at a time.” But this week the definition of secretspilling got blown up. Two Italian journalists — an economics reporter for a prominent newsweekly and a muckraking TV figure — published books that used extensive leaked Vatican data to show in detail the kind of financial irregularities that in the past have come out in dribbles and rumors. And the alleged findings are dramatic, from the top Vatican official whose swanky Rome penthouse was refurbished by a church charity to the Vatican pension fund’s $800 million hole, to a report that Vatican real estate is worth about seven times as much as is reported on balance sheets. Even for a place accustomed to leaks, this week produced a torrent, including surreptitiously made recordings of Pope Francis — a barrier Vaticanwatchers said had never been crossed before. For an institution long accustomed to some standard of deference, one thing is becoming clear: The Catholic Church is in a new era. “Cardinals living in fat apartments for free — we’ve known that since the dawn of time. But this is a new level of stuff spilling out. It’s the Catholic version of peoplehavetherighttoknow,” said John Allen, a longtime reporter on the Vatican and Catholicism who is associate editor of Crux, a Catholic site owned by the Boston Globe. Of the Vatican, Allen said: “I think they’re living in a world that doesn’t exist anymore.” Vatican officials obviously want to deter the kind of extensive leaks that fueled Emiliano Fittipaldi’s “Avarizia” (“Avarice”) and Gianluigi Nuzzi’s “Merchants in the Temple,” and Monday announced they’d arrested two insiders on suspicion of leaking. One was a Vatican bureaucrat and monsignor; the other an Italian PR maven called “the pope’s lobbyist.” The Vatican’s Secretariat for the Economy Thursday issued a statement about the books, saying they “appear to have included false and misleading claims” about the spending of Cardinal George Pell, the secretariat’s chair. Finally and for the avoidance of doubt about the commitment of Cardinal Pell to cost management and control, the Secretariat completed the year well below its 2014 budget and was one of the very few entities to propose a reduction in spending in 2015, the statement read. [Here’s how the Vatican state handles crime] Neither reporter, interestingly, is part of the Vatican’s extensive press corps, dozens of journalists called “Vaticanisti.” But recent years have been unusual at the Vatican, with Pope Benedict launching and then Pope Francis continuing a major effort to reform the bureaucracy — in particular the Vatican’s finances. These partnerships have brought in an unprecedented number of secular consultants from firms like McKinsey & Co., the KPMG international accounting firm and the Promontory Financial Group into the orbit of the Vatican, meaning dozens more outsiders have access to internal files, and many on the inside are stirred up in ways that might make them want public attention. Francis also created a new highlevel cardinal advisory board nicknamed C9 for the nine cardinals who are members. “There is definitely more coming out, because there are more documents to be leaked. We’ve never before had a C9 and KPMG and Promontory and mountains of studies,” said Philip Pullella, a senior Reuters correspondent in Rome for more than three decades. Leaking goes in cycles, he said. “We were in a bear market and now we’re in a bull market. Now things will get a bit more difficult [for journalists.] But things will come around again. You have to remember this is the Vatican, and Italy; we’re in the land of Machiavelli.” Despite the arrests, it’s not clear who Nuzzi and Fittipaldi relied upon, though both said their sources included clergy and lay people. Fittipaldi, who writes for the newsweekly L’Espresso, suggested that his book was made possible by the desire for more expansive reforms. “For 2,000 years the church has always tried to wash its dirty laundry behind its holy walls. And even in recent years, regardless of the announced new transparency that was supposed to wipe out economic and financial scandals, corruption and personal enrichment, the Vatican tried to keep the skeletons hidden in the closet,” he told The Post. “There are sources, especially for what concerns my book, who decided that transparency shouldn’t remain a promise. Too many scandals to uncover, even in the age of Francis, too many enemies aspiring to boycott Francis’s difficult reforms. Too many fake reforms.” There were many references in the books to COSEA, a commission Francis established a few months after his March 2013 election in order to suggest economic reforms. This is the third book on the Vatican by Nuzzi, a TV journalist who has a sensational style of writing but whose work has had a massive impact. He was a central figure in a 2012 scandal called Vatileaks, reporting from leaked documents about financial improprieties and infighting. Many Vatican watchers believe Nuzzi’s reporting on the outofcontrol bureaucracy may have in part led to Pope Benedict’s historic resignation, and the prominence at Pope Francis’s election of the topic of economic reform. Everyone knew there were power struggles, but he added concrete detail. Problems were wellknown. “These are the reasons Francis was instituting the reforms,” said John Thavis, recently retired after covering the Vatican for many years for the Catholic News Service. What’s new, Thavis and others agreed, is Francis. “He’s a highprofile newsmaker of great interest to many people because he’s doing things differently,” Thavis said. Francis said when he was elected that the Vatican’s innerworkings needed far more transparency, and he was secretly quoted — according to Nuzzi’s book — as demanding more openness after finding “unofficial budgets” that itemized money allegedly misused by Vatican officials. [Francis prepared to battle for reform, aide says] But others don’t see a dramatic change in openness. “The very positive tone of coverage [of Francis] gives an impression of openness because there’s more coverage, but there’s more coverage because there’s more interest,” said the Rev. John Wauck, a former political speechwriter who has taught communications at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome. “The only really noticeable change is the heightened [media] interest in the Vatican.” There have been some dramatic leaks in the modern church. In the 1960s a commission created by Pope John XXIII to study birth control created a report in which a majority of members recommended accepting the practice. It leaked out and was published. A year later Pope Paul VI issued the encyclical Humanae Vitae, affirming the church’s official ban on all forms of artificial contraception. Fittipaldi’s publication, L’Espresso, has published so many leaks in recent years that it’s become almost a tattle sheet for Vatican followers. L’Espresso got an early copy of a major papal document this spring, in which Francis argued about the dangers of climate change and overconsumption. It also ran a leaked letter from several cardinals complaining to Pope Francis of liberal interference in the pope’s meeting last month on family issues. Allen said the sentiment about whistleblowing is a bit different at the Vatican than for reporters covering, say, a major corporation or the White House. “From their point of view it’s not principally a matter of policy but of spiritual loyalty,” Allen said. For such leakers, “you inject a degree of moral agony or something.” ALETEIA www.aleteia.org 09/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori ! aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/ Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione *Segue il testo in originale - 18/32 - 11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano DAL MONDO Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione La nuova escalation di violenza tra israeliani e palestinesi all'ombra dei muri di separazione. P. Halaweh: "Senza giustizia non c'è sicurezza" CHIARA SANTOMIERO/ALETEIA 9 NOVEMBRE 2015 E’ la rabbia impotente contro la politica degli insediamenti dei coloni israeliani e la segregazione ad armare la mano dei giovani protagonisti di quella che i media occidentali chiamano l’Intifada “dei coltelli”. “Sarebbe ingiusto – afferma p. Aziz Halaweh, sacerdote palestinese in Italia per studiare liturgia alla Pontificia Università della Santa Croce – leggere ciò accade solo alla luce dell’attualità. Bisogna andare all’origine del problema. La gente è esasperata dalle continue provocazioni del governo israeliano e dei coloni che occupano le terre dei palestinesi“. L'Intifada è frutto dell'occupazione israeliana Anche stamattina una ragazza palestinese di 23 anni è stata uccisa dopo aver tentato di assaltare con un coltello dei soldati ad un posto di controllo nei pressi dell’insediamento ebraico di Alfei Menashe in Cisgiordania. Nella borsa di Rasha Muhammed Ahmed Ryian è stato trovato un biglietto che spiega le sue motivazioni: “Faccio questo con mente lucida, in difesa della Nazione, dei giovani e delle giovani. Non posso più sopportare quello che vedo”. Poco prima di lei era morto in un ospedale di Gerusalemme Benyamin Yaakubovic, la guardia di frontiera israeliana di 19 anni travolta da un’auto palestinese nei giorni scorsi. Dagli inizi di ottobre la nuova escalation di violenza nel conflitto che oppone da decenni israliani e palestinesi sta provocando vittime da una parte e dall’altra. Gli esperti sono cauti nel definirla “Terza Intifada”, dopo le due rivolte palestinesi avvenute http://it.aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/ 1/3 11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano nei territori occupati a partire dagli anni Ottanta. Lo slanciarsi disperato e spesso suicida verso gli obiettivi umani armati di coltello, sembrerebbe suggerire una mancanza di coordinamento degli attacchi e un carattere più spontaneo. Secondo l’intelligence israeliana, invece, una strategia esiste e fa capo agli elementi più radicali di Hamas, sfuggiti al controllo del presidente palestinese Mahmud Abbas. In ogni caso è vero che esiste una “generazione Oslo”, dal nome degli accordi di pace del 1993, che soffoca nella frustrazione di non aver conosciuto altro nella sua giovane vita che Intifada, check point, misure discriminatorie e muri di separazione. Muri che continuano a moltiplicarsi (di recente un muro è stato costruito a Gerusalemme est tra il rione palestinese di Jabal Mukaber e quello ebraico di Armon HaNatziv) e ad allungarsi, come dimostra la vicenda della valle di Cremisan, alle porte di Betlemme. Dopo nove anni di contesa giudiziaria il governo israeliano ha avuto la meglio e ha iniziato la costruzione del muro di separazione tra Israele e Palestina attraverso la valle dove sono le case e i terreni di 58 famiglie cristiane di Beit Jala, sradicando olivi secolari da cui traggono sostentamento le stesse famiglie e coinvolgendo anche un monastero e un convento salesiano. La disperazione dei cristiani di Cremisan http://it.aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/ 2/3 11/11/2015 Intifada dei coltelli: la rabbia di una generazione | Aleteia.org – Italiano La decisione della Corte suprema di Israele che ha dato il via alle ruspe è arrivata a sorpresa qualche mese dopo una precedente decisione che invece aveva dato ragione alle famiglie palestinesi e forse non vi è estranea, secondo il Patriarcato latino di Gerusalemme, la decisione del Vaticano di riconoscere lo Stato palestinese. “Si può capire, senza giustificare” ha detto il patriarca di Gerusalemme Fouad Twal a proposito dell’Intifada dei coltelli: “è la logica conseguenza dello scontento generale e della strategia di Israele che alimenta la tensione con l’ingiustizia e i muri”. “La violenza non dà frutti – concorda p. Halaweh – e non porta pace. Ma anche l’ingiustizia non porta alla sicurezza: quando finirà l’occupazione, la violenza non avrà più scuse“. http://it.aleteia.org/2015/11/09/intifada-dei-coltelli-la-rabbia-di-una-generazione/ 3/3 RELIGION CONFIDENCIAL www.religionconfidencial. com 10/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori ! http://www.religionconfidencial.com/catolicos/Renovar-Iglesia-sinonimos-creativos-doctrina_0_2597740204.html Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos y ejemplos creativos sin “aguar” la doctrina *Segue il testo in originale - 19/32 - Renovar el lenguaje de la Iglesia: sinónimos y ejemplos creativos sin “aguar” la doctrina www.religionconfidencial.com /catolicos/Renovar-Iglesia-sinonimos-creativosdoctrina_0_2597740204.html ReligionConfidencial Expertos en comunicación de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz subrayan que utilizar sinónimos y ejemplos sencillos y creativos, pueden ayudar a entender la terminología doctrinal. Daniel Arasa, vicedecano de la Facultad de Comunicación Social e Institucional de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz revela algunos de estos sinónimos que se pueden emplear de manera creativa: “La gracia de Dios es la ayuda que Dios nos da; los sacramentos son los instrumentos o canales con los que recibimos la gracia (ayuda) de Dios; la providencia es la desvelo constante de Dios por sus criaturas; la castidad es el don de sí según el propio estado de vida (casado o soltero); la expiación es la reparación por los propios errores; la mortificación es el sacrificio por un bien mayor; el pecado es la desobediencia a un Dios que nos ama, etc.” No es fácil encontrar palabras que, sin vaciar de contenido los conceptos y sin aguar la doctrina católica, expliquen términos como gracia de Dios, sacramentos, castidad, paternidad responsable, etc. “Esto implica esfuerzo y creatividad. Creo que muchas veces basta usar esas mismas palabras junto con ejemplos. Otras veces, será cuestión de usar sinónimos”, señala el profesor Arasa. Otro ejemplo: indisolubilidad del matrimonio es el amor fiel para toda la vida. Los “social media” y los medios digitales en general, nos obligan a usar un lenguaje breve y a veces simplificador. Pero buscar un lenguaje adecuado no puede implicar bajar la exigencia de la fe, sino salir al encuentro de las personas, también de no pocos cristianos, que desconocen o no entienden los términos y los conceptos de la fe cristiana. “Para ello, hay, sí, que estudiar y esforzarse por hablar con palabras sencillas, pero sobre todo hay que acudir al Espíritu Santo para pedir el don de lenguas”, matiza el vicedecano de Comunicación de la Santa Cruz. Arasa recuerda que la necesidad de adaptar el lenguaje de la fe a las personas, no es una invención del reciente Sínodo de la familia. Desde siempre la Iglesia ha querido llegar a todos con un lenguaje adecuado. Por ejemplo, la “biblia de los pobres”, fue la catequesis que los artistas cristianos de la época medieval realizaron a través de la pintura, sin omitir ninguna verdad de fe. “Creo que el Jubileo de la Misericordia, convocado por el Papa, es una gran oportunidad para mostrar con hechos la bondad y la caridad que el Señor y su Iglesia tienen con los hombres. Para ello, más que hablar, hay que predicar con la propia vida. El testimonio personal es siempre lo que más atrae y el Papa Francisco nos da un gran ejemplo”, afirma Daniel Arasa. " TELE COSENZA http://www.telecosenza.it argomento Citazioni Università e/o professori https://www.youtube.com/watch?v=xSQrcpGz_q4 Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia del gender *Segue il testo in originale - 20/32 - 10/11/2015 11/11/2015 Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia del gender - YouTube IT Carica A seguire Riproduzione automatica Catanzaro: Movimento 5 Stelle, ricorso contro l'Italicum 0:03 / 1:48 1:41 Cosenza: a Villa Rendano si discute dell'ideologia del gender Scigliano: festeggiati i 30 anni dell'istituzione della parrocchia unica di Tele Cosenza Tele Cosenza Iscriviti Aggiungi a 1:47 11 visualizzazioni 999+ Condividi Altro 0 Nessuna visualizzazione Cosenza: polizia, due vicende incredibili, due arresti nella notte 0 2:30 Pubblicato il 10 nov 2015 Il prof. Pablo Requena, docente di Bioetica alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma, ha partecipato ad un interessante incontro, svoltosi a Villa Rendano, centrato sull'ideologia del gender. La tematica, molto delicata, è di grande attualità, alla luce dei recenti dibattiti sulla lotta all'omofobia e per il riconoscimento dei diritti alle coppie gay. Il cattolicesimo non è e non può essere omofobo, è stato di Tele Cosenza Nessuna visualizzazione di Tele Cosenza Nessuna visualizzazione Cosenza: il Movimento 5 Stelle si prepara per le amministrative 1:47 di Tele Cosenza Nessuna visualizzazione Catanzaro, 18enne ucciso in pieno centro MOSTRA ALTRO 2:11 di Corriere della Calabria 3.768 visualizzazioni Tutti i commenti Catanzaro: Regione Calabria, terminato il trasferimento alla Cittadella di Tele Cosenza I commenti sono disabilitati per questo video. 1:53 Nessuna visualizzazione Cosenza: inizia questa sera il “Divino Jazz” di Altomonte 1:50 di Tele Cosenza 3 visualizzazioni Cosenza: nuovi servizi al Museo dei Brettii e degli Enotri 1:31 di Tele Cosenza 1 visualizzazione Cosenza: le suggestioni del mito di Alarico nel film “La notte prima” di Tele Cosenza 2:16 8 visualizzazioni Cosenza: inaugurata la mostra di Giuseppe Gallo 1:33 di Tele Cosenza 3 visualizzazioni Brancaleone: maltempo, la Locride è in ginocchio 1:07 di Tele Cosenza 206 visualizzazioni Cosenza: la Festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale 1:34 di Tele Cosenza 81 visualizzazioni Cosenza: assegnati i premi cultura “Dante Alighieri” 1:53 https://www.youtube.com/watch?v=xSQrcpGz_q4 di Tele Cosenza 21 visualizzazioni 1/2 AVVENIRE www.avvenire.it 16/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - RADIO VATICANA: http://it.radiovaticana. va/news/2015/11/16/il_papa_nomina_due_parroci_come_vescovi_di_cremona_e_pavia/1187162 - INTELLIGO NEWS: http://www.intelligonews.it/articoli/16-novembre-2015/33171/amo-fare-il-papa-come-un-parrocoe-francesco-nomina-due-parroci-vescovi-di-cremona-e-pavia - ITALIA OGGI: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp? preview=false&accessMode=FA&id=2036246&codiciTestate=1&sez=giornali - ABRUZZO TV: http://abruzzo.tv/news/2015/11/17/camerino-un-sacerdote-camerte-nominato-vescovo-di-cremona/ - 21/32 - 16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi | Chiesa | www.avvenire.it Chiesa Le nomine Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi 16 novembre 2015 Papa Francesco nomina altri due parroci alla guida delle diocesi di Cremona e Pavia. Vanno infatti in pensione, a 75 anni, Dante Lanfranconi e Giovanni Giudici. Diventa vescovo di Cremona Antonio Napolioni, sinora parroco della parrocchia di San Severino Vescovo in San Severino Marche, mentre diventa vescovo di Pavia Corrado Sanguineti, sinora parroco delle parrocchie di San Colombano in Vignale e di San Martino del monte in San Colombano Certenoli. Monsignor Sanguineti è nato a Milano il 7 novembre 1964. Nel 1983 è entrato nel Seminario vescovile seguendo i corsi alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione parallela di Genova, dove ha conseguito il baccellierato in teologia. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 30 ottobre 1988 per la diocesi di Chiavari. Da sacerdote ha frequentato il Pontificio Istituto Biblico di Roma, conseguendo la licenza in scienze bibliche e laureandosi in teologia alla Pontificia Università della Santa Croce. Ha svolto diversi incarichi pastorali nella diocesi di http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx 1/3 16/11/2015 Cremona e Pavia, due parroci guidano le diocesi | Chiesa | www.avvenire.it Chiavari. Dal 2013 ad oggi è parroco delle parrocchie di san Colombano in Vignale e di san Martino del Monte in San Colombano Certenoli, e prevosto della cattedrale di N.S. dell’Orto; dal 2005 ad oggi è direttore e docente dell’Istituto di scienze religiose “Mater Ecclesiae” di Chiavari, provicario generale, membro del Consiglio presbiterale diocesano, del Collegio dei consultori e del Consiglio pastorale diocesano. Inoltre, è docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione di Genova; incaricato diocesano per la formazione del clero; presidente della consulta per la cultura; referente diocesano del “Progetto Culturale” della Cei e prefetto degli studi del Seminario diocesano. Monsignor Napolioni è nato a Camerino, provincia di Macerata e arcidiocesi di CamerinoSan Severino Marche, l’11 dicembre 1957. Dopo la maturità classica e due anni di giurisprudenza all’Università Statale di Camerino, è entrato nel Seminario regionale di Fano, dove ha compiuto gli studi ecclesiastici. Ha proseguito la formazione accademica a Roma, presso la Pontificia Università Salesiana, conseguendo il dottorato in teologia, con specializzazione in pastorale giovanile e catechetica. È stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1983 per l’arcidiocesi di Camerino San Severino Marche. È stato direttore dell’Ufficio catechistico diocesano dal 1983 al 1993; assistente ecclesiastico regionle Agesci dal 1986 al 1992; assistente ecclesiastico regionle Agesci dal 1986 al 1992; assistente nazionale Agesci dal 1992 al 1998; vicario episcopale per la pastorale dal 1991 ad oggi; vicerettore del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI”, in Ancona, dal 1993 al 1998; rettore del Seminario Regionale Marchigiano dal 1998 al 2010; direttore del Centro regionale vocazioni delle Marche dal 2006 al 2010; dal 1993 ad oggi è docente di teologia pastorale e catechetica nell’Istituto marchigiano di Ancona; docente di teologia pastorale e catechetica nel Pontificio Istituto di pastorale della Pontificia Università Lateranense dal 1993 al 2001. © riproduzione riservata http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-nomina-due-nuovi-vescovi.aspx 2/3 REPUBBLICA.IT parma.repubblica.it 16/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2015/11/16/news/oltre_il_giardino-127538851/ Oltre il Giardino *Segue il testo in originale - 22/32 - 17/11/2015 OLTRE IL GIARDINO - Repubblica.it RICERCA TITOLO Home Finanza con Bloomberg Calcolatori COMMENTI Finanza Personale Osserva Italia 0 Tweet Consiglia 0 UTENTI REGISTRATI MARKET OVERVIEW Alberto Statera Mercati Era già chiaro che Papa Francesco, se vuole vincere la guerra per bande delle porpore nei suoi palazzi, deve seguire soprattutto l’olezzo dello sterco del diavolo. I libri di Fittipaldi e Nuzzi ne sono l’ennesima documentata conferma: lo Ior, le risorse finanziarie del Vaticano (e i relativi privilegi) sono l’epicentro dello scontro che giorno dopo giorno cambia fronti anche tra i nuovi dignitari scelti da lui. Ma c’è anche dell’altro a rendere il cammino verso la Chiesa povera invocato da Francesco una parete verticale che sembra impossibile da scalare: le chiese nella Chiesa, cioè i movimenti laicali, che si configurano spesso come una sorta di massonerie settarie, integraliste, affamate di potere e denaro. Le più importanti e attive nella politica e nell’economia sono l’Opus Dei, Comunione e Liberazione con l’annessa Compagnia delle Opere, i Legionari di Cristo, i Focolari, Rinnovamento nello Spirito Santo, Comunità di sant’Egidio e Neocatumenali. Queste chiese nella Chiesa sono composte di prelati e laici, cresciute con la valorizzazione del laicato stabilita dal Concilio Vaticano II e diventate potentissime lobby, come le definisce Carlotta Zavattiero in una sua recente inchiesta. Sono laici, ad esempio, il 98 per cento degli aderenti all’Opus Dei, alcuni di loro protagonisti di grandi scandali finanziari. Comunione e Liberazione, con il suo braccio economico della Compagnia delle Opere, si distingue per l’aggressività economica e politica, anch’essa produttrice di scandali e di opache e disastrose sponsorizzazioni politiche, come quella dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Nei giorni del Conclave Cl dava per scontato che il successore di Benedetto XVI sarebbe stato l’arcivescovo di Milano, vicino al movimento. Tanto che nel comunicato inviato pochi minuti dopo l’elezione di Bergoglio la Cei salutava Scola come erede di Pietro. Più che ai cattolici di base questi movimenti sono interessati al potere, agli affari e all’insano intreccio tra religione e politica. O alla carriera e alle fortune dei propri “fedeli”. L’Opus Dei opera in 68 paesi e ha 85 mila membri. In tutti i paesi è penetrata nella vita economica e finanziaria. La Zavattiero mette in fila alcune delle attività: dalle residenze universitarie della Fondazione Rui, le case editrici come la Ares, le grandi banche come il Santander, i potenti network di professionisti, gli atenei come la pontificia università della Santa Croce o il Campus biomedico di Roma. La Business School dell’università di Navarra, con sedi a Madrid e Barcellona, è al secondo posto nel mondo fra le scuole di specializzazione in amministrazione d’impresa. Sullo Ior si sono combattuti e continuano a combattersi l’Opus Dei e i Cavalieri di Colombo, la più grande organizzazione americana di mutuo soccorso, con quasi due milioni di soci e, tra l’altro, la proprietà di una grande compagnia di assicurazioni, che si definisce il braccio destro della Chiesa. Promotrice di campagne conservatrici, ha un ruolo più che attivo nella mischia vaticana. Tempo fa Papa Francesco ha riconosciuto ufficialmente gli esorcisti, i 250 antagonisti del demonio riuniti nell’associazione internazionale di padre Gabriele Amorth. Forse già prevedeva di avere bisogno urgente del suo esorcista personale argentino, Carlos Alberto Mancuso, per sconfiggere il demonio del Vaticano. [email protected] Sopra, Javier Echevarría Rodríguez attuale Prelato dell’Opus Dei (16 novembre 2015) © RIPRODUZIONE RISERVATA Portafoglio STRUMENTI OLTRE IL GIARDINO Lo leggo dopo Listino Materie prime Lista completa » Titoli di stato FTSE MIB 22.185,13 +1,71% FTSE 100 6.260,06 +1,85% DAX 30 10.918,62 +1,92% CAC 40 4.917,07 +2,35% SWISS MARKET 8.909,28 +2,09% 17.483,01 +1,38% 4.984,62 +1,15% 22.264,25 +1,15% DOW JONES NASDAQ HANG SENG CALCOLATORE VALUTE 1 Euro Dollaro USA 1 EUR = 1,07 USD Seguici su STASERA IN TV 20:30 23:10 Italia Romania 21:15 23:20 Il più grande pasticcere Stagione 2 Ep. 4 21:10 23:15 I misteri di Laura Stagione 1 Ep. 5 21:10 23:50 The Day After Tomorrow L'alba del giorno dopo Guida Tv completa » CLASSIFICA TVZAP SOCIALSCORE 1. X Factor 83/100 ilmiolibro Mi piace ebook EBOOK A 0,99 Il pomodoro va rispettato di Alfonso Celotto LIBRI E EBOOK "LA VIA DI DAMASCO ANZI PER PISA" di SIMONE CARLO RAPINI Consiglia Iscriviti per vedere cosa consigliano i tuoi amici. 0 Tweet Pubblicare un libro Concorso di Poesia Concorso saggistica "Keywords" http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2015/11/16/news/oltre_il_giardino-127538851/ 1/2 UNIVERSITY OF NOTRE DAME http://news.nd.edu/ 17/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori ! http://news.nd.edu/news/62620-center-for-ethics-and-culture-fall-conference-to-explore-religious-freedom/ Center for Ethics and Culture fall conference to explore religious freedom *Segue il testo in originale - 23/32 - Notre Dame News Center for Ethics and Culture fall conference to explore religious freedom Notre Dame News [link: /news/authors/notredamenews/] [link: #] Like 0 Tweet November 17, 2015 2 The University of Notre Dame Center for Ethics and Culture [link: http://ethicscenter.nd.edu/] will host a debate on Dignitatis Humanae and Church doctrine in commemoration of the 50th anniversary of the Second Vatican Council’s Declaration on Religious Freedom. The event is part of the center’s 16th annual fall conference Nov. 1921, titled “For Freedom Set Free [link: http://ethicscenter.nd.edu/programs/fall conference/2015fallconference/] ,” and the 201516 Notre Dame Forum [link: http://forum.nd.edu] . Keynote speakers at the conference will include French philosopher and Ratzinger Prize winner Remi Brague, and Alasdair MacIntyre [link: http://philosophy.nd.edu/people/alasdairmacintyre/] , senior fellow of the Center for Ethics and Culture. This year’s de Nicola Family Colloquy will take up the question, “Vatican II’s Declaration on Religious Liberty: Revision, Reform, or Continuity?” Thomas Pink, professor of philosophy at King’s College London, and Rev. Martin Rhonheimer, professor of philosophy at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, will discuss the proper interpretation of Dignitatis Humanae and whether the document represents a change in Church policy, practice or doctrine. The event, which is open to the public, will take place at 8 p.m. Friday (Nov. 20) in the McKenna Hall Auditorium at the University of Notre Dame. “We are honored to be joined by such eminent scholars for this important conversation,” said O. Carter Snead [link: http://law.nd.edu/directory/ocartersnead/] , center director and professor of law at the Notre Dame Law School [link: http://law.nd.edu] . “The de Nicola Family Colloquy is one of the signature events of the center’s annual fall conference, where leading scholars from around the world — both Catholic and those from other faith traditions — come together to grapple with vexed and pressing questions of ethics, culture and public policy today.” Other presentations during the fall conference will engage questions of religious freedom, including a panel discussion on the freedom of religious institutions with Rev. Thomas Joseph White, O.P., Dominican House of Studies; Michael Moreland, Villanova Law School; and Richard Garnett, Notre Dame Law School. Rev. Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., Custos of the Holy Land, will talk on the state of religious freedom in the Middle East; and the schedule includes panels on the theory and jurisprudence of religious liberty in America today. Rev. Julián Carrón, president of the worldwide Catholic lay movement Communion and Liberation, will deliver the closing keynote address. A full conference schedule is available at the Center for Ethics and Culture’s website [link: http://ethicscenter.nd.edu/programs/fallconference/2015fallconference/] . All lectures are free and open to the public, and are located in McKenna Hall. This year’s fall conference is part of the 201516 Notre Dame Forum, “Faith, Freedom and the Modern World: 50 Years After Vatican II,” which commemorates the 50th anniversary of the publication of pivotal documents of the Second Vatican Council that have particular significance today. Established in 2005 by University President Rev. John I. Jenkins, C.S.C. [link: http://president.nd.edu] , the Notre Dame Forum has featured major talks by leading authorities on complex issues related to immigration, sustainability, global health, the global marketplace, K12 education and the role of faith in a pluralistic society. Contact: Ryan Madison, CEC associate director, [email protected] [link: mailto:[email protected]] ; Laura Nash, CEC event planning program manager, [email protected] [link: mailto:[email protected]] Posted In: Campus [link: /news/category/campus-and-community/] and Faith & Service [link: /news/category/faith-and-service/] Home News Categories ND Experts All News ND in the News For the Media About Us News Categories Arts & Humanities Athletics Business DOMRADIO http://www.domradio.de/ 23/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.domradio.de/radio/sendungen/evangelium/pfr-tobias-schwaderlapp-stadt-und-kreisjugendseelsorger Pfr. Tobias Schwaderlapp *Segue il testo in originale - 24/32 - 23/11/2015 Pfr. Tobias Schwaderlapp | domradio.de WebRadio WebTV Tageskalender Pfr. Tobias Schwaderlapp © privat Stadt und Kreisjugendseelsorger Pfr. Tobias Schwaderlapp Die Freude an der Liturgie, das Interesse für Philosophie und Theologie sowie gute Vorbilder haben Tobias Schwaderlapp dazu bewogen, Priester zu werden. Heute ist er Stadt und Kreisjugendseelsorger für Köln und den RheinErftKreis und BDKJPräses im Stadtverband Köln. In New York City (USA) geboren, begann Tobias Schwaderlapp nach seinem Abitur mit der Priesterausbildung im Bonner Collegium Albertinum. Sein Theologiestudium verbrachte er in Bonn, Berkeley (California, USA) und zuletzt in Rom an der Pontificia Università della Santa Croce. Seelsorgliche Station vor und nach Diakonen bzw. Priesterweihe war DüsseldorfFlehe, Hamm und Volmerswerth, bevor Tobias Schwaderlapp ein Lizentiatsstudium an der Pontificia Università Gregoriana in Rom begann und ein Doktoratsstudium über John Henry Newman anschloss. Gleichzeitig war er Kaplan in KölnNeubrück, Rath/Heumar und Ostheim. Seit Juni diesen Jahres ist Pfarrer Schwaderlapp Präses des BDKJStadtverbands Köln und seit September als Nachfolger von Dominik Meiering Stadtjugendseelsorger von Köln, Kreisjugendseelsorger für den RheinErftKreis, Subsidiar in Köln Weiden, Widdersdorf und Lövenich sowie Rector Ecclesiae der Elendskirche St. Gregorius im Elend. Privat spielt er Geige, geht joggen und liebt Filme. Sein Traum ist, einmal in der Produktion eines großen http://www.domradio.de/radio/sendungen/evangelium/pfr-tobias-schwaderlapp-stadt-und-kreisjugendseelsorger 1/2 ACTON www.acton.org 26/11/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home. html In Dialogue With Laudato Si’: Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? * Segue il testo in originale - 25/32 - 30/11/2015 In Dialogue With Laudato Si': Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? | Acton PowerBlog New to Acton? Visit DiscoverActon.org In Dialogue With Laudato Si’: Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? Thursday, November 26, 2015 By Marc Vander Maas In his encyclical Laudato Si’, Pope Francis appeals for “a new dialogue about how we are shaping the future of our planet. We need a conversation which includes everyone, since the environmental challenge we are undergoing, and its human roots, concern and affect us all.” (n. 14) The encyclical also calls for “broader proposals” (n. 15), “a variety of proposals” (n.60), greater engagement between religion and science (n. 62) and among the sciences (n. 201), and bringing together scientifictechnological language with that of the people (n. 143). In this spirit of dialogue and engagement, the Acton Institute is organizing a halfday conference1 around the question, “Can free markets help us care for our common home?” The first session will examine the theological and philosophical foundations of Laudato Si’ while the second will look at specific economic, social and environmental issues from various perspectives, such as finance, agriculture and natural resource management. The conference will attempt to carry out the encyclical’s call for open and honest discussion of these and related areas, taking into account the principles of Catholic social teaching, Christian anthropology and stewardship, and the insights of natural and social sciences. Below, Acton President Rev. Robert A. Sirico offers his personal invitation to the conference, which takes place in Rome at the Pontifical University of the Holy Cross on December 3, 2015. 2 In Acton's Book Shop: Catholicism, Ecology, and the Environment: A Bishop's Reflection2 Is modern environmentalism compatible with Christianity? Bishop Dominique Rey provides answers to this critical question in this theological reflection on the relationships among God, man, and nature. More than a critique of secular environmentalism’s idolatry of nature, Rey’s primary purpose is to show Catholics and other Christians how they can view the environment in a way consistent with sacred Scripture, tradition, and magisterial teaching. Drawing on Scripture, the insights of Church Fathers, and recent magisterial teaching on ecological issues, Rey stresses that if http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home.html 1/2 30/11/2015 In Dialogue With Laudato Si': Can Free Markets Help Us Care For Our Common Home? | Acton PowerBlog we lose a correct understanding of man’s relationship to God and how that relationship shapes man’s selfunderstanding, then our capacity to think coherently about ecological subjects corrodes. Visit the official website at www.catholicenvironment.com3 Links 1. http://www.acton.org/event/2015/dialoguelaudatos%C3%ACcanfree marketshelpuscare 2. http://shop.acton.org/catholicismecologyandtheenvironmentabishops reflection.html?SID=7p7vjrgl02343i8p2beidt9sr2 3. http://www.catholicenvironment.com http://blog.acton.org/archives/83665-in-dialogue-with-laudato-si-can-free-markets-help-us-care-for-our-common-home.html 2/2 RADIO VATICANA www.radiovaticana.org 01/11/2015 argomento Interviste ! http://www.news.va/it/news/papa-messa-al-verano-per-tutti-i-santi-don-maspero Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi *Segue il testo in originale - 26/32 - Giornata santificazione universale. Don Maspero: solo Dio ci fa santi Nella solennità odierna di Tutti i Santi, ricorre anche anche la Giornata della santificazione universale. L’evento, ideato dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta fondatore del Movimento Pro-Sanctitate, ha l’obiettivo di far comprendere come la vera santità sia alla portata di tutti e non invece un ideale astratto impossibile da raggiungere. Federico Piana ne ha parlato con don Giulio Maspero, teologo, docente alla Pontificia Università della Santa Croce: 0:00 R. – La santità è opera di Dio quindi non è una cosa che facciamo noi. Quando pensiamo che la santità sia qualcosa di inarrivabile è perché identifichiamo la santità col fare alcune cose molto difficili, un po’ come se i santi fossero dei “Rambo”, dei supereroi dei film… E invece non è così, nella santità è Dio che agisce. Solo Dio è santo. E’ un’osservazione biblica molto molto chiara: la santità è un attributo che è solo di Dio in un certo senso. In ebraico il senso dell’espressione che è “kadosh” è proprio “separato”, quindi solo Dio è santo, noi non siamo santi. Un po’ come quando il giovane ricco incontra Gesù e lo chiama “maestro buono” e Gesù gli dice: “Perché mi chiami buono? Solo Dio è buono”. Il punto è partire da Dio. Dio ci fa santi ed è opera sua. Quindi è facile proprio perché è qualcosa che Dio ci dona e allora il santo non è una persona perfetta, è una persona che ha scoperto la via della felicità perché ha scoperto che là dove lui ha i limiti Dio entra. D. – E’ possibile che luogo per la nostra santificazione sia il nostro quotidiano, le nostre cose piccole, il nostro lavoro? R. – Assolutamente sì. Proprio perché è opera di Dio, anche quando si parla di virtù eroiche, tuttora i processi di canonizzazione e identificazione devono riconoscere questo: riconoscono un’azione che è superiore alle forze umane, che solo Dio può compiere in qualche modo, quindi riconoscono la presenza di Dio. Allora, la santità è amicizia con Dio, è la presenza di Dio nella nostra vita e quindi nella nostra vita intera. Noi possiamo lavorare, alzarci domani mattina, lunedì - è sempre un po’ difficile alzarsi lunedì mattina! - e andare a lavorare da soli o andare a lavorare con Dio, con Gesù, con la Madonna. E possiamo cucinare, preparare le cose di cui abbiamo bisogno da soli, oppure con Gesù. Possiamo farlo perché ci sentiamo obbligati, possiamo farlo sbuffando, possiamo guidare la macchina andando al lavoro dicendo, così, qualche insulto ogni tanto a chi ci taglia la strada, oppure possiamo cercare di fare queste cose in compagnia di Dio, farle bene, per le persone che amiamo, farle con amore, trasformando veramente tutto. Ci sono tante strade che portano alla santità. A Joseph Ratzinger una volta chiesero quante strade esistevano per incontrare Dio e quindi per diventare santi e lui rispose: “Tante quanti sono gli uomini”. Quindi c’è chi si sente chiamato ad andare missionario, ad andare in monastero e c’è chi si sente chiamato al matrimonio… Papa Francesco sta insistendo molto su questo punto: c’è una vocazione al matrimonio, il matrimonio è un cammino di santità. La vita quotidiana, la vita qui è una vita eroica. Quante madri sono altroché sante d’altare, quanti papà sopportano, si sacrificano, lottano, sono altroché santi d’altare. Non hanno fatto cose che risuonano, non sono andati in Africa, non hanno fatto grandi viaggi però hanno saputo voler bene ai loro figli, vivere per loro, hanno saputo tacere, hanno saputo parlare… Quante storie di un eroismo quotidiano bellissimo che scoprono la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita e quindi trasformano, come diceva san José Maria, la prosa quotidiana in endecasillabi eroici: cioè, la nostra vita quotidiana può diventare da prosa una poesia d’amore magnifica. CANÇAO NOVA NOTÍCIAS http://noticias.cancaonova. com 05/11/2015 argomento Interviste https://www.youtube.com/watch?v=0I_JUapGjVY A verdade dos supostos vazamentos de denúncias no Vaticano * Segue il testo in originale - 27/32 - TV CANÇAO NOVA 5 novembre 2015 https://www.youtube.com/watch?v=0I_JUapGjVY AVVENIRE www.avvenire.it argomento Interviste http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx Il peccato non è un mito * Segue il testo in originale - 28/32 - 06/11/2015 30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it Cultura INTERVISTA Il peccato non è un mito Andrea Galli 6 novembre 2013 «Certi nuovi teologi mettono in dubbio il peccato originale, che è la sola parte del cristianesimo che può essere veramente provata». Così scriveva più di un secolo fa, con il suo gusto del paradosso, Gilbert Keith Chesterton. E così la pensa don Giuseppe TanzellaNitti, ordinario di teologia fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce., anche sulla scorta del dibattito fra Vito Mancuso e Pierangelo Sequeri che «Avvenire» ha ospitato lo scorso 27 ottobre. Professor TanzellaNitti, il peccato originale è da considerarsi un accadimento misterioso avvenuto nella storia o un mito pedagogico che la Chiesa ha elaborato per spiegare l’inclinazione al male dell’uomo e non è da riferirsi a un fatto reale? «L’esistenza di un peccato all’origine del genere umano si accorda con quanto l’uomo può verificare empiricamente, nella storia dei popoli e nella sua esistenza personale. È paradossale che un essere intelligente, capace di pensiero filosofico e di progresso tecnicoscientifico, che se volesse potrebbe impiegare le proprie risorse e la propria intelligenza per aumentare la qualità di vita dei popoli, eliminando tante sofferenze e cooperando come in una sola famiglia, applichi invece il suo genio e la sua razionalità per combattere, distruggere, umiliare e uccidere. Non si tratta di un retaggio della nostra biologia animale: ad essere onesti è molto di peggio. Non è pura bestialità, ma intelligenza che concepisce il male e lo persegue razionalmente. Qualcosa non funziona in noi. Mentre gli altri animali suonano sempre con lo http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 1/4 30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it stesso registro, noi siamo capaci di interpretare le note più sublimi e quelle più ignobili. Qualcosa è misteriosamente avvenuto alle origini e qualcosa continua ad avvenire in ognuno di noi: siamo depositari di una promessa maggiore di quanto siamo capaci di mettere in pratica. Il testo sacro può essersi servito anche del linguaggio del mito per trasmettere questa verità originaria, ma essa rimane tanto reale quanto l’esperienza quotidiana di ciascuno, come già osservava il poeta pagano Ovidio: video meliora proboque, deteriora sequor». Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma però che «la dottrina della Chiesa sulla trasmissione del peccato originale è andata precisandosi soprattutto nel V secolo, in particolare sotto la spinta della riflessione di sant’Agostino contro il pelagianesimo». Uno potrebbe dire che la fondazione biblica di questa verità è debole e la Chiesa ci abbia ricamato sopra. È normale che in alcune epoche possa esserci sproporzione fra lo sviluppo teologico di una dottrina e la sua controparte biblica, perché la prima dipende dal contesto storico in cui ci si muove. Ed è normale che la riflessione sul peccato e sulla redenzione sia maggiore nel cristianesimo che non nell’ebraismo, perché è Cristo ad aver vinto il peccato sulla croce. Oltre a Genesi 3, l’idea che “il peccato è entrato nel mondo” è nota ai libri sapienziali, alla Lettera ai Romani, ma soprattutto Gesù ci fa capire che "in principio non era così". Nel parlare del peccato originale, la Scrittura parla anche, in modo paradigmatico, del peccato in genere, indicando il mistero di chi, rifiutando Dio, vuol mettersi al Suo posto. La dottrina sul peccato originale va vista entro l’intera realtà, drammatica, del peccato, non qualcosa che possiamo estrarre e misurare con le pinzette da laboratorio. Il Magistero va considerato nel suo insieme, con la dovuta ermeneutica. La presentazione autorevole oggi più fruibile circa l’esistenza di un peccato di origine è quella offertaci dalla Gaudium et spes al numero 13, che invito a rileggere con attenzione. È giusto dire che con il peccato originale nasciamo tutti http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 2/4 30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it “peccatori” e che ogni bimbo nasce in uno stato di “inimicizia con Dio”? Si tratta di capirsi sul significato dei termini. Il termine inimicizia pone l’enfasi sulla gravità del peccato, in genere, e non intende umiliare nessuno, tanto meno i bambini che sono sempre creature predilette da Dio. L’inimicizia fa riferimento alla colpa (che non c’è nel peccato originale storicamente trasmesso) piuttosto che alla pena. Se la colpa (rifiuto di Dio) può causare inimicizia, la pena (beni perduti) causa piuttosto misericordia come lo stesso linguaggio comune ci ricorda. La storia dei nostri peccati, e dunque anche del peccato originale, più che rivelare l’ira di Dio, rivela la sua misericordia». Qual è il grado di assenso che è richiesto a un cattolico riguardo al peccato originale? Detto altrimenti, si può essere cattolici e non credere al peccato originale nei termini in cui è definito dal Magistero? «Il peccato originale non compare nei Simboli della fede, ma viene considerato fra gli insegnamenti contenuti esplicitamente nella Rivelazione, al pari dei dogmi cristologici: così lo ha inteso la Chiesa nei secoli e così lo intende ancora il documento del 1998 della Congregazione per la dottrina della fede Inde ab ipsis primordiis. A questo tipo di insegnamenti (il primo e più importante dei tre tipi indicati da quel documento) ogni fedele deve assentire con fede teologale. Il nucleo della verità da credere è ben espresso dal citato passo della Gaudium et spes, il numero 13: il peccato ha fatto ingresso storicamente nel mondo a motivo di una libertà male esercitata da parte dell’uomo e ciò ha recato con sé delle conseguenze. L’esegesi biblica e le nostre conoscenze paleoantropologiche ci aiuteranno, se possibile, ad esplicitare meglio il contesto di quanto crediamo, ma non rimuoveranno la sua necessità per comprendere quale sia la nostra condizione storica di fronte a Dio. Dove ciò sia avvenuto, quando e come; o quali precise conseguenze abbia determinato sulla nostra natura, se facendoci perdere qualcosa che già avevamo o impedendoci di ottenere ciò a cui eravamo chiamati, il Magistero solenne della http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 3/4 30/11/2015 Il peccato non è un mito | Cultura | www.avvenire.it Chiesa non lo definisce e la teologia può esplorarlo solo fino ad un certo punto. Appartiene al mistero delle origini, come il mistero della stessa creazione. Un mistero che può esserci solo narrato». © riproduzione riservata Condividi 31 (#) (#) (#) http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologo-tanzella-nitti-il-peccato-non-e-un-mito-.aspx 4/4 EL COMERCIO.ES www.elcomercio.es 07/11/2015 argomento Interviste ! “En crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas” *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: GESTIÓN: http://gestion.pe/empleo-management/antes-se-tenia-cuatro-horas-responder-ahora-estrategia-va-desdeprimer-minuto-2148358 - 29/32 - PORTAFOLIO /6 / finanzas personales & management el comercio / sábado 7 de noviembre del 2015 La en t re v is t a SANTIAGO DE LA CIERVA. El especialista en comunicación corporativa, invitado por la Universidad de Piura, analiza el comportamiento que deben tener las empresas para salir bien libradas de una crisis y no generar una más grande. “en crisis uno reacciona tal como es, sin fachadas” JULIO ESCALANTE texto julio escalante rojas Así como las acciones de prevención pueden amortiguar el impacto de un terremoto, las estrategias de las compañías deben apuntar a que las posibilidades de que surjan crisis se reduzcan y si suceden se sepa cómo responder. El español Santiago de la Cierva, especialista en gestión de crisis, dice que la solución parte del liderazgo en la organización. ¿Cómo pueden estar preparadas las empresas y adelantarse a las crisis? Algunas no aprenden de sus errores y los repiten, pero hay un grupo de empresas muy inteligentes que son las que aprenden de los errores de otros. Son capaces de estar muy atentas al entorno y preguntarse: ¿y si esto nos pasa, que haríamos? En el fondo la gestión de crisis se nutre de casos pasados de compañías grandes o pequeñas. ¿Superar una crisis en la empresa depende de un área específica, del gerente general o de una consultora externa? Para superar una crisis lo fundamental es que los líderes sean capaces de entender cuál ha sido el problema y cuál es su deber ante los perjudicados. La solución de la crisis pasa por un liderazgo firme que tome las decisiones según criterios de largo plazo y criterios éticos. Los consultores externos de crisis pueden ayudar en lo puramente mecánico: hay que Cuando se habla de que la crisis entre una minera y una comunidad ha surgido por falta de comunicación, ¿está fallando la gestión o hay asuntos que escapan al control de las empresas? En general, con las grandes empresas que explotan recursos naturales se dice que ha faltado relación y comunicación con las comunidades, pero en el fondo es un Las crisis no son problemas de comunicación, son problemas de gobierno”. Sin un liderazgo fuerte no se podrán encontrar las causas reales ni las soluciones”. problema de dirección. Es decir, de saber cuál es la estrategia de mi negocio para buscar el beneficio social, porque ninguna empresa puede trabajar en un entorno hostil. Son las empresas las que tienen que transformar los entornos, pero eso requiere tiempo, esfuerzo, inteligencia y recursos. ¿Cuánta distancia hay entre las soluciones a crisis en el sector privado y en el público? El Gobierno parece tenerlas a diario. Ambos tienen que aprender experiencias del otro. En el sector público suceden más crisis por falta de rigurosidad y de una visión de lar- En las empresas existen diferentes grados de sanción. No se juzga igual a un empleado que al gerente general. El gerente tiene más responsabilidades y es pagado de acuerdo con ello, y eso es algo que todos aceptamos. Pero si se aparta a alguien de ese rango es porque su tarea es también el control y la supervisión. Aunque no haya tenido parte directa en el problema, si ha fallado en la supervisión es tan responsable como el que se equivocó. go plazo, que sí puede estar en las empresas. Pero sería bueno también que las empresas trataran de entender el estado de la opinión pública y con eso intervengan más en el entorno, como hacen los políticos. Hay empresas que funcionan dentro de una burbuja. ¿Pedir perdón a clientes o colaboradores es un síntoma de debilidad? El único modo de superar una crisis que ha causado un daño moral o económico es dirigirse a los afectados y pedir perdón. En el menor tiempo y de la forma más sincera. Es importante que los directivos entiendan que los públicos están dispuestos a perdonar, pero nunca antes de que se les haya pedido perdón. Es un requisito para recuperar la confianza, y esta relación a partir de allí puede ser más fuerte que antes. Es un comportamiento humano que también se aplica a las organizaciones. Cuando surge una crisis a partir de una mala decisión, por ejemplo financiera, que le hace perder dinero a la compañía, ¿cómo recuperar la confianza de los mercados hacia esta empresa? Hay que aplicar las medidas justas, que no son las que piden los públicos airados. Gestionar crisis es La autenticidad de una disculpa se nota, no se puede ocultar en un discurso ambiguo. En las crisis uno reacciona tal como es. Uno se queda sin fachadas, y si las disculpas no son auténticas, las crisis empeoran. Perdemos credibilidad, y sin eso no podemos gestionar nada. funciones. “Cuando se produce una crisis a partir del delito de uno de sus miembros, la empresa tiene que investigar. Su función no es el castigo. Su actitud debe ser de colaboración con la ley”, apunta De la Cierva. hacer esto y luego lo otro. Pero sin un liderazgo fuerte no se podrán encontrar las causas reales ni las soluciones. Solo será un maquillaje. Las crisis no son problemas de comunicación, son problemas de gobierno. tener en cuenta las percepciones, pero ser justos. Un castigo ejemplar a un colaborador para solucionar un problema genera un problema más grande. No hay que buscar la simpatía del mercado tomando decisiones drásticas. AGENZIA ZENIT www.zenit.org argomento Interviste http://www.zenit.org/it/articles/l-informazione-ai-tempi-di-vatileaks L’informazione ai tempi di Vatileaks *Segue il testo in originale ----------------ANCHE IN: (Spagnolo): http://www.zenit.org/es/articles/la-informacion-en-tiempos-de-vatileaks (Portoghese): http://www.zenit.org/pt/articles/a-informacao-em-tempos-de-vatileaks - 30/32 - 08/11/2015 9/11/2015 L’informazione ai tempi di Vatileaks | ZENIT - Il mondo visto da Roma Il mondo visto da Roma http://www.zenit.org/it/articles/l-informazione-ai-tempi-di-vatileaks L’informazione ai tempi di Vatileaks Il prof. Giovanni Tridente, docente di etica dell’informazione alla Santa Croce, analizza il modo con cui i giornalisti stanno riportando le notizie riguardanti le attività della Santa Sede Roma, 08 Novembre 2015 (ZENIT.org) Antonio Gaspari | 781 hits Rubare documenti riservati. Registrare in maniera truffaldina commenti e reazioni del Pontefice. Trafugare e pubblicare senza autorizzazione comunicazioni e documenti segreti. Non è solo una violazione della privacy, ma si tratta di un vero e proprio reato, come ha sottolineato oggi lo stesso Francesco durante l'Angelus. Un reato che viola tutte le regole della professionalità giornalistica, sia nei metodi disonesti in cui le informazioni vengono carpite, che nella intenzione malevola dalla pubblicazione. Eppure sono veramente pochi i giornalisti che si sarebbero rifiutati di utilizzare il materiale informativo che alcune persone all’interno del Vaticano hanno trafugato e passato all’esterno. Ma veramente il giornalismo deve essere svolto oggi con gli stessi criteri di iene che non hanno scrupoli nel violare le regole professionali pur di scovare scandali e cattive notizie? Come si stanno comportando i giornalisti nei confronti di libri appena pubblicati, scritti grazie a informazioni riservate trafugate da “corvi” all’interno delle mura vaticane? ZENIT lo ha chiesto al professor Giovanni Tridente, docente di Etica dell'Informazione e Position Papers nella Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. *** Prof. Tridente, come giudica il modo in cui i giornalisti stanno affrontando il cosiddetto caso Vatileaks? Purtroppo bisogna riconoscere, nostro malgrado, che nell’odierno contesto culturale, il fine ultimo del lavoro giornalistico e del compito informativo in generale, si è un po’ sbiadito; molto spesso manca la consapevolezza che il nostro lavoro è indirizzato a delle persone, che si aspettano da noi un servizio, dal quale sperano di ricevere qualcosa di positivo. Informare è in un certo senso formare, dare alle persone dei “contenuti” - certamente nuovi - che accrescono il loro bagaglio di conoscenze rispetto a determinate questioni che li riguardano o quantomeno li interessano. Ed è proprio di questo “pubblico” così bistrattato che ci dovremmo piuttosto occupare... Per esempio, in tutto quello che sta accadendo in questi giorni, la mia preoccupazione e il mio pensiero vanno alle anime semplici dei fedeli, sparsi ovunque, che disconoscono i meccanismi della Curia Romana, del cosiddetto “Vaticano”, e possono essere indotti allo scoraggiamento e alla delusione. Certamente, le cose - anche quelle che fanno male - bisogna raccontarle, ma con professionalità, puntando a fare in modo che il mio pubblico “vada via” dalle storie che raccontiamo con un quadro chiaro e non piuttosto confuso. Secondo me, guardare soltanto ad aspetti sensazionali o scandalistici, dimenticandosi del grande bene che la Chiesa fa nel mondo e a tante persone, oltre che facile da fare rappresenta anche un disservizio informativo. http://www.zenit.org/it/articles/l-informazione-ai-tempi-di-vatileaks 1/2 9/11/2015 L’informazione ai tempi di Vatileaks | ZENIT - Il mondo visto da Roma Quale sarebbe uno dei modi migliori per affrontare queste tematiche? Raccontare le cose complicate può avere una doppia prospettiva: farlo in superficie, guardando a ciò che di per sé è visibile ad occhio nudo, oppure farlo in profondità. Le vicende di questi giorni, viste in profondità, ci dicono almeno tre cose. La prima è che la Chiesa ha il coraggio di correggere gli errori e lo fa a viso aperto, senza tentennamenti e in maniera irreversibile: lo abbiamo visto con la pedofilia, lo stiamo vedendo con il denaro. Aggiungerei che questo coraggio manca a tante altre istituzioni civili; la cosa buona è che possono sempre prendere esempio. L’altra cosa è che il tema di come la Chiesa usa il denaro è tanto gettonato perché in fondo, anche le persone distanti dalla fede, nutrono grandi aspettative sulla Chiesa, e non possiamo deludere queste aspettative. Dopotutto, il Vangelo si vive nella concretezza della quotidianità e non soltanto a parola, diffondendolo. Terza cosa: essere trasparenti non basta, bisogna vivere la trasparenza, e questo a maggior ragione nell’uso del denaro. Questo non è impossibile, nonostante le miserie umane che ci sono e sempre ci saranno... Infatti vorrei capire e verificare quanti servizi giornalistici si sono focalizzati in questi giorni sulle innumerevoli persone virtuose, sacerdoti eroici, religiosi che lasciano ogni cosa per amore del prossimo, semplici impiegati della Curia che evangelizzano il mondo con la loro vita... ecco, io guarderei anche a loro! Come mai si è propensi, da giornalisti, a pubblicare materiale confidenziale e riservato? Che si sia perso il fine ultimo del lavoro giornalistico - servire il lettore e la sua persona - ha comportato con sé anche l'avanzamento di altri “idoli” professionali: a volte si tratta di una semplice questione di interessi economici - un vero paradosso in questi casi -, altre volte è pura vanità o vanagloria... e ciò che si serve non sono più, o non sono mai stati gli altri, ma se stessi. Eppure non dobbiamo perdere la speranza: con un po’ di pazienza e voglia di voler approfondire, ciascuno di noi è in grado di capire dove si nasconde il tranello, e tornare a sognare e vivere un mondo più corretto, e sicuramente più giusto. Quale deve essere l’atteggiamento di un cristiano di fronte ad avvenimenti come questi? C’è un cristiano coinvolto direttamente - penso ad esempio ai comunicatori istituzionali - e un cristiano “spettatore”. Ai primi urge la consapevolezza che i giornalisti hanno fame e sete di notizie, o contenuti informativi, e se lasciamo vuoto lo spazio che potremmo occupare - ad esempio in maniera pro-attiva, con intelligenza professionale - ci penserà qualcun altro a riempirlo, anche a volte parlando “a nome nostro” e quantomeno con contenuti poco salubri. Al cristiano “spettatore” voglio dare un incoraggiamento: Cristo ha già vinto il mondo, per cui possiamo sentirci al sicuro. Tuttavia, non possiamo abdicare ad altri la nostra capacità di pensare, riflettere, maturare e anche credere. Allora in questi casi bisogna animarsi di santa pazienza, valutare l’attendibilità delle circostanze, puntare alla luce seppur fioca in fondo al tunnel, piuttosto che guardare a terra o addirittura indietro. Poi è vero, come dice Papa Francesco, che il nostro cammino di santità non deve temere il conflitto, ma nutrire il desiderio di superarlo, forse eluderlo, con costanza e molta pazienza, che poi sono la stessa faccia del coraggio: il coraggio di voler essere santi, pur nei limiti delle nostre miserie. (08 Novembre 2015) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/it/articles/l-informazione-ai-tempi-di-vatileaks 2/2 CATHOLIC NEWS AGENCY www.catholicnewsagency. com 17/11/2015 argomento Interviste http://de.catholicnewsagency.com/story/nicht-gedeckte-interpretationen-kirchenrechtler-stefan-muckl-0193 "Verlangen nach Kommunion sollte zuallererst Sehnsucht nach Begegnung mit dem Herrn sein" *Segue il testo in originale - 31/32 - "Verlangen nach Kommunion sollte zuallererst Sehnsucht nach Begegnung mit dem Herrn sein" de.catholicnewsagency.com /story/nicht-gedeckte-interpretationen-kirchenrechtler-stefan-muckl-0193 Von Anian Christoph Wimmer Follow Professor Dr. Stefan Mückl (45) ist Rechtswissenschaftler und Priester der katholischen Personalprälatur Opus Dei. Foto: privat Von Anian Christoph Wimmer VATIKAN , 17 November, 2015 / 1:11 PM (CNA Deutsch).War es eine Ermutigung zur Interkommunion? Mit seinen Aussagen am Sonntagabend in der evangelisch-lutherischen Kirche Roms hat Papst Franziskus für Aufsehen gesorgt. Im Interview mit CNA Deutsche Ausgabe erklärt der Kirchenrechtler und Priester Stefan Mückl unter anderem, worum es geht und welche Möglichkeiten ein gemischt konfessionelles Paar hat, dass sich nach einer gemeinsamen Kommunion sehnt. CNA: Herr Professor Mückl, in der evangelisch-lutherischen Kirche Roms hat Papst Franziskus angedeutet, es gebe eventuell einen Weg, wie gemischt konfessionelle Ehepaare gemeinsam zur Kommunion gelangen könnten; unter anderem durch Gebet und Prüfung des eigenen Gewissens. Wie bewerten Sie die Aussagen, bzw. die Reaktionen darauf? MÜCKL: In der Tat lehrt die Kirche, daß die Gläubigen ihr Gewissen prüfen sollen, bevor sie zur Kommunion gehen. Damit folgt sie dem dringenden Aufruf des Apostels Paulus im 1. Korintherbrief: "Jeder soll sich selbst prüfen; erst dann soll er von dem Brot essen und aus dem Kelch trinken. Denn wer davon ißt und trinkt, ohne zu bedenken, daß es der Leib des Herrn ist, der zieht sich das Gericht zu, indem er ißt und trinkt." (1 Kor 11,28-29). Denn "Kommunion“ bedeutet das Eintreten in die innigste Gemeinschaft mit dem gestorbenen und auferstandenen Herrn, und daher muß jeder Gläubige sorgsam sein Gewissen erforschen, ob dieser Gemeinschaft etwas im Wege steht. "Kommunion" bedeutet neben der Gemeinschaft mit dem Herrn noch etwas weiteres: Das Eintreten in die Gemeinschaft der Kirche, der die Verwaltung dieses Geheimnisses aufgetragen ist: "Tut dies zu meinem Gedächtnis." – Wer die Kommunion empfängt, drückt damit seinen Glauben an die Lehre zum Geheimnis der Eucharistie aus: Er bekennt das "Geheimnis des Glaubens" und sagt "Amen" zu den Worten "Der Leib Christi". Dieser Glaube ist untrennbar von der eigenen Zugehörigkeit zu dieser Kirche als der Gemeinschaft der Gläubigen. Die Aussagen des Papstes lassen wenig Spielraum für Interpretationen. Zunächst: Das Wort "Gewissen“ hat der Papst überhaupt nicht verwendet – was nur folgerichtig ist, denn ob jemand zur Kirche gehört, steht nach objektiven Kriterien fest und ist keine Frage des Gewissens. Liest man die Antwort des Papstes genau, gibt er gerade keine Antwort auf die ihm gestellte Frage nach dem "Ob" und "Wann" eines gemeinsamen Kommuniongangs, vielmehr sagt er deutlich, er würde nie wagen, dazu die Erlaubnis zu geben, da dies nicht in seiner Kompetenz liege. Alles weitere sind – von den Aussagen des Papstes – nicht gedeckte Interpretationen. CNA: Was sagt denn das Kirchenrecht zu dieser Frage? Gibt es da nicht eine klare Regelung? So ist es: Im Grundsatz können nur katholische Gläubige bei katholischen Spendern die Sakramente empfangen (c. 844 § 1 CIC). Davon gibt es unter bestimmten Bedingungen Ausnahmen für die Angehörigen der getrennten orientalischen Kirchen (c. 844 § 3 CIC). Und schließlich besteht unter engen Voraussetzungen auch für andere, nicht in der vollen Gemeinschaft mit der katholischen Kirche stehenden Christen die Möglichkeit, von katholischen Spendern die Sakramente der Buße, der Eucharistie und der Krankensalbung zu erlangen (c. 844 § 4 CIC): ein Spender der eigenen Gemeinschaft steht nicht zur Verfügung, hinsichtlich dieser Sakramente wird der katholische Glaube bekundet und die allgemeine Voraussetzung der rechten Disposition ist gewahrt. Alle diese Kautelen greifen nur ein, wenn sich der nichtkatholische Christ in Todesgefahr befindet oder eine andere schwere Notlage vorliegt. Damit ist eindeutig, daß es sich um Extremsituationen handelt, nicht aber um Konstellationen des gewöhnlichen Lebens wie eine konfessionsverschiedene Ehe. Das Kirchenrecht bildet freilich nur den rechtlichen Rahmen dessen, was in der Substanz die Theologie vorgibt. So hat sich der heilige Papst Johannes Paul II. in seiner letzten Enzyklika Ecclesia de Eucharistia im Jahr 2003 auch eingehend zu dieser Frage geäußert, in Nummer 45 und 46. Demnach ist “die getreue Einhaltung aller in dieser Materie festgelegten Normen ... Ausdruck und zugleich Garantie der Liebe zu Jesus Christus im heiligsten Sakrament, zu den Brüdern und Schwestern anderer christlicher Konfessionen, denen wir das Zeugnis der Wahrheit schulden, wie auch zum Auftrag, die Einheit zu fördern.” CNA: Was würden Sie gemischt konfessionellen Ehepaaren raten, die sich danach sehnen, gemeinsam zur Kommunion zu gehen? MÜCKL: Der Papst selbst hat auf zwei wesentliche Aspekte aufmerksam gemacht: Zum einen die immer tiefere Besinnung auf die Taufe als gemeinsame Basis, zum zweiten auf die Teilnahme der Ehepaare an der heiligen Messe. Diese besitzt – für Katholiken wie für Nicht-Katholiken – auch dann ihren Wert und bringt reiche geistliche Früchte, wenn man nicht kommuniziert. Vor allem wird es diesen Ehepaaren helfen, ihre Sehnsucht recht zu verstehen, sich gemeinsam immer tiefer auf den Glauben der Kirche an die Eucharistie zu besinnen – was die Eucharistie in vollem Sinn ist, was sie ausmacht. Es geht um weit mehr als, wie in einigen Stellungnahmen zu lesen war, um eine bloße "Mahlgemeinschaft“. So sollte das Verlangen nach der Kommunion zuallererst Sehnsucht nach der Begegnung mit dem eucharistischen Herrn sein, nicht aber ein Bedürfnis nach menschlicher Gemeinsamkeit. Die Einheit aller Gläubigen, welche Auftrag des Herrn (Joh 17) wie Ziel der Kirche ist, kann allein Geschenk des Herrn sein, nicht aber Produkt menschlichen Handelns. " PALABRA www.revistapalabra.com argomento Professori come autori El juicio final *Segue il testo in originale - 32/32 - 01/11/2015