La Cronaca - Provincia di Piacenza
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La Cronaca - Provincia di Piacenza
G IOVEDÌ 17 FEBBRAIO La Cronaca di Fiorenzuola e Valdarda 2011 21 FIORENZUOLA Italiano, in 29 sotto esame: «Ero teso, ma è stato facile» Ieri al Ctp la terza sessione del test per ottenere il permesso Ce «E’ stato facilissimo». È sorridente e tranquillo Yacine, magazziniere algerino, da 9 anni in Italia, quando esce dall’aula magna delle scuole medie di Fiorenzuola, dove ha appena affrontato, insieme ad altri 28 candidati, il test d’italiano che dal 9 dicembre 2010 è diventata la condizione indispensabile per ottenere il permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno). Un esame di lingua italiana, consistente in tre prove (ascolto, lettura e comprensione) da svolgersi in un tempo massimo di 90 minuti, che i cittadini stranieri stanno affrontando, in queste settimane, nei vari centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Ieri pomeriggio è stata la volta del Centro territoriale permanente di Fiorenzuola (che ha sede proprio alle medie). Qui si è svolta la terza sessione d’esami (prevista nella provincia piacentina) per 29 immigrati (dovevano essere 30, ma uno non si è presentato), provenienti da vari Paesi: Ucraina, Bosnia, Macedonia, Algeria, Tunisia, Egitto, Albania. Un po’ tesi e silenziosi prima di prendere posto, soddisfatti e abbastanza ottimisti sull’esito al termina della prova, gli aspiranti alla “ex” carta hanno imparato la nostra lingua prevalentemente “sul campo”, stando a contatto con la gente, con i colleghi, con gli amici italiani. Così ha imparato la lingua l’algerino Yacine, che vive a Piacenza con la sua famiglia. Così ha perfezionato il suo italiano Daniela Malinova, macedone, da quasi 6 anni in Italia. Appena arriva- ta, Daniela ha frequentato per 2-3 mesi una scuola serale, ma poi, il resto della nostra lingua, lo ha imparato stando tra la gente e ieri non ha avuto problemi ad affrontare il test. Certo, per qualcuno, le difficoltà non sono mancate. In particolare, ad aver creato più problemi sono state: la prova di scrittura (i candidati dovevano formulare una domanda per frequentare un corso di lingua italiana, dando i propri dati) e quella di ascolto, che «richiedeva una maggiore attenzione», ha spiegato Mar ina Sklyuyeva, ucraina, che vive da 9 anni in Italia e lavora come barista a Piacenza, dove vive insieme a sua figlia. «Ma è stato abbastanza facile» aggiunge. E le fa eco l’amica, anche lei ucraina, Tania Ostapchuk, da 6 anni nel nostro Paese, impegnata come assistente sanitaria in una struttura privata di Piacenza. Hanno cercato di affrontare al meglio la prova, Marina e Tania. E così ha fatto anche Kumar Manoj, magazziniere indiano, che con l’italiano, però, fa un po’ fatica. A correggere le prove è stata la commissione composta dalla preside dell’Istituto Comprensivo, Carla Maffini, dalla vicepreside Giovanna Guarnotta e dall’insegnante Nicoletta Visconti. Mentre a supervisionare il tutto: il viceprefetto aggiunto Roberta De Francesco e Rita Turiello dell’Ufficio Immigrazione della Prefettura di Piacenza. I risultati dell’esame verranno comunicati ai candidati stamattina (si potranno consultare sul sito internet della Prefettura). Manuela Iannotta Banco Alimentare e Provincia di Piacenza, gettate le basi per una collaborazione tra enti Il presidente della Provincia Massimo Trespidi, l'assessore Filippo Pozzi e il direttore generale Cinzia Bricchi hanno incontrato ieri il presidente e il direttore della Fondazione Banco Alimentare Onlus dell'Emilia Romagna Giovanni De Santis e Gianluca Benini e alcuni rappresentanti dei consorzi e delle aziende agroalimentari del territorio. L’Amministrazione provinciale ha così raccolto la sollecitazione della Fondazione Banco Alimentare di verificare la possibilità e la disponibilità dei Consorzi e delle Aziende a intraprendere una collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, l'Ente no profit nato per rispondere alla domanda di cibo e di amicizia delle persone bisognose trasformando lo spreco alimentare in risorsa. «L'Amministrazione - ha detto il presidente Massimo Trespidi vuole essere ponte tra la Fondazione e le aziende per affrontare, da un lato il crescente bisogno di risorse alimentari acutizzato dalla crisi e, dall'altro, le eccedenze alimentari che le aziende, talvolta, sono costrette ad affrontare ricorrendo alla distruzione e allo smaltimento di quei prodotti non più commer- cializzabili. Desideriamo verificare se anche sul nostro territorio, come accade in moltissime province e regioni del nostro Paese, sia possibile avviare e fare crescere una collaborazione che faccia incontrare le rispettive necessità». All'incontro hanno partecipato il direttore del Consorzio Piacenza Alimentare Daniele Ghezzi, Roberto Ferri per il Salumificio “La Rocca”; Marco Crotti per Cio, il consorzio interregionale ortofrutticoli, Artemio Civardi e Luca Pugina per l'azienda Fratelli Rebecchi, Piergiorgio Bassi per ARP, Alberto Gobrili per l'azienda 3G. Il presidente della Fondazione Banco Alimentare De Santis e il direttore Benini hanno illustrato l'opera che Danilo Fossati e don Luigi Giussani hanno iniziato nel 1989. «Il Banco Alimentare - ha detto De Santis - non è solo un'opera caritativa, ma vuole educare alla carità, che non significa rispondere solo al bisogno di cibo delle persone, ma condividerne la vita. Non a caso - ha proseguito De Santis - una ricerca condotta per conto del Banco Alimentare dall'Università Bicocca di Milano ha messo in luce la stretta correlazione tra solitudine e povertà». Il direttore della Fondazione Banco Alimentare Gianluca Benini ha spiegato le modalità con le quali la Fondazione opera su tutto il territorio nazionale e la grande rete che collega le aziende con i punti di raccolta e i centri di distribuzione. «Il banco Alimentare dell'Emilia Romagna - ha spiegato Benini ha raccolto, nel 2010, quasi 8 mila tonnellate di alimenti, donate dalle 142 aziende sparse su tutta la regione e distribuite tramite 771 strutture caritative accreditate, raggiungendo 117.134 persone». L'Amministrazione provinciale intende portare il proprio contributo promuovendo l’iniziativa, organizzando nuovi appuntamenti destinati alle aziende che via via vorranno aderire alla Rete del Banco Alimentare, che svolge un'importante attività di sostentamento alimentare anche nella nostra provincia, distribuendo prodotti alle 10 strutture che fanno riferimento alla sede dell'Emilia Romagna, mentre altre 13 strutture del nostro territorio si riforniscono dal Banco Alimentare della Lombardia. FIORENZUOLA Domani al Mattei Gay e Paterlini sceneggiatori del film di Ligabue Domani mattina, alle 11 nell'aula magna del polo scolastico superiore Mattei, saranno presenti Piergiorgio Gay e Piergiorgio Paterlini, sceneggiatori dell'ultimo film di Luciano Ligabue “Niente paura”. Il laboratorio di cinema del polo scolastico, infatti, sta lavorando quest'anno su un progetto definito “Progetto Ligabue”, che prevede inoltre la produzione di un cortometraggio che delinei il modo in cui il territorio di Fiorenzuola ha assorbito la produzione del celebre cantante. (ds) VALDARDA Strumenti antichi, presentato un progetto allo Sportello Europa Proporre all'Europa un progetto culturale sugli antichi strumenti musicali, che segnano la tradizione del nostro territorio. L'idea è emersa nel corso della tappa in Valnure dello Sportello Europa della Provincia. Oggi nuova serie di incontri in Valdarda. Come sempre la delegazione sarà capitanata dall’assessore provinciale competente, Massimiliano Dosi. Il primo appuntamento è fissato alle 10 a Lugagnano. Convocati: Morfasso, Vernasca, Castellarquato e Gropparello. Alle 14,30 tappa a Fiorenzuola, sempre in sala consiliare. Invitati anche i municipi di: Alseno, Cadeo, Caorso, Villanova, Castelvetro, Cortemaggiore, Besenzone, San Pietro in Cerro e Monticelli. Nel complesso sono otto i meeting previsti, che copriranno l'intera provincia nell'arco di un mese circa. Nel corso della precedente tappa in Valnure, la seconda del tour, è stata lanciata da alcuni amministratori, tra le altre, l'idea di un progetto specifico da dedicare agli antichi strumenti, in particolar modo alla fisarmonica, il cui suono è parte integrante della tradizione del territorio e rappresenta anche un ponte verso altre province che proprio nello strumento a doppia bottoniera hanno un importante custode delle proprie memorie.