La ricetta di Aponte per i porti italiani

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La ricetta di Aponte per i porti italiani
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La ricetta di Aponte per i porti italiani
Giovedì 23 Aprile 2015 07:17
Durante l'inaugurazione della nuova sede di MSC a
Genova, il presidente e fondatore della compagnia di
trasporto container avanza le sue proposte per la
riforma portuale: puntare di più sui retroporti e su
quattro o cinque scali.
"Occorre ridisegnare la mappa dei porti italiani. In
Italia bisognerebbe sceglierne quattro o cinque al
massimo, poi sviluppare molto i porti interni, i dry port".
Parola di Gianluigi Aponte, presidente e fondatore del
Gruppo Msc, secondo al mondo nel trasporto marittimo
di container con una flotta di 500 navi di cui 52 in
costruzione.
Secondo Aponte, intervenuto all'inaugurazione del nuovo quartier generale a Genova, la pianificazione
va svolta "a livello centrale e non regionale. Non sono io il ministro dei Trasporti - ha affermato Aponte a
margine della cerimonia - ma ritengo che i porti e le infrastrutture debbano essere gestiti a livello
centrale, per attuare le giuste priorità. Basterebbe che lo facesse il ministro con un Tavolo di addetti ai
lavori". Lo sviluppo degli interporti, ha precisato il presidente di MSC, consentirebbe "una logistica
migliore su ferrovia e con una distribuzione dai terminal interni su strada".
Con le nuove Torri MSC il Gruppo elvetico (il quartier generale è a Ginevra) mette le radici a Genova, in
un grattacielo che sorge a pochi passi dalla Lanterna. Il presidente dell'agenzia marittima Le Navi,
agente generale in Italia del gruppo, Franco Zuccarino ha affermato che si tratta di "un investimento
importante, da 51 milioni di euro, e forse costruiremo anche una terza torre". Le Torri MSC occupano
un'area di 15mila metri quadrati e hanno uffici dislocati su quindici piani, dove operano 600 dipendenti
dell'agenzia Le Navi e delle altre società genovesi del Gruppo (Grandi Navi Veloci, MSC Italcatering e
MSC Crociere). In futuro non è escluso che le Torri MSC ospitino uffici di altre aziende del gruppo, ad
esempio quelle del turismo (Bluvacanze).
"Nei prossimi cinque anni, solo come agenzia marittima prevediamo di aumentare l'organico del venti
percento, assumendo un altro centinaio di persone", ha aggiunto Zuccarino, sottolineando che "la scelta
di un nuovo quartier generale è un segnale importante che abbiamo voluto fornire alla città e a tutta la
Regione. Prova ne sono anche i 500mila teu e i 671mila passeggeri movimentati nel 2014 nei porti di
Genova e La Spezia".
In tutti gli scali marittimi italiani (i principali per il gruppo sono, oltre a Genova e La Spezia, Napoli e
Venezia) MSC ha movimentato nel 2014 circa 1,16 milioni di teu e nel 2015 prevede di salire a 1,26
milioni. A proposito di ciò di cui hanno bisogno gli scali marittimi italiani per competere con i concorrenti
nordeuropei, Zuccarino non ha dubbi: "Efficienza. Intesa soprattutto come riduzione dei tempi e
semplificazioni nei controlli alla merce da parte di tutti gli organismi che intervengono dopo lo sbarco
delle merci: fitosanitari, Dogane, Guardia di Finanza, eccetera".
Guardando al futuro del trasporto marittimo di container, il presidente dell'agenzia Le Navi ha
precisato che "il limite massimo delle dimensioni delle navi portacontainer sarà probabilmente di
20-22mila teu, ma non tanto per ragioni tecniche, quanto commerciali. Costruire navi da 25mila teu
significherebbe raggiungere economie di scala ancora maggiori e, quindi, offrire noli inferiori, mentre le
compagnie di navigazione in questo momento hanno bisogno di stabilità".
Il Gruppo MSC vuole portare queste enormi navi anche in Alto Tirreno. Oltre ai terminal LSCT di La
Spezia e Bettolo a Genova (che sarà pronto nel 2018) dove MSC è già azionista, Zuccarino non esclude
un interessamento per la nuova piattaforma portuale di Vado Ligure, che dal 2017 accoglierà anche le
navi di ultima generazione: "Savona è un po' decentrata rispetto ai bacini produttivi principali ma non
bisogna mai dire mai. A noi interessa portare in Liguria le nostre navi portacontainer più grandi, anche
quelle da 20mila teu".
Nicola Capuzzo
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