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marittimo www.shippingonline.it mail.:[email protected] telefono: 010.5388461419439 VENERDÌ 1 AGOSTO 2008 13 mail.:[email protected] telefono: 010.5388417446 TRASPORTO COMBINATO HUPAC, FRENA LA CRESCITA PORTO DI GENOVA SPEDIZIONIERI E DOGANE, CONTROLLI PIÙ VELOCI CODICE DELLA NAUTICA VARATO IL REGOLAMENTO D’ATTUAZIONE ••• NEI PRIMI sei mesi dell’anno Hupac, trasporto combinato, ha avuto traffici in crescita del 6,9%, (374.551 spedizioni stra dali). Un buon risultato vista la congiuntura, secondo l’azienda, che prevede però «un’ulteriore flessione della crescita» ••• SPEDIZIONIERI GENOVESI e dogane hanno raggiunto un accordo per anticipare, in via sperimentale tra luglio ed ago sto, le dichiarazioni doganali per i camion imbarcati sui tra ghetti Cotunav a prima delll’attracco delle navi ••• IL MINISTRO delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha varato il regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto. Un provvedimento atteso da oltre due anni che si snoda in 24 articoli. Tra le novità la patente per i disabili http://shippingonline.ilsecoloxix.it/rubriche/porti_e_logistica http://shippingonline.ilsecoloxix.it/ http://shippingonline.ilsecoloxix.it/ DAZI EVASI: LA FRODE DELLE BANANE TRASPORTI SPECIALI Ledoganechiedono6milioniaOrsero Via all’operazione di recupero crediti, ma l’indagine penale a Savona sarà archiviata SAVONA. Guai in vista per il Gf Group della famiglia Orsero, uno dei colossi europei dell’importazione di ortofrutta con sede ad Albenga e base operativa nel porto di Vado Li gure. In queste ore l’Agenzia delle Dogane ha ricevuto dalla Procura di Savona il faldone di atti giudiziari re lativiaunamaxiindaginechesièsvi luppata negli anni scorsi relativa mente a una sospetta frode nelle im portazioni di banane dal Sud Ame rica: da Costa Rica, Repubblica Dominicana, Guatemala e Colom bia. Penalmente l’indagine riguardava l’omesso versamento dei dazi doga nali previsti per le maxi quote di merce importata (migliaia di tonnel late ogni anno) ma finirà in un nulla di fatto visto che dalla Procura savo nese è ora partita una richiesta di ar chiviazione. Dal punto di vista amministrativo si apre invece una partita delicata e dagli esiti incertissimi. Perché le ir regolarità che penalmente non sono state ritenute sufficienti per un pro cesso lo sono per l’Agenzia delle Do gane per avviare un procedimento di recupero di crediti nei confronti del Gf Group. Le cifre sono ragguarde voli: a quanto pare tra i 6 e i 7 milioni di euro, i vecchi 13 miliardi di lire visto che all’epoca incriminata c’era la vecchia moneta e i calcoli risal gono a dazi evasi dal 1996 al 2001. La presenza nei giorni scorsi in Procura a Savona dei funzionari della Dogana anticipava il procedi mento ma commenti ufficiali ne sono filtrati pochi. «L’indagine penale si archivierà anche per la morte del reo, il cavalier Raffaello Orsero scomparso qualche anno fa è stato l’unico commento del procuratore capo di Savona, Vin cenzo Scolastico in compenso ab biamo trasmesso all’Agenzia delle Dogane tutti gli accertamenti dell’inchiesta per il procedimento amministrativodelrecuperodeicre diti che partirà tra poco». Nelmirinoc’èlacontrollataSimba Spa (Raffaello Orsero era l’ammini stratore delegato) che negli anni in criminati avrebbe risparmiato una dozzina di miliardi di lire grazie a un >> LA STORIA COSÌ TRE ANNI FA SI DIFESE IL FONDATORE DI GF GROUP Operazioni in banchina al Reefer terminal di Vado, in concessione a Gf Group (famiglia Orsero) sofisticato meccanismo d’importa zione ramificata: la Simba usava una sessantina di società esterne (57 per l’esattezza) sparse in tutt’Italia, al cuneaddiritturacreateadhoc,molte di dimensioni modestissime (piccoli commercianti d’ortofrutta), per im portare più banane di quelle consen tite dai severi parametri della comu nitàeuropea,mapagandoundecimo dei dazi doganali previsti. All’epoca le banane pagavano un’imposta di 680 lire a tonnellata che però diventavano appena 75 lire selasocietàimportatricepresentava i certificati Agrim rilasciati dal Mini stero del commercio estero. Era una misura, questo “sconto” dei certificati, per evitare posizioni di monopolio dei grossi gruppi (come il Gf Group della famiglia Or sero). In pratica la Simba utilizzava le società e i loro certificati per far importare a ciascuna quote di ba nane che in realtà erano destinate a lei. Tra Simba e società c’era infatti un accordo commerciale per cui la merce sarebbe stata immediata mente rivenduta alla società degli Orsero una volta sdoganata. Così i paletti comunitari sulle quote con tingentate venivano aggirati e con enorme risparmio. Questo meccanismo aveva già dato luogo a un’indagine penale a Verona e a seguire a quella in fotoco pia della procura di Savona. In entrambi i casi l’ipotesi di reato hariguardatolaviolazionediunarti colo (292 del Dpr del 23 gennaio 1973 n. 43) sulla normativa doga nale. Mentre a Savona l’accusa è deca duta, a Verona il processo c’è stato ma si è concluso con l’assoluzione di Raffaello Orsero perchè il fatto non costituisce reato. «E vorrei sottolineare che la Pro cura veronese non ha neppure fatto appello contro l’assoluzione del primo grado, segno che i magistrati veronesi non hanno ritenuto ci fos serogliestremiperfarlospiegaRaf faella Orsero, figlia del compianto Raffaello e oggi alla guida del Gf Group . Per quello che riguarda l’in chiestadiSavonamelostatedicendo voi che l’indagine va verso l’archivia zione perché io non ne ho ancora no tizia. Allo stesso modo non ho noti zie su questo procedimento doga naledirecupero dicredito.Chiederò ai miei legali e valuteremo il da farsi. Sono comunque tranquilla che tutto si chiarirà. Dal processo di Verona il gruppo è uscito completamente sca gionato. Quindi...». DARIO FRECCERO [email protected] ••• LA PRESUNTA truffa sui dazi doganali delle banane è un tor mentone che tiene banco da una decina d’anni tra accerta menti e indagini. È stata la Guar dia di Finanza a far partire i fi loni d’inchiesta di varie procure. Il nome del compianto Raffaello Orsero, fondatore e capostipite del colosso europeo del settore (il GF Group), fu tra i primi ad emergere tra gli indagati e con clamore visto la portata dell’im prenditore. E lui, di norma riser vatissimo e poco incline a par lare, tre anni fa aveva rotto gli indugi proprio con Il Secolo XIX per spiegare il suo punto di vista sulla materia e fare chia rezza. «Le indagini hanno a fon damento una normativa comu nitaria complessa sulle importa zioni di banane nell’Unione eu ropea aveva detto A nostro avviso non c’è nulla di illegit timo. La normativa, creando l’organizzazione comune del mercato della banana, ha attri buito certificati di importazione a molti soggetti anche piccoli. Ma la banana arriva in Europa sulla base di una catena logi stica che implica quantitativi enormi, visto che il lotto minimo è una nave bananiera, ma anche una programmazione delle spe dizioni. Quindi, chi è titolare di certificati, se non è un grande operatore non è in grado di or ganizzare questa “catena”. E se vuole comprare banane per im portarle nei mercati europei, è naturalmente indotto a rivol gersi ai grandi operatori. I quali, spesso perché meglio integrati, poi riacquistano le banane na zionalizzate per rivenderle ai clienti finali. Tutto qui». >> LITTORAL COMBAT SHIP IL CASO La svolta internazionale dell’India: porte aperte ai marittimi stranieri Cresce la flotta ma sono sempre meno i giovani che scelgono le navi. Ora si può reclutare in 12 Paesi esteri, anche in Italia GENOVA. Gli ufficiali italiani po tranno lavorare sulle navi indiane. Il governo di Nuova Delhi ha infatti aperto una breccia nella legislazione che finora permetteva solamente l’utilizzo di personale locale sulle navi di bandiera nazionale. La mancanza di marittimi qualificati non è quindi un fenomeno solamente europeo. A fare i conti col problema è adesso anche l’India, un paese che non ha mai avuto una grande tradizione marinara, ma la cui flotta è oggi in forte crescita come conseguenza della globalizzazione. Alla marina mercantile nazionale del paese asiatico mancano all’appello mille ufficiali, secondo quanto denun ciatodall’IndianNationalShipowners Association (Insa), l’associazione degli armatori indiani. La situazione è destinata a peggiorare con l’arrivo delle navi attualmente in costruzione. Perciò il governo è corso ai ripari, dando il permesso agli armatori di im barcare anche personale straniero. Il permesso è però circoscritto ai marit timi di dodici paesi, fra i quali figura anche l’Italia. «Anche loro afferma il presidente del Collegio nazionale capitani lungo corso e macchina, Giorgio Blandina cominciano ad avere mancanza di equipaggi. E’ una nazione che si è svi luppata economicamente e questo spinge la gente a preferire i lavori a terra. E’ avvenuto anche da noi, seb bene qualcuno non lo voglia ammet tere.Èancheverochefinoapochianni fa laggiù si guadagnava poco». Alla di minuzione del numero di chi sceglie la vita di mare si aggiunge quindi il fatto chedueterzidegliufficialiindianipre feriscono andare a lavorare all’estero, dove sono meglio pagati. Su 26.900 ufficiali indiani, solo 8.900 navigano su navi con bandiera del loro paese. Questa situazione ha spinto gli armatori, già cinque anni fa, a chiedere di poter assumere perso nale straniero. Adesso la direzione ge nerale per lo shipping (DgS) del go verno ha detto sì, sia pure solo per do dici nazioni. Si tratta di Bulgaria, Cro azia, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Italia, Malesia, Regno Unito, Romania, Russia, Ucraina. È una scelta che il comandante Blandina spiega così: «Regno Unito e Italia sono molto aperti agli equipaggi indiani, quindi in un certo modo ce lo devono. Se poi i nostri ufficiali la con sidereranno davvero un’opportunità di lavoro, questo dipenderà anche dagli stipendi. Per quanto riguarda i paesi dell’Europa dell’Est, invece, c’è ancora l’opportunità di reperire peso nale navigante proveniente da paesi come Ucraina, Georgia o Romania». La scelta di Nuova Dehli ha però dei paletti: «L’autorizzazione ha spie gato Kiran Dhingra, capo della DgS non sarà indiscriminata, ci saranno condizioni da rispettare. Sarà con cessa caso per caso e sarà possibile avere un massimo di due ufficiali stra nieri a bordo di ogni nave». L’Insa non si accontenta di queste concessioni e ha già chiesto di allar gare la lista anche ai paesi asiatici, doveilcostodellamandoperaèancora inferiore a quella europea. Si tratte rebbe di altri nove paesi: Bangladesh, Filippine, Hong Kong, Indonesia, Myanmar, Singapore, Sri Lanka, Tai landia e Vietnam. Si pone però anche un problema di formazione, come sottolinea Babu Jo seph, direttore esecutivo della Euro Tech martime Academy, una scuola che si trova a Cochin, nel Kerala. Se condo Babu l’India, che ha già sette ac cademie, ha bisogno anche di un’uni versità marittima centralizzata, che renda uniformi gli standard formativi. ALBERTO GHIARA Viaggia sulle navi l’acqua potabile OSLO. È stato avviato un nuovo progetto di trasporto di acqua glaciale sorgiva: in agosto è pre visto il primo viaggio di acqua potabile norvegese ricavata dal ghiaccio artico. Il viaggio sarà eseguito dall’armatore Jo Tankers di Bergen attraverso l’Atlantico per i consumatori americani. Una delle sue navi ci sterna, specializzata in prodotti chimici e con cisterne e attrezza ture interamente in acciaio inos sidabile, sarà caricata di circa un milione di galloni di acqua dal fiordo di Hardanger e trasportata all’impianto di imbottigliamento di Bristol, in Pennsylvania, di pro prietà della società statunitense Isbre Holding Corporation che curerà l’imbottigliamento e la commercializzazione. Intanto, dopo una partenza difficile, con problemi di potabilità per le prime due spedizioni, il trasporto di acqua potabile dalla Grecia a Limassol (Cipro) ha iniziato ad operare in maniera regolare. Il servizio viene operato dalla com pagnia cipriota Ocean Tankers con sei cisterne riclassificate per il nuovo impiego. Nel corso dell’estate verranno portati a Cipro almeno 8 milioni di metri cubi d’acqua. GRUPPO GRIMALDI Finnlines, meno utili ma crescono i ricavi HELSINKI. Finnlines, compa gnia controllata da Grimaldi Na poli, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 13,5 milioni di euro (14,7 milioni nello stesso periodo dello scorso anno) a fronte di ricavi per 384 milioni di euro (328,9 milioni nel 2007). Nel semestre i volumi all’import sono aumentati dell’8%, mentre l’export è rimasto sui volumi dello scorso anno. In crescita del 6% il traffico di trailer e camion trasportati tra la Svezia e la Ger mania, mentre il traffico passeg geri tra la Finlandia e la Germania ha subito una flessione del 5%. EUROPAAFRICA Navi portacontainer più grandi per Maersk COPENHAGEN. Maersk Line incrementerà la capacità impie gata nei servizi fra Europa ed Africa, sostituendo le attuali navi da 2.800 teu con portacontainer da 3.430 teu, le più grandi mai impiegate su queste tratte. Le nuove navi collegheranno gli hub di Algeciras e Tangeri con i porti principali dell’area, come Abi djan, Tema e Dakar. IL SEMESTRE DI OOCL Traffici in aumento per Orient Overseas SINGAPORE. Nel primo seme stre Orient Overseas Container Line (Oocl) ha trasportato 2,4 milioni di teu, il 9,4% in più ri spetto al primo semestre dello scorso anno. Il ricavo medio per teu è cresciuto del 14%, ma il costo medio per l’acquisto del bunker ha registrato un’impen nata del 64%. AMBIENTE Bocche di Bonifacio, blitz di Greenpeace PRIME PROVE sul lago Michigan per una nave della serie Littoral Combat Ship (Lcs), in costruzione nei cantieri navali Marinette. Gli stabili menti navali di Marinette, nel Wisconsin, fanno parte del gruppo Mani towoc, che Fincantieri acquisirà nei prossimi giorni AJACCIO. Gli attivisti di Gre enpeace a bordo della nave “Arc tic Sunrise” hanno inseguito un cargo con bandiera ombra, pana mense, che transitava nelle Boc che di Bonifacio. Gli attivisti sui gommoni hanno aperto uno stri scione con la scritta “Stop ai cari chi pericolosi” per chiedere che questi trasporti siano vietati in quest’area sensibile.