Lezione 5 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione

Transcript

Lezione 5 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione
Corso di laurea in Scienze dell‟Educazione
A. A. 2011 / 2012
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
([email protected])
1. Repertori linguistici
Premessa: in una comunità, frequentemente, convivono più varietà di lingua e/o più
lingue diverse
Repertorio linguistico: insieme delle varietà di lingua e delle lingue presenti presso una
data comunità
Es.: il repertorio linguistico di un italiano comprende l'italiano (con una coloritura
regionale) nelle sue varietà e, spesso, uno o più dialetti e/o una o più lingue minoritarie
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Lingue minoritarie (o di minoranza): varietà di lingua (perlopiù) non strettamente
imparentate con la lingua standard del paese, espressione di culture e tradizioni etniche
diverse da quella dominante, proprie di gruppi di cittadini quantitativamente meno
numerosi rispetto al gruppo dominante
Repertorio monolingue: composto da varietà di una stessa lingua
Es.: Roma → italiano, varietà locale
Repertorio plurilingue (bilingue, multilingue): composto da (varietà di) più lingue
Es.: aree tedescofone dell‟italia settentrionale →
circostante, varietà locale di tedesco
2
italiano, dialetto italo-romanzo
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Minoranze linguistiche riconosciute in Italia:
→ legge 482/1999 sulla tutela delle minoranze linguistiche
(1) Sardo (Sardegna)
(2) Friulano (Friuli, esclusa la provincia di Trieste)
(3) Tedesco (Alto Adige)
(4) Francese (Val d‟Aosta)
(5) Sloveno (province di Udine, Trieste e Gorizia)
(6) Francoprovenzale (Valle d‟Aosta, torinese, Faeto e Celle San Vito [FG])
(7) Arbëresh (Albanese d‟Italia; Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria,
Sicilia)
(8) Ladino (Alto Adige, Trentino, provincia di Belluno)
3
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
(9) Catalano (Alghero)
(10) Greco / grico / grecanico (Salento, Aspromonte, Reggio Calabria)
(11) Walser (Valle d‟Aosta, Piemonte)
(12) Croato (Montemitro, San Felice del Molise, Acquaviva-Collecroce)
(13) Mòcheno (Palù, Fierozzo, Frassilongo)
(14) Cimbrico (Rotzo, Roana, Rudi, Giazza)
(15) Altri dialetti tedeschi bavaresi e carinziani (Trentino, bellunese, udinese)
4
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
1.1 Esempio di repertorio plurilingue
Camerun (Africa centro-occidentale)
ca. 19.700.000 abitanti, 5 divisioni etniche maggiori, più di 200 gruppi etnici
ex-colonia francese e in parte britannica
Numero totale di lingue: 230-278
Lingue ufficiali: inglese, francese
14 lingue nazionali tutelate
22 lingue utilizzate nelle trasmissioni radio
9 lingue veicolari
5
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
“Nei contesti africani si è soliti denominare lingua materna quella acquisita come prima
nella zona di origine e dalla madre con la quale si trascorre l'infanzia. E' possibile infatti
che il padre appartenga ad un'altra etnia o sia emigrato per motivi di lavoro. Alla prima
lingua si affiancano quasi subito o in età adolescenziale quella della famiglia del padre, se
di diversa etnia, e quella veicolare usata nei contatti con i villaggi vicini, soprattutto nelle
aree particolarmente frammentate da un punto di vista linguistico. Le lingue ufficiali
vengono usate nell'amministrazione pubblica, nella stesura di un documento ufficiale
scritto e nell'ambito dell'istruzione. La lingua usata per l'insegnamento è sempre quella
ufficiale, nei Paesi con più lingue ufficiali, come il Camerun, la seconda o terza lingua
vengono insegnate di complemento [...]. Una situazione linguistica così delineata lascia
chiaramente apparire una condizione di multilinguismo che di zona in zona interessa
lingue diverse. Ciascun parlante adulto è quindi competente oltre che della propria lingua
madre almeno di una veicolare e di una varietà della ufficiale; il numero di lingue di
competenza va dunque da un minimo di tre ad un massimo di dieci-quindici lingue nei
casi di grande mobilità del parlante”
(Turchetta, B., 1996, Lingua e diversità. Multilinguismo e lingue veicolari in Africa occidentale, Milano, Franco
Angeli, p. 39-40)
6
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
2. Bilinguismo e diglossia
Bilinguismo: presenza di due lingue in una comunità, senza differenze significative in
termini di funzioni comunicative, ambiti di utilizzo, prestigio (nel caso di più di due
lingue, si parla anche di plurilinguismo)
a. Bilinguismo bicomunitario (Belgio, comunità francofona e comunità nederlandofona)
→ ogni comunità parla la sua lingua (parte delle comunità le parla entrambe)
b. bilinguismo monocomunitario (alcune ex-repubbliche sovietiche, russo e lingua locale)
→ buona parte dei membri della comunità parla entrambe le lingue
→ si confrontino la situazione dell‟Alto Adige e della Val d‟Aosta
7
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Bruxelles. Cartello bilingue francese-fiammingo (nederlandese)
Kirghizistan (ex-Unione Sovietica). „Benvenuto‟ (in kirghiso e in russo)
8
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Xinjiang, Cina. „Ama la nostra Cina, rinforza la Grande Muraglia‟ (in Uiguro e Cinese)
Xinjiang, Cina. Kentucky Fried Chicken
9
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Yanghsuo, regione autonoma del Guangxi, Cina. „Scuola elementare della cittadina di
Yangshuo, contea di Yangshuo‟ (in cinese e Zhuang)
10
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Tuttavia, i repertori plurilingui, frequentemente, prevedono differenze tra i sistemi
linguistici presenti, a vari livelli
→ ambiti d‟uso
→ atteggiamenti della comunità
Diglossia: presenza di due (o più) varietà o lingue che si distinguono per funzioni e
ambiti di utilizzo → varietà “alta” vs. varietà “bassa”
Varietà alta (H): usata tipicamente nello scritto, nei contesti formali e ufficiali
Varietà bassa (L): conversazione quotidiana, usi informali
Ess.: Svizzera tedesca (tedesco standard H, varietà di tedesco svizzero L)
paesi arabofoni nordafricani (arabo classico H, varietà locali di arabo L)
11
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
→ dal punto di vista della legislazione nazionale, la Svizzera è un paese plurilingue
(italiano, tedesco, francese, romancio)
Banconota svizzera da 20 franchi, con diciture nelle quattro lingue ufficiali.
12
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
→ nell‟Europa medievale, il latino era la varietà H, i „volgari‟ nazionali la L
→ situazioni di diglossia „tipica‟: la varietà alta non viene usata nella conversazione
quotidiana e non viene appresa dai bambini nella socializzazione primaria
→ e se anche la varietà alta viene usata nel parlato informale?
Dilalia: presenza di due varietà di lingua / lingue distinte per contesti d‟uso → la varietà
bassa viene usata solo nel parlato informale, gli usi scritti, ufficiali e l‟insegnamento
scolastico sono riservati alla varietà alta; tuttavia, la varietà H è per molti anche lingua
della socializzazione primaria e viene usata anche nella conversazione informale
→ la situazione di molte regioni / zone italiane è di dilalia: italiano come varietà alta,
dialetto come varietà bassa
→ la gamma di funzioni dell‟italiano è aperta verso il basso, quella del dialetto è
limitata verso l’alto
13
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Rappresentazione (semplificata) dei possibili rapporti tra sistemi linguistici:
bilinguismo
diglossia
dilalia
Usi scritti, ufficiali
Lingua X / Lingua Y
Lingua X
Lingua X
Parlato informale
Lingua X / Lingua Y
Lingua Y
Lingua X / Lingua Y
N.B.: nel bilinguismo bicomunitario, ogni comunità sceglierà tendenzialmente una delle
due lingue sia per gli usi scritti che per quelli informali
14
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
3. Il contatto linguistico
Premessa: in una comunità plurilingue, o in altre situazioni in cui parlanti di lingue
diverse si trovino ad avere rapporti più o meno regolari, avvengono frequentemente
fenomeni di contatto → interferenza tra sistemi linguistici
Interferenza: trasposizione di parole, regole, strutture, categorie, significati, etc. da una
lingua ad un altra
→ fenomeno facilmente visibile nei parlanti bilingui; ad es., l‟utilizzo di due volte, in
luogo di due, per le ordinazioni nell‟italiano di alcuni altoatesini (dalla struttura
corrispondente tedesca zweimal)
→ possibilità di interferenza anche tramite contatti „indiretti‟ (influsso di modelli
letterari); ad es., l‟uso di realizzare in italiano nell‟accezione di „comprendere
esattamente, rendersi conto‟ (ingl. to realise, forse con mediazione del francese)
15
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Interferenze nel lessico
Prestito: elemento del lessico (parola, espressione) preso da un‟altra lingua; se adattato,
può non essere più riconoscibile come straniero
Ess.: ragazzo < arabo raqqāṣ „corriere, messaggero‟; stambecco < ted. medio
steinbock; ostello < fr. antico ostel; baracca < spag. barraca; bolscevico < russo
bol’ševik; manager; computer; software
→ tramite i prestiti, possono entrare in una lingua anche suoni: garage < fr. garage
→ prestito anche di prefissi e suffissi: ‒ismo < lat. ‒ismus < gr. ‒ismós
Calco: elemento del lessico costruito sul modello di una parola straniera
Ess.: ferrovia < ted. Eisenbahn; grattacielo < ingl. skyscraper, comportamentismo <
ingl. behaviourism
16
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
3.1 Commutazione di codice
Commutazione di codice (code-switching): uso alternato di lingue diverse nel discorso
da parte di parlanti bilingui → interferenze a livello di discorso, non di sistema
→ spesso, i parlanti padroneggiano i codici coinvolti in maniera diversa
→ la commutazione può essere motivata (cambiamento di funzione, cambiamento di
interlocutore) o apparentemente casuale (senza relazione con un cambiamento di
situazione o di funzione) → nel secondo caso, quando la variazione avviene
all‟interno di un enunciato, alcuni parlano di code mixing (enunciati mistilingui)
→ il code-switching “riguarda praticamente chiunque sia in contatto con più di una
lingua o dialetto, in modo minore o maggiore”
(Gardner-Chloros, Penelope, 2009, Code-Switching, Cambridge, CUP)
17
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Esempi di code-switching:
“last time I went to the hospital...the doctor said, no more / inglese!! Adesso eh, capisci
bene, brava brava”
(Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET)
(Gardner-Chloros, Penelope, 2009, Code-Switching, Cambridge, CUP)
Alsazia (Francia), commutazione tra francese e alsaziano (un dialetto tedesco alemanno)
18
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
(Gumperz, J., 1982, Discourse Strategies, Cambridge, CUP, cit. in Gardner-Chloros, Penelope, 2009, CodeSwitching, Cambridge, CUP)
Stati Uniti, commutazione tra inglese e spagnolo (parlante di origine messicana)
→ l‟inglese è usato nella descrizione del problema, lo spagnolo viene usato per gli aspetti
che denotano un maggiore coinvolgimento emotivo
“poi io non è che mi posso mettere a fare le telefonate per niente, ogni minuto. / U
telèfunu u pavu iu!!”
(Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET)
→ commutazione italiano / dialetto (siciliano catanese)
19
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
3.2 Le lingue pidgin e creole
“Un pidgin è una lingua ridotta, prodotta da contatti estesi tra gruppi di persone privi di
una lingua comune; emergono quando questi hanno bisogno di un qualche mezzo per la
comunicazione verbale, magari per il commercio, ma nessuno impara la lingua dell‟altro
gruppo per motivi di ordine sociale, come la mancanza di fiducia o di contatti
ravvicinati”
(Holm, John, 2004, An Introduction to Pidgins and Creoles, Cambridge, CUP)
→ lingua di substrato (lingua della comunità parlante con meno potere) vs. lingua di
superstrato (lingua della comunità parlante con più potere) → ma cf. il Russenorsk
→ la lingua di maggior prestigio è quella che fornisce la gran parte del lessico → lingua
lessificatrice (lexifier); spesso, una lingua europea (inglese, francese, spagnolo,
portoghese, nederlandese)
Es.: WAPE (West African Pidgin English, Nigeria, Camerun e Ghana), Chinese Pidgin
English (Cina meridionale, ormai estinto), Russenorsk (pidgin a base russa e norvegese,
estinto), Italiano semplificato d‟Etiopia, lingua franca (base parzialmente italiana, estinto)
20
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Caratteristiche salienti dei pidgin:
(1) ambito di utilizzo limitato (situazioni di interazione tra gruppi)
(2) lessico ridotto, ristretto agli ambiti funzionali del pidgin, scaristà di parole funzionali
(articoli, congiunzioni, etc.), molte parole polisemiche:
Significato
figiano standard
Pidgin Fijian
scatola, cesto
cesto da pesca
cesto di foglie di cocco
vassoio di foglie
intrecciate
kato
noke
sū
i lalakai
kato
kato
kato
kato
(Grandi, N., 2008, Pidgin e creoli, in Banfi, E. & Grandi, N. Le lingue extraeuropee: Americhe, Australia e
lingue di contatto, Roma, Carocci)
21
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
(3) grammatica semplice, assenza quasi totale di desinenze grammaticali, sintassi
semplice (perlopiù coordinazione)
Chinese Pidgin English:
He every day tipsy
Lui ogni giorno brillo
„È ubriaco tutti i giorni.‟
Two man alla same
2
uomo tutto uguale
„noi siamo uguali‟
These belong
you?
questi appartenere tu
You look see dog no bitee
you
tu guarda vedi cane no mordere tu
„Questo è tuo?‟
„Non lasciarti mordere dal cane.‟
(Ansaldo, U., S. Matthews & G. Smith, in stampa, The Cantonese substrate in China Coast Pidgin, in Lefevbre, C.
(ed.) Creoles, their Substrates, and Language Typology, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins)
22
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Italiano dei lavoratori stranieri della Svizzera tedesca (Fremdarbeiteritalienisch)
Varietà parzialmente pidginizzata di italiano usata come lingua franca dai lavoratori
stranieri nella Svizzera tedesca (spagnoli, portoghesi, greci, slavi meridionali, turchi, etc.)
Es.: "Si parla poco tedesco"? (intervistatore italiano)
"Sì, solo con chefa [caposquadra]; con altri donne tutti parlare italiano; anche
portughese parlare italiano, spagnoli, tutti, tutti" (L1 serbo-croato)
→ riduzione delle desinenze di nomi e verbi, uso del singolare per il plurale, mancato
accordo: andare questi due uomi via, volere una bicchiera?, mio mamma, mio genitori
→ omissione di parole grammaticali: tutti bastardo, io grande, grande istoria
→ presenza di termini (svizzeri) tedeschi adattati: diecisette anni a questa ferma [<
Firma, azienda], ma io sono cranista [< Kran 'gru'], mio marito non mangiare alla
cantina [< Kantine 'mensa']
(Berruto, G., 1991, Fremdarbeiteritalienisch: fenomeni di pidginizzazione dell'italiano nella Svizzera tedesca,
"Rivista di Linguistica", 3:2, pp. 333-367 )
23
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
“Ciclo di vita” dei pidgin:
(1) Pidgin gergale → lessico molto limitato, sintassi molto elementare, molta variazione;
(2) Pidgin stabile → compaiono regolarità grammaticali, espansione del lessico,
stabilizzazione della norma grammaticale (→ attenzione alla forma);
(3) Pidgin esteso → complessificazione della grammatica, crescita degli ambiti d‟uso
→ nessuno di questi stadi è necessario
(4) Creolizzazione → nascita di una lingua creola
24
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Creolo: si sviluppa quando un pidgin diviene la lingua materna di una generazione →
quando il pidgin viene parlato anche in contesto familiare, ad esempio a seguito
dell‟aumento di matrimoni misti (Creolo giamaicano).
Es.: Tok Pisin (base inglese, Papua Nuova Guinea, una delle tre lingue ufficiali del paese)
Tripela liklik pik
Bipo tru tripela liklik pik i stap. Ol i stap long bus tasol. Ol i no gat haus.
„I tre porcellini‟
„Molto tempo fa c'erano tre piccoli porcellini. Essi vivevano in un bosco. Non
avevano casa.‟
(Grandi, N., 2008, Pidgin e creoli, in Banfi, E. & Grandi, N. Le lingue extraeuropee: Americhe, Australia e
lingue di contatto, Roma, Carocci)
Preghiera del 'Padre nostro' in Tok Pisin:
Papa bilong mipela
Yu stap long heven.
Nem bilong yu i mas i stap holi.
25
Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2011 / 2012 – [email protected]
Pidgin e creoli nel mondo
(Holm, John, 2004, An Introduction to Pidgins and Creoles, Cambridge, CUP)
26