Intorno a “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock Emanuele Stracchi

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Intorno a “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock Emanuele Stracchi
Intorno a “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock
Emanuele Stracchi
“Cantaloupe Island” è uno standard jazz di Herbie Hancock, inciso la prima volta nel 1964 ed
inserito nell'album “Empyrean Isles”. Nella formazione c’erano Herbie Hancock (pianoforte),
Freddie Hubbard (cornetta), Ron Carter (basso) e Tony Williams (batteria). La registrazione
originale ha una durata di 5’30’’, ma Hancock ha giocato e lavorato su questo pezzo più volte in
tantissimi concerti, facendolo diventare un suo cavallo di battaglia dal marchio inconfondibile.
Il brano, in stile jazz – funk, è modale e sua caratteristica precipua è quella di esser composto
strutturalmente da tre diversi accordi defunzionalizzati, privi di un rapporto reciproco “tonale”: fa
minore, re bemolle maggiore e re minore. La forma di 16 battute che si ripete sempre, base per
l'improvvisazione, è data da quattro battute di F-7, quattro di Db7, quattro di D-11 e infine quattro
di F-7 per chiudere il ciclo.
1. L’introduzione
L’introduzione è un “vamp”, una sequenza di poche note ripetute a loop. L’atmosfera modale viene
creata con l’uso della scala dorica di Fa. Grazie al movimento del basso, è subito chiaro l’ostinato
del brano, caratterizzato dal ritmo che insiste sul levare del secondo movimento:
L’intro viene chiusa con le due crome sul quarto movimento, per dare enfasi all’entrata del tema.
2. Il tema
La linea melodica, variegata e accattivante perché spezzata in incisi che sono sostanzialmente
“frammenti”, è lunga 16 battute e comincia con le due crome in levare nell’intro. Hancock ha
costruito il tema sulla scala blues di Fa e con essa si può improvvisare lungo tutta la struttura:
Per improvvisare “on chords” si scelgono una gamma di suoni provenienti dalle scale
corrispondenti ad ogni singola armonia:
 F-7  scala dorica di Fa / scala blues di Fa
 Db7  scala misolidia di Re bemolle / scala esatonale di Re bemolle
 D-11  scala dorica di Re / scala blues di Re
Non esistono in realtà “precise” regole, poiché la successione di accordi non-funzionale permette
l’inserimento di armonia cromatica e si può improvvisare con la scala di Mi bemolle maggiore sulla
corda di Fa, con la scala di Sol bemolle maggiore sulla corda di Re bemolle, con la scala di Do
maggiore sulla corda di Re. Jamey Aebersold, nel vol.54 del suo metodo jazz, consiglia anche
l’utilizzo di “Db7+4” sul secondo accordo (cioè la scala di Re bemolle con il sol naturale).
3. La texture di accompagnamento del pianoforte
Tipico di questo pezzo è il vamp di pianoforte dell’intro, che può essere utilizzato per
accompagnare i solisti in quanto costruito sul Fa minore nel tema:
Per la sezione in Re bemolle viene leggermente modificata:
Per la sezione in Re minore si inserisce il seguente voicing costituito da quarte sovrapposte a partire
dal re; tipico di questo passaggio è soprattutto il ritmo, che riduce all’essenziale il giro di basso
accentuando il levare del secondo movimento:
I voicings della mano sinistra possono essere utilizzati se si cerca una texture utile
all’accompagnamento nel piano solo o per non ripetere il vamp: si suonano con la mano destra il
tema e i voicings per quarte con la mano sinistra; altre posizioni che rientrano all’interno del
vocabolario armonico del brano sono
 Utilizzo di voicings a 3 voci :
 Utilizzo di voicings a 4 voci: