Wall Street torna a scommettere sul mattone Usa

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Wall Street torna a scommettere sul mattone Usa
"ì » : V -«Vi*-hTì LA SVOLTA NEL MERCATO FINANZIARIO ANTICIPA LA FINE DELLA CRISI
Wall Street torna
a scommettere
sul mattone Usa
Salgono i fondi immobiliari e ripartono i mutui
GLAUCO MAGGI
NEWYORK
Il mercato immobiliare americano è in un momento di fermento, come dimostrano gli
opposti trend tra i prezzi delle case, ancora in forte rosso
negli indici generali nazionali
di S&P del primo trimestre, e
l'andamento in crescita dell'indice delle azioni delle società di costruzioni, e delle
vendite di case.
La settimana scorsa la associazione degli Intermediari
(NAR) ha comunicato i dati
di aprile delle vendite delle case già sul mercato: +3,4% su
marzo, per un tasso annuo di
4,62 milioni di affari. A questo ritmo il 2012 sarebbe l'anno più forte dal 2007, l'ultimo
prima dello sgonfiamento della Bolla. E il ministero del
Commercio ha detto che le
vendite di case nuove sono salite del 3,3% in aprile su marzo, e del 9,9% da un anno fa. A
favorire le transazioni il costo
La vendite di case
è ai massimi dal 2007
prima che scoppiasse
la bolla del settore
stracciato del denaro: i mutui
a 30 anni, a metà maggio, hanno segnato un tasso medio
del 3,79% secondo Freddie
Mac. Nel 2005, all'apice del
boom, era sopra il 6%.
Tutti concordano sul fatto
che la ripresa Usa acquisterà
uno spessore di crescita capace di abbassare l'alto tasso
di disoccupazione (oltre l'8%
da 3 anni) solo se e quando ripartirà l'industria immobiliare. Finalmente, qualche voce
s'è levata per sostenere che
la svolta è in vista. Autorevole è quella di Lewis Ranieri,
pionere del mercato dei mutui essendo stato vice-ehairman della Salomon Brothers
negli anni '80, e oggi presidente di Ranieri & Partners,
società di investimenti che
punta sui mutui in difficoltà e
sui prestiti-casa. «In molti,
me compreso, sono convinti
che il mercato sia vicino al
fondo», ha detto a New York
ad un convegno dell'associazione delle banche specializzate nei mutui.
Se la finanza anticipasse
sempre correttamente il
trend del mercato reale la crisi degli immobili sarebbe davvero alla fine. L'andamento
dell'indice S&P delle società
di costruzioni è infatti balzato a maggio del 43% dall'inizio del 2012, e addirittura del
125% dai minimi di ottobre.
Sarà questa la volta buona, dopo varie false partenze negli anni scorsi? I dati delle tre maggiori società di costruzioni quotate, resi noti qualche settimana fa, danno qualche speranza.
Complessivamente, Mdc Holdings, Standard Pacific SPF e
Beazer Homes hanno realizzato 2115 case da gennaio a marzo
2012, contro le 1912 di due anni
fa e le 1556 dei primi tre mesi
del 2011. In crescita pure i nuovi ordinativi netti (nuovi ordini
meno le cancellazioni): 3508, ri-
spetto ai 2556 di un anno fa e ai
3363 del 2010.
In linea con l'ottimismo per
una imminente ripresa del mercato immobiliare c'è sicuramente la banca Wells Fargo &
Co, che nel primo trimestre ha
erogato da sola il 33,9% dei mutui, mentre la concorrente
Bank of America ha proseguito
nel ridurre la propria presenza
in questo business, ed emissio-
delle vendite
di casein
America in
aprile rispetto
allo stesso
mese del 2011
ni in calo sui mesi precedenti
hanno registrato pure JPMorgan Chase e Citigroup. La Wells Fargo, che ha collocato più
del triplo dei mutui della JPMorgan Chase scesa al 10,6%
di quota, è determinata a insistere nella politica delle erogazioni. «Ci piace molto questo
settore», ha detto ad un evento
per investitori Tim Sloan, responsabile finanziario della
Wells Fargo. Anche la Bancorp, banca del Minnesota, è
Toro sui mutui. Ha aggiunto uffici, dipendenti e nuova tecnologia per diventare ancora più
protagonista in questo mercato, ha detto il Ceo Richard Davis: infatti, nella classifica di
chi presta di più stilata trimestralmente da Inside Mortgage
Finance, pubblicazione del
comparto dei mutui Usa, Bancorp ha scalato due posizioni
salendo da quinta a terza nel
primo trimestre.
L'incremento
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